Parchi Locali di Interesse Sovracomunale (PLIS)

I PLIS sono aree che per il loro valore naturale, paesaggistico e storico-culturale rivestono importanza non solo per le comunità coinvolte, ma anche per quelle vicine, attribuendo loro un interesse sovracomunale, riconosciuto dalla Provincia. Sono istituiti dai comuni, singoli o associati, ai sensi della L.R. 86/1983 secondo quanto previsto dalla D.G.R. 6148/2007 e tutelati attraverso il Piano di Governo del Territorio (PGT) di ciascun Comune. La gestione avviene tramite l’attuazione di quanto previsto nel Piano Pluriennale degli Interventi (PPI), predisposto dai Comuni secondo i criteri definiti per ciascun PLIS dalla Provincia, e che può essere parte del Piano Attuativo, a valenza più ampia. I PLIS hanno il duplice scopo di preservare il territorio ma anche di consentirne l’utilizzo da parte dei cittadini; sono anche uno strumento di educazione ambientale per bambini, ragazzi e le rispettive famiglie. In provincia di Sondrio sono presenti tre PLIS.

PLIS delle Incisioni rupestri di Grosio e Grosotto

Questo Parco tutela l’area dei castelli medioevali di S. Faustino e Castello Nuovo in cui è presente anche la Rupe Magna, scoperta da Davide Pace nel 1966: una delle più grandi rocce incise dell’arco alpino, in cui sono visibili raffigurazioni antropomorfe (oranti, armati e lottatori) e di animali, oltre che figure geometriche e coppelle.

PLIS della Bosca

Il Parco, ricadente nei confini amministrativi del Comune di Morbegno, comprende la più importante area boscata golenale dell’Adda in bassa Valtellina e le adiacenti aree a prati e coltivi. Inizialmente il suo territorio si estendeva solo nella frazione di Campovico, poi nel 2014 i confini sono stati ampliati a ricomprendere in particolare una vasta area agricola in sinistra idrografica, per un totale di 130 ettari. Recenti monitoraggi hanno rivelato una ricca comunità ornitica in tutte le stagioni.

PLIS di Triangia

Il Parco si estende per 60 ettari nei Comuni di Sondrio e Castione Andevenno. Il nucleo principale occupa un dosso di origine glaciale posto tra i 700 e gli 800 m slm che costituisce un balcone naturale affacciato sulle Alpi Orobie e sul fondovalle di Sondrio. L’alternanza di prati da sfalcio, rocce affioranti, muretti a secco, depressioni umide e cespuglieti danno origine ad un ecomosaico di interesse naturalistico, ma anche paesaggistico. Completano il Parco alcune aree satellite, sul solo territorio di Sondrio, classificate quali zone umide minori (ZUM) dell’estensione complessiva di circa 11 ettari.

Per informazioni

Maria Gabriella Bianchi
Telefono: 0342 531345
E-mail: mariagabriella.bianchi@provinciasondrio.it