775. "Litteras dominicales"
1591 aprile 15, Chiavenna
I commissari e sindicatori delle Tre Leghe, in seguito alle denunce degli agenti del contado di Chiavenna per irregolarità compiute da officiali e cancellieri, ordinano a detti officiali e cancellieri di procedere ogni sei mesi alle disamine e condanne delle pene pecuniarie con l'intervento dei consoli di giustizia, lasciando riscuotere agli agenti del contado la quarta parte delle pene comminate; di non ricevere alcun salario per le pene assegnate in contumacia e di attenersi agli statuti per le loro mercedi, l'inquisizione dei delinquenti e l'ammontare delle pene; concedono ai cancellieri penali o criminali o altri notai "laudati sopra essi" di tenere presso di loro i processi criminali da loro rogati, contrariamente alla crida emanata durante il biennio 1589-1591 dal commissario Raser che prevedeva la conservazione di detti processi nella casa della ragione.
Gioacchino a Montalta e Guglielmo a Grueneg, cancellieri dei commissari.
Copia autentica, 1643 luglio 7, notaio Antonio Soldano fu Vincenzo.
Seguono: presentazione 1591 maggio 8 dell'"abschied" ad Antonio Giacomo Smidt de Grienech, commissario di Chiavenna, e conseguente affermazione 1591 giugno 5, sottoscritta da Raffaele Nasalis, cancelliere del commissario; presentazione 1591 dicembre 30 dell'ordinanza a Guglielmo Sprecher, pretore di Piuro, sottoscritta da Geronimo Vertemate, cancelliere dell'officio.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "N. 6"
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 15, s. 7, fasc. 775
776. "Instrumentum arbitramentorum divisionalium et pactorum".
1608 dicembre 10, Piuro, nella casa del notaio "in contrada de Sallegio"
Bartolomeo della Legranza, di Giavera, e Giovanni Succeto, di Pontegia, arbitri scelti da Giovan Antonio Maraffio, console della comunità di Villa di Piuro, da una parte; Giovan Giacomo Forno e Giovanni Maria Malinverno, arbitri scelti da Pier Antonio Becharia, console di Piuro, e dai rappresentanti delle vicinanze di Santa Croce e Aurogo, definiscono confini e diritti di pascolo tra le due comunità(1), non ben specificati nella sentenza divisionale del 1584 ottobre 15, sotto pena di scudi 200 per i contravventori da ripartirsi equamente tra la Camera dominicale e la parte lesa.
Claudio de Bechariis fu Giovan Battista, notaio della giurisdizione di Piuro.
Documento conservato in due copie autentiche: la prima, 1632 dicembre 7, notaio Vincenzo Pino fu Santo, di Valtellina, abitante a Chiavenna, notaio di Valtellina e della giurisdizione di Piuro; la seconda, 1669 maggio 2, Antonio Polavinus de Georgettis fu Giovanni, di Villa, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 18 num. orig.
Note: 1. Il confine tra i territori dei due comuni è indicato con 11 croci incise su massi sulla sponda destra e 9 "ne l'altra parte ombriante de là de la Mera".
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 15, s. 7, fasc. 776
777. "Pro Hospitali Plurii contra dominos Brachos vel Beccarias de Plurio".
1623 agosto 12 - 1624 marzo 22
Vertenza dinanzi al giudice Geronimo Paravicinus di Chiavenna fra l'Ospitale di Piuro, per il quale agisce il procuratore [Vincenzo] Pinus, da una parte, e gli eredi fu Francesco Brochi e fu Pietro Antonio Beccaria, per i quali agisce il procuratore Abondio Pestalotius, dall'altra, per crediti vantati dall'Ospitale nei confronti di detti eredi.
N. 3 documenti.
Fascicolo cart., cc. 4
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 15, s. 7, fasc. 777
778. "Sententia".
1640 febbraio 10, Roncaglia, "nella stuva della casa q. Coradino dell'Aglio"
Giovan Antonio Lumagha, cancelliere e luogotenente di Giorgio Smitt, podestà della giurisdizione di Piuro, proferisce sentenza nella causa mossa da David Bassino, agente del barone di Sattigliatt e di Abram de Tavel, a nome delle rispettive mogli, figlie del fu commissario Battista Salice di Soglio, contro la comunità di Piuro, con la quale condanna la comunità al pagamento delle somme contenute nel conto prodotto in istanza dalla controparte; accetta le dimissioni di Giovan Paolo Beccaria dalla carica di console, conformemente alla clausola da questi premessa all'accettazione di tale carica; ordina la nomina di un nuovo console da parte del consiglio ordinario segreto.
Notaio Giovan Antonio Lumagha, cancelliere.
Atto singolo cart., cc. 2
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 15, s. 7, fasc. 778
779. "Ordinatione".
1640 aprile 23, Coira
I capi e deputati delle Tre Leghe, nella causa fra i fratelli Salici di Val Bregaglia, per i quali agisce Rodolfo Salice, contro la comunità di Piuro, per la quale agisce il console Giovan Paolo Beccaria, per capitali e fitti dovuti dalla comunità a detti Salici, ordina che le parti si attengano alla sentenza "non appillata" emessa dal podestà di Piuro(1).
Bartolomeo Geel, cancelliere curiense.
Atto singolo, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "N. 11"
Note: 1. La comunità motiva la sua impossibilità al pagamento dell'intero capitale e fitti in considerazione "della ruina a tutti notoria, ... ma ancora per le invasioni di guerre doppo seguite".
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 15, s. 7, fasc. 779
780. "Processo civile fra la comunità e il signor Danielle Pestalozza Peregrino".
1619 ottobre 26 - 1642 settembre 23, Piuro
Causa mossa da Daniele Pestalozza fu Giovan Antonio detto Pelegrino, di Chiavenna, contro la comunità di Piuro per la strada ed il fosso per il passaggio dell'acquedotto fatti costruire dalla comunità nel territorio della rovina di Piuro, dopo la frana del 1618, a presunto danno della pezza di terra vignata e cespediva "detta la vigna de signori Vertema Franchi ... de dietro al pallazo dei signori Franchi", venduta il 1619 ottobre 26 da Luigi Vertema Franchi fu Nicolò, agente anche a nome dei fratelli Carlo e Geronimo, a Giovan Antonio Ries fu Tommaso de Sernietto, abitante in Chiavenna, ed a Daniele Pestalozza fu Giovan Antonio detto Pelegrino di Chiavenna.
N. 13 documenti.
Fascicolo cart., cc. 18 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 15, s. 7, fasc. 780
781. "Rescritto".
1642 febbraio 15, Coira
I capi e consiglieri delle Tre Leghe, riuniti nella pubblica dieta di Coira, nominano Cristiano De Florin, landrichter, Conradino De Castelberg, landrichter e cavaliere, Giovanni Giorgio, capitano e ministrale della Valle del Reno, deputati della Lega Grigia, Teodorico Jeklino di Holen Realt, capitano, Rodolfo Salice, capitano e ministrale dei quattro comuni, deputati della Lega Caddea, e Andrea Sprecher di Tavate, maggiore, Giovanni Buol, capitano e ministrale di Cur Walden, deputati della Lega delle Dieci Diritture, a giudici nella causa sorta tra la giurisdizione di Piuro e la comunità di Sassame per il possesso dell'alpe di Lei, rivendicata da entrambe come giacente sul proprio territorio e dalla quale alpe la comunità di Sassame ha confiscato quindici bestie grosse, obbligando la giurisdizione di Piuro a darne sigurtà per il rispettivo valore.
Cancelliere curiale Bartolomeo Geel.
Allegata nota delle spese sostenute dalla giurisdizione di Piuro nella causa contro la comunità di Sessamo per il possesso della valle di Lei, conformemente all'arbitramento 1652 agosto 16 pronuciato da Antonio Peverello di Chiavenna, a rogito notaio Giovan Antonio Pino, da ripartirsi fra le comunità del contado a ragione di caratto.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 15, s. 7, fasc. 781
782. Vertenza tra Piuro e Villa "per l'affari dell'estimo de beni".
[1632 - 1642]
Vertenza tra le comunità di Piuro e Villa in merito alla imposizione delle taglie sopra i beni acquistati da dette comunità dopo la divisione del 1584 ottobre 15 ed esistenti nel territorio dei rispettivi comuni.
N. 6 documenti.
Il fascicolo comprende, tra l'altro: "lista de beni stimati in quest'anno 1632 per li stimatori della nostra comunità di Plurio, che si ritrovano di dentro delle croci nel commune di Villa et però posseduti da persone di detta nostra communità di Plurio. Signata n. B"; "1634. Lista de livelli de particolare persone della communità de Plurio che hanno alienato a persone particolari della communità di Villa doppo le divisioni seguite dell'anno 1584 per dover chiarire l'identità de beni de sudetti livelli compettenti a questa magnifica communità di Plurio per raggione dell'imposte dell'estimo"; "lista de beni giacenti di dentro le croci nel commune della Villa hora poseduti da persone della magnifica communità di Plurio, et erano de particolari di detta Villa sin l'anno 1584 et parte erano de persone della valle Pregallia"; estratto dell'arbitramento 1634 aprile 4 in conseguenza del quale le comunità di Piuro e Pontegia possono imporre taglie sopra i beni di particolari della comunità, anche se esistenti nell'altro comune, purché fossero propri prima della divisione del 1584, come pure possono imporre taglie su beni di particolari dell'altro comune acquistati dai propri abitanti dopo detta divisione.
Fascicolo cart., cc. 22 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 15, s. 7, fasc. 782
783. "Mercedi, spese et onorari della prigionia di Giovanina detta la Zainera di Santa Croce".
1642, [Piuro]
Rendiconto delle spese sostenute per la prigionia ed il processo di Giovannina detta la Zainera di Santa Croce, incarcerata sotto l'accusa di stregoneria dal 29 marzo al 17 maggio 1642, decapitata e bruciata come strega il 17 maggio 1642.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 15, s. 7, fasc. 783
784. Controversie sopra l'estimo generale.
1642 marzo 31 - 1645 maggio 18
Vertenza dinanzi a Giovanni Giorgio di Spluga, Rodolfo Salice di Soglio, Giovanni Gasparo e Giovan Antonio Buol, delegati delle Tre Leghe, tra i comuni della Valchiavenna di Chiavenna, Mese, Gordona, Prata, Samolaco, Novate, Piuro e Villa, rappresentati dai rispettivi consoli, sopra l'estimo di dette comunità e per la revisione della sentenza arbitrale dell'estimo della Valchiavenna del 1643 dicembre 11.
Stime, memoriali, istanze, opposizioni, citazioni, sentenze 1644 giugno 1 e 1645 maggio 18.
N. 16 documenti.
Fascicolo cart., cc. 48 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 15, s. 7, fasc. 784
785. "Proteste".
[1643 - 1645]
Vertenza dinanzi ai delegati delle Tre Leghe fra le comunità di Piuro e Villa, quest'ultima rappresentata dal deputato Antonio Polavino, in applicazione degli arbitramenti proferiti in materia di ripartizione d'estimo nell'ambito della riforma generale della Valchiavenna del 1643.
Il comune di Villa contesta in particolare l'aggravio dei 1000 scudi da pagare al comune di Piuro e le pretese della chiesa di S. Lorenzo di Chiavenna; la comunità di Piuro protesta perché le ripartizioni d'estimo nella giurisdizione di Piuro restino conformi all'antico caratto che assegnava un terzo al comune di Villa e due terzi a quello di Piuro.
N. 4 documenti.
Fascicolo cart., cc. 14 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 15, s. 7, fasc. 785
786. "Tutele et cure instrumentum".
1646 aprile 18, Piuro, "in stupha domus iuris sita in contra de Santa Cruce"
Il notaio Antonio Polavino, luogotenente di Giovanni Sprechero di Tavate, podestà della giurisdizione di Piuro, assente dalla giurisdizione, deputa Maria Elisabetta della Malgarita fu Battista, di Campedello, vedova del fu Giacomo Pasino di Cortinaccio, a tutrice, curatrice ed amministratrice dei suoi tre figli minori nel rispetto degli statuti vigenti e sotto giuramento, con sigurtà di Carlo Vertemano de Franchi fu Nicolò.
Antonio Polavino fu Giovanni di Ponteggia, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 15, s. 7, fasc. 786
787. "Sentenza seguita tra la comunità di Piuro et il signor Nicolo Salice".
[1646], [Coira]
Teodorico Enderli a Mont Luigh per la Lega delle Dieci Diritture, Corradino a Castelbergh per la Lega Grigia ed Eustachio a Porta, delegati delle Tre Leghe per la confisca dei beni di Nicolò Salice, emettono sentenza nella causa sorta tra la comunità di Piuro, rappresentata da Giovan Antonio Lumaga ed altri agenti, contro Antonio Peverello, curatore della facoltà di Nicolò Salice, per pretese di taglie e fitti della comunità sopra detti beni, con la quale vengono respinte tali pretese e condannata la comunità al pagamento dei capitali e fitti dovuti al Salice.(1)
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Note: 1. Fra i crediti vantati dalla comunità di Piuro nei confronti del Salice si citano le spese sostenute "nel far lavorare et sovenire alle persone che lavoravano nella rovina di Piuro et salari pagati" ed "a darli e pagarli la mettà de tutte le robbe, o suo valore di quelle, da lui havute et che furno ritrovate nella detta rovina". Nel documento si cita inoltre Costantino Planta di Sozzio di Engadina Alta, "uno delle tre già delegati dall'eccelse Tre leghe sopra la rovina di Piuro".
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 15, s. 7, fasc. 787
788. "Citatione".
1647 marzo 22, Santa Croce di Piuro
Giovanni Sprecher à Bernech, podestà della giurisdizione di Piuro, su istanza di Giovanni Pedrini, console di Piuro e del suo consiglio, cita Giovan Antonio Lumaga, console dell'anno 1636, perché conformandosi a quanto già eseguito dagli altri consoli passati, compaia a Prosto nella casa di abitazione del cancelliere Pietro Antonio Foico, deputato alle liquidazioni dei conti consolari della comunità, per giustificare le spese sostenute durante la propria amministrazione consolare, in modo da poter definire detto maneggio, "la cui revisione et liquidatione è restato et resta tuttavia imperfetta".
Il podestà si sottoscrive.
Notaio Antonio Polavinus, cancelliere.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "N. 20"
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 15, s. 7, fasc. 788
789. Istanza per le spese della visita pastorale.
1648 giugno 5
Il canonico Nicolò Pestalozzi di Chiavenna supplica il vicario generale di Como affinché dichiari che tutte le chiese del distretto di Chiavenna abbiano a contribuire alle lire 800 di Milano spese per la visita del vescovo di Como, data la indisponibilità delle comunità a contribuire a dette spese.
Segue risposta affermativa 1648 giugno 16 del vicario generale a tale richiesta, con invito alle chiese della pieve a regolarsi in proporzione "alla tassa fatta nella visita passata".
Copia semplice.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 15, s. 7, fasc. 789
790. "Instrumentum sententie".
1649 aprile 28, Chiavenna, "nella sala del palazzo della raggione"
Giovanni Sprechero à Bernegg, Ercole Capoli e Agostino Gadina, delegati delle Tre Leghe per la correzione degli errori ed aggravi causati alla comunità di Mese dal rinnovo dell'estimo della Valchiavenna, emettono sentenza con la quale ordinano che tutti i livelli esistenti nel territorio di Mese, stimati conformemente alla riforma generale dell'estimo della Valchiavenna del 1643, vengano assegnati all'estimo della comunità di Chiavenna, la quale ne pagherà l'ammontare sulla base della tipologia dei beni facenti parte di detti livelli predisposta dal console di Mese; e condannano le comunità di Piuro, Villa, Novate e Samolaco a pagare al comune di Mese la somma di scudi 5000 entro la prossima festa di San Michele, con relativa ripartizione.
Notaio Battista Vicedomini di Chiavenna.
Copia autentica 1682 agosto 11, notaio Paolo Stampa fu Vincenzo di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 15, s. 7, fasc. 790
791. "Rescritto et sentenza"
1649 luglio 17, Coira
I capi e consiglieri delle Tre Leghe, riuniti nella dieta in Coira, emettono sentenza risolutiva nella causa sorta tra i comuni di Chiavenna e Mese per questioni di estimo e di giustizia, confermando le sentenze emesse dai sindacatori negli anni 1643 e 1645 e tutte le altre precedentemente pronunciate in materia di estimo e consoli di giustizia nella giurisdizione di Chiavenna.
I cancellieri delle Tre leghe si sottoscrivono.
Copia semplice.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 15, s. 7, fasc. 791
792. Citatione.
1649 dicembre 26, Santa Croce di Piuro, "nella stua del pallazo"
Hartmano Buol, podestà della giurisdizione di Piuro, su istanza dei quattro deputati alla revisione dei conti della comunità di Piuro, interroga Giovan Andrea Abisso, console di Piuro degli anni 1628 e 1632, in merito alla mancata presentazione degli originali dei maneggi relativi alle sue amministrazioni consolari di detti anni.
Notaio Giovan Antonio Lumaga, cancelliere dell'officio.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 15, s. 7, fasc. 792
793. Causa delle taglie degli evangelici di Chiavenna.
1647 maggio 20 - 1650 marzo 29
Vertenza dinanzi ai commissari sindicatori delegati delle Tre Leghe fra gli evangelici di Chiavenna, per i quali agiscono Daniel e Giulio de Pestalozzi, e Giovan Battista Vicedomini, agente degli evangelici valtellinesi abitanti a Chiavenna, da una parte, ed i cattolici di Chiavenna, per i quali agisce Giovan Battista Pestalozza, dall'altra, per il pagamento di conti e delle taglie.
Sentenza 1647 giugno 21, confermata da decreto 1647 luglio 11, con la quale i sindicatori condannano i cattolici di Chiavenna a pagare agli agenti della Chiesa evangelica il prezzo della metà della chiesa di S. Pietro e della casa contigua, il capitale di scudi 300 cui il comune di Chiavenna è obbligato da convenzione anno 1603, la somma di scudi 1500 "una tantum" a saldo dei fitti maturati sopra detto capitale dal 1620 al 1646; esentano gli evangelici dalla quinta parte delle taglie che verranno imposte dalla comunità di Chiavenna sino all'estinzione del presente debito, dalla taglia dei beni dei padri Cappuccini e delle monache di Chiavenna, e da qualunque contribuzione per spese sostenute per interesse esclusivo dei cattolici; dispongono che detti evangelici vengano convocati nei consigli di comunità "quando si tratta de affari politici"; esentano dalle taglie i beni della Chiesa evangelica posseduti "avanti l'anno 1620".
Decreto 1650 marzzo 29 con il quale i capi e consiglieri delle Tre Leghe stabiliscono che gli evangelici valtellinesi abitanti a Chiavenna non possano essere maggiormente gravati dalle taglie rispetto ai Chiavennaschi, anzi che debbano essere esentati della quinta parte delle taglie, in conformità alla sentenza anno 1647, a condizione che abbiano sposato donne di Chiavenna e che i beni sottoposti a dette taglie siano di proprietà delle mogli.
N. 4 documenti.
Fascicolo cart., cc. 8
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 15, s. 7, fasc. 793
794. "Citatione".
1650 luglio 18, Sant'Abbondio di Piuro
La vicinanza di Santa Croce, per la quale agiscono i deputati Antonio del Re, di Santa Croce, e Antonio Iacomella detto Cassiano, di Aurogo, rivolge istanza al podestà della giurisdizione di Piuro perché condanni la comunità di Piuro, per la quale agisce il console Gabriele Mottallo, al pagamento dei crediti di capitale e fitti vantati per instrumento di cauzione 1626 dicembre 9 a rogito notaio Vincenzo Pino e respinga le pretese avanzate dalla comunità nei confronti di detta vicinanza come da conto formato il 1649 settembre 22.
N. 2 copie semplici.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 15, s. 7, fasc. 794
795. "Intimatione".
1650 settembre 9, [Piuro]
Ulderico Cadonato, podestà della giurisdizione di Piuro, su istanza di Gabriele Mottallo, console di Piuro, convoca Giovan Andrea Abisso fu Giovanni, abitante a Sant'Abbondio, e Lorenzo Tognana fu Pietro detto Ambrosin, per affermare il loro diritto sui fitti relativi alla somma di talleri 400 di cui sono titolari, facendo in tal modo annullare il sequestro già proposto alla comunità di Piuro su istanza di Giovan Antonio Butintroco, procuratore di Giovan Pietro Serta detto "il Bergho".
Notaio Antonio Polavinus, cancelliere.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 15, s. 7, fasc. 795
796. "Arbitramenti instrumentum"
1650 ottobre 19, Chiavenna, "in aula terranea domini Pellizzarii"
Il dottor Pellizzar de Pelizzari, di Chiavenna, arbitro nella vertenza tra Carlo Vertema Franchi fu Nicolò e la comunità di Piuro, rappresentata dal console Gabriele Motallo, dal viceconsole Antonio Foicho e dai deputati Giovan Andrea Abisso, Antonio del Re e Bernardo Foico, a causa di alcuni articoli controversi contenuti nel conto generale del suddetto Franchi con la comunità, proferisce sentenza con la quale afferma che i conti del Vertema Franchi debbano restare in vigore così come sono stati passati da Giovan Paolo Beccaria e Pietro Antonio Foico, deputati della comunità, e conseguentemente dai consigli degli anni 1635 e 1639.(1)
Antonio Polavinus de Giorgettis fu Giovanni, di Ponteggia inferiore del comune di Villa, notaio di Chiavenna.
Allegati capitoli di prova prodotti dalla comunità di Piuro.
Atto singolo cart., cc. 26 num. rec.
Note: 1. Nell'istruttoria della sentenza vengono ricordati i processi criminali delle streghe dell'anno 1632 ed il bando e processo di Pietro Marangone.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 15, s. 7, fasc. 796
797. "Arbitramenti instrumentum".
1651 agosto 2, Chiavenna, "in contrata de Montano"
Pellizzaro de Pellizzari e Antonio de Peverelli, arbitri concordemente eletti dalle parti, proferiscono sentenza conclusiva nella vertenza sorta tra la comunità di Piuro, rappresentata dal console Giovan Pietro Gianinallo e dai sindaci Pietro Antonio Foiicco, Giovan Andrea Abisso, Gabriele Mottallo e Antonio Iacomella, da una parte, e Lucia Stampa, vedova del fu Giovan Battista Beccaria, agente come tutrice e curatrice della figlia minore Maria Clemenza con l'assistenza del cognato Giovan Paolo Beccaria, dall'altra parte, a causa di crediti reciprocamente vantati dalle parti, con la quale viene ammessa la domanda della comunità, a sua volta condannata alla compensazione di alcuni capitali relativi a spese sostenute dal citato Beccaria negli anni 1630 e 1636(1).
Giovan Antonio Butintrocus di Agostino, di Piuro, notaio di Chiavenna.
Allegati: compromesso di nomina degli arbitri 1651 aprile 19; conto di Maria Clemenza Beccaria con la comunità di Piuro.
Atto singolo cart., cc. 18 num. rec.
Note: 1. Fra i capitali che la comunità deve compensare agli eredi Beccaria figura quello relativo alle spese sostenute dal fu Giovan Battista nell'anno 1630 per l'orologio del campanile della vicinanza di Sant'Abbondio. Nei crediti rivenficati da detti eredi si citano, tra l'altro, le spese per i "processi offensivi" formati contro Domenica Tognana, zoppa, Orsola Iacomona, sua figlia, Margherita Comarina, Orsa Cochetta e Maria dell'Alegranza di Giavera, "streghe condannate a morte".
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 15, s. 7, fasc. 797
798. Causa della vicinanza di Santa Croce contro Giovan Andrea Abisso.
1651 giugno 5 - 1651 novembre 24
Vertenza dinanzi a Giovanni de Hartmani, podestà della giurisdizione di Piuro, tra Giovan Andrea Abisso, console della comunità di Piuro nell'anno 1628, con l'assistenza di Bernardo Foicho, suo procuratore, contro la vicinanza di Santa Croce, per la quale agisce Antonio del Re, deputato, e contro Bernardino Tognana detto Gieroscio, uomo di consiglio di detta vicinanza nell'anno 1628, per questioni inerenti la riscossione della taglia gettata dalla comunità di Piuro in detto anno nel quartiere di Santa Croce.
N. 10 documenti.
Fascicolo cart., cc. 15 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 15, s. 7, fasc. 798
799. "Causa di l'Alpe de la Mota".
1647 - 1651
Vertenza dinanzi ad Uldrico Cadonato, podestà della giurisdizione di Piuro, tra la comunità di Piuro ed i fratelli Giovan Antonio e Battista Gianera fu Giovan Antonio di Madesimo per il pagamento delle taglie dell'alpe chiamata "la Motta" sita in Valle di Lei, parte in territorio di Piuro, parte in territorio di Val Sassamo, venduta dal podestà Giorgio Smitt di Coira a Giovanni Hosang di Zillis della Val Sassamo e quindi dagli eredi di detto Hosang, per i quali agisce Giovanni Mazolt di Zillis, legittimo curatore e tesoriere, ai fratelli Gianera di Madesimo, al prezzo di fiorini 554 "del Reno", con relativi pascoli, accessi, regressi, acque e condotte d'acqua, stalle, cascine e tutte le ragioni, eccettuati i mobili, esente da taglie sino ad oggi tranne che per lire 40 annualmente pagate alla chiesa di Sant'Abbondio.(1)
N. 4 documenti.
Fascicolo cart., cc. 6
Note: 1. Nella causa si cita un instrumento di "conventione o sia transatione" 1650 settembre 7 tra la comunità di Piuro ed i fratelli Gianera, a rogito notaio Giovan Antonio Pino.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 15, s. 7, fasc. 799
800. "Ordinatione".
1653 giugno 14, Chiavenna, "nella casa di Giovan Battista Vanosso"
Antonio Losio, presidente, ed i commissari sindicatori "loco dominorum" proferiscono sentenza nella causa intentata dal capitano Andrea Guler e da Benedetto de Capuoli, delegato del fu Ercole de Capuoli, già commissario di Chiavenna, contro il contado di Chiavenna, per il quale agiscono Bernardo Peverello, console di Chiavenna, Giovanni Thadeo, console di Gordona, ed altri consoli ed agenti delle rispettive comunità, per il pagamento della quarta parte delle pene pecuniarie pretese dalla giurisdizione di Chiavenna e per il rifiuto del contado al pagamento dell'onorario dovuto per la prima giustizia, del fitto del crotto del commissario e del salario dei servitori dei commissari.
Cancelliere Martino Clericus.
Copia autentica 1653 giugno 3 Giovan Antonio Pino fu Vincenzo, di Valtellina, abitante a Chiavenna, notaio di Chiavenna.
Atto singolo, cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 15, s. 7, fasc. 800
801. Precetto.
1653 settembre 9, Piuro
Giovan Antonio Burgover, podestà della giurisdizione di Piuro, su istanza di Lorenzo Martinuto, console di Piuro e consigliere delle due vicinanze delle Roncaglie, ordina ad Antonio di Cienni fu Francesco di comparire "il primo giorno di bancha" con la distinta dei propri beni, da lasciare in cancelleria a garanzia delle lire 6206 soldi 3 riportate nel quadernetto della taglia imposta nell'anno 1652 nella vicinanza di Prosto, di cui il Cienni era esattore, non ancora rendicontate.
Il podestà si sottoscrive.
Giovan Antonio Pinus, cancelliere.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 15, s. 7, fasc. 801
802. "Mandati documentum".
1653 ottobre 29, Chiavenna, "in aula terranea domus habitationis notarii"
Giovan Paolo Beccaria fu Giovan Battista, di Piuro, abitante a Chiavenna, nomina Lorenzo Vanossio fu Giovan Pietro, di Val San Giacomo, abitante a Chiavenna, suo genero, come proprio difensore e procuratore per cinque anni in qualsiasi causa o lite.
Giovan Antonio Pinus fu Vincenzo di Valtellina, abitaante a Chiavenna, notaio di Chiavenna.
Copia semplice.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 15, s. 7, fasc. 802
803. "Missi documentum".
1654 febbraio 1, Piuro, "in loco de Bassanis"
Il console Antonio Succietto, il viceconsole Giovanni del Curto, i consiglieri Giovanni de Rogantis, Giovan Andrea del Teffan, Bernardo de Pedrinis, Simone Rogantini, Antonio dell'Elza, ed i sindaci Giovan Andrea Abisso, Guglielmo Bongiano ed Antonio del Rege, tutti agenti della comunità di Piuro, costituiscono Bernardo Foicho fu Pietro, di Cortinaccio della Roncaglia esteriore di Piuro, a difensore e procuratore della comunità in qualsiasi causa o lite vertente per tutto il periodo dell'ufficio del pretore della giurisdizione di Piuro.
Giovan Antonio Pinus fu Vincenzo di Valtellina, abitaante a Chiavenna, notaio di Chiavenna.
Originale e copia semplice.
Atto singolo, cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 15, s. 7, fasc. 803
804. Causa del commissario Rodolfo Salice contro la comunità di Piuro.
1653 agosto 14 - 1654 aprile 12
Vertenza dinanzi a Giovan Antonio Burgover, podestà della giurisdizione di Piuro, tra il commissario Rodolfo Salice di Soglio e la comunità di Piuro, per la quale agiscono i consoli Lorenzo Martinutio e Antonio Sucietto, per i fitti non pagati sopra due capitali dovuti dalla comunità a detto Salice.
N. 4 documenti.
Fascicolo cart., cc. 8 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 15, s. 7, fasc. 804
805. "Comunità di Piuro contro signor Carlo del'Aqua di Gordona".
1653 maggio 17 - 1654 giugno 10
Vertenza dinanzi a Benedetto de Capuoli, delegato del defunto Ercole de Capuoli, commissario di Chiavenna, ed a Ercole Salice, successivo commissario di Chiavenna, tra la comunità di Piuro, per la quale agisce il procuratore Bernardo Foicho, e Carlo dell'Acqua di Gordona per il mancato pagamento da parte di quest'ultimo del canone di affittanza sui beni della Triulza.
N. 3 documenti.
Fascicolo cart., cc. 5 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 15, s. 7, fasc. 805
806. "Precetto".
1654 giugno 6 - 1654 giugno 10, [Chiavenna]
Citazione e condanna di pagamento emessa da Ercole Salice, commissario di Chiavenna, su istanza di Bernardo Foico, procuratore della comunità di Piuro, nei confronti di Giovanni di Righi di Gordona per un debito di lire 886 terzuole da questi dovute a detta comunità.
N. 2 documenti.
Fascicolo cart., cc. 3 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 15, s. 7, fasc. 806
807. "Vicinanza di Santa Croce con la comunità di Piuro e lei con il signor Pietro Antonio Foicho".
1650 agosto 18 - 1654 agosto 6
Vertenza dinanzi ai podestà della giurisdizione di Piuro Uldrico Cadonato, Giovanni de Hartmani e Giovan Antonio Burgover tra la comunità di Piuro e la vicinanza di Santa Croce, rappresentate dai rispettivi consoli e deputati, per il reciproco addebito delle somme di capitali e fitti contenute in due instrumenti di cauzione 1627 giugno 4 pagate da Giovan Antonio Sucietto, viceconsole di Piuro dell'anno 1629 al console di detto anno Pietro Antonio Foicho, quale cessionario del fu Nicolò Beccaria; successiva rivalsa della comunità con detto Foicho e con Giovan Paolo Beccaria e Giovan Battista Pestaloza, suoi rilevatori.
N. 7 documenti.
Fascicolo cart., cc. 11 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 15, s. 7, fasc. 807
808. "Procurae instrumentum".
1654 settembre 8, Prosto, "in atrio domi ecclesie Beate Marie"
Il console Antonio Succiettus, il viceconsole Giovanni del Curto, i consiglieri Giovanni Rogantus e Antonio Jacomella, i sindaci Carlo Vertematus Franchus, Giovan Andrea Abissus, Guglielmo Bongianus ed Antonio a Rege, tutti agenti della comunità di Piuro, deputano Bernardo Foiccus fu Pietro di Cortinaccio ad agire come procuratore e difensore della comunità in qualsiasi causa o lite per due anni.
Giovan Antonio Butintrochus di Agostino, di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 15, s. 7, fasc. 808
809. "Dichiaratione e protesta".
1655 febbraio 5, Piuro
I consoli ed i consiglieri delle comunità della giurisdizione di Piuro inviano formale protesta ad Antonio Polavino, assessore di Giovanni Antonio Burgover, podestà della giurisdizione di Piuro, a motivo della non corretta formazione dei processi criminali di grave pregiudizio, danni e spese per tutta la comunità.
Bernardo Foicho, cancelliere.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 15, s. 7, fasc. 809
810. Citazione.
1655 febbraio 19, [Santa Croce]
Giorgio De Giorgi, podestà della giurisdizione di Piuro, su istanza di Giovan Antonio Butintroco, cita in giudizio Giacomo Martinutio, console della comunità di Piuro, per essere condannato al pagamento di lire 106 soldi 10 terzuole moneta curta, dovute a detto Butintroco per patrocinii da questi prestati alla comunità, periodo 1654 febbraio 8 - 1655 agosto 2, nella causa dell'acquedotto della Rovina di Piuro.
Notaio Giovan Antonio Lumaca, cancelliere.
Atto singolo cart., cc. 1 num. rec.
Note: ** I nomi del podestà, del console ed i riferimenti del testo attribuiscono la datazione all'anno 1656 e non 1655 come indicato nel documento.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 15, s. 7, fasc. 810
811. "Procurae instrumentum".
1655 marzo 4, Savogno, "in stricta lunga apud domum a foeno ... in fundo roncorum de Savonio"
Il console Giovanni Tapparellus, i consiglieri ed i sindaci della comunità di Piuro delegano Bernardo Foiccus fu Pietro, di Cortinaccio, ad agire come procuratore e difensore della comunità in qualsiasi causa o lite sino alle calende del gennaio 1656.
Giovan Antonio Butintrochus di Agostino, di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 15, s. 7, fasc. 811
812. "Mandati instrumentum".
1655 aprile 25, Aurogo di Piuro, "in silva apud ecclesiam sancti Martini"
Il console Giovanni Tapparellus, il viceconsole Paolo Zuanonus ed i consiglieri della comunità di Piuro delegano Bernardo Foiccus fu Pietro, di Cortinaccio, ad agire come procuratore e difensore della comunità in qualsiasi causa o lite sino alla calende del gennaio 1656, e specialmente nelle tre cause attualmente vertenti con il comune di Gordona, con Giovan Paolo Beccaria e con quest'ultimo e Giovan Antonio Lumaca.
Giovan Antonio Butintrochus di Agostino, di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 15, s. 7, fasc. 812
813. Soluzione amichevole.
1655 giugno 16, Soglio
Il commissario Rodolfo Salice ed il vicario Guberto Salice, amici e confidenti nominati rispettivamente dagli agenti della comunità di Piuro e dagli eredi del fu console Giovan Pietro Gianinallo, il primo, e da Giovan Antonio Burgauver, ex podestà di Piuro, il secondo, risolvono amichevolmente la controversia insorta tra le parti per il pagamento dell'onorario preteso dal Burgauver per una causa dell'anno 1653, addebitando detta spesa in parte alla comunità di Piuro, in parte agli eredi Gianinallo.
Detti arbitri si sottoscrivono.
Segue dichiarazione 1655 giugno 19 di Agostino Gadina, procuratore dell'ex podestà Burgauver, con la quale attesta di non molestare più la comunità di Piuro e gli eredi del fu console Gianinallo dopo la soluzione concordata.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.; bianca c. 2
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 15, s. 7, fasc. 813
814. Arbitramento fra la Giuridizione".
1655 settembre 7, Santa Croce
Giovanni Giorgi e Rodolfo Salice, arbitri eletti dalle parti nella causa sorta tra le comunità di Piuro e Villa per la ripartizione delle spese gi giustizia, stabiliscono che la comunità di Villa debba concorrere per la terza parte alle spese necessarie per tenere una banca alla settimana in Sant'Abbondio e che l'onorario di prima giustizia per il biennio passato ed in avvenire sia addebitato per due terzi a Piuro e per un terzo a Villa.
Detti arbitri si sottoscrivono.
N. 2 sigilli aderenti rossi.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 15, s. 7, fasc. 814
815. Missiva.
1656 febbraio 19, Santa Croce
Giorgio Georgi, [podestà della giurisdizione di Piuro], invita Bernardo Foico a cercare una sede più adatta per il luogo di giudicatura, essendo "la stanza sin hora tenuta per la banca in Santo Abondio del tutto sproportionata".
Il podestà si sottoscrive.
Atto singolo cart., cc. 1 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 15, s. 7, fasc. 815
816. "Mandati instrumentum".
1656 febbraio 21, Santa Croce di Piuro, "in via apud domum Antonii Ghisi"
Il console Giacomo Martinutius, il viceconsole Giovanni Rogantinus, i consiglieri Francesco Segnerus, Antonio Chiapuzzolus, Pietro del Curto e Lorenzo à Rege, tutti agenti della comunità di Piuro, deputano Bernardo Foicus fu Pietro, di Cortinaccio, ad agire come procuratore e difensore della comunità in qualsiasi causa e lite sino alle calende del gennaio 1657.
Giovan Antonio Butintrocus di Agostino, di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 15, s. 7, fasc. 816
817. "Arbitramento divisionale".
1650 dicembre 31 - 1656 agosto 14
I deputati divisori delle quattro vicinanze di Sant'Abbondio della Roncaglia di dentro, di Prosto della Roncaglia di fuori, di Savogno, Dasile e Carotto, di Santa Croce e Aurogo, deliberano arbitramento divisionale in 16 capitoli riguardanti la divisione finale delle vicinanze in materia di estimo generale, debiti e capitali; l'elezione e le competenze del console, degli 8 consiglieri, dell'assessore, degli ufficiali, del sindaco per le entrate e maneggi dell'Ospitale, degli stimatori e dei 4 sindaci; la manutenzione della strada imperiale; l'alloggiamento delle soldatesche in caso di guerre; la formazione di un nuovo estimo; il pagamento dei debiti; le modalità di compilazione dell'estimo generale da conservarsi nelle casse della comunità e di divisione dei debiti, con elenco dei creditori e loro interessi; la lista dei sindaci eletti dalle 4 vicinanze.
Notaio Antonio Polavino de Georgettis fu Giovanni di Villa.
Segue supplica 1656 agosto 14 della comunità di Piuro a Giorgio Georgi, podestà della giurisdizione di Piuro, per la invalidazione del suddetto arbitramento.
Il podestà si sottoscrive.
Notaio Giovan Antonio Lumaga, cancelliere.
Volume cart., cc. 22 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 16, s. 7, fasc. 817
818. Citazione.
1656 novembre 7
Baldassarre Planta, commissario di Chiavenna, su istanza di Bernardo Foicho fu Pietro, procuratore della comunità di Piuro, cita Pietro del Prato, console del comune di Novate, a presentarsi il primo giorno di banca per condannarlo al pagamento di lire 6659 terzuole, oltre agli interessi maturati sopra tale capitale dal luglio 18 per ragioni di estimo, in applicazione della sentenza 1645 maggio 18 a rogito notaio Giovan Battista Vicedomini.
Cancelliere Battista Vicedomini.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 16, s. 7, fasc. 818
819. "Mandati instrumentum".
1657 gennaio 21, Roncaglia di Piuro, "in hyppocausto domus Johannis Baptiste Serte"
Il console Antonio Jacomella, il viceconsole Gaudenzio Tognana, i consiglieri Giacomo Braccus, Giovanni Maria Lisignolus, Giovanni de Pedrinis, Giovan Pietro Baptistonus, Giovan Antonio Succiettus e Tomaso Succiettus, tutti agenti della comunità di Piuro, deputano Bernardo Foiccus fu Pietro di Cortinaccio ad agire come procuratore e difensore della comunità in qualsiasi causa e lite sino alle calende del gennaio 1658.
Giovan Antonio Butintrocus di Agostino, di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 3
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 16, s. 7, fasc. 819
820. Precetti.
1657 ottobre 2 - 1657 novembre 12
Precetti di intimazione emessi da Pietro Gianetti, podestà della giurisdizione di Piuro, su istanza di Giovan Antonio Lumaga e quindi di Antonio Jacomella, console di Piuro, a motivo della somma di capitali e fitti tenuta in deposito dalla comunità di Piuro e rivendicata dal Lumagha, contenuta in instrumento 1655 luglio 3 a rogito notaio Antonio Polavino, fatto da Giovanni Tapparello, console di Piuro dell'anno 1655, a Bernardo Foicho, stipulante in nome dei legatari della fu Anna, moglie del fu Bernardo Stua di Savogno, abitante a Palmanova.
N. 2 documenti.
Fascicolo cart., cc. 3 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 16, s. 7, fasc. 820
821. "Comunità di Piuro con Giovanni Antonio Lumagha".
1648 - 1657
Vertenza dinanzi ai podestà della giurisdizione di Piuro tra la comunità di Piuro e Giovan Antonio Lumaga a causa del conto del maneggio consolare di questi presentato per l'anno 1636, liquidato dagli agenti della comunità il 1650 marzo 9, e di un instrumento d'obbligazione 1636 marzo 28 da questi stipulato come console con Giovan Paolo Beccaria per la fornitura di brente di vino alle soldatesche alloggiate nel contado di Chiavenna.
Antecedenti al 1636.
N. 61 documenti.
Fascicolo cart., cc. 149 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 16, s. 7, fasc. 821
822. Causa eredi Enderli e Salice.
1656 - 1658
Vertenza dinanzi a Giorgio de Giorgi e Pietro Gianetti, podestà della giurisdizione di Piuro, fra gli eredi fu Ulderico Enderli e gli eredi fu Geronimo Salice di Coira, da una parte, e la comunità di Piuro, per la quale agisce il procuratore Bernardo Foicho, dall'altra, per il pagamento di fitti preteso da detti eredi per instrumento di obbligazione 1636 marzo 28 loro assegnato da Giovan Paolo Beccaria fu Battista di Piuro.
N. 7 documenti.
Fascicolo cart., cc. 14 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 16, s. 7, fasc. 822
823. "Sententiam".
1659 marzo 3, Santa Croce di Piuro, "nella stua maggiore del pallazo"
Pietro Gianetti, podestà della giurisdizione di Piuro e giudice dei malefici, assistito da Carlo Vertemate Franchi, assessore all'ufficio del podestà, proferisce sentenza nel processo criminale contro i fratelli Giacomo e Giovan Battista Arigone fu Leone di Pagniana di Val Sassina, ducato di Milano, per i quali agisce come difensore il dottor Nicolò Vertema Franchi, assolvendoli dai capi loro imputati dal fisco, ma condannandoli al pagamento delle spese processuali.
Giovan Antonio Lumaca fu Orazio di Piuro, notaio di Piuro e di Chiavenna, cancelliere dell'officio di Piuro.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 16, s. 7, fasc. 823
824. Causa tra Pietro Gianetti e le comunità di Piuro e Villa.
1659 maggio 31, Morbegno
Giovan Battista Mariano libera le comunità di Piuro e Villa, per le quali agiscono i rispettivi consoli Giovan Andrea Abisso e Guglielmo Martinolo, dal pagamento delle spese sostenute per la cattura, detenzione e rilascio dei fratelli Giacomo e Giovan Battista Arigoni fu Leone di Pagniana della Val Sassina, ducato di Milano, nella causa vertente tra detta comunità, da una parte, e Pietro Gianetti, podestà della giurisdizione di Piuro, e suoi curiali, dall'altra.
Il Marianus si sottoscrive.
Sigillo cartaceo impresso.
Atto singolo, cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 16, s. 7, fasc. 824
825. Missiva.
1660 [luglio] 13, Chiavenna
Hartman Planta de Wildenberg, commissario di Chiavenna, nella causa vertente per un terreno alla Valedrana venduto a Bartolomeo Fontana di San Carlo dal fu Guberto Salice, vicario, ed il cui credito spetta a Dorosia, moglie di suo fratello Ambrogio Planta, chiede a Bernardo Foicho di Cortinaccio di Roncaglia ed agli altri agenti della comunità di Piuro di concedere una proroga almeno sino alla festa di Sant'Andrea, quando detto fratello Ambrogio sarà presente per chiarire l'affare.
Il commissario si sottoscrive.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 16, s. 7, fasc. 825
826. "Amplissima ordenatione".
1660 agosto 9, Santa Croce di Piuro, "nella corte del pallazo della sua residenza"
Giovan Giacomo Baselga, podestà della giurisdizione di Piuro, nella controversia insorta fra Giovanni de Maria, servitore del suo ufficio, e Servadio Parino, nominato servitore pubblico dalle comunità di Piuro e Villa, riconosce alle comunità della giurisdizione il diritto di poter eleggere i propri servitori con tutte le facoltà e retribuzioni previste per questa carica, conformemente ai capitoli 6, 15, 16, 17 e 23 degli statuti civili, confermati dal capitolato di Milano, ed alla sentenza 1653 maggio 14 proferita dai sindicatori delle Tre Leghe a seguito delle istanze presentate dai consoli della giurisdizione di Chiavenna(1), e ratifica pertanto la nomina di Servadio Parino a servitore pubblico per la comunità di Piuro, respingendo le pretese avanzate dal suddetto Giovanni de Maria.
Copia autentica notaio Giovan Antonio Lumagha, cancelliere.
Atto singolo cart., cc. 8 num. rec.
Note: 1. Detta sentenza è riportata integralmente.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 16, s. 7, fasc. 826
827. Intimazione.
1661 febbraio 3, [Santa Croce]
Giovan Giacomo Baselga, podestà della giurisdizione di Piuro, previa istanza di Giovanni Salice di Celerina dell'Engadina superiore, agente per sé e per i coeredi del fu Giacomo Salice, rende informato Giovanni Lorenzino della Roncaglia di Piuro, console della comunità di Piuro, del precetto depositato agli atti della cancelleria, trasmessogli in data 1661 gennaio 28, al fine di non poter addurre pretesti d'ignoranza.
Notaio Battista Vicedomini.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 16, s. 7, fasc. 827
828. "Arbitramentorum instrumentum".
1662 febbraio 13, Chiavenna, "nella contrada di Montano"
Antonio de Peverello, arbitro concordemente nominato dalle parti, proferisce sentenza conclusiva nella vertenza tra la comunità di Piuro, rappresentata dai deputati Andrea Abisso, Antonio Foicco e Antonio del Re, da una parte, e Carlo Vertema Franchi fu Nicolò, di Piuro, dall'altra, per un fitto del 7 per cento preteso da quest'ultimo su un capitale assegnato al figlio Nicolò con instrumento 1649 maggio 15, e ancora per un capitale assegnato dal Vertema agli eredi di Filippo Pestalozza e da questi posto ancora nel proprio conto.
Con detta sentenza viene riconosciuta la pretesa del 7 per cento di interesse sul primo capitale, mentre viene dichiarato illecito per il Vertema porre il secondo capitale nel proprio conto.
Giovan Antonio Butintrocus fu Agostino di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 12 num. orig.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 16, s. 7, fasc. 828
829. "Memoriale".
1663 luglio 13, Roncaglia di Piuro
Memoriale, affidato dalla comunità di Piuro a Guglielmo Martinolo, console di Villa, da presentare al borgomastro di Coira per ottenere licenza licenza di poter citare alla dieta di Tavate il podestà Rheto Sprecher a causa dell'imposizione della "tassa di Valtellina".
(Carlo Vertema Franchi, scrittore)
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 16, s. 7, fasc. 829
830. Missiva.
1664 agosto 18, Santa Croce
Giovanni Antonio Lumaga chiede favore a Nicolò [Vertema Franchi] perché gli sia di aiuto in alcune incombenze di giustizia.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 16, s. 7, fasc. 830
831. Causa Giovan Battista Pestalozza e Maria Beccaria.
1649 settembre 2 - 1665 maggio 5
Causa sorta dinanzi ai deputati alla revisione dei conti della comunità tra Maria Elisabetta Beccaria fu Giovan Paolo, moglie di Carlo Lumaga di Parigi, rappresentata dal procuratore Bernardo Foicho, curatore dei beni del fu Giovan Paolo Beccaria, da una parte, e Giovan Battista Pestalozza fu Ludovico di Chiavenna, dall'altra, per la ripartizione dei beni ereditati da fra Attanasio di S. Carlo dei frati Agostiniani scalzi, al secolo Carlo Francesco Beccaria fu Nicolò Ferrino, di Piuro.(1)
N. 18 documenti.
Fascicolo cart., cc. 49
Note: 1. Vedi anche la causa della comunità di Piuro con eredi Pietro Antonio Foicho, anni 1656-1671, conservata in questa serie.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 16, s. 7, fasc. 831
832. Causa comunità di Piuro con Benedetto Bardella.
1650 - 1666
Causa mossa da Benedetto Bardella fu Donato, di Chiavenna, rappresentato dapprima da Giovan Antonio Pino, poi da Carlo Francesco Pino, contro la comunità di Piuro, rappresentata da Bernardo Foicho, e ancora dalla comunità di Piuro contro gli eredi fu Giovanni Gianinalli, console dell'anno 1623, rappresentati da Giovan Antonio Pino, per l'adempimento di un mandato 1623 aprile 30, redatto da Corradino dell'Aglio, cancelliere di comunità, e di un instrumento di cauzione 1623 giugno 17 relativo a brente 3 di vino distribuite alla soldatesca allora stanziata in Piuro dal fu Abondio Pestalozza, per ordine del console Gianinallo.
Memoriali; citazioni; appelli; sentenze; istanza del Bardella di poter avere dalla comunità i fitti decorsi sopra i capitali a lui pervenuti nel 1637; sentenza conclusiva 1666 maggio 22 a rogito notaio Antonio Pino attestante il saldo della comunità verso Maria Crollalanza fu Nicolò di Chiavenna, moglie di Benedetto Bardella, assente, agente in qualità di amministratrice per le tre figlie minorenni.
N. 44 documenti.
Fascicolo cart., cc. 144 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 16, s. 7, fasc. 832
833. "Mandati instrumentum".
1667 gennaio 5, Santa Croce, "nella stua maggiore nel palazzo della raggione"
Carlo Vertema Franchi fu Nicolò, console di Piuro, deputa il proprio figlio Nicolò come proprio "messo, nuntio et procuratore" per un anno e oltre, per difendere la comunità di Piuro in tutte le cause, comparendo dinanzi ai giudici e magistrati sia ecclesiastici che secolari, per prestare sigurtà nei casi in cui lo ritenga opportuno e per svolgere in generale tutte le attività affidate al console.
Bernardo Foichus fu Pietro di Piuro, notaio di Chiavenna.
Segue postilla sottoscritta dal console Carlo Vertema Franchi nella quale viene specificata la facoltà del figlio Nicolò di farsi sostituire qualora lo ritenesse opportuno.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 16, s. 7, fasc. 833
834. "Mandati instrumentum".
1667 gennaio 31, Chiavenna, "in aula ante studium domus habitationis domini de Piperello"
Antonio de Piperello fu Daniele e il dottor Daniele Pestalotius fu Filippo, deputati del consiglio della comunità di Chiavenna, conferiscono mandato annuale al notaio Bernardino Greco per agire quale nunzio, attore e procuratore in tutte le cause che coinvolgano al presente ed in futuro la suddetta comunità, specificandone dettagliatamente le sfere di intervento.
Notaio Florimondo Pestalotius di Florimondo, di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 16, s. 7, fasc. 834
835. Vertenza con la comunità di Chiavenna.
1666 maggio 11 - 1667 marzo 28
Vertenza tra la comunità di Piuro, rappresentata dai procuratori Nicolò Vertemate e Giovan Battista Carlini, e la comunità di Chuiavenna, rappresentata dal procuratore Bernardino Greco, per gli interessi che la comunità di Chiavenna deve pagare sul capitale di scudi 2000 di cui è debitrice verso i comuni esteriori in forza della sentenza generale dell'estimo della Valchiavenna 1643 dicembre 11, il cui diritto di riscossione fu affidato dalla comunità di Piuro al governatore Guberto Salice con instrumento d'assegno 1649 aprile 20.
Sentenza 1667 marzo 28 di Ulderico Buol, commissario reggente di Chiavenna, delegato delle Tre Leghe, con la quale viene stabilito che la comunità di Chiavenna sia tenuta a pagare tali interessi, computati però al 5 per cento e non al 7 per cento come preteso dai richiedenti.
N. 8 documenti.
Fascicolo cart., cc. 32 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 17, s. 7, fasc. 835
836. "Causa della liquidatione de conti pubblici di questo contado di Chiavenna dell'anno 1622".
1666 luglio 23 - 1667 giugno 10
Carlo Ignazio Massella, podestà della giurisdizione di Piuro come successore subordinato del fu Marco Aurelio Gaudentii, e Ulderico Buol, commissario di Chiavenna, liberano la comunità di Piuro da qualsiasi dubbio di frode relativa ai conti contenuti nel libro A di comunità(1) ed in altre scritture prodotte per la causa sorta tra le comunità del contado di Chiavenna, con esclusione di Novate, per le pendenze dei conti dell'anno 1622 riguardanti le spese militari sostenute in occasione delle guerre di detto anno.(2)
N. 5 documenti.
Fascicolo cart., cc. 18
Note: 1. Il libro di comunità segnato A "contiene il registro de tutti li conti de suoi publici administratori dall'anno 1618 per tutto l'anno 1664 inclusivamente, con più altri conti e notte toccante a diverse materie e notitie de suoi affari".
2. Giudici delegati di tale vertenza sono Florio Giorgi di Spluga, Rodolfo Salici di Soglio e Ulderico Buol di Parpano.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 17, s. 7, fasc. 836
837. Citazione.
1668 gennaio 7, [Santa Croce]
Giovan Battista Joanelli, podestà della giurisdizione di Piuro, su istanza di Carlo Vertemate Franchi, console di Piuro, ordina a Giovan Domenico Rogantino fu Giovan Antonio di Dasile di presentarsi nel palazzo della residenza a Santa Croce per essere condannato al pagamento dei fitti maturati dal 1655 settembre 4 sino al 1667 e che precedentemente pagava al fu Giovan Paolo Beccaria.
Notaio Bernardo Foichus, cancelliere.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 17, s. 7, fasc. 837
838. Istanza.
1668
Carlo Vertemate Franchi, console della comunità di Piuro, chiede al podestà della giurisdizione di Piuro che Giovanni Melchior di Soglio venga condannato al pagamento delle restanti lire 451 dovute a saldo di "mercimonio, bottega et hosteria" da questi tenuti in Santa Croce dal 1658 al 1667.
N. 2 copie.
Atto singolo, cc. 2
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 17, s. 7, fasc. 838
839. "Causa della crida".
1670 gennaio 14 - 1670 aprile 28
Supplica della giurisdizione di Piuro ai signori delle Tre Leghe e ricorso di Carlo Vertemate Franchi, console di Piuro, Antonio Rosina, console di Villa, Giovan Pietro della Clara e Andrea Abissi, consoli di giustizia di Piuro, Antonio Polavino e Giovan Antonio Gino, consoli di giustizia di Villa, agenti in nome delle comunità di Piuro e Villa e della giurisdizione di Piuro, contro la grida 1670 gennaio 14 emanata da Giovanni Enderli, podestà della giurisdizione di Piuro, obbligante tutti i consoli, vececonsoli, canepari, tutori, curatori e amministratori delle comunità alla consegna dei rispettivi conti entro il termine di 15 giorni, sotto pena di ducatoni 100, in opposizione a quanto stabilito da statuti civili e criminali, capitolato di Milano, grida generale e consuetudine antica della giurisdizione; con sentenza 1670 aprile 28 del podestà Enderli di riconferma della contestata grida.
N. 6 documenti.
Fascicolo cart., cc. 32 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 17, s. 7, fasc. 839
840. "Causa del precetto o sia comandamento transmesso ad istanza del fisco".
1670 maggio 9 - 1670 maggio 23
Citazioni fatte da Giovanni Enderli a Monzuig, podestà della giurisdizione di Piuro, a Carlo Vertemate Franchi, console di Piuro, "per occasione et causa concernente le raggioni del Fisco", affinché consegni nota chiara e distinta dell'ammontare dell'estimo di comunità e della differenza "si tiene delli terrieri e forastieri", con proteste di nullità di dette citazioni da parte del console Vertemate Franchi e degli agenti della comunità di Piuro.
N. 5 documenti.
Fascicolo cart., cc. 12 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 17, s. 7, fasc. 840
841. "Rilazione di tutte le persone citate in questo foglio in ordine alla citatione publica di Coira".
1670 settembre 5 - 1970 settembre 6, Cortinaccio di Piuro
Carlo Vertemate Franchi, console di Piuro, redige elenco dei creditori della comunità di Piuro che devono essere citati a comparire nella dieta di Coira convocata per il 1670 settembre 14.
Il console si sottoscrive.
Segue nota 1670 settembre 6 del notaio Pietro Antonio Foicho attestante l'avvenuta citazione delle persone della lista ad opera di Servadio Parino, pubblico servitore della giurisdizione di Piuro, con l'aggiunta di una citazione intimata a Maria Origha e Margherita di Pedrini, abitanti a Chiavenna.
Notaio Pietro Antonio Foichus, cancelliere di Piuro.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 17, s. 7, fasc. 841
842. Intimazione.
1671 febbraio 25
Giovanni Enderli, podestà della giurisdizione di Piuro, ad istanza di Antonio Jacomella detto Mazola, console della comunità di Piuro, ordina a Giovanni Tapparello, Antonio Foicho, Antonio Rogantino e Antonio Pognana, esattori della taglia imposta nell'anno corrente per saldare i debiti contratti dalla comunità con il podestà Enderli, con i sindacatori, con il podestà Ambrogio Pianta ed il capitano Ercole Salice, di riscuotere e versare entro un mese al console in carica le quote previste dai quinternetti già da tempo consegnati, senza pretendere dai debitori nulla oltre alle taglie loro assegnate e senza imporre altro ad alcuno, se non con espresso ordine del console.
Il podestà e Giovan Battista Bottagiso, notaio e cancelliere, si sottoscrivono.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 17, s. 7, fasc. 842
843. Causa comunità di Piuro con eredi Pietro Antonio Foicho.
1656 - 1671 aprile 27
Causa dinanzi agli arbitri Antonio de Peverello e Nicolò Vertema Franchi mossa dalla comunità di Piuro contro gli eredi fu Pietro Antonio Foicho di Prosto(1) e da questi intimata al capitano Giovan Battista Pestalozza fu Ludovico, di Chiavenna, ed a Giovan Paolo Beccaria fu Giovan Battista, di Piuro, suoi rilevatori, per il pagamento di capitali e fitti facenti parte dell'eredità lasciata da frate Attanasio, appartenente all'ordine dei Pii Agostiniani scalzi, al secolo Carlo Francesco Beccaria fu Nicolò, e per crediti reciprocamente vantati dalle parti per instrumenti di cauzione e di assegnazione per lo più inerenti spese militari sostenute negli anni 1621-1623.(2)
Scritture e memoriali delle parti; citazioni e precetti; nomine di procuratori; sentenze 1660 maggio 14 del podestà Giovan Giacomo Baselgha e 1661 giugno 18 dei sindicatori "loco dominorum" di condanna di detti eredi e loro rilevatori alla consegna dell'instrumento di cauzione 1623 ottobre 28 o al pagamento dei relativi capitali e fitti; scritture di ricorso e di difesa.
N. 94 documenti.
Fascicolo cart., cc. 300
Note: 1. Fra detti eredi figura la moglie Clemenza Stampa, tutrice e curatrice dei figli Giorgio, Francesco, Pietro Antonio e Maria Clemenza.
2. La presente vertenza interferisce con altre conservate in questa serie, quali la causa della vicinanza di Santa Croce con la comunità di Piuro e di questa con Pietro Antonio Foicho e suoi eredi, anni 1650-1654; la causa della comunità di Piuro con Giovan Paolo Beccaria, anni 1650-1684; la causa Giovan Battista Pestalozzi e Maria Beccaria, anni 1649-1665.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 17, s. 7, fasc. 843
844. Causa eredi Paolo Pestalozza Luna.
1667 - 1671
Vertenza tra la comunità di Piuro, da una parte, gli eredi di Paolo Pestalozza Luna di Chiavenna, e quindi Carlo Vertemate Franchi e suoi eredi, cessionari dei signori Pestalozza Luna di Vienna, dall'altra, per un livello di brente 11 e brente 3 e mezzo di vino e di lire 20, che venivano pagati a detti Pestalozza da Giovanni Martinutio e dalla moglie Anna Roganti fu Andrea, i cui diritti pervennero nell'anno 1620 "per una volta" a detta comunità.
Antecedenti anni 1620-1621, con capitolo dell'instrumento di vendita fatto al contado dai delegati per gli affari del signor Pestalozza; nota dei capitali pervenuti a Piuro da parte di Paolo Pestalozza; conti di Pestalozzi Luna con la comunità.
N. 19 documenti.
Fascicolo cart., cc. 60 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 17, s. 7, fasc. 844
845. "Causa".
1673 maggio 13 - 1674 maggio 4
Vertenza dinanzi a Giovan Battista Stampa, podestà della giurisdizione di Piuro, fra Antonio de Peverello fu Francesco, per il quiale agisce il figlio Lelio, e la comunità di Piuro, per la quale agisce Giovan Pietrto Segnero, per una somma di lire 350 terzuole dovuta dalla comunità a detto Peverello, quale cessionario di Maria Origa Pestalozza, vedova di Giovan Antonio Lumaga.
N. 4 documenti.
Fascicolo cart., cc. 8 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 17, s. 7, fasc. 845
846. Intimazione.
1675 marzo 12, [Piuro]
Giovan Battista Stampa, podestà della giurisdizione di Piuro, su istanza dei fratelli Giorgio e Pietro Antonio Foicho fu Pietro Antonio, ordina a Giacomo Rogantino, console di Piuro, che il capitale e relativi fitti futuri dovuti a detti fratelli vengano pagati solo ad essi e non ad Andrea Abisso fu Giovanni, il quale ne ha perso il diritto a favore dei Foicho in seguito all'istrumento di stima, vendita e dato in pagamento 1675 marzo 11 a rogito notaio Pietro Antonio Foicho di Chiavenna.
Il podestà si sottoscrive.
Notaio Giovan Battista Bottagisus, cancelliere.
Copia semplice.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 17, s. 7, fasc. 846
847. Nomina di arbitri.
1675 maggio 22, Piuro
Il consiglio della comunità di Piuro del 1675 maggio 22 nomina il dottor Francesco Vertemate come proprio arbitro nella causa vertente con il podestà Giovan Antonio Smid, il quale per conto suo ha provveduto a nominare il dottor Cristiano Giorgio; nomina inoltre Daniele Vertemate ad intervenire a nome della comunità per fare il compromesso in detta causa.
Segue approvazione di tali nomine 1675 maggio 23 da parte della vicinanza di Savogno, la quale affida a sua volta la risoluzione di una causa che la riguarda al capitano Pietro Antonio Foicho.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 17, s. 7, fasc. 847
848. "Dimanda".
1675 luglio 10
Giovan Antonio Smid à Gruenek, assegnatario del capitale di lire 958 e sesini 15 e del relativo fitto di lire 2872 e sesini 15 dovuto dalla comunità di Piuro al canonico Eutichio Peverello Ferlino per cauzione 1623 novembre 6 a rogito Antonio Soldano, chiede agli arbitri Cristiano Giorgi e Francesco Vertemate che, con definitiva sentenza, condannino la comunità di Piuro, rappresentata dal console Giacomo Rogantino, al pagamento di detto capitale e fitti .
Precede nomina da parte del podestà Antonio Smid 1674 dicembre 17 di Filippo Pestalozzi di Baldassarre, di Chiavenna, a proprio messo, nunzio e procuratore in detta causa.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 17, s. 7, fasc. 848
849. Intimazione e citazione.
1675 agosto 31 - 1675 novembre 2
Giovan Antonio Buol, podestà della giurisdizione di Piuro, su istanza di Lucrezia Pestalozza fu Gerolamo di Chiavenna, nella causa vertente tra la comunità di Piuro e gli eredi Pestalozza, notifica a Giacomo Rogantino, console di Piuro, che la suddetta Pestalozza ha richiesto l'esecuzione contro la comunità ed, in mancanza di beni della comunità, contro Lodovico Gianinalli, console dell'anno 1674.
N. 2 documenti.
Fascicolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 17, s. 7, fasc. 849
850. Intimazione.
1675 dicembre 10
Giovan Antonio Buol, podestà della giurisdizione di Piuro, su istanza di Fioramonte Pestalozza, console di Chiavenna, e dei comuni esteriori di Mese, Gordona, Prata, Novate e Samolaco, intima a Giacomo Rogantino ed a Giuseppe Abisso, rispettivamente console e viceconsole di Piuro, ed a Sebastiano Consoletto, console di Villa, di provvedere agli adempimenti richiesti da Carlo Crollalanza, depositario degli interessi della sosta e osteria della Ripa ed altri effetti del contado di Chiavenna, già di ragione della mensa episcopale di Como.
Notaio Giovan Battista Bottagisus, cancelliere.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 17, s. 7, fasc. 850
851. Causa eredi Guberto Salice.
1628 - 1675
Causa tra gli eredi del podestà Guberto Salice fu Guberto di Soglio e la comunità di Piuro, anni 1628-1675, per il pagamento di capitali e fitti vantati da detti eredi nei confronti della comunità per instrumenti di obbligazione diversi contratti fra le parti o ceduti a detti Salice da contraenti diversi.
Conti, anni 1628-1675; obbligazione 1636 giugno 30; confessi, anni 1644-1646; assegno, 1649 aprile 20; patti e convenzioni, 1654 agosto 3; definitiva convenzione 1675 novembre 6 tra il podestà Ambrogio Planta ed il capitano Ercole Pestalozzi, agenti in nome delle rispettive mogli Dorotea e Regina sorelle Salici, da una parte, e la comunità di Piuro, per la quale agisce il console Giacomo Rogantino, dall'altra, con la quale gli eredi Salice accettano i patti(1) formulati per sanare il debito della comunità nei loro confronti consistenti in 5 capitali e relativi fitti.
N. 32 documenti.
Fascicolo cart., cc. 87 num. rec.
Note: 1. I patti prevedono l'obbligo per la comunità di assegnare ai creditori suddetti la rendita del dazio del pane, del vino e della carne, di gettare annualmente una taglia, di pagare il debito e relativi interessi per tutto l'anno in corso, mentre per i debitori, l'obbligo di ridurre i fitti portandoli dal 5 per cento annuo al 4 per cento.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 17, s. 7, fasc. 851
852. "Podestà Stampa contro la comunità di Piuro".
1676 marzo 6 - 1676 maggio 15
Vertenza dinanzi a Giovan Antonio Buol, podestà della giurisdizione di Piuro, tra la comunità di Piuro, per la quale agisce il console Giovan Pietro del Curto, e Giovan Battista Stampa, podestà di Piuro del biennio passato, per il quale agisce il procuratore Bernardo Peverello, per alcune somme pretese da detto Stampa per la porzione del suo salario, per un bando, per la prima giustizia e per favori fatti alla comunità.
N. 2 documenti.
Fascicolo cart., cc. 11 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 17, s. 7, fasc. 852
853. "Istanza e intimatione".
1677 maggio 10 - 1677 maggio 19, Piuro
Giovan Antonio Buol, podestà di Piuro, su istanza di Filippo Besta di Teglio e di Battista Salice di Soglio, mariti e procuratori delle sorelle Ortensia e Violante Pestalozzi fu capitano Giovan Antonio, condanna la comunità di Piuro, rappresentata dal console Giovan Maria Lisignolo, con l'assistenza del procuratore Filippo Pestalozzi, a rifondere a detti istanti la somma di lire 480 soldi 6 addebitata in somma maggiore sopra "li livelli delli Comarini di Cranna" negli anni 1673-1676 e impone che detti Besta e Salice non siano più obbligati a pagare se non la terza parte di qualsiasi taglia imposta sino all'anno 1620, in conformità del decreto dominicale dato in Iante l'anno 1654.
Notaio e cancelliere Giovan Battista Bottagiso.
N. 2 documenti.
Fascicolo cart., cc. 3 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 17, s. 7, fasc. 853
854. "Causa contro l'interessati nelle tronne de lavezzi".
1677 aprile 7 - 1677 settembre 9
Vertenza dinanzi a Giovan Antonio Buol, podestà della giurisdizione di Piuro, tra la comunità di Piuro, per la quale agisce il procuratore Filippo Pestalozzi, e gli interessati delle "tronne de lavezzi", per i quali agiscono come procuratori Giorgio e Pietro Antonio Foicho, Cristoforo Macolino, Giovan Pietro del Curto, Giacomo Pighetto e Giovanni Zarucho, per l'applicazione della grida 1677 marzo 1 emessa dal podestà di Piuro, con la quale si ordina a chiunque vanti diritti sulle trone dall'anno 1644 in poi di notificarne ragioni e quote, per il conseguente assoggettamento a taglia.(1)
N. 8 documenti.
Fascicolo cart., cc. 25 num. rec.
Note: 1. La riforma generale dell'estimo della Valchiavenna del 1643 dicembre 11 aveva aggiudicato all'estimo della comunità di Piuro tutte le "tronne de lavezzi" situate in Valchiavenna. In seguito a detta sentenza, la comunità di Piuro esige le taglie sulle trone passate e future.
Nell'ambito del rinnovo dell'estimo generale della comunità di Piuro dell'anno 1658 fu deciso infatti, tra l'altro, di porre ancora in estimo i mercimoni e di imporvi le taglie. In seguito a questa decisione, alcuni negozianti della comunità e specialmente gli interessati nel negozio dei lavezzi di Prosto, per non rendere noti i loro capitali ponendoli in estimo, si accordarono con la comunità per una somma annuale per le taglie dei loro traffici. Dato che il valore di questi ultimi superava i 10000 talleri, la taglia da pagare superava i 200 talleri all'anno. I negozianti, per non pagare questa somma, si accordarono con alcuni amministratori del tempo per una cifra annua di talleri 21, che furono pagati dal 1658 al 1668. Dopo tale anno, benché la Compagnia dei lavezzi fosse continuata sino all'anno 1673, non venne più pagato nulla.
Nel 1673 la vecchia Compagnia si divise e ne vennero istituite 3 nuove, con notevole incremento di capitale, a nome rispettivamente di Giorgio e Giovan Pietro Foicho, Pietro Antonio Foicho e Giovan Paolo de Pedrini, Giovan Andrea Abisso e Paolo Poletta. L'ultima di queste continuò sempre il traffico, mentre le prime due si sciolsero verso la fine del 1676 ed al loro posto ne vennero costituite altre 2 a nome dei fratelli Giorgio e Pietro Antonio Foicho, e di Giovan Pietro Foicho e compagni.
Benché gli interessati in queste compagnie fossero stati molte volte interpellati dalla comunità per il pagamento delle taglie dei loro mercimoni, essi furono sempre renitenti, con grave danno per la comunità. Per riparare a tale situazione, gli agenti della comunità presentano istanza al suddetto arbitro perché condanni i fratelli Giorgio e Pietro Antonio Foicho, Giovan Pietro della Clara, Giovan Pietro Foicho, Giovan Battista Gianinalli, Pietro Antonio Foicho fu Bernardo, Giovan Andrea Abisso, Paolo Poletta, Antonio Losio bottegaro a Santa Croce, Paolo Poletta fu Antonio e Guglielmo Lisignolo Ferrari bottegari a Prosto, a notificare distintamente i capitali dall'anno 1658 sino al presente nei loro traffici e negozi ed a pagare alla comunità le taglie ordinarie imposte dal 1658, oltre all'importo del taglione generale che verrà imposto in avvenire, con l'impegno di compensare agli interessati della Compagnia vecchia dei lavezzi i 21 talleri annuali pagati dal 1658 al 1668.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 18, s. 7, fasc. 854
855. "Forma di giuramento".
[1678 giugno 21]
Modello di giuramento richiesto dalla comunità di Piuro a Maria, moglie del fu Francesco Soldano, ed al loro figlio Pietro affinché confermino di non avere in casa scritture, instrumenti, conti e libri relativi alla comunità ed al venerando Ospitale di Piuro, e di non aver consegnato scrittura alcuna ad altri, tranne "quei pochi sbozzi" consegnati lo scorso inverno al dottor Francesco Vertemate ed a Lorenzo Motessa.
Atto singolo cart., cc. 2
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 18, s. 7, fasc. 855
856. "Causa delle taglie e taglione sopra mercimoni e traffici".
1677 marzo 27 - 1678 luglio 16
Vertenza dinanzi a Cristiano de Giorgi , arbitro scelto dalle parti, ed a Giovanni Giorgio Rascher, podestà di Piuro e delegato "loco dominorum", tra la comunità di Piuro, per la quale agiscono il console Giovan Maria Lisignolo, ed i deputati Nicolò Vertemate, Antonio del Re e Giovan Pietro del Curto, da una parte, e gli interessati nei negozi, traffici e mercimoni esercitati nella comunità e suo circolo, dall'altra, per le taglie ed il taglione imposti dalla comunità sui mercimoni in conseguenza del rinnovo dell'estimo di comunità degli anni 1658-1669 ed in applicazione della grida 1677 marzo 27 emessa da Giovan Antonio Buol, podestà della giurisdizione di Piuro, su istanza della comunità.
Grida 1677 marzo 27; istanze degli agenti della comunità e degli interessati nei negozi e lavezzi(1); sentenza 1678 luglio 16 di Giovan Giorgio Rascher di condanna di detti interessati al pagamento di lire 3000 a saldo del taglione ed a liberazione di ogni ulteriore pretesa della comunità sia per il taglione che per il mercimonio, eccettuato il caso che la comunità di Piuro imponga un estimo mobile generale come quello della comunità di Chiavenna.
N. 4 documenti.(2)
Fascicolo cart., cc. 16 num. rec.
Note: 1. Si tratta dei fratelli Giorgio e Pietro Antonio Foicho, di Giovan Pietro della Clara, Giovan Pietro Foicho, Pietro Antonio Foicho fu Bernardo, Giovan Battista Gianinallo, Giovan Andrea Abisso, Paolo Poletta fu Battista, Antonio Losio bottegaro a Santa Croce, Paolo Poletta fu Antonio e Guglielmo Lisignolo Ferrari bottegari a Prosto.
2. Vedi anche la causa contro gli interessati nelle trone dei lavezzi, anno 1677, conservata in questa serie.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 18, s. 7, fasc. 856
857. Causa Caledonia Pestalozza.
1648 - 1678
Causa mossa da Caledonia Pestalozza fu Giovan Pietro, di Chiavenna, per la quale agisce come procuratore il marito Giovan Antonio Figino, contro le comunità di Piuro e Villa, rappresentate dai rispettivi consoli, per ottenere il rimborso delle spese di contado sostenute dal padre Giovan Pietro, console di Chiavenna dell'anno 1622, riguardanti forniture di vino, legna, fieno, candele e paglia, trasferte a Milano e ripari al palazzo di Chiavenna, ritenute da dette comunità non assoggettabili all'intero Contado, ma alla sola giurisdizione di Chiavenna.
N. 17 documenti.
Fascicolo cart., cc. 38 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 18, s. 7, fasc. 857
858. "Causa iugali Martinutii".
1678 marzo 29 - 1678 luglio 13
Vertenza dinanzi a Giovan Giorgio Rascher, podestà della giurisdizione di Piuro, mossa dalla comunità di Piuro, per la quale agisce il console Lorenzo Motessa, con l'assistenza del dottor Francesco Vertemate, deputato alla liquidazzione dei conti della comunità, contro i coniugi Giacomo Martinutio e Margherita Foicho, figlia ed erede della fu Giovannina Tognana, per il pagamento del taglione imposto dalla comunità l'anno 1677 e per la risoluzione di reciproci conti.
N. 3 documenti.
Fascicolo cart., cc. 8
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 18, s. 7, fasc. 858
859. "Compromissi et arbitramenti instrumentum".
1679 marzo 2 - 1679 marzo 4, Chiavenna, "nella sala della casa heredi Nicolò Stampa"
Giovanni Gaudenzio Capoli, vicario di Valtellina, arbitro eletto fra le parti, proferisce sentenza arbitrale conclusiva nella causa sorta tra Anna da Monte, sorella ed erede del fu governatore Gallo da Monte, per la quale agiscono il governatore Agostino Gadina, il vicario Giovanni Bartolomeo Montalta ed il landamano Ludovico Castelli, e la comunità di Piuro per il pagamento delle taglie sui beni di detta Anna registrati nell'estimo della comunità dall'anno 1650, e del taglione imposto nell'anno 1678, oltre che del taglione sopra una vigna "al Guasto" e due boschi in "serta Piana": con la quale detta Anna da Monte viene condannata a pagare l'ammontare delle taglie e la metà del taglione, mentre la comunità viene liberata dalla pretesa revisione delle stime inerenti vigna e boschi citati.
Pietro Antonio Foichus fu Bernardo di Piuro, notaio di Chiavenna.
Allegato compromesso 1679 marzo 2 stipulato tra le parti per la nomina concorde dell'arbitro.
Atto singolo cart., cc. 19 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 18, s. 7, fasc. 859
860. "Arbitramenti instrumentum".
1679 marzo 21, Chiavenna, "contrada di Ponte"
Il dottor Francesco de Vertemate Franchi fu Carlo, arbitro concordemente eletto dalle parti, proferisce sentenza conclusiva nella vertenza sorta tra il podestà Giovan Antonio Smid a Grunegg, marito di Dorotea Planta fu Ambrogio, e il podestà Ambrogio Planta, fratello di Dorotea, agente anche a nome dell'altro fratello, commissario Hartmanno Planta, da una parte, e la comunità di Piuro, per la quale agisce il console Lorenzo Motessa, dall'altra, a causa delle pretese taglie e taglione avanzati dalla comunità sui beni ereditati dal padre dei suddetti fratelli Planta, che vengono condannati a pagarne i due terzi.
Lorenzo Motessa fu Lorenzo di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 5 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 18, s. 7, fasc. 860
861. "Maria Origa Pestalozzi contra la comunità di Piuro".
1672 giugno 4 - 1679 marzo 24
Causa mossa da Maria Origa Pestalozza Davosina, vedova di Giovan Antonio Lumaga di Piuro, abitante a Chiavenna, contro la comunità di Piuro, per la quale agiscono i rispettivi consoli, per fitti e spese giudiziarie pretesi da detta Pestalozzi in adempimento alla sentenza 1671 dicembre 18 a lei favorevole emanata da Nicolò de Salici, podestà di Piuro.
N. 4 documenti.
Fascicolo cart., cc. 18 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 18, s. 7, fasc. 861
862. Causa eredi Cenni ed eredi Foichi e Pedrini.
[1663] - 1679
Causa mossa da Maria del Grosso, moglie di Antonio del Cenno, e dai figli ed eredi di Maddalena del Grosso, moglie di Bernardo del Cenno, contro la comunità di Piuro per il pagamento dei danni ed interessi su un capitale loro ceduto il 1645 maggio 13 da Giovan Battista Stampa, a sua volta cessionario dai fratelli Caligaro di Gera, possessori per instrumento di obbligazione contratto con la comunità di Piuro 1624 luglio 16; con istanze presentate dalle controparti, intimazioni anno 1679 di Giovan Giorgio Rascher, podestà della giurisdizione di Piuro, successiva causa intentata dalla comunità di Piuro contro gli eredi fu Antonio Foicho e fu Giovanni de Pedrini, non avendo questi ultimi rilevato detta comunità per la somma richiesta dai Cienni.
N. 9 documenti.
Fascicolo cart., cc. 24 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 18, s. 7, fasc. 862
863. "Iura comunitatis Plurii contra domina Maria Lumaga".
1679 luglio 3
Causa mossa da Maria Lumaga, unica figlia ed erede del fu Giovan Antonio Lumaga, moglie di Giovan Antonio Abisso, contro la comunità di Piuro, rappresentata dal console Lorenzo Motessa, per il rimborso delle spese sostenute dal fu Orazio Lumaga, suo nonno, nell'anno 1622 per la "soldatesca", nonché per gli utensili da questi forniti per l'alloggio del capitano Stanga al palazzo dei signori Franchi; con sentenza di Giovan Battista Ioanelli, podestà della giurisdizione di Piuro, delegato "loco dominorum", favorevole alla comunità di Piuro che viene liberata dalle suddette pretese(1).
N. 3 documenti.
Fascicolo, cc. 10 num. rec.
Note: 1. Le pretese di Maria Lumaga sono state intimate anche alla vicinanza di Sant'Abbondio, dichiarata come unica potenziale debitrice da parte della comunità di Piuro.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 18, s. 7, fasc. 863
864. "Arbitramento".
1679 agosto 18, Roncaglia di Piuro
Francesco de Vertemate, nominato arbitro per liquidare le spese del processo criminale formato contro una vagabonda di Lugano, accusata di aver rubato un lenzuolo a Giorgio Polavino e per tassare l'onorario al podestà Giovan Battista Gioanelli, ordina alla giurisdizione di Piuro e Villa di pagare filippi 18 al suddetto podestà e suo officio e filippi 2 all'arbitro.
Il de Vertemate si sottoscrive.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 18, s. 7, fasc. 864
865. Nomina di procuratori.
1680 aprile 5, Chiavenna
Carlo Pestalozza di Chiavenna delega Bernardo Peverello fu Lorenzo ed il figlio di questi Giuseppe ad agire come suoi procuratori nelle due cause intentate dinanzi al podestà della giurisdizione contro la comunità e la giurisdizione di Piuro, come attestato da rogito del cancelliere Giovan Pietro Segnero del 1680 marzo 27.
N. 2 documenti.
Fascicolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 18, s. 7, fasc. 865
866. Intimazione.
1680 maggio 6
Giovan Battista Gioanelli, podestà della giurisdizione di Piuro, su istanza di Francesco Foicho, abitante a Novate, rilevatore del defunto Giovan Antonio Bonanome di Novate quale locatario dei beni della Ripa, intima al ministrale di Val San Giacomo ed ai consoli del contado di presentarsi in Chiavenna per fare il dovuto "defalco" dei fitti richiesti al suddetto Foicho, per le perdite avute dal mancato utilizzo della sosta a causa di un sospetto di peste "statto in Germania et altri lochi" e finché detta sosta non sarà di nuovo frequentata conformemente al patto convenuto nell'instrumento di investitura dell'anno 1674(1).
Notaio Lorenzo Motessa.
Atto singolo cart., cc. 6 num. rec.
Note: 1. La locazione del 1674 è stata fatta degli agenti del contado di Chiavenna e dei "patroni della raggione della sosta, hostaria et altri regressi della Ripa di Chiavenna" a Giovan Antonio Bonanome per la durata di anni nove, con sigurtà di Antonio Gianolo di Prata.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 18, s. 7, fasc. 866
867. Causa canonico de Peverello.
1680 marzo 20 - 1680 agosto 12
Causa dinanzi a Cristiano Giorgi di Spluga ed a Filippo Pestalozza di Chiavenna mossa da Giovan Antonio Smidt à Gruenegg, assegnatario del canonico Oltitio de Peverello Ferlino di Chiavenna, da una parte, contro la comunità di Piuro, per la quale agisce il console Giovan Battista Gianinalli, dall'altra, per il pagamento di un capitale contenuto in instromento di cauzione 1623 novembre 6 a rogito notaio Antonio Soldano, assegnato a detti richiedenti il 1674 novembre 7 con rogito notaio Bernardino Greco.
N. 3 documenti.
Fascicolo cart., cc. 8
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 18, s. 7, fasc. 867
868. "Precetto e intimatione".
1680 marzo 15 - 1681 ottobre 20
Giovanni Rascher, Giovan Battista Giovanelli e Florio de Pelizzari, podestà della giurisdizione di Piuro e delegati loco dominorum delle Tre Leghe, su istanza del console e dei consiglieri della comunità di Piuro, citano tutti gli esattori del taglione imposto dalla comunità di Piuro l'anno 1678 ed i capi delle vicinanze di Prosto, Sant'Abbondio, Savogno e Santa Croce affinché presentino i conti distinti di tutte le partite del taglione non ancora saldate per procedere al relativo pagamento ed a quello dei fitti decorsi dal gennaio 1679.
Notaio Pietro Antonio Foicho.
N. 7 documenti.
Fascicolo cart., cc. 16 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 18, s. 7, fasc. 868
869. "Istanza e admissione".
1681 marzo 7 - 1681 marzo 10
Vertenza dinanzi a Giovan Battista Giovanelli, podestà della giurisdizione di Piuro, della comunità di Piuro, per la quale agisce il console Giovan Battista Gianinalli, con l'assistenza del dottor Filippo Pestalozzi, contro Giovan Pietro Foicho fu Bernardo e compagni per la condanna di detto Foicho al pagamento di scudi 91 e soldi 15 moneta di Milano, in ragione di assegno fatto da Anna Cion a favore della comunità e del resto del dazio del pane dovuto da Rocho Cion per il grano da questi consumato nella comunità.
Notaio Giovan Pietro Segneri, cancelliere.
N. 2 documenti.
Fascicolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 18, s. 7, fasc. 869
870. "Causa mossa dagli eredi fu signor Nicolò Stampa".
1650 settembre 2 - 1682 dicembre 8
Vertenza tra gli eredi del fu Nicolò Stampa, console di Chiavenna anno 1624, e le comunità di Piuro e Villa e di Chiavenna per il pagamento di capitale e fitti conseguenti a spese militari sostenute dallo Stampa durante il suo consolato, addebitate dalla comunità di Chiavenna alle comunità di Villa e Piuro; con sentenza 1682 dicembre 8 dei delegati Giovan Pietro Ferrario, commissario di Chiavenna, e Cristiano Giorgii, luogotenente, di condanna della comunità di Chiavenna al pagamento dovuto in forza dei suoi 6 caratti in Contado.
N. 6 documenti.
Fascicolo cart., cc. 11 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 18, s. 7, fasc. 870
871. "Signori dellegati per la tariffa contra la giurisdizione di Piuro".
1680 aprile 3 - 1682 aprile 29
Vertenza dinanzi a Giovan Battista Giovanelli e Florio de Pellizzari, podestà della giurisdizione di Piuro, mossa dal commissario Nicolò Salice, dal commissario Salomone Sprecher, dal podestà Giovan Giorgio Rascher, dal luogotenente Cristiano de Giorgi e da altri interessati, tutti rappresentati dal cancelliere Florio de Pelizzari, contro la giurisdizione di Piuro, rappresentata dai consoli pro tempore di Piuro e Villa, per il pagamento del salario dei suddetti delegati, cui le comunità vengono condannate.
N. 9 documenti.
Fascicolo cart., cc. 19 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 18, s. 7, fasc. 871
872. Intimazione.
1683 febbraio 15, Prosto di Piuro, "nella stuva terranea della casa Giovan Battista Gianinalli"
Florio de Pellizzari, podestà della giurisdizione di Piuro, rende informato Daniele Vertemate, console della comunità di Piuro, della istanza presentata da Giovan Antonio Maraffio, console di Villa, di annullare il pegno relativo alla riscossione delle taglie formate sopra l'estimo del "fondo della Giustizia", non goduto dalla comunità di Villa e nemmeno stimato dall'esperto generale.
Notaio Lorenzo Motessa, cancelliere.
Copia semplice.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 18, s. 7, fasc. 872
873. "Ragioni della giurisditione di Piuro contro il fisco et offizio di Piuro".
1682 novembre 24 - 1683 aprile 8
Vertenza dinanzi a Giovanni Gaudenzio de Capoli, giudice delegato, tra Florio de Pelizzari, podestà della giurisdizione di Piuro, per il quale agisce come procuratore il dottor Vincenzo de Vertemate, da una parte, ed i comuni di Piuro e Villa della giurisdizione di Piuro, dall'altra, per il pagamento delle spese sostenute per il processo criminale di condanna di Giuseppe Fagietto, di Uschione, reo di falsità, originario della giurisdizione di Chiavenna, con sentenza 1683 aprile 8 di detto arbitro favorevole alla giurisdizione di Piuro, liberata così da ogni spesa e pretese avanzate dal podestà e suo officio.
N. 4 documenti.
Fascicolo cart., cc. 24 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 18, s. 7, fasc. 873
874. "Molestia".
1683 settembre 15, Prosto di Piuro
Lelio de Peverello presenta istanza a Giacomo Bevelacqua, podestà della giurisdizione di Piuro, affinché condanni la comunità di Piuro a saldare le somme dovutegli come assegnatario degli eredi fu Nicolò Stampa, da utilizzare in parte a compensazione delle richieste fatte dagli eredi Antonio del Re ed eredi Antonio Jacomella detto Mazola, esattori del taglione per la vicinanza di Santa Croce, sopra una vigna di proprietà di detto Peverello sita in Scilano, livellata ad Antonio Ogaro.
Notaio Pietro Segneri, cancelliere.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 18, s. 7, fasc. 874
875. Controversia fra le comunità della Val Chiavenna per l'estimo generale.
1682 luglio 5 - 1684 gennaio 21
Vertenza dinanzi a Giovan Pietro Ferrario, commissario di Chiavenna, Filippo Pestalozzi, Florimondo Pestalozzi, Giovan Giacomo Giani e Francesco de Vertemate, arbitri, tra le comunità di Chiavenna, Mese, Prata, Gordona, Samolaco, Novate, Piuro e Villa in merito ai riparti d'estimo conseguenti alla sentenza revisionale dell'estimo della Valchiavenna del 1643 dicembre 11 e la necessaria revisione delle taglie(1), e per il bonifico da farsi a ciascuna comunità sopra l'estimo ad esse mancante per l'esenzione concessa ai signori membri delle Tre Leghe avanti l'anno 1639 e per le esenzioni di taglie concesse alle famiglie con 12 figli.
Antecedenti dal 1675 agosto 24.
N. 52 documenti.
Tra l'altro: note di taglie; "lista dei beni di Campedello"; "lista dell'estimo della comunità di Piuro aspettante ai Grigioni avanti l'anno 1639"; "estimo stabile mancante alla comunità di Chiavenna per causa delle esenzioni dei Grigioni"; "effetti stabili e livelli esistenti fuori del circolo di Chiavenna e dati alla comunità medesima come alla sentenza del estimo generale 11 dicembre 1643 con la stima come in essa posseduti da signori Grigioni sino a quel tempo".
Fascicolo cart., cc. 245 num. rec.
Note: 1. Nei documenti 1682 agosto 11 e 1683 gennaio 7, tra i beni per i quali si richiede la revisione delle taglie si elencano le alpi della Valle di Lei contesi con il capitolo della collegiata di Piuro, i livelli dovuti alla collegiata di S. Lorenzo di Chiavenna, le trone dei lavezzi giudicate non taglieggiabili, le spese occorse nella vertenza con la comunità di Sassamo a difesa della Valle di Lei.
Vengono inoltre citati i libri d'estimo della comunità 1642, 1658 e 1678, così come l'instrumento di fondazione della collegiata di Prosto 1617 aprile 22 a rogito Giovanni Sala.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 18, s. 7, fasc. 875
876. "Causa escussione Giovan Paolo Beccaria".
1650 - 1684
Causa mossa dalla comunità di Piuro, per la quale agiscono il procuratore Bernardo Foicho fu Pietro di Cortinaccio, contro Giovan Paolo Beccaria fu Giovan Battista di Piuro, e la figlia Maria, sua erede universale, per i quali agisce Bernardo Peverello, curatore dei beni lasciati dal fu Giovan Paolo Beccaria, per la liquidazione di conti e partite inerenti detta escussione reciprocamente discussi dalle parti.(1)
Memorie, istanze, scritture probatorie; conti del dare e avere e conto generale di Giovan Paolo Beccaria con la comunità; inventari delle scritture; precetti di intimazione; grida 1665 febbraio 10 del podestà Reto Sprecher; instrumento di compromesso 1679 settembre 7; sentenze arbitrali 1651 giugno 22 dei delegati delle Tre Leghe, 1656 novembre 20 del governatore Giorgio Giorgi di Spluga, 1665 giugno 19 dei delegati "loco dominorum", 1679 giugno 8 del podestà Giovan Giorgio Rascher, 1680 giugno 7 del podestà Giovan Battista Giovanelli.
N. 135 documenti.
Fascicolo cart., cc. 599
Note: 1. La presente vertenza interferisce con altre conservate in questa serie, quali la causa con Giovan Battista Pestalozza e Maria Beccaria, anni 1649-1665; la causa della comunità di Piuro contro gli eredi Pietro Antonio Foicho, anni 1656-1671; la causa dell'acquedotto, anni 1649-1686; la causa della comunità di Piuro con Giacomo Bracho, anni 1670-1685.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 19, s. 7, fasc. 876
877. Causa Piuro e Villa.
1684 marzo 13 - 1685 marzo 10
Vertenza dinanzi a Filippo Pestalozzi e Giovan Giacomo Giani, arbitri eletti dalle parti, fra la comunità di Villa, per la quale agiscono il console Giacomo Foladore, Giovan Antonio Polavino, Giovanni Suchetto "il magiore", Tomaso Pedrini e Gugliemo Martinolo, tutti deputati dal consiglio, da una parte, e la comunità di Piuro, rappresentata dal console Daniele Vertemate e da Giovan Pietro della Clara, deputati, dall'altra, per il pagamento del salario biennale ai sindicatori e per l'applicazione delle stime conseguenti alla sentenza generale dell'estimo dell'anno 1643.
N. 8 documenti.
Fascicolo cart., cc. 24 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 20, s. 7, fasc. 877
878. "Causa della comunità di Piuri contra li sindaci della chiesa di santo Rocho e Bernardo di Campedello".
1684 dicembre 20 - 1685 marzo 3
Causa mossa davanti a Geronimo Pestalozzi, arciprete di Chiavenna e vicario foraneo del vescovo di Como Carlo Ciceri, arbitro eletto dalle parti, dalla comunità di Piuro, per la quale agiscono il console Daniele de Vertemate ed il procuratore Vincenzo Vertemati, contro la chiesa dei santi Rocco e Bernardo di Campedello, rappresentata da Antonio Calligari e Giovanni Pedrone, sindaci, per il pagamento dei fitti maturati sopra un capitale di ducatoni 70 dovuto dalla chiesa al fu Guglielmo de Alberti in forza di instrumento di censo 1677 marzo 5 a rogito notaio Francesco Costa, pervenuto alla comunità per instrumento di stima 1678 luglio 13 a rogito notaio Lorenzo Motessa.
Precetti di intimazione; condanna della chiesa e lista delle spese dovute alla comunità.
N. 7 documenti.
Fascicolo cart., cc. 13 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 20, s. 7, fasc. 878
879. "Sentenza contro forastieri".
1685 agosto 20, Santa Croce, "nella corte del pallazzo della residenza"
Antonio Filippo Sacchi, podestà della giurisdizione di Piuro, proferisce sentenza nella causa mossa dalla comunità di Piuro, per la quale agisce il procuratore Vincenzo de Vertemate, contro Melcher de Zoanni e figli, Antonio Martocco e figli, Giacomo Triulzo e figli, tutti forestieri, concedendo loro il termine di tre giorni per adempiere quanto preteso dalla comunità, sotto pena di scudi 50 per chiunque si assentasse dalla comunità stessa.
Seguono intimazioni della sentenza agli interessati.
Notaio Pietro Segneri, cancelliere.
Atto singolo cart., cc. 2
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 20, s. 7, fasc. 879
880. "Causa fra la comunità di Piuro e ser Giacomo Bracho".
1670 gennaio 22 - 1685 dicembre 29
Causa sorta tra la comunità di Piuro, per la quale agiscono i suoi consoli, da una parte, e Giacomo Bracho fu Bernardo, abitante alle case de Merli della Roncaglia superiore, e le sorelle Maria, Caterina, Domenica e Anna, suoi eredi, rappresentati dal procuratore Bernardo Peverello, curatore dei beni fu Giovan Paolo Beccaria, dall'altra, per fitti pretesi dalla comunità di Piuro dal 1657 maggio 19 al 1670 settembre 19 sopra un instrumento di censo 1645 gennaio 11 a rogito notaio Battista Vicedomini stipulato dal Bracho a favore di Giovan Paolo Beccaria, pervenuto alla comunità per instrumento 1657 maggio 19 a rogito notaio Giovan Antonio Buttintrocho, e per le spese sostenute nella edificazione dell'acquedotto del fiume Mera nella Rovina di Piuro.(1)
Antecedenti dal 1645 gennaio 11, instrumento di censo.
N. 53 documenti.
Fascicolo cart., cc. 165 num. rec.
Note: 1. Parte della documentazione della presente vertenza si raccorda alla "causa dell'acquadotto", anni 1649-1686, conservata in questa serie.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 20, s. 7, fasc. 880
881. Causa eredi Gianinalli.
[1667 - 1685]
Vertenza tra la comunità di Piuro e gli eredi del fu Giovan Pietro Gianinalli, accusato di dolo per alcuni contratti stipulati nell'anno 1623 quale caneparo della comunità e della mancata riscossione di fitti durante la sua amministrazione consolare degli anni 1626 e 1637(1).
N. 7 documenti.
Fascicolo cart., cc. 51 num. rec.
Note: 1. Nel carteggio si fa riferimento ad un arbitramento di Nicolò Vertemate Franchi, dove si insiste soprattutto sui termini di prescrizione per l'azione della comunità, ma detto arbitramento non figura agli atti della causa.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 20, s. 7, fasc. 881
882. Causa eredi Pedrossi e Maria Lumaga.
1685 luglio 31 - 1686 gennaio 28
Causa mossa davanti a Cristiano de Giorgi e Giovanni Enrico Planta de Wildemberg dagli eredi fu Battista Pedrosso detto Agnello e quindi dalla comunità di Piuro contro Maria Lumagha fu Giovan Antonio, moglie in seconde nozze di Lorenzo Vanosso, in merito alla validità di un assegno fatto da detta signora al fu Guglielmo Parutta, suo cessionario, e quindi dal Parutta agli eredi Pedrossi, da questi ultimi utilizzato a parziale pagamento delle partite del taglione da loro dovuto alla comunità.
N. 6 documenti.
Fascicolo cart., cc. 12 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 20, s. 7, fasc. 882
883. "Causa dell'aquadotto".
1649 dicembre 22 - 1686 febbraio 9
Vertenza dinanzi ai podestà della giurisdizione di Piuro tra le comunità di Piuro ed alcuni possessori di beni siti in località "alla Rovina", da una parte, e Giovan Paolo Beccaria e suoi eredi, Giacomo Bracho e suoi eredi, ed altri cointeressati, dall'altra, per le spese sostenute da detti Beccaria, Bracho e consorti nella costruzione dell'acquedotto della Mera per l'irrigazione dei propri fondi siti in località della Rovina.(1)
Nomina di esattori da parte della comunità per la formazione di una tassa sopra detti fondi; opposizioni dei possessori; sentenze arbitramentali 1649 dicembre 22 di Giovan Pietro Gianinalli, arbitro, e 1678 luglio 16 di Giovanni Giorgio Rascher, podestà di Piuro e delegato "loco dominorum"; istanze della comunità e degli esattori della tassa imposta sui beni per la condanna dei possessori di beni in detta località al pagamento delle spese per l'acquedotto, pena la rinuncia ai beni; opposizioni dei possessori; estimo dei beni sottoposti all'acquedotto della Mera nella Rovina; lista delle spese sostenute per l'acquedotto; definitiva sentenza 1686 febbraio 9 di Francesco Vertemate, Cesare de Peverello e Fioramonte Pestalozzi, con la quale detti arbitri liberano la comunità dal pagamento delle spese per l'acquedotto e riconoscono a Beccaria, Bracco e liteconsorti il pieno diritto sull'acquedotto.
N.76 documenti.
Fascicolo cart., cc. 282
Note: 1. L'acquedotto era stato costruito nell'aprile del 1638 a spese di Giovan Paolo Beccaria e Giacomo Bracho nel territorio della Rovina di Piuro per irrigare con l'acqua del fiume Mera i loro prati ed altri terreni vicini, con la condizione che la spesa dovesse poi essere ripartita tra i beneficiari dell'acquedotto in base ai beni da essi posseduti, nominando a tale scopo due esattori deputati dalla comunità. I deputati nominati agirono in realtà contro l'interesse dei proprietari, condannandoli al pagamento delle spese e della tassa imposta.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 20, s. 7, fasc. 883
884. "Causa vicinanza di Santo Abbondio per la sospensione del taglione per causa de ripari della Valledrana".
1678 settembre 19 - 1687 gennaio 25
Vertenza tra la vicinanza di Sant'Abbondio ed il restante della comunità di Piuro a seguito del rifiuto di detta vicinanza di pagare il taglione, imposto in occasione del rinnovo dell'estimo della comunità, prima di aver risolto le pendenze per la definizione del letto della Valledrana, voluto dalla vicinanza nel letto vecchio, mediante ripari da farsi verso la parte di Sant'Abbondio.
N. 5 documenti.
Fascicolo cart., cc. 10 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 21, s. 7, fasc. 884
885. "Arbitramentalem sententiam".
1687 maggio 7, Chiavenna, "nella contrada di Montano"
Il commissario Nicolò Salice fu Antonio, di Soglio, arbitro concordemente eletto dalle parti, proferisce sentenza nella vertenza sorta tra la comunità di Piuro, rappresentata dal console Vincenzo de Vertemate, e Maria Lumaga, figlia del fu Giovan Antonio, console di Chiavenna dell'anno 1636, e moglie in seconde nozze di Lorenzo Vanossi, per debiti e crediti reciprocamente denunciati e vantati per taglie e capitali e fitti di instrumenti diversi, con la quale vengono definiti spettanze e debiti delle controparti.
Domenico Tabaccus fu Giovanni di Gordona, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 48 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 21, s. 7, fasc. 885
886. "Governatore Giovanni Salice contra la comunità di Piuro".
1680 maggio 27 - 1689 settembre 7
Causa mossa dal capitano Giovanni Salice di Cicer, abitante a Tirano, governatore di Valtellina, per il quale agisce come procuratore Vincenzo Vertemate, contro la comunità di Piuro, rappresentata da Filippo Pestalozzi, a motivo della revisione delle stime dei beni di detto Salice posti in estimo nella comunità di Piuro per il conseguente pagamento del taglione preteso dagli esattori del quartiere di Sant'Abbondio.
Istanze; nomine dei confidenti; compromessi; sentenza 1689 giugno 17 di Paolo Sprecher a Bernegg, commissario di Chiavenna, e di Francesco Vertemate, arbitro, di condanna del Salice alla cessione in favore della comunità di tutti i beni stimati, venduti e dati in pagamento il 1685 ottobre 25 ed al pagamento di lire 1188 sesini 6 e loro fitti al 5 per cento a partire dal 1679 gennaio 1.
N. 24 documenti.
Fascicolo cart., cc. 66 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 21, s. 7, fasc. 886
887. "Compromesso".
1691 giugno 16, Chiavenna
Lorenzo Vanossi, marito e procuratore di Maria Lumaga, e Lorenzo Motessa stipulano un compromesso affidando a Filippo Pestalozzi il giudizio della causa tra loro vertente a seguito della sentenza emessa dal commissario di Chiavenna a favore del Motessa, a rogito notaio Filippo Greco.
Le parti si sottoscrivono.
Segue proroga del compromesso 1691 giugno 22.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 21, s. 7, fasc. 887
888. Causa eredi governatore Gadina.
1679 - [1691]
Vertenza dinanzi a Francesco de Vertemate, arbitro, tra gli eredi del podestà Agostino Gadina de Turiani fu Agostino e la comunità di Piuro per reciproche richieste di pagamento di taglie, capitali e fitti.
Istanze; repliche di protesta; estimo del podestà Gadino degli anni 1650, 1658, 1678; nota delle somme da questi dovute alla comunità per taglie anni 1650-1676.
N. 16 documenti.
Fascicolo cart., cc. 37 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 21, s. 7, fasc. 888
889. Convocazione a precetto.
1701 ottobre 11, Chiavenna, "ne sportico superiore del palazzo della residenza"
Antonio de Peverello, procuratore di Giovan Paolo Gadina de Toriani, su istanza di detto Giovan Paolo e del fratello Agostino Gadina, compare davanti a Guberto Salice, commissario di Chiavenna, per produrre l'atto di sigurtà prestato dal capitano Vincenzo Pelizari e per l'affermazione del precetto ricevuto.
Notaio Pietro Segneri, cancelliere.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 21, s. 7, fasc. 889
890. "Intimatione".
1703 settembre 19, Prosto, "nella sala della casa heredi Giorgio Foicho"
Il podestà Melchiorre Jacmeti, su istanza di Giovan Pietro Foicho, console di Piuro, intima ad Antonio Clara di prestare il giuramento come camparo eletto per la vicinanza di Savogno, oppure di produrre le sue motivazioni in caso di rinuncia a tale carica.
Notaio Pietro Segneri, cancelliere del podestà.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 21, s. 7, fasc. 890
891. "Mandati generali instrumentum".
1703 dicembre 20, Tirano
I fratelli Giovanni Stefano, Ulisse e abate Giovanni Lucio de Salis fu governatore Giovanni, di Tirano, agenti per sè e per il fratello Simone, nominano Pietro Giacomo Levamoneda fu Lorenzo, di Sondalo, a loro procuratore generale per anni 5(1).
Notaio Giacomo Fratinus fu Pietro di Tirano, abitante ad Albosaggia.
Atto singolo cart., cc. 8 num. rec.
Note: 1. Il documento risulta trasmesso a Gaudenzio de Cienni, console di Piuro.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 21, s. 7, fasc. 891
892. "Causa de forastieri".
1704 aprile 9 - 1704 aprile 16
Melchiorre Iacomet, podestà della giurisdizione di Piuro, su istanza di Giovan Pietro Foicho, console della comunità di Piuro, a ciò deputato dal consiglio ordinario della comunità, cita i forestieri abitanti in Piuro a prestare, entro il termine di giorni otto, la sigurtà "de benvivendo"(1).
Notaio Pietro Segneri, cancelliere.
N. 2 documenti.
Fascicolo cart., cc. 4 num. rec.
Note: 1. Il documento datato aprile 16 riporta i nominativi dei forestieri citati.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 21, s. 7, fasc. 892
893. Causa per il taglione del 1678.
1706 maggio 14 - 1708 dicembre 8
Precetti e intimazioni di Valentino Davazi e di Paolo Scarpatetti, podestà della giurisdizione di Piuro, su istanza di Gaudenzio di Cienni e di Pietro Antonio Foicho, consoli di Piuro degli anni 1706 e 1708, ad estimati diversi del comune di Piuro(1) per la formazione di un nuovo estimo nel quale inserire delle pezze di terra omesse nel precedente estimo del 1678 e poter quindi gettare un taglione adeguato, chiudendo in tal modo la vertenza relativa ai fitti decorsi dal 1678 sopra detti beni.
N. 8 documenti.
Fascicolo cart., cc. 19 num. rec.
Note: 1. Gli estimati citati sono: Giovanni Rogantino fu Antonio, di Savogno; eredi Bartolomeo Elza, di Bovate; eredi Pietro del Grosso, di Scilano; Margherita di Cienni fu Bernardo, vedova di Lorenzo Vallascio, di S. Carlo; Domenica del Re fu Lorenzo, moglie di Battista del Re, di Santa Croce; eredi Giovan Maria Fontana detto Bartolo; eredi Giovan Maria Fontana detto Bottarolo, di S.Carlo.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 21, s. 7, fasc. 893
894. "Causa con l'officio".
1711 gennaio 9 - 1711 giugno 8
Vertenza delle comunità di Piuro e Villa, rappresentate dai rispettivi consoli Cristoforo Battistone e Orsino Foladore, contro Antonio Cleopat, podestà della giurisdizione di Piuro, per il pagamento delle spese processuali fatte dall'officio di Piuro contro Giovanni Toganana, detenuto e condotto alle galere da Piuro a Bergamo, e contro i fratelli Frasammi, banditi.
N. 7 documenti.
Fascicolo cart., cc. 12 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 21, s. 7, fasc. 894
895. Causa comunità di Piuro contro Giovanni del Fante.
1711
Causa mossa dalla comunità di Piuro, per la quale agisce il dottor Pietro Antonio Foicho a nome del console Cristoforo Battistone, contro Giovanni del Fante, notaio di Samolaco, per il quale agisce il dottor Luca Tabacco, dinanzi a Pietro Planta a Wildemberg, commissario di Chiavenna, per la condanna di detto del Fante al pagamento di doppie 6 di Spagna dovute per i fitti sopra i beni della Triulzia, con concessione del commissario al pignoramento dei beni del citato debitore.
N. 2 documenti.
Fascicolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 21, s. 7, fasc. 895
896. Causa esattori della vicinanza di Prosto.
1678 - 1711
Causa mossa dalla comunità di Piuro contro Lorenzo Motessa e Giovan Pietro del Curto, esattori del taglione della vicinanza di Prosto, ritenuti debitori nei confronti della comunità da parte dei deputati alla liquidazione dei conti degli esattori del taglione dell'anno 1678.
Sentenza 1678 dicembre 5 del podestà Giovanni Giorgio Rascher di concessione dell'un per cento come salario agli esattori su tutte le partite segnate sul loro quinternetto, eccettuate quelle saldate prima del 1679; conti in dare e avere degli esattori; quadernetto del taglione imposto l'anno 1678 novembre 29 nella vicinanza di Prosto; dibattimento della causa, anni 1708-1711, davanti ai podestà Paolo Scarpatetti e Lucio Smidt; concessione del podestà Smidt alla comunità di Piuro di pignorare i beni di Lorenzo Motessa, stimarli e darli in pagamento; elenco delle spese sostenute dalla comunità.
N. 36 documenti.
Fascicolo cart., cc. 96 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 21, s. 7, fasc. 896
897. "Conventionis instrumentum".
1725 gennaio 3, Piuro, "nella contrada de Bassani"
Il console Giovan Pietro Poletta, agente per la comunità di Piuro sotto deputazione degli altri membri preposti agli affari per la liquidazione generale dei conti, allo scopo di definire la vertenza con gli eredi fu Antonio Elza per somme da questi dovute alla comunità a residuo di taglione sopra il suo estimo, stipula delle convenzioni con Guglielmo del Tam fu Bartolomeo, cointeressato con gli eredi fu Antonio Elza, definendo il pieno possesso della comunità su di una pezza sita in località "alli Ronchetti del Duca" e soddisfacendo un credito censuale vantato da Guglielmo del Tam nei confronti della comunità di Piuro, al quale viene concesso di rivalersi sul taglione dei rimanenti beni di proprietà degli eredi Elza.
Bernardo Foicho fu Pietro Antonio, di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.; bianca c. 4
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 21, s. 7, fasc. 897
898. "Precetto di dimanda".
1725 gennaio 12, Piuro
Daniele de Pelizzari, podestà della giurisdizione di Piuro, su istanza della comunità di Piuro, cita gli eredi di Giovan Battista Serta affinché si presentino entro tre giorni per versare la somma capitale di lire 516 moneta di grida e successivi fitti da loro dovuta per il taglione imposto dalla comunità di Piuro l'anno 1678 sui loro beni allibrati all'estimo.
Notaio Bernardo Foichus, cancelliere.
Segue nota 1725 gennaio 13 del notaio Foicho attestante l'avvenuta affissione nel palazzo della ragione a Santa Croce di una copia della citazione ad opera di Giovanni Carli, servitore curiale.
Allegata stima di capitale e fitti dovuti dagli eredi Serta e delle spese giudiziali.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 21, s. 7, fasc. 898
899. "Instrumentum curae".
1725 gennaio 13, Piuro, "alle case de Ghalesi"
Il notaio Bernardo Foichus, cancelliere dell'ufficio del podestà Daniele de Pelizari, conferisce l'incarico di curatore a Pietro Battistone perché esegua il pagamento del capitale di lire 863 e soldi 5 dovuto dagli eredi fu Cristoforo Battistone alla comunità di Piuro, quale cessionaria degli eredi fu Pietro Antonio Foico, conseguentemente alla causa esecutiva da questi mossa contro detti eredi Battistone.
Bernardo Foichus fu Pietro Antonio, di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 21, s. 7, fasc. 899
900. "Notifica".
1726 giugno 10
Lorenzo Roganti fu Lorenzo denuncia il furto subito in cima "Alpigia" di 3 "mascarpe" e di 12 capi di capre, ed in base ad informazioni riferitegli da Giovanni Orsino e dal figlio di Antonio Rogantino sospetta che i colpevoli siano i fratelli Giovan Antonio e Pietro Antonio Rogantino di Tommaso.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 21, s. 7, fasc. 900
901. "Causa eredi Pedrosso".
1724 marzo 20 - 1726 novembre 23
Vertenza dinanzi a Daniele de Pelizzari, podestà della giurisdizione di Piuro, ed a Josia de Pelizari, delegato "loco dominorum", mossa dalla comunità di Piuro contro gli eredi fu Antonio e fu Bartolomeo Pedrosso per il pagamento del residuo del taglione imposto dalla comunità l'anno 1678.
Scritture prodotte dalle parti, precetti di pegno, intimazioni, conteggi, sentenza del delegato 1725 gennaio 18 e relativi ricorsi, specificazioni dei beni immobili soggetti ad esproprio, attestazioni di pagamento e di rettifica.
N. 16 documenti.
Fascicolo cart., cc. 30 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 21, s. 7, fasc. 901
902. "Causa della sosta e osteria della Ripa".
1502 - 1726
Processo intentato dal commissario Giacomo Albertini contro il contado di Chiavenna per la sosta e osteria alla Riva del lago, anno 1726, con documentazione prodotta anni 1502-1726.
N. 14 sottounità.
Fascicolo cart., cc. 329 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 22, s. 7, fasc. 902
902.1. "Sententiam arbitralem".
1577 aprile 6, Chiavenna, "in stupha domus palatii iuris"
Gli arbitri Guberto de Salici di Soglio e Mairadho Buoli, commissario di Chiavenna, in seguito alla richiesta degli agenti della comunità di Chiavenna di costruzione di una sosta alla Riva del lago nel piano di Mezzola, concedono a detti agenti la possibilità di fabbricare la sosta conformemente all'ordinazione del 1573 luglio 20, sottoscritta da Daniele Gugelbergh, pagando però a Daniele Pestalozza scudi 30 d'oro in quanto contrario a tale progetto, ritenendosi il legittimo proprietario come da imbreviature anno 1502 a rogito notaio Bartolomeo de Nasali.
Notaio Giovanni Maria Oldrado fu Pietro, di Chiavenna.
Originale e copia.
Allegata imbreviatura anno 1502 notaio Bartolomeo de Nasali.
Atto singolo cart., cc. 16 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 22, s. 7, fasc. 902/1
902.2. "Instrumenta pactorum, transactionum et conventionum"
1592 gennaio 31, Chiavenna, "... in contrata sancti Petri"
Daniele de Pestalotiis fu Guglielmo di Chiavenna, da una parte, il console Antonio de Pestalotiis fu Giuseppe ed il consiglio di Chiavenna, Claudio de Beccariis, agente della comunità di Piuro, Antonio de Roxirolo, agente di Val San Giacomo, e Cristoforo Pedolino, agente del comune di Mese e per i Comuni esteriori, tutti deputati del contado di Chiavenna, dall'altra, concordano dei patti in merito alla sosta della Riva con obbligo per i suddetti agenti di pagare al Pestalozza scudi 80 del valore di lire 13 per scudo, a condizione che quest'ultimo non rivendichi più il possesso della sosta e non si ingerisca nell'esazione dei dazi concessi sopra di essa, a compenso delle spese sostenute per la sua costruzione.
Notaio Orazio Oldrado fu Francesco di Chiavenna.
Originale e copia.
Atto singolo cart., cc. 10 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 22, s. 7, fasc. 902/2
902.3. Stabilimento.
1619 settembre 5, [Chiavenna]
Il consiglio segreto con giunta della comunità di Chiavenna delega i consoli, i viceconsoli e Peverello de Peverelli affinché si presentino al commissario di Chiavenna per l'affermazione dei decreti dominicali ottenuti dalla comunità nella dieta di Iante inerenti l'eliminazione delle guardie "delli campanili" e la concessione "dell'essatione" della sosta della Riva per 30 anni e oltre.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 22, s. 7, fasc. 902/3
902.4. "Conventioni seguite con li signori conduttieri sia speditori".
1633 luglio 16, Chiavenna, "in aula domus Danielis Pestalotii"
Il capitano Luigi Vertemate Franchi, il dottor Daniele Pestalozza, il ministrale Antonio Rosirolo e Giovanni de Righi di Gordona, tutti deputati del consiglio di contado del gennaio 30 al rifacimento della sosta della Riva, concordano una convenzione della durata di 7 anni con Giorgio Stampa fu Paolo, con i fratelli Daniele e Giovanni Battista Stampa fu Nicolò, con gli eredi fu Andrea Pestalozza, con Giorgio Selder e con Pietro Martire Ferari di Novate, per la definizione della costruzione della porzione di sosta a questi ultimi assegnata per la copertura delle mercanzie dei mercanti e delle modalità di riscossione dei dazi sopra le mercanzie transitanti per la Riva e dai mercanti forestieri e del Contado.
Allegati conti per la giurisdizione di Piuro per il dazio della sosta della Riva curati dai fratelli Daniele e Giovanbattista Stampa.
Notaio Baldassarre Pestalozza, di Chiavenna
Copia autentica, notaio Fabio Parutta.
Atto singolo cart., cc. 6 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 22, s. 7, fasc. 902/4
902.5. "Feudi et iuramenti instrumentum".
1637 ottobre 15, Chiavenna "... in canonica sancti Laurentii"
Lazzaro Caraffino, vescovo di Como, investe in feudo legale, condizionale e locale il contado di Chiavenna, per il quale agiscono Giovan Battista Pestalozzi, console di Chiavenna, Giovan Pietro Gianinallo, console di Piuro e per il comune di Ponteggia, Giacomo Giambello, luogotenente del ministrale di Val San Giacomo, Giovanni Carlino, console di Mese, Taddeo de Taddeis, console di Gordona, Cristoforo Dolzadello, console di Prata e per Campedello, Giovan Battista Deli, consigliere di Novate, e Pietro de Andreiolis, console di Samolaco, dei beni e dei diritti sopra questi esistenti(1) siti nel piano di Mezzola, già dati a livello dalle Tre Leghe al contado di Chiavenna il 1542 febbraio 28.
Notaio Antonio Soldano fu Vincenzo, di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 16 num. rec.
Note: 1. Tali beni consistono in appezzamenti di terra prativi campivi boschivi paludivi pascolivi con casaritii, l'osteria della Ripa, la pescheria nella bocca del fiume Mera e nei fossi del piano di Mezzola, le due notti e mezza del ruso donico, l'erbatico ed i pascoli nel piano.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 22, s. 7, fasc. 902/5
902.6. "Estratto del capitolo 6 della sentenza dell'estimo generale del 1643".
1643 dicembre
Estratto del capitolo 6 della sentenza generale dell'estimo 1643 dicembre 11 riguardante il passaggio di due "caratti sia voti" dal comune di Piuro ai comuni esteriori, valevoli per i consigli di contado o di Valle e della giurisdizione di Chiavenna, dei caratti di aggravio spettanti a tutto il contado inerenti beni e fitti, rusi e barche della Triulza, casa e sosta della Riva.
Copia autentica, 1726 febbraio 18, Giovan Battista Allegri fu Giovanni, di Villa, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 22, s. 7, fasc. 902/6
902.7. "Commando".
1645 settembre 22, Coira
I consiglieri dei comuni delle Tre leghe, radunati in Coira, ordinano al console ed ai consiglieri di Chiavenna una maggiore celerità nella prosecuzione dei lavori di costruzione alla sosta alla Riva del lago; pretendono che Paolo e Giovan Battista Giani, locatari della sosta, licenzino il forestiero del lago di Como al quale hanno sublocato detta sosta in quanto persona non gradita; informano di aver scritto al commissario di Chiavenna affinché proibisca la vendita nel contado di vino imbottato a chi non avesse il permesso.
Copia semplice.
Atto singolo cart., c. 1 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 22, s. 7, fasc. 902/7
902.8. "Depositum instrumentum".
1675 luglio 3, Chiavenna, "in apotecha arometaria Caroli Crolalantie in contrata de Medio"
Carlo Crollalanza fu Nicolò di Chiavenna confessa di aver ricevuto in deposito da Fioramonte Pestalozza, console di Chiavenna, agente a nome anche delle comunità di Piuro e di Novate, da Sebastiano Consoletto, console di Villa, da Antonio Claverino, ministrale di Val San Giacomo, da Battista dell'Abram, console di Mese, da Giuseppe Forello, console di Gordona, e da Giovan Donato del Fantel, agente a nome di Bartolomeo del Vener, console di Samolaco, la somma di filippi 600 raccolti a favore della mensa episcopale di Como, da questa pretesi per i beni della Riva del lago e della Triulzia, conformemente all'instrumento di investitura anno 1637 ed all'instrumento 1674 giugno 7 rogato da Bernardo Torceiana, notaio della curia di Como.
Notaio Bernardino Greco di Chiavenna.
Copia autentica ,1717 maggio 7, notaio Filippo Greco fu Bernardino, di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 22, s. 7, fasc. 902/8
902.9. Instrumentum confessionis et depositi.
1675 dicembre 17, Como, "in palatio episcopali"
Giovanni Ambrogio Turrianos, vescovo di Como, confessa di aver ricevuto da Fioramonte Pestalotio, deputato per le comunità di Chiavenna, Val San Giacomo, Mese, Gordona, Prata, Samolaco e Novate e da Filippo Pestalotio, deputato per la comunità di Piuro e Villa, la somma di filippi 600 in forza di instrumento di transazione e concordia 1674 luglio 7 ed instrumento di vendita 1674 settembre 24 rogati da Bernardo Torchiana, notaio della curia di Como, e conformemente alla sentenza definitiva 1674 dicembre 11, i quali filippi 600 vengono dati in deposito a Geronimo Greco, priore della chiesa di S. Abbondio di Como.
Notaio Carlo Pagano fu Nicolò.
Atto singolo cart., cc. 14 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 22, s. 7, fasc. 902/9
902.10. "Causa del signor Carlo Crolalanza e signor Pavolo Gianio".
1669 - 1671
Vertenza tra Giovan Giacomo Gianio, titolare del diritto di prelazione sulla locazione della sosta della Riva concesso dalle Tre Leghe a suo padre nell'anno 1647 in cambio della fabbrica di detta sosta, e Carlo Crollalanza per la locazione della sosta stessa.
Ordinazioni della dieta di Iante, nomine di deputati per la soluzione della controversia, decreti e riconferme a favore del Gianio.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 22, s. 7, fasc. 902/10
902.11. "Tariffa per il sostatico".
1685 gennaio 9, Chiavenna
I deputati degli agenti del contado di Chiavenna formano una tariffa di quanto gli esattori della sosta e osteria della Ripa devono riscuotere per il sostatico delle mercanzie, che prevede l'esazione di un bazzo "moneta tedesca" per ogni "soma" di mercanzia reale(1) che transiterà per la Ripa, di proprietà tanto di paesani che di forestieri; di cruzeri due per ogni soma di "granezza, vino, lavezzi, grassina, rusca, assi, castagne, calcina et altri simili robbe" sia di paesani che di forestieri; di cruzeri due per ogni soma di vino dei cavallanti svizzeri; mentre non prevede la riscossione su merci fatte passare per uso privato, oppure di proprietà di signori grigioni o ancora lise e già utilizzate.
N. 3 copie: 1 copia autentica notaio Gaudenzio Manini e 1725 dicembre 28 notaio Giovanni Paravicino de Paravicinis, cancelliere; 2 copie semplici.
Atto singolo cart., cc. 8 num. rec.
Note: 1. In calce alla tariffa si definiscono come mercanzia reale: "le lumaghe che vengono di là da monti, la rasa oltremontana, il ferro, il miele, il sapone, le pelli, l'olio et lino".
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 22, s. 7, fasc. 902/11
902.12. "Serie del fatto".(1)
[sec. XVII ex.]
Ragioni prodotte dal contado di Chiavenna a discolpa delle accuse rivoltegli dall'ufficio criminale di Chiavenna che giudica "delittuose" le tariffe del 1685 riguardanti l'esazione di un cruzero, le locazioni del 1645 e 1653, sostenendo che vi è stato alterato il privilegio inerente la riscossione dei cruzeri sopra le mercanzie.
Atto singolo cart., cc. 6 num. rec.
Note: 1. Il documento ricostruisce tutta la vicenda storica inerente la fabbrica di una sosta alla Riva del lago e la sua amministrazione.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 22, s. 7, fasc. 902/12
902.13. Causa della comunità di Chiavenna contro le comunità di Piuro e Villa.
1709 aprile 17 - 1709 aprile 23
Domenico Placho fu Antonio di Canedo, console di Villa, nomina Pietro Antonio Foicho fu Giorgio, di Prosto, a procuratore della comunità; a sua volta Pietro Antonio Foicho, console di Piuro, costituisce il cancelliere Pietro Soldano a procuratore delle due comunità di Piuro e Villa per la durata di due anni, con il compito di rappresentarle in tutte le cause, ed in particolare nella causa mossa dalla comunità di Chiavenna contro le suddette comunità per il preteso sequestro dei "frutti della Ripa" dell'anno 1708.
N. 2 documenti.
Fascicolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 22, s. 7, fasc. 902/13
902.14. Processo intentato dal commissario Giacomo Albertini contro le comunità del contado di Chiavenna.
1726
Causa mossa dal commissario Giacomo Albertini, assistito dall'assessore Giovanni Ulderico Macolino e dal sindaco Enrico Albertini, contro tutte le comunità del contado di Chiavenna con l'accusa di aver usurpato i diritti del principe nell'aver continuata la riscossione del dazio concesso loro dalle Tre leghe estendendolo anche a maggior somma e oltre il tempo prescritto nel decreto del 1577 novembre 21; di aver pubblicato nel 1685 la tariffa relativa al dazio e di aver obbligato i mercanti grigioni e svizzeri al pagamento del dazio nonostante ne fossero stati esentati dal suddetto decreto.
Le comunità del Contado si difendono rivendicando l'inattendibilità dei deputati nominati, l'estraneità del contado nella compilazione della tariffa del 1685 fatta ad opera del dottor Gian Giacomo Giani e da Domenico Tabacco, e la prescrizione del delitto loro imputato.
N. 25 documenti.
Fascicolo, cc. 242 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 22, s. 7, fasc. 902/14
903. Citazione.
1749 luglio 10
Giambattista Suchetti, console, e Giovanni Polavino, deputati della comunità di Villa, rivolgono istanza a Luigi de Vertemate, delegato del podestà, arbitro eletto dalle parti nella causa vertente tra le comunità di Villa e Piuro, affinché la comunità di Piuro venga condannata a pagare alla controparte il conto già prodotto il 1742 aprile 25 con relative spese, con concessione alla comunità di Piuro del termine di giorni 6 per rispondere od opporsi.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 22, s. 7, fasc. 903
904. Causa per i diritti di pascolo nel piano di Mezzola.
1541 - 1786
Causa sorta tra le comunità di Piuro e Villa da una parte, e le comunità di Chiavenna, Mese, Prata e Gordona, dall'altra, per i diritti di pascolo nel piano di Mezzola.
N. 14 sottounità.
Fascicolo cart., cc. 271 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 22, s. 7, fasc. 904
904.1. "Instrumentum livelli et pactorum".
1541 febbraio 28, Chiavenna, "... in contrata de Ponte"(1)
Giorgius di Spluga, Zacaria de Castello e Giovanni Meiar de Fedris de Perten, delegati delle Tre Leghe, investono gli agenti delle comunità della Valle Chiavenna(2) a titolo di enfiteusi e locazione perpetua sopra i beni del piano di Mezzola, descritti e coerenziati, due notti e mezza del "ruso donico" nel fiume Mera, il diritto di pesca nel pozzo detto "ad Pasquerium" e nel fiume Mera, ed infine il diritto di pascolo dalla metà di giugno alle calende di settembre, per il prezzo di 145 fiorini "del Reno" da consegnarsi entro le calende di marzo del 1542, con relativi patti.
Notaio Pietro Antonio Nasali.
Copia autentica, 1639 aprile 8, Antonio Polavinus de Georgettis fu Giovanni del comune di Ponteggia, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 9 num. rec.
Note: 1. Actum completo: "in domo habitationis dominorum Andree et Georgii fratrum quondam domini Luche de Pestalotiis in contrata de Ponte".
2. I consoli e gli agenti delle singole comunità del Contado sono analiticamente elencati.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 22, s. 7, fasc. 904/1
904.2. "Ordinazione".
1543 aprile 6, Jante
I consiglieri delle Tre Leghe, congregati in Jante, udite le tre parti contendenti e cioè Battista de Perth, agente anche in nome del vescovo di Como, dei figli del fu Luigi di Rezzonico e di Nicola Pero, per una parte; Giovanni Piccien, a nome del comune di Samolaco, per la seconda parte; Paolo Mascranico per la comunità di Chiavenna e Lorenzo Gianera per le comunità di Mese, Prata e Gordona, per la terza parte; decretano che il diritto di pascolo delle 2000 pecore forestiere spetta alla comunità di Samolaco, e obbligano detta comunità al pagamento annuale della terza parte della somma "vechiamente" riscossa dal vescovo di Como e suoi consorti, spettando gli altri due terzi ai rimanenti comuni.
Notaio Pietro Lupus, cancelliere della Lega Grigia.
Copia, 1785 agosto 6, notaio Paolo Antonio Stampa, tratta da precedente copia notaio Battista Vicedomini, di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 5 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 22, s. 7, fasc. 904/2
904.3. "Arbitramentalem sententiam".
1570 dicembre 30
L'arbitro(1) eletto dalle parti nella causa sorta tra la comunità di Piuro e le comunità della giurisdizione di Chiavenna per il diritto di pascolo nel piano di Mezzola stabilisce che la giurisdizione di Piuro può condurre a pascolare in primavera e autunno tanti armenti, vacche, pecore e cavalli quanti saranno consentiti dai due confidenti eletti dalle parti, i quali, in caso di divergenza, potranno eleggere un terzo confidente; ed estendono la decisione sopra descritta anche alle persone di Piuro che possiedono prati nel detto piano.
Notaio Pietro Antonio Oldrado fu Vincenzo, di Chiavenna.
Copia, 1639 maggio 7, notaio Antonio Soldano fu Vincenzo, di Chiavenna.
Copia autentica, 1785 luglio 10, notaio Fedele Vertemate a Franchi fu Nicola, di Piuro.
N. 2 copie.
Atto singolo cart., cc. 10 num. rec.
Note: 1. In entrambe le copie, detto arbitro non viene precisato.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 22, s. 7, fasc. 904/3
904.4. "Locazione".
1642 dicembre 16, Chiavenna "... in contrata sancti Petri ad Petram Rotondam"
Giovan Battista Pestalotius fu Ludovico, console di Chiavenna, anche a nome di Giovanni Carlino, console di Mese, di Taddeo Taddeis, console di Gordona, e di Antonio Paladino, console di Prata, investe a titolo di locazione per 25 anni il console Antonio Polavinum fu Giovanni, il già console Pietro Lanarium fu Giovanni e il camparo Stefano Sciuchetti fu Stefano, tutti rappresentanti del comune di Ponteggia, del diritto di pascolo nel periodo invernale di circa 700 pecore nel piano di Mezzola, sopra la porzione spettante alle comunità di Chiavenna, Mese, Gordona e Prata, per il fitto di soldi 3 terzuoli per pecora.
Notaio Antonio Soldano, di Chiavenna.
Copia, 1784 luglio 5, notaio Bartolomeo Crollalanza fu Filippo, di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 22, s. 7, fasc. 904/4
904.5. "Pubblica grida, proibizione ed comandamento".
1646 aprile 9, Chiavenna
Conradino Planta a Wildemberg, commissario di Chiavenna, su istanza delle comunità della giurisdizione di Chiavenna, emette grida con la quale proibisce a qualsiasi persona, fatta eccezione per gli abitanti di Chiavenna, Mese, Prata, Gordona, Novate, Samolaco e Valle Bregaglia e solamente per la porzione di cavalli e pecore convenuta, di far pascolare qualsiasi sorta di bestiame nel piano di Mezzola, sotto pena di mezzo scudo per ogni cavallo e bestia; e concede dieci giorni di tempo per togliere il bestiame che precedentemente fosse stato posto in tale pascolo, sotto pena della messa alla posteria di detto bestiame.
Notaio Baldassarre Pestalozza, cancelliere.
Copia 1784 luglio 11, notaio Bartolomeo Crollalanza, di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 22, s. 7, fasc. 904/5
904.6. "Informatione".
1668 novembre 7, Dongo
Giovanni Ambrosio, vescovo di Como, informa i capi delle Tre Leghe che già nel 1637 il contado di Chiavenna era stato investito di due tipi di beni stabili, feudi della mensa episcopale di Como, per l'annuo fitto di ducatoni 30, e cioè i beni della Triulzia, sottoposti all'annua prestazione di giorni 145 verso le suddette Tre Leghe, e l'osteria, sosta e altri beni alla Riva di Chiavenna, non soggetti a esborsi di fitto; sottolinea inoltre come il contado abbia trascurato di investirsi a tempo debito ed anzi abbia dato in pagamento ai signori Salici i citati beni stabili della Riva, di proprietà della chiesa; garantisce infine alle Tre Leghe che non investirà i beni della Trivulzia senza la condizione del pagamento di fiorini 145.
Il vescovo Ambrosio si sottoscrive.
Atto singolo cart., cc. 1 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 22, s. 7, fasc. 904/6
904.7. "Depositi instrumentum".
1675 luglio 3, Chiavenna "in apotecha aromataria Caroli Crolalantia in contrata de Medio"
Carlo Crollalanza fu Nicolò di Chiavenna confessa di aver ricevuto in deposito da Fioramonte Pestalozza, console di Chiavenna, agente anche a nome delle comunità di Piuro e di Novate, da Sebastiano Consoletto, console di Villa, da Antonio Claverino, ministrale di Val San Giacomo, da Battista dell'Abram, console di Mese, da Giuseppe Forella, console di Gordona, e da Giovan Donato del Fante, agente a nome di Bartolomeo del Vener, console di Samolaco, la somma di filippi 600 impegnati a favore della mensa vescovile di Como, da questa pretesi per i beni della Ripa del lago e della Triulzia, conformemente all'instrumento di investitura anno 1637 ed agli instrumenti 1647 giugno 7 rogati da Bernardo Torchiana, notaio della curia di Como(1).
Notaio Bernardino Greco fu Bernardino, di Chiavenna.
Copia autentica, 1785 febbraio 1, notaio Pietro Antonio Giovanoli, di Chiavenna.
Allegato confesso fatto dalla mensa vescovile di Como alle comunità del contado relativo alle rispettive porzioni dei 300 filippi promessi all'intero contado, rogato dal notaio Vincenzo Soldano 1675 febbraio 5, copia autentica 1785 febbraio 11 a rogito notaio Paolo Antonio Stampa.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Note: 1. Dall'introduzione del documento si ricava la pretesa della mensa episcopale di Como dal contado di Chiavenna di una prestazione annua di ducatoni 30 per i beni della Ripa e della Trivulzia; il contado, pur non ritenendosi tenuto a tale esborso, considerando i suddetti beni come allodiali delle Tre Leghe, decide di stipulare tale atto di deposito per intercessione dell'ambasciatore Alfonso Casati.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 22, s. 7, fasc. 904/7
904.8. "Estratto autentico del libro dell'entrata ed uscita".
1711
Estratto del libro delle entrate e uscite della comunità di Chiavenna, formato l'anno 1711 da Fioramonte Pestalozzi, e riguardante le modalità di incanto del pascolo dei cavalli nel piano di Mezzola, il diritto di pascolo spettante alla comunità di Piuro, ed i diritti di pascolo riservati alla comunità di Villa.
Copia autentica, 1724 marzo 12, Bernardo Foicho, notaio di Chiavenna.
Copia autentica, 1783 aprile 14, notaio Paolo Antonio Stampa il figlio.
N. 2 documenti.
Fascicolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 22, s. 7, fasc. 904/8
904.9. Causa abboccatori del piano di Mezola.
1784 - 1785
Causa mossa dalle comunità di Chiavenna, Mese, Prata e Gordona contro le comunità di Piuro e Villa, e ancora da Guglielmo Mainetti e Giovanni Ciapuscio, abboccatori del piano di Mezzola rilevati dalla comunità di Chiavenna, contro Giuseppe Zuccolo e Francesco del Giorgio, abboccatori rilevati dalla comunità di Piuro, e contro Guglielmo del Tam, abboccatore rilevato dal comune di Villa, per la pretesa di Piuro e Villa e relativi abboccatori del diritto di pascolo per alcuni cavalli e per 600 pecore conformemente al laudo del 1570 dicembre 30; con sentenza 1785 giugno 10 emessa da Francesco Conrado de Baldenstein, commissario di Chiavenna, negante il diritto di pascolo alle comunità di Piuro e Villa.
N. 41 documenti.
Fascicolo cart., cc. 118 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 22, s. 7, fasc. 904/9
904.10. "Allegazioni di fatto e di ragione".
1785 - 1786
Informazioni, memoriali e scritture prodotti a favore delle comunità di Piuro e Villa contro le comunità di Chiavenna, Prata, Mese e Gordona e riflessioni sopra l'allegazione prodotta dalla controparte davanti a Rodolfo de Salis Sils, delegato del supremo congresso, il 1786 marzo 20, nella lite vertente fra le citate comunità per il diritto di pascolo nel piano di Mezzola.
N. 8 documenti.
Fascicolo cart., cc. 77 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 22, s. 7, fasc. 904/11
904.11. "Instrumentum attestationis".
1785 giugno 27, Villa, "nella casa Alessandro Polavino nella contrada de Scattoni"
Il console Pietro Tam fu Pietro, Giuseppe Gino fu Giacomo, Giovan Antonio Rolandino fu Giovan Antonio, Pietro Epifanio Pedrone fu Giacomo, Bartolomeo Tonola fu Domenico e Giacomo Giacomino fu Giacomo, tutti del comune di Villa, attestano sotto giuramento che da tempo immemore i vicini del comune di Villa mandavano le loro pecore a pascolare in primavera nel piano di Mezzola e che avevano poi desistito a causa di una malattia mortale presa dalle pecore.
Giovan Battista Fornaro fu Giovanni riferisce di aver saputo da un certo Lorenzone di Samolaco dove era localizzata la cascina del pastore che curava le pecore, di cui esisteva ancora il "casarizzio".
Giovan Antonio Giacomini fu Giacomo conferma di aver appreso dette notizie dal pastore Bartolomeo Plocho nel tempo in cui questi curava le pecore dei vicini del comune di Villa nel pascolo del piano della Ripa.
Giuseppe Polavino fu Paolo Antonio, di Villa, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 22, s. 7, fasc. 904/10
904.12. "Sententie sive decretti documentum".
1786 giugno 21, Chiavenna, "nella casa podestà Ercole Salis alla piazza del Castello"(1)
Il governatore Rodolfo de Salis di Sils, delegato nella dieta di Tavate del 1785 settembre 6 come giudice di terza instanza, accogliendo il ricorso della comunità di Chiavenna e suoi liteconsorti, emette sentenza con la quale dichiara valida la precedente sentenza del 1785 giugno 10 proferita da Francesco Conrado de Baldenstein, commissario di Chiavenna, a rogito Giovan Battista Cerletti, che negava il diritto di pascolo nel piano di Mezzola alle comunità di Piuro e Villa, che ne avevano ottenuto l'annullamento con decreto del 1785 giugno 27.
Notaio Bartolomeo Crollalanza fu Filippo, di Chiavenna.
Copia autentica, 1786 luglio 8, notaio Paolo Antonio Stampa, di Chiavenna.
Allegati: protesta delle comunità di Piuro e Villa contro Chiavenna, Mese, Prata e Gordona, prodotta il 1786 marzo 22 al delegato Rodolfo de Salis Sils, relativa alla presentazione da parte dei liteconsorti di Chiavenna di documenti utilizzati nei precedenti giudizi di prima e seconda istanza; e rifiuto di Ulisse Gugelberg de Moos e Salenegg, commissario di Chiavenna, di procedere all'invalidazione della citata sentenza 1786 giugno 21, come richiesto dalle comunità di Piuro e Villa.
Atto singolo cart., cc. 12 num. rec.
Note: 1. Actum completo: "in una sedia esistente nella stuva situata in cima ed in un angolo della nella casa d'abitazione dell'illustrissimo signor podestà don Ercole de Salis Soglio in Chiavenna, posta alla piazza del Castello".
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 22, s. 7, fasc. 904/12
904.13. "Analisi giuridica delli recapiti".
[1786]
Analisi giuridica dei recapiti(1) comunicati alle comunità di Piuro e Villa dalla comunità di Chiavenna e liteconsorti in base al decreto interlocutorio del 1786 marzo 22 proferito dal governatore Rodolfo de Salis de Sils, delegato "loco dominorum".
N. 8 documenti.
Fascicolo cart., cc. 24 num. rec.
Note: 1. I documenti presi in esame sono: una copia in estratto del consiglio generale di Chiavenna del 1467 luglio 25; la locazione 1597 dicembre 10, rogata da Orazio Oldrado; un instrumento di confessione del 1569 novembre 5, rogato da Isacco de Lupis; una locazione 1423 aprile 8; imbreviature 1570 ottobre 26 di Cornelio de Oldrado; il decreto 1539 gennaio 18; estratti del libro della mensa episcopale di Como e del libro della comunità di Chiavenna.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 22, s. 7, fasc. 904/13
904.14. "Ingionto".
1786 settembre 20, Piuro
Il landamano Francesco de Vertemate Franchi, delegato di Giovanni de Dorici, podestà di Piuro, su istanza del cancelliere Giovan Battista Zerletti, agente come garante delle comunità di Piuro e Villa in causa con i comuni di Chiavenna, Mese, Prata e Gordona, condanna Pietro Antonio Martinucio, console di Piuro, e Andrea Jacomini, console di Villa, a rilevare il precetto di pegno intimato al suddetto Zerletti dalle comunità di Chiavenna e liteconsorti.
Notaio Giuseppe Maria Chiodera, cancelliere dell'officio di Piuro.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 22, s. 7, fasc. 904/14
905. "Convenzionis et finalis transactionis documentum".
1794 marzo 11, Prosto di Piuro, "nella casa d'abitazione Francesco Foico"
Francesco de Vertemate, Fedele de Vertemate, Giuseppe Foicco e Bernardo del Curto, deputati della comunità di Piuro, da una parte, e il delegato Filippo Foicco, agente a nome degli eredi fu Pierantonio Foicco, dall'altra, approvano la proposizione di amichevole accomodamento fatta l'anno 1794 da detti deputati della comunità a definizione della vertenza fra le parti per la liquidazione e tassazione di conti..
Giuseppe Antonio Vanone fu Antonio Maria di Isola di Val San Giacomo, abitante a Piuro, notaio di Piuro e di Chiavenna..
Atto singolo cart., cc. 8 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 22, s. 7, fasc. 905