511. "Extimationem, venditionem ac in solutum datum".
1618 marzo 10, Chiavenna, "in aula domus iuris communis Clavenne"
Giovann Pietro Pestalozzi fu Bonifacio, Geronimo Pestalozzi fu Abbondio, di Chiavenna, e Domenico della Callina, per sè ed in nome di Battista del Pradello, di Malaguardia, suo collega, agronomi del comune di Prata, tutti stimatori giurati del comune di Chiavenna e del comune di Prata, su istanza di Ercole Salici di Grusio, abitante a Chiavenna, creditore di Pietro Antonio Beccaria e fratelli fu Bartolomeo, di Piuro, stimano una vigna sita in Campedello "alla vigna sopra la Resigha sotto la strada de cavale", un capitale e fitti livellari diversi per il valore di lire 11508 e mezzo, che poi vendono a Jacobo Smidt à Gruenech di Guglielmo, abitante a Chiavenna, agente a nome di Ercole Salici, da utilizzare per pagare in parte il salario del commissario, in parte gli stimatori ed il rimanente per estinguere un'obbligazione contratta da Pietro Antonio Beccaria e fratelli con il conte Ulisse Martinengho di Brixio, come da rogito 1605 novembre 12 di Cesare Paravicino, notaio di Valtellina.
Notaio Geronimo Paravicino, di Chiavenna.
Copia prodotta il 1648 agosto 26.(1)
Atto singolo cart., cc. 3 num. rec.
Note: 1. L'atto è redatto alla presenza di Fortunato Sprechero, commissario di Chiavenna.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 511
512. "Obligationis instrumentum".
1619 dicembre 15, Roncaglia di Piuro, "in stupha terranea pallatii ubi ius redditur"
Francesco Furnus di Piuro e Antonio Gianninalli di Roncaglia superiore, rispettivamente console e viceconsole della comunità di Piuro, si impegnano con il capitano Dionisio Stampa di Bregaglia per la somma di lire 910, con l'interesse annuo dell'otto per cento, ad estinzione del capitale descritto nella sentenza pronunciata durante l'ufficio del pretore Gallo de Monte, il cui padre Guglielmo agisce nel presente accordo quale confidente delle parti.
Vincenzo Pino di Santo, di Dazio, notaio di Valtellina e cancelliere del pretore.
Seguono: nota 1619 dicembre 17 con la quale il capitano Stampa cede il presente obbligo a Guberto Salice, abitante a Chiavenna; e nota attestante la bonifica di capitale e fitti al governatore Antonio Salici di Soglio, come da instrumento di fine e liberazione 1672 dicembre 7 a rogito notaio Giovan Antonio Pino.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 512
513. "Obligationis instrumentum".
1620 gennaio 3, Roncaglia di Piuro, "in stupha domus habitationis consulis"
Francesco Furnus e Gianni Gianinallus, rispettivamente console e caneparo del consiglio uscente della comunità di Piuro, e Giovan Antonio Buttintrochus e Battista Foichus, console e viceconsole del consiglio moderno della comunità, con i rispettivi consigli, si impegnano con Guberto Saliceo di Soglio per la somma di lire 1600 soldi 13 terzuole, con interesse annuo dell'otto per cento, da utilizzare a saldo di precedenti instrumenti di obbligazione 1616 ottobre 3, 1617 gennaio 7 e 1617 marzo 7.
Vincenzo Pinus di Santo, di Valtellina, abitante a Chiavenna, notaio di Valtellina e della giurisdizione di Piuro.
Segue nota 1633 aprile 6 del notaio Pino attestante l'autorizzazione ottenuta dagli agenti della comunità dal commissario di Chiavenna di far redigere estratto della presente obbligazione.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "N. 7"
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 513
514. "Obligationis instrumentum".
1621 gennaio 2, Chiavenna, "in stupha domus habitationis notarii"
Francesco Furnus fu Nicola, console della comunità di Piuro di parte dell'anno 1620, Battista Tognana fu Antonio, viceconsole e caneparo nel medesimo periodo, si impegnano, a nome della comunità, con Francesco della Stampa fu Francesco, di Chiavenna, procuratore degli eredi fu Marco Antonio Lumaga di Piuro, per la somma di lire 1875 e soldi 10 terzuole pari al valore di un quantitativo di vino di proprietà di detti eredi, il cui ricavo, dopo la vendita effettuata nel 1620 sotto il consolato del capitano Butintroco, venne utilizzata dalla comunità.
Notaio Abondio Piperello fu Paolo, di Chiavenna.
Segue nota 1642 dicembre 29 di Pietro Antonio Foicho, agente per gli eredi Lumaga, attestante il saldo della presente obbligazione ad opera di Pietro Solperato e del suo consiglio.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 514
515. Obbligo.
1621 novembre 11, Piuro
Bernardo Bracho cede a Giovanni Serta, console della comunità di Piuro, tredici piante di "erbolli", poi dispensate alle truppe spagnole del conte Giovanni Zerbellon dopo la presa di Chiavenna, corrispondenti al valore di lire 733, come da valutazione effettuata da Giovan Antonio Serta e Pietro Lucinett, stimatori giurati, con impegno della comunità di saldare detto importo entro il termine di un anno oppure di corrispondere un interesse annuo dell'otto per cento sul capitale, qualora la somma non possa venire restituita.
Atto singolo cart., cc. 1 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 515
516. "Cautionis instrumentum".
1622 dicembre 9, Sant'Abbondio, Roncaglia superiore di Piuro, "in hippocausto domus Coradini ab Aglio"
La comunità di Piuro, rappresentanta dal console Nicoḷ a Beccariis di Piuro, dal viceconsole Tomaso Suchietti di Savogno, da Coradino Aglio di Sant'Abbondio, cancelliere, e da Battista Malinverno di Scilano, consigliere, stipula cauzione in favore di Battista Foicho del Pasino, di Cortinascio, per la somma di lire 9994 e soldi 9 terzuole, al fitto annuo del 7 per cento, a questi spettanti quale resto del suo viceconsolato dell'anno 1620.
Geronimo Paravicinus fu Fabio, di Caspano, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 516
517. "Obligationis instrumentum".
1622 dicembre 14, Chiavenna, ""in hyppocausto domus habitationis notarii"
I consiglieri delle vicinanze di Savogno, Dasile e Garotto si impegnano con Nicoḷ Beccaria fu Ferrino, di Piuro, per la somma di lire 913 terzuole e relativo fitto annuo dell'otto per cento, dovuta per legna, vino, fieno e candele forniti, per ordine del conte Giovanni Serbelloni, ai militari spagnoli alloggiati in Chiavenna.
Giovan Battista Beccaria fu Giovan Battista, di Piuro, notaio di Chiavenna.
Segue nota 1629 novembre 29 del notaio Beccaria attestante la vendita fatta dalla comunità di Piuro a Pietro Antonio Foicho per il prezzo di lire 31200 terzuole, comprensive del capitale del presente obbligo.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 517
518. "Census instrumentum".
1623 aprile 3, Chiavenna, "Ultramerae, in stupha domus habitationis notarii"
Gianni Gianinallus fu Antonio, console di Piuro, impone un censo annuo di lire 46 e soldi 11 terzuole sopra un appezzamento di terra sito in Prosto, "in Belvedé"; censo che Nicoḷ Beccaria di Piuro, agente in nome di Prudenza Pestalotii fu Nicoḷ, di Chiavenna, vende alla comunità di Piuro per il prezzo di lire 665 terzuole, da utilizzare per l'acquisto di vino per la milizia.
Vincenzo Pino di Santo, di Dazio, abitante a Chiavenna, notaio di Valtellina e della giurisdizione di Piuro.
Segue nota 1629 novembre 29 del notaio Giovan Battista Beccaria, attestante la retrovendita del censo fatta da Lucrezia Pestalozza alla comunità di Piuro.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 518
519. "Obligationis instrumentum".
1623 maggio 2, Chiavenna "Ultramerae, in stupha domus habitationis notarii"
Giovanni Gianinallus, console di Piuro, Giovan Pietro Serta Solperato, viceconsole, e Antonio Jacomella si impegnano con Nicoḷ Beccaria di Piuro, agente per la madre Lucrezia Pestalozza, per la somma di lire 1404 terzuole, oltre al fitto annuo di lire 104 terzuole,
Vincenzo Pino di Santo, di Dazio, abitante a Chiavenna, notaio di Valtellina e della giurisdizione di Piuro.
Segue nota 1629 novembre 29 del notaio Giovan Battista Beccaria attestante la retrovendita della presente obbligazione fatta da Lucrezia Pestalozza alla comunità di Piuro.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 519
520. "Obligationis instrumentum".
1623 maggio 16, Chiavenna "Ultramere, in stupha domus habitationis notarii"
Andrea Bassanella fu Antonio, Giovanni Maria Bassanella fu Pietro e Gaudenzio Polinessa fu Antonio, agenti della vicinanza di Borsio superiore della Roncaglia di Piuro, si impegnano con Nicoḷ Beccaria fu Ferino, console di Piuro dell'anno precedente, per la somma di lire 790 soldi 13 terzuole, oltre al fitto annuo del 7 per cento, utilizzata per la fornitura di vino ai soldati della guarnigione situata presso detta vicinanza.
Vincenzo Pino di Santo, di Dazio, abitante a Chiavenna, notaio di Valtellina e della giurisdizione di Piuro.
Segue nota 1629 novembre 29 del notaio Giovan Battista Beccaria attestante la vendita fatta dalla comunità di Piuro a Pietro Antonio Fuicco di capitali e fitti per il prezzo di lire 31200 terzuole, compreso il capitale della presente obbligazione.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 520
521. "Instrumentu obligationis".
1623 maggio 23, Chiavenna, "in cubicolo prope domus Iohannis Baptistae Macolini"
Gianni Gianinallo fu Antonio, console della comunità di Piuro, si impegna a versare a Nicoḷ Beccaria fu Ferino, stipulante anche per i suoi eredi e successori, la somma di lire 858 soldi 4 terzuole, con il fitto annuo del 7 per cento, a questi spettante quale resto dei conti resi come console per l'amministrazione della comunità nell'anno 1622.
Notaio Antonio Beccaria fu Vincenzo, di Chiavenna.
Segue nota 1629 novembre 29 del notaio Giovan Battista Beccaria, attestante la vendita a Pietro Antonio Fuicco del capitale di lire 2400 dovuto da Giovan Andrea Giulino alla comunità di Piuro.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 521
522. "Instrumentum cautionis"
1623 giugno 17, Chiavenna, "in cubiculo ... domus habitationis Johannis Baptiste Macolini"
Nicoḷ Beccaria fu Ferino di Piuro, abitante a Chiavenna, agente a nome della comunità di Piuro, stipula cauzione con Abondio Pestalotio fu Benedetto di Chiavenna per il prezzo di lire 2100 terzuole, utilizzate dalla comunità per pagare la fornitura di congi 31 di vino fatta da Gianni Gianinallo, console di Piuro, alle milizie di stanza a Chiavenna, da restituirsi con l'interesse annuo dell'otto per cento.
Notaio Antonio Soldano fu Vincenzo, di Chiavenna.
Originale e copia.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 522
523. "Cautionis et hippotecationis instrumentum".
1623 agosto 28, Chiavenna, " in stupha domus habitationis notarii sita Ultramere"
Nicoḷ Beccaria fu Ferino, agente per la comunità di Piuro, stipula cauzione con Abondio Pestalotio fu Benedetto, di Chiavenna, per la somma di lire 1014 terzuole, utilizzata dalla comunità per fornire il vino ai soldati di stanza nel contado di Chiavenna, da restituirsi con l'interesse annuo dell'otto per cento, come da patti concordati con il defunto console Gianni Gianinallo.
Notaio Vincenzo Pino di Santo, di Dazio, abitante a Chiavenna.
Segue nota 1686 luglio 24 con cui il notaio Paolo Antonio Stampa dichiara di aver rogato un instrumento fatto dalla comunità di Piuro in pagamento del suddetto debito.
Originale e copia.
Atto singolo cart., cc. 3 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 523
524. "Cautionis et hyppotecationis instrumentum".
1623 agosto 28, Chiavenna, "Ultramerae, in stupha domus habitationis notarii"
Nicoḷ Beccaria fu Ferino di Piuro, deputato della comunità di Piuro, stipula cauzione con Aloisio Baiaca fu Giulio di Como, già abitante a Chiavenna, agente per il suocero Giovan Battista Nasali, per il prezzo di lire 225 terzuole, con l'interesse annuo del 7 per cento, in pagamento dell'ospitalità offerta negli anni passati dal Nasali al capitano Varnazzie.
Notaio Vincenzo Pino di Santo, di Dazio, abitante a Chiavenna.
Copia semplice.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 524
525. "Cautionis et hippotecationis instrumentum".
1623 agosto 30, Chiavenna, "Ultramere, in stupha domus habitationis notarii"
Giovan Pietro Serta Solperatus, console, Giovan Pietro Gianinallus, viceconsole, e Giovan Battista del Re, agenti della comunità di Piuro, stipulano cauzione con Nicoḷ Beccaria fu Ferino di Piuro per la somma di lire 3175 e soldi 12 derivanti da spese sostenute per i militari di stanza nella comunità, impegnandosi a versare l'interesse annuo del 7 per cento.
Notaio Vincenzo Pinus di Santo, di Dazio, abitante a Chiavenna.
Segue nota 1629 novembre 29 del notaio Giovan Battista Beccaria, attestante la vendita fatta dalla comunità di Piuro a Pietro Antonio Fuicco per il prezzo di lire 31200, comprensive del capitale contenuto nel presente atto.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 525
526. "Cautionis instrumentum".
1623 dicembre 7, Chiavenna, "Ultramerae, in stupha domus habitationis notarii"
Giovan Pietro Serta Solperatus, console, Giovan Pietro Gianinallus, viceconsole, e Nicoḷ Beccaria, consigliere, agenti della comunità di Piuro, stipulano cauzione con Battista Foiico fu Bernardo, di Cortinaccio Roncaglia di Piuro, per la somma di lire 6000 terzuole, oltre al fitto annuo del 7 per cento, utilizzate dalla comunità per forniture di vino, formazione dell'estimo, mercedi per patrocinii e redazione di instrumenti.
Vincenzo Pino di Santo, di Dazio, abitante a Chiavenna, notaio di Valtellina e della giurisdizione di Piuro.
Segue nota 1632 gennaio 31 del notaio Giovanni Antonio Lumaga, attestante la retrovendita fatta da Battista Foiico alla comunità del presente instrumento, che resta pertanto cassato.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 526
527. "Cautionis et obligationis instrumentum".
1623 dicembre 7, Chiavenna, "Ultramere, in stupha domus habitationis notarii"
Giovan Pietro Serta Solperatus, console, Giovan Pietro Gianinallus, viceconsole, e Nicoḷ Beccaria, consigliere, agenti della comunità di Piuro, stipulano cauzione con Giovan Antonio Bazo fu Pietro, di Villa di Piuro, abitante a Chiavenna, per la somma di lire 2795 terzuole, dovuta dalla comunità a Tomaso Succhietti.
Notaio Vincenzo Pino di Santo, di Dazio, abitante a Chiavenna.
Segue nota 1662 gennaio 16 del notaio Giovan Antonio Butintroco attestante la fine e pagamento dell'instrumento.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 527
528. "Cautionis instrumentum".
1623 dicembre 7, Chiavenna, "Ultramere, in stupha domus habitationis notarii"
Giovan Pietro Serta Solperatus, console, e Giovan Pietro Gianinallus, viceconsole, deputati del consiglio della comunità di Piuro, stipulano cauzione con Nicoḷ Beccaria fu Ferino di Piuro, per la somma di lire 1330 e soldi 17 terzuole, oltre al fitto annuo del 7 per cento, utilizzata per fornire vino ai soldati delle guarnigioni alloggiate nel contado.
Vincenzo Pino di Santo, di Dazio, abitante a Chiavenna, notaio di Valtellina e della giurisdizione di Piuro.
Segue nota 1629 novembre 29 del notaio Giovan Battista Beccaria, attestante la vendita ad Antonio Fuicco del capitale e fitto di lire 31200 terzuole dovute alla comunità di Piuro da (Giovan Andrea) Giulino, comprensive del capitale del presente instrumento.
Atto singolo cart. num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 528
529. "Cautionis et pactorum instrumentum".
1624 giugno 10, Chiavenna, "in studio domus habitationis notarii"
Battista Pasinus, console e agente anche a nome di Guglielmo de Guidis, canepario, e Bernardino Tognana, agente anche a nome di Antonio Tognana, consiglieri, tutti della comunità di Piuro e per essa agenti, stipulano cauzione con Nicoḷ Beccaria fu Ferino di Piuro, abitante a Chiavenna, per la somma di lire 496 e soldi 6 terzuole, che detti agenti si impegnano a restituire con l'interesse annuo del 7 per cento.
Notaio Antonio Soldano fu Vincenzo, di Chiavenna.
Segue nota 1629 novembre 29 del notaio Giovan Battista Beccaria attestante la vendita fatta a Pietro Antonio Fuicco del capitale dovuto alla comunità da (Giovan Andrea) Giulino per il prezzo di lire 31200 terzuole, comprensivo del capitale della presente cauzione.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 529
530. "Cautionis et hippotecationis instrumentum".
1624 luglio 1, Chiavenna, "Ultramere, in apoteca domus habitationis notarii"
Battista Foiichus, console, Antonio Bassanella, Giovan Maria Bongianus e Antonio Tognana, consiglieri, tutti agenti della comunità di Piuro, stipulano cauzione con Cesare Cassera fu Giovan Pietro, di Domaso, per la somma di lire 8000 terzuole moneta di Chiavenna, oltre al fitto annuo del 7 per cento, utilizzate dalla comunità in parte per proprie necessità, in parte per acquisti di vino fatti per i soldati della stazione di Chiavenna.
Vincenzo Pino di Santo, di Dazio, abitante a Chiavenna, notaio di Valtellina e del contado di Chiavenna, vice cancelliere dell'officio di Chiavenna.
Seguono: nota 1627 dicembre 30 del notaio Giovan Battista Beccaria, inerente le modalità di pagamento della cauzione; nota 1652 aprile 20 del notaio Giovan Antonio Butintrocus attestante il rogito di un instrumento di "retorno" fatto da Pietro Antonio Foiico, cessionario del Cassera, ai consiglieri delle vicinanze di Sant'Abbondio e Prosto per la somma contenuta nel presente instrumento.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 530
531. "Obligationis instrumentum".
1624 luglio 16, Chiavenna, "Ultramere, in apoteca domus habitationis notarii"
Battista Foicho fu Bernardo di Roncaglia, console di Piuro, si impegna con Andrea de Caligaris fu Matteo di Gera Lario detto Bernagelli, agente per sè e per il fratello Giovan Battista, per la somma di lire 8350 terzuole moneta di Chiavenna, da versare entro sei anni, utilizzate per l'acquisto di vino e per spese fatte per i militi della stazione di Chiavenna spettanti alla comunità di Piuro nella ripartizione di contado..
Vincenzo Pino di Santo, di Dazio, abitante a Chiavenna, notaio di Valtellina e di Piuro e del contado di Chiavenna.
Segue nota 1650 maggio 2 del notaio (Antonio) Pino attestante il rogito di due cauzioni a favore di Giovanni de Pedrini e Antonio Foiicho, dove risultano comprese lire 4350 terzuole del capitale contenuto nel presente instrumento.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 531
532. "Cautionis instrumentum".
1625 marzo 10, Chiavenna, "Ultramerae, in camera superiori domus habitationis notarii"
Giovan Antonio Succhiettus, console, e Giovan Battista Solperatus, caneparo, agenti a nome della comunità di Piuro, fanno cauzione a Nicoḷ Beccaria fu Ferino di Piuro, abitante a Chiavenna, agente in nome della madre Lucrezia Pestalozza, della somma di lire 1300 terzuole, oltre ai fitti sopra il capitale di scudi 2400 moneta del contado di Chiavenna dovuti a detta creditrice dai signori Giulini, abitanti a Vienna in Austria, per l'erezione della confraternita del Santissimo Sacramento nella chiesa già di San Cassiano.
Vincenzo Pino di Santo, di Dazio, abitante a Chiavenna, notaio di Valtellina e della giurisdizione di Piuro.
Segue nota 1629 novembre 9 del notaio Giovan Battista Beccaria attestante la retrovendita fatta a nome di Lucrezia Beccaria alla comunità di Piuro, di capitale e fitti del presente instrumento.
Atto singolo, cc. 3 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 532
533. "Cautionis et pactorum instrumentum".
1625 giugno 7, Chiavenna, "in stuffa domus habitationis notarii"
Guberto de la Clara, Antonio Bongiani, Giovanni Succetti, Gabriele Motalli, tutti di Savogno, e Giovan Pietro Bracchi di Dasile, agenti del quartiere di Savogno, stipulano cauzione con Nicoḷ Beccaria fu Ferino, di Piuro, abitante a Chiavenna, agente per sua zia Prudenza a Pestalotiis fu Nicoḷ detto Suizz di Chiavenna, per la somma di lire 1009 terzuole da quest'ultima data il 1623 ottobre 27, utilizzata a saldo di capitale e fitti verso Pietro Antonio Piperello fu Paolo, di Chiavenna, e per necessità del quartiere di Savogno, che detti agenti si impegnano a restituire al fitto annuo di lire 70 soldi 12 terzuole.
Notaio Antonio Soldano fu Vincenzo, di Chiavenna.
Segue nota 1629 novembre 29 del notaio Giovan Battista Beccaria attestante la retrovendita di capitale e fitti della presente cauzione.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 533
534. "Cautionis instrumentum".
1626 febbraio 20, Santa Croce di Piuro, "in stupha domus habitationis Antonii Ghysii"
Giovan Pietro Gianninalli, console, Tomaso Serta, canepario, Tomaso Pelacini e Antonio Iacomella, consiglieri, anche a nome di Giovan Antonio Succietti e Gianni Rogantini, pure consiglieri, tutti agenti della comunità di Piuro, hanno ricevuto da Susanna Pestalozzi fu Giovan Battista, di Chiavenna, moglie di Piperello de Piperellis la somma di lire 4350 terzuole da utilizzare per le spese di contado inerenti le regie milizie di stazione nel Contado, che detti agenti si impegnano a restituire consegnando annualmente condi 14 e mezzo di vino in occasione della festa di San Michele.
Notaio Giovan Battista Beccaria fu Giovan Battista di Piuro.
Segue nota 1627 aprile 13 del notaio Beccaria attestante la conferma del presente instrumento intercorsa tra Susanna Pestalozzi, con il consenso del marito e del figlio Vincenzo Peverelli, e Giovan Antonio Bassanella, nuovo console di Piuro.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 534
535. "Cautionis instrumentum".
1626 aprile 29, "Pestera", Roncaglia di Piuro, "in stupha domus habitationis notarii"
Giovan Pietro Gianninallo fu Gianni, insieme con altri consiglieri ed agenti della comunità di Piuro, confessa di ricevere da Pietro Antonio Foiicchi fu Pietro, di Cortinaccio, la somma di lire 1300 terzuole, impegnandosi a versare annualmente su questo capitale la somma di lire 104 lire terzuole in occasione della festa di S. Martino.
Notaio Giovan Battista Beccaria fu Giovan Battista, di Piuro, cancelliere della giurisdizione di Piuro.
Allegato instrumento di certificazione 1626 maggio 8 con cui Giovan Antonio Succietto, Antonio de Succiettis detto Pelacius e Antonio Jacomella detto Cassianus approvano e ratificano, come da richiesta del console Giovan Pietro Gianinalli, la presente cauzione ed anche quella stipulata sempre da detto console il 1626 febbraio 20 con Susanna Piperelli, il tutto a titolo di maggior garanzia per i creditori.
Sottoscrive Giovan Battista Beccaria, notaio.
Atto singolo cart., cc. 6 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 535
536. "Cautionis instrumentum".
1626 maggio 8, Roncaglia di Piuro, "in stupha domus habitationis notarii"
Giovan Pietro Gianninallus, Antonio Jacomella, Giovan Antonio Succiettus ed Antonio Succiettus detto Pelacius, tutti di Piuro e agenti per detta comunità, confessano di ricevere da Vincenzo Pino fu Santino, di Dazio, squadra di Traona, la somma di lire 450 terzuole che detti agenti si impegnano a restituire, consegnando annualmente condi 1 e mezzo di vino in occasione della festa di S. Michele.
Giovan Battista Beccaria fu Giovan Battista di Piuro, notaio di Chiavenna e cancelliere della giurisdizione di Piuro..
Segue nota 1629 dicembre 15 del notaio Giovan Battista Beccaria attestante la retrovendita fatta dal citato Vincenzo Pino alla comunità di Piuro di capitale e fitti del presente instrumento.
Atto singolo, cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 536
537. "Cautionis instrumentum".
1626 novembre 28, Chiavenna, "Ultramere, in stupha domus habitationis notarii"
Giovanni Gianinallus fu Gianni, console della comunità di Piuro, stipula cauzione con Donato Bardella fu Giovan Antonio, di Chiavenna, per la somma di lire 192 terzuole che detto console si impegna a restituire versando annualmente la somma di lire 14 e soldi 12 come interesse.
Vincenzo Pino fu Santo, di Dazio, abitante a Chiavenna, notaio di Valtellina e della giurisdizione di Piuro.
Segue nota 1686 luglio 14 del notaio Giovan Paolo Stampa attestante il saldo del debito.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 537
538. "Cautionis instrumentum".
1626 dicembre 9, Chiavenna, "Ultramere, in stupha domus habitationis notarii"
Giovan Pietro Gianinallo, console, e Tomaso Serta, viceconsole, agenti della comunità di Piuro, stipulano cauzione con la vicinanza di Sant'Abbondio, rappresentata da Giovan Andrea Abisso, per la somma di lire 3900 terzuole a saldo di debiti contratti dalla comunità con detta vicinanza, dietro pagamento di un interesse annuo di scudi 24.
Vincenzo Pino fu Santo, di Dazio, abitante a Chiavenna, notaio di Valtellina e della giurisdizione di Piuro.
Segue nota 1724 maggio 6 attestante l'estinzione di ogni debito contratto dalla comunità di Piuro nei confronti della vicinanza di Sant'Abbondio.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 538
539. "Cautionis instrumentum".
1626 dicembre 10, Chiavenna, "Ultramere, in stupha domus habitationis notarii"
Giovan Pietro Gianinalli fu Gianni, console di Piuro, stipula cauzione con Gaudenzio Tognana di Santa Croce e Tomaso Pelacino di Bovato, agenti della vicinanza di Santa Croce e San Martino, per il prezzo di lire 4420 terzuole, con l'interesse annuo dell'otto per cento, a saldo di debiti contratti dalla comunità con detta vicinanza.
Vincenzo Pino fu Santo, di Dazio, abitante a Chiavenna, notaio di Valtellina e della giurisdizione di Piuro.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 539
540. "Cautionis instrumentum".
1626 dicembre 14, Chiavenna, "in Ultramera, in stupha domus habitationis notarii"
Nicoḷ Beccaria, Giovan Pietro Gianinallo e Giovan Pietro Serta Solperatus, agenti della comunità di Piuro, stipulano cauzione con Nicola Crollalantia fu Giovan Pietro, di Piuro, per la somma di lire 650 terzuole, con l'interesse annuo del 7 per cento, da utilizzare a saldo di debiti contratti dalla comunità per fitti e spese militari.
Vincenzo Pino fu Santo, di Dazio, abitante a Chiavenna, notaio di Valtellina e della giurisdizione di Piuro.
Segue nota 1679 novembre 8 del notaio Giovan Antonio Pino attestante il saldo di capitale e fitti del presente instrumento.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 540
541. "Poliza".
1626 dicembre 31
Giovan Pietro Battiston, uomo di consiglio della vicinanza di Prosto, fa cauzione alla comunità di Piuro per la somma di lire 1404, oltre al fitto annuo dell'otto per cento, da utilizzare a saldo del resto della contribuzione di carne e vino fatta alla compagnia del capitano Sertone, come appare dal conto del console Giovan Pietro Gianinallo.
Giovan Antonio Sucietto di Tomaso, vice cancelliere del consiglio di Piuro.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 541
542. "Cautionis instrumentum".
1627 gennaio 19, Chiavenna, "Ultramere, in stupha domus habitationis notarii"
Giovan Antonio Bassanella, console, Giovan Pietro Bracchus, Giovanni de Pedrini, Sebastiano Curto, Guberto della Clara, Pietro dell'Elza, Battista del Re, Antonio Jacomella e Giovan Maria del Re, consiglieri e canepari della comunità di Piuro, stipulano cauzione con Pietro Antonio Foicho fu Giovan Pietro, di Roncaglia, per la somma di lire 3900 terzuole, oltre al fitto annuo dell'otto per cento(1).
Vincenzo Pino fu Santo, di Dazio, abitante a Chiavenna, notaio di Valtellina e della giurisdizione di Piuro.
Segue nota 1629 novembre 29 del notaio Giovan Battista Beccaria attestante la vendita fatta dalla comunità di Piuro di lire 31200 terzuole, comprensive del capitale del presente instrumento.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Note: 1. Nelle premesse inerenti i beni mobili ed immobili sopra i quali viene stipulata la cauzione, si fa riferimento "in specie de exactione datii nuncupati il furleiit et boscadigo ipsius communis Plurii".
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 542
543. "Cautionis atque obbligationis instrumentum".
1627 febbraio 3, Chiavenna, "in stupha domus habitationis notarii Ludovici Pestalotii fq Pauli"
Antonio Bassanella, console, Giovanni de Pedrini, caneparo di Piuro, Sebastiano del Curto, consigliere, Giovan Pietro Braccho, caneparo della Roncaglia di Sant'Abbondio, Battista del Re, caneparo della vicinanza di Santa Croce, Giovan Maria del Re, consigliere, Pietro dell'Elza, caneparo di Savogno, Antonio Gianinallo e Bernardino del Borgho, consiglieri, tutti agenti della comunità di Piuro, stipulano cauzione con il colonnello Battista Salici di Soglio per la somma di lire 3591 denari 5 soldi 10 terzuole, da utilizzare a saldo dei debiti contratti con la chiesa di Santa Maria di Prosto, e si impegnano a restituire detta somma entro 4 anni, con l'interesse annuo del 7 per cento(1).
Vincenzo Pino fu Santo, di Dazio, abitante a Chiavenna, notaio di Valtellina e della giurisdizione di Piuro.
Segue nota 1658 novembre 11 del notaio Giovan Antonio Butintrocus attestante il rogito di un instrumento di fine e quietanza fatto dal colonnello Rodolfo Salice fu Battista alla comunità di Piuro, comprensivo del pagamento del presente instrumento.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Note: 1. Nelle premesse inerenti i beni mobili ed immobili sopra i quali viene stipulata la cauzione, si fa riferimento ad alpi, monti e pascoli di ragione della comunità esistenti nella Valle di Lei.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 543
544. "Cautionis instrumentum".
1627 febbraio 15, Chiavenna, "Ultramere, in stupha domus habitationis notarii"
Antonio Bassanello, console, Giovanni Pedrino e Battista del Re, sindaci e canepari della comunità di Piuro, stipulano cauzione con Nicoḷ Beccaria fu Ferino, di Piuro, agente a nome di Lucrezia de Pestalozzi fu Nicoḷ, di Chiavenna, per la somma di lire 824 terzuole, che detti cautanti si impegnano a restituire entro la festa di San Giovanni Battista.
Vincenzo Pino fu Santo, di Dazio, abitante a Chiavenna, notaio di Valtellina e della giurisdizione di Piuro.
Segue nota 1629 novembre 29 del notaio Giovan Battista Beccaria attestante la vendita fatta dalla comunità di Piuro a Pietro Antonio Foiico del fitto dei signori Giulini per il prezzo di lire 31200 terzuole, comprensivo del capitale della presente cauzione.
cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 544
545. "Cautionis instrumentum".
1627 maggio 2, Chiavenna, "in stupha inferiori domus habitationis notarii"
Guberto della Clara fu Antonio, Pietro dell'Elza fu Giacomo, entrambi di Savogno, e Tomaso Rogantini di Giacomo, di Dasile, agenti per le vicinanze di Savogno, Dasile e Garotto, stipulano cauzione con Nicoḷ Beccaria fu Ferrino, di Piuro, abitante a Chiavenna, per la somma di lire 824 e soldi 16 terzuole, oltre al fitto annuo dell'otto per cento, da utilizzare a saldo delle forniture di vino e soldi fatte dal Beccaria a dette vicinanze per le milizie alloggiate in Piuro.
Giovan Battista Beccaria fu Giovan Battista, di Piuro, notaio di Chiavenna.
Segue nota 1629 novembre 29 del notaio Giovan Battista Beccaria attestante il rogito della vendita di un capitale di lire 31200 terzuole fatta dalla comunità di Piuro a Pietro Antonio Foiico, comprensiva del capitale della presente cauzione.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 545
546. "Cautionis instrumentum".
1627 maggio 4, Chiavenna, "Ultramere, in stupha domus habitationis notarii"
Antonio Bassanello, console di Piuro, Battista del Re, Sebastiano del Curto e Pietro Giantamagno dell'Elza, consiglieri e canepari, stipulano cauzione con Antonio Greco fu Bernardo, di Chiavenna, agente per i figli del fu Antonio Bazi di Villa di Piuro, abitante a Chiavenna, per la somma di lire 2600 terzuole, che si impegnano a restituire con l'interesse annuo dell'otto per cento.
Vincenzo Pino fu Santo, di Dazio, abitante a Chiavenna, notaio di Valtellina e della giurisdizione di Piuro.
Segue nota 1662 gennaio 16 del notaio Giovan Antonio Butintroco attestante il rogito di un instrumento di fine e pagamento del presente instrumento.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 546
547. "Cautionis instrumentum".
1627 maggio 26, Chiavenna, "in stupha domus habitationis notarii"
Giovan Antonio Bassanello e Giovanni de Pedrini, console e viceconsole della comunità di Piuro, stipulano cauzione con Veronica a Lupis fu Isacco, di Chiavenna, per la somma di lire 900 terzuole, che detti agenti si impegnano a restituire consegnando condi 3 di vino ogni anno al tempo della vendemmia.
Vincenzo Pino fu Santo, di Dazio, abitante a Chiavenna, notaio di Valtellina e della giurisdizione di Piuro.
Segue nota 1629 dicembre 3 del notaio Giovan Battista Beccaria attestante la retrovendita fatta dalla suddetta Veronica alla comunità del capitale contenuto nella presente cauzione, che resta pertanto cassata.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "N. 2"
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 547
548. "Cautionis instrumentum".
1627 giugno 4, Chiavenna, "in stupha superiori domus habitationis notarii"
Gaudenzio Tognana di Santa Croce, Antonio Iacomella di Aurogo e Tomaso Pelazini di Bovate, agenti in nome delle rispettive vicinanze, stipulano cauzione con Nicoḷ Beccaria fu Ferrino, di Piuro, abitante a Chiavenna, per la somma di lire 616 e soldi 10 terzuole, oltre al fitto annuo dell'otto per cento, da utilizzare a pagamento dei congi 7 e mezzo di vino forniti alle truppe alloggiate in Chiavenna nei mesi di novembre e dicembre 1626.
Giovan Battista Beccaria fu Giovan Battista, di Piuro, notaio di Chiavenna.
Originale e n. 2 copie semplici.
Atto singolo, cc. 8 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 548
549. "Cautionis instrumentum".
1627 giugno 4, Chiavenna, "in stupha superiori domus habitationis notarii"
Battista del Rege fu Giovanni, Giovan Maria del Rege fu Lorenzo e Antonio de Ogheris fu Battista, agenti rispettivamente come deputati delle vicinanze di Santa Croce, Aurogo e Bovate, stipulano cauzione con Nicoḷ Beccaria fu Ferrino, di Piuro, abitante a Chiavenna, per la somma di lire 520 e soldi 7, oltre al fitto annuo di lire 41 e soldi 12, da utilizzare a pagamento dei congi 7 e mezzo di vino forniti alle truppe alloggiate in Chiavenna nei mesi di gennaio e febbraio 1627.
Notaio Giovan Battista Beccaria.
N. 2 copie semplici.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 549
550. "Venditionis instrumentum".
1627 novembre 17, Piuro, "in Roncalia, in stupha inferiori pallatii dominorum Francorum, ubi modo ius redditur"
Giovan Paolo Beccaria, agente a nome della moglie Felicita More fu Giovan Pietro, di Piuro, e del di lei fratello Giovanni Maria More, vende a Giovan Domenico Rogantino fu Giovan Antonio, di Dasile, una pezza di terra vignata con la metà indivisa di casa con sopra fienile e sotto crotto sita in territorio di Roncaglia, "nelle Rovinane", per il prezzo di lire 550 terzuole, come da valutazione di Giovan Antonio Bassanella e Antonio Pedrossino, entrambi di Borzo superiore e stimatori giurati della comunità, eletti dalle parti in qualità di confidenti, con promessa di stipulare un instrumento di obbligazione per i contraenti.
Notaio Giovan Battista Beccaria, di Piuro, abitante a Chiavenna.
Copia autentica 1668 marzo 17 notaio Giovan Antonio Pino fu Vincenzo di Valtellina, abitante a Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 550
551. "Obligationis instrumentum".
1627 novembre 17, Piuro, "in Roncalia, in stupha inferiori pallatii dominorum Francorum, ubi modo ius redditur"
Giovan Domenico Rogantino fu Giovan Antonio di Dasile, si impegna con Giovan Paolo Beccaria, agente a nome della moglie Felicita More fu Giovan Pietro e del di lei fratello Giovanni Maria More, di Piuro, per la somma di lire 550 terzuole, da saldare nei successivi quattro anni con l'interesse annuo del 4 per cento, con clausola in favore dei creditori che prevede l'aumento di fitto dal quattro all'otto per cento sul capitale qualora il debitore non riesca a saldare il conto nel periodo pattuito.
Notaio Giovan Battista Beccaria, di Piuro, abitante a Chiavenna.
Copia autentica 1668 marzo 17 notaio Antonio Pino fu Vincenzo di Valtellina, abitante a Chiavenna.
Atto singolo, cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 551
552. "Cautionis et pactorum instrumentum".
1627 dicembre 3, Roncaglia di Piuro, "in stupha inferiori pallatii pretoris, ubi modo ius redditur"
Giovan Antonio Bassanella, console, e Giovanni de Pedrini, consigliere, deputati della comunità di Piuro, con l'assistenza del pretore Carlo Vertemate Franchi, stipulano cauzione con Cesare Cassera fu Giovan Pietro, di Domaso, per la somma di lire 5000 terzuole, con l'interesse annuo di lire 350 terzuole, da utilizzare a saldo di debiti della comunità.
Giovan Battista Beccaria fu Giovan Battista di Piuro, notaio di Chiavenna e cancelliere della giurisdizione di Piuro.
Segue nota 1652 aprile 20 del notaio Giovan Antonio Butintrocus attestante il rogito di un instrumento di "retorno" fatto da Pietro Antonio Foicco, cessionario del suddetto Cassera, ai consiglieri delle vicinanze di Prosto e Sant'Abbondio.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 552
553. "Assignationis, vendictionis et in solutum datum instrumentum".
1628 novembre 2, Roncaglia di Piuro, "in curte ante sedes habitationis notarii"
Nicoḷ Beccaria fu Ferino, di Piuro, abitante a Chiavenna, vende a Pietro Antonio Foiicco fu Pietro, di Cortinaccio, agente a nome della moglie Davosina Beccaria fu Ferino, sorella di Nicoḷ, tutti i diritti di riscossione di capitali e fitti a lui dovuti dalla comunità di Piuro e dalle vicinanze di Savogno, Dasile, Garotto, Borzo superiore, Santa Croce, Aurogo e Bovate per il prezzo di lire 14459 terzuole, che cede in parziale pagamento delle lire 18200 terzuole costituenti la dote di detta Davosina.
Giovan Battista Beccaria fu Giovan Battista di Piuro, notaio di Chiavenna e cancelliere della giurisdizione di Piuro.
Atto singolo cart., cc. 6 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 553
554. Obbligazione.
1629 gennaio 1, Chiavenna
Nicoḷ Vertema Franchi, di Piuro, abitante a Chiavenna, procuratore generale del fratello Franco, contrae obbligazione con Pietro Pacino, podestà della giurisdizione di Piuro, per la somma di scudi 60 del valore di lire 13 terzuole per scudo, costituente l'ammontare del salario delle cinque sentenze da questi preferite in favore del suddetto Franco, impegnando a tale scopo in particolare il capitale dovutogli dalla comunità di Piuro in virtù di obbligazione 1623 maggio 9, ed il fitto di 8 brente di vino annualmente pagatogli dagli eredi di Giovanni Maria de Pedrin, promettendo di saldare il debito entro la prossima festa di S. Giovanni.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 554
555. "Retrovenditionis instrumentum".
1629 novembre 29, Roncaglia di Piuro, "in stupha domus habitationis notarii"
Pietro Antonio Foiicco fu Pietro, di Cortinaccio della Roncaglia superiore di Piuro, agente a nome di Lucrezia Pestalozzi fu Nicoḷ di Chiavenna(1), vedova di Daniele Pestalozzi, vende a Giovan Antonio Succietto di Tommaso, di Savogno, viceconsole della comunità di Piuro, l'ammontare di fitti vari pagati dalla comunità a detta Lucrezia per instrumenti diversi di cauzione precedentemente rogati, per il prezzo di lire 4378 in denari contanti.
Giovan Battista Beccaria fu Giovan Battista di Piuro, notaio di Chiavenna e cancelliere della giurisdizione di Piuro.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Note: 1. La signora Lucrezia Pestalozzi risulta assente in quanto "retenuta in casa ś per l'età sua d'ordinaria indispositione come per gli sospetti del contaggio che giornalmente in Chiavenna va facendo progressi maggiori".
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 555
556. "Retrovenditionis instrumentum".
1629 dicembre 3, Piuro, "in loco Miere exterioris ad rastellum ...(1)"
Veronica Lupi fu Isacco di Chiavenna, con il consenso del consanguineo Francesco Arsaci fu Maffeo di Milano, abitante in Chiavenna, vende ad Antonio Succietto di Tomaso, di Savogno, viceconsole della comunità di Piuro e per essa agente, il fitto e gli obblighi annuali sopra un capitale di lire 900 terzuole che la comunità di Piuro corrisponde a detta Veronica in virtù d'instrumento di cauzione 1627 maggio 26 per il prezzo di lire 1048 terzuole, a saldo di capitale e fitto di detto instrumento.
Giovan Battista Beccaria fu Giovan Battista di Piuro, notaio di Chiavenna e cancelliere della giurisdizione di Piuro.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "N. 18"
Note: 1. L'actum completo è il seguente: "in loco Miere exterioris ad rastellum ubi de presenti fiunt excubi sanitatis".
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 556
557. "Finis instrumentum".
1629 dicembre 6, Piuro, "in loco de Ciennis, in apotheca domus Johannis Petri Gianninalli"
Il presbitero Ludovico Casanova de Segregoriis fu Orazio, di Chiavenna, canonico della chiesa collegiata di Sant'Abondio, libera Giovan Antonio Sucietto di Savogno, viceconsole ed agente per la comunità di Piuro, della somma di capitale e fitti di instrumenti di obbligazione contratti con la comunità, per il prezzo di lire 1920 terzuole.
Giovan Battista Beccaria fu Giovan Battista di Piuro, notaio di Chiavenna e cancelliere della giurisdizione di Piuro.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 557
558. "Retrovenditionis instrumentum".
1629 dicembre 7, Piuro, "in via publica prope strictam Dragonerae ad restellum vetus sanitatis communis Clavennae".
Antonio Guerinonus fu Cristoforo di Verona, speziale, abitante in Chiavenna, agente a nome della moglie Maria Elisabetta Stampa fu Giovanni Paolo di Chiavenna, e dei di lei fratelli e sorella Tommaso Donato, Vincenzo, Paolo e Faustina, vende alla comunità di Piuro, per la quale agisce il notaio rogatario, l'interesse e gli obblighi annuali sopra un capitale di lire 750 terzuole che la comunità corrisponde a detta Maria Elisabetta, con fratelli e sorelle, in virtù d'instrumento di cauzione 1625 maggio 30, per il prezzo di lire 900 terzuole, consegnate da Antonio Succietto di Tomaso, di Savogno, viceconsole di Piuro.
Giovan Battista Beccaria fu Giovan Battista di Piuro, notaio di Chiavenna e cancelliere della giurisdizione di Piuro.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "N. 21"
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 558
559. "Retrovendictionis instrumentum".
1629 dicembre 10, Roncaglia di Piuro, "in curte ante edes habitationis notarii"
Giovan Antonio Greco fu Bernardo di Chiavenna retrovende alla comunità di Piuro, per la quale agisce il viceconsole Giovanni Succietto di Tommaso, di Savogno, i fitti annuali di instrumenti di cauzione precedentemente contratti con la comunità, per il prezzo di lire 1087 soldi 10 terzuole.
Giovan Battista Beccaria fu Giovan Battista di Piuro, notaio di Chiavenna e cancelliere della giurisdizione di Piuro.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "N. 1"
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 559
560. "Retrovendictionis instrumentum".
1629 dicembre 15, Roncaglia di Piuro, "in loco Maire exterioris ad rastellum ...(1)"
Vincenzo Pino fu Santino, di Dazio in Valtellina, abitante in Chiavenna, retrovende alla comunità di Piuro, per la quale agisce il notaio rogatario, il fitto annualmente pagato dalla comunità sopra il capitale di lire 450 di un instrumento di cauzione 1626 maggio 8 per il prezzo di lire 555 terzuole, consegnate da Antonio Succietto di Savogno, viceconsole e canepario.
Giovan Battista Beccaria fu Giovan Battista di Piuro, notaio di Chiavenna e cancelliere della giurisdizione di Piuro.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Note: 1. L'actum completo è il seguente: "in loco Maire exterioris ad rastellum ubi dei presenti fiunt excubi sanitatis ob pestem Clavenne existentem".
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 560
561. "Retrovendictionis et fideiussionis instrumentum".
1630 aprile 10, Piuro, "Pestere Roncalie, in stupha domus habitationis notarii"
Giovan Battista de Piperellis, di Chiavenna, agente come procuratore del padre Piperello ed a nome dei fratelli e sorelle Vincenzo, Baldassarre, Nicoḷ, Giovanni Antonio, Guberto, Margherita e Susanna, retrovende a Guglielmo Iacobono fu Antonio di Pestera della Roncaglia, console di Piuro, il fitto annuale gravante sul capitale di lire 4350 terzuole contratto dalla defunta Susanna Pestalozzi, madre di Giovanni Battista e fratelli e sorelle, con la comunità di Piuro con instrumento di cauzione 1626 feabbraio 20, per il prezzo di lire 4350 terzuole in denari d'oro e argento, per le quali il sopraddetto venditore nomina Domenico Pellizaris fu Giosuè, di Chiavenna, a fideiussore.
Giovan Battista Beccaria fu Giovan Battista di Piuro, notaio di Chiavenna e cancelliere della giurisdizione di Piuro.
Atto singolo cart., cc. 6 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 561
562. "Cautionis instrumentum".
1631 giugno 2, Roncaglia di Piuro, "in aula magna inferiori pallatii de Cortinatio"
Giovan Antonio Tognana detto Geroscius, console, Andrea Bongiannus, caneparo, Carlo Vertematus a Franchis ed il notaio e cancelliere Giovan Battista Beccaria, sindaci, agenti della comunità di Piuro, stipulano cauzione con Giovan Paolo Beccaria, agente per se e come amministratore legittimo del figlio Giovan Battista, per la somma di lire 4500 terzuole, che la comunità si impegna a restituire con l'interesse annuo del 7 per cento, da utilizzare a saldo di capitali e fitti di instrumenti di obbligazione precedentemente contratti fra le parti.
Giovan Battista Beccaria fu Giovan Battista di Piuro, notaio di Chiavenna e cancelliere della giurisdizione di Piuro.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 562
563. "Obbligationis instrumentum".
1631 novembre 23 - 1631 novembre 24, Roncaglia di Piuro, "in stupha inferiori pallatii Caroli Vertemanni"
Giovan Antonio Tognana detto Geroscius, console, ed Andrea Bongianus, caneparo, agenti della comunità di Piuro, si impegnano con Carlo Vertemano a Franchis fu Nicoḷ, di Piuro, pretore della giurisdizione di Piuro, per la somma di lire 6500, oltre al fitto annuo del 7 per cento, da utilizzare a saldo di crediti diversi vantati dal Vertema, tutti sottoscritti.
Notaio Giovan Battista Beccaria, di Chiavenna.
Copia autentica, 1646 settembre 26, Francesco Costa fu Giovan Andrea di Novate, notaio di Chiavenna.
Seguono: calcolo degli interessi al 1646 e nota 1658 febbraio 5 del notaio Giovan Antonio Butintrocus attestante la fine del pagamento del presente instrumento.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 563
564. "Instrumentum retrovenditionis".
1632 gennaio 31, Roncaglia di Piuro, "nella stuva inferiore del pallazzo podestà Carlo e fratelli Vertema Franchi"
Battista Foico fu Bernardo, di Cortinaccio della Roncaglia di Piuro, retrovende a Pietro Antonio Foiicco fu Pietro di Cortinaccio, agente a nome della comunità di Piuro, il fitto annuale sopra il capitale di un instrumento di cauzione 1623 dicembre 7 e relativi beni obbligati, per il prezzo di lire 6500 terzuole.
Notaio Giovan Antonio Lumaca fu Orazio, di Piuro.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.; bianche cc. 3-4
Segnatura antica: "N. 20"
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 564
565. "Instrumentum venditionis et in solutum dationis".
1633 maggio 2, Roncaglia di Piuro, "in stupha ubi ius redditur"
Domenico Tognana fu Antonio, di Santa Croce, agente a nome di Pietro Tognana fu Domenico di Santa Croce, assente perché incarcerato nelle galere della Repubblica di Venezia, vende a Orsola Tognana fu Domenico, tutrice del figlio Giovan Andrea e del fu marito Diettagano Vertema di Piuro, una pezza di terra silvata e boschiva sita in Santa Croce "in Bregalo", una pezza di terra ortiva sita in Santa Croce "alli horti al ponte della Mera", un crotto da vino con regresso e piante da frutto sito in Santa Croce "al crotto in Quartino", per il prezzo di lire 670 terzuole, come da stima effettuata da Antonio Iacomella fu Valentino di Aurogo, stimatore giurato, da utilizzare per il pagamento dovuto da Pietro Tognana a Giovan Andrea Vertema, come da conto predisposto dalla madre tutrice.
Notaio Giovan Antonio Lumaca fu Orazio, di Piuro, abitante a Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 5
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 565
566. "Vendita, attione et cessione".
1634 dicembre 23, Roncaglia di Piuro, "in stupha domus Johannis Petri Gianinalli"
Anna Gianinallo fu Giovanni Maria, di Cienni della Roncaglia di Piuro, moglie del fu Antonio Rogante, con il consenso di Antonio Gianinallo fu Gianni, cede a Giovan Pietro Gianinallo fu Gianni il diritto di riscuotere dalla comunità di Piuro il capitale dovutole di lire 1300 terzuole, per il quale sarà rogato un instrumento di obbligazione.
Notaio Giovan Antonio Lumaga.
Copia semplice.
Allegate note e conteggi desunti dal libro B di comunità a carte 2, 3, 25, 30.
Atto singolo cart., cc. 6 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 566
567. "Instrumentum locationis et pactorum".
1635 giugno 8, Roncaglia di Piuro, "in stupha domus Coradini dell'Aglio, ubi ius redditur"
Giovan Paolo Beccaria fu Giovan Battista, di Piuro, agente anche come amministratore del figlio minorenne Giovan Battista, nato dalla fu Felicita Mora, concede in affitto per la durata di nove anni a Giovanni di Merli fu Bernardino detto Sigurino, di Piuro, quattro appezzamenti di terra silvata, vignata, boschiva e ortiva siti nel comune di Piuro per il prezzo di lire 39 annue, con patto di pagare anche qualunque taglia imposta su detti beni.
Notaio Giovan Antonio Lumaga fu Orazio, di Piuro, abitante a Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 567
568. "Obligationis instrumentum".(1)
1635 dicembre 29, Chiavenna, "in stupha domus habitationis notarii"
Carlo Vertemate a Franchis, console, e Antonio Chisi detto Chavalet, viceconsole, agenti della comunità di Piuro, si impegnano con gli eredi fu Battista Solperato di Pestera della Roncaglia di Piuro per la somma di lire 1000 terzuole, oltre al fitto annuo del 7 per cento, utilizzate dalla comunità per parziale pagamento del debito contratto nell'anno 1634 con Pietro Antonio Foico.
Notaio Baldassarre Pestalozzi fu Filippo di Chiavenna.
Segue nota attestante la vendita del presente instrumento da Battista Jacomoni fu Giacomo a Giovan Andrea Abissi, rogito 1642 ottobre 22, notaio Giovan Antonio Lumaga.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Note: 1. Il documento è datato 1636 "anno a nativitate", corrispondente all'anno 1635 del calendario gregoriano, come desumibile dal giorno di sabato e dalla nota sul retro del documento.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 568
569. "Obligationis instrumentum".(1)
1635 dicembre 29, Chiavenna, "in stupha domus habitationis notarii"
Carlo Vertemanus a Franchis, console, e Antonio Chisi detto Cavalet, viceconsole, agenti a nome della comunità di Piuro, si impegnano con il notaio rogatario, stipulante a nome degli eredi fu Battista Solperati, di Pestera della Roncaglia di Piuro, per la somma di lire 1000 terzuole, con l'interesse annuo del 7 per cento, da utilizzare a saldo del debito contratto dalla comunità verso Pietro Antonio Foicho fu Pietro.
Notaio Baldassar Pestalotius fu Filippo di Chiavenna.
Segue nota attestante la vendita dell'instrumento da Pietro Serta, curatore degli eredi, a Battista Jacomoni, abitante a Monza, e da questi a Giovan Andrea Abisso, con rogito 1642 ottobre 12 del notaio Giovan Antonio Lumaga.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "N. 3"
Note: 1. Il documento è datato 1636 "anno a nativitate", secondo lo stile dei notai, corrispondente all'anno 1635 del calendario gregoriano.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 569
570. "Cautionis instrumentum".
1635 dicembre 30, Chiavenna, "in aula domus habitationis notarii"
Carlo Vertemanus a Franchis fu Nicoḷ, console, e Antonio Poletta fu Paolo, viceconsole, agenti della comunità di Piuro, stipulano cauzione con la chiesa di Santa Maria di Prosto, per la quale agisce Pietro Solperato de Sertis, messo e sindaco, per la somma di lire 6500 terzuole, oltre al fitto annuo del 5,5 per cento, da utilizzare a saldo di debiti contratti dalla comunità con detta chiesa.
Notaio Baldassar Pestalotius fu Filippo di Chiavenna.
N. 2 originali.
Atto singolo cart., cc. 8 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 570
571. "Poliza".
1636 marzo 8, [Piuro]
Giovan Maria Tognana, viceconsole, ed i consiglieri delle vicinanze di Sant'Abbondio, Prosto, Savogno e Santa Croce, agenti in nome della comunità di Piuro, confessano di aver ricevuto dal console Giovan Antonio Lumaga, per conto della moglie Maria Pestalozza Davosina fu Giovan Pietro, la somma di scudi 400 moneta di Chiavenna, da utilizzare per i bisogni urgenti della comunità, che promettono di restituire entro la prossima festa di S. Andrea, con l'interesse annuo del 7 per cento.
Copia autentica, 1675 novembre 26, notaio Bernardo Piperellus.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 571
572. "Obligationis instrumentum".
1636 marzo 28, Chiavenna, "in aula inferiori domus creditoris"
Antonio Lumaga, console, Giovanni Maria Tognana, viceconsole, ed i consiglieri della comunità di Piuro si impegnano, ipotecando la taglia che verrà imposta nel presente anno in Piuro, con il podestà Giovan Paolo Beccaria per la somma di scudi 2084, costtituenti il prezzo delle brente 260 e mezzo di vino da questi vendute agli agenti della comunità quale acconto delle 700 brente spettanti alle comunità di Piuro e Villa, corrispondenti ad un terzo delle brente 2100 spettanti al Contado, esclusa la Val San Giacomo, a servizio della soldatesca a presidio del contado, come da ordine del colonnello Salice, governatore, del castello e contado di Chiavenna.
Notaio Giovan Battista Beccaria, di Piuro.
Copia autentica, 1660 marzo 22, Antonio Pinus fu Vincenzo di Valtellina, abitante a Chiavenna, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 572
573. "Poliza".
1639 ottobre 5, Roncaglia di Piuro
Giovanni di Pedrini, console della comunità di Piuro, si dichiara debitore nei confronti di Carlo Vertemate Franchi della somma di lire 500 terzuole, da utilizzare per necessità urgenti della comunità e che detto console si impegna a restituire entro il 1640 gennaio 15, oltre la quale data si pagherà un interesse annuo del 7 per cento.
Il console si sottoscrive.
Seguono: confesso 1640 gennaio 16 di Carlo Vertemate Franchi di ricevuta della somma a lui spettante dalle mani di Caterina Sambucco fu Agostino, di Gravedona; e nota del notaio Giovan Antonio Pino attestante il bonifico di capitale e fitti della polizza ai figli fu capitano Federico Salice di Soglio, come da instrumento di fine e liberazione 1672 dicembre 7.
Originale e copia semplice.
Atto singolo cart., cc. 3 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 573
574. "Obligationis instrumentum".
1640 ottobre 30, Roncaglia di Piuro, "in curte domus habitationis Johannis Petri Zaninalli"
Davide Pelizzaro fu Giovan Battista, console, ed i consiglieri del consiglio segreto e ordinario di Piuro, agenti a nome della comunità, si impegnano con Abram de Tavel, agente anche a nome della moglie Anna fu Battista Salice di Soglio, per la somma di scudi 4832 lire 11 e denari 14 terzuole moneta di Chiavenna, da pagarsi in tre rate dilazionate nei tre anni successivi, con l'interesse del 5 e mezzo per cento oltre tale data, da utilizzare a saldo dei fitti di obbligazione 1620 gennaio 4, il cui ammontare è stato definito dagli arbitri Pelizzaro de Pelizzari e Giovan Antonio Pestalozza, agenti per la comunità, concordemente con Rodolfo e Antonio Salice, fratelli della suddetta Anna e agenti per detti creditori.
Giovan Antonio Lumaga fu Orazio, di Piuro, notaio di Piuro e Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 574
575. "Obligationis instrumentum".
1640 ottobre 30, Roncaglia di Piuro, "in curte domus habitationis Johannis Petri Gianinalli"
Davide Pelizzaro fu Giovan Battista, console, ed i consiglieri del consiglio segreto e ordinario di Piuro, agenti a nome della comunità, si impegnano con Giovan Daniele di Blonc, barone di Castelardo e marito di Violante fu Battista Salice di Soglio, per la somma di scudi 2834 lire 3 soldi 8 terzuole moneta di Chiavenna, da pagarsi in tre rate dilazionate nei tre anni successivi, con l'interesse del 5 e mezzo per cento oltre tale data, da utilizzarsi a saldo dei fitti di instrumento di cauzione 1627 febbraio 3, il cui ammontare è stato definito dagli arbitri Pellizzaro de Pellizzari e Giovan Antonio Pestalozza, agenti per la comunità, concordemente con Rodolfo e Antonio Salice, fratelli della suddetta Violante ed agenti per detti creditori.
Giovan Antonio Lumaca fu Orazio, di Piuro, notaio di Piuro e Chiavenna.
Segue nota 1658 novembre 21 del notaio Giovan Antonio Butintrocus attestante il rogito di un instrumento di fine e quietanza fatti da Rodolfo Salice alla comunità di Piuro.
Atto singolo cart., cc. 5 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 575
576. "Poliza".
1640 dicembre 9, Chiavenna
Giovan Paolo Beccaria fu Giovan Battista, di Piuro, si impegna con Maria Pestalozza fu Giovan Pietro, di Chiavenna, moglie di Giovan Antonio Lumaga fu Orazio, di Piuro, per la somma di lire 13546 terzuole moneta di Chiavenna, impegnandosi a saldare il pagamento, con relativo interesse del 7 per cento, entro il termine di un anno, con patto di poter pagare il proprio debito ed i fitti mediante assegnazioni nella comunità di Piuro.
Copia autentica, notaio Giovan Antonio Pinus.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 576
577. "Instrumentum finis".
1641 giugno 12, Chiavenna, "in porticu domus habitationis notarii"
Giovanni Pur fu Giovanni detto Basli di Brivio, abitante a Chiavenna, procuratore per gli eredi fu Andrea Minghi di Zizers, come da procura 1640 gennaio 20, libera Bernardino Tognana fu Bernardino di Santa Croce, console del comune di Piuro, della somma di lire 3744 terzuole a saldo del debito definito dall'arbitramento rogato da Giovan Antonio Lumaga il 1641 marzo 16.
Battista Vicedomini fu Vincenzo di Traona, abitante a Chiavenna, notaio della giurisdizione di Piuro.
Atto singolo cart., cc. 2
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 577
578. "Vendictionis instrumentum".
1641 luglio 9, Villa, Ponteggia, "in stupha domus habitationis notarii"
Antonio Tognana fu Domenico, di Santa Croce di Piuro, agente per la propria parte di eredità pervenutagli dai defunti fratelli Sebastiano e Giacomo, ed in qualità di curatore e tutore del minore Domenico Tognana fu Pietro, abitante a Venezia, vende alla sorella Orsola Tognana fu Domenico porzioni di case e crotti e di appezzamenti di terreni siti in Santa Croce per il prezzo di lire 1778 e mezzo terzuole, che cede a saldo di quota della dote della fu Margherita, loro madre, e di instrumento di censo 1631 giugno 4, come da sentenza proferita dagli arbitri scelti fra le parti in base alle valutazioni effettuate dagli stimatori giurati della comunità.
Antonio Polavinus de Georgettis fu Giovanni di Ponteggia, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.; bianca c. 4
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 578
579. "Vendictionis, assignationis et in solutum datum instrumentum".
1641 luglio 31, Roncaglia di Piuro, "in stupha domus q. Coradini dell'Aglio"
Pietro Serta Solpato fu Bernardo, di Roncaglia di Piuro, tutore e curatore dei beni del minore Battista Serta Solpato fu Battista, con il consenso di Francesco l'Aqua, podestà di Piuro, vende a Giovanni Tapparello fu Antonio, procuratore di Giovan Battista Jacomoni fu Giacomo, abitante a Vicenza, l'ammontare del fitto annuo di lire 70 sopra il capitale di lire 1000 di instrumento di censo dovuto dalla comunità a detto minore, per il prezzo di lire 1000, che cede in pagamento di "donzene" e "vestimenti" somministrati a detto minore nella città di Vicenza.
Giovan Antonio Lumaca fu Orazio di Piuro, notaio di Piuro e Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 579
580. "Cautionis instrumentum".
1641 novembre 2, Roncaglia di Piuro, "in stupha domus habitationis Johannis Petri Gianinalli"
Bernardino Tognana, console, e Giovan Andrea Abisso, Sebastiano del Curto, Antonio Foiiccho, Giovanni di Roganti, Giacomo Pelaccino, Gabriele Mottallo, Giovan Antonio Succetto, Giovanni Rogantino e Tomaso Pelaccino, consiglieri, agenti della comunità di Piuro, stipulano cauzione con Cesare Cassara fu Giovan Pietro, di Domaso, per la somma di lire 4225 dovutagli dalla comunità di Piuro per fitti decorsi sul capitale di lire 13000 in virtù di due instrumenti di cauzione stipulati tra detti contraenti il 1624 luglio 1 e il 1627 dicembre 3, e si impegnano a versare il fitto annuo di lire 211 e soldi 5, con patti relativi.
Giovan Antonio Lumaca fu Orazio di Piuro, notaio di Piuro e di Chiavenna.
Segue nota 1652 aprile 20 del notaio Giovan Antonio Butintrocus attestante il rogito di un instrumento di "retorno" fatto da Pietro Antonio Foiccho, come cessionario del citato Cassara, ai consiglieri delle vicinanze di Sant'Abbondio e Prosto.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 580
581. "Instrumentum finis".
1641 novembre 8, Chiavenna, "in porticu domus habitationis domini Pellizarii à Pellizariis"
Onorio Curti di Gravedona, agente come procuratore del padre Gabri, libera la comunità di Piuro, rappresentata dal console Bernardino Tognana, del debito contratto nei suoi confronti conseguente ad instrumento di obbligazione 1624 aprile 11 e ad instrumento di cauzione 1626 dicembre 4.
Battista Vicedomini fu Vincenzo di Traona, abitante a Chiavenna, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 581
582. "Venditionis instrumentum".
1642 marzo 14, Santa Croce di Piuro, "in stupha suprascriptae domus"
Antonio Iacomella fu Battista, di Aurogo, agente come procuratore della moglie Giovannina Tognana fu Battista di Santa Croce e dei di lei fratelli, ora dimoranti a Venezia e Verona, vende ai comuni di Piuro e Ponteggia, per i quali agiscono rispettivamente il console Giovan Pietro Serta Solperato fu Bernardo di Sant'Abbondio e Pietro Lanario de Tantinis fu Giovanni di Ponteggia, una casa in pietra con cemento e legni coperta di piode, con diverse stanze e crotto, sita in Santa Croce, per il prezzo di talleri imperiali 600, come da valutazione effettuata da Giovanni de Rogantis e Giovanni Maria del Rege, stimatori giurati di Piuro, e da Antonio Georgette, stimatore giurato della comunità di Ponteggia, da utilizzare come residenza del pretore dell'intera giurisdizione di Piuro.
Antonio Polavinus di Antonio, di Ponteggia, notaio di Chiavenna.
Copia autentica, 1653 gennaio 25, Antonio Polavinus fu Giovanni di Ponteggia, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.; bianche c. 4
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 582
583. "Venditionis instrumentum".
1642 ottobre 22, Roncaglia di Piuro, "in stupha domus Johannis Baptiste Serte"
Giovan Battista Jacomoni fu Giacomo, della Roncaglia di Piuro, vende a Giovan Andrea Abisso il diritto di esigere dalla comunità di Piuro il capitale di lire 1000 terzuole, oltre al fitto annuo del 7 per cento, dovutogli in virtù di instrumento di cauzione fatto dagli agenti della comunità ai tutori e curatori di Battista Serta Solperato, i quali ne fecero vendita a detto Jacomoni con atto del 1641 luglio 31, per il prezzo di lire 1084 terzuole che il venditore dichiara di aver ricevuto dall'acquirente.
Giovan Antonio Lumaca fu Orazio di Piuro, notaio di Piuro e di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 583
584. Instrumentum cautionis.
1642 dicembre 22, Prosto della Roncaglia di Piuro, "domi habitationis Petri Antonii Foichi"
Giovan Pietro Serta detto Solperato di Sant'Abbondio, console, ed i consiglieri della comunità di Piuro, fanno cauzione a Giovan Pietro Gianinallo fu Gianni della Roncaglia, di Piuro, per la somma di lire 10400 terzuole moneta di Chiavenna, e di lire 10305 terzuole, oltre al fitto annuo del 7 per cento, a completa soluzione del debito di lire 20705 terzuole dovute dalla comunità al Gianinallo a causa dell'apodissa fatta a nome della comunità da Carlo Vertemate Franchi e Giovan Paolo Beccaria il 1640 novembre 10 per pagare il debito contratto con gli eredi fu Paolo Pestalozza Luna di Chiavenna, abitante in Austria.
Battista Vicedomini fu Vincenzo di Traona, abitante a Chiavenna, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "N. 30"
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 584
585. "Obligatione".
1643 ottobre 17, Sessamo
Antonio Polavino e Giovanni Suchetto, agenti delle comunità di Piuro e Villa, si impegnano con il landrichter de Calenbergh della Lega Grigia per la somma di scudi 115 e mezzo cui sono stati condannati dai giudici delle Tre Leghe nella lite fra le comunità di Sessamo e di Piuro.
Antonio Polavino si sottoscrive, anche per il Suchetto.
Segue nota 1643 novembre 11 del Calenberg attestante l'invio di un messo per la riscossione del debito.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "N. 13"
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 585
586. "Cautionis instrumentum".
1643 dicembre 22, Chiavenna, "in stuffa domus habitationis notarii"
Giovanni de Pedrini, console di Piuro, stipula cauzione con Bernardo Foicho fu Pietro, agente anche a nome del fratello Carlo e della sorella Maddalena, per la somma di lire 1175 terzuole, oltre al fitto annuo del 5 per cento, che rappresenta parte del debito della comunità verso Carlo Vertemano Francho, il quale autorizza il pagamento con atto del 1642 maggio 31.
Notaio Bernardo Greco di Bernardo, di Chiavenna.
Segue confesso 1649 luglio 26 di Bernardo Foicho attestante la riscossione di capitale e fitti del presente instrumento da Giovan Andrea Abisso, console dell'anno 1645.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 586
587. "Finis instrumentum et liberationis".
1644 febbraio 24, Ponteggia, "in stuffa meae habitationis"
Bernardo Foico fu Pietro, di Cortinaccio, in rappresentanza anche del fratello Carlo, delle sorelle Maria e Maddalena e di Maria Pasini, moglie di Rocco Pasini; Giovanni de Pedrinis, della Roncaglia inferiore, agente anche per Antonio del Ursino di Dasile; e Giacomo Pelazzini, della Roncaglia, liberano Giovan Pietro Gianinalli, console della comunità di Piuro, di capitali e fitti loro spettanti in quanto cessionari di instrumenti diversi, per il prezzo di lire 13882 terzuole.
Antonio Polavinus di Antonio, notaio di Chiavenna.
Copia autentica 1649 maggio 13, Antonio Polavinus fu Giovanni di Ponteggia, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 587
588. "Venditionis in solutum instrumentum".
1644 giugno 15, Prosto di Piuro, "in saletta domus Petri Antonii Foichi"
Carlo Vertematus de Franchis fu Nicoḷ vende a Carlo Beccaria fu Nicoḷ, di Piuro, rappresentato dal notaio rogatario, la somma di lire 8775 terzuole dovutegli dalla comunità per capitale e fitti di un instrumento di obbligazione 1631 novembre 24, per il prezzo di lire 8775 terzuole, da utilizzare a saldo di debiti contratti dal Beccaria con la comunità.
Antonio Polavinus di Antonio di Ponteggia, notaio di Chiavenna.
Segue nota 1658 febbraio 5 del notaio Giovan Antonio Butintrocus attestante il rogito di un instrumento di fine del pagamento del presente atto.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 588
589. "Cautionis instrumentum".
1644 dicembre 22, Chiavenna, "in stuffa domus heredum Georgii Stampe"
Giovan Pietro Gianinallus, console, Antonio della Clara, consigliere di Savogno, e Antonio Cassiani detto Jacomella, consigliere, tutti agenti della comunità di Piuro, stipulano cauzione con il notaio rogatario, agente anche a nome di Orsola Montani Serta fu Giovan Andrea, di Sant'Abbondio, per la somma di ducatoni 130 che la comunità si impegna a restituire al fitto annuo del 6 per cento.
Notaio Baldassarre Pestalotius fu Filippo, di Chiavenna.
Segue nota 1656 maggio 2 del notaio Antonio Butintrocus attestante il rogito di un instrumento di vendita fatto da Orsola Serta ad Antonio Foicco del capitale contenuto nel presente instrumento.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 11, s. 6, fasc. 589
590. "Cautionis instrumentum".
1645 gennaio 7, Ponteggia, "in stuffa domus habitationis notarii"
Gianni Rogantino fu Giovan Antonio, di Dasile, confessa di aver ricevuto da Orsola Rogantino fu Pietro, di Dasile, sua moglie, la somma di lire 1300 terzuole, consegnatagli al tempo delle nozze, per le quali stipula cauzione con il notaio rogatario, agente in nome di detta moglie, a garanzia della moglie stessa e dei suoi eredi.
Antonio Polavinus di Antonio, di Ponteggia, notaio di Chiavenna.
Segue nota 1650 maggio 9 del notaio Pino attestante l'avvenuto pagamento del presente instrumento.
Atto singolo cart., cc. 2
Segnatura antica: "N. 26"
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 590
591. "Venditionis instrumentum".
1645 marzo 22, Chiavenna, "in porticu domus habitationis Bernardi Vanussii"
Cesare Cassera fu Giovan Pietro, di Domaso del lago di Como, vende a Pietro Antonio Foicho fu Pietro, di Prosto, il diritto di riscuotere gli interessi gravanti su tre capitali che la comunità di Piuro paga annualmente al detto Cassera in virtù di altrettanti instrumenti di cauzione contratti fra le parti, per il prezzo di lire 17225 terzuole "moneta corrente di Chiavenna", regolarmente riscosse.
Francesco Costa fu Giovan Andrea di Novate, notaio di Chiavenna.
Segue nota 1652 aprile 20 del notaio Antonio Butintroco attestante il rogito di un instrumento di ritorno fatto da Pietro Antonio Foicho ai consiglieri delle vicinanze di Sant'Abbondio e Prosto, per il prezzo di lire 17225 terzuole.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.; bianche cc. 3 e 4
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 591
592. "Cessionis instrumentum".
1645 maggio 13, Gravedona, "in aula domus iuris consulti Johannis Baptiste Stampa"
Giovan Battista Stampa fu Lelio, di Gravedona, giureconsulto, cede a Giovanni de Pedrinis di Roncaglia, agente anche a nome di Antonio Foicho e delle sorelle Maria e Maddalena del Grosso, rispettivamente mogli di Antonio e di Bernardo del Cienno, per le quali agisce anche il notaio rogatario, il diritto di riscuotere dalla comunità di Piuro la somma di lire 8350 terzuole con relativi interessi pervenuta al suddetto giureconsulto in seguito a cessione 1630 marzo 18 fattagli dai fratelli Andrea e Giovan Battista Caligaris detti Barnagelli fu Matteo, di Gera, a rogito Giovan Pietro Mazzina, notaio di Como.
Giovan Andrea Giugnonus fu Giovan Battista, di Gravedona, notaio di Como.
Segue nota 1650 maggio 2 del notaio Pino, attestante la stipulazione di due cauzioni fatte dai citati Giovanni de Pedrini e Antonio Foicho per il capitale suddetto.
Originale e copia semplice.
Atto singolo cart., cc. 14 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 592
593. "Cautione".
1646 dicembre 13, Chiavenna, "in stupha superiori domus dicti Pestalotii"
Bernardino Tognana fu Bernardino, console, e Antonio Foicho fu Pietro, viceconsole, agenti in nome del comune di Piuro, stipulano cauzione con Stefano Pestalozza Luna fu Paolo, agente per sé, per il fratello Cesare e per i nipoti eredi fu Giovan Battista Pestalozza, per il prezzo di lire 2900 terzuole, oltre al fitto annuo del cinque per cento, a saldo dei crediti vantati dai Pestalozza nei confronti della comunità.
Notaio Giovan Antonio Pino.
Copia semplice.
Allegate n. 2 note di Stefano Pestalozzi con elenco dei capitali dovuti alla famiglia Pestalozzi da Giovanni di Alberti, di Gordona, e con aggiustamento dei conti inerenti il periodo 1620-1646.
Atto singolo cart., cc. 6 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 593
594. "Confessionis instrumentum".
1646 dicembre 29, Chiavenna, "in stuffa domus habitationis Bernardi Brasche Dospitii"
I fratelli Federico e Rodolfo a Salicibus fu Battista, di Soglio, procuratori di Abramo de Thanel e di Anna, moglie di Abramo e loro sorella, confessano di ricevere da Bernardino Tognana, console, Antonio Foicho, viceconsole, Giovan Andrea Abisso, Antonio Jacomella, Gabriele Muttalli, consiglieri, e Pietro Antonio Foicho, deputato, tutti agenti della comunità di Piuro, la somma di lire 31386 soldi 12 terzuole moneta di Chiavenna a saldo di un credito loro spettante; detti fratelli si impegnano inoltre a fornire, entro tre mesi, una confessione autentica da parte dei coniugi de Thanel onde poter cassare la presente confessione.
Notaio Baldassarre Pestalotius fu Filippo, di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 594
595. "Confessionis instrumentum".
1646 dicembre 29, Chiavenna, "in stuffa domus habitationis Bernardi Brasche Dospitio"
Rodolfo a Salicibus fu Battista, di Soglio, dichiara di aver ricevuto da Bernardino Tognana, console, Antonio Foicho, viceconsole, Giovan Andrea Abisso, Antonio Jacomella e Gabriele Muttali, consiglieri, e Pietro Antonio Foicho, deputato, tutti agenti della comunità di Piuro, la somma di lire 31383 lire e soldi 12 terzuole a saldo del credito a lui spettante.
Notaio Baldassarre Pestalotius fu Filippo, di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 595
596. "Finis et confessionis instrumentum".
1646 dicembre 29, Chiavenna, "in stuffa domus habitationis Bernardi Brasche Hospitii"
Bernardino Tognana, console, Antonio Foicho, viceconsole, Giovan Andrea Abisso, Antonio Jacomella e Gabriele Mutallo, consiglieri, con l'intervento di Pietro Antonio Foicho, tutti agenti della comunità di Piuro, confessano di aver ricevuto da Giovan Antonio Gulielmana, console di Samolaco, Giovan Donato Rodlio, consigliere della squadra di Silvaplana, Giacomo del Fante, consigliere della squadra di Monastero, Venero del Venero, consigliere della squadra di Era, Agostino Baretta, consigliere della squadra di Montenuovo, Lorenzo del Venero fu Giacomo e Lorenzo del Venero fu Venero, consiglieri della squadra di Paiedo, tutti agenti del comune di Samolaco, il capitale di lire 62778 e soldi 4 dovuto in seguito alla sentenza generale dell'estimo della Valchiavenna del 1643 dicembre 11, la qual somma sarà pagata dalla comunità di Piuro ai fratelli Salici di Soglio a saldo del loro credito.
Notaio Baldassarre Pestalotius fu Filippo, di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 596
597. "Obligationis instrumentum".
1647 giugno 3, Sant'Abbondio di Piuro, "in stupha domus Johanis Baptiste Geogliete ubi ius redditur"
Gaudenzio Tognana fu Gaudenzio di Piuro si impegna con la comunità di Piuro, rappresentata dal console Giovanni de Pedrini e dal cancelliere generale Pietro Antonio Foicho, per la somma di ducatoni 21 computati a ragione di lire 20 terzuole per ducatone, dilazionati in quattro anni con fitto annuo del 4 per cento, da utilizzare a saldo di un instrumento di vendita fatto dalla comunità in favore del Tognana.
Antonio Polavinus de Giorgiettis fu Giovanni, di Villa, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 597
598. "Venditionis et in solutum datum instrumentum".
1649 marzo 3, Piuro, "Roncalia exteriore, in hippocausto domus Gianinalli"
Giovan Antonio Pino fu Vincenzo, di Dazio in Valtellina, abitante a Chiavenna, curatore di Susanna Rota fu Nicola di Piuro, moglie di Giovan Battista Gatti, di Como, vende ad Antonio Soldano fu Vincenzo di Chiavenna, agente come procuratore di Rodolfo Salice fu Andrea, di Zizers, e dei suoi figli Giovanni e Rodolfo, eredi della loro madre Ortensia fu Ercole, beni diversi consistenti in vigne, parte di torchio, pezze di terra silvata e prativa, fitti livellari con relativi diritti e pertinenze giacenti in comune di Piuro, misurati e valutati da Giovan Pietro Serta Solperato e Giovanni Roganto, stimatori giurati della comunità di Piuro, per il prezzo di lire 18180 soldi 3 terzuole, da utilizzare, oltre che per le mercedi di detta vendita, per estinguere capitale e fitti di instrumenti di obbligazione contratti da Lorenzo Beccaria, zio della suddetta Susanna, verso Ercole Salice, suocero di Rodolfo Salice.
Giovan Antonio Butintroco di Agostino, di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 8 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 598
599. "Poliza".
1649 aprile 20, Piuro, "in Santo Abondio"
Giovan Paolo Beccaria, console di Piuro, in base all'autorità concessagli dal consiglio segreto della comunità in data 1649 febbraio 28, si dichiara debitore nei confronti del vicario Guberto Salice di Soglio di Val Bregaglia della somma di doppie 60 di Spagna, che si impegna a restituire non appena si riscuoteranno i soldi della taglia gettata il presente anno 1649.
Il console si sottoscrive.
Copia autentica notaio Giovan Antonio Pino.
Atto singolo cart., cc. 1 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 599
600. "Cautionis instrumentum".
1649 maggio 15, Roncaglia di Piuro, "in stupha domus habitationis notarii"
Giovanni de Pedrini, viceconsole, agente in sostituzione del console Giovan Paolo Beccaria, Bernardo Foiiccho, Giovan Antonio Succietto e Antonio Jacomella, uomini di consiglio, e il notaio rogatario, tutti deputati della comunità di Piuro, stipulano cauzione con Nicoḷ Vertemate Franchi per la somma di lire 19811 soldi 14, oltre al fitto annuo del 6 per cento, a saldo parziale del credito spettante a suo padre Carlo fu Nicoḷ, marito ed erede della fu Angelica Pestalozza Luna fu Ottavio, di Chiavenna, ammontante a lire 22411 soldi 14, le cui restanti lire 2600 rimangono alla comunità a titolo di cauzione, come dalle ordinanze emesse dal podestà Hartman Buol, con relativi patti.
Giovan Antonio Lumaca fu Orazio di Piuro, notaio di Piuro e di Chiavenna.
Seguono: nota 1652 dicembre 10 del notaio Giovan Antonio Lumaca attestante l'assegnazione di parte del capitale all'Ospitale di Piuro; nota 1677 agosto 11 del notaio Lorenzo Motessa attestante il rogito di una confessione di lire 10.000 "et accessorii" per estinzione del presente instrumento.
N. 2 originali.
Atto singolo cart., cc. 16
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 600
601. "Cautionis instrumentum".
1649 luglio 19, Chiavenna, "in aula domus habitationis Johannis Pauli Beccarie"
Giovan Paolo Beccaria, console, ed il consiglio ordinario della comunità di Piuro confessano di ricevere a titolo di cauzione da Giovan Antonio Galegione, agente anche a nome di Giovan Battista Foiicho, abitante in Ungheria, e per gli interessi della chiesa e del cappellano di Sant'Abbondio della Roncaglia di Piuro, la somma di talleri 2500 imperiali del valore di lire 13 terzuole moneta di Chiavenna, da utilizzare per saldare un debito contratto verso Anna, figlia del fu Battista Salice di Soglio e moglie di Abram de Tavello; la comunità si impegna a versare annualmente, sino alla completa estinzione, talleri 120, affinché un sacerdote della chiesa di Sant'Abbondio celebri quotidianamente una messa per i suddetti Galegione e Foiicho, oltre a talleri 20 per i sindaci di detta chiesa per fornire i paramenti, la cera ed il vino necessari per la messa.
Giovan Antonio Lumaca fu Orazio, di Piuro, notaio di Piuro e di Chiavenna.
Segue nota 1679 febbraio 1 del notaio Pietro Antonio Foichus attestante il rogito di un instrumento di assegno fatto dalla comunità di Piuro alla Cappellania di Sant'Abbondio ad estinzione del presente instrumento di cauzione.
Atto singolo cart., cc. 4
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 601
602. "Confessionis instrumentum".
1649 luglio 20, Roncaglia, "in loco del Cienno, in apotheca Johannis de Pedrinis"
I fratelli Rodolfo ed Antonio Salice fu Battista, di Soglio, procuratori di Anna, loro sorella e moglie di Abram de Tavello, confessano di aver ricevuto da Giovanni de Pedrini, viceconsole, e da Bernardo Foiicho e Giovan Maria Succietto, consiglieri, agenti della comunità di Piuro, la somma di scudi 2500 da lire 13 terzuole per scudo moneta di Coira, che cedono in pagamento del debito contratto nei confronti della citata Anna, derivante da instrumento di obbligazione 1640 ottobre 30.
Giovanni Antonio Lumaca fu Orazio, di Piuro, notaio di Piuro e di Chiavenna.
Fascicolo cart., cc. 12 num. rec.
Note: 1. L'instrumento di confessione reca num. orig. da c. 1 a c. 3.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 602
603. "Investiture et pactorum instrumentum".
1650 gennaio 11, Piuro, Roncaglia inferiore, "in hyppocausto domus domini Beccarie"
Giovan Paolo Beccaria fu Giovan Battista, console di Piuro, cede in locazione per nove anni a Carlo dell'Acqua fu Enrico di Gordona la porzione dei beni della Triulzia spettanti alla comunità di Piuro e siti nel piano di Mezzola, per la somma di ducatoni 7 da pagarsi ogni anno il giorno di S. Martino, con relativi patti.
Giovan Antonio Butintrochus di Agostino, di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 603
604. "Obligationis instrumentum".
1650 gennaio 24, Piuro, Roncaglia inferiore, "in hyppocausto domus Beccarie"
Tomaso Succiettus fu Antonio, di Savogno, si impegna con la comunità di Piuro, rappresentata dal console Giovan Paolo Beccaria, per la somma di lire 100 da pagarsi entro quattro anni senza interesse alcuno, e dopo tale termine con l'interesse annuo del 5 per cento, da utilizzare a saldo di un instrumento di vendita contratto lo stesso giorno.
Giovan Antonio Butintrochus di Agostino, di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 604
605. "Vendictionis instrumentum".
1650 gennaio 29, Piuro, Roncaglia inferiore, "in hyppocausto domus Beccarie"
Giovanni Merlus detto Sigarinus fu Bernardino, di Borzio superiore del comune di Piuro, vende a Giovan Paolo Beccaria fu Giovan Battista, console di Piuro, una cucina in pietra sita sotto una cascina, coperta di piode, sita in Borzio "in loco de Merlis", con relativi regressi e pertinenze, per il prezzo di lire 127 terzuole, come da valutazione effettuata da Bernardo Foicho fu Pietro, stimatore giurato della comunità di Piuro.
Giovan Antonio Butintrochus di Agostino, di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 605
606. "Vendictionis instrumentum".
1650 febbraio 12, Roncaglia di Piuro, "in cubiculo terraneo domus Johannis Baptiste Serte"
Giovan Paolo Beccaria fu Giovan Battista, console, e Bernardo Foicho fu Pietro, consigliere, agenti a nome della comunità di Piuro, vendono a Orsola Serta fu Giovan Andrea, moglie del fu Lorenzo della Penina, alcune pezze di terra prativa, silvata, vignata e sassiva e una casa con stanze siti in comune di Piuro "in loco de Cendalis", per il prezzo di lire 1300 terzuole, delle quali lire 300 subito versate dalla compratrice al console e consigliere; le rimanenti lire 1000 da corrispondersi annualmente da detta Orsola alla comunità in soluzioni da stabilirsi, con relativi fitti.
Giovan Antonio Butintrochus di Agostino, di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 606
607. "Vendictionis et in solutum dati instrumentum".
1650 maggio 9, Cortinaccio della Roncaglia di Piuro, "in curte ante crottum Antonii Foichi"
Giovan Domenico Rogantini fu Giovan Antonio, di Dasile, agente come curatore dei nipoti Giovanni e Maria, fratello e sorella, figli del defunto suo fratello Giovanni Rogantini, con l'assistenza di Pietro dell'Elza fu Giacomo di Savogno, vende al console Gabriele Mottallo fu Bernardino ed al viceconsole Antonio Foicho fu Pietro, stipulanti a nome della comunità di Piuro, alcuni fabbricati e pezze di terra siti in Dasile appartenenti a Orsola Rogantini fu Pietro, moglie del fu Giovanni Rogantini e madre di detti Giovanni e Maria, morta decapitata per mano del carnefice, per il prezzo di lire 1400 terzuole, come da valutazione effettuata da Bernardo Foicho fu Pietro, stimatore giurato della comunità, che cedono in soluzione del capitale di instrumento di cauzione 1645 gennaio 7 fatto dal fu Giovanni Rogantini alla moglie Orsola, madre di detti minori.
Segue licenza 1650 maggio 2 concessa da Uldrico Cadonato, podestà della giurisdizione di Piuro, al notaio Pino di poter agire ed interporre autorità in suo nome per detto contratto di vendita e dato in pagamento.
Giovan Antonio Pino fu Vincenzo di Valtellina, abitante a Chiavenna, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 6 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 607
608. "Vendictionis instrumentum".
1651 aprile 27, Prosto di Piuro, "in aula nova domus habitationis consulis"
Giovan Pietro Gianinallo fu Giovanni di Prosto, console di Piuro, con l'assistenza di Pietro Antonio Foicho, sindaco della vicinanza di Prosto, di Giovan Andrea Abisso, sindaco della vicinanza della Roncaglia inferiore, e di Gabriele Mottalli, sindaco della vicinanza di Savogno, vende al consigliere Antonio à Rege fu Lorenzo di Santa Croce, agente anche a nome di Antonio Iacomella fu Domenico detto Pelera di Aurogo, sindaci della vicinanza di Santa Croce, due case(1) site in Santa Croce "ala casa alias Ursule Tognane dicte Marghine" con relativi regressi per il prezzo di lire 250 terzuole.
Giovan Antonio Butintrochus di Agostino, di Piuro, notaio di Chiavenna.
cart., cc. 2 num. rec.
Note: 1. Nelle coerenze di dette case si citano la chiesa di Santa Croce, la via imperiale, il palazzo di giustizia.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 608
609. "Venditionis instrumentum".
1651 aprile 27, Prosto di Piuro, "in aula nova domus habitationis consulis"
Giovan Pietro Gianinallo fu Giovanni di Prosto, sindaco di Piuro, con l'assistenza di Pietro Antonio Foicho di Prosto e di Giovan Andrea Abisso della Roncaglia inferiore, sindaci delle Roncaglie di Piuro, del consigliere Antonio a Rege di Santa Croce e di Antonio Iacomella di Aurogo, sindaci dei quartieri di Santa Croce, vendono a Gabriele Mottallo fu Bernardino di Savogno, sindaco della vicinanza di Savogno, terreni e fabbricati diversi siti nel territorio di Savogno e Dasile, pervenuti alla comunità in seguito a confisca effettuata sui beni lasciati da Orsola Rogantino fu Pietro, moglie di Giovanni Rogantino, morta decapitata per mano del carnefice, per il prezzo di lire 1553 terzuole.
Giovan Antonio Butintrochus di Agostino, di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 10 num. rec.; bianca c. 10
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 609
610. Obligazione.
1651 novembre 12
Il canonico Carlo Laurini si impegna a pagare a Giovan Pietro Gianinallo, console di Piuro, la somma di lire 130 moneta longa, per conto di Giovan Maria Barlinetto di Santa Croce.
Atto singolo cart., cc. 1 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 610
611. "Cautionis instrumentum".
1651 dicembre 11, Chiavenna, "in aula inferiori domus habitationis notarii"
Giovan Pietro Gianinallo, console di Piuro e agente come rappresentante di consiglio delle vicinanze anteriore e inferiore di Sant'Abbondio e Prosto, stipula cauzione con Antonio Foicho fu Pietro, di Cortinaccio, agente per sè e per i propri eredi, per il prezzo di doble 73 di Spagna, oltre al fitto annuo del 5 per cento, da utilizzare a saldo di debiti contratti da dette vicinanze.
Francesco Costa fu Giovan Andrea di Novate, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 611
612. "Venditionis cum pactis instrumentum".
1652 settembre 9, Piuro, "ante cellam vinariam notarii prope ruinam de iam Plurio"
Nicoḷ, figlio separato del podestà Carlo Vertemano de Franchi di Piuro, abitante a Chiavenna, vende a Giovanni Suchetto fu Giovanni di Pontegia, agente anche per i suoi eredi e successori, la parte del capitale di lire 19811 soldi 14 terzuole, corrispondenti a doppie 28 "de stampa d'Italia", con relativo fitto annuo del 6 per cento, dovutagli dalla comunità di Piuro in forza di obbligazione 1649 maggio 15, con patto per detto Nicoḷ di poterla riacquistare entro tre anni, termine oltre il quale viene concesso a Giovanni Suchetto ed ai suoi eredi e successori di poter vendere, alienare od impegnare detta somma non più riscattata.
Antonio Polavinus fu Giovanni de Giorgettis di Pontegia, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 612
613. "Venditionis et assignationis instrumentum".
1652 dicembre 10, Chiavenna, "in studio domus habitationis venditoris"
Il dottor Nicoḷ Vertema Franchi di Carlo, di Piuro, vende a Pietro Antonio Foiccho, di Prosto, a Giovan Andrea Abisso, di Piuro, e ad Antonio Succietto, di Savogno, sindaci dell'Ospitale dei poveri di Piuro, la somma di lire 4550 terzuole moneta di grida del capitale di lire 19811 soldi 14 terzuole dovutogli dalla comunità di Piuro in virtù di un instrumento di cauzione 1649 maggio 14, con relativi fitti.
Segue nota 1679 dicembre 17 del notaio Pietro Antonio Foichus attestante il rogito di un instrumento di assegno fatto dalla comunità di Piuro all'Ospitale dei poveri, a pagamento delle lire 4550 del presente atto.
Giovan Antonio Lumaca fu Orazio, di Piuro, notaio di Piuro e di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 613
614. "Fede".
1654 dicembre 29, Soglio
Federico e Rodolfo Salice, procuratori di Abramo de Tavello e della sua defunta moglie Anna Salice, attestano il diritto loro assegnato l'anno 1664 di conseguire dalla comunità di Piuro la somma a questa dovuta dalla comunità di Gordona per la sentenza arbitrale sopra l'estimo generale della Valchiavenna, quale acconto del credito di lire 6656, con interesse annuo del 7 per cento, come da rogito 1620 gennaio 4 del notaio Vincenzo Pino, vantato dai coniugi Tavello nei confronti della comunità di Piuro.
I fratelli Salice si sottoscrivono.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 614
615. "Estimationis et in solutum datum instrumentum".
1655 settembre 4, Prosto di Piuro, "in teberna heredum Johannis Petri Gianinalli"
Bernardo Foicho fu Pietro e Antonio Foicho fu Pietro, di Cortinaccio, stimatori giurati di Piuro, su istanza degli esattori delle taglie della comunità di Piuro ed in esecuzione del precetto 1685 agosto 9 del podestà Giorgio de Giorgi, stimano alcuni beni di Giovan Paolo Beccaria fu Giovan Battista di Piuro, per il valore di lire 3492, da utilizzare a saldo delle taglie degli anni 1652, 1653 e 1654 dovute da detto Beccaria alla comunità di Piuro.
Giovan Antonio Butintrocho di Agostino, di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 6 num. rec.
Segnatura antica: "N. 15"
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 615
616. "Renuntiationis instrumentum".
1656 febbraio 18, Santa Croce di Piuro, "in stupha magna pallatii ubi jus redditur"
Giorgio de Giorgi, podestà della giurisdizione di Piuro, agente in nome della Camera dominicale delle Tre Leghe, rinuncia a favore della comunità di Piuro, per la quale agisce Giovanni Tapparello fu Antonio, console dell'anno 1655, per ogni bene mobile e immobile confiscato a Bernardo Foicho fu Battista, di Cortinaccio della Roncaglia, bandito dal paese e dal dominio delle Tre Leghe, avendo il console Tapparello pagato tutte le spese criminali occorse nella formazione del processo e relativa sentenza.
Giovan Antonio Lumaca fu Orazio di Piuro, notaio di Piuro e di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 616
617. "Obligationis instrumentum".
1656 maggio 8, Chiavenna, "in aula inferiori domus habitationis Beccarie"
Antonio Succietto fu Tomaso di Savogno si impegna con Giovan Paolo Beccaria fu Giovan Battista di Piuro, abitante a Chiavenna, per la somma di lire 300 da pagarsi nel termine di tre anni, con interesse annuo del 5 per cento, a saldo di instrumento di vendita stipulato il giorno stesso fra le parti.
Francesco Costa fu Giovan Andrea di Novate, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 617
618. "Assignationis in solutumque datum instrumentum".
1656 luglio 18, Chiavenna, "in aula domus habitationis notarii"
La comunità di Mese, rappresentata dal console Geronimo Ballato e dai deputati Giovanni Carlino e Giovan Battista Rebiatto, assegna alla comunità di Piuro, rappresentata dal console Giacomo Martinussio e dai sindaci Carlo Vertema Franchi, Giovan Andrea Abisso, Guglielmo Bongianno e Antonio del Re, il diritto di conseguire dalle comunità di Villa di Piuro e Novate i capitali di lire 21165 e sesini 8 terzuole e lire 6659 di cui le sono debitrici, per un totale di lire 27824 e sesini 7 terzuole, che cede in pagamento della somma dovuta dal comune di Mese al comune di Piuro in seguito alla sentenza dell'estimo generale della Valchiavenna del 1643 dicembre 11(1).
Notaio Baldassarre Pestalotius fu Filippo di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Note: 1. Taaaale somma, in seguito alla citata sentenza, era stata assegnata dalla comunità di Piuro agli eredi del colonnello Battista Salice di Soglio, i quali peṛ non riuscirono mai ad ottenerne il pagamento dalla comunità di Mese.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 618
619. "Retrovenditionis instrumentum".
1656 luglio 20, Soglio "in stuffa domus habitationis commissarii Rodolfi Salis"
I fratelli Rodolfo e Antonio Salici, figli del fu colonnello Battista di Soglio, procuratori di Abramo de Tavello, marito della loro sorella Anna Salice, retrovendono al console Giacomo Martinuso, a Carlo de Vertemate Franchi, Giovan Andrea Abisso, Guglielmo Buongian e Antonio del Re, deputati e agenti in nome della comunità di Piuro, i capitali di scudi 6656 da lire 13 terzuole per scudo e lire 3347, con relativi fitti, costituenti rispettivamente l'oggetto di instrumento di obbligazione 1620 gennaio 4 stipulato tra la comunità ed il colonnello Salice a rogito notaio Vincenzo Pino, e di instrumento di cauzione 1640 ottobre 30 fatto dagli agenti della comunità ai fratelli Salice in nome dei coniugi de Tavello, a rogito notaio Giovanni Antonio Lumaga, per il prezzo di lire 137114 soldi 15 terzuole.
Antonio Polavinus de Georgettis fu Giovanni, di Ponteggia inferiore del comune di Villa, notaio di Chiavenna.
Allegato conto del dare e avere di Anna Salice fu Battista di Soglio nei confronti della comunità di Piuro.
Atto singolo cart., cc. 8 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 619
620. "Obligationis instrumentum".
1656 agosto 3, Prosto di Piuro, "in appotheca heredum Johannis Petri Gianinalli"
Giacomo Martinuso, console, Giovanni Rogantino, viceconsole, Carlo Vertemano de Franchi, Giovan Andrea Abisso e Guglielmo Buongian, sindaci, tutti deputati della comunità di Piuro, stipulano cauzione con Antonio Foicho fu Pietro, agente anche a nome dei suoi eredi e successori, per la somma di doppie 100 stampa di Spagna e stampa d'Italia, oltre al fitto annuo del 5 per cento, utilizzata dalla comunità per l'estinzione del debito contratto nei confronti degli eredi fu Battista Salis di Soglio, colonnello.
Antonio Polavinus de Georgettis fu Giovanni, di Pontegia inferiore del comune di Villa, notaio di Chiavenna.
Segue nota 1679 dicembre 29 del notaio Pietro Antonio Foichus attestante il rogito di un instrumento di vendita, assegno e dato in pagamento fatto dalla comunità di Piuro in favore di Caterina Foicho fu Antonio, a saldo del presente instrumento.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 620
621. "Assegno"
1657 aprile 27
Giovan Maria Bongiano fu Antonio, di Savogno, assegna a Giorgio de Giorgii, podestà della giurisdizione di Piuro, il diritto di riscuotere dalla comunità di Piuro la somma di doppie 3 e mezzo che detta comunità sconterà da quanto dovuto alla fu Maddalena Suceta, moglie di detto Bongiano.
Giovan Antonio Pino, notaio, si sottoscrive a nome di Giovan Maria Bongiano.
Segue nota 1657 maggio 20 con cui il podestà Giorgio de Giorgii dichiara di aver ricevuto da Antonio Jacomella detto Pelera, console di Piuro, la somma suddetta.
Il podestà si sottoscrive.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "N. 3"
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 621
622. "Finis et liberationis instrumentum".
1658 febbraio 5, Chiavenna, "in hyppocausto domus Iulii Pestalotii"
Giulio Pestalozza fu Francesco, procuratore del capitano Giovan Antonio Pestalozza fu Ottavio, di Chiavenna, abitante a Coira, suo cognato, libera la comunità di Piuro, per la quale agiscono il console Antonio del Re ed il deputato Carlo Vertema Franchi, della somma di capitale e fitti di instrumento di obbligazione 1631 novembre 23 contratto con Carlo Vertema Franchi, successivamente venduto a Carlo Beccaria fu Nicoḷ, al colonnello Antonio Molina, al tenente colonnello Giovanni Martin e capitano Giovan Andrea Rasero, rispettivamente mariti di Barbara Vegherin e di Maddalena Ghoghelberg, ed infine pervenuto a detto Giovan Antonio Pestalozzi, per il prezzo di lire 7818 e soldi 10.
Giovan Antonio Butintrocus fu Agostino di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 8 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 622
623. "Cautionis instrumentum".
1658 agosto 7, Chiavenna, "in saleta domus habitationis notarii"
Antonio del Re, console, Giovan Antonio Buttintrocco, viceconsole, e Carlo Vertema Franchi, deputati della comunità di Piuro, stipulano cauzione con Anna fu Gasparo Panza di Norimberga, abitante a Castasegna, per la somma di lire 2240 terzuole moneta di grida, che i suddetti deputati si impegnano a restituire versando annualmente lire 112 moneta di grida con l'opportunità peṛ di poter versare in qualsiasi momento, con un preavviso di due mesi, la somma definitiva affrancandosi dal pagamento del fitto annuale, da utilizzare per estinguere parte di un debito contratto con il commissario Rodolfo Salice di Soglio.
Giovan Antonio Lumaca fu Orazio di Piuro, notaio di Piuro e di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 623
624. "Venditionis instrumentum".
1658 agosto 27, Prosto di Piuro, "in aula domus habitationis curati"
Antonio Foiccus e Antonio Succiettus, messi e sindaci dell'Ospitale dei poveri di Piuro, agenti anche in nome del collega Giovan Andrea Abissi, vendono a Carlo Vertemato Franco, Antonio a Rege, console, Guglielmo Bongiano, consigliere, ed a Giovan Antonio Butintroco, viceconsole, tutti agenti della comunità di Piuro, il censo annuale di lire 1380 dovuto a detto Ospitale dalla comunità di Prata, per il prezzo di lire 23010 terzuole, da utilizzare per estinguere parte di un debito contratto con il commissario Rodolfo Salice di Soglio.
Giovan Antonio Butintrocus fu Agostino di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 624
625. "Venditionis et assignationis instrumentum".
1658 novembre 7, Chiavenna, "in hippocausto domus habitationis domini stipulantis"
Carlo Vertematus Francus, Antonio a Rege, console, Giovan Antonio Butintrocus, notaio e viceconsole, agenti anche a nome del consigliere Guglielmo Bongiani, tutti deputati della comunità di Piuro, vendono ed assegnano a Guglielmo Smitto à Gruenech fu Giacomo, di Iante, abitante a Chiavenna, stipulante anche per sua madre Narcisa, il diritto di riscuotere dalla comunità di Novate la somma di capitale e fitti da quest'ultima dovuta alla comunità di Piuro per il prezzo di lire 7540 terzuole.
Giovan Antonio Butintrocus fu Agostino di Piuro, notaio di Chiavenna.
N. 2 originali.
Allegato computo delle partite di dare e avere di Guglielmo Smitt con la comunità, per gli anni 1646-1658.
Atto singolo cart., cc. 6 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 625
626. "Venditionis instrumentum".
1658 novembre 9, Prosto di Piuro, " in aula domus habitationis curati"
Giovan Battista Gianinallo fu Pietro, di Prosto, agente anche in nome delle sorelle Lucia e Maria, vende alla comunità di Piuro, rappresentata da Carlo Vertemato Franco, dal console Antonio dal Re e dal viceconsole Antonio Butintroco, il reddito ossia censo annuale conseguente ad instrumento del 1639 annualmente dovuto a detti Gianinallo dalla comunità di Villa, per il prezzo di lire 2195 terzuole, da utilizzare per saldare parte di un debito contratto con il commissario Rodolfo Saliceo di Soglio.
Giovan Antonio Butintrocus fu Agostino, di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 626
627. "Finis et quietationis instrumentum".
1658 novembre 21, Chiavenna "in hyppocausto domus Bernardi Brasche"
Il commissario Rodolfo Saliceus fu Battista, di Soglio, libera la comunità di Piuro, rappresentata da Carlo Vertemato Franco, dal console Antonio a Rege, dal consigliere Guglielmo Bongiano e da Giovan Andrea Abisso, del capitale di lire 46688 soldi 10 terzuole e di lire 19214 terzuole di instrumenti di cauzione 1627 febbraio 3 e 1640 ottobre 30 e del capitale di lire 17796 soldi 1 terzuole di obbligazione 1654 luglio 20, per il prezzo di lire 83698 soldi 11 terzuole, che cedono a saldo di capitali e fitti di detti instrumenti e obbligazione.
Giovan Antonio Butintrocus fu Agostino, di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 6 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 627
628. "Delegationis, confessionis et pactorum instrumentum".
1660 febbraio 19, Chiavenna, "in stuffa domus habitationis notarii"
Il capitano Luigi Vertema Franco, amministratore del legato di lire 6000 imperiali lasciato da Maria Antonio Lumaga fu Maria Antonio, di Piuro, a favore della chiesa di Santa Maria di Prosto con testamento 1651 dicembre 20 a rogito notaio Ottaviano Belingerio di Milano, delega il fratello Carlo Vertema Franco alla gestione di detto legato, il quale assegna a Lorenzo Martinuzzo fu Zaccaria di Prosto, sindaco e messo della chiesa, con il consenso di padre Francesco Peregrino, rettore di detta chiesa, somme diverse di capitali e fitti da utilizzare, in conformità alla volontà del testatore, "in ornamenti et habelimenti" di detta chiesa.
Notaio Antonio Soldanus fu Vincenzo di Chiavenna.
Atto singolo cart.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 628
629. "Confessionis instrumentum".
1661 gennaio 10, Prosto di Piuro, " in hyppocausto domus dicte Ecclesie"
Paolo Poletta e Lorenzo Martinutio, sindaci e messi della chiesa di nostra Signora di Prosto, con il consenso del canonico Francesco Perregrino, rettore di detta chiesa, confessano di aver ricevuto dal console Giovanni Lorenzino e dal viceconsole Bernardino Pellacio, a nome della comunità di Piuro, la somma di lire 1600 terzuole moneta curta di Chiavenna, quale acconto del capitale di lire 6500 terzuole dovute dalla comunità stessa alla chiesa in virtù di instrumento 1634 marzo 30 a rogito notaio Baldassar Pestalozza di Chiavenna.
Giovan Antonio Butintrocus fu Agostino, di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 629
630. "Confessionis instrumentum".
1661 gennaio 10, Prosto di Piuro, " in hyppocausto domus dicte Ecclesie"
Carlo Vertema Franchi fu Nicoḷ, di Piuro, abitante al palazzo in Cortinaccio, confessa di aver ricevuto da Giovanni Lorenzino, console, e da Bernardino Pellacio, viceconsole, agenti della comunità di Piuro, la somma di lire 4800 terzuole moneta curta di Chiavenna a saldo di parte dei capitali a lui spettanti, e per la quale la comunità farà un instrumento di censo verso la chiesa di Santa Maria di Prosto.
Giovan Antonio Butintrocus fu Agostino, di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 630
631. "Cautionis instrumentum".
1661 giugno 20, Santa Croce di Piuro
Giovanni Lorenzino, console della comunità di Piuro, stipula cauzione con Giovan Giacomo Baselga, già podestà della giurisdizione di Piuro, per la somma di fiorini 108 e bazzi 12 moneta di Camera, oltre al fitto annuo del 5 per cento, da utilizzare a pagamento dei due terzi del salario di 400 fiorini dovuti dalla comunità di Piuro a detto podestà.
Il console Lorenzino, il notaio Giovan Antonio Lumaga e Carlo Foicho, testimone, si sottoscrivono.
Seguono: confesso 1670 luglio 26 di Giovanni d'Anz de Maria da Tinazzone di Val Sursette, procuratore di Giovan Giacomo Baselga, già podestà di Piuro, attestante la ricevuta di filippi 81 e parpagliole 30 da Lorenzo Mottallo, sindaco della chiesa di S. Antonio di Savogno, a saldo della presente polizza; nota 1679 agosto 16 del notaio Pietro Antonio Foichus attestante il rogito di un instrumento di assegno fatto dalla comunità di Piuro alla chiesa di S. Antonio di Savogno a pagamento della presente poliza.
Originale e copia semplice.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 631
632. "Redditus instrumentum".
1661 novembre 14, Prosto di Piuro, "in hyppocausto domus Johannis Baptiste Gianinalli"
Giovanni Lorenzino, console, Bernardino Pellacio, viceconsole, Bernardo Foicco, Antonio à Rege e Giovan Antonio Butintroco, deputati del consiglio generale della comunità di Piuro, impongono un reddito o fitto annuo di ongari 31 sull'estimo "reale, personale, censuale e mercimonio" della comunità, che poi vendono ad Antonio Maffeo fu Gaudenzio, di Castasegna, per la somma di ongari 600, da utilizzare per l'estinzione di un debito di doble 350 italiche contratto con Francesco Pestalotio fu Filippo, arciprete di Chiavenna, con instrumento 1658 novembre 9.
Giovan Antonio Butintroco fu Agostino, di Piuro, notaio di Chiavenna.
Segue nota 1679 giugno 7 del notaio Pietro Antonio Foicho attestante il rogito di una retrovendita fatta dal citato Maffeo alla comunità a pagamento del presente instrumento.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 632
633. "Finis et quietationis instrumentum".
1661 dicembre 3, Chiavenna, "in contrata Ultramere ad giaveram"
Francesco Pestalotius fu Filippo, arciprete di Chiavenna, agente anche per i fratelli Daniele, Baldassarre e Giovan Battista, retrovende a Giovanni Lorenzino, console della comunità di Piuro e per essa agente, capitale e fitti di instrumento imposto dalla comunità 1658 novembre 9 e venduto a detti fratelli, per il prezzo di doppie 409 italiche e lire 27 soldi 5 terzuole.
Giovan Antonio Butintrocus fu Agostino, di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 633
634. "Finis et quietationis instrumentum".
1662 gennaio 16, Chiavenna "in contrata de Medio"
Il luogotenente Giovanni Saliceus fu Giovanni, di Celerina dell'Engadina superiore, agente anche come procuratore generale dei coeredi fu generale Giacomo de Salis di Celerina, retrovende alla comunità di Piuro, rappresentata da Giovanni Lorenzino, console dell'anno 1621, i capitali e relativi fitti di tre instrumenti di cauzione 1623 dicembre 7, 1627 maggio 4 e 1632 luglio 5 dovuti alla comunità da Giovan Antonio Batio di Chiavenna e acquisiti dal Saliceus con instrumento 1661 gennaio 7, per il prezzo di lire 13651 terzuole.
Giovan Antonio Butintroco fu Agostino, di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 634
635. "Aestimationis instrumentum".
1662 luglio 18, Prosto di Piuro, "in taberna domus Johannis Baptiste Gianinali"
Giovanni Tapparellus fu Antonio della Roncaglia di Piuro, stimatore giurato di Piuro, su istanza di Giovan Andrea Abissi fu Giovanni, console dell'anno 1659, e su mandato 1662 giugno 30 del podestà Giorgio Capuoli, stima in lire 130 terzuole il credito vantato nei confronti della comunità da Giovan Pietro Bracco fu Bernardo di Cranna, come usufruttuario di sua moglie Giovannina, che cede a detta comunità a saldo della taglia e fitti dovuti da detto Bracco per l'anno 1659.
Giovan Antonio Butintroco, notaio di Chiavenna.
Copia autentica, 1676 luglio 16, Pietro Antonio Foicho fu Bernardo di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 635
636. "Poliza".
1663 giugno 15, Prosto di Piuro
Giovan Antonio Butintroco, console di Piuro, confessa di aver ricevuto da Antonio Maffeo fu Godenzo la somma di ongari 14 da utilizzare a pagamento del salario dei sindacatori e da restituire con l'interesse del 5 per cento tramite gli introiti derivanti dalla riscossione delle taglie imposte per l'anno corrente.
Il console Butintroco e Francesco Soldano, testimone, si sottoscrivono.
Seguono: nota 1664 settembre 20 di Antonio Maffei di rinuncia alla presente polizza a favore di Giacomo Maffei fu Antonio; e nota 1679 giugno 7 dello stesso Maffei attestante l'avvenuto saldo di capitale e fitti della presente poliza pagato dalla comunità di Piuro.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 636
637. "Instrumentum venditionis".
1663 luglio 30, Piuro, "nel palazzo del podestà Carlo Vertema Franchi"
Il capitano Giovan Battista Pestalozza fu Filippo di Chiavenna vende ad Antonio Rogantino fu Giacomo, di Savogno, capitale e fitti di instrumento di censo 1661 dicembre 3 fatto dalla comunità di Piuro in favore del suddetto Pestalozza, per il prezzo di doppie 76 d'Italia.
Giovan Andrea Costa fu Francesco di Novate, abitante a Chiavenna, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 637
638. "Renuntiationis instrumentum".
1664 agosto 22, Santa Croce di Piuro, "in curte pallatii ubi jus redditur".
Rhetto Sprecher à Bernech, podestà della giurisdizione di Piuro, agente anche a nome della Camera dominicale, rinuncia a favore della comunità di Piuro, per la quale agisce il console Lorenzo della Mottesa, sopra ogni bene confiscato a Maria del Re fu Giovan Pietro detto della Membrina, moglie di Bartolomeo Ravissone di Santa Croce, bandita dal paese e dal dominio delle Tre Leghe, con promessa del detto console, sotto obbligazione dei beni della comunità, di pagare al podestà le spese seguite nella formazione del processo contro Maria del Re.
Giovan Antonio Lumaca fu Orazio di Piuro, notaio di Piuro e di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. orig. sino a c. 3, poi num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 638
639. Instrumentum venditionis.
1664 dicembre 2, Milano, "Porte Ticinensis, parochie sancti Firmi"
Nicoḷ Vertematus de Franchis di Carlo, abitante a Chiavenna, vende al marchese Luigi Brippio, "vicario provisionum" del comune di Milano, figlio del fu marchese Cesare, questore del magistrato dei redditi ordinari dello stato di Milano, i diritti di riscuotere dalle comunità di Chiavenna e di Piuro dei capitali con relativi interessi a lui spettanti come da sentenza 1657 aprile 25 di Giovan Battista Vicedomini e da rogito 1649 maggio 15 di Giovan Antonio Lumacha, per il prezzo di lire 26600 moneta corta.
Notaio Alessandro Michele Ferrarus fu Geronimo, di Milano
Sigillo cartaceo impresso.
Segue nota 1677 agosto 11 del notaio Lorenzo Motessa attestante il rogito di un confesso a favore della comunità di Piuro per l'estinzione del debito.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 639
640. "Procure".
1664 dicembre 2 - 1676 settembre 3
Procure del marchese Luigi Briggio, "vicario provisionum" di Milano, e, in seguito alla sua morte, della moglie Teresa de Stampis fu Antonio a favore di Nicoḷ Vertemate de Franchis di Carlo, abitante a Chiavenna, cugino di detta marchesa, a difesa degli interessi del marchese Luigi Briggio e successivamente dei suoi figli verso le comunità di Chiavenna e Piuro conseguenti alla vendita di capitali e fitti, come da instrumento 1664 dicembre 2 a rogito notaio Alessandro Michele Ferraris di Milano.
N. 2 documenti.
Fascicolo cart., cc. 10 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 640
641. "Retrovenditionis instrumentum".
1665 maggio 6, Prosto di Piuro, "nella stua da basso nella casa Giovan Battista Gianinallo"
Daniele Cortino fu Andrea di Bondo della Valle Bregaglia retrovende alla comunità di Piuro, rappresentata dal console Antonio Iacomella di Aurogo, il capitale e fitti di ongari 40 e lire 600 da parpagliole 3 per lira dovutogli dalla comunità in virtù di polizza fattagli il 1663 giugno 20 dal console Antonio Butintrocho, per il prezzo di ongari 40 d'oro e lire 685 e soldi 2 da parpagliole 3 per lira.
Bernardo Foichus di Piuro, notaio di Chiavenna.
Copia autentica, 1670 ottobre 9, Pietro Antonio Foichus fu Bernardo di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 641
642. "Confessionis instrumentum".
1665 maggio 6, Prosto di Piuro, "nella stua da basso nella casa Giovan Battista Gianinallo"
Nicoḷ Cortino fu Andrea di Bondo, agente in nome della sorella Orsola, confessa di aver ricevuto da Antonio Jacomella, console della comunità di Piuro, la somma di ongari 10 d'oro, filippi 70 e lire 593 a saldo di capitale e fitti spettanti alla citata Orsola per polizza stipulata il 1663 giugno 20 da Giovan Antonio Butintrocho, console di quell'anno.
Bernardo Foichus di Piuro, notaio di Chiavenna.
Copia autentica, 1670 ottobre 9, Pietro Antonio Foichus fu Bernardo di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 642
643. "Poliza".
1665 giugno 14, Roncaglia di Piuro
Antonio Jacomella fu Antonio detto Mazola, console, e Antonio Foiccho fu Pietro, viceconsole, deputati dal consiglio segreto e gionta della comunità di Piuro, stipulano polizza con Bernardino Scialcho e Bernardino della Clara, sindaci della chiesa di S. Antonio di Savogno, per la somma di doppie 12 d'Italia da utilizzare per saldare il salario dei sindacatori ed altre spese, e che i suddetti deputati si impegnano a restituire entro le calende del prossimo dicembre con un interesse annuo del 5 per cento, sgravato da qualsiasi taglia o gabella.
I testimoni si sottoscrivono.
Segue nota 1679 agosto 16 del notaio Pietro Antonio Foichus, attestante il rogito di un instrumento di assegno fatto dalla comunità di Piuro alla chiesa di S. Antonio di Savogno a saldo della presente polizza.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 643
644. "Poliza".
1666 luglio 2, Roncaglia di Piuro
Carlo Vertemate Franchi, console della comunità di Piuro, si dichiara debitore nei confronti di Francesco Soldano e Ludovico Gianinalli, sindaci della chiesa collegiata della Santissima Vergine Maria di Prosto, della somma di ongari 40, da utilizzare a copertura delle spese da sostenersi per la prossima dieta di Ilanz, e che detto console promette di restituire entro quattro mesi o posteriormente con l'interesse annuo del 5 per cento.
Il Vertemate si sottoscrive.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 644
645. "Poliza".
1667 marzo 7, Prosto di Piuro
Carlo Vertemate Franchi fu Nicoḷ, console della comunità di Piuro, si dichiara debitore nei confronti di Bernardino Pedrini e Francesco Soldano, sindaci della chiesa collegiata della Santissima Vergine Maria di Prosto, della somma di doppie 45 e tre quarti "delle stampe d'Italia", oltre al fitto annuo del 5 per cento, da utilizzare a saldo di debiti contratti dalla comunità.
Il console Vertemate si sottoscrive.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 645
646. "Instrumentum cautionis".
1669 luglio 24, Chiavenna, " ... in contrata Sancti Petri"(1)
Carlo Vertema Franchi, console, e Lorenzo Mottallo, viceconsole, deputati dal consiglio ordinario della comunità di Piuro, stipulano cauzione con il governatore Giovanni Lucio Gughelberg à Moos fu Giovanni Lucio per la somma di lire 8000 terzuole "bona moneta curta delle cride" dovute dalla comunità per instrumento di assegno stipulato con Giovan Antonio Figino fu Giovan Battista di Chiavenna, agente a nome della moglie Calidonia Pestalozzi fu Giovan Pietro, e da questi assegnato a detto governatore, con l'esclusione dell'ammontare degli interessi che la comunità si impegna a versare annualmente ogni 24 luglio, al computo del 4 per cento.
Giovan Antonio Pino fu Vincenzo di Valtellina, abitante a Chiavenna, notaio di Chiavenna.
Segue nota 1679 agosto 26 del notaio Battista Vicedomini attestante l'estinzione del debito.
N. 1 originale e N. 1 copia autentica.
Atto singolo cart., cc. 8 num. rec.
Note: 1. Actum completo: "in saletta terranea versus plateam domus habitationis nunc quondam Gaudentii Mauri de Clavenna, nunc de iure domini gubernatoris Antonii de Salis de Solio, sita in contrata Sancti Petri".
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 646
647. "Obligationis instrumentum".
1670 maggio 9, Roncaglia di Piuro, "in stupha domus Johannis Antonii Gianinalli"
Carlo Vertema Franchi, console, e Lorenzo Motallo, viceconsole, agenti della comunità di Piuro, si impegnano con il vicario Andrea Enderli di Giovan Pietro, di Maiefelt, per la somma di doppie 50, oltre al fitto annuo del 4 per cento, da utilizzarsi per i bisogni della comunità.
Notaio Bernardino Greco di Bernardino, di Chiavenna.
Seguono attestazioni di ricevute di acconti su detto credito 1671 aprile 1 e aprile 9 e confessione di riscossione 1671 maggio 21, sottoscritta dal vicario Enderli, con definitiva estinzione del debito.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 647
648. "Confessionis instrumentum".
1670 giugno 10, Prosto di Piuro, "in stupha superiori domus ecclesie Sancte Marie"
Giacomo Comolo fu Giacomo, oriundo di Pianazzola ed abitante a Santa Croce, confessa di aver ricevuto da Carlo Vertema Franchi, console della comunità di Piuro, il capitale di doppie 10 ongari 10 e filippi 20, con relativi fitti, contenuto in instrumento di censo 1669 maggio 31.
Notaio Bernardino Greco di Bernardino, di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 648
649. "Locationis instrumentum".
1671 giugno 2, Piuro, "nella stuva esistente nella casa della chiesa di S. Martino"
Antonio Jacomella fu Antonio di Aurogo, console, e Antonio del Re fu Lorenzo di Santa Croce, deputati della comunità di Piuro, cedono in locazione per anni nove ad Anna Ravissone fu Battista, di Santa Croce, agente anche per le sorelle Anna Maria e Angelina, appezzamenti di terra vignata, cespediva e sassiva siti in Santa Croce "alli Novarii, al Scovafoglia" per il prezzo di lire 13 terzuole buona moneta corrente di Chiavenna, da pagarsi annualmente con la taglia che verrà imposta sopra detti beni durante la presente locazione.
Pietro Antonio Foicho fu Bernardo di Piuro, notaio di Chiavenna.
N. 2 originali.
Atto singolo cart., cc. 4
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 649
650. "Obligatione"..
1671 agosto 4, Chiavenna
Antonio Jacomella, console della comunità di Piuro, si impegna con il capitano Ercole Pestalozza per la somma di scudi 400, oltre al fitto annuo del 4 per cento, da utilizzare in pagamento di debiti della comunità per fitti scaduti.
Pietro Antonio Foicho, cancelliere, sottoscrive per il console.
Copia semplice.
Atto singolo cart., cc. 2
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 650
651. "Sindicato con procura".
1672 giugno 7, Prosto, "nella secrestia da basso esistente nella chiesa di S. Maria"
I possessori di fondi situati presso il fiume Valedrana nel territorio di Sant'Abbondio, interessati alla salvaguardia dei propri fondi, decidono di fabbricare ripari ai lati del letto nuovo del fiume formatosi dal 1663 in qua, invalidando coś una deliberazione della vicinanza di Sant'Abbondio 1672 aprile 3 fatta solo alla presenza di alcuni particolari di detta vicinanza e non dei suddetti possessori diretti interessati, che prevedeva la riedificazione del "riparo grande" per far riconfluire il fiume nel vecchio letto originario, e nominano Pietro Antonio Foicho fu Bernardo e Giovan Pietro Segnero di Francesco a deputati per agire in qualsiasi ragione inerente i loro interessi in materia.
Giovanni di Alegri fu Bartolomeo, di Villa, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 6 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 651
652. "Instrumentum assegnationis".
1672 settembre 27, Chiavenna, "in contrata de Ponte"
Battista Poletta fu Battista, di Cortinaccio, Roncaglia esteriore di Piuro, assegna al fratello Paolo Poletta, agente a nome della propria moglie Caterina Foicco fu Antonio, di Cortinaccio, il censo annuo di lire 145 terzuole moneta di grida di Chiavenna, costituente parte del censo annuo di lire 330 terzuole imposto dagli agenti della comunità di Piuro, venduto a Paolo Poletta ed a Francesco Soldano e quindi ripartito tra i fratelli Poletta in seguito alla divisione dei loro beni, per il prezzo di lire 2900 terzuole.
Giovan Antonio Pinus fu Vincenzo di Valtellina, abitante a Chiavenna, notaio di Chiavenna.
Segue nota 1679 dicembre 29 "stilum notariorum" del notaio Pietro Antonio Foicho attestante il rogito di un instrumento di vendita fatto dalla comunità di Piuro alla suddetta Caterina Foicho a pagamento del presente atto.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 652
653. "Aestimationis instrumentum".
1673 settembre 9, Santa Croce di Piuro, "nella corte del palazzo della Ragione"
Antonio del Re fu Lorenzo, stimatore giurato di Piuro, su istanza di Battista Merlo fu Pietro e Antonio Jacomella fu Antonio detto Casiano, sindaci della chiesa di S. Martino di Aurogo, in esecuzione del precetto 1672 agosto 27 del podestà Nicola Salice e del mandato 1673 agosto 21 del podestà Giovan Battista Stampa, stima i beni di Lucia de Pedrini fu Giovanni di Villa, moglie in seconde nozze di Antonio Polavino fu Giorgio, ammontanti alla somma di lire 144 soldi 14, da utilizzarsi a saldo dei fitti dovuti da detta Lucia alla chiesa di S. Martino per una selva ad Aurogo goduta mentre era vedova, e non pagata alla chiesa.
Pietro Antonio Foicho fu Bernardo di Piuro, notaio di Chiavenna.
Segue nota 1679 agosto 16 del notaio Lorenzo Motessa attestante il rogito di un instrumento di confessione fatto dai sindaci della chiesa di S. Martino alla comunità di Piuro a saldo del presente instrumento.
Atto singolo cart., pp. 20 num. orig.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 653
654. "Cautionis instrumentum".
1673 novembre 2, Prosto di Piuro, "nella cameretta appresso la bottegha Giovan Pietro Foicho"
Giovan Domenico Rogantino fu Antonio, di Dasile, ed il figlio Giovan Antonio stipulano cauzione con la comunità di Piuro, rappresentata dal console Lorenzo Mottessa e da Francesco Vertemate, per la somma di lire 1105 terzuole, oltre al fitto annuo del 3 per cento, con relativi accordi tra le parti.
Pietro Antonio Foichus fu Bernardo di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 654
655. "Poliza seu cautione"
1674 marzo 1, [Piuro]
Ludovico Gianinallo fu Battista, console, con l'assistenza di Francesco Vertemate, deputati dal consiglio ordinario della comunità di Piuro, si confessano debitori nei confronti del podestà Ambrogio Pianta fu Ambrogio, di Malanz, per la somma di lire 6500 terzuole buona moneta di Chiavenna, che detto console si impegna a restituire entro due anni con l'interesse annuo del 4 per cento.
Francesco Vertemate e Pietro Antonio Foicho a nome del console Gianinallo, sottoscrivono.
Segue confesso 1679 marzo 21 di Ambrogio Planta attestante la riscossione del debito, come da rogito Giovan Pietro Segner di Sant'Abbondio, notaio e cancelliere.
Sigillo impresso in ceralacca rossa.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Note: .
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 655
656. "Cambii instrumentum".
1674 ottobre 25, Chiavenna "in contrata de Ultramera apud pontem"
Antonio Vanosso fu Giovan Pietro, di Val San Giacomo, procuratore del governatore Federico Bruger, marito di Elisabetta Salice fu Ercole, di Malanz, cede a Stefano Brocho, esattore del quartiere di Coloredo, e ad Andrea Tavatio e Giovan Battista Tavatio, deputati di detto quartiere, il diritto di riscuotere dalla comunità di Piuro capitale e fitti assegnati da Nicoḷ Vertema Franchi al governatore Brugger con instrumento 1672 marzo 4 a rogito notaio Fioramonte Pestalozzi di Chiavenna; e riceve in cambio il diritto di riscuotere da Battista Franscia e coeredi fu Giovan Pietro, di Coloredo, capitale e fitti da questi dovuti per il taglione imposto sopra l'estimo del quartiere di Coloredo l'anno 1649.
Notaio Bernardino Greco fu Bernardino, di Chiavenna.
Segue nota 1679 marzo 7 del notaio Pietro Antonio Foicho attestante un instrumento di assegno fatto dagli agenti del quartiere di Coloredo a Pietro Sucietto di Savogno a saldo del presente instrumento di cambio.
Atto singolo cart., cc. 6 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 656
657. "Assignationis et promissorum omnium instrumentum".
1674 dicembre 7, Chiavenna, "in stupha domus Smidt sita ad fontanam in contrata de Muntano"
Oltizio Peverello Ferlino fu Giovan Antonio di Chiavenna assegna al podestà Giovan Antonio Smidt fu Guglielmo di Iante il diritto di riscuotere dalla comunità di Piuro capitale ed interessi derivanti da instrumento di cauzione 1623 novembre 6 a rogito notaio Antonio Soldano, per il prezzo di lire 3837, a saldo di polizza contratta fra le parti.
Notaio Bernardino Greco di Bernardino, di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 657
658. "Depositum Instrumentum".
1675 luglio 5, Chiavenna, "in apotecha aromataria domini Crolalantie, in contrata de Medio"
Nicoḷ Crollalanza di Chiavenna, agente a nome del padre Carlo, confessa di ricevere, a titolo di deposito, da Giovan Battista Franscino, console di Prata, e da Giovanni Pedrone, console di Campedello, la somma di filippi 37 e mezzo di capitale e di lire 6 soldi 12 di Milano di interessi per la porzione da detti consoli dovuta sul capitale di filippi 600 dovuto da tutto il contado di Chiavenna alla mensa episcopale di Como.
Notaio Bernardino Greco di Chiavenna.
Copia autentica, 1717 maggio 7, notaio Filippo Greco fu Bernardino di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 658
659. "Assignationis instrumentum".
1675 agosto 23, Prosto di Piuro, "nel camarino apresso la botegha di Giovan Pietro Foicho"
Domenica di Pidrini fu Giovanni, moglie del fu Carlo Foicho di Cortinaccio, madre e curatrice dei suoi cinque figli minori, con il consenso del notaio rogatario, assegna a Francesco Soldano fu Pietro, di Cranna, stipulante anche per i suoi eredi e successori, una parte del capitale di lire 1760 soldi 16 dovuto dalla comunità di Piuro ai suddetti minori, per il prezzo di lire 650 terzuole "bona moneta di Chiavenna", con la concessione a questi ultimi di poter redimere tale somma entro tre anni.
Pietro Antonio Foichus fu Bernardo di Piuro, notaio di Chiavenna.
Segue nota 1679 dicembre 29 del notaio Foichus attestante il rogito di un instrumento di vendita ed assegno fatto dalla comunità di Piuro agli eredi del fu Francesco Soldano, a pagamento del suddetto capitale.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 659
660. "Instrumentun cautionis".
1675 agosto 26, Chiavenna, "in aula terranea domus notarii in contrata de Ponte"
Giacomo Rogantino fu Antonio di Dasile, console, e Daniele Vertemate Franco fu Carlo, deputati della comunità di Piuro, stipulano cauzione con Giacomo Pighetto fu Giovan Antonio di Uschione, agente anche a nome dei suoi fratelli, sorelle e nipoti, per la somma di doppie 69 e mezzo di Spagna, oltre al fitto annuo del 4 per cento, da utilizzare per estinguere il debito contratto nei confronti di Giovan Andrea Abisso fu Giovanni di Piuro.
Giovan Antonio Pino fu Vincenzo di Valtellina, abitante a Chiavenna, notaio di Chiavenna.
Segue nota 1679 luglio 5 del notaio Pietro Antonio Foichus attestante il rogito di un instrumento di fine a pagamento del presente atto.
Atto singolo cart., cc. 6 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 660
661. "Instrumentum confessionis".
1675 agosto 26, Chiavenna, "in aula terranea domus notarii in contrata de Ponte"
Giovan Andrea Abisso fu Giovanni confessa di ricevere dalla comunità di Piuro, rappresentata dal console Giacomo Rogantino e dal deputato Daniele Vertemate Franco, la somma di doppie 69 e mezzo di Spagna a pagamento delle doppie 57 e mezzo e talleri 51 dovutigli in virtù di instrumento di vendita 1658 novembre 9 stipulato in favore dei fratelli Giovan Battista, Lucia e Maria fu Giovan Pietro Gianinalli, e da questi venduto all'Abisso con atto 1660 dicembre 17, precedentemente spettanti alla chiesa collegiata della Madonna Santissima di Prosto, rappresentata dai sindaci Daniele Vertemate Franco e Pietro Antonio Foicco, per obbligazione 1675 maggio 9 contratta dall'Abisso con detta chiesa.
Antonio Pino fu Vincenzo, di Valtellina, abitante in Chiavenna, notaio di Chiavenna.
Atto singolo, cc. 6 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 661
662. "Ridutionis instrumentum".
1676 marzo 4, Prosto, "nella corte avanti la casa parochiale della chiesa di Santa Maria"
Apollonia Lorenzino fu Giovanni, vedova di Sebastiano del Curto, tutrice e curatrice dei figli Giovanni, Margherita, Caterina, Maria e Domenica, con licenza del cognato Giovan Pietro del Curto, dinanzi al dottor Francesco Vertemate, luogotenente di Giovan Antonio Buol, podestà della giurisdizione di Piuro, riduce al quattro per cento il fitto annuo che le viene pagato dalla comunità di Piuro sopra il capitale di ongari 175 spettante ai suddetti minori, in conformità alla decisione presa dalla maggior parte degli altri creditori.
Pietro Antonio Foichus fu Bernardo di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 662
663. "Ridutionis intrumentum".
1676 marzo 5, Prosto, "nella bottegha nella casa Giovan Pietro Foicho"
Maria Foicho fu Pietro, moglie di Rocco Pasino, con il consenso del marito e del figlio Marco, riduce al quattro per cento il fitto annuo che la comunità di Piuro le paga sul capitale di lire 1950, assegnatole in seguito alla divisione tra i suoi fratelli e sorelle.
Pietro Antonio Foichus fu Bernardo di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 12, s. 6, fasc. 663
664. "Ridutionis instrumentum".
1677 febbraio 12, Piuro, "nel loco di Sasso"
Giacomo Martinutio fu Giovan Andrea e la moglie Margherita Foicho fu Giovanni, quest'ultima con il consenso del marito e del figlio Giovan Andrea, riducono al quattro per cento il fitto annuo che la comunità di Piuro paga loro sopra un capitale di lire 3400.
Pietro Antonio Foichus fu Bernardo di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 664
665. "Assignationis, venditionis, datumque insolutum instrumentum".
1677 luglio 5, Prosto di Piuro, "in stupha terranea domus Johannis Baptiste Gianinalli"
Maria Stuva fu Antonio, di Savogno, con il consenso del fratello Antonio, assegna e vende a Giovan Antonio Buol, già podestà della giurisdizione di Piuro, il diritto di riscuotere dalla comunità di Piuro la quota di capitale e fitti da lei vantata, con le sue quattro sorelle, dalla comunità, per il prezzo di lire 200 moneta da parpagliole 3 per lira, che cede in pagamento di un precetto notificatole dall'ufficio di detto podestà.
Lorenzo Motessa di Lorenzo di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 665
666. "Instrumenti confessione".
1677 agosto 11, Chiavenna, "in aula superiori domus de Vertemate in contrata de Montano"(1)
Il dottor Nicoḷ de Vertemate fu Carlo, abitante a Chiavenna, procuratore di Teresa Stampa fu Antonio, moglie in ultime nozze del fu marchese Luigi Brivio di Milano e tutrice dei suoi figli, confessa di ricevere da Giovan Maria Lisignolo, console, Antonio del Re e Giovan Pietro del Curto, deputati della comunità di Piuro, la somma di lire 10000 buona moneta curta di Chiavenna di capitale e di lire 7426 di fitti, a lui spettanti per instrumento di cauzione 1649 maggio 15 a rogito notaio Giovan Antonio Lumaca, ed ora di pertinenza di Teresa Stampa in seguito a vendita del suddetto capitale fatta da Nicoḷ de Vertemate al fu Luigi Brivio, a rogito 1664 dicembre 2 notaio Alessandro Michele Ferrario.
Lorenzo Motessa di Lorenzo di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 7 num. rec.
Note: 1: Actum completo: "in aula superiori domus habitationis predicti domini de Vertemate, sita in contrata de Montano apud Sanctum Antonium".
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 666
668. "Venditionis instrumentum".
1678 luglio 13, Prosto di Piuro, "in stantia maiori domus patris notarii"
Giovan Pietro Foicho fu Antonio e Giovan Pietro Segnero fu Francesco, stimatori giurati della comunità di Piuro, in esecuzione dei precetti emessi da Giovanni Giorgio Rascher, podestà della giurisdizione di Piuro e delegato "loco dominorum", e da Salomone Sprecher à Bernegg, commissario di Chiavenna, ad istanza degli agenti della comunità di Piuro, stimano i beni a pregiudizio degli eredi fu Bernardino Tognana detto Longo di Santa Croce, esattore della taglia imposta alla vicinanza di Santa Croce nell'anno 1665, unitamente ad Antonio Jacomella detto Pelera di Aurogo, per mancata consegna di parte di detta riscossione, che poi vendono e danno in pagamento alla comunità di Piuro per la somma di ducatoni 70 e tre quarti, derivanti da una parte del capitale dovuto dalla chiesa di S. Rocco di Campedello al fu Guglielmo d'Alberti del Bondio di Dragonera, come da instrumento di censo 1647 marzo 5 a rogito notaio Francesco Costa, e spettanti al suddetto Tognana.
Lorenzo Motessa di Lorenzo di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 9 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 668
669. "Venditionis et asegnationis instrumentum".
1678 dicembre 15, Cortinaccio di Piuro, "nella stua da basso nel palazzo Vertemate"
Il dottor Francesco Vertemate fu Carlo, deputato della comunità di Piuro, assegna ad Antonio Nesosso fu Pietro di Uschione la somma di lire 7116 soldi 9 "bona moneta curta di grida di Chiavenna" spettante alla suddetta comunità come saldo del taglione dovuto da Francesco del Grosso fu Giovan Antonio, di Scilano, a pagamento di conti fra le parti.
Pietro Antonio Foichus fu Bernardo di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 669
670. "Retrovenditionis instrumentum".
1678 dicembre 20, Cortinaccio di Piuro, "nella stua da basso nel palazzo Vertemate"
Giacomo Gianotti fu Giovanni di Castasegna retrovende alla comunità di Piuro, rappresentata dal dottor Francesco Vertemate fu Carlo, deputato, il capitale di ongari 50 dovutigli dalla comunità e contenuti in instrumento di censo 1670 maggio 6, ed il capitale di ongari 100 previsti da instrumento di rendita 1661 dicembre 23, per il prezzo di ongari 150, utilizzati a saldo del taglione dovuto da Giacomo Comolo alla comunità.
Pietro Antonio Foichus fu Bernardo di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 670
671. "Venditionis et assegnationis instrumentum"(1).
1678 dicembre 29, Cortinaccio di Piuro, "nella stua da basso esistente nel palazzo Vertemate"
Il dottor Francesco Vertemate fu Carlo, deputato della comunità di Piuro, assegna a Caterina Foicho fu Antonio, stipulante con il consenso del marito Paolo Poletta fu Battista e con garanzia del fratello Giovan Pietro Foicho, il diritto di riscuotere dal marito Paolo Poletta e dagli eredi del fu Antonio Pighetto, di Uschione, le somme da essi dovute alla comunità a pagamento del loro taglione, per il prezzo di lire 8575 soldi 10 buona moneta curta di grida di Chiavenna, che cede in pagamento di instrumenti di assegno e di cauzione contratti dalla comunità con detta Caterina e con il padre Antonio.
Pietro Antonio Foichus fu Bernardo di Piuro, notaio di Chiavenna.
N. 2 originali.
Atto singolo, cc. 10 num. rec.
Note: 1. Il documento è datato "anno ab eius nativitate 1679 ... stilum notariorum", corrispondente all'anno 1678 del calendario gregoriano.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 671
672. "Asegnationis instrumentum"(1).
1678 dicembre 29, Cortinaccio di Piuro, "nella stua da basso nel palazzo de signori Vertemate"
Francesco Vertemate fu Carlo, deputato della comunità di Piuro, assegna a Maria Poletta fu Battista, moglie del fu Francesco Soldano della Roncaglia di Piuro, stipulante com curatrice dei suoi cinque figli minori Pietro, Antonio, Caterina, Maddalena e Maria, con l'assistenza di Antonio Soldano fu Pietro, di Cranna, e con delega del podestà Giovanni Giorgio Rascher, il diritto di riscuotere la somma dovuta dagli eredi del fu Antonio Poletta alla comunità per il taglione loro imposto, per il prezzo di lire 3018 soldi 17 buona moneta curta di grida di Chiavenna, da utilizzare a pagamento di quattro instrumenti contratti dalla comunità con detti eredi Poletta.
Pietro Antonio Foicho fu Bernardo di Piuro, notaio di Chiavenna.
N. 2 originali.
Atto singolo cart., cc. 12 num. rec.
Note: 1. Il documento è datato "anno ab eius nativitate 1679 ... stilum notariorum", corrispondente all'anno 1678 del calendario gregoriano.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 672
673. "Assignationis et insolutum datum instrumentum".
1678 dicembre 30, Piuro, "in quoquina terranea domus iugalium de Martinutiis in loco de Saxo"
Lorenzo Motessa, console della comunità di Piuro, assegna a Margherita Foicho fu Giovanni, moglie di Giacomo Martinutio fu Giovan Andrea delle case de Sassi della Roncaglia di Piuro, il diritto di conseguire dal marito la somma di lire 3400 da questi dovuta alla comunità a causa del taglione imposto il 1678 novembre 29 e per resto di taglie dei consolati degli anni 1676 e 1677, la qual somma va in pagamento del capitale contenuto in instrumento di cauzione rogato in favore di Giovanna Tognana, madre della suddetta Margherita, il 1638 gennaio 2.
Lorenzo Motessa di Lorenzo di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 5 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 673
674. "Venditionis et insolutum datum instrumentum".
1678 dicembre 30, Cortinaccio di Piuro, "in aula magna et terranea palatii fratrum de Vertematis"
Giacomo Bracho fu Bernardo, delle case de Merli della Roncaglia di Piuro, assegna a Lorenzo Motessa, console della comunità di Piuro, il capitale di lire 850 contenuto in instrumento di obbligazione 1678 maggio 9 fatto da Giovanni del Teffano, di Borzo di sotto, per il prezzo di lire 878 e mezzo, inclusivo dei fitti e fattura del detto instrumento, che vanno in pagamento alla comunità per il resto delle taglie dovute dal Bracho per gli anni 1671-1672 e 1674-1676.
Lorenzo Motessa di Lorenzo di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 5 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 674
675. "Asignationis et venditionis instrumentum".
1679 gennaio 2, Continaccio di Piuro, "nella stua da basso nel palazzo delli signori Vertemati"
Francesco Vertemate fu Carlo, deputato della comunità di Piuro, assegna a Giovanni di Allegri fu Bartolomeo di Villa, agente in nome di sua moglie Lucrezia Maraffio fu Andrea, il diritto di riscuotere la somma di lire 975 terzuole dovuta da Giovanni Tognana fu Giovan Maria di Santa Croce, a saldo del suo taglione, che vanno in pagamento di instrumenti di cauzione contratti dalla comunità con detta Lucrezia e con il fu Andrea Maraffio, suo padre.
Pietro Antonio Foichus fu Bernardo di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 675
676. "Finis instrumentum".
1679 gennaio 2, Cortinaccio di Piuro, "in stupha terranea palatii fratrum de Vertemate"
I fratelli Francesco e Giovanni Rogantino fu Antonio, di Savogno, agendo per se stessi e per la sorella Maria, moglie di Gaudenzio Comuccio, liberano la comunità di Piuro, rappresentata dal deputato Francesco de Vertemate fu podestà Carlo, della somma di doppie 70 d'Italia e di ongari 130 con relativi fitti contenuti in instrumento di censo 1663 luglio 3 e 1665 aprile 28 contratti dalla comunità con il fu Antonio Rogantino, per il prezzo di lire 7518 e sesini 15 consegnati a detti fratelli da Lorenzo Motessa, console di Piuro, a bonifica del taglione imposto il 29 novembre dell'anno precedente.
Lorenzo Motessa fu Lorenzo di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 6 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 676
677. "Asegnationis et venditionis instrumentum".
1679 febbraio 1, Prosto di Piuro, "nella casa detta la casa del Agnello deli Giorgio Foicho"
Lorenzo Motessa, console, e Francesco Vertemate, deputato, agenti della comunità di Piuro, assegnano al dottor Giovan Pietro della Clara fu Lorenzo, di Savogno, procuratore di Antonio Gianinallo fu Antonio, della Roncaglia di Piuro, abitante a Praga, ed a Paolo Poletta fu Battista, sindaco della chiesa collegiata di S. Maria di Prosto, stipulante con delega dell'altro sindaco Giorgio Foicho, il diritto di riscuotere da alcuni abitanti di Dasile, Savogno e Garotto le somme da loro dovute alla comunità per il taglione imposto, per il prezzo di lire 14015 bona moneta curta di grida di Chiavenna, che cedono in pagamento di due capitali assegnati dalla chiesa di Prosto alla "Capelania della miniera di Ongaria".
Pietro Antonio Foichus fu Bernardo di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 6 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 677
678. "Assegnationis instrumentum".
1679 febbraio 4, Cortinaccio di Piuro, "nella stua da basso nel palazzo delli signori Vertemati"
Il dottor Francesco Vertemate fu Carlo, deputato della comunità di Piuro, assegna a Giorgio Polavino fu Antonio di Villa il diritto di riscuotere da alcuni possessori di beni allibrati all'estimo della comunità le somme con relativi interessi da essi dovute e derivanti dall'imposizione del taglione, per il prezzo di lire 872 e soldi 1 terzuole moneta curta di grida di Chiavenna, da utilizzare a saldo di debiti contratti dalla comunità con il fu Antonio Polavino, podestà.
Pietro Antonio Foichus fu Bernardo di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 6 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 678
679. "Finis et liberationis instrumentum".
1679 febbraio 23, Prosto di Piuro, "nella stua di sopra nella casa del Giovan Pietro Foicho"
Guglielmo Bongiano fu Andrea, di Savogno, procuratore di Domenica, Maddalena e Margherita, figlie del fu Antonio Stua, di Savogno, e Anna Stua fu Antonio, di Savogno, con il consenso del fratello Antonio, liberano la comunità di Piuro, per la quale agisce il notaio rogatario, dal capitale con relativi fitti contenuto in instrumento 1665 luglio 3 assegnato alle suddette sorelle con arbitramento 1657 aprile 13, per il prezzo di lire 894 soldi 2 bona moneta curta di grida, che detti creditori confessano di aver ricevuto da Tomaso Sucietto, di Savogno, a saldo del taglione da questi dovuto alla comunità di Piuro.
Pietro Antonio Foichus fu Bernardo di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 679
680. "Asegnationis instrumentum".
1679 marzo 4, Chiavenna, "nella sala prima esistente nella casa Giulio Pestaloza"
Giovanni Gaudenzio Capoli di Benedetto, di Flem, landrichter e vicario, Giovanni Bartolomeo Montalta fu Enrico, vicario, e Ludovico Castello S. Nasaro fu Pietro Antonio, entrambi di Seghognio, messi e procuratori di Anna da Monte fu Guglielmo, vedova fu Pietro Antonio Castello S. Nasaro ed erede universale del fu Gallo da Monte, suo fratello, assegnano a Lorenzo Motessa, console della comunità di Piuro e per questa stipulante con l'assistenza del deputato Francesco Vertemate e di Giovan Pietro della Clara, esattore del taglione di Savogno, il diritto di riscuotere capitale e fitti dovuti dalla vicinanza di Savogno alla suddetta Anna, per il prezzo di lire 5637 soldi 18, da utilizzare a saldo di taglie e taglione dovuti da Anna da Monte alla comunità di Piuro.
Pietro Antonio Foichus fu Bernardo di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 680
681. "Assignationis instrumentum".
1679 marzo 6, Prosto di Piuro, "nella casa detta la casa del Agnello del Giorgio Foicho"
Andrea Tavasso fu Battista e Stefano Brocho fu Agostino, "scoditori" e deputati del quartiere di Coloredo, vendono a Pietro Sucietto fu Pietro di Savogno, abitante a Venezia, per il quale agisce il dottor Giovan Pietro della Clara fu Lorenzo, il diritto di riscuotere dalla comunità di Piuro capitale e fitti derivanti da instrumento di cambio 1674 ottobre 25 a rogito notaio Bernardo Greco, stipulato fra detto quartiere di Coloredo ed il governatore Federico Bruchar, per il prezzo di lire 963 moneta di grida, conformemente agli accordi stipulati.
Pietro Antonio Foichus fu Bernardo di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 681
682. "Instrumentum assegnationis".
1679 aprile 19, Chiavenna, "in aula terranea domus prefati Marie assegnantis in Montano"
Maria Lumaca fu Giovan Antonio, di Piuro, moglie di Giovan Antonio Abisso di Giovan Andrea, con il consenso del marito e del cognato Paolo Paravicino di Chiavenna, chierico canonico, assegna alla chiesa di S. Antonio di Savogno, per la quale agiscono i sindaci Giovanni Succietto di Savogno e Simone Rogantino di Dasile, con l'assistenza del canonico Giovan Pietro della Clara, curato di detta chiesa, parte di capitale e fitti a lei dovuti dalla comunità di Piuro per il prezzo di lire 1263 terzuole, che cede in pagamento di debiti contratti con detta chiesa.
Notaio Giovan Antonio Pinus fu Vincenzo di Valtellina, abitante a Chiavenna.
Segue nota 1679 agosto 16 del notaio Pietro Antonio Foichus attestante il rogito di un instrumento di assegno fatto dalla comunità di Piuro alla chiesa di S. Antonio di Savogno a pagamento del presente instrumento.
Atto singolo cart., cc. 6 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 682
683. "Retrovenditionis instrumentum".
1679 aprile 26, Prosto, "nella bottegha nella casa apresso la strada imperiale del arciprete Francesco Casanova"
Elisabetta Malanda fu Celio di Caspano, moglie del fu Nicoḷ Cortino di Bondo, madre e amministratrice dei beni dei figli Andrea Celio, Nicoḷ, Angela, Lucrezia, Elisabetta ed Orsina, con il consenso di Giovan Battista Malacrida fu Eliseo, di Caspano, abitante a Chiavenna, suo parente più prossimo, retrovende alla comunità di Piuro, rappresentata dal console Lorenzo Motessa, due capitali di doppie 50 e doppie 35 e relativi fitti contenuti in due instrumenti di censo fatti dalla comunità in favore del suddetto Nicoḷ rispettivamente il 1661 dicembre 30 e il 1665 aprile 20, per il prezzo di lire 4907 e soldi 8, da utilizzare a saldo del taglione da detta Elisabetta dovuto alla comunità di Piuro.
Pietro Antonio Foichus fu Bernardo di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 6 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 683
684. "Confessionis instrumentum".
1679 giugno 4, Castasegna, "in porticu domus Antonii Maffei"
Anna Panza fu Gasparo, di Norimberga, abitante a Castasegna, comunità Sottoporta, con il consenso di Antonio Maffesi, libera la comunità di Piuro, per la quale agisce il notaio rogatario, di capitale e fitti di instrumento di cauzione 1658 agosto 7 per il prezzo di lire 2246 e mezza buona moneta di grida, abbonate a Giovan Maria del Re fu Giovan Maria, Anna del Re fu Lorenzo e ad Andrea del Re fu Lorenzo, tutti detti Mescarpelli di Santa Croce, per il taglione imposto dalla comunità di Piuro sopra l'estimo dei loro beni.
Notaio Daniele Paravicinus di Val Bregaglia.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 684
685. "Estimationis et insolutum datum instrumentum".
1679 giugno 5, Piuro, "in contrata de Prusto"
Giovan Pietro Foicho fu Antonio e Pietro Antonio Foicho fu Bernardo, stimatori giurati di Piuro, stimano in lire 458 e sesini 16 buona moneta di grida le partite del fu Simone Scialcho di Dasile, del fu Pietro Orsino di Dasile e di Pietro Orsino fu Antonio di Dasile, abitante a Venezia(1), che poi danno in pagamento al dottor Giovan Pietro della Clara fu Lorenzo, agente anche a nome di Guglielmo Bongianni fu Andrea, esattori del taglione imposto dalla comunità di Piuro per la vicinanza di Savogno l'anno 1678.
Lorenzo Motessa di Lorenzo di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 10 num. rec., bianche le cc. 9-10
Note: 1. L'instrumento elenca analiticamente i beni di detta escussione, con relative coerenze.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 685
686. "Retrovenditionis instrumentum".
1679 giugno 7, Prosto di Piuro, "nella strada commune avanti la casa di Lorenzo Mottessa"
Antonio Maffeo fu Gaudenzio di Castasegna retrovende alla comunità di Piuro, rappresentata dal console Lorenzo Mottessa e dal deputato Francesco Vertemate, capitale e fattura di instrumento di censo fatto dalla comunità al suddetto Maffeo il 1661 novembre 14, per il prezzo di ongari 600 e lire 24 bona moneta di Chiavenna, abbonati ad abitanti diversi di Santa Croce a saldo del taglione dovuto alla comunità.
Pietro Antonio Foichus fu Bernardo di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 686
687. "Finium et quietationum instrumentum".
1679 giugno 15, Chiavenna, "in stupha hospitii fratrum de Lupis"
Guberto Salice fu Guberto di Soglio libera la comunità di Piuro, per la quale agisce Francesco Vertemate fu Carlo, di capitale e fitti di instrumento di censo 1656 maggio 22 imposto dalla vicinanza di Santa Croce a favore della chiesa di Santa Croce(1) e ceduto da detta chiesa al Salice, per il prezzo di lire 2772 terzuole buona moneta di Chiavenna.
Notaio Battista Vicedomini fu Vincenzo di Valtellina, abitante a Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 6 num. rec.
Note: 1. L'instrumento di censo è stato utilizzato dalla vicinanza di Santa Croce per pagare parte del palazzo della ragione che nella divisione di debiti della comunità di Piuro fatta l'anno 1650 era toccata a detta vicinanza.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 687
688. "Asegnationis instrumentum".
1679 agosto 16, Piuro, "nella piazza verso sera alle case de Roganti"
Francesco Vertemate fu Carlo, deputato della comunità di Piuro, assegna alla chiesa di S. Antonio di Savogno, rappresentata dal sindaco Giovanni Sucietto, agente anche a nome dell'altro sindaco Simone Rogantino, con l'assistenza del canonico Giovan Pietro della Clara, vicecurato di detta chiesa, il diritto di riscuotere capitali e fitti dovuti da abitanti diversi di Savogno(1) alla comunità di Piuro per il taglione gettato il 1678 novembre 29, per il prezzo di lire 3626 soldi 10 moneta curta di grida, da utilizzare a saldo dei debiti contratti con detta chiesa.
Pietro Antonio Foichus fu Bernardo di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 8 num. rec.
Note: 1. Fra detti abitanti figurano anche gli eredi fu Rocco Tamagno, abitanti a Venezia.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 688
689. "Retrovenditionis ac finis instrumentum".
1679 settembre 12, Coira, "in hospitio Crucis albae"
Saturnino Zaffio fu Nicoḷ di Soglio, ministro della città di Coira, libera la comunità di Piuro, per la quale agisce Giovan Pietro della Clara fu Lorenzo, della somma di doppie 25 d'Italia e filippi 80, derivante da instrumento di censo 1668 luglio 13 a rogito Bernardo Foicho, per il prezzo di lire 3026 sesini 13 bonificate a Maria, vedova del fu Lorenzo Tognana, ed al figlio Lorenzo Tognana in deduzione del taglione da questi dovuto alla comunità di Piuro.
Notaio Florio de Pellizzari fu Florio, di Langvisen, abitante a Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 689
690. "Assegnationis venditionisque instrumentum".
1679 novembre 10, Gordona, "nella stua della casa di me notaro"
Giovanni de Righi fu Giovanni di Gordona, con l'assistenza del notaio rogatario, suo procuratore, assegna alla chiesa della Madonna Santissima di Prosto, per cui agisce detto notaio, su delega del sindaco Paolo Poletti, il diritto di riscuotere dalla comunità di Piuro la somma di doppie 18 di Spagna e relativi fitti a lui spettanti in seguito alla divisione con i coeredi del fu Antonio Foicho, e da lui assegnati alla chiesa di Prosto a saldo del debito contratto con Antonio Gianinallo, abitante a Praga.
Domenico Thabaccus fu Giovanni di Gordona, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 690
691. "Venditionis et assegnationis instrumentum".
1679 dicembre 29, Cortinaccio di Piuro, "nella stuva da basso nel palazzo del dottor Francesco Vertemate"
Francesco Vertemate fu Carlo, deputato dalla comunità di Piuro, assegna a Maria Jacomella fu Antonio, agente con il consenso del marito Pietro Tognana fu Battista, di Aurogo, e del fratello Antonio Jacomella, il diritto di riscuotere dal marito Pietro Tognana la somma di lire 2388 "bona moneta curta di crida" da quest'ultimo dovuta alla comunità per il taglione impostogli, che cede in pagamento di capitale e fitti di instrumenti di censo contratti dalla comunità.
Pietro Antonio Foicho fu Bernardo di Piuro, notaio di Chiavenna.
cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 691
692. "Retrovenditionis instrumentum".
1680 luglio 3, Cortinaccio di Piuro, "in aula maiori domus de Vertemate"
Lorenzo Motessa fu Lorenzo di Piuro, padre del notaio rogatario, retrovende alla comunità di Piuro, per la quale agisce il dottor Francesco de Vertemate fu Carlo, i capitali e fitti di due instrumenti di censo contratti dalla comunità con detto venditore, per il prezzo di lire 2344 e sesini 2 moneta di grida, utilizzate in detrazione del taglione dovuto dal Motessa alla comunità di Piuro.
Lorenzo Motessa di Lorenzo di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.; bianche cc. 3-4
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 692
693. "Obligationis instrumentum".
1685 gennaio 17, Chiavenna, "... nel quartiere de Montano"
Il notaio rogatario Pietro Soldano di Piuro si impegna con Vincenzo Vicedomini fu Battista, di Chiavenna, per la somma di lire 447 terzuole, da versarsi entro otto anni al fitto annuo del 5 per cento, utilizzata per pagare il salario ai consoli di giustizia di Chiavenna ed a Giovan Antonio Pino, notaio, in occasione della sua nomina a notaio.
Pietro Soldano fu Francesco di Piuro, notaio di Chiavenna.
Seguono note: 1685 dicembre 3 di Vincenzo Vicedomini attestante la cessione di capitale e fitti del presente instrumento a Giovan Pietro Segnero di Francesco, di Sant'Abbondio; 1690 dicembre 19 con cessione dell'instrumento dallo stesso Segneri all'Ospitale dei poveri di Piuro; e 1741 giugno 26 del notaio Giovanni Foico attestante il rogito di un instrumento di vendita fatto dagli eredi fu Antonio Soldano fu Francesco, di Prosto, all'Ospitale dei poveri di Piuro a saldo della presente obbligazione.
Allegata stima 1714 maggio 15 di Giovan Pietro Rogante, stimatore giurato di Piuro, su istanza dell'Ospitale di Piuro a pregiudizio di Francesco Soldano.
Atto singolo cart., cc. 5 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 693
694. "Locationis instrumentum".
1686 febbraio 14, Chiavenna, "in stupha superiori domus notarii"
Vincenzo de Vertemate fu Nicoḷ, procuratore generale del governatore Giovanni Salice, di Cicer, abitante a Tirano, dà in locazione per 25 anni a Giovan Pietro Curto fu Giovanni ed a Giovanni del Curto fu Sebastiano alcuni appezzamenti di terra situati nel territorio di Piuro in località Crana, "alla Scalascia", "nelle Scattini" e Borzi al prezzo di brente 2 di vino da consegnarsi ogni anno durante il periodo della vendemmia.
Notaio Filippo Greco fu Bernardo di Chiavenna.
Atto singolo, cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 694
695. "Instrumentum venditionis".
1689 luglio 21, Chiavenna, "in cubiculo super aulam domus heredum Dominici Vanossi"
Il governatore Giovanni Salice fu Rodolfo, di Cicer, abitante in Tirano, agente per sè e per i cointeressati nell'affare, vende alla comunità di Piuro, per la quale agiscono Giovan Pietro del Re, console, Giovan Pietro Motallo, viceconsole, e Pietro Antonio Foicho, deputato, i beni stabili e livelli esistenti nel territorio di Piuro, pervenuti al padre Rodolfo per due instrumenti di vendita, al prezzo da definirsi in base alla valutazione di Francesco de Vertemate, arbitro eletto dalle parti, da utilizzare in pagamento del taglione dovuto dal governatore Salice alla comunità di Piuro.
Giovan Pietro Segnero di Francesco di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 3 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 695
696. "Obligationis instrumentum".
1692 febbraio 22, Chiavenna, "in contrata de Montano ad sanctum Petrum"(1)
Bernardo Battistone fu Giovan Pietro della Roncaglia di Piuro, agendo per sè e per i fratelli Giovan Pietro e Cristoforo Battistone, suoi nipoti e con lui in comunione di beni, si impegna con il podestà Giovanni Antonio Buol fu Ulderico, di Parpano, per la somma di lire 310, oltre al fitto annuo del 4 per cento, da utilizzare a saldo di un instrumento di vendita stipulato dal podestà Buol in suo favore.
Lorenzo Motessa fu Lorenzo di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Note: 1. Actum completo: "in porticu terraneo palatii iuris, siti in contrata de Montano ad sanctum Petrum".
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 696
697. "Mandati spetialis instrumentum".
1694 gennaio 7, Tirano, "in hippocausto domus habitationis gubernatoris"
Il capitano Giovanni à Salis fu Rodolfo, di Cicero, già governatore di Valtellina ed abitante a Tirano, nomina il figlio Giovan Stefano, cavaliere della Croce d'oro, a proprio procuratore per anni uno, prorogabili, con il mandato di conseguire dalla comunità di Piuro la somma di lire 6720 moneta corrente di Chiavenna a lui dovuta per arbitramento 1689 settembre 7 a rogito notaio Giovan Pietro Segnero.
Giorgio Scalvezzari fu Dionisio di Tirano, notaio di Valtellina.
Copia autentica 1694 gennaio 11 Bernardo Foicho, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 697
698. "Obligationis instrumentum".
1694 dicembre 16, Piuro, "alle case de Bassani"(1)
Giuseppe del Teffano fu Giovanni, di Borzo, si impegna con la comunità di Piuro, rappresentata dal console Giovan Andrea Abisso e dal viceconsole Giovan Pietro Foicho, per la somma di lire 850 terzuole, da pagarsi entro dieci anni al fitto annuo del 4 per cento, a pagamento di un instrumento di vendita stipulato con la comunità il giorno stesso.
Bernardo Foicho di Pietro Antonio di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Note: 1. Actum completo: "nella stuva superiore esistente nella casa nova di domino Pietro Antonio Foicho, padre di me notaro infrascritto, sita alle case de Bassani".
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 698
699. "Cedola".
1694 dicembre 29, Piuro, "in Roncaglia"
Il consiglio ordinario della comunità di Piuro informa della vendita di due pezze di prato con piante di salici e moroni site in località "alli piedi della Rovina", al prezzo base di filippi 325, disponendo che le offerte debbano essere presentate a Giovan Andrea Abisso, console della comunità, entro il 31 dicembre 1694.
Notaio Pietro Antonio Foicho.
Segue nota 1694 dicembre 30 attestante l'affissione di quattro copie della cedola "alli soliti lochi" di Prosto, Sant'Abbondio, Savogno e Santa Croce ad opera di Antonio Parino, pubblico servitore.
Il notaio Foicho si sottoscrive.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 699
700. "Venditionis ac obligationis instrumentum".
1695 febbraio 8, Prosto di Piuro, "nella casa heredi Giorgio Foicho"
Giovan Andrea Abisso, console, Giovan Pietro Foicho, viceconsole, e Francesco de Vertemate, deputati della comunità di Piuro, vendono ai fratelli Pietro Antonio e Giorgio Foicho fu Giorgio una pezza di terra prativa, cespediva e sassiva situata in Piuro ai piedi della Rovina "di dentro della Giustizia", per il prezzo di filippi 421, per i quali si impegnano con la comunità promettendo di pagare tale somma, con relativo interesse annuo del 3 per cento, entro il termine di 10 anni
Bernardo Foicho di Pietro Antonio di Piuro, notaio di Chiavenna.
Segue nota 1725 giugno 6 del notaio Bernardo Foicho attestante il rogito di un instrumento di vendita, assegno ed obbligo a pagamento di capitale e fitti del presente atto.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 700
701. Estratto.
post 1683
Elenco degli appezzamenti di terra dei beni della Triulzia spettanti alla comunità di Piuro contenuti nell'instrumento di locazione 1683 luglio 12, rogato dal fu Pietro Antonio Foicco, notaio.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 701
702. "Obligationis instrumentum".
1706 febbraio 3, Piuro, "nel locho di Bassano"
Giovan Pietro Foicho fu Giovan Pietro, di Cortinaccio, si impegna con la comunità di Piuro, rappresentata dal console Gaudenzio di Cienni fu Antonio, a pagare entro 2 anni la somma di lire 689 soldi 16 e denari 6 moneta di Milano, oltre al fitto annuo del 4 per cento, di cui è debitore per resti dei conti del suo consolato degli anni 1703, 1704 e 1705.
Pietro Antonio Foicho fu Bernardo di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 702
703. "Locationis instrumentum".
1707 luglio 27, Cortinaccio di Piuro, "nella strada atachata alla chiesa dell'Incoronata..."(1)
Gaudenzio di Cienni fu Antonio, console di Piuro, cede in locazione per 5 anni ad Agostino Giovanetto di Casenda di Samolaco, agente anche a nome dello zio Agostino Andreolo, i beni tenuti dalla comunità di Piuro nel Piano, consistenti nei prati "alla Vignola, ali Mazucho, la Ciesurassa e la Taurina", per il fitto annuo di filippi 6, con sigurtà di Giovanni Rodli fu Giovanni di Samolaco, abitante a Chiavenna.
Bernardo Foicho di Pietro Antonio di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 3 num. rec.
Note: 1. Actum completo: "nella strada atachata alla chiesa dell'Incoronata, sotto gli pallazo de signori Vertemati".
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 703
704. "Obligationis instrumentum".
1711 giugno 16, Piuro, "nella casa d'habitazione Andrea Scartazzi"
Cristoforo Batistone fu Cristoforo di Roncaglia, console della comunità di Piuro, si impegna con Andrea Scartazzi fu Tomaso, di Bondo, abitante a Piuro, agente anche a nome dei suoi eredi e successori, per la somma di doppie 21 di Spagna, che il citato console si impegna a restituire entro 10 giorni con l'interesse annuo del 4 per cento.
Pietro Antonio Foicho fu Bernardo di Piuro, notaio di Chiavenna.
Segue confesso 1711 ottobre 12 di Andrea Scartazzi attestante la riscossione di capitale e fitti del presente instrumento.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 704
705. "Instrumentum obligationis".
1711 luglio 24, Prosto di Piuro, "in aula domus heredum Giorgii Foici"
Antonio Frasam fu Battista e la moglie Maria Maddalena Fontana fu Giovan Maria, quest'ultima agente con il consenso del marito e del fratello Giovan Battista Fontana, si impegnano con le comunità di Piuro e Villa, rappresentate dai rispettivi consoli Cristoforo Battistone e Orsino Foladore, a pagare in tre rate, al primo i due terzi ed al secondo un terzo della somma di lire 427 e sesini 6 corrisposta dalle suddette comunità all'ufficio del podestà Antonio Cleopat per le spese dei processi formati contro i fratelli Battista e Anna Maria, figli di detti coniugi Frasami.
Giovan Pietro Segnerus fu Francesco di Piuro, notaio di Chiavenna.
Segue nota 1729 novembre 18 del notaio Giovanni Foici attestante la nullità del presente atto, data la stipulazione di un altro instrumento di obbligazione.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 705
706. "Aestimationis instrumentum".
1711 agosto 11, Piuro, "... nella Rovina del già Piuro"(1)
Giovan Battista Polletta di Cortinaccio e Pietro Jacomella di Aurogo, stimatori giurati della comunità di Piuro, su istanza della comunità ed in adempimento al precetto del podestà Giovanni Lucio Smid del 1711 luglio 17, stimano alcuni appezzamenti di terra situati in Piuro di proprietà di Lorenzo Mottessa fu Lorenzo di Cortinaccio, che poi vendono al prezzo di lire 7033 e sesini 8 moneta di grida, da utilizzarsi a saldo di capitale e fitti dovuti da detto Mottessa alla comunità per l'anno 1708.
Pietro Antonio Foicho fu Bernardo di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 10 num. rec.
Note: 1. Actum completo: "nel prato sia regresso esistente fra mezzo la strada imperiale et il fiume Mera ali Ponte grande nella Rovina del già Piuro".
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 706
707. "Locatione".
1713 gennaio 23, Prosto
Pietro Antonio Foicho, console di Piuro, cede in locazione per 10 anni ai fratelli Giovanni Donato, Giovanni e Giacomo Rodli fu Giovanni, di Samolaco, gli effetti della Triulzia spettanti alla comunità di Piuro per il fitto annuo di filippi 5, con patto di detrazione in caso di inondazione.
Il console Foicho e Giacomo Rodli, per i fratelli, si sottoscrivono.
cart., cc. 2
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 707
708. "Vendictionis instrumentum".
1717 dicembre 20, Cortinaccio di Piuro, "nella stua maggiore terranea dell palazzo Vertema"
Giovan Battista e Pietro Antonio Lorenzino fu Bernardo, della vicinanza di Prosto, agenti anche a nome dei loro fratelli Paolo Antonio e Bernardo e della sorella Caterina, in comunione di beni e abitazione, vendono alla comunità di Piuro, per essa stipulante il console Luigi Vertema, una pezza di terra vignata, cespediva e sassiva sita in Piuro "alla Speciera" per il prezzo di lire 422 e mezza moneta di Milano, in base alla valutazione di Giovan Antonio Jacomella, stimatore giurato, e con l'approvazione di Benedetto Farovino, confidente assunto dalle due parti; somma della quale versano lire 370 al capitano Pietro Antonio Foicho in deduzione di debiti contratti da detti Lorenzini con i signori Foichi.
Notaio Pietro Soldano, di Chiavenna.
Copia autentica 1720 dicembre 31, Tommaso Hermanii fu Giovan Maria di Val San Giacomo, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.; bianca c. 4
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 708
709. "Obligationis instrumentum".
1723 giugno 16, Chiavenna, "nella stua maggiore superiore nella casa Antonio Salice"
Nicoḷ de Vertemate fu Vincenzo, console e deputato del consiglio della comunità di Piuro, si impegna con il vicario Antonio Salice fu Antonio di Soglio per la somma di doppie 38 di Spagna, oltre al fitto annuo di lire 47 e mezzo moneta di Milano, da utilizzare per il pagamento del salario di Giacomo Sievi, già podestà della giurisdizione di Piuro.
Bernardo Foicho fu Pietro Antonio di Piuro, notaio di Chiavenna.
Segue nota 1725 dicembre 13 del notaio Bernardo Foicho attestante il rogito di un instrumento di confesso fatto da Antonio Salice alla comunità di Piuro a pagamento di capitale e fitti della presente obbligazione.
Allegato elenco delle spese sostenute dalla comunità di Piuro a saldo dell'obbligazione con Antonio Salice e contenute nell'instrumento di confesso rogato da Bernardo Foicho.
Atto singolo cart., cc. 3 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 709
710. "Instrumentum quietationis et assegnationis".
1724 aprile 4, Roncaglia di Piuro, "in stupha domus heredum Petri Antonii Foichi"
Il capitano Ercole Pestalozzi di Coira, a nome di suo padre Guberto, libera la comunità di Piuro, rappresentata dal console Giovan Pietro Poletta, della somma di lire 1260 e mezzo moneta di grida, a saldo dei crediti a lui spettanti, oltre al diritto di riscuotere filippi 50 dagli eredi di Giovan Pietro Zarucho per un'obbligazione da quest'ultimo contratta con detta comunità.
Giovan Pietro Segnerus fu Francesco di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 710
711. "Locatione".
1724 maggio 14, Piuro
Giovan Pietro Poletta, console di Piuro, e Nicoḷ de Vertemate, deputati dal consiglio ordinario, cedono in locazione per anni 12 ai fratelli Giacomo e Giovan Donato Rodli fu Giovanni di Samolaco la parte dei beni denominati della Triulza spettanti alla comunità di Piuro, per il fitto annuo di filippi 5 e mezzo, con patto di detrazione in caso di inondazione.
Le parti si sottoscrivono.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 711
712. "Extimationis instrumentum".
1724 luglio 7, Prosto di Piuro, "nella bottega di mezzo nella casa eredi Antonio Scala"
Giovan Battista Poletta fu Paolo ed il notaio rogatario, stimatori giurati della comunità di Piuro, su istanza della comunità e conformemente al precetto di preconizzamento 1724 aprile 26 del podestà Daniele de Pelizari, stimano una pezza di terra gandiva, giaveriva e vignata, devastata dalla Valedrana, sita in Piuro "di dentro delle case de Dossi", di proprietà degli eredi Giovanni Signorelli, che poi vendono alla comunità per il prezzo di lire 310 moneta di grida da utilizzarsi a saldo del taglione del 1678 e dei fitti maturati dovuti da detto Signorello alla comunità.
Bernardo Foicho fu Pietro Antonio di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 6 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 712
713. "Aestimationis instrumentum".
1724 luglio 7, Prosto di Piuro, "nella bottega di mezzo nella casa eredi Antonio Scala"
Giovan Battista Poletta fu Paolo ed il notaio rogatario, stimatori giurati della comunità di Piuro, su istanza della comunità e conformemente al precetto di preconizzamento 1724 aprile 26 del podestà Daniele de Pelizari, stimano i beni dei fratelli Battista, Pietro Antonio, Anna, Caterina e Orsola Losio fu Orsola fu Antonio del Re di Santa Croce, analiticamente descritti nel documento, che poi vendono alla comunità di Piuro per il prezzo di lire 7032 moneta di grida, da utilizzarsi a saldo del taglione imposto l'anno 1678 e dei fitti maturati dovuti da detti eredi del Re alla comunità.
Bernardo Foicho fu Pietro Antonio di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 8 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 713
714. "Aestimationis instrumentum".
1724 luglio 7, Prosto di Piuro, "nella bottega di mezzo nella casa eredi Antonio Scala"
Giovan Battista Poletta fu Paolo ed il notaio rogatario, stimatori giurati della comunità di Piuro, su istanza della comunità e conformemente al precetto di preconizzamento 1724 aprile 26 del podestà Daniele de Pelizari, stimano alcuni beni di Giovan Maria del Re fu Giovan Maria, erede del fu Lorenzo Tognana detto Piatto siti in Santa Croce e Bregalone, che poi vendono alla comunità di Piuro per il prezzo di lire 976 moneta di grida, da utilizzarsi a saldo del taglione del 1678 e dei fitti maturati dovuti da detto del Re alla comunità di Piuro.
Bernardo Foicho fu Pietro Antonio di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 6 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 714
715. "Livelli instrumentum".
1724 dicembre 11, Piuro, "... nella contrada de Bassani"
Giovan Pietro Poletta fu Paolo di Cortinaccio, console di Piuro, cede a titolo di livello perpetuo a Melcher Zuani fu Melcher di Soglio, abitante a Santa Croce, due appezzamenti di terra situati a Santa Croce "al Cantone" e "di dietro il palazzo della raggione", per il fitto annuo di lire 10 moneta di grida, con possibilità per detto Zuani di poter redimere il fitto livellare pagando subito la somma di lire 234 soldi 8 moneta di grida.
Bernardo Foicho fu Pietro Antonio di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 715
716. "Livelli instrumentum".
1724 dicembre 11, Piuro, "... nella contrada de Bassani"
Giovan Pietro Poletta fu Paolo di Cortinaccio, console di Piuro, cede a titolo di livello perpetuo a Tommaso de Pedrini fu Giovanni, di Santa Croce, alcuni appezzamenti di terra situati in Santa Croce "al Novario, al Novello, al Cantone, alla Selvetta" per il fitto annuo di lire 47 moneta di grida, con possibilità di riscatto di tale fitto livellare pagando subito la somma di lire 1172.
Bernardo Foicho fu Pietro Antonio di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 716
717. "Livelli instrumentum".
1724 dicembre 12, Piuro, "... nella contrada de Bassani"
Giovan Pietro Poletta fu Paolo di Cortinaccio, console di Piuro, cede a titolo di livello perpetuo a Battista Losio fu Antonio di Santa Croce, alcuni appezzamenti di terra situati in Santa Croce "alli Novarii, al Cantone e alla Vignola", per il fitto annuo di lire 19 moneta di grida, con possibilità di riscatto di tale fitto livellare pagando subito la somma di lire 469.
Bernardo Foicho fu Pietro Antonio di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 717
718. "Livelli instrumentum".
1724 dicembre 12, Piuro, "... nella contrada de Bassano"
Giovan Pietro Poletta fu Paolo di Cortinaccio, console di Piuro, cede a titolo di livello perpetuo a Orsola Losio fu Antonio di Santa Croce, agente con il consenso del fratello Battista, alcuni appezzamenti di terra situati in Santa Croce, "al Brolio, al Novario di cima e al Novario di basso", per il fitto annuo di lire 9 soldi 7 moneta di grida, con possibilità di riscatto di tale fitto livellare pagando subito la somma di lire 234.
Bernardo Foicho fu Pietro Antonio di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 3 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 718
719. "Livelli instrumentum".
1724 dicembre 12, Piuro, "... nella contrada de Bassani"
Giovan Pietro Poletta fu Paolo di Cortinaccio, console di Piuro, cede a titolo di livello perpetuo a Battista del Re fu Giovan Pietro di Santa Croce, agente anche per la figlia Orsola, alcuni appezzamenti di terra situati in Santa Croce, "alla Camanna, alla sponda del Cantone, al Novario di cima" ed in Aurogo, "al campo di mezzo", per il fitto annuo di lire 27 moneta di grida, con possibilità di riscattare tale fitto livellare pagando subito la somma di lire 662.
Bernardo Foicho fu Pietro Antonio di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 719
720. "Livelli instrumentum".
1724 dicembre 12, Piuro, "... nella contrada de Bassani"
Giovan Pietro Poletta fu Paolo di Cortinaccio, console di Piuro, cede a titolo di livello perpetuo ad Antonio Tognana fu Pietro di Aurogo, agente anche per i figli da lui avuti dal primo matrimonio con la fu Caterina Losio fu Antonio, alcuni appezzamenti di terra situati nella vicinaza di Santa Croce "al Novario di cima, alla Vignola e al Cantone" per il fitto annuo di lire 9 soldi 10 moneta di grida, con possibilità di poter riscattare tale fitto livellare pagando subito la somma di lire 234 soldi 10.
Bernardo Foicho fu Pietro Antonio di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 720
721. "Obligationis instrumentum".
1724 dicembre 12, Piuro, "... nella contrada de Bassano"
Battista del Re fu Giovan Pietro, di Santa Croce, si impegna con la comunità di Piuro, rappresentata dal console Giovan Pietro Poletta, per la somma di lire 510 moneta di grida, oltre al fitto annuo del 4 per cento, che rappresentano gli interessi stimati sui beni della figlia Orsola, per il periodo in cui questa si trovava sotto la sua patria potestà.
Bernardo Foicho fu Pietro Antonio di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 13, s. 6, fasc. 721
722. "Venditionis instrumentum".
1725 gennaio 13, Piuro, "nella piazza avanti la casa di detto Pietro Battistone"
Pietro Battistone fu Cristoforo, di Prosto di Piuro, curatore dei beni dei nipoti eredi fu Cristoforo Battistone, vende alla comunità di Piuro, per la quale agisce il console Pietro Poletta, una stalla con fienile, corte, orto e vigna giacenti in Piuro "alla Giustitia" per il prezzo di lire 1184 di parpagliole tre per lira, come da stima effettuata dal notaio rogatario, confidente delle parti, da utilizzare a pagamento di debiti contratti da detti eredi verso gli eredi fu vicario Antonio Salice e gli eredi fu capitano Pietro Antonio Foicho.
Bernardo Foicho fu Pietro Antonio di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 722
723. "Venditionis instrumentum".
1725 gennaio 18, Piuro, "... nella contrada de Bassani"
Giuseppe Foicho di Bernardo, della contrada de Bassani di Piuro, curatore dei beni degli eredi fu Giovan Battista Serta, [in presenza di Iosia de Pelizari, assistente di Daniele de Pelizari, podestà della giurisdizione di Piuro], vende alla comunità di Piuro, per la quale agisce il console Giovan PIetro Poletta, una pezza di terra selvata, prativa, ortiva e giardiniva con annesse casa, stalla e fienile per il prezzo di lire 1743 e sesini 8 moneta di grida da parpagliole 4 per lira, conformemente alla stima effettuata dal notaio rogatario, da utilizzare in pagamento del taglione imposto dalla comunità l'anno 1678 sopra l'estimo dei suddetti eredi Serta, e dei relativi fitti.
Bernardo Foicho fu Pietro Antonio di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.; bianca c. 4
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 723
724. "Livelli instrumentum".
1725 gennaio 18, Piuro, "... nella contrada de Bassani"
Giovan Pietro Poletta fu Paolo di Cortinaccio, console di Piuro, in presenza di Iosia de Pelizari, assistente di Daniele de Pelizari, podestà della giurisdizione di Piuro, cede a titolo di livello perpetuo ai fratelli Francesco e Giuseppe Segneri di Giovan Pietro, di Sant'Abbondio, due pezze di terra con casa, stalla e fienile, situate nel territorio della Rovina "alli Montani" e al "prato grande", per il fitto annuo di lire 36 moneta di Milano, con possibilità di riscatto di tale fitto livellare pagando subito la somma di lire 1121 soldi 9.
Bernardo Foicho fu Pietro Antonio di Piuro, notaio di Chiavenna.
Segue nota 1794 dicembre 30 "more notariorum" del notaio Giuseppe Antonio Vanone attestante il rogito di un instrumento di vendita fatto da Giovan Battista Segneri fu Giuseppe alla comunità di Piuro, ad estinzione del presente livello.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 724
725. "Obligationis instrumentum".
1727 agosto 1, Chiavenna, "nella sala terranea della bottega del predetto Pietro Pedretti"
Giovan Battista Poletta, console di Piuro, agendo a nome della comunità, si impegna con Pietro Pedretti di Pietro, dei Monti di S. Bernardo, abitante a Chiavenna, per la somma di lire 969 moneta di Milano, oltre al fitto annuo del 4 per cento, da utilizzare per pagare la propria porzione delle spese sostenute dal contado nella causa mossa dal commissario Albertini per la sosta della Ripa.(1)
Giovanni Foichus fu Giovan Pietro di Piuro, notaio di Chiavenna.
Segue confesso 1731 febbraio 8 di Pietro Pedretti attestante l'avvenuta riscossione da Giovan Pietro Roganto, console di Piuro, di capitale e fitti della presente obbligazione.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Note: 1. Nelle premesse della obbligazione, si fa riferimento ai vantaggi derivati al Capitolo di Piuro dalla causa della Ripa "stante che la raggione della medema Ripa è hora a dispositione del medemo reverendo Capitolo", al quale viene percị chiesto di contribuire alle spese per detta causa.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 725
726. "Obligationis instrumentum".
1729 novembre 18, Cortinaccio di Piuro, "nella stua maggiore terranea del palazzo Vertemate"
I fratelli Giovan Battista e Anna Maria Frasami fu Antonio, della vicinanza di Crotti e Maina di Chiavenna, quest'ultima vedova del fu Antonio Gianinalli delle case de Bassani di Piuro, agente con il consenso del figlio Giovan Antonio, si impegnano con le comunità di Piuro e Villa, rappresentate rispettivamente dal console Giovan Battista Lisignolo e dal cancelliere Giovan Battista d'Allegri, per la somma di talleri 36, oltre al fitto annuo del 4 per cento, da pagarsi per due terzi a Piuro, per un terzo a Villa, a saldo di capitale e fitti di instrumento d'obbligazione 1711 luglio 24.
Giovanni Foicus fu Giovan Pietro di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 726
727. "Obligationis instrumentum".
1733 febbraio 25, Piuro, "... nella contrada de Bassani"
Giovan Antonio Pasino, console di Piuro, si impegna con Giuseppe del Re fu Pietro, di Santa Croce, per la somma di lire 411 e soldi 11 moneta di Milano, oltre al fitto annuo del 4 per cento, da utilizzare a pagamento del resto del conto consolare da detto del Re presentato il 1731 febbraio 18 e per la partita non riscossa dovuta dagli eredi di Pietro Antonio Foicho.
Bernardo Foicho fu Pietro Antonio di Piuro, notaio di Chiavenna.
Seguono: nota 1733 marzo 2 del notaio Foicho attestante l'assegnazione del presente obbligo agli eredi fu capitano Francesco de Vertemate; confesso 1785 agosto 30 di Fedele de Vertemate Franchi, deputato della comunità di Piuro, per ricevuta di somma da Francesco de Vertemate Franchi; nota 1788 giugno 14 di Francesco Placido de Vertemate comprovante l'avvenuta estinzione dei conti tra detti eredi Vertemate e la comunità di Piuro.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 727
728. "Obligationis instrumentum"
1733 maggio 28, Cortinaccio di Piuro, "nella stuva del palazzo de Vertemate"
Giovan Antonio Pasino di Lorenzo, console di Piuro, agente a nome della comunità, si impegna con la chiesa collegiata di Santa Maria di Prosto, rappresentata dall'arciprete Nicoḷ de Vertemate, per la somma di lire 500 moneta imperiale di Milano, oltre al fitto annuo del 4 per cento.
Bernardo Foicho fu Pietro Antonio di Piuro, notaio di Chiavenna.
Segue nota 1772 maggio 18 del notaio Pierantonio Poletta attestante l'assegnazione del presente instrumento alla Cappellania di S. Giuseppe in Cranna e di S. Anna in Valle di Lei.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 728
729. "Obligationis instrumentum".
1734 maggio 15, Prosto
Pietro Gianolo fu Sebastiano, di Serlone di Piuro, si impegna con la comunità di Piuro, rappresentata dal console Giovanni de Cienni fu Gaudenzio, promettendo di pagare entro due anni il capitale di filippi 18 ed il fitto annuo del 4 per cento, a saldo delle spese processuali e relativo bando seguiti nell'anno 1727 contro Francesco, suo figlio, sotto l'ufficio del podestà Giovanni Guberto Rodolfo Salice.
Bernardo Foicho fu Pietro Antonio di Piuro, notaio di Chiavenna.
N. 3 originali.
Atto singolo cart., cc. 10 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 729
730. "Locatione".
1736 maggio 18, Chiavenna
Pietro Antonio Poletta di Giovan Battista, console di Piuro, cede in locazione per anni 9 a Giovan Donato Rodli fu Giovan Donato ed a Giovanni Rodli fu Giacomo, di Samolaco, i beni spettanti alla comunità di Piuro denominati della Triulza situati in Samolaco nel piano di Mezzola, per il fitto annuo di lire 31 e sesini 10 moneta imperiale di Milano.
Le parti contraenti ed i testimoni si sottoscrivono.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 730
731. "Cautionis instrumentum"
1738 luglio 17, Piuro, "nella piazza tra la chiesa collegiata e la fabrica dell'Ospitale de poveri"
Giovan Pietro Poletta fu Paolo, console di Piuro, agente a nome della comunità, stipula cauzione con la chiesa collegiata di Santa Maria di Prosto, rappresentata da Nicoḷ Stampa, canonico e sindaco tesoriere, e con la Cappellania delle miniere eretta in detta chiesa, rappresentata dal cappellano Giuseppe Abissi, per la somma di lire 332 soldi 15 denari 10 con la chiesa, di lire 262 e soldi 10 moneta imperiale di Milano con la Cappellania, per un totale di lire 595 soldi 5 denari 10, oltre al fitto annuo del 4 per cento, da utilizzare a pagamento del salario del podestà Bernardo Franchina.
Notaio Giovanni Foicho di Piuro.
Segue nota 1772 giugno 26 del notaio Pietro Antonio Poletta attestante l'assegnazione del presente instrumento alla Cappellania di S. Giuseppe in Cranna e di S. Anna in Valle di Lei.
N. 2 copie autentiche: 1772 giugno 26, Pietro Antonio Poletta fu Giovan Battista di Piuro, notaio di Chiavenna; 1802 dicembre 23, Filippo Foico, notaio di Piuro e di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 9
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 731
732. "Instromento di confessione".
1739 luglio 8, Cortinaccio di Piuro, "nella stuva terranea del palazzo de Vertemate"
Bartolomeo Jacomella fu Lorenzo di Santa Croce, a nome anche dei suoi coeredi, confessa di ricevere da Giovanni Orsino fu Giovan Antonio, di Dasile, console della comunità di Piuro, la somma di lire 942 e soldi 6 moneta imperiale di Milano, a saldo del debito contratto dalla comunità per una polizza stipulata nel 1730 maggio con sua moglie Domenica Jacomella e per la definizione del credito a lui spettante in seguito alla revisione del maneggio tenuto in occasione del suo consolato nell'anno 1737.
Giovan Battista Losio fu Antonio di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 732
733. "Locacione".
1744 dicembre 19, Piuro
Antonio Galleggione, console, ed il capitano Carlo de Vertemate Franchi, deputati della comunità di Piuro, cedono in locazione per tre anni al sergente Giovanni Rodlio fu Giacomo ed a Giovanni Rodlio fu Giovan Donato, di Samolaco, i beni spettanti alla comunità di Piuro denominati della Triulza situati nel piano di Mezzola nel comune di Samolaco, per il fitto annuo di lire 42 moneta di Milano, da consegnarsi ogni anno nel giorno di S. Martino, con patto di automatico rinnovo di triennio in triennio in assenza di preavviso di disdetta.
Le parti contraenti ed i testimoni si sottoscrivono.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 733
734. "Obligationis instrumentum"
1745 giugno 10, Cortinaccio di Piuro, "nella stuva terranea del palazzo de Vertemate Franchi"
Giovanni Trapolino fu Battista di Sant'Abbondio, console della comunità di Piuro, si impegna con Luigi de Vertemate Franchi fu Francesco, curatore dei figli del fu Filippo de Vertemate Franchi, per la somma di lire 401 soldi 6 e denari 8 moneta di Milano, oltre al fitto annuo del 3 e mezzo per cento, in restituzione di un prestito concessole da detto Luigi de Vertemate Franchi, utilizzate dalla comunità per pagare parte del salario del podestà di Piuro e per altre spese.
Giovanni Pasinus fu Sebastiano di Piuro, notaio di Chiavenna.
Segue nota 1788 giugno 14 di Placido de Vertemate Franchi attestante la definitiva estinzione di capitale e fitti del presente atto.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 734
735. "Locacione".
1748 dicembre 3, Chiavenna
Bartolomeo Jacomella fu Lorenzo, console di Piuro, cede in locazione per sei anni a Giovan Battista Vanolino fu Cristoforo e ad Agostino Baretta fu Silvestro di Samolaco i beni spettanti alla comunità di Piuro situati in Samolaco nel piano di Mezzola, denominati beni della Triulza, per il fitto annuo di lire 42 da consegnarsi ogni anno durante la festa di S. Martino, con patto di automatico rinnovo in assenza di preavviso di disdetta.
Le parti contraenti ed il notaio Giuseppe Foicho, testimone, si sottoscrivono.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 735
736. Obbligazioni.
1750 agosto 3 - 1787 giugno 6
Obbligazioni della comunità di Piuro, rappresentata dai rispettivi consoli ed agenti, con il dottor Giuseppe Foico fu Bernardo, di Piuro, e con il dottor Francesco Foico fu Giuseppe, di Piuro, da utilizzare a pagamento di debiti contratti dalla comunità.
N. 6 sottounità.
Filza cart., cc. 24 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 736
736.1. "Obligationis instrumentum".
1750 agosto 3, Prosto di Piuro, "nella stuva terranea della casa archipresbiterale"
Giovan Antonio Pasino fu Lorenzo, console di Piuro, agente a nome della comunità, si impegna con il dottor Giuseppe Foico fu Bernardo, di Piuro, per la somma di lire 1731 soldi 1 e denari 9 moneta di Milano, oltre al fitto annuo del 4 per cento, da utilizzare a pagamento del resto del conto consolare di detto Foico per l'anno 1749, per la parte dell'onorario dovuta al commissario Giovanni Gaudenzio de Salis de Sevis per la sua delegazione "sopra le strade", e per il salario di un anno del podestà Rodolfo de Jost.
Pietro Antonio Poletta fu Giovan Battista di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 3
Segnatura antica: "N. 1"
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 736/1
736.2. "Assegnationis instrumentum".
1752 novembre 13, Prosto di Piuro, "nella stuva archipresbiterale"
Sebastiano del Curto fu Giampietro, di Cranna, curatore della sorella Giacomina, assegna al dottor Giuseppe Foico fu Bernardo, di Piuro, il diritto di esigere dalla comunità di Piuro la parte della somma di zecchini 10, oltre al fitto annuo del 4 per cento, dovutagli in virtù di instrumento di obbligazione 1751 giugno 8; somma che detto Foico si impegna a corrispondere al dottor Giambattista Aureggio a pagamento delle spese occorse nella causa seguita nella curia di Como per la "liberazione delle promesse matrimoniali che si pretendevano fatte dalla detta Giacomina con Giovanni Pasino fu Bernardo", conformemente a delega avuta con decreto di Gasparo Scribar di Panadozzo, podestà della giurisdizione di Piuro.
Pietro Antonio Poletta fu Giovan Battista di Piuro, notaio di Chiavenna.
Allegata copia della obbligazione 1751 giugno 8, autenticata il 1841 settembre 6 dall'I.R. Archivio notarile provinciale di Sondrio.
Atto singolo cart., cc. 6
Segnatura antica: "N. 2"
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 732
736.3. "Obligationis instrumentum".
1756 giugno 23, Prosto di Piuro, "nella stuva verso sera della casa Foicho"
Giovan Antonio Orsino di Giovanni, console di Piuro, agente a nome della comunità, si impegna con il dottor Giuseppe Foico fu Bernardo, di Piuro, per la somma di lire 300 da parpagliole otto per lira, oltre al fitto annuo del 4 per cento, da utilizzare a pagamento del salario del podestà della giurisdizione di Piuro.
Pietro Antonio Poletta fu Giovan Battista di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 3
Segnatura antica: "N. 3"
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 736/3
736.4. "Obligationis instrumentum"
1761 marzo 2, Prosto di Piuro, "nella stuva della casa del creditore"
Giovan Pietro del Curto fu Pierantonio, console di Piuro, agente a nome della comunità, si impegna con il dottor Francesco Foico fu Giuseppe, di Piuro, per la somma di lire 280 soldi 18 denari 3 moneta di Milano, oltre al fitto annuo del 4 per cento, da utilizzare a saldo del credito vantato da detto Foico per il suo maneggio consolare dell'anno 1760.
Pietro Antonio Poletta fu Giovan Battista di Piuro, notaio di Chiavenna.
Allegato "conto dell'amministrazione e maneggio tenuto dal dottor Francesco Foico come stato console della magnifica communità di Piuro per l'anno 1760", sottoscritto dal deputato revisore Placido de Vertemate con nota del 1762 febbraio 24.
Atto singolo cart., cc. 4
Segnatura antica: "N. 4"
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 736/4
736.5. "Obligationis instrumentum"
1765 maggio 21, Prosto di Piuro, "nella stuva della casa del creditore"
Pierantonio Martinuccio fu Lorenzo, console di Piuro, agente a nome della comunità, si impegna con il dottor Francesco Foico fu Giuseppe, di Piuro, per la somma di lire 700 moneta di Milano, oltre al fitto annuo del 4 per cento, da utilizzare a pagamento del supplemento di salario del podestà della giurisdizione di Piuro e dei sindicatori.
Pietro Antonio Poletta fu Giovan Battista di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 3
Segnatura antica: "N. 5"
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 736/5
736.6. "Instrumentum obligationis"
1787 giugno 6, Prosto di Piuro, "nella stufa magiore della casa del creditore"
Lorenzo Siucietti fu Pietro Antonio e Pietro Antonio Martinuscio fu Lorenzo, di Piuro, agenti a nome della comunità, si impegnano con il dottor Francesco Foico fu Giuseppe, di Piuro, per la somma di lire 1375 e soldi 4, oltre al fitto annuo del 4 per cento, da utilizzare a pagamento dei crediti vantati da detto Foico per le spese sostenute nella causa vertente tra le comunità di Piuro e Villa, da una parte, e la comunità di Chiavenna e comuni liteconsorti, dall'altra.
Pietro Antonio Giovanoli fu Vittorio di Campodolcino, abitante a Chiavenna, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4
Segnatura antica: "N. 6"
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 736/6
737. "Instromento d'obligazione"
1753 giugno 2, Piuro, "nella stua maggiore terranea del palazzo de Vertemate Franchi"
Antonio Lisignolo fu Gianmaria, console di Piuro, a nome della comunità, si impegna con Caterina Lorenzino fu Francesco, vedova del cancelliere Giovanni Pasino di Prosto, agente con l'assistenza del suocero Sebastiano Pasino, per la somma di lire 610 moneta di Milano, oltre al fitto annuo del 4 per cento, pervenuta a detta Caterina da Palermo dal legato fu nobile Nicoḷ Curti Gialdino, da utilizzare a pagamento del salario di un anno del podestà.
Giambattista Losio fu Antonio di Piuro, notaio di Chiavenna.
Segue nota 1756 maggio 18 del notaio Losio attestante l'assegnazione del presente obbligo all'Ospitale dei poveri di Piuro.
Atto singolo cart., cc. 3 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 737
738. "Instromento d'obligo"
1754 luglio 30, Piuro, "nella stua maggiore terranea del palazzo de Vertemate Franchi"
Giampietro del Re fu Giuseppe, console di Piuro, con l'assistenza di Carlo de Vertemate Franchi e del dottor Giuseppe Foico, agenti a nome della comunità, si impegna con l'Ospitale dei poveri di Piuro, per il quale agisce il deputato reggente Francesco de Vertemate Franchi, per la somma di filippi 66, oltre al fitto annuo del 4 per cento, versata alla comunità da Giampietro del Curto, tesoriere dell'Ospitale, da utilizzare a pagamento della metà del salario del podestà.
Giambattista Losio fu Antonio di Piuro, notaio di Chiavenna.
Attosingolo cart., cc. 3 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 738
739. "Obligationis instrumentum"
1755 giugno 7, Piuro, "nella stuva magiore del palazo de Vertemate Franchi"
Lorenzo Martinucio fu Giovanni, console di Piuro, agente a nome della comunità, si impegna con l'Ospitale dei poveri di Piuro, per il quale agisce il deputato reggente Francesco de Vertemate Franchi, per la somma di filippi 80, oltre al fitto annuo del 4 per cento, versata alla comunità da Giampietro del Curto, tesoriere dell'Ospitale, da utilizzare a pagamento della metà del salario del podestà.
Giovan Giacomo de Allegris di Giovan Antonio di Villa, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 3 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 739
740. "Instromento d'obligo"
1757 giugno 20, Cortinaccio di Piuro, "nella stuva terranea maggiore del palazzo de Vertemate Franchi"
Pierantonio del Re fu Antonio, console di Piuro, agente a nome della comunità, si impegna con l'Ospitale dei poveri di Piuro, per il quale agisce il deputato reggente Carlo de Vertemate Franchi, per la somma di lire 1322 moneta di Milano, oltre al fitto annuo del 4 per cento, versata alla comunità da Francesco Foico, tesoriere dell'Ospitale, da utilizzare a pagamento del salario della sindicatura, della metà del salario di Pietro de Castelmuro, podestà del biennio passato, dei due terzi spettanti alla comunità per la prima giustizia e delle spese processuali occorse contro Giovanni Martinuccio fu Giacomo e Andrea Ramada fu Francesco di Prosto, "stati capitalmente banditi".
Giambattista Losio fu Antonio di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 3 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 740
741. "Instrumento di obligho".
1758 marzo 15, Cortinaccio, "nella sala teranea de nobili signori de Vertemate"
Giovan Battista del Re fu Pietro di Santa Croce, console di Piuro e agente a nome della comunità, si impegna con Stefano Sciuchetto fu Giovanni, console di Villa, per la somma di lire 1075 sesini 6, da restituirsi entro due anni al fitto annuo del 4 per cento, utilizzate a pagamento del console Giovan Antonio Orsini di Giovanni, di Dasile.
Giovan Battista Giorgetta fu Giorgio di Villa, notaio di Chiavenna.
Segue nota 1779 febbraio 6 del notaio Giuseppe Pellegretti attestante l'avvenuta estinzione dell'instrumento d'obbligo.
Atto singolo cart., cc. 2
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 741
742. "Obligationis intrumentum"(1)
1759 dicembre 29, Cortinaccio di Piuro, "nella stuva maggiore terranea del palazzo de Vertemate"
Antonio Lisignolo fu Gianmaria, console di Piuro, agente a nome della comunità, si impegna con l'Ospitale dei poveri di Piuro, per il quale agisce il deputato reggente Francesco de Vertemate Franchi, per la somma di filippi 50 da parpagliole 56 l'uno, oltre al fitto annuo del 4 per cento.
Pietro Antonio Poletta fu Giovan Battista di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 3 num. rec.
Note: 1. Il documento è datato "anno a nativitate millesimo septingentesimo sexto ... more notariorum", corrisponente all'anno 1659 del calendario gregoriano.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 742
743. "Obligationis instrumentum"
1760 agosto 5, Prosto di Piuro, "nella sala terranea della casa del console Foico"
Il dottor Francesco Foico fu Giuseppe, console di Piuro, agente a nome della comunità, si impegna con l'Ospitale dei poveri di Piuro, per il quale agisce il deputato reggente Francesco Placido de Vertemate Franchi, per la somma di lire 822 soldi 15 moneta di Milano, oltre al fitto annuo del 4 per cento, versata alla comunità da Pierantonio del Curto, tesoriere dell'Ospitale, da utilizzare a pagamento di confesso 1752 giugno 7 contratto con Bartolomeo Iacomella.
Pietro Antonio Poletta fu Giovan Battista di Piuro, notaio di Chiavenna.
Attosingolo cart., cc. 3 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 743
744. "Locazione".
1761 dicembre 10, Samolaco
Giovan Pietro del Curto, console di Piuro, in esecuzione allo stabilimento 1761 febbraio 24, cede in locazione per 6 anni al sergente Giovani Rodli fu Giacomo, a Giovanni del Giorgio fu Giorgio ed a Lorenzo Falzinella fu Giovan Antonio, tutti di Samolaco, i beni della Triulza di ragione della comunità di Piuro per il fitto annuo di lire 33 moneta di Milano, senza ribasso alcuno in caso di inondazione del fiume Mera.
Placido de Vertemate Franchi scrive per le parti.
Le parti contraenti ed i testimoni si sottoscrivono.
Allegata lettera 1761 marzo 15 del console Pietro del Curto al sergente Giovanni Rodli di Samolaco con proposta di rinnovo della suddetta locazione.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 744
745. "Obligationis intrumentum"
1761 dicembre 19, Piuro, "nella stuva maggiore terranea del palazzo de Vertemate"
Giampietro del Curto fu Pierantonio, console di Piuro, agente a nome della comunità, si impegna con l'Ospitale dei poveri di Piuro, per il quale agisce il deputato reggente Francesco Placido de Vertemate Franchi, per la somma di lire 880 moneta di Milano, oltre al fitto annuo del 4 per cento, versata alla comunità da Pierantonio del Curto, tesoriere dell'Ospitale, da utilizzare a pagamento di confesso 1752 giugno 7 contratto con Bartolomeo Iacomella.
Pietro Antonio Poletta fu Giovan Battista di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 3 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 745
746. "Venditionis instrumentum"(1)
1761 dicembre 30, Piuro, "nella stuva maggiore del palazzo de Vertemate"
Francesco Lisignolo fu Gianmaria, di Sant'Abbondio, agente per il figlio Francesco e con il consenso di Francesco de Vertemate, proprietario del bene, vende alla comunità di Piuro, per la quale agisce il console Giampietro del Curto fu Pierantonio, "passa" 6 di una pezza vignata sita nella Rovina di Piuro, servita per allargare la strada imperiale, per il prezzo di lire 21 di Milano, come da valutazione effettuata dal notaio rogatario, stimatore giurato di Piuro, da utilizzare per restaurare tina ed alberghi di detto livello.
Pietro Antonio Poletta fu Giovan Battista di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo, cc. 2 num. rec.
Note: 1. Il documento è datato "anno ab eiusdem nativitate 1762 ... more notariorum" corrispondente all'anno 1761 del calendario gregoriano.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 746
747. "Venditionis instrumentum"(1)
1761 dicembre 30, Piuro, "nella stuva maggiore terranea del palazzo de Vertemate"
Giampietro Succietto fu Tomaso di Savogno, con l'intervento del reverendo Giampietro Segneri di Giuseppe esercitante la capellania detta "delle miniere" di iuspatronato della chiesa collegiata di Santa Maria di Prosto e con il consenso di Luigi de Vertemate, sindaco di detta chiesa, vende alla comunità di Piuro, per la quale agisce il console Giampietro del Curto, passa 14 di una pezza di terra vignata in località alla Vignola, occupata per l'allargamento della strada imperiale, per il prezzo di lire 49 moneta di Milano, come da stima effettuata dal notaio rogatario, stimatore giurato di Piuro, con clausola posta dal Segneri e dal Vertemate obbligante il Succietto, anche dopo la vendita effettuata, a corrispondere il fitto annualmente pagato a favore della cappellania.
Pietro Antonio Poletta fu Giovan Battista di Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Note: 1. Il documento è datato "anno ab eiusdem nativitate 1762 ... more notariorum" corrispondente all'anno 1761 del calendario gregoriano.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 747
748. "Obligationis instrumentum"
1764 giugno 6, Aurogo, "nella selva vicina al crotto del console Iacomella"
Giacomo Iacomella fu Antonio, console di Piuro, agente a nome della comunità, si impegna con Giovan Antonio Succhetto fu Antonio di Villa per la somma di lire 1633 e sesini 7, oltre al fitto annuo del 4 per cento, da utilizzare a pagamento della rata del salario dovuto al podestà Gaudenzio de Misani.
Pietro Antonio Poletta fu Giovan Battista di Piuro, notaio di Chiavenna.
Segue nota 1772 giugno 25 del notaio Giuseppe Polavino attestante la cessione del presente instrumento al Capitolo di Piuro per la Cappellania eretta nell'Oratorio di S. Giuseppe e Gregorio in Cranna e di S. Anna in Valle di Lei.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 748
749. "Instromento di obligazione"
1766 luglio 5, Villa, "nella stua della mia casa nova in santo Sebastiano"
Francesco Lisignolo di Francesco, console di Piuro, agente a nome della comunità, si impegna con Giovan Antonio Siuchetto fu Antonio di Villa per la somma di lire 350 da parpagliole otto per lira, oltre al fitto annuo del 4 per cento, da utilizzare a pagamento del salario dovuto al podestà Cristiano Artaman Morini.
Giambattista Giorgetta fu Giorgio di Villa, notaio di Chiavenna.
Segue nota 1772 giugno 25 del notaio Giuseppe Polavino attestante la cessione del presente instrumento al Capitolo di Piuro per la Cappellania eretta nell'Oratorio di S. Giuseppe e Gregorio in Cranna e di S. Anna in Valle di Lei.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 749
750. "Locazione".
1768 maggio 10, Piuro
Giampietro del Re, console, e Giampietro del Curto, deputati della comunità di Piuro, cedono in locazione per 6 anni ai fratelli Giovanni, Francesco e Filippo del Giorgio fu Giorgio di Samolaco, i beni spettanti alla comunità di Piuro denominati della Triulza situati nel territorio di Samolaco, consistenti in pezze di terra "alla Cesura" e "alla Taurina", ed in 4 prati situati al "Mazucho", "alla Vignola", "alla Giavera di fondo", e "al prato Bufer o sia Bufone", oltre ai pascoli spettanti alla comunità, per il fitto annuo di lire 43 moneta di Milano, senza ribasso alcuno in caso di inondazione del fiume Mera e fatto salvo il diritto della comunità di utilizzare i pascoli in caso di necessità.
Placido de Vertemate scrive per le parti.
Le parti contraenti ed i testimoni si sottoscrivono.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 750
751. "Obligationis instrumentum"
1768 luglio 13, Villa, "nella stuva della casa della creditrice al Pradello"
Giovan Pietro del Re fu Pietro, console di Piuro, agente a nome della comunità, si impegna con Anna Maria Giorgetta fu Giovan Pietro, vedova del fu Godenzo Andrea Rosina delle case de Scattoni di Villa, per la somma di doppie 13 d'oro del sole di Francia, calcolate lire 31 e mezzo moneta di Milano, oltre al fitto annuo del 4 per cento, da utilizzare a pagamento del salario dovuto al podestà della giurisdizione di Piuro per il suo primo anno di attività.
Giovan Giacomo de Allegris fu Giovan Antonio di Villa, notaio di Chiavenna.
Segue nota 1772 giugno 25 del notaio Giuseppe Polavino attestante la cessione del presente instrumento al Capitolo di Piuro per la Cappellania eretta nell'Oratorio di S. Giuseppe e Gregorio in Cranna e di S. Anna in Valle di Lei.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 751
752. "Obbligationis instrumentum".
1769 giugno 15, Villa, "nella logia d'avanti la stuva d'abitatione del signor Tantino"
Giovan Battista Pasino fu Pietro, console di Piuro e agente a nome della comunità, si impegna con Giovanni Tantino fu Giovanni di Chete della comunità di Villa per la somma di zecchini 48 d'oro stampa di Venezia da impiegarsi per il saldo del salario del podestà scaduto Giovan Giacomo Dalpi e per il salario della sindacatura, da restituirsi entro tre anni al fitto annuo del 4 per cento.
Giovan Giacomo de Allegris fu Giovan Antonio di Villa, notaio di Chiavenna.
Segue nota 1778 agosto 13 del notaio Giuseppe Pellegretti, attestante l'avvenuta estinzione dell'instrumento d'obbligo.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 752
753. "Obligationis instrumentum".
1770 luglio 11, Piuro, "nella stuva maggiore terrannea del palazzo de Vertemate"
Giampietro del Curto e Pierantonio Martinuccio, già consoli, deputati della comunità di Piuro, si impegnano con Lorenzo Rogantino fu Lorenzo, di Dasile, console attuale di Piuro, per la somma di zecchini 35 e mezzo lire 1 soldi 3 e dinari 4 moneta di Milano, oltre al fitto annuo del 4 per cento, da detto Rogantino pagata a Matteo Suarz, podestà della giurisdizione di Piuro, a saldo della metà del suo salario.
Pietro Antonio Poletta fu Giovan Battista di Piuro, notaio di Chiavenna.
Seguono: nota 1788 aprile 28 del notaio Fedele de Vertemate Franchi, in cui Giovan Antonio Orsini, agendo per conto di Maria Rogantino fu Lorenzo, moglie di Giovanni Orsini suo figlio, dichiara di cedere a Lorenzo Rogantino fu Lorenzo la quarta parte del residuo di capitale e fitti dell'instrumento d'obbligazione spettanti per eredità alla suddetta Maria; e altra nota 1793 aprile 28 del notaio Paolo Antonio Stampa attestante il rogito di un instrumento di confesso a saldo di capitale e fitti del presente atto.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 753
754. "Cessionis et obligationis instrumentum"
1772 giugno 16, Piuro, "nella sala terranea della casa Francesco Foico"
Placido de Vertemate fu Filippo e Francesco Foico fu Giuseppe, sindaci e deputati della chiesa collegiata di Santa Maria di Prosto, assegnano alla Cappellania di S. Giuseppe in Cranna e di S. Anna in Valle di Lei, fondate dal fu Giampietro Gianinalli, rappresentate dall'arciprete Gerolamo de Vertemate e dal canonico Giuseppe Auguggione, deputati del capitolo di Piuro, i due capitali di lire 500 moneta di Milano e di lire 332 soldi 15 e denari 10 dovuti dalla comunità di Piuro a detta chiesa per due instrumenti d'obbligo 1733 maggio 28 e 1738 luglio 17, a saldo di parte del capitale di lire 4602 dovute ai suddetti arciprete e canonico; e si impegnano a pagare la rimanente somma di lire 3370 entro due anni, al fitto annuo del 4 per cento.
Pietro Antonio Poletta fu Giovan Battista di Piuro, notaio di Chiavenna.
Segue confesso 1779 marzo 16 dell'arciprete vicario foraneo Gian Gerolamo de Vertemate Franchi e del canonico Giuseppe Auguggione, deputati del capitolo di Piuro, attestante la ricevuta di lire 3016 delle lire 3370 del presente instrumento da Placido de Vertemate Franchi, Francesco Foico e Gian Pietro Lucchinetto, deputati della chiesa di Santa Maria di Prosto.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 754
755. "Instrumentum obbligationis"
1772 giugno 23, Piuro, "nella stuva maggiore terranea del palazzo de Vertemate Franchi"
Giovan Battista Losio fu Giovan Battista, console di Piuro, agente a nome della comunità, si impegna con la Cappellania eretta nell'Oratorio di S. Giuseppe Gregorio in Cranna e di S. Anna in Valle di Lei, rappresentate dall'arciprete Girolamo de Vertemate Franchi fu Nicoḷ, dal capitano Placido de Vertemate Franchi fu Filippo, e dal canonico Giuseppe Augugione fu Carlo di Gravedona, deputati del capitolo della collegiata di Santa Maria di Prosto, per la somma di lire 2201 soldi 1 e denari 6 entro tre anni, al fitto annuo del 4 per cento, da utilizzare parte per il salario del podestà di Piuro, parte a pagamento dei signori Salici de Maslinz e parte per altre spese.
Giuseppe Polavinus fu Paolo Antonio di Villa, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 5
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 755
756. "Instrumentum cessionis, assegni et vendictionis"
1772 giugno 25, Piuro, "nella stuva del palazzo di residenza Placido de Vertemate Franchi"
Giovan Antonio Succhetto fu Antonio, della contrada de Scattoni di Villa, assegna alla Cappellania eretta nell'Oratorio di S. Giuseppe Gregorio in Cranna e di S. Anna in Valle di Lei, rappresentate dall'arciprete Girolamo de Vertemate Franchi fu Nicoḷ, dal capitano Placido de Vertemate Franchi fu Filippo, e dal canonico Giuseppe Augugione fu Carlo di Gravedona, deputati del capitolo della collegiata di Santa Maria di Prosto, il diritto di riscuotere i capitali di lire 612 soldi 10 e di lire 350 contenuti in due instrumenti di obbligazione 1764 giugno 6 a rogito notaio Pietro Antonio Poletta e 1766 luglio 5 a rogito notaio Giovan Battista Giorgetta.
Giuseppe Polavinus fu Paolo Antonio di Villa, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 3 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 756
757. "Instrumentum vendictionis vel cessionis"
1772 giugno 25, Piuro, "nella stuva del palazzo di residenza Placido de Vertemate Franchi"
Anna Maria Giorgetta fu Giovan Pietro, vedova del fu Gaudenzio Andrea Rosina di Villa, agente con il consenso del figlio Pietro Antonio Rosina, assegna alla Cappellania eretta nell'Oratorio di S. Giuseppe Gregorio in Cranna e di S. Anna in Valle di Lei, rappresentate dall'arciprete Girolamo de Vertemate Franchi fu Nicoḷ, dal capitano Placido de Vertemate Franchi fu Filippo, e dal canonico Giuseppe Augugione fu Carlo di Gravedona, deputati del capitolo della collegiata di Santa Maria di Prosto, il diritto di riscuotere il capitale di doppie 13 del sole contenuto in instrumento di obbligo 1768 luglio 13 a rogito notaio Giovan Giacomo Allegri, comprensivo di parte dei fitti rimasti da pagare dalla comunità di Piuro.
Giuseppe Polavinus fu Paolo Antonio di Villa, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 3 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 757
758. "Obbligationis instrumentum"
1773 giugno 2, Santa Croce di Piuro, "nella sala terranea del pallazzo pretorio"
Bernardino de Pedrini fu Giacomo, console di Piuro, agente a nome della comunità, si impegna con la Confraternita del Santissimo Sacramento eretta nella chiesa parrocchiale di S. Martino d'Aurogo, rappresentata dal priore Giovan Antonio Tognana fu Lorenzo e dal tesoriere Bartolomeo Iacomella fu Lorenzo per la somma di filippi 100, oltre al fitto annuo del 4 per cento, da utilizzare a pagamento del salario dei sindicatori e podestà scaduti di Piuro e per le spese sostenute per la "riatazione del ponte grande".
Notaio Fedele de Vertemate a Franchis fu Nicoḷ di Piuro.
Allegata nota 1848 febbraio 26 della Deputazione comunale di Piuro alla I.R. Commissaria Distrettuale di Chiavenna per ottenere il pagamento dei citati filippi 100 richiesto dalla Fabbriceria di Santa Croce.
Atto singolo cart., cc. 5
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 758
759. "Locazione".
1774 febbraio 17, Chiavenna
Bernardino de Pedrini fu Giacomo, già console, e Giovan Pietro Luchinetto di Giovan Battista, deputati della comunità di Piuro, cedono in locazione per 6 anni a Lorenzo Guglielmana fu Antonio ed a Giovan Lorenzo Guglielmana fu Lorenzo, di Samolaco, i beni denominati della Triulza situati nel Piano, spettanti alla comunità di Piuro, per il fitto annuo di lire 26 moneta di Milano, con sigurtà di Giuseppe Gavazzi, abitante a Chiavenna, e con patto di detrazione del fitto in caso di devastazioni causate dal fiume Mera.
Notaio Francesco Soldano.
Le parti contraenti ed il notaio si sottoscrivono.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 759
760. "Instrumentum obligationem".
1775 maggio 30, Piuro, "nel torchio sito alle case de Roganti"
Bernardo del Curto fu Antonio, console della comunità di Piuro, si impegna con Giovan Pietro Farovino fu Giovan Pietro e con Gaudenzio Pedrone fu Antonio, entrambi di Campedello, quest'ultimo stipulante per sua moglie Maria Orsola Farovino, sorella del citato Giovan Pietro, per la somma di filippi 120, oltre al fitto annuo del 4 per cento, da utilizzare per contribuire alla quota spettante alla comunità di Piuro "per la nova strada della Riva".
Guglielmo Scala fu Antonio, di Campedello e Piuro, notaio di Chiavenna.
Segue nota 1793 aprile 16 del notaio Paolo Antonio Stampa attestante il rogito di un instrumento di confesso a saldo di capitale e fitti della presente obbligazione.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 760
761. "Obliationis instrumentum".
1776 giugno 10, Prosto di Piuro, "... nella casa dottor Francesco Foicho"
Giacomo Jacomella fu Bartolomeo, console della comunità di Piuro, si impegna con Giovanni Zarucho fu Agostino di Uschione, comune di Prata, per la somma di lire 490 moneta di Milano, oltre al fitto annuo del 4 per cento, da utilizzare a pagamento del salario del podestà.
Pietro Antonio Poletta fu Giovan Battista di Piuro, notaio di Chiavenna.
Segue nota 1793 aprile 16 del notaio Paolo Antonio Stampa attestante il rogito di un instrumento di confesso a saldo di capitale e fitti della presente obbligazione.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 761
762. "Confessionis instrumentum".
1778 agosto 13, Prosto di Piuro, "nella stuva terranea della casa d'abitazione Francesco Foico"
Giovanni Tantino fu Giovanni della comunità di Villa confessa di aver ricevuto dal capitano Placido de Vertemate Franchi e dal delegato Francesco Foico fu Giuseppe, agente in nome e per espressa commissione del delegato Fedele de Vertemate Franchi fu Nicoḷ, deputati della comunità di Piuro, la somma di lire 932 soldi 6 denari 3 moneta di Milano, da parpagliole 8 per lira, a pagamento di capitale e fitti di instrumento di obbligo contratto dalla comunità di Piuro il 1769 giugno 15.
Notaio Giuseppe Pellegretti fu Pietro di Albaredo della giurisdizione di Morbegno, abitante a Campedello, notaio di Piuro.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 762
763. "Confessionis intrumentum".
1779 febbraio 6, Prosto di Piuro, "nella stuva vicino alla cucina della casa Foico"
Giovannina Sciuchetto fu Stefano di Villa, con il consenso del marito Carlo Pellazino fu Giacomo di Piuro e del cognato Giacomo, confessa di aver ricevuto dal capitano Placido de Vertemate Franchi fu Filippo, dal delegato Fedele de Vertemate Franchi fu Nicoḷ e dal delegato Francesco Fojco fu Giuseppe, deputati della comunità di Piuro, la somma di lire 422 soldi 7 denari 10 moneta di Milano a pagamento di capitale e fitti di instrumento d'obbligo contratto dalla comunità di Piuro il 1758 marzo 15 verso il defunto Stefano Sciuchetto, padre di detta Giovannina.
Giuseppe Pellegretti fu Pietro di Albaredo della giurisdizione di Morbegno, abitante a Campedello, notaio di Piuro.
Atto singolo cart., cc. 5 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 763
764. "Instrumento d'obligo".
1784 agosto 20, Piuro, "nella stuffa maggiore teranea del palazzo de Vertemate"
Agostino Jacomella fu Bartolomeo di Santa Croce, console della comunità di Piuro, si impegna con Giovanni Godenzo Redolfi fu Agostino di Coltura in Val Bregaglia, podestà della giurisdizione di Piuro, per la somma di filippi 71 e un terzo di Milano, oltre al fitto annuo del 4 per cento, a saldo della prima rata del salario spettante a detto podestà.
Notaio Giuseppe Maria Chiodera fu Filippo di Chiavenna.
Segue nota 1793 maggio 24 del notaio Paolo Antonio Stampa attestante il rogito di un instrumento di confesso a saldo di capitale e fitti della presente obbligazione.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 764
765. "Instrumentum confessionis".
1788 aprile 2, Prosto di Piuro, "nella stuva della casa del delegato Foicho"
Fedele de Vertemate Franchi, deputato della comunità di Piuro, in presenza di Giovan Battista Zarucco, console, cede alla chiesa collegiata di Santa Maria di Prosto, per la quale agiscono Francesco Foicho, sindaco reggente, e Giovan Pietro Luchinetto, già console e sindaco esattore, la somma di lire 472 e lire 8, come da stima del già console Antonio Martinucci, stimatore giurato di Piuro, a tacitazione di controversia e dietro rinuncia di ogni pretesa da parte della chiesa sopra una pezza di ronco sita in Piuro "alli Ronchetti del Ducha", venduta il 1710 febbraio 3 dalle sorelle Giovanna ed Anna Tognana fu Lorenzo alla chiesa di Prosto a saldo del taglione da esse dovuto alla comunità di Piuro; presa giuridicamente in carico dalla comunità nell'anno 1725 per il taglione imposto sui beni del fu Antonio Elza, marito di detta Giovanna; poi venduta al fu assessore Giovanni Polavino di Villa; da questi al fu Bartolomeo Jacomella; acquistata per titolo ereditario dai figli fu Battista Losio; e finalmente rivendicata, con diritto riconosciuto dalle parti, dalla chiesa collegiata di Prosto.
Notaio Guglielmo Scala fu Antonio, di Campedello e Piuro, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 765
766. "Obligationis instrumentum"
1790 dicembre 13, Prosto di Piuro, "nella stufa terranea della casa archipresbiterale"
Giovan Antonio del Curto fu Giovan Pietro, console di Piuro, agente a nome della comunità, si impegna con la Cappellania di S. Giuseppe e Gregorio in Cranna e di S. Anna in Valle di Lei, fondate dal fu Giovan Pietro Gianinalli, rappresentate dall'arciprete vicario foraneo Giovan Gerolamo de Vertemate Franchi fu Nicoḷ, e dal canonico Giuseppe Auguggione fu Carlo di Gravedona, deputati del capitolo di Piuro, a pagare entro otto anni la somma di lire 754 e di lire 125 moneta di Milano, oltre al fitto annuo del 4 per cento.
Filippo Foicus fu Pietro Antonio di Piuro, notaio di Chiavenna.
Originale e copia autentica 1802 dicembre 20, Filippo Foico, notaio di Piuro e di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 7 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 766
767. "Instrumentum confessionis".
1790 dicembre 20, Prosto di Piuro, "nella stuffa inferiore della casa arcipretale"
Il podestà Giovanni Sparagnapane fu Gaudenzio di Castesegna, agente a nome degli eredi cancelliere Godenzo Sparagnapane di Castesegna, confessa di aver ricevuto da Giovan Antonio del Curto fu Giovan Pietro, console della comunità di Piuro e per essa agente, la somma di lire 662 soldi 15 e denari 5 a saldo di capitale e fitti dovuti dalla comunità a Carlo Antonio Poletta, console di Piuro dell'anno 1781, per resto del suo maneggio consolare, e pervenuti a detti eredi Sparagnapane.
Giuseppe Antonio Vanone fu Antonio Maria di Isola di Val San Giacomo, abitante a Piuro, notaio di Piuro.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 767
768. "Instrumento di confesso".
1793 aprile 16, Prosto di Piuro, "nella stuva della casa d'abitazione del console Foico"
Giovan Pietro Farovino fu Giovan Pietro e Gaudenzio Pedrone fu Antonio, di Campedello, confessano di ricevere da Giuseppe Foico, console, da Fedele de Vertemate Franchi e da Bernardo del Curto, deputati della comunità di Piuro, la somma di lire 860 e soldi 5 moneta di Milano, a saldo di capitale e fitti di instrumento di obbligazione 1775 maggio 30 a rogito notaio Guglielmo Scala.
Paolo Antonio Stampa fu Paolo Antonio, notaio di Piuro e Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 768
769. "Instrumento di conffesso".
1793 aprile 16, Prosto di Piuro, "nella stuva della casa d'abitazione del console Foico"
Agostino Zarucho fu Giovanni, di Uschione del comune di Prata, confessa di ricevere da Giuseppe Foico, console, da Fedele de Vertemate Franchi e da Bernardo del Curto, deputati della comunità di Piuro, la somma di lire 516 e soldi 6 moneta di Milano, a saldo di capitale e fitti di instrumento di obbligazione a rogito notaio Pietro Antonio Poletta contratto dalla comunità di Piuro con il fu Giovanni Zarucho, padre di detto Agostino.
Paolo Antonio Stampa fu Paolo Antonio di Chiavenna, notaio di Piuro e Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 769
770. "Instrumento di conffesso".
1793 aprile 28, Prosto di Piuro, "nella casa d'abitazione Francesco Foico"
Il capitano Rodolfo Sparagnapane fu Gaudenzio di Castasegna confessa di ricevere da Giuseppe Foico di Francesco, console, e da Bernardo del Curto fu Antonio, deputati della comunità di Piuro, la somma di lire 711 soldi 11 e dinari 2 moneta di Milano da parpagliole 8 per lira, a saldo di obbligazione 1770 luglio 11 contratta dalla comunità con Lorenzo Rogantino e assegnata al citato Sparagnapane il 1778 aprile 28, come da instrumento a rogito notaio Fedele de Vertemate Franchi.
Paolo Antonio Stampa fu Paolo Antonio di Chiavenna, notaio di Piuro.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 770
771. "Instrumento di conffesso".
1793 maggio 24, Prosto di Piuro, "nella stuva della casa d'abitazione del console Foico"
Il podestà Giovanni Godenzo Redolfi fu Agostino, di Coltura di Val Bregaglia, confessa di ricevere da Giuseppe Foico, console, e da Fedele de Vertemate Franchi, deputati della comunità di Piuro, la somma di lire 747 di Milano, a saldo di capitale e fitti di instrumento di obbligazione 1784 agosto 20 a rogito cancelliere Giuseppe Chiodera.
Paolo Antonio Stampa fu Paolo Antonio di Chiavenna, notaio di Piuro e Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 771
772. "Venditionis, rinunciationis, assegnationis et dati in solutum documentum".(1)
1793 dicembre 30, Prosto di Piuro, "nell'appartamento di mezzo della casa Foico"
Giovan Battista Segneri fu Giuseppe, di Sant'Abbondio, vende alla comunità di Piuro, per la quale agisce il console Giuseppe Foico di Francesco, alcuni appezzamenti di terra siti in Piuro "nella Rovina di là del fiume Mera che si dice il Prato grande" e nella vicinanza di Sant'Abbondio a Barzo di sotto, ai Crotti e "alle Montane", per il prezzo di lire 1264 soldi 17 e dinari 6, come da stima fatta dal già console Bernardo del Curto, stimatore giurato di Piuro, che vanno in pagamento di capitale e fitti del censo 1651 luglio 31 a rogito notaio Giovan Antonio Butintroco e del livello francabile 1725 febbraio 18 a rogito cancelliere Bernardo Foico, a saldo di ogni conto esistente fra la famiglia Segneri e la comunità.(2)
Giuseppe Antonio Vanone fu Antonio Maria di Isola, notaio di Piuro e Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 6 num. rec.
Note: 1. Il documento è datato "anno ab eiusdem saluberrima nativitate 1794 ... more notariorum" corrispondente all'anno 1793 del calendario gregoriano.
2. Nel documento si fa riferimento ad un fitto pagato dalla comunità di Piuro alla "Cappellania Foica e Gallegiona stata esercitata dal fu molto reverendo signor don Francesco Segneri filius quondam sudetto signor cancelliere Giuseppe".
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 772
773. "Instrumento di obbligazione"
1795 aprile 9, Piuro, "nella stuva grande del secondo piano del pallazzo de Vertemate Franchi"
Giuseppe Foico di Francesco e Giovan Pietro Luchinetti fu Giovan Battista, agenti a nome della comunità di Piuro, si impegnano con l'Ospitale dei poveri di Piuro, per il quale agisce il sindaco reggente Fedele de Vertemate Franchi fu Nicoḷ, per la somma di lire 4176 soldi 14 e denari 3 moneta di Milano, oltre al fitto annuo del 4 per cento, da utilizzare a pagamento di debiti contratti con il monastero di S. Pietro di Chiavenna e con l'Ospitale di Chiavenna.
Paolo Antonio Stampa fu Paolo Antonio di Chiavenna, notaio di Valtellina, Piuro e Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 6 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: cart. 14, s. 6, fasc. 773