2. Charta iudicati(1).
1106 dicembre, Teglio
Omodeo di Chiuro fu Andrea di Como, di legge romana, assegna alla chiesa di San Remigio "que est edificata in loco ubi dicitur monte Predhoso" ogni sua proprietà (edifici e terre) "in loco et fundo" di Brusio, in monte e in piano, ad utilità della chiesa stessa.
Giovanni, notaio del sacro palazzo.
(ST) Rolando, giudice e messo dell'imperatore Federico, trae copia e scrive [intorno al 1170].
(ST) Prete (presbitero), giudice sottoscrive per convalida.
Atto singolo membr., mm 161x244
Segnatura antica: AMT 381/3
Note: 1. Altra copia dell'atto è trascritta da Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio nell'inventario I/1 al foglio 18r.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 2
3. Charta iudicati(1).
1106 dicembre, Teglio
Omodeo di Chiuro fu Andrea di Como, di legge romana, assegna alla chiesa di San Remigio "que est edificata in loco ubi dicitur monte Predhoso" ogni sua proprietà in Brusio (edifici e terre), in monte ed in piano, ad utilità della chiesa stessa.
(ST) Giovanni, notaio del sacro palazzo.
Atto singolo membr., mm 205x225
Segnatura antica: AMT 438/14
Note: 1. Altra copia dell'atto è trascritta da Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio sull'inventario I/1 al foglio 18r.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 3
4. Testamentum (charta iudicati).
1106 dicembre, Teglio
Crescenzio detto [Maranta] fu Albono di Brusio assegna con testamento alla chiesa di San Romedio "sul monte Predhoso" un prato a Brusio al Moroso.
Giovanni, notaio del sacro palazzo.
Copia autentica trascritta da Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio sull'inventario I 1 al foglio 19r.
Atto singolo membr., mm 285x182
Segnatura antica: I 1 19r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 4
5. Venditio et confessio(1).
1138 febbraio, Villa di Tirano
I coniugi Giovannibono, fu Bono Camozoni di Villa di Tirano, e Bona sua moglie, di legge romana, dichiarano di aver ricevuto dal [prete] Lafranco, a nome della chiesa di San Romerio, 30 soldi di denari d'argento quale prezzo per la vendita di un terreno a "Ronco Capiludo" in territorio di Villa.
(ST) Giordano, notaio del sacro palazzo e causidico.
Atto singolo membr., mm 130x195
Segnatura antica: M 4
Note: 1. Altra copia dell'atto è trascritta sull'inventario I 1 al f. 7r da Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio, con diversa indicazione (probabilmente per errore di lettura o di penna del trascrivente) del corrispettivo (20 e non 30 soldi).
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 5
6. Controversia(1).
1140, Tirano, "in castro"
Su istanza presentata dal converso Giovanni il vescovo di Como Ardizzone dirime le questioni sorte tra i conversi della cappella di San Romerio e i chierici della chiesa pievana di Villa.
Il vescovo conferma le disposizioni già emanate al riguardo dal suo predecessore Guido.
(ST) Copia autentica del notaio Guido di Caravate, stesa [sec. XIII] per incarico del vescovo di Como Guglielmo [Della Torre].
Atto singolo membr., mm 270x200
Segnatura antica: M 5
Note: 1. Copia dell'atto, tratta da Ruggero di Gerardo Becaria di Tresivio, è trascritta sull'inventario I 1 al f. 17r.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 6
7. Investitura.
1140 novembre, Tirano, "in castro"
Il vescovo di Como Ardizzone, su richiesta del converso Giovanni, autorizza i vicini di Tirano ad investire i conversi della chiesa di San Remigio di terre concilive ad accola. In presenza dello stesso vescovo i vicini investono i conversi di un fondo con edifici e mulino per il canone di un congio di vino all'anno.
(ST) Tedoldo, notaio del sacro palazzo.
Atto singolo membr., mm 255x230
Segnatura antica: M 6
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 7
8. Investitura (donatio).
1151 dicembre, Tresivio, chiesa di Sant'Abbondio
Ardizzone vescovo di Como "per lignum et [cartam] quem et quam in suis tenebat manibus" investe il converso Domenico, a nome della chiesa di San Romedio ed a utilità dei conversi, di un prato sul monte di San Romedio al Pradaccio.
Tedoldo notaio del sacro palazzo.
Copia autentica trascritta da Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio sull'inventario I 1 al foglio 19v.
Atto singolo membr., mm 285x182
Segnatura antica: I 1 19v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 8
9. Venditio et confessio.
1153 marzo, Tirano, "in villa"
I coniugi Bono e Bona di Bormio, professanti legge romana, dichiarano di aver ricevuto da Redolfo, detto "de sancto Remigio", 21 soldi di denari di argento di vecchia moneta per la vendita di tutti i loro beni, case, edifici, aie, corti e fondi giacenti in territorio di Tirano.
(ST) Pietro, notaio del sacro palazzo.
Atto singolo membr., mm 225x120
Segnatura antica: M 7
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 9
10. Confirmatio.
1154 dicembre, Tirano, "in castro"
Il vescovo di Como Ardizzone, su richiesta dei conversi Giovanni, Domenico, [Geronimo], Gonselmo e Guicomanno, conferma alla congregazione della chiesa di San Remigio la regola di Sant'Agostino, già concessa dal vescovo Guido.
[Rudberto], notaio del sacro palazzo.
Copia autentica trascritta da [Ruggero de Becaria] sull'inventario I 1 al foglio 21v.
Atto singolo membr., mm 285x182
Segnatura antica: I 1 21v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 10
11. Finis.
1158 marzo, Tresivio, "in castro"
Domenico detto Lurega di Castione [di Chiuro] e la moglie Franca rinunciano e cedono a Domenico fu Anselmo detto di Chiuro, a nome di suo fratello, tutti i diritti e le pretese su beni mobili e immobili che la suddetta Franca potrebbe avanzare per motivi di eredità o lasciti testamentari, sotto pena di 100 soldi di imperiali.
(ST) Guglielmo, notaio del sacro palazzo.
Atto singolo membr., mm 144x103
Segnatura antica: M 8
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 11
12. Venditio et confessio.
1164 dicembre, Tirano
Vivencio de Saxina e sua moglie Menega, di Tirano, dichiarano di aver ricevuto da Giovanni, converso di San Remigio sul monte Petroso, 5 soldi ed 8 denari di vecchia moneta milanese quale prezzo per un appezzamento con castagni sito a Tirano in Colognola, da loro venduto alla suddetta chiesa.
Rolando, giudice e messo dell'imperatore Federico.
Copia autentica trascritta da Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio sull'inventario I 1 ai fogli 11v/12r.
Atto singolo membr., mm 285x182
Segnatura antica: I 1 10v/11r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 12
13. Sententia(1).
1164 dicembre 4, Villa di Tirano, chiesa di San Lorenzo
Enrico, vescovo di Como, decide la lite tra l'abate di San Carpoforo Tiberio e Giovanni economo della chiesa di San Romerio, a nome dei conversi.
Il vescovo Enrico, confermando quanto stabilito dal suo predecessore Ardizzone, libera definitivamente i conversi di San Romerio dalla soggezione al monastero di San Carpoforo.
Atto singolo membr.
Segnatura antica: M 9
Note: 1. L'atto è mancante. Il regesto è stato steso sulla base di una trascrizione recente (primi decenni di questo secolo) nella quale si accenna, in calce, alla avvenuta sottrazione dell'atto. Copia fotostatica dell'atto è depositata presso l'archivio cantonale dei Grigioni a Coira (CH).
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 13
14. Sententia.
1164 dicembre [5], Villa di Tirano, chiesa di San Lorenzo
Enrico vescovo di Como decide la lite vertente tra l'abate di san Carpoforo, Tiberio, e Giovanni economo della chiesa di San Remigio, a nome dei conversi.
L'abate sosteneva che la suddetta chiesa era soggetta al suo monastero; il converso asserisce invece che lo steso Tiberio aveva rinunciato ad ogni diritto sulla chiesa stessa in cambio della chiesa di Piatta.
Il vescovo stabilisce che i conversi non siano soggetti al predetto monastero, liberandoli in via definitiva da ogni obbligo al riguardo.
Ugo giudice dell'imperatore Federico.
Copia autentica trascritta da Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio sull'inventario I 1 al foglio 17r.
Atto singolo membr., mm 285x182
Segnatura antica: I1 17r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 14
15. Venditio.
1168 novembre, Tirano
Poschiavino e la moglie Gisla vendono a Guicomanno e Domenico, conversi della chiesa di San Remigio, una selva a Tirano in Alono, per il prezzo di 7 soldi e 5 denari vecchi.
Arialdo, notaio del sacro palazzo.
Copia autentica trascritta sull'inventario I 1 ai ff. 9v/10r da Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 285x182
Segnatura antica: I 1 9v/10r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 15
16. Venditio et confessio.
1170 settembre, Tirano
Giovanni detto Sabadino fu Giovanni di Tirano, di legge romana, dichiara di aver ricevuto da Guicomanno di San Romerio 8 soldi di imperiali di vecchia moneta quale prezzo per un campo a Tirano in Vendaqua, venduto dal detto Giovanni alla chiesa.
Prete (Presbitero), giudice.
Copia autentica trascritta da Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio sull'inventario I 1 al foglio 12r/v.
Atto singolo membr., mm 285x182
Segnatura antica: I 1 12r/v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 16
17. Locacio(1).
1170 novembre, Tirano
Adamo abate del monastero di Sant'Abbondio, che è costruito non lontano dalla città di Como, investe a locazione perpetua Vuicomanno di San Romedio, per conto della chiesa stessa, di tre appezzamenti di terreno prativo, uno a Stavaione, uno a La Predosa ed uno a La Murosa per l'annuo fitto di 4 denari imperiali di vecchia moneta.
Sottoscrive Presbitero, giudice.
Atto singolo membr., mm 108x201
Segnatura antica: AMT 381/2
Note: 1. Copia autentica dell'atto è trascritta da Ruggero di Gerardo Becaria sull'inventario I/1 al foglio 19r.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 17
18. Venditio.
1174 maggio, Tirano
Giovanni detto Russo di Tirano, di legge romana, dichiara di aver ricevuto da Guicomanno, converso della chiesa di San Romedio, 5 soldi e 4 denari imperiali quale prezzo per un appezzamento di terreno con 2 castagni a Tirano in Castanedo, da lui venduto alla chiesa.
Rolando, giudice e messo dell'imperatore Federico.
Copia autentica trascritta sull'inventario I 1 al foglio 10v da Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 285x182
Segnatura antica: I 1 10v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 18
19. Commutatio(1).
1174 agosto, Coseto [Stazzona]
Guicomanno da San Remedio e Talio, fu Tyoldo Bona[co] di Corteno, permutano diversi terreni.
Guicomanno, a nome dei suoi confratelli del monastero di San Remigio, dà a Talio un prato situato sui monti di Corteno ad Angrare.
Talio dà in cambio quattro castagneti in territorio di Tirano in località Plamoliano, Piazo e Carbonera.
(ST) Prete (presbitero), giudice.
Atto singolo membr., mm 212x165
Segnatura antica: M 10
Note: 1. Copia autentica non completa e con diversa datazione (1164 agosto) del notaio Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio è trascritta nell'inventario I1 ai ff. 11v/12r.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 19
20. Investitura ad massaricium.
1174 novembre, Tirano
I fratelli Ermanno e Guefredo fu Arlemanno, abitanti a Tirano, investono a massarizio Vitale e Martino, conversi della chiesa di S. Perpetua, di una pezza di terra in territorio di Tirano in località Novaglia, per il fitto annuo di 3 soldi di imperiali.
A conferma dell'investitura i due fratelli ricevono dai conversi 24 [denari] imperiali.
(ST) Rolando, giudice e messo dell'imperatore.
Atto singolo membr., mm 114x207
Segnatura antica: M 11
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 20
21. Venditio.
1174 dicembre, Villa di Tirano, nella canonica
Rubeo (Rosso) detto "de Zeronigo" (di Gironico?) e Romania sua moglie, abitanti a Villa di Tirano e di legge romana, vendono a Guicomanno, converso di San Romedio, la quinta parte di un prato sul monte di San Romedio al Piazzo per il prezzo di 24 soldi di imperiali.
Rolando, messo e giudice dell'imperatore.
Copia autentica trascritta da Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio sull'inventario I 1 al foglio 19r.
Atto singolo membr., mm 285x182
Segnatura antica: I 1 19r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 21
22. Venditio et confessio.
1175 gennaio, Villa di Tirano, nella canonica
Tedaldo fu Bertramo di Villa, di legge romana, dichiara di aver ricevuto da Guicomanno, converso della chiesa di San Romedio, 25 soldi di imperiali a pagamento della quinta parte di un prato al Piazzo, da lui venduta alla chiesa.
Rolando, giudice e messo dell'imperatore.
Copia autentica trascritta da Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio sull'inventario I 1 al foglio 18v.
Atto singolo membr., mm 285x182
Segnatura antica: I 1 18v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 22
23. Sententia.
1175 marzo 20, Como, chiesa di Santa Maria [Maggiore]
Arnaldo de Carrale col consenso di Montanario di Ardenno, giudici delegati da ser Guglielmo d'Assia il quale era il legato in Italia dell'imperatore Federico, decidono in appello una lite tra Rolando de Canova, Bellino giudice e Matteo de Canova, da una parte, e Lorenzo Carraria di Livo dall'altra, per i diritti su un acquedotto di un mulino a Livo.
In prima istanza la sentenza dei consoli di Gravedona era stata favorevole a Lorenzo di Livo.
Contro questa decisione la controparte si era appellata ai consoli di Como, ottenendo la cassazione della sentenza.
I delegati imperiali confermano quanto disposto dai consoli di Como.
Alberto, giudice, su richiesta di Arnaldo e Montanario scrive la sentenza.
(ST) Copia autentica del notaio Alberto de Canova giudice (scrivente) e dei notai Lanfranco giudice e Dionisio giudice, convalidanti.
Atto singolo membr., mm 245x238
Segnatura antica: M 12
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 23
24. Venditio(1).
1176 marzo, Villa di Tirano
Obertino fu Bertino di Villa, la moglie Arguda, Bertramino fratello del suddetto Uberto e la sorella Virdiana col consenso del fratello Teyoldo vendono a Guicomanno di San Remedio una pezza di terra prativa nei monti di san Remedio in località Piazzo per il prezzo di 3 lire e 15 soldi di denari vecchi d'argento.
(ST) Prete (presbitero), giudice.
Atto singolo membr., mm 190x150
Segnatura antica: M 13
Note: 1. Copia autentica del notaio Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio è trascritta nell'inventario I1 al f. 18 r/v.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 24
25. Venditio ad proprium.
1176 novembre, Tresivio
Gerardo fu Pietro di Bellora di Ponte vende a Pietro fu Pietro dei Lupi di Tresivio un campo situato a Ponte in Valtellina in località Bellora(1) per il prezzo di 7 soldi di imperiali.
(ST) Lafranco, giudice.
Atto singolo membr., mm 95x230
Segnatura antica: M 14
Note: 1. Ora Berola, frazione di Ponte in Valtellina.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 25
26. Venditio ad proprium(1).
1179 giugno, Tirano
Giovanni, fu Giovanni Murzo "de Castegneda" di Tirano vende a Guichemanno, converso di San Romedio un terreno a Tirano in località "Campo de Foxato" per il prezzo di 18 [denari] imperiali.
(ST) Lafranco, giudice.
Atto singolo membr., mm 105x150
Segnatura antica: M 15
Note: 1. Copia autentica del notaio Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio è trascritta nell'inventario I 1 al f. 10v.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 26
27. Venditio.
1180 novembre 23, Sondrio
Guido detto Della Corte di Sondrio e la moglie Contessa, di legge romana, vendono a Giovanni detto di donna Anexia di Andevenno 3 selve a Sondrio in Lodina per il prezzo di 9 lire di denari milanesi nuovi.
Graziano, notaio del sacro palazzo.
Copia autentica trascritta dal notaio Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio sull'inventario I 1 al f. 4r.
Atto singolo membr., mm 285x182
Segnatura antica: I 1 f. 4 r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 27
28. Venditio "nomine concilivi".
1180 novembre 23, Sondrio
Ardizzone detto "de Malere" (del Mallero) di Sondrio, di legge longobarda, vende a titolo concilivo a donna Anexia di Andevenno 3 selve a Sondrio "in Cresta" ed "in Prato Formigano" per il prezzo di 23 lire e mezza di denari milanesi di nuova moneta.
Graziano, notaio del sacro palazzo.
Copia autentica di Ruggero di Gerardo de Becaria trascritta sull'inventario I 1 ff. 4 v/ 5 r.
Atto singolo membr., mm 285x182
Segnatura antica: I 1 ff. 4 v/5 r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 28
29. Venditio "iure concelivi".
1181 aprile, Villa di Tirano, "at ponte de Villa"
Arialdo Longo e Arialdo Corto di Villa vendono a titolo concilivo a Belone, converso della chiesa di Santa Perpetua, un prato e bosco in territorio di Villa di Tirano in località Ronco Maggiore per il prezzo di 7 soldi di imperiali.
I venditori pagavano ogni anno al comune di Villa 2 staia di vino di accola, venduta dal comune allo stesso Belone converso.
(ST) [Guiberto], giudice.
Atto singolo membr., mm 141x174
Segnatura antica: M 16
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 29
30. Finis(1).
1181 dicembre 19, Villa di Tirano
I fratelli Uberto e Bertramino, fu Bertramo di Villa, rinunciano ad ogni loro diritto su una pezza di terra prativa situata nei monti di San Remedio in località [Piazza] in favore di Gionselmo Tenorane, converso della chiesa di San Remedio.
(ST) Prete (presbitero), giudice.
Atto singolo membr., mm 96x162
Segnatura antica: M 17
Note: 1. Copia autentica del notaio Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio è trascritta nell'inventario I 1 al f. 18v.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 30
31. Venditio et confessio.
1184 maggio 3, Tirano
Giovanni [Preserdanis] e sua moglie Zanola dichiarano di aver ricevuto da Martino di San Romedio, a nome della chiesa, 4 agnelli quale prezzo per la vendita effettuata alla stessa chiesa di 2 appezzamenti con castagni a Tirano in Alono.
Romano, notaio palatino.
Copia autentica trascritta da Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio sull'inventario I 1 al foglio 10V.
Atto singolo membr., mm 285x182
Segnatura antica: I 1 10v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 31
32. Venditio ad proprium.
1185 dicembre 1, Tresivio
Giordana vedova di Alberto de Becaria di Tresivio e sua figlia Gisla moglie di Gerardo Broco di Vico [di Como] vendono a Martino e Gonselmo conversi della chiesa di San Romedio tutti i loro diritti sui beni immobili di spettanza della famiglia Becaria nel territorio di Tirano in piano e in pieve di Villa sul monte di Viano per il prezzo di 7 lire e mezza di imperiali.
I beni in questione erano investiti ai fratelli Martino, Alberto e Giovanni Flambergi per l'annuo fitto di 3 soldi di imperiali.
Lafranco, giudice e messo dell'imperatore Federico.
Copia autentica trascritta da Ruggero di Gerardo de Becaria sull'inventario I 1 ai fogli 20v/21r.
Atto singolo membr., mm 285x182
Segnatura antica: I 1 20v/21r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 32
33. Confirmatio iudicati.
1186 marzo 4, Tirano
Enrico fu Alberto olim Meliore di Bellagio conferma la assegnazione testamentaria di due prati a Viano fatta dal padre a favore della chiesa di San Remigio.
Guglielmo, giudice e messo dell'imperatore Federico.
Copia autentica trascritta da Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio sull'inventario I 1 al foglio 20v.
Atto singolo membr., mm 285x182
Segnatura antica: I 1 20v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 33
34. Vendicio "ad acolam solvendam".
1186 dicembre 9, Villa di Tirano
Otonaza di Tedaldo fu Brusasco di Villa vende a Giorgio di [Lanterio] Malacaballo un prato in territorio di Villa a Piatta con l'obbligo di consegnare ogni anno 3 staia di vino quale accola al comune di Villa.
Prezzo di vendita: 12 soldi di imperiali. Conferma, in rappresentanza del comune di Villa, del decano Giovanni de Nivola.
(ST) Guglielmo, giudice.
Atto singolo membr., mm 160x122
Segnatura antica: M 19
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 34
35. Venditio ad proprium(1).
1187 [maggio 4], San Remigio
Giovanni Menegoni di Tirano vende a Martino e Conselmo, officiali della chiesa di San Remigio sopra Brusio, tutto il terreno che egli possiede in territorio di Tirano a Viano, eccetto due appezzamenti.
Prezzo di vendita: 8 soldi di imperiali.
Manca il nome del notaio [Guglielmo giudice], desumibile da un'altra copia.
Copia autentica di Guglielmo di Oldo di Tirano sotto la data errata del 4 dicembre 1087; notaio convalidante: Aiolfo, notaio di Tirano [circa 1200].
Atto singolo membr., mm 125x220
Segnatura antica: M 3
Note: 1. Nell'atto è riportata, per evidente errore del notaio scrivente, la data del 1087 dicembre 4. Le caratteristiche della datazione e dell'atto, l'indizione, i contraenti (oltre alla presenza di 2 altre copie dell'atto in data 1187 maggio 4 e 1187 ... 4 e la trascrizione con data 1187 giugno 3) fanno ritenere come certa la datazione nel 1187 e come probabile il giorno maggio 4. Copia dell'atto, con datazione 1187 giugno 3, è riportata sull'inventario I 1 ai ff. 20v/21r.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 35
36. Venditio ad proprium(1).
1187 maggio 4, San Remigio
Giovanni di Menegone di Tirano vende a Martino e Conselmo, officiali della chiesa di San Remigio, tutto il terreno che egli possiede in territorio di Tirano a Viano, eccetto due appezzamenti.
Prezzo di vendita: 8 soldi di imperiali.
Guglielmo, giudice.
Copia autentica di Giovanni detto Formica, notaio.
Notai convalidanti: Lafranco di Mazzo e Aiolfo.
Atto singolo membr., mm 145x159
Segnatura antica: M 20
Note: 1. Presenza di altre copie dell'atto, con diversa datazione.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 36
37. Venditio ad proprium(1).
1187 [maggio] 4, San Romerio
Giovanni Menegoni di Tirano vende a Martino e Conselmo, officiali della chiesa di San Remigio, tutto il terreno che egli possiede in territorio di Tirano a Viano, eccetto due appezzamenti.
Prezzo di vendita: 8 soldi di imperiali.
Manca il nome del notaio [Guglielmo giudice] desumibile da un'altra copia.
Copia autentica del notaio Guglielmo, convalidata dal notaio Gilberto.
Atto singolo membr., mm 120x162
Segnatura antica: M 21
Note: 1. Nella datazione del documento manca il mese, desunto dalle altre copie dell'atto.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 37
38. Commutatio(1).
1187 agosto 9, Tirano
Martino converso di San Remigio, con il consenso di Giordano di Stazzona, suo avvocato, permuta con Lafranco Arizo di Tirano alcuni appezzamenti. Martino dà a nome della chiesa di San Remigio due prati in territorio di Tirano in Irola; Lafranco dà in cambio sette appezzamenti in territorio di Tirano a Viano e uno in territorio di Brusio, sempre a Viano.
Gli stimatori Giovanni Menegoni e Lorenzo de Sasina attestano l'utilità della permuta per la chiesa di San Remigio.
(ST) Guglielmo, giudice e messo dell'imperatore Federico.
Atto singolo membr., mm 204x281
Segnatura antica: M 22
Note: 1. Copia autentica di Ruggero di Gerardo Becaria di Tresivio è trascritta sull'inventario I 1 al f. 21r.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 38
39. Commutacio(1).
1187 agosto 9, Tirano
Marco, prete di San Fedele di Coseto, permuta con Martino converso di San Remigio tre terreni sull'alpe di San Remigio, uno a Stavaione, uno a La Morosa ed uno a Predoso, contro 5 appezzamenti, sempre a Tirano, uno prativo a Feleto(2), due pure prativi a Pecedo(3)e due selve a Rosolina.
(ST) Guglielmo, giudice e messo dell'imperatore Federico.
Atto singolo membr., mm 235x187
Segnatura antica: AMT 381/4
Note: 1. Copia autentica dell'atto è trascritta da Ruggero di Gerardo Becaria sull'inventario I/1 al foglio 19v.
2. Attualmente frazione San Rocco sui monti di Villa di Tirano.
3. Probabilmente località Piscedo in comune di Villa di Tirano, sul versante orobico.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 39
40. Donatio (inter vivos).
1188 novembre 2, Villa di Tirano a Piatta, nella curia di Giovanni da Domo
Giovanni da Domo, di legge romana, dona tutti i suoi beni con edifici, piante e campi situati a Piatta ai diletti nipoti Guglielmo e Viberto.
(ST) Enrico, notaio del sacro palazzo.
Atto singolo membr., mm 86x100
Segnatura antica: M 18
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 40
41. Venditio ad proprium.
1189 febbraio 12, Tresivio
I fratelli Giovanni e Gerardo fu Pietro di Bellora(1) di Ponte vendono a Martino, figlio di un altro Pietro di Bellora, due campi situati nel territorio di Ponte in Valtellina a Bellora per il prezzo di 6 soldi di imperiali.
(ST) Gaidono [de Quadrio di Tresivio], notaio imperiale.
Atto singolo membr., mm 142x182
Segnatura antica: M 23
Note: 1. Attuale Berola, frazione di Ponte in Valtellina.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 41
42. Refutatio.
1189 novembre 21, Villa di Tirano, corte di Bertramo di Val Pilasca
[Ventura] di Edolo, con il consenso della moglie Verdiana, "cum ligno quem in sua tenebat manu" rinuncia ad ogni suo diritto su un appezzamento prativo sul monte di San Romedio al Piazzo, che era già in possesso della chiesa di San Romedio ricevente a seguito di vendita fatta dalla predetta Verdiana.
Ventura riceve per tale rinuncia 6 soldi di imperiali dal converso Martino.
Gilberto, notaio.
Copia autentica trascritta da Ruggero fu Gerardo de Becaria di Tresivio sull'inventario I 1 al foglio 18v.
Atto singolo membr., mm 285x182
Segnatura antica: I 1 18v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 42
43. Venditio.
1190 novembre 1, Tresivio "in castro"
Giovanni di Anseldo di Tresivio vende a Manegoldo Botto di Tresivio Piano la terza parte della selva di Plantina situata in territorio di Tresivio Piano, per il prezzo di 20 soldi di imperiali.
(ST) Pagano, notaio imperiale.
Atto singolo membr., mm 130x255
Segnatura antica: M 24
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 43
44. Venditio.
1191 gennaio 27, Tresivio
Vitale, figlio di Giovanni Masegati di Tresivio vende a Manegoldo Boto abitante a Tresivio Piano [la parte di] una selva situata nel territorio di Tresivio Piano in "Plantina" per il prezzo di 20 soldi di imperiali.
(ST) Ug[uccio], notaio.
Atto singolo membr., mm 100x233
Segnatura antica: M 25
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 44
45. Venditio.
1191 novembre 24, Sondrio
Giovanni Musanigra di Isola [Comacina] vende a Villano di [Alberico] Mag[li]avacca di Cantù una selva a Sondrio "in Poiriam" (sul versante orobico) dove si dice "in Pendegia" per i prezzo di 3 lire di denari nuovi imperiali. Il venditore garantisce anche per l'assenso della moglie [Gualina].
Oldefredo, notaio dell'aula imperiale.
Copia autentica del notaio Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio trascritta sull'inventario I1 al f. 1 r/v.
Atto singolo membr., mm 285x182
Segnatura antica: I 1 f. r/v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 45
46. Commutacio(1).
1192 dicembre 17, Tirano
Gonselmo e Martino custodi della chiesa di San Remigio, situata in pieve di Villa di Tirano, permutano con Bono Tanzo di Poschiavo alcuni beni.
I conversi danno due appezzamenti di prato e campo con una "mansio" ed una "tegia" situati in territorio di Poschiavo a Piatta di Conrado e ricevono in cambio due selve concilive situate in territorio di Tirano in Alono, sulle quali grava l'onere di una mina di vino da darsi ogni anno quale accola al comune di Tirano.
(ST) Guglielmo, notaio.
Atto singolo membr., mm 170x190
Segnatura antica: M 26
Note: 1. Copia autentica di Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio è trascritta nell'inventario I 1 al foglio 9 v.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 46
47. Donatio inter vivos(1).
1193 maggio 9, Morbegno
Redolfo Capitanius di Morbegno, messo di Arnaldo e Pietro detti del fu Cadaxano di Isola [Comacina], dona in loro nome alla chiesa di San Remigio di Tirano un sedime a Sondrio tenuto da Berta, detta di Vedo, con i suoi figli.
(ST) Adamino, giudice.
Atto singolo membr., mm 116x120
Segnatura antica: M 27
Note: 1. Copia autentica del notaio Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio è riportata nell'inventario I 1 al f. 1v. e 2r.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 47
48. Venditio ad proprium.
1194 febbraio 1, Tresivio
Moysi, moglie di Aliprando de Becaria di Tresivio, col consenso del marito vende a Villano Magiavacca di Cantù, abitante a Sondrio, la sua parte di una selva situata nel territorio di Sondrio in Pendegia, per la quale il suddetto Villano pagava come fitto alla stessa Moysi 3 staia di castagne peste.
La selva le era pervenuta per eredità da suo padre, il fu Ribaldo di Campo; il prezzo di vendita è di 3 lire di denari imperiali d'argento.
(ST) Pagano, notaio imperiale.
Atto singolo membr., mm 146x175
Segnatura antica: M 28
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 48
49. Vendicio ad proprium.
1196 novembre 7, Tirano
Villano Maliavaca di Cantù, abitante a Sondrio e professante legge romana, vende a Martino e Guichemano, conversi di San Romedio, una selva (eccetto una quarta parte che il venditore si riserva) situata in territorio di Sondrio in Pendegia, al prezzo di 7 lire e mezzo di imperiali(1).
(ST) Guglielmo [di Oldo].
Atto singolo membr., mm 147x212
Segnatura antica: M 29
Note: 1. Copia autentica del notaio Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio è riportata nell'inventario I 1 al f. 1r/v.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 49
50. Vendicio "salvo acolam vicinorum de Tirano"(1).
1197 dicembre 17, Tirano
Martino Bado e sua moglie Franca, con Albizo Bado e la moglie Richelda, tutti di Tirano, vendono a Martino converso di San Romedio un appezzamento con castagni a Tirano in Alono al prezzo di 16 soldi di imperiali, riservata l'accola al comune di Tirano.
(ST) Guglielmo [di Oldo], notaio.
Atto singolo membr., mm 170x167
Segnatura antica: M 30
Note: 1. Copia autentica del notaio Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio è riportata nell'inventario I 1 al f. 10r.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 50
51. Finis.
1199 novembre 25, Tirano
Il prete Corrado di Poschiavo rinuncia nelle mani di Guglielmo converso, a favore della chiesa di San Remigio, a tutta l'eredità di suo fratello Armano, già converso di San Remigio.
In cambio riceve dallo stesso Gonselmo 30 soldi di imperiali(1).
(ST) Guglielmo [di Oldo], notaio.
Atto singolo membr., mm 144x175
Segnatura antica: M 31
Note: 1. Tra i testi l'arciprete di Villa Pietro, il sacerdote Giovanni di Bormio e Giuliano [Capitanei] di Stazzona.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 51
52. Charta ordinamenti (testamentum).
1200 maggio 9, [Como]
Arialdo detto di donna Anexia di Andevenno, abitante a Como, istituisce per testamento la moglie [Guillia] quale tutrice dei suoi figli e usufruttuaria ("massaria") di tutti i suoi beni.
Traverso Moroni, giudice.
Copia tratta da Pietro di Brienno.
Copia autentica di Ruggero fu Gerardo de Becaria di Tresivio trascritta sull'inventario I 1 al f. 4 v.
Atto singolo membr., mm 285x182
Segnatura antica: I 1 f. 4 v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 52
53. Venditio ad proprium.
1200 giugno 2, Tirano
Bona di Vivenzone di Tirano e sua figlia Sibilia, col consenso del marito Vitale, vendono a Gonselmo, converso di San Remigio, un prato in territorio di Tirano a Viano al prezzo di 8 soldi di imperiali.
Guglielmo, notaio.
Copia autentica trascritta da Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio sull'inventario I 1 al foglio 21r.
Atto singolo membr., mm 285x182
Segnatura antica: I 1 21r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 53
54. Testificationes(1).
sec. XIII, [Tirano]
Deposizioni rese da diversi testimoni [nella causa] relativa alla sottoposizione a decima di vari terreni di spettanza della chiesa di San Remigio di Tirano.
I conversi della chiesa asserivano trattarsi di terre novali; il clero di Villa di Tirano sosteneva invece che erano sottoposte a decima a pro della chiesa plebana di San Lorenzo di Villa.
Due frammenti membranacei, mm 605x127; 235x192
Segnatura antica: M 591
Note: 1. Trattasi di 2 frammenti in origine cuciti con altre porzioni dell'atto. Risulta impossibile ricostruire l'esatta datazione e natura e gli eventuali sottoscriventi.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 54
55. Testificatio(1).
sec. XIII, [Tirano]
Deposizioni rese da diversi testimoni [nella causa] relativa alla sottoposizione a decima di vari terreni di spettanza della chiesa di San Remigio di Tirano.
I conversi della chiesa asserivano trattarsi di terre novali; il clero di Villa di Tirano sosteneve invece che i beni erano soggetti a decima a pro della chiesa plebana di Villa.
Atto singolo membr., mm 412x209
Segnatura antica: M 592 bis
Note: 1. Frammento in origine cucito con altre porzioni dell'atto. Risulta impossibile ricostruire la datazione e gli eventuali sottoscriventi.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 55
56. Interrogatio in causa(1).
sec. XIII, [Tresivio]
Interrogatorio di vari testi nel processo relativo alla sottoposizione o meno a decima di alcuni terreni di proprietà delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, che i conversi delle stesse asserivano essere novali.
(ST) Filippo De Piro di Tresivio riceve le testimonianze.
Atto singolo membr., mm 607x209
Segnatura antica: AMT SS
Note: 1. Atto privo di porzione iniziale, di cui non è nota la consistenza (si trattava in origine di diverse pergamene cucite); la parte residua è di lettura assai difficoltosa (in alcune parti impossibile) per sbiadimento dell'inchiostro.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 56
57. Inventarium terrarum quae dant decimam.
sec. XIII, [Tirano]
Elenco delle terre a Tirano, in piano ed in monte, che danno la decima a Guberto ed agli eredi di Brilioto de Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 490x225
Segnatura antica: M 178 b
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 57
58. Inventarium terrarum quae dant decimam.
sec. XIII, [Tirano]
Elenco delle terre a Tirano, in piano ed in monte, e dei relativi proprietari che danno la decima a Guberto ed agli eredi di Brillioto de Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 417x221
Segnatura antica: M 178 a
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 58
59. Memoria terrarum quae solvunt decimam.
sec. XIII, Tirano
Elenco di terre e beni in Tirano, in piano ed in monte, che devono la decima a Guberto ed eredi del fu Brilioto de Becaria di Tresivio, con indicazione dei nominativi dei proprietari.
Appunto senza sottoscrizione.
Atto singolo membr., mm 451x215
Segnatura antica: AMT SS
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 59
60. Constitutio notarii(1).
[sec. XIII] , Como
Gerardo di Sartirana, giudice ed assessore di Corrado di Conceso podestà di Como, costituisce Ruggero de Becaria fu Gerardo di Tresivio quale notaio incaricato di estrarre in pubblica forma tutti gli atti redatti dal padre, notaio e giudice, senza alcuna modifica nella sostanza e con trascrizione o sunteggio delle imbreviature.
Ciò con assenso del consiglio di credenza del comune di Como.
Lo stesso Ruggero giura successivamente ad alta voce nella chiesa di estrarre fedelmente gli atti, senza aggiunte o omissioni.
Atto senza sottoscrizione.
Atto singolo membr., mm 360x87
Segnatura antica: AMT SS
Note: 1. Datazione collocabile nel secondo quarto del secolo, intorno al 1235, quando Corrado di Concesio è podestà di Como. Intorno al 1250, inoltre, Ruggero de Becaria appare già notaio consolidato da tempo.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 60
61. Divisio et transactio. Finis.
[sec. XIII], [Tresivio]
I fratelli Gerardo ed Enrichetto fu Ruggero de Becaria di Tresivio, con l'assenso della madre del minore Enrichetto, Agnese, dividono tra loro l'eredità paterna, promettendosi vicendevolmente la fine di ogni controversia al riguardo anche per quel che riguarda i beni dotali di Susanna, madre di Gerardo, e della di lui moglie Gisla, che interviene e consente.
Manca la sottoscrizione del notaio.
Atto singolo membr., mm 692x179
Segnatura antica: AMT SS
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 61
62. Memoria terrarum quae dant decimam et expensarum.
sec. XIII, [Tirano]
Elenco dei terreni soggetti a decima [da darsi alle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano] situati in territorio di Tirano e dei relativi proprietari.
In allegato (cucito) frammento con elenco di spese sostenute per precetti nei confronti dei proprietari inadempienti.
Senza sottoscrizione.
Atto singolo membr., mm 290x148
Segnatura antica: AMT SS
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 62
63. Memoria terrarum [quae dant decimam].
sec. XIII, Tirano
Elenco di terre in Tirano [che danno la decima alle chiese di san Remigio e Santa Perpetua], con indicazione dei relativi proprietari.
Appunti senza sottoscrizione.
Atto singolo membr., mm 280x112
Segnatura antica: AMT SS
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 63
64. Oppositio in causa.
sec. XIII, [Milano]
Giovanni di Ponte, converso delle chiese di San Remigio e Perpetua in Valtellina, e Giovanni detto Macho, chierico della chiesa di San Nazaro di Como, procuratori del rettore, dei conversi e delle converse delle predette chiese di San Remigio e Santa Perpetua, poiché G[regorio] de Montelongo, delegato dalla sede apostolica, aveva scritto a Giovanni, canonico della chiesa di Cividate Camuna, in favore del chierico Andrea di Edolo, chiedono di avere copia di tale lettera [ai giudici d'appello], in quanto era stato assegnata di fatto allo stesso chierico [la stessa chiesa](1), gravandoli indebitamente.
Gli stessi si erano appellati al papa.
Chiedono che venga dichiarata nulla la sentenza pronunciata e quanto fatto dal canonico [di Como] (?) suddetto, in quanto contrario agli interessi delle loro chiese e dei conversi.
Chiedono si proceda secondo il diritto canonico(2).
Atto singolo membr., mm 290x163
Segnatura antica: M 179
Note: 1. Si tratta forse del rettorato delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, ma la cosa non risulta chiara dall'atto.
2. L'atto è di assai difficoltosa interpretazione, non essendo noti in dettaglio i precedenti nè la datazione (probabilmente intorno al 1250).
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 64
65. Remissio et finis.
1202 giugno 2, Tirano
Giovanni e Guglielmo fratelli fu [Atzone] del Capo del ponte di Tirano rimettono ad Anselmo detto Flamberge, ministro della chiesa di San Remigio, metà di un appezzamento di terreno selvato a Tirano in Alono; dichiarano di aver ricevuto per tale remissione 5 soldi di imperiali e liberano la chiesa da ogni obbligo ulteriore.
Guglielmo, notaio.
Copia autentica di Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio trascritta sull'inventario I 1 al foglio 9v.
Atto singolo membr., mm 285x182
Segnatura antica: I 1 9v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 65
66. Locatio "ad massaritium".
1202 agosto 1, Villa di Tirano
Pietro, arciprete della pieve di Villa (di Tirano), e Giuliano di Stazzona, gastaldo del vescovo di Como Ardizzone, investono a massarizio per la durata di ventinove anni Lafranco, converso di S. Perpetua, di un prato con "maxone" e un mulino situati in territorio di Villa (di Tirano) a Roplano per il fitto annuo di 12 denari imperiali.
Quale laudemio per l'investitura il converso Lafranco dà due formaggi.
(ST) Giovanni [Formica], notaio.
Atto singolo membr., mm 161x206
Segnatura antica: M 32
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 66
67. Cessio.
1203 febbraio 14, Tresivio
Donna Jana (Gianna?), vedova di Guido Malconventi di Tresivio, quale tutrice degli eredi e nell'interesse degli stessi, cede a Ruggero de Becaria di Tresivio tutte le ragioni, azioni e diritti reali e personali che ella o i suoi eredi hanno o possono avere nei riguardi dell'erede del fu Giacomo olim Giacomo Capitanei di Sondrio e nei riguardi di Giovanni, fratello del predetto Giacomo.
Donna Jana dichiara di essere stata soddisfatta di ogni sua spettanza da parte di Rugerio de Becaria.
(ST) Uguccio [di Everardo], notaio.
Atto singolo membr., mm 214x170
Segnatura antica: M 33
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 67
68. Finis(1).
1204 aprile 29, Isola Nova (Isola Comacina)
Stefano e Ribaldo, figli di Giovanni Musanigri di Isola Nova, col consenso del padre rinunciano nelle mani del prete Gilberto e di Gregorio e Daniello, confratelli e conversi della chiesa di San Romedio del monte di Tirano, ad una selva situata in territorio di Sondrio a "Poira in Pendeglia".
Questa selva era stata venduta dal loro padre Giovanni a Vilano, figlio di Alberico Maliavacca di Cantù, al prezzo di 3 lire di denari nuovi di Milano e i conversi l'avevano poi acquistata da quest'ultimo.
I fratelli rinunciano inoltre ad ogni diritto e ragione che possono avere da parte di donna Quallia, loro madre e moglie del predetto Giovanni, in nome della quale essi avevano rivendicato la selva.
In cambio della rinuncia i fratelli ricevono dai conversi 50 soldi di denari nuovi milanesi.
(ST) Isolano, notaio, detto de Pino.
Atto singolo membr., mm 164x227
Segnatura antica: M 34
Note: 1. Copia autentica di Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio è riportata sull'inventario I 1 al f. 1v.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 68
69. Vendicio ad proprium(1).
1204 luglio 18, Tresivio, "in castro"
Giovanni di Agneda di Tresivio Piano vende a Gilberto, prete della chiesa di San Lorenzo di Villa, e a Gregorio, converso di San Remigio, nell'interesse della stessa chiesa, due selve in territorio di Sondrio in località Pendegia.
Giovanni dichiara di ricevere in pagamento 6 lire e 50 soldi di imperiali; le 6 lire sono date da Andrea Nulla di Chiuro quale corrispettivo per una vendita fattagli dalla chiesa di di San Remigio.
(ST) Rolando di Figino, notaio reale.
Atto singolo membr., mm 174x245
Segnatura antica: M 35
Note: 1. Copia autentica di Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio è riportata sull'inventario I1 al f. 3r.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 69
70. Vendicio ad proprium(1).
1205 marzo 6, Tirano
Vitale detto Zonola di Tirano e sua moglie Sibilia vendono a Danio, converso della chiesa di San Remigio, una selva in territorio di Tirano in Colognola per 15 soldi di imperiali.
(ST) Guglielmo de Oldo, notaio.
Atto singolo membr., mm 130x191
Segnatura antica: M 36
Note: 1. Copia dell'atto trascritta da Ruggero fu Gerardo Becaria di Tresivio sull'inventario I 1 al f.11 v.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 70
71. Vendicio ad proprium(1).
1205 aprile 24, Tirano
Albiza, vedova di Menegallo Antelmi di Brusio e suo figlio Giovanni vendono a Daniello, converso della chiesa di San Remigio, un campo in territorio di Brusio in località Viano al Pradasc al prezzo di 4 soldi di imperiali.
(ST) Guglielmo de Oldo.
Atto singolo membr., mm 106x185
Segnatura antica: M 37
Note: 1. Copia dell'atto è trascritta da Ruggero di Gerardo Becaria sull'inventario I 1 al f. 21 r/v.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 71
72. Venditio "nomine concilivi".
1205 settembre 23, Andevenno "in castro"
Donna Guillia vedova del fu Arnaldo di donna Anexia di Andevenno, tutrice dei figli ed eredi Alberto, Pietro ed Arialdo, vende con riserva dell'accola alla vicinanza di Sondrio ad Alberto Cantamessa e [Danio], conversi della chiesa del monastero del beato Romedio, tre selve con una casupola a Sondrio "ad Crestam" ed in Prato Formigano, per il prezzo di 31 lire di moneta nuova, necessarie per il pagamento di un debito.
Pietro di Brienno, notaio.
Copia autentica del notaio Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio trascritta sull'inventario I 1 al f. 4 r/v.
Atto singolo membr., mm 285x182
Segnatura antica: I 1 f. 4r/v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 72
73. Vendicio ad proprium(1).
1206 gennaio 25, Tirano
Martino detto della Motta di Cortenedolo vende a Danio, converso della chiesa di San Romedio, due selve in territorio di Tirano, una situata in Zumento l'altra in Alono, al prezzo di 20 soldi di imperiali.
(ST) Guglielmo de Oldo, notaio.
Atto singolo membr., mm 143x173
Segnatura antica: M 38
Note: 1. Copia autentica dell'atto è trascritta da Ruggero di Gerardo Becaria di Tresivio sull'inventario I 1 al f. 10 r.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 73
74. Vendicio ad proprium(1).
1206 aprile 28, Tresivio
Alberto de Quadrio di Romagnasco di Tresivio vende a Gregorio di Sablana e ad Alberto Cantamessa, conversi della chiesa di San Remigio, una selva in territorio di Tresivio in località Plantina.
Il venditore dichiara di aver ricevuto 12 lire di imperiali da Alberto Pontascono di Ponte, debitore verso la chiesa per aver riacquistato dalla stessa i beni immobili che erano appartenuti a sua sorella Gianola ed a suo fratello Lafranco.
(ST) Rolando di Figino, notaio reale.
Atto singolo membr., mm 184x322
Segnatura antica: M 39
Note: 1. Copia autentica dell'atto è trascritta da Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio sull'inventario I 1 al f. 5v.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 74
75. Vendicio ad proprium.
1206 novembre 26, Tresivio
Raimondo di Villa, abitante a Tresivio, vende a Lafranco, converso della chiesa di Santa Perpetua di Tirano, un appezzamento di terra con castagni in territorio di Villa (di Tirano) a Valle Lera al prezzo di 4 soldi di denari imperiali.
(ST) [Codelio] de Piro, notaio.
Atto singolo membr., mm 140x245
Segnatura antica: M 40
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 75
76. Investitura ad conzelivum(1).
1209 maggio 13, Tirano
Albertino di Sassina, decano del comune di Tirano, col consenso dei vicini investe Giovanni fu [Bonomo] di Menegone di Tirano di un appezzamento di terra situata a Tirano in località Alono, per il fitto concilivo annuo di 6 denari imperiali.
(ST) Aiolfo, notaio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 129x217
Segnatura antica: M 42
Note: 1. Copia autentica dell'atto è trascritta da Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio sull'inventario I 1 al f. 9R.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 76
77. Concessio(1).
[1209] ottobre 25, Villa di Tirano, nella chiesa di San Lorenzo
Il vescovo di Como Guglielmo concede ai confratelli e alle consorelle di S. Perpetua le decime sulle terre novali, che essi da dieci anni in qua hanno bonificato e che in futuro coltiveranno con le proprie mani nel territorio della pieve di Villa.
Guglielmo per grazia di Dio vescovo di Como.
Atto singolo membr., mm 222x275
Segnatura antica: M 41
Note: 1. Nel documento figura la data 1207 che non corrisponde però con l'indizione riportata nell'atto (la XIII) e col giorno di domenica. Copia dell'atto (con lievi difformità e corretta datazione) è riportata da Ruggero di Gerardo Becaria di Tresivio sull'inventario I 1 al f. 14 v.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 77
78. Privilegium.
1209 ottobre 28, Tresivio, palazzo vescovile
Guglielmo, vescovo di Como, concede ai fratelli e sorelle di san Remigio le decime su quelle terre novali che essi da 10 anni in qua hanno bonificato e coltivato e che in futuro coltiveranno sul monte di San Remigio e nel territorio di Tirano.
Guglielmo, vescovo di Como.
Copia autentica trascritta da Ruggero di Gerardo de Becaria sull'inventario I 1 al f. 7v.
Atto singolo membr., mm 285x182
Segnatura antica: I 1 7v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 78
79. Venditio ad proprium(1).
1211 gennaio 13, nella città di Como
I fratelli Anrico, Guifredo e Otto fu Giovanni Vacca di Isola [Comacina] vendono a Alberto Cantamessa di Paisco e ad Anselmo Muto di [Tirano], conversi e amministratori della chiesa di San Remerio ossia San Remigio situata sopra il lago di Poschiavo, una selva in territorio di Sondrio, dove si dice "in Vallongo" e "in Ruxelina" al prezzo di 5 lire di denari nuovi.
(ST) Girardo di Como, notaio.
Atto singolo membr., mm 180x225
Segnatura antica: M 43
Note: 1. Copia autentica è trascritta da Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio sull'inventario I 1 ai ff.2v/3r.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 79
80. Vendicio salvo aculam(1).
1211 dicembre 12, Tirano
Lafranco fu Giovanni Strepazuchi di Plantoledo di Tirano col consenso e la conferma del prete don Gilberto di Villa vende, con la riserva dell'accola ai vicini di Tirano, ad Anselmo converso della chiesa di San Remigio, un terreno in territorio di Tirano situato sopra la vigna dei conversi e vicino alla roggia dei Mulini al prezzo di 14 soldi di imperiali, con l'obbligo di pagare ogni anno 2 denari imperiali di accola al comune di Tirano.
(ST) Guglielmo di Oldo, notaio.
Atto singolo membr., mm 168x231
Segnatura antica: M 44
Note: 1. Copia dell'atto è trascritta da Ruggero di Gerardo Becaria di Tresivio nell'inventario I 1 al f. 13 r.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 80
81. Constitutio missi.
1212 febbraio 12, Stazzona, nel castello
Guglielmo, vescovo di Como, nomina suo messo ed incaricato Giuliano Boconge di Stazzona, suo gastaldo in pieve di Villa, affinchè provveda per suo mandato ed in suo nome a piantare i termini (pietre confinarie) che definiscano i confini tra il comune di Brusio ed il territorio soggetto alla chiesa di San Remigio, sui quali verteva controversia tra i Brusaschi ed i confratelli della chiesa stessa.
Il vescovo intima inoltre a frate Anselmo, a nome dei confratelli, ed al decano Menego Laurenzono, a nome del comune di Brusio, di rispettare tali confini, sotto pena di 10 lire di moneta nuova.
Guido, notaio di Garavate.
Copia autentica trascritta da Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio sull'inventario I 1 al foglio 17v.
Atto singolo membr., mm 285x182
Segnatura antica: I 1 17v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 81
82. Determinatio terrarum.
1212 febbraio 26, Tirano
Giuliano di Stazzona, gastaldo ed incaricato del vescovo di Como Guglielmo, determina i confini tra il comune di Brusio, rappresentato dal decano Menego Lorenzono, e la chiesa di San Remigio, rappresentata dagli amministratori Anselmo ed Alberto.
Le pietre terminali, segnate con croci, vengono piantate sotto il Prato di Richardo, sotto Predentia e sull'orlo del sentiero che porta a San Remigio.
Al di sotto di tale linea, e dalla "Plata Nigra" in dentro fino alla Val Formosa, il territorio spetta agli uomini di Brusio, al di sopra a San Remigio.
Giovanni Formica, notaio [di Tirano].
Copia autentica trascritta da Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio sull'inventario I 1 ai fogli 17v/18r.
Atto singolo membr., mm 285x182
Segnatura antica: I 1 17v/18r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 82
83. Sentencia(1).
1212 ottobre 5, Villa di Tirano, nella canonica
Guglielmo, vescovo di Como, pronuncia la sentenza nella lite che verteva tra Menegacio, decano del comune di Villa, agente a nome del comune e dei vicini di Villa, da una parte, e Anselmo Muto e Bonizo, conversi della chiesa di San Remigio a nome della suddetta chiesa, dall'altra.
Il decano Menegacio pretendeva che i conversi restituissero al comune di Villa un appezzamento situato in territorio di Villa a Ronco Capeludo.
I conversi sostenevano invece che la suddetta terra apparteneva alla chiesa di San Remigio; a prova di ciò presentano un pubblico istrumento rogato dal notaio Giordano da cui risulta che il fu Lafranco prete acquistò la suddetta terra a nome della chiesa di San Remigio dal fu Giovannibono del fu Bono Camozoni di Villa e da sua moglie Bona e che la chiesa stessa la deteneva da oltre 60 anni.
Il vescovo libera pertanto i conversi dalle pretese del decano e dei vicini di Villa.
(ST) Alberto [di Calderario], notaio e giudice scrive su incarico del vescovo.
Atto singolo membr., mm 207x183
Segnatura antica: M 45
Note: 1. Copia autentica dell'atto è trascritta da Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio sull'inventario I 1 al f. 7r.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 83
84. Commutacio(1).
1212 novembre 26, Tirano
Lorenzo Delli Ortis di Tirano da una parte, e Anselmo, rettore e sindaco della chiesa di San Remigio, con il confratello Bonizo dall'altra, permutano dei terreni.
Lorenzo dà un campo in Vendaqua e riceve in cambio dai conversi un appezzamento di terra in Cologna.
(ST) Rugerio de [Populo], notaio.
Atto singolo membr., mm 176x250
Segnatura antica: M 46
Note: 1. Copia dell'atto è trascritta da Ruggero di Gerardo Becaria di Tresivio nell'inventario I 1 al f. 12 v.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 84
85. Investitura ad accolam.
1213 gennaio 28, Tirano
I vicini di Tirano, riuniti dai decani Aroldo Baddo e Bono di Ingeltruda, investono ad accola Anselmo, Giovanni, Bonizo e Lorenzo, confratelli e conversi della chiesa del Beato Remigio che è sul monte sopra Poschiavo, di un sedime con case, corte, forno, mulino, vigna con un prato adiacente, la selva che i frati tengono assieme a Bono di Plantoledo, la terra di Vendaqua, la selva del ponte Molina, la selva di Pramoliano, il ronco detto di Conradaccio, la selva che è sul confine del territorio e la selva di Castelire; il tutto situato in territorio di Tirano.
Vengono pure confermate le precedenti investiture.
L'accola da pagarsi è di 1 congio di vino a Pasqua e di 2 congi ed 1 staio di vino e 1 staio di castagne peste a San Martino.
(ST) Guglielmo di Oldo.
Atto singolo membr., mm 225x285
Segnatura antica: M 47
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 85
86. Investitura ad accolam(1).
1213 marzo 29, Tirano
Aroldo [Baddo] e Bono di Igeltruda, decani del comune di Tirano, con altri vicini di Tirano investono ad accola Anselmo, converso e rettore della chiesa di San Remigio, di un appezzamento boschivo in territorio di Tirano, situato oltre il mulino di San Remigio per il fitto accolivo di 1 staio e di 1 mina di vino.
(ST) Ayolfo, notaio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 145x244
Segnatura antica: M 48
Note: 1. Copia dell'atto è trascritta da Ruggero di Gerardo Becaria di Tresivio sull'inventario I 1 al f. 12 v.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 86
87. "Demonstracio" .
1213 maggio 14, Tirano
Anselmo e Bonizo conversi di San Remigio assegnano ai fratelli Lorenzo e Adamo Sabadini di Tirano, a seguito della definizione di una lite, un prato a Trivigno, un altro nello stesso monte "ad Felectum", un campo in [Val Pedra], un altro campo al di qua della Calchera sotto la via, due campi a Cologna ed un appezzamento con sei castagni "in Cannale", tutti in territorio di Tirano.
(ST) Giovanni fu [Ogerio de Germani] di Bellagio.
Atto singolo membr., mm 97x203
Segnatura antica: M 49
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 87
88. Commutacio(1).
1213 agosto 27, Colle di Stazzona
Stremido fu [Preoto] di Paderno abitante a Tirano, con il consenso dei Capitanei di Stazzona , permuta con Anselmo, Lafranco, Bonizo e Alberto Cantamessa, conversi di San Remigio, un prato sul monte di San Remigio in cima al dosso del Predasc, tenuto a fitto da Vitale di Brusio.
I monaci danno in cambio due campi con un castagno, situati oltre il castello di Tirano; il primo si trova in Ronzio, il secondo a Cologna.
I Capitanei di Stazzona intervengono autorizzando alla permuta Stremido loro vassallo, trattandosi di bene feudale dei Capitanei, a tutela dei loro diritti.
(ST) Aiolfo, notaio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 242x315
Segnatura antica: M 50
Note: 1. Copia dell'atto è trascritta da Ruggero di Gerardo Becaria di Tresivio sull'inventario I 1 al f. 19 r.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 88
89. Venditio ad proprium.
1213 ottobre 20, Tresivio
Giovannibono Ursani di Ponte e Pontaschino suo fratello vendono a Gerardo de Becaria di Tresivio la terza parte di un sedime con corte e terra adiacente ed una pezza vignata situati in territorio di Ponte "ad Beloram"(1) per il prezzo di 4 lire di imperiali, delle quali i suddetti fratelli erano debitori nei confronti dello stesso Gerardo e di suo fratello Enrichetto.
(ST) Uguccio della Molia, notaio.
Atto singolo membr., mm 202x268
Segnatura antica: M 51
Note: 1. Ora Berola, frazione di Ponte in Valtellina.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 89
90. Commutacio(1).
1213 dicembre 4, Tirano
Giacomo de Pino di Bellagio ed Anselmo Muto, converso ed "in antea" della chiesa di san Remigio, e Bonizo converso permutano tre appezzamenti a Tirano a Sotto Prato, di proprietà della stessa chiesa, con un campo dello stesso Giacomo a Vendaqua.
(ST) Guglielmo de Pino, notaio e giudice.
Atto singolo membr., mm 114x213
Segnatura antica: AMT 414/1
Note: 1. Copia autentica dell'atto è trascritta da Ruggero di Gerardo Becaria di Tresivio nell'inventario I/1 al foglio 11r.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 90
91. Charta iudicati.
1214 gennaio 26, Tirano
Uberto de' Sacco di Tirano dona per testamento ad Anselmo, converso e rettore della chiesa di San Remigio, l'intera decima su un campo a Vendaqua di proprietà della suddetta chiesa, decima di sua spettanza per successione del fu Bertramo detto di Guidotto di Tirano.
(ST) Guglielmo de Oldo.
Atto singolo membr., mm 125x335
Segnatura antica: M 52
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 91
92. Vendicio ad proprium.
1214 gennaio 28, [Ponte]
Alessandro di Bellora di Ponte, la moglie Boniza e le sue sorelle Cristina e Garelda di Ponte vendono a Gerardo de Becaria di Tresivio un campo con un castagno in territorio di Ponte "ad Belloram" per il prezzo di 7 soldi di imperiali.
(ST) Giovanni de Becaria, giudice e messo regio.
Atto singolo membr., mm 158x230
Segnatura antica: M 54
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 92
93. Charta iudicati(1).
1214 agosto 25, Tirano
Albiza di Arizone di Tirano dona per testamento alla chiesa di San Remigio una selva conciliva in territorio di Tirano a Colognola.
Atto singolo membr., mm 99x190
Segnatura antica: M 53
Note: 1. Copia autentica del notaio Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio, con lievi differenze dovute ad errori di lettura o di penna, è trascritta sull'inventario I 1 al f. 11v.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 93
94. Investitura ad massaricium(1).
1215 agosto 30, Tirano
Anselmo e Giovanni, conversi e "ministri" della chiesa del Beato Remigio, con i confratelli Alberto Cantamessa e Bonizo, investono a massaricio Giovanni fu Menegallo di Antelmo di Brusio di un appezzamento di terra situato nel territorio della suddetta chiesa "ad Canetum" per il fitto di 6 denari imperiali a San Martino.
(ST) Guglielmo De Oldo, notaio.
Atto singolo membranaceo in duplice copia, mm. 119 x 282 e mm. 118 x 287
Segnatura antica: M 55
Note: 1. Copia dell'atto è trascritta da Ruggero di Gerardo Becaria di Tresivio sull'inventario I 1 al f. 18 r.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 94
95. Obligatio(1).
1215 novembre 11, Tirano
Anselmo e Giovanni, ministri, e Bonizo e Lorenzo conversi della chiesa di San Remigio si impegnano verso Fedele De Tellino di Tirano, decano dello stesso comune, a pagare ogni anno al comune di Tirano 1 congio di vino a Pasqua e 2 congi e 1 staio di vino e 1 staio di castagne peste nella festa di San Martino quale accola per la casa, corte, mulino, caneva, forno e sedime, vigna, prato presso la vigna; per la selva che i frati posseggono, per la terra di Vendaqua, la selva del "Ponte Molina", la selva di Pramoliano, il ronco che fu di Conradaccio, la selva sul confine con la marca e la selva di Castelire, il tutto situato in territorio di Tirano e detenuto dai conversi, secondo l'uso e la consuetudine conciliva del comune di Tirano.
(ST) Guglielmo di Oldo.
Allegata copia autentica tratta dal notaio Landolfo di Giovanni di Tirano.
Due atti singoli membr., mm 160x272 e 194x225
Segnatura antica: M 56
Note: 1. Copia dell'atto è riportata da Ruggero fu Gerardo Becaria sull'inventario I 1 ai ff. 12 v/ 13 r.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 95
96. "Concessio parabolae".
1215 novembre 22, [Como]
Guglielmo, vescovo di Como, autorizza Mirano de Cosa decano del comune e dei vicini di Villa (di Tirano), ad assegnare a Giuliano e Pietro Bocongie di Stazzona un appezzamento di terreno comunale situato a Villa di Tirano presso il fiume Poschiavino.
I suddetti fratelli saranno tenuti a pagare annualmente l'accola che i predetti vicini stabiliranno.
Alberto detto de [Caldirario] scrive per ordine del vescovo.
Copia autentica del notaio Guido di [Corneno] fu Guglielmo.
Notai convalidanti: Rugerio di Gaydono Siccapanis [De Quadrio] di Como e Girardo di Landolfo Calig[ari] di Bellagio.
Atto singolo membr., mm 200x162
Segnatura antica: M 57
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 96
97. Investitura ad concilivum.
1215 dicembre 12, Villa (di Tirano), nella chiesa di San Lorenzo
I vicini di Villa di Tirano radunati in pubblica assemblea con il loro decano e console Mirano de Cosa di Villa, investono a titolo concilivo Pietro Boconge di Stazzona, a suo nome e per suo fratello Giuliano (Zuriano), di un appezzamento boschivo e gandivo in territorio di Villa al Poschiavino con l'onere di 1 staio di vino all'anno quale accola.
(ST) Giovanni, notaio di Bianzone.
Allegata copia autentica del notaio Guido fu Guglielmo di Corneno abitante a Bianzone, formato mm. 334 x 290.
Notai convalidanti: Rugerio di Gaydono Siccapannis De Quadrio di Como e Girardo di Landolfo [Caligari] di Bellagio.
Due atti singoli membr., mm 204x260 e 334x290
Segnatura antica: M 58
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 97
98. Sentencia(1).
1216 luglio 3, Tirano
Giuliano, gastaldo e messo del vescovo di Como, decide una lite tra Giuliano figlio di Lorenzo di Arizo di Tirano, da una parte, e Bonizo e Anselmo, conversi della chiesa di San Remigio, dall'altra.
Giuliano afferma che la selva situata in Corognola vicino al Poschiavino, tenuta dai conversi, gli apparteneva siccome era di casa Sassina e precisamente della fu Otta, sua madre; avrebbe potuto provarlo tramite testimoni.
Il gastaldo sentenzia: se Giuliano era pronto a giurare che la selva era di sua madre e gli apparteneva per eredità, lo avrebbe assolto dalle pretese dei conversi.
Giuliano giura e il gastaldo condanna i conversi alla restituzione della selva.
(ST) Giovanni Formica, su ordine del gastaldo(1).
Atto singolo membr., mm 390x172
Segnatura antica: M 59/B
Note: 1. Atto singolo, scritto su unico supporto membranaceo con il successivo atto in pari data. Copia autentica è trascritta da Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio sull'inventario I 1 al f. 11r/ v.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 98
99. Finis(1).
1216 luglio 3, Tirano
Giuliano, figlio di Lorenzo di Arizo di Tirano, rinuncia nelle mani di Bonizo e Anselmo, conversi della chiesa di San Remigio, a tutti i diritti su di una selva in Corognola, che gli apparteneva per successione di sua madre Otta, per il prezzo di 13 soldi di imperiali.
(ST) Giovanni Formica.
Atto singolo membr., mm 390x172
Segnatura antica: M 59/A
Note: 1. Atto singolo, scritto su unico supporto di seguito all'atto precedente in pari data. Copia autentica dell'atto è trascritta da Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio sull'inventario I 1 al f. 11 r/v.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 99
100. "Positio in suum locum".
1217 aprile 9, Tirano
Giuliano detto Menegoni di Tirano immette Morando di Vertemate abitante a Tirano nel possesso della metà di un appezzamento situato in territorio di Tirano in Miscent, da lui acquistato dal comune di Tirano.
Giuliano riceve, quale prezzo, 20 soldi di imperiali.
(ST) Guglielmo di Oldo.
Atto singolo membr., mm 169x195
Segnatura antica: M 60
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 100
101. Finis.
1219 febbraio 1, Como
Giovannibello fu Pietro di "Tuyrate" di [Milano] di Lecco rinuncia, a suo nome e a nome di sua moglie, nelle mani di Pietro di Salvarixio fu Ogerio di Tresivio, a nome di Anselmo fu Ottobono Scariani di Bellagio e di donna Garielda del fu castellano di [Aseduno] di Tresivio, conversi di San Remigio, ad ogni diritto e ragione nella controversia con i conversi a causa di certo frumento.
A garanzia di tale rinuncia i coniugi indicano quale fideiussore Guglielmo fu Guglielmo di Selva di Novazzano; gli stessi ricevono da Pietro 4 soldi di denari nuovi.
(ST) Giacomo fu Domenico de Saxella.
Atto singolo membr., mm 137x236
Segnatura antica: M 62
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 101
102. Venditio ad proprium.
1219 marzo 15, Tresivio, nella curia dei venditori
Giovanni fu Aliprando de Becaria di Tresivio, presente e consenziente la moglie Sala fu Pietro de Sala, ed i figli Zaninolo e Guglielmo vendono ad Anselmo fu Ottobono Scarrani di Bellagio ed a Giovanni fu Lorenzo Bormino di Brusio, conversi e rettori della chiesa di San Remigio, due selve a Teglio oltre l'Adda "in Poira" (sul versante orobico) in Strinctura, dietro pagamento di 8 lire e mezza di imperiali da parte di Boneto fu Giovanni Pizo di Chiuro e di 16 lire e mezza di imperiali da parte di Giovanni Ferrari di Tresivio fu Martino di Lopia di Bellagio, che avevano acquistato beni dalla detta chiesa rispettivamente a Chiuro ed a Tresivio.
Gilberto notaio regale di Chiuro, fu Gilberto.
Copia autentica trascritta da Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio sull'inventario I 1 ai ff. 5v/6 r/v.
Atto singolo membr., mm 285x182
Segnatura antica: I 1 5v/ 6 r/v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 102
103. Carta iudicati.
[1220 marzo], Tirano, a Santa Perpetua
Orlando fu Vitale Duri di Corteno, dimorante a Santa Perpetua e gravemente malato, assegna alla chiesa stessa tutti i suoi beni, consistenti in molti crediti per vendite, mutui ed investiture a vari soggetti, con l'incarico a Giovanni Dalau[do], converso della della chiesa suddetta, di provvedere alle riscossioni.
L'atto è steso alla presenza di Pietro fu Uberto Boconte di Stazzona, castaldo vescovile in pieve di Villa di Tirano.
(ST) Landolfo fu Strimido [Degomani] sottoscrive.
(ST) Giovanni Formica di Tirano fu Domenico Ferrari di Corteno sottoscrive.
(ST) Giacomo figlio del suddetto Giovanni Formica rogato scrive.
Atto singolo membr., mm 383x173
Segnatura antica: AMT 438/13
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 103
104. Venditio ad proprium(1).
1220 ottobre 4, Tirano
Bertramo di Lopia fu Ribaldo di Bellagio, abitante a Tirano, vende ad Anselmo Muto, converso della chiesa di San Remigio, la metà di una selva a Tirano in Alone, che egli possedeva in comune con la suddetta chiesa, per il prezzo di 13 soldi e mezzo di imperiali.
(ST) Gilberto, notaio regale di Chiuro fu Gilberto di [Cemmo].
Atto singolo membr., mm 165x297
Segnatura antica: M 63
Note: 1. Copia autentica dell'atto è trascritta da Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio sull'inventario I1 al f. 9r.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 104
105. Venditio ad concilivum(1).
1222 luglio 3, Tirano
Gencio fu Uberto F[o]lli di Tirano, decano del comune di Tirano, col consenso di numerosi vicini vende a titolo concilivo a Anselmo Muto e Giovanni di Brusio, conversi della chiesa di San Remigio, un appezzamento di terra zerba e sassosa in territorio di Tirano in Miscent, con l'onere di pagare solo quell'accola che già si pagava per un prato recintato in muro lì annesso.
Il prezzo di vendita è di 40 soldi di imperiali.
Gilberto, notaio di Chiuro.
Notai convalidanti: Pagano di Giovanni Caligni di Como e Ayulfo di Tirano fu Gaimario di Iseo.
Copia autentica di Raynaldo di Giordano de Becaria detto di Bonzale di Chiuro, incaricato dal podestà di Como di estrarre gli atti dalle imbreviature del suddetto defunto Gilberto, notaio di Chiuro.
Atto singolo membr., mm 430x316
Segnatura antica: M 64
Note: 1. Copia autentica dell'atto è trascritta da Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio sull'inventario I 1 al f. 13 r/v.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 105
106. Condempnacio.
1225 aprile 3, Poschiavo, nella corte dell'abitazione di Arnaldo di Casate
Benvenuto di Moroxio, gastaldo dell'avvocato di Matsch a Poschiavo, condanna Giovanni fu Bono Longo di Poschiavo a restituire entro il prossimo San Giorgio a Federico fu Compagnone di Albrico di Poschiavo, dal quale li aveva ricevuti in prestito, 37 soldi di imperiali.
(ST) Marchiolo di Casate, notaio di Poschiavo.
Atto singolo membr., mm 125x217
Segnatura antica: M 65
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 106
107. Breve recordacionis.
1226 agosto 1, [Chiuro]
Memoria delle terre donate da Stefania di Bruga(1) alla chiesa di San Romedio, poi detenute da Andrea Nulla e suo figlio e da quest'ultimo assegnate a Giovanni della Vigna e a Bonizo, conversi di San Romedio:
un appezzamento in territorio di Chiuro "in Longirono";
un campo "ad Murum", territorio di Chiuro;
un campo "in Gerola", territorio di Chiuro;
una selva "in Cagurano", territorio di Chiuro;
due selve "in Teriore".
(ST) Rainaldo notaio, di Giordano [De Becaria].
Atto singolo membr., mm 170x158
Segnatura antica: M 66
Note: 1. Località attualmente in comune di Castello dell'Acqua, all'epoca in comune di Chiuro.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 107
108. Confessio.
1228 febbraio 20, Tirano, nel portico di San Martino
Nel portico di San Martino di Tirano, dove è riunita la maggior parte dei vicini di Tirano alla presenza di Pietro Capitanei di Stazzona, podestà di Tirano, e di Lorenzo dell'Adda e di Boninono di Ingiltruda di Tirano, Lorenzo Sabatini, caneparo del comune di Tirano, dichiara di aver ricevuto da Giovanni Bormino, monaco della chiesa di San Remigio, 7 lire di imperiali meno 5 soldi per le 20 some di grani che i monaci avevano acquistato dal comune.
(ST) Landolfo di Giovanni Formica, notaio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 114x177
Segnatura antica: M 67
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 108
109. Finis.
1228 agosto 21, Tirano, in capo al ponte
Giuliano di Vitale de Basso di Tirano rinuncia nei confronti di don Giovannone, prete e officiale della chiesa di San Remigio, e del converso Anselmo ad un mantello che egli diceva aver smarrito alla casa della chiesa suddetta e ad ogni altra pretesa verso i confratelli.
Per tale rinuncia riceve 4 soldi di imperiali.
(ST) Giovanni Formica, notaio, fu Domenico Ferrari di Corteno.
Atto singolo membr., mm 98x129
Segnatura antica: M 68
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 109
110. Finis.
1228 settembre 5, Tirano, ai mulini di San Remigio.
Morando fu Danio di Vertemate, abitante a Tirano, rinuncia nelle mani di Uberto fu Sacco di Pradella, converso della chiesa di San Remigio, a tutte quelle terre (prati, selve, campi e altri beni) che egli o i suoi eredi possono richiedere, far requisire o per le quali possono condurre processo contro la suddetta chiesa e i suoi conversi. Per tale rinuncia Morando dichiara di ricevere dallo stesso Uberto, a nome della chiesa, dei conversi e delle converse, 8 soldi di imperiali.
(ST) Morando, notaio, fu Moraxio de Sollario di Bellagio.
Atto singolo membr., mm 170x220
Segnatura antica: M 69
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 110
111. Confessio.
1229 agosto 26, Bellagio, sotto il palazzo del comune
Uberto de Pino, fu Giacomo di Bellagio, dichiara di ricevere da don Zano, prete e officiale della chiesa di San Romedio di Tirano, fu Trusso De Piro di Tresivio, 4 lire di denari nuovi che i frati di detta chiesa erano obbligati a dargli, come risulta da un breve che lo stesso Uberto diceva di aver perso e di non poter più ritrovare.
(ST) Lantelmo, notaio, di Ottobono de Pino detto Scharani di Bellagio.
Atto singolo membr., mm 160x239
Segnatura antica: M 70
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 111
112. Locatio ad massaricium.
1231 marzo 9, Tresivio, nel castello
Donna Emilia vedova di [Ruffino] De Becaria di Tresivio, a nome degli eredi dello stesso dei quali ella è tutrice, investe a locazione a massaricio Lafranco [di Breciamonte] di Raymondo di Teglio, abitante a Tresivio, di una casa con corte e campo situati in territorio di Tresivio alla Torre, per il fitto a San Martino di 4 soldi di imperiali all'anno.
(ST) Rugerio, notaio, di Gerardo De Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 113x272
Segnatura antica: M 72
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 112
113. Locatio(1).
1232 marzo 8, Tirano, al mulino dei monaci
Don Zanono prete della chiesa di San Remigio, fu Trussio De Piro di Tresivio, Giovanni Amizone fu Otto Migolone di Tirano caneparo della stessa chiesa e Donato di Giovanni di Giorgio di Tresivio, converso, investono a locazione con patto di miglioramento per [18 anni] Giordana, moglie del suddetto Giovanni di Zorzo di Tresivio e figlia del fu Pietro di [Mazzo] e [...] suo figlio ed erede, di un castagneto in territorio di Tresivio Piano dove si dice alla Volta, vicino alla strada di Ambria, pagando annualmente a San Martino.
(ST) Giacomo, notaio, di Giovanni Formica di Tirano.
Atto singolo membr., mm 134x160
Segnatura antica: M 73
Note: 1. Atto di assai difficile lettura per sbiadimento dell'inchiostro.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 113
114. Emancipatio.
1232 marzo 23, Como, alla porta del podestà
Davanti ad Alberto De Grecco, giudice e vicario di Compagnone de Poltronis podestà di Como, in presenza di Pietro Cairolo di Guido Cariolo di Como, di Bortolomeo fu Traverso Giudici di Como, di Rugerio di Girardo De Becaria di Tresivio e di Cerro fu Giovanni di Masera di Como, Giacomo fu Lorenzo di Nesso di Como emancipa, libera e rilascia dalla patria potestà sua figlia Loteria di 18 anni, lì presente ed accettante.
Secondo l'usanza ciò era stato annunciato nella pubblica assemblea nel Broletto di Como.
Quale premio per la sua emancipazione Giacomo assegna a Loteria 20 soldi nuovi e tutto il peculio che la detta Loteria già aveva.
(ST) Alberto di Otto di Pasquario, notaio scrivente.
(ST) Otto fu Giovanni di Pasquario, notaio e scriba del palazzo del comune di Como, rogato.
Atto singolo membr., mm 180x385
Segnatura antica: M 74
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 114
115. Confessio.
1233 marzo 7, Tirano, in casa di Landolfo fu Rolando Calegari di Bellagio
Landolfo fu Rolando Calegari di Bellagio a suo nome e a nome di Homodeo Bazo suo socio, dichiara di essere stato soddisfatto da Gianolino, converso della chiesa di San Romedio, a nome della chiesa e di don Armanno Ugolino di Oltremonte, di 10 soldi di imperiali che il suddetto Armanno loro doveva dare.
(ST) Landolfo, notaio, di Giovanni [Formica] di Tirano.
Atto singolo membr., mm 107x151
Segnatura antica: M 75
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 115
116. Confessio.
1233 settembre 24, Tirano, al mulino dei frati
Pietro di Ambrosio Ambievado (Imblavadi) di Tresivio, a nome suo e dei suoi fratelli, dichiara di aver ricevuto da Giovanni fu Atto Migoloni di Tirano, converso e caneparo della chiesa di San Romedio, 12 lire, 7 soldi e 4 denari imperiali a saldo di un debito.
(ST) Landolfo notaio di Giovanni [Formica], notaio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 126x205
Segnatura antica: M 76
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 116
117. Confessio.
1233 ottobre 16, Tirano, nella caneva di Rezonico
Orlapano fu Guglielmo Orlapani di Bellagio dichiara di essere stato soddisfatto da parte di Giovanni fu Giovanni della Corte di Bianzone, monaco di Santa Perpetua, di tutto il fitto che egli doveva ricevere per la terra di Cavaione.
(ST) Giacomo notaio di Giovanni [Formica], notaio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 121x130
Segnatura antica: M 77
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 117
118. Decretum(1).
[1233 ottobre 21], Sondrio, in Ludina
Ottobono di "Voe" di Co[loniola], podestà di Sondrio, decreta il possesso di una selva con prato in territorio di Sondrio in Ludina in capo a Uberto Botacio di Teglio, abitante attualmente alla chiesa di San Remedio di Tirano, contro le pretese di Sandrino fu Pietro di Donigone di Sondrio che non era comparso innanzi a lui nel termine stabilito.
Lo stesso giorno Amado di Andrea, servitore del comune di Sondrio, su precetto del podestà Ottobono immette "con terra ed erba", lo stesso Uberto nel corporale possesso della selva e prato suddetti.
(ST) Giacomo, giudice [di Nesso].
Atto singolo membr., mm 237x116
Segnatura antica: M 71
Note: 1. La data dell'anno nella pergamena originale è parzialmente illeggibile a causa di un foro; la si è desunta dal giorno della settimana.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 118
119. Cessio ad proprium.
1234 settembre 3, Tirano, casa di Uberto di Stefano
Giovanni fu Lorenzo di Sassina di Tirano cede a Domenico fu Adamo di Lopia di Bellagio e a Giovanni suo socio fu Vitale di Riboldo di Lopia di Bellagio due appezzamenti di terra, uno prativo e l'altro campivo, a Viano.
Il primo si trova a Viano di Sopra nei monti di Tirano, il secondo sempre a Viano, ma sul territorio di Brusio.
Giovanni cede le terre in pagamento di 5 soldi e mezzo di imperiali per due buoi, come è contenuto in due brevi che i suddetti venditori tengono ancora presso di sè quale garanzia per detta vendita.
(ST) Landolfo, notaio, di Giovanni Formica.
Atto singolo membr., mm 318x187
Segnatura antica: M 78
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 119
120. Confessio.
1234 ottobre 2, Tresivio, vicino alla casa tenuta da Anselmo di [Doda]
Salvatore di Ambrogio Imblavado di Tresivio dichiara a suo nome ed a nome dei fratelli di aver ricevuto da Giovanni fu Ottone Migoloni di Tirano, converso e caneparo della chiesa di San Remigio, 28 soldi di imperiali di interessi, per l'anno decorso e corrente fino alla festa di nostro Signor Gesù Cristo, su un debito.
(ST) Giovanni, notaio, figlio di Anselmo detto di Doda di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 168x192
Segnatura antica: M 79
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 120
121. Venditio.
1234 ottobre 28, Sondrio, davanti alla casa del fu Landolfo del Castello di Bellagio
Vitale fu Clerabello di Sondrio vende ad Uberto fu Pietro di Briono di Teglio abitante nella chiesa di San Romedio e a Giovanni fu Otto Migoloni di Tirano, converso della chiesa stessa, una selva in Lodina per il prezzo di 4 lire di denari nuovi, ossia 40 soldi di imperiali.
Interviene quale fideiussore [Roba] fu Alberto de la Pergola di Bellagio.
Maifredo fu Landolfo del Castello di Bellagio.
Copia autentica trascritta sull'inventario I 1 al f. 3 V da Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 285x182
Segnatura antica: I 1 f. 3 v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 121
122. Finis.
1234 novembre 20, Traona, in piazza
Gugliemo Vicedomini De Domafolis fu Giacomo rinuncia nelle mani di Botacio di Teglio fu ser Pietro di Briono e di Giovanni fu Otto Bigoloni di Tirano, confratelli della chiesa di San Remigio, a loro nome ed a nome di tutti gli altri confratelli e sorelle, a tutto ciò che i conversi sono tenuti a dare al detto Guglielmo o a suo padre, in particolare per una vacca.
Per questa remissione lo stesso Guglielmo dichiara di aver ricevuto dai confratelli una vacca bella e buona.
(ST) Fedele, notaio di Traona, fu [Roba] De Pusterla.
Atto singolo membr., mm 293x202
Segnatura antica: M 80
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 122
123. Preceptum.
1235 maggio 11, Como
Corrado di Conceso, podestà di Como, intima ad Anselmo Del Castello di Como, podestà del comune di Tresivio, di rendere ragione a Vasallo, monaco del monastero di San Abbondio, ed ai monaci dell'ordine nonostante il comune di Tresivio abbia uno statuto secondo il quale si è tenuti a rendere ragione solo alle persone del proprio territorio.
Se il suddetto Anselmo vorrà fare opposizione a tale ingiunzione dovrà comparire davanti al podestà di Como.
Giordano De Castello, giudice e scriba del palazzo del comune di Como.
Atto singolo membr., mm 110x214
Segnatura antica: M 81
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 123
124. Confessio.
1235 ottobre 11, Tirano, in piazza
Orlapano fu Guglielmo Orlapani di Bellagio dichiara di aver ricevuto da Giovanni, converso della chiesa di Santa Perpetua di Tirano, tutti i fitti decorsi fino a San Michele relativi alle terre di Cavaione.
(ST) Landolfo notaio di Giovanni [Formica], notaio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 80x160
Segnatura antica: M 82
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 124
125. Confessio.
1235 novembre 4, Tirano, nella casa abitata da Ribaldo Bazi
Ribaldo detto Tozo fu Viviano Bazi di Bellagio, abitante a Tirano, dichiara di aver ricevuto da Giovanni, monaco del convento di San Romedio fu Lorenzo Bormino, [10] soldi di imperiali quale prezzo per una bestia data ai monaci.
(ST) Guido notaio, fu Guido de [Meranese] di Bellagio.
Atto singolo membr., mm 105x140
Segnatura antica: M 83
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 125
126. Solutio banni.
1235 dicembre 1, Tresivio
Anselmo De Castello, podestà del comune di Tresivio, consegna a Maffeo De Puteo e a Giovanni Rusca, canepari del comune di Como, 6 soldi e 8 denari nuovi ricevuti da Gregorio di Mignocha, Raynaldo di Montagna, Pietro De Piro, Alberico De Becaria e Guido De Becaria per la loro parte di un bando nel quale erano caduti assieme ad altri per non essere comparsi nel termine stabilito nella caneva di Vitale di Cristofforo di Tresivio.
(ST) Girardo Peregrinus.
In pari data lo stesso don Anselmo consegna ai canevari 16 soldi di denari nuovi incassati da Lafranco, Anrico, Albrico e Giordano di Morando De Becaria di Tresivio per la loro parte di un bando, nel quale erano caduti assieme a Guido di Francino per non essere venuti a rendere ragione a Bono della Riva di Bellagio per 50 lire di moneta nuova.
(ST) Girardo Peregrinus, notaio.
Atto singolo membr., mm 347x105
Segnatura antica: M 84/A
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 126
127. Solutio banni.
1235 dicembre 1, Tresivio
Anselmo De Castello, podestà del comune di Tresivio consegna a Maffeo De Puteo ed a Giovanni di Guazina Rusca, canepari del comune di Como, 10 soldi di moneta nuova incassati da Anselmo di Lecco di Tresivio per un blasmo (bando) in cui era caduto perché non aveva pagato a donna Ymilia, vedova di Ruffino De Becaria di Tresivio, 12 lire di denari nuovi.
(ST) Girardo De Peregrino scriba dei canepari.
In pari data lo stesso Anselmo consegna ai conversi 10 soldi di denari nuovi incassati da Odeprando De Quadrio di Romagnasco, Anselmo di Lecco e Bertramo della Foppa di Tresivio per un blasmo scaduto, perché non avevano pagato a Belzanno De Piro 6 lire di moneta nuova nel termine stabilito.
(ST) Girardo Peregrinus, scriba dei canepari.
Lo stesso Anselmo consegna infine ai canepari 10 soldi di denari nuovi incassati da Pietro ser Andrado di Tresivio per un blasmo scaduto, poiché non era venuto a rendere ragione di 3 lire di moneta nuova a Pietro e Anselmo fratelli di Lecco.
(ST) Girardo Peregrinus, scriba dei canepari.
Atto singolo membr., mm 265x101
Segnatura antica: M 84/B
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 127
128. Constitutio.
1236 marzo 5, Como, nel palazzo del comune
Gerardo di Sartirana, giudice e assessore di Corrado di Concesso podestà di Como, incarica e nomina Ruggero di Gerardo De Beccaria di Tresivio, notaio e cittadino comasco, affinché egli rediga in pubblica forma le carte e gli istrumenti imbreviati dal fu Gerardo notaio e giudice fu Martino di Como; ciò per consenso e volontà del consiglio e della credenza di Como. La metà dei corrispettivi per la fattura di tali istrumenti dovrà essere data al figlio del fu Gerardo.
(ST) Ruggero de Cazano[v]e, notaio e scriba del palazzo del comune di Como.
Atto singolo membr., mm 415x138
Segnatura antica: M 85
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 128
129. Investitura ad accolam "nomine concilivi".
1236 giugno 15, Sondrio, sotto il portico della porta del castello
Nella pubblica vicinanza del comune di Sondrio, riunita "a cornu sonato" sotto il portico della porta del castello di Sondrio, il decano Vivencio fu Ottobono Calvo di Sondrio, con il consenso dei numerosi vicini intervenienti, investe ad accola "nomine concilivi" Zanolino fu Otto Migoloni di Tirano, converso e rettore della chiesa di San Romedio, di 2 selve in Sondrio, una "in Poira" (sul versante orobico) in Pendegia, l'altra in Cresta, per l'annua accola di 5 staia di castagne peste per la selva in Cresta e 1 staio per quella in Pendegia e con divieto di alienazione delle stesse selve senza il consenso del comune, a pena di decadenza dall'investitura.
Amado, notaio fu Amado di Sondrio.
Copia autentica trascritta sull'inventario I 1 al f. 5 r/v da Ruggero fu Gerardo de Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 285x182
Segnatura antica: I 1 5 r/v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 129
130. Confessio.
1236 dicembre 18, Tirano, nella casa dei fratelli Sassina
Zanono e Pietro fu Alberto di Sassina confermano alla chiesa dei Santi Remigio e Pastore il testamento di loro padre, il quale aveva a sua volta confermato quanto donato dai suoi antecessori alla detta chiesa e cioè due terre prative, una situata in Campagna di Tirano a Sotto Prato, l'altra a Viano.
Zanono riconosce che loro padre già da molti anni pagava il fitto per queste terre alla chiesa.
(ST) Ruggero, notaio, di Gerardo De Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 152x210
Segnatura antica: M 86
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 130
131. Concordia.
1237 marzo 13, Tirano, ai mulini della chiesa di San Remigio
I conversi di San Remigio da una parte e le converse e il converso della chiesa di Santa Perpetua dall'altra decidono l'unione delle due chiese e comunità sia per quel che riguarda i beni materiali che gli spirituali, sotto la guida del rettore di San Remigio.
Il converso Moricio e le converse Domenica e Albiza di Santa Perpetua chiedono al rettore della chiesa di San Romerio che venga loro dato un caneparo il quale amministri i loro beni.
I confratelli di San Romerio designano a questo scopo il converso Donato.
(ST) Giovanni, notaio, di Tresivio fu Martino di Claudio di Dongo(1).
Atto singolo membr., mm 340x300
Segnatura antica: M 87
Note: 1. Compare tra i testi Ruggero de Becaria.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 131
132. Confirmatio.
1237 marzo 27, Castel San Pietro [Tresivio], sul balcone del vescovo
Siccome le chiese di S. Remigio e di S. Perpetua hanno subito gravi danni a causa di malfattori e predoni, il vescovo di Como Uberto, vista e considerata l'utilità delle stesse per i viandanti e per chi vi soggiorna, le unisce in un solo collegio, di modo che esse abbiano tutti i beni in comune e che siano sotto un unico rettore nominato dai frati, riservati tutti i diritti del vescovo e dei canonici di Villa di Tirano.
(ST) Manasseo fu Tebaldo Manente di Vignale, notaio e scriba del vescovo.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: M 88
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 132
133. Conventio.
1238, [Tirano]
Don Gerardo, Tirano, Giovanni e Alberto, chierici e confratelli della chiesa del Beato Lorenzo di Villa, da una parte e Ruggero De Becaria, rettore della chiesa del Beato Romerio, Giovanni, Poschiavino e Domenica, fratelli e conversa della chiesa della Beata Perpetua dall'altra, convengono che detti conversi possano coltivare e percepire i frutti delle terre di Santa Perpetua, senza pregiudizio per alcuna parte finché non sarà stata chiarita la questione dei diritti di possesso e salvi i diritti vescovili.
(ST) Ottobono di Sotto Riva di Coloniola.
Atto singolo membr., mm 132x195
Segnatura antica: M 89
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 133
134. Confessio.
1238 gennaio 24, Tirano, nella curia della chiesa di Santa Perpetua
Giovanni fu Vitale Riboldo di Bellagio dichiara di aver ricevuto da Zanolino Amizone, a nome della chiesa di Santa Perpetua, 2 centenaria di formaggio per i suoi diritti di latte ("lactatico").
(ST) Bertromeo, notaio, fu Ferando Bon[aci] di Teglio.
Atto singolo membr., mm 90x250
Segnatura antica: M 90
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 134
135. Citatio.
1238 luglio 7, Tirano, nel campo vicino alla chiesa di San Perpetua
Giovanni della Vigna, converso di San Remigio, e Giovanni, converso di Santa Perpetua, sorpresero Tirano e Alberto, chierici della chiesa di San Lorenzo di Villa, in un campo della chiesa di Santa Perpetua a raccogliere il frumento che vi era stato seminato.
Poi arrivò Gerardo (confratello dei detti chierici) con due buoi ed un carro; gli stessi caricarono il frumento e lo portarono alla canonica di Villa, minacciando il rettore della chiesa di Santa Perpetua che voleva portare il frumento alla chiesa stessa.
Il suddetto Giovanni della Vigna, converso della congregazione, intima allora in presenza di testimoni ai chierici di San Lorenzo di presentarsi il venerdì successivo davanti al vescovo di Como, che deciderà al riguardo.
(ST) Ruggero, notaio, De Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 197x167
Segnatura antica: M 91
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 135
136. Praeceptum.
1238 luglio 13, Villa di Tirano, nella chiesa di San Lorenzo
Giovanni della Vigna, converso e caneparo delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, e Giovanni detto di Santa Perpetua consegnano al chierico Gerardo della chiesa di San Lorenzo di Villa, anche a nome degli altri chierici Giovanni, Alberto e Tirano, un mandato del vescovo di Como Uberto col quale si intima al capitolo di Villa, sotto pena di scomunica, di restituire la messe sottratta colla violenza ai frati e di presentarsi in sua presenza alle calende di agosto per essere giudicato per il furto commesso.
I frati si dichiarano pronti a ricevere in restituzione quanto sottratto.
(ST) Ruggero, notaio, De Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 265x98
Segnatura antica: M 92
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 136
137. Praeceptum.
1239 giugno 6, Villa di Tirano, nella chiesa di San Lorenzo
Giovanni converso di Santa Perpetua si reca alla canonica di San Lorenzo di Villa e chiama i chierici e officiali della stessa; non avendoli trovati depone sull'altare del Beato Lorenzo una lettera sigillata del vescovo Uberto di Como con la quale il vescovo comanda al capitolo di Villa di comparire in sua presenza il terzo giorno dopo la festa di San Pietro a motivo delle discordie con i frati di San Remigio.
(ST) Ruggero, notaio.
Atto singolo membr., mm 85x200
Segnatura antica: M 93
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 137
138. Confessio.
1239 giugno 20, Poschiavo, nella casa di Giovanni del Castello di Bellagio
Giovanni fu Duce del Castello di Bellagio si dichiara soddisfatto, a nome suo e dei suoi fratelli, per ogni suo diritto nei confronti di Giuliano di Pietro Scaldafridi di Poschiavo.
Morando de Sollario di Bellagio.
Copia autentica estratta dalle imbreviature del suddetto Morando dal notaio Romedio fu Morando de Sollario di Bellagio.
Atto singolo membr., mm 212x139
Segnatura antica: M 94
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 138
139. Divisio.
1239 agosto 26, Chiuro, nella curia di Guglielmo e Giovanni Albizani
Guglielmo e Giovanni fratelli, fu Guglielmo Albizani di Chiuro, a loro nome ed a nome dei figli ed eredi di loro fratello Pietro, da una parte, e Alberto loro fratello dall'altra dividono le terre ed i beni mobili ed immobili che avevano in comune dopo la morte del padre.
Guglielmo, Giovanni e gli eredi di Pietro ricevono:
1. il sedime situato in territorio a villa di Chiuro a Visnate, sul quale sono costruite più case con fienile, stalla, curia, orto, vigna e prato, nel quale abitano;
2. un altro sedime con casa e vigna, in territorio di Chiuro pure a Visnate, detto di Coaza, che fu di Martino di Bellagio;
3. un prato pure in territorio di Chiuro in Quinzano.
Alberto riceve un campo ed una selva con "masone" e "tezia" situati in territorio di Chiuro a Castione e 35 soldi di imperiali come compensazione.
(ST) Otto, notaio, fu Lamberto de Judice di Chiuro.
Ruggero, pronotario, di Gerardo de Becaria.
Atto singolo membr., mm 280x394
Segnatura antica: M 95
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 139
140. Locacio.
1239 agosto 26, Chiuro, nella curia di Guglielmo e Giovanni Albizani
Giovanni Amizoni fu Otto Migoloni di Tirano, caneparo e rettore della chiesa e del convento di San Remigio, investe a locazione a massarizio per 8 anni i fratelli Giovanni e Guglielmo fu Guglielmo Albizani di Chiuro di un campo con selva," masone" e "tegia".
Il fitto, da pagarsi a San Martino a Chiuro, è di 4 moggi di grani alla misura di Chiuro per il primo anno e di 3 moggi, cioè 1 di segale e 2 di miglio rosso, per gli anni seguenti.
(ST) Otto, notaio, fu Lamberto De Iudice di Chiuro.
Atto singolo membr., mm 158x272
Segnatura antica: M 96
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 140
141. Confessio.
1239 dicembre 5, Tirano, nella pubblica piazza
Landolfo fu Orlando Calegari di Bellagio, gastaldo del vescovo di Como in pieve di Villa, dichiara di aver ricevuto da Otto fu Miglio Barafio di Teglio abitante a San Remigio 6 soldi di imperiali a nome della chiesa di San Remigio e 9 soldi di imperiali a nome della chiesa di San Perpetua; ciò per il fitto dell'anno decorso dovuto al vescovo dalle chiese.
Landolfo si obbliga e si dichiara soddisfatto anche per la parte del suo socio Uberto di Brienno.
(ST) Oprando, notaio, fu Vivencio De Ripa di Chiuro.
Atto singolo membr., mm 73x227
Segnatura antica: M 97
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 141
142. Venditio.
1240 maggio 28, Teglio, davanti alla canepa di Pietro di Divitia
Anrico e Morando fratelli fu Inverando de Besta di Teglio, anche a nome dei fratelli e sorelle, vendono secondo l'uso di Teglio a Giovanni fu Otto Amizoni di Tirano, rettore della chiesa di San Romerio, 7 castagni e la terra ad essi pertinente a Teglio oltre l'Adda "in Strinctura" presso la Val Malgina, per il prezzo di 16 soldi di imperiali(1).
Giovanni fu Mayfredo di Cor[t]eno(2) abitante a Teglio.
Copia autentica trascritta da Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio sull'inventario I 1 ai ff. 6v/7r.
Atto singolo membr., mm 285x182
Segnatura antica: I 1 6v/7r
Note: 1. Da notare la locuzione introduttiva "Imperante domino nostro Federico, Dei gratia Romanorum imperatore".
2. Lettura dubbia, forse "Corneno".
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 142
143. Vendicio "nomine concilivi"(1).
1240 agosto 11, Tirano, nel prato venduto
Vitale e Pietro fratelli fu Bonomo Menegoni di Tirano vendono a titolo concilivo secondo l'usanza del luogo di Tirano a Zanolino fu Otto Migolone di Tirano, converso e canevario del convento e della congregazione della chiesa di San Remigio e Santa Perpetua, un prato con castagni e bosco annesso, situati a Tirano in Alono.
L'accola da versare ogni anno a San Martino al comune di Tirano è di 6 denari imperiali.
Inoltre i venditori Vitale e Pietro, in presenza di testimoni e del notaio Ruggero, con terra, erba e legna immettono in corporale possesso il converso Zanolino del suddetto appezzamento di terra.
Quale prezzo di vendita essi dichiarano di aver ricevuto 33 soldi di imperiali.
I suddetti fratelli venditori vengono successivamente investiti dello stesso fondo da parte di Zanolino per l'annuo fitto di 12 denari imperiali, oltre all'accola da pagarsi al comune.
(ST) Ruggero, notaio, di Gerardo De Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 292x354
Segnatura antica: M 98
Note: 1. Copia autentica dell'atto è trascritta da Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio sull'inventario I 1 al f.8r/v. Da sottolineare la menzione: "Imperante Domino Federico Dei gratia Romanorum imperatore et semper augusto, Jerusalem et Siciliae rege, imperii auctoritate eius anno vigeximo".
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 143
144. Locacio "ad usufructandum".
1241 ottobre 28, Bianzone, nella chiesa di San Siro
Lafranco Guatario di Bianzone, a nome degli eredi del fu Anselmo di Villa, concede in usufrutto per i prossimi 3 anni a Giovanni fu Otto Gislacio di Bianzone e a Donato, frati della chiesa di Santa Perpetua, i prati che gli eredi hanno a Lughina sul monte di Villa, di modo che i frati possano falciare, usufruire e godere i suddetti prati solo per i 3 prossimi anni e non di più.
Lafranco dà quale fideiussore Vitale Amizone di Bianzone e dichiara di ricevere dai frati 20 soldi di imperiali.
(ST) Guido, notaio, fu Guglielmo di Corneno, abitante a Bianzone.
Atto singolo membr., mm 167x199
Segnatura antica: M 99
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 144
145. Locatio.
1241 dicembre 7, Tirano, davanti alla casa di Bonizino
Giovanni Amizoni fu Otto Migoloni, rettore della chiesa di San Remigio e di Santa Perpetua, investe a locazione col patto di miglioramento Adamo fu Vivencio Sabatini di Tirano di 7 appezzamenti di terreno in territorio di Tirano, i quali erano già coltivati dallo stesso Adamo e dai suoi antecessori da più di 30 anni.
Il primo appezzamento è situato in Yma Campagna, il secondo in Campagna ad Auroxino, il terzo in Roncio sopra la via, il quarto in Gualdigo, un campo a Feleyto nel monte di Tirano e altri due campi lì vicino, il tutto per l'annuo fitto a San Michele di 11 staia di grani(1).
(ST) Landolfo notaio fu Giovanni [Formica] notaio di Tirano, scrive su incarico del notaio rogato Giacomo, suo fratello.
Atto singolo membr., mm 295x202
Segnatura antica: M 100
Note: 1. Probabilmente segale: nell'atto "blave".
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 145
146. Permutacio.
1242 febbraio 3, Brusio
Moroello De Quadrio abitante a Brusio, fu Alberto De Quadrio detto di Romagnasco di Tresivio, da una parte e Zanolino fu Otto Migoloni di Tirano, converso e caneparo del convento di San Remigio, e Giovanni fu Otto della Corte di Bianzone detto di Santa Perpetua, converso della stessa chiesa, dall'altra permutano dei terreni.
Moroello dà a Zanolino e a Giovanni la metà di un prato in comproprietà col fratello Azorro a Viano di Sopra; in cambio i conversi gli danno un prato a Viano di Sotto dove si dice alla Croce.
(ST) Ruggero, notaio, di Gerardo De Becaria di Tresivio.
Due atti singoli membr., mm 340x297 e mm 247x375 di identico contenuto
Segnatura antica: M 102 (A+ B)
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 146
147. Venditio nomine concilivi.
1243 gennaio 23, Villa di Tirano
Vita fu ser Lanterio Maliacaballi di Vico abitante a Coseto, maggiore di 25 anni, col comune consenso di tutti i vicini di Villa radunati in pubblico consiglio come d'uso, vende a titolo concilivo, riservati i diritti della terra accoliva, a Zanolino fu Otto Migolone di Tirano e a Giovanni fu Otto della Corte di Bianzone, conversi della chiesa di San Remigio e Santa Perpetua, un appezzamento di terra prativa e boschiva in territorio di Villa e precisamente sul monte di Villa dove si dice a Piatta.
Vita rimette nelle mani dei vicini di Villa tutti i diritti che egli o suo padre Lanterio avevano su detto appezzamento e i vicini investono Zanolino e Giovanni della suddetta terra per 1 staio di vino all'anno di accola da darsi a San Martino.
Quale prezzo di vendita i conversi pagano a Vita 45 soldi di imperiali.
(ST) Ruggero, notaio, di Gerardo De Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 290x440
Segnatura antica: M 101
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 147
148. Obligatio.
1243 febbraio 8, Poschiavo, in piazza
Albertone Badelli di Poschiavo promette di pagare a Pagano di Moroello [De Quadrio] di Brusio, entro il prossimo San Martino, 50 soldi di imperiali quale prezzo del vino vendutogli.
(ST) Gaudencio, notaio di Poschiavo.
Atto singolo membr., mm 102x158
Segnatura antica: M 103
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 148
149. Venditio ad proprium.
1243 maggio 9, Coseto (Stazzona), nella piazza pubblica presso la chiesa di Sant'Abbondio
Marchesio fu Petracio Capitanei di Stazzona vende a Zanolino fu Otto Migolli di Tirano, converso e canevario della chiesa di San Remigio, a Giovanni fu Alberto Longi di Ponte, a Giovanni fu [Zanebono] della Vigna di Chiuro e a Giovanni fu Otto della Corte Vecchia di Bianzone, conversi della suddetta chiesa di San Remigio, un prato con "magione" e una "tezia" in territorio di Tirano a Viano di Sopra, tenuti in affitto da Azorro de Quadrio di Romanasco abitante a Brusio.
Prezzo: 7 lire di imperiali.
(ST) Uprando, notaio, fu Vivencio De Ripa di Chiuro, ora abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 305x300
Segnatura antica: M 104
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 149
150. Confessio.
1243 luglio 5, Tresivio
Guglielmo detto di Como fu Martino di Como dichiara di aver ricevuto da Ruggero De Becaria di Tresivio, notaio, tutte le carte, gli scritti e le imbreviature del fu Gerardo detto di Como suo fratello, il quale le aveva rogate, scritte e imbreviate.
Ruggero restituisce il tutto a detto Guglielmo di Como per ordine di Guido di Santa Mustiola, giudice e assessore di Ferrario [Canino] podestà di Como, su mandato di Pagano della Torre, notaio e scriba del palazzo del comune di Como; mandato consegnato a Ruggero tramite il servitore cumano Giacomo della Penola.
(ST) Guglielmo detto di Como, notaio.
Atto singolo membr., mm 116x196
Segnatura antica: M 105
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 150
151. Causa.
1243 agosto 12, Stazzona, nel castello
Nella causa vertente davanti a Bregondio De la Turre di Mendrisio, canonico cumano e vicario di don Uberto, vescovo di Como, tra Giovanni di Ponte, converso e sindaco delle chiese di San Remigio e Perpetua da una parte e Homodeo Bazo di Bellagio dall'altra, nella quale i conversi chiedevano di costringere quest'ultimo a restituire un campo, situato in territorio di Villa "in Roncacium", più tutti i danni e le spese della lite; viste e considerate tutte le ragioni e le attestazioni il vicario Bregondio stabilisce che il campo appartiene alla chiesa di Santa Perpetua e condanna Homodeo a restituirlo ai conversi.
(ST) Anselmo, notaio, fu [Pastrone di Lorea] di Monferrato, su ordine del vicario don Bregundio.
Atto singolo membr., mm 155x272
Segnatura antica: M 106
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 151
152. Decretum.
1243 settembre 15, Stazzona, nel castello
Don Bregondio De la Turre di Mendrisio, canonico cumano, vicario di don Uberto vescovo di Como, decide in presenza di Giovanni Caligni e di Tirano, canonici e sindaci della chiesa e capitolo di San Lorenzo di Villa, e di Giovanni di Ponte, converso e sindaco delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua e del loro capitolo, che la suddetta chiesa di Santa Perpetua deve pagare ai canonici di Villa la sesta parte dei fodri, taglie e provvigioni imposti alla chiesa di Villa dal vescovo o dal clero di Como.
[Anselmo fu Pastrone di Lorea di Monferrato scriba del vescovo Uberto].
(ST) Copia autentica [post 1266] estratta da Giovanni, notaio di Como fu Pietro Maze di Como, incaricato sia dal consiglio generale del comune di Como che da don Leone De Advocatis di buona memoria, vescovo di Como, di estrarre gli istrumenti imbreviati dal fu Anselmo fu Pastrone di Lorea di Monferrato, scriba di don Uberto vescovo di Como.
Atto singolo membr., mm 180x445
Segnatura antica: M 107
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 152
153. Solutio.
1243 settembre 16, Stazzona, nel castello
Giovanni di Ponte fu Alberto Longii, converso della chiesa di San Remigio e canevario del convento della chiesa di Santa Perpetua, dà e versa a Tirano fu Giovanni Strepazuchi, chierico di Villa, ricevente a nome del capitolo della chiesa di San Lorenzo di Villa, 13 soldi di imperiali meno 3 denari nuovi, i quali restavano da pagarsi per la parte contingente alla chiesa di Santa Perpetua dei fodri imposti al capitolo di San Lorenzo di Villa da parte del vescovo di Como o del clero cumano e per la porzione contingente di quelle 3 lire imperiali che il capitolo di Villa diede al vescovo quale sua "procuratione".
(ST) Ruggero, notaio, di Gerardo De Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 134x245
Segnatura antica: M 108
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 153
154. Causa(1).
1243 ottobre 1, Tresivio, nel castello del vescovo
Nella causa vertente davanti a Bregondio De la Turre di Mendrisio, canonico cumano e vicario di Uberto vescovo di Como, tra Tirano fu Giovanni Strepazuchi di Tirano, canonico e sindaco della chiesa e capitolo di San Lorenzo di Villa, da una parte, e Giovanni fu Alberto Longi di Ponte, converso e sindaco della chiesa e del capitolo di San Remigio e Perpetua, dall'altra, per questioni di decime, il prete Girardo di Villa e il canonico Tirano chiedono al giudicante di costringere i monaci e i confratelli a consegnare e pagare loro la metà della decima di una vigna in territorio di Villa al Ronco dei Monaci, la metà della decima di Novaglia per la parte situata in territorio di Villa, la quarta parte della decima della terra di Novaglia situata in territorio di Tirano, la quarta parte della decima di un campo in Alono e del campo di Tavernola. Giovanni di Santa Perpetua fu Otto della Corte di Bianzone risponde, a nome dei conversi, che essi non sono tenuti a pagare le decime su questi fondi, siccome sono terre novali.
Viste e considerate le ragioni e le testimonianze delle parti Bregondio assolve in parte i conversi dalle pretese dei canonici di San Lorenzo ed in parte li condanna a versare una quota delle decime, in relazione alla dislocazione dei terreni interessati.
(ST) Anselmo, notaio, fu Pastrone di Lorea di Monferrato.
Due atti singoli(2) membr., mm 296x235 (originale)
Segnatura antica: M 109 (A+ B)
Note: 1. Copia autentica dell'atto è trascritta da Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio sull'inventario I 1 ai ff. 7v/8r.
2. Allegata copia autentica estratta da Giovanni notaio di Como, fu Pietro Maze di Como, incaricato sia dal consiglio generale del comune di Como che da Leone de Advocatis, già vescovo di Como, di estrarre gli istrumenti imbreviati dal fu Anselmo fu Pastrone di Lorea di Monferrato, scriba di Uberto vescovo di Como [post 1260], formato mm 312x444.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 154
155. Locatio et massaricium.
1243 ottobre 4, Tresivio
Gregorio di Gregorio Magnoche di Tresivio investe a locazione e massaricio Anselmo fu Giordano S[c]lato di Tresivio di una casa con "solario" situata nel castello di Tresivio in Via Piana, per la durata di 10 anni.
Il fitto annuo, da pagarsi a San Martino, è di 7 soldi di denari nuovi.
(ST) Ruggero, notaio, di Gerardo De Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 145x250
Segnatura antica: M 110
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 155
156. Venditio ad proprium(1).
1244 marzo 20, Tirano, chiesa di Santa Perpetua
Fedele fu Ada[mo] Telli di Tirano e suo figlio Pietro, per una quarta parte, Giovanni fu Anrico De Tellino di Tirano, per un'altra quarta parte, e i fratelli Lorenzo e Guido fu Giovanni Bonicini di Tirano per altre due parti vendono a Giovanni fu Otto Migoloni di Tirano, converso e canepario delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, due selve giacenti in territorio di Tirano in Alono per il prezzo di 24 soldi di imperiali.
(ST) Ruggero, notaio, di Gerardo De Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 212x410
Segnatura antica: M 112
Note: 1. Copia (con lievi differenze) è trascritta da Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio sull'inventario I 1 al f. 14 r.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 156
157. Investitura per legale feudum.
1244 agosto 10, Villa di Tirano, nella curia di Corrado [fu Martino] di Oltremonte
Nicola fu Anselmo [Capitanei] di Stazzona, a suo nome ed a nome del fratello Giovanni, investe per feudo legale Corrado fu Martino di Oltre Monte, abitante a Villa, di un prato situato in territorio di Villa al Poschiavino.
Corrado giura fedeltà nelle mani di Nicola, anche per il fratello Giovanni.
(ST) Copia autentica estratta dal notaio Giovanni fu Amizone di Gerenzano di Como, incaricato da Antonio di [Musso], podestà di Como [1246], di estrarre le carte e gli istrumenti rogati e imbreviati dal fu [Usbergo] Caligno, notaio.
Atto singolo membr., mm 129x280
Segnatura antica: M 113
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 157
158. Locatio et massaricium.
1244 agosto 21, Tresivio
Gregorio di Gregorio Mignoche di Tresivio investe a massaricio Mar[tino] fu Zuriano (Giuliano) detto "de Zuxano" di Tresivio di quattro selve situate in territorio di Tresivio Piano in Roncalia dove si dice "al Prato del Vicedomino"(1), sopra una delle quali Martino deve costruire o far costruire una "cassina".
Il fitto annuo, per quattro anni, è di 4 moggia di castagne peste da consegnare nella festa di San Fedele a casa di detto Gregorio nella castellanza di Tresivio.
(ST) Ruggero, notaio, di Gerardo De Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 176x330
Segnatura antica: M 114
Note: 1. Probabilmente l'attuale località Previsdomini in comune di Piateda.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 158
159. Permutacio.
1244 novembre 9, Brusio
Azorro De Quadrio, abitante a Brusio fu Alberto De Quadrio detto di Romagnasco di Tresivio, permuta dei terreni con Zanolino, converso e canevario della chiesa di San Remigio, fu Otto Migoloni di Tirano.
Azorro dà alla chiesa la metà di un prato in comproprietà con Moroello suo fratello, situato a Viano di Sopra; Zanolino dà in cambio due prati nello stesso territorio di Viano.
(ST) Ruggero di Gerardo De Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 307x295
Segnatura antica: M 115
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 159
160. Citatio et praeceptum.
1244 novembre 12, [Como]
Uberto, vescovo di Como, manda ai frati e al capitolo di San Remigio, tramite il servitore comano Giordano Raimondo, l'ordine di far comparire alla sua presenza frate Botacio di Teglio, su citazione di Otto Malliacaballo di Como.
La stessa richiesta era stata fatta dal comune di Como, ma frate Botacio non si era presentato.
Il vescovo ordina che frate Botacio venga scacciato dalla chiesa e dal convento di San Remigio qualora non si presenti entro 15 giorni.
Anselmo [fu Pastrone di Lorea di Monferrato] notaio, d'ordine del vescovo.
(ST) Copia autentica di Oprando [De Ripa di Chiuro], notaio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 80x170
Segnatura antica: M 111
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 160
161. Locatio et massaricium.
1244 novembre 28, Sondrio, nel sedime investito
Giovanni fu Alberto Lengi di Ponte, messo e canevario della chiesa di San Remigio sita sui monti della pieve di Villa, investe a locazione a massarizio per 29 anni Zinone e Zilberto fratelli fu Vivencio di Vedo di Sondrio, anche a nome dei fratelli, di un sedime con casa, terra e vigna a Sondrio presso il Quadrivio, già tenuto dalla fu Berta di Vedo e donato alla chiesa dal fu Rodolfo Capitanei di Morbegno, per l'annuo canone di 8 soldi di imperiali.
Copia trascritta dal notaio Ruggero di Gerardo de Becaria di Tresivio sull'inventario I 1 al f. 2 r/v.
Atto singolo membr., mm 285x182
Segnatura antica: I 1 f. 2 r/v.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 161
162. Confessio.
1244 dicembre 6, Tresivio
Petracio di Petracio Raymondi di Coloniola di Como, a nome dei figli ed eredi del fu Zanoto Vicedomini di Domafolle dei quali è curatore, dichiara di aver ricevuto da Anselmo Solata di Tresivio fu Giordano 3 soldi e 7 denari e mezzo imperiali, da Zanono De Becaria 16 denari e mezzo imperiali e da Guidoto Cagalana di Tresivio 16 denari e mezzo imperiali, quale parte di spettanza dei suddetti eredi di quella decima che essi tengono in affitto dai Vicedomini e dagli altri agnati di Domafolle nella castellanza di Domafolle e nel suo territorio.
(ST) Ruggero, notaio, fu Gerardo De Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 117x219
Segnatura antica: M 116
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 162
163. Locatio.
1245 gennaio 7, Tirano, nella curia del convento di Santa Perpetua
Gerardo De Becaria, Zanolino Migolono, Giovanni di Santa Perpetua e Giovanni di Ponte, conversi della chiesa di San Remigio, danno in locazione per la durata di 29 anni a Stefania fu Anselmo Alleti, vedova di Fedele Tedaldi di Tirano, e ad Anselmo, figlio di Stefania e del fu Fedele, anche a nome di Giacomino figlio di Stefania e fratello di Anselmo, un sedime giacente in territorio di Tirano in Cologna, al fitto annuo di 18 denari imperiali con la condizione che, se dovessero lasciare il sedime, sia lecito a Stefania e ai figli di asportare tutto il materiale che essi avranno impiegato per nuove costruzioni.
(ST) Ruggero, notaio, fu Gerardo De Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 173x240
Segnatura antica: M 117
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 163
164. Preceptum.
1245 febbraio 8, Como
Pietrobono [Bozallo], giudice e assessore di Gerardo Lupi podestà di Como, incarica Giordano Raymondo, servitore del comune di Como, di recarsi nei luoghi di Teglio, Bianzone, Villa, Coseto e Stazzona, Tirano, Brusio e Poschiavo, ordinando ed intimando ad alta voce che nessuna persona usi alcuna violenza ai confratelli e al capitolo delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, né pascoli sulle terre e possessi del convento, né faccia danni alla proprietà, né rubi alcun frutto o altre cose dalle loro terre; ciò sotto pena e bando ad arbitrio dell'assessore.
(ST) Ruggero [Capa], notaio e scriba del palazzo del comune di Como.
Atto singolo membr., mm 240x133
Segnatura antica: M 118
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 164
165. Procura.
1246 febbraio 18, Montagna, sotto il portico di San Giorgio
Nella pubblica assemblea del comune di Montagna di Tresivio i credenziari e vicini del comune nominano Ruggero De Becaria di Tresivio, podestà del comune, e Bertoldo di Selva, decano, quali loro messi e sindaci in tutte le cause e liti che il detto comune rurale ("commune seu commune rusticorum ipsius loci") ha o potrà avere sotto la giurisdizione del podestà di Como, o dei consoli cumani di giustizia, o del vescovo di Como.
(ST) Gregorino, notaio, fu Raymondo de Interortuli di Montagna di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 129x241
Segnatura antica: M 119
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 165
166. Confessio.
1246 marzo 18, Tresivio
Gaudenzio e Simone fratelli fu Ruffino De Becaria di Tresivio, a loro nome ed a nome di Gaspare loro fratello, dichiarano di aver ricevuto piena soddisfazione e pagamento da parte di Guerizo fu Guifredo De Becaria di Como dei fitti ed interessi decorsi e correnti fino al 26 marzo prossimo per 3 lire imperiali di cui Guerizo è debitore, come risulta da un breve rogato da Oprando di Vivencio, notaio di Chiuro.
(ST) Ruggero, notaio, di Gerardo De Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 120x226
Segnatura antica: M 120
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 166
167. Venditio salvo iure terrae accolivae.
1247 gennaio 14, Montagna
Anrico fu Giovanni Fumi di Montagna vende a Gregorio fu Raymondo di ser Orto De Interortis di Montagna di Tresivio, riservati i diritti della terra accoliva, due terreni in territorio di Montagna di Tresivio; uno campivo ed in parte vignato con tre castagni "ad Rodellam", l'altro pure campivo "ad Plazolum".
Anrico dichiara che Gregorio "sibi exscusasse" per 6 lire e 7 soldi di imperiali e che gli ha dato 5 lire e 13 soldi di imperiali quale prezzo della vendita.
(ST) Ruggero, notaio, fu Gerardo De Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 267x376
Segnatura antica: M 121
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 167
168. Procura.
1247 gennaio 18, Tresivio
Donna Iusta (Giusta), figlia di Pietro Capitanei di Stazzona e vedova di Filippo De Piro di Tresivio, lo stesso Pietro Capitanei suo padre e Pietro De Piro di Tresivio, fratello del fu Filippo, tutori testamentari istituiti dallo stesso Filippo dei suoi figli ed eredi, dichiarano di volere che Rugerio De Becaria di Tresivio riduca in pubblica forma le carte ed istrumenti imbreviati dal fu Filippo De Piro notaio.
Per ottenere ciò dal podestà di Como e dal suo assessore i tutori nominano Ambrosio De Curte, giudice di Como, quale loro messo e procuratore.
(ST) Giovanni, notaio, fu Anselmo De Doda di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 76x251
Segnatura antica: M 122
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 168
169. Licentia extrahendi instrumenta.
1247 febbraio 8, Como, palazzo del comune
Nel pubblico e generale consiglio del comune di Como, convocato al suono della campana su ordine di Rolando di Guido Bove, podestà di Como per grazia regale, lo stesso podestà concede piena facoltà e autorità a Ruggero De Becaria di Tresivio di estrarre e completare tutte le carte e gli istrumenti rogati ed imbreviati dal fu Filippo De Piro notaio di Tresivio.
(ST) Guglielmo notaio di [Ber]gniano, scriba del palazzo del comune di Como(1).
Atto singolo membr., mm 242x117
Segnatura antica: M 123
Note: 1. Sono riportati i nomi di numerosi intervenuti.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 169
170. Locatio.
1247 giugno 8, Tirano, alla chiesa di Santa Perpetua
Lafranco detto Papavero e Rodolfo suo genero, di Villa, investono a massarizio per la durata di 5 anni Otto Baraffio, caneparo del convento e congregazione della chiesa di San Remigio e Santa Perpetua, di un campo nel territorio di Villa situato sotto e non lontano dalla chiesa di Santa Perpetua alla Foglia(1) per il fitto annuo di due staia di grano.
(ST) Ruggero, notaio, fu Gerardo De Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 143x242
Segnatura antica: M 124
Note: 1. Da notare la precisazione: "Quae est terra cortexana".
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 170
171. Venditio cum pacto retroemendi.
1247 giugno 8, Tirano, alla chiesa di Santa Perpetua
Giovanni detto Gnecca di Villa, fu Lafranco di Lava, e suo figlio Lafranco vendono a Ottone Baraffio, canepario del convento delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, tutti i frutti e redditi di un prato con "mansione" e "tezia" situato in territorio di Villa a Lughina, per il quale essi pagano annualmente l'accola al comune di Villa.
Il prezzo di vendita è di 28 soldi di imperiali, col patto di retrovendita ad ugual prezzo.
(ST) Ruggero, notaio, fu Gerardo De Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 185x382
Segnatura antica: M 125
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 171
172. Mandatum.
1248 giugno 29, [Como]
Rodolfo monaco [di Locedio], fratello carnale e vicario generale di Uberto vescovo di Como, ordina a tutti i conversi e alle converse delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di obbedire ai rettori ("ministri") ed ai canepari delle chiese come si conviene e come sono tenuti a fare secondo la regola del loro ordine; altrimenti procederà contro di loro come meglio gli piacerà.
(ST) Anselmo notaio [di Lorea di Monferrato], d'ordine del vicario.
Atto singolo membr., mm 114x93
Segnatura antica: M 127
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 172
173. Investitura ad accolam.
1248 luglio 5, Tirano, nel portico di San Martino
Nel portico di San Martino di Tirano dove è radunato il consiglio di credenza del comune, convocato al suono della campana come d'uso a Tirano, il podestà Lafranco fu Guglielmo Orlapani ed i credenziari del comune investono ad accola Zanollino di San Romerio, Giovanni Amizono di Santa Perpetua e Giuliano di Arimondo, confratelli delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, di tutta la terra di Novaglia, la quale è terra lavorativa con edifici, e di un'altra terra lavorativa situata vicino alla chiesa di Santa Perpetua sotto la via che va a Villa per il fitto accolivo di 1 congio di vino da consegnarsi il giorno di Pasqua al portico di San Martino a Tirano.
Ciò per la durata di 29 anni e quindi in perpetuo.
(ST) Ruggero, notaio, fu Gaydono Seccapane De Quadrio di Como.
Atto singolo membr., mm 100x202
Segnatura antica: M 128
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 173
174. Locatio.
1248 ottobre 11, Chiuro
Giovanni Migoloni, converso e canepario del convento delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, e Giovanni di Ponte, converso, investono a massaricio per 3 anni Arialdo fu Giacomo Albrici di Chiuro di 5 appezzamenti di terra situati nel territorio di Chiuro.
Il primo si trova "ad Luzanum", il secondo "ad Montanaregium", il terzo ed il quarto "ad Cavanium", il quinto "ad Favayrolum".
Il fitto annuo, da pagarsi a San Martino, è di 4 moggia di miglio e 2 moggia di segale.
(ST) Ruggero, notaio, fu Gerardo De Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 160x360
Segnatura antica: M 129
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 174
175. Vendicio ad proprium(1).
1248 dicembre 31, Coseto (Stazzona)
Pietro fu Attone Capitanei di Stazzona vende a Guglielmo Morgnio, fu Omodeo Morgnii, e a Giovanni detto di Santa Perpetua fu Otto Della Corte di Bianzone, frati e conversi della chiesa di San Remigio e Santa Perpetua, tutta quella terra campiva," zerba" e silvata che i [Gnamfoni] di Poschiavo possedevano in territorio di Tirano non lontano dal fiume Poschiavino, vicino al Ponte Molina dove si dice in Colognola ed in parte in Alono.
Il primo appezzamento si trova in Alono ed ha 4 piante di castagne.
Il secondo è la selva e si trova in Colognola; il terzo idem: è terra zerba, campo e in parte selva; il quarto è pure in Colognola ed è terra zerba con selva.
Pietro dichiara di ricevere in pagamento 3 lire di imperiali.
(ST) Ruggero, notaio, fu Gerardo De Becaria di Tresivio (rogato).
(ST) Salinbono, notaio di Teglio (convalidante).
Atto singolo membr., mm 255x375
Segnatura antica: M 136
Note: 1. Data secondo lo stile della natività. Nel documento: 1249 dicembre 31.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 175
176. Cessio.
1249 gennaio 29, Tresivio
Uberto di Guido De Becaria di Tresivio cede ad Anselmo detto Solata di Tresivio, fu Giordano, la decima e i diritti di decima di cui il fu Guglielmo, suo fratello, era stato investito da Henrico di ser Orto di Montagna, come risulta dall'atto steso dal notaio Gregorio di ser Orto di Montagna.
Anselmo promette di pagare ogni anno il fitto della decima al suddetto Henrico.
(ST) Ruggero, notaio, fu Gerardo De Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 118x195
Segnatura antica: M 130
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 176
177. Mandatum.
1249 aprile 6, [Como]
Rodolfo monaco di Locedio, vicario del vescovo di Como, ordina ai frati di San Remigio di consegnare a Nicola di Vertemate, castaldo vescovile, il fitto dell'anno precedente su un campo che essi tengono in affitto da Lafranco Luco di Villa.
(ST) Obizo, notaio vescovile.
Atto singolo membr., mm 47x155
Segnatura antica: M 131
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 177
178. Charta iudicati.
1249 giugno 20, Tirano, casa di Santa Perpetua
Lafranco fu Alberto Pavavero di Villa di Tirano, infermo presso la chiesa di Santa Perpetua, assegna alle chiese di San Romerio e Santa Perpetua ed alla congregazione dei conversi delle stesse, rappresentate da Giovanni, converso ed "in antea" delle chiese stesse, un appezzamento di terreno arativo ed in parte boschivo con castagni a Villa di Tirano in Areplano, in prossimità del fiume Poschiavino, liberando le chiese da ogni opposizione degli eredi.
(ST) Oprando, notaio di Tirano, fu Vivencio de Ripa di Chiuro.
Atto singolo membr., mm 132x348
Segnatura antica: AMT 438/12
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 178
179. Confessio.
1249 agosto 18, Tresivio
Guglielmo fu Guido[ne] De Lanzabove di Tresivio dichiara di aver ricevuto da Anselmo Solata di Tresivio, fu Giordano, a nome di Giovannibello Magani dei [Forni] di Vedello, 5 soldi di imperiali quale quota residua sulla somma di 27 soldi di imperiali complessivamente dovuta.
(ST) Ruggero, notaio, fu Gerardo De Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 98x205
Segnatura antica: M 132
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 179
180. Procura.
1249 novembre 7, Tirano, presso la chiesa di Santa Perpetua
Giovanni Migolonus, Otto Baraffio, Giovanni di Ponte, Zuriano di Arimondo, Giovanni di Brusio, Zuriano Menegonus, Giovanni Capitanei, Guglielmo Murgnius, Giovanni di Santa Perpetua e Alberto di Chiuro, conversi e confratelli del convento e ospedale delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, radunati nel capitolo, nominano Guglielmo arciprete di Tresivio, i predetti Giovanni Migolonus, Otto Baraffio e Giovanni di Ponte, conversi, e il frate Pietro dell'ospedale di San Vitale di Como loro messi e procuratori in tutte le cause, liti e controversie che il capitolo della chiesa ha o potrà avere sotto la giurisdizione del Papa, dei cardinali o legati della curia romana, del vescovo di Como o di qualunque altro giudice civile o ecclesiastico.
(ST) Ruggero, notaio, De Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 266x127
Segnatura antica: M 133
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 180
181. Confessio.
1249 novembre 21, Tirano, nel portico di San Martino
Giovanni fu Lafranco Ricardus, Zanono fu Alberto di Saxina e Zuriano fu [Lorenzo] Aleti di Tirano, sindaci del comune di Tirano, a loro nome ed a nome del comune dichiarano di aver ricevuto da Giovanni fu Attone della Corte Vecchia di Bianzone, caneparo della congregazione di Santa Perpetua, e da Guglielmo detto Morgio fu Omodeo De Morgio di Tirano, confratello di Santa Perpetua, 15 congi di vino quale fitto delle accole dei prossimi 3 anni per le terre che il capitolo detiene ad accola dal comune di Tirano.
(ST) Ruggero, notaio, fu di Gaydono Siccapane De Quadrio di Como.
Atto singolo membr., mm 122x146
Segnatura antica: M 134
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 181
182. Confessio.
1249 dicembre 2, Tresivio
Lafranco fu Otto[ne] De Becaria di Tresivio dichiara di aver ricevuto da Bertromeo Ferrario di Chiuro, a nome di Petracio Lazaroni di Teglio, 4 lire di imperiali quale capitale e interesse decorso per quelle 15 lire e mezzo di denari nuovi di cui lo stesso Petracio era debitore verso Lafranco.
(ST) Ruggero notaio, fu Gerardo De Becaria di Tresivio (rogato).
(ST) Gerardino, notaio, del suddetto Ruggero, (notaio convalidante).
Atto singolo membr., mm 117x195
Segnatura antica: M 135
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 182
183. Controversia(1).
[1250], [Cividate di Valcamonica]
In presenza di Giovanni, prete di Cividate e delegato da Gregorio di Montelongo, legato papale, Giovanni Rapicia notaio di Cividate, messo e procuratore di don Andrea chierico di Edolo, chiede a Guglielmo arciprete di Tresivio, il quale asseriva essere sindaco e procuratore della chiesa dei Santissimi Remigio e Pastore di Tirano, di mostrargli tale istrumento di procura e sindacato e di fargliene una copia.
Uguale richiesta fa il delegato don Giovanni, ma l'arciprete Guglielmo si rifiuta di farne una copia.
A sua volta il notaio Giovanni si rifiuta di fare all'arciprete Guglielmo una copia del rescritto del legato papale.
L'arciprete legge allora l'atto di procura, ma si rifiuta di farne copia prima di aver visto il rescritto del legato papale.
[Manca la sottoscrizione del notaio].
Atto singolo membr., mm 220x215
Segnatura antica: M 137
Note: 1. Manca la data; l'anno è stato desunto da altri atti.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 183
184. Depositio in causa appellationis.
[1250], s.l.
Davanti a Mainfredo di Arzago prevosto di Pontirolo, delegato papale nella causa vertente tra Andrea, chierico di Edolo, e i conversi di San Remigio e Santa Perpetua, Giovanni di Ponte, sindaco e procuratore del rettore e dei conversi delle chiese, fa la sua deposizione(1).
Atto singolo membr., mm 470x120
Segnatura antica: M 142
Note: 1. Manca la sottoscrizione del notaio.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 184
185. Constitutio missorum ad praecipiendum.
[1250] gennaio 22, [Cividate Camuno] chiostro della plebana
L'arciprete di Cividate Giovanni, delegato da G[regorio] di Montelongo, costituisce Albertono arciprete della pieve di Edolo e [Prebiliolo] prete di Esine suoi procuratori perché intimino, entro breve termine, ai conversi della chiesa di San Remigio sopra Brusio, diocesi cumana, di consentire al chierico Andrea di Edolo di tenere e possedere il canonicato della chiesa di San Remigio conferitogli su precetto della stesso arciprete Giovanni, in modo che non vi siano nella stessa chiesa altri chierici né sacerdoti.
Ciò sotto pena delle sanzioni ecclesiastiche.
Giovanni Rapicia di Esine scrivente.
(ST) Copia tratta da Ruggero Seccapane.
Atto singolo membr., mm 163x91
Segnatura antica: AMT SS
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 185
186. Controversia.
1250 febbraio 15 - 1250 aprile 29, Tirano, Cividate, Milano
Serie di sette atti processuali concernenti la causa tra Andrea chierico di Edolo e i frati di San Remigio.
Sette atti singoli membr., mm 1450x155, cuciti con spago
Segnatura antica: M 139
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 186
187. Procura.
1250 febbraio 17, [Edolo]
Andrea, chierico della pieve di Edolo e di Mu, nomina Giovanni Rapicia, notaio di Cividate, suo procuratore, messo ed attore nella causa vertente davanti a Giovanni, prete di Cividate, delegato di don Gregorio da Montelongo legato apostolico, tra i conversi e frati della chiesa di San Remigio sopra Brusio e lo stesso Andrea.
Uberto notaio di Mu.
(ST) Copia autentica di Casparro, notaio, fu Giacomo [De Lixo] cittadino milanese di Pusterla Nova.
Atto singolo membr., mm 120x221
Segnatura antica: M 138
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 187
188. Petitio et nomina curatoris.
1250 settembre 12, Como, nel Borleto [Broletto]
Davanti a Pietro di Olgiate, giudice e console cumano di giustizia, compaiono i fratelli Pietrino, Giacomino e Guglielmetto fu Domenico di Pertuxo di Bellagio chiedendo che venga loro assegnato un curatore nella persona del loro fratello Laffranco.
Questi promette di amministrare i beni a vantaggio dei fratelli minori, con fideiussione di Pietro fu Giovanni di Mandello di Bellagio.
Il giudice approva la richiesta.
Vivencio Lavazarius giudice e scriba dei consoli cumani di giustizia.
(ST) Copia autentica del notaio Pagano Azoni di Bellagio [1250].
Atto singolo membr., mm 320x60(1)
Segnatura antica: M 141/B
Note: 1. Unito tramite cucitura al documento di seguito riportato in data 1250 novembre 15.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 188
189. Finis et refutatio et pactum de non petendo.
1250 novembre 15, Poschiavo
Giovanni fu Vitale De Riboldo e Lanfranchetto di Pertugio fu Domenico di Bellagio, anche a nome dei fratelli Pietrino, Giacometto e Guglielmetto, dei quali era curatore, rinunciano nelle mani di Zurianno fu Pietro Scaldafrigo di Poschiavo ad ogni diritto e ragione che essi possono avere per diritto di successione.
Per tale rinuncia essi ricevono 5 lire di imperiali.
(ST) Giovanni, notaio, del Castello di Bellagio (notaio rogato).
(ST) Ruggero, notaio, di Gaydono Siccapane De Quadrio di Como (scrivente).
(ST) Pagano Azoni di Bellagio figlio di Bertromeo di Azo di Bellagio (convalidante).
Atto singolo membr., mm 200x281(1)
Segnatura antica: M 141/A
Note: 1. Unito con cucitura al documento precedente in data 1250 settembre 12.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 189
190. Mandatum(1).
[1251], [Como]
Il vescovo di Como Uberto, sulla base di una lettera di Papa Innocenzo IV, intima all'arciprete di Cividate di non più procedere nella causa che Andrea, chierico di Edolo, ha intentato contro l'ospedale e i frati di San Remigio.
Se il detto Andrea insisterà nel molestare i frati incorrerà nella censura ecclesiastica.
Atto singolo membr., mm 236x159
Segnatura antica: M 140
Note: 1. Mancano datazione, luogo di emissione e sottoscrizione. Grafia di Ruggero fu Gerardo de Becaria di Tresivio.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 190
191. Finis et remissio.
1251 marzo 9, Tresivio
Lantirolo di Guido[ne] De Piro di Tresivio da una parte e Richabella fu [Carino] di Vedello dall'altra rinunciano vicendevolmente ad ogni pretesa.
(ST) Ruggero, notaio, fu Gerardo De Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 174x200
Segnatura antica: M 144
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 191
192. Electio.
1251 aprile 2, Tresivio
Poiché nella chiesa di San Fedele [di Pendolasco], situata in territorio di Montagna di Tresivio, un tempo c'erano numerosi conversi e converse ed ora manca l'aiuto per mantenere e conservare i beni di detta chiesa, donna Belixia, la sola conversa rimasta, giudica utile la compagnia di donna Gisla, fu Ianuario di Orto De Interortis di Montagna di Tresivio e vedova di Gerardo De Becaria di Tresivio. Pertanto con l'intervento del figlio Ruggero detto Manera fu Gerardo de Becaria di Tresivio l'interessata elegge ed accetta la suddetta donna Gisla quale sua consorella nella chiesa di San Fedele, divenendo con ciò compartecipe dei beni, redditi ed usufrutti dei possedimenti della chiesa; riservati però i diritti del vescovo di Como e della chiesa di San Pietro di Tresivio.
(ST) Antonio, notaio, fu Anselmo [Gaiti] di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 159x170
Segnatura antica: M 145
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 192
193. Causa appellationis.
1251 luglio 15, [Pontirolo]
Innanzi a don Maifredo di Arzago, prevosto di Pontirolo, e a Oliviero, canonico di San Fedele di Como, delegati papali nella causa d'appello vertente tra il sacerdote Andrea di Edolo ed i conversi di San Remigio e Santa Perpetua, interviene in causa a nome delle chiese Giovanni di Ponte, converso, presentando una lettera ed un istrumento dell'arciprete di Cividate, sigillati, diretti ai giudici d'appello nei quali l'arciprete stesso chiede di non procedere nella causa.
I delegati sospendono ogni determinazione, intimando però al suddetto Andrea di presentarsi innanzi a loro; in caso contrario procederanno in contumacia.
(ST) Crotus fu Roberto de [Pescina], notaio di Milano.
Atto singolo membr., mm 287x228
Segnatura antica: M 147
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 193
194. Causa appellationis.
1251 agosto 12, Milano, curia arcivescovile
Nella curia arcivescovile di Milano alla presenza di don Maifredo di Arzago prevosto di Pontirolo, delegato papale nella causa tra Giovanni di Ponte, converso e sindaco delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, agente in nome delle stesse ed il chierico Andrea di Edolo, quest'ultimo contesta il contenuto di un libello presentato.
(ST) Guifredo di [Bonardo] Bazi, cancelliere scrive per ordine dello stesso don Maifredo.
Atto singolo membr., mm 179x199
Segnatura antica: M 148
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 194
195. Causa appellationis(1).
1251 novembre 10, Pontirolo, canonica della prepositura
Nella causa tra il rettore ed i monaci della chiesa di San Remigio di Tirano ed il chierico Andrea di Edolo i delegati papali Maifredo di Arzago, prevosto di Pontirolo, Oliviero, canonico di San Fedele di Como, e l'arciprete di Cividate camuna, incaricati della decisione della causa ... .
(ST) Gaspare di Giacomo de Lux[o]no, cittadino milanese.
Atto singolo membr., mm 535x452
Segnatura antica: M 149
Note: 1. Atto in buona parte non leggibile per sbiadimento dell'inchiostro: la ricostruzione del contenuto è estremamente ardua.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 195
196. Intimatio.
1251 novembre 14, Como, palazzo vescovile
Il chierico delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano Andrea di Edolo, avendo ricevuto dal vescovo di Como una lettera nella quale il vescovo stesso, delegato dal sommo pontefice Innocenzo IV, sollecitato dai conversi delle stesse chiese dell'ordine di Sant'Agostino, gli intima di non molestarli né chiamarli in giudizio sotto pena delle censure ecclesiastiche, dichiara di appellarsi all'autorità papale presentando libello di appello.
(ST) Ricobono fu [Rubey] di Cernobbio rogato.
(ST) Otto[nello] richiesto dal suddetto Ricobono, scrivente.
Atto singolo membr., mm 260x197
Segnatura antica: M 150
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 196
197. Venditio ad proprium.
1251 dicembre 12, Bianzone
Giovanni Capitanei di Stazzona abitante a Como, anche a nome del fratello Nicola fu Anselmo Capitanei, con il consenso di Poma vedova di Corrado Mantuy (di Mantova?) un tempo abitante a Villa fu Giovanni [Carcateriis] di Bianzone, vendono a Zanolino di Otto[ne] Migoloni di Tirano, caneparo e converso delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua ed agente a nome delle stesse, due appezzamenti prativi e boschivi separati da un muro a Villa di Tirano al Miscent o al Poschiavino, coi relativi diritti di acquedotto, per il prezzo di 15 lire nuove, delle quali 14 date a Giovanni ed 1 alla suddetta Poma.
(ST) Ruggero fu Gerardo de Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 445x417
Segnatura antica: M 151
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 197
198. Confessio(1).
1252 gennaio [15]
Giovanni Brocus di Vico (di Como) dichiara di aver ricevuto da Otto, converso di San Remigio, a nome dei confratelli 8 soldi di imperiali per il fitto di 2 anni alla chiesa di San Lorenzo di Villa di Tirano.
(ST) [Guglielmo] di Bellagio.
Atto singolo membr., mm 115x219
Segnatura antica: M 152
Note: 1. Datazione dubbia.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 198
199. Confirmatio.
1252 febbraio 1, Perugia
Papa Innocenzo IV conferma l'unione delle chiese di San Remigio e di Santa Perpetua(1).
Atto singolo membr., mm 282x316
Segnatura antica: M 143
Note: 1. Manca la sottoscrizione del notaio.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 199
200. Confirmatio.
1252 maggio 7, Como
Il consiglio generale del comune di Como, riunito al suono della campana "more solito" nel palazzo del comune sotto la presidenza del podestà Gabriele de [Pedrascinis], tenuto presente che il comune di Tirano aveva investito ad accola per l'annuo canone di 6 condi di vino e 15 soldi di imperiali le chiese di San Remigio e Santa Perpetua di vari beni (edifici, mulino e terreni) in territorio di Tirano e che il converso delle chiese suddette Giovanni fu Ottone Migoloni aveva richiesto la conferma di tali investiture da parte del consiglio di Como, che aveva venduto tali accole alle predette chiese per complessive 40 lire di imperiali, accetta le richieste e conferma la vendita effettuata e la libera disponibilità dei beni da parte delle chiese.
Quanto sopra per evitare eventuali molestie da parte del comune di Tirano.
(ST) Gaspare [Mannatus], notaio e scriba del palazzo di Como, trae copia dagli atti del consiglio di Como.
Atto singolo membr., mm 540x190
Segnatura antica: M 154
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 200
201. Venditio accolarum. Confessio.
1252 maggio 7 - 1252 maggio 18, Como
Il consiglio generale di Como, presieduto dal podestà Gabriele de [Petrascini], poiché il comune di Tirano non aveva pagato a quello di Como il fodro impostogli, vende ai frati di San Remigio, rappresentati dal caneparo Otto[ne] Migoloni di Tirano, tutte le accole del comune di cui i frati erano stati investiti, in varie epoche e per diversi beni (terreni, edifici, mulino ecc.) per il prezzo di 40 lire nuove, 30 delle quali da versare al comune di Como e 10 al comune di Tirano, a rifusione delle spese sostenute.
Il comune di Tirano potrà riscattare tali accole versando ai frati le somme corrisposte.
(ST) Lafranco fu Guglielmo de Bocassio de Vittani di Como.
(ST) Gaspare [Mannatus] fu Andreuccio.
(ST) Martino Grecus, notaio e scriba del palazzo fu Guifredo.
(ST) Guido Bogianus, notaio, fu Guglielmo scriba del palazzo del comune di Como, rogato.
(ST) Ottonello de Giliotto fu Alberto, scrivente.
Segue, su atto unito, dichiarazione di ricevuta relativa al versamento di 30 lire di imperiali ai canepari del comune di Como.
(ST) Nicolino [Comparonus], scriba del comune di Como.
Due atti singoli su supporti cuciti membr., mm 790x475
Segnatura antica: M 153
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 201
202. Confessio(1).
[1252] dicembre 1, Tresivio
Lafranco fu Guglielmo Lanzabove canonico di Tresivio dichiara di aver ricevuto, a nome del vescovo di Como di cui è castaldo in pieve di Tresivio, da Guidone [Sertory] di Tresivio 18 soldi di imperiali quale fitto di un anno per i beni della [Corte].
Atto steso su richiesta dello stesso Lafranco.
(ST) Ruggero fu Gerardo de Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 99x234
Segnatura antica: M 155
Note: 1. Nell'atto è indicato, per evidente errore dell'estensore, l'anno 1052. Giorno della settimana ed indizione (nell'atto è indicata la XI) corrispondono all'anno 1252, periodo nel quale era attivo il notaio scrivente.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 202
203. Locatio.
1253 gennaio 13, Tirano, mulino di San Remigio "in curia"
Lorenzo fu Ada[mo] Baddi di Tirano investe a locazione per 5 anni Zanolino Amizoni, [canepario] e amministratore e "in antea" della chiesa di San Romedio e Otto Barafio [caneparo] e amministratore e "in antea" della chiesa di Santa Perpetua di Tirano di un appezzamento di terreno a Tirano dove si dice in Val Serasca per l'annuo fitto di 3 soldi e mezzo di imperiali.
(ST) Oprando, notaio di Tirano, fu [Vivencio] de Ripa di Chiuro.
Atto singolo membr., mm 82x278
Segnatura antica: M 156
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 203
204. Praeceptum.
1253 marzo 15, [Como]
Il giudice e [console di giustizia ... de Campello] intima a mezzo del servitore cumano Giovanni di Sorico ai frati di San Romerio di Tirano di non usare alcuna violenza a Gaspare Malconventi né a [Finiberto] di Vico in relazione al possesso di un mulino, con folla e vari edifici e condotte d'acqua in territorio di Tirano, dove si dice "al mulino tenuto da quelli di San Romedio", che fu del comune di Tirano, in quanto lo stesso Gaspare ha un documento del comune di Tirano.
Ciò sotto pena di bando, con ordine di presentarsi innanzi a lui tra 15 giorni.
(ST) Bendedeo Grecus, scrivente.
(ST) Giacomo [Tilinus] di Tirano trae copia.
Atto singolo membr., mm 280x102
Segnatura antica: M 158
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 204
205. Locatio.
1253 marzo [25], Sondrio, portico del castello
La vicinanza del comune di Sondrio, riunita all'uso solito col suono del corno sotto il portico del castello di Sondrio, sotto al presidenza del decano Vitale fu Rodolfo [Mantege](1) investe a locazione per 29 anni alla chiesa di San Romedio [di Tirano](2) quattro appezzamenti a castagneto in territorio di Sondrio con una "cassina" in Cresta, in Pendegia o in Valonga, al Roncaccio e a Venina, per l'annuo canone di 6 staia di castagne secche allo staio per castagne del comune di Sondrio.
Il decano riserva espressamente al comune di Sondrio la proprietà dei beni investiti.
(ST) Maffeo fu Attone Capitanei di Sondrio, costituito dal consiglio generale del comune di Como, estrae copia in data 1279 agosto 25 dagli atti del defunto padre Attone.
Atto singolo membr., mm 535x333
Segnatura antica: M 157
Note: 1. Intervengono molti vicini, in rappresentanza delle varie frazioni di Sondrio (Colda, Vassalli, Val Malenco, Mossini, Mellarolo, Moroni, Ponchiera, Aschieri).
2. Nell'atto si accenna ad una chiesa di San Romerio di Sondrio, ma è assai probabile che si tratti di un errore di scrittura del notaio, forse nell'estrazione della copia. I beni in questione furono investiti per secoli alla chiesa di San Romerio o Remigio di Tirano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 205
206. Accola.
1253 maggio 1, Villa di Tirano
I vicini di Villa di Tirano, riuniti in assemblea sotto la presidenza del decano Viviano de Francha, investono ad accola a nome del comune suddetto Giovanni di Ponte, Ottone [Barafium] e Giovanni detto della Corte di Bianzone, confratelli delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, a nome del capitolo, di un appezzamento di terreno boschivo e gandivo o ghiaioso a Villa al Poschiavino, dietro versamento quale accola, ogni anno, di uno staio di vino.
(ST) Guido fu Guglielmo di Corneno.
Atto singolo membr., mm 200x375
Segnatura antica: M 159
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 206
207. Confessio.
1253 maggio 5, Tirano, presso la casa del notaio
Pietro fu Giovanni de Rivolla, Viviano de Francalixa e Buonvino (Bonusvinus) de Ugate (Uggiate?), messi e sindaci del comune di Villa di Tirano, dichiarano di aver ricevuto da Giorgio fu Giacomo de Castello, cittadino cumano che abita a Tirano, tutti i fitti o accole che lo stesso Giorgio doveva al detto comune.
(ST) Oprando fu Vivencio de Ripa di Chiuro.
Atto singolo membr., mm 100x192
Segnatura antica: M 160
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 207
208. Mandatum.
1253 maggio 9, Como
Uberto vescovo di Como intima ai Tiranesi che permettano ai conversi delle chiese di San Romedio e Santa Perpetua di pascolare nei boschi e pascoli comunali; ordina a loro di presentarsi entro 15 giorni in sua presenza per eventuali opposizioni.
(ST) Anselmo, notaio.
Atto singolo membr., mm 100x133
Segnatura antica: M 161
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 208
209. Praesentatio praecepti.
1253 maggio 29, Tirano
Giovanni di Ponte e Giovanni di Santa Perpetua, conversi ed amministratori ed "in antea" delle chiese di San Remedio e Santa Perpetua, presentano ad Atto de Vertemate, rappresentante del podestà di Tirano Egano Venosta, un precetto del vescovo di Como al comune di Tirano ed a quello di Villa di Tirano nel quale si intima di permettere ai conversi delle chiese suddette di tenere e lavorare liberamente i terreni nel loro territorio, relativamente ai quali verteva controversia tra le dette comunità e le chiese.
(ST) Oprando di Tirano.
Atto singolo membr., mm 91x161
Segnatura antica: M 162
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 209
210. Locatio decimae(1).
1253 luglio 13 , Tresivio
Guglielmo arciprete della chiesa di San Pietro di Tresivio investe fino al San Martino prossimo (e quindi annualmente) [Orieto de Selva] di Montagna di Tresivio del diritto di esigere le decime di [grani e legumi] in pieve di Tresivio, in monte e in piano, di spettanza della chiesa, per il fitto di[...], da consegnarsi a San Martino alla canonica.
(ST) Ruggero fu Gerardo de Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 160 x246
Segnatura antica: M 163
Note: 1. L'atto è di assai difficile lettura per sbiadimento dell'inchiostro, fori e macchie; numerosi sono i dubbi interpretativi e le porzioni mancanti.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 210
211. Locatio.
1253 novembre 19, Tirano
Giovanni fu Ottone Migoloni di Tirano, converso e procuratore delle case e capitolo della chiesa di San Remigio sui monti della pieve di Villa, investe a locazione Fedele fu Ada[mo] Tellini di Tirano di un sedime con una casa ed una "cassina" a Tirano e di 4 appezzamenti a castagneto alla valle del Prete, a Pramoliano, alla Carbonera ed in Predola, per l'annuo fitto di 4 soldi di imperiali ed un pollo per gli edifici e di 10 staia di castagne a staio raso per i castagneti.
(ST) Ruggero fu Gerardo de Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 255x346
Segnatura antica: M 166
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 211
212. Venditio.
1253 novembre 19, Tirano
Fedele fu Ada[mo] Tellini di Tirano vende a Giovanni fu Ottone Migoloni di Tirano, converso e caneparo delle chiese e congregazioni di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, agente a nome della chiesa di San Remigio, il legname e la costruzione di 3 case con "hera" e "cassina" a Tirano, edificate su terreno a lui affittato dalla chiesa, per il prezzo di 3 lire e 3 soldi di imperiali.
(ST) Oprando, notaio rogato, sottoscrive.
(ST) Ruggero fu Gerardo de Becaria di Tresivio, scrivente.
Atto singolo membr., mm 242x415
Segnatura antica: M 167
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 212
213. Nomina sindicorum(1).
1253 novembre 22, Tirano, portico della chiesa di San Martino
I vicini di Tirano, riuniti in assemblea generale dei capifamiglia nel portico di San Martino sotto la presidenza di Giovanni Bazus, in rappresentanza di Egino de Venosta podestà di Tirano, eleggono quali procuratori ed incaricati per ogni investitura ad accola di terre e boschi del comune di Tirano Bertramo Bado, Zanolla Boneto, Pietrino di Immelda ed Egenallo Fer[rari].
(ST) Oprando fu Vivencio de Ripa di Chiuro, notaio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 132x350
Segnatura antica: M 164
Note: 1. Non corrisponde il giorno della settimana.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 213
214. Investitura ad accolam.
1253 novembre 24, Tirano, portico dei de Pergolla
Bertramo fu Ada[mo] Badi, Pietro Immelda fu Ribaldo di Tovo ed Egenallo fu Pietro Fer[rari], procuratori ed accolatori nominati dal comune di Tirano, investono ad accola Giovanni fu Alberto Longii di Ponte, converso della chiesa di San Romedio e caneparo ed amministratore di quella di Santa Perpetua, di un terreno boschivo e zerbivo (incolto) a Tirano alla Foglia, presso il Poschiavino, pagando annualmente l'accola(1).
(ST) Oprando fu Vivencio de Ripa di Chiuro, notaio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 180x335
Segnatura antica: M 165
Note: 1. Non è specificato il corrispettivo.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 214
215. Procura.
1253 dicembre 20, Tirano, a Santa Perpetua
Il capitolo della chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, con l'intervento di vari confratelli e consorelle, nomina quali procuratori i conversi Giovanni Migoloni e Giovanni di Ponte per la definizione dei rapporti di investitura di terre da parte del comune di Tirano alle stesse chiese.
(ST) Ruggero fu Gerardo de Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 385x120
Segnatura antica: M 169
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 215
216. Venditio accolarum.
1253 dicembre 21, Tirano, presso la chiesa di San Martino
I vicini di Tirano, riuniti in assemblea plenaria dei capifamiglia al suono di campana come nell'uso di Tirano, sotto la presidenza di Giovanni detto de Homodeo Bazo e Zuriano Bovatarius, messi e vicari del podestà di Tirano Egeno de Venosta, e di Giovanni fu Lafranco Ricardi e Lorenzo fu Bonino Boninoni e con l'intervento di 42 capifamiglia, richiamate le investiture ad accola conferite in varie epoche e con varie modalità dal comune stesso alle chiese e confratelli di San Remigio e Santa Perpetua per il canone annuo complessivo di 15 denari imperiali e 6 condi di vino, relative a:
- un sedime con varie costruzioni (mulino con tre macine, pila, folla, fienili, stalle, torchio, case di abitazione) accessori (canali ed acquedotti) e terreni (vigna, orto ecc.) in località detta "al Mulino di San Remigio";
- un campo, ronco e prato in Alono;
- la terre di Tavernola, con edificio;
- il Ronco nuovo sotto la via per Santa Perpetua, ed il nuovo ronco e campo in Alono;
- vari castagneti in diverse località;
- la terra di Vendaqua;
tenuto presente che le chiese stesse erano state forzate dal comune di Como ad acquistare le accole stesse dal comune di Tirano, che non aveva adempiuto all'obbligo del pagamento del fodro, gli intervenuti confermano la vendita di tali accole alle chiese, rappresentate dal caneparo Giovanni Lengi di Ponte, dichiarano di aver ricevuto a saldo della vendita 36 lire di imperiali e liberano le chiese da ogni ulteriore obbligo.
(ST) Landolfo figlio di Giovanni de la Pergola di Bellagio.
(ST) Oprando fu Vivencio de Ripa di Chiuro.
(ST) Giordano fu Tedoldo di Bruga di Chiuro.
(ST) Ruggero fu Gerardo de Becaria di Tresivio rogato scrive.
Atto singolo membr., mm 795x396
Segnatura antica: M 168 a
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 216
217. Venditio accolarum.
1253 dicembre 21, Tirano, vicinanze della chiesa di San Martino
I vicini di Tirano, riuniti in assemblea plenaria dei capifamiglia al suono di campana come nell'uso di Tirano, sotto la presidenza di Giovanni detto de Homodeo Bazo e Zuriano Bovatarius, messi e vicari del podestà di Tirano Egeno de Venosta, e di Giovanni fu Lafranco Ricardi e Lorenzo fu Bonino Boninoni e con l'intervento di 42 capifamiglia, richiamate le investiture ad accola conferite in varie epoche e con varie modalità dal comune stesso alle chiese e confratelli di San Remigio e Santa Perpetua per il canone annuo complessivo di 15 denari imperiali e 6 condi di vino, relative a:
- un sedime con varie costruzioni (mulino con tre macine, pila, folla, fienili, stalle, torchio, case di abitazione) accessori (canali ed acquedotti) e terreni (vigna, orto ecc.) in località detta "al Mulino di San Remigio";
- un campo, ronco e prato in Alono;
- la terre di Tavernola, con edificio;
- il Ronco nuovo sotto la via per Santa Perpetua, ed il nuovo ronco e campo in Alono;
- vari castagneti in diverse località;
- la terra di Vendaqua;
tenuto presente che le chiese stesse erano state forzate dal comune di Como ad acquistare le accole stesse dal comune di Tirano, che non aveva adempiuto all'obbligo del pagamento del fodro, gli intervenuti confermano la vendita di tali accole alle chiese, rappresentate dal caneparo Giovanni Lengi di Ponte, dichiarano di aver ricevuto a saldo della vendita 36 lire di imperiali e liberano le chiese da ogni ulteriore obbligo.
(ST) Landolfo figlio di Giovanni de la Pergola di Bellagio.
(ST) Oprando fu Vivencio de Ripa di Chiuro.
(ST) Giordano fu Tedoldo di Bruga di Chiuro.
(ST) Ruggero fu Gerardo de Becaria di Tresivio rogato scrive.
Copia tratta dal notaio Marchiolo fu Arnoldo di Casate di Poschiavo.
Atto singolo membr., mm 560x570
Segnatura antica: M 168 b
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 217
218. Venditio accolarum. Locatio.
1253 dicembre 21 - 1346 gennaio 29, Tirano, chiesa di San Martino; Tirano, piazza
I vicini di Tirano, riuniti in assemblea plenaria dei capifamiglia al suono di campana come nell'uso di Tirano, sotto la presidenza di Giovanni detto de Homodeo Bazo e Zuriano Bovatarius, messi e vicari del podestà di Tirano Egeno de Venosta, e di Giovanni fu Lafranco Ricardi e Lorenzo fu Bonino Boninoni e con l'intervento di 42 capifamiglia, richiamate le investiture ad accola conferite in varie epoche e con varie modalità dal comune stesso alle chiese e confratelli di San Remigio e Santa Perpetua per il canone annuo complessivo di 15 denari imperiali e 6 condi di vino, relative a:
- un sedime con varie costruzioni (mulino con tre macine, pila, folla, fienili, stalle, torchio, case di abitazione) accessori (canali ed acquedotti) e terreni (vigna, orto ecc.) in località detta "al Mulino di San Remigio";
- un campo, ronco e prato in Alono;
- la terre di Tavernola, con edificio;
- il Ronco nuovo sotto la via per Santa Perpetua, ed il nuovo ronco e campo in Alono;
- vari castagneti in diverse località;
- la terra di Vendaqua;
tenuto presente che le chiese stesse erano state forzate dal comune di Como ad acquistare le accole stesse dal comune di Tirano, che non aveva adempiuto all'obbligo del pagamento del fodro, gli intervenuti confermano la vendita di tali accole alle chiese, rappresentate dal caneparo Giovanni Lengi di Ponte, dichiarano di aver ricevuto a saldo della vendita 36 lire di imperiali e liberano le chiese da ogni ulteriore obbligo.
(ST) Landolfo figlio di Giovanni de la Pergola di Bellagio.
(ST) Oprando fu Vivencio de Ripa di Chiuro.
(ST) Giordano fu Tedoldo di Bruga di Chiuro.
(ST) Ruggero fu Gerardo de Becaria di Tresivio rogato scrive.
Segue altro atto, in data 1364 gennaio 29, col quale i consiglieri dei vicini e dei nobili di Tirano, riuniti sotto la presidenza di Antonio de Castello di Menaggio, decano, e con l'intervento dei procuratori Bocazio fu Enrico Merzaticij e Zanino fu Alberto Straxicij investono a locazione per 9 anni, ed in seguito a volontà delle parti, le chiese ed i confratelli di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, rappresentati dai canepari Spagnolo di Carate e Venturino di Albosaggia, dell'intera alpe di Trevisina, di proprietà del comune di Tirano, per l'annuo canone di un agnello grasso a Pasqua.
(ST) Antoniolo fu Mafiolo di Nivolla (Nivola di Teglio?) notaio cumano.
Due atti singoli su unico supporto membr., mm 835x535
Segnatura antica: M 168 c
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 218
219. Confessio.
1254 gennaio 16, Sondrio, casa di Lafranco Dus[dei]
Frate Otto fu [Molii] di Teglio, converso della chiesa di San Romedio di Tirano, a nome della stessa dichiara di aver ricevuto da [Madio] fu [...] de Vedo di Sondrio il fitto dovuto per una casa con corte e vigna a Sondrio dove si dice [Madius], a lui locata per il canone di 8 soldi di imperiali annui.
(ST) Atto fu Guidone Capitanei di Sondrio.
Atto singolo membr., mm 148x233
Segnatura antica: M 170
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 219
220. Solutio.
1254 febbraio 7, Tirano, presso la chiesa di San Martino
Giovanni fu Alberto Longi di Ponte, converso e caneparo della congregazione di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, versa a Giovanni fu Lafranco Ricardi, procuratore del comune di Tirano in nome del quale agisce, 36 lire di imperiali nuovi che il capitolo si era impegnato a dare allo stesso comune a saldo di una definizione con patto "de non petendo" fatta tra le due istituzioni (il comune è rappresentato da Giovanni Bazus e Zuriano Bovaterius podestà) a saldo di tutte le accole e fitti concilivi dovuti al comune dalle dette chiese.
(ST) Ruggero fu Gerardo de Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 255x312
Segnatura antica: M 171
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 220
221. Locatio.
1254 febbraio 18, Tresivio
Gaspare fu Rufino de Becaria di Tresivio investe a locazione Viviano fu Tedoldo [Batini] di Tresivio di un terreno in Tresivio Piano nei pressi dell'Adda "in Insula" per 4 anni al fitto annuale di 4 carri di fieno maggengo, di 4 [staia] di miglio rosso e di 4 [staia] di panico.
(ST) Ruggero fu Gerardo de Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 235x200
Segnatura antica: M 172
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 221
222. Cambium.
1254 marzo 16, Tirano, curia della chiesa di Santa Perpetua
Giacomo ed Anselmo fu Pietro Capitanei di Stazzona, agenti anche a nome dei fratelli con il consenso del curatore Zoanni de Niardo, designato con atto del console cumano di giustizia Ardizzone di Mello, permutano con Giovanni Amizoni fu Otto Migoloni caneparo di San Remedio, Giovanni di Ponte fu Alberto Lengi, converso della chiesa di San Remedio e caneparo della chiesa di Santa Perpetua di Tirano, e con Otto Baraffio converso della stessa chiesa, a nome delle chiese stesse e dei rispettivi capitoli, un terreno prativo a Tirano a Miscent presso la "manxionem" detta del mulino di San Remigio, contro un terreno campivo a Villa di Tirano al Roncaccio, nei pressi dell'Adda(1).
(ST) Oprando, notaio di Tirano, fu Vivencio de Ripa di Chiuro.
Atto singolo membr., mm 260x470
Segnatura antica: M 173
Note: 1. Tra i conversi presenti figura Sandrino fu Menego Capitanei di Sondrio.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 222
223. Ellectio procuratorum.
1254 marzo 16, Tirano, curia di Santa Perpetua
I conversi e le converse del capitolo delle chiese di San Remigio, nella quale esiste un altare dedicato a San Pastore, e Santa Perpetua, riuniti in assemblea(1), eleggono quali loro rappresentanti e procuratori ad ogni lite innanzi ad ogni giudice ecclesiastico, in particolare nella lite promossa innanzi all'arciprete di Cividate [Camuna] Federico, subdelegato papale, contro la chiesa dal chierico di Edolo, Andrea di Niardo, Aliprando e Bonaventura Cavazo di Brescia, assenti, ed i confratelli Giovanni di Ponte, Giovanni Migoloni e Ottone Baraffio e [Bartolomeo] di Monastero, anche disgiuntamente e con ampio mandato. Con promessa di convalida.
(ST) Ruggero fu Gerardo de Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 650x120
Segnatura antica: M 174
Note: 1. Intervengono dodici conversi e tre converse.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 223
224. Soccida.
1254 maggio 24, [Chiuro]
Abbondio di Buonamico di Malonno, abitante a Chiuro, e la figlia Boninsegna dichiarano di aver ricevuto da Anselmo de Imblavadi di Tresivio cinque pecore ed otto capre buone "a mezzo", con obbligo di dare allo stesso Anselmo, finchè durerà la soccida, la metà del prodotto e dei nati, con garanzia sui loro beni per la restituzione.
(ST) Ruggero fu Gerardo de Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 230x230
Segnatura antica: M 146
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 224
225. Cambium.
1254 agosto 9, Tirano, portico della chiesa di San Martino
I vicini di Tirano, riuniti al suono delle campane "more solito" in assemblea dei capifamiglia con l'intervento dei dodici credenziari e del podestà Ugo Fica, permutano con Giovanni di Ponte, caneparo ed incaricato dal capitolo delle chiese di San Remedio e Santa Perpetua di Tirano, un appezzamento boschivo e sassoso con "ganda" in prossimità della chiesa di Santa Perpetua con il diritto di ricevere annualmente una mina d'olio dal comune, che la stessa chiesa aveva dalla sua consacrazione.
(ST) Oprando, notaio di Tirano, fu Vivencio de Ripa di Chiuro.
Atto singolo membr., mm 297x475
Segnatura antica: M 175
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 225
226. Cambium.
1254 novembre 15, Tirano, "in curia" dei fratelli De Vertemate
I fratelli Nicola e Tempallo fu Morando De La [Turre] di Vertemate, anche a nome dei fratelli Attone ed Alessandro, permutano con Giovanni fu Alberto Lengi di Ponte, converso e caneparo delle chiese di San Remedio e Santa Perpetua di Tirano, un appezzamento di terreno prativo e boschivo a Tirano in località Miscent, con l'onere di versare annualmente quale accola al comune di Tirano 4 denari imperiali, con due appezzamenti con 5 piante di castagne in Castenedo, sempre a Tirano, e conguaglio di 9 lire di imperiali.
(ST) Oprando, notaio di Tirano, fu Vivencio de Ripa di Chiuro.
Atto singolo membr., mm 315x356
Segnatura antica: M 176
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 226
227. Confessio(1).
1254 novembre 18, Tirano, curia di Santa Perpetua
Viviano [detto] De Franca e Gilberto di Villa, sindaci e procuratori del comune di Villa di Tirano, dichiarano di aver ricevuto da Giovanni di Ponte, converso e caneparo delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano che agisce in nome delle stesse, 8 denari imperiali e 2 condi di vino dovuti al comune suddetto per accole su terreni investiti alle chiese.
(ST) Ruggero fu Gerardo de Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 142x205
Segnatura antica: M 177
Note: 1. Non corrisponde il giorno della settimana. Documento mutilo.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 227
228. Inventarium rerum immobiliarum.
1255, Tirano
Inventario dei beni immobili di proprietà delle chiese di San Remigio e Santa perpetua di Tirano, con indicazione delle caratteristiche, superficie e coerenze dei fondi interessati(1).
Atto singolo membr., mm 310x226
Segnatura antica: I 1 25/32
Note: 1. L'atto occupa 7 fogli (da 25 r. a 32 v.) dell'antico inventario I 1.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 228
229. Locatio.
1255 gennaio 10, Tresivio
Pietro fu altro Pietro di Malenco di Tresivio, converso della chiesa di San Martino di Tresivio Piano(1), a nome della chiesa stessa investe a locazione per 5 anni Menego fu Alberto de Bertoldo di Tresivio Piano della metà di una vigna, per l'annuo canone della metà del raccolto, come è nell'uso della pieve di Tresivio per le vigne date "ad medium vinum et ad mediam blavam".
(ST) Ruggero fu Gerardo de Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 175x290
Segnatura antica: M 180
Note: 1. La chiesa in questione è da molti secoli scomparsa. Non è citata dal vescovo Ninguarda nella sua visita pastorale del 1589. Unica menzione della stessa in: "Tresivio", di Maria Aurora Carugo - Ed. Soc. Storica Valtellinese - Sondrio, 1990, pag. 85.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 229
230. Refutatio(1).
[1255] aprile [25], Tirano, "in capite ponte"
Zanolla fu Anrico Boneti di Tirano rinuncia e retrocede nelle mani di Giovanni Ricardi e di Bertramo Badi, sindaci del comune di Tirano, un appezzamento di terra zerbiva e gandiva situata in territorio di Tirano in "Glaria" sopra il chioso del molino di San Remedio.
Zanolla ne era stato investito ad accola dal comune di Tirano.
(ST) Oprando, notaio di Tirano, fu Vivencio de Ripa di Chiuro.
Atto singolo membr., mm 140x320
Segnatura antica: M 1
Note: 1. Nel documento appare l'anno 1055, ma la data è senza dubbio 1255: lo si desume dall'indizione, dalla grafìa, dalle caratteristiche e contenuto dell'atto, dal notaio rogato. Si è ipotizzato il giorno 25 aprile in quanto nell'atto è riportato "die dominico exeuntis aprillis".
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 230
231. Investitura "nomine concilivi ad accolam solvendam".
1255 maggio 27, Tirano, portico della chiesa di San Martino
I vicini di Tirano, riuniti in assemblea sotto il portico di San Martino sotto la presidenza dei decani Giuliano fu Lorenzo Aleti e Bertramo fu Ada[mo] Badi, investono ad accola Giovanni fu Alberto Lengi di Ponte, converso e sindaco delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua agente a nome delle stesse e del capitolo, di tre appezzamenti di terreno a Tirano, uno in prossimità della chiesa di Santa Perpetua e due presso il Ponte Molina in prossimità del mulino delle chiese, boschivi, gandivi e zerbivi per l'annuo canone a Pasqua di un condio di vino, comprensivo del fitto dovuto per accola di un altro terreno a Miscent.
Oprando, notaio di Tirano, fu Vivencio de Ripa di Chiuro.
Atto singolo membr., mm 322x334
Segnatura antica: M 181
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 231
232. Investitura ad concilivum ad accolam solvendam(1).
1255 dicembre 28, Tirano, curia di Santa Perpetua
I vicini di Villa, riuniti in assemblea sotto la presidenza del decano Giovanni de Richero del monte di Stazzona, investono ad accola le chiese ed i confratelli di San Remigio e Santa Perpetua, rappresentati dal caneparo Giovanni de Lengi di Ponte, di un appezzamento prativo, boschivo, sassoso ed incolto sopra i prati di Lughina alla (presa) del Foradoyro, per il canone annuo di uno staio di vino, salvi i diritti del vescovo di Como.
(ST) Ruggero fu Gerardo de Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 218x282
Segnatura antica: M 182a
Note: 1. Stile della natività: nell'atto è indicato l'anno 1256, con corrispondente indizione.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 232
233. Investitura ad concilivum ad accolam solvendam(1).
1255 dicembre 28, Tirano, curia di Santa Perpetua
I vicini di Villa di Tirano, riuniti in pubblica vicinanza, a nome del comune suddetto investono ad accola le chiese ed i conversi di San Remigio e Santa Perpetua di un appezzamento di terreno boschivo, pietroso ed incolto a Villa di Tirano sopra i prati di Lughina, per l'annuo canone di uno staio di vino e salvi i diritti del vescovo di Como.
Ruggero fu Gerardo de Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 220x295
Segnatura antica: M 182 b
Note: 1. Stile della natività. Nell'atto sono indicati l'anno 1256 e l'indizione XIV.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 233
234. Investitura ad concilivum ad accolam solvendum.
1257 gennaio 22, Villa di Tirano
I vicini di Villa di Tirano, riuniti in assemblea, investono ad accola frate Ruggero de Becaria, rettore ed in rappresentanza delle chiese e della congregazione di San Remigio e Santa Perpetua, di un terreno boschivo, pietroso ed incolto sui monti di Villa a Novaglia, dietro versamento di 50 soldi di imperiali ed all'annuo canone di 1 staio di vino, salvi i diritti del vescovo di Como.
(ST) Mayfredo fu Viviano Bazi di Bellagio.
Atto singolo membr., mm 373x312
Segnatura antica: M 183 b
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 234
235. Investitura ad concilivum ad accolam solvendum.
1257 gennaio 22, Villa di Tirano
I vicini di Villa di Tirano, riuniti in pubblica assemblea, investono ad accola frate Ruggero de Becaria detto Manera, rettore ed in rappresentanza delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua e della congregazione relativa, di un appezzamento boschivo, sassoso ed incolto a Villa di Tirano sul monte di Novaglia, dietro pagamento di 50 soldi di imperiali e al fitto annuo di 1 staio di vino, salvi i diritti della chiesa episcopale di Como.
(ST) Maifredo fu Viviano Bazi di Bellagio.
Atto singolo membr., mm 355x315
Segnatura antica: M 183 a
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 235
236. Locatio.
1257 aprile 25, Tirano, curia di Santa Perpetua
Zirio fu Andrea Bazi di Bellagio investe a locazione a massarizio per 6 anni Ruggero de Becaria rettore delle case e chiese di San Remigio e Santa Perpetua di un appezzamento di terreno a [Francem Dullem] (Frandulo?) con un edificio soprastante, di un altro in Val Serasca e di un altro a Viano, terre tutte dei Lucini di Como, per l'annuo fitto di 7 soldi di imperiali.
(ST) Mayfredo fu Viviano Bazi di Bellagio.
Atto singolo membr., mm 128x270
Segnatura antica: M 184
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 236
237. "Memoria chartarum".
1257 maggio, [Tirano]
Inventario degli atti di concessione ad accola di terre dalla comunità di Villa di Tirano alle chiese di San Remigio e Santa Perpetua.
[Calligrafia del notaio Ruggero de Becaria di Tresivio].
Atto singolo membr., mm 415x60
Segnatura antica: M 185
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 237
238. Vendicio.
1258 aprile 26, Tirano, nella curia degli ospizi a Santa Perpetua
I fratelli Zirio e Adamo fu Andrea Bazi di Bellagio vendono a Giovanni fu Otto Migolloni di Tirano, converso e canepario del convento e ospedale delle chiese di San Remigio (sic!), un prato in territorio di Tirano sul monte in Val Serasca per il prezzo di 28 soldi di imperiali in denari contanti e non in carte né note del comune di Como.
(ST) Mayfredo, notaio, fu Viviano Bazoni di Bellagio.
Atto singolo membr., mm 193x383
Segnatura antica: M 126
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 238
239. Confessio.
1258 giugno 3, Sondrio
Frate Ruggero De Becaria di Tresivio, rettore del convento e della chiesa di San Remigio, accusa ricevuta di 8 denari imperiali quale fitto per un sedime, corte e vigna, posti "in Quadrubio" a Sondrio da parte di Guido fu Vivencio di Vedo di Sondrio.
(ST) Atto, notaio, fu Guido[ne] Capitanei di Sondrio.
Atto singolo membr., mm 135x215
Segnatura antica: M 186
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 239
240. Confessio.
1258 agosto 5, [Tirano]
Zirio fu Andrea Bazus di Bellagio accusa ricevuta da parte di Giovanni, caneparo di Santa Perpetua, di 7 soldi di imperiali quale fitto di 1 anno per un appezzamento di prato a "Frondul", in territorio di Tirano.
(ST) Ruggero, notaio, di Gaydono Siccapane de Quadrio di Como.
Atto singolo membr., mm 111x180
Segnatura antica: M 187
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 240
241. Cessio.
1258 dicembre 9, Chiuro
Menega fu Fedele Bassi di Tirano, vedova di Lorenzo fu Uberto Felli di Tirano, cede a Giovanni fu Guglielmo della Folla di Chiuro un credito di 9 lire di imperiali che il marito Lorenzo le doveva dare quale dote ed antifatto.
Menega dichiara di aver ricevuto 9 lire di imperiali dal suddetto Giovanni.
(ST) Bonaventura, notaio, fu Otobono Azoni di Chiuro.
Atto singolo membr., mm 152x320
Segnatura antica: M 188
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 241
242. Finis(1).
1258 dicembre 10, Tirano, nella curia del convento di Santa Perpetua
Giovanni fu Duro De Castello di Bellagio, abitante a Poschiavo, dichiara di essere stato soddisfatto da parte del fu Pietro fu Menego Scaldafrido di Poschiavo di ogni pretesa ed in particolare di un centenario di formaggi.
Egli rinuncia con ciò ad ogni richiesta per i debiti paterni nei confronti di Zuriano, converso della chiesa di San Remigio, figlio del suddetto Pietro.
(ST) Ruggero, notaio, fu Gerardo De Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 425x312
Segnatura antica: M 189/A
Note: 1. Su unico supporto membranaceo con le due unità successive.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 242
243. Confessio(1).
1258 dicembre 10, Tirano, nella curia del convento di Santa Perpetua
Giovanni fu Duro De Castello di Bellagio, abitante a Poschiavo, accusa ricevuta da parte di Zuriano fu Pietro Scaldafrido di Poschiavo, converso della chiesa di San Remigio, il quale agisce quale rappresentante degli eredi del fu Giovanni Scaldafrido suo fratello, di 45 soldi di imperiali a saldo del prezzo di tre appezzamenti di terra e di una "mason" acquistati da Nicola fu Guglielmo Orlapani di Bellagio.
(ST) Ruggero, notaio, fu Gerardo De Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 425x312
Segnatura antica: M 189/B
Note: 1. Su unico supporto membranaceo con l'unità precedente e successiva.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 243
244. Traditio chartarum(1).
1259 luglio 11, Brusio , sul monte di San Remigio
Giovanni fu Duro De Castello di Bellagio, notaio abitante a Poschiavo, consegna a Zuriano fu Pietro Scaldafrido di Poschiavo, converso della chiesa di San Remigio ed agente in nome degli eredi del fu Giovanni Scaldafrido suo fratello, una carta di vendita di tre pezze di prato e di una "mason" a Ur, acquistate dal fu Nicola fu Guglielmo Orlapani di Bellagio, e una carta d'obbligo per 4 lire e mezza di imperiali quale parte del prezzo dei suddetti beni.
Per la consegna dei due istrumenti notarili Zuriano versa al notaio Giovanni 20 soldi di imperiali.
(ST) Ruggero, notaio, fu Gerardo de Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 425x312
Segnatura antica: M 189/C
Note: 1. Su unico supporto membranaceo con le due unità precedenti.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 244
245. Confessio.
1260 febbraio 1, Poschiavo
Frate Domenico fu Giovanni Galliffredo di Poschiavo dichiara di aver ricevuto da Pagano di ser Maroello [de Quadrio] de Romanasco, residente a Brusio, una vacca rossa che deve tenere per i prossimi 3 anni a soccida.
Frate Domenico promette di consegnare ogni anno a metà settembre 12 libbre di formaggio d'alpe buono, bello e salato.
Al termine prestabilito riconsegnerà detta vacca o 20 soldi di imperiali quale prezzo per detta vacca.
(ST) Pagano, notaio, fu ser Bertramo Azoni di Bellagio.
Atto singolo membr., mm 94x150
Segnatura antica: M 190
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 245
246. Immunitas.
1260 febbraio 11, Como, nella canonica del vescovo
Leone, vescovo di Como, conferma alle chiese di San Remigio e Santa Perpetua l'esenzione delle decime sui novali, già concessa dai suoi predecessori Guglielmo e Uberto.
(ST) Nazzaro, notaio, di Millone di Germanino di Val d'Intelvi.
Atto singolo membr., mm 287x217
Segnatura antica: M 191
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 246
247. Vendicio ad proprium.
1260 febbraio 15, Tirano, in piazza
Migliorino fu Aliprando di Lopia di Bellagio vende a Pagano di ser Moroello de Romagnasco di Quadrio di Brusio un prato posto nel territorio a monte di Tirano, a Frondul, con una "mansio" per il prezzo di 11 lire di denari nuovi.
(ST) Mayfredo, notaio, fu Viviano Bazi di Bellagio.
Atto singolo membr., mm 125x517
Segnatura antica: M 192
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 247
248. Investitura ad accolam.
1260 luglio 25, Villa di Tirano
I vicini di Villa di Tirano, convocati in pubblica adunanza "ad tabullam sonatam solito more" su ordine del decano Anrico fu Ezillo di Villa, investono ad accola frate Ruggero De Beccaria, rettore del convento e chiese di San Remigio e Santa Perpetua, di una pezza di terra boschiva e zerba situata in territorio di Villa "in Mondadizio" vicino all'alpe di Frantalone, per il canone annuo di 6 denari imperiali.
I vicini dichiarano d'aver ricevuto da frate Ruggero 40 soldi di imperiali, per pagare il fodro imposto dal comune di Como.
Fintantoché i vicini non avranno restituito tale somma le chiese potranno godere di tutti i beni concilivi dei quali sono investite senza pagare alcuna accola(1).
(ST) Mayfredo, notaio, fu Viviano Bazonis di Bellagio.
Atto singolo membr., mm 261x427
Segnatura antica: M 193
Note: 1. Figura tra i testi Nicola Boccabella del monastero di Sernio.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 248
249. Confessio.
1260 novembre 28, Tirano, casa di Giovanni de Homodeo
Bono fu Guifredo De Bruga di Como, castaldo del vescovo di Como in pieve di Villa, accusa ricevuta da parte di Giuliano Scaldafrio, converso delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, di 15 soldi di imperiali quale fitto di un anno per le terre che il capitolo delle chiese detiene dalla chiesa episcopale comense.
(ST) Mayfredo, notaio, fu Viviano Bazoni di Bellagio.
Atto singolo membr., mm 124x241
Segnatura antica: M 194
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 249
250. Finis.
1261 aprile 17, Tresivio, "in Bellio" nel brolo di Arnaldo de Piro
Pietro fu Guglielmo della Folla di Chiuro dichiara di ricevere da frate Ruggero fu Gerardo De Becaria di Tresivio, rettore della chiesa di San Remigio, 17 soldi di imperiali a saldo per tutto ciò che egli può pretendere dalla chiesa e dai conversi in relazione al testamento fatto dal defunto suo fratello Giovanni.
(ST) Raimondo, notaio, fu Giordano Durdi di Chiuro.
Atto singolo membr., mm 165x226
Segnatura antica: M 195
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 250
251. Vendicio.
1261 maggio 24, Brusio, in casa di Pagano
Franca di Pagano di Brusio vende col consenso del padre a Pietro fu Gilberto del Monte di Stazzona, abitante a Brusio, una pezza di terra in territorio di Poschiavo in Resena, una "ad Pixam", una "in Giussuta", una "ad Piscinacium", una "ad Cavellam" e diversi appezzamenti sul monte di Vedelscion, tutti in territorio di Poschiavo, per il prezzo di 12 lire di imperiali.
(ST) Ruggero, notaio, di Gaydono Siccapani de Quadrio di Como.
Atto singolo membr., mm 280x292
Segnatura antica: M 196
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 251
252. Vendicio ad proprium.
1261 maggio 29, Brusio
Pietro fu Gilberto del Monte di Stazzona, abitante a Brusio, vende ad Albertino di Pagano di Brusio, agente anche a nome dei fratelli e sorelle, un terreno in territorio di Poschiavo in Resena, uno "ad Pixam", uno "in Giussuta", uno "ad Piscinacium", uno "ad Cavellam" e diversi appezzamenti sul monte di Vedelscion per il prezzo di 12 lire di imperiali.
(ST) Ruggero, notaio, figlio di Gaydono Siccapanni di Quadrio di Como.
Atto singolo membr., mm 276x291
Segnatura antica: M 197
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 252
253. Confessio.
1261 novembre 24, Tirano
Zirio fu Andrea Bazoni di Bellagio accusa ricevuta da parte di Pietro fu [Segnore] De Ripa di Bellagio, abitante a Tirano, solvente a nome dei conversi delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, del fitto di un anno per le terre che i conversi detengono in territorio e sul monte di Tirano.
(ST) Mayfredo, notaio, fu Viviano Bazoni di Bellagio.
Atto singolo membr., mm 85x220
Segnatura antica: M 198
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 253
254. Locacio.
1261 novembre 27, Poschiavo
Frate Giovanni detto Zanollino, converso della chiesa di San Remigio e caneparo dello stesso capitolo, investe a locazione per la durata di 16 anni Pietro fu Laffranco Nazari di Poschiavo, di due campi siti in territorio di Poschiavo, il primo in Spoltrio, il secondo sotto Privilasco.
Il fitto annuo, da pagarsi a San Martino, è di 7 staia di domega.
(ST) Pagano, notaio, fu Bertromeo Azoni di Bellagio.
Atto singolo membr., mm 114x207
Segnatura antica: M 199
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 254
255. Vendicio.
1262 marzo 19, Tirano, nella curia del convento di Santa Perpetua
Bona detta "De Ortis" di Tirano fu Alberto Zaneboni di Tirano, vedova di Giovanni De Ortis di Tirano, vende a Giovanni detto di Santa Perpetua, converso della chiesa di San Remigio, una selva con 16 castagni posta vicino al Poschiavino, della misura di 4 pertiche e 3 piedi, per il prezzo di 22 soldi di imperiali.
(ST) Ruggero, notaio, fu Gerardo de Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 160x305
Segnatura antica: M 200
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 255
256. Locacio.
1262 aprile 2, Villa di Tirano, presso la chiesa di San Lorenzo
Egano fu Bertramo Capitanei di Stazzona investe a locazione frate Ruggero De Beccaria, a nome del capitolo di San Remigio, di un campo posto in territorio di Tirano in Colognola ("Corgnolia") per l'annuo canone, a San Martino, di 2 staia di grani, a metà segale e miglio.
(ST) Mayfredo, notaio, fu Viviano Bazoni di Bellagio.
Atto singolo membr., mm 106x322
Segnatura antica: M 201
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 256
257. Venditio ad proprium.
1262 dicembre 13, Tirano
Domenica, moglie di Pietro fu Giovanni "De Brizia" (Brescia?) di Tirano, col consenso del marito ivi presente e delle sorelle Benvenuta e Giovanna ("Zoana"), vende a frate Ruggero De Becaria, prelato dell'ospedale e convento dei Santi Remigio e Perpetua, una selva posta in territorio di Tirano in Alono, con 16 castagni e della misura di 4 pertiche, per il prezzo di 22 soldi di imperiali.
(ST) Egidio fu Uberto "de Baregatio", notaio di Milano.
Atto singolo membr., mm 312x298
Segnatura antica: M 202
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 257
258. Confessio.
1264 settembre 30, Poschiavo
Viviano fu Pietro Bazi di Bellagio, quale messo di Giovanni fu Guiffredo Traffo, accusa ricevuta da parte di Pagano, figlio di Bono di Manv[er]issa di Poschiavo, di 10 staia di domega e di 24 denari imperiali per il fitto di un anno su terreni in Poschiavo.
(ST) Pagano Azoni, notaio, fu Bertromeo di Bellagio.
Atto singolo membr., mm 80x220
Segnatura antica: M 203
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 258
259. Confessio.
1264 novembre 14, Poschiavo, in piazza
Giovanni fu Guiffredo di Pagana di Poschiavo accusa ricevuta da parte di Pagano di Manv[er]issa [Cerlessi] di Poschiavo di 1 moggio di domega e di 24 denari imperiali quale fitto di 1 anno per le terre da lui detenute in Poschiavo.
(ST) Pagano, notaio, fu Bertromeo Azoni di Bellagio.
Atto singolo membr., mm 77x210
Segnatura antica: M 204
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 259
260. Locatio.
1266 ottobre 17, Tresivio, nel borgo
Ruggero fu Gerardo de Becaria di Tresivio, rettore della chiesa di San Remigio, investe a locazione i fratelli Bertromeo e Alessio fu Arnolfo Danischi di Chiuro di 5 pezze di terra in Campagna di Chiuro; la prima si trova "ad Montanaregum", la seconda "ad Luzanum", la terza "ad Cavaneum", la quarta lì vicino e la quinta "ad Favayrolum".
Il canone annuo per i prossimi 10 anni sarà di 3 some di miglio bello, buono e secco, alla misura della pieve di Tresivio.
(ST) Raymondo, notaio, fu Giordano Durdi di Chiuro.
Atto singolo membr., mm 308x300
Segnatura antica: M 205
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 260
261. Vendicio.
1267 marzo 14, Tirano, in piazza
Pagano, figlio naturale di Maroello de Quadrio di Tresivio abitante a Brusio, vende a frate Ruggero De Becaria, rettore del convento, ospedale e chiesa di San Remigio, e a frate Zulliano (Giuliano) Scoldafrido converso , un appezzamento prativo e boschivo posto in territorio di Brusio a Viano "in Calvera", per il prezzo di 29 soldi di imperiali.
(ST) Guifredo, notaio, fu Giovanni della Pergolla di Bellagio.
Atto singolo membr., mm 330x246
Segnatura antica: M 206
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 261
262. Mandatum.
1267 settembre 24, [Como]
Guidotto Potenzonus, giudice e vicario di Napoleone della Torre podestà di Como, intima per il tramite del servitore del comune al podestà, comune e uomini di Tirano di non molestare Adamo Tilino di Tirano, confratello della congregazione di San Remigio e Santa Perpetua, e qualsiasi altro confratello a causa di un certo fondo, sotto pena di 25 lire nuove di imperiali.
Eventuali opposizioni dovranno essere proposte innanzi al vicario entro 15 giorni.
(ST) Fomasio di Vertemate, notaio e scriba del palazzo di Como.
Atto singolo membr., mm 173x155
Segnatura antica: M 208
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 262
263. Vendicio.
1267 novembre 6, Tirano, in Corognola
Egeno fu Bertramo Capitanei di Stazzona e Guglielmo fu Guido Capitanei di Stazzona, fratello di Egeno, vendono a frate Ruggero de Becaria, rettore del convento della chiesa di San Remigio, un appezzamento di campo e terra zerba, in territorio di Tirano in Colognola ("Curugnolla"), per il prezzo di 22 soldi di imperiali.
(ST) Guifredo, notaio, fu Giovanni de Lapergolla di Bellagio.
Atto singolo membr., mm 263x255
Segnatura antica: M 209
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 263
264. Finis(1).
1267 dicembre 20, Tirano, nella curia di Santa Perpetua
Lafranco fu Domenico Pertuxi di Bellagio, anche a nome dei suoi fratelli, rinuncia nei confronti di Guido fu Pietro [Sigonis] di Ponte, converso della chiesa di San Remigio ed agente a nome della stessa, ad ogni diritto su un campo a Viano in territorio di Brusio e su un prato pure a Viano, ma in territorio di Tirano.
Per la suddetta rinuncia Lafranco riceve da Guido 5 soldi di imperiali.
(ST) Ruggero, notaio, fu Gerardo de Becaria di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 166x291
Segnatura antica: M 210
Note: 1. Il giorno della settimana corrisponde all'anno 1266.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 264
265. Mandatum.
1268 settembre 7, [Como]
Pagano di Subinago giudice, assessore e vicario di Napoleone Della Torre podestà di Como, ingiunge per il tramite del servitore del comune Lafranco di Chiuro a Gregorio De Becaria, abitante a Teglio, ed a suo figlio Gabriello, sotto pena di bando, di non impedire e molestare i frati del convento e ospedale di San Remigio e Santa Perpetua nel possesso, coltivazione e raccolta dei frutti di una selva posta in territorio di Sondrio "in Lodina" oltre l'Adda.
Inoltre ordina al podestà, comune e uomini di Sondrio che non permettano che si molestino i frati in merito a detta selva ed ai rispettivi frutti.
Il mandato viene emesso su richiesta di Giacomo Baraffio, sindaco del capitolo di San Remigio.
(ST) Ugo Mazalli, notaio comasco e scriba del palazzo del comune di Como.
Atto singolo membr., mm 420x125
Segnatura antica: M 212
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 265
266. Mandatum.
1268 settembre 7, [Como]
Pagano di Subinago, giudice, assessore e vicario di Napoleone Della Torre podestà di Como, per il tramite del servitore comasco Lamberto di Chiuro ingiunge a diversi privati di Tirano di consegnare le decime a frate Ruggero De Becaria per conto di Giovanni di Guiberto e di Giovan Pietro di Brilloto De Becaria di Tresivio.
Se qualcuno vorrà opporsi dovrà comparire entro otto giorni innanzi al vicario.
(ST) Ugo Mazalli, notaio cumano e scriba del palazzo del comune di Como.
Atto singolo membr., mm 250x162
Segnatura antica: M 213
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 266
267. Praeceptum.
[1268] settembre 7, [Como]
Pagano de Subinago, giudice ed assessore e vicario di Napoleone della Torre podestà di Como, intima a mezzo del servitore del comune di Como al comune ed uomini di Tirano di pagare le dovute decime a Ruggero Beccaria e consorti Beccaria di Tresivio su diverse terre in Tirano (a Piantoledo, a Cortabio, in Ava, a Sassola, al Pradello, in Campore, alle Noghere, alla noce di Zucho, a Sottovigna). Chi vorrà opporsi dovrà presentarsi innanzi a lui entro 8 giorni.
Sottoscrive Ugo Mazzallo, notaio e scriba del palazzo del Comune di Como.
(ST) Bertramo de Macio, notaio, trae copia.
Atto singolo membr., mm 216x155
Segnatura antica: M 484
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 267
268. Firmatio mandati.
1268 settembre [15], Como
Pagano De Subinago, giudice e vicario del podestà di Como Napoleone Della Torre, conferma il mandato emesso in data 1268 settembre 7.
(ST) Marchisolo De Bocaxio, notaio e scriba di palazzo del comune di Como.
Atto singolo membr., mm 343x145
Segnatura antica: M 214
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 268
269. Mandatum.
1268 ottobre 8, [Como]
Pagano di Subinago, giudice e vicario di Napoleone Della Torre podestà comasco, ingiunge al podestà, consoli o rettori del comune di Sondrio, sotto pena e bando di 50 lire di denari nuovi, di non permettere che si usi violenza al capitolo ed ai confratelli di San Remigio e Santa Perpetua in relazione ad una selva posta in territorio di Sondrio "in Lodina" oltre l'Adda.
Contemporaneamente ingiunge di non impedire a Gregorio De Beccaria di Teglio ed al figlio Gabriello di raccogliere i frutti di detta selva.
Qualora le parti contraenti si fossero già accordate accettando il giudizio di un arbitro nella persona di Bertramo Capitanei di Sondrio o di altri, tale accordo si intende annullato.
(ST) Bernardo de Coreno (Corenno?), scriba del palazzo cumano.
Atto singolo membr., mm 355x175
Segnatura antica: M 215
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 269
270. Dilatio.
1268 ottobre 13, s.l.
Frate Ruggero de Beccaria, rettore della chiesa di San Remigio, da una parte e Gabriello di Gregorio de Beccaria di Tresivio abitante a Teglio dall'altra prorogano di comune accordo il termine per comparire davanti all'arbitro della lite, Bertramo Capitanei di Sondrio, in relazione alla controversia per la proprietà di una selva in territorio di Sondrio in Lodina oltre l'Adda.
(ST) Guido, notaio, di Giacomo detto di Lecco di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 165x123
Segnatura antica: M 216
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 270
271. Vendicio.
1268 novembre 11, Tirano, casa del notaio
Pagano fu Moroello di Romagnasco, abitante a Brusio, vende a frate Zuriano fu Pietro Scaldafrido di Poschiavo, canevario del convento di San Remigio, un appezzamento di prato e bosco con una "masone" soprastante posto in territorio di Brusio a Viano dove si dice in Val Serasca, per il prezzo di 4 lire e 14 soldi di imperiali.
(ST) Ruggero, notaio, fu Gaydono Siccapanni De Quadrio di Como.
Atto singolo membr., mm 245x356
Segnatura antica: M 217
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 271
272. Confessio.
1268 novembre 23, Tirano
Cresceto fu Giacomo Bazi di Bellagio, abitante a Tirano, accusa ricevuta da parte di frate Ruggero de Beccaria, rettore del convento e ospedale di San Remigio e Santa Perpetua, di 24 denari imperiali quale fitto di un anno per un prato sul monte di Tirano a Viano.
(ST) Guifredo, notaio, de la Pergolla di Bellagio.
Atto singolo membr., mm 81x208
Segnatura antica: M 218
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 272
273. Petitio in controversia.
1269, Sondrio
Ruggero de Becaria di Tresivio, a nome delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, chiede a Bertramo Capitanei di Sondrio, arbitro ed amichevole compositore, che definisca una controversia con Gregorio de Becaria ed il figlio Gabriele in merito ad una selva a Sondrio in Lodina, al di là dell'Adda.
Senza sottoscrizione.
Atto singolo membr., mm 172x146
Segnatura antica: AMT SS
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 273
274. Mandatum(1).
[1269], [Como]
[Pagano di Subinago, giudice e vicario] di Napoleone della Torre intima, a mezzo del servitore cumano Lamberto di Chiuro, ai proprietari di vari beni in Tirano di versare a Ruggero de Becaria, a nome delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, le decime sulle loro terre, sotto pena di 50 lire di denari nuovi.
Seguono gli elenchi dei beni e dei proprietari interessati e le intimazioni, con relative pene.
(ST) Uberto de Piro, scriba del palazzo di Como.
Atto singolo membr., mm 657x158
Segnatura antica: AMT SS
Note: 1. Pergamena mutila della porzione iniziale dell'atto. Risulta impossibile definire con esattezza la datazione e l'emittente.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 274
275. Vendicio.
1269 febbraio 18, Tirano
Egeno fu Bertramo Capitanei De Stazona ed il nipote Guglielmo fu Guido Capitanei de Stazona, fratello di Egeno, vendono di comune accordo a frate Ruggero de Becaria ed a Poschiavino Scaldafrido di Poschiavo, confratelli e conversi della chiesa di San Remigio, un appezzamento con sei alberi e due ciocchi in Grumello, un appezzamento con castagni "in Valena de Castegnerazio" ossia "ad Aquam Mortam", un campo in Paradiso, una selva "in Castelire" con quattro piante, una selva con diciotto piante "ad Roncum", una selva con tre piante in Alono e una selva con dieci castagni dove si dice "in Culum Silvarum de Alono", il tutto in territorio di Tirano e per il prezzo di 6 lire e mezzo di denari nuovi.
Parte degli alberi sono in comproprietà con altri.
(ST) Petracio, notaio (convalidante).
(ST) Guifredo, notaio (rogato), fu Giovanni de la Pergola di Bellagio.
Atto singolo membr., mm 347x375
Segnatura antica: M 219
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 275
276. Atestatio in controversia.
1269 giugno 1, s.l.
Frate Ruggero de Becaria, rettore e sindaco del convento, ospedale e chiesa di San Remigio, attesta che la selva situata in territorio di Sondrio, oltre l'Adda "in Lodina", è sempre appartenuta ai conversi e alla chiesa di San Remigio. Ciò nella causa intentata da Gabriello di Gregorio de Becaria di Tresivio contro il convento per il possesso della detta selva.
[Calligrafia del suddetto frate Ruggero de Becaria](1).
Atto singolo membr., mm 110x121
Segnatura antica: M 211
Note: 1. Manca il nome del notaio.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 276
277. Petitio.
1269 agosto 20, s.l.
Frate Ruggero [de Becaria], rettore e sindaco del convento e ospedale della chiesa di San Remigio, chiede a Bertramo Capitanei di Sondrio, arbitro designato, di stabilire che Gregorio de Becaria di Teglio e il figlio Gabriello rilascino la selva posta in territorio di Sondrio oltre l'Adda in Lodina, siccome essa venne portata in dote dalla fu donna Gisla, fu Guido[ne] di Andevenno, al momento della sua entrata in convento.
Inoltre chiede il risarcimento delle spese fatte e che si dovranno fare fino alla definizione della controversia.
[Manca la sottoscrizione, calligrafia di Ruggero de Becaria].
Atto singolo membr., mm 132x140
Segnatura antica: M 235
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 277
278. Mandatum.
1269 settembre 6, [Sondrio]
Bertramo Capitanei di Sondrio, arbitro nella lite per una selva tra frate Ruggero, rettore della chiesa di San Remigio, da una parte, e Gregorio de Becaria di Teglio e il figlio Gabriello dall'altra, ordina a frate Ruggero di comparire in sua presenza il prossimo giorno di domenica all'ora terza.
In caso di assenza deciderà in favore della controparte.
(ST) Atto Capitanei di Sondrio, notaio, scrive per ordine dello stesso Bertramo.
Atto singolo membr., mm 93x151
Segnatura antica: M 220
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 278
279. Sentencia(1).
1269 ottobre, Como, nel palazzo del comune
Pagano di Subinago, giudice e vicario di Napoleone della Torre podestà di Como, col consiglio dei giudici comaschi Pietro di Cantono e Arialdo di Laglio, decide nella lite vertente tra Gregorio de Becaria di Teglio e il figlio Gabriello, da una parte, e frate Arnaldo di Mazzo, quale procuratore di Ruggero de Becaria rettore e sindaco dell'ospedale di San Remigio, dall'altra, che i precetti emanati siano da annullare e che le parti debbano rispettarsi a vicenda in merito all'usufrutto della selva in questione, sotto pena di 100 lire di imperiali.
(ST) Gaspero Zachera, notaio e scriba del palazzo.
Atto singolo membr., mm 635x110
Segnatura antica: M 221
Note: 1. Parte della data è illeggibile.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 279
280. Confessio.
1270 gennaio 5, Tirano
Cresceto fu Giacomo Bazi di Bellagio accusa ricevuta da parte di Ruggero de Becaria, rettore del convento e ospedale di San Remigio e Santa Perpetua, di 24 denari di imperiali quale fitto dell'anno precedente e di quello in corso per una terra sul monte di Tirano a Viano.
(ST) Guifredo, notaio, fu Giovanni de la Pergola di Bellagio.
Atto singolo membr., mm 104x166
Segnatura antica: M 222
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 280
281. Confessio.
1270 febbraio 3, Tresivio, località Romagnasco
Giovanni fu Guiberto de Becaria di Tresivio e Giovanni fu Pietro Picen Passo, dichiarano di essere stati soddisfatti da parte di Ruggero fu Gerardo de Becaria, a nome del capitolo della chiesa di San Remigio, del fitto di due anni trascorsi per ... una decima di cui il capitolo era investito.
(ST) Pietro del Castello di San Pietro, notaio di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 128x250
Segnatura antica: M 223
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 281
282. Cambium.
1270 giugno 3, Tirano
Frate Ruggero fu Gerardo [de Becaria] di Tresivio, rettore del convento delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, permuta a nome del capitolo con Gufredo detto "Bugionum" fu Giovanni de la Pergola di Bellagio, abitante a Tirano, una selva posta in territorio di Tirano, "in Valena de Castegnacio" ossia "ad Aquam Mortam", in cambio di un'altra selva con 9 castagni posta in territorio di Tirano "ad Roncum".
(ST) Ruggero, notaio, fu Gaydono Siccapanni de Quadrio di Como.
Atto singolo membr., mm 396x324
Segnatura antica: M 224
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 282
283. Locacio.
1270 giugno 24, Poschiavo, in piazza
Pagano di Brusio, fu Maroello di Romagnasco, investe a locazione Giovanni, di Poschiavino Foglia di Poschiavo, dei prati di Ur(1) con la loro parte di "mason" che erano del fu Albertone Badil[lati] di Poschiavo, per il canone annuo di 4 soldi di imperiali a San Martino.
(ST) Pagano, notaio, fu Bertromeo Azoni di Bellagio.
Atto singolo membr., mm 135x222
Segnatura antica: M 225
Note: 1. Nell'atto: "in monte de Orro".
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 283
284. Constitutio.
1270 settembre 18, Tirano, nella curia di Santa Perpetua
Il capitolo delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, convocato dal rettore del convento Ruggero de Becaria nomina Zuriano Scoldafrido, converso, quale messo, sindaco e procuratore in ogni causa civile e ecclesiastica.
(ST) Ruggero de Becaria, notaio.
Atto singolo membr., mm 139x153
Segnatura antica: M 226
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 284
285. Investitura ad accolam.
1271 maggio 17, Brusio, in piazza
Nell'assemblea della vicinanza di Brusio, convocata secondo la solita usanza, il decano del comune, Menego di Palota di Brusio, e i vicini investono ad accola per la durata di 29 anni e quindi in perpetuo Raimondo fu Menego Raimondi di Poschiavo di una pezza di terra in territorio di Brusio "ad Plazum Curtum de Sub Riva" per il canone annuo di 6 denari imperiali, con la condizione di non poter vendere né alienare l'appezzamento senza la licenza del comune e degli uomini di Brusio.
(ST) Alberto, notaio di Brusio.
Atto singolo membr., mm 202x153
Segnatura antica: M 227
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 285
286. Mandatum.
1271 maggio 21, Como
Giacomo de la Sala, arciprete di Como, vicario di Raimondo vescovo di Como, ordina a Giovanni Capitanei di Stazzona, arciprete della chiesa di San Lorenzo di Villa, di non molestare il convento e capitolo dei frati delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua nel possesso di un appezzamento di terra appena bonificata, posta in territorio di Villa a Ronco Capeludo.
Se egli volesse avanzare pretese nei confronti dei frati dovrà comparire in presenza del vicario entro 8 giorni dalla presentazione del mandato.
Ogni ulteriore molestia sarà considerata come inferta al vescovo ed al vicario stessi e si procederà di conseguenza.
Mandato emesso a Como il 21 e presentato il 26 maggio tramite il servitore comasco Lamberto.
[Manca la sottoscrizione del notaio; forse è di mano dello stesso Giacomo de la Sala].
Atto singolo membr., mm 105x198
Segnatura antica: M 228
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 286
287. Obligatio.
1271 dicembre 7, Sondalo
Il prete Bulmio fu Vitale Del Piazzo di Bulmio [Bormio?] promette di consegnare alla prossima Pasqua a Uberto Ferario della Val Camonica, abitante a Sondalo, a nome del fratello Petracino, 17 soldi imperiali di cui lo stesso era debitore per cibo e bevande.
(ST) Alberto di Lampugnano, notaio.
Atto singolo membr., mm 116x314
Segnatura antica: M 229
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 287
288. Finis.
1272 marzo 23, Tirano, sotto il portico della casa di Pietro De Ripa
Pietro fu Pietro Bazi di Bellagio, abitante a Tirano, rinuncia verso Ruggero fu Gerardo de Beccaria di Tresivio, rettore e amministratore del convento di San Remigio e Santa Perpetua, a tutto ciò per cui il capitolo era obbligato nei confronti del defunto suo padre Pietro.
In cambio della rinuncia riceve da Ruggero 15 soldi di imperiali; dà quale fideiussore suo fratello Viviano.
(ST) Ruggero, notaio, fu Gaydono Siccapani de Quadrio di Como.
Atto singolo membr., mm 168x246
Segnatura antica: M 230
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 288
289. Investitura ad accolam.
1272 marzo 27, Brusio, in piazza
Poschiavino di Giordano Scarlata di Brusio, decano del comune di Brusio, con altri vicini investe ad accola Abbondio di Pietro, monaco(1) della [chiesa della] Santa Trinità, di un prato in territorio di Brusio "ad Bevorcam de Flummana", per il fitto di 4 denari imperiali a Pasqua e con la condizione di non poter vendere il prato senza il consenso del comune.
(ST) Alberto, notaio di Brusio.
Atto singolo membr., mm 308x126
Segnatura antica: M 231
Note: 1. Con tutta probabilità da intendersi quale sacrestano o addetto alla cura della chiesa.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 289
290. Probacio.
1273 gennaio 25, [Como]
Anrico de Lucino, canonico di Como, testimonia circa la perdita di due cavalli, del valore di 16 soldi di imperiali, che egli aveva consegnato in custodia ai frati Giacomo e Romerio della chiesa di San Remigio e che, eccitati da cavalle, erano precipitati dalle rupi correndo.
(ST) Manuel de Lucino, notaio cumano.
Atto singolo membr., mm 205x127
Segnatura antica: M 232
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 290
291. Mandatum.
1273 marzo 9, Como
Don Giacomo de la Sala, arciprete di Como e vicario di Raimondo, vescovo di Como, ordina per il tramite di un servitore a frate Ruggero Manera(1), rettore del convento delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, ed a Uberto de Piro loro sindaco, di comparire in sua presenza a sentire i testi prodotti nella causa intentata da don Anrico di Lucino, canonico di Como, per la restituzione di due cavalli.
(ST) Guifredo Bazus, scriba del vescovo.
Atto singolo membr., mm 136x138
Segnatura antica: M 233
Note: 1. Si tratta di Ruggero de Becaria, detto appunto "Manera".
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 291
292. Statuitio termini(1).
1273 dicembre 13 - [1274 gennaio], [Como]
Don Giacomo de la Salla, arciprete e vicario di Raimondo vescovo di Como, stabilisce un termine di comparsa nella causa intentata da Anrico di Lucino, canonico cumano, contro il convento di San Remigio rappresentato da frate Ruggero De Beccaria. Segue altro precetto, con fissazione di altro termine.
(ST) Stefano Gallacius, scriba vescovile (notaio rogato).
(ST) Azollino "de Soma" (di Somma?), (notaio scrivente).
Due atti singoli membr., mm 187x161
Segnatura antica: M 234/A
Note: 1. La data del secondo precetto è difficilmente ricostruibile. Anche la data del primo precetto è dubbia (non corrisponde il giorno della settimana).
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 292
293. Confessio(1).
[1274] dicembre 11, Tirano
Gasparo di Galliardo fu Giovanni di Bellagio, abitante a Tirano, accusa ricevuta da parte di frate Romerio fu Alberto di Pozaglio, solvente a nome dei frati di San Remigio, di 8 soldi di imperiali per il fitto dell'anno decorso su un prato a Tirano a Frandullo.
(ST) Ayolfo, notaio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 122x198
Segnatura antica: M 236
Note: 1. Datazione dubbia. Indizione e giorno della settimana corrisponderebbero al 1277. Possibile data 1277 dicembre 11.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 293
294. Procura.
1275 novembre 24, Como, nel broletto
Pagano di Brusio autorizza il figlio Alberto ed i procuratori e messi nominati da questi a rappresentarlo nella causa intentata contro ser Bellagio de Prata e il figlio Giacomo; ciò nell'eventualità che gli altri suoi procuratori Gaudenzio di Pizinago, Uberto de Piro e Manuele de Lucino non intervengano.
(ST) Giacomolo, notaio comano, fu Alberto Soltarii di Como.
Atto singolo membr., mm 204x222
Segnatura antica: M 237
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 294
295. Locatio(1).
1277 giugno 6, Tirano, [Santa Perpetua]
Frate Romedio di Pozaglio, converso del convento e ospedale delle chiese di San Remigio e Pastore e di Santa Perpetua, a nome del capitolo delle stesse investe a locazione Pietro detto di Foliarese, fu Sigardo di Capresalba(2) e Giovanni fu Pietro di Polo di Capresalba del Monte di Stazzona, di un bosco e terra sassosa posta in pieve di Villa "in Zembrum".
Atto singolo membr., mm 107x207
Segnatura antica: M 238
Note: 1. Manca la parte inferiore del documento, con la sottoscrizione.
2. Ora Cresalva, in comune di Villa di Tirano
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 295
296. Confessio.
1277 novembre 18, [Villa di Tirano]
Fomasio de [la Turre], messo e gastaldo del vescovo Giovanni Advocati, accusa ricevuta da parte di frate Ruggero, prelato delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, di 8 soldi di imperiali per il fitto del prato di Zembro, di 12 denari imperiali per il prato di Replano e di 6 soldi di imperiali quale fitto e censo per la chiesa di San Remigio, oltre a 4 soldi di imperiali quale censo delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua dovuto alla chiesa di San Lorenzo della pieve di Villa.
(ST) Fomasio suddetto.
Atto singolo membr., mm 65x133
Segnatura antica: M 239
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 296
297. Venditio.
1278 dicembre 13, Tresivio, "in Bilio" nella casa di Amatore De Piro
Giovanni fu Guberto de Becaria di Tresivio vende a frate Ruggero detto Manera fu Gerardo de Becaria, prelato della chiesa di San Remigio, tutta la decima e il diritto di decimare in territorio di Tirano sia in monte che al piano e sia sulla terra della suddetta chiesa che su tutte le altre terre.
La decima era posseduta in comune con gli eredi di Brilioto de Becaria.
Il prezzo di vendita è di 5 lire di imperiali.
(ST) Duxolo, notaio cumano, fu Conte Plati di Como.
Atto singolo membr., mm 450x510
Segnatura antica: M 240
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 297
298. Locacio.
1279 febbraio 23, Chiuro, in piazza
Zanolo, figlio emancipato di Martino Panzera di Bellagio, abitante a Chiuro, investe a locazione per la durata di 4 anni Lorenzo, fu Pietro "de Barixano" di Chiuro, di un prato con piante di noci posto in territorio di Chiuro "in Pradarollo" per il canone annuo di 4 lire e mezzo di imperiali a San Martino. Zanolo si riserva però tutti i salici esistenti nel detto prato e l'orto tenuto dal suo mugnaio Zucha.
(ST) Romerio, notaio, di Oprando di [Algesio] di Chiuro.
Atto singolo membr., mm 205x315
Segnatura antica: M 240/Bis
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 298
299. Investitura ad accolam.
1282 gennaio 21, Brusio, nella curia del decano
Poschiavino Scarlata, decano del comune di Brusio, con altri vicini del luogo investe ad accola per 29 anni e quindi in perpetuo Giordano di Benvenuto di Brusio, fu Pietro di Rovoledo di Teglio, di due prati in territorio di Brusio, uno "ad Clusaciam", l'altro "in Fontaniva" per l'annuo fitto, a Pasqua, di 8 denari imperiali.
(ST) Alberto, notaio di Brusio.
Atto singolo membr., mm 198x159
Segnatura antica: M 241
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 299
300. Vendicio.
1282 febbraio 5, Tirano, nella curia del convento della chiesa di Santa Perpetua
Giovanni detto "Picenpassus", fu Pietro di Brilioto de Becaria di Tresivio, vende a frate Giacomo di Niardo, converso del convento e ospedale delle chiese di San Remigio e Pastore e di Santa Perpetua di Tirano, tutta la decima e il diritto di decimare che egli ed i suoi antenati possedevano in pieve di Villa e segnatamente in territorio di Tirano, sia in monte che al piano che a Viano che altrove, sia sulla terra della detta chiesa che sulle altre.
La decima venduta era in comune con Giovanni fu Guberto de Becaria di Tresivio; il prezzo di vendita è di 5 lire di imperiali.
(ST) Ruggero, notaio, fu Gerardo de Becaria di Tresivio, (rogato e scrivente).
(ST) Gerardo di Ruggero de Becaria, (notaio convalidante).
(ST) Tempalo [fu Morando] di Vertemate, (notaio convalidante).
Atto singolo membr., mm 327x490
Segnatura antica: M 242
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 300
301. Declaratio.
1282 luglio 12, Bianzone, nella corte vecchia
Pietro di Foliarese di Cresalva del Monte di Stazzona dichiara a Zucca di Atto Capitanei de Stazona di aver consegnato a Zirio, Atto, Giovanni Rubeo (Rosso) e al loro nipote Honrigolo (Enrichetto), tutti Capitanei di Stazzona, mezzo centenario di formaggio d'alpe. Ciò avvenne nell'anno 1276, in cui fu sconfitta la fazione dei Vitani e i suddetti Zirio (Egidio) e Atto furono tenuti in ostaggio, quale fitto di un prato sul Monte di Stazzona in Gembro, tenuto da detto Pietro e da Zanino di Iudenta del Monte di Stazzona.
Giovanni Caligni, notaio di Coseto (notaio rogato).
(ST) Copia autentica di Andrea della Torre, scriba del palazzo di Como (notaio estraente).
Atto singolo membr., mm 222x146
Segnatura antica: M 243
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 301
302. Confessio(1).
1283 maggio 25, Tirano
Migliore fu Aliprando de Lopia di Bellagio abitante a Tirano accusa ricevuta da parte di frate Giacomo di Niardo, del convento di di San Remigio e Santa Perpetua, di 24 soldi di imperiali quale fitto di due anni per un prato a Braga.
(ST) Bonaparte di Olimpino (de Lumpino) di Vico, figlio di Giovanni di Olimpino di Vico, notaio cumano(2).
Atto singolo membr., mm 475x232
Segnatura antica: M 244/A
Note: 1. Datazione dubbia. Non corrisponde il giorno della settimana.
2. Due atti, in pari data, su unico supporto.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 302
303. Locacio.
1283 maggio 25, Tirano
Frate Giacomo di Niardo del convento di San Remigio e Santa Perpetua investe a locazione Migliore fu Aliprando de Lopia di Bellagio abitante a Tirano di tutti i frutti, redditi e proventi della decima e del relativo diritto di decimazione nel territorio di Tirano a Viano, eccetto la decima sugli animali nati la quale rimane di spettanza dei frati.
Il fitto è di una soma di grani a quarto (segale, miglio, panico e frumento o orzo) a San Martino.
(ST) Bonaparte di Olimpino ("de Lumpino") di Vico, notaio comano, di Giovanni(1).
Atto singolo membr., mm 475x232
Segnatura antica: M 244/B
Note: 1. Due atti, di pari data, su unico supporto.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 303
304. Denuntiatio.
1283 ottobre 19, Tirano, in piazza del comune
Sulla piazza di Tirano, in presenza di Marchesio Lazaroni di Teglio podestà di Tirano, sia dei nobili che dei vicini, e di altri testimoni, frate Ruggero de Beccaria, confratello, cappellano e rettore del capitolo delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, diffida Pietro detto Nassa [Calegarius] di Tirano dal molestare i frati in relazione alla quarta parte della decima su certe terre novali appartenente alle chiese.
Inoltre diffida lo stesso don Marchesio, podestà del comune, dal permettere che venga fatta violenza al capitolo in merito a detta decima.
(ST) Ubertolo, notaio cumano, fu Lafranco de Bocassio de Vittanis di Como.
Atto singolo membr., mm 240x100
Segnatura antica: M 246
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 304
305. Confessio.
1284 maggio 7, Milano
Il vescovo di Como Giovanni [de Advocatis] accusa ricevuta da parte di Giacomo, confratello del convento della chiesa di San Remigio, di 15 soldi di imperiali, in parte per il censo dovuto dai frati al vescovo ed in parte per il fitto di un anno del prato di Replano e del prato del Monaco sul monte di Villa.
(ST) Giordano, notaio, figlio di Leonardo di Vertemate di Como.
Atto singolo membr., mm 141x228
Segnatura antica: M 248
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 305
306. Confessio.
1284 novembre 15, Tirano
Giovanni Rusca di Como, fu Giacomo, accusa ricevuta da parte di frate Giacomo di Niardo del convento di San Remigio di 36 lire e 8 soldi di denari nuovi in pagamento di 26 some di grano vendute ai frati nel luogo di Tirano.
(ST) Bonaparte di Olimpino (de Lumpino) di Vico, notaio comano, di Giovanni.
Atto singolo membr., mm 216x233
Segnatura antica: M 250
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 306
307. Constitutio missi.
1284 dicembre 2, Tirano, nella chiesa di Santa Perpetua vicino all'altare
Sorella Franca fu Pagano de Quadrio di Brusio, già da più di 14 anni nel convento di San Remigio e Santa Perpetua, nomina quale suo messo e procuratore il confratello Giacomo di Niardo, per esigere dagli eredi del suddetto Pagano tutta la dote della fu donna Domenica "de Struzano" di Poschiavo, madre di Franca, e tutto ciò che le può spettare in beni mobili ed immobili dell'eredità paterna.
(ST) Ubertolo, notaio cumano, fu Lafranco de Bocassio di Como.
Atto singolo membr., mm 280x235
Segnatura antica: M 251
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 307
308. Constitutio procuratorum.
1284 dicembre 4, Tirano, presso la chiesa di San Martino
Nel consiglio del comune dei vicini di Tirano, convocato al suono della campana "more solito" dal podestà Gracio di Lucino, Romerio fu Zulliano dell'Adda, Pietro fu Lorenzo Alleti ed altri consiglieri nominano quali messi, sindaci, procuratori, affittatori, investitori e accoladri Parisio di Stefania fu Viviano di Limonta, Lorenzo Bruciavacca ("Bruxavacham") fu Vitale Baddi, Petracino di Teglio e Venturino Magistro fu Bontempo di Iseo, tutti di Tirano, per concedere ad accola a qualunque persona terre, prati, selve, vigne e boschi ed altri terreni comunali(1).
(ST) Ubertolo, notaio cumano, fu Lafranco de Bocassio de Vittanis di Como.
Atto singolo, mm 380x300
Segnatura antica: M 252
Note: 1. Sono indicati i compiti degli accoladri e le caratteristiche delle investiture ad accola.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 308
309. Condempnacio.
1285 dicembre 15, Tresivio
Brunasio Rusca di Como, podestà del comune di Tresivio, condanna, per sua confessione e con l'accordo delle parti, Pietro detto Baldo monaco di San Fedele di Montagna [Pendolasco], figlio naturale di Ruggero Manera de Becaria di Tresivio abitante a Santa Perpetua, a pagare il giorno successivo ad Amatore de Piro di Como, stipulante a nome del suddetto Ruggero Manera, 5 lire di imperiali nuovi di fitto scaduto, in danaro e non in carte e note di credito del comune di Como.
(ST) Rolandino Maco, notaio e scriba del comune di Tresivio, figlio di Guglielmo di [Torno].
Atto singolo membr., mm 245x130
Segnatura antica: M 254
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 309
310. Confessio.
1286 febbraio 10, Sondrio, nella curia del notaio Maffeo Capitaneo
Giacomo Vasallus di Malenco di Sondrio, decano del comune di Sondrio, dichiara di aver ricevuto da parte di frate Martino di Santa Perpetua, a nome dei frati di San Remigio e Santa Perpetua, 3 quartari di castagne peste "ad comolum" quale fitto dell'anno scorso per quelle selve che i frati tengono ad accola dal comune.
(ST) Maffeo, notaio, Capitanei di Sondrio.
Atto singolo membr., mm 140x220
Segnatura antica: M 255
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 310
311. Positio in corporalem possessionem.
1286 maggio 19, Poschiavo, vicino alla Caminata del comune
Pietro fu Gerardo De Magistro, servitore cumano, su ordine di Retoldo De Agazis giudice del palazzo del comune di Como, e Giulliano Capra fu Bono di Ymizano di Poschiavo servitore del comune di Poschiavo, su ordine di Giovanni de Laffranchis decano della comunità di Poschiavo e di Giovanni di Ruffo, messo di Brunasio Rusca di Como e podestà di Poschiavo, immettono i frati Giacomo di Niardo e Vitale Burmino, conversi delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, in possesso di un campo posto in Coltura di Santa Maria di Poschiavo, dove si dice "ad Stripinium", campo che apparteneva alla fu Domenica Struzani, madre di sorella Franca, conversa delle dette chiese.
(ST) Romedio Azonis, notaio, di Pagano di Bellagio.
Atto singolo membr., mm 165x220
Segnatura antica: M 256
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 311
312. Locacio.
1286 maggio 19, Poschiavo, in piazza, davanti la porta di Pagano Azoni di Bellagio
I frati Giacomo, Vitale Bormino e Abondio di Brusio, conversi della chiesa di San Romedio, investono a locazione a massaricio, fino al prossimo San Martino, Giovanni Capitanei, fu Giovanni Lungo di Poschiavo, di un campo in Resena "ad Pixam" in territorio di Poschiavo, per il canone annuo di 18 denari imperiali, con l'onere di pagare altresì il fitto spettante alla chiesa di Coira.
(ST) Romedio Azonis, notaio, abitante di Poschiavo.
Atto singolo membr., mm 215x125
Segnatura antica: M 257
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 312
313. Locacio.
1286 maggio 19, Poschiavo, nella curia di Compagnone di Albrico
I frati Giacomo, Vitale Burmino e Abondio di Brusio, conversi delle chiese di San Romedio e Santa Perpetua, investono a locazione e massarizio, fino al prossimo San Martino, Menego fu Bono di Godenzino di Poschiavo di un prato posto in Cortino di Poschiavo e di un campo sopra la "Clussura" di Poschiavo per il canone annuo a San Martino di 5 soldi di imperiali.
Il suddetto Menego è inoltre tenuto a versare ai "domini" ed ai vicini di Poschiavo tutti gli altri oneri gravanti sui suddetti fondi e dovuti alla chiesa di Santa Maria di Coira.
(ST) Romedio, notaio, figlio di Pagano Azonis di Bellagio.
Atto singolo membr., mm 121x415
Segnatura antica: M 258
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 313
314. Finis.
1286 maggio 19, Poschiavo
Alberto fu Pagano de Quadrio di Brusio rinuncia, anche a nome dei fratelli Guiffredo e Romedio, nelle mani di Giacomo di Niardo e Vitale Burmino, conversi delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua in pieve di Villa di Tirano, ad ogni diritto, azione e ragione che essi possono avere in relazione all'eredità paterna, cioè agli infrascritti terreni ed edifici giacenti in territorio di Poschiavo i quali appartenevano alla fu Domenica Struzani di Poschiavo, vedova di Pagano di Brusio e madre di Franca conversa delle suddette chiese: un campo sopra "Clussuram", 2 campi in Resena, un campo in Coltura di Santa Maria "ad Stripinium", un prato nel Cortino di Santa Maria e diversi prati e campi con una "mansione" sul monte di Vedelscion.
Per tale rinuncia Alberto dichiara di aver ricevuto dai frati 5 lire di imperiali, ossia 10 lire di denari nuovi.
(ST) Alberto suddetto, notaio di Brusio (notaio convalidante).
(ST) Pagano Azonis fu Bertromeo di Bellagio (notaio convalidante).
(ST) Romedio Azonis del soprascritto Pagano (notaio rogato e scrivente).
Atto singolo membr., mm 380x412
Segnatura antica: M 259
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 314
315. Testatio et petitio(1).
[1287], Como, palazzo del comune
Innanzi a [Redoldo] Agazzi, giudice delle cause del palazzo di Como, compaiono Ferrabove de Dorso e Lorenzolo de Interortoli, sindaci del capitolo di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, attestando che le decime di Tirano sono appartenute alla famiglia degli eredi di Brilioto de Becaria di Tresivio fino alla vendita delle stesse a Ruggero de Becaria ed al passaggio alle chiese stesse. Chiedono che i proprietari dei terreni interessati siano condannati al versamento del dovuto.
Sono poi elencate alcune delle terre soggette.
(ST) [Petronio] de Crollamonte, notaio di Como.
Atto singolo membr., mm 869x101
Segnatura antica: AMT SS
Note: 1. Datazione probabile 1287 novembre, come appare da atti di analogo contenuto.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 315
316. Confessio.
1287 febbraio 2, Sondrio, in piazza
Martino [Mantega] di Sondrio, decano della comunità dei vicini di Sondrio, accusa ricevuta da parte di Pero di Gacio di Como, a nome delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, di 3 quartari di castagne quale accola dell'anno scorso per le selve di Pendegia e di Cresta.
(ST) Maffeo Capitanei, notaio di Sondrio.
Atto singolo membr., mm 96x120
Segnatura antica: M 260
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 316
317. Vendicio.
1287 aprile 5, Tirano, nella casa dei venditori
Donna Millevalle, vedova di Signorino de Ripa di Bellagio abitante a Tirano e fu Ayulfo, notaio di Tirano, ed il figlio Mafeo vendono a frate Giacomo di Niardo, confratello del convento delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, un campo in territorio di Tirano posto vicino ai mulini del convento per il prezzo di 3 lire di imperiali.
Alla vendita acconsente pure Asperino de Ripa, fratello di Mafeo e figlio di donna Millevalle.
(ST) Uberto, notaio cumano, fu Lafranco de Bocassio de Vittanis.
Atto singolo membr., mm 452x420
Segnatura antica: M 261
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 317
318. Locacio.
1287 aprile 13, Poschiavo
Frate Giacomo di San Romedio, cappellano e beneficiale della chiesa di Santa Perpetua, investe a locazione, secondo l'uso e la consuetudine della terra di Poschiavo, Basso fu Menego di Clusura di Poschiavo di un campo in territorio di Poschiavo in Resena per l'annuo fitto di 18 denari imperiali a San Martino.
(ST) Federico, notaio, figlio di Compagnone di Albrico.
Atto singolo membr., mm 145x200
Segnatura antica: M 262
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 318
319. Constitutio missi.
1287 aprile 28, Tirano, in piazza del comune
Pietro, Giacomo e Bertramo fratelli, fu Giovannibono de Buxigiano di Tremezzo abitante a Tirano, nominano loro messo e procuratore Giacomo detto Feramosca di Cermenate, notaio cumano, per tutte le liti e questioni che detti fratelli hanno e potranno avere innanzi a qualunque giudice civile o ecclesiastico.
Mafiolo fu Nicola detto Daniata Calig[ari] di Bellagio (notaio rogato).
(ST) Copia autentica del notaio Nicolino detto Sasono di Corte.
(ST) Mafiolo di Lomeno, scriba del palazzo del comune di Como, conferisce l'incarico di stendere la copia al sunnotato Nicolino e si sottoscrive per conferma.
Atto singolo membr., mm 486x147
Segnatura antica: M 263
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 319
320. Condempnatio(1).
1287 maggio 15, Teglio
Pietro Senacius di Como, podestà di Teglio per incarico dell'arcivescovo di Milano, condanna Todeschino fu Pocobello de Becaria di Teglio, che riconosce il debito, a pagare entro il prossimo San Martino a Cresino di Petracio Lazaroni di Teglio 11 lire e 9 soldi di imperiali in denaro, a restituzione di un mutuo.
(ST) Romerio de Pino, notaio, abitante a Teglio.
Atto singolo membr., mm 186x262
Segnatura antica: M 207/B
Note: 1. Su unico supporto coll'obbligo in pari data.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 320
321. Obligatio(1).
1287 maggio 15, Teglio
Todeschino fu Pocobello de Becaria di Teglio promette a Cresino di Petracio Lazaroni di Teglio di pagare entro il prossimo San Martino 11 lire e 9 soldi di imperiali, oltre le spese ed interessi, a restituzione di un mutuo ricevuto.
(ST) Romerio di Ysolano de Pino, notaio abitante a Teglio.
Atto singolo membr., mm 186x262
Segnatura antica: M 207/A
Note: 1. Su unico supporto col confesso in pari data.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 321
322. Locacio.
1287 giugno 2, Poschiavo, in piazza
Frate Giacomo, converso e rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione Giovanni di Ruffo di Poschiavo di un campo situato vicino alla villa di Poschiavo dove si dice sopra la "Clussura" per il canone annuo a San Martino di 5 soldi di imperiali.
(ST) Romedio Azonis, notaio, figlio di Pagano di Bellagio.
Atto singolo membr., mm 103x310
Segnatura antica: M 264
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 322
323. Confessio.
1287 luglio 7, Milano, "in Porta cumana"
Giovanni vescovo di Como, a nome della chiesa episcopale comense, accusa ricevuta da parte di frate Giacomo, converso della chiesa di San Romerio di Valtellina, di 45 soldi di imperiali, in parte per il censo a cui i frati sono obbligati verso il vescovo di Como ed in parte per i fitti degli ultimi 3 anni dei prati che essi tengono dalla chiesa episcopale.
Più in particolare, 18 soldi di imperiali per il censo, 3 soldi di imperiali di canone per il prato a Replano e 24 soldi di imperiali di canone per un prato detto il Prato del Monaco.
(ST) Giordano, notaio cumano e scriba del vescovo, fu Leonardo di Vertemate di Como.
Atto singolo membr., mm 325x217
Segnatura antica: M 265
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 323
324. Mandatum.
1287 luglio 9, Como
Matteo de Romana, giudice e assessore di don Balzarro de Birago, podestà di Como, ordina tramite servitore a Pietro Nassa e figli, al fratello Adamo ed ai nipoti di Tirano di non impedire, sotto pena e bando di 50 lire di denari nuovi, ai frati dell'ospedale delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano la raccolta delle decime sui novali, delle quali l'ospedale è stato investito dai vescovi di Como.
Inoltre ordina al comune e agli uomini di Tirano di non permettere che venga usata violenza ai frati delle chiese e di aiutarli nella raccolta delle decime medesime.
Chi si sentirà gravato dovrà comparire davanti al giudice entro 20 giorni per opporsi al precetto.
Giovanni di Varenna, servitore del comune di Como, attesta di aver consegnato il mandato ai suddetti in Tirano il giorno 20 luglio.
(ST) Ferrabove de Dorso, scriba del palazzo del comune di Como.
Atto singolo membr., mm 241x124
Segnatura antica: M 266
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 324
325. Cambium.
1287 agosto 17, Villa di Tirano, "ad Voam"
Frate Giacomo di Niardo, prelato e rettore del convento e ospedale di San Remigio e Santa Perpetua, ed i confratelli danno in permuta ai vicini del comune di Villa di Tirano, convocati in assemblea da Pietro di Capo de Ponte(1), messo di Marchesio Lazaroni podestà di detto comune, un appezzamento boschivo e zerbivo situato in territorio di Villa" in Mondadizio" vicino all'alpe di Frantalone(2), in cambio di un prato sul monte di Frantalone "ad Campazolum".
(ST) Ubertolo de Bocassio, notaio cumano fu Lafranco di Como (rogato).
(ST) Ardrigollo de Bellavere, notaio cumano, di Arialdo di Cernobbio di Como (convalidante).
Atto singolo membr., mm 482x447
Segnatura antica: M 249
Note: 1. Con probabilità abitante in capo del ponte di Villa e non a Capodiponte. Nel documento è infatti definito: "Petrus de Codeponte, filius condam [...] de Capresalba (frazione di Villa di Tirano)".
2. Segue il testo del documento in data 1260 luglio 25, il quale tratta l'investitura ad accola dello stesso terreno a frate Ruggero de Becaria da parte dei vicini di Villa.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 325
326. Vendicio.
1287 agosto 21, Tirano, portico della casa del venditore
Benvenuto fu Aliprando de Lopia di Bellagio, abitante a Tirano, vende a Giacomo de Homodeo Bazi, fu Homodeo di Bellagio abitante a Tirano, un campo in territorio di Tirano dove si dice "in Gualdigo ad Tellium" per il prezzo di 9 soldi di imperiali(1).
(ST) Mafeo, notaio di Bellagio, fu Nicola detto Daniata Calegari di Bellagio di Como.
Atto singolo membr., mm 402x282
Segnatura antica: M 267
Note: 1. Annotazione a tergo circa cessione fatta dall'acquirente alle chiese di San Romerio e Santa Perpetua.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 326
327. Petitio in causa(1).
1287 novembre, Como
Nella causa relativa alle decime da esigersi nel territorio di Tirano vertente innanzi a [Retoldo] de Agaziis, giudice del palazzo di Como, intervengono Ferrabove de Dorso e Lorenzo de Interortoli, sindaci e procuratori dei frati di San Remigio e Santa Perpetua titolari del diritto di decimare per acquisto dai Becaria, chiedendo che diversi vicini di Tirano siano condannati al versamento delle decime stesse relative a vari anni.
(ST) [Petrono] di Crollamonte, notaio cumano.
Atto singolo membr., mm 900x148
Segnatura antica: M 247/A
Note: 1. Due atti singoli su unico supporto.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 327
328. Petitio in causa.
1287 novembre, Como
Maestro Ferrabove de Dorso e Lorenzo de Interortolis, sindaci e procuratori dei frati di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, intervengono nella lite sulla decima di Tirano.
Vedi atto in pari data, di identico contenuto(1).
Due atti singoli cuciti, mm 955x136
Segnatura antica: M 268/A
Note: 1. Legato con l'atto successivo.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 328
329. Statuitio termini.
1287 novembre, [Como]
Matteo de Romana, giudice di Como, assegna ad Albrico Pena, procuratore di Bertromeo Baddi, un termine per intervenire in causa.
Vedi atto in pari data, di analogo contenuto(1).
Atto singolo membr.
Segnatura antica: M 268/B
Note: 1. Legato all'atto precedente.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 329
330. Vendicio.
1287 novembre 17, Tirano, in Quadrubio, presso la casa di Giacomo Bazi
Giacomo fu Homodeo Bazi di Bellagio, abitante a Tirano, vende a frate Martino fu Uberto Magistreti di Crescenzano di Como, confratello della chiesa e ospedale di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, un campo in territorio di Tirano "in Gualdigo prope Telium" per il prezzo di 12 soldi di imperiali.
(ST) Mafeo Ca[ligari], notaio di Bellagio, fu Nicola detto Daniata di Bellagio di Como.
Atto singolo membr., mm 460x291
Segnatura antica: M 269
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 330
331. Constitutio missi.
1287 novembre 19, Tirano
Bertromeo e Giovanni, fu Ada[mo] Baddi di Tirano, Tirano fu Zanolino [Prialis] detto Baddo et Zanino di Soxina, fu Alberto Mora di Tirano, nominano loro messi, procuratori, attori e difensori Giacomo detto Niata de Buxigiano abitante a Tirano, e Albrico de Penna di Como in tutte le cause, liti, questioni e controversie che essi hanno o potranno avere innanzi a qualunque giudice civile o ecclesiastico.
Ubertolo de Bocasio, notaio comano, fu Lafranco di Como.
(ST) Copia autentica di Andriollo detto Mazola Ligaball[i], notaio comano (notaio scrivente la copia).
(ST) Paxino de Drezio(1), notaio e scriba del palazzo cumano (notaio convalidante e rogato).
Atto singolo membr., mm 426x197
Segnatura antica: M 270
Note: 1. Nella convalida è scritto "de Trezio".
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 331
332. Statuitio termini(1).
1287 novembre 28, Como
Matteo de Romana, giudice e assessore di Baldassarre de Birago, podestà di Como, assegna un termine di 8 giorni ad Albrico Pena, procuratore di Giovanni di Sassina di Tirano, per rispondere al libello presentato nella causa intentata da Ferrabove de Dorso e da Lorenzo de Interortoli, procuratori del capitolo della chiesa di San Remigio e Santa Perpetua, in merito al pagamento della decima.
(ST) Ubertolo de [Capello], notaio del palazzo di Como.
Atto singolo membr., mm 900x148
Segnatura antica: 247/B
Note: 1. Due atti singoli su unico supporto.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 332
333. Statuitio termini.
1287 novembre 28, Como
Matteo de Romana, giudice, assessore di Baldessarre De Birago podestà di Como, assegna un termine ad Albrico Penna, procuratore di Tirano Baddi di Tirano, per rispondere ad un libello che gli è stato consegnato nella causa mossa da Ferrabove de Dorso e da Lorenzo de Interortullis, sindaci e procuratori del capitolo delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, in merito alla decima.
(ST) Ubertolo [Capello], notaio del palazzo cumano.
Atto singolo membr., mm 21x16
Segnatura antica: M 271
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 333
334. Confessio.
1288 marzo 14, Stazzona
Nella pubblica assemblea del comune e vicinanza di Stazzona, nel luogo detto "ad la Vallem", Gervasio fu Pietro Penzone e Romedio di Amedo di Ingenexia del Monte di Stazzona, esattori delle accole del comune, accusano ricevuta da parte di donna Anexia fu Lafranco Boconge di Stazzona, conversa delle chiese di San Romedio e Santa Perpetua, di 9 staia di castagne peste e di 16 denari imperiali quale accola di un anno per le terre sul Monte di Stazzona in Zoncolla, a "la Caxaciam de Subtus", a "la Motam" e a "Grumello".
(ST) Giovanni, notaio, fu Pietro Caligni di Coseto.
Atto singolo membr., mm 182x198
Segnatura antica: M 272
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 334
335. Locacio.
1288 aprile 11, Poschiavo, in piazza
Vitale Burmino e Romedio Pozalio di Ponte, conversi delle chiese di San Remedio e Santa Perpetua di Tirano, investono a locazione a massarizio Giovanni de Capit[anei], fu Giovanni Lungo di Poschiavo, di un campo in territorio di Poschiavo posto in Resena "ad Pixiam" per l'annuo fitto di 18 denari imperiali.
Il massaro è tenuto inoltre a pagare il fitto alla chiesa vescovile di Coira.
(ST) Romedio Azonis, notaio, fu Pagano di Bellagio.
Atto singolo membr., mm 120x290
Segnatura antica: M 273
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 335
336. Locacio.
1288 aprile 12, Poschiavo, in piazza
Frate Vitale Burmino e frate Romedio Pozalio di Ponte, conversi delle chiese di San Romedio e Santa Perpetua di Tirano, investono a locazione e massarizio per la durata di due anni Basso di Clussura di Poschiavo di un campo in Rasena posto davanti alla porta della "mansio" del Ferrario, per il canone annuo a San Martino di 12 denari imperiali, oltre al pagamento del fitto [alla chiesa] di Coira.
(ST) Romedio Azonis, notaio, fu Pagano di Bellagio.
Atto singolo membr., mm 115x295
Segnatura antica: M 274
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 336
337. Mandatum(1).
[1288] luglio 23, Como
Matteo de Romana, giudice e assessore di Bosso de Pellavicino, podestà comasco, ordina per il tramite di un servitore comunale a Giacomo detto Niardo, ai suoi fratelli ed a Bazino fu Homodeo Bazi di comparire entro 15 giorni in sua presenza con buoni fideiussori per prestare garanzia di non recare offesa personale né reale ai frati dell'ospedale delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, sotto pena di bando di 100 lire di moneta nuova per ognuno.
Inoltre ordina ad Anselmo Iudici, podestà, ed al comune ed agli uomini di Tirano, sia nobili che vicini, di aiutare i frati nella raccolta della decima di un campo in Colognola, di due terre "in Campore", di due campi a "Subtus Vineam" e "ad Voam de Zuco", di un campo a Sassola, uno a [Cata], uno a Paraviso, uno "ad [...], uno in Colognola dove si dice "in Quadro de la [Pita]", uno "ad Tovam"(2), uno "ad Sallazolum", uno in "Novaredo".
Il 12 agosto il servitore comunale riferisce di aver presentato il mandato ai suddetti.
(ST) Ferrabove de Dorso, scriba del palazzo cumano.
Atto singolo membr., mm 730x154
Segnatura antica: M 245
Note: 1. Nell'atto è stata probabilmente tralasciata una " V" nella scritturazione della data. Altre notizie sulla controversia sono desumibili da altri atti del'anno 1288. Nel 1288 appare altresì podestà di Como Bosso de Pellavicino, mentre nel 1283 risulta da altri atti quale podestà di Tirano Marchesio Lazaroni.
2. Forse errore per "Tovum".
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 337
338. Delegatio.
1288 agosto 17, Como
Matteo de Romana, giudice e assessore di Bosso de Pellavicino, podestà di Como, delega per volontà delle parti a Enrico de Olzate (Olgiate), giudice cumano, la causa vertente tra il capitolo delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, rappresentate dal sindaco Ferrabove de Dorso da una parte e Niada di Tremezzo, abitante a Tirano, a suo nome ed a nome dei fratelli, rappresentato da Feramosca di Cermenate, dall'altra.
La questione concerne la decima su terre situate in territorio di Tirano.
(ST) Albertono [de Lopia], scriba del palazzo del comune di Como.
Atto singolo membr., mm 295x147
Segnatura antica: M 276
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 338
339. Confessio(1).
1288 novembre 10, Musciano sul Monte di Stazzona
Nell'assemblea pubblica del comune e vicinanza di Stazzona Donisio di Paulo di Stazzona, decano del comune, e gli esattori d'accole e canevari Enrico Bellasta, Montanaro fu Lorenzo di Cresalva e Romerio [Penzono] accusano ricevuta da parte di Federico [Penzono] del Monte di Stazzona, il quale paga a nome di donna Agnese (Anexia) fu Lafranco Boconge di Stazzona, monaca e conversa delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua, di 9 staia di castagne peste e 16 denari imperiali quale accola di un anno per selve e cascine situate sul Monte di Stazzona "in Zoncolla", "in Grumello" e "ad la Caxaciam" e altrove.
(ST) Giovanni, notaio, fu Pietro Caligni di Cosseto.
Atto singolo membr., mm 221x136
Segnatura antica: M 277
Note: 1. Non corrisponde il giorno della settimana. L'indizione segnata in atto è la seconda. Datazione errata.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 339
340. Confessio.
1288 novembre 25, Tirano
Giacomino fu Andrea Bazi di Bellagio abitante a Tirano accusa ricevuta, a suo nome ed a nome di Vitale suo fratello, da parte di Lafranco fu Giovanni Orlapani di Bellagio abitante a Tirano, agente a nome di Vitale Baddi, fu Adamo Baddi di Tirano, di due buoi rossi che detto Vitale teneva [per lavoro] "ad cornaticum" e di due vacche ed una "manza" tenute dallo stesso a soccida.
Lo stesso Giacomino dichiara inoltre di essere stato soddisfatto di tutto il fitto decorso, in relazione a dette bestie(1).
(ST) Ubertolo, notaio cumano, fu Lafranco de Bocassio di Como.
Atto singolo membr., mm 220x235
Segnatura antica: M 278
Note: 1. Tra i testi figura il vicario del podestà di Valtellina, Guifredo di Intelvi (de Intellavo).
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 340
341. Confessio.
1288 novembre 27, Sondrio
Delaydo di Colda ("de Aqua calida"), decano del comune dei vicini di Sondrio, accusa ricevuta da parte di frate Giacomo della chiesa di San Romerio di Tirano di 6 staia di castagne peste, quale fitto dell'anno per le selve tenute ad accola nel territorio di Sondrio oltre l'Adda, come risulta dalla carta di investitura.
(ST) Mafeo Capitanei, notaio di Sondrio.
Atto singolo membr., mm 152x188
Segnatura antica: M 279
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 341
342. Investitura ad accolam.
1289 maggio 6, Tirano, al mulino delle chiese
Parisio di Stefania fu Viviano di Lemonta (Limonta?), Lorenzo Brusavaca fu Vitale Baddi e Venturino [Magistro] fu Buontempo di Iseo, accolatori del comune di Tirano, investono ad accola a nome del comune stesso, per 29 anni e quindi in perpetuo, Giacomo di Niardo prelato ed "in antea" delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua di Tirano, agente a nome delle stesse, di un appezzamento boschivo, sassoso e ghiaioso a Tirano in Vendaqua, con licenza di tenere la terra "proprietario nomine" ma con divieto di venderla senza il consenso del comune, per l'annuo canone di 15 denari imperiali in denaro e non in note di debito di alcun comune.
(ST) Tempallo di Vertemate fu Morando, rogato.
(ST) Ubertolo de Bocassio fu Lafranco de Vittanis di Como, scrivente.
Atto singolo membr., mm 561x558
Segnatura antica: AMT 414/2
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 342
343. Mandatum.
1289 maggio 28, Como, Tirano
Matteo de Romana, giudice e assessore di Bosso de Pellavicino, podestà di Como, ordina tramite il servitore comunale a Niada di Tirano sotto pena di 100 lire di denari nuovi, di non raccogliere né di far raccogliere in territorio di Tirano la decima che era appartenuta a Giovanni di Uberto e a Giovanni Picenpasso de Beccaria di Tresivio, ma di lasciarla ai frati delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua di Tirano, ai quali compete.
Inoltre ordina al comune ed agli uomini, sia nobili che vicini, di Tirano di non consegnare decime se non ai conversi.
Chi vorrà opporsi dovrà presentarsi innanzi a lui entro 15 giorni.
Petrolo di Zezio, servitore comunale, dà garanzia di aver consegnato il precetto a Niada di Tirano sulla piazza di Tirano il giorno 3 giugno ed a Ferrario Orlapano, anche a nome del podestà di Tirano, lo stesso giorno sulla stessa piazza.
(ST) Ferrabove de Dorso, scriba del palazzo del comune di Como.
Atto singolo membr., mm 325x137
Segnatura antica: M 275
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 343
344. Inventarium terrarum quae dant decimam.
1289 giugno 21, Tirano
Inventario delle terre che danno la decima [alle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, per acquisto dalla famiglia Becaria di Tresivio], con descrizione delle porzioni di terreno interessate, delle coerenze e delle proprietà(1).
(ST) Ubertolo de Boccasio fu Lafranco de Vittani di Como trae da precedente inventario.
Atto singolo membr., mm 282x208
Segnatura antica: I 1 33/39
Note: 1. L'atto è steso su 7 fogli (da 33 r. a 39 v.) del vecchio inventario I 1.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 344
345. Confessio.
1290 aprile 29, Tirano, presso la casa del fu Pietro de la Pergola
Donna Anexia fu Lafranco Boconge, sorella e conversa del convento di San Romerio e Santa Perpetua in pieve di Villa, accusa ricevuta da parte di Pasio di "Rovolo", fu Vitale di "Castinello" di Stazzona, di tutti i fitti dei 3 anni scorsi per alcune selve in territorio di Stazzona "in Grumello", "in Rivolta", "ad Plazum de Grumello" e "in Grumello de Subtus".
Il fitto ammonta alla metà delle castagne raccolte nelle selve.
(ST) Ubertolo, notaio cumano, fu Lafranco de Bocassio di Como.
Atto singolo membr., mm 273x205
Segnatura antica: M 280
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 345
346. Confessio.
1290 aprile 29, Tirano, presso la casa del fu Pietro de la Pergola
Donna Anexia fu Lafranco Boconge, sorella e conversa del convento di San Romerio e Santa Perpetua, accusa ricevuta da parte di Rodolfo della Motta di Stazzona, figlio naturale del fu Landolfo Cali[gario], di tutti i fitti degli scorsi 5 anni per un appezzamento di terreno campivo, prativo e selvato con una cascina sul Monte di Stazzona "ad la Caxazia" ossia "ad Castrum Vetus".
Il fitto annuo consiste in 4 moggi di grano a quarto al moggio di Stazzona, 11 soldi di imperiali e la metà delle castagne delle selve.
(ST) Ubertolo, notaio cumano, fu Lafranco de Bocassio di Como.
Atto singolo membr., mm 268x238
Segnatura antica: M 281
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 346
347. Mandatum.
1291 marzo 26, Como, nella canonica della chiesa Maggiore
Don Alberto Ponga, arciprete cumano, vicario generale e giudice costituito dal clero e diocesi cumana, apprendendo che il convento di San Romerio e Santa Perpetua in pieve di Villa era oberato da spese che i frati non riuscivano più a sostenere, ordina personalmente a frate Giacomo di Niardo, frate del convento, di non accettare, sotto pena di scomunica, alcun'altra persona quale confratello nel convento senza la licenza del vicario.
(ST) Martino Sottovia ("de Subtusvia"), notaio e scriba del vicario.
Atto singolo membr., mm 322x128
Segnatura antica: M 282
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 347
348. Confessio.
1291 novembre 30, Sondrio
Rolando Capitanei di Sondrio, fu Guido, e Oprandino detto Lixignollo di Belloto di Ambria a loro nome ed a nome di Giovanni de Castello e di Raimondino di Beloto, loro soci, accusano ricevuta da parte di Menego Lixo fu Vitale Lixi di Malenco di Sondrio a nome suo, di Giovanni fu Donidio Lixi e di Guido fu detto Vitale di 22 some di grani e di 44 libbre di formaggio.
Tale debito era attestato in un breve, scritto dall'infrascritto notaio il 24 marzo dello stesso anno, che i creditori riconsegnano intero e non inciso.
(ST) Mayfredo, notaio del [Castello di Bellagio] (convalidante).
(ST) Mafeo, notaio, Capitanei di Sondrio (rogato e scrivente).
Atto singolo membr., mm 175x192
Segnatura antica: M 283
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 348
349. Confessio.
1293 marzo 1, Tirano, nel convento della chiesa di Santa Perpetua
Frate Giacomo, prelato e rettore delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua, e Ambrogio, suo confratello, accusano ricevuta da parte di Romerio di Zoncola(1) detto Zuffo fu Giacomo Barbalata, di Paxeto, figlio emancipato di Montanario Barbalata, e di Zanata, figlia del fu Riccardo di Zoncola, tutti del Monte di Stazzona, di 9 moggi di grani a quarto, 10 soldi di imperiali, 4 staia colme di noci, due capponi e un ["uhollum"](?) quale fitto di un anno per tutte le terre, campi, prati, selve ed edifici situati sul Monte di Stazzona "ad Laccasaciam", per un prato "in Aurega" (Aprica?) detto "Prato Caligno".
(ST) Tempallo de Vertemate fu Morando (notaio rogato).
(ST) Ayulfo, notaio, di Egano di Sondalo abitante a Tirano (scrivente).
Atto singolo membr., mm 151x286
Segnatura antica: M 284
Note: 1. Località attualmente in frazione Motta di Villa di Tirano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 349
350. Confessio.
1293 marzo 1, Tirano, convento di Santa Perpetua
Frate Giacomo, prelato e rettore del convento delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua e il suo confratello Ambrogio accusano ricevuta da parte di Federico Penzono fu [...] Penzono del Monte di Stazzona e di Bertromeo, figlio emancipato di Paxeto "de la Rovore" della metà di tutte le castagne di una selva che gli stessi tengono in affitto a mezzadria ("ad medium") sul Monte di Stazzona e di 5 soldi di imperiali, a saldo del fitto dovuto.
(ST) Tempallo de Vertemate fu Morando (notaio rogato).
(ST) Ayolfo di Egano di Sondalo abitante a Tirano (notaio scrivente).
Atto singolo membr., mm 160x250
Segnatura antica: M 285
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 350
351. Locacio.
1293 marzo 1, Tirano, nella curia della chiesa di San Perpetua
Frate Giacomo di Niardo, prelato e rettore del convento delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, ed il confratello Ambrogio investono a locazione e massarizio per la durata di 4 anni Rodolfo della Motta, fu Maza di Oltremonte abitante al Monte di Stazzona, e sua moglie Maria, di un appezzamento di terra campiva, prativa e selvata situata sul Monte di Stazzona "ad la Muta de Subtus" per il fitto annuo a San Martino di 4 moggia di grano, 5 soldi di imperiali e la metà delle castagne peste.
(ST) Tempallo de Vertemate fu Morando (notaio rogato).
(ST) Ayulfo di Egano di Sondalo abitante a Tirano (notaio scrivente).
Atto singolo membr., mm 265x268
Segnatura antica: M 286
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 351
352. Confessio.
1293 marzo 1, Tirano, nella curia di Santa Perpetua
I frati Giacomino di Niardo, prelato ed "in antea", ed Ambrogio, confratello delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua, a nome delle stesse, dichiarano di aver ricevuto da Rodolfo della Motta fu Maza di oltremonte, che sta sul monte di Stazzona, e da Maria sua moglie, 4 [....] di grani a quarto e 5 soldi di imperiali per il fitto dovuto sulle terre sul monte di Stazzona (campi, prati e castagneti) tenute dagli stessi coniugi e di proprietà delle chiese.
(ST) Tempallo fu Morando di Vertemate, rogato.
(ST) Ayulfo fu Egano di Sondalo, abitante a Tirano, scrivente.
Atto singolo membr., mm 147x296
Segnatura antica: AMT SS
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 352
353. Confessio.
1293 novembre 12, Tirano
Grazio fu [Bonino] de Lucino, accusa ricevuta da parte di frate Ambrogio della chiesa di San Romerio di tutti i fitti scorsi fino a San Martino per quelle terre in territorio di Tirano che i frati tengono in affitto.
Grazio dichiara di aver ricevuto 20 soldi di denari nuovi per ogni anno.
(ST) Petrolo "de Zeronico" (Gironico), notaio cumano, fu Ricobono.
Atto singolo membr., mm 285x118
Segnatura antica: M 287
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 353
354. Declaratio.
1294 maggio 1, Tirano, nella curia di Santa Perpetua
Balza[ro] Orlapani dichiara, a suo nome ed a nome di frate Giacomo rettore del capitolo e convento di San Romerio e Santa Perpetua, ad Atto Capitanei di Stazzona a nome suo e di Francesco fu Egidio Capitanei di Stazzona suo nipote, ed a Enrico fu Giacomo Capitanei di Stazzona, a nome suo e di Giovanni Capitanei di Stazzona, di essere pronto a corrispondere ai detti Capitanei di Stazzona tutto ciò che i frati di San Romerio e Santa Perpetua sono obbligati a prestare a causa di una sentenza pronunciata dagli arbitri Marchesio de Bocaxio e Enrico de la Fontana.
(ST) [Gaspare] di Maccio, notaio cumano.
Atto singolo membr., mm 180x168
Segnatura antica: M 288
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 354
355. Confessio.
1294 novembre 13, Sondrio
Andriolo di Ascherio di Sondrio, decano della comunità dei vicini di Sondrio, accusa ricevuta da parte di Attolino Capitanei di Sondrio, a nome di frate Martino di Cresenzano, converso delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua, di 3 quartari di castagne peste quale fitto dell'anno 1294 per quelle selve che i frati tengono ad accola in territorio di Sondrio oltre l'Adda.
(ST) Mafeo notaio, fu Attone Capitanei di Sondrio.
Atto singolo membr., mm 116x275
Segnatura antica: M 293
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 355
356. Confessio.
1295 gennaio 30, Tirano, in piazza
Pa[n]ixio di Stefania, decano della comunità dei vicini di Tirano, accusa ricevuta a nome del comune da Baldassarre Orlapani, confratello del convento e ospedale delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua, di tutte le accole scadute a San Martino, cioè 15 denari imperiali all'anno, per un prato in territorio di Tirano sotto il mulino dei frati in Vendaqua.
(ST) Giacomino, notaio, figlio di Pietro di Niardo di Val Camonica.
Atto singolo membr., mm 280x205
Segnatura antica: M 289
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 356
357. Delegatio quaestionis.
1295 maggio 11, Como
Araxino [Zuia], giudice e vicario di Ubertino Visconti, podestà di Como, delega per volontà delle parti ai giudici cumani Enrico de la Fontana e Marchesio Boccaxio la questione vertente fra Frugerio de la Pusterla, sindaco del capitolo di San Remigio e Santa Perpetua della pieve di Villa in Valtellina, e Loterio Rusca, procuratore di Atto, Honrigolo (Enricolo) e Francescolo de [Capitanei di] Stazzona dall'altra, in merito ad una somma di 56 lire di denari nuovi e relativi interessi.
(ST) Bertramolo di Argegno ("de Arggingo"), notaio e scriba del palazzo di Como.
Atto singolo membr., mm 331x122
Segnatura antica: M 253
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 357
358. Confessio.
1295 novembre 27, Tirano
Grazio fu [Benno] de Lucino di Como accusa ricevuta, da parte di Petrolo di Alberto de Iudicibus di Como, il quale paga a nome del capitolo e dei frati delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua, di 10 soldi di imperiali quale fitto dell'anno decorso per le terre tenute in territorio di Tirano.
(ST) Arialdino de Afacxis notaio cumano, di Giovanni (rogato).
(ST) Mafiolo Callegari, notaio di Bellagio, fu Nicola (scrivente).
Atto singolo membr., mm 247x163
Segnatura antica: M 290
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 358
359. Confessio.
1296 gennaio 31, Como, nella canonica della chiesa di Santa Maria Maggiore
Alberto Ponga, Giuseppe Lavizari e Amatore de Salice di Como, tutti canonici della chiesa [di San Lorenzo] di Villa di Tirano, accusano ricevuta da parte di frate Martino di Crescenzano, di frate Giacomo di Niardo, di frate Ambrogio di Teglio e di frate Baldassarre de Orlapanis di Tirano, confratelli delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua, di 17 soldi di imperiali per il fodro di 1000 lire di denari nuovi recentemente imposto su richiesta del vescovo di Como e di altre 200 su richiesta del legato [papale].
(ST) Bendiolo Grecus, notaio cumano, fu Bendidio Greci di Como.
Atto singolo membr., mm 260x278
Segnatura antica: M 291
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 359
360. Constitutio missi.
1297 ottobre 11, Tirano, nella corte della chiesa di Santa Perpetua
Siccome il convento e ospedale dei frati di San Remigio e Santa Perpetua in pieve di Villa subì in passato diversi incendi e ruberie a causa delle guerre in Valtellina, per cui si trova in pessime condizioni, Martino di Crescenzano, rettore del convento, e i confratelli Baldasaro Orlapani, Giacomo di Niardo, Romerio di Ponte, Romerio di Sasina, Abbondio e Bertromeo fratelli de Mantellis, Ambrogio De Attonibus, Vitale Baddi, Anselmo di Brusio e la consorella Anexia De Bocongiis nominano quale loro messo e procuratore frate Oprando detto Cavorgo ("Cavurigum") per raccogliere offerte per le chiese ed il convento.
Quanto Oprando riceverà a tale titolo sarà considerato come presentato all'altare delle chiese.
(ST) Ubertolo de Bocassio, notaio cumano, abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 185x540
Segnatura antica: M 292
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 360
361. Inventarium rerum immobiliarum.
1298 giugno, Tirano
Elenco descrittivo con caratteristiche, misure e coerenze di tutte le terre ed edifici di proprietà delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano(1).
Atto singolo membr., mm 243x188
Segnatura antica: I 1 40/47
Note: 1. L'atto è steso su 8 fogli (da 40 r. a 47 v. ) del vecchio inventario I 1.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 361
362. Statutum.
1298 novembre 27, Tirano, ai mulini dei frati sotto Santa Perpetua
Le gravi condizioni in cui giacevano i frati ed il capitolo delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua a causa della guerra li avevano indotti a vendere o obbligare i beni delle chiese per cui ora soffrivano d'inedia.
Per questo motivo frate Martino di Crescenzano, prelato e rettore del convento, convocato il capitolo dei frati al suono della campana "more solito", stabilisce assieme ai confratelli che nessuno dei frati possa alienare beni delle chiese senza licenza scritta del rettore e di tutti i frati, recarsi nelle taverne, tenere in deposito alcuna cosa di persona estranea, eseguire trasporti col carro o coi buoi per terze persone, mutuare né ricevere in mutuo alcuna somma senza relativa licenza.
(ST) Fomasolo Bazo, notaio di Tirano, di Giacomo di Homodeo Bazo.
Atto singolo membr., mm 375x327
Segnatura antica: M 294
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 362
363. Testamentum.
1299 gennaio 29, Tirano, in contrada dei Bazoni
Pietro detto Nassa Caligari fu Landolfo di Bellagio abitante a Tirano dispone per testamento delle sue sostanze; costituisce innanzitutto, dopo le formule di rito, suoi eredi universali i figli Orlandino, Arigino, Guifredo e Gerardo; lascia poi al nipote Petruccio, figlio del defunto figlio Guglielmo, una vigna con orto e ronco e due castagni a Villa di Tirano, con divieto di venderla senza il consenso degli zii; assegna poi alle chiese di San Romerio e Santa Perpetua un appezzamento prativo a Villa di Tirano in Frantalone, con altre disposizioni di dettaglio.
(ST) Ardrico, notaio di Como, sottoscrive.
(ST) Maffeo Caligari, notaio di Tirano, fu Nicola di Bellagio, rogato e scrivente.
Atto singolo membr., mm 372x267
Segnatura antica: AMT 438/15
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 363
364. Excusatio.
1299 aprile 3, [Como]
In presenza di Nicola de Luvatis, canonico della chiesa di Como, e di frate Alberto de Curte, preposto alla casa di Rondenario di Como dell'Ordine degli Umiliati, collettori delle decime nella città e diocesi di Como per l'affare del Regno di Sicilia, su mandato di Giovanni, vescovo di Pavia, collettore generale nei patriarcati di Aquileia e Grado, compaiono Baldasarre Orlapani e Oprando detto Cavurgo, confratelli del convento e ospedale di San Remigio ed a nome dello stesso capitolo si scusano con giuramento, dicendo che il detto convento non ha un reddito tale da poter pagare la decima.
(ST) Martino Sottovia ("de Subtusvia"), notaio cumano e scriba dei collettori.
Atto singolo membr., mm 294x137
Segnatura antica: M 295
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 364
365. Obligatio.
1299 giugno 7, Chiuro, sulla strada pubblica
Guido fu Teuraldo Sigoni di Ponte e Zanino fu Menego Anestruti di Ponte promettono a Guglielmo fu Pietro de Laqua di Chiuro di pagare al prossimo giorno di San Pietro 23 soldi di imperiali e 1 quartario di frumento buono e secco, in relazione ad un mutuo loro concesso.
(ST) Lazarino di Domenico de Marcionibus di [Gandallia].
Atto singolo membr., mm 176x185
Segnatura antica: M 296
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 365
366. Confessio.
1299 novembre 10, Tirano, sulla piazza
Sollando fu Benno de Lucino di Como accusa ricevuta da parte di frate Raynerio di Santa Perpetua, canevario delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua, di tutti i canoni d'affitto scorsi per i prati e altre terre che il capitolo tiene in affitto dallo stesso Solando nel territorio di Tirano.
(ST) Fomasolo Bazo, notaio di Tirano, di Giacomo de Homodeo Bazo.
Atto singolo membr., mm 190x237
Segnatura antica: M 297
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 366
367. Vendicio.
1300 maggio 4, Tirano, sotto il portico di Oprando detto Cazanus de Sina
Pace Capitanei di Stazzona fu Marchesio vende a frate Bertromeo di Ponte fu Guido di Pozalio di Ponte, converso delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua e ricevente a nome delle stesse chiese, un prato in territorio di Tirano sotto la Motta di Viano per il prezzo di 50 soldi di imperiali.
(ST) Petrolo Bazo, notaio di Tirano, di Giacomo de Homodeo Bazo (convalidante).
(ST) Mafeo Calegari, notaio di Tirano, fu Nicola detto Daniata Calegari di Bellagio (scrivente).
Atto singolo membr., mm 610x321
Segnatura antica: M 298
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 367
368. Confirmatio statuti(1).
1300 giugno 8, Como, nella casa episcopale "in Viridario"
Leone [Lambertenghi], vescovo di Como, conferma e ratifica l'istrumento rogato da Fomaxolo Bazo, notaio di Tirano, e tutti i capitoli in esso contenuti, con l'eccezione del capitolo sulla scomunica.
(Si tratta degli statuti emanati dai frati delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua per rimettere in sesto le finanze del convento in data 1298 novembre 27).
(ST) Giovanni di Lafranco di [Villano], chierico novarense, notaio pubblico per autorità imperiale e scriba del vescovo di Como.
Atto singolo membr., mm 405x385
Segnatura antica: M 299
Note: 1. Non corrisponde il giorno della settimana.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 368
369. Mandatum(1).
[sec. XIV], Como
[Ardrixio de Baidis] intima agli uomini di Tirano, sia nobili che vicini, che sotto pena di ... lire per il comune e podestà e di 200 lire di denari nuovi per le singole persone non permettano di usare alcuna violenza ai conversi delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua nel godimento della metà delle alpi di Stavello e Tegialle, di loro spettanza.
Eventuali opposizioni dovranno essere presentate al giudice il successivo sabato 23 giugno.
Segue attestazione del servitore cumano Simonolo de [La Ponte] di Domaso di aver notificato il precetto a Fomaso Bazo, podestà di Tirano tanto dei nobili che dei vicini.
(ST) Mafiolo de Spezanave, notaio del palazzo del comune di Como.
Atto singolo membr., mm 256x125
Segnatura antica: AMT SS
Note: 1. Illeggibile la prima parte dell'atto, con la datazione, probabilmente situabile nel primo quarto del sec. XIV.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 369
370. Vendicio.
1301 marzo 7, Tirano, al mulino dei frati
Atto fu Pietro Capitanei di Stazzona, per una metà, e donna Anexia, vedova di Ansemo Capitanei di Stazzona detto Zucha, e fu Alberto Capitanei di Stazzona di Sondrio, a nome e quale tutrice dei figli minori Giacomolo e Zanolo, per l'altra metà, vendono ai frati Baldassarro Orlapani di Tirano, Martino di Crescenzano di Como e Oprando di Ponte, agenti a nome del capitolo delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua, la metà indivisa delle due alpi di Stavello e di Tegiale, site in comune di Tirano, coi relativi diritti di alpeggiare, alternativamente con gli uomini di Tirano, una delle due alpi "a ruota". Il prezzo di vendita é di 19 lire di imperiali.
(ST) Petrolo Bazo di Giacomo fu Homodeo di Tirano (notaio convalidante).
(ST) Andrico di Bellavere fu Arialdo di Cernobbio, abitante a Tirano (notaio convalidante).
(ST) Maffiolo fu Rampino di Cermenate di Como (rogato).
Atto singolo membr., mm 747x535
Segnatura antica: M 300
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 370
371. Mandatum.
1301 aprile 11, [Como]
Francesco [Esau], giudice ed assessore di Ianacio de Salimbonis, podestà di Como, ordina a Petracio Capitanei di Stazzona, a Martino detto Nigrono, a Foresto e ai suoi fratelli e ad Atto Capitanei di Stazzona di non molestare i frati di San Romerio e Santa Perpetua in relazione alla decima sulla nascita di animali.
In data 21 aprile il servitore comasco Andrigolo di Bella[rice] riferisce di aver personalmente consegnato il precetto agli interessati.
(ST) Frugerio de Pusterla, notaio del palazzo di Como.
Atto singolo membr., mm 357x143
Segnatura antica: M 301
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 371
372. Adtestatio.
1301 aprile 24, [Tirano]
Atto Capitanei di Stazzona abitante a Bianzone ed i fratelli Foresto e Minolo figli di Petraccio Capitanei di Stazzona, Bertramino fu [Benadusio] del prete di Stazzona, Lorenzo Capitanei fu Giovanni di Stazzona, bandito dal comune di Como, e molti altri (oltre 20) andarono sul monte di San Romerio ad una "mansio" dei frati di San Romerio e Santa Perpetua situata al Pradaccio e ad un'altra situata a Prato [Burgano] e rubarono 11 agnelli, uno dei quali fu ucciso e mangiato sul posto, mentre i frati invocavano aiuto.
Attestazione senza sottoscrizione.
Atto singolo membr., mm 152x250
Segnatura antica: M 302
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 372
373. Mandatum.
1301 maggio 1, [Como]
Graciollo de Arvello, giudice delle cause del palazzo del comune di Como, ordina al comune ed agli uomini di Tirano, sotto pena di 50 lire di imperiali nuovi, di non permettere che né i frati di San Romerio e Santa Perpetua né Atto Capitanei di Stazzona prendano possesso delle metà delle alpi di Stavello e di Tegiale poste in territorio di Tirano; ciò dietro richiesta del comune ed uomini di Coseto, che affermano di essere proprietari per metà di dette alpi.
Pagano Brocus, notaio del palazzo del comune di Como.
Copia autentica di Petrollo Bazo, notaio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 181x138
Segnatura antica: M 303
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 373
374. Confirmatio mandati.
1301 maggio 16, [Como]
Francesco Esau, giudice ed assessore di Ianacio de Salimbonis, podestà di Como, conferma il mandato da lui emesso in data 1301 aprile 11 contro i Capitanei di Stazzona (è riportato il testo del mandato).
L'assessore annulla poi ogni diritto o ragione dei Capitanei nei confronti dei frati di San Romerio e Santa Perpetua siccome nessuno di loro, o su loro mandato, è comparso in sua presenza a contestare il precetto, come attestato dal servitore del comune.
(ST) Maffiolo Bocha, notaio del palazzo del comune (rogato).
(ST) Guillolo (Guglielmolo) de Lucino, scrivente.
Atto singolo membr., mm 272x158
Segnatura antica: M 304
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 374
375. Positio in corporalem possesionem.
1301 giugno 1, Brusio, sull'alpe di Stavello
Atto Capitanei di Stazzona per una parte e donna Anexia (Agnese) vedova di Anselmo Capitanei detto Zucha di Stazzona e figlia di detto Atto, quale tutrice dei figli minori Zanolo e Giacomolo, per un'altra, immettono i frati Giacomo, Bertromeo, Vitale, Ambrosio e Romerio, conversi delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua, nel materiale possesso delle alpi di Stavello e di "Stazalle" (Tegialle); presenti Fomasio Bazoe Giuliano fu Romerio de l'Ada, podestà ed incaricati del comune di Tirano.
(ST) Andrea di Molzano, notaio, fu Bertromeo.
Atto singolo membr., mm 277x145
Segnatura antica: M 305
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 375
376. Fides.
1302 agosto 23, Tirano, sopra il ponte sull'Adda
Lafrancuccio fu Giovanni Orlapani di Tirano, imprigionato nella torre di Tirano, dà garanzia a Marchesio Lazzaroni fu Cresino di Teglio ed a Corrado Venosta di Giuseppe di stare ai loro ordini entro i confini di Teglio, sotto pena di 200 lire di imperiali in caso di inottemperanza.
Quali fideiussori per il suddetto Lafranchino si impegnano Venturino fu Gaspare Orlapani e Lafranchino fu Prodenzallo Orlapani, ambedue di Tirano.
(ST) Giovanni di Gerenzano fu Uberto, notaio cumano.
Atto singolo membr., mm 240x250
Segnatura antica: M 306
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 376
377. Constituio missi.
1302 settembre 11, Tirano, ai mulini delle chiese
Il capitolo delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, convocato in assemblea alla quale partecipano Giacomo fu Guglielmo de Curtixiis di Niardo, rettore, Baldassarre fu Orlapano Orlapani, Ambrogio fu Pietro Attoni di Teglio, Abbondio fu Pietro Mantelloni di Grosio, Raynerio fu Vivencio Del Pozzo di Ponte, Giuliano fu Giovanni [Faba] di Sernio, Vitale fu Enrico Baddi di Tirano, Romerio fu Giacomo Attoni di Teglio e Martino di Crescenzano, nomina quale sindaco e procuratore Oprando fu Giovanni di Ponte per comparire davanti agli esattori della decima papale e dichiarare che il reddito del convento è così esiguo da non permettere neppure il sostentamento dei frati, cosicché essi sono costretti a mendicare ed a vivere di elemosine.
(ST) Fomasolo Bazo, notaio di Tirano, di Giacomo de Homodeo Bazo.
Atto singolo membr., mm 228x335
Segnatura antica: M 307
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 377
378. Recognitio debiti.
1302 novembre 26
I frati Balsaro e Giacomo, conversi del convento di San Remigio, da calcoli effettuati risultano debitori nei confronti di Ruggero Lambertenghi, castaldo del vescovo di Como, di 37 lire di imperiali.
(ST) Giordano di Vertemate, notaio cumano.
Atto singolo membr., mm 130x111
Segnatura antica: M 308
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 378
379. Locacio.
1303 gennaio 14, Poschiavo
Frate Balzaro Orlapani e frate Abbondio di Brusio, confratelli delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, investono a locazione per cinque anni Zanino fu Giovanni de Cataneo di Poschiavo di un campo situato in territorio di Poschiavo in Resena per l'annuo fitto di 18 denari imperiali.
(ST) Gaspare de Macio, notaio cumano, fu Marchesio di Como.
Atto singolo membr., mm 168x123
Segnatura antica: M 310
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 379
380. Locacio.
1303 gennaio 14, Poschiavo
Frate Balzaro Orlapani e frate Abbondio di Brusio, confratelli delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, investono a locazione per cinque anni Zanino fu Giovanni de Cataneo di Poschiavo di un campo situato in territorio di Poschiavo in Resena per l'annuo fitto di 18 denari imperiali.
(ST) Gaspare de Maccio fu Marchesio di Como.
Atto singolo membr., mm 155x189
Segnatura antica: M 314
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 380
381. Confessio.
1303 gennaio 24, Stazzona
Donna Pagana, fu Giovanni de Prata di Bellagio di Como, vedova di Enrico Capitanei di Stazzona, accusa ricevuta da parte di frate Balzaro Orlapani di Tirano e di frate Giacomo di Niardo, confratelli delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, di nove some di grani a quarto e di 4 soldi di imperiali per i fitti scaduti per il mulino ed i terreni che i frati tenevano a locazione dalla stessa Pagana.
(ST) Giovanni fu Pietro Caligni di Cosseto.
Atto singolo membr., mm 215x156
Segnatura antica: M 311
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 381
382. Absolutio excommunicationis(1).
1303 [maggio 27], Como, nella canonica della chiesa maggiore
Giacomo Gabasio, canonico di Como, e Alberto Ponga, arciprete di Como, collettori della decima biennale imposta da Bonifacio VIII, su mandato di Pagano, vescovo di Padova, collettore generale nei patriarcati di Aquileia e Grado, liberano Balzarro Orlapani, in rappresentanza del capitolo di San Remigio e Santa Perpetua, dalla scomunica in cui erano incorsi i frati stessi per non aver corrisposto la decima spettante.
(ST) Martino di Sottovia [de Subtusvia], notaio cumano e scriba dei collettori.
Atto singolo membr., mm 344x277
Segnatura antica: M 309
Note: 1. Data esatta non leggibile a causa di un foro e desumibile da altro documento.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 382
383. Excusatio.
1303 maggio 27, [Como]
Frate Balzarro de Orlapanis, a nome del convento di San Remigio e Santa Perpetua, si scusa con giuramento davanti a Giacomo Gabasio, canonico di Como, collettore della decima papale nella città e diocesi di Como, per non avere il convento un reddito tale da consentire il pagamento della decima; i frati erano infatti costretti a chiedere pubblicamente l'elemosina per provvedere al loro sostentamento.
(ST) Martino de Subtusvia, notaio cumano e scriba dei collettori.
Atto singolo membr., mm 156x202
Segnatura antica: M 313
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 383
384. Charta iudicati.
1303 settembre 8, Tirano, presso il ponte sull'Adda
I fratelli Giacomo detto Ferrario e Lafranco fu Giovanni Orlapani di Tirano assegnano ("statuerunt, ordinaverunt et iudicaverunt") alle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, rappresentate dai confratelli Oprando fu Giovanni di Ponte e Baldassarre Orlapani di Tirano, un appezzamento a prato con soprastante fienile in legno marcescente sul monte di Ayrola presso l'alpe di Stavello.
(ST) Giacomo fu Pietro del Castello di San Pietro di Tresivio.
Atto singolo membr., mm 462x323
Segnatura antica: AMT 438/3
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 384
385. Testamentum.
1304 aprile 30, Como, nella canonica della chiesa maggiore
Musseto Lavizarius fu Guglielmo di Como dispone per testamento delle sue sostanze istituendo quale erede universale lo zio paterno Musso Lavizari, suo procuratore e canonico della chiesa di Santa Maria Maggiore di Como, lasciando a titolo di legato alle chiese di San Romerio e Santa Perpetua di Tirano un appezzamento di terreno a Tirano che le chiese tenevano da lui a fitto per l'annuo canone di un quartario di grani (segale).
(ST) Martino fu Giovanni de Sottovia di Como.
Atto singolo membr., mm 295x336
Segnatura antica: AMT 430/40
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 385
386. Investitura ad accolam.
1304 giugno 21, Tirano, nella corte del convento di San Remigio e Santa Perpetua
Rampono de l'Ada fu Romerio, Tirano Aleti fu Alberto, Bonucio Bo[naterius] fu Giacomo e Petruccio di Parisio fu Parisio de Stefania, accolatori del comune di Tirano, investono ad accola frate Bertromeo di Ponte, frate Oprando fu Giovanni di Ponte e frate Abbondio, confratelli del convento e capitolo di San Remidio (sic!) e Santa Perpetua di Tirano, di un prato in territorio di Tirano nell'alpe di Stavello e di un altro prato situato a Frendul per l'annuo canone di 12 denari imperiali. I frati si impegnano a non alienare i fondi senza il consenso del comune.
(ST) Gaspare de Macio, notaio, fu Marchesio di Como.
Atto singolo membr., mm 425x555
Segnatura antica: M 315
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 386
387. Venditio.
1304 novembre 22, Tirano, piazza comunale
Anondina, vedova di Bono de [Nivi], abitante a Brusio, ed i figli Giacomo ed Anselmo vendono a frate Ambrogio fu Pietro Datoni di Teglio, converso del convento di San Romerio e Santa Perpetua, un prato sul monte di Viano per il prezzo di 40 soldi di imperiali.
(ST) Giovanni [Crasus], notaio, fu Giacomo di Malenco.
Atto singolo membr., mm 312x261
Segnatura antica: M 316
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 387
388. Cambium.
1304 dicembre 7, Tirano, casa di Agnese Bazi
Frate Balzaro Orlapanus fu Orlapano di Tirano, frate Ambrogio di Ponte, frate Romerio detto Picono e frate Abbondio, confratelli del convento di San Remigio e Santa Perpetua, permutano con donna Anexia (Agnese), vedova di ser Vita[le] Bazi di Tirano, e col figlio Mar[tino] due campi situati in Gualdigo in territorio di Tirano in cambio di un prato con una "tezia" a Viano.
(ST) Gaspare de Macio fu Marchisio di Como.
Atto singolo membr., mm 325x525
Segnatura antica: M 317
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 388
389. Confessio
1305 gennaio 12, Tirano, piazza comunale
Giacomo di Bregia fu Bertramo di Como, messo di Giovanni Baliache fu [Anse]lmo di Como, accusa ricevuta da parte di frate Balzaro Orlapani del convento di San Remigio e Santa Perpetua di 40 denari imperiali per il fitto di un campo situato in territorio di Tirano "ad Rezonicum" e di altri 40 denari per il fitto di un prato situato in val Serasca; i frati tenevano detti fondi in affitto da Michele Bugnoni.
(ST) Gaspare de Macio fu Marchesio di Como.
Atto singolo membr., mm 120x193
Segnatura antica: M 318
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 389
390. Locacio.
1305 novembre 30, Poschiavo, in piazza
Federico di Compagnono de Albrico di Poschiavo investe a locazione per dieci anni frate Oprando fu Giovanni di Ponte, caneparo del convento di San Romerio e Santa Perpetua, di un appezzamento prativo e campivo situato in territorio di Brusio sul monte di Viano per l'annuo canone di 5 soldi di imperiali in denari e non in note di credito del comune di Como.
(ST) Ruggerino Caza di Ventura di Como (notaio rogato).
(ST) Marchiolo di Casate di Arnaldo di Milano abitante a Poschiavo (notaio scrivente).
Atto singolo membr., mm 232x220
Segnatura antica: M 319
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 390
391. Confessio.
1305 dicembre 5, Tirano, piazza del comune
Francino Cum Naso di Como, messo di Michele Bugnoni e Giovanni Baliache di Como e di Anexia figlia di qust'ultimo, dichiara di ricevere da parte dei frati Ambrogio di Teglio e Balzaro Orlapani, confratelli del convento di San Remidio e Santa Perpetua, 3 soldi e 4 denari imperiali per il fitto dell'anno su un campo situato in prossimità del mulino dei frati, tenuto in locazione dal detto Michele Bugnoni.
(ST) Gaspare de Macio, notaio, fu Marchesio di Como.
Atto singolo membr., mm 142x165
Segnatura antica: M 320
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 391
392. Venditio.
1306 febbraio 4, Como, nella canonica della chiesa maggiore
Musso Lavizarius, canonico della chiesa di S. Maria Maggiore di Como, fu Lafranco di Como ed erede del defunto nipote Musseto Lavizarij fu Guglielmo, vende a frate Orlando fu Giovanni di Ponte di Tresivio e a frate Ambrogio fu Pietro de Attis di Teglio, confratelli del convento e ospedale di San Romerio e Santa Perpetua, un appezzamento di terreno prativo e alpivo situato in territorio di Tirano in Stavello al prezzo di 4 lire di denari nuovi.
(ST) Martino de Subtusvia, notaio di Como, fu Giovanni di Lanzo.
Atto singolo membr., mm 208x368
Segnatura antica: M 321
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 392
393. Confessio.
1306 aprile 10, [Tirano]
[Fiammetus] Bovaterius e Antonio [Ricardi], procuratori del comune di Tirano, accusano ricevuta da parte di frate Ambrosio del convento di San Romerio e Santa Perpetua di 5 soldi e 9 denari imperiali quale accola per le terre tenute in affitto per gli ultimi tre anni.
(ST) Marchesio Bassus, notaio, fu Giovanni di Menaggio di Como.
Atto singolo membr., mm 102x165
Segnatura antica: M 322
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 393
394. Exemptio.
1306 giugno 14
Giovanni Malia[ca] a nome suo e dei suoi soci, aventi il diritto di esigere le gabelle ed i pedaggi nelle pievi di Mazzo, Villa di Tirano e Poschiavo, concede a frate Bartolomeo e a frate Romerio, del capitolo della chiesa di San Romerio, il permesso di condurre tutto il sale necessario in esenzione da ogni gabella o pedaggio fino al primo aprile seguente.
Il suddetto Malia[ca], anziano del pedaggio e della gabella del sale.
Atto singolo membr., mm 128x182
Segnatura antica: M 323
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 394
395. Recusatio(1).
[1306] agosto 13, Stazzona, nella curia del castellano
Frate Vitale e frate Abbondio dichiarano, a loro nome ed a nome del capitolo delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua, a donna Pagana, vedova di Enrico Capitanei di Stazzona, cittadino comasco, che rinunciano per l'avvenire a tenere il mulino e le terre dei quali erano stati investiti dalla detta Pagana poiché ella non aveva fornito le macine per il mulino, come promesso.
(ST) Marchisio Bassus, notaio, fu Giovanni di Menaggio di Como.
Atto singolo membr., mm 137x214
Segnatura antica: M 324
Note: 1. Il giorno e l'indizione corrispondono all'anno 1307.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 395
396. Locacio.
1307 gennaio 12, Stazzona, casa dei locatori
Donna Pagana fu Giovanni de Prata di Bellagio di Como, vedova di Enrico Capitanei di Stazzona di Como, in nome e nell'interesse dei figli minori Guidetto, Filippo e Giacomolo, dei quali era tutrice, investe a locazione a massarizio frate Vitale fu Ada[mo] de Baddis di Tirano, frate Ambrogio fu Pietro de Attonibus di Teglio, frate Bertromeo fu Guido di Pozzaglio di Ponte, frate Abbondio fu Pietro Mantelli di Grosio e frate Marchesio Basso fu Giovanni di [Menaggio] di Sondrio, confratelli delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua, di una casa murata con due mulini, le macine e gli accessori necessari, di due campi situati in Prata, di un terreno situato a Fossola, di un campo a Subprato e di un altro in Curtabio, tutti a Tirano, per l'annuo canone, da corrispondersi a San Martino, di otto some di grano "per quartum", sei libbre di formaggio, 4 soldi di imperiali meno 1 denaro per l'onoranza della chiesa di San Romerio; in tali fitti sono computati la metà della decima di Novaglia e la parte della decima del vino dei frati.
(ST) Giovanni Caligni, notaio di Coseto, fu Pietro.
Atto singolo membr., mm 356x242
Segnatura antica: M 325
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 396
397. Confessio.
1307 gennaio 15, Tirano
Bernardo di Simone Oldradi di Coro[gnola], procuratore di donna Floridabella sua madre e di Corrado De [Advocata] e di sua moglie Inolda, accusa ricevuta da parte di frate Vitale di Santa Perpetua, a nome del convento, di 15 denari imperiali quale fitto di un anno per terreni.
Girgeto Cum Capite di Romerio, notaio di Como.
Atto singolo membr., mm 150x155
Segnatura antica: M 326
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 397
398. Confessio.
1307 gennaio 16, Stazzona
Donna Pagana fu Giovanni di Prata di Bellagio di Como, vedova di Enrico Capitanei di Stazzona, a nome e nell'interesse dei figli minori Filippo, Guidetto e Giacomolo dichiara di ricevere da frate Bertromeo, a nome delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua, i fitti e le onoranze per i beni di cui i frati erano stati investiti.
(ST) Giovanni Caligni ,notaio di Cosseto, fu Pietro.
Atto singolo membr., mm 184x197
Segnatura antica: M 327
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 398
399. Venditio ad proprium.
1307 giugno 20, [Macco]
[Maffeo] fu Alberto de Judicibus di Como vende a frate Bertramo fu Pietro di Pozzaglio di Ponte, agente a nome delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua di Tirano, la metà indivisa di vari terreni con soprastante "manxione" a Tirano, in località Cavaione, "ad Plazum" ed a Cavaione di sopra, per il prezzo di 45 lire di imperiali e con l'obbligo di consegnare annualmente, quale onoranza, due pernici alpine o una libbra di formaggio.
(ST) Ferrabove Pusterla di Frugerio, rogato.
(ST) Frugerio Pusterla fu [Bertramo], scrivente.
Atto singolo membr., mm 685x364
Segnatura antica: AMT SS
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 399
400. Venditio ad proprium.
1307 giugno 20, [Macco] presso la "cassina" di Rizzo del Cantono di Como
Maffeo fu Alberto de Iudicibus di Como vende a frate Bertrameo fu Guido de Pozalio di Ponte, confratello agente a nome delle chiese di San Romedio e Santa Perpetua di Tirano, la metà indivisa di alcune terre con soprastanti edifici a Tirano in monte di Cavaione (un campo a Cavaione, un prato al Piazzo ed uno a Cavaione di sopra) per il prezzo di 45 lire nuove di imperiali.
(ST) Gasparino di Castenate, notaio cumano, sottoscrive.
(ST) Fomasio de Iudicibus, notaio cumano, sottoscrive.
(ST) Ferrabove de Pusterla di Frugerio, notaio di Como, rogato sottoscrive.
(ST) Gasparino di Castenate fu Balzarro scrive su richiesta di Ferrabove Pusterla.
Atto singolo membr., mm 532x447
Segnatura antica: AMT 339/9
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 400
401. Venditio ad proprium.
1307 giugno 20, [Macco]
Maffeo fu Alberto de Iudicibus di Como vende a frate Bertrameo fu Guidone di Pozallia di Ponte, in rappresentanza delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua di Tirano, tre appezzamenti di terreno (un campo e due prati) con soprastante edificio a Tirano in località Cavaione, Cavaione di Sopra ed al Piazzo per il prezzo di 45 lire nuove di imperiali.
(ST) Gasparino di Castenate, notaio cumano, sottoscrive.
(ST) Fomasio de Iudicibus, notaio cumano, sottoscrive.
(ST) Ferrabove de Pusterla fu Ruggero rogato sottoscrive.
(ST) Gasparino, notaio cumano, figlio di Balzarro di Castenate, scrivente.
Atto singolo membr., mm 547x445
Segnatura antica: AMT 339/9
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 401
402. Confessio.
1307 giugno 29, Tirano, presso la canipa di Nicola de Pistono
Pagano Baliacha di Como fu Berterio, canonico della chiesa di San Lorenzo di Villa di Tirano, a nome del capitolo dichiara di ricevere da frate Ambrogio di Ponte, a nome del capitolo delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, 29 soldi e 9 denari imperiali per il pagamento dei fodri imposti dalla chiesa di San Lorenzo.
(ST) Fomasolo Bazus di Tirano di Giacomo de Homodeo Bazo.
Atto singolo membr., mm 283x141
Segnatura antica: M 328
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 402
403. Vendicio ad proprium.
1307 agosto 24, Tirano, corte del mulino dei frati
Romerio e Giacomino fratelli fu Del Salvi di Brusio vendono ai frati Bertromeo fu Guidone di Pozzaglio di Ponte e Ambrogio fu Pietro Attonis di Teglio, che acquistano a nome delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, un appezzamento di terreno a Brusio in Valserasca ed uno a Brusio a Viano al prezzo di 60 soldi di imperiali.
(ST) Fomasolo Bazo fu Giacomo de Homodeo Bazo di Tirano.
Atto singolo membr., mm 537x263
Segnatura antica: M 329
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 403
404. Confessio.
1307 novembre 26, Tirano, curia di Santa Perpetua
Vitale fu Viviano Bazi di Tirano dichiara di ricevere da frate Ambrogio, canevaro di Santa Perpetua, a nome del capitolo di San Romedio, la somma di 25 denari imperiali per il fitto per l'anno decorso su un prato, sito sul monte di San Romerio in Valserasca.
(ST) Marchisio Bassus fu Giovanni di Menaggio di Como abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 137x239
Segnatura antica: M 330
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 404
405. Confessio(1).
[1307 dicembre 10], Tirano, curia di Santa Perpetua
Fomasio de Sall[ando] fu Nicola di Como, messo di Michele [Bugnoni] di Como, dichiara di ricevere da frate Ambrogio, a nome delle chiese di San Remidio e Santa Perpetua, soldi 49 di imperiali per il fitto dell'anno decorso su un appezzamento di terra a Campo Rezzonico.
Segue altro confesso, in data [1307] novembre 26, in cui Vitale fu Vivencio Bazi di Tirano dichiara di ricevere dallo stesso frate 25 soldi di imperiali per l'affitto per l'anno decorso su un prato in Val Serasca.
Stessi luogo e notaio.
(ST) Marchisio fu Giovanni Bassi di Menaggio di Como.
Due atti singoli su unico supporto membranaceo, mm 283x231
Segnatura antica: M 331
Note: 1. Datazione dubbia. Non corrispondono né il giorno della settimana né l'indizione; non é possibile formulare ipotesi diverse.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 405
406. Vendicio ad proprium.
1308 febbraio 18, Tirano, Santa Perpetua, casa dei frati
Zanolo e Librina fu [Andrea] Caligari di Villa di Tirano e Garofola fu Egenio di Albiza di Lovero, loro madre, vendono ai frati Bertromeo fu Guidone de Pozaglio di Ponte e Ambrogio fu Pietro Attonis di Teglio, agenti in nome del capitolo di San Remigio e Santa Perpetua, un prato a Villa a Frontallono (Frantalone) al prezzo di 18 soldi di imperiali.
(ST) Fomasolo Bazus di Giacomo de Homodeo Bazo di Tirano.
Atto singolo membr., mm 424x406
Segnatura antica: M 332
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 406
407. Cessio.
1308 marzo 24, Teglio, abitazione del notaio
Polino di Obizone Mascarpa di Teglio [retro]cede a Petrino fu Giovanni de [Guiberto] di Teglio ogni suo diritto su tre appezzamenti in territorio di Teglio (un campo in Vissa e due a Bondone), che gli erano stati venduti "ad animum luendi" dal padre del detto Petrino, per il prezzo di 3 lire di imperiali, corrispondenti a quanto a suo tempo pagato.
(ST) Polino de Mascarpis, notaio di Teglio.
Atto singolo membr., mm 247x481
Segnatura antica: M 333
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 407
408. Confessio(1).
[1308 aprile 20], Moltrasio, in casa di Ruggero Rambertenghi
Ruggero Rambertenghi di Vico di Como dichiara di ricevere dai frati Bertromeo e Rainerio, a nome del capitolo di San Romedio e Santa Perpetua, lire 19 e mezza di imperiali nella sua casa nel borgo di Moltrasio, a completa estinzione di un debito in parte già pagato. Dichiara inoltre di aver ricevuto altre 53 lire al cambio ["de Cazanoris"] e lire 27 nella casa di Giacomo Bazi di Tirano a pagamento di cinquanta some di grani al prezzo di 25 soldi per soma.
Quanto sopra sulla base dei conteggi fino al momento del saldo.
(ST) Marchisio Bassus, notaio.
Atto singolo membr., mm 262x118
Segnatura antica: M 334
Note: 1. Datazione dubbia. Non corrispondono né il giorno né l'indizione, che sarebbero corretti per il 1310.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 408
409. Arbitratus.
1308 aprile 25, Como, palazzo vescovile
Per porre fine alle liti sorte tra i frati del convento di San Romerio e Santa Perpetua e gli appaltatori dei dazi o pedaggi del sale nella pieve di Villa di Tirano, Giacomo Bazo e Giacomo detto Niada di Tremezzo abitante a Tirano, i contendenti delegano la soluzione della controversia ad un collegio arbitrale formato da Filippone de Latre, canonico di Aquileia e vicario del vescovo di Como, Giuseppe [Longi], canonico di Como, e [Corrado] Capitanei di Sondrio.
Gli arbitri sentenziano che i frati siano esonerati da ogni pedaggio o dazio sul sale, salvo il pedaggio vecchio dovuto alla chiesa cumana; gli appaltatori dovranno quindi astenersi da ogni ulteriore richiesta di pagamento o molestia ai frati.
(ST) Albertolo de Medasco fu Fomasio di Como, scriba del vicario e notaio rogato.
(ST) Guglielmolo de Medasco fu Fomasio, notaio convalidante.
Atto singolo membr., mm 320x335
Segnatura antica: M 335
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 409
410. Locacio.
1308 maggio 22 , Tirano, curia di santa Perpetua
Frate Ambrogio di Teglio, canevaro di Santa Perpetua, a nome suo e del capitolo di San Remedio e Santa Perpetua, investe a locazione per cinque anni Pietro fu Mar[tino] Sicfredi di Poschiavo abitante a Tirano di un campo a Tirano in "Placalogo" o "in Allono" per l'annuo fitto di uno staio di miglio, da corrispondersi in natura e non in carte o note di credito del comune di Como.
(ST) Marchisio fu Giovanni Bassi di Menaggio di Como.
Atto singolo membr., mm 308x221
Segnatura antica: M 336
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 410
411. Praeceptum(1).
1308 ottobre [10], [Villa di Tirano]
Gaspare detto Payo, servitore di Fomasio, castaldo della pieve di Villa, intima ad Albertino de Sassina di Tirano di garantire, avanti lo stesso castaldo, per tutta la decima di grano e vino finché non verrà resa ragione nella controversia al riguardo in corso tra i frati di San Remigio e Santa Perpetua ed Onrico Capitanei di Stazzona di Como.
Chi vorrà opporsi dovrà presentarsi entro otto giorni innanzi al castaldo.
Inoltre il suddetto Payo avvisa il messo del podestà di Villa di Tirano, Guifredo detto Bungiacha, perché dia garanzia ai detti frati sulla metà della detta decima fino alla definizione della causa.
(ST) Fomasolo Bazus, notaio e scriba del castaldo.
Atto singolo membr., mm 218x155
Segnatura antica: M 347
Note: 1. La datazione è incerta tra il 10 e l'11 ottobre. Il giorno della settimana corrisponde comunque al 10.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 411
412. Confessio.
1308 novembre, [Como]
Filippone della Torre, canonico di Aquileia e vicario di Leone, vescovo di Como, dichiara di aver ricevuto dai frati di San Romerio 15 soldi di imperiali per i fitti di un anno sui terreni dei quali erano stati investiti dalla chiesa episcopale comense.
(ST) Albertolo di Medasco, notaio.
Atto singolo membr., mm 142x93
Segnatura antica: M 338
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 412
413. Praeceptum.
1308 novembre 17, [Villa di Tirano]
Fomasio de Becaria, castaldo del vescovo di Como in pieve di Villa di Tirano, intima a mezzo del servitore ad Albertino de Sassina di Tirano di consegnare ai frati di San Remigio e Santa Perpetua tutte le quantità di merci loro dovute per decime.
Dispone quanto sopra su richiesta degli stessi frati, poiché nessuno si era presentato ad opporsi. Segue relata di notifica della decisione.
(ST) Fomasolo Bazus, notaio del castaldo.
Atto singolo membr., mm 169x131
Segnatura antica: M 339
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 413
414. Confessio.
1308 novembre 24, Tirano, presso la casa di [Vitta] Bazzi
Salando Lucini fu Benno di Como dichiara di essere stato soddisfatto da Romerio detto Matana Bazo di Tirano, a nome dei frati di San Remigio e Santa Perpetua, di ogni fitto decorso sui terreni di sua proprietà investiti agli stessi frati.
(ST) Fomasolo Bazus di Giacomo de Homodeo Bazo.
Atto singolo membr., mm 224x235
Segnatura antica: M 340
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 414
415. Confessio.
1308 novembre 29, Tirano, presso il palazzo dei Bugnoni di Como
Bernardolo fu Simone Oldradi di Como, procuratore della madre Flordebella, dichiara di aver ricevuto da frate Ambrogio, a nome delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, 15 denari imperiali a completo pagamento dei fitti di un anno sui terreni di sua proprietà siti in Tirano.
(ST) Petrolo Bazo di Tirano di Giacomo de Homodeo.
Atto singolo membr., mm 167x222
Segnatura antica: M 341
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 415
416. Praeceptum.
1309 gennaio 18, Como, Tirano, Villa di Tirano, Stazzona, Coseto, Bianzone
Giacomo de Strada, giudice delle cause del palazzo di Como, intima ai comuni ed uomini di Tirano, Villa di Tirano, Stazzona, Coseto e Bianzone, sotto pena di 200 lire, di non far violenza o molestare i frati di San Romedio e Santa Perpetua a motivo del possesso delle terre o delle decime o dei frutti.
Chi vorrà opporsi al precetto dovrà presentarsi entro otto giorni innanzi a lui.
Seguono le relate di avvenuta consegna del precetto, da parte del servitore del comune di Como, ai rappresentanti delle comunità interessate.
(ST) [Pominus] de Arebio (di Rebbio?), scriba del palazzo di Como.
Atto singolo membr., mm 267x137
Segnatura antica: M 337
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 416
417. Donatio.
1309 gennaio 26, Teglio, nella piazza
Alla presenza di Maffeo di Cermenate, vicario di Bobone Pigocij podestà di Teglio per l'arcivescovo di Milano, agente a nome del comune di Teglio, il frate Guglielmo fu Menego Menegoni di Ligone di Teglio dona alla chiesa di San Remigio, nelle persone dei confratelli ed "in antea" Ambrogio ed Oprando, ogni sua proprietà in comune di Teglio, e precisamente:
- un campo alla "Cassina di Brione";
- un campo a Baronzono e 4 castagni lì presso;
- un campo a Fontana Grimalda;
- un campo con metà di casa e fienile al Ronco del Monte;
- un edificio in muratura con casa, forno, corte, accesso stradale ed alberi vari a Ligone, alle case dei Menegoni.
Ciò "pro remedio anime sue" e con l'impegno di alloggiarlo, nutrirlo e vestirlo presso il capitolo in vita.
(ST) Andriolo de Via, notaio di Como, sottoscrive.
(ST) Leonino Broco fu Giovanni di Vico di Como rogato scrive.
Atto singolo membr., mm 408x462
Segnatura antica: AMT 438/8
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 417
418. Venditio ad proprium.
1309 gennaio 29, Tirano, case di Santa Perpetua
Giovanni, Pietro, Airoldo e Romerio fratelli fu Benadusio de Quadrio di Brusio vendono ai frati Ambrogio de Attonis di Teglio, Oprando fu Giovanni del Pozzo, Marchisio Bassi fu Giovanni di Sondrio ed Enrico fu Alberto de Gisla di Grosio, a nome del capitolo delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, un appezzamento prativo in Tirano in Val Serasca al prezzo di 20 soldi di imperiali.
(ST) Giovanni Calig[ari] fu Pietro di Coseto.
Atto singolo membr., mm 350x372
Segnatura antica: M 342
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 418
419. Confirmatio praecepti.
1309 marzo 7, [Como]
Giacomo de Strada, giudice delle cause del palazzo di Como, in mancanza di opposizioni nei termini prescritti, conferma il precetto da lui emesso in data 1309 gennaio 18 col quale si intimavano gli uomini ed i comuni di Tirano, Villa, Stazzona, Coseto e Bianzone di astenersi per l'avvenire da ogni violenza o molestia nei confronti dei frati di San Remigio e Santa Perpetua(1).
(ST) Romeriolo di Crescen[zano], notaio del palazzo di Como.
Atto singolo membr., mm 323x125
Segnatura antica: M 343
Note: 1. Sono riportati nell'atto i nominativi dei podestà o incaricati dei comuni interessati.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 419
420. Denunciatio(1).
[1309 marzo 13], Tirano, sotto il portico di Giovanni detto Robusto de Lopia
Mar[tino] fu Vitta (Vitale) Bazzi di Tirano, messo del podestà del comune di Tirano (tanto dei nobili che dei vicini) Guglielmo Quadrio, innanzi al quale era stata portata la controversia tra Onrico Capitanei di Stazzona abitante a Como, attore, ed i frati di San Remigio e Santa Perpetua rappresentati da frate Marchesio Basso e frate Ambrogio, in relazione alla proprietà di un prato in Tirano, richiede ai convenuti di prestare garanzia.
I frati rifiutano il giudicato, sostenendo che la competenza spetta all'economo episcopale, al quale la controparte dovrà rivolgersi per ogni provvedimento al riguardo.
(ST) Fomasolo Bazo, notaio di Tirano, di Giacomo de Homodeo Bazo.
Atto singolo membr., mm 248x193
Segnatura antica: M 344
Note: 1. Datazione incerta; non corrisponde il giorno della settimana.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 420
421. Locacio.
1309 luglio 20, Tirano, presso la casa di Homodeo Bazo
Frate Oprando di Tirano, a nome delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua, investe a locazione per quattro anni Giuliano detto Rampone de Adua (dell'Adda) di Tirano di un appezzamento prativo sul monte di Tirano in Trevigno, per l'annuo fitto di 24 denari imperiali.
(ST) Fomasolo di Giacomo de Homodeo Bazo, notaio rogato.
(ST) Mafiolo de Cardano fu Giovanni di Vico, notaio scrivente.
Atto singolo membr., mm 377x248
Segnatura antica: M 345
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 421
422. Praeceptum.
1309 ottobre 9, [Como]
Arialdo della Riva di San Vitale, console cumano di giustizia al segno dell'aquila, intima, sotto pena di 10 lire di denari nuovi, a Giovanni de Sassina di Tirano e ai di lui figli Tirano ed Albertino che versino presso di lui la decima dei grani, dei legumi, delle castagne, dei marroni e del vino sui terreni coltivati nell'anno. Ciò su richiesta di Onrico Capitanei di Stazzona di Como, che asserisce che tale decima gli è dovuta.
Chi vorrà opporsi al precetto dovrà comparire innanzi a lui entro il 17 ottobre seguente(1).
Spagnolo de Misente, scriba del console di giustizia.
Giovanni Caligni, notaio di Coseto, trae copia.
(ST) Fomasolo Bazus di Tirano trae copia dell'atto dalla copia di Giovanni Caligni.
Atto singolo membr., mm 213x157
Segnatura antica: M 346
Note: 1. Sul retro sono riportate notizie, ormai quasi illeggibili, relative ai frati di San Remigio e Santa Perpetua, che erano parte nella controversia in opposizione al detto Onrico Capitanei.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 422
423. Praeceptum(1).
[1309 ottobre 20], [Villa di Tirano]
Fomasio de Becaria, castaldo del vescovo di Como in pieve di Villa, intima ad Albertino de Sassina, anche per il fratello Tirano, che sotto pena di soldi [13] diano garanzia ai frati di San Remigio e Santa Perpetua per le decime dell'anno su grani, legumi, castagne, marroni e vino, che i frati asserivano essere di loro spettanza.
Chi vorrà opporsi al precetto dovrà presentarsi entro otto giorni innanzi al castaldo.
(ST) Fomasolo Bazus, notaio e scriba del castaldo.
Atto singolo membr., mm 167x163
Segnatura antica: M 348
Note: 1. Non corrisponde il giorno della settimana, che risulterebbe esatto per il 1308; la datazione probabile è forse 1308 ottobre 20.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 423
424. Praeceptum.
1309 novembre 10, Como
Alberto de Gandino, giudice ed assessore del podestà di Como [Zonfredino] Della Torre, intima per servitore ad Onrico Capitanei, che sta a Vico, che compaia in giornata innanzi a lui a contestare i bandi e precetti emessi ai suoi danni, portando ogni elemento a suo favore nella controversia in corso tra lo stesso Onrico ed i frati di San Remigio e Santa Perpetua relativa alle decime dovute da Giovanni de Sassina di Tirano e dai suoi figli Alberto e Tirano.
Segue le relata di consegna al detto Onrico nel borgo di Vico.
(ST) Mar[tino] Maliac[aballus], notaio del palazzo di Como.
Atto singolo membr., mm 252x122
Segnatura antica: M 349
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 424
425. Praeceptum, confirmatio praecepti et sententia.
1309 novembre 11, Como
Copia tratta da Fomasolo Bazo, notaio della comunità di Tirano, del precetto in data 1309 novembre 10 dell'assessore di Como Alberto de Gandino e della sentenza dallo stesso emanata il giorno seguente.
Atto singolo membr., mm 489x173
Segnatura antica: M 350 (b)
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 425
426. Confirmatio praecepti.
1309 novembre 11, Como
Alberto de Gandino, giudice ed assessore del podestà di Como Zonfredo della Torre, conferma il precetto da lui emesso il giorno precedente contro Onrico Capitanei (integralmente riportato).
Il giudice annulla poi ogni diritto ed azione dello stesso Onrico, che non si era presentato in giudizio nei termini intimatigli, nei confronti dei frati di San Remigio e Santa Perpetua, controparte nella controversia, ordinando di restituire a questi ultimi le decime in contestazione.
Segue la proclamazione della sentenza da parte del servitore Giovanni Usbregerio.
(ST) Onrigolo [Grecus], notaio del palazzo del comune di Como (emittente).
(ST) Giacomolo Penna, notaio scrivente.
Atto singolo membr., mm 520x134
Segnatura antica: M 350 (a)
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 426
427. Confessio.
1309 novembre 13, Grosio
Giovanni de Cuxina di Nobiallo di Menaggio fu Lafranco dichiara di aver ricevuto da frate Bartolomeo, a nome del capitolo di San Remigio (nell'atto "Sancti Romelli"), 10 soldi di imperiali per il fitto dell'anno decorso per l'alpe di Sacco in val Grosina.
(ST) Ardrigolo de Pino fu Aliprando di Varenna.
Atto singolo membr., mm 175x103
Segnatura antica: M 351
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 427
428. Bannum(1).
[1309 dicembre 13], Como
Bando emesso nei confronti di Giovanni de Sassina e dei figli Alberto e Tirano per non aver soddisfatto i frati di San Romerio e Santa Perpetua di Tirano della decima dei grani, legumi, castagne, marroni e vino sulle terre lavorate, in esecuzione della sentenza del giudice Alberto di Gandino.
(ST) Borlianus de Mazio, notaio del palazzo di Como, estrae copia in data 1310 gennaio 19.
Atto singolo membr., mm 130x102
Segnatura antica: M 353
Note: 1. Non corrisponde il giorno della settimana. Non riportata l'indizione.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 428
429. Accepta et data.
1310 febbraio - 1310 settembre, [Tirano]
Nota delle entrate e delle spese relative all'anno 1310 stesa dal caneparo del convento di San Remigio e Santa Perpetua.
Annotazioni di entrata e di spesa su pergamena singola membr., mm 800x135
Segnatura antica: M 354
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 429
430. Locatio. Confessio.
1310 giugno 22, Tirano, nella piazza del comune
Lafranco fu Guglielmo Orlapani investe a locazione per la durata di un anno i frati Ambrogio di Teglio, Pietro de la Zutessa di Teglio e Romerio detto Piccono di Ponte di tutti i terreni prativi di sua proprietà sul monte di Cavaione a Tirano per il canone annuo di 8 soldi di imperiali, in denaro e non in note di debito di alcun comune.
(ST) Fomasolo Bazus, notaio di Tirano, di Giacomo de Homodeo Bazi.
Segue confesso in pari data in cui lo stesso Lafranco dichiara di aver ricevuto dai frati suddetti 16 soldi imperiali, per il fitto dell'anno passato e per quello corrente, a saldo della locazione di cui sopra.
(ST) Fomasolo di Giacomo de Homodeo Bazo di Tirano.
Due atti singoli su unico supporto membr., mm 535x258
Segnatura antica: AMT 339/11
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 430
431. Praeceptum.
1310 luglio 10, Como
Guglielmo de Valle, console cumano di giustizia al segno del leone, dietro richiesta di Onrico Capitanei di Stazzona, intima al comune ed uomini di Tirano di raccogliere o far raccogliere le decime sui terreni lavorati dai fratelli Tirano, Mar[tino] e Albertino de Sassina, decime che il richiedente asseriva essere di sua spettanza.
Eventuali opposizioni dovranno essere fatte entro le calende di ottobre prossime.
(ST) Pietro di Laglio, notaio del comune di Como (scrivente).
(ST) Petrolo Bazus, notaio di Tirano, estrae copia.
Atto singolo membr., mm 139x192
Segnatura antica: M 355
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 431
432. Confessio.
1310 novembre 24
Francino [Lambertenghi], incaricato dall'economo del vescovo di Como Filippone della Torre, dichiara di aver ricevuto da frate Pietro, a nome del capitolo di San Romerio, 15 soldi di imperiali quali fitto di un anno sulle terre che i frati tenevano a locazione dalla chiesa vescovile di Como.
(ST) Petrolo Bazus di Tirano scrive su incarico del detto Francino.
Atto singolo membr., mm 128 x98
Segnatura antica: M 356
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 432
433. Confessio.
1310 dicembre 13 , Tirano, nella piazza
Pomino di Arebio (Rebbio?) di Como fu Lafranco, procuratore di Michele Bugnoni fu Menadabi di Como, dichiara di aver ricevuto da frate Ambrogio da Teglio, a nome del capitolo di San Romerio e Santa Perpetua, 40 denari imperiali per il fitto dell'anno decorso su tutte le terre che i frati tengono a locazione dal predetto Michele.
(ST) Fomasolo Bazo di Giacomo de Homodeo Bazo.
Atto singolo membr., mm 272x161
Segnatura antica: M 352
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 433
434. Confessio.
1310 dicembre 14, Tirano, corte di Giacomo di Homodeo Bazo
Zanolo di Giacomo del Castello di San Pietro di Tresivio, in nome di Giovanni de Gazino di Como dal quale gli é stato ceduto l'appalto dei dazi sui mulini, folle e pile, dichiara di aver ricevuto da frate Ambrogio di Teglio, per conto del capitolo di San Romerio e Santa Perpetua, 6 soldi e mezzo di imperiali quale dazio dell'anno decorso su due mulini ed una pila che i frati stessi tengono in affitto da Castellano Capitanei di Stazzona.
(ST) Fomasolo di Giacomo de Homodeo Bazo, notaio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 333x150
Segnatura antica: M 357
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 434
435. Venditio ad proprium.
1311 novembre 13, Tirano, casa dei fratelli de Aydante [Caligari]
Lafranco fu Guglielmo Orlapani vende ai frati Oprando di Tirano, Ambrogio di Attone di Teglio, Pietro della Zuttessa di Tirano e Petruccio di Ponte, a nome del capitolo delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua, due appezzamenti prativi in territorio di Tirano in località Cavaione, con i diritti connessi, per il prezzo di 10 lire e mezza di imperiali in denaro e non in note di credito del Comune di Como.
(ST) Fomasolo Bazus di Giacomo de Homodeo Bazo di Tirano.
Atto singolo membr., mm 403x536
Segnatura antica: AMT 339/5
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 435
436. Finis.
1311 dicembre 19, Stazzona, località "alla Valle"
La vicinanza del comune di Stazzona, riunita a richiesta dei saltari per ordine del decano Stefano de Stefano, rappresentante di Lafranco dell'Acqua podestà del comune, dichiara di essere stata soddisfatta da Martino fu Giovanni de Salvatore de Polloni di Stazzona, frate presso le chiese di San Remigio e Santa Perpetua e un tempo vicino di Stazzona, di ogni onere passato di spettanza dello stesso Martino relativo al suo "status" di vicino, liberandolo altresì da ogni obbligo per il futuro dietro versamento di 20 soldi di imperiali, per il quale gli intervenienti danno quietanza.
(ST) Giovanni Calig[ni], notaio di Coseto, fu Pietro.
Atto singolo membr., mm 204x256
Segnatura antica: M 358
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 436
437. Praeceptum.
1312 maggio 12
Ruggero Lambertengus, podestà di Valtellina, ordina agli uomini e comune di Tirano ed a quelli della pieve di Villa, sotto pena di 200 lire di imperiali per ogni comune e di 50 lire di imperiali per ogni persona singola, di non fare alcuna violenza ai frati del monastero di San Remigio, né permettere che sia fatta, e di aiutarli e di proteggerli in ogni modo.
(ST) Frugerio di Lecco, notaio e scriba del podestà.
Atto singolo membr., mm 210x116
Segnatura antica: M 359
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 437
438. Littera.
1312 maggio 20, Como, palazzo vescovile; Tresivio, sulla piazza "in Carubio"
I frati Oprando di Ponte e Rainerio, confratelli delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, consegnano a Minoto de Quadrio, messo di Facino de Ambria podestà di Ponte [in Valtellina], una lettera di Leone, vescovo di Como, in cui si ammoniscono lo stesso podestà e gli abitanti di Ponte di non molestare i frati di San Remigio e Santa Perpetua nel godimento e possesso di alcune terre, di loro spettanza in quanto pervenute ad una conversa.
(ST) Guido di [Lonco] fu Giacomo.
Atto singolo membr., mm 285x140
Segnatura antica: M 360
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 438
439. Denunciatio.
1312 maggio 28, Bianzone, chiesa di San Siro(1)
Frate Rainerio di Ponte, a nome suo e del capitolo di San Romerio e Santa Perpetua, chiede in modo formale a donna Agnese vedova di Zucca Capitanei di Stazzona, dimorante a Bianzone ed agente a nome suo e dei figli minori Giacomolo e Zanolo dei quali è tutrice, che tenga indenni i frati da ogni danno in relazione alla vendita delle alpi di Stavello e Tegialle, che gli stessi frati ed i vicini di Tirano monticavano ad anni alterni. Le alpi stesse erano state vendute ai frati da Atto Capitanei e dalla stessa Agnese.
(ST) Fomasolo Bazo, notaio di Tirano, di Giacomo de Homodeo Bazo.
Atto singolo membr., mm 237x217
Segnatura antica: M 361
Note: 1. Nell'atto: "Santi Sylli".
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 439
440. Locacio.
1312 giugno 15, Tirano, al ponte della piazza
I frati Marchesio Bassus, Ambrogio de Attonibus di Teglio e Rainerio di Ponte, a nome del capitolo di San Romerio e Santa Perpetua, investono a locazione per un anno [Benvenuto] fu Aliprando de Lopia di Tirano del diritto di esigere la decima dei grani, del vino, dei legumi e degli animali nati in tutto il territorio di Tirano, per l'annuo canone di 4 moggi di cereali, da versare in natura e non in note di credito.
(ST) Fomasolo Bazo di Giacomo di Homodeo Bazo.
Atto singolo, mm 365x228
Segnatura antica: M 362
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 440
441. Confessio.
1312 luglio 20, Como
Salando fu Benno de Lucino dichiara di aver ricevuto da frate Marchesio Basso di Menaggio, a nome del capitolo di San Romerio e Santa Perpetua, 20 soldi di imperiali per il fitto di un anno sui terreni sul monte di San Remigio che i frati tenevano in locazione dallo stesso Salando.
(ST) Lucinolo Caza, notaio di Como, fu Mayfredo.
Atto singolo membr., mm 348x107
Segnatura antica: M 363
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 441
442. Presentatio litterae(1).
[1313] maggio 21, Cosseto, piazza del comune
Sulla piazza del comune di Cosseto, in presenza di Corrado Capitanei di Stazzona, compaiono i frati Marchisio Bassus ed Enrico di Grosio, confratelli delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, e consegnano a Foresto Capitanei di Stazzona, anche a nome dei suoi fratelli, una lettera sigillata inviata da frate Leone, vescovo di Como.
(ST) Fomasolo Bazo, notaio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 235x131
Segnatura antica: M 312
Note: 1. Nella datazione è probabilmente stata omessa una "x". Il giorno di lunedì 21 maggio e l'indizione XI corrispondono infatti all'anno 1313 e non al 1303 come indicato nell'atto.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 442
443. Confirmatio praecepti.
1313 giugno 2, Como
Giovanni de Casella, economo vescovile di Como, conferma le lettere del vescovo in data 1313 aprile 3 inviate ai Capitanei di Stazzona con le quali si intimava agli stessi di comparire innanzi a lui per le decime di San Remigio e Santa Perpetua, sotto pena di annullamento di ogni loro diritto al riguardo. Poiché nessuno si era presentato, i Capitanei vengono dichiarati soccombenti.
(ST) Andrea di [Terlino], scriba vescovile.
Atto singolo membr., mm 235x165
Segnatura antica: M 364
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 443
444. Confessio.
1313 giugno 11, Tirano, portico della casa di Giacomo di Homodeo Bazo
Zulliano detto Rampono fu Romerio de Lada, procuratore del comune e dei vicini di Tirano ed a nome degli stessi, dichiara di aver ricevuto da frate Oprando de Fina di Tirano, confratello delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua ed in rappresentanza delle stesse, 6 soldi e 9 denari imperiali per l'affitto di due anni su tre appezzamenti a prato in Tirano che i frati stessi tenevano ad accola dal comune.
(ST) Fomasolo Bazo di Tirano di Giacomo di Homodeo Bazo.
Atto singolo membr., mm 291x210
Segnatura antica: M 365
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 444
445. Finis.
1314
Bettinolo de Prata fu Giovanni... Oprando, frate di San Romerio.
Frammento di pergamena mancante della parte destra, mm 318x170
Segnatura antica: M 366
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 445
446. Confessio.
1314 gennaio 27, Tirano, preso la caneva di Romerio detto Mazacane Bazo
Adamolo, figlio emancipato di Guglielmo Quadrio di Como, procuratore di Michelino fu Fomasio olim Michele Bugnoni di Como come appare dall'atto di procura presentato, dichiara di aver ricevuto da Oprando de Fina di Tirano, frate della chiesa di San Romerio e Santa Perpetua agente anche a nome dei confratelli, 6 soldi ed 8 denari imperiali per il fitto di due anni sulle terre che i frati tenevano a locazione in Tirano dal detto Michele Bugnoni.
(ST) Fomasolo Bazo di Tirano di Giacomo de Homodeo Bazo.
Atto singolo membr., mm 203x276
Segnatura antica: M 367
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 446
447. Vendicio ad proprium(1).
1314 aprile 12, Tirano, corte di Maffeo Giudici
Maffeo Giudici fu Alberto di Como vende ai frati Oprando fu Giovanni de Oprando di Ponte, Rainerio di Ponte e Pietrino fu Giovanni Giboini di Teglio, confratelli delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua di Tirano, vari appezzamenti di terreno con soprastante fienile a Tirano sul monte di Cavaione (a Cavaione, a Piazzo ed a Cavaione di sopra) al prezzo complessivo di 50 lire di imperiali in danaro, per l'avvenuto versamento delle quali il venditore dà ricevuta e garanzia, e di una onoranza annua di quattro pernici di monte o sei libbre di formaggio salato, a pena di annullamento del contratto (salvo che in caso di guerra).
(ST) Fomasolo Bazo di Giacomo de Homodeo Bazo (notaio rogato).
(ST) Mafiolo di Cardano fu Giovanni di Vico di Como (scrivente).
Atto singolo membr., mm 775x585
Segnatura antica: M 378
Note: 1. Copia dell'atto è trascritta sul vecchio inventario I 1 ai ff. 22v/23r.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 447
448. Confessio.
1314 giugno 6, Tirano, presso la caneva di Giacomo de Homodeo Bazo
Corradino de Folia fu Giacomo di Tovo dichiara di aver ricevuto da Egeno da [Surnono] di Mazzo e da Tirano de Lazutesa di Tirano, confratelli delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua agenti in nome delle chiese stesse, 30 soldi di imperiali per il fitto di un anno sull'alpe di Guinzana ("Coinzana") o di Malghera, che i frati tenevano a locazione dal detto Corrado.
(ST) Fomasio Bazo di Giacomo di Tirano.
Atto singolo membr., mm 183x217
Segnatura antica: M 368
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 448
449. Vendicio ad proprium.
1315 giugno 15, Tirano, sotto il portico di Giacomo de Homodeo Bazo
Vitalino fu Viviano Bazi di Tirano vende a frate Oprando de Fina di Tirano, agente in rappresentanza del capitolo di San Romerio e Santa Perpetua, un appezzamento prativo a Tirano in Val Serasca, con ogni diritto connesso, per il prezzo di 10 soldi di imperiali che il venditore dichiara di aver ricevuto dai frati acquirenti.
(ST) Fomasolo di Giacomo de Homodeo Bazo di Tirano.
Atto singolo membr., mm 245x375
Segnatura antica: M 369
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 449
450. Confessio.
1315 giugno 26, Tirano, presso la casa di Giacomo di Homodeo Bazo
Delsalio Lovacerius ed Enrico de Tarzio, procuratori del comune e dei vicini di Tirano, a nome dello stesso comune dichiarano di aver ricevuto da Oprando de Fina, a nome del capitolo di San Romerio e Santa Perpetua, 4 soldi e 4 denari imperiali per il fitto di un anno sulle terre che i frati tengono ad accola dal comune di Tirano, sia in monte che in piano.
(ST) Fomasolo Bazo di Giacomo de Homodeo Bazo di Tirano.
Atto singolo membr., mm 144x202
Segnatura antica: M 370
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 450
451. Locacio.
1317 giugno 13, Coseto, in piazza
Frate Oprando detto Cavurgo, frate Pietro de Baddis di Tirano e frate Guglielmo di Teglio investono a locazione e massaricio, fino a San Michele e poi a volontà delle parti, Lafranco fu Romerio dell'Acqua di Chiuro dell'intera alpe di Stavello in territorio di Tirano per l'annuo canone di 24 soldi di imperiali, da corrispondere in moneta e non in note di credito del comune di Como o altro.
(ST) Giovanni Calignus, notaio di Coseto, fu Pietro Caligni.
Atto singolo membr., mm 286x236
Segnatura antica: M 371
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 451
452. Praeceptum.
1317 giugno 20, [Como]
Gracio di Vimercate, giudice delle cause del palazzo di Como, intima agli uomini ed al comune di Coseto, sotto pena di 100 lire di imperiali per il comune e di 25 per ogni singola persona, di tenere liberi ed indenni i frati di San Romerio e Santa Perpetua nel possesso delle alpi di Stavello e Tegiale in territorio di Tirano, che erano state vendute al suddetto capitolo dal fu Atto Capitanei e da Agnese vedova di Zucca Capitanei.
Eventuali opposizioni dovranno essere presentate allo stesso giudice entro otto giorni.
Segue la relata di consegna dell'atto ai rappresentanti del comune di Coseto.
(ST) Fomasino de [Pardo], scriba del palazzo di Como.
Atto singolo membr., mm 293x130
Segnatura antica: M 372 a
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 452
453. Dilatio.
1317 luglio 14, [Como]
Gracio di Vicomercato (Vimercate), giudice delle cause del palazzo di Como, stabilisce, per concorde volontà delle parti, di concedere una dilazione fino alle prossime calende di agosto del termine contenuto nel suo precetto emanato contro il comune e uomini di Coseto nella controversia relativa alla proprietà della metà delle alpi di Stavello e di Tegiale, vertente tra il detto comune ed il capitolo di San Romerio e Santa Perpetua di Tirano.
Sono presenti i rappresentanti delle parti.
(ST) Abondiolo de Asinago, scriba del palazzo di Como.
Atto singolo membr., mm 272x137
Segnatura antica: M 372 b
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 453
454. Confessio.
1318 gennaio 10, Coseto
I frati Romerio di Brina di Brusio e Tirano de Lazutessa di Tirano, in rappresentanza del capitolo di San Remigio e Santa Perpetua, dichiarano di aver ricevuto da Lafranco dell'Acqua fu Romerio di Chiuro 25 soldi di imperiali per il fitto dell'anno scorso per l'alpe di Stavello, che il detto Lafranco teneva a locazione dal capitolo.
(ST) Fomasolo di Giacomo de Homodeo Bazo di Tirano.
Atto singolo membr., mm 328x225
Segnatura antica: M 373
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 454
455. Confessio.
1318 aprile 8, Tirano
Rodolfo Garfus e Petruccio Alletus, procuratori del comune dei vicini di Tirano, dichiarano di aver ricevuto da frate Oprando detto Cavurgo e da frate Romerio de Francha, per conto del capitolo di San Romerio e Santa Perpetua, 4 soldi e 3 denari imperiali quale canone per un anno sulle prese di Laguna, di Larangossa e di Vendaqua che i frati tenevano ad accola dal comune di Tirano.
(ST) Fomasolo Bazus, notaio di Tirano, di Giacomo de Homodeo Bazo.
Atto singolo membr., mm 336x215
Segnatura antica: M 374
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 455
456. Permutacio(1).
1318 maggio 12, Tirano, casa di Giacomo de Homodeo Bazo
I frati Bertromeo di Ponte, Oprando de Fina e Tirano, in nome del capitolo di San Remigio e Santa Perpetua, permutano con Giacomo fu Homodeo Bazo di Tirano un appezzamento zerbivo a Tirano in Grumello in cambio di una pezza campiva a Tirano in Corognola.
(ST) Giovanni fu Fomasolo Bazi di Tirano trae dalle imbreviature del padre Fomasolo.
(ST) Benvenuto Zazonus di Bormio fu Giacomo olim Benvenuto Zazoni, notaio scrivente.
Atto singolo membr., mm 247x370
Segnatura antica: M 375
Note: 1. Non corrispondono né il giorno della settimana né l'indizione. Si tratta forse del 1319.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 456
457. Locatio.
1318 giugno 7, Lovero, in piazza
I frati Bertromeo e Pietro di San Romerio e Santa Perpetua affittano a Artuico Venosta l'alpe di Tegiale, situata sul monte di Tirano, per l'annuo canone di 15 soldi di imperiali.
(ST) Benaduxio fu Romerio Plati di Como.
Atto singolo membr., mm 151x237
Segnatura antica: M 61
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 457
458. Venditio ad proprium.
1318 agosto 20, Tirano, presso l'abitazione di Giacomo de Homodeo Bazo(1)
Giacomolo Capitanei di Bianzone fu Anselmo detto Zucha vende a frate Oprando di Tirano, del capitolo delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua di Tirano, un appezzamento di terreno con soprastanti edifici in Tirano in località Cavaione, per il prezzo di 25 lire di imperiali.
(ST) Zanone Bazus fu Fomaso, notaio di Tirano, laudato dai consoli maggiori di giustizia e confermato dal consiglio generale del comune di Como, trae copia in data 1354 gennaio 20 dagli atti del defunto padre Fomaso.
(ST) Guglielmino Bazus, confermato come sopra, scrive in pari data.
Atto singolo membr., mm 559x384
Segnatura antica: AMT339/10
Note: 1. In altra parte dell'atto appare "Jacobus filius quondam ser Homodei Bazi de Tirano".
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 458
459. Vendicio ad proprium.
1318 [agosto] 20, Tirano, presso la casa di Giacomo de Homodeo Bazo
Giacomolo Capitanei fu Anselmo detto Zuca Capitanei di Bianzone vende a frate Oprando de Fina, a nome del capitolo di San Romerio e Santa Perpetua, un appezzamento a Tirano [a Cavaione] con "tezia" al prezzo di 25 lire di imperiali, che il venditore dichiara di aver ricevuto.
(ST) Fomasolo di Giacomo de Homodeo Bazo, notaio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 540x332
Segnatura antica: M 377
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 459
460. Vendicio ad proprium.
1318 settembre 14, Tirano, a Santa Perpetua
Giacomo Capitanei di Stazzona fu Anselmo detto Zucha, che sta a Bianzone, vende a frate Abbondio, agente a nome delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua, alcuni appezzamenti in Tirano "in Campanea prope Guallare" alla "Colturella" sopra il ponticello, a "Ronzium", a "La Platolam" e "in Castenedo" al prezzo di 25 lire di imperiali.
(ST) Petrolo del Castello fu Marco del Castello di Menaggio che sta a Bianzone, notaio rogato e scrivente.
(ST) Pagano notaio de [Quadrio], sottoscrivente.
Atto singolo membr., mm 305x520
Segnatura antica: M 376
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 460
461. Locatio.
1319 aprile 21, Tirano, portico della casa di Giacomo de Homodeo Bazo
Castelolo e Zanolo detto Saraxinus fratelli, fu Giacomo detto Ferarius Orlapani, investono a locazione per la durata di 10 anni frate Oprando de Fina, del capitolo delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano a nome delle quali agisce, di ogni loro possedimento in Tirano in località Cavaione, per l'annuo canone di 13 soldi di imperiali ed un capretto (per il primo anno un agnello).
(ST) Fomasolo Bazi di Giacomo de Homodeo Bazo(1).
Atto singolo membr., mm 278x348
Segnatura antica: AMT 339/13 b
Note: 1. Tra i testi figura Giuseppe da Verano, arciprete di Villa di Tirano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 461
462. Locatio.
1319 aprile 21, Tirano, portico della casa di Giacomo de Homodeo Bazo
Castelolo e Zanolo detto Saraxinus fratelli fu Giacomo detto Ferarius Orlapanus di Tirano investono a locazione per la durata di 10 anni Oprando de Fina, frate delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua a nome delle quali agisce, di ogni loro possedimento in Tirano in località Cavaione, per l'annuo canone di 13 soldi di imperiali ed un agnello (per gli anni successivi al primo un capretto).
(ST) Fomasolo Bazus di Giacomo de Homodeo Bazo(1).
Atto singolo membr., mm 254x356
Segnatura antica: AMT 339/13 a
Note: 1. Figura fra i testi l'arciprete di Villa di Tirano, Giuseppe di Verano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 462
463. Confessio.
1319 maggio 12, Lovero, presso la casa di Franzolo Guardinsacchi
Frate Oprando de Fina, a nome del capitolo di San Romerio e Santa Perpetua, dichiara di aver ricevuto da Artuico Venosta, che abita a Lovero, 15 soldi di imperiali per il fitto di un anno sull'alpe di Tegialle ("Tezalle"), che lo stesso Artuico teneva a locazione dai frati.
(ST) Fomasolo di Giacomo de Homodeo Bazo.
Atto singolo membr., mm 145x307
Segnatura antica: M 379
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 463
464. Testamentum(1).
[1320 aprile 21], Tirano, "in curte habitationis" dei confratelli
Pontasco fu Mar[tino] Manegoldi di Ponte dispone per testamento di tutte le sue sostanze assegnandole alle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, con l'impegno a mantenere presso il convento il proprio figlio Pietro per il periodo di 12 anni.
Dà per questo 10 lire di imperiali in danaro.
(ST) Giovanni fu Fomasio Bazi di Tirano estrae dalle imbreviature del defunto padre.
Atto singolo membr., mm 157x325
Segnatura antica: AMT 430/37
Note: 1. Datazione erronea: non corrispondono né giorno della settimana né indizione.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 464
465. Confessio.
1320 dicembre 21, Zogno (BG), in casa di Bonfado de Panizolo di Zogno
Domenico fu Giovanni Bonegiani de Saboldi di Corambrembo dichiara di aver ricevuto da [Togno] di Giovanni olim Bonadeo di Zogno due vacche primipare buone e belle, rosse e pregne stimate 8 lire e 18 soldi in affitto per due anni ed in seguito a volontà delle parti per l'annuo fitto, a mezzo agosto, di 26 libbre di formaggio salato e con carico di restituzione o di pagamento allo scadere del contratto.
(ST) Guarisco de Panizolo di Zogno.
Atto singolo membr., mm 170x225
Segnatura antica: M 380
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 465
466. Praeceptum.
1321 maggio 29, Como
Francesco de Capris, giudice del palazzo di Como, intima al comune ed uomini di Tirano tanto nobili che vicini che, sotto pena di 500 lire di imperiali per il comune ed il podestà e di 200 lire per ogni singola persona, non compiano alcuna sopraffazione o violenza nei confronti dei frati di San Romerio e Santa Perpetua in relazione al possesso della metà delle alpi di Stavello e Tegiale, spettanti di diritto ai frati suddetti.
Eventuali opposizioni dovranno essere a lui presentate nel termine di [otto] giorni.
Segue relata di consegna del precetto all'incaricato del comune, Fomasolo Bazo.
(ST) Bertramino de Via, scriba del palazzo di Como.
Atto singolo membr., mm 327x103
Segnatura antica: M 381
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 466
467. Concessio.
1321 giugno 13, [Como]
Alla presenza di Leone Lambertenghi, vescovo di Como, i frati Bertromeo di Ponte e Pietro di Teglio, a nome del capitolo di San Romerio e Santa Perpetua, concedono al comune ed uomini di Coseto il diritto di condurre le loro bestie ad alpeggiare sull'alpe di Stavello in territorio di Tirano, di proprietà delle chiese. Concedono inoltre a Romerio dell'Acqua e a Simone Maliacaballo di tenere sull'alpe le bestie che già sono presenti. Dovrà essere lasciato, a disposizione dei detti frati, tutto il letame prodotto dalle stesse bestie. Il tutto senza lesione dei rispettivi diritti e con l'impegno di presentarsi entro la metà del successivo novembre innanzi al vescovo, tramite rappresentanti delle parti, per la definizione dei reciproci rapporti.
(ST) Giovanni Cossia su ordine del vescovo e con il consenso delle parti stende l'atto.
Atto singolo cart., mm 270x225
Segnatura antica: M 382
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 467
468. Confessio(1).
1322 ottobre 12, Tirano, davanti alla casa di Giovanni Clericate Bazi
Corradino fu Giacomo de Folia di Tovo dichiara di aver ricevuto da Giuseppe arciprete di Villa, per conto delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, 20 soldi di imperiali quale fitto dell'anno decorso per l'alpe di Guinzana in territorio di Grosotto, che i frati tenevano a locazione.
(ST) Benvenuto Zazonus, notaio di Bormio.
Atto singolo membr., mm 162x171
Segnatura antica: M 383
Note: 1. Non corrispondono né il giorno né l'indizione. Trattasi forse dell'anno 1323.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 468
469. Confessio.
1322 dicembre 5, [ Villa di Tirano]
Romerio dell'Acqua, castaldo del vescovo di Como in pieve di Villa, dichiara di aver ricevuto dai frati di San Romerio 15 soldi di imperiali per l'affitto di un anno sulle terre tenute dai frati stessi e di proprietà della chiesa episcopale di Como.
(ST) Giacomo Pistonus, notaio.
Atto singolo membr., mm 70x147
Segnatura antica: M 384
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 469
470. Confessio.
1322 dicembre 26, Lovero, casa di Franzolo Guardinsacchi
I frati Oprando de Fina e Tirano, agenti in nome del capitolo di San Remigio e Santa Perpetua, dichiarano di aver ricevuto da Artuico Venosta di Lovero 25 soldi di imperiali per il fitto dell'anno decorso sull'alpe di Stavello in territorio di Tirano.
(ST) Giovanni fu Fomas[olo] Bazo estrae copia dalle imbreviature del padre.
Atto singolo membr., mm 206x256
Segnatura antica: M 385
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 470
471. [Investitura](1).
[1324], [La Plaza]
I fratelli Bertramo e [Pellegrino] fu Vitale... [investono] Domenico... di ... una tettoia in legno e dichiarano di aver ricevuto quanto loro spettava.
(ST) Maestro Recuperato [Sanini] de La Plaza.
Atto singolo membr., mm 393x223
Segnatura antica: AMT SS
Note: 1. E' stato impossibile ricostruire l'esatto contenuto e persino la natura dell'atto per le gravi lacerazioni, mutilazioni e macchie.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 471
472. Petitio.
1324 settembre 16, [Villa di Tirano]
Il capitolo dei frati di San Remigio e Santa Perpetua chiede al comune ed uomini di Villa dodici carri di fieno quale corrispettivo per il permesso di pascolo sull'alpe Frantalone a Campazolo nella stagione decorsa. Richiede inoltre 40 soldi di imperiali a restituzione di un mutuo fatto allo stesso comune per pagare i dazi del comune di Como, mutuo a garanzia del quale il comune aveva impegnato le accole fino alla completa estinzione.
Senza sottoscrizione.
Atto singolo membr., mm 206x114
Segnatura antica: M 387
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 472
473. Vendicio ad proprium.
1324 ottobre 15, Sondrio, al castelletto sopra il ponte
Bonadeo detto Malvecio fu Alberto Ligaboni di Albosaggia vende a Pietro de [Serena], agente in nome del capitolo di San Romerio e Santa Perpetua, una selva in Sondrio oltre l'Adda in Pendegia al prezzo di 6 lire di imperiali.
(ST) Nicola de V[e]ddano (Vedano?), notaio di Como, fu Bayardo.
Atto singolo membr., mm 453x308
Segnatura antica: M 386
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 473
474. Livellum(1).
1325 aprile 8, Tirano, presso la casa di Vitale Bazi
Castello, Giovanni detto Saraxino e Giacomolo fratelli fu Giacomo Orlapani detto [Ferarius] investono a livello i frati Raynerio, Oprando e Pietro delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua di Tirano di ogni loro possedimento prativo in territorio di Tirano in località Cavaione per l'annuo canone, per 29 anni e quindi in perpetuo, di un agnello grasso e di 14 soldi di imperiali, in denaro e non in note di credito di alcun comune.
(ST) Spagnolo Capitanei fu Giovanni di Ardenno che sta a Tirano.
Atto singolo membr., mm 501x500
Segnatura antica: AMT 339/15
Note: 1. Non corrisponde il giorno della settimana nella datazione.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 474
475. Finis et confessio.
1325 maggio 26, Poschiavo, in piazza
Antonio di Compagnono fu Compagnoni de Albrico di Poschiavo libera da ogni obbligo nei suoi confronti Giovanni de Brugio fu Menego di Poschiavo relativamente a quattro capre da latte, che lo stesso Giovanni teneva a fitto in unione col fratello Benvenuto, e di due vacche nere e quattro capre da latte che gli erano invece state affittate da Giacomino de Mangera di Tirano.
Lo stesso Antonio dichiara di ricevere in restituzione gli animali, i nati spettantigli ed i fitti relativi.
(ST) Marchiolo de Casate di Arnoldo.
Atto singolo membr., mm 310x312
Segnatura antica: M 391
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 475
476. Confessio.
1325 novembre 9, Tirano
I procuratori ed accoladri del comune dei vicini di Tirano dichiarano di aver ricevuto da frate Raynerio fu Vivencio del Pozzo di Ponte, confratello della chiesa di Santa Perpetua, 5 soldi di imperiali per il fitto di un anno sulle terre tenute ad accola sul monte di Tirano.
Un appezzamento si trova a Sassura o al Saiento, un altro a Stalla.
Il versante agisce quale procuratore del nipote Bellavidde(1).
(ST) Maffeo de Cardano fu Giovanni di Como, scrivente.
(ST) Petrolo fu Giacomo Bazi di Tirano, notaio rogato.
Atto singolo membr., mm 542x182
Segnatura antica: M 392
Note: 1. Sono riportati i nominativi dei procuratori ed accoladri.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 476
477. Memoria.
1325 dicembre 17, [Tirano]
Nota delle terre [acquistate dai frati di San Remigio e Santa Perpetua] da quelli di Ponte (i Quadrio?) con atto a rogito Petrolo Canzaga di Como.
Si tratta di terreni a Tirano, in Val Serasca e a Frondulum o Frontendulum.
Atto singolo cart., mm 322x230
Segnatura antica: M 393
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 477
478. Praeceptum.
1326 aprile 4, Como
Vivantio de Abbatibus, giudice delle cause del palazzo di Como, intima tramite messo al comune ed uomini di Villa di Tirano, tanto nobili che vicini, che non facciano, sotto pena di 200 lire di imperiali, alcuna violenza ai frati e sorelle del capitolo di San Romerio e Santa Perpetua per quanto riguarda l'alpe di Frantalone, che spetta al capitolo stesso.
Eventuali opposizioni dovranno essere presentate al giudicante entro 10 giorni.
(ST) [Princivalus] de Ronago, scriba del palazzo di Como.
Atto singolo membr., mm 208x177
Segnatura antica: M 394
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 478
479. Locacio.
1326 giugno 29, Teglio
I frati Oprando e Rainerio della chiesa di San Romerio, a nome della stessa, investono a locazione fino al primo settembre venturo Lafranco de [Lacossa] di Teglio e Salvatore Ferrario, anche a nome dei loro soci, dell'alpe di Tegialle ("Tezalco") Superiore a Tirano, per il canone di 5 soldi di imperiali.
(ST) Stefano fu Raimondo di Adro di Brescia abitante a Teglio.
Atto singolo membr., mm 214x321
Segnatura antica: M 395
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 479
480. Vendicio ad proprium.
1326 settembre 13, Tirano, a Santa Perpetua
Benvenuto detto Zanzela fu Pietro detto Zanzia de Bazonibus di Tirano vende ai frati Bartolomeo di Ponte e Guglielmo di Teglio, agenti a nome del capitolo di San Remigio, un sedime di case con corte, aia, orto a Sernio a Vico di sotto, un campo a Tirano in Ravina ed in generale ogni suo bene, mobile e immobile. Ciò a beneficio delle chiese e del convento, presso il quale si trasferisce.
(ST) Marchiolo fu Arnaldo de Casate, notaio di Poschiavo.
Atto singolo membr., mm 506x280
Segnatura antica: M 396
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 480
481. Locacio.
1326 novembre 18, Tirano, davanti alle caneve dei fratelli Martino e Pietro de Bazonibus
Pietro fu Princivale de Quadrio di Ponte investe a locazione i frati Oprando di Ponte e Pietro di Teglio, in nome del capitolo di San Remigio e Santa Perpetua, di un prato a Viano, uno in Valserasca e quattro a Frondolum, tutti in territorio di Tirano, per la durata di nove anni, al canone annuo di 28 soldi di imperiali.
(ST) Comolo Bazus fu Petrolo, notaio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 360x376
Segnatura antica: M 397
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 481
482. Cessio ad proprium.
1326 dicembre 13, Tirano, a Santa Perpetua
Armanno fu Giovanni Ferrari de Laso (?), abitante ai mulini di Santa Perpetua, cede e vende ogni suo bene e diritto ai frati Bertromeo di Ponte e Guglielmo di Teglio, in nome del capitolo di San Remigio e Pastore e di Santa Perpetua, contro il diritto di alloggiare e di essere alimentato e vestito presso le case del convento.
(ST) Marchiolo de Casate di Arnoldo, notaio di Poschiavo.
Atto singolo membr., mm 346x340
Segnatura antica: M 398
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 482
483. Locacio.
1326 dicembre 13, Tirano, case di Santa Perpetua
Il capitolo di San Remigio e Santa Perpetua, convocato dall'arciprete di Villa Giuseppe da Verano, con l'intervento di 5 frati investe a locazione per 25 anni ed in seguito a volontà delle parti Giacomino detto [Lo]rino fu Pietro detto Batelana di Villa di un appezzamento prativo, boschivo e gerivo (sassoso) a Villa di Tirano al prato del Rovolo, per il canone annuo di quattro carri di letame, buono e cotto.
(ST) Marchiolo de Casate di Arnoldo.
Atto singolo membr., mm 295x290
Segnatura antica: M 399
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 483
484. Vendicio et cessio ad proprium.
1326 dicembre 13, Tirano, Santa Perpetua, "in lobia"
Giacometto fu [Ughetto] Melliaroli di Malenco (Sondrio), che sta a Santa Perpetua, cede e vende ogni sua proprietà e diritto ai frati Bertromeo di Ponte e Guglielmo di Teglio, in nome del capitolo di San Remigio e Pastore e di Santa Perpetua, con l'impegno ad accoglierlo nel convento, sfamarlo e vestirlo in vita.
L'atto è steso su ordine dell'arciprete di Villa, Giuseppe [de Verano].
(ST) Marchiolo de Casate, notaio, di Arnoldo.
Atto singolo membr., mm 326x350
Segnatura antica: M 400
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 484
485. Remissio et venditio. Licentia. Denunciatio(1).
1326 dicembre 22 - 1326 dicembre 23, Teglio, piazzale antistante la chiesa di Sant'Eufemia; Teglio
Ymeldina fu Bonaventura ... di Edolo (Valcamonica, BS), col consenso della madre e tutrice Bona rimette e vende a Rayna Lazaroni fu Olderico di Teglio, anche a nome di Prandino e Sicherio Lazaroni, rispettivamente fratello e zio del detto Rayna, tutti i miglioramenti (costruzione di edifici) apportati a beni siti in Edolo, investiti dagli acquirenti ad antecessori della detta Ymeldina per l'annuo fitto di 7 soldi e 12 denari imperiali ed un pollo, per il prezzo di 10 lire di imperiali, in parte destinato al mantenimento della venditrice ed in parte a saldo di debiti del padre della stessa.
In data 1326 dicembre 22 Luciano de Lucino, podestà di Teglio per conto dell'arcivescovo di Milano, autorizza la vendita.
Il contenuto del terzo atto (denuncia) non è ricostruibile.
(ST) (per i due atti) Frugerio fu Guidone di Lecco, notaio di [Tresivio] abitante a Teglio.
Tre atti su unico supporto membr., mm 655x505
Segnatura antica: AMT - SS
Note: 1. Documento gravemente mutilo; è stato possibile solo in parte ricostruire il contenuto degli atti. La misurazione è della porzione residua. La pergamena serviva da copertina del "Libro dei miracoli", la cui compilazione risale ai secc. XVI e successivi.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 485
486. Confessio.
1327 febbraio 15, Tirano, piazza di San Martino
I fratelli Giacomolo ed Antonio fu Lafranco Orlapanis di Tirano dichiarano di aver ricevuto da frate Oprando fu Giovanni di Ponte, a nome delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua, [24] soldi di imperiali per il fitto di due anni sui prati di Cavaione, che i frati tenevano dai detti fratelli.
(ST) Stefano di Menaggio di Giovanni, abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 292x212
Segnatura antica: M 401
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 486
487. Procura.
1328 agosto 21, Tirano, case di Santa Perpetua
Il capitolo di San Remigio e Santa Perpetua, convocato dal rettore e prelato Romerio Meregallo, con l'intervento di 8 frati costituisce suo procuratore, con ogni facoltà di azione e difesa innanzi ad ogni giudice civile ed ecclesiastico, frate Oprando di Ponte detto Cavuregus.
(ST) Marchiolo de Casate di Arnoldo, notaio di Poschiavo.
Atto singolo membr., mm 310x227
Segnatura antica: M 402
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 487
488. Controversia.
1329 settembre 2, [Como]
Paxio de [Marigo] vicario di Franchino Rusca, capitano e signore generale del comune di Como, su istanza del comune di Tirano e del capitolo di San Romerio e di Santa Perpetua aveva citato innanzi a sé Gaudenzio Lazaroni di Teglio ed il comune ed uomini di Villa per produrre carte e diritti circa la proprietà di una presa e pezza di terra a Tirano in Rasura. Il suddetto Gaudenzio, presentatosi, aveva affermato che i beni erano di sua spettanza in quanto vendutigli da Delaido di Montagna, che sta a Villa; i frati erano invece comparsi con atto di investitura ad accola dei beni stessi da parte del comune di Tirano. Il giudice stabilisce che la proprietà dei beni spetta al comune di Tirano ed il godimento ai frati.
(ST) Maffeo de Cardano fu Giovanni di Vico scrive per ordine del giudice.
Atto singolo membr., mm 348x335
Segnatura antica: M 403
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 488
489. Confessio.
1329 dicembre 11, Poschiavo, corte di Landolfo de Castello
Frate Pietrino de G[y]boe di Teglio, caneparo delle chiese di San Remigio e Pastore, dichiara di aver ricevuto da Franca, vedova di Pietro de [Vasela] Zillinoni di Poschiavo, 3 soldi di imperiali per il fitto di due anni su un appezzamento di terreno a campo sito in Poschiavo in Coltura alla Volta.
(ST) Marchiolo de Casate, notaio di Poschiavo.
Atto singolo membr., mm 187x211
Segnatura antica: M 404
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 489
490. Donacio.
1330 gennaio 2, Brusio, chiesa dei santi Remigio e Pastore
Giacometto fu Pietro Aletti di Tirano, confratello della chiesa dei beati Remigio e Pastore, dona a frate Pietrino de Gibois, di Teglio, canepario di San Romerio(1), tutti i suoi beni in Tirano, consistenti in:
- la terza parte di una vigna a Rovoledo;
- la terza parte di quattro selve, una a Bedollo, una ai piedi del monte, una al Piazzo Galetto ed una a Cogozzo;
- la metà di un campo a Spineda.
Il donatario assicura ogni assistenza al donante.
(ST) Marchiolo de Casate fu Arnoldo, notaio di Poschiavo.
Atto singolo membr., mm 600x367
Segnatura antica: M 405
Note: 1. La stessa chiesa è definita in 3 modi diversi nello stesso atto.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 490
491. Donacio.
[1330] gennaio 2, Brusio, chiesa di San Remigio
Giovanni di Grosotto fu Federico Guarda di Engadina, Martino di Sondalo fu Delaido Battaglia, Alberto fu Giordano de Portis di Brusio, Lafranco fu Bonfado di Airoldo di Poschiavo e Giovanni fu Menico de Brugio di Poschiavo, tutti confratelli della chiesa dei beati Remigio e Pastore, donano alla stessa tramite il caneparo Pietrino de Giboe di Teglio tutti i loro beni, tanto immobili che mobili, con ogni diritto connesso.
(ST) Marchiolo de Casate fu Arnoldo, notaio di Poschiavo.
Atto singolo membr., mm 455x350
Segnatura antica: M 406
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 491
492. Confessio.
1330 gennaio 2, Brusio, chiesa di San Remigio
Frate Pietrino de Giboe, canevario della chiesa di San Remigio e Pastore, dichiara di aver ricevuto da [Bono] fu Raimondo de Pixilla di Poschiavo 35 soldi di imperiali per il fitto delle terre che lo stesso teneva a locazione dal capitolo di San Remigio a Poschiavo in Coltura.
(ST) Marchiolo de Casate, notaio di Poschiavo.
Atto singolo membr., mm 271x195
Segnatura antica: M 407
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 492
493. Donatio.
1330 gennaio 2, Tirano, chiesa di San Remigio
Lorenzo fu Andrea de Foxinacio di Bormio, che abita a Brusio, dona tutti i suoi possedimenti a Brusio, località Stavello, nonché tutti i suoi beni presenti e futuri alle chiese di San Remigio e Pastore di Tirano, della quale è quale confratello, consegnandoli nelle mani del caneparo Pietrino de Gibois di Teglio.
Presenza, tra i testi, dell'arciprete di Villa di Tirano Giuseppe da Verano.
(ST) Marchiolo fu Arnoldo de Casate di Poschiavo.
Atto singolo membr., mm 427x245
Segnatura antica: AMT 438/2
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 493
494. Confirmatio privilegiorum.
1332 settembre 30, Castello Grumello di Montagna
Benedetto de Asinago, vescovo di Como, conferma i privilegi concessi dai suoi predecessori Leone, Guglielmo, Raimondo ed Ardizzone ai frati di San Remigio e Santa Perpetua relativi all'esenzione dalle decime sui novali. I frati non sono al riguardo tenuti ad alcuna prestazione nei confronti della pieve di Villa(1).
(ST) [Abondiolo] (Aliolus) fu Bonfante de Asenago, notaio e scriba del vescovo.
Atto singolo membr., mm 634x475
Segnatura antica: M 408
Note: 1. Sono integralmente riportati nell'atto i precedenti privilegi.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 494
495. Investitura ad accolam.
1333 febbraio 7, Tirano, davanti alla caneva di Minaccio fu Lafranco Orlapani
I vicini di Tirano riuniti nel consiglio convocato dal decano Zanolo detto [Suaxino] Orlapani investono ad accola, per la durata di 29 anni ed in seguito in perpetuo, Salvatore Baddi di un appezzamento a prato in Tirano in Enzelera (Gilera?), di un altro alla Bevorca presso il fiume Poschiavino e di un terzo in Elda, per il canone annuo di 24 denari imperiali.
(ST) Giovanni fu Fomaso Bazi, notaio.
Atto singolo membr., mm 502x251
Segnatura antica: M 409
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 495
496. Vendicio ad proprium.
1334 febbraio 7, Sondalo
Mattiolo Billinus di Sondalo, col consenso del padre Corrado, vende a Filippo Stoppa fu Filippo, di Sondalo, un appezzamento a prato in Sondalo in Pradalba, per il prezzo di 43 lire di imperiali.
(ST) Francesco, notaio di Sondalo, di Vitale Diviziani.
Atto singolo membr., mm 270x315
Segnatura antica: M 410
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 496
497. Locacio. Cura.
1335 gennaio 17, Como
Graciolo ed Albertino fratelli fu Zan[do] de Lucino investono a locazione i frati Raynero di Ponte e Pietro di Teglio, a nome del capitolo di San Romerio e Santa Perpetua, di vari appezzamenti di terreno con "mansione" in Viano, Valserasca e Frondulum per 20 anni prorogabili al canone annuo di 28 soldi di imperiali.
(ST) Petrolo de Canzaga di Guidone di Como.
Innanzi a Matteo Grasso, console cumano di giustizia al segno del leone, i fratelli Graciolo e Albertino fu Zan[do] de Lucino, maggiori di 14 e minori di 25 anni, chiedono un curatore che autorizzi l'investitura di cui sopra nella persona dello zio paterno [Gnioro] fu Guifredo de Lucino.
(ST) Petrolo de Canzaga, scriba del console di giustizia, rogato.
(ST) Ricardolo de Vayroni fu Giovanni di Como, scrivente.
Due atti singoli su unico supporto membr., mm 830x342
Segnatura antica: M 388
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 497
498. Locacio.
1335 gennaio 20, Ponte in Valtellina, castello oltre l'Adda(1)
Frate Pietro de Giboynis di Teglio, caneparo del monastero di San Remigio e Santa Perpetua, col consenso del capitolo e in nome dello stesso investe a locazione per 25 anni, e più oltre col consenso delle parti, Beto Butta di Ponte fu Vitale, anche per conto del fratello Giovanni, di un sedime con una "caneva" lastricata e con uno "stabbio" con "mansione" soprastante e con cucina da fuoco, orto, viti, noci ed alberi da frutta in territorio di Ponte al Pozzo, di un bosco in territorio di Ponte in Faedo oltre l'Adda e di un campo sempre a Ponte in Campagna per l'annuo canone di 18 soldi di imperiali.
(ST) Frugerio di Lecco, notaio di Tresivio, fu Guidone di Lecco.
Atto singolo membr., mm 277x416
Segnatura antica: M 389
Note: 1. Con tutta probabilità si tratta del castello di Sazzo.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 498
499. Locacio.
1335 gennaio 20, Ponte in Valtellina, castello oltre l'Adda
Frate Pietro de Giboynis di Teglio, caneparo del monastero di San Remigio e Santa Perpetua, col consenso del capitolo e in nome dello stesso investe a locazione per 25 anni, e più oltre col consenso delle parti, Beto Butta di Ponte fu Vitale, anche per conto del fratello Giovanni, di un sedime con una "caneva" lastricata e con uno "stabbio" con "mansione" soprastante e con cucina da fuoco, orto, viti, noci ed alberi da frutta in territorio di Ponte al Pozzo, di un bosco in territorio di Ponte in Faedo oltre l'Adda e di un campo sempre a Ponte in Campagna per l'annuo canone di 18 soldi di imperiali.
(ST) Frugerio di Lecco, notaio di Tresivio, fu Guidone di Lecco.
Atto singolo membr., mm 307x414
Segnatura antica: M 390
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 499
500. Locacio.
1335 maggio 19, Tirano, al mulino dei frati
Frate Guglielmo di Teglio, con il consenso dei confratelli Pietro di Teglio, Romerio di Brusio, Pietro de [Serena] (Sernio?), Tobia di Poschiavo e Lafranchino di Poschiavo, tutti del capitolo delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, investe a locazione per la durata di otto anni Lorenzo fu Meneghino di Teglio di un appezzamento a Teglio a Luxiolum, di un campo con quattro castagni a Campo Baronzono, dei quattro castagni stessi, di un campo a Fontana Grimaldi, di un campo al Dosso del Monte con metà di una casa e "mansione", di un sedime con casa, forno, basiccio e pertinenze a Ligone di sotto e di ogni altra proprietà in Teglio per l'annuo canone di una soma di grani, a metà segale e frumento.
(ST) Lorenzo, notaio sottoscrivente.
(ST) Benvenuto Zazoni fu Giacomo, notaio di Bormio, rogato scrive.
Atto singolo membr., mm 415x296
Segnatura antica: M 412
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 500
501. Locacio.
1336 maggio 11, Tirano, al mulino dei frati
Frate Tobia caneparo al mulino in piano, frate Lafranchino di Poschiavo suo procuratore, frate Tirano e frate Meto di Tirano, caneparo di Santa Perpetua, per conto del capitolo di San Remigio e Santa Perpetua, investono a locazione per 8 anni Romerio detto Gotto di Cresalva del monte di Stazzona e Pasolino dell'Acqua, canonico di San Lorenzo di Villa e procuratore di Minoto e Meneghino fratelli fu Pietro detto Gini di Cresalva, di una pezza prativa sul monte di Villa al Prato del Monaco, per l'annuo fitto di 43 soldi di imperiali.
(ST) Benvenuto Zazoni fu Giacomo, notaio di Bormio.
Atto singolo membr., mm 272x330
Segnatura antica: M 413
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 501
502. Locacio.
1336 maggio 20, Tirano, al mulino dei frati
Frate Guglielmo procuratore in monte a San Remigio, frate Tobia di Poschiavo, caneparo in piano al mulino, frate Lorenzo di Bormio, procuratore, frate Tirano di Tirano e Lafranchino di Poschiavo, in nome del capitolo di San Remigio e Santa Perpetua, investono a locazione per la durata di 9 anni Pietro detto Picino di Zanino detto Tegnoselli de [Cozuis] di Sondrio di una selva con castagni in Sondrio in Pendegia alla Volta, per l'annuo canone di 18 quartari e mezzo di castagne peste.
(ST) Benvenuto Zazoni fu Giacomo, notaio di Bormio.
Atto singolo membr., mm 342x247
Segnatura antica: M 414
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 502
503. Permutatio.
1337 maggio 7, Tirano, casa del notaio
Frate Tobia di Poschiavo, caneparo in monte, frate Pietrino di Teglio, caneparo a Santa Perpetua e frate Lafranco caneparo al mulino, in nome del capitolo di San Remigio e Santa Perpetua, permutano con Egidiolo fu Giacomo Bazi, agente anche in rappresentanza dei fratelli, una pezza campiva a Tirano in Rovina con un campo a Tirano in Paradiso.
(ST) Benvenuto Zazoni, notaio di Bormio, fu Giacomo.
Atto singolo membr., mm 458x258
Segnatura antica: M 415
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 503
504. Obligatio. Condempnacio.
1338 febbraio 9, Poschiavo
Pietro fu Lafranco [Zoanni] di Poschiavo promette a Gaudenzio fu Federico di Poschiavo che darà entro il prossimo giorno [delle cause] la somma di 66 lire di imperiali, a restituzione di un mutuo dallo stesso ricevuto.
(ST) Benvenuto Zazoni, notaio di Bormio.
Lanzellotto Passellana de [Glurno] (Glorenza), podestà del comune di Poschiavo, in nome dei signori avvocati di Matsch (i Venosta) condanna, in concordia delle parti, Pietro fu Lorenzo [Zoanni] di Poschiavo a pagare, entro il prossimo giorno [delle cause] 66 lire di imperiali a Gaudenzio fu Federico di Poschiavo, a restituzione di un mutuo ricevuto.
(ST) Benvenuto Zazoni, notaio di Bormio.
Due atti singoli su unico supporto membr., mm 316x220
Segnatura antica: M 416
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 504
505. Confessio.
1338 marzo 8, Tirano, corte di Zanolo Malliaca
Romerio Nicolini e Zanino Sondalino, procuratori del comune di Tirano per conto del quale agiscono, dichiarano di aver ricevuto dai frati del capitolo di San Remigio 4 soldi e 9 denari imperiali quale canone per l'affitto di un anno delle prese di Raygosa, Rasura e Vendaqua.
(ST) Benvenuto Zazoni di Bormio, scriba del comune di Tirano.
Atto singolo membr., mm 102x237
Segnatura antica: M 417
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 505
506. Vendicio ad proprium.
1339 marzo 13, Tirano, al mulino dei frati
Antonio fu Giacomo Capitanei di Bianzone vende ai frati di San Remigio, rappresentati dal caneparo e dai procuratori, un appezzamento campivo, zerbivo e silvato, con varie piante, sito in territorio di Tirano a Paradiso per il prezzo, pagato, di 18 lire di imperiali.
(ST) Guglielmo Clericate Bazi di Tirano, pro-notario sottoscrivente.
(ST) Benvenuto Zazoni di Bormio fu Giacomo olim Benvenuto.
Atto singolo membr., mm 375x391
Segnatura antica: M 418
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 506
507. Permutacio.
1340 febbraio 26, Tirano, al [garenum] della torre della piazza
I frati Pietrino, caneparo al mulino, Giacometto de Allettis, caneparo a Santa Perpetua, ed altri, in nome del capitolo di San Remigio e Santa Perpetua, permutano con Tirano fu Bustacco Baddi di Tirano, agente anche per il fratello Minolo, due vigne limitrofe in località Paradiso a Tirano.
(ST) Giacomino Zazoni, notaio di Bormio e dottore delle scuole di Tirano, trae dalle imbreviature del defunto padre Benvenuto, su autorizzazione dei consoli di giustizia di Como e con conferma del consiglio generale del comune di Como.
(ST) Guglielmino Bazo fu Giovanni Clericate Bazi trae copia da un atto del maestro Benvenuto Zazoni, notaio di Bormio.
Atto singolo membr., mm 430x323
Segnatura antica: M 419
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 507
508. Permutacio.
1340 giugno 5, [Tirano]
Frate Pietrino de Giboinis di Teglio, a nome del capitolo delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua, permuta con Antonio fu Giacomo Capitanei di Bianzone un appezzamento scoperto con castagni a [campo Delono] con un prato con 3 castagni, di proprietà dello stesso Antonio, situato in cima a Coloniola, sempre a Tirano, con un conguaglio di 4 lire di imperiali.
(ST) Pietro del Castello di Menaggio fu Mar[tino] di Bianzone.
Atto singolo membr., mm 290x395
Segnatura antica: M 491
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 508
509. Vendicio ad proprium.
1340 agosto 20, Stazzona, corte della casa del venditore
Francius fu Castellano Capitanei di Stazzona vende ai frati Pietrino, Meto e Bonolo, agenti in nome del capitolo di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, un appezzamento a prato a Tirano in Corugnola al prezzo, pagato, di 3 lire di imperiali.
(ST) Benvenuto Zazoni, notaio di Bormio.
Atto singolo membr., mm 398x227
Segnatura antica: M 420
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 509
510. Vendicio ad proprium(1).
[1341] dicembre 31, Teglio, abitazione del notaio
Pietro fu Giacomo Menegoni di Ligone di sotto di Teglio vende, secondo l'uso della terra di Teglio, a Lorenzo Menegoni fu Lafranco di Ligone, stipulante a nome di Guglielmo Menegoni, confratello di San Romerio, un tempo abitante a Ligone, la metà indivisa di una "cassina" a Teglio al Dosso del Monte sopra la contrada di Ligone ed il fondo sulla quale la stessa costruzione si trova, al prezzo di 26 soldi di imperiali.
(ST) Paolo de Mascarpis di Teglio, fu Obizone.
Atto singolo membr., mm 294x198
Segnatura antica: M 504
Note: 1. Nell'atto è indicato l'anno 1342. Stile della natività.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 510
511. Cessio.
1342 settembre 27, Tirano, corte della casa dei frati
Frate Pietrino de Gibuinis di Teglio fu Giovanni Gibo[ini] cede tutti i suoi beni in Teglio, consistenti in un campo in Visa, un altro in Bondone ed un terzo in località non precisata, al capitolo delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, a titolo di fraternità e fedeltà alle chiese presso le quali il cedente è confratello(1).
(ST) Benvenuto Zazoni di Giacomo, notaio di Bormio.
Atto singolo membr., mm 467x330
Segnatura antica: M 421
Note: 1. E' indicata la misura della larghezza in passi dei terreni ceduti.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 511
512. Locacio.
1342 novembre 28, Tirano, a Santa Perpetua
Il capitolo di San Remigio e Santa Perpetua, presenti i frati Giacometto, caneparo a San Remigio in monte, Pietrino, caneparo a Santa Perpetua e Masino di Teglio, caneparo al mulino, investe a locazione per la durata di 9 anni Beto fu Gatapano Aliprandi di Teglio di vari terreni in Teglio per l'annuo canone di 14 sestari di cereali, a metà segale e miglio.
(ST) Giacomino del maestro Benvenuto Zazoni, abitante a Tirano, scrivente.
(ST) Benvenuto Zazoni, notaio di Bormio, rogato.
Atto singolo membr., mm 320x307
Segnatura antica: M422
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 512
513. Vendicio ad proprium.
1343 maggio 10, Montagna (in Valtellina), presso la chiesa di San Giorgio
Giacometto detto Metto fu Zanetto Ponge di Montagna vende ai frati Giacometto fu Pietrino de Aletti di Tirano, caneparo a San Remigio, e Bonolo detto Taparolo, confratello, agenti per il capitolo di San Remigio e Santa Perpetua, un appezzamento selvato a Sondrio a Padela al prezzo di 27 lire di imperiali.
(ST) Giacomino di Benvenuto Zazoni, notaio di Bormio, scrivente.
(ST) Benvenuto Zazoni fu Giacomo, notaio di Bormio, rogato.
Atto singolo membr., mm 257x427
Segnatura antica: M 423
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 513
514. Vendicio ad proprium.
1343 giugno 15, Tirano, casa di abitazione del notaio
Romerio de Bina di Brusio vende a Ginamo di Rovoledo di Brusio un campo in Brusio in Zavena al prezzo di 12 lire e 15 soldi di imperiali.
(ST) Giacomino Zazoni del maestro Benvenuto, notaio di Bormio.
Atto singolo membr., mm 377x320
Segnatura antica: M 424
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 514
515. Finis.
1343 settembre 13, Bormio, nella piazza
Giovanni fu Vegio del Castello di Menaggio libera Antonio fu Filippo Stoppa di Sondalo da ogni obbligo nei suoi confronti in relazione ai rapporti fra di loro intercorsi e per quanto lo stesso Giovanni possa pretendere, a seguito del versamento da parte del detto Antonio di 5 lire di imperiali a saldo.
(ST) Rodolfo, notaio di Sondalo, fu Adamino de Sondalini.
Atto singolo membr., mm 144x262
Segnatura antica: M 425
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 515
516. Vendicio cum accola(1).
1343 ottobre 20, Sondalo, taverna del comune, sopra la dispensa
Martino Magiolli figlio di Sondalo de Nogera e Meneghino fu Guglielmo detto Regazi Deplaza, sindaci e procuratori del comune e università di Sondalo, tanto dei nobili che dei vicini, vendono ad Antonio Stoppa due appezzamenti guastivi e "spinosi" a Sondalo all'Isolaccia, al prezzo di 4 lire di imperiali e con l'obbligo di corrispondere annualmente al comune, a titolo di accola, 9 denari imperiali.
(ST) Rodolfo di Sondalo fu Adamino, notaio e scriba del comune di Sondalo, rogato.
(ST) Giovanni de Cateroto fu Cressino, notaio di Bormio, scrivente.
Atto singolo membr., mm 217x470
Segnatura antica: M 426
Note: 1. Non corrisponde il giorno della settimana.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 516
517. Locacio(1).
1344 marzo 12, Tirano, chiesa di Santa Perpetua
Il capitolo di San Remigio e Pastore e di Santa Perpetua, convocato su ordine di frate Guadagno priore delle chiese, investe a locazione per la durata di 4 anni Rainaldo fu Riccobono de Lopia di Tirano e suo figlio Pietro di tre campi a Tirano in Cologna a Rovina, per l'annuo fitto di 10 sestari di grani a metà segale e miglio.
(ST) Giacomino del maestro Benvenuto Zazoni, notaio di Bormio, scrivente.
(ST) Benvenuto Zazoni fu Giacomo, notaio di Bormio, rogato.
Atto singolo, mm 343x223
Segnatura antica: M 427
Note: 1. Non corrisponde il giorno della settimana.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 517
518. Locacio(1).
1344 aprile 6, Poschiavo, case della concedente
Giovanna vedova di Gaudenzio Federici de Compagnono di Poschiavo, tutrice dei figli minori in nome dei quali agisce, investe a locazione per 10 anni, ed in seguito fin che ci sarà il consenso delle parti, i frati Guadagno di Nesso, priore e rettore, Giacometto de Aletis di Tirano, caneparo di San Remigio, Bonolo di Gasparo de Gaudencia, caneparo di Santa Perpetua, e Pinallo di Teglio, caneparo al mulino, in rappresentanza del capitolo di San Remigio e Santa Perpetua, di un appezzamento campivo e prativo a Brusio con sovrastanti fienile e "tezia", con versamento di 20 soldi di imperiali per il primo anno e per l'annuo canone di un montone.
(ST) Marchiolo de Casate fu Arnaldo, notaio di Poschiavo.
Atto singolo membr., mm 461x240
Segnatura antica: M 429
Note: 1. Non corrisponde il giorno della settimana.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 518
519. Cessio(1).
1344 aprile 11, Tirano, al mulino dei frati
Ginamo fu Giordano de Rovoledo di Teglio che sta a Brusio, volendo condurre la sua vita presso la casa dei frati, cede a titolo di vendita al capitolo di San Remigio e Santa Perpetua, rappresentato da frate Bonolo detto Caparolo, caneparo a Santa Perpetua, Pinallo, caneparo al mulino, e Pietrino di Teglio, procuratore dello stesso, su mandato del priore frate Guadagno, ogni suo bene in Brusio; in particolare un appezzamento boschivo e campivo con un soprastante sedime, gravato dell'onere annuo di 5 denari imperiali di accola al comune di Brusio ed un prato a Fontanina gravato dell'onere annuo di 1 denaro di accola, con gli animali e le attrezzature relative.
(ST) Guglielmo Bazo interviene e sottoscrive.
(ST) Benvenuto Zazoni fu Giacomo, notaio di Bormio, rogato fa scrivere.
(ST) Giacomino Zazoni di maestro Benvenuto scrive.
Atto singolo membr., mm 272x405
Segnatura antica: M 430
Note: 1. Non corrisponde il giorno della settimana.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 519
520. Locacio.
1344 maggio 30, Tirano, case di Santa Perpetua
Il capitolo delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, convocato dal priore frate Guadagno e con l'intervento di 14 frati, investe a locazione per 9 anni Lorenzo fu Lafranco Ayroldi de Purto di Brusio di un sedime di case con locali da fuoco, stalle, fienili e locali accessori a Brusio in contrada del Dosso, di un campo a Ronzo e di un prato in Fontanella per l'annuo canone di 21 soldi di imperiali.
(ST) Guglielmino Bazus, notaio di Tirano, sottoscrivente.
(ST) Giacomino di Benvenuto Zazoni, scrivente.
(ST) Benvenuto Zazonus fu Giacomo, notaio di Bormio, rogato.
Atto singolo membr., mm 531x210
Segnatura antica: M 428
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 520
521. Locacio.
1344 maggio 30, Tirano, sulla loggia di Santa Perpetua
Il capitolo di San Remigio e Santa Perpetua, convocato dal priore frate Guadagno e con l'intervento di 14 confratelli, investe a locazione per 9 anni ed in seguito a volontà delle parti Lorenzo fu Lafranco Ayroldi de Purto di Brusio di un sedime con casa da fuoco, metà di un forno, due fienili con accessori al Dosso, di un campo a Ronzo, di un prato a Fontanella, tutti in territorio di Brusio, per l'annuo canone di 21 soldi di imperiali.
(ST) Giacomino Zazoni di Benvenuto, scrivente.
(ST) Benvenuto Zazoni fu Giacomo, notaio, rogato fa scrivere.
Atto singolo membr., mm 310x390
Segnatura antica: M 431
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 521
522. Permutacio. Licentia.
1345 luglio 10, Tirano, nella corte di Zilliolo Bazi
Zilliolo (Zillio) e Marchisio (Chesio) fratelli fu Giacomo Bazi permutano con i frati di San Remigio e Santa Perpetua un sedime con edifici, aia, casa da fuoco sito in Tirano oltre il ponte in Gera con un sedime a Tirano in Cologna dove abita Aydante detto Gybono, di proprietà dei frati stessi. I frati accettano il cambio in quanto per loro vantaggioso.
(ST) Giacobino di Benvenuto Zazoni.
I frati di San Remigio e Santa Perpetua convengono con i fratelli Zilliolo e Marchisio Bazi, con l'approvazione di Artuico Venosta e Betolo Bazi, che sia lecito ai detti frati costruire una capanna di legno sull'aia del sedime acquistato, con legname da fornirsi dai fratelli Bazi, i quali si impegnano inoltre a costruire entro le calende di marzo sullo stesso sedime un'"hera" in legname ed un locale da fuoco in legname stagionato.
(ST) Giacomino fu maestro Benvenuto Zazoni, notaio autorizzato dai consoli maggiori di giustizia di Como e confermato dal consiglio generale del comune di Como ad estrarre copia dagli atti di Lorenzo de Fratello, già notaio e scriba del comune di Tirano, trae copia in data 1351 marzo 26.
Due atti su unico supporto membr., mm 540x530
Segnatura antica: M 432
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 522
523. Investitura ad accolam.
1346 novembre 22, Villa di Tirano, alla Bevorca di Stefano
La vicinanza del comune di Villa, convocata secondo l'usanza dai saltari a richiesta del decano Giovanni de Polo de Spineda, con l'intervento dei procuratori e di diversi vicini, investe ad accola per 9 anni ed in seguito in perpetuo, secondo l'uso della pieve di Villa e del comune di Como, il capitolo di San Remigio e Santa Perpetua, rappresentato da frate Ambrosio priore e dai canevari, di un appezzamento prativo e boschivo in territorio di Villa sul monte di Frantalone, per l'annuo canone di una mina di vino e di un sestaro di castagne peste.
(ST) Guglielmo Bazus fu Giovanni Clericate Bazi, notaio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 420x306
Segnatura antica: M 433
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 523
524. Vendicio ad proprium.
1347 febbraio 9, Tirano, casa di abitazione dei frati
Giacomolo detto Comolo fu Giacomo detto Ferrarii Orlapani di Tirano vende a frate Giacometto de Alletti, canepario al mulino, e a frate Bonolo, suo procuratore, agenti per conto del capitolo di San Remigio e Santa Perpetua, un appezzamento a campo in Tirano a Selva dei Poschiavini al prezzo di 4 lire e mezzo di imperiali.
(ST) Giacomino fu maestro Benvenuto Zazoni trae copia, laudato dai consoli maggiori di giustizia di Como e con l'approvazione del consiglio generale dello stesso comune, dalle imbreviature del defunto padre.
(ST) Guglielmino fu Giovanni Clericate Bazi, notaio scrivente.
Atto singolo membr., mm 490x317
Segnatura antica: M 434
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 524
525. Locacio ad accolam(1).
1347 aprile 2, Brusio
La vicinanza del comune di Brusio, riunita dal decano Teoldo de Besta, investe a locazione ad accola, in perpetuo secondo l'usanza della città di Como e della terra di Brusio, Menego fu Ayroldo de Purto di Brusio di vari terreni ed edifici in Brusio per l'annuo canone complessivo di 4 soldi e mezzo di imperiali, che si sostituiscono alle accole in precedenza dovute su alcuni dei beni investiti.
(ST) Guglielmino fu [Giovanni] Clericate Bazi di Tirano.
Atto singolo membr., mm 435x300
Segnatura antica: M 435
Note: 1. Non corrisponde il giorno della settimana.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 525
526. Procura.
1347 ottobre 7, Tirano
Il capitolo di San Remigio e Santa Perpetua, riunito al mulino in piano con la partecipazione di frate Pietrino, caneparo in monte, frate Pinallo, caneparo a Santa Perpetua, frate Bonolo, caneparo al mulino in piano, frate Romerio detto Tempallo di Tirano, frate Giacometto di Tirano e frate Bertramo di Grosio, nomina procuratori del convento e del capitolo i frati Pietrino e Giacometto, perché compaiano innanzi al vescovo di Como, Bonifacio, o al suo vicario per chiedere che non venga assegnato al convento altro priore all'infuori di frate Guadagno, che aveva sempre agito nell'interesse del capitolo.
(ST) Benvenuto Zazoni di Tirano fu Giacomo di Bormio.
Atto singolo membr.
Segnatura antica: M 436
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 526
527. Donacio.
1348 febbraio 9, Tirano, sulla loggia delle case di Santa Perpetua
Romerio fu Lorenzo Ramponi de l'Ada dona al capitolo di San Remigio e Santa Perpetua, congregato dal priore frate Guadagno dell'ordine di Sant'Antonio di Como, una casa in legno con soprastante fienile sita a Tirano oltre il ponte sull'Adda in Gera su un sedime di proprietà di Ziliolo e Marchesio fu Giacomo Bazi, 44 soldi di imperiali ed un appezzamento a prato sul monte di Stazzona in Zembro oltre la Palude, con l'impegno di accoglierlo presso il convento in vita, di sfamarlo, vestirlo e calzarlo.
(ST) Guglielmino fu Giovanni Clericate Bazi di Tirano, scrivente.
(ST) Giacomino fu Benvenuto Zazoni, notaio di Tirano, rogato.
Atto singolo membr., mm 472x291
Segnatura antica: M 438
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 527
528. Confessio.
1348 [marzo] 7, Tirano, al mulino dei frati
Giacomo detto Comanda fu Ugone [Capitanei] di Stazzona dichiara di aver ricevuto da frate Bonolo detto Caparolo, caneparo al mulino delle chiese, per conto del capitolo di San Romerio e Pastore e di Santa Perpetua, 8 some di grani a quarto e 1 soma di frumento quale fitto per i beni che i frati tenevano a livello dallo stesso Giacomo.
(ST) Giacomino del maestro Benvenuto Zazoni.
Atto singolo membr., mm 197x206
Segnatura antica: M 440
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 528
529. Finis.
1348 aprile 14, Como, nel Broletto nuovo
Masetto fu Maffeo de Salicibus di Como, anche a nome di Gabardo fu Comparto del Pozzo di Como che abita a Berbenno, libera da ogni obbligo i frati di San Romerio e Santa Perpetua in Valtellina, rappresentati dal notaio rogato, relativamente ad un obbligo contratto dai frati Antonio di Poschiavo, Salvatore Viola e Pietrino di Teglio per il pagamento di 65 lire di imperiali; dichiara di aver ricevuto a saldo 56 lire di imperiali.
(ST) Comolo Ruscha, notaio di Como, fu Giacomo detto Metto.
Atto singolo membr., mm 440x270
Segnatura antica: M 439
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 529
530. Testamentum et donatio.
1348 ottobre 28 - 1348 dicembre 11, Tirano, casa e corte di Comino Orlapani
Comino fu Lafranco olim Guglielmo Orlapani di Tirano dispone per testamento dei suoi beni assegnando ai poveri di Tirano, in perpetuo, una soma di segale panificata; lascia a sua nipote Florola fu Antonio Orlapani 100 lire di imperiali per dote ed un campo a Tirano in Campagna; 15 soldi di imperiali alla figlia di Bettino di Carona suo cognato per il suo matrimonio; assegna alle chiese di San Romerio e Santa Perpetua di Tirano la selva di Pomolina, alla chiesa di Santa Maria, pure di Tirano, vari terreni in località Cologna, Campore e Ronco Castagnedo, alla "schola" dei Disciplini di Tirano un condio di vino ed alle chiese di Santa Maria, San Giacomo e San Martino una libbra [...] ciascuna; lascia anche 6 soldi per la celebrazione di messe.
Costituisce poi la moglie massara ed usufruttuaria dei beni ereditari, con l'aiuto di Giacomino detto Minacio Orlapani, Ziliolo Bazi, Pietro Bazi, Salino Orlapani e Romerio Orlapani, assegnandole altresì 25 lire di imperiali oltre alla dote, agli arredi di casa ed agli abiti; nomina infine il figlio Antonio erede universale.
Segue atto di donazione da parte dello steso Comino, alle chiese di San Romerio e Santa Perpetua, di due castagneti ("selve") a Desertina, sopra il ponte di Pomolina, ed a Rovilana.
(ST) Benvenuto Zazoni fu Giacomo di Bormio abitante a Tirano, rogato.
(ST) Giacomino di Benvenuto Zazoni di Tirano, scrivente.
Due atti singoli su unico supporto membr., mm 645x488
Segnatura antica: AMT 438/11
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 530
531. Obligatio et confirmatio.
1348 novembre 16, Tirano
Il consiglio del comune di Tirano, tanto dei nobili che dei vicini, riunito dal console Giacomo detto Minacio fu Lafranco Orlapani davanti alla canepa di Pietro Bazi, con l'intervento di numerosi vicini nominativamente indicati, si impegna nelle mani del notaio ricevente a consegnare ogni anno a San Martino alla chiesa di San Romerio due sestari di olio a titolo di devozione alla chiesa stessa.
(ST) Giacomino fu maestro Benvenuto Zazoni, notaio rogato e scrivente.
In pari data segue l'approvazione dell'atto da parte di Matteo de Arpinis, podestà di Valtellina in nome del governo ducale milanese.
(ST) Giacomino Zazoni predetto.
(ST) Guglielmino Bazus, notaio sottoscrivente.
Atto singolo membr., mm 732x607
Segnatura antica: M 441
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 531
532. Remissio.
1348 dicembre 2, Tirano, al mulino dei frati
Zalino fu Giacomo detto Bolgiaco Orlapani di Tirano rimette nelle mani di frate Bonolo fu Gaspare di Gaudenzia di Tirano, caneparo al mulino ed agente in nome del capitolo di San Romerio e Pastore e di Santa Perpetua, tutti quei prati sul monte di Tirano a Viano dei quali i frati erano stati investiti a locazione dallo stesso Zalino. Ciò a titolo di devozione e riverenza nei confronti delle dette chiese, con l'unico obbligo della consegna ogni anno di una pernice quale onoranza e salvi i diritti del vescovo di Como.
(ST) Benvenuto, notaio di Tirano, fu Giacomo Zazoni di Bormio, rogato.
(ST) Giacomino del maestro Benvenuto Zazoni, scrivente.
Atto singolo membr., mm 323x445
Segnatura antica: M 442
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 532
533. Donatio.
1348 dicembre 22, Tirano, mulino delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua
Zalino fu Giacomo detto Bosgiaci Orlapani dona alle chiese di San Romerio e Santa Perpetua di Tirano mezzo condio di vino da trarsi dalle sue vigne di Piantoledo e da darsi annualmente al caneparo del mulino delle chiese Bonolo de Caparoli fu Gasparino de Gaudenzia e, dopo la sua morte, alle chiese stesse.
(ST) Benvenuto Zazonus di Tirano fu Giacomo di Bormio, rogato.
(ST) Giacomino di Benvenuto Zazoni, scrivente.
Atto singolo membr., mm 306x253
Segnatura antica: AMT 430/34
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 533
534. Confessio(1).
[1349] gennaio 29, Tirano, presso la chiesa di San Martino
Andriolo fu Robusto di Bellagio dichiara di aver ricevuto da frate Bonolo detto Caparolo caneparo al mulino, a nome del capitolo di San Remigio e Santa Perpetua, 20 soldi e mezzo di imperiali quale fitto per l'anno 1349 dei mulini e della pila tenuti dai detti frati.
(ST) Benvenuto Zazoni, notaio di Tirano, fu Giacomo di Bormio.
Atto singolo membr., mm 237x212
Segnatura antica: M 437
Note: 1. Nella datazione compare l'anno 1348; più oltre nell'atto il 1349, per il quale corrispondono sia il giorno della settimana che l'indizione.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 534
535. Confessio.
1349 ottobre 7, Como, preso le carceri del comune, nel broletto vecchio
Giovannino del Castello di Menaggio fu Vegio dichiara di aver ricevuto da Pietro Bazo di Tirano, fu Vita[le], 24 lire e mezza di imperiali per sale da lui venduto ai frati di San Romerio e Santa Perpetua e per la gabella del sale nella pieve di Villa.
(ST) Lorenzino de [Guinadello] di Como fu Giovanni.
Atto singolo membr., mm 212x180
Segnatura antica: M 443
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 535
536. Confessio.
1350 marzo 13, Tirano
Alberto della Torre di Como e Fedelotto fu Giovanni de Marlianico di Menaggio dichiarano di aver ricevuto da frate Bonolo, caneparo al mulino ed agente in nome del capitolo di San Romerio e Santa Perpetua, 4 fiorini d'oro e 2 soldi di imperiali di cui era creditore Robusto di Menaggio, come scritto su un quaderno dello stesso Andriolo.
(ST) Frassino, notaio di Menaggio, fu prete Ottobono Muti.
Atto singolo membr., mm 171x220
Segnatura antica: M 444
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 536
537. Locacio.
1350 giugno 11, Tirano, case di Santa Perpetua, "super lobium"
I frati Bonolo detto Caparolo di Gaudenzia, caneparo al mulino, Bertramo, caneparo a Santa Perpetua, Pinallo di Teglio suo procuratore e Lafranco di Grosio, riuniti nel capitolo di San Romerio e Santa Perpetua, a nome dello stesso investono a locazione per 9 anni e più oltre a volontà delle parti, Pietro detto Motto fu Alberto detto Paracie di Sonvico di Mazzo abitante a Tirano di un appezzamento sedimato con campo, orto, due edifici in legno, un'"hera" ed una pergola a Tirano oltre il ponte in Gera presso Cavada per l'annuo fitto di 12 soldi di imperiali in denaro e di un pollo.
(ST) Guglielmino Bazus, notaio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 370x410
Segnatura antica: M 445
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 537
538. Fides.
1351 gennaio 29, Tirano, nella piazza
Giacomo detto Comanda fu Ugone Capitanei di Stazzona dà sigurtà ed assicurazione, anche a nome altrui, al notaio rogato, che interviene in rappresentanza del capitolo di San Romerio e Santa Perpetua, per ogni possibile contestazione in relazione ai fitti a lui dovuti dai frati del capitolo sui beni investiti agli stessi. Dà garanzia al riguardo anche Mafiolo, figlio emancipato di Goffredo del Castello di Menaggio.
(ST) Frasso fu prete Ottobono Muti di Menaggio.
Atto singolo membr., mm 271x146
Segnatura antica: M 447
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 538
539. Confessio et finis.
1351 gennaio 29, Tirano, nella piazza
Giacomo detto Comanda fu Ugone Capitanei di Stazzona dichiara di aver ricevuto dai frati Minolo di Guido di Tirano e Bertramo di Teglio, caneparo di santa Perpetua, a nome del capitolo di San Romerio e Santa Perpetua, tutti i fitti dovuti dai frati stessi fino allo scorso San Martino, a saldo di quanto dovuto per il godimento del mulino e di terre campive e prative in territorio di Tirano, sia in monte che in piano, da lui locati al capitolo.
(ST) Guglielmino fu Giovanni Clericate Bazi di Tirano.
Atto singolo membr., mm 122x360
Segnatura antica: M 448
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 539
540. Locatio.
1351 febbraio 17, Tirano, al mulino dei frati
Il capitolo di San Remigio e Santa Perpetua, convocato da frate Bertramo, caneparo di Santa Perpetua, frate Salvatore detto Viola, suo procuratore, e frate Romerio detto Tempallo, caneparo al mulino, investe a locazione per 8 anni, e più oltre a volontà delle parti, Ottobonino fu Uberto de Sibolzi della valle di San Salvatore di Andevenno, a suo nome e per il nipote Antonio, di un appezzamento selvato in territorio di Sondrio in Pendegia alla Volta per l'annuo canone di 2 some e mezza di castagne peste.
(ST) Guglielmino fu Giovanni Clericate Bazi, notaio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 453x236
Segnatura antica: M 449
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 540
541. Procura. Refutatio.
1351 luglio 23, Tirano, Santa Perpetua; Teglio
Il capitolo di San Romerio e Santa Perpetua, convocato da frate Pietrino di Teglio, nomina quali suoi sindaci e procuratori i confratelli Minolo e Tempallo per ogni azione, difesa ed intervento a pro dello stesso capitolo.
Il frate Minolo di Guido di Tirano, procuratore eletto, denuncia a Giacomo detto Comanda fu Ugone Capitanei di Stazzona che il capitolo per l'avvenire rinuncia ad ogni rapporto di affittanza relativamente a un mulino ed alle terre che i frati tengono a fitto in territorio di Tirano dallo stesso Giacomo, al quale vengono riconsegnate le chiavi del mulino stesso.
Analoga rinuncia e rifiuto viene di seguito fatto a Giovanolo da Selva di Sondrio, fattore ed amministratore di Antoniolo fu Lafranco Besta di Teglio, nella casa del detto Antoniolo a Teglio.
(ST) Frasso fu prete Ottobono Muti di Menaggio.
Due atti singoli su unico supporto membr., mm 655x283
Segnatura antica: M 450
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 541
542. Finis.
1352 marzo 24, Tirano, casa di Guglielmino Bazi
Giacomo detto Comanda fu Ugone Capitanei di Stazzona riconosce nei confronti di frate Pietrino de Gyboys di Teglio, caneparo, di essere stato completamente soddisfatto di ogni somma dovuta dai frati di San Romerio e Santa Perpetua per affitto di mulini, pile, terre e decime in comune di Tirano. Dichiara di aver ricevuto, a saldo di ogni sua spettanza, una soma di grani.
(ST) Giacomino fu Benvenuto Zazoni, già dottore delle scuole di Tirano.
Atto singolo membr., mm 226x178
Segnatura antica: M 451
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 542
543. Sindicatus(1).
[1352] agosto 13, Tirano, piazza del comune
I decani e consiglieri di Sernio, Lovero, Tovo, Vervio e Mazzo, riuniti in assemblea, nominano loro procuratore e sindaco Bettino di Santa Maria, console del comune di Lovero, per ogni azione, innanzi al podestà di Como e altrove, per dividere ogni loro diritto, facoltà ed onere da quelli dei comuni di Grosio, Grosotto e Sondalo.
(ST) Frassino fu prete Ottobono Muti di Menaggio.
Atto singolo membr., mm 210x325
Segnatura antica: M 446
Note: 1. Nell'atto: "1350". L'anno probabile è desunto dall'indizione e dal giorno della settimana, che corrispondono al 1352.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 543
544. Locatio.
1353 gennaio 1, Poschiavo, sul "lobio" della casa del comune; Poschiavo
Frate Pietro de Gibo[ni]s di Teglio, amministratore del capitolo delle chiese di San Romerio di Tirano, investe a locazione per 9 anni Giovanni de Passino de [Truffo] di Poschiavo di un appezzamento prativo a Poschiavo al Prato Pilasco per l'annuo fitto di 18 denari imperiali, da pagarsi a San Martino al caneparo della chiesa.
Con atto successivo lo stesso investe a locazione, sempre per un novennio, i fratelli Fanco e Filippo fu Giuseppe Lafranchi di Poschiavo di un appezzamento prativo e campivo a Poschiavo "ad Pistam" per l'annuo canone di 24 denari imperiali, da consegnarsi come sopra.
(ST) Giacomino, notaio di Poschiavo, fu Giovanni de Bonello di Poschiavo.
Due atti su unico supporto membr., mm 423x247
Segnatura antica: M 452
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 544
545. Obligatio.
1353 giugno 8, Tirano, abitazione del notaio
Ardrico fu Zanino Sgode di Tirano promette a Dotto fu Giacomo detto Dardo Bazi di Tirano di pagargli entro il San Martino prossimo 32 soldi di imperiali a saldo di un prestito ricevuto, con garanzia su tutti i suoi beni.
(ST) Guglielmino fu Giovanni Clericate Bazi di Tirano.
Atto singolo membr., mm 216x170
Segnatura antica: M 453
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 545
546. Venditio ad proprium.
1353 ottobre 15, Tirano, a Santa Perpetua
Antonello fu Lafranco de Besta di Teglio, maggiore di 14 anni e minore di 25, con il consenso del curatore Zanolo de Silva vende alle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, rappresentate dai canepari Giacomello Baddi di Tirano, Pietro fu Zanino de Giboynis di Teglio e Bertramo fu Lafranco de [Veressa] un mulino con 2 macine, pila, accessori e canali in località "Mulino del [Fava]", un campo a [La Torta], un campo all'Adda, un campo "in Cortabio" ed uno a Fossola, oltre alla decima detta "della Follia"; il tutto in territorio di Tirano per il prezzo di 90 lire di imperiali.
(ST) Petrucio fu Mafiolo de Ripa di Teglio, rogato.
(ST) Alietto fu Giovanni de Olzate di Como, abitante a Teglio, scrivente.
Atto singolo membr., mm 580x520
Segnatura antica: M 454
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 546
547. Venditio ad proprium.
1354 maggio 1, Tirano, casa dei fratelli Comolo e Cressino Bazoni
Dotto fu Giacomo detto Dardo Bazi vende ai frati Salvatore detto Viola di Grosio, caneparo ai mulini, Bertramo fu Lafranco di Teglio, caneparo alla chiesa di Santa Perpetua, Romerio detto Tempallo figlio di frate Bertromeo di Ponte e Venturino di Albosaggia, riceventi a nome del capitolo di San Romerio e Pastore e di Santa Perpetua, una vigna in Tirano oltre il ponte, per il prezzo di 10 lire di imperiali e con la facoltà di stabilirsi in futuro presso il capitolo, con mantenimento a carico dello stesso.
(ST) Guglielmo fu Giovanni Bazi, notaio di Tirano, rogato.
(ST) Giacomino, notaio di Tirano, fu maestro Benvenuto Zazoni di Bormio, scrivente.
Atto singolo membr., mm 427x352
Segnatura antica: M 455
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 547
548. Locacio.
1354 maggio 3, Tirano
Frate Salvatore detto Viola, caneparo in piano, frate Bertramo di Teglio caneparo di Santa Perpetua, e frate Romerio detto Tempallo procuratore, a nome del capitolo di San Romerio e Pastore e di Santa Perpetua, investono a locazione per 9 anni Romeo Merzatico fu Minoto e Minoto suo figlio di una vigna in Tirano oltre il ponte sopra il torchio degli eredi del fu Zambono del Niada per un canone di mezzo congio di vino per i primi tre anni e di un congio per gli anni successivi.
(ST) Guglielmino fu Giovanni Clericate Bazi di Tirano.
Atto singolo membr., mm 298x210
Segnatura antica: M 456
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 548
549. Venditio ad proprium.
1354 giugno 4, Tirano, casa dell'arciprete di Villa di Tirano
Giovanni fu Antonio Orlapani vende alle chiese di San Romerio e Pastore e di Santa Perpetua di Tirano, nella persona del caneparo [Pietrino] de Gibois di Teglio e del converso Bertramo di Teglio, vari appezzamenti di terreno prativi e boschivi con soprastanti edifici a Tirano in località Cavaione per il prezzo di 8 lire di imperiali.
(ST) Guglielmo Bazus fu Giovanni Clericate Bazi.
Compare tra i testi l'arciprete di Villa di Tirano Giovanni de Mallono (Malonno in Valcamonica?).
Atto singolo membr., mm 491x354
Segnatura antica: AMT 339/4
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 549
550. Obligatio.
1354 novembre 1, Tirano, nella piazza
Abondiolo fu Pergolo de la Pergola promette di pagare entro il prossimo San Martino ad Atto fu Giacomo detto Dardo Bazi la somma di 3 lire e 3 soldi di imperiali, ad estinzione di un mutuo ricevuto. La restituzione dovrà avvenire in denaro e non in carte né note di debito ed il creditore potrà soddisfarsi, in caso di inadempimento, sui beni del debitore.
(ST) Guglielmino fu Giovanni Clericate Bazi di Tirano.
Atto singolo membr., mm 286x126
Segnatura antica: M 457
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 550
551. Locacio(1).
[1354] dicembre 26, Tirano, ai mulini di San Remigio
Il capitolo di San Romerio e Santa Perpetua, convocato da Pietrino de Gybois, caneparo, con l'intervento di 11 frati, investe a locazione per 9 anni e più oltre a volontà delle parti Giacomolo fu Zanino de Guido di Ponte, monaco e converso della chiesa di Santa Cristina di Ponte, di un sedime con canepa, stabbio e "manxione", di un altro edificio con stabbio e "manxione" soprastante e con cucina da fuoco ed annessi corte, orto con viti, noci ed alberi fruttiferi in territorio di Ponte al Pozzo, di un bosco a Ponte oltre l'Adda in Faedo e di un prato a Ponte in "Sursum prata" per l'annuo canone di 18 soldi di imperiali.
(ST) Guglielmino fu Giovanni Clericate Bazi di Tirano, rogato.
(ST) Giacomino fu maestro Benvenuto Zazoni di Bormio, scrivente.
Atto singolo membr., mm 328x400
Segnatura antica: M 459 A
Note: 1. Nell'atto l'anno indicato è il 1355: stile della natività.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 551
552. Locacio(1).
[1354] dicembre 26, Tirano, al mulino dei frati
Il capitolo di San Romerio e Santa Perpetua, convocato da Pietrino de Gybois, caneparo, con l'intervento di 11 frati, investe a locazione per 9 anni e più oltre a volontà delle parti Giacomolo fu Zanino de Guido di Ponte, monaco e converso della chiesa di Santa Cristina di Ponte, di un sedime con canepa, stabbio e "manxione", di un altro edificio con stabbio e "manxione" soprastante e con cucina da fuoco ed annessi corte, orto con viti, noci ed alberi fruttiferi in territorio di Ponte al Pozzo, di un bosco a Ponte oltre l'Adda in Faedo e di un prato a Ponte in "Sursum prata" per l'annuo canone di 18 soldi di imperiali.
(ST) Guglielmino fu Giovanni Clericate Bazi di Tirano, rogato.
(ST) Giacomino fu maestro Benvenuto Zazoni di Bormio, scrivente.
Atto singolo membr., mm 342x356
Segnatura antica: M 459 B
Note: 1. Nell'atto è indicato l'anno 1355: stile della natività.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 552
553. Cessio(1).
[1354] dicembre 27, Tirano, al mulino dei frati
Salvatore fu Giacometto Baddi di Tirano, frate e monaco di San Romerio e Pastore e di Santa Perpetua, cede a Pietrino de Gibois di Teglio, caneparo e rettore delle chiese, ogni suo diritto su un prato a Tirano in Zalende, una selva a "Bevorchas", un prato in Elda, beni tutti di cui era stato investito ad accola dal comune di Tirano. I diritti consistono nei miglioramenti apportati ai beni, negli edifici costruiti, negli accessori di casa e di campagna e negli animali. In cambio si stabilisce che il cedente frate Salvatore, sua moglie Romana e suo figlio Marco siano ospitati in vita presso il convento, con ogni onere di vitto, alloggio, vesti e calzature a carico dello stesso.
(ST) Guglielmino fu Giovanni Clericate Bazi, notaio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 552x243
Segnatura antica: M 460
Note: 1. Nell'atto è indicato l'anno 1355: stile della natività.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 553
554. Finis.
1355 gennaio 29, Tirano, nelle case di Santa Perpetua
Frate Guadagno dell'ordine di Sant'Antonio di Como, già priore del monastero di San Romerio e Santa Perpetua, libera da ogni obbligo nei suoi confronti frate Pietrino, caneparo e rettore del detto monastero, in rappresentanza dell'intero capitolo. Ciò in relazione ad ogni attività svolta quale rettore e dietro versamento di 20 soldi di imperiali, che dichiara di aver ricevuto.
(ST) Guglielmino fu Giovanni Clericate Bazi, rogato.
(ST) Giacomino fu maestro Benvenuto Zazoni, notaio di Bormio, scrivente.
Atto singolo, mm 262x260
Segnatura antica: M 458
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 554
555. Obligatio.
1356 gennaio 6, Tirano, casa del notaio
Comolo fu Balsarino Bazi di Tirano si obbliga a consegnare entro il prossimo San Martino a Dotto fu Giacomo detto Dardo Bazi di Tirano 43 soldi di imperiali a restituzione di un mutuo ricevuto, con garanzia su tutti i suoi beni.
(ST) Guglielmino fu Giovanni Clericate Bazi di Tirano.
Atto singolo membr., mm 250x307
Segnatura antica: M 461
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 555
556. Vendicio ad proprium.
1356 aprile 3, Tirano, nella piazza, presso la canepa del venditore
Antonio detto Togno fu Zilliolo Bazi di Tirano, col consenso del curatore Pietro fu Vitta Bazi di Tirano, vende ad Antonio fu Giuliano Poschiavini de Scharlato di Brusio quattro appezzamenti a prato siti in Tirano a Pradello al prezzo di 13 lire di imperiali, pagate al venditore.
(ST) Guglielmino fu Giovanni Clericate Bazi di Tirano.
Atto singolo membr., mm 457x297
Segnatura antica: M 462
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 556
557. Vendicio ad proprium.
1357 febbraio 24, Tirano, in capo al ponte della piazza davanti alle canepe dei Bazoni
Zallino fu Giacomo detto Bolgiacio Orlapani di Tirano vende ai frati Romerio detto Tempallo, Spagnolo de Carate di Grosotto e Venturino di Albosaggia, agenti a nome del capitolo di San Romerio e Pastore e di Santa Perpetua, un prato in territorio di Tirano a Viano ed uno in Val Serasca al prezzo di 6 lire di imperiali, pagate dall'acquirente e con quietanza del venditore.
(ST) Guglielmino fu Giovanni Clericate Bazi di Tirano, rogato.
(ST) Giacomino fu Benvenuto Zazoni di Bormio, scrivente.
Atto singolo membr., mm 530x322
Segnatura antica: M 463
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 557
558. Permutacio.
1357 aprile 30, Tirano, nelle case dei frati ai mulini presso la pila
Romerio detto Tempallo, Salvatore detto Viola, Bertramo di Teglio, Venturino di Albosaggia, Minolo di Guido de Lopia, Bonolo detto Caparolo e Salvatore de Baddis di Tirano, frati del capitolo di San Romerio e Pastore e di Santa Perpetua, permutano con Antonio detto Togno de Poma di Brusio fu Giuliano de Scharlato de Poschiavino di Poschiavo, abitante a Brusio, delle terre.
I frati danno un prato a Brusio "ad Curtum", uno al Ronchetto del Solco ed uno a Fontanida; il permutante dà un prato a Tirano in Elda.
Per pareggiare i valori i frati versano a saldo 38 soldi di imperiali.
(ST) Guglielmino fu Giovanni Clericate Bazi di Tirano.
Atto singolo membr., mm 614x205
Segnatura antica: M 464
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 558
559. Confessio.
1357 novembre 20, Sondrio, casa di Silolo Dusdei
Silolo Dusdei fu Antonio di Sondrio, decano del comune di Sondrio tanto dei nobili che dei vicini, cessionario delle accole del comune per l'anno decorso, dichiara di essere stato soddisfatto da Venturino de Pizzamiliis di Albosaggia e da Lafranco fu Alberto de Ponys di Teglio, confratelli agenti per conto del capitolo di San Romerio, di tutte le accole dovute per il godimento di una selva oltre l'Adda in Cresta con una "cassina" e di due selve in Pendegia, per complessive 6 staia di castagne peste.
(ST) Bertramolo, notaio di Sondrio, fu Ottobono de Selva di Sondrio.
Atto singolo membr., mm 175x458
Segnatura antica: M 465
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 559
560. Confessio.
1358 marzo 28, [Poschiavo]
Simone de Albrici di Poschiavo, [garbelario] a Brusio e San Romerio, dichiara di aver ricevuto da Bertramo di Santa Perpetua, a nome delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua, 9 lire, 17 soldi e 8 denari imperiali a completo pagamento di 17 staia e 2 libbre di sale date dallo stesso Simone, con l'impegno di tacitare al riguardo ogni gabelliere.
(ST) Giacomino de Bonello, notaio di Poschiavo.
Atto singolo membr., mm 193x101
Segnatura antica: M 466
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 560
561. Locacio.
1358 aprile 13, Chiuro, a Visnago, corte degli investiti
Frate Minolo di Guido de Lopia di Tirano e frate Spagnolo di Carate di Grosotto, messi e sindaci del capitolo di San Romerio e Santa Perpetua, investono a locazione Folliano fu Romerio di Ponte, che sta a Chiuro, e Bettino, Andriolino e Abondiolo fratelli fu Romerio di Cavedeno di Chiuro, per la durata di 9 anni e più oltre a volontà delle parti, di:
- un sedime con edifici, basicci e catapecchie di muro e legname e con orto e corte e piante da frutto a Chiuro in Visnago in cima alla contrada alla sommità del paese;
- un appezzamento campivo e selvato, con parecchi castagni, casa e "cassina" a Castione di Chiuro;
- un campo a Chiuro in Angolla;
- un campo al Muro;
- un campo a Luxano;
- un campo a Montanarezo;
- un campo a Cavagno;
- due campi a Favayrolo;
- un campo oltre l'Adda alla Puriva in Cavrano;
per l'annuo fitto di 5 some di grani e di 20 soldi di imperiali in denaro.
(ST) Guglielmino fu Giovanni Clericate Bazi di Tirano.
Atto singolo membr., mm 695x325
Segnatura antica: M 467
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 561
562. Confessio.
1358 novembre 28, Sondrio, in contrada del Mallero, nella residenza del notaio
Gualtirolo fu Giovanni Gualtieri di Sondrio, decano del comune ed uomini di Sondrio, dichiara di aver ricevuto da frate Spagnolo fu Finiberto de Carate, a nome della chiesa di San Romerio di Tirano, 3 quartari di castagne peste quale fitto per un anno sui fondi che i frati tengono ad accola dal comune di Sondrio.
(ST) Petruccio di Guariscolo Ferrari di Sondrio.
Atto singolo membr., mm 190x185
Segnatura antica: M 468
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 562
563. Decretum confirmationis.
1359 gennaio 30, Como, residenza vescovile, camera del vescovo
Su richiesta di frate Remigio detto Tempallo di Tirano, procuratore eletto dal capitolo di San Romerio e Pastore e di Santa Perpetua e presente innanzi a lui, il vescovo di Como e conte Andrea [degli Avvocati] conferma quale rettore ed amministratore delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua, per la durata di un anno e mezzo e più oltre a discrezione del vescovo, frate Tommaso di Ligone di Teglio. L'investito giura sui vangeli che tutelerà gli interessi delle chiese stesse.
(ST) Andrigolo de Grassis di Cernobbio, scrivente.
(ST) Giovanolo de Fenegrote, notaio di Como e scriba del vescovo, fu Menabono, rogato.
Atto singolo membr., mm 375x397
Segnatura antica: M 469
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 563
564. Testamentum.
1359 febbraio 11, Sondalo, casa del testatore
Martino fu Menego Gaveri di Sondalo dispone per testamento dei suoi beni, costituendo suo erede universale il nipote Bellotto fu Adamino Gaveri, al quale lascia molti beni in Sondalo (a Sommacologna, nella villa a Saliente, a Prato Sondalino, alla Volta, a Verzedo) con terre ed edifici di varia natura.
Su tali beni grava l'onere per l'erede di corrispondere, per la durata di 10 anni, un moggio annuo di grani a metà segale e domega al moggio di Sondalo, da distribuire ai poveri del paese.
(ST) Castellino fu Vegio del Castello di Menaggio, notaio abitante a Sondalo.
Atto singolo membr., mm 340x350
Segnatura antica: M 470
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 564
565. Locacio et confessio.
1359 maggio 1, Tirano, nella via dinanzi alla casa di Toya de Giudici
Frate Minolo di Guido de Lopia, procuratore delle chiese di San Romerio e Pastore e di Santa Perpetua e frate Romerio detto Tempallo, caneparo al mulino, a nome del capitolo investono a locazione per 8 anni, ed in seguito a volontà delle parti, Petrola fu Romerio de Sabadinis di Tirano ed altri consorti di vari appezzamenti di terreno in Tirano, in fondo alla Campagna, a Cauroxerios, in Ronzio, in Paraviso, in Gualdigo sopra i Piazzi ed in monte di Feleyto (ora S. Rocco di Villa) per l'annuo fitto di 12 sestari di grani a quarto.
I frati di cui sopra dichiarano di essere stati completamente soddisfatti dagli investiti di tutti i fitti dovuti sui terreni fino ad allora tenuti per staia 11 di grani a quarto.
(ST) Guglielmino fu Giovanni Clericate Bazi di Tirano (rogato per entrambi gli atti).
Due atti su unico supporto membr., mm 965x327
Segnatura antica: M 471
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 565
566. Praeceptum.
1360 febbraio 9, Milano
Galeazzo Visconti, duca di Milano, ordina al podestà di Como e ad Ottorino de Cauteri, esattore di Como, che i frati degli ospizi di San Remigio e Santa Perpetua sui monti di Tirano non vengano gravati più di quanto sia stato in passato per taglie, purché il totale della taglia imposta non venga diminuito.
Ciò avuto riguardo ad una supplica dei frati stessi, nella quale si accenna all'aiuto dato ai viandanti e pellegrini ed ai privilegi di antica data ottenuti dalla chiesa episcopale di Como.
In epoca recente i frati sono invece stati gravati oltre misura, tanto che sono stati incarcerati a Como dal vescovo due confratelli per estorcere indebitamente alle chiese 20 fiorini d'oro quale quota sulle taglie disposte a carico del clero di Como.
(ST) Georgiolo de Rollate, notaio e cancelliere ducale.
(ST) Guglielmino fu maestro Benvenuto Zazoni, notaio di Bormio, trae copia.
Atto singolo membr., mm 267x314
Segnatura antica: M 472
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 566
567. Obligatio.
1362 aprile 23, Poschiavo, casa di Simone Albrici
Antonio fu Pietro de Mazollati di Poschiavo si impegna a restituire a Simone fu Gaudenzio de Albricis di Poschiavo 22 lire e 4 soldi di imperiali ricevuti a mutuo dallo stesso Simone, con garanzia su tutti i suoi beni e licenza di incarcerarlo in caso di inadempienza.
(ST) Comollo di L[om]yate fu Giorgio, abitante a Teglio.
Atto singolo membr., mm 287x251
Segnatura antica: M 473
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 567
568. Locacio ad soccidam.
1363 dicembre 18, Tirano, corte di Giovanni Orlapani
Pietro fu Lorenzo Foraboschi di Villa di Tirano dichiara di aver ricevuto a soccida, secondo l'usanza della pieve di Villa, da Giovanni [Pilipario] fu Ventura del castello di Menaggio, abitante a Tirano, una vacca rossa e bianca coi corni in avanti per la durata di due anni, e più oltre col consenso delle parti, per l'annuo canone di 12 libbre di formaggio e della metà dei nati e con l'obbligo della restituzione, alla scadenza del contratto, dell'animale in buona salute.
(ST) Guglielmino fu Giovanni Clericate Bazi di Tirano.
Atto singolo membr., mm 168x370
Segnatura antica: M 474
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 568
569. Locacio.
1364 gennaio 29, Tirano, nella piazza
Il consiglio del comune di Tirano, tanto dei nobili che dei vicini, riunito al suono delle campane secondo l'usanza del luogo a richiesta del decano e console Antonio del Castello di Menaggio, con l'intervento dei procuratori e consiglieri, investe a locazione per 9 anni, e più oltre col consenso delle parti, frate Spagnolo di Carate e frate Venturino di Albosaggia, a nome del monastero di San Romerio e Santa Perpetua, dell'alpe di Trevisina in monte di Tirano ai confini con Poschiavo, per l'annuo canone di un agnello da darsi a Pasqua.
(ST) Guglielmino fu Giovanni Clericate Bazi, notaio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 593x330
Segnatura antica: M 475
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 569
570. Locacio(1).
1365 agosto 19, Tirano, nella piazza
Frate Venturino di Albosaggia, caneparo a Santa Perpetua, e frate Antonio Baddi, caneparo al mulino in piano, a nome del capitolo di San Romerio e Pastore e di Santa Perpetua investono a locazione per 9 anni, ed oltre col consenso delle parti, Brunello fu [Martino] Marioli di Ponte, monaco e converso della chiesa di Santa Cristina, di un bosco e prato a Faedo oltre l'Adda presso il lago e di un prato in campagna di Ponte in cima a Prada per l'annuo canone di 18 soldi di imperiali.
(ST) Guglielmino fu Giovanni Clericate Bazi di Tirano.
Atto singolo membr., mm 377x442
Segnatura antica: M 477
Note: 1. Non corrisponde il giorno della settimana.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 570
571. Procura.
1365 ottobre 28, Tirano, case di Santa Perpetua
Il capitolo di San Romerio e Pastore e di Santa Perpetua, riunito nella corte delle case di Santa Perpetua, elegge quali suoi procuratori frate Frasso Mutti di Menaggio e frate Venturino di Albosaggia perché compaiano innanzi a Gian Galeazzo, duca di Milano, per chiedere la conferma dei privilegi di vecchia data che esoneravano le chiese dal pagamento di dazi, pedaggi e gabelle (in particolare la gabella del sale e il dazio della farina).
Ciò per amor di Dio, della beata vergine Maria e dei santi Remigio, Pastore e Perpetua e per spirito caritativo, in quanto i frati non sono nelle condizioni di potersi assoggettare ad oneri tanto gravosi.
(ST) Guglielmino fu Giovanni Clericate Bazi di Tirano.
Atto singolo membr., mm 480x254
Segnatura antica: M 478
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 571
572. Admissio ad monasterium(1).
[1365] dicembre 29, Tirano, chiesa di Santa Perpetua
Convocato e riunito il capitolo dei frati di San Remigio e Pastore e di Santa Perpetua innanzi all'altare di Santa Perpetua, per ordine e con l'intervento dell'arciprete della pieve di Villa Giovanni del Forno, i frati presenti e lo stesso arciprete, col consenso del decano e degli altri ufficiali del comune di Tirano, autorizzano ad entrare in religione e a far parte del capitolo e monastero Filippo detto Casacia fu Andrea de Longis di Poschiavo, Maffeo fu Mono de Bianchis di Castione di Chiuro, Pagano fu Petruzio di Teglio, Bertramo fu Lafranco de Baresia di Teglio, Giovanni fu Giovanni Rasche del monte di Stazzona e Pietro fu Bono Ayroldi de Purto di Brusio.
I novizi, inginocchiati davanti all'altare, chiedono di divenire confratelli e monaci del capitolo, di restarvi e di operare nell'interesse dello stesso.
Al suono delle campane tutti i presenti, concordi, accettano l'ammissione col bacio della pace e con consegna del panno dell'altare nelle mani dei novizi, sul capo dei quali viene posta la berretta da parte dell'arciprete di Villa.
(ST) Martino dela Pergula fu Romerio, notaio cumano, abitante a Tirano, console di giustizia del terziere superiore della Valtellina al segno dell'aquila, sottoscrive la copia in data 1384 aprile 3, secondo le disposizioni degli statuti del terziere.
(ST) Gottardo fu Bartolomeo de Rovarijs, notaio cumano, abitante a Tirano e console di giustizia al segno del leone, sottoscrive in pari data.
(ST) Giovanni Lambertenghi fu Agostino, notaio cumano, laudato ed eletto dai consoli di giustizia del terziere superiore e confermato dal consiglio generale dello stesso terziere, trae copia in data 1384 aprile 3 dagli atti del defunto notaio Guglielmino Bazi di Tirano.
Atto singolo membr., mm 571x254
Segnatura antica: M 482
Note: 1. Nell'atto è riportato l'anno 1366: stile della natività.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 572
573. Finis.
1366 febbraio 9, Tirano, in piazza
Il consiglio dei vicini di Tirano, convocato dal decano Domenico Bellesini, con l'intervento dei procuratori e consiglieri, libera da ogni obbligo passato, presente e futuro in relazione alle taglie ed oneri di qualsiasi genere Zanello fu Lafranco del Purto di Brusio, già vicino di Tirano ed accolto quale confratello nel convento di San Romerio e Pastore e di Santa Perpetua, dietro versamento da parte dello stesso di 25 lire di imperiali, a completa tacitazione dei diritti del comune.
(ST) Guglielmino fu Giovanni Clericate Bazi, notaio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 422x470
Segnatura antica: M 479
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 573
574. Confessio.
1366 febbraio 27, [Sondrio]
Giorgio de Zarro, già decano del comune di Sondrio, dichiara di aver ricevuto dai frati di San Remigio 3 quartari di castagne peste per il fitto di un anno sui terreni investiti ad accola dal comune ai frati stessi.
Sottoscrive lo stesso Giorgio.
Atto singolo membr., mm 80x170
Segnatura antica: M 476
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 574
575. Procura.
1366 luglio 11, Granìa di Teglio, fucina di Bello Besta
Romerio fu Bartolomeo dell'Acqua di Chiuro, che abita a Granìa in territorio di Teglio, nomina suoi procuratori speciali e generali per ogni causa, azione e difesa innanzi ad ogni giudice in territorio di Como, di Valtellina e di Teglio e con ogni più ampio mandato Nigrolo de Sasso, Francesco Sellaro, Antonio de Mollina, Giovanni Pusterla e Maffiolo Dusderii, tutti notai, e Andriolo ed Agostino fratelli, suoi figli.
(ST) Maffiolo fu Guglielmo Duxderii, notaio di Como.
Atto singolo membr., mm 242x201
Segnatura antica: M 480
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 575
576. Confessio.
1366 dicembre 6, Tirano, canepa di Michino de Homodeo Bazo
Antonio della Porta di [Rezzonico] fu Abbondio, esattore dei fitti e diritti della chiesa episcopale di Como in pieve di Villa per il triennio 1358 - 1360 dichiara di aver ricevuto dai frati di San Romerio e Pastore e di Santa Perpetua i fitti dei tre anni per i terreni tenuti dagli stessi dalla chiesa episcopale di Como, per un totale di 45 soldi di imperiali.
(ST) Guglielmino fu Giovanni Clericate Bazi, notaio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 265x266
Segnatura antica: M 481
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 576
577. Procura.
1367 giugno 28, Tirano, torchio di Antonio Bazi
Il capitolo di San Romerio e Pastore e di Santa Perpetua, convocato nel torchio di Antonio fu Pietro Bazi oltre il ponte, con l'intervento dei canepari e di vari confratelli, nomina sindaci e procuratori del capitolo stesso frate Venturino di Albosaggia e Manuello de Interortollis, notaio di Como, assente, perché compaiano innanzi al vescovo di Como, Stefano, o al suo vicario per difendersi dal precetto loro intimato su richiesta di Ondrico de Oldradis, vicario vescovile e dottore di leggi, perché si assoggettino al pagamento della decima papale, che i frati ritengono non da loro dovuto. Al riguardo l'arciprete di Villa, Giovanni del Forno di Menaggio, aveva intimato la scomunica ai frati stessi.
Ai procuratori nominati viene conferito il più ampio mandato.
(ST) Guglielmino fu Giovanni Clericate Bazi di Tirano.
Atto singolo membr., mm 390x298
Segnatura antica: M 483
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 577
578. Cessio.
1368 ottobre 8, Sondalo, nella [piazza] del comune
Nicololo Capitanei di Sondrio fu Gufredo abitante a Sondalo, quale procuratore della moglie Francesca fu Comolo de [Vico] di Como cede a titolo di vendita a Giovanni Bono Stupe di Sondalo fu Antonio di Nobiallo ogni suo diritto in relazione a 9 lire di imperiali, oltre i danni le spese ed interessi, dovutegli da Lorenzo detto Corto fu Maffeo Corti di Fumero in territorio di Sondalo. Riceve in cambio 9 lire di imperiali.
(ST) Nicololo [Rambertingus] fu Romerio di Como abitante a Sondalo.
Atto singolo membr., mm 322x300
Segnatura antica: M 485
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 578
579. Ordines.
1368 dicembre 7, Tirano, case di Santa Perpetua
Il capitolo di San Romerio e Pastore e di Santa Perpetua, al quale intervengono 12 frati, convocato e presieduto da Simone de Albricis di Poschiavo in luogo di Tebaldo Capitanei di Sondrio priore del convento, alla presenza di Rizolo Margarini, Domenico Bellesini e Giovanni del Monte di Guida, decano ed ufficiali del comune di Tirano, stabilisce regole più severe per la vita comune. In particolare viene rafforzato il ruolo dei canepari, vengono posti rigidi vincoli alle spese e si vieta ai confratelli di frequentare le osterie e di indebitarsi oltre i soldi 4 di imperiali per anno.
(ST) Guglielmino fu Giovanni Clericate Bazi di Tirano.
Atto singolo membr., mm 345x297
Segnatura antica: M 486
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 579
580. Cessio(1).
1368 dicembre 30, Como
Pietrina, vedova di Bartolomeo Stuppa, cede a Giovanni Stoppa fu Antonio, suo cognato, ogni suo diritto dotale dietro impegno di versamento, da parte dello stesso Giovanni, di 762 lire di imperiali, a saldo di ogni pretesa ereditaria.
(ST) Zelleniolo de [Al]iasca di Como fu Giovanni, rogato.
(ST) [Zanolo] Furiga di Abondiolo, scrivente.
Atto singolo membr., mm 485x332
Segnatura antica: M 490 Bis
Note: 1. Nell'atto è indicato l'anno 1369: stile della natività.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 580
581. Memoria expensarum.
[1369], [Tirano]
Elenco di spese sostenute dai frati Antonio Baddi e Maffeo di Castione [del monastero di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano].
Atto singolo membr., mm 127x133
Segnatura antica: M 487
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 581
582. Permutationes.
1369 marzo 17, Tirano, piazza in capo al ponte
I frati Antonio de Baddis di Anselmino di Roncoletto e Maffeo di Castione, in rappresentanza del capitolo di San Romerio e Pastore e di Santa Perpetua, permutano con Antonio fu Pietro Bazi di Tirano un prato a Tirano "in Tortis" con un campo sotto il ponte di Pomolina, anche questo a Tirano.
(ST) Guglielmino fu Giovanni Clericate Bazi di Tirano, rogato.
(ST) Giacomino, notaio, abitante a Stazzona fu maestro Benvenuto Zazoni di Bormio, scrivente.
Frate Antonio fu Anselmino Baddi di Roncoletto e frate Maffeo di Castione fu Simone de Bianchis, a nome del capitolo di San Romerio e Pastore e di Santa Perpetua, permutano con Filippo fu Andreolo Bazi di Tirano, con il consenso del curatore Pietro Bazi, un campo in Fossola contro un campo in Cortabio, tutti a Tirano.
(ST) Guglielmino fu Giovanni Clericate Bazi di Tirano, rogato.
(ST) Giacomino, notaio, abitante a Stazzona fu Benvenuto Zazoni di Bormio, scrivente.
Due atti su unico supporto membr., mm 920x317
Segnatura antica: M 488
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 582
583. Permutacio.
1369 marzo 17, Tirano, nella piazza
I frati Antonio de Baddi e Maffeo di Castione di Chiuro, in rappresentanza del capitolo di San Remigio e Pastore e di Santa Perpetua, permutano con Filippo fu Andriolo olim Martino Bazi di Tirano, col consenso del curatore Antonio fu Pietro Bazi, un campo a Tirano in Fossola con un campo sempre a Tirano in Cortabio, di proprietà del detto Filippo.
(ST) Guglielmino fu Giovanni Clericate Bazi di Tirano.
Atto singolo membr., mm 340x365
Segnatura antica: M 489
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 583
584. Finis.
1369 ottobre 15, Tirano, casa di Rizzolo Margarini
Giovanni di Lazzaro di Como, cappellano di Teglio, dichiara di essere stato completamente soddisfatto da Rizzolo Margarini, per conto delle chiese di San Romerio e Pastore e di Santa Perpetua, per ogni incarico svolto (divini uffici ed altro) presso le predette chiese e dà quietanza per l'avvenuto pagamento, a saldo, di 58 soldi di imperiali.
(ST) Guglielmino fu Giovanni Clericate Bazi di Tirano.
Atto singolo membr., mm 322x195
Segnatura antica: M 490
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 584
585. Confessio(1).
1370 dicembre 28, Mazzo, casa degli eredi di Azino Venosta, sulla piazza
Olderico fu Goffredo detto Felino de Venusta di Mazzo dichiara di aver ricevuto da frate Maffeo di Castione, a nome del capitolo di San Romerio, il fitto per tre anni (1368 - 1370) per l'alpe di Malghera in pieve di Mazzo, consistente in 50 libbre di formaggio fresco d'alpe ed un agnello per ogni anno.
(ST) Guglielmino fu Giovanni Clericate Bazi di Tirano.
Atto singolo membr., mm 287x217
Segnatura antica: M 492
Note: 1. Nell'atto è indicato l'anno 1371: stile della natività.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 585
586. Confessio.
1372 aprile 7, Tirano, casa di Rizzolo Margarini, nella corte
Rizzolo fu Giovanni Margarini e Domenico fu Zanetto di Bellagio, procuratori del comune di Tirano, dichiarano di aver ricevuto dai frati Zanolo de Purto e Maffeo di Castione, a nome del capitolo di San Romerio e Pastore e di Santa Perpetua, i dazi dovuti per la gabella del sale, per le case e bestie e per il formentato per vari anni, per complessive 22 lire di imperiali a saldo.
Manca la sottoscrizione del notaio.
Atto singolo membr., mm 240x260
Segnatura antica: M 493
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 586
587. Finis.
1372 dicembre 19, Tirano, casa di Antonio de Lucino, nella corte
Grazia vedova di Zambono Vavassori di [Busigiano] di Tremezzo, anche a nome dei figli minori Fancolo, Tamolo, Petrolo, Antonio e Francesco, libera da ogni obbligo nei suoi confronti Bustachino fu Tirano Bustachi Baddi di Tirano, dando ricevuta dell'avvenuto pagamento, a saldo di ogni spettanza, di 8 lire di imperiali.
(ST) Guglielmino fu Giovanni Clericate Bazi di Tirano.
Atto singolo membr., mm 496x180
Segnatura antica: M 494
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 587
588. Confessio.
1373 dicembre 22, [Sondrio]
Il decano del comune di Sondrio dichiara di aver ricevuto da Romerio de Rippa, frate di San Romerio agente a nome della chiesa stessa, tre quartari di castagne peste per il fitto di un anno sui terreni tenuti ad accola dalle chiese in territorio di Sondrio.
(ST) [Galolo] Gallus, notaio di Como.
Atto singolo membr., mm 125x154
Segnatura antica: M 495
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 588
589. Permutacio.
1377 marzo 31, Tirano, al mulino delle chiese
I canepari delle chiese di San Romerio e Pastore e di Santa Perpetua, a nome del capitolo, permutano con Giacomo fu Mar[tino] Bazi un appezzamento campivo con sedime in località Gera, contro un campo in Corognola, sempre a Tirano, di proprietà del detto Giacomo.
(ST) Guglielmino fu Giovanni Clericate Bazi di Tirano.
Atto singolo membr., mm 410x365
Segnatura antica: M 496
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 589
590. Electio et procura(1).
1379 [settembre 9] - 1379 novembre 16, Tirano, chiesa di Santa Perpetua
Il capitolo delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua [elegge quale rettore delle chiese stesse] Lafranco de [Punis] di Teglio.
Lo stesso capitolo, con successivo atto in data 1379 novembre 16, nomina quale procuratore [Antonio Bazi], dandogli mandato per presentarsi innanzi al vescovo di Como per chiedere la conferma dell'elezione.
(ST) Guglielmino Bazi, notaio di Tirano.
Due atti su unico supporto membr., mm 713x290
Segnatura antica: M 497
Note: 1. Pergamena di assai difficile lettura per sbiadimento dell'inchiostro.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 590
591. Locacio.
1380 gennaio 19, Chiuro, località Gera, residenza di Gaudenzio Quadrio di Ponte
Frate Fanco de Punis di Teglio, priore del capitolo di San Romerio di Tirano, a nome della chiesa investe a locazione per 8 anni Maffeo fu Bartolomeo Muzoli di Chiuro di vari appezzamenti di terreno con edifici in Chiuro in diverse località, per l'annuo fitto di 2 some di miglio, 1 soma di segale, 1 soma di panico e 20 soldi di imperiali.
(ST) Antonello Crollalanza fu Romeriolo di Cernobbio.
Atto singolo membr., mm 512x297
Segnatura antica: M 498
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 591
592. Procura.
1380 febbraio 26, Tirano, case di Santa Perpetua
Il capitolo delle chiese di San Romerio e Pastore e di Santa Perpetua, riunito per ordine del rettore Lafranco de [Punis] di Teglio elegge quali procuratori generali delle chiese Romerio de Medasco di Como, arciprete di San Lorenzo di Villa, Giovanolo de Fenegrote, Albertolo di Riva di San Vitale, Ardrigolo de Murigiis di Como, Francesco di Fino di Como e Martinolo de Sufanis, tutti di Como, per il periodo di un anno.
(ST) Guglielmino fu Giovanni Clericate Bazi di Tirano.
Atto singolo membr., mm 400x282
Segnatura antica: M 499
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 592
593. Confessio.
1380 marzo 7, Tirano, chiesa di Santa Perpetua
Il decano di Villa di Tirano, tanto dei nobili che dei vicini, Giovanni fu [Pietro] di Valpilasca e il procuratore dello stesso comune Fetto fu Giacomino di Valpilasca dichiarano di aver ricevuto dai confratelli di San Romerio e Pastore e di Santa Perpetua la somma di 22 soldi di imperiali, a saldo dei fitti accolivi per tutte le terre di proprietà del comune di Villa godute dagli stessi frati.
(ST) Guglielmino Bazi, notaio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 525x185
Segnatura antica: M 500
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 593
594. Finis.
1380 aprile 10, Como, parrocchia di San Giacomo, abitazione di Paolina del Pozzo
Donna Paolina fu Inaldo del Pozzo, vedova di [Gregorio] Rusca di Como, libera il notaio rogante, agente in nome di Agnesola, sorella da parte di madre della stessa Paolina e figlia di Bartolomeo Stoppani, dal debito di 10 lire di imperiali a lei dovute per successione e da ogni onere ulteriore, dando ricevuta delle 10 lire corrispostele.
(ST) Pololo Brochus, notaio di Como, fu Maffiolo.
Atto singolo membr., mm 280x280
Segnatura antica: M 501
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 594
595. Electio procuratorum.
1380 giugno 17, Tirano, nel torchio di Antonio Bazi
Il consiglio dei nobili e vicini di Tirano, riunito al suono delle campane secondo l'usanza del luogo nel torchio di Antonio Bazi dai procuratori Paolo fu Lazzaro di Gromo e Raimondo Testori fu Bono, nomina messi e procuratori del comune [Nicolino de Somazo] ed altri per la durata di un anno e per comparire avanti a Bartolomeo de [Scudariis], giudice dei dazi, gabelle e pedaggi di Como, o ai suoi vicari o rappresentanti [e ad Olderico Venosta per causa del dazio del bestiame](1).
(ST) [Francesco] Sellarius, notaio di Como.
Atto singolo membr., mm 320x287
Segnatura antica: M 502
Note: 1. Pergamena di difficile lettura per sbiadimento dell'inchiostro e macchie.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 595
596. Sindicatum et procura.
1382 novembre 28, Tirano, al torchio presso le case dei mulini
Il capitolo del monastero delle chiese di San Romerio e Pastore e di Santa Perpetua, convocato dal priore frate Lafranco de Punis e con l'intervento dello stesso, dei canepari e di vari confratelli, nomina quale rappresentante e procuratore e difensore innanzi ad ogni giudice, per la durata di un anno ed oltre a volontà dei confratelli, il nobile e potente signore Olderico de Venusta di Mazzo, castellano della fortezza di Grosio, con ogni più ampia facoltà.
(ST) Guglielmino fu Giovanni Clericate Bazi di Tirano.
Atto singolo membr., mm 342x275
Segnatura antica: M 503
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 596
597. Confessio.
1384 novembre 17, [Tirano]
[Antonio] fu Nicola Torelli di Como, procuratore di Giovannolo de Fenegrote di Como, investito dal vescovo di tutti i redditi della chiesa episcopale comense in Valtellina, dichiara di aver ricevuto da Rizzolo fu Giovanni de Margarino di Tirano, a nome delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, [15] soldi di imperiali.
(ST) Giacomino Zazoni di Stazzona.
Atto singolo membr., mm 200x261
Segnatura antica: M 505
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 597
598. Prorogatio.
1385 febbraio 4, Como
Bernardo di Fenegrote, canonico di Como, vicario generale e subcollettore della decima per conto della sede apostolica, su richiesta di intermediari proroga il termine per il pagamento della decima stessa, nei confronti delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, fino all'ottava di Pasqua, sospendendo gli effetti dell'interdetto emesso.
(ST) Giovanolo di Fenegrote, notaio e scriba del subcollettore di Como(1).
Atto singolo cart., mm 230x295
Segnatura antica: M 506
Note: 1. Atto di difficoltosa lettura, mancante di una porzione.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 598
599. Procura.
1385 novembre 1, Poschiavo, sotto la "caminata" del comune
[Gencino] fu Spagnolo di Carate, frate della chiesa di San Remigio, costituisce suo procuratore per ogni azione in qualsiasi giudizio Fomasio fu Giovanni [Tabernario] di Mello della montagna di Dazio.
(ST) Marco de Olzate, notaio di Poschiavo, di [Ziliolo].
Atto singolo membr., mm 218x228
Segnatura antica: M 507
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 599
600. Confessio.
1386 febbraio 27, Tirano, sotto il portico della canepa nuova di Rizzolo de Margarino
Antoniolo fu Andrea de Orenga di Sondrio, appaltatore dei dazi del comune di Como in pieve di Villa per pane, vino, carni, calchere, [transiti], misurature e carbonaie dal 1384 settembre 1 al 1386 agosto 31, dichiara di aver ricevuto dal caneparo della chiesa di san Remigio, Genzio, 3 lire e 4 soldi di imperiali a saldo dei dazi dovuti per la macinazione del grano presso i mulini delle chiese.
(ST) Marco Dusdei fu Alberto di Como.
Atto singolo membr., mm 218x333
Segnatura antica: M 508
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 600
601. Venditio ad proprium.
1386 aprile 2, Teglio
Benvenuto fu Tellino de [Bonaldo] di Teglio vende, secondo l'usanza e le consuetudini di Teglio, a Cressino fu [Belfante] Lazzaroni di Teglio un appezzamento zerbivo con un albero in Teglio, in contrada della Valle in località [Arboraro], al prezzo di 8 lire di imperiali e con obbligo di pagare il dovuto diritto all'arcivescovo di Milano ed al comune di Teglio.
(ST) Comolo di [Lomyate] fu Giorgio.
Atto singolo membr., mm 444x258
Segnatura antica: M 509
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 601
602. Inventarium rerum immobiliarum.
[1387], Tirano
Inventario dei beni immobili di proprietà delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, con descrizione dei beni relativi, loro dislocazione e natura e riferimento agli atti (compravendite, lasciti ecc. ) di acquisto degli stessi relativi agli ultimi 100 anni circa anteriori alla data di stesura(1).
Atto singolo membr., mm 282x193
Segnatura antica: I 1 48/56
Note: 1. L'atto occupa 7 fogli scritti e 2 in bianco (da 48 r. a 56 v.) dell'antico inventario I 1.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 602
603. Locatio(1).
1387 agosto 16, Poschiavo
I frati del convento di San Remigio e Santa Perpetua, con l'intervento di frate Zanolo, caneparo, concedono in locazione ai fratelli Schiavoli di Poschiavo in fondo in Poschiavo, all'annuo canone di 4 soldi di imperiali.
(ST) [Martino de Olzate] di Poschiavo.
Atto singolo membr., mm 392x204
Segnatura antica: M 510
Note: 1. Atto di difficoltosa lettura per macchie e sbiadimento dell'inchiostro.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 603
604. Cambium.
1388 febbraio 19, Tirano, via pubblica presso la casa di Michino fu Pietro [Bazi] "de Homodeo"
Il capitolo delle chiese di San Romigio (sic!) e Pastore e di Santa Perpetua, convocato da Zianello de Purto di Brusio, caneparo di Santa Perpetua, permuta con Michino fu Pietro de Homodeo Bazo di Tirano un fondo prativo, campivo e selvato in Villa, in località "la Molliana" con altro fondo campivo e vignato in Villa a Monte Albano, con conguaglio di 10 lire di imperiali pagate dallo stesso Michino.
(ST) Guglielmino fu Giovanni Clericate Bazi di Tirano.
Atto singolo membr., mm 595x224
Segnatura antica: M 511 a
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 604
605. Cambium.
1388 febbraio 19, Tirano, via pubblica antistante la casa di Michino fu Pietro [Bazi] "de Homodeo"
Il capitolo di San Remigio e Pastore e di Santa Perpetua, convocato da Zianello de Purto di Brusio, caneparo di Santa Perpetua, permuta con Michino fu Pietro de Homodeo Bazo un fondo in Villa a "la Molliana" con altro fondo, sempre in Villa, a Monte Albano e conguaglio di 10 lire di imperiali.
(ST) Guglielmino fu Giovanni Clericate Bazi di Tirano.
Atto singolo membr., mm 615x335
Segnatura antica: M 511 b
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 605
606. Congregatio capituli et electio.
1388 febbraio 19, Tirano, chiesa di Santa Perpetua
Il capitolo delle chiese di San Remigio e Pastore e di Santa Perpetua, riunito dal priore frate Zanello de Purto di Brusio, alla presenza dell'arciprete di Villa Guglielmo de Lodexana e di sei consiglieri del comune di Tirano, accetta quali confratelli Tomaso fu Giovanni Tabernarij di Mello di Dazio ed Antonio fu Pietro Salvatici di Tirano.
(ST) Martino fu Romerio de la Pergula, console di giustizia del terziere superiore della Valtellina "ad signum aquile", sottoscrive in data 1483 ottobre 30.
(ST) Gottardo fu Bartolomeo de Rovarijs, console di giustizia "ad signum leonis", sottoscrive in pari data.
(ST) Giovanni de Nivola fu Antonio di Lovero, laudato dai consoli di giustizia e confermato dal consiglio generale del terziere superiore della Valtellina secondo il disposto degli statuti del terziere, trae copia in data 1483 ottobre 29 dagli atti del defunto notaio Guglielmino Bazoni fu Giovanni di Tirano.
Atto singolo membr., mm 350x320
Segnatura antica: M 512
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 606
607. Venditio ad proprium.
1388 dicembre 9, Tirano, casa del venditore
Rizzolo fu Giovanni del Ma[r]garino di Tirano vende a Zanello de Baddis, Maffeo di Castione di Chiuro, Maffeo de Siccapane e Spagnolo di Carate, frati di San Romerio e Santa Perpetua, agenti in nome delle chiese stesse, un prato in territorio di Tirano, a Viano dove si dice in Valserasca, al prezzo di 5 lire di imperiali.
(ST) Giacomino fu Benvenuto Zazoni di Bormio, abitante a Stazzona.
Atto singolo membr., mm 490x386
Segnatura antica: M 513
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 607
608. Obligatio(1).
1389 aprile 2, Tirano, casa del creditore
Maffeo di Castione di Chiuro, frate del monastero di San Remigio e Pastore e di Santa Perpetua e caneparo di Santa Perpetua, dietro sua ammissione del debito, si impegna innanzi ad Antonio de Janua (Genova), vicario per le pievi di Villa e Mazzo del podestà di Valtellina, a pagare nel termine di 8 giorni a Rizzolo fu Giovanni Margarini di Tirano 13 lire ed 1 soldo di imperiali per la restituzione di un prestito fatto alle chiese per il pagamento della gabella del sale per 2 anni e per il salario degli operai che avevano lavorato le vigne delle chiese.
(ST) Guglielmo fu Giovanni Clericate Bazi di Tirano.
Atto singolo membr., mm 342x157
Segnatura antica: M 514
Note: 1. Il giorno della settimana non corrisponde. La pergamena è sforbiciata, per attestare l'avvenuto adempimento.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 608
609. Confessio.
1390 aprile [11], Teglio, piazza
Abbondio Lazzaroni fu [Belfante] dichiara di aver ricevuto dal fratello Cressino 10 lire di imperiali, in relazione ad un accordo arbitrale tra loro intervenuto avanti il podestà di Teglio.
(ST) Maffiolo de [Pitholio] di Nova[gl]ia fu Antonio, notaio del podestà di Teglio.
Atto singolo membr., mm 105x255
Segnatura antica: M 515
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 609
610. Locatio.
1390 novembre 3, Tirano, al torchio dei frati
Gli agenti (canepari ed altri) delle chiese di San Romerio e Pastore e di Santa Perpetua, a nome delle stesse, investono a locazione per un novennio, ed oltre a discrezione delle parti, Grumetto fu Giovanni de Muzis di Albosaggia, territorio di Sondrio, agente anche per i fratelli Mostachino, Antoniolo, Martino e Giorgio, di un appezzamento di terreno a vigna e castagneto, con soprastanti edifici, sito in Albosaggia, località "in Molijs subtus pratum de Scharpatectis" (attuale contrada La Moia, probabilmente) per l'annuo fitto di 11 quartari di castagne secche misurate "ad combulum"(1) alla giusta misura della città di Como e della comunità di Valtellina.
(ST) Gugliemo fu Giovanni Clericate Bazi di Tirano.
Atto singolo membr., mm 346x420
Segnatura antica: M 516
Note: 1. Probabilmente si tratta di misura del recipiente colmo (con rialzo cioè nella parte centrale), alternativa a quella a raso.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 610
611. Finis.
1392 giugno 4, Sondrio, casa dei fratelli Boxio
Antonio fu Lafranco de Boxio di Grosio, abitante a Sondrio, anche a nome del fratello Luigi libera da ogni impegno, in relazione all'obbligo di pagare 27 lire di imperiali a suo padre, Giovanni Stupa fu Antonio di Sondalo, con dichiarazione di quietanza a seguito dell'avvenuto versamento da parte del detto Giovanni, a saldo, di 9 lire e 14 soldi di imperiali.
(ST) Gaudenzio Malacria fu Zanolo.
Atto singolo membr., mm 291x200
Segnatura antica: M 517
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 611
612. Locatio.
1393 marzo 14, Bormio
Giovanni fu Antonio de Sermondo di Bormio investe a locazione a massaricio per 7 anni, con possibilità di rinnovo alla scadenza, Franco e Vitale fratelli fu Giacomo de Auruno di Poschiavo, abitanti a Bormio, di un appezzamento di terreno con soprastante ovile, acquedotto ed accessori a Bormio in località Presura, confinante col torrente Frodolfo, ed un appezzamento prativo nello stesso territorio in Campolongo, per l'annuo canone di 12 lire di imperiali, 2 capponi, una focaccia di frumento del valore di 7 soldi ed una giornata di lavoro per ognuno dei due investiti.
(ST) Vitale Grassonus di Bormio.
Atto singolo membr., mm 175x293
Segnatura antica: M 518
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 612
613. Obligatio.
1393 dicembre 11, Stazzona, casa di Genzio de Mangiacaballi
I frati Meio de Ramponibus, Clerico fu Spagnolo di Carate, Giacomo fu Martino Camozi di Granìa (comune di Teglio) e Giordano fu Giordano de Portis, procuratori delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua, alla presenza del vicario del vescovo di Como, Antonino de Recanaldis di Parma, promettono, a nome delle chiese, all'arciprete di Villa, Guglielmo fu Pietro de Lodexana, di corrispondergli la somma complessiva di 32 lire e 17 soldi di imperiali, per pagamento di cereali venduti alle stesse chiese.
(ST) Cesare de Albert[uc]iis di Parma fu Giovanni, rogato.
(ST) Airoldolo Brochus fu Andrea di Como, scrivente.
Atto singolo membr., mm 520x233
Segnatura antica: M 519
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 613
614. Finis.
1400 novembre 13, Teglio, nella piazza, davanti alla canepa di Martino Besta
Guglielmo de Luxana fu Pietro, rettore della chiesa di Santa Eufemia di Teglio e già arciprete della chiesa di San Lorenzo di Villa, dichiara di aver ricevuto dai frati di San Romerio e Santa Perpetua Simonino de Mangiacaballi fu Giacomo e Giovanni fu Lafranco di Brusio ogni sua spettanza, liberando da ogni obbligo al riguardo le chiese.
(ST) Donato de Medda di Ambrogio di Milano abitante a Teglio.
Atto singolo membr., mm 230x136
Segnatura antica: M 520
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 614
615. [Arbitramentum](1).
sec. XV, Sondalo, piazza del comune, davanti alla porta della canepa superiore
Frammento di atto [arbitrato tra membri della famiglia Sermondi] al quale intervengono gli arbitri Antonio detto Truffo, Antonio Sermondi ed Antoniolo Ymeldi nel quale le parti si impegnano a rispettare, sotto pena di 25 lire di imperiali, la pronuncia degli arbitri.
(ST) Giovanni Sermondi di [Bormio] di Antonio, abitante a Sondalo.
Atto singolo membr., mm 248x406
Segnatura antica: AMT SS
Note: 1. Manca tutta la parte iniziale e centrale dell'atto. La ricostruzione della natura dell'atto è desunta dalla sottoscrizione.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 615
616. Confessio.
1401 gennaio 2, [Tirano]
Aliolo de Judicibus dichiara di aver ricevuto da Simone di Tirano, mugnaio, 1 lira, 2 soldi e 3 denari imperiali per il dazio di due mole da mulino e un pestone da panico in comune di Tirano.
Sottoscrive lo stesso Aliolo.
Atto singolo cart., mm 146x105
Segnatura antica: M 521
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 616
617. Procura "ad lites".
1402 marzo 9, Chiuro, località Gera
Giacomo fu Franco di Zezio nomina suoi procuratori "ad lites" Antoniolo Crollalanza ed altri in ogni giudizio di qualunque genere ed innanzi ad ogni giudice.
(ST) Bertramo fu Rugeriolo de Lambertengis.
Atto singolo membr., mm 191x168
Segnatura antica: M 522
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 617
618. Locatio(1).
1404 maggio 4, Tirano, casa del notaio
Fanco e Bono fu Giacomo de Auruno di Poschiavo, Beto fu Zano de Zanoni di Pozaglio di Ponte e Pietro fu Meyo Menegoni di Teglio, frati della chiesa di San Remigio, a nome della stessa investono a locazione per 8 anni e più oltre a volontà delle parti Zaneto fu Meyo del Paxino e Paxio e Pietro fratelli fu Comino del Dosso di Stazzona di un appezzamento prativo a Tirano in località Cavaione, con l'obbligo di consegnare annualmente la metà del fieno prodotto, stimata in tre carri, e di costruire un edificio sul terreno in questione.
(ST) Mariolo de Bassijs fu Zanolo di Tirano.
Atto singolo membr., mm 333x281
Segnatura antica: M 524
Note: 1. Non è indicata l'indizione; non corrisponde il giorno della settimana.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 618
619. Remissio.
1404 maggio 24, Bormio, piazza del comune
Modesto fu Giovanni Alberti di Bormio rimette nelle mani di Pietro fu Giovanni di Chiuro, notaio rogato agente a nome di Giovanni fu Antonio Stupa di Sondalo, un appezzamento di terreno prativo in Sondalo in località Pradella dove si dice "in Isola", con soprastante mulino con accessori, vendutogli e da lui reinvestito a livello con un canone annuo di 50 soldi di imperiali, cedendo ogni suo diritto relativo per il prezzo di 25 lire di imperiali pagategli da Filippo figlio del detto Giovanni.
(ST) Pietro fu Giovanni di Chiuro.
Atto singolo membr., mm 364x201
Segnatura antica: M 523
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 619
620. Venditio cum gratia(1).
[1404 ottobre 11], Sondalo, piazza del comune, presso il giardino degli eredi di Conte Venosta
Zano detto Prevedus fu Minello de Margossi di Frontale abitante a Migiondo, contrada di Sondalo, aveva venduto "cum gratia" al prezzo di 70 lire di imperiali a Tomaso fu Antonio Stupa abitante a Le Prese alcuni terreni con edifici in Sondalo, con vari obblighi e prestazioni accessorie. I beni in questione, dopo vari passaggi, vengono definitivamente ceduti al detto Tomaso, comprensivi dei miglioramenti apportati, per il prezzo di 125 lire di imperiali(2).
(ST) Giovanni Spazzadeschi fu Zanni (Giovanni) di Sondalo.
Atto singolo membr., mm 330x265
Segnatura antica: M 525
Note: 1. Nell'atto: indizione VIII; non corrrisponde il giorno della settimana. Datazione errata.
2. L'atto è assai elaborato ed illustra una pluralità di rapporti non sintetizzabili in un regesto. Se ne sono dati gli elementi essenziali.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 620
621. Fines.
1404 dicembre 26 - 1409 gennaio 12, Sondalo, contrada di Rodorio (I atto) e piazza del comune (II atto)
Caterina figlia di [....] di Chiuro e moglie di Filippo Stupa di Giovanni di Sondalo, libera da ogni obbligo ulteriore il suocero ed i cognati in relazione alla costituzione di dote e conseguente antifatto per complessive lire 180 di imperiali, dichiarando di aver ricevuto dal suocero 60 lire di imperiali a completa tacitazione.
Segue altra liberazione in data successiva fatta da Filippo Stupa al padre, che interviene anche per gli altri figli maschi, dietro consegna di 80 lire di imperiali.
(ST) Bassaino de Comitibus fu Giovanni di Sondalo.
Due atti singoli su unico supporto membr., mm 396x336
Segnatura antica: M 527
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 621
622. Venditio.
1405 maggio 31, Poschiavo, contrada di Piazza; corte di Giovanolo de Olzate
Zano de Boxio fu Zano di Brusio vende alla chiesa di San Remigio, rappresentata dal caneparo maggiore Simonino fu Comolo Mangiacaballi, vari appezzamenti di terreno con edifici sul monte di San Remigio in località Frandullo "al Pozzo" per il prezzo di 37 lire di imperiali.
(ST) Antoniolo de [Lanyate] fu Comolo di Poschiavo(1).
Atto singolo membr., mm 350x310
Segnatura antica: M 526
Note: 1. Riferimento, nell'atto, agli statuti di Villa e di Poschiavo.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 622
623. Cambium.
14[08] giugno 11, Tirano, case della chiesa di San Romerio
Guarnerio fu Landolfo de Castello di Poschiavo, caneparo della chiesa di San Romerio di Tirano e Zano fu Zano de Boxio di Poschiavo che abita a Brusio permutano tra loro due terreni con edifici a Brusio, in località Viano, contro prati ed edifici a Brusio in località Savena e Silvaplana e conguaglio di 5 lire di imperiali.
(ST) Antoniolo fu Comolo de [Lomyate] di Poschiavo.
Atto singolo membr., mm 458x308
Segnatura antica: AMT 50/1
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 623
624. Cambium.
1408 luglio 5, Tirano, casa della permutante
Grantina fu Rizzolo de Mangarino di Tirano, con il consenso del marito Giovanni de La Pergola, permuta con Simonino Mangiacabalis fu Comolo, amministratore della chiesa di San Romerio ed agente in nome della stessa, un prato arborato a Tirano in Campolongo con altro prato arborato in Valprevedo.
(ST) Antoniolo fu Mafiolo de Nivola.
Atto singolo membr., mm 405x323
Segnatura antica: M 529
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 624
625. Cessio seu asignatio(1).
1408 luglio 5, Tirano, casa della cedente
Grantina fu Rizzolo de Mangarino di Tirano, con il consenso del marito Giovanni de La Pergola cede alla chiesa di San Romerio, per la quale interviene il notaio rogato, un appezzamento di terreno in Tirano "ad Tortas super prata" o "in Valena" senza alcun corrispettivo in denaro ma "in remedio eius anime et omnium suorum antecessorum".
(ST) Antoniolo fu Mafiolo de Nivolla.
Atto singolo membr., mm 336x387
Segnatura antica: M 528
Note: 1. Si tratta in verità di una vera e propria donazione.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 625
626. Finis.
1409 giugno 24, Bormio, cortino del comune
Giacomo fu [Vitale] Rolandi di Bormio libera da ogni onere in relazione ai fitti dovutigli da Fanco fu Giacomo de Lauruno di Poschiavo, anche per il fratello Vitale, dichiarando di essere stato completamente soddisfatto di ogni sua spettanza.
(ST) Antoniolo de Lazaronibus fu Lazzarone di Bormio.
Atto singolo membr., mm 88x222
Segnatura antica: M 530
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 626
627. Venditio.
1409 settembre 15, Teglio, contrada di Ligone inferiore
Meyo fu Tellino de [Frumija] di Panagia di Teglio abitante in contrada Ligone vende, riservato il diritto del comune di Teglio e della curia arcivescovile di Milano, alle chiese di San Romerio e Santa Perpetua di Tirano, rappresentate dal notaio rogato, 4 appezzamenti di terreno a Teglio in contrada Panagia, ai Dossi di Vissa ed alla Grimalda per il prezzo di 31 lire di imperiali, pagate da frate Simonino Mangiacavalli fu Comolo, caneparo delle chiese.
(ST) Antoniolo fu Comolo de [Lomyate] di Poschiavo.
Atto singolo membr., mm 481x344
Segnatura antica: AMT 36/11
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 627
628. Testamentum.
1409 settembre 16, Teglio, casa del testatore in contrada Ligone
Meyo fu Tellino di Panagia di Teglio, abitante a Ligone, lascia per testamento alla chiesa di San Romerio di Tirano un edificio con canepa e solaio a Teglio in contrada di Ligone Inferiore, con l'obbligo di pagare annualmente al comune di Teglio 3 denari imperiali.
(ST) Antoniolo fu Comolo de [Lomyate], notaio di Poschiavo.
Atto singolo membr., mm 294x282
Segnatura antica: AMT 430/39
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 628
629. Cambium.
1413 dicembre 13, Tirano, casa di Guglielmo Parravicini arciprete di Villa
Stefano fu Michino de Homodeo di Tirano permuta con Fanco fu Giacomo de Auruno di Poschiavo e Pedrotto fu Meio Menegoni di Ligone di Teglio, frati della chiesa di San Remigio agenti a nome della stessa, un campo a Tirano "in Campo Maiori" con altro campo in Ava.
(ST) Antoniolo de Nivola fu Mafiolo, rogato.
(ST) Gregorio di Pietro olim Antonio de Quadrio di Ponte, scrivente.
Atto singolo membr., mm 445x280
Segnatura antica: M 531
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 629
630. Locatio et confessio.
1419 maggio 1, Montagna (SO), casa del notaio
Bono fu Giacomino de Auruno di Poschiavo, caneparo "in antea" della chiesa di San Romedio, investe a locazione per 8 anni, ed oltre a volontà delle parti, Comolo Archetum fu Zanolo di Val Malenco, contrada di Sondrio, di vari terreni ed edifici in Val Malenco a "Curatam de Plazo", a "Telium", sopra "domum Alberti Pize", "subtus Puteum", "ad Voam" e in Bedoledo "ubi dicitur ad Roncacium" per l'annuo fitto di 25 soldi e 6 denari imperiali. Segue confesso relativo all'avvenuto versamento di 4 lire di imperiali per fitti arretrati relativi a precedente investitura.
(ST) Gasparolo de Malconventis fu Giorgio di Vico di Como.
Atto singolo membr., mm 577x321
Segnatura antica: M 532
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 630
631. Venditio ad proprium.
1422 aprile 7, Coseto, casa del notaio
Domenico fu Federico Albrici di Teglio vende al notaio rogato, che agisce per i figli di Stefano de Homodeo di Tirano: Tognolo, Giovanni, Alberto, Giacomo, Romerio, Lorenzo e Pietro, per i quali interviene anche la madre e tutrice Stefana fu Zanolo de Quadrio di Ponte, una vigna a Teglio al prezzo di 80 lire di imperiali, salvi i diritti del comune di Teglio e dell'arcivescovo di Milano.
(ST) Bertramo de Lambertengis fu Ruggero di Coseto.
Atto singolo membr., mm 390x235
Segnatura antica: M 533
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 631
632. Venditio et livellum(1).
1423 febbraio [2], Coseto, casa del notaio
[Pietro] fu Lorenzo de Lazaronibus di Teglio vende a Benedetto fu Giacomo de Torellis di Como, abitante a Coseto, un appezzamento vignato a Bianzone in Cornedo al prezzo di 60 lire di imperiali. L'acquirente reinveste con atto successivo in pari data a livello il bene al venditore per l'annuo canone di 4 condi e 3 staia di vino.
(ST) Bertramo fu Ruggero de Lambertengis di Coseto.
Atto singolo membr., mm 536x387
Segnatura antica: M 545
Note: 1. Il giorno è di problematica lettura per macchia.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 632
633. Venditio ad proprium.
1423 aprile 19, Sondalo, presso il "tablatum" degli eredi di Pietro Stupa
Marco Saxella fu Lorenzo di Sondalo vende a Lorenzo Pozati fu Beto di Sondalo un orto con casa in Sondalo "in capite ville" sotto la via che conduce al ponte, con ogni diritto connesso, per il prezzo di 500 lire di imperiali.
(ST) Bertramo Stupa fu [Galdino] di Nobiallo abitante a Sondalo.
Atto singolo membr., mm 305x400
Segnatura antica: M 546
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 633
634. Cambium.
1423 maggio 30, Teglio, "ad banchum iuris"
Giovanni fu Zanolo [Punij] di Ligone di Teglio permuta con la chiesa di San Remigio di Tirano, rappresentata dal caneparo Betino fu Giovanni de Zanonibus di Ponte, con autorizzazione del procuratore Giovanni de Ongarini, un campo a Teglio a Ligone Inferiore con una casa "solarata et coperta scandulis" nella stessa località.
(ST) Bartolomeo della Volta di Bergamo fu Antonio.
Atto singolo membr., mm 393x316
Segnatura antica: M 547
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 634
635. Procura.
1427 ottobre 22, Como, casa di Benedetto di Ripa, nella canonica
Giacomino di Trevano di Donato, chierico cumano e canonico prebendato della chiesa di San Lorenzo di Villa di Tirano, con l'intervento di Benedetto de Ripa, luogotenente di Grantino Bossi, vicario di Francesco, conte e vescovo di Como, nomina suoi procuratori generali per la tutela dei suoi diritti ed interessi relativi al detto canonicato suo padre Donato e Pantaleone, vescovo di [Sicaria], in solido, per 3 anni.
Ciò in relazione ai fitti da esigersi ed alla conduzione degli affari, ma anche con procura generale "ad lites".
(ST) Francesco de Rippa di Baldassarre, scriba della curia vescovile di Como.
Atto singolo membr., mm 296x299
Segnatura antica: M 548
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 635
636. Procura.
1427 dicembre 4, Como, residenza vescovile
Pantaleone, vescovo di [Sicaria] e commendatario per nomina della Santa Sede delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, nomina suo procuratore generale, per la tutela dei suoi interessi relativi alle chiese e "ad lites", per la durata di 3 anni, il canonico di Bormio Silvestro della Porta.
(ST) Francesco de Rippa di Baldassarre, scriba della curia vescovile di Como.
Atto singolo membr., mm 300x240
Segnatura antica: M 549
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 636
637. Arbitratus.
1429 giugno 23, Tresivio, residenza del capitano di Valtellina, portico
Stefano de Quadrio, milite di Ponte, e Bernardo Malacria, arbitri designati nella controversia tra i comuni di Tirano, da una parte, e Poschiavo e Brusio, dall'altra, in relazione ai diritti di pascolo, con il consenso del capitano di valle e commissario ducale Pinus Turchus, condannano i comuni di Brusio e Poschiavo a pagare al comune di Tirano 25 lire di imperiali e 6 agnelli per fitti dovuti sugli alpeggi nella zona di confine tra le due comunità (Val Serasca, alpe di Stavello, valle di Pradaccio).
(ST) Giacomo de Carugo di Geronimo di Milano.
(ST) Bonacorso di Alessandrino de Bonvessinis de Ardexie (di Ardesio?).
Atto singolo membr., mm 587x345
Segnatura antica: AMT 426/1
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 637
638. Locatio.
1432 agosto 2, Tirano, presso la casa di abitazione dell'arciprete di Villa di Tirano
Pantaleone, vescovo di Sicaria e commendatore apostolico in perpetuo delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, investe a locazione per un novennio Gregorio fu Bartolomeo ["Tomei"] di Vangione di Granìa (di Teglio) di un terreno a Teglio dove si dice alla Cassina dei monaci di San Remigio e Santa Perpetua, per l'annuo fitto di 20 staia di castagne peste e con l'obbligo di piantare annualmente 2 piante di castagno.
(ST) Pietro de Trivixio di Como abitante a Tirano, notaio di Como e del comune di Tirano.
Atto singolo membr., mm 268x262
Segnatura antica: M 550
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 638
639. Venditio(1).
[1433] gennaio 12, Sondalo, casa del notaio, "stua"
[Lorenzo] fu Alberto detto Pozi di Sondalo vende a Stefanino fu Bernardo del Castello di Menaggio, abitante a Sondalo, un appezzamento di terreno in Sondalo con soprastanti edifici, con ogni diritto connesso, al prezzo di 16 lire e 10 soldi di imperiali.
(ST) Giovannino de Sermondo di Antonio di Bormio, abitante a Sondalo.
Atto singolo membr., mm 306x283
Segnatura antica: M 544
Note: 1. La datazione, di incerta lettura nell'atto, è desunta dall'indizione e giorno della settimana, corrispondenti al 1433.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 639
640. Locatio.
1433 gennaio 12, Chiuro, casa degli investiti, cucina
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione per 2 annate agrarie Stefano fu Giovanolo del Torgio de Quadrio di Ponte e i fratelli Bartolomeo e Giacomo fu Bernardo olim Petrolo de Tognio di Ponte, anche a nome del fratello Tognolo, tutti abitanti a Chiuro, di vari beni in Chiuro:
- un appezzamento con vigna e campo, con due piante di castagne e una di marroni, recinto da muro a Castione alle case "di quei del Chucho", della superficie di 10 pertiche e 6 tavole;
- un sedime con canepa solariata, con "hera", stalla, fienile tutti coperti di "scandole" a Borgo Francone o "in Visinado";
- un campo a Longola di 4 pertiche;
- un campo a [Lucano] di 3 pertiche e 3 tavole;
- un campo al Muro di 3 pertiche;
- un campo a "Montanaregum" o Montarco di 4 pertiche 2 tavole e 8 piedi;
- due campi a Cavagno di 5 pertiche e 20 tavole;
- un prato a Favarolo di 1 pertica;
- un prato ed una selva con 5 castagni oltre l'Adda a "Caguyrano" o al Prato del Chierico, di 8 pertiche e 4 tavole;
per l'annuo fitto complessivo di 4 some di grani, cioè 10 quartari di segale e 22 quartari di miglio, due capponi, 20 soldi di imperiali e 8 condi di vino.
(ST) Abondiolo fu Giovanni de la Pergula di Tirano, scrivente.
(ST) Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano, rogato.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 19r/v20r/v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 640
641. Confessio.
1433 febbraio 21, Coseto, davanti alla casa del notaio
Pantaleone, vescovo di Sicaria, esattore, tesoriere e procuratore di Francesco Bossi, conte e vescovo di Como, dichiara di aver ricevuto dal caneparo del capitolo della chiesa di San Gervasio di Bormio, a nome della stessa, 27 lire e 12 soldi di imperiali per taglie imposte al clero cumano quale sussidio al vescovo.
(ST) Bertramo de Lambertengis fu Ruggero di Coseto, notaio rogato.
(ST) Giovannino fu Antonio detto Mazoni de Buzonibus di Valtorta, notaio scrivente.
Atto singolo membr., mm 264x160
Segnatura antica: M 551
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 641
642. Confessio.
1433 febbraio 21, Coseto, davanti alla casa del notaio
Pantaleone, vescovo di Sicaria, procuratore di Francesco Bossi, conte e vescovo di Como, dichiara di aver ricevuto dal comune ed uomini di Bormio 70 lire di imperiali, delle quali 50 per decime e 20 per il teloneo ("teolonij") o [corario] di Grosio, spettanti al vescovo per l'anno decorso.
(ST) Bertramo de Lambertengis fu Ruggero di Coseto, notaio rogato.
(ST) Giovannino fu Antonio detto Mazoni de Buzonibus di Valtorta, notaio scrivente.
Atto singolo membr., mm 312x166
Segnatura antica: M 552
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 642
643. Testatio.
1434 febbraio 20, Padova, chiesa maggiore, presso l'altar maggiore
Antonio fu Nicola di San Daniele, diacono di Aquileia, viene ordinato sacerdote da Giovanni di Sant'Anna, dell'Ordine degli Eremiti, vicario generale di Pietro Donato, vescovo di Padova. Il notaio scrivente attesta il fatto.
(ST) Giovanni di Guglielmo [Metensis], "iuris bacalarius" e scriba della curia episcopale di Padova.
Atto singolo membr., mm 193x372
Segnatura antica: M 553
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 643
644. Venditio ad proprium.
1434 maggio 17, Coseto, casa di Bertramo Lambertengi
Maffeo fu Pedrino Meneghini de Frugeriis di Teglio vende alle chiese di San Romerio e Pastore e di Santa Perpetua, rappresentate dal notaio rogato, un campo in Teglio in contrada Frigeri al Dosso della Pila, con ogni diritto connesso e riservati i diritti del comune di Teglio e dell'arcivescovo di Milano, per il prezzo di 12 lire di imperiali.
(ST) Luchino di Bertramo de Lambertengis di Coseto.
Atto singolo membr., mm 400x200
Segnatura antica: M 554
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 644
645. Locatio.
1434 luglio 2, Coseto, casa di Bertramo Lambertengi
Martinello di Pedrotto di Ligone di Teglio, procuratore di Pantaleone, vescovo di Sicaria e commendatario delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione per la durata di 9 anni, ed oltre a volontà delle parti, Giovanni fu Maffeo de Pozaro di Ponte di un appezzamento di terreno in Ponte, sotto la piana di Mornigo, per l'annuo fitto di mezza soma di segale, mezza di miglio e mezza di panico.
(ST) Luchino di Bertramo de Lambertengis.
Atto singolo membr., mm 221x253
Segnatura antica: M 554 bis
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 645
646. Arbitratus(1).
143[4] dicembre 31 , Gera di Chiuro "ad banchum iuris"
Stefano de Quadrio di Ponte, Bernardo Malacria e Bartolino Guislanzoni, arbitri designati nella controversia tra i comuni di Tirano, rappresentato dai sindaci Maffeo di Valleve e Giovanni fu Abondiolo de la Pergola, da una parte, e Brusio e Poschiavo, rappresentati dal podestà di Poschiavo Aleto e da Isepo fu Guglielmo di Poschiavo, dall'altra, relativa agli alpeggi ed ai diritti di pascolo, con l'autorizzazione del capitano di Valtellina e luogotenente ducale [Raffaele] di Mandello stabiliscono i reciproci diritti delle parti sulle alpi contese (Stavello, assegnata a Tirano, ed Airola).
(ST) Olderico fu Pietro di Ambria.
Atto singolo membr., mm 465x353
Segnatura antica: AMT 426/2
Note: 1. Nell'atto è indicato l'anno 1435: stile della natività.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 646
647. Dos et antifactum. Finis.
1435 aprile 26, Sondalo, "in capite ville", dinanzi alla casa di Tomaso de Stupanis
Lorenzo di Antoniolo Ymeldi di Sondalo, che agisce con il consenso del padre, dopo il matrimonio riceve da Tomaso fu Antonio olim Giovanni de Stupanis di Nobiallo, abitante a Sondalo, la dote per la moglie Francesca, sorella del predetto Tomaso, dell'importo di 54 lire di imperiali complessive. Il marito dona alla sposa, quale antifatto, il terzo, secondo la consuetudine del comune di Como e della comunità di Valtellina. La sposa rinuncia con atto successivo ad ogni pretesa ereditaria, cedendo ogni suo diritto al riguardo al fratello. Gli atti sono stesi alla presenza dei 2 agnati più prossimi, essendo la sposa orfana.
(ST) Giovanni de Sermondo di Antonio di Bormio, abitante a Sondalo.
Due atti singoli su unico supporto membr., mm 525x340
Segnatura antica: M 555
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 647
648. Locatio.
1436 febbraio 1, Teglio, casa del notaio Donato de Medda
Giovanni de Buschalijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, investe a locazione per 9 anni, ed oltre a volontà delle parti, Pasino fu Comino del Dosso di Stazzona e Martino fu Giovanni de Roba, anche a nome di Bertramo fu Giovanni olim de Roba, di vari appezzamenti di terreno a Villa di Tirano, a Novaglia (con edifici e casa da fuoco), a Lughina, alla Barozzera e a Ronco Maggiore per l'annuo fitto di 4 some e 18 staia a metà di segale e miglio e di un capretto.
(ST) Copia tratta in data 1479 settembre 1 da Anselmo Gatti, lodato ed autorizzato dal consiglio generale del comune di Teglio, dalle imbreviature del defunto notaio Donato de Medda.
Atto singolo membr., mm 287x227
Segnatura antica: M 556
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 648
649. Venditio.
1436 agosto 10, Sondalo, piazza del comune
Antonio e Bernardo fratelli fu Giovanni detto Matacoi de Margossis delle Prese di Sondalo, con il consenso del curatore Marco fu Lorenzo Saxela in quanto minori di 25 anni, vendono a Tomaso fu Antonio olim Giovanni de Stupanis di Nobiallo un terreno in Sondalo sopra Le Prese dove si dice "ad Fruxos" al prezzo di 17 lire di imperiali.
(ST) Giovanni de Sermondo di Antonio di Bormio abitante a Sondalo.
Atto singolo membr., mm 331x270
Segnatura antica: M 557
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 649
650. Citatio.
1437 marzo 15, Milano, chiesa di Santa Maria Segreta
Giovanni di Pontirolo, su mandato del vicario del prevosto Luigi de Porris, convoca il capitolo della chiesa di Santa Maria Segreta di Milano per pronunciarsi su una controversia.
(ST) Mafiolo de Rochis fu Giacomo di Milano.
Atto singolo membr., mm 357x, cc. 282
Segnatura antica: M 558
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 650
651. Locatio(1).
1441 agosto 26, Tirano, casa di [Bertisano] de Homodeo
Giovanni de Buschalijs di Milano, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, investe a locazione per 9 anni, ed oltre a volontà delle parti, Agostino fu Bertramo Ongino de Cornellis di vari appezzamenti di terreno in Tirano, per l'annuo fitto di [una] soma a metà di segale e miglio (1 quartario per pertica).
(ST) Pietro de Lapergolla fu Giovanni di Tirano.
Atto singolo membr., mm 263x317
Segnatura antica: M 559
Note: 1. Non corrisponde il giorno della settimana.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 651
652. Locatio.
1442 dicembre 17, Tirano, case di Santa Perpetua
Il sacerdote Antonio De Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione per 9 annate agrarie Mayfredo fu Albertino de Bombelli de Soltogio di Tirano di un appezzamento prativo e boschivo con due edifici in legno coperti di scandole a Cavaione, di un campo a Fossola, di un campo con due castagni a Paradiso sotto le vigne e di un campo a Camoxono, tutti a Tirano, per l'annuo canone della metà del fieno del prato, di due some di grani a terzo segale, miglio e domega, di un cappone e di un pollo e coi seguenti oneri per il locatario:
- disboscamento della terra di Cavaione;
- obbligo di far consumare alle proprie bestie tutto il fieno prodotto, con utilizzo sui fondi di tutto il letame derivantene, o fornitura in alternativa di letame per corrispondente quantità a sue spese;
- costruzione di un fienile in legno.
(ST) Pietro de la Pergolla fu Giovanni [di Tirano].
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 1r/1v.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 652
653. Locatio(1).
144[2] dicembre 17, Tirano, case di Santa Perpetua
Il sacerdote Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione per 9 annate agrarie Agostino fu Bertramo Ungino de Cornellis di Tirano di vari campi a Tirano (al Campo delle Fanciulle, al Campo di Nicola, in Corognola) per l'annuo canone di 1 soma e 2 sestari di grani a mezzo segale e miglio, pari ad un quartario per pertica di terreno locata.
(ST) Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 2r/2v.
Note: 1. Nell'atto è indicato l'anno 1443, indizione VI. Giorno della settimana ed indizione (in uso all'epoca in Valtellina) corrispondono al 1442.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 653
654. Locatio "ad fictum et ad medium redditum"(1).
[1442] dicembre 29, Tirano, casa di Giovanni de la Pergolla "in caminata"
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione a mezzo reddito per due annate agrarie Cristoforo fu Baldassarre di Solbiate, abitante a Tirano, di un prato a Villa di Tirano al Miscent oltre il ponte sul Poschiavino e di un campo a Corognola in Tirano per l'annuo canone della metà del fieno prodotto dal prato e di 4 staia di grani a terzo segale, frumento e miglio, con espresso riferimento alle disposizioni statutarie di Como, Valtellina e Villa di Tirano.
(ST) Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: 1 1442 3r/3v.
Note: 1. Nell'atto è indicato l'anno 1443, con indizione VI: stile della natività.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 654
655. Locatio(1).
[1442] dicembre 29, Tirano, casa di Giovanni de la Pergolla, "stua"
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, a nome delle stesse investe a locazione per 2 annate agrarie Costanzo Parolarius [... de Aureria] di un prato con castagno al ponte di Pomolina o alla Presa dei Monaci, con diritto di uso dell'acqua per irrigazione, per l'annuo canone di 2 fiorini del valore di 32 soldi per fiorino, con richiamo agli statuti di Como, di Valtellina e di Villa di Tirano.
L'atto è steso alla presenza di Giovanni di Solbiate, arciprete della chiesa di San Lorenzo di Villa di Tirano.
(ST) Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 3v/4r.
Note: 1. Nell'atto è indicato l'anno 1443, con indizione VI: stile della natività.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 655
656. Locatio(1).
[1443], Tirano, a Santa Perpetua
[Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione ... Giovannina del Monte di Stazzona, a nome dei figli Simone e Pasino, di ...] per l'annuo canone di 6 soldi di imperiali.
(ST) Luchino di Bertramo de Lambertengis.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 XIr
Note: 1. Atto privo della parte iniziale. La natura dell'atto appare dalla sottoscrizione; i contraenti (ipotetici) sono desunti dal successivo confesso, come la data e la località.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 656
657. Locatio ad fictum et medium redditum.
1443 gennaio 2, Tirano
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, investe a fitto a mezzadria per la durata di 2 annate agrarie Federico fu Giovanni de Schenono, il figlio di questi Lorenzo ed il nipote Giovannino di Giacomo fu Giovanni Schenoni della terza parte "pro indiviso" di una vigna con torchio al Ronco dei Monaci presso Valpilasca, detta Vigna della Betosa, di 25 pertiche e 20 tavole, di un prato al Miscent di 8 pertiche, di una selva con otto castagni alla valle di Sonvico presso il dosso del Castellino, tutti a Villa di Tirano, per l'annuo canone della metà del vino prodotto nella vigna, 3 carri di letame, un capretto, due galline ed uno staio di marroni verdi, con obbligo per il conduttore del riattamento delle canalizzazioni irrigue ("rivos, ellesa sive aquaductos") esistenti sul prato.
Sono espressamente richiamate le disposizioni degli statuti di Como, di Valtellina e di Villa di Tirano.
(ST) Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 4r/4v/5r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 657
658. Locatio.
1443 gennaio 2, Tirano, casa di Giovanni de la Pergolla "in cenaculo seu coquina"
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione per 2 annate agrarie Ginelino detto Motino e Bernardo fratelli fu Graziolo Meneghini di Tirano, anche a nome del fratello Bertolino, di vari appezzamenti di terreno (un campo a Salvano, uno a Betola, uno a Caprosonos presso il monte, uno alla Ganda, una selva con stte castagni in Carbonera, una vigna a Castoldello presso la Colombera, una vigna al Paradiso ed un incolto a Pradola) tutti in Tirano per l'annuo canone di 12 staia a mezzo segale e miglio, uno staio di frumento ed un cappone, con espresso richiamo alle disposizioni statutarie di Como, Valtellina e Villa di Tirano.
(ST) Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 5r/5v/6r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 658
659. Locatio.
1443 gennaio 2, Tirano, casa degli eredi di Giovanni de la Pergolla, "in cenaculo"
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione per 2 annate agrarie Zanino fu Balzaro della Lana di Foppolo, abitante a Tirano, di un appezzamento boschivo e selvato con castagneti presso le selve di Cristoforo di Solbiate in cima a quelle dei monaci presso il Poschiavino a Tirano, per l'annuo fitto di 5 soldi di imperiali in denaro.
(ST) Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 6v/7r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 659
660. Locatio.
1443 gennaio 2, Tirano, casa degli eredi di Giovanni de la Pergolla, "in cenaculo"
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, investe a locazione per 2 annate agrarie Giovanni detto Mano fu Antonio di Pavia(1), abitante a Tirano, di un appezzamento prativo e boschivo di circa 9 pertiche con edificio coperto di scandole a Tirano in Elda, per l'annuo fitto di 12 soldi di imperiali, in danaro e non in note di debito, e di un pollo.
(ST) Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 7r/7v
Note: 1. Forse la località di Pavia in territorio di Bianzone o la città di Pavia.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 660
661. Locatio.
1443 gennaio 2, Tirano, casa degli eredi di Giovanni de la Pergolla, "in cenaculo"
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione per 2 annate agrarie Giacomo fu Zano Belloti de Bur[ca] di Talamona abitante a Tirano, anche a nome dei fratelli Pasino e Giovannino, di un terreno campivo ed incolto con venti castagni a Tirano, al Sasso Gambile presso il Poschiavino, per l'annuo canone di 6 staia a mezzo segale e miglio.
(ST) Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 7v/8r/8v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 661
662. Locatio.
1443 gennaio 4, Tirano, casa degli eredi di Giovanni de la Pergolla, "stua"
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione per 2 annate agrarie Fedele de Frigerijs di Teglio di alcuni terreni a Teglio in contrada Panagia, e precisamente:
- due campi in Vissa;
- tre campi al Dosso;
- due campi in Bondono;
per l'annuo fitto di 20 staia di grani a metà segale e miglio, con richiamo alle disposizioni statutarie di Como, di Valtellina e di Villa di Tirano(1).
(ST) Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 8v/9r/9v
Note: 1. Da sottolineare il mancato richiamo agli statuti di Teglio, esistenti all'epoca, nel cui territorio i beni investiti si trovavano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 662
663. Locatio.
1443 gennaio 4, Tirano, casa degli eredi di Giovanni de la Pergolla, "stua"
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione per 2 annate agrarie Fanco de Lazarinis Ponge fu Lazarino, abitante a Ligone di Teglio, di alcuni terreni a Teglio, e precisamente:
- un campo alla Biorca (biforcazione di strade) di Ligone;
- un prato a Ligone alla Fonte Grimalda;
- un campo a Ligone al Ronco;
- un prato nel Pratario di Ligone alla Carbonera;
- un prato a Ligone alla Fontanella;
per l'annuo canone di 12 sestari di grani a mezzo segale e miglio e di 4 sestari di frumento, con richiamo delle disposizioni statutarie di Como, di Valtellina e di Villa di Tirano(1).
(ST) Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 9v/10r/10v/
Note: 1. Manca ogni riferimento agli statuti di Teglio, nel cui territorio i beni si trovavano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 663
664. Locatio.
1443 gennaio 4, Tirano, casa degli eredi di Giovanni de la Pergolla, "stua"
Il sacerdote Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione per 2 annate agrarie Zoanni detto Longo fu Betino di Ligone di Teglio di un campo a Ligone al Campo dei Canevali per l'annuo fitto di 2 sestari di grani a mezzo segale e miglio, con richiamo delle disposizioni statutarie di Como, di Valtellina e di Villa di Tirano(1).
(ST) Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 11r/11v
Note: 1. Manca ogni riferimento agli statuti di Teglio, nel cui territorio il bene si trovava.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 664
665. Locatio.
1443 gennaio 10, Tirano, casa del notaio, "stua"
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione per 2 annate agrarie Giacomino fu Zani (Giovanni) Mariani di Foppolo, Bona fu Betino del Ronco di Sernio e Buonadonna fu Martino della Porta di Carona, vedova di Pietro Casari olim Salomone e madre del minore Tognolo a nome del quale agisce, tutti di Tirano, di un appezzamento vignato con soprastante edificio in muratura coperto di scandole, costruito dagli antenati del suddetto Tognolo a Tirano a Porzino o alle case dei Casari, per l'annuo fitto di 9 sestari di vino.
(ST) Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 12r/12v/13r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 665
666. Locatio.
1443 gennaio 10, Tirano, casa del notaio, "stua"
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione per 2 annate agrarie Pietro detto Biasca e Venturino detto Zureto, fratelli fu Togno Ruggeri de Fondri[ni]s di Tartano, in solido, di una selva con diversi castagni a Tirano al Sasso Gambile per l'annuo fitto di un sestario di castagne secche e monde, alla misura di Tirano.
(ST) Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 13r/13v/14r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 666
667. Locatio.
1443 gennaio 10, Tirano, casa del notaio, "stua"
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione per 2 annate agrarie [Bonomo] fu Albertino de Bombelli de Soltogio, abitante a Tirano, di un appezzamento boschivo e selvato con più castagni a Tirano al Sasso Gambile per l'annuo fitto di uno staio di castagne secche, belle e peste e monde, alla misura di Tirano.
(ST) Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano, rogato.
(ST) Romerio di Giovanni de Luzino, scrivente.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 14r/14v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 667
668. Locatio.
1443 gennaio 10, Tirano, casa del notaio, "stua"
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione per 2 annate agrarie Giovanni fu Albertino del Zapelo di Tirano di una selva con otto castagni a Tirano in Alono e di un'altra con castagni lì presso per l'annuo canone di uno staio di castagne peste.
(ST) Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano, rogato.
(ST) Romerio di Giovanni de Luzino di Tirano, scrivente.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 15r/15v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 668
669. Locatio.
1443 gennaio 10, Tirano, casa del notaio, "stua"
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione per 2 annate agrarie Giovanni detto [Taramo] fu Antonio di Pavia, abitante a Tirano, di un appezzamento selvato e boschivo con vari castagni a Tirano alla torre di Piattamala, a sera del Poschiavino ed a mezzodì della stessa torre, per l'annuo canone di 5 soldi di imperiali o di due giornate di lavoro nella vigna di Santa Perpetua.
(ST) Romerio di Giovanni de Luzino di Tirano, scrivente.
(ST) Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano, rogato.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 15v/16r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 669
670. Locatio.
1443 gennaio 10, Tirano, casa del notaio, "stua"
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione per 2 annate agrarie Domenico detto Casa[no] fu Bertramo Ongino de Cornellis di Tirano di un appezzamento boschivo e prativo con soprastante casupola a Tirano a Nasen, per l'annuo canone di 2 soldi di imperiali in danaro.
(ST) Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 16v/17r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 670
671. Locatio.
1443 gennaio 11, Bianzone, in contrada Tremura
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione per 2 annate agrarie Comino fu Guarisco di Tartano, abitante a Bianzone, di un campo in contrada [Scudero], di una vigna ad Algarano, di una selva con vari castagni a Pavia, tutti in territorio di Bianzone, per l'annuo fitto di 5 sestari di vino ed uno staio di marroni verdi.
(ST) Abondiolo de la Pergola fu Giovanni, scrivente.
(ST) Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano, rogato.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 17v/18r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 671
672. Locatio.
1443 gennaio 11, Teglio, contrada Frigeri, portico della casa dell'investita
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, investe a locazione per 2 annate agrarie Meia fu Guglielmo Frigeris abitante a Teglio nell'omonima contrada (Cà Frigeri), anche a nome dei figli minori Stefano e Frigerio fu Maffeo Petrini di Teglio, di un appezzamento campivo a Teglio al Dosso delle Pile, per l'annuo canone di 3 sestari di grani a mezzo segale e miglio, con richiamo espresso delle disposizioni statutarie di Como, Valtellina e Villa di Tirano(1).
(ST) Abondiolo fu Giovanni de la Pergula di Tirano, scrivente.
(ST) Pietro de la Pergolla fu Giovanni di Tirano, rogato.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 18r/18v/19r
Note: 1. Manca ogni riferimento agli statuti di Teglio, nel cui territorio i beni si trovavano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 672
673. Locatio.
1443 gennaio 12, Chiuro, casa di proprietà delle chiese
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione per 2 annate agrarie Giovanni de la Fontana fu Lorenzo Menegoni di Ligone di Teglio di un appezzamento prativo e campivo con soprastante casupola a Teglio al Dosso del Monte, di un campo alla Fonte Grimalda, di un campo a Camporonzone, della metà indivisa di un campo a [Lizolo], di una casa da fuoco in muratura con forno e basiccio e varie piante da frutto a Ligone Inferiore alle case dei Menegoni, per l'annuo canone di una soma di grani a metà segale e miglio alla misura di Teglio, una gallina e dodici uova, con espresso richiamo alle disposizioni statutarie di Como, di Valtellina e di Villa di Tirano(1).
(ST) Abondiolo fu Giovanni de la Pergula di Tirano, scrivente.
(ST) Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano, rogato.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 21r/21v
Note: 1. Non vi è nessun riferimento agli statuti di Teglio, nel cui territorio i beni si trovavano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 673
674. Locatio.
1443 gennaio 12, Chiuro, nelle case della chiesa tenute da Stefano Del Torgio
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione per 2 annate agrarie i fratelli Giacomo e Bernardo fu Remigio Marioli di Ponte di un appezzamento prativo a [Cantiosa], di un sedime di case con caneva, "hera", due case da fuoco, corte, orto, alberi da frutto e castagni a Ponte, in contrada di Sottovia, per l'annuo canone di 25 soldi di imperiali in danaro.
(ST) Abondiolo de la Pergula fu Giovanni di Tirano, scrivente.
(ST) Pietro de la Pergolla fu Giovanni di Tirano, rogato.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 22r/22v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 674
675. Locatio decimarum.
1443 gennaio 12, Chiuro, casa degli investiti, nella canepa
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione per 2 annate agrarie Stefano fu Giovanolo del Torgio di Chiuro, anche a nome dei fratelli Bartolomeo, Giacomo e Tognolo fu Bernardo olim Petrolo del Tognio, della decima e diritto di decimare sui terreni a loro investiti a locazione in pari data, per l'annuo canone di un cappone e un pollo grassi.
(ST) Abondiolo fu Giovanni de la Pergula di Tirano, scrivente.
(ST) Pietro de la Pergolla fu Giovanni di Tirano, rogato.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 23r/v/24r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 675
676. Confessio.
1443 gennaio 17, Tirano, a Santa Perpetua
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, dichiara di aver ricevuto da Giovannina fu Burnello olim Mutarelo, vedova di Betino olim Pasino di Cresalva del monte di Stazzona, quale tutrice dei figli minori Simone e Pasino, 5 soldi di imperiali a saldo dei fitti passati fino al decorso San Martino.
(ST) Luchino di Bertramo de Lambertengis.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 XI v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 676
677. Locatio.
1443 gennaio 18, Tirano, "ad banchum iuris"
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione per 2 annate agrarie Bartolomeo fu Gregorio detto Taionzeli di Cemmo, abitante a Tirano, di un appezzamento prativo e boschivo a Villa di Tirano al Miscent per l'annuo canone di 20 soldi di imperiali.
(ST) Luchino di Bertramo de Lambertengis.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 XIVv/XVr/XVv
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 677
678. Locatio.
1443 gennaio 19, Tirano, case di Santa Perpetua
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione per 2 annate agrarie Agostino fu Leone de Campo di Tirano di un appezzamento gandivo ed incolto a Tirano in Paradiso per l'annuo canone di 5 soldi di imperiali.
(ST) Luchino di Bertramo de Lambertengis.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 XII v/XIIIr
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 678
679. Locatio.
1443 maggio 21, Tirano, casa del notaio, nel frutteto
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione per 2 annate agrarie Giovanni fu Antonio detto Pensini de Fondrini di Tartano e il figlio dello stesso, Stefano, di un appezzamento selvato con varie piante di castagno a Tirano in Paradiso per l'annuo canone di 13 staia di castagne peste
(ST) Abondiolo fu Giovanni de la Pergula di Tirano, scrivente.
(ST) Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano, rogato.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 24r/24v/25r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 679
680. Locatio.
1443 maggio 21, Tirano, casa del notaio, nel frutteto
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione per 2 annate agrarie Bartolomeo fu Pietro olim Antonio de Quadrio di Ponte di un edificio diroccato con mulino detto al Molinaccio con scoperto, roggia e terreno boschivo riuniti a Tirano al Mulino dei Monaci presso Vendaqua, per l'annuo canone di 3 lire di imperiali in denaro.
(ST) Abondiolo fu Giovanni de la Pergula di Tirano, scrivente.
(ST) Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano, rogato.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 25r/25v/26r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 680
681. Locatio.
1443 giugno 6, Tirano, casa dei notai
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione per 2 annate agrarie Remigio fu Fachino di Valletorta di un appezzamento di terreno con una canepa solariata coperta di scandole, un "canipello" con soprastante solario ed un loggiato in legno ("lobio") lì presso coperti di scandole, una casa da fuoco "straduyata" coperta di scandole, un'"hera", una casa con due mulini, una folla, una pila, tutti coperti di scandole, con corte ed orto tutti riuniti a Tirano ai Mulini, con acquedotto e terreno scoperto lì presso, e di un terreno prativo con salici al Chioso (terreno recinto da muri) dei Monaci; inoltre di una vigna al Paradiso, un campo con due castagni nella stessa località, un campo con tre castagni "ad Stornelum", un campo "ad Lavizarium", un campo con quattro castagni a Paradiso "ad Quadretum", un campo ai Mulini, un prato con una pianta di marroni alle Prese dei Monaci.
Ciò per l'annuo canone di 3 some e 4 quartari di grano a quarto di segale, miglio, panico e domega (orzo), un quartario di frumento, 12 lire di imperiali e 6 condi di vino, coi seguenti patti:
- che il conduttore è tenuto, gratuitamente, a macinare tutto il grano ed a follare tutto "illud drapum et mezelanum" ad uso dei monaci e delle chiese;
- che lo stesso non possa sublocare a nessuno, nemmeno al fratello, i beni investiti senza autorizzazione espressa del concedente, sotto pena di 25 lire di imperiali e del rilascio dei beni.
(ST) Abondiolo de la Pergula fu Giovanni di Tirano, scrivente.
(ST) Pietro de la Pergolla fu Giovanni, rogato.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 26 r/v/27r/v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 681
682. Locatio.
1443 giugno 22, Tirano, casa di Tognolo fu Pietro de Homodeo
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, investe a locazione per 2 annate agrarie Forsano fu Alberto de la Pergolla, Benedetto fu Giacomo Torelli e Venturino di Antoniolo del Nano, tutti di Coseto, quali procuratori del comune stesso, dell'alpe di Predoso e Moroso a Tirano, per l'annuo canone di 7 lire di imperiali.
(ST) Luchino di Bertramo de Lambertengis.
Atto singolo membr., mm 310x210, cc. 21
Segnatura antica: I 1442 XIIIv/XIVr
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 682
683. Locatio.
1443 agosto 9, Tirano, casa del notaio, corte
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione per 2 annate agrarie Giuliano fu Guifredo di Albino, abitante a Tirano, di un appezzamento prativo e ronchivo a Tirano alla Foglia, per l'annuo fitto di 2 sestari di vino.
Intervengono, assentendo all'investitura e riconoscendo che si tratta di bene nella disponibilità delle chiese, il decano del comune di Tirano Tognolo fu Pietro de Homodeo, Antonio detto Tognolini fu Stefano de Homodeo e Maifredo fu Albertino de Soltogio, sindaci del comune insieme al notaio rogato. Ciò in quanto l'investito asseriva di aver avuto detto terreno ad accola dal comune di Tirano.
(ST) Abondiolo fu Giovanni de la Pergula di Tirano, scrivente.
(ST) Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano, rogato.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 27V/28r/28v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 683
684. Locatio.
1443 ottobre 7, Tirano, nella via antistante la casa del notaio
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione per 2 annate agrarie Bernardo detto Ventium fu Domenico de Gagionibus di Berbenno, abitante a Tirano, di due piante di castagno, una selvatica ed una "inserta maronis" a Tirano in Paradiso per l'annuo canone di un sestaro di castagne peste ed uno di marroni verdi, con vari patti circa la definizione dei rapporti col locatario del terreno dove i castagni si trovano, che interviene all'atto.
(ST) Abondiolo fu Giovanni de la Pergula di Tirano, scrivente.
(ST) Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano, rogato.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 28v/29r/29v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 684
685. Locatio.
1443 ottobre 7, Tirano,via pubblica davanti alla casa del notaio
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione per 2 annate agrarie Aydante fu Stefano de Aydantis, abitante a Tirano, di 2 appezzamenti selvati a Rivilana a Tirano, per l'annuo canone di 4 staia di castagne peste, secche e belle.
(ST) Pietro de la Pergolla fu Giovanni di Tirano, rogato.
(ST) Abondiolo fu Giovanni de la Pergula di Tirano, scrivente.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 30r/30v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 685
686. Confessio.
1443 ottobre 7, Tirano, casa degli eredi di Giovanni de la Pergolla
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, dichiara di aver ricevuto da Costanzo Parolari fu Antoniolo de Lupo de Tasselio 3 lire e 4 soldi di imperiali quale fitto per l'anno in corso su un terreno prativo con un castagno a Tirano al Ponte di Pomolina o alle Prese dei Monaci.
(ST) Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: 1 1442 37r/37v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 686
687. Confessio.
1443 ottobre 7, Tirano, casa degli eredi di Giovanni de la Pergolla
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, dichiara di aver ricevuto da Agostino fu Bertramo Ungino, abitante a Tirano, 10 quartari di grani a mezzo segale e miglio, quale fitto per l'anno in corso su vari terreni a Tirano locati dalle chiese allo stesso Agostino.
(ST) Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano, rogato.
(ST) Ambrogio di Bertramo de Allegris di Canobio, scrivente.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 38r/38v/39r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 687
688. Locatio.
1443 ottobre 23, Tirano, presso le case degli eredi di Stefano de Homodeo, in un prato
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, investe a locazione per 9 annate agrarie Bartolomeo detto Tayonceli di Cemmo di vari terreni ed edifici in Tirano, e precisamente:
- un sedime con canepa solariata scoperta, con canipello e solaio sopra con loggia in legno coperti di scandole; una casa da fuoco coperta di scandole con una canepa ed un fienile; una casa con folla, pila ("pista") e 2 mulini; un "hera", tutti coperti di scandole, con corte ed orto tutti riuniti;
- un terreno scoperto lì presso di 1 pertica e 2 tavole;
- un prato con salici al Chioso dei Monaci;
- un prato con "ganda" e bosco con vari castagni e marroni alle Prese dei Monaci, di 47 pertiche e 12 tavole;
- una vigna a Paradiso;
- un campo con due castagni a Paradiso, di 5 pertiche e 7 tavole;
- un campo con tre castagni a Stornello, di 6 pertiche e 12 tavole;
- un campo a Paradiso al Lavizario, di 5 pertiche;
- un campo con una pianta di marroni a Paradiso al Quadretto, di 1 pertica e 21 tavole;
- un campo al Mulino davanti alla porta delle dette case, oltre la strada, di 2 pertiche e 10 tavole;
- un campo presso le dette case all'"Eleseto" (ruscello), di 1 pertica e 2 tavole;
- un campo alla Bosolona, di 4 pertiche e 2 tavole;
- un campo in Alono a Campolongo, di 4 pertiche e 17 tavole;
- un campo presso Lavizario al Campo Rotondo, di 6 pertiche e 12 tavole;
per l'annuo fitto seguente:
- 4 some e 1 quartario di grani a terzo segale, miglio, panico o domega, al conto di 1 staio di grani per pertica di campo, computate le zone boschive, [i roveti] ("ribeta"), i muri e i mucchi di pietre ("murache");
- 11 lire, [17] soldi e 6 denari imperiali, al conto di 5 soldi per pertica di prato, computata "ut supra";
- 3 lire e 4 soldi di imperiali per il fitto di case e mulini;
- 3 condi e 3 sestari di vino per la vigna;
- un paio di capponi grassi.
Con i seguenti patti ulteriori:
- il locatario sarà tenuto a macinare e follare gratuitamente, per conto delle chiese stesse, tutto il grano ed il panno ("drapum") ad uso delle chiese e dei monaci;
- lo stesso dovrà provvedere a sue spese al reimpianto della vigna ed al riattamento degli edifici in rovina, con liquidazione dei miglioramenti a finita locazione e stima da parte di due comuni amici.
Il tutto con espresso richiamo alle disposizioni statutarie di Como, Valtellina e Villa di Tirano.
(ST) Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 30v/31/32 r+v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 688
689. Confessio.
1443 ottobre 24, Tirano, via davanti alla casa dei solventi
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, dichiara di aver ricevuto da Bernardo fu Graziolo Meneghini di Foppolo, a nome anche dei fratelli Motino e Bertolino, tutti abitanti a Tirano, 4 quartari di grani a metà segale e miglio, un sestaro di frumento, un cappone ed un condio di vino quale fitto dell'anno su vari terreni di proprietà delle chiese investiti ai detti fratelli.
(ST) Pietro de la Pergolla fu Giovanni di Tirano.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 39r/39vr
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 689
690. Confessio.
1443 ottobre 25, Tirano, via davanti alle case dei fratelli Meneghini
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, dichiara di aver ricevuto da Giovanni fu Albertino del Zapelo di Tirano un sestario di castagne peste quale fitto dell'anno su due appezzamenti a castagneto di proprietà delle chiese locati allo stesso Giovanni.
(ST) Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 39v/40r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 690
691. Confessio.
1443 ottobre 25, Tirano, casa del solvente
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, dichiara di aver ricevuto da Bona fu Betino del Ronco, vedova di Tognolo Casari, e da Bonafemina fu Martino detto [Sanintempi] di Carona, madre di Tognolo figlio minore del fu Pietro olim Salamone Casari, che agisce a nome del detto minore, entrambe di Tirano, un condio e 3 sestari di vino quale fitto per l'anno in corso su una vigna con soprastante edificio in muratura coperto di scandole a Tirano, a Porcino o alle case dei Casari.
(ST) Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 40r/40v/41r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 691
692. Confessio.
1443 ottobre 25, Tirano, piazza del comune
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, dichiara di aver ricevuto da Giuliano fu Guifredino di Albino, abitante a Tirano, 2 sestari di vino quale fitto per l'anno in corso su un prato e ronco a Tirano alla Foglia, di proprietà delle dette chiese.
(ST) Pietro fu Giovanni de la Pergola di Tirano.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 41r/41v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 692
693. Locatio ad fictum et ad medium redditum.
1443 ottobre 30, Tirano, case di Santa Perpetua
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, a nome delle stesse investe a locazione a fitto ed a mezzo reddito, per 9 annate agrarie ed in seguito a volontà delle parti, Giacomo fu Giovanni [Mucioli] e Giovanni fu Andriolo del Sasso, entrambi di Castione di Chiuro, dei seguenti beni:
- un sedime con 4 canepe in muratura e 4 solai soprastanti e con "stua" in legno coperti di scandole, con "lobio", "hera" e sottostante abitazione, con 2 fienili, depositi e stalle sottostanti, con un locale da fuoco con graticci per essiccare le castagne, tutti con tetti in legno coperti di scandole, con annessi corte, orto, spazi scoperti, portico e forno; il tutto riunito in contrada di Santa Perpetua a Tirano. Il locatore ha il diritto di godere direttamente o con suoi familiari la porzione di edificio verso mattina, tenendovi fieno e bestiame di proprietà delle chiese per produrre letame, e il pollaio sotto la scala, potendo altresì tenere nell'"hera" i grani delle dette chiese e lavorare con le proprie mani uno dei 4 orti;
- un appezzamento selvato lì presso, con vari castagni;
- un terreno vignato, ronchivo, campivo e boschivo con torchio coperto di scandole e 2 tini, con salici e piante da frutto e vari accessi, con aree dirupate, pietrose, boschi e zone ghiaiose sotto Santa Perpetua alla Foglia o al Ronco Nuovo, di 36 pertiche e 19 tavole;
- un prato alla Presa a Tirano;
- un prato a Villa di Tirano a Monte Albano;
- un campo con castagni al Ponte di Pomolina o al Sasso Gambile a Tirano;
il tutto per l'annuo canone della metà di tutti i grani e vino prodotti, 12 sestari di castagne peste, 3 sestari di marroni verdi e due capponi grassi e coi patti seguenti:
- i conduttori dovranno annualmente allevare due maiali da acquistarsi dal locatore e da cibare a loro cura e spese, con divisione a metà della carne;
- dovrà essere consegnato ai conduttori tutto il letame del bestiame di proprietà del locatore allevato presso le case o tenuto nelle stalle, con onere per i conduttori di provvedere all'asporto e trasporto dello stesso;
- divieto di subaffitto senza espressa autorizzazione da parte del proprietario;
- in caso di rottura di legnami grossi del torchio, il rettore locante dovrà provvedere al ripristino, mentre i locatari dovranno provvedere alla manutenzione ordinaria;
- i conduttori dovranno ben irrigare i prati affidati;
- dovrà essere fornito al locatore un idoneo quantitativo di strame o paglia per la lettiera degli animali;
- i conduttori dovranno effettuare i necessari reimpianti nelle vigne.
Il tutto con richiamo alle disposizioni statutarie di Como, di Valtellina e di Villa di Tirano.
(ST) Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 33r/v34r/v35r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 693
694. Venditio et livellum.
1443 novembre 16, Tirano, casa dell'acquirente
Lorenzo detto Sozio di Teglio vende a Giovanni fu Alberto de Homodeo di Sernio, abitante in Tirano, vari appezzamenti di terreno a Bianzone al prezzo di 55 lire di imperiali. L'acquirente, con successivo atto, investe i beni a livello al venditore al canone annuo di 4 condi di vino.
(ST) Leonardopergola di Pietro de la Pergula trae copia in data 1470 maggio 14 dagli atti del defunto notaio Abbondiolo de la Pergula, dietro autorizzazione del consiglio del terziere superiore della Valtellina.
(ST) Pietro de La Pergula fu Giovanni, console di giustizia del terziere superiore della Valtellina al segno del leone, convalidante.
(ST) Ambrogio fu Antonio de Paliaris di Canobio, console di giustizia al segno dell'aquila, convalidante.
Atto singolo membr., mm 580 x387
Segnatura antica: M 560
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 694
695. Locatio(1).
1444 febbraio 21, Tirano, nella via davanti alla casa del notaio
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione per 8 annate agrarie Mayfredo fu Albertino de Bombelis de Soltogio, abitante a Tirano, di un campo a Fossola, uno in Ava, uno in Ava o a Fossola(2), un prato alle Prese presso le case dei monaci in cambio di un altro campo che lo stesso Mayfredo teneva ai Camosci o a Ronco Maggiore e una selva a Paradiso, tutti a Tirano, per l'annuo canone di 2 some e 2 quartari di grani a quarto (segale, miglio, panico e domega).
(ST) Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 35r/35v/36r
Note: 1. Non corrisponde il giorno della settimana.
2. Ai confini tra le due località, nei pressi dell'attuale cimitero.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 695
696. Locatio.
1444 aprile 6, Tirano, casa di Tognolino de Homodeo, abitazione del notaio
Tognolino fu Stefano de Homodeo, Bartolomeo fu Pietro olim Antonio de Quadrio di Ponte e Pietro fu Giovanni de la Pergula, sindaci e procuratori del comune di Tirano, tanto dei nobili che dei vicini, investono a locazione vari consorti, a nome della vicinanza di Brusio, del diritto di pascolo su un terreno in Capriano e su uno a Viano, entrambi boschivi, sassosi e incolti ("zerbivi"), per la durata di 8 anni, ed in seguito a volontà delle parti, per l'annuo canone di 4 lire di imperiali, oltre a due agnelli da darsi a Pasqua del primo anno.
(ST) Rainaldo fu [Muasupli] di Sondalo, abitante a Mazzo, laudato ed autorizzato dal consiglio generale del terziere di sopra della Valtellina, trae copia in data 1476 [maggio 7] dagli atti del defunto notaio Tognolino de [Sernio], un tempo abitante a Tirano.
(ST) Ambrogio fu Antonio de Palearijs de Canobio, console di giustizia del terziere superiore della Valtellina al segno dell'aquila, sottoscrive per conferma in data 1478 maggio 8, secondo il disposto degli statuti del terziere.
(ST) Gottardo fu Bartolomeo de Rovarijs, console di giustizia al segno del leone, sottoscrive come sopra in data 1477 giugno 17.
Atto singolo membr., mm 555x352
Segnatura antica: AMT SS
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 696
697. Confessio.
1444 novembre 16, Tirano, case di Santa Perpetua
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, dichiara di aver ricevuto da Benedetto fu Giacomo Torelli e Venturino di Antoniolo del Nano, procuratori ed a nome del comune di Coseto, 7 lire di imperiali a saldo del fitto dell'annata agraria trascorsa per l'alpe di Moroso e Predoso a Tirano, data a fitto dalle chiese al comune stesso.
(ST) Abondiolo di Forsano de la Pergolla.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 XIVr/XIVv
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 697
698. Locatio.
1444 novembre 16, Tirano, case di Santa Perpetua
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione per 4 annate agrarie Giacomo fu Negro del Goto abitante sul monte di Stazzona di un prato sul monte di Stazzona al Prato del Monte o al Prato dei Monaci presso al luogo chiamato in Zembro, della superficie di 346 pertiche e 21 tavole, per l'annuo canone di 32 soldi di imperiali e 2 pollastri buoni.
S.T. Abondiolo di Forsano de la Pergolla.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 XIVv/XVr
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 698
699. Locatio.
1445 settembre 16, Tirano, palazzo pretorile
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione per 9 annate agrarie Picinino fu Gregorio detto Tayonzeli di Cemmo (BS) e Giovanni fu Albertino del Zapelo, abitanti a Tirano, di un sedime con "rasega" (segheria), con acquedotto e con "fero, carro, curletis, catena pro dicta rasega", a metà coperta di assi, al Ponte di Pomolina a Tirano per l'annuo fitto di 6 lire di imperiali, con l'obbligo di segare annualmente 12 tronchi del locatore e di coprire con assi, entro il prossimo San Martino, l'altra metà dell'edificio.
Garantiscono, quali fideiussori, Tognolino figlio emancipato di Ambrogio di [Saronno ]("de Serono") e Alessio fu Martino Caligari di Valleve, abitanti a Tirano.
S.T. Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano, rogato.
S.T. Ambrogio di Bertramo de Allegris di Canobio, abitante a Tirano, scrivente.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 36r/v 37r/v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 699
700. Confessio.
1446 gennaio 28, Tirano, case di Santa Perpetua
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, dichiara di aver ricevuto da Stefano fu Giovanolo del Torgio de Quadrio de Ponte, anche a nome di di Bartolomeo, Giacomo e Tognolo fratelli fu Bernardo olim Petrolo del Tognio de Quadrio di Ponte, tutti abitanti a Chiuro, 1O quartari di segale, 22 quartari di miglio, 8 condi di vino, 25 soldi di imperiali e 2 capponi quale fitto dell'anno decorso su vari terreni e fabbricati di proprietà delle chiese suddette locati ai solventi.
S.T. Pietro fu Giovanni de la Pergola di Tirano.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 41v/42r/42v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 700
701. Confessio.
1446 gennaio 28, Tirano, case di Santa Perpetua, "in lobio"
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, dichiara di aver ricevuto da Bartolomeo fu Gregorio detto Talionceli di Cemmo (BS), abitante a Tirano, 33 quartari di grani a terzo (segale, miglio e domega), 15 lire, 1 soldo e 6 denari imperiali, 3 condi di vino e 2 capponi quale fitto per un anno su vari terreni a Tirano di proprietà delle chiese.
S.T. Pietro de la Pergolla fu Giovanni di Tirano.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 42v/43r/v/44r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 701
702. Confessio.
1446 gennaio 28, Tirano, case di Santa Perpetua, "in lobio"
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, dichiara di aver ricevuto da Stefano di Giovanni Pensini di Tirano 13 sestari di castagne peste a saldo del fitto di 2 anni su un castagneto a Tirano in Paradiso.
S.T. Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano, rogato.
Manca la sottoscrizione del notaio scrivente.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 44r/44v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 702
703. Confessio.
1446 gennaio 28, Tirano, case di Santa Perpetua, cucina
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, dichiara di aver ricevuto da Tomeo fu Fachino di Valtorta, abitante a Tirano , 4 some e 4 quartari di grani a quarto (segale, miglio, panico e domega), un quartaro di frumento, 6 condi di vino e 12 lire di imperiali per il fitto dell'anno 1444 su vari terreni ed edifici con mulino, folla, pila ed accessori in Tirano, locati dalle chiese suddette al detto Tomeo.
S.T. Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 45r/45v/46r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 703
704. Venditio ad proprium.
1446 ottobre 5, Bormio, "ante stazonam Conradi Sertoris"
Lorenzo fu Giovanni Longazi di Mondadizza (Sondalo) vende a Tomaso detto Cixardeli fu Antonio olim Giovanni de Stopanis di Nobiallo abitante a Sondalo un terreno in Sondalo alle Presure di Mondadizza "ad Valenam", con ogni diritto relativo, per il prezzo di 101 lire di imperiali.
S.T. Bernardo fu Marco de Grassonibus di Bormio, notaio rogato.
S.T. Corradino fu Marco de Grassonibus di Bormio, notaio scrivente.
Atto singolo membr., mm 257x244
Segnatura antica: M 561
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 704
705. Confessio.
1446 novembre 19, Tirano, case di santa Perpetua "in cenaculo seu coquina"
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, dichiara di aver ricevuto da Pietro figlio di Fanco fu Lazarino Ponge e da Giacomo fu Betino olim Lazarino Ponge, anche a nome di Bernardo fratello dello stesso Giacomo e Martino fu suddetto Lazarino Ponge, tutti abitanti a Ligone inferiore di Teglio, 12 sestari di grani a mezzo segale e miglio e 4 sestari di frumento, quale fitto per l'anno decorso e con saldo dei 4 anni passati su vari terreni in Teglio locati dalle chiese suddette ai solventi.
S.T. Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano, rogato.
S.T.Ambrogio di Bertramo de Allegris di Canobio, scrivente.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 46r/46v/47r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 705
706. Locatio.
1446 novembre 19, Tirano, case della chiesa di Santa Perpetua, "in cenacolo seu in coquina"
Il sacerdote Antonio De Giulijs, rettore e beneficiario delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, a nome delle stesse investe a locazione per 8 anni Pietro di Fanco olim Lazarino Ponge e Giacomo fu Betino olim soprascritto Lazarino, stipulanti anche a nome di consorti, in solido, di 5 appezzamenti di terreno in Teglio in località Ligone per l'annuo canone di 12 staia di grani, a metà segale e miglio, e 4 staia di frumento(1).
S.T. Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano, rogato.
S.T. Ambrogio di Beltramo de Allegris de Canobio abitante a Tirano, scrivente.
Atto singolo membr., mm 560x222
Segnatura antica: AMT 36/7
Note: 1. Nell'atto riferimento agli statuti di Como, di Valtellina e di Villa di Tirano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 706
707. Confessio.
1446 novembre 19, Tirano, case di Santa Perpetua, "in cenaculo seu coquina"
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, dichiara di aver ricevuto da Giovanni della Fontana fu Lorenzo Menegoni di Ligone inferiore di Teglio una soma di grani a mezzo segale e miglio, una gallina e 12 uova quale fitto dell'anno passato ed a saldo dei 4 anni trascorsi su vari terreni ed edifici in Teglio, di proprietà delle dette chiese e locati al summenzionato Giovanni.
S.T. Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano, rogato.
S.T. Ambrogio di Bertramo de Allegris di Canobio, scrivente.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 48v/49r/49v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 707
708. Locatio.
1446 novembre 19, Tirano, case di Santa Perpetua, "in cenaculo seu domo ab igne"
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, investe a locazione per 9 annate agrarie Giovanni della Fontana fu Lorenzo Menegoni di Ligone inferiore di Teglio di vari terreni ed edifici in Teglio per il canone annuo di una soma di grani a mezzo segale e miglio, una gallina e 12 uova.
S.T. Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano, rogato.
S.T. Ambrogio di Bertramo de Allegris di Canobio abitante a Tirano, scrivente.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 49v/50r/50v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 708
709. Locatio(1).
1446 novembre 19, Tirano, case di Santa Perpetua, "in cenaculo sive in coquina"
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione per 9 annate agrarie Pietro figlio di Fanco fu Lazarino Ponge e Giacomino fu Betino olim Lazarino Ponge, a nome anche del soprammenzionato Fanco, di Martino suo fratello e di Bernardo fratello del suddetto Giacomo, in solido, di vari beni in Teglio in diverse località per l'annuo canone di 12 staia di grani a mezzo segale e miglio e di 4 staia di frumento.
S.T. Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano, rogato.
S.T. Ambrogio di Bertramo de Allegris di Canobio, scrivente.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 47r/v/48r/v
Note: 1. Giorno della settimana raso e non soprascritto.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 709
710. Confessio.
1446 dicembre 5, Tirano, chiesa di Santa Perpetua, "in lobio"
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, dichiara di aver ricevuto dai fratelli Giacomo e Bernardo fu Remigio Marioli di Ponte la somma di 20 soldi di imperiali per fitti dovuti in relazione ad una locazione di vari appezzamenti e stabili in territorio di Ponte.
S.T. Pietro fu Giovanni de La Pergolla di Tirano, notaio rogato.
S.T. Ambrogio fu Bertramo de Allegris de Canobio di Tirano, scrivente.
Atto singolo membr., mm 293x207
Segnatura antica: M 562
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 710
711. Locatio.
1446 dicembre 5, Tirano, a santa Perpetua
Il prete Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, investe a locazione per 8 anni, con eventuale rinnovo a volontà delle parti, [ Stefanino] fu Giovanolo del Torgio di Chiuro ed i fratelli Bartolomeo, Tognolo e Giacomo fu Bernardo olim Petrolo de Togno di vari terreni in Castione (Chiuro) per l'annuo fitto di 10 quartari di segale, 22 di miglio, 8 condi di vino, 3 capponi, un pollo e 25 soldi di imperiali.
S.T. Pietro fu Giovanni de La Pergolla di Tirano, notaio rogato.
S.T. Gottardo fu Bartolomeo de Rovarijs, scrivente.
Atto singolo membr., mm 513x270
Segnatura antica: M 563
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 711
712. Confessio.
1446 dicembre 5, Tirano, case di Santa Perpetua, "in lobio"
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, dichiara di aver ricevuto dai fratelli Giacomo e Bernardo fu Remigio Marioli di Ponte 20 soldi di imperiali quale fitto per l'anno passato ed a saldo del quadriennio su vari terreni ed edifici in Ponte, di proprietà delle chiese ed investiti ai suddetti fratelli.
S.T. Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano, rogato.
S.T. Ambrogio di Bertramo de Allegris di Canobio abitante a Tirano, scrivente.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 50v/51r/51v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 712
713. Locatio.
1446 dicembre 5, Tirano, case di Santa Perpetua, "in lobio"
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione per 9 annate agrarie i fratelli Giacomo e Bernardo fu Remigio Marioli di Ponte di vari terreni ed edifici in Ponte per l'annuo canone di 20 soldi di imperiali, con l'onere di fornire fieno, strame e stallaggio ai cavalli del locatore quando egli dovesse in futuro recarsi a Ponte.
S.T. Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano, rogato.
S.T. Ambrogio di Bertramo de Allegris di Canobio, abitante a Tirano, scrivente.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 51v/52r/52v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 713
714. Confessio.
1446 dicembre 5, Tirano, case di Santa Perpetua, "in lobio"
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, dichiara di aver ricevuto da Stefano fu Giovanni del Torgio, anche a nome dei fratelli Bartolomeo, Giacomo e Tognolo fu Bernardo olim Petrolo del Tognio di Chiuro 10 quartari di segale e 22 quartari di miglio, 8 condi di vino, 2 capponi e 25 soldi di imperiali quale fitto dell'anno decorso, a saldo per il passato quadriennio, su vari terreni ed edifici in Chiuro di proprietà delle chiese e locati ai solventi.
S.T. Pietro de la Pergolla fu Giovanni di Tirano, rogato.
S.T. Ambrogio di Bertramo de Allegris di Canobio abitante a Tirano, scrivente.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 52v/53r/v/54r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 714
715. Locatio.
1446 dicembre 5, Tirano, a Santa Perpetua
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione per 9 annate agrarie Stefano fu Giovanolo del Torgio, anche a nome dei fratelli Bartolomeo, Giacomo e Tognolo fu Bernardo olim Petrolo del Tognio, tutti di Chiuro, di vari terreni ed edifici in Chiuro, contrada Castione, per l'annuo canone di 10 quartari di segale, 22 quartari di miglio, 8 condi di vino, 3 capponi, un pollo e 25 soldi di imperiali, con l'obbligo di fornire stallaggio, fieno e strame ai cavalli del locatore, quando questi dovesse portarsi a Ponte.
S.T. Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano, rogato.
S.T. Ambrogio di Bertramo de Allegris di Canobio, abitante a Tirano, scrivente.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 54r/v/55r/v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 715
716. Confessio.
1446 dicembre 10, Tirano, corte della casa di Giacomo de la Pergolla
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, dichiara di aver ricevuto da Fedele fu Lorenzo de Frigeri di Teglio 20 staia di grani a mezzo segale e miglio quale fitto dell'anno decorso, a saldo del passato quadriennio, su vari terreni in Teglio di proprietà delle chiese investiti al suddetto Fedele.
S.T. Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano, rogato.
S.T. Ambrogio di Bertramo de Allegris di Canobio abitante a Tirano, scrivente.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 56r/56v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 716
717. Locatio.
1446 dicembre 10, Tirano, corte della casa di Giacomo de la Pergolla
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione per 9 annate agrarie Fedele de Frigeri fu Lorenzo abitante a Teglio di alcuni terreni a Teglio in contrada Panagia in Vissa, al Dosso e a Bondono per l'annuo fitto di 20 staia di grani a metà segale e miglio.
S.T. Pietro de la Pergolla fu Giovanni di Tirano, rogato.
S.T. Ambrogio di Bertramo de Allegris di Canobio abitante a Tirano, scrivente.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 57r/57v/58r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 717
718. Confessio.
1446 dicembre 10, Tirano, corte della casa di Giacomo de la Pergolla
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, dichiara di aver ricevuto da Zane detto Longo fu Betino di Ligone di Teglio 2 staia di grani a mezzo segale e miglio quale fitto per l'anno decorso, con saldo per il passato quadriennio, su vari terreni a Teglio in contrada Ligone di proprietà delle chiese ed investiti al detto Zane.
S.T. Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano, rogato.
S.T. Ambrogio di Bertramo de Allegris di Canobio abitante a Tirano, scrivente.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 58r/58v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 718
719. Locatio.
1446 dicembre 10, Tirano, corte della casa di Giacomo de la Pergolla
Antonio de Giulijs, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione per 9 annate agrarie Zoanne detto Longo figlio (sic) di Betino di Ligone di Teglio di 2 campi a Teglio a Ligone per l'annuo fitto di 2 sestari di grani a metà segale e miglio.
S.T. Pietro fu Giovanni de la Pergolla di Tirano, rogato.
S.T. Ambrogio di Bertramo de Allegris di Canobio abitante a Tirano, scrivente.
Atto singolo membr., mm 310x210
Segnatura antica: I 1442 58v/59r/59v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 719
720. Investitura beneficii.
1448 marzo 12, Como, sede vescovile
Bernardo de Castiliono, vescovo di Como e conte, investe il prete Giovanni di Trevano del rettorato delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, vacante dalla morte di Antonio [De Giulijs].
S.T. Pietro di Muralto fu Paolo, scriba della curia episcopale di Como trae copia in data 1485, gennaio 25, dagli atti di Francesco de Ripa, già scriba del vescovo di Como.
Atto singolo membr., mm 285x256
Segnatura antica: M 564
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 720
721. Procura.
1451 novembre 23, Como, casa del mandante in parrocchia di San Fedele
Giovanni di Trevano fu Pietro, canonico prebendato di san Fedele di Como, di Santo Stefano di Dongo, di San Lorenzo di Chiavenna, di San Vincenzo di Gravedona e di San Lorenzo di Villa (di Tirano), nonché rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, conferisce procura generale "ad negotia" e "ad causas", per il periodo di 9 anni, al nipote Lorenzo fu Donato di Trevano abitante a Como in parrocchia di San Fedele.
S.T. Abbondio de Zobijs fu Benedetto di Como.
Atto singolo membr., mm 520x360
Segnatura antica: M 567
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 721
722. Remissio.
1454 gennaio 21, Tirano, casa degli eredi di Bernardo de Homodeo.
Tognolo fu Giovanni detto Rusche di Tirano rinuncia ad ogni suo diritto (utile dominio, possesso e miglioramenti apportati) su vari fondi in Tirano , in varie località, dei quali era stato investito a livello da Pietro fu Michino de Homodeo [di Tirano] e Antonio fu Romerio de Lazaronibus di Corteno per l'annuo fitto di 2 some e mezza di cereali a 1/4 (miglio, segale, domega e panico), 24 soldi di imperiali, 2 condi di vino e 2 capponi, rimettendo i beni nelle mani degli eredi dei concedenti dietro pagamento di 10 lire di imperiali e con liberazione da ogni obbligo sui beni rimessi.
L'atto è steso alla presenza di Bertoluzzo de Exio, podestà del terziere superiore della Valtellina, che autorizza la remissione.
S.T. Ambrogio de Paliarijs di Canobio fu Antonio, notaio rogato.
S.T. Giacomino del Tayoncello fu Bartolomeo, scrivente.
Atto singolo membr., mm 617x296
Segnatura antica: M 568
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 722
723. Testamentum.
1454 giugno 26, Tirano
Bustacco fu Antonio de Zala, abitante nelle case prossime alla chiesa di San Remigio di Tirano, istituisce la chiesa stessa sua erede universale.
S.T. Pietro de La Pergula fu Giovanni di Tirano.
Atto singolo membr., mm 215x315
Segnatura antica: AMT 430/38
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 723
724. Conventio et remissio.
1455 gennaio 2, Tirano, a Santa Perpetua, casa del rettore
Mostacco fu Togno del Zalla di Brusio, vissuto per 40 anni nel monastero della chiesa di san Remigio a carico della stessa, aveva lasciato ogni suo bene alla chiesa con due legati. I beni in questione erano però da lungo tempo lavorati ed erano stati sensibilmente migliorati dal fratello del testatore, Menico, e dai suoi eredi, che ne reclamano il possesso.
Il rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, Giovanni di Trevano, a ciò autorizzato dal vescovo di Como, compone la controversia rimettendo ai parenti del testatore i beni dietro pagamento di 50 lire di imperiali e col patto che i beni in questione, in eventuale assenza di eredi degli acquirenti, torneranno, alla loro morte, di proprietà della chiesa.
S.T. Agostino fu Bertramo de Lambertenghis di Como [abitante a Coseto].
Atto singolo membr., mm 502x365
Segnatura antica: M 569
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 724
725. Procura.
1456 aprile 12, Tirano, piazza del comune
Cristoforo fu Giacomo Retoldi ed il figlio Remigio costituiscono loro procuratori vari avvocati e persone di Milano, Como, Valtellina (varie località) e Tirano con mandato generale "ad lites" innanzi ad ogni giudice e nei confronti di chiunque.
S.T. Pietro de la Pergulla fu Giovanni di Tirano, notaio rogato.
S.T. Antonio de Nivolla fu Giovanni, sottoscrivente.
Atto singolo membr., mm 521x225
Segnatura antica: M 571
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 725
726. Beneficium.
1457 marzo 19, Como, chiesa di San Giacomo
Benedetto Ferrari, arciprete della chiesa di San Giorgio extra muros, commissario papale, in ottemperanza a quanto disposto con bolla del papa Callisto III, conferisce a Giovanni di Trevano il canonicato e prebenda della chiesa di Santo Stefano di Como, di giuspatronato laicale, e della chiesa dei santi Simone e Taddeo di Zerbo.
L'investito era già titolare di benefici nelle chiese di San Lorenzo di Chiavenna, San Lorenzo di Villa di Tirano, Santo Stefano di Dongo, San Vincenzo di Gravedona e della prebenda delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano.
Segue l'intimazione a tutti gli interessati, sotto pena delle censure ecclesiastiche, di immettere entro 6 giorni l'investito nel possesso dei beni spettantigli.
S.T. Francesco de Ripa fu Baldassarre, notaio e scriba della curia episcopale di Como.
Atto singolo membr., mm 507x383
Segnatura antica: AMT SS
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 726
727. Livellum(1).
1457 [dicembre 29], Tirano, casa del concedente
Alberto, Giacomo e Pietro fratelli fu Stefano de Homodeo di Tirano, agenti anche a nome dei fratelli Antonio, Giovanni e Remigio investono a livello Togno fu Michele de Burminis di Talamona, abitante a Tirano, di un appezzamento di terreno in Tirano "in Roncijs seu inter Dossa" per l'annuo fitto di 4 quartari di cereali a mezzo segale e miglio, da consegnarsi nel castello di abitazione dei concedenti.
Durata usuale (29 anni con conseguente rinnovo).
S.T. Pietro de la Pergula fu Giovanni di Tirano.
Atto singolo membr., mm 535x277
Segnatura antica: M 572
Note: 1. Non corrisponde il giorno della settimana.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 727
728. Livellum.
1459 Dicembre 12, [Bormio] casa della concedente
Maddalena fu Marco de [...], vedova di Francesco fu Cristoforo Alberti di Bormio investe a livello per 29 anni, con patto di rinnovo, Tomaso Stopa detto Casartelinus fu Antonio di Sondalo di vari terreni ed edifici in territorio di Sondalo per l'annuo canone di 12 lire e mezza di imperiali e di due pernici alpine e con patto di miglioramento.
S.T. Antonio fu Eustachio de [....] di [Buano].
Atto singolo membr., mm 375x197
Segnatura antica: M 573
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 728
729. Sindicatus.
1460 ottobre 4, Tirano, piazza davanti la chiesa di San Martino
I vicini di Tirano, riuniti in sindacato generale(1) convocato dal decano Oprandino fu Amadeo di Valleve conferiscono procura generale per ogni azione giudiziaria innanzi ad ogni giudice (compresi il papa ed il duca di Milano) ed in ogni sede secolare ed ecclesiastica ad Agostino de Gabelerijs e ad Adalberto de Frumento di Como ed a Pietro fu Bernardo de Homodeo , Giacomo fu Stefano de Homodei, Giacomo fu Giovanni de la Pergula, Giovanni detto Vanoto fu Maffeo di Valleve, Togno fu [Sanio] de Mugiascha , tutti di Tirano, in relazione ad ogni controversia circa le chiese ed ospizi di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano.
La procura ha durata novennale; compare tra i testi anche il conte Minolo fu Alberto de Federicis.
S.T. Giovanni de Tayoncellis fu Bartolomeo di Tirano.
Atto singolo membr., mm 570x394
Segnatura antica: M 574
Note: 1. Intervengono quasi 100 capifamiglia.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 729
730. Venditio ad proprium.
1461 aprile 3, Tirano, contrada di San Martino, case degli acquirenti
Meyo detto Mioto fu Giacomo de Alleto detto" de Bragatiis" vende a Battistino e Baldassarre fu Antonio Capitanei di Valleve (de Vallelevi), abitanti a Tirano, un prato con metà di un fienile in muratura coperto di scandole a Tirano in località Ronco, con ogni diritto relativo, per il prezzo di 13 lire di imperiali.
S.T. Copia tratta in data 1472 settembre 1 da Antonio fu Martino Canobio di Tirano, laudato ed autorizzato dai consoli di giustizia e dal consiglio generale del terziere superiore della Valtellina, dagli atti del defunto notaio Giovanni de Tayoncelis.
Atto singolo membr., mm 507x230
Segnatura antica: M 575
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 730
731. Confirmatio decreti.
1461 ottobre 19, Teglio
Lazzaro Scarampo, vescovo di Como e conte, conferma a Marco Pusterla, canonico della chiesa di Chiavenna, il rettorato delle chiese ed ospizi di San Remigio e Santa Perpetua, già concesso dal suo predecessore Martino.
S.T. Francesco de Ripa fu Baldassarre, notaio di Como e scriba del vescovo.
Atto singolo membr., mm 250x367
Segnatura antica: M 576
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 731
732. Livellum(1).
1462 ottobre 22, Tirano, nella via davanti alla chiesa di San Martino
Simone, figlio e coerede in solido di Bernardo de Homodeo di Tirano, investe a livello per 29 anni e quindi in perpetuo Pietro fu Moresco olim Guglielmo del Prato di Carona di vari terreni con edifici , costruiti dal padre dell'investito, a Tirano in Vico sotto la chiesa di Santa Maria, per l'annuo fitto di 24 soldi di imperiali.
S.T. Pietro fu Giovanni de la Pergula di Tirano, notaio rogato.
S.T. Leonardopergula de la Pergula di Pietro, scrivente.
Atto singolo membr., mm 367x287
Segnatura antica: M 577
Note: 1. Non corrisponde il giorno della settimana.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 732
733. Livellum.
1465 febbraio 5, Tirano, contrada Cologna, casa degli investiti
Bartolomeo de Quadrio di Ponte fu Pietro ed il figlio Giacomino, che agisce col suo consenso in quanto minorenne, investono a livello per 29 anni e quindi in perpetuo i fratelli Alberto e Nicola fu Cristoforo de Homodeo di Sernio, abitanti in Tirano, di un prato a Tirano in Gera per l'annuo canone di 5 lire di imperiali.
S.T. Gottardo fu Bartolomeo de Rovarijs, console di giustizia del terziere superiore della Valtellina al segno del leone convalida la copia in data 1485 febbraio 26.
S.T. Martino de la Pergula fu Romerio , console di giustizia al segno dell'aquila, convalida in pari data.
S.T. Giovanni Canobio fu Ambrogio, notaio di Tirano, laudato e confermato dai consoli di giustizia e dal consiglio generale del terziere superiore della Valtellina trae copia in data 1485 febbraio 28 dagli atti del defunto suo padre Ambrogio.
Atto singolo membr., mm 545x285
Segnatura antica: M 579
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 733
734. Venditio ad proprium.
1465 febbraio 7, Grosotto, casa dei venditori Tuana
Giovanni di Martinello del Tuana di Grosotto, col consenso del padre in quanto minore non emancipato, e Benvenuta detta Gniuda fu Enrico detto Griffi, moglie dello stesso Giovanni (Zanni) vendono a Tomaso detto Caxardelli di Antonio Stoppa, abitante a Sondalo in contrada Le Prese, un prato in Sondalo, contrada Le Prese, per il prezzo di 14 lire di imperiali, a parziale pagamento di un debito dei venditori.
S.T. Antonio de Nivolla fu Giovanni.
Atto singolo membr., mm 395x300
Segnatura antica: M 580
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 734
735. Testamentum.
1465 febbraio 25 , Sernio, casa del testatore
Gregorio fu Cristoforo olim Antonio de Homodeo di Sernio dispone per testamento delle sue sostanze. Stabilisce innanzitutto che vengano per 10 anni distribuiti ai poveri di Sernio, nel mese di Maggio, 2 some di pane cotto, 1 condio di vino e 2 pesi di formaggio; assegna poi [3] lire di imperiali alla fabbrica del duomo di Milano, a beneficio della sua anima; lascia poi alla moglie Ursina, figlia di Michele Quadrio di Ponte, 40 lire di imperiali oltre agli abiti e gioielli, e 200 lire di imperiali per ognuna delle due figlie Giovannina e Paolina, a loro completa tacitazione per dote; stabilisce poi che la moglie resterà usufruttuaria in vita dei beni finchè conserverà il letto vedovile; nomina infine suoi eredi universali i figli maschi (o figlio) che la moglie porta in grembo, se sopravviveranno.
Se la moglie Ursina partorirà invece una o più femmine la quota spettante alle figlie Paolina e Giovannina sarà aumentata a lire 500 di imperiali e la nascitura (o nasciture) avrà altrettanto.
Eredi universali saranno in questo caso i fratelli del testatore, Alberto e Nicolino.
S.T. Martino fu Romerio de la Pergula, console di giustizia del terziere superiore della Valtellina al segno dell'aquila, sottoscrive per convalida della copia in data 1475 febbraio 10;
S.T. Gottardo fu Bartolomeo de Rovarijs, console di giustizia al segno del leone, sottoscrive in pari data.
S.T. Antonio de Canobio di Tirano fu Martino trae copia, in pari data, dagli atti del defunto notaio Giovanni fu Bartolomeo de Tayoncelis, a ciò autorizzato e laudato dai consoli di giustizia e dal consiglio generale del terziere superiore della Valtellina, secondo il disposto degli statuti del terziere stesso.
Atto singolo membr., mm 532x331
Segnatura antica: M 578
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 735
736. Locatio.
1465 giugno 22, Tirano, sagrato della chiesa di San Giacomo
I consiglieri e capifamiglia di Tirano, convocati in pubblica adunanza dal decano Simone fu Bernardo de Homodeo, investono a locazione per 9 anni i vicini di Brusio del diritto di pascolo ed alpeggio su un appezzamento di terreno boschivo, pascolivo, sassoso ed incolto ("zerbivo") in Caprinario, ai confini tra le due comunità, e su un altro appezzamento alpivo, boschivo e zerbivo a Viano, per il canone annuo di 5 lire di imperiali da consegnarsi al caneparo del comune di Tirano, con riserva del diritto di pascolo anche ai Tiranesi e con divieto per i brusaschi di pascolare sui campelli di Stavello e di vendere legna tratta dai terreni locati.
S.T. Agostino fu Bertramo de Lambertengis, notaio di Como.
Atto singolo membr., mm 456x352
Segnatura antica: AMT SS
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 736
737. Locatio.
1465 giugno 22, Tirano, sagrato della chiesa di San Giacomo
I consiglieri e capifamiglia di Tirano, convocati in assemblea dal decano Simone fu Bernardo de Homodeo investono a locazione per 9 anni, e più oltre a volontà dell parti, i vicini di Brusio a nome del comune stesso del diritto di alpeggio e di pascolo su un appezzamento di terreno pascolivo, boschivo,sassoso ed incolto ("zerbivo") in Caprinario , ai confini tra le due comunità, e su altro terreno boschivo, alpivo e zerbivo a Viano, con riserva del diritto di pascolo anche per i Tiranesi e con divieto ai Brusaschi di vendere legne tratte dai fondi in questione e di pascolare sui campelli di Stavello.
L'annuo fitto di 5 lire di imperiali dovrà essere consegnato al caneparo del comune di Tirano.
S.T. Agostino de Lambertengis fu Bertramo, notaio di Como.
Atto singolo membr., mm 488x368
Segnatura antica: AMT SS
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 737
738. Venditio ad proprium et livellum.
1466 aprile 10, Teglio, abitazione del venditore ,"in Silva""
Luigi fu Mastaino Besta di Teglio vende a Giovanni fu Gervasio Florini di Bormio, per lui e per i suoi successori, una vigna in Teglio in contrada Fracia dove si dice "in Albinam" per il prezzo di 300 lire di imperiali.
S.T. Tomaso de Plattis fu Bernardo, console di giustizia del comune di Teglio al segno del cavallo, attesta la conformità della copia in data 1555 maggio 25.
S.T. Giovan Pietro fu Bartolomeo de Sancto Petro di Teglio, laudato ed autorizzato dai consoli di giustizia e dal consiglio generale del comune di Teglio, trae copia in data 1555 maggio 25 dagli atti di Masino de Scano, già notaio di Teglio.
Unito atto cartaceo di investitura a livello dei beni da parte dell'acquirente al venditore, in pari data e luogo, per l'annuo canone di 16 condi e 4 staia di vino, da pagarsi a Sant'Andrea.
Stesse sottoscrizioni.
Due atti singoli riuniti, uno membranaceo ed uno cartaceo, mm 414x196
Segnatura antica: M 581
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 738
739. Locatio.
1468 settembre 24, Tirano "in stationa" di Simone de Homodeo
Marco fu Luca de Pusterla, rettore delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione per 9 anni Bernardo fu Martino del Dosso di Villa di Tirano ed altri consorti di Novaglia di vari terreni ed edifici in territorio di Villa di Tirano a Novaglia e a Valpilasca o al Ronco dei Monaci per l'annuo fitto di 16 condi di vino o mosto e 4 some e 4 quartari di grani, a metà segale e miglio, con patto di miglioramento e liquidazione dello stesso a finita locazione.
S.T. Giovan Paolo de Lucino fu Romerio di Como, abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 505x396
Segnatura antica: AMT 45/6
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 739
740. Locatio(1).
1468 dicembre 31, Tirano, nella cucina della casa del notaio
Marco fu Luca Pusterla, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, a nome delle stesse investe a locazione, per 9 anni ed in seguito a volontà delle parti, Giovanni di Giacomino olim Romeriolo de Magnino di Ponte di un appezzamento sedimato con edifici ed alberi fruttiferi a Ponte in contrada di Sottovia e di un prato nello stesso territorio in contrada di Canteroxa per l'annuo canone di 20 soldi di imperiali.
S.T. Gottardo de Rovarijs abitante a Tirano notaio cumano fu Bartolomeo, rogato.
S.T. Giovanni di Andriolo de Rovarijs, scrivente.
Atto singolo membr., mm 531x202
Segnatura antica: M 582
Note: 1. Stile della natività: nell'atto è indicato l'anno 1469.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 740
741. Confessio.
1470 novembre 24, Sondalo, casa del rettore della chiesa di Santa [Maria]
Nicola di Castellorneva, cappellano di GiovanPietro Visconti abate del convento di Sant'Abbondio di Como, dichiara di aver ricevuto da Antonio fu Tomaso de Stupanis di Nobiallo , abitante in contrada di Le Prese a Sondalo, e da Antonio fu Meneghino Raffagni di Le Prese 10 paia di pernici quali fitto per i trascorsi 5 anni su un appezzamento di terra zerbivo a Le Prese in località" in Saledo".
S.T. Cristoforo de Grepponibus di Menaggio fu Giovanni.
Atto singolo membr., mm 202x330
Segnatura antica: M 583
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 741
742. Confessio.
1473 aprile 24, Tirano, Santa Perpetua, casa di abitazione del rettore
Il decano del comune di Stazzona e Villa, Antonio fu Pasino di Derada, ed i procuratori e consiglieri del comune dichiarano di aver ricevuto da Marco fu Luca Pusterla, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, a nome delle stesse 2 condi e 2 sestari e mezzo di vino quale accola per 1 anno sui beni investiti dal comune alle chiese al Ronco dei Monaci, a Santa Perpetua presso la chiesa, a Monte Albano, al Poschiavino e in Miscent.
S.T. Giovanni fu Agostino de Lambertengis.
Atto singolo membr., mm 472x225
Segnatura antica: M 585
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 742
743. Procura "ad negotia" e "ad lites".
1473 maggio 9, Tirano, cortino della casa di abitazione di Ambrogio Canobio
Marco fu Luca Pusterla, rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, conferisce al prete Antonio Pusterla procura per ogni atto necessario, sia di natura patrimoniale che giudiziale innanzi ad ogni foro secolare ed ecclesiastico, in relazione alla gestione delle chiese di cui sopra, per il periodo di 4 anni.
S.T. Mariolo de Quadrio di Ponte fu Fomasio.
Atto singolo membr., mm 276x296
Segnatura antica: M 584
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 743
744. Inventarium bonorum.
1475 aprile 4, Como, abitazione di Cristoforo di Muralto
Domenica Della Pongia fu Giovanni di Gravedona, vedova di Bernardo fu Agostino di Piano di Peglio, già abitante a Gravedona, tutrice ed amministratrice dei beni della figlia Caterina e del ventre pregnante, su autorizzazione di Cristoforo di Muralto console di giustizia di Como al segno del leone ed in esecuzione della volontà del defunto marito, stende l'inventario dei beni lasciati dallo stesso, mobili ed immobili, consistenti in svariati edifici e terreni a Peglio, Gravedona e Colico, oltre che negli arredi ed utensili domestici.
S.T. Bartolomeo de Groppis fu Maffiolo.
Atto singolo membr., mm 427x314
Segnatura antica: M 586
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 744
745. Venditio ad proprium.
1478 luglio 28, Tirano, contrada di san Martino, nel portico della casa del venditore
Giacomino fu Bartolomeo del Tayoncello di Tirano vende a Giovanni detto Vanoto fu Maffeo di Valleve, abitante a Tirano, un appezzamento prativo in Tirano in prossimità del ponte della Folla sul Poschiavino , a lui pervenuto da una vendita "cum pacto luendi" ed investito a livello per l'annuo fitto di 36 soldi di imperiali, per il prezzo di 37 lire di imperiali.
S.T. Antonio fu Martino de Canobio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 420x238
Segnatura antica: M 590
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 745
746. Testamentum.
1480 marzo 28, Grosio, casa del testatore, "stua"
Isonino fu Antonio olim Simone Venosta di Grosio dispone per testamento dei suoi beni. Dopo le clausole di rito dispone che:
- vada alla chiesa di San Giorgio di Grosio, di cui si iniziava la ricostruzione, un lascito di 50 lire di imperiali, a beneficio della sua anima
- siano attribuiti vari lasciti di minore importo alle altre chiese di Grosio e frazioni ed alle fabbriche dei duomi di Milano e Como
- vengano distribuiti ai poveri di Grosio, nel giorno di San Giovanni Battista, una soma di pane cotto, tre sestari di vino e un peso di formaggio
- siano assegnate ad ognuna delle due figlie Paolina e Margherita, in occasione del matrimonio, 400 lire di imperiali in denaro e 200 in beni e che le stesse vengano mantenute e vestite nel frattempo; con rinuncia però ad ogni diritto ereditario e con divieto di matrimonio senza autorizzazione della madre o dei fratelli, a pena di riduzione della metà della dote
- la moglie Caterina sia, dopo la sua morte, usufruttuaria di tutti i suoi beni, se resterà in famiglia; in caso contrario le assegna dei pingui vitalizi
- vengano corrisposte alla sua morte alla figlia Anna, moglie di Nicola Fogliani di Bormio, 25 lire di imperiali (aggiuntive alla dote di 600 lire già attribuitale) con rinuncia ad ogni altro diritto
- siano assegnate al figlio illegittimo Giovanni 100 lire di imperiali in beni non alienabili
- i figli maschi eredi non possano contrarre matrimonio senza il consenso dei parenti, a pena della privazione dela metà della quota, e non possano sciogliere la comunione ereditaria prima di 10 anni
- nel caso in cui la moglie Caterina non resti coi figli coeredi possa tenere presso di sè le figlie nubili fino al loro matrimonio, con onere di vitto e vestito gravante sugli eredi
- siano assegnate ai suoi fratelli Bartolomeo, Giovanni e Francesco 20 lire di imperiali per ognuno
- vengano istituiti eredi universali i figli legittimi Bernardino, Antonio, Giacomo e Cristoforo, sotto la tutela della loro madre Caterina, di Finamante Venosta di Mazzo e del notaio che riceve l'atto.
S.T. Gottardo fu Bartolomeo de Rovarijs di Tirano.
Atto singolo membr., mm 625x385
Segnatura antica: M 593
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 746
747. Electio.
1483 novembre 21, Tirano, casa degli eredi di Giacomino del Tayoncello, "stua"
I vicini di Tirano, avvocati e patroni delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, tramite i loro rappresentanti tra i quali il decano Giacomo fu Giovanni de la Pergulla, nominano ministro e beneficiale delle chiese stesse, cariche vacanti dopo la morte di Marco Pusterla, Donato Beacqua, cittadino milanese.
S.T. Antonio fu Martino de Canobio di Tirano
Atto singolo membr., mm 262x360
Segnatura antica: M 595
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 747
748. Apprehensio beneficii.
1483 dicembre 12, Tirano, chiesa di Santa Perpetua e Santa Felicita
Alla presenza dell'arciprete di Villa Stefano De Pisis, del curato di Tirano Silvestro de Ferraris di Chiavenna , del sacerdote Bartolomeo de la Pergula e dei rappresentanti del comune di Tirano, tra i quali il decano Giacomo de la Pergula, quali avvocati e patroni delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, compare innanzi all'altare di Santa Perpetua Francesco Beacqua, quale procuratore di Donato Beacqua, nominato rettore delle chiese dai Tiranesi; lo stesso, in ginocchio innanzi all'altare, viene solennemente investito del beneficio e immesso nel corporale possesso, con imposizione della berretta, col tocco della mano e con l'apertura del messale, al suono della campana, impegnandosi a ben gestire i beni delle chiese a lui affidate.
S.T. Martino de la Pergula fu Romerio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 350x266
Segnatura antica: M 596
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 748
749. Nomina rectoris.
1484 aprile 15, Milano, casa di abitazione del prevosto di San Lorenzo Maggiore
Nicola di Appiano, prevosto della chiesa di San Lorenzo di Milano e commissario a ciò designato da Cristoforo Castiglioni, incaricato dal vescovo di Como Branda Castiglioni, nomina il chierico milanese Galeotto de Beaquis amministratore e rettore, con consegna dell'anello, delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, a seguito della morte del precedente rettore Marco Pusterla.
S.T. Gabriele di Sonyco fu Giovanni, cittadino milanese di Porta Vercellina, parrocchia di Santa Maria Segreta.
Atto singolo membr., mm 312x360
Segnatura antica: M 597
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 749
750. Renuntiatio.
1485 giugno 17, Como, palazzo vescovile, nel giardino
Documento conservato presso l'Archivio di Stato di Sondrio.
Vedi Appendice al presente inventario, unità con il medesimo numero.
Segnatura antica: ASS 418/44
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 750
751. Locatio.
1487 gennaio 2, Tirano, case di Santa Perpetua, "stua"
Donato fu Filippo de Beaquis, rettore delle chiese ed ospizi di San Romerio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione per 5 anni vari consorti di Novaglia di vari appezzamenti ed edifici in territorio di Villa di Tirano a Novaglia, Lughina, Valpilasca, Barocera, Ronco Capeludo e alle Piatte, per complessive diverse centinaia di pertiche di terreno in parte messe a coltura dai frati, per l'annuo canone di 16 condi di vino e di 5 some a mezzo di segale e miglio(1).
S.T. Gottardo de Rovarijs fu Bartolomeo abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 661x405
Segnatura antica: AMT 45/10
Note: 1. Atto in parte illeggibile per scoloritura dell'inchiostro. Menzione del castello di Lughina.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 751
752. Remissio(1).
1488 aprile 20, Tirano, casa di Luigi Quadrio già di Nicola de Homodeo, "stua"
Giovannino fu Plaxio olim Antonio de Arrigonibus detto del Pena abitante in Tirano, contrada della Folla, anche a nome del fratello Antonio mentecatto, rinuncia e rimette nelle mani di Bernardino fu Simone olim Bernardino de Homodeo di Tirano la metà di vari beni (tra i quali una folla, un mulino e vari altri edifici) in contrada Miscent alla Folla, tenuti in comune con gli altri fratelli Silvestro e Lorenzo, dei quali era stato investito a livello in varie occasioni.
Vengono liquidati ai remittenti i miglioramenti apportati, valutati 23 lire di imperiali(2).
S.T. Gottardo de Rovarijs fu Bartolomeo di Tirano.
Atto singolo membr., mm 537x336
Segnatura antica: M 602
Note: 1. Non corrisponde il giorno della settimana.
2. Intervengono, quali testi, il cavaliere aureato Luigi Quadrio e Marco fu conte Minolo Federici col figlio Ascanio.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 752
753. Livellum.
1490 gennaio 18, Mazzo, canonica della chiesa di Santo Stefano
Stefano Venosta di Baldassarre, in esecuzione di una lettera ducale in data 1487 novembre 20, investe a livello Bernardo [fu] Giovanni detto Mongiachini di Talamona abitante a Tirano di un appezzamento prativo, boscato e zerbivo a Vervio in contrada [Layale] per l'annuo canone di 4 [condi] di mosto, da darsi al tempo delle vendemmie.
[Domenico] de Azalinis di Mazzo, fu Giovanni.
Atto singolo membr., mm 290x298
Segnatura antica: M 605
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 753
754. Venditio ad proprium.
1490 luglio 29, Tirano, studio del notaio
Ambrogio fu Zanino de Guarinonbus de la Fontana di [Auraria], abitante a Tirano, vende al fratello Tomasino la terza parte di un appezzamento di terreno con fucina in Tirano in sponda destra dell'Adda(1), confinante con il mulino di Luigi Quadrio, unitamente alla terza parte degli utensili (tra i quali un maglio di 9 pesi e vari altri attrezzi analiticamente indicati) per il prezzo di 100 lire di imperiali, parte delle quali a saldo di debiti.
S.T. Gottardo de Rovarijs fu Bartolomeo.
Atto singolo membr., mm 540x259
Segnatura antica: M 606
Note: 1. Probabilmente nell'attuale contrada di San Giacomo.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 754
755. Locatio.
1492 febbraio 15, Tirano, case di Santa Perpetua, "stua"
Donato Beaqua, rettore ed amministratore delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione per 9 anni Pedrotto fu Zanotto de Robis, a nome di vari consorti di Novaglia, di vari terreni con soprastanti edifici a Villa di Tirano a Novaglia, Valpilasca, Lughina per l'annuo canone di 16 condi di vino e 5 some a metà segale e miglio e con l'onere di costruire entro l'anno un idoneo fienile; liquidazione dei miglioramenti alla scadenza da parte di due comuni amici.
Assenso al rinnovo della locazione di Novaglia con lettera di Branda Castiglioni, vescovo di Como(1).
S.T. Gottardo fu Bartolomeo de Rovarijs.
Atto singolo membr., mm 676x392
Segnatura antica: AMT 392/4
Note: 1. Atto in parte illeggibile per scoloritura dell'inchiostro.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 755
756. Locatio(1).
149[2] aprile 11, Tirano, palazzo pretorio
Donato de Beaquis fu Filippo, rettore e commendatario delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua di Tirano, a nome delle chiese stesse investe a locazione per 5 anni Zano fu Bernardo Amatoris di Cavaione e Martino fu Andrea della Carona detto della Valle di un appezzamento di terreno con vari edifici a Tirano sul monte di Cavaione per l'annuo fitto di 24 soldi di imperiali e 2 capretti, valutati 5 soldi per ognuno, con diritto di liquidazione dei miglioramenti a finita locazione.
S.T. Gottardo fu Bartolomeo de Rovarijs di Tirano.
Atto singolo membr., mm 521x242
Segnatura antica: AMT 339/14
Note: 1. Il giorno della settimana e l'indizione corrispondono all'anno 1491.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 756
757. Retrovenditio.
1494 maggio 24, Sondalo, piazza del comune, presso il banco di giustizia
Giuseppe fu Stefano Castelli di Sondalo retrovende a Giovanni (Zanni) fu Tomaso detto Casardello de Stuppanis di Sondalo, abitante in contrada Le Prese, ogni suo diritto sulla metà "pro indiviso" di un appezzamento prativo, boscato, rovinato e "gerivo" in territorio di Sondalo a Le Prese dove si diceva "in Spineda" ed ora si dice a Saledo della misura complessiva di 20 pertiche e 19 tavole, al prezzo di 20 lire di imperiali.
Il fondo in questione era stato venduto "cum pacto luendi" dal padre dell'acquirente al venditore al prezzo complessivo di 40 lire di imperiali ed era poi stato investito a livello alla famiglia Stoppani per l'annuo canone di 40 soldi.
S.T. Francesco de Jmeldis fu Antonio, di Sondalo.
Atto singolo membr., mm 505x266
Segnatura antica: M 608
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 757
758. Locatio.
1496 marzo 15, Tirano, casa del locatore
Donato Beacqua, amministratore dei beni delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua, investe a locazione per 5 anni, ed in seguito a volontà delle parti, i fratelli Giuliano e Zanolino fu Giovanni de Rovedato di [Albosaggia], agenti anche a nome del fratello Betuzino, di un appezzamento prativo, selvato e vignato con edifici ad Albosaggia alla Moia e di vari altri terreni in Cresta per il fitto annuo di 35 quartari e mezzo di castagne peste e un quartario di marroni verdi alla misura di Tirano, di un paio di capponi e di 6 libbre grosse di formaggio.
S.T. Andrea de Carbonera di Bello, notaio di Como.
Atto singolo membr., mm 422x362
Segnatura antica: M 610
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 758
759. Locatio.
1496 marzo 17, Tirano, case della chiesa di Santa Perpetua
Donato Beaqua fu Filippo, rettore delle chiese di San Romerio e Santa Perpetua di Tirano, a nome delle stesse investe a locazione per 5 anni Giovanni fu Ambrogio de Canobio abitante a Tirano di alcuni appezzamenti a Tirano ed a Villa di Tirano in località Miscent, per l'annuo fitto di 12 lire e 10 soldi di imperiali.
S.T. Andrea de Carbonera di Bello, notaio cumano.
Atto singolo membr., mm 477x228
Segnatura antica: AMT 10/1
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 759
760. Locatio.
1496 marzo 28, Tirano, case di Santa Perpetua, sopra un "lobyeto"
Donato Beacqua, rettore ed amministratore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, a nome delle stesse chiese investe a locazione per 5 anni, ed in seguito a volontà delle parti, Pietro fu Ambrogio de Canobio, abitante a Tirano, di un appezzamento prativo, boscato e zerbivo a Tirano oltre il ponte del Poschiavino nei pressi della Folla e di un prato e zerbo un tempo vignato a La Folia, sotto la chiesa di Santa Perpetua e presso il Poschiavino, per l'annuo fitto di 12 lire e 10 soldi di imperiali.
S.T. Giovanni fu Ambrogio de Canobio.
Atto singolo membr., mm 505x236
Segnatura antica: M 611
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 760
761. Cambium.
1497 giugno 29, Tirano, casa di Bernardino de Homodeo
Bernardino fu Simone de Homodeo di Tirano e Giacomino fu Maffeo olim Bonomo de Soltugio permutano tra loro una pezza prativa e "murachiva"(1) in contrada delle [Zalende], riservato però il diritto di passaggio con acquedotto, contro un prato con capanna in legno sul monte di Pescia, sempre a Tirano.
S.T. Giovanni fu Ambrogio de Canobio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 552x240
Segnatura antica: M 612
Note: 1. "Muracca" nel dialetto locale è il cumulo di sassi.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 761
762. Cambium.
1497 novembre 6, Sondalo, casa del notaio
Giovanni (Zano) fu Tomaso detto Cisardello delle Prese di Sondalo e Filippo fu Antonio olim Tomaso predetto scambiano tra loro alcuni diritti di passaggio e porzioni di cortile in Sondalo, contrada Le Prese.
S.T. Stefano de Sermondo fu Giacomino di Sondalo.
Atto singolo membr., mm 292x168
Segnatura antica: M 613 a
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 762
763. Locatio.
1499 febbraio 1, Tirano, case dell'ospizio di Santa Perpetua
Donato de Beaquis, rettore ed amministratore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, a nome delle stesse investe a locazione per 5 anni Gregorio fu Romerio de Homodeo di Tirano di un appezzamento di terreno zerbivo, boschivo e scoperto con soprastanti casupole in legno coperte di scandole a Tirano in contrada Cavaione di sopra, per l'annuo fitto di 10 soldi di imperiali e liquidazione dei miglioramenti a finita locazione.
S.T. Giovan Pietro de Homodeo fu Bernardo di Tirano, console di giustizia del terziere superiore della Valtellina al segno del leone sottoscrive per conferma in data 1543 maggio 23.
S.T. Giovan Giacomo Venosta fu Gabardino di Vervio abitante a Tirano, console di giustizia "ut supra" al segno del bove sottoscrive in pari data.
S.T. Abbondio de Carate fu Domenico di Lovero, abitante a Tirano, laudato ed autorizzato dai consoli di giustizia e dal consiglio del terziere superiore della Valtellina, trae copia in pari data dagli atti del defunto notaio Giovanni fu Ambrogio de Canobio.
Atto singolo membr., mm 617x356
Segnatura antica: AMT 339/12
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 763
764. Remissio.
1499 dicembre 19, Sondalo, casa del notaio
Giuseppe fu Stefano de Castello di Sondalo, salvi i diritti del monastero di Sant'Abbondio di Como, rimette nelle mani di Filippo fu Antonio olim Tomaso de Stupanis detto Cisardeli la metà di un appezzamento prativo, zerbivo , boschivo e rovinato a Sondalo in contrada Le Prese dove si dice "in Spinedis "o "ad Saleytum", della superficie di 20 pertiche e 19 tavole, acquistato da suo padre da Tomaso Stoppani al prezzo di 40 lire di imperiali. La quota della metà è rimessa dietro versamento di 20 lire di imperiali.
S.T. Stefano de Sermondo fu Giacomino di Sondalo.
Atto singolo membr., mm 207x240
Segnatura antica: M 613 b
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 764
765. Cambium.
1500 dicembre 15, Sondalo, casa di Giacomo de Imeldis, "stua".
Zanato fu Tomaso detto Zisardelo Stoppani abitante a Le Prese, frazione di Sondalo, e Filippo fu Tomaso predetto permutano tra loro la metà di un edificio con ovile a Le Prese dove si dice al Ronco del [Zisardo] contro un edificio diroccato nella stessa località e conguaglio di 24 lire di imperiali.
Vengono poi regolamentati i diritti reciproci per l'accesso ai beni.
S.T. Imeldo de Imeldis fu Giovanni di Sondalo.
Atto singolo membr., mm 422x191
Segnatura antica: M 613 c
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 765
766. [Remissio. Exspoliatio](1).
[sec. XVI], Tirano, palazzo pretorio, nella cancelleria
Nella cancelleria della pretura di Tirano un certo Bartolomeo e la sorella, che si esprimono in tedesco..... per il prezzo di 300 rainesi (fiorini di Reno).
S.T. Giovanni fu Maffeo Cattaneo di Tirano.
Atto singolo membr., mm 347x145
Segnatura antica: AMT SS
Note: 1. Frammento membranaceo contenente la porzione finale di un atto, forse di remissione o di esecuzione forzata su beni o alienazione di beni ereditari, del quale è impossibile ricostruire con esattezza la natura. Il notaio rogato appare attivo verso la metà del sec. XVI.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 766
767. [Brief].
[sec. XVI], Ignoto
[Lettera] di Thoman Aigner di Beeremberg, [del tribunale...] di contenuto non noto, in tedesco in caratteri gotici.
Atto singolo membr. mm. 339x435
Segnatura antica: AMT SS
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 767
768. [Assignatio](1).
[sec. XVI], Ignoto
Atto di impossibile ricostruzione (frammento).
Cenni a beni dotali di certa Medea fu Andreolo de Gasparonis, moglie di Gabardo... forse giacenti a Gerola (Glariola) in contrada Dossello.
Mancano datazione, sottoscrizione e località.
Atto singolo membr., mm 155x184
Segnatura antica: M 862
Note: 1. Sul retro: "Legato fatto dalla sig. Giovannina q. sig. Giovan Battista [Ruano] l'anno 1616. Di altra mano datazione "1576" che corregge "1676". Trattasi di frammento centrale di atto.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 768
769. Index instrumentorum.
[sec. XVI], [ Tirano]
Elenco (frammento terminale) di documenti notarili di vario contenuto (investitura, testamento ecc.) della prima metà del sec. XIV relativi alle chiese di San Remigio e Santa Perpetua.
Frammento costituito da 2 carte cart., mm 320x215
Segnatura antica: M 411
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 769
770. Venditio(1).
[sec. XVI], Sondalo
Bartolomeo [di Martino De Castello] vende a Stefano [fu Antonio De Castello] un appezzamento di terreno campivo di 15 tavole a [Sondalo] in [Grosso] o al Dosso; un altro campo di 8 tavole in Pradella ai Rasegarij presso la fucina di Giacomo Boneti, fabbro, per il prezzo di 997 lire e 12 soldi imperiali.
S.T. Castellino De Castello di Menaggio [fu Antonio] abitante a Sondalo.
Atto singolo membr., mm 293x194 (2)
Segnatura antica: M SS
Note: 1. Trattasi della copertina dell'atto cartaceo in data 1605 febbraio 6, regestato sotto M 998 bis.
2. Misure della porzione residua. Il documento è mutilo della parte superiore e laterale Dx ed il contenuto è di difficile determinazione.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 770
771. Livellum.
1501 aprile 7, Tirano, casa di abitazione del notaio, "in hera"
Michele fu Giovanni de Marinonibus di Foppolo, abitante a Tirano, investe a livello per 29 anni e quindi in perpetuo Agostino fu Martino olim Leone detto Barufino di Carona, abitante a Tirano in contrada di Rovoledo, anche a nome dei fratelli e coeredi, di un appezzamento prativo, campivo e boscato con soprastante edificio in muratura coperto di scandole ed altro edificio e con molte piante di castagno a Tirano in contrada dei Ronchi per l'annuo fitto di un capretto e di 11 condi di vino, oltre al tinatico dovuto al comune ed una "cavagna" (cesta) d'uva, tre staia di castagne secche peste e uno staio di marroni verdi.
S.T. Antonio de Canobio fu Martino di Tirano.
Atto singolo membr., mm 445x207
Segnatura antica: M 615
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 771
772. Remissio et livellum.
1501 novembre 20, Sondalo, casa di Antonio Castelli
Filippo fu Antonio olim Tomaso detto Zisardello de Stupanis di Sondalo, contrada Le Prese, rimette nelle mani di Simone di Antonio fu Stefano de Castello di Sondalo, agente col consenso del padre anche a nome dei fratelli Castellino ed Amedeo, ogni suo diritto su un appezzamento di terreno con edifici e due ovili sito in contrada delle Prese dove si dice In Isola, da lui tenuto a livello dai suddetti fratelli per l'annuo canone di 49 soldi di imperiali.
Per tale rinuncia gli vengono corrisposte 50 lire di imperiali. Successivamente i proprietari reinvestono a livello il fondo, liquidati i miglioramenti, per l'annuo canone di 49 soldi di imperiali in danaro e di 14 staia di segale.
S.T. Imeldo de Imeldis di Giovanni fu Lorenzo di Sondalo.
Due atti singoli su unico supporto membr., mm 501x280
Segnatura antica: M 616
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 772
773. Investitura.
1502 ottobre 17, Milano, casa di Luigi Trivulzio a Porta Romana, parrocchia di San Nazaro
Antonio Trivulzio, cardinale, vescovo di Como e conte investe il chierico milanese Paolo Candiani, suo camerario e commensale abituale, del rettorato delle chiese ed ospizi di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, con imposizione della berretta. Intima poi al clero della diocesi di Como di immettere l'investito nel corporale possesso del beneficio conferitogli.
S.T. Michele de Cisero, chierico milanese e notaio della curia arciepiscopale di Milano.
Atto singolo membr., mm 342x338(1)
Segnatura antica: M 617
Note: 1. Presenza di sigilli.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 773
774. Mandatum.
1503 gennaio 26, [Milano]
Luigi re di Francia e duca di Milano richiama la pronuncia del senato di Milano sulla controversia tra il comune di Tirano e Paolo Candiani relativo alla gestione dei beni delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua; viste le prove portate dal Candiani il senato aveva stabilito che, fatta salva la possibilità del comune di Tirano di far valere i suoi eventuali diritti, l'investitura a rettore del Candiani dovesse esser messa in esecuzione.
Il duca ordina pertanto a tutti gli ufficiali di competenza di far eseguire la pronuncia.
Atto singolo membr., mm 416x562
Segnatura antica: M 623
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 774
775. Confessio.
1503 novembre 15, Chiuro, casa degli investiti
Giuseppe Antonio fu Agostino de Lambertengis di Stazzona, quale rettore degli ospizi di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, dichiara di aver ricevuto da Bernardo fu Berto e Andrea fu Giacomo Della Bernarda, anche a nome del fratello Bernardino e di altri consorti della famiglia, quattro some di grani, pari a staia 21 e la terza parte di uno staio di segale e 42 staia e due [delle tre ] parti di uno staio di miglio, e 25 soldi di imperiali in danaro quali fitti dovuti per terreni di proprietà delle chiese suddette investiti a locazione ai consorti stessi.
S.T. Antonio Ruscha di Chiuro fu Olderico.
Atto singolo membr., mm 260x181
Segnatura antica: M 625 bis
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 775
776. Licentia.
1504 ottobre 10, Como, palazzo vescovile
Documento conservato presso l'Archivio di Stato di Sondrio.
Vedi Appendice al presente inventario, unità con il medesimo numero.
Segnatura antica: ASS 418/24
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 776
777. Inchoatio aedificationis.
1505 marzo 25, Tirano, al ponte della Folla sul Poschiavino
Documento conservato presso l'Archivio di Stato di Sondrio.
Vedi Appendice al presente inventario, unità con il medesimo numero.
Segnatura antica: ASS 418/26
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 777
778. Adtestatio miraculorum.
1505 marzo 26 - 1505 marzo 27, Tirano
Documento conservato presso l'Archivio di Stato di Sondrio.
Vedi Appendice al presente inventario, unità con il medesimo numero.
Segnatura antica: ASS 424/1
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 778
779. Assignatio(1).
[1506] dicembre 30, Tirano, nella via innanzi alla porta del cav. Luigi Quadrio
Matteo fu Pietro de Homodeo di Tirano assegna e cede ai deputati [all'oratorio di Santa Maria del Ponte della Folla di Tirano], Giovan Antonio del cavaliere aureato Luigi de Quadrio, [Giovan Giacomo] fu Geronimo de Curtonibus, Benedetto fu Amadeo de Homodeo e Marcionino fu Martino De Pingiarolis, incaricati del comune di Tirano, un terreno vignato, prativo e campivo di 8 tavole a Tirano in contrada dei Visoli, sopra il quale lo stesso Matteo si impegna a dare ogni anno 3 staia di vino o mosto, da impiegare a beneficio della fabbrica della chiesa o in arredi o paramenti sacri.
S.T. Giovan Pietro fu Bernardo de Homodeo.
Atto singolo membr., mm 498x178
Segnatura antica: M 633
Note: 1. Nell'atto è indicato l'anno 1507, secondo lo stile della natività.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 779
780. Donatio(1).
[1506] dicembre 30, Tirano "ad bullium"(2)
Il cavaliere aureato Luigi fu Giovanni de Quadrio di Tirano, patrono insieme al comune di Tirano della chiesa che si sta costruendo sotto il titolo della Gloriosissima Vergine Maria, consegna e dona ai deputati alla fabbrica eletti dalla comunità Giovan Giacomo fu Geronimo de Curtonibus, Benedetto fu Amedeo de Homodeo, Margionino fu Martino de Pingiarolis e suo figlio Giovan Antonio de Quadrio, un appezzamento di terreno in località Miscent, al di qua del Poschiavino, iniziando dalla cappella maggiore della chiesa verso mattina.
Detto terreno era investito a livello a Giovanni de Prando e consorti; gli utili relativi dovranno essere devoluti alla fabbrica della chiesa o all'acquisto di arredi, paramenti, calici o ornamenti di spettanza della stessa.
S.T. Giovan Pietro fu Bernardo de Homodeo di Tirano.
Atto singolo membr., mm 325x243
Segnatura antica: AMT 417/6
Note: 1. Stile della natività; nell'atto "1507"
2. Si tratta con tutta probabilità del "Bui vecc", situato sull'attuale slargo all'inizio della via Porta Milanese, davanti alla casa ora di proprietà Merizzi Clement ed all'epoca forse di proprietà Lucini.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 780
781. Controversia.
1507 - 1507 aprile 19, Como
Documento conservato presso l'Archivio di Stato di Sondrio.
Vedi Appendice al presente inventario, unità con il medesimo numero.
Segnatura antica: ASS 443/9
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 781
782. Adsignatio.
1508 marzo 9, Tirano, casa del notaio, bottega
Michele fu Giovanni de Venosta di Vervio, anche a nome dei fratelli Bartolomeo e AntonioMeo, assegna e dona ai deputati al governo dei beni della chiesa in corso di edificazione sotto il nome della Gloriosissima Vergine Maria della Sanità un appezzamento di terreno vignato, ronchivo e zerbivo sito a Tirano in località Paraviso, con l'obbligo di destinarne i frutti a pro della fabbrica o all'acquisto di arredi sacri, lumi o paramenti.
S.T. Giovan Pietro de Homodeo fu Bernardo di Tirano.
Atto singolo membr., mm 332x193
Segnatura antica: AMT 315/3
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 782
783. Litterae patentes.
1508 ottobre 13, Tirano
Documento conservato presso l'Archivio di Stato di Sondrio.
Vedi Appendice al presente inventario, unità con il medesimo numero.
Segnatura antica: ASS 378/1
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 783
784. Donatio.
1510 marzo 14, Tirano, innanzi alla porta della casa di Luigi Quadrio (attuale via Bellotti)
Blasio fu Pietro olim Giovanni olim Gervasio de Florinis di Bormio dona e consegna ai deputati alla fabbrica della chiesa in corso di edificazione intitolata alla gloriosa Vergine Maria della Sanità, Giovanni Antonio del cavalier Luigi de Quadrio e Pietro fu Giovanni de la Pergula, due appezzamenti di terreno vignato a Teglio in contrada della Fragia in località Lalbina e "ad Kartariam", salvi i diritti del comune di Teglio e dell'arcivescovo di Milano.
I fitti dei beni in questione, investiti a livello a Luigi fu Mastaino Besta di Teglio per l'annuo canone di 16 condi e 4 staia di vino, dovranno essere utilizzati a pro della fabbrica.
L'atto è steso innanzi a Giovan Angelo Carpano, luogotenente del podestà di Tirano Alessandro de Gluxiano.
S.T. Giovan Tomaso de Canobio fu Antonio di Tirano
Atto singolo membr., mm 568x378
Segnatura antica: AMT 438/5
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 784
785. Locatio.
1510 agosto 16, Tirano, casa del notaio
Gabriele de Candianis di Milano, procuratore di Paolo Candiani commendatore delle chiese di San Romerio e Perpetua di Tirano, investe a locazione per 5 anni Antonio di Bertramo Mozzachode di alcuni appezzamenti di terreno in Tirano e Villa di Tirano in località Miscent per l'annuo fitto di una soma a mezzo segale e miglio, oltre a 4 staia di domega (orzo) e 6 lire e mezza di imperiali per il primo anno e 13 lire per gli anni successivi, con patto di miglioramento e liquidazione a finita locazione.
S.T. Giovan Maria fu Gottardo de Rovaris di Tirano.
Atto singolo membr., mm 539x238
Segnatura antica: AMT 305/6
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 785
786. Litterae patentes.
1511 agosto 28, Tirano
Documento conservato presso l'Archivio di Stato di Sondrio.
Vedi Appendice al presente inventario, unità con il medesimo numero.
Segnatura antica: ASS 378/2
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 786
787. Licentia colligendi
1513 agosto 4, Coira, dal castello vescovile
Documento conservato presso l'Archivio di Stato di Sondrio.
Vedi Appendice al presente inventario, unità con il medesimo numero.
Segnatura antica: ASS 378/3
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 787
788. Licentia colligendi.
1513 agosto 6, Como, sede vescovile
Documento conservato presso l'Archivio di Stato di Sondrio.
Vedi Appendice al presente inventario, unità con il medesimo numero.
Segnatura antica: ASS 378/33
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 788
789. Concessio iuspatronati.
1513 agosto 15, Roma, San Pietro
Documento conservato presso l'Archivio di Stato di Sondrio.
Vedi Appendice al presente inventario, unità con il medesimo numero.
Segnatura antica: ASS 418/21
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 789
790. Licentia colligendi.
1513 agosto 26, Coira, dal castello vescovile
Documento conservato presso l'Archivio di Stato di Sondrio.
Vedi Appendice al presente inventario, unità con il medesimo numero.
Segnatura antica: ASS 378/36
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 790
791. Livellum(1).
1513 dicembre 31, Tirano, casa di Michele Del Zano
Giovan Pietro fu Bernardo de Homodeo, Michele fu Giovanni Del Zano e Domenico fu Antonio de Canobio investono a livello Antonio fu Alessio [Capitanei] di Valleve, abitante a Tirano, di una vigna a Tirano in località Canale, per l'annuo canone di 8 condi di vino o mosto.
S.T. Giovan Tomaso de Canobio fu Antonio abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 400x204
Segnatura antica: M 655
Note: 1. Stile della natività: nell'atto è indicato l'anno 1514.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 791
792. Venditio ad proprium(1).
1513 dicembre 31, Tirano, casa di Michele Del Zano
Antonio fu Alessio [Capitanei] di Valleve, abitante a Tirano, vende a Giovan Pietro fu Bernardo de Homodeo, Michele fu Giovanni Del Zano e Domenico fu Antonio de Canobio, deputati alla gestione della fabbrica dell'oratorio di Santa Maria del Ponte della Folla e degli annessi beni di spettanza delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, una vigna in Tirano in contrada Canale, per il prezzo di 356 lire di imperiali.
S.T. Giovan Tomaso de Canobio fu Antonio abitante a Tirano(2).
Atto singolo membr., mm 472x211
Segnatura antica: M 654
Note: 1. Stile della natività: nell'atto è indicato l'anno 1514.
2. Dalle coerenze appare avvenuto il decesso del cav. Luigi Quadrio, fondatore dell'oratorio.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 792
793. Livellum.
1514 ottobre 3, Tirano, abitazione di Bernardino fu Simone de Homodeo
I deputati alla chiesa di Santa Maria della Sanità di Tirano, Michele fu Giovanni Del Zanno , Domenico fu Antonio de Canobio e Giovan Pietro fu Bernardo de Homodeo investono a livello per 29 anni ed indi in perpetuo il devoto Mariolo fu Romerio de Homodeo, al quale apparve la gloriosissima Vergine Maria nella festa di San Michele Arcangelo, di un appezzamento campivo a Tirano in Ava, per l'annuo canone di 2 staia di frumento, 2 di segale e 2 di miglio, con patto di miglioramento.
S.T. Giovan Pietro de Homodeo fu Bernardo.
Atto singolo membr., mm 458x182
Segnatura antica: AMT 68/1
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 793
794. Obligatio et donatio.
1514 ottobre 3, Tirano, casa di Bernardino fu Simone de Homodeo
Bernardino fu Simone de Homodeo promette di consegnare ai deputati alla chiesa di Santa Maria della Sanità in corso di costruzione, Michele fu Giovanni Del Zano , Domenico fu Antonio de Canobio e Giovan Pietro fu Bernardo de Homodeo 15 lire annue per 5 anni (75 lire in totale), con l'onere di costruire un altare nella detta chiesa verso mezzogiorno e di acquistare un calice ed i paramenti necessari ed inoltre di far dipingere la natività di Cristo e la Vergine con Santa Caterina quando Cristo la sposò.
Lo stesso dona quindi alla chiesa un terreno a Tirano in località Ava ed un fitto livellario di 2 staia di segale e 2 di miglio su un terreno in Tirano in località Tovo, con l'onere di far celebrare una messa ogni mese.
S.T. Giovan Pietro fu Bernardo de Homodeo di Tirano.
Atto singolo membr., mm 503x224
Segnatura antica: AMT 397/1
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 794
795. Venditio ad proprium.
1514 ottobre 18, Tirano, case della chiesa di Santa Maria della sanità, cucina
Domenico fu Pietro [Sagni] di Mugiasca, sua moglie Giovannina fu Lorenzo de Homodeo ed il loro figlio Pietro vendono ad Antonio de Canobio, Mariolo fu Romerio de Homodeo e Giovan Pietro de Homodeo (notaio rogato), procuratori di Volfango fu Rayter della valle di Mezzo dell'Adige, pieve di San Gottardo, la metà indivisa di un terreno con soprastanti edifici costituiti da fucina, mulino con pila, canepa e folla "a drapo", con acquedotto e connessi diritti, siti in contrada Miscent a Tirano, oltre il ponte del Poschiavino, per il prezzo complessivo di 250 lire di imperiali, parte delle quali per la dote della sorella dello stesso Domenico e per saldo di vari obblighi.
S.T. Giovan Pietro fu Bernardo de Homodeo.
Atto singolo membr., mm 468x201
Segnatura antica: AMT 47/1
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 795
796. Venditio ad proprium.
1515 marzo 15, Tirano, casa di Giovan Giacomo Curtoni
Stefano fu Bartolomeo de Homodeo, tutore delle minori [Domenica ] ("Domine") e Ippolita fu Pietro de la Pergula di Tirano, vende a nome delle stesse a Michele fu Giovanni Del Zano, Domenico fu Antonio de Canobio ed al notaio rogato, agenti su mandato di Volfango di Rayter della pieve di San Gottardo della valle di Mezzo dell'Adige, un fitto livellario su una vigna a Ronco Nuovo , un campo in località Rovine in contrada di Cologna, un prato alle Prese di Mezzo Piano oltre a un altro fitto livellario su un edificio con fucina in contrada di Cologna, sempre in territorio di Tirano, di proprietà delle dette sorelle, per il prezzo complessivo di 630 lire di imperiali, a parziale pagamento di un debito di 741 lire e mezza di imperiali contratto con lo stesso Vulcano.
L'atto è steso alla presenza di Giovan Luigi De la Pergula, console di giustizia del terziere superiore della Valtellina al segno dell'aquila.
S.T. Giovan Pietro de Homodeo fu Bernardo di Tirano.
Atto singolo membr., mm 522x270
Segnatura antica: M 657
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 796
797. Procura.
1515 marzo 15, Milano, sede arcivescovile
Paolo Candiani, commendatore ed amministratore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, nomina suo procuratore generale sia negli affari di carattere patrimoniale (riscossione di fitti, investiture, nomina di stimatori per i miglioramenti) che giudiziario (cause innanzi ad ogni giudice, laico ed ecclesiastico) relativi alle dette chiese il cittadino comasco Ravazino de Suane fu Giovanni.
S.T. Giovan Donato de Bossijs fu Francesco di Milano.
Atto singolo membr., mm 397x335
Segnatura antica: M 658
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 797
798. Locatio.
1515 marzo 15, Milano, sede arcivescovile
Paolo Candiani, commendatario ed amministratore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione generale di tutti i beni di spettanza delle chiese stesse, per il periodo di 4 anni, Ravacino de Suane fu Giovanni, cittadino comasco, con ogni più ampia facoltà di esazione dei fitti oggetto di precedenti investiture, per il fitto complessivo annuo di 500 lire di imperiali, tre moggi di segale e tre condi di vino.
S.T. Giovan Donato de Bossijs fu Francesco della porta orientale di Milano, parrocchia di Santo Stefanino.
Atto singolo membr., mm 525x405
Segnatura antica: M 659
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 798
799. Livellum.
1515 marzo 15, Tirano, casa di Giovan Giacomo fu Geronimo Curti
I procuratori di [Volfango] fu Rayter di Mez [di Valdadige], pieve di San Gottardo, diocesi di Trento, Michele fu Giovanni Del Zano, Domenico fu Antonio de Canobio ed il notaio rogato, investono a livello Antonio fu Pietro detto [Mirano] Parolari di Aurera di un appezzamento di terreno con soprastanti edifici, costituiti da fucina ed accessori, siti in contrada Cologna a Tirano, per l'annuo canone di 3 lire e 15 soldi di imperiali.
S.T. Giovan Pietro fu Bernardo de Homodeo di Tirano.
Atto singolo membr., mm 229x340
Segnatura antica: AMT 143/2
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 799
800. Livellum.
1515 marzo 15, Tirano, casa di Giovan Giacomo fu Geronimo Curti
I procuratori di [Volfango] fu Rayter di Mez [ di Valdadige], pieve di San Gottardo diocesi di Trento, Michele fu Giovanni Del Zano , Domenico fu Antonio de Canobio ed il notaio rogato, investono a livello Antonio fu Pietro detto [Mirano] Parolari di Aurera di un appezzamento di terreno con soprastanti edifici, costituiti da fucina ed accessori, a Tirano in contrada Cologna, per l'annuo canone di 3 lire e 15 soldi di imperiali.
S.T. Giovan Pietro fu Bernardo de Homodeo di Tirano.
Atto singolo membr., mm 397x225
Segnatura antica: AMT 143/1
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 800
801. Concessio indulgentiae.
1515 ottobre 11, Tirano
Documento conservato presso l'Archivio di Stato di Sondrio.
Vedi Appendice al presente inventario, unità con il medesimo numero.
Segnatura antica: ASS 424/10
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 801
802. Venditio ad proprium.
1516 febbraio 27, Tirano
Pietro fu Giovanni de Homodeo e Margherita fu Antonio de Lucino, coniugi, vendono a Michele fu Giovanni Del Zano, Domenico fu Antonio de Canobio ed al notaio rogato, agenti per conto di Volfango fu Rayter della pieve di San Gottardo della valle di Mezzo dell'Adige, un appezzamento con edifici a Tirano, nella contrada di Mezzo o in Vico, per il prezzo di 80 lire di imperiali.
S.T. Giovan Pietro de Homodeo fu Bernardo di Tirano.
Atto singolo membr., mm 526x244
Segnatura antica: M 662
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 802
803. Litterae patentes.
1516 maggio 6, Tirano
Documento conservato presso l'Archivio di Stato di Sondrio.
Vedi Appendice al presente inventario, unità con il medesimo numero.
Segnatura antica: ASS 378/4
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 803
804. Locatio.
1516 giugno 6, Villa di Tirano, abitazione di Martino fu Giovanni Caramaze
Ravacino fu Giovanni de [Suane] di Como, procuratore di Paolo Candiani di Milano rettore delle chiese di San Romerio e Pastore e di Santa Perpetua di Tirano, investe a locazione Torello fu Antonio de Thorellis di Villa di Tirano e Pietro fu Giacomo de Godensino di Poschiavo di tutti i beni (terreni ed edifici con mulino, della superficie complessiva di 22666 pertiche e 16 tavole) di proprietà delle chiese stesse situati oltre il castello di Piattamala, per l'annuo canone di 150 lire di imperiali, con patto di miglioramento e liquidazione a finita locazione da parte di 2 comuni amici.
S.T. Antonio Quadrius fu Giovanni abitante a Bianzone.
Atto singolo membr., mm 744x406(1)
Segnatura antica: AMT SS
Note: 1. Atto cucito ad altro atto (remissione) in data 1516 novembre 18; misura complessiva.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 804
805. Livellum.
1516 ottobre 17, Tirano, casa del notaio, "stua"
Michele fu Giovanni Del Zano, Domenico fu Antonio de Canobio ed il notaio rogato, procuratori con Mariolo fu Romerio de Homodeo di Volfango fu Rayter della pieve di San Gottardo, valle di Mezzo dell'Adige, investono a livello per 29 anni e quindi in perpetuo Albertino fu Merino del Betega, abitante a Tirano, di una vigna al Ronco Nuovo, di un campo a Cologna "ad nogeras" (alle noci) e di un prato in Campagna "ad presas", tutti in territorio di Tirano, per l'annuo fitto di 7 condi e mezzo di vino, una "cavagna"(cesta di vimini) di uva, 5 quartari di segale e 5 di miglio e 2 capponi, o in alternativa a questi ultimi12 soldi di imperiali, col patto di riduzione dei fitti in caso di parziale perimento dei beni.
S.T. Giovan Pietro de Homodeo fu Bernardo di Tirano.
Atto singolo membr., mm 506x227
Segnatura antica: M 663
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 805
806. Livellum.
1516 ottobre 30, Tirano, casa del notaio, "stua"
Michele fu Giovanni Del Zano ed il notaio rogato, procuratori insieme a Domenico [Canobio] ed al devoto Mariolo de Homodeo fu Romerio di Volfango fu Rayter della pieve di San Gottardo della valle di Mezzo dell'Adige, investono a livello Domenico fu Antonio de Canobio di un prato a Tirano alla Fucina, per l'annuo fitto di 5 lire di imperiali.
S.T. Giovan Pietro de Homodeo fu Bernardo di Tirano.
Atto singolo membr., mm 370x210
Segnatura antica: M 664
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 806
807. Remissio.
1516 novembre 18, Tirano, casa di Giovanni Canobio
Martino fu Franchino di Poschiavo rimette nelle mani di Pietro fu Giacomo Godensino di Poschiavo, a nome suo e delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, tutti i beni di proprietà delle chiese stesse in suo possesso, situati intorno alla chiesa di san Remigio, ottenendone la relativa liberazione da tutti i fitti dovuti per l'anno in corso.
S.T. Remigio fu Andrea de la Pergula, laudato dai consoli di giustizia del terziere superiore della Valtellina ed autorizzato dal consiglio generale del detto terziere, trae copia in data 1531 giugno 28 dalle imbreviature del defunto notaio Giovan Maria de Rovaris.
Atto singolo membr., mm 744x406(1)
Segnatura antica: AMT SS
Note: 1. Atto cucito con altro atto (locazione) in data 1516 giugno 6; misura complessiva.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 807
808. Praeceptum.
1517 aprile 13, Roma, San Pietro
Documento conservato presso l'Archivio di Stato di Sondrio.
Vedi Appendice al presente inventario, unità con il medesimo numero.
Segnatura antica: ASS 418/25
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 808
809. Venditio ad proprium.
1517 giugno 19, Tirano, casa di Giovan Luigi De la Pergula
Giovan Luigi fu Martino De la Pergula, Giovan Pietro fu Bernardo de Homodeo, Michele fu Giovanni Del Zano e Giovanni fu Bonadeo de Bonatijs, procuratori del comune di Tirano,vendono a Bernardo fu Donato del Ciocca il diretto dominio su un fondo boscato, zerbivo e sassoso a Tirano al Dosso della Rasega o al monte Castellino, terra della quale l'acquirente era investito a livello, per il prezzo di 9 lire di imperiali, in parte da destinare al pagamento degli oneri di una causa col comune di Poschiavo e Brusio.
S.T. Giovan Tomaso de Canobio fu Antonio.
Atto singolo membr., mm 545x225
Segnatura antica: M 667
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 809
810. Sindicatus.
1517 agosto 16, Tirano, casa di Antonio Maria Quadrio, sala
Documento conservato presso l'Archivio di Stato di Sondrio.
Vedi Appendice al presente inventario, unità con il medesimo numero.
Segnatura antica: ASS 418/36
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 810
811. Privilegium.
1517 ottobre 5, Roma, San Pietro
Documento conservato presso l'Archivio di Stato di Sondrio.
Vedi Appendice al presente inventario, unità con il medesimo numero.
Segnatura antica: ASS 418/19
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 811
812. Confessio.
1517 ottobre 7, Milano, San Giovanni in Conca, casa dei versanti
Il sacerdote milanese Paolo Candiani, già investito della commenda e dei frutti delle chiese ed ospizi di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, poi annessi all'oratorio di Santa Maria del Ponte della Folla di patronato del comune di Tirano dietro pagamento allo stesso Candiani di un'annua pensione di 600 lire di imperiali, dichiara di aver ricevuto da Damiano fu Cristoforo De Pont[a]llo di Piacenza e dal figlio Cristoforo, per conto del comune di Tirano, la somma di 1800 lire di imperiali a completa tacitazione di quanto dovuto per gli anni 1518, 1519 e 1520.
S.T. Giovan Donato de Bossijs di Milano, della porta Orientale, parrocchia di Santo Stefanino, notaio della curia arcivescovile.
Atto singolo membr., mm 270x216
Segnatura antica: M 670
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 812
813. Exhibitio bullarum(1).
1518 febbraio, Milano, studio di Ambrogio de Terzago
Poichè nei giorni andati il reverendo Paolo Candiani, già commendatario degli ospizi e chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, aveva rinunciato al rettorato di cui sopra, essendo le chiese state annesse all'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla di patronato del comune di Tirano, dietro un'annua pensione di 600 lire di imperiali ed essendogli succeduto il sacerdote Urbano de Tinarijs dell'Aquila, dell'ordine di San Benedetto, con una pensione di 300 lire imperiali da corrispondersi in due rate dal comune di Tirano, alla presenza di Luigi de la Pergolla in rappresentanza del comune suddetto, nello studio di Ambrogio de Terzago a Porta Ticinese, parrocchia di San Giorgio a Milano [vengono esibite le bolle papali di conferma].
S.T. Giovan Donato de Bossijs fu Francesco di Milano, notaio della curia arcivescovile.
Atto singolo membr., mm 435x197
Segnatura antica: M 674
Note: 1. Atto privo di una consistente porzione sul lato destro, che ne rende problematica la comprensione del contenuto e della stessa natura.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 813
814. Obligatio.
1518 febbraio 11, Milano, studio di Ambrogio de Terzago in parrocchia di San Giorgio
Giovan Luigi de la Pergola, sindaco incaricato dalla comunità di Tirano, promette con garanzia su tutti i beni dei cittadini di Tirano, compresi arredi ed utensili, di pagare a Paolo de Candianis chierico milanese, a seguito di rinuncia da parte dello stesso all'amministrazione dei beni ed al rettorato delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, l'annua pensione di 600 lire di imperiali, 8 brente di vino e 4 paia di pernici e, dopo la morte dello stesso Paolo, al nipote dello stesso Urbano de Tinarijs dell'Aquila, monaco di San Benedetto, l'annua pensione di 300 lire di imperiali.
Garantisce, quale fideiussore, Giovan Battista di Domenico di Carate abitante a Bianzone.
S.T. Giovan Donato de Bossijs fu Francesco della porta orientale di Milano, parrocchia di S. Stefanino, notaio della curia arcivescovile di Milano.
Atto singolo membr., mm 511x380
Segnatura antica: AMT SS
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 814
815. Remissio.
1518 maggio 11, Tirano, palazzo pretorio, sede del podestà
Torello de Torelis fu Antonio di Villa di Tirano e Pietro fu Giacomo de Godenzino di Poschiavo rinunciano ad ogni loro diritto sui beni già di proprietà delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua situati intorno alla chiesa di San Romerio, a loro investiti a locazione con atto in data 1516 giugno 6, rimettendo i beni stessi, passati a seguito di incorporazione di proprietà della chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, nelle mani dei deputati alla chiesa stessa, eletti dal comune di Tirano.
La rinuncia, con patto di liberazione da ogni futura turbativa, è fatta dietro versamento ai rinuncianti di 42 lire di imperiali da parte dei deputati alla chiesa, a saldo dei miglioramenti apportati.
S.T. Giovan Luigi fu Martino de la Pergula di Tirano.
Atto singolo membr., mm 327x315
Segnatura antica: AMT SS
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 815
816. Remissio.
1518 giugno 11, Bianzone, chiesa di San Siro
Il prete Giacomino fu Tomaso de Meneghinis di Poschiavo, anche a nome dei consorti, rinuncia ad ogni suo diritto e rimette nelle mani di Balsarino fu Pietro Ongino e GiovanTomaso fu Antonio de Canobio di Tirano, deputati all'oratorio di Santa Maria del Ponte della Folla al quale sono annessi i beni delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, un terreno con varie case [in contrada Pradaccio] dietro versamento di 160 lire di imperiali.
S.T. Copia tratta in data 1531 giugno 28 dagli atti del defunto notaio Giacomo Del Petrolo da GiovanLuigi fu Martino De la Pergula, console di giustizia al segno dell'aquila, autorizzato dai consoli di giustizia e dal consiglio generale del terziere superiore della Valtellina, secondo il disposto degli statuti del terziere stesso.
Atto singolo membr., mm 530x238
Segnatura antica: M 677
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 816
817. Sententia.
1518 luglio 6, Tirano, prato antistante il castello di Piattamala
Iorio de Domo Maiori (Casagrande), landsrichter della Lega Grigia, Paolo di Castelmur podestà di Bregaglia, Rizzo [Pisnech] di Dams, Giovanni Beveronus ministrale di [Samaden] ed altri, oratori e commissari del vescovo di Coira e delle Tre Leghe deputati dalla dieta di Tavate a dirimere la controversia tra i comuni di Tirano, rappresentato dal decano Minolo de la Pergola, da una parte, e Poschiavo e Brusio, rappresentato dal decano Giuliano fu Filippo de Juliano (Giuliani) dall'altra, relativa ai confini ed ai diritti sugli alpeggi, esaminati i precedenti atti (in particolare la sentenza di Giacomo di Castelmur in data 1517 luglio 17) stabiliscono che i confini tra le due comunità sono stabiliti nella torre di Piattamala e da lì per retta linea su entrambi i versanti (la valle di Ayrola in sponda sx), salvi i diritti dei cittadini di Tirano, delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua e dei privati proprietari di godimento dei beni loro appartenenti sul territorio di Poschiavo/Brusio.
Vengono poi regolati i reciproci rapporti tra le due comunità interessate.
S.T. Giovan Giorgio de Interortullis di Montagna.
Atto singolo membr., mm 541x356
Segnatura antica: AMT 426/3
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 817
818. Testamentum.
1518 agosto 7, Chiuro, casa del testatore: "salla magna" aperta sopra il portico
Nicola Cristoforo de Quadrio fu Pietro olim Maffeo di Ponte abitante a Chiuro costituisce per testamento sue eredi universali le sorelle Maddalena, moglie di Giovan Luigi de la Pergula di Tirano, Andresina, moglie di Gaudenzio de Quadrio di Chiuro, aromatario, ed Elisabetta, moglie di Giovan Battista fu Giovanni olim Ponziano de Quadrio di Chiuro; lega alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano verso Poschiavo il fitto annuo di un condio di vino, oltre a 4 condi di vino da darsi per dieci anni dopo la sua morte , vari altri fitti ed altri lasciti in argento.
S.T. Antonio Ruscha fu Olderico di Chiuro.
Atto singolo membr., mm 468x366
Segnatura antica: AMT 438/4
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 818
819. Testamentum.
1518 agosto 7, Chiuro, casa del testatore
Nicola Cristoforo de Quadrio di Chiuro dispone per testamento dei suoi beni: dopo le clausole di rito lega alla chiesa di Santa Maria di Tirano presso il Poschiavino un condio di vino da darsi ogni anno in perpetuo, quattro condi di vino da darsi ogni anno per 10 anni, 4 pesi di argento (uno per ognuno dei rettori della chiesa stessa) e costituisce sue eredi universali le sorelle Maddalena, Elisabetta ed Andreina, con l'onere di adempiere i legati.
Nell'atto, trattandosi di copia parziale, non sono menzionati gli altri legati.
S.T. Giovanni Antonio de Carugo fu Bartolomeo, console di giustizia del terziere di mezzo della Valtellina, sottoscrive per conformità in data 1554 dicembre 17.
S.T. Giovanni [Martino] fu Andrea de Frigerijs di Teglio, abitante a Sondrio, professore di leggi e console di giustizia al segno dell'aquila, sottoscrive per conformità in data 1554 dicembre 20.
S.T. Lanterino Ruscha di Chiuro, laudato e costituito dai consoli di giustizia e confermato dal consiglio generale del terziere di mezzo della Valtellina estrae copia dagli atti del defunto padre Antonino in data 1554 ottobre 24, secondo il disposto degli statuti di Valtellina.
Atto singolo membr., mm 495x370
Segnatura antica: M 681
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 819
820. Venditio ad proprium.
1518 ottobre 29, Tirano, contrada del Ponte della Folla, case della chiesa
Volfango fu Rayter della pieve di San Gottardo della valle di Mezzo dell'Adige, diocesi di Trento, abitante a Tirano, vende a Giovan Maria fu Gottardo de Rovarijs, Giovanni fu Balsarino [Martine] e Balsarino fu Pietro Agostino de Ongino, deputati all'oratorio di Santa Maria del Ponte della Folla di Tirano ed agenti per conto della stessa chiesa, tutti i diritti a lui spettanti su vari terreni in località Valchiosa, vendutigli dal comune di Tirano "cum pacto luendi", per il prezzo complessivo di 1800 lire di imperiali, delle quali 600 versate in denaro e le altre 1200 con un obbligo con breve di condanna rilasciato dagli stessi deputati per conto del comune di Tirano e ricevuto dal notaio rogato.
S.T. Giovan Tomaso de Canobio fu Antonio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 590x228
Segnatura antica: M 683
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 820
821. Venditio "cum pacto luendi".
1518 ottobre 29, Tirano, località Ponte della Folla, case della chiesa
I procuratori del comune di Tirano, eletti dal sindacato generale, vendono a Volfango fu Rayter della pieve di San Gottardo della valle di Mezzo dell'Adige, abitante a Tirano, vari beni consistenti nell'intera alpe di Valchiosa, confiscati dal vescovo di Coira e dalle Tre Leghe e consegnati al comune di Tirano, per il prezzo di 1800 lire di imperiali, con patto di retrovendita.
S.T. Giovan Tomaso de Canobio fu Antonio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 532x215
Segnatura antica: M 684
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 821
822. Livellum.
1518 ottobre 29, Tirano, località Ponte della Folla, case della chiesa
Volfango fu Rayter, della pieve di San Gottardo della valle di Mezzo dell'Adige, abitante a Tirano, investe a livello i procuratori del comune di Tirano dell'intera alpe di Valchiosa, da lui acquistata in pari data dal comune stesso , assegnatario dell'alpe confiscata dal vescovo di Coira e dalle Tre Leghe in relazione ad una controversia, per l'annuo canone di 18 condi di vino, 6 some a mezzo di segale e miglio e 29 lire di imperiali.
S.T. Giovan Tomaso de Canobio fu Antonio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 440x202
Segnatura antica: M 685
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 822
823. Extimatio melioramentorum.
1518 dicembre 18, Tirano, case della chiesa al ponte della Folla
Giovanni fu Balsarino Martine e Giovanni fu Almidano de Bonazijs, incaricati dalle parti, effettuano la stima dei miglioramenti apportati (riattamento di edifici) da parte di Bettino fu Zano Pola di Tirano su beni in località Cavaione a lui locati di proprietà della chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano.
I miglioramenti vengono valutati 35 lire di imperiali, con l'assenso degli interessati.
S.T. Martino Pergula fu Giovan Luigi di Tirano, console di giustizia del terziere superiore della Valtellina "ad signum aquile" sottoscrive per conferma in data 1543 giugno 6.
S.T. Ludovico figlio emancipato di Battista de Quadrio, abitante a Tirano, console di giustizia "ad signum libre" sottoscrive in pari data.
S.T. Vincenzo fu Andrea de la Pergula, laudato ed approvato dal consiglio generale del terziere suddetto e confermato dai consoli di giustizia dello stesso, trae copia in pari data dagli atti del defunto notaio Giovan Maria fu Gottardo de Rovarijs.
Atto singolo membr., mm 745x205
Segnatura antica: AMT 339/8
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 823
824. Locatio.
1518 dicembre 18, Tirano, case della chiesa al ponte della Folla
Giovan Tomaso fu Antonio de Canobio, Giovannino fu Balsarino Martine, Balsarino fu Pietro de Ongino e Giovan Maria Rovarius fu Gottardo , deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano ed all'amministrazione degli annessi beni delle chiese di san Remigio e Santa Perpetua, investono a locazione per 8 anni Bettino fu Zano Pola di Tirano di vari appezzamenti con soprastanti edifici in località Cavaione, per l'annuo canone di 25 lire di imperiali, patto di miglioramento e liquidazione a finita locazione.
S.T. Martino fu Giovan Luigi Pergula di Tirano, console di giustizia del terziere superiore della Valtellina "ad signum aquile", sottoscrive per conformità in data 1543 giugno 6.
S.T. Ludovico figlio emancipato di Battista de Quadrio, abitante a Tirano, console di giustizia "ad signum libre (?)" sottoscrive come sopra.
S.T. Vincenzo fu Andrea de la Pergula abitante a Tirano, laudato ed approvato dal consiglio generale del terziere superiore della Valtellina e confermato dai consoli di giustizia dello stesso, trae copia in pari data dagli atti del defunto notaio Giovan Maria fu Gottardo de Rovarijs, secondo il disposto degli statuti del terziere stesso(1).
Atto singolo membr., mm 836x210
Segnatura antica: AMT 105/1
Note: 1. Da sottolineare il richiamo agli statuti del terziere anche dopo l'approvazione degli statuti di Valtellina nel 1531.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 824
825. Locatio.
1518 dicembre 24, Tirano, case della chiesa al Ponte della Folla
GiovanTomaso fu Antonio de Canobio, Giovannino fu Balsarino Martine, Balsarino fu Pietro de Ongino e GiovanMaria fu Gottardo de Rovarijs, deputati all'oratorio di Santa Maria del Ponte della Folla di Tirano al quale sono stati annessi i beni delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, investono a locazione per 8 anni Agostino di Tirano fu Pietro olim Alberto di Tresivio di un appezzamento vignato e campivo con una pianta di castagno e muro perimetrale in contrada Paraviso dove si dice al Lavezario per l'annuo fitto di 12 quartari di grani a metà segale e miglio e 14 soldi di imperiali o un paio di [pernici].
S.T. Giovan Maria de Rovarijs fu Gottardo di Tirano.
Atto singolo membr., mm 536x300
Segnatura antica: M 686
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 825
826. Locatio.
1518 dicembre 24, Tirano, case della chiesa al Ponte della Folla
I deputati alla chiesa di Santa Maria del Ponte della Folla di Tirano, alla quale sono stati annessi i beni delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, GiovanTomaso fu Antonio de Canobio, Giovannino fu Balsarino Della Martina, Balsarino fu Pietro Ongino e Giovan Maria fu Gottardo de Rovarijs investono a locazione per 8 anni Antonio fu Balsarino di Bondione (BG) detto del Rusto, abitante a Tirano, di un terreno campivo in contrada Cologna località Campone, per l'annuo canone di due some a metà segale e miglio; i miglioramenti saranno liquidati, a termine della locazione, da comuni amici.
S.T. Giovan Maria de Rovarijs fu Gottardo di Tirano.
Atto singolo membr., mm 560x258
Segnatura antica: M 687
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 826
827. Locatio.
1519 febbraio 8, Tirano, abitazione di Giovan Pietro de Homodeo, "stua"
Giovan Pietro fu Bernardo de Homodeo, Pietro fu sacerdote Lorenzino Del Zano , Mariolo fu Giovanni de Platea ed il notaio rogato, deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, investono a fitto per 9 anni Bartolomeo, Bernardo e Benedetto fratelli fu Giovanni detto Vanotto de Ferrariis di Chiavenna di vari appezzamenti di terreno in Tirano a Paraviso, al ponte di Pomolina ed alle Selve per l'annuo canone di 6 condi di vino, 12 quartari a metà segale e miglio, 10 lire di imperiali e 2 capponi, con patto di miglioramento e liquidazione alla scadenza della locazione.
L'investitura è concessa previa vendita dei miglioramenti apportati da parte del precedente affittuario, Giovanni fu Mariolo del Tayoncello, che rinuncia al possesso nei confronti dei subentranti dietro versamento di 700 lire di imperiali.
S.T. Michele de Lazaronibus fu Lafranco di Tirano.
Atto singolo membr., mm 707x272
Segnatura antica: AMT 391/1
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 827
828. Ordinationes.
1519 dicembre 17, Teglio, contrada Piazza, "stua" della casa di Marsilio de Platis
Volfango fu Rayter della pieve di San Gottardo della valle di Mezzo dell'Adige, attualmente dimorante presso le case del tempio a Tirano, a beneficio della sua anima e di quella della moglie ordina e dispone che vengano in perpetuo celebrate 5 o più messe settimanali nella chiesa di Santa Maria del Ponte della Folla, in uno degli altari esistenti, dal sacerdote Romerio de Homodeo finchè vivrà ed in seguito da altro sacerdote. Costituisce quale garanzia per il pagamento degli officianti, fissato in 101 lire di imperiali l'anno, i redditi di diversi beni di sua proprietà, tra i quali una folla, diverse fucine e mulini ed altro.
S.T. Maffeo fu Giacomo di Nova abitante a Teglio, notaio di Teglio e di Como.
Due atti singoli di analogo contenuto membr., mm 380x315, cc. 1+ 4 cart.
Segnatura antica: M 693
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 828
829. Ordinatio. Legatum.
1519 dicembre 17, Teglio, casa del dottore in legge Marsilio Piatti, in contrada Piazza
Documento conservato presso l'Archivio di Stato di Sondrio.
Vedi Appendice al presente inventario, unità con il medesimo numero.
Segnatura antica: ASS 25/5
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 829
830. Extimatio melioramentorum. Locatio.
1519 dicembre 22, Tirano, casa del notaio, "stua"
Giovanni fu Bonadeo Almidani de Bonacis e Tomaso fu Giovannino de Monacis, designati dalle parti, stimano in 125 lire di imperiali i miglioramenti apportati da Antonello fu Ambrogio Bonomi de Soltugio ad un appezzamento di terreno a Tirano in località Corognola al Campo de Nicola a lui investito a locazione da Donato de Beaquis, già rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, poi annesse alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, con bonifica ed impianto di viti.
Successivamente i deputati alla chiesa suddetta Pietro fu sacerdote Lorenzino Del Zano , Mariolo di Giovanni calzolaio detto de Platea e Giovan Pietro de Homodeo fu Bernardo reinvestono a locazione per 8 anni gli stessi beni ad Ambrogio e Bernardo, figli del predetto Antonello, per l'annuo canone di 9 staia di segale, 9 staia di miglio e 2 capponi (valutati 13 soldi), con patto di miglioramento e liquidazione a finita locazione.
S.T. Giovan Pietro fu Bernardo de Homodeo di Tirano.
Atto singolo membr., mm 551x437
Segnatura antica: AMT 391/2
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 830
831. Venditio ad proprium
1521 gennaio 1, Tirano, casa di Giovan Antonio Quadrio, "stua"
Giovan Pietro fu Bernardo de Homodeo, GiovanTomaso fu Antonio de Canobio e Michele fu Giovanni Del Zano vendono a Volfango fu Rayter della pieve di San Gottardo della valle di Mezzo dell'Adige, abitante a Tirano presso le case della chiesa al Ponte della Folla, un fitto livellario di 8 condi di vino sopra un fondo vignato a Tirano al Canale, investito a livello ad Antonio fu Alessio [Capitanei] di Valleve abitante a Tirano, per il prezzo di 300 lire di imperiali, per il pagamento del quale viene rilasciata ricevuta.
S.T. Giovan Antonio de Canobio fu sacerdote Giovan Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 414x335
Segnatura antica: M 703
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 831
832. Donatio modalis.
1521 febbraio 1, [Tirano]
Documento conservato presso l'Archivio di Stato di Sondrio.
Vedi Appendice al presente inventario, unità con il medesimo numero.
Segnatura antica: ASS 25/6
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 832
833. Deputatio.
1521 febbraio 1, Tirano, casa di Antonio Maria Quadrio
Il decano della comunità di Tirano, Michele Del Zano fu Giovanni, ed i consiglieri GiovanGiacomo fu Geronimo de Curtonibus e Antonio fu Alberto de Scarsis di Cologna, unitamente ai deputati alla chiesa di Santa Maria del Ponte della Folla, in esecuzione del disposto della donazione modale alla chiesa dei beni di Volfango fu Rayter, incaricano il sacerdote Romerio fu Gregorio de Homodeo di celebrare, in vita, almeno 4 messe settimanali nella chiesa suddetta, con un compenso di 5 lire di imperiali mensili.
S.T. Giovan Antonio de Canobio fu sacerdote Giovan Battista di Tirano;
Atto singolo membr., mm 380x255
Segnatura antica: M 705
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 833
834. Deputatio.
1521 febbraio 1, Tirano, casa di Antonio Maria Quadrio
Il decano del comune di Tirano, Michele fu Giovanni Del Zano, ed i consiglieri Giovan Giacomo fu Geronimo de Curtonibus e Antonio fu Alberto de Scarsis di Cologna, unitamente ai deputati alla chiesa di Santa Maria del Ponte della Folla, in esecuzione del disposto della donazione modale alla chiesa stessa di tutti i beni effettuata da Volfango fu Rayter, incaricano il sacerdote Romerio de Homodeo fu Gregorio di celebrare, in vita, almeno 4 messe settimanali nella chiesa suddetta, dietro un compenso mensile di 5 lire di imperiali.
S.T. Giovan Antonio de Canobio fu sacerdote Giovan Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 454x228
Segnatura antica: M 706
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 834
835. Donatio.
1521 febbraio 1, Tirano, casa di Antonio Maria Quadrio
[Volfango](Vulcanus) fu Rayter della pieve di San Gottardo della valle di Mezzo dell'Adige, abitante con la famiglia da oltre un anno nelle case della chiesa, a conoscenza dei molti miracoli compiuti dalla Beata Vergine, dona ed assegna ogni suo bene mobile ed immobile al decano Michele fu Giovanni Del Zano ed ai procuratori del comune di Tirano a nome della comunità stessa, patrona della chiesa di Santa Maria del Ponte della Folla come da bolla papale di Leone X.
Quanto sopra con l'impegno, da parte del comune stesso, di utilizzare i redditi dei beni nella costruzione della chiesa o in arredi, paramenti e libri e con l'onere di far celebrare in perpetuo almeno 4 messe settimanali a beneficio dell'anima sua e dei familiari.
S.T. Giovan Antonio de Canobio fu sacerdote Giovan Battista di Tirano.
I sacerdoti celebranti (Romerio de Homodeo fu Gregorio fino alla sua morte, Romerio de Homodeo di Mariolo in seguito e quindi altri da designare) dovranno essere ricompensati con 60 lire di imperiali annue complessive, con riduzione di 8 soldi per ogni messa non celebrata.
I beni donati, tra i quali una folla, mulini e fucine, sono analiticamente descritti.
S.T. Giovan Antonio de Canobio fu sacerdote Giovan Battista di Tirano
Atto singolo membr., mm 587x375
Segnatura antica: M 704
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 835
836. Venditio ad proprium.
1521 marzo 4, Tirano, case della chiesa di Santa Maria del Ponte della Folla
Agostino fu Adamo de Meda, abitante a Brusio, vende a GiovanLuigi fu Martino de la Pergulla, Romerio fu Giovanni de Sabadino e Giovan Pietro fu Maffeo de Cataneis di Valleve, a nome del comune di Tirano patrono della chiesa di Santa Maria del Ponte della Folla, la metà "pro indiviso" di un appezzamento con edifici in monte di Brusio a Frandulo, per il prezzo di 20 lire di imperiali.
S.T. Guglielmino de Venosta fu Lorenzo di Mazzo.
Atto singolo membr., mm 576x219
Segnatura antica: M 707
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 836
837. Obligatio.
1521 giugno 27, Tirano, case della chiesa di Santa Maria del ponte della Folla
Laura fu maestro Leonardo Ponsretir di Prona di Castelletto comune di Vico de Allamania(1) della pieve di Ton, con il consenso del marito Volfango fu Rayter abitante a Tirano e di Mariolo fu Romerio de Homodeo, con giuramento secondo gli statuti del terziere superiore della Valtellina, si impegna a pagare entro la prossima Pasqua a Mastaino fu Giovanni de Homodeo di Tirano abitante a Teglio 50 lire di imperiali quale quota residua su una promessa di pagamento di 200 lire di imperiali fatta dalla stessa Laura per dotare la nipote del detto Mastaino, Brigida.
Si costituisce quale fideiussore Romerio fu Giovanni detto Tabachino de Semperbonis di Aprica.L'atto è steso alla presenza del podestà di Tirano e del terziere Giovanni de Agio.
S.T. Giovan Luigi De Lapergula fu Martino di Tirano.
Atto singolo membr., mm 545x212
Segnatura antica: M 708
Note: 1. Si tratta probabilmente di Vigo Anaunia, presso il castello di Thun in Val di Non.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 837
838. Locatio.
1521 novembre 16, Tirano, casa di Bartolomeo de Tabachino, "stua"
Giovan Luigi fu Martino de la Pergulla, Romerio fu Giovanni de Tabachino e Giovan Pietro fu Maffeo de Cataneys di Valleve, deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano investono a locazione per 9 anni Martino fu [Bertramo] detto Mozachoe de Marchettis abitante in contrada delle Piatte in comune di Villa di Tirano di vari appezzamenti di terreno (campi, ronchi, zerbi e terreno sassoso) siti in prossimità della chiesa di Santa Perpetua ("super Foliam") per l'annuo canone di 3 condi e 3 staia di vino, una "cavagna" (cesta) d'uva di un peso, 1 soma a mezzo di segale e miglio e 4 staia di "domega" (orzo), con patto di miglioramento e liquidazione a finita locazione.
S.T. Guglielmino fu Lorenzo de Venosta di Mazzo.
Atto singolo membr., mm 584x241
Segnatura antica: AMT 305/7
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 838
839. Locatio.
1521 novembre 29, Tirano, casa di Giovan Luigi Pergola,"stua"
I deputati alla chiesa di Santa Maria del Ponte della Folla di Tirano Giovan Luigi fu Martino dela Pergulla, Lorenzo fu Balsarino del Rosso e Giovan Pietro fu Maffeo de Cataneys di Valleve investono a locazione per 9 anni Antonio fu Bombello olim Domenico Bonomi de Soltugio abitante a Tirano in contrada Visoli di un terreno selvato, zerbivo e sassoso in Tirano in Ruvilana o al Monte Castellino, per il fitto di 12 staia di castagne peste per il primo anno e di quantità crescenti di vino (1 condio in più per anno) e decrescenti di castagne per i successivi, oltre ad una "cavagna" (cesta) d'uva dal 1527 in poi ed al pagamento del tinatico secondo l'uso di Tirano. I miglioramenti saranno liquidati alla scadenza della locazione.
S.T. Guglielmino de Venosta fu Lorenzo di Mazzo.
Atto singolo membr., mm 546x269
Segnatura antica: M 712
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 839
840. Sententia.
1522 luglio 1, Tirano, case della chiesa al ponte della Folla
Iorio Casagrande ("De Domo maiori"), landsrichter della Lega Grigia, Paolo di Castelmur di Val Bregaglia, Risio Bised di Damat, Giovanni Beneronus ministrale di Samaden, Giovanni Casalus ministrale di Olgera e Giovan Donato Pars di Alvegnuto, incaricati dalla dieta di Illanz in data 1522 maggio 14, definiscono una controversia tra la comunità di Tirano e la chiesa di Santa Maria del ponte della Folla, rappresentate dal decano di Tirano Benedetto fu Amedeo de Homodeo e da vari consiglieri, da una parte, ed i comuni di Brusio e Poschiavo, rappresentati dal decano di Poschiavo Antonio de Landulfo dall'altra, relativa ai confini tra Brusio e Tirano.
I commissari definiscono i confini e regolano i diritti di alpeggio, boscheggio e passaggio delle parti, con sostanziale conferma della precedente sentenza in data 1518 luglio 6, stabilendo una pena di 100 ducati d'oro per le comunità e le singole persone inottemperanti e con pene specifiche per i vari atti di contravvenzione.
S.T. Giovan Angelo de Arrigonibus di Ambrogio, cancelliere del pretore di Tirano.
S.T. Giovan Tomaso de Canobio fu Antonio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 655x420
Segnatura antica: AMT 426/4
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 840
841. Locatio.
1522 luglio 21, Tirano, case della chiesa in contrada Folla
Michele fu Giovanni Del Zano , Domenico fu Antonio de Canobio e Zanoto fu Giovanni del Trincha, deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla e alla gestione degli annessi beni delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, investono a locazione per 9 anni Andrea fu Lorenzo olim Maifredo de Soltugio di vari terreni (vigne, campi, ronchi ed incolti) con soprastanti edifici in Tirano a Santa Perpetua, presso la chiesa omonima, ed in contrada della Folla in località Le Prese, per l'annuo fitto di 8 condi di vino, una "cavagna" (cesta) d'uva, una soma e mezza di grani, a metà segale e miglio, e 10 lire di imperiali.
Il fitto in vino è successivamente aumentato per gli anni successivi al primo.
Presenti gli usuali patti di miglioramento e descrizione analitica dei beni locati.
S.T. Guglielmino fu Lorenzo de Venosta di Mazzo.
Atto singolo membr., mm 889x219
Segnatura antica: AMT 46/29
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 841
842. Locatio.
1522 settembre 15, Tirano, case della chiesa di Santa Maria del Ponte della Folla
I procuratori alla chiesa di Santa Maria del Ponte della Folla di Tirano e degli annessi beni delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua: Michele fu Giovanni Del Zano, Domenico fu Antonio de Canobio e Minolo fu Giacomo de la Pergulla, investono a locazione per 9 anni Domenico fu Balsarino olim Agostino de Ongino di vari terreni in Tirano (in Colombera, a Ronzio, a Paraviso) per l'annuo canone di 3 staia di vino, due quartari di segale e 1 quartario di frumento, con patto di miglioramento e liquidazione alla scadenza della locazione da parte di due comuni amici.
S.T. Guglielmino de Venosta fu Lorenzo di Mazzo.
Atto singolo membr., mm 540x282
Segnatura antica: M 713
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 842
843. Locatio.
1522 settembre 22, Tirano, case della chiesa in località ponte della Folla
Michele fu Giovanni Del Zano, Domenico fu Antonio de Canobio e Minolo fu Giacomo de la Pergulla, deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano , investono a locazione vari consorti di Novaglia di vari appezzamenti di terreno, alcuni dei quali con soprastanti edifici, a Villa di Tirano nelle località di Novaglia, Lughina, Val Pilasca a Ronco Capeludo, Ronco Maggiore, Bronzera per l'annuo canone di 16 condi di vino e 5 some a mezzo di segale e miglio, con patto di miglioramento e liquidazione a finita locazione.
S.T. Guglielmino de Venosta fu Lorenzo di Mazzo.
Atto singolo membr., mm 579x407
Segnatura antica: AMT 45/9
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 843
844. Locatio.
1522 settembre 22, Tirano, case della chiesa al ponte della Folla
Michele Del Zano, Domenico de Canobio e Minolo de la Pergula, deputati all'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, investono a locazione per 9 anni vari consorti di Novaglia di vari appezzamenti di terreno a Villa di Tirano (a Novaglia, a Ronco Maggiore, a Lughina, a Bronzera, ai Prati) per complessive diverse centinaia di pertiche per l'annuo fitto di 16 condi di vino e 5 some di grani (a metà segale e miglio), con patto di miglioramento e liquidazione a finita locazione.
Copia tratta da Guglielmo fu Marco de Venosta dagli atti di Guglielmino Venosta fu Lorenzo.
Atto singolo membr., mm 889x219
Segnatura antica: AMT 45/7
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 844
845. Remissio et venditio.
1522 ottobre 20, Tirano, casa di Michele Del Zano
Agostino fu Adamo de Meda, avendo venduto ai procuratori della chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano la metà di un appezzamento con edifici a Brusio "in Frandulum" per il prezzo di 20 lire di imperiali, rimette i beni in questione nelle mani dei procuratori GiovanLuigi fu Martino de la Pergulla, Romerio fu Giovanni de Tabachino e Pietro fu Maffeo de Cataneys di Valleve; vende inoltre agli stessi un altro appezzamento a Brusio nella stessa contrada per il prezzo di 35 lire di imperiali.
S.T. Guglielmino de Venosta fu Lorenzo di Mazzo.
Atto singolo membr., mm 541x365
Segnatura antica: M 714
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 845
846. Locatio.
1523 gennaio 20, Tirano, casa di Michele Del Zano
Romerio fu Antonio de Lazaronibus,Vincenzo fu Andrea dela Pergulla e Tognolino fu Maffeo de Pensinis di Tirano, procuratori della chiesa di Santa Maria del Ponte della Folla di Tirano e degli annessi beni delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, investono a livello per 9 anni Giacomino fu Giovanni de Mangionibus di Ponte di un appezzamento prativo e boschivo a Ponte in contrada Faedo, di un campo e prato in contrada de Asparinis e di un prato in contrada Costa Rossa per l'annuo canone di 40 soldi di imperiali, con liquidazione dei miglioramenti alla scadenza da parte di due comuni amici.
S.T. Guglielmino de Venosta fu Lorenzo di Mazzo.
Atto singolo membr., mm 590x246
Segnatura antica: M 715
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 846
847. Venditio et livellum.
1523 febbraio 27, Tirano, casa del notaio
Giacomo fu Stefano olim Giacomo de Thorellis di Stazzona, anche a nome dei fratelli Leonardo e GiovanniAbbondio, vende ai fratelli Bernardino e Giovanni fu Michino de Homodeo, olim Bernardo di Tirano, un campo a Stazzona in località San Bernardo, della misura di 2 arature, e un altro sempre a Stazzona "all'Acqua morta" della misura di 2 pertiche per il prezzo complessivo di 260 lire di imperiali.
Con atto successivo gli acquirenti investono a livello i beni ai venditori, per l'annuo canone di 13 lire di imperiali in danaro(1).
S.T. Giovan Tomaso de Canobio fu Antonio di Tirano.
Due atti singoli su unico supporto membr., mm 646x340
Segnatura antica: M 716
Note: 1. Singolare per la zona è l'unità di misura indicata per uo dei due campi:"2 arature";tra le coerenze figura ancora, su due lati, il monastero di Sant'Abbondio di Como, titolare di diritti nella zona risalenti almeno al secolo XII.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 847
848. Locatio
1523 agosto 25, Teglio, casa di Mastaino Omodei
Romerio di Antonio de Lazaronibus, Benedetto fu Amedeo de Homodeo e Tognolo fu Maffeo de Pensinis, sindaci e procuratori dell'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano e delle annesse chiese di San Remigio e Santa Perpetua, investono a locazione per 9 anni Lorenzo fu Bernardo Zamboneschi e Zambono fu Giacomo Zamboni di Teglio di due appezzamenti di terreno, con piante ed edifici diruti, in Teglio al Dosso del Monte per l'annuo fitto di 8 staia di grani, a metà segale e miglio, e con liquidazione dei miglioramenti apportati alla riconsegna.
S.T. Vincenzo Pergula fu Andrea di Tirano.
Atto singolo membr., mm 874x198
Segnatura antica: AMT 36/10
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 848
849. Locatio.
1523 agosto 25, Teglio, casa di Mastaino Omodei
Romerio di Antonio de Lazaronibus, Benedetto fu Amedeo de Homodeo e Tognolo fu Maffeo de Pensinis di Tirano, sindaci e procuratori della chiesa di Santa Maria del ponte della Folla e degli annessi ospizi di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, investono a locazione per 9 anni Meio fu Marchionino Fedele di Panagia di Teglio di 7 appezzamenti di terreno a Teglio in località Panagia, della superficie complessiva di 5 pertiche e 22 tavole, per l'annuo canone di 20 staia di grani, a metà segale e miglio.
I miglioramenti eventuali saranno liquidati alla riconsegna da parte di due comuni amici.
S.T. Vincenzo fu Andrea Pergula di Tirano.
Atto singolo membr., mm 617x405
Segnatura antica: AMT 36/8
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 849
850. Locatio.
1523 agosto 25, Teglio, casa di Mastaino fu Giovanni de Homodeo
Romerio di Antonio de Lazaronibus, Benedetto fu Amedeo de Homodeo e Tognolo fu Maffeo de Pensinis, sindaci e procuratori dell'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, investono a locazione per 9 anni Tomeo fu Pietro de Lazarinis, anche a nome di vari consorti tutti di Ligone di Teglio, di 5 appezzamenti di terreno a Teglio in contrada di Ligone alla Burca, alla Fonte Grimalda, alla Carbonera, alla Fontanella e al Ronco, per complessive 5 pertiche e 13 tavole, per l'annuo canone di 12 staia di grani a metà segale e miglio e 4 staia di frumento, con patto di miglioramento e liquidazione alla scadenza della locazione.
S.T. Vincenzo Pergula fu Andrea di Tirano.
Atto singolo membr., mm 568x319
Segnatura antica: AMT 36/9
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 850
851. Indulgentia.
1525 maggio 2, Coira, casa del concedente
Ennio Filonardo, vescovo di [Veroli] e nunzio pontificio presso gli Elvezi della Grande Lega Vecchia dell'Alta Germania e nei domini grigioni e confederati e nelle diocesi e città di Coira, Costanza,Losanna, Basilea, [Strasburgo],Spira e [Besancon], concede all'oratorio di Santa Maria del Ponte della Folla di Tirano per la manutenzione ed arredo del tempio, su richiesta del rettore della chiesa Giovan Maria de Piliziarijs, l'indulgenza di 7 anni in occasione delle festività dell'Annunciazione, della seconda di Pentecoste e di Santa Maria della neve [e di 40 giorni] ai devoti visitatori che vi si confessino.
Sottoscrive Giovan Domenico Panzonus.
Atto singolo membr., mm 360x547
Segnatura antica: M 717
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 851
852. Confessio.
1525 luglio 12, Sondrio, casa di Giovanni fu Viviano Marlianici
Don Urbano fu Antonio de Tinarijs dell'Aquila, della diocesi milanese, parrocchia di San Nazaro di Porta Romana, abitante a Sondrio, dichiara di aver ricevuto da Domenico fu Antonio de Canobio e da Antonio fu Lafranco de Lazaronibus, a nome del comune di Tirano, la somma di 150 lire di imperiali quale prima rata delle 300 lire di imperiali che il comune annualmente gli deve per la rinuncia al rettorato e alla gestione dei beni delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, annesse all'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla, di patronato del comune.
S.T. Cristoforo fu Pasino de Quadrio di Ponte.
Atto singolo membr., mm 505x168
Segnatura antica: M 718
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 852
853. Sententia.
1526 giugno 2, Tirano, località Piattamala, presso la torre
I commissari delle Tre Leghe eletti dalla dieta di Illanz, presieduti dal giudice Rodolfo de Marmorera, definiscono una controversia confinaria che si trascina da molto tempo tra le comunità di Tirano, da una parte, e Brusio e Poschiavo dall'altra, relativa ai confini tra il territorio della Valtellina e quello della lega Caddea (della Ca di Dio).
I confini vengono fissati nella torre di Piattamala e da lì salendo per retta linea sul versante E fino al Sasso del Gallo e sul versante W fino a Lughina, con riserva però dei diritti dei Tiranesi su Cavaione e San Romerio per quanto attiene al godimento dei beni.
Sottoscrive Giorgio Travers di Samaden, cancelliere del capitano di valle e dei commissari.
S.T. Giacomo Cattaneus fu Filippo di Tirano, i.u.d. e console di giustizia del terziere superiore della Valtellina al segno del leone sottoscrive per conformità in data 1587 giugno 3 (secondo il calendario giuliano).
S.T. Giovan Francesco Canobius fu Giovan Tomaso di Tirano, professore di leggi e console di giustizia "ut supra" al segno dell'aquila, sottoscrive in pari data.
S.T. Giovan Francesco Cornacchius fu Cristoforo di Tirano sottoscrive in pari data.
S.T. Giulio Canobius figlio del predetto Giovan Francesco sottoscrive e trae copia in pari data.
Atto singolo membr., mm 960x335
Segnatura antica: AMT 426/5
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 853
854. Testamentum.
1526 agosto 11, Tirano, campo del testatore in località Ava
Pietro fu Lorenzo olim Alberto de Homodeo, sano di mente ma affetto da peste, costituisce con testamento sue eredi le figlie Margherita ed Angelina o, in caso di loro premorienza, la sorella per metà e per metà i nipoti.
Lascia quale legato alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano un terreno in località Ava, della superficie di 1 pertica.
S.T. Giovan Antonio Canobius fu sacerdote Giovan Battista.
Atto singolo membr., mm 847x191
Segnatura antica: AMT 384/3
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 854
855. Testamentum(1).
[1526] ottobre 13, Tirano, località Fucine
Bernardino fu Giovanni olim Bombello dei Visoli di Tirano costituisce suoi eredi universali lo zio paterno Antonio fu Bombello dei Visoli o, in caso di premorienza dell'erede, i di lui figli Bombello ed Evangelista, con il legato all'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla o al comune di Tirano di 3 staia di vino o mosto, da trarsi in perpetuo dai beni ereditari.
S.T. Giovan Antonio de Canobio del sacerdote Giovanni Battista.
Atto singolo membr., mm 550x175
Segnatura antica: AMT 399/1
Note: 1. Datazione dell'atto (1506 ottobre 13) quasi certamente errata. Non corrispondono nè il giorno della settimana nè l'indizione; il notaio rogato appare attivo dopo il 1520. La datazione probabile è 1526 ottobre 13.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 855
856. Testamentum.
1526 ottobre 22, Tirano, case della chiesa al Ponte della Folla
Volfango (Vulcano) fu Rayter della pieve di San Gottardo, valle di Mezzo dell'Adige, diocesi di Trento, abitante presso l'oratorio di Santa Maria del Ponte della Folla di Tirano dispone per testamento dei suoi beni, in quanto infermo.
Dopo le clausole di rito il testatore stabilisce che vengano annualmente distribuiti ai poveri di Tirano, in perpetuo, una soma di frumento panificato ed un condio di vino; costituisce quindi usufruttuaria dei suoi beni, mobili ed immobili, la moglie Laura, stabilendo che dovrà essere in vita mantenuta e vestita a carico del comune di Tirano con onere gravante sui beni ereditari, dimorando presso l'oratorio e conservando il lutto vedovile; nomina infine eredi universali l'oratorio di Santa Maria del Ponte della Folla ed il comune di Tirano patrono dello stesso.
S.T. Giovan Antonio de Canobio fu sacerdote Giovan Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 670x276
Segnatura antica: M 721
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 856
857. Obligatio.
1526 novembre 3, Tirano, corte del torchio di Giovan Maria de Pilitiarijs de Mussio
I fratelli Remigio e Giovanni de Lazaronibus fu Antonio di Tirano si obbligano nei confronti del notaio rogato a pagare entro il termine di 4 anni ai deputati dell'oratorio di Santa Maria del Ponte della Folla la somma di 130 lire di imperiali, in denaro o in beni da stimarsi da parte di comuni amici, in esecuzione di un voto fatto a favore della chiesa stessa.
S.T. Giovanni Antonio de Canobio fu sacerdote GiovanBattista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 415x292
Segnatura antica: M 722
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 857
858. Intitolatio et consecratio.
1528 maggio 14, Tirano, chiesa della Vergine Maria del ponte della Folla
Documento conservato presso l'Archivio di Stato di Sondrio.
Vedi Appendice al presente inventario, unità con il medesimo numero.
Segnatura antica: ASS 418/30
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 858
859. Locatio. Extimatio melioramentorum.
1528 settembre 11, Tirano, abitazione di Pietro Angelo Lambertenghi
Pitrangelo fu Bartolomeo de Lambertengis, Giovanni fu Maffeo de Cataneys di Valleve e Balsarino fu Pietro de Ongino, deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, investono a locazione per 9 anni Bettino fu Zano del Pola di Talamona abitante a Tirano di vari appezzamenti di terreno ed edifici (analiticamente descritti) in località Cavaione, per l'annuo fitto di 25 lire di imperiali ed un paio di pernici.
Con patto di miglioramento per il futuro e con avvenuta liquidazione dei miglioramenti apportati in passato, per complessive 105 lire di imperiali.
S.T. Giovan Tomaso de Canobio fu Antonio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 478x298
Segnatura antica: AMT 361/4
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 859
860. Extimatio melioramentorum.
1528 settembre 11, Tirano, abitazione di Pierangelo de Lambertengis fu Bartolomeo, "stua"
Remigio fu Antonio de Lazaronibus e Giovanni fu Bonadeo de Bonacijs, stimatori designati dalle parti interessate, valutano in complessive 40 lire di imperiali i miglioramenti, analiticamente indicati, apportati da Giovanni fu Ambrogio de Canobio ad alcuni beni situati in comune di Villa di Tirano in località Miscent, in prossimità di un vecchio ramo del fiume Adda, a lui investiti a locazione dalla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano.
Danno il loro assenso i deputati alla chiesa suddetta Pietrangelo fu Bartolomeo de Lambertengis, Giovanni fu Maffeo de Cataneis, Balsarino fu Pietro Agostino de Ongino.
S.T. Giovan Tomaso fu Antonio de Canobio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 604x196
Segnatura antica: AMT 267
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 860
861. Livellum.
1530 marzo 19, Tirano, casa di Giovan Pietro de Homodeo
I deputati all'oratorio di Santa Maria del Ponte della Folla di Tirano e agli annessi beni delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua Giovan Mario di [Musso] fu Malchione de Peliziarijs, Aurelio fu Michele Del Zano e Giovan Maria fu Lafranco de Lazaronibus investono a livello i fratelli Domenico e Paolo fu Giovanni olim Togno del Fracha, che agiscono anche in nome del fratello muto Togno con l'assenso della madre e tutrice Giacomina di Ambrogio Pedracini del Bosino, di tutti i miglioramenti apportati su alcuni appezzamenti già investiti ai fratelli stessi, per un totale di 90 lire di imperiali.
Il canone complessivo viene fissato in 2 condi di vino, oltre al diritto di tinatico secondo l'uso di Tirano, oltre a 27 soldi di imperiali ed ulteriori 4 condi di vino all'anno.
S.T. Giovan Antonio de Lucino fu Giovan Pietro di Tirano.
Atto singolo membr., mm 720x247
Segnatura antica: M 727
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 861
862. Venditio melioramentorum.
1530 marzo 19, Tirano, corte di Giovan Pietro de Homodeo
Domenico e Paolo fratelli fu Giovanni olim Togno del Fracha, agenti anche a nome del fratello Togno, muto, col consenso della madre e curatrice Giacomina fu Ambrogio Petracino del Bosino, vendono ai deputati dell'oratorio di Santa Maria del Ponte della Folla di Tirano Giovan Maria fu Melchiorre de Piliziarijs, Aurelio fu Michele Del Zano e Giovan Maria fu Lafranco de Lazaronibus i miglioramenti apportati su vari appezzamenti di terreno a loro investiti, per il corrispettivo di 90 lire di imperiali.
L'atto è steso innanzi a GiovanPietro de Homodeo, console di giustizia del terziere superiore della Valtellina al segno del leone.
S.T. Giovan Antonio de Lucino fu Giovan Pietro di Tirano.
Atto singolo membr., mm 517x390
Segnatura antica: M 728
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 862
863. Sententia.
1531 luglio 1, Brusio, casa di Gasparino [Galezia]
Giovanni Schmidt, giudice, ed i colleghi commissari eletti dalla dieta delle Tre Leghe tenutasi in Illanz definiscono la controversia vertente tra la comunità di Tirano e quella di Brusio e Poschiavo relativa alla proprietà dei beni delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, stabilendo che:
- la proprietà dei beni spetta al comune di Tirano
- i redditi dei beni stessi vadano distribuiti ai poveri e non destinati ad uso ecclesiastico
- vengano eletti dal comune di Tirano due deputati alla gestione dei beni di cui sopra, che dovranno giurare nelle mani del podestà di Tirano e rendere annualmente conto allo stesso della gestione
- siano annualmente versati dal comune di Tirano a quello di Poschiavo e brusio 10 fiorini di Reno (Rainesi)
- è fissata in 600 fiorini d'oro la pena per gli inottemperanti.
Sottoscrizione di Giovanni [Iegen] di Fedris di Prettigovia, incaricato dai commissari.
Atto singolo membr., mm 508x287(1)
Segnatura antica: AMT 426/ 8
Note: 1. Documento mancante di una porzione sulla destra.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 863
864. Sententia.
1531 luglio 1, Brusio, casa di Gasparino [Galezia]
Giovanni Schmidt, giudice, ed i colleghi commissari eletti dalla dieta delle Tre Leghe di Illanz definiscono la controversia tra le comunità di Tirano, da una parte, e Brusio e Poschiavo dall'altra relativa alla proprietà delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, stabilendo che :
- la proprietà dei beni spetta al comune di Tirano
- i redditi dei beni stessi vadano distribuiti ai poveri e non destinati ad uso ecclesiastico
- vengano eletti dal comune di Tirano due deputati alla gestione dei beni che dovranno giurare nelle mani del podestà di Tirano e rendere annualmente conto allo stesso delle entrate e delle spese
- vengano annualmente corrisposti dal comune di Tirano a quello di Poschiavo e Brusio 10 fiorini d'oro di Reno (Rainesi)
- è fissata in 600 fiorini d'oro la pena per gli inottemperanti.
Sottoscrizione di Giovanni [Jegen] di Fedris di Prettigovia, incaricato dai commissari.
Atto singolo membr., mm 575x348(1)
Segnatura antica: AMT 426/ 7
Note: 1. Documento mutilo di una consistente porzione.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 864
865. Confessio.
1531 settembre 27, Como, studio del notaio preso la sede vescovile
Don Urbano de Tinarijs, titolare del rettorato delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua poi annesse all'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano di una pensione di annue 300 lire a carico del comune stesso, che ha il diritto di patronato sull'oratorio, dichiara di aver ricevuto da Bernardino de Odescalchis fu Pietro, cittadino e mercante di Como, per conto del comune di Tirano la somma di 300 lire di imperiali a saldo di quanto dovutogli per l'anno 1531. Avverte poi che, in caso di ulteriori ritardi nella corresponsione delle somme dovutegli, si recherà presso i predetti ospizi per incassarne direttamente i redditi.
S.T. Benedetto de Zobijs, notaio di Como e scriba della curia episcopale.
Atto singolo membr., mm 452x285
Segnatura antica: M 729
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 865
866. Confessio.
1532 giugno 10, Como, studio del notaio
Don Urbano de Tinarijs dell'Aquila, già rettore ed amministratore dei beni delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, annesse all'oratorio di Santa Maria del Ponte della Folla di Tirano di patronato dello stesso comune, ed in quanto tale titolare di un'annua pensione di 300 lire di imperiali, dichiara di aver ricevuto da Pietro Angelo de Lambertengis fu Bartolomeo, per conto del comune predetto, la somma di 150 lire di imperiali quale prima rata sulla pensione spettantegli per l'anno 1532.
S.T. Benedetto de Zobijs fu Luigi, notaio di Como e scriba della curia vescovile.
Atto singolo membr., mm 270x364
Segnatura antica: M 732
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 866
867. Copia extracta.
1532 agosto 6, Roma, curia
Documento conservato presso l'Archivio di Stato di Sondrio.
Vedi Appendice al presente inventario, unità con il medesimo numero.
Segnatura antica: ASS 418/37
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 867
868. Locatio.
1532 dicembre 4, Tirano, casa del notaio
I deputati all'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano Giovan Antonio de Quadrio fu cav. Luigi, Giovan Giacomo fu Geronimo de Curtonibus, Pietro Angelo fu Bartolomeo de Lambertengis e Bernardino fu Michino de Homodeo investono a locazione per 9 anni Giovanni fu Maffeo del Mafezzolo di Tirano di un appezzamento con edifici (fucina con maglio ed accessori) in contrada della Folla a Tirano per l'annuo canone di 6 lire di imperiali.
S.T. Giovan Tomaso de Canobio fu Antonio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 310x345
Segnatura antica: M 733
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 868
869. Confessio.
1533 febbraio 11, Como, studio del notaio presso la sede vescovile
Don Urbano de Tinarijs dell'Aquila, titolare di una pensione a carico del comune di Tirano quale rettore ed amministratore dei beni delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, dichiara di aver ricevuto da Giovan Giacomo Curto fu Geronimo, per conto del comune di Tirano, la prima rata di 150 lire di imperiali sull'annua pensione di 300 lire spettantegli.
S.T. Benedetto fu Luigi de Zobijs, notaio comense e scriba della curia episcopale.
Atto singolo membr., mm 458x247
Segnatura antica: M 734
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 869
870. Confessio
1534 gennaio 13, Como, studio del notaio presso la sede episcopale
Don Urbano de Tinarijs, titolare di un'annua pensione da corrispondersi dal comune di Tirano in quanto già rettore ed amministratore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, dichiara di aver ricevuto da Aurelio de Marinonibus fu Michele detto del Zano la somma di 150 lire di imperiali, a saldo di quanto dovutogli per l'anno 1533.
S.T. Benedetto de Zobijs fu Luigi, notaio di Como e scriba della curia vescovile.
Atto singolo membr., mm 362x237
Segnatura antica: M 735
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 870
871. Confirmatio annessionis.
1534 aprile 10, Roma, San Pietro
Documento conservato presso l'Archivio di Stato di Sondrio.
Vedi Appendice al presente inventario, unità con il medesimo numero.
Segnatura antica: ASS 418/20
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 871
872. Confessio.
1534 luglio 6, Como, studio del notaio presso la sede vescovile
Don Urbano de Tinarijs dell'Aquila, rettore della chiesa di Rancate, diocesi di Como e già rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, titolare di un'annua pensione di 300 lire di imperiali a carico del comune di Tirano, dichiara di aver ricevuto da Battista de Homodeo fu Giacomino di Tirano la somma di 150 lire di imperiali quale prima rata dovutagli per il corrente anno 1534.
S.T. Benedetto de Zobijs notaio di Como e scriba della curia episcopale.
Atto singolo membr., mm 410x240
Segnatura antica: M 738
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 872
873. Extimatio melioramentorum.
1534 luglio 9, Tirano, case della chiesa al ponte della Folla
Domenico fu Antonio de Canobio e Pietro fu sacerdote Lorenzino Del Zano, stimatori incaricati dai deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, diretta proprietaria dei beni(1), e da Remigio e Pietro fu Mariolo e del nipote Amedeo fu Giovanni olim Mariolo de Homodeis, investiti a locazione degli stessi, valutano in complessive 390 lire di imperiali (comprese 110 lire costituite da miglioramenti acquistati dal precedente investito) i miglioramenti apportati a vari terreni in Tirano a Monte Albano, con costruzione di muri, dissodamenti e piantamento ed allevamento di viti.
S.T. Giovan Tomaso de Canobio fu Antonio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 1r/1v
Note: 1. Appaiono quali deputati alla chiesa, fino alla fine del 1535, Giovan Antonio fu cav. Luigi de Quadrio, Giovan Luigi fu Martino de la Pergulla e Giovanni fu Gabriele de Homodeo.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 873
874. Locatio.
1534 luglio 9, Tirano, case della chiesa al ponte della Folla
I deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano investono a locazione per 9 annate agrarie i fratelli sacerdote Remigio e Pietro fu Mariolo de Homodeo, anche a nome di Amedeo loro nipote fu Giovanni olim Mariolo, di un appezzamento un tempo campivo e zerbivo e poi ridotto a coltura con impianto di una vigna, a Tirano in Monte Albano per l'annuo canone di una "cavagna" d'uva da appendere da consegnarsi a San Michele e 3 staia di vino al tempo delle vendemmie, con patto di miglioramento e liquidazione a finita locazione.
S.T. Giovan Tomaso fu Antonio de Canobio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 2r/2v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 874
875. Livellum.
1534 luglio 9, Tirano, case della chiesa
I deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano investono a livello per 29 anni, e quindi in perpetuo, i fratelli prete Remigio e Pietro fu Mariolo olim Remigio olim Stefano de Homodeo, anche a nome del nipote Amadeo fu Giovanni olim Mariolo, di un campo a Tirano in Ava, per l'annuo fitto di 2 staia di frumento, 2 staia di segale e 2 staia di miglio.
S.T. Giovan Tomaso de Canobio fu Antonio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 3r/3v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 875
876. Extimatio melioramentorum.
1534 luglio 9, Tirano, case della chiesa
Domenico fu Antonio de Canobio e Pietro fu prete Lorenzo Del Zano, incaricati dalle parti, valutano in complessive 125 lire di imperiali i miglioramenti apportati (dissodamento e spietramento del terreno ed impianto di viti) a vari beni di proprietà della chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, siti a Santa Perpetua, da Andrea fu Lorenzo Manfredi de Soltugio, investito a locazione degli stessi "cum pacto meliorandi".
S.T. Giovan Tomaso fu Antonio de Canobio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 3v/4r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 876
877. Locatio.
1534 luglio 9, Tirano, case della chiesa
I deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano investono a locazione per 9 annate agrarie Andrea fu Lorenzo Manfredi de Soltugio, abitante a Tirano, di:
- un prato di 9 pertiche a Tirano alle Prese presso il ponte della Folla
- un campo di 5 pertiche e 22 tavole e una vigna di 12 pertiche e 8 tavole, con parte di detto terreno boscata, sassosa, pietrosa e "rovoliva" , a Santa Perpetua
- un sedime a Santa Perpetua con 2 canepe a piano terra e 2 soprastanti solai pavimentati e un'altra canepa pavimentata, con lastricato quasi rotto, altro "canepello" in terra con solaio soprastante e scala di pietra per l'accesso a detto solaio, terrazzo in legno e corte ed orti contigui per l'annuo canone di una "cavagna " d'uva a San Michele, 13 condi di vino alle vendemmie, una soma e mezza di grani a metà segale e miglio a San Martino e 13 lire di imperiali in danaro, con maggiorazione per gli anni successivi al primo della quantità di vino a 14 condi e di danaro a 15 lire.
Con l'obbligo di torchiare le uve presso il torchio dei locatori, pagando i relativi torchiatico e tinatico all'uso di Tirano, e di riattare gli edifici.
I deputati si riservano altresì il diritto di utilizzare, secondo necessità, 1 canepa e 1 solaio negli edifici locati.
Il tutto con patto di miglioramento e liquidazione a finita liquidazione.
S.T. Giovan Tomaso fu Antonio de Canobio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 4r/4v/5r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 877
878. Locatio.
1534 luglio 9, Tirano, case della chiesa
I deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla investono a locazione per 9 annate agrarie Domenico fu Balzarino olim Agostino de Ongino di un campo a Paraviso, di un prato e vigna alla Colombera di 2 pertiche e 4 tavole e di 3 castagni siti su terreno investito ad altri ai Ronzi, tutti a Tirano, per l'annuo canone di 2 condi di vino, da torchiarsi pagando i relativi diritti presso il torchio dei locatori.
Con patto di miglioramento e liquidazione a finita locazione.
S.T. Giovan Tomaso de Canobio fu Antonio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 5r/5v/6r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 878
879. Locatio.
1534 luglio 9, Tirano, case dell'oratorio al Ponte della Folla
I deputati all'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla Giovan Antonio fu Luigi de Quadrio, Giovan Luigi fu Martino de la Pergulla e Giovanni fu Gabriele de Homodeo investono a locazione per 9 anni Domenico fu Balsarino olim Agostino de Ongino di Tirano di un appezzamento vignato e prativo alla Colombera, di un campo in Paraviso e di 3 castagni ai Ronzi, tutti a Tirano, per l'annuo canone di 2 condi di vino o mosto, 2 quartari di segale ed 1 di frumento, con liquidazione dei miglioramenti alla scadenza consensualmente o da parte di due comuni amici.
S.T. Giovan Tomaso de Canobio fu Antonio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 545x275
Segnatura antica: M 739
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 879
880. Locatio.
1534 luglio 10, Tirano, case della chiesa
I deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano investono a locazione per 9 annate agrarie Antonio fu Giovanni di Corteno (BS), abitante a Tirano, di:
- un terreno campivo ed in parte boschivo, zerbivo e sassoso a Tirano in Paraviso o in Desertina, di 4 pertiche e 2 tavole
- altro campo in Paraviso di 2 pertiche e 2 tavole
- vigna con incolto a Folina di 1 pertica e 6 tavole di vigna e 12 tavole di zerbo e bosco
- prato con 8 castagni alle Prese di 9 pertiche e 18 tavole
per l'annuo canone di 11 condi di vino, da torchiarsi presso il torchio dei locatori pagando i dovuti diritti, una "cavagna" d'uva, 1 soma di segale, 8 staia di miglio ed 1 staio di marroni verdi.
Con patto di miglioramento e liquidazione alla scadenza.
S.T. Giovan Tomaso de Canobio fu Antonio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 7r/7v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 880
881. Locatio.
1534 luglio 10, Tirano, case della chiesa
I deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano investono a locazione per 9 annate agrarie Bernardino fu Cristoforo olim Bernardello de Ferrariis di Chiavenna, abitante a Tirano, di un campo con incolto in Paraviso (5 pertiche il campo e 2 l'incolto), di un terreno prativo, boschivo e selvato a Sasso Gambile e di un castagno su terreno altrui, tutti a Tirano, per l'annuo canone di 6 staia di frumento, 15 staia di segale e 15 di miglio, 6 staia di castagne peste e 2 polli.
Con patto di miglioramento e liquidazione alla scadenza.
S.T. Giovan Tomaso de Canobio fu Antonio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 7v/8r/8v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 881
882. Locatio.
1534 luglio 10, Tirano, case della chiesa
I deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano investono a locazione per 9 annate agrarie Giovanni fu Tognolino olim Giacomo de Zano de Marinonibus di Foppolo (BG), abitante a Tirano, di un terreno campivo ed oppolivo di 1 pertica e 22 tavole a Tirano in Paraviso e di un altro terreno campivo ed oppolivo lì presso di 23 tavole per l'annuo fitto di 12 staia di grani a metà segale e miglio, con patto di miglioramento e liquidazione a finita locazione.
S.T. Giovan Tomaso fu Antonio de Canobio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 8v/9r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 882
883. Locatio.
1534 luglio 10, Tirano, case della chiesa
I deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano investono a locazione per 9 annate agrarie Benedetto fu Giovanni detto Vano[t]i de Bernardelli de Ferrariis di Chiavenna, abitante a Tirano, di:
- campo, vigna, incolto e bosco con castagni a Paraviso
- campo e selva ora prato con castagni alle Selve
- prato con bosco e terreno sassoso con castagni alle Prese del ponte di Pomolina
- campo a Paraviso altre il ponte di Pomolina
- scoperto, cantina e terreno con segheria e pertinenze e casa in muratura con stalla e fienile, tutto coperto di scandole al ponte di Pomolina
- vigna e ronco al Valgel Largo, tutti a Tirano
per l'annuo canone di 6 condi e 4 staia di vino, 3 some e 6 staia di grani a mezzo segale e miglio e 10 lire di imperiali.
Con patto di miglioramento e liquidazione a finita locazione.
S.T. Giovan Tomaso de Canobio fu Antonio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 9v/10r/10v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 883
884. Locatio.
1534 luglio 10, Tirano, case della chiesa
I deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano investono a locazione per 9 annate agrarie Martino fu Comino olim Giovanni Pianta di Corteno (BS), abitante a Tirano, di un appezzamento campivo, ronchivo e in parte zerbivo e sassoso ed "opolivo" , della superficie di 3 pertiche e 10 tavole a Tirano in Paraviso o Desertina presso la chiesa di San Rocco e di un altro terreno zerbivo, sassoso, boschivo e selvato con vari castagni in Desertina o alle Selve, per l'annuo canone di 13 staia a mezzo di segale e miglio, 3 staia di castagne peste e un pollo.
Con patto di miglioramento e liquidazione a finita locazione.
S.T. Giovan Tomaso de Canobio fu Antonio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 6r/6v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 884
885. Locatio.
1534 luglio 13, Tirano, case della chiesa
I deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano investono a locazione per 9 annate agrarie Antonio e Domenico fratelli fu Ambrogio olim Antonello Bonomi de Soltugio abitanti a Tirano, anche a nome dei cugini Andrea, Giovanni e Mariolo fu Bernardo olim predetto Antonello di un prato e vigna con 2 castagni (con diritto di tagliarli, consegnando la legna ai locatori)di 4 pertiche e 19 tavole a Paraviso o Corognola, al Campo di Nicola o Campo delle fanciulle, e di una selva con molti castagni oltre e sopra il ponte di Pomolina , per l'annuo canone di 9 staia di segale, 9 staia di miglio e 2 capponi (o in alternativa 13 soldi di imperiali).
Con patto di miglioramento e liquidazione a finita locazione.
S.T. Giovan Tomaso fu Antonio de Canobio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 11v/12r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 885
886. Locatio.
1534 luglio 13, Tirano, case della chiesa
I deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano investono a locazione per 9 annate agrarie Antonio e Domenico fratelli fu Ambrogio olim Antonello Bonomi de Soltugio, abitanti a Tirano, anche a nome dei fratelli Andrea, Giovanni e Mariolo fu Bernardo olim predetto Antonello, loro cugini, di una vigna a Tirano alla Follina di 6 pertiche e 21 tavole e di un prato alle Prese di 9 pertiche e 18 tavole, per l'annuo fitto di una "cavagna" d'uva e di 15 condi di vino, da torchiare preso le case della chiesa pagando i dovuti torchiatico e tinatico all'uso di Tirano.
Con patto di miglioramento e liquidazione a finita locazione.
S.T. Giovan Tomaso fu Antonio de Canobio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 10v/11r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 886
887. Locatio.
1534 luglio 15, Tirano, case della chiesa
I deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano investono a locazione per 9 annate agrarie i fratelli Cristoforo e Giovanni fu Bartolomeo di Solbiate, abitanti a Tirano, di un terreno prativo, incolto, sassoso e boschivo con 10 piante grandi di castagno a Tirano in contrada delle Selve sotto il Monte Castellino, di 6 pertiche e 8 tavole, per l'annuo canone di 32 soldi di imperiali e 2 polli.
S.T. Giovan Tomaso fu Antonio de Canobio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 13v/14r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 887
888. Locatio.
1534 luglio 15, Tirano, case della chiesa
I deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano investono a locazione per 9 annate agrarie Bertramo fu Agostino olim Pietro Alberto della Torre detto de Tiraneli di Tresivio abitante a Campocologno presso la torre di Piattamala, anche a nome del fratello Antonio, di un appezzamento campivo a Tirano al Lavezario sul quale si trovano una stalla con solaio e soprastante fienile coperti di scandole, della superficie di 5 pertiche e 17 tavole, per l'annuo canone di 18 staia di segale e 18 staia di miglio.
Con patto di miglioramento e liquidazione a finita locazione.
S.T. Giovan Tomaso fu Antonio de Canobio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 14r/14v/15r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 888
889. Locatio.
1534 luglio 15, Tirano, case della chiesa
I deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla investono a locazione per 9 annate agrarie Balsarino fu Pietro olim Bertramo Agostino de Ongino abitante a Tirano di un terreno vignato, sassoso, rovinato, incolto e boschivo della superficie di 7 pertiche a Tirano al Paraviso o al Valgel Largo e di un campo bonificato dall'investito con estirpazione di bosco in Ava o alla Fucina, sempre a Tirano, per l'annuo canone di un condio di vino e di 13 staia a mezzo segale e miglio.
Con patto di miglioramento e liquidazione a finita locazione.
S.T. Giovan Tomaso fu Antonio de Canobio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 15r/15v/
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 889
890. Locatio.
1534 luglio 15, Tirano, case della chiesa
I deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano investono a locazione per 9 annate agrarie Bartolomeo fu Bernardo olim Antonio olim Giovanni Molinarij de Turlerijs di Sondalo, abitante a Tirano, e Pietro fu Cristoforo olim suddetto Giovanni, anche a nome del fratello Giovanni, di:
- campo di 2 pertiche, vigna di 6 pertiche e 13 tavole ed incolto di 12 tavole alla Follina
- sedime con più edifici in contrada Monaci con mulino ed accessori, case, cantine, fienili, tutti coperti di scandole, e annessi scoperti
- un terreno scoperto e "cloxivo" (cinto da muri) nei pressi, di 2 pertiche e 4 tavole
- un campo nella stessa località di 2 pertiche e 8 tavole
- un prato di 3 pertiche con un castagno lì presso
per l'annuo fitto di 8 condi di vino, pagando i dovuti torchiatico e tinatico, 2 some di grani a mezzo segale e miglio e 10 lire di imperiali.
Con patto di miglioramento e liquidazione a finita locazione e con l'onere di rifare la pila lasciata deperire durante la precedente investitura, sotto pena di defalco di 25 lire dai dovuti miglioramenti in caso di mancata riparazione.
S.T. Giovan Tomaso de Canobio fu Antonio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: 1534 12v/13r/13v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 890
891. Locatio.
1534 agosto 3, Tirano, casa di Minolo fu Gottardo Rovaris
I deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano investono a locazione per 9 annate agrarie Tognino fu Viviano olim Tognolo De la Sponda detto De Lada abitante a Campocologno, oltre e presso il castello di Piattamala, di un terreno campivo di 3 pertiche e 4 tavole ed ortivo di 1 pertica e 1 tavola , con una canepa con soprastante fienile, una casa da fuoco con forno e con stalla e fienile e con 7 castagni a Campocologno presso la torre di Piattamala e di altro appezzamento aperto e sassoso con molti castagni lì presso per l'annuo fitto di 3 staia di frumento e 2 polli.
Con patto di miglioramento e liquidazione a finita locazione.
S.T. Giovan Tomaso fu Antonio de Canobio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 15v/16r/16v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 891
892. Locatio.
1534 agosto 6, Tirano, casa di Giovan Luigi de la Pergulla
I deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano investono a locazione per 9 annate agrarie Antonio detto Morato fu Bombello olim Domenico Bonomi dei Visoli di Tirano di un terreno selvato, incolto, sassoso ed in parte vignato per opera dell'investito a Tirano in Ruylana, per l'annuo fitto di una "cavagna" d'uva e di 4 condi di vino, da torchiarsi presso le case della chiesa pagando i dovuti diritti.
Con patto di miglioramento e liquidazione a finita locazione.
S.T. Giovan Tomaso fu Antonio de Canobio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 17v/18r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 892
893. Locatio.
1534 agosto 6, Tirano, casa di Giovan Luigi de la Pergulla
I deputati alla chiesa della gloriosa Vergine del ponte della Folla di Tirano investono a locazione per 9 annate agrarie Ambrogio fu Pietro olim Ambrogio de Canobio, abitante a Teglio, di un prato già in parte incolto e bonificato a Tirano in Miscent, oltre il ponte della Folla, della superficie di 27 pertiche, per l'annuo fitto di 12 lire e 10 soldi di imperiali.
Con patto di miglioramento e liquidazione a finita locazione.
S.T. Giovan Tomaso fu Antonio de Canobio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 16v/17r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 893
894. Locatio.
1534 agosto 19, Tirano, case della chiesa
I deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano investono a locazione per 9 annate agrarie Matteo fu Giacomo Giovanni Margarite del Zapelo, abitante a Tirano, di un terreno vignato, incolto e boschivo con 16 castagni, della superficie di 4 pertiche (2 di vigna e 2 di terreno improduttivo) e metà di una stalla e fienile in muratura coperti di scandole a Tirano in contrada delle Selve in Alono, per l'annuo canone di 1 staio di castagne peste.
Con patto di miglioramento e liquidazione a finita locazione.
S.T. Giovan Tomaso fu Antonio de Canobio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 19r/19v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 894
895. Locatio.
1534 agosto 19, Tirano, case della chiesa
I deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano investono a locazione per 9 annate agrarie Giovan Battista fu Antonio olim Baldassarre de Borgarellis di Tirano, anche a nome dei fratelli Nicola, Sebastiano e Lorenzo, di un terreno vignato, boschivo, incolto e sassoso di circa 6 pertiche a Tirano alla Carbonera, per l'annuo fitto di 18 soldi di imperiali.
Con patto di miglioramento e liquidazione a finita locazione.
S.T. Giovan Tomaso fu Antonio de Canobio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 18r/18v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 895
896. Locatio.
1534 settembre 5, Tirano, case della chiesa
I deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano investono a locazione per 9 annate agrarie Domenico fu Bernardo olim Domenico Bonomi de Soltugio detto dei Visoli di Tirano di 2 campi a Tirano in Ava per l'annuo fitto di 30 staia di grani a mezzo segale e miglio.
Con patto di miglioramento e liquidazione a finita locazione.
S.T. Giovan Tomaso fu Antonio de Canobio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 20r/20v/21r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 896
897. Locatio.
1534 settembre 5, Tirano, case della chiesa
I deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano investono a locazione per 9 annate agrarie Giovanni fu Maifredo olim Bonomo de Soltugio detto dei Visoli di Tirano di un terreno prativo, scoperto, roccioso, incolto, boschivo e sassoso con 20 castagni piantati dall'investito e 22 già esistenti a Tirano in contrada delle Selve in Alono, per l'annuo fitto di 25 soldi di imperiali.
Con patto di miglioramento e liquidazione a finita locazione.
S.T. Giovan Tomaso fu Antonio de Canobio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 19v/20r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 897
898. Cambium(1).
1535 dicembre 20, Tirano, casa del notaio, "stua"
I deputati all'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla Giovan Antonio fu Luigi de Quadrio, Giovan Luigi fu Martino de la Pergula e Giovanni fu Gabriele de Homodeo, quali amministratori dei beni delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, con il consenso del sacerdote Giovan Giacomo Pergola quale delegato del vescovo di Como, permutano con Michele fu Giacomo Betoni di Teglio abitante a Brusio un appezzamento prativo e boschivo in Brusio a Viano in ValSerasca con un altro appezzamento in tale località.
S.T. Giovan Tomaso de Canobio fu Antonio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 1237x227
Segnatura antica: M 743
Note: 1. Non corrisponde il giorno della settimana.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 898
899. Cambium(1).
1535 dicembre 20, Tirano, casa del notaio, "stua"
I deputati della chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano permutano con Michele fu Giacomo Betoni di Teglio abitante a Brusio un terreno di proprietà della chiesa a Brusio in Valserasca con altro di proprietà del suddetto Michele sito nella stessa località.
Segue decreto di Giovan Giorgio de Paravexino, vicario del vescovo di Como Cesare Trivulzio, nonchè attestazione degli stimatori Tognolo fu Maffeo de Pensinis, Aurelio fu Michele del Zano, Antonello fu Giovanni de Bonatijs di Tirano e Giovanni fu Zanoto Pietro Romani di Brusio, coi quali si riconosce l'evidente utilità per la chiesa della permuta.
S.T. Giovan Tomaso fu Antonio de Canobio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 21r/v/22r/v
Note: 1. Non corrisponde il giorno della settimana.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 899
900. Confessio.
1536 febbraio 14, Como, casa di Giacomo De Curte, parrocchia di San Siro
Don Urbano de Tinarijs dell'Aquila, abitante a Rancate (CO), già rettore ed amministratore elle chiese di San Remigio e Santa Perpetua ed in quanto tale titolare di un'annua pensione di 300 lire di imperiali a carico del comune di Tirano, dichiara di aver ricevuto dal cittadino comasco Francesco de Lambertengis, per conto del comune di Tirano, la somma di 150 lire di imperiali quale prima rata per l'anno in corso sulla pensione spettantegli.
S.T. Benedetto de Zobijs fu Luigi, notaio di Como e scriba della curia episcopale.
Atto singolo membr., mm 319x352
Segnatura antica: M 744
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 900
901. Pax et liberatio.
1536 aprile 24, Bormio, contrada del Dosso, casa De Piro
Giuseppe fu [Nicola]Abbondio Canclini di Piatta di Bormio padre di Giacomo e Tomaso fu Domenico Rosij di Piatta suocero dello stesso Giacomo, defunto, agenti anche in nome dei figli dello stesso sottoscrivono atto di pacificazione e liberazione nei confronti di Mariolo de Sermondo, Gabriele di Stefano detto Zucola e Bartolomeo fu Stefano Zaffagnini delle Prese, in nome di Lorenzo fu Filippo del Zisorgia delle Prese, comune di Sondalo, in relazione all'omicidio preterintenzionale del suddetto Giacomo Canclini avenuto con una bastonata nel febbraio del 1535 alle Prese. Gli intervenuti si scambiano il bacio della pace e bevono insieme, con l'impegno che gli eredi verranno risarciti di ogni danno e spese.
S.T. Giuseppe de Sermondo fu Gasparino di Bormio.
Atto singolo membr., mm 532x270
Segnatura antica: M 745
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 901
902. Locatio.
1536 luglio 4, Albosaggia, contrada Cresta
I deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano investono a locazione per 9 annate agrarie Alberto fu Ambrogio Del Gusso della Valle di San Salvatore del comune di Albosaggia, anche a nome dei suoi fratelli Tognolo e Gregorio, e Matteo fu Pietro Del Gusso dello stesso luogo di un terreno incolto, scoperto, boschivo e sassoso ad Albosaggia in Cresta dove si dice sotto al Dosso della Guarda, con 37 castagni, della misura di 10 pertiche; inoltre di altro terreno simile con 44 castagni nella stessa località dove si dice alla Piana dei Frati o in Padela, di 16 pertiche e 4 tavole, per l'annuo fitto di 9 quartari di castagne peste alla misura di Tirano.
Con patto di miglioramento e liquidazione a finita locazione.
S.T. Giovan Tomaso fu Antonio de Canobio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 26v/27r/27v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 902
903. Locatio.
1536 luglio 4, Albosaggia, corte della casa di Battista fu Domenico De la Zucha
I deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano(1) investono a locazione per 9 annate agrarie Antonio fu Simone de Pedrutio o de Barlerijs e Tognolo fu Giorgio de Pedrutio, entrambi di Albosaggia, anche a nome di consorti, di un terreno prativo, incolto, selvato e sassoso ad Albosaggia in contrada "ad Luynam" o alla Selva dei frati, della superficie di 7 pertiche e con 22 piante di castagno, per l'annuo canone di 6 quartari di castagne peste alla misura di Tirano.
Con patto di miglioramento e liquidazione a finita locazione.
S.T. Giovan Tomaso de Canobio fu Antonio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 22v/23r/23v
Note: 1. Compaiono quali deputati, per gli anni 1536 e 1537, Bernardino fu Michino Omodei, Pietro fu sacerdote Lorenzino Del Zano, Giovan Antonio fu Luigi Quadrio e Remigio fu Giovan Giacomo Curti (De Curtonibus).
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 903
904. Locatio.
1536 luglio 4, Albosaggia, contrada Cresta
I deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano investono a locazione per 9 annate agrarie Agostino fu Marchesio olim Agostino de Bordigo, abitante di Faedo, valle di San Bernardo, di:
- un terreno prativo, scoperto, incolto e boschivo con 40 castagni ad Albosaggia in contrada di Cresta dove si dice in Busegia (Busteggia?), di 10 pertiche
- un terreno campivo, incolto, sassoso e scoperto con 38 castagni ed in parte vignato ad opera del conduttore ad Albosaggia alla Piana dei Frati o in Cresta in Padela, di 12 pertiche
per l'annuo canone di 9 quartari di castagne peste alla misura di Tirano.
Con patto di miglioramento e liquidazione a finita locazione.
S.T. Giovan Tomaso de Canobio fu Antonio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 25v/26r/26v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 904
905. Locatio.
1536 luglio 4, Albosaggia, corte della casa di Battista fu Domenico De la Zucha
I deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano investono a locazione per 9 annate agrarie Giacomino fu Giuliano de Rovedatis, anche a nome di Giovan Bernardino e Pietro fratelli fu Zambelino de Rovedatis, e Giovan Antonio fu Tognino olim Betuzio de Rovedatis, anche a nome di altri, tutti di Albosaggia, di un terreno selvato, prativo, sassoso, scoperto ed acquitrinoso ("moyachive") con 111 castagni e con edifici in deperimento ad Albosaggia in Luyna e "in Molis seu ad Cameras" (alla contrada Moia?), della superficie di 35 pertiche e 18 tavole, per l'annuo canone di 9 quartari di castagne peste alla misura di Tirano, 2 capponi e 6 libbre di formaggio salato .
Con patto di miglioramento e liquidazione a finita locazione.
S.T. Giovan Tomaso fu Antonio de Canobio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 23v/24r/24v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 905
906. Locatio.
1536 luglio 4, Albosaggia, strada sopra la casa di Donato De Pezio in contrada Pezio
I deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano investono a locazione per 9 annate agrarie Giacomino fu Giovannino de Scatelmis di Albosaggia di una selva ad Albosaggia alla Pendegia per l'annuo fitto di 5 quartari e mezzo di castagne peste.
Con patto di miglioramento e liquidazione a finita locazione.
S.T. Giovan Tomaso fu Antonio de Canobio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 24v/25r/25v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 906
907. Locatio.
1536 luglio 5, Sondrio, in Val Malenco, contrada Pizzi
I deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano investono a locazione per 9 annate agrarie Cipriano fu Giovanni olim Giacomo de Archetis de Pizo, abitante nell'omonima contrada (Pizzi) in Val Malenco, dei beni seguenti:
- un appezzamento campivo, scoperto, boschivo e sassoso nella contrada suddetta "ad Crapos", di 8 tavole di campo
- altro campo con terreno scoperto al Roncaccio, di 40 tavole di campo ed 8 di improduttivo
- campo e prato con sassi sotto il Pozzo di [2] pertiche e 13 tavole, compresi gli ammassi di pietre ("murache")
- un orto lì presso di 4 tavole
- un prato con sassi e con ciliegi nelle vicinanze sopra il Pozzo al Prato della Piata, di 3 pertiche e 2 tavole
- un prato e campo nella stessa zona sopra il sentiero di 3 pertiche e 20 tavole
- un prato sopra le case della contrada di 6 pertiche e 11 tavole
- un prato al Campo Longo di 29 tavole e mezza
- un sedime con stalla, fienile, canepello, casa da fuoco e solaio coperti di pietre e scandole, con corte, dove abita l'investito
per l'annuo canone di 32 soldi di imperiali.
Con patto di miglioramento e liquidazione a finita locazione.
S.T. Giovan Tomaso fu Antonio de Canobio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 27r/v/28r/v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 907
908. Confessio.
1536 luglio 13, Como, studio del notaio presso la sede episcopale
Don Urbano de Tinarijs dell'Aquila, abitante a Rancate (CO) dichiara di aver ricevuto da Francesco di [...ago] di Giovan Battista, abitante a Como, la somma di 150 lire di imperiali quale prima quota sull'annua pensione di 300 lire di imperiali dovutagli dal comune di Tirano per la sua rinuncia all'amministrazione dei beni delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua di Tirano, passate sotto il patronato del comune.
S.T. Benedetto de Zobijs di Como, notaio e scriba della curia episcopale.
Atto singolo membr., mm 355x250
Segnatura antica: M 746
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 908
909. Locatio.
1536 agosto 28, Tirano, al ponte della Folla
I deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano rinnovano per 9 annate agrarie ai fratelli Bertramo e Tomaso fu Martino olim Bertramo detto Mozacone de Maratelis delle Piatte (S. Perpetua), che avevano diviso l'eredità paterna, l'investitura su un terreno campivo e in parte sassoso e ronchivo con 7 castagni presso la chiesa di Santa Perpetua, per l'annuo fitto di 1 soma di grani a metà segale e miglio e 4 staia di domega alla misura di Tirano, con divisione dell'onere in relazione alla diversa utilità delle porzioni di terreno ricevute.
Con patto di miglioramento e liquidazione a finita locazione.
S.T. Giovan Tomaso fu Antonio de Canobio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 29r/v/30r/v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 909
910. Locatio.
1536 ottobre 31, Tirano, via pubblica davanti alla bottega di Remigio Curti (De Curtonibus)
I deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano investono a locazione per 9 annate agrarie Giovannino fu Simone Molinarij de Cabasso abitante a Tirano di un campo a Tirano in Paraviso di 2 pertiche e 2 tavole per l'annuo canone di 17 staia di segale.
Con patto di miglioramento e liquidazione a finita locazione
S.T. Giovan Tomaso fu Antonio de Canobio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 30v/31r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 910
911. Livellum.
1537 gennaio 8, Tirano, casa di Antonio Maria Quadrio, "stua"
I deputati della chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano investono a livello perpetuo Stefanino fu Giovanni Jop Prandi de Prando di Tirano di una vigna a Tirano al Canale, per l'annuo canone di 8 condi di vino, col patto che se in qualche annata la vigna stessa non darà prodotto sufficiente potrà essere consegnato, ad integrazione del vino dell'anno, vino dell'anno precedente.
S.T. Giovan Tomaso fu Antonio de Canobio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 31v/32r
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 911
912. Livellum.
1537 gennaio 18, Tirano,casa di Giovan Antonio de Quadrio, "stua"
Giovan Antonio fu Luigi de Quadrio, Bernardino fu Michino de Homodeo e Remigio fu Giovan Giacomo de Curtonibus, sindaci e procuratori dell'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, investono a livello Stefanino fu Giovanni Jop Prandi del Prando di una pezza vignata a Tirano in località Canale per l'annuo canone di 8 condi di vino, con decadenza dell'investitura nel caso di mancato pagamento di 3 annualità del fitto dovuto e possibilità di pagamento del canone in danaro in caso di insufficiente produzione.
S.T. Giovan Tomaso de Canobio fu Antonio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 753x180
Segnatura antica: M 747
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 912
913. Retrovenditio.
1537 ottobre 15, Tirano, casa del notaio
Pietro fu [Pellegrino] del Fracha retrovende a Paolo fu Giovanni olim Antonio del Fracha, anche a nome dei fratelli Togno e Domenico, [l'utile dominio su] un orto a Tirano in Campone in contrada dei Trincha, bene di cui gli acquirenti erano stati investiti a livello da Antonio Maria de Quadrio e che era stato da loro venduto al suddetto Pietro per il prezzo di 18 lire e 10 soldi di imperiali.
Il prezzo della retrovendita è parimenti di 18 lire e 10 soldi di imperiali.
S.T. Abbondio de Carate fu Domenico di Lovero, abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 520x242
Segnatura antica: M 748
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 913
914. Arbitramentum.
1539 febbraio 5, Brusio, casa di Giacomino fu Giovanni De Gaspero
Poiché erano insorte delle controversie tra i procuratori della chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, amministratori dei beni delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, Bernardo fu Michino de Homodeo e Orello fu Michele ... da una parte e Michele fu Giacomo del Botono di Brusio dall'altra circa un passaggio su un terreno di proprietà delle chiese in località Viano per l'accesso ad una fonte, che il predetto Botono pretendeva di esercitare con le sue bestie e che i deputati negavano in quanto il passaggio si poteva effettuare, anche se con difficoltà, su fondi dello stesso Botono, vengono nominati quali arbitri Giovanni fu Antonio de Paravesino di Poschiavo e [Giovanni] fu Zaneto olim Pietro de Romano di Brusio.
Gli arbitri, effettuati due sopralluoghi di cui uno in periodo invernale, stabiliscono che venga costruito, a spese della chiesa, un tronco di strada che sarà di uso comune, sul quale le bestie potranno passare. Solo in caso di impraticabilità della strada stessa le bestie potranno passare, per l'abbeverata, sui fondi di proprietà della chiesa.
S.T. Matteo Paravesinus notaio di Poschiavo, fu Bernardino.
Atto singolo membr., mm 375x322
Segnatura antica: M 749
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 914
915. Sindicatus.
1539 marzo 4, Le Prese (Sondalo), casa della comunità, "stua"
I vicini della contrada di Le Prese in comune di Sondalo, riuniti in assemblea, nominano loro procuratori e sindaci per qualunque opera di costruzione e manutenzione di ripari al fiume Adda ed al torrente Rezzalasco a protezione dei coltivi e per l'imposizione delle relative contribuzioni ai proprietari interessati Lorenzo fu Filippo del Cisardo, Michele fu Vitale Jacometti, Zambono fu Domenico Saneti, Bartolomeo fu Stefano del Raffagnino e Tonio fu Giacomo Tonexali, con il più ampio mandato.
S.T. Bonisaldo detto Saldino de Stuppanis di Sondalo.
Atto singolo membr., mm 515x197
Segnatura antica: M 750
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 915
916. [Remissio].
1539 luglio [7], Tirano, abitazione di Pietro Del Zano
[Lorenzo fu Filippo delle Prese abitante a Tirano riacquista da Pietro fu sacerdote Lorenzo Marinoni un prato a Tirano alla Foglia, venduto per il prezzo di 40 lire di imperiali](1).
Segnatura antica: AMT SS
Note: 1. Atto di lettura assai difficoltosa, per sbiadimento e per la pessima grafìa dell'estensore.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 916
917. Licentia colligendi.
15[4]0 luglio 17, Bergamo, sede vescovile
Documento conservato presso l'Archivio di Stato di Sondrio.
Vedi Appendice al presente inventario, unità con il medesimo numero.
Segnatura antica: ASS 378/35
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 917
918. Expeditio melioramentorum.
1540 dicembre 6, Tirano, casa del notaio, "stua"
Alla scadenza della locazione concessa dai deputati dell'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano a Giovanni fu Maffeo detto Sciolati di Tirano vengono liquidati dagli arbitri designati quali comuni amici, Pietro fu sacerdote Lorenzo Del Zano e Pietro fu Antonio de Cabasso, i consistenti miglioramenti apportati ai beni dall'affittuario, che ha sistemato gli edifici a lui locati, siti oltre il ponte sul Poschiavino, realizzando una fucina con maglio e vari utensili e ripristinato un mulino con pila.
Gli arbitri, effettuato un accurato sopralluogo e assunte le necessarie informazioni, descrivono analiticamente i miglioramenti e li valutano in complessive 350 lire di imperiali.
I deputati all'oratorio Giovan Antonio fu Luigi de Quadrio, Bernardino fu Michino de Homodeo e Romerio fu Giovan Giacomo de Curtonibus approvano l'operato degli arbitri, come l'affittuario pure presente.
S.T. Giovan Giacomo de Venosta fu Gabardino, console di giustizia del terziere superiore della Valtellina al segno del bove, conferma in data 1542 ottobre 19.
S T. Giovan Francesco Canobius, console di giustizia "ut supra" al segno dell'orso, autorizzato dal consiglio del terziere trae dagli atti del defunto padre Giovan Tomaso in data 1542 ottobre 20.
Atto singolo membr., mm 603x245
Segnatura antica: M 751
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 918
919. Remissio.
1541 maggio 5, Tirano, aromataria di Romerio de Curtonibus
Giacomo fu Alberto olim Merino del Betega, anche a nome del fratello Pietro, rinuncia ad ogni suo diritto di utile dominio e miglioramenti e rimette nelle mani dei diretti proprietari, amministratori dei beni del defunto Volfango fu Rayter di Val d'Adige, alcuni fondi a lui investiti a livello in varie località di Tirano (vigna al Ronco Nuovo, campo a Cologna alle Noghere, prato in Campagna alle Prese) e viene liberato da ogni onere al riguardo.
I beni sono rinunciati per eccessiva onerosità dei canoni.
S.T. Giovan Antonio de Canobio fu sacerdote Giovan Battista.
Atto singolo membr., mm 555x375
Segnatura antica: M 753
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 919
920. Livellum.
1541 maggio 5, Tirano, aromataria di Romerio de Curtonibus
I deputati all'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano Giovan Antonio fu Luigi de Quadrio, Romerio fu Giovan Giacomo de Curtonibus e Bernardo fu Michino de Homodeo investono a livello Giacomo fu Albertino olim Merino del Betega, anche a nome del fratello Pietro, di vari appezzamenti a Tirano (vigna al Ronco Nuovo, prato alle Prese, campo alle Noghere) per l'annuo canone di 5 condi di vino per la vigna, 2 condi per il prato e 20 staia di segale e 20 di miglio per il campo, con possibilità di riduzione del canone in caso di parziale perimento dei fondi.
I beni erano stati in precedenza già investiti agli utilisti e da questi rinunciati per eccessiva onerosità del canone.
S.T. Giovan Antonio de Canobio fu sacerdote Giovan Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 752x205
Segnatura antica: M 752
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 920
921. Livellum.
1541 luglio 16, Tirano, casa di Giovan Francesco de Canobio, orto
Giovan Antonio fu cav. Luigi de Quadrio, Giovan Tomaso fu Antonio de Canobio ed i fratelli Giovan Antonio e Antonio Maria fu Romerio De la Pergula, con il consenso della madre e curatrice Giovannina, investono a livello Bernardina fu Pietro olim Giovanni de Rusconibus, con il consenso del marito e dello zio paterno suo parente più prossimo, di un appezzamento con edifici a Tirano oltre il ponte sull'Adda, per l'annuo canone di 20 soldi di imperiali, 10 da darsi ai due fratelli e 10 agli altri due diretti proprietari.
L'atto è steso alla presenza di Giovan Francesco de Canobio, console di giustizia del terziere superiore della Valtellina al segno dell'orso.
S.T. Giovan Francesco Canobio, console di giustizia "ut supra" sottoscrive per conferma in data 1553 giugno 23.
S.T. Giacomo Cattaneo fu Filippo di Teglio abitante a Tirano, dottore "in utroque", console di giustizia al segno dell'aquila sottoscrive per conferma in data 1553 giugno 28.
S.T. Mariano Accialinus di Mazzo fu Giovan Matteo, eletto ed approvato dai consoli di giustizia e confermato dal consiglio generale del terziere superiore della Valtellina estrae copia in data 1553 giugno 30 dagli atti del defunto notaio Stefanino Crotus.
Atto singolo membr., mm 575x225
Segnatura antica: M 754
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 921
922. Confessio et liberatio.
1541 dicembre 12, Tirano, casa di Giovan Tomaso de Canobio, "stua"
Ludovico, figlio emancipato di Battista fu Olderico de Quadrio di Grosio, abiante a Tirano, agente a nome dello zio Luciano quale cessionario del credito, dichiara di aver ricevuto dai fratelli Raffaele e Lorenzino Del Zano, anche a nome del fratello Alberto, e da Bernardino fu Bernardino de Homodeo, curatore dell'altro fratello Giovan Tomaso, la somma di 190 lire, 6 soldi e 8 denari imperiali a saldo dei rapporti intercorsi tra di loro e loro antecessori (in particolare un deposito di 185 lire di imperiali presso il defunto padre dei fratelli Del Zano, Pietro) e con liberazione dei versanti da ogni onere al riguardo.
S.T. Giovan Antonio de Canobio fu sacerdote Giovan Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 595x192
Segnatura antica: M 755
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 922
923. Confessio et liberatio.
1541 dicembre 22, Tirano, ponte sull'Adda presso la porta della città
Mastaino fu Olderico de Quadrio di Grosio dichiara di aver ricevuto da Raffaele fu Pietro Del Zano di Tirano, anche a nome dei fratelli Lorenzino ed Alberto, due scudi d'oro a suo tempo depositati, con altre somme, presso il defunto Pietro Del Zano in relazione ad una controversia con suo fratello Luciano.
Altre somme erano già state restituite a Ludovico, figlio di Battista, fratello dei predetti Mastaino e Luciano Quadrio. I fratelli Del Zano vengono liberati da ogni altro onere.
S.T. Giovanni Antonio de Canobio fu sacerdote Giovan Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 503x182
Segnatura antica: M 756
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 923
924. Cessio in solutum. Livellum.
1543 aprile 16, Tirano, casa del notaio
Togno fu Viviano olim Tognolo della Sponda di Cambremo detto Delada abitante a Campocologno cede a Giovanni fu Antonello de Lazaronibus di Tirano, a saldo di obbligazioni, ogni suo diritto su un fondo boschivo, campivo ed incolto a Tirano alla Piana dei Tioni, per un valore di 80 lire di imperiali e con patto di retrovendita per sè ed eredi.
Lo stesso viene poi investito a livello dal compratore dei detti beni, per l'annuo fitto di 4 quartari di segale.
S.T. Giovan Antonio fu Giovan Pietro de Lucino di Tirano.
Due atti singoli su unico supporto membr., mm 572x326
Segnatura antica: AMT 389/6
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 924
925. Testamentum.
1543 giugno 5, Tirano, casa del testatore
Alberto fu Pietro olim sacerdote Lorenzo Del Zano, degente in letto, dispone per testamento dei suoi beni.
Dopo le clausole di rito, assegna ad ognuna delle tre "scholae" di Tirano, quella del Sacratissimo corpo di Gesù Cristo, quella di Santa Maria e quella dei Battuti o Disciplini, la somma di 20 soldi di imperiali; dispone poi che vengano distribuiti ai poveri di Tirano, annualmente e per 5 anni dopo la sua morte, 18 staia e mezza di segale e miglio confezionate in pane e 3 staia di vino, a beneficio della sua anima; lascia poi uno staio di vino all'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla; assegna quindi ad ognuna delle sorelle Giovannina, Caterina ed Agnese 5 lire di imperiali quale dote; costituisce un vitalizio di 5 lire di imperiali annue al fratello Giovan Tomaso e nomina suoi eredi universali i fratelli Raffaele e Lorenzino.
S.T. Giovan Antonio de Lucino fu Giovan Pietro di Tirano.
Atto singolo membr., mm 535x250
Segnatura antica: M 757
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 925
926. Retrovenditio.
1543 novembre 13, Tirano, casa dei fratelli acquirenti
Giovan Francesco fu Cristoforo olim Tonino de Cornagis di [Clusone (BG)] abitante a Tirano, agente col consenso di Ippolita, vedova del suddetto Cristoforo e figlia di Bernardino fu Simone de Homodeo, curatrice ed agente anche a nome di Romelina, Bocacino e Pompeo suoi fratelli fu detto Bernardino, retrovende a Bernardo fu Bernardino de Homodeo, anche a nome del fratello Vincenzo, un appezzamento con casa, stalla, orto, campo, frutteto e spazio aperto a Tirano in contrada di Mezzo, del quale i suddetti fratelli erano stati investiti a locazione per un novennio per l'annuo canone di 9 condi di vino, per il prezzo di 602 lire di imperiali, corrispondenti all'originario prezzo di vendita (600 lire) maggiorato delle spese.
L'atto è steso alla presenza di Giovan Pietro fu Bernardo de Homodeo, console di giustizia del terziere superiore della Valtellina, che acconsente.
S.T. Abbondio de Carate di Lovero fu Domenico, abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 637x255
Segnatura antica: M 758
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 926
927. Arbitramentum.
1544 marzo 31, Tirano, casa di Bernardo de Homodeo
Per definire una controversia ereditaria tra i fratelli Raffaele, Lorenzino ed Alberto fu Pietro olim sacerdote Lorenzino Del Zano, da una parte, ed il fratello Giovan Tomaso col curatore testamentario Bernardo fu Bernardo de Homodeo dall'altra, gli arbitri scelti Bernardo fu Michino de Homodeo e Giovan Antonio fu Pietro Del Zano, visti ed ispezionati i beni in questione ed i titoli di debito e credito, procedono alla divisione tra le parti dei beni ereditari (edifici, terreni, fitti livellari, denaro e titoli), stabilendo altresì circa le spese funerarie, gli oneri testamentari ed i debiti.
Sono analiticamente descritti i beni in questione.
S.T. Giovan Antonio de Canobio fu sacerdote Giovan Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 2940x225
Segnatura antica: M 759
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 927
928. Locatio.
1544 dicembre 15, Tirano, casa di Romerio Curti
I rettori della chiesa di Santa Maria del ponte della Folla e degli annessi beni delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua Giovan Antonio fu cav. Luigi de Quadrio, Bernardo fu Michino de Homodeo e Romerio fu Giovan Giacomo de Curtonibus investono a locazione per 5 anni Domenico fu Balsarino olim Agostino de Ongino, il figlio di questi Bartolomeo ed il nipote Giovannino fu Balsarino (figlio dello stesso Domenico) di un campo a Paraviso e di una vigna e prato alla Colombera, di 2 pertiche e 4 tavole, oltre a 3 alberi di castagno e di un campo al Ronco, per l'annuo fitto di 2 condi e 3 staia di vino, oltre al diritto di torchiatico e di tinatico secondo l'uso di Tirano, e di 2 quartari e 4 staia di segale.
I miglioramenti apportati saranno liquidati, alla scadenza, da parte di due comuni amici.
S.T. Abbondio de Carate fu Domenico di Lovero, abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 550x223
Segnatura antica: M 760
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 928
929. Locatio(1).
1544 dicembre 15, Tirano, casa di Romerio de Curtonibus
I rettori della chiesa di Santa Maria del ponte della Folla e degli annessi beni delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua Giovan Antonio fu cav. Luigi de Quadrio, Bernardo fu Michino de Homodeo e Romerio fu Giovan Giacomo de Curtonibus investono a locazione per 9 anni Domenico fu Balsarino olim Agostino de Ongino, il figlio di questi Bartolomeo ed il nipote Giacomino fu Balsarino (figlio di Domenico) di un campo a Paraviso, di una vigna e prato di 2 pertiche e 4 tavole alla Colombera e di un campo con 3 castagni a Ronco, per l'annuo fitto di 2 condi e 3 staia di vino, oltre al diritto di torchiatico e tinatico secondo l'uso di Tirano, e di 2 quartari e 4 staia di segale.
I miglioramenti saranno liquidati, alla scadenza, da parte di due comuni amici.
S.T. Abbondio de Carate fu Domenico di Lovero, abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 470x292
Segnatura antica: M 761
Note: 1. L'atto è identico quanto a parti e contenuto ad altro in pari data, salvo che per la durata della locazione (9 anni invece di 5).
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 929
930. Remissio.
1544 dicembre 15, Tirano, abitazione di Romerio Curti
Domenico fu Balsarino olim Ungino de Ungino rimette ai deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, titolare del diretto dominio sui beni, ogni suo diritto (utile dominio, possesso e miglioramenti) su vari fondi in Tirano in località Colombera, Paraviso e "ad Roncios" per il prezzo complessivo di 35 lire di imperiali, delle quali 12 lire e 6 soldi a saldo di debiti.
Quanto sopra con patto di reinvestitura dei beni in quastione per l'annuo canone di 2 condi e 3 staia di vino, 2 quartari di segale e 4 staia di frumento, con l'onere della torchiatura delle uve presso il torchio della chiesa e pagamento del diritto di tinatico e torchiatico all'uso di Tirano.
S.T. Abbondio Caratus fu Domenico, abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 432x235
Segnatura antica: AMT 317/5
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 930
931. Remissio.
1545 marzo 16, Tirano, portico della casa di Martino De la Pergula
Giacomino fu Domenico olim Stefano del Sabadino rimette nelle mani del sacerdote Giovan Giacomo fu Pietro De la Pergula e del dottore in legge Martino fu Giovan Luigi Dela Pergula, amministratori dell'altare di Santa Maria nella chiesa di San Martino di Tirano, ogni suo diritto su un appezzamento prativo e boscato, con metà dei soprastanti stalla e fienile, sito in contrada Ronco a Tirano ed a lui investito a livello per l'annuo canone di 4 condi di vino e di un carro di legna dietro un corrispettivo, per l'utile dominio e miglioramenti ceduti, di [24] lire di imperiali.
S.T. Giovan Antonio de Canobio fu sacerdote Giovan Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 510x230
Segnatura antica: M 762
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 931
932. Livellum.
1545 marzo 16, Tirano, portico della casa di Martino De la Pergula
Il sacerdote Giovan Giacomo fu Pietro De la Pergula e il dottore in leggi Martino fu Giovan Luigi De la Pergula, deputati all'amministrazione dei beni della "scuola" della Santa Vergine Maria nella chiesa di San Martino di Tirano investono a livello Giacomino fu Domenico olim Stefano del Sabadino di un appezzamento prativo e boscato, con metà dei soprastanti fienile e stalla, a Tirano in contrada Ronco, per l'annuo canone di 1 condio e 2 staia di vino e di 1 carro di legna.
S.T. Giovan Antonio de Canobio fu sacerdote Giovan Battista.
Atto singolo membr., mm 515x190
Segnatura antica: M 763
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 932
933. Renuntiatio et cessio.
1546 febbraio 26, Tirano, casa di Bernardo de Homodeo, "stua"
Mariolo fu Togno Frachatini rimette e cede a Bernardo fu Michino de Homodeo e Bartolomeo fu Romerio de Tabachino, deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla, che agiscono anche a nome dei condeputati, ogni suo diritto (utile dominio, possesso e miglioramenti) su un terreno vignato, incolto ("zerbivo") e boschivo a Tirano alla Folliva per il prezzo di 75 lire di imperiali, parte delle quali per estinzione di debiti nei confronti della chiesa.
S.T. Giovan Antonio de Lucino fu Giovan Pietro di Tirano.
Atto singolo membr., mm 352x358
Segnatura antica: AMT 330/8
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 933
934. Livellum.
1546 febbraio 26, Tirano, casa di Bernardo de Homodeo, "stua"
Bernardo fu Michino de Homodeo e Bartolomeo fu Romerio del Tabachino, deputati della chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, anche a nome dei condeputati investono a livello Mariolo fu Togno Frachetini di Tirano di un appezzamento boschivo, vignato e d incolto ("zerbivo") a Tirano alla Folliva per l'annuo canone di 1 condio di vino per l'anno in corso e di 9 staia per gli anni dal 1547 in poi.
S.T. Giovan Antonio de Lucino fu Giovan Pietro di Tirano.
Atto singolo membr., mm 413x209
Segnatura antica: AMT 331/7
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 934
935. Transactio.
1546 maggio 28, Tirano, casa di Giovan Giacomo fu Pietro de Quadrio
A definizione di una controversia da lungo tempo vertente innanzi il podestà di Tirano tra i fratelli Lorenzino e Raffaele fu Pietro Del Zano (Marinoni) da una parte ed Antonio fu Bernardo de Homodeo dall'altra relativa a finestre prospettanti su una corte di proprietà dei fratelli Del Zano ed aperte su un muro che detto Antonio asseriva essere di sua esclusiva proprietà (insieme ad una striscia di terreno di un piede aliprando sulla quale esercitava diritto di stillicidio) ed i due fratelli sostenevano invece essere comune, le parti convengono in via transattiva, che:
- le finestre saranno chiuse ma il muro, con un piede aliprando di terreno per lo stillicidio, è riconosciuto di proprietà de Homodeo
- i fratelli Del Zano potranno comunque usufruire del terreno e del muro (senza infiggervi alcunché) per i normali usi di appoggio e di deposito di prodotti
- Antonio de Homodeo conserverà il diritto di apporre pluviali e condutture d'acqua, ma non potrà realizzare alcuna latrina sulla porzione di terreno in questione
- le spese, salvo quelle del procuratore del de Homodeo, saranno a carico dei fratelli Del Zano.
S.T. Ludovico Quadrius, figlio emancipato di Battista di Grosio, abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 555x252
Segnatura antica: M 765
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 935
936. Venditio et livellum.
1546 agosto 31, Tirano, abitazione del notaio
Gottardo figlio emancipato di Minolo de Rovarijs, con l'assenso del padre, vende a Giovan Antonio de Pelizarijs di Pietro Carchani di Vertemate un appezzamento campivo di una pertica e mezzo a Tirano al Tovo per il prezzo di 100 lire di imperiali. Con atto successivo in pari data l'acquirente investe a livello il bene al venditore per l'annuo canone di un testone d'argento (pari a 27 soldi di imperiali) per il primo anno e di 5 lire e mezza di imperiali per gli anni successivi.
S.T. Ludovico Quadrius, figlio emancipato di Battista.
Atto singolo membr., mm 415x258
Segnatura antica: M 766
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 936
937. Locatio.
1547 maggio 14, Tirano, "in aphoteca draperie" di Romerio Curti
Giovan Antonio fu Antonello de Lazaronibus, Bonacio fu Pietro de Bonacijs e Domenico fu Zanolo del Trinca, deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano agenti anche per il condeputato Giovan Giacomo fu Andrea de la Pergula, investono a locazione per 9 anni Giovanni fu Bernardo de Arzelera (ora contrada Gilera di Tirano) di un appezzamento di circa 3 pertiche prativo, campivo ed incolto in contrada Cologna in località "Salvanum" per l'annuo fitto di 1 staio di frumento, 1 staio di segale, 1 staio di miglio e 2 polli.
Vengono altresì liquidati in 32 lire di imperiali i miglioramenti, analiticamente descritti, dovuti ai precedenti locatari che avevano rimesso i beni nelle mani dei nuovi investiti.
S.T. Giovan Antonio Canobius fu sacerdote Giovan Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 1211x218
Segnatura antica: AMT 149/1
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 937
938. Cessio in solutum. Remissio.
1547 novembre 14, Tirano, casa del notaio, "stua"
Andrea fu Lorenzo Mayfredi de Soltugio cede a Giovanni de Lazaronibus e Bonacio de Bonacijs, deputati all'oratorio della Beata Vergine di Tirano, vari terreni ed edifici, dei quali era stato precedentemente investito, siti in località Santa Perpetua(1) e presso il ponte della Folla, valutati in 280 lire di imperiali.
Quanto sopra a parziale compenso per fitti manchi e debiti per 560 lire di imperiali.
S.T. Giovanni fu Giovan Pietro de Lucino di Tirano.
Atto singolo membr., mm 776x212
Segnatura antica: AMT 286/10
Note: 1. Si tratta con tutta probabilità degli edifici del vecchio ospizio di Santa Perpetua.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 938
939. Venditio et livellum.
1547 novembre 17, Tirano, casa del notaio, "stua"
Lorenzo di Giovannetto olim Lorenzo Zannetti di Brusio vende ai deputati dell'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano Giovan Giacomo fu Andrea Dela Pergula, Giovanni fu Antonello de Lazaronibus, Bonacio fu Pietro de Bonacijs e Domenico figlio separato di Zanetto del Trincha un appezzamento campivo di 6 staia, alla misura di Brusio, situato a Brusio in contrada "ad li Semitas", per il prezzo di 75 lire di imperiali e con patto di retrovendita.
Con atto successivo in pari data i deputati investono il terreno al venditore, con egual patto di recupero.
S.T. Giovanni de Lucino fu Giovan Pietro di Tirano.
Due atti singoli su unico supporto membr., mm 637x207
Segnatura antica: M 773
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 939
940. Venditio(1).
1547 novembre 20, Tirano, casa di Giovan Pietro de Homodeo, "stua"
Antonio fu Bernardo de Homodeo vende, con patto di recupero per sè ed eredi, ai deputati dell'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano Giovan Giacomo fu Andrea Dela Pergula, Romerio fu Pietro de Bonacijs e Domenico di Zanoto del Trincha un appezzamento prativo in Tirano in contrada Fossola, a saldo della quota di sua spettanza di un'obbligazione contratta da lui e dal fratello Giovan Pietro con i deputati predetti, per 290 lire di imperiali.
S.T. Giovan Antonio fu sacerdote Giovan Battista de Canobio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 463x243
Segnatura antica: M 768
Note: 1. Non corrisponde il giorno della settimana.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 940
941. [Venditio](1).
1547 dicembre 12, Tirano, casa del notaio, "stua"
Antonio fu Antonello de Lazaronibus di Tirano vende ai deputati dell'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla Giacomo fu Andrea Dela Pergula, Bonacio fu Pietro de Bonacijs e Domenico di Zanoto del Trincha vari fitti livellari, alcuni dei quali "cum pacto luendi" per il corrispettivo complessivo di 198 lire di imperiali.
S.T.Giovan Antonio de Canobio fu sacerdote Giovan Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 610x202
Segnatura antica: M 769
Note: 1. Manca, per dimenticanza del notaio, nel contesto dell'atto il termine "venditionem".
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 941
942. Livellum.
1547 dicembre 16, Tirano, casa del notaio, "stua"
Giaomo fu Andrea de la Pergula, Giovan Antonio fu Antonello de Lazaronibus, Bonacio fu Pietro de Bonacijs e Domenico di Zanotto del Trinca, deputati all'oratorio della Beata Vergine di Tirano, investono a livello Tognolo fu Viviano de Lada abitante a Campocologno di un fondo boschivo, campivo ed incolto con fienile in legno soprastante in contrada della Piana in località Piazzo dei Tioni per l'annuo fitto di 20 staia di segale invernale.
S.T. Giovan Antonio de Canobio fu sacerdote Giovan Battista.
Atto singolo membr., mm 547x186
Segnatura antica: AMT 389/1
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 942
943. Venditio. Remissio.
1547 dicembre 16, Tirano, casa del notaio, "stua"
Tognolo fu Viviano Della Sponda detto De Lada di Campocologno cede e rimette ai deputati all'oratorio di Santa Maria del Ponte della Folla di Tirano Giovan Giacomo fu Andrea della Pergula, Giovan Antonio fu Antonello de Lazaronibus, Bonacio fu Pietro de Bonacijs e Domenico fu Zanolo del Trinca ogni suo diritto di recupero su un appezzamento con soprastante costruzione in legno in contrada della Piana, località Piazzo dei Tioni, per il prezzo di 180 lire di imperiali, computato il riscatto.
Il venditore aveva in precedenza ceduto i beni, con patto di riscatto, a Giovan Antonio de Lazaronibus per il prezzo di 80 lire di imperiali e viene liberato dal fitto che pagava allo stesso Giovan Antonio, di 12 staia di segale annue.
S.T. Giovan Antonio de Canobio del sacerdote Giovan Battista.
Atto singolo membr., mm 571 x194
Segnatura antica: AMT 389/5
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 943
944. Venditio.
1548 marzo 12, Tirano, sede pretorile, "stua" inferiore
Giovan Tomaso fu Pietro del Zano, abitante in territorio bresciano, stato veneto, vende ai fratelli mastro Raffaele e Lorenzino una porzione di vigneto a Tirano alle Traverse per il prezzo complessivo di 251 lire e 13 soldi, quale risulta dalla stima effettuata dagli stimatori di Tirano, che giurano innanzi al pretore Ulrico Mengho di Schanweg (de Schanuecho).
S.T. Giovan Antonio de Canobio fu sacerdote Giovan Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 556x217
Segnatura antica: M 770
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 944
945. Confessio.
1548 marzo 12, Tirano, sede pretorile, "stua" inferiore
Giovan Tomaso fu Pietro Del Zano dichiara di aver ricevuto dai fratelli maestro Raffaele e Lorenzino, a saldo dei rapporti pendenti per la vendita di una vigna alle Traverse e per locazioni, la somma di 31 lire di imperiali (23+8).
S.T. Giovan Antonio de Canobio fu sacerdote Giovan Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 473x187
Segnatura antica: M 771
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 945
946. Livellum.
1548 luglio 30, Tirano, case dell'oratorio al Ponte della Folla
Aurelio fu Michele del Zano di Tirano, procuratore ed amministratore dei beni dell'oratorio della Santa Vergine Maria del ponte della Folla di Tirano, investe a livello Bustacco fu Martino del Bustacco di Brusio, territorio delle Tre Leghe, di un appezzamento prativo, campivo e zerbivo, circondato da muro, della superficie di circa 4 staia alla misura locale, in contrada delle Prese a Brusio, nonché di altro appezzamento prativo lì presso, di circa 3 staia, per il canone annuo complessivo di 2 staia di segale per il primo anno e di 5 staia di segale e 40 soldi di imperiali per gli anni successivi. L'appezzamento era stato venduto all'oratorio dallo stesso Bustacco per 70 lire di imperiali.
S.T. Leonardo Cattaneus fu Giovan Pietro di Tirano.
Atto singolo membr., mm 395x310
Segnatura antica: M 777 bis
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 946
947. Locatio.
1548 agosto 1, Tirano, casa del notaio, torchio
Mariolo fu Togno del Fracha di Tirano investe a locazione per 8 anni Giovanni fu Maffeo de Campo di Tirano di un appezzamento campivo in Tirano a Cologna per l'annuo canone di una soma di panico per il primo anno e di 20 staia di cereali, a metà segale e miglio, per i successivi.
S.T. Giovan Antonio de Lucino fu Giovan Pietro.
Atto singolo membr., mm 626x193
Segnatura antica: M 772
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 947
948. Retrovenditio.
1549 gennaio 3, Tirano, casa di Giovan Antonio di Borno, "stua"
Faustina di Giovan Antonio fu maestro Simone de Armanis di Borno, moglie di Giovan Giacomo fu Pietro de Quadrio ma abitante separata dal marito, con il consenso del padre agnato più prossimo retrovende a Raffaele e Lorenzino Del Zano, abitanti a Tirano, un appezzamento vignato a Tirano alla Valle del Vischio della superficie di 2 pertiche e mezza, già investito a livello agli acquirenti per l'annuo canone di 2 condi e mezzo di vino, per il prezzo di 202 lire e 14 soldi di imperiali, corrispondenti a quanto pagato più le spese.
S.T. Giovan Antonio de Canobio fu sacerdote Giovan Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 962x210
Segnatura antica: M 774
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 948
949. Confirmatio.
1549 gennaio 29, Tirano, casa del notaio, "stua"
A seguito di una vendita con patto di riscatto da parte di Domenico del Trincha, col consenso del padre Zanolo fu Giovannino, agli amministratori dell'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, Giovan Giacomo fu Andrea Dela Pergula, Giovan Antonio fu Antonello de Lazaronibus e Bonacio fu Pietro de Bonacijs, di un fitto livellario "cum pacto luendi" di 8 lire e 10 soldi di imperiali che Giovanni, fratello dello stesso Domenico, pagava annualmente, nonché di un altro fitto di 6 condi e 3 staia di vino corrisposto da Pietro fu Romerio Marchesii di Buiolo di Sernio, per il prezzo complessivo di 320 lire di imperiali ed essendo i beni in questione pervenuti a Giovan Pietro, figlio dello stesso Domenico ed erede di Susanna fu Giovanni olim Marcolino de Quadrio di Ponte, defunta moglie del venditore, lo stesso Giovan Pietro conferma la vendita, con il consenso del padre e del nonno, entrambi presenti.
S.T. Giovan Antonio de Canobio fu sacerdote Giovan Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 860x220
Segnatura antica: M 775
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 949
950. Confessio.
1549 febbraio 5, Tirano, casa del notaio, "stua"
Giovan Tomaso fu Pietro Del Zano di Tirano, abitante in territorio bresciano, dominio veneto, dichiara di aver ricevuto dal fratello Raffaele e da Lorenzo fu Filippo del Cesali delle Prese abitante a Tirano, genero dell'altro suo fratello Lorenzino ed agente a nome di quest'ultimo, la somma di 46 lire di imperiali a saldo di fitti e di debiti per complessive lire 251 e 10 soldi di imperiali.
S.T. Giovan Antonio de Canobio fu sacerdote Giovan Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 457x130
Segnatura antica: M 776
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 950
951. Retrovenditio.
1549 febbraio 8, Tirano, casa di Giovan Pietro de Homodeo, "stua"
Giovan Pietro fu Bernardo de Homodeo, aventene titolo per acquisto effettuato da Giovan Giacomo de Venosta fu Gabardino di Vervio, retrovende a Giovan Giacomo Pergule fu Andrea e Giovan Antonio Lazarono fu Antonello, a nome dell'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, ogni suo diritto su un fitto livellario di due staia di vino o mosto da corrispondersi da Giovan Giacomo Lazaroni, per il prezzo di 17 lire di imperiali.
S.T. Giovan Andrea Lazaronus fu Michele di Tirano.
Atto singolo membr., mm 490x160
Segnatura antica: M 777
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 951
952. Livellum.
1549 dicembre 14, Tirano, casa del dottore in leggi Giacomo Cattaneo, "in caminata"
Maffeo fu Giovanni de Cattanei di Valleve, Romerio fu [Antonio] de Homodeo e Andrea fu Alessio de Cattanei di Valleve, deputati e rettori dell'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano e dei beni annessi unitamente a Giovanni fu Giovannino de Cabasso, a rinnovazione di un precedente atto investono a livello Giovan Battista fu Antonio del Borgarello di Tirano di un appezzamento vignato ed in parte incolto con un castagno in località Ronco di dentro le case dei Casaroli o al Porcinalio, della superficie di circa 4 pertiche, per l'annuo canone di un condio di vino o mosto "caspii seu crodelli"(vale a dire di prima torchiatura).
S.T. Giovan Antonio de Lucino fu Giovan Pietro di Tirano.
Atto singolo membr., mm 572x140
Segnatura antica: M 778
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 952
953. Confessio.
1550 marzo 4, Tirano, casa del notaio, "stua"
Giovan Tomaso fu Pietro Del Zano di Tirano, abitante a Brescia dominio veneto, dichiara di aver ricevuto dai fratelli Raffaele e Lorenzino, quale fitto per l'anno precedente su vari terreni al Ponticello (campo e " presa"), alle Traverse (vigna) ed al Persegaro (campo), tutti a Tirano, nonché per fitti su varie somme di denaro, 15 lire di imperiali, a completa tacitazione di ogni suo diritto.
S.T. Giovan Antonio de Canobio fu sacerdote Giovan Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 523x176
Segnatura antica: M 779
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 953
954. Obligatio.
1550 agosto 28, Sondrio
Giovanni detto Vanoto [di] Bartolomeo fu Giorgio de Livrio della Motta comune di Caiolo, terziere di mezzo della Valtellina, si obbliga , nei confronti dei deputati all'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla e alla gestione degli annessi beni delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, a consegnare nel termine di 4 anni ai rettori stessi 4 some di castagne peste (1 soma per anno), per fitti dovuti, in relazione a vari rapporti con persone di Albosaggia ed altrove.
L'atto è steso innanzi al vicario del governatore di Valtellina, Giacomo De Monte .
S.T. Giovan Antonio Canobius fu prete Giovan Battista di Tirano
Atto singolo membr., mm 562x180
Segnatura antica: M 781
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 954
955. Venditio et livellum.
1550 ottobre 4, Tirano, strada presso la casa del notaio
Cristoforo fu Battista di Valleve vende ai deputati all'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano Maffeo fu Giovanni di Valleve, Romerio di Antonio de Homodeo e Andrea fu Alessio di Valleve un appezzamento vignato di 1 pertica sito in contrada Bertola al prezzo di 40 lire di imperiali, con patto di recupero per sè e successori.
Segue altro atto di investitura a livello del bene al venditore, sempre con patto di recupero del bene, per l'annuo canone di 1 condio di vino o mosto.
S.T. Abbondio Caratus fu Domenico abitante a Tirano.
Due atti singoli su unico supporto membr., mm 380x265
Segnatura antica: M 781 Bis
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 955
956. Locatio.
1551 gennaio 8, Teglio, contrada di Ligone inferiore
Maffeo fu Giovanni de Cataneijs di Valleve abitante a Tirano, sindaco e procuratore della chiesa di Santa Maria del ponte della Folla e delle annesse chiese di San Romerio e Santa Perpetua di Tirano, a nome delle stesse investe a locazione vari consorti de Lazarino di Ligone di Teglio di 5 appezzamenti di terreno in Teglio in contrada di Ligone (alla Biorca, al Ronco, alla Fonte della Fame, a Fonte Grimalda, alla Carbonera ed alla Fontanella), previamente misurati dall'agrimensore Bartolomeo detto Zucarello fu Stefano de Homodeo di Tirano, per l'annuo canone di 4 staia di frumento e 12 staia a metà segale e miglio.
Gli investiti riconoscono espressamente al contratto il carattere di locazione e che condurranno i beni quali coloni anche se il contratto dovesse durare 100 e più anni.
Con patto di miglioramento e liquidazione alla riconsegna, come d'uso, e con altri patti.
S.T. Giovan Pietro Canobius di Tirano, console di giustizia del terziere superiore della Valtellina al segno del leone, trae copia in data 1570 novembre 26 dagli atti del defunto padre Giovan Antonio.
Atto singolo membr., mm 1915x205
Segnatura antica: AMT 36/12
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 956
957. Finis et retrovenditio.
1551 gennaio 12, Tirano, casa di Raffaele Del Zano, "stua"
Matteo fu Tomaso de Ruschonibus di Chiuro dichiara di aver ricevuto dai fratelli Raffaele e Lorenzino Del Zano fu Pietro, di Tirano, la somma di 277 lire di imperiali a saldo di un obbligo di lire 265 di imperiali ed oneri relativi.
Poiché i fratelli stessi avevano data in garanzia del pagamento un terreno a Tirano al Persegaro, poi investito loro a livello al fitto annuo del 7% sulla somma corrisposta, il terreno viene loro retrovenduto dallo stesso Matteo ed i fratelli Del Zano vengono liberati da ogni obbligo.
S.T. Giovan Antonio Canobius fu sacerdote Giovan Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 550x203
Segnatura antica: M 784
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 957
958. Confessio.
1551 marzo 2, Tirano, palazzo pretorio, "stua" inferiore
Giovan Tomaso fu Pietro Del Zano di Tirano dichiara di aver ricevuto dai fratelli Raffaele e Lorenzino la somma di 15 lire di imperiali a saldo del fitto sui beni tenuti a locazione dagli stessi e di sua proprietà. L'importo del fitto era stato parzialmente ridotto per la avvenuta vendita di parte dei beni in questione.
L'atto è steso nella pretura di Tirano, alla presenza del pretore Martino Bellij e del luogotenente Giovanni Guler.
S.T. Giovan Antonio Canobius fu sacerdote Giovan Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 505x154
Segnatura antica: M 785
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 958
959. Venditio.
1551 maggio 9, Tirano, casa di Romerio fu Giovan Giacomo [Curti]
Giovan Battista fu Antonio Borgareli, abitante a Tirano, cede e vende ai deputati all'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano al quale sono annessi i beni delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, Giovan Battista fu cav. Luigi de Quadrio e Vincenzo fu Giovan Luigi Pergule, l'utile dominio e miglioramenti su un appezzamento di terreno vignato ed in parte in sommità incolto, con una pianta di castagno, situato a Tirano in località Ronchi di dentro o Monte Albano, per il prezzo di 230 lire ed 11 soldi di imperiali e patto di recupero entro il prossimo San Martino.
S.T. Abbondio Caratus fu Domenico, abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 365x230
Segnatura antica: M 786
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 959
960. Livellum.
1551 maggio 9, Tirano, casa di Romerio Curti, "stua"
Giovan Battista fu Luigi de Homodeo(1) e Vincenzo fu Luigi Pergule, deputati e rettori dell'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, investono a livello Battista fu Antonio Borgareli, abitante a Tirano, dell'utile dominio e miglioramenti su un appezzamento di terreno a Tirano in località Ronchi oltre le case di quelli di Casaroli o Monte Albano dietro un annuo canone di 13 lire e 10 soldi di imperiali (ridotto per il primo anno); ciò con patto di recupero dei detti utile dominio e miglioramenti, venduti dall'investito all'oratorio con precedente atto in pari data al prezzo di 2[30] lire e 11 soldi di imperiali.
S.T. Abbondio Caratus fu Domenico abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 382x200
Segnatura antica: M 787
Note: 1. L'atto è in alcuni punti impreciso: quanto al prezzo di vendita del bene e, probabilmente, circa la paternità dei deputati intervenienti.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 960
961. Testamentum.
1551 giugno 30, Tirano, casa di Paolino de Someliana
Domenico fu Gregorio de Bertholis costituisce con testamento suoi eredi universali i nipoti, con l'onere di versare annualmente alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano un condio di vino o mosto, da trarsi in perpetuo da una vigna di proprietà del testatore.
S.T. Abbondio Caratus fu Domenico abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 435 x222
Segnatura antica: AMT 401/1
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 961
962. Venditio et livellum.
1552 gennaio 7, Tirano, casa del notaio, "stua"
Giovanni fu Agostino de Pensinis di Tirano, con consenso e garanzia di Bernardino fu Maurizio del Mugiò, suo cognato, vende a Bonacio fu Pietro de Bonacijs di Tirano un orto a Tirano in contrada dei Pensini e l'utile dominio e miglioramenti su un campo ai Ronchi, per il prezzo di 50 lire di imperiali.
Successivamente l'acquirente investe a livello il venditore dei beni predetti dietro l'annuo canone di un condio di vino delle vigne oltre l'Adda, non di "opoli" né di "tirampoli"(1).
S.T. Giovan Antonio de Lucino fu Giovan Pietro.
Due atti singoli su unico supporto membr., mm 647x168
Segnatura antica: M 788
Note: 1. Vale a dire non di viti del versante orobico, o del fondovalle, allevate alte su terreni profondi o a coltura mista (con cereali o ortaggi), ma proveniente da vigne poste sul versante soleggiato, su terreni sassosi e poco produttivi ed a coltura pura, che danno un vino di qualità nettamente migliore.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 962
963. Locatio.
1552 febbraio 3, Tirano, casa del notaio, "stua"
Giovan Battista fu Luigi de Quadrio, Vincenzo fu Giovan Luigi dela Pergula, Giovan Battista fu Antonio Borgarelli e Bartolomeo detto Bertola fu Giacomino de Belotis, deputati alla chiesa della Beata Vergine di Tirano al ponte della Folla, investono a locazione per 9 anni Pietro fu Tognolo della Sponda detto de Lada di vari appezzamenti di terreno con soprastanti edifici analiticamente descritti e coi connessi diritti di acquedotto, siti a Campocologno, per l'annuo fitto di uno staio di frumento ed un pollo, con patto di miglioramento e liquidazione a finita locazione.
Le misure dei terreni sono effettuate dall'agrimensore Bartolomeo detto Zucarono fu Stefano de Homodeo.
S.T. Giovan Antonio Canobius del sacerdote Giovan Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 1639x233
Segnatura antica: AMT 48/3
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 963
964. Locatio.
1552 febbraio 3, Tirano, casa del notaio, "stua"
Giovan Battista fu Luigi de Quadrio, Vincenzo fu Giovan Luigi de la Pergula, Giovan Battista fu Antonio Borgareli e Bartolomeo detto Bertola fu Giacomino de Belotis, deputati alla chiesa della Beata Vergine di Tirano in contrada della Folla, investono a locazione per 9 anni Maffeo e [Marsetto] fratelli fu Giacomino del Maffetiolo di Campocologno di un appezzamento di terreno della superficie di 4 pertiche, con soprastanti edifici, sito in contrada di Campocologno per l'annuo fitto di 2 staia di frumento ed 1 pollo, con patto di miglioramento e liquidazione a finita locazione;
Vengono altresì liquidati in 445 lire di imperiali i miglioramenti apportati dai precedenti investiti.
Il terreno viene misurato dall'agrimensore Bartolomeo detto Zucarello fu Stefano de Homodeo.
S.T. Giovan Antonio Canobius fu sacerdote Giovan Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 733x229
Segnatura antica: AMT 386/1
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 964
965. Remissio et liberatio.
1552 febbraio 3, Tirano, casa del notaio, "stua"
Giacomo e Pietro fratelli fu Tognolo olim Viviano della Sponda detto de Lada rimettono nelle mani di Giovan Battista fu Luigi de Quadrio, Vincenzo fu Giovan Luigi de la Pergula, Giovan Battista fu Antonio Borgareli e Bartolomeo detto Bertola fu Giacomino de Belotis, deputati alla chiesa della Beata Vergine di Tirano in contrada della Folla ed alla gestione degli annessi beni delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, vari appezzamenti di terreno (campi, prati, orti, castagneti) per oltre 20 pertiche con soprastanti edifici in contrada Campocologno, dei quali erano stati investiti a locazione per l'annuo fitto di 3 staia di frumento e 2 polli, dietro versamento dei subentranti nella locazione, Maffeo e Marsetto di Giacomo Mafetiolo di Campocologno, di 445 lire di imperiali per i miglioramenti apportati.
Vengono liberati da ogni onere al riguardo, con altri patti di dettaglio.
S.T. Giovan Antonio Canobius fu sacerdote Giovan Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 1104x206
Segnatura antica: AMT 386/2
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 965
966. Confessio.
1552 agosto 18, Tirano, sala della casa di Antonio Maria de Quadrio
Geronimo di Giacomo Antonio di Castano di porta Ticinese, parrocchia di San Michele alla Chiusa di Milano, procuratore della madre Cornelia fu Martino Candiani, erede testamentaria di Urbano de Tinarijs dell'Aquila, titolare di un'annua pensione di 300 lire di imperiali a carico del comune di Tirano quale cessato rettore delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, in presenza della stessa Cornelia e del padre dichiara di aver ricevuto da Vincenzo fu Giovan Luigi Dela Pergula e Bartolomeo detto Bertola fu Giacomino de Belotis, procuratori e rettori dell'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, la somma di 14 scudi d'oro, a saldo di ogni residua spettanza del defunto don Urbano.
S.T. Giovan Antonio Canobius fu sacerdote Giovan Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 1000 x198
Segnatura antica: M 789
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 966
967. Venditio et livellum.
1552 dicembre 2, Tirano, casa di Antonio de Homodeo
Lorenzo fu Pietro Del Zano vende ad Antonio fu Bernardo de Homodeo un vigneto di una pertica a Tirano alle Traverse per il prezzo di 100 lire di imperiali, a saldo di un debito, "cum pacto recuperandi".
Con successivo atto l'acquirente investe a livello il bene al venditore per l'annuo canone di 7 lire di imperiali, con patto di caducità in caso di retrovendita del bene.
S.T. Abbondio Caratus fu Domenico abitante a Tirano.
Due atti singoli su unico supporto membr., mm 464x153
Segnatura antica: M 790
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 967
968. Venditio.
1553 gennaio 16, Tirano, casa di Giovan Francesco Canobio, " in lobio"
Beltramo fu Martino de Pedrettis e Giovannina fu Antonio De Campo, vedova di Giacomo fu Domenico olim Martino de Pedrettis , tutori di Maria, figlia della detta Giovannina, vendono ai fratelli Nicola e Giovanni de Pensinis, fu Domenico, l'utile dominio e miglioramenti su un prato a Tirano alle Spinede, della superficie di 2 pertiche, gravato dell'onere di pagare annualmente 1 staio e mezzo di frumento al comune di Tirano , oltre a 3 staia di mosto all'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla per legato dei loro antecessori, per il prezzo di 120 lire di imperiali, in buona parte (110 lire e mezza) destinate a dote di Caterina, sorella del defunto Giacomo .
L'atto è steso alla presenza di Giovan Francesco fu Giovan Tomaso Canobio, console di giustizia del terziere superiore della Valtellina "ad signum ursi", che approva la vendita.
S.T. Leonardo Cattaneus fu Giovan Pietro di Tirano.
Atto singolo membr., mm 716x185
Segnatura antica: M 791
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 968
969. Venditio.
1554 gennaio 3, Tirano, casa di Giacomo de Venosta
Martino fu Meio di Novaglia di Villa di Tirano vende a Giacomo fu Michele de Venosta di Vervio abitante a Tirano, che agisce a nome dei deputati della chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, ogni suo diritto (utile dominio, possesso e miglioramenti) su alcuni appezzamenti di terreno situati a Villa di Tirano al Ronco dei Monaci, al Ronco Maggiore ed a Novali, per il prezzo di 50 lire e 18 soldi di imperiali, con patto di retrovendita.
S.T. Abbondio Caratus fu Domenico, abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 307x204
Segnatura antica: AMT 392/2
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 969
970. Livellum.
1554 gennaio 3, Tirano, casa di Giacomo Venosta
Giacomo fu Michele de Venosta di Vervio abitante a Tirano, anche a nome dei condeputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, investe a Livello Martino fu Meio di Novaglia di Villa di Tirano di alcuni appezzamenti di terreno a Villa di Tirano al Ronco dei Monaci, a Ronco Maggiore, a Signa ed a Novali per l'annuo fitto di 1 condio di vino.
S.T. Abbondio Caratus fu Domenico, abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 297x180
Segnatura antica: AMT 392/3
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 970
971. Locatio.
1554 gennaio 5, Tirano, casa di Giacomo de Venosta
Giacomo fu Michele de Venosta di Vervio abitante a Tirano, Gregorio fu mastro Balsarino de Ongino e Vincenzo fu Antonello de Bonacijs, deputati all'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla e alla gestione degli annessi beni delle chiese di San Remigio e Santa Perpetua, investono a locazione per 9 anni Paolo di Stefano fu Balsarino de Ongino di un appezzamento campivo in contrada Paraviso a Tirano, della misura di 2 pertiche e una tavola, e di un campo ai Ronchi con 2 castagni, di 19 tavole, sempre a Tirano, per l'annuo fitto di 2 quartari di segale ed 1 di frumento.
S.T. Giovan Francesco Cornaggius fu Cristoforo abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 697x155
Segnatura antica: M 794
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 971
972. Venditio.
1554 novembre 6, Tirano, casa di Antonio de Homodeo
Lorenzo fu Pietro Del Zano vende ad Antonio fu Bernardo de Homodeo un appezzamento vignato e campivo a Tirano al Persegaro per il prezzo di 100 lire di imperiali, con patto di recupero per sé ed eredi.
Abbondio Caratus fu Domenico abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 182x214
Segnatura antica: M 795
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 972
973. Livellum.
1554 novembre 6, Tirano, casa di Antonio de Homodeo
Antonio fu Bernardo de Homodeo investe a livello Lorenzo fu Pietro Del Zano di un appezzamento prativo e vignato a Tirano al Persegaro per l'annuo canone di 9 staia di segale e 8 di miglio, con patto di recupero.
S.T. Abbondio Caratus fu Domenico abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 190x246
Segnatura antica: M 796
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 973
974. Retrovenditio.
1555 luglio 18, Tirano, casa di Antonio de Homodeo fu Bernardo
Pietro fu Giovanni Prandini di Tirano retrovende a Loranzo fu Pietro Del Zano un campo di 20 tavole a Tirano al Persegaro per il prezzo di 6[3] lire e 4 soldi di imperiali, compresi i fitti mancanti. Il bene era stato venduto al prezzo di 60 lire ed investito a livello per l'annuo canone di 45 pesi di paglia.
S.T. Romerio Homodeus di Antonio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 285x205
Segnatura antica: M 797
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 974
975. Livellum.
1555 novembre 23 , Tirano, casa di Aurelio del Zano costruita presso la chiesa al ponte della Folla
Aurelio fu Michele Del Zano, deputato all'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla, investe a livello Stefano fu Fanco de Franchinis e la moglie Domenica fu Stefano del Ros di Prada, abitanti nella predetta contrada in comune di Poschiavo, di un prato di 3 staia e di altro prato di 2 staia e mezzo alla misura di Poschiavo a Prada, comune di Poschiavo, per l'annuo canone di 12 lire di imperiali e con patto di recupero dei beni versando il prezzo di vendita di 178 lire di imperiali, oltre alle spese per gli atti ed agli eventuali fitti dovuti.
S.T. Abbondio Caratus fu Domenico abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 322x247
Segnatura antica: M 798
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 975
976. Remissio.
1555 dicembre 13, Tirano, casa di Giovan Francesco Canobio
Giovan Pietro fu Mariolo de Frachetinis, con il consenso dei deputati all'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano Giovan Francesco Canobij fu Giovan Tomaso, Aurelio fu Michele Del Zano e Santino fu Alessio di Valleve quali diretti proprietari dei beni in questione, rinuncia ad ogni suo diritto di utile dominio, miglioramenti e patto di retrovendita e rimette nelle mani di Giovan Battista de Homodeo fu Giovanni di Tirano vari beni a lui affidati a livello dai deputati di cui sopra in varie occasioni e località per il prezzo complessivo di 287 lire, 3 soldi e 4 danari imperiali, in parte a saldo di rapporti in essere col compratore e con varie condizioni.
S.T. Leonardo Cattaneus fu Giovan Pietro di Tirano.
Atto singolo membr., mm 1557x174
Segnatura antica: M 799
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 976
977. Controversia.
1556 gennaio 13, Tirano, casa di Lorenzo delle Prese, "stua"
I fratelli Lorenzino e Raffaele Del Zano di Tirano definiscono consensualmente una controversia vertente su beni in comproprietà, accessi e confini.
Viene stabilito che Lorenzo costruirà a sue spese la scala d'accesso alla sua porzione di vigna alle Traverse e potrà godere del terreno entro i termini piantati nel terreno; dal canto suo Raffaele contriburà alle spese versando, ad opera compiuta, 7 lire di imperiali.
S.T. Giovanni de Lucino fu Giovan Pietro di Tirano.
Atto singolo membr., mm 548x198
Segnatura antica: M 800
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 977
978. Venditio.
1556 gennaio 23, Tirano, casa del notaio, "stua"
I fratelli Cressino ed Ambrogio fu Matteo del Zapello de Margarita vendono a [Dantino] fu Alessio di Valleve, deputato all'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla, un fitto livellario di 3 condi e 3 staia di mosto sopra un campo a Tirano in Ava per il prezzo di 188 lire di imperiali, a parziale restituzione di un debito contratto nei confronti dell'oratorio per vendita di bestiame.
S.T. Giovanni de Lucino fu Giovan Pietro di Tirano.
Atto singolo membr., mm 540x191
Segnatura antica: M 801
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 978
979. Remissio.
1558 giugno 28, Tirano, casa di Giovan Francesco Canobio, portico
Antonio e d Alberto fratelli fu Giovan Battista olim Antonio de Borgarelis di Tirano, con l'autorizzazione del tutore e il consenso dei deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, titolare del diretto dominio sui beni, Giovan Battista fu Giovanni de Homodeo, Giacomino fu Jop de Prando, Martino fu Giovan Luigi de la Pergula e Pietro fu Giovanni di Prandino di Valleve, cedono e rimettono a Giovanni ed Antonio fratelli fu Bernardino olim Benedetto del Botigiolo di Tirano tutti i loro diritti (utile dominio, possesso e miglioramenti) su un appezzamento di terreno vignato ed in parte libero con una pianta di castagno a Tirano a Monte Albano o al ronco dei Casaroli per il prezzo di 420 lire di imperiali, in parte a saldo di un debito.
Assiste all'atto il console di giustizia del terziere superiore della Valtellina al segno dell'orso Giovan Francesco Canobio.
S.T. Giovan Antonio Canobius fu sacerdote Giovan Battista.
Atto singolo membr., mm 970x238
Segnatura antica: AMT 385
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 979
980. Livellum.
1558 giugno 28, Tirano, casa di Giovan Francesco Canobio, portico
Giovan Battista fu Giovanni de Homodeo e Giacomino fu Giop de Prando, sindaci e procuratori della chiesa di Santa Maria del ponte della Folla, anche a nome dei condeputati investono a livello Giovanni ed Antonio fratelli fu Bernardino olim Benedetto del Botigiolo di un appezzamento di terreno vignato ed in parte incolto con 1 pianta di castagno, della superficie di circa 4 pertiche, a Tirano a Monte Albano o al ronco dei Casaroli, per l'annuo canone di 1 condio e 3 staia di vino.
S.T. Giovan Antonio Canobius fu sacerdote Giovan Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 468x206
Segnatura antica: AMT 151
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 980
981. Venditio et remissio.
1558 novembre 12, Tirano, casa del notaio, "stua"
Paolo fu Stefano olim Balsarino olim Agostino de Ongino di Tirano, con il consenso dei deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla diretta proprietaria dei beni Giovan Battista fu Giovanni de Homodeo, Pietro fu Giovanni olim Prandino di Valleve e Giacomino detto Mignole fu Jop de Prando, anche a nome del condeputato Martino fu Giovan Luigi de la Pergula, fa remissione e cessione a Martino fu Pietro Planta detto del Chioca, anche a nome del fratello Battista, di ogni suo diritto (possesso, utile dominio e miglioramenti) su un appezzamento di terreno di 2 pertiche e 4 tavole in località Paraviso, a lui già investito a locazione, per il prezzo di 445 lire di imperiali e con l'obbligo di pagare per il futuro alla chiesa i dovuti canoni.
S.T. Giovan Antonio Canobius fu sacerdote Giovan Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 728x191
Segnatura antica: AMT 317/3
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 981
982. Locatio.
1558 novembre 12, Tirano, casa del notaio, "stua"
Pietro fu Giovanni olim Prandino di Valleve e Giovan Battista fu Giovanni de Homodeo, deputati all'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, investono a locazione per 9 anni Martino fu Pietro Planta olim [Pezino] Planta di Corteno detto del Chioca abitante a Tirano un appezzamento campivo in località Paraviso a Tirano, della misura di 2 pertiche e 4 tavole, per l'annuo fitto di 3 staia di frumento e 3 staia di segale, con patto di miglioramento e liquidazione a finita locazione.
S.T. Giovan Antonio Canobius fu sacerdote Giovan Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 761x204
Segnatura antica: AMT 317/4
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 982
983. Pacta.
1560 novembre 29, Tirano, case della chiesa al ponte della Folla
Giovan Pietro Canobius e [Bartolomeo] fu Stefano de Homodeo, deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, anche a nome dei condeputati Gaspare Lambertengo e Martino di Valleve rappresentati dal notaio rogato e da Aurelio fu Michele Del Zano, definiscono coi consorti di Novaglia di Villa di Tirano una controversia relativa a due fondi vignati siti a Villa di Tirano, di proprietà della chiesa e lavorati dai consorti di cui sopra.
I rappresentanti di questi ultimi promettono, con obbligazione solidale di tutti gli interessati, di corrispondere annualmente alla chiesa il fitto di 16 condi di vino, da trarsi dalle vigne in questione.
S.T. Giovan Francesco fu Graziolo "de sancto Petro" di Bianzone trae copia, in data 1577 settembre 14, dagli atti del defunto notaio Giovan Antonio de Canobio fu sacerdote Giovan Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 722x229
Segnatura antica: AMT 45/8
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 983
984. Dos et antifactum.
1562 gennaio 23, Tirano, casa di Lorenzo Del Zano, "stua"
Battista fu Zanino de [...], abitante a Tirano, si riconosce debitore nei confronti della futura moglie Ippolita figlia di Lorenzo fu Pietro Del Zano, che egli sposerà entro breve e condurrà alla propria abitazione, per la dote ed antifatto di spettanza della detta Ippolita, di complessive 780 lire di imperiali (520 lire per la dote e 260 per l'antifatto). Sono inoltre descritti gli arredi e la biancheria della sposa(1).
Atto singolo membr., mm 466x232
Segnatura antica: M 807
Note: 1. Manca la sottoscrizione del notaio; l'atto è poi in alcuni punti non completato. Può darsi che l'atto non sia stato perfezionato.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 984
985. Dedicatio(1).
1562 giugno 17, Tirano, via pubblica davanti alla bottega di falegname di Marino de Botigiolis
Giovanni detto Maranta fu Antonio detto Surdine de Pensinis di Tirano, residente in Germania, dedica e cede all'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, tramite il deputato alla stessa Ludovico fu Stefano de Homodeo, il fitto annuo di 3 staia di vino su un livello di complessivi 3 condi di vino a lui dovuti dagli eredi di Albertino del Betega. Cede altresì il diretto dominio, pro quota, sui beni in questione sui quali il fitto si corrisponde.
Interviene all'atto, consentendo, il genero dello stesso Giovanni, Giovanni de Isepis abitante a Monno in Valcamonica.
S.T. Giovan Francesco Cornagius fu Cristoforo di Tirano.
Atto singolo membr., mm 456x208
Segnatura antica: AMT 393/1
Note: 1. Nell'atto: "indizione XV". Evidente errore di scrittura del notaio.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 985
986. Cambium.
1562 novembre 24, Tirano, casa di Giacomo Cattaneo, "stua" grande
I procuratori all'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla e degli annessi beni delle chiese di San Remigio e santa Perpetua permutano col cavaliere Nicola Lambertenghi fu Francesco un fitto livellario di 4 staia di vino che quest'ultimo riscuoteva da Domenico fu Giovanni de Jovanotis di Bianzone su un campo a Bianzone dove si dice "ad Civitatem", con un fondo vignato di 13 tavole, sempre a Bianzone, in contrada di Guarniela, anch'esso affittato al predetto Domenico, che rilascia il fondo stesso.
S.T. Martino Pergula dottore "in utroque", console di giustizia del terziere superiore della Valtellina al segno dell'aquila, sottoscrive per conformità in data 1573 luglio 4.
S.T. Giovan Francesco Canobio, professore di leggi, console di giustizia del terziere superiore della Valtellina al segno dell'orso, sottoscrive per conformità in data 1573 luglio 4.
S.T. Leonardo Cattaneus fu Giovan Pietro trae copia in data 1573 luglio 4 dagli atti del defunto notaio Vincenzo Pergola.
Atto singolo membr., mm 738x160
Segnatura antica: M 808
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 986
987. Remissio.
1562 novembre 27, Tirano, abitazione del notaio
Giovan Pietro fu Mariolo de Frachetinis rimette ogni suo diritto su un appezzamento di terreno vignato, ronchivo, rovolivo e boschivo a Tirano alla Folliva, sotto la via di Santa Perpetua, a Giovan Battista Homodeo fu Giovanni, per il prezzo di 88 lire e mezza di imperiali, cedute in soluzione di debiti che il remittente e la sorella avevano contratto.
S.T. Leonardo Cattaneus di Giovan Pietro di Tirano.
Atto singolo membr., mm 528x180
Segnatura antica: M 809
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 987
988. Locatio.
1562 novembre 27, Tirano, casa del notaio
Giovan Battista Homodeus fu Giovanni di Tirano investe a locazione per il periodo che la legge consente Giovan Pietro fu Mariolo de Frachetinis del maggior valore e miglioramenti spettantigli su un terreno a Tirano in località Folliva, sotto la via per Santa Perpetua, per l'annuo fitto di 1 condio e mezzo di vino ed una "cavagna"(cesta) d'uva o uno staio di vino, a discrezione del conduttore; con l'obbligo inoltre di dare ogni anno tre carri di letame alla vigna locata e di non tagliare senza autorizzazione le querce esistenti sul fondo, rispettando i precedenti accordi.
S.T. Leonardo Cattaneus di Giovan Pietro di Tirano.
Atto singolo membr., mm 381x172
Segnatura antica: AMT 286/11
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 988
989. Retrovenditio.
1563 febbraio 10, Tirano, casa di Vincenzo fu Bernardo Homodei
Vincenzo fu Bernardo Homodei, titolare del diretto dominio su una porzione di terreno a Tirano in contrada Cologna a suo tempo alienatogli "cum gratia" da Lorenzo fu Pietro Del Zano, retrovende tale terreno al suddetto Lorenzo al prezzo di 102 lire e 14 soldi di imperiali, corrispondenti al prezzo d'acquisto maggiorato delle spese per atti notarili.
S.T. Giovan Francesco Cornagius fu Cristoforo abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 547x152
Segnatura antica: M 810
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 989
990. Retrovenditio.
1563 dicembre 3, Tirano, casa del notaio
Romerio fu Antonio de Homodeo di Tirano retrovende ai deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano Maffeo fu Giovanni de Cataneis, Ludovico fu Stefano de Homodeo, Giovanni fu Ambrogio del Vanoto de Bernardelis della Rasica e Maffeo fu Giacomo de Manfredotis, un fitto livellario di 8 condi e mezzo di vino dovuto annualmente da Mariolo Meji e consorti di Novaglia di Villa di Tirano, quota parte del fitto complessivo di 16 condi di vino, a lui venduto "cum pacto luendi" in data 1561 ottobre 15.
Il venditore riceve quale corrispettivo 600 lire di imperiali, dandone quitanza.
S.T. Abbondio Caratus fu Domenico abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 257x167
Segnatura antica: AMT 392/1
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 990
991. Venditio et livellum.
1564 gennaio 25, Tirano, casa di Bernardo Omodei
Antonio fu Bernardino de Botigiolis vende a Bernardo fu Antonio de Homodeo una vigna a Tirano in contrada delle case dei Casaroli per il prezzo di 56 lire di imperiali, con patto di retrovendita. Successivamente l'acquirente investe a livello il venditore del bene per l'annuo canone di 1 condio di vino(1).
Atto singolo membr., mm 238x165
Segnatura antica: M 811
Note: 1. Atto mutilo della parte finale, privo della sottoscrizione del notaio.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 991
992. Remissio.
1565 marzo 8, Tirano, case della chiesa al ponte della Folla
Pietro fu Tognolo olim Viviano della Sponda detto de l'Ada di Campocologno, comune di Brusio, rimette nelle mani di Antonio fu Domenico Claudi dei Visoli, con il consenso dei deputati all'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla Vincenzo fu Giovan Luigi Pergula, Simone fu Giovan Nicola de Venosta, Bernardo fu Sebastiano de Belottis e Giacomo fu Stefano del Dò, quali diretti proprietari dei beni, ogni suo diritto spettante sulla metà di un fondo prativo, sassivo, campivo, boschivo e zerbivo con soprastante casa e "cassina" a Tirano sotto la Piana dei Tioni [a Cavaione], per il prezzo di 60 lire di imperiali e con l'impegno per l'acquirente dell'immediato rinnovo dell'investitura a livello.
S.T. Leonardo Cattaneus di Giovan Pietro di Tirano.
Atto singolo membr., mm 542x222
Segnatura antica: M 812
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 992
993. Locatio.
1565 marzo 8, Tirano, case della chiesa al ponte della Folla
I procuratori all'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla Vincenzo fu Giovan Luigi Pergule, Simone fu Giovan Nicola de Venosta, Bernardo fu Sebastiano de Belottis e Giacomo fu Stefano Del Dò investono a locazione per 9 anni i fratelli Albertino e Domenico fu Giovanni Della Breda di un prato a Tirano al Miscent, della superficie di 12 pertiche, per l'annuo fitto di 16 condi di vino.
S.T. Leonardo Cattaneus di Giovan Pietro di Tirano.
Atto singolo membr., mm 487x190
Segnatura antica: M 813
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 993
994. Remissio. Livellum.
1565 marzo 8, Tirano, case della chiesa alla Folla
Giovan Antonio fu Pietro olim Mariolo de Homodeo detti della Folla, col consenso dei deputati alla chiesa della santa vergine Maria del ponte della Folla Vincenzo fu Giovan Luigi Pergule, Simone fu Giovan Nicola de Venosta, Bernardo fu Sebastiano de Belottis e Giacomo fu Stefano Del Dò rimette a Cristoforo fu Martino olim Mayfredo de Soltugio, falegname, l'utile dominio e miglioramenti su un fondo a Tirano in località Ava, del quale il nonno del remittente era stato investito a livello dai deputati alla chiesa, per il prezzo di 150 lire di imperiali.
Con atto successivo segue la reinvestitura a livello del bene al suddetto Cristoforo da parte dei deputati, per l'annuo canone di 2 staia di frumento, 2 di segale e 2 di miglio, con patto di miglioramento.
S.T. Leonardo Cattaneus di Giovan Pietro di Tirano.
Due atti singoli su unico supporto membr., mm 712x257
Segnatura antica: AMT 68/2
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 994
995. Livellum.
1565 marzo 8, Tirano, case della chiesa alla Folla
I deputati alla chiesa della Santa Vergine Maria del ponte della Folla Vincenzo fu Giovan Luigi Pergule, Simone fu Giovan Nicola de Venosta, Bernardo fu Sebastiano de Belottis e Giacomo fu Stefano Del Dò investono a livello Pietro fu Tognolo olim Viviano de Lada di Campocologno ed Antonio fu Domenico Claudio dei Visoli, in solido, di un appezzamento di terreno a Tirano in località Piana dei Tioni, con soprastanti costruzioni parte in legno e parte in muratura, per l'annuo fitto di 20 staia di segale invernale e con patto di miglioramento.
S.T. Leonardo Cattaneus di Giovan Pietro di Tirano.
Atto singolo membr., mm 502x224
Segnatura antica: AMT 389/3
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 995
996. Venditiones et livella.
1565 giugno 5, Tirano, case della chiesa al ponte della Folla
Stefanino fu Andrea Lorenzo Maifredi, abitante a Santa Perpetua, con 2 distinti atti, vende ai deputati all'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano ogni suo diritto (utile dominio e miglioramenti) su due appezzamenti a prato a Tirano in località Le Prese in prossimità del Poschiavino per il prezzo rispettivamente di 84 lire, 18 soldi e 8 denari e di 100 lire di imperiali, a saldo di debiti e fitti non corrisposti nei confronti del detto oratorio e con patto di recupero.
Successivamente i deputati, Vincenzo fu Giovan Luigi Pergula, Simone fu Nicola Venosta e Bernardo fu Sebastiano de Belotis investono i fondi suddetti all'alienante per gli annui canoni, rispettivamente, di 8 staia e di 9 staia di vino, col patto che l'investito non possa alienare il fieno prodotto se non in caso di necessità e non oltre i 20 pesi.
S.T. Giovan Francesco Cornagius fu Cristoforo abitante a Tirano.
Quattro atti su unico supporto membr., mm 550x232
Segnatura antica: M 814
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 996
997. Venditio et livellum(1).
1565 giugno 9, Tirano, case dell'oratorio
Giovanni fu Maifredo olim Andrea Mayfredi, abitante a Santa Perpetua , vende con patto di recupero ai deputati dell'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano Simone fu Nicola Venoste e Bernardo fu Sebastiano de Belotis, agenti anche per i condeputati, l'utile dominio e miglioramenti su un terreno con edificio e corte e su vari terreni circostanti (campi, vigne, prati), per un importo complessivo di 88 lire e 6 soldi di imperiali, a saldo di fitti non corrisposti.
Successivamente i deputati investono a livello il venditore dei beni per l'annuo canone di 8 staia di vino o mosto, con divieto di vendita del fieno prodotto se non in caso di necessità e per non più di 20 pesi, a pena di perdita dell'investitura sul fondo prativo.
S.T. Giovan Francesco Cornagius fu Cristoforo, abitante a Tirano.
Due atti singoli su unico supporto membr., mm 422x265
Segnatura antica: M 815
Note: 1. Non corrisponde, nella datazione, il giorno della settimana.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 997
998. Confessio.
1565 giugno 19, Tirano, case della chiesa alla Folla
Antonio fu Giovanni de Homodeo dichiara di aver ricevuto dai deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla Vincenzo fu Giovan Luigi Pergula, Simone fu Giovan Nicola Venosta e Bernardo fu Sebastiano de Belottis 556 lire e 5 soldi di imperiali, in adempimento di un precedente atto di obbligazione.
S.T. Leonardo Cattaneus di Giovan Pietro di Tirano.
Atto singolo membr., mm 509x178
Segnatura antica: AMT 380/5
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 998
999. Locatio.
1567 aprile 3, Tirano, case dell'oratorio al ponte della Folla
I deputati all'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano Vincenzo fu Giovan Luigi Pergula, Simone fu Nicola Venosta e Simone fu Giovanni de Belesinis, anche a nome del condeputato Bernardino Paolo de Prando investono a locazione per 9 anni Giovanni fu Cristoforo de Molinarijs detto della Folla di un prato della superficie di 2 pertiche e 16 tavole in contrada Monaci, per l'annuo fitto di 22 staia e mezza di vino delle vigne in contrada Folliva.
S.T. Giovan Francesco Cornagius fu Cristoforo abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 392x140
Segnatura antica: M 817
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 999
1000. Livellum "cum pacto luendi"(1).
1567 novembre 20, Tirano, casa di Giovan Pietro de Homodeo, "stua"
I sindaci e procuratori dell'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano e beni annessi investono a livello Antonio fu Bernardo de Homodeo di Tirano di un appezzamento prativo a Tirano in località Fossola per l'annuo canone di 14 lire e [14] soldi di imperiali, con patto di recupero dietro pagamento dei canoni dovuti e della somma di 294 lire di imperiali, pagate per il terreno.
S.T. Giovan Antonio de Canobio fu sacerdote Giovan Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 305x260
Segnatura antica: M 767
Note: 1. Non corrisponde il giorno della settimana; errata l'indizione. Datazione dubbia.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1000
1001. Vendititio cum gratia redimendi(1).
[1567] dicembre 30
I deputati all'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla Vincenzo fu Giovan Luigi Pergula, Simone fu Nicola Venosta e Simone fu Giovanni de Bilisinis vendono, con patto di retrovendita, a Giovannino fu Giovan Abbondio Venosta di Vervio abitante a Grosotto il diretto dominio, con diritto di riscossione di un fitto livellario annuo di 16 condi di vino, su vari beni investiti ai fratelli Domenico ed Albertino fu Giovanni della Breda, a parziale adempimento di obblighi ed a pagamento di forniture, per un ammontare di complessive 960 lire di imperiali.
Atto singolo membr., mm 410x195
Segnatura antica: M 819
Note: 1. Stile della natività: nell'atto è riportato l'anno 1568. Manca la parte finale dell'atto, con la sottoscrizione del notaio, il luogo di stesura ed i testimoni.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1001
1002. Livellum.
1568 giugno 5, Tirano, casa di Romerio Curti
I deputati all'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano Romerio fu Giovan Giacomo Curti, Romerio fu Antonio e Giovan Maria fu Pietro de Homodeo della Folla investono a livello Antonio fu Domenico Claudio olim Bonomo dei Visoli di un appezzamento campivo, zerbivo e boschivo con casa in legname e "casello" in muratura in monte di Tirano alla Piana dei Tioni, per l'annuo canone di 20 staia di segale invernale, con obbligo del pagamento dei fitti arretrati e con patto di caducità in caso di mancato pagamento dei fitti per 3 anni.
S.T. Giovan Francesco Cornagius fu Cristoforo, abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 390 165x
Segnatura antica: M 818
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1002
1003. Remissio. Livellum.
1568 giugno 5, Tirano, casa di Romerio Curti
Pietro fu Tognolo olim Viviano de L'Ada di Campocologno e Antonio fu Domenico olim Bonomo dei Visoli rimettono ai deputati della chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano Romerio fu Giovan Giacomo Curti, Romerio fu Antonio de Homodeo e Giovan Maria fu Pietro de Homodeo della Folla ogni loro diritto (utile dominio e miglioramenti) su vari terreni ed edifici siti in contrada La Piana al Piano dei Tioni, a loro investiti per l'annuo canone di 20 staia di segale invernale. I beni di cui sopra vengono rimessi con patto di successiva reinvestitura al solo Antonio.
Segue atto di reinvestitura dei beni di cui sopra a livello al suddetto Antonio, per lo stesso canone.
S.T. Giovan Francesco Cornagius fu Cristoforo.
Atto singolo membr., mm 735x214
Segnatura antica: AMT 389/2
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1003
1004. Cambium.
1569 febbraio 8, Tirano, casa del notaio
Minolo fu Domenico De la Nesa detto del Sabadino di Tirano e suo fratello Antonello, col consenso dei deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano e dei rettori dell "schola" del Sacro Corpo di Cristo di Tirano, proprietari dei beni interessati, permutano tra loro l'utile dominio su un terreno prativo, campivo e boschivo a Tirano a Ronco ed un prato e bosco con metà di una casa "stedulata" e coperta di scandole nella stessa località, di spettanza del predetto Minolo e gravata dell'annuo fitto da pagarsi parte alla chiesa e parte alla "schola" di 2 some di vino, contro una selva con 4 castagni a Tirano in contrada del Fustachio, di spettanza del detto Antonello.
Quest'ultimo promette di dare entro 3 anni al fratello, quale conguaglio, 80 lire di imperiali, oltre agli interessi del 7%.
S.T. Giovan Francesco Cornagius fu Cristoforo di Tirano.
S.T. Giacomo Venusta di Tirano, console di giustizia del terziere superiore della Valtellina al segno del leone, attesta la conformità della copia in data 1648 agosto 8.
S.T. Giovan Domenico fu Lorenzo Manfredotti di Tirano, console di giustizia al segno del bove, attesta in pari data.
S.T. Geronimo Lambertenghus fu Giacinto di Tirano estrae copia in data 1648 settembre 5 dagli atti del notaio rogato.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 43r/43v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1004
1005. Locatio.
1569 febbraio 14, Tirano, abitazione di Romerio Curti
Romerio fu Giovan Giacomo Curti e Romerio fu Antonio de Homodeo deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, anche a nome del condeputato Giovan Maria fu Pietro de Homodeo della Folla investono a locazione per 9 anni Stefanino fu Andrea olim Lorenzo Mayfredi de Soltugio e Battista fu Pietro del Chioca, in solido, di alcuni appezzamenti di terreno, con soprastanti edifici (analiticamente descritti) a Tirano in località Santa Perpetua, per il fitto annuo:
1) per Stefanino: 7 condi e 4 staia di vino, oltre al tinatico e torcolatico da versarsi all'uso del comune di Tirano e con l'obbligo di consegna delle vinacce; inoltre 8 staia di vino in relazione ad una vendita "cum pacto luendi", la terza parte di una "cavagna" (cesta) di uva da appendere, 12 staia a mezzo di segale e miglio e 33 soldi e 4 denari imperiali.
2) per Battista: 6 condi di vino oltre a 3 lire, 6 soldi e 8 denari imperiali in moneta. altri 3 condi di vino in relazione ad una vendita "cum pacto luendi" ; con varie altre clausole.
S.T. Giovan Francesco fu Cristoforo Cornacchius di Tirano.
Atto singolo membr., mm 601x209
Segnatura antica: AMT 46/30
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1005
1006. Intimatio.
1569 settembre 7, Illanz (Grigioni)
Gli oratori delle Tre Leghe, riuniti in pubblica dieta a Illanz, a conferma di precedenti sentenze pronunciano su una controversia tra i comuni di Tirano da una parte e quelli di Poschiavo e Brusio dall'altra relativa alla avvenuta sottrazione di animali e merci, da parte dei Brusaschi e Poschiavini, dalle proprietà di San Remigio del comune di Tirano.
Viene intimato ai Brusaschi di restituire il bestiame e gli attrezzi, oltre ai frutti percetti, sotto pena di 1000 scudi d'oro, condannandoli altresì al pagamento delle spese liquidate in 60 scudi d'oro.
Precetto finale intimatorio con sottoscrizione del landsscriba della Lega Grigia e sigillo della stessa.
Atto singolo membr., mm 520x345
Segnatura antica: AMT 426/15
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1006
1007. Confessio.
1570 aprile 21, Tirano, casa del notaio
Lorenzo fu Pietro Del Zano dichiara di aver ricevuto dal figlio separato Pietro la somma di 400 lire di imperiali, oltre ad un obbligo per 350 lire, per il subentro nella sua attività e per merci ed armi rilevate in tale circostanza.
S.T. Giovan Francesco Homodeus fu Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 377x120
Segnatura antica: M 823
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1007
1008. Locatio.
1570 maggio 17, Tirano, case della chiesa
I deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla Romerio Curtus, Pietro di Antonello de Cabasso e Antonio fu Pietro de Cabasso investono a locazione per 9 anni Pietro fu Michele del Betono di Viano di Brusio ed i di lui figli Giacomo e Michele, in solido, di un appezzamento campivo di 10 pertiche e 20 tavole a Viano, di un prato nella stessa località di 4 pertiche e 10 tavole e di un campo in Val Serasca per l'annuo fitto di 3 some di segale per il campo, 10 lire di imperiali per il fondo in Val Serasca e di due pesi di formaggio salato ed uno di burro per il prato. Con facoltà di miglioramenti, da liquidarsi alla scadenza da parte di due comuni amici.
S.T. Giulio Canobius di Giovan Francesco di Tirano.
Atto singolo membr., mm 418x226
Segnatura antica: M 824
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1008
1009. Locatio.
1570 maggio 17, Tirano, case dell'oratorio
I deputati all'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano Romerio Curtus, Pietro di Antonello de Cabasso ed Antonio fu Pietro de Cabasso investono a locazione per 9 anni Tomaso fu Tognatto del Romano di Viano e Michele di Pietro olim Michele del Betono, col consenso del padre, di 3 pertiche e 16 tavole di campo a Viano al Dosso e di un prato di 5 pertiche e 4 tavole lì presso, per l'annuo fitto di di 22 staia di segale (per il campo) e di 2 pesi di formaggio salato ed 1 peso di burro (per il prato), con indicazione circa i termini di consegna.
I miglioramenti eventuali, da concordarsi preventivamente coi proprietari dei fondi, saranno liquidati alla scadenza della locazione.
S.T. Giulio Canobius di Giovan Francesco di Tirano.
Atto singolo membr., mm 477x196
Segnatura antica: M 825
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1009
1010. Locatio.
1570 maggio 17, Tirano, case della chiesa
Romerio Curtus, Pietro di Antonello de Cabasso e Antonio fu Pietro de Cabasso, deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, investono a locazione per 9 anni Giacomo fu Pietro olim Iseppo di Campascio, comune di Brusio, di un appezzamento prativo ed in parte incolto con tre edifici (fienili e stalle) a Brusio al Piazzo, per l'annuo canone di 4 pesi di formaggio e 2 di burro e 12 lire di imperiali.
E' prevista la possibilità di scioglimento anticipato del contratto in caso di diretta coltivazione da parte dei proprietari, con obbligo di preavviso di un anno al conduttore e la possibilità di miglioramenti, da concordarsi previamente coi proprietari e da liquidarsi alla scadenza.
S.T. Giulio Canobius di Giovan Francesco di Tirano.
Atto singolo membr., mm 506x193
Segnatura antica: M 826
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1010
1011. Locatio.
1570 maggio 17, Tirano, case della chiesa alla Folla
I deputati alla chiesa della Santa Vergine di Tirano Romerio Curtus, Pietro di Antonello de Cabasso e Antonio fu Pietro de Cabasso investono a locazione per 9 anni, con patto di miglioramento e liquidazione a finita locazione, Giacomo figlio separato di Pietro olim Michele [...] di un appezzamento di terreno con soprastanti edifici sito in località Stavaione, per l'annuo fitto di 3 pesi di formaggio, 2 pesi di burro e 7 lire di imperiali.
S.T. Giulio di Giovan Francesco Canobius di Tirano.
Atto singolo membr., mm 412x213
Segnatura antica: AMT 373/2
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1011
1012. Cura.
1570 dicembre 19, Tirano, casa di Giovan Pietro Canobio, "stua"
Alla presenza di Giovan Pietro Canobio, dottore e console di giustizia del terziere superiore della Valtellina al segno del leone , compaiono Giovan Andrea Grana fu Pietro detto de Scarsis, zio materno e Vincenzo fu Antonello de Bonacijs, parente più prossimo della minore Giovannina, erede di Giovan Andrea de Bonacijs, sorella di Giacomino fu Maffeo de Bonacijs, che ha chiesto la divisione dei beni ereditari.
Gli intervenuti, per evitare alla minore spese eccessive, sono stati eletti confidenti divisori e chiedono che alla minore venga assegnato un curatore speciale. Il console acconsente, con garanzia e fideiussione di Giovan Andrea Grana.
S.T. Leonardo Cattaneus fu Giovan Pietro, abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 553x202
Segnatura antica: M 831
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1012
1013. Extimatio.
1571 aprile 23, Tirano, case della chiesa alla Folla, "super muro ubi adest stufa"
Bartolomeo Homodeus fu Stefano di Tirano e Stefano detto Taparellus fu Lorenzo di Mazzo, designati dai deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano Bernardo fu Bernardo Homodei, Giovan Battista fu Giovan Tomaso Canobio e Pietro di Antonello olim Giovannino de Cabasso, anche a nome del condeputato Lafranco fu Pietro del Ruscono, e da Giovan Maria e Giovan Antonio fratelli fu Pietro de Homodeo della Folla, già investiti dei beni, quali arbitri e stimatori del valore di un sedime di case con terreno circostante, dopo un sopralluogo ed attento esame dei beni valutano gli stessi 4244 lire di imperiali e fissano in 12 lire di imperiali, da pagarsi a metà, il corrispettivo per la stima effettuata.
S.T. Giovan Francesco fu Cristoforo Cornacchio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 582x236
Segnatura antica: AMT 380/4
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1013
1014. Venditio et livellum.
1571 maggio 29, Tirano, casa di Giovan Francesco Canobio, "stua"
Pierangela di Amadeo Homodei, vedova di Gottardo fu Minolo de Rovarijs, tutrice del figlio minore Minolo, col consenso del padre vende "cum pacto luendi" a Romerio, figlio separato di Giovanni Scaramucij di Tirano, un edificio con bottega, soprastanti locali e corte a Tirano per il prezzo di 200 lire di imperiali, con saldo dei debiti contratti dal defunto marito nei confronti di altri soggetti.
Successivamente l'acquirente investe a livello i beni alla stessa Pierangela ed al figlio per l'annuo canone di 14 lire di imperiali.
L'atto è steso alla presenza di Giovan Francesco Canobio, console di giustizia del terziere superiore della Valtellina al segno dell'orso.
S.T. Giovan Francesco Cornagius fu Cristoforo.
Due atti singoli su unico supporto membr., mm 722x243
Segnatura antica: M 834
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1014
1015. Locatio.
1571 settembre 26, Tirano, casa di Giovan Pietro Canobio
I deputati all'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano Giovan Battista fu Giovan Tomaso de Canobio e Pietro di Antonello de Cabasso, anche a nome del condeputato Bernardo fu Bernardo de Homodeo investono a locazione per la durata di 9 anni vari consorti di un appezzamento già zerbivo, sassoso, selvato poi ridotto per quattro quinti a vigna sito a Tirano in Rovilana o al Monte Castellino, della superficie di 16 pertiche, con vari patti circa il riparto del complessivo fitto annuo di 4 condi di vino e di una "cavagna"(cesta) d'uva, oltre al diritto di tinatico e torchiatico secondo l'uso di Tirano.
Vengono date anche precise disposizioni in ordine alla bonifica della porzione di terreno ancora zerbiva, stante la pluralità dei soggetti investiti.
S.T. Giulio Canobius di Giovan Francesco di Tirano.
Atto singolo membr., mm 577x195
Segnatura antica: M 834 bis
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1015
1016. Locatio.
1571 settembre 26, Tirano, casa di Giovan Pietro Canobio
I deputati all'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla Giovan Battista fu Giovan Tomaso de Canobio e Pietro di Antonello de Cabasso, anche a nome del condeputato Bernardo fu Bernardo de Homodeo, investono a locazione per 9 anni vari consorti di un appezzamento selvato, zerbivo e sassoso ed ora vignato salvo una quinta parte ancora zerbiva a Tirano in Rovilana o al Monte Castellino, della superficie di 16 pertiche, con vari patti circa la corresponsione dei fitti per un complesso di 4 condi di vino e una "cavagna" d'uva per anno, oltre al diritto di tinatico e torchiatico dovuto secondo l'uso di Tirano.
Sono date dettagliate disposizioni, in relazione alla pluralità dei soggetti investiti, anche per quel che riguarda i miglioramenti.
S.T. Giulio Canobius di Giovan Francesco di Tirano.
Atto singolo membr., mm 516x174
Segnatura antica: M 835
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1016
1017. Venditio ad proprium.
1571 novembre 19, Tirano, "stua" della "schola" sita presso la chiesa di San Martino
Bernardo fu Bernardo Homodei, Giovan Battista Canobius fu Giovan Tomaso e Pietro di Antonello fu Giovannino de Cabasso, deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, con riserva di approvazione dell'atto da parte delle superiori autorità, vendono a Giovan Maria e Giovan Antonio fu Pietro de Homodeo della Folla vari fabbricati con circostanti terreni a Tirano in località Monaci al prezzo di 4244 lire di imperiali, da pagarsi con varie modalità, con l'interesse del 7% per i pagamenti differiti.
S.T. Giovan Francesco fu Cristoforo Cornagius di Tirano.
Atto singolo membr., mm 577x234
Segnatura antica: AMT 380/6
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1017
1018. Livellum.
1571 dicembre 5, Tirano, sul terreno oggetto dell'investitura
Giovan Maria fu Pietro de Homodeo detto della Folla di Tirano investe a livello i fratelli Bernardo e Romerio fu Zanino della Bayla detti del Squaraguayto di un appezzamento con diversi edifici parzialmente rovinati, analiticamente descritti, con corte antistante e terreno con viti ed un castagno in contrada della Folla, con l'onere della sistemazione degli edifici e di una pila da usare in comune con il concedente. Quest'ultimo, da parte sua, dovrà fornire la calce ed i legnami necessari alle riparazioni. Il fitto annuo è fissato in 4 condi di vino, non di terreni oppolivi, e di 10 lire di imperiali. In caso di rovina degli edifici il fitto verrà proporzionalmente ridotto.
S.T. Giovan Francesco Cornagius fu Cristoforo abitante a Tirano.
Atto singolo, mm 476x221
Segnatura antica: M 836
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1018
1019. Venditio et livellum.
1572 marzo 8, Tirano, casa del notaio
Michele fu Pietro Tognolatti de Pensinis vende "cum pacto luendi" ai fratelli Domenico e Tognolo un campo di 1 pertica a Tirano in contrada delle Spinede al Quadro, per il prezzo di 60 lire di imperiali.
Con successivo atto in pari data gli acquirenti investono il bene a livello al venditore, sempre con patto di recupero, per l'annuo canone di un condio di vino.
S.T. Giovan Francesco Cornagius fu Cristoforo abitante a Tirano.
Due atti singoli su unico supporto membr., mm 330x181
Segnatura antica: M 838
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1019
1020. Retrovenditio.
1572 novembre 22, Tirano, abitazione di Bernardo Homodei
Gioachino fu Mar[i]o Venosta di Mazzo retrovende ai rettori della chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano Bernardo Homodeo fu Bernardo, Giovan Battista Canobio fu GiovanTomaso e Pietro di Antonello olim Giovannino de Cabasso un fitto livellario di 6 condi di vino ed il diretto dominio sul bene su cui il fitto è dovuto, per il prezzo di 318 lire imperiali, delle quali 300 per la somma a suo tempo pagata ed il resto per fitti residui e redazione degli atti notarili.
S.T. Giovan Francesco Cornagius fu Cristoforo, abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 305x190
Segnatura antica: M 839
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1020
1021. Remissio(1).
[1572] dicembre 30, Tirano, casa di Bernardo Omodei
Giovanni Della Pollina, con l'intervento e l'assenso di Bernardo fu Bernardo de Homodeo e Giovan Battista fu Giovan Tomaso de Canobio, deputati e rettori dell'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano ai quali spetta il diretto dominio dei beni in questione, vende e rimette nelle mani di Giacomo fu Sebastiano de Belotis di Tirano l'utile dominio, possesso e miglioramenti su un appezzamento sedimato con casa da fuoco, altro edificio diroccato e corte a Tirano in Piscinacio, per il prezzo di 120 lire di imperiali e con l'obbligo di pagare annulmente all'oratorio suddetto il dovuto fitto di uno staio di segale, mezzo staio di miglio, 20 soldi di imperiali e un cappone (o, in sostituzione, 5 soldi).
S.T. Francesco Homodeus fu Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 285x265
Segnatura antica: M 845
Note: 1. Nell'atto è indicato l'anno 1573: stile della natività.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1021
1022. Remissio(1).
[1572] dicembre 30, Tirano, casa di Giovan Andrea Lazaroni
Pietro ed Alberto fratelli fu Lorenzo olim Tognolo del Maza di Tirano, con l'autorizzazione di Bernardo fu Bernardo de Homodei e Giovan Battista fu Giovan Tomaso de Canobio, deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano titolare del diretto dominio sui beni, rimettono e vendono a Bernardino fu Benedetto olim Giovanni detto Vanoto de Bernardelis della Rasica l'utile dominio e miglioramenti su alcuni appezzamenti di terreno con alberi a Tirano al castello di Piattamala per il prezzo di 140 lire di imperiali (in parte a saldo di somme dovute) e con l'onere del pagamento alla chiesa direttaria del solito fitto annuo di 47 soldi e mezzo di imperiali e 2 polli.
S.T. Francesco Homodeus fu Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 723x177
Segnatura antica: AMT 303/5
Note: 1. Stile della natività: nell'atto è indicato l'anno 1573.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1022
1023. Vunditio et livellum.
1573 novembre 23, Tirano, casa di Romerio de Homodeo
Antonio fu Bernardino de Botigiolis di Tirano vende "cum pacto luendi" a Romerio fu Antonio de Homodeo una pertica e mezza di vigneto in contrada dei Caseroli per il prezzo di 100 lire di imperiali, a saldo del corrispettivo di altra compravendita. Successivamente l'acquirente investe a livello il venditore, sempre con patto di recupero, per l'annuo canone di 10 staia di vino o mosto.
S.T. Francesco Homodeus fu Battista abitante a Tirano.
Due atti singoli su unico supporto membr., mm 315x172
Segnatura antica: M 842
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1023
1024. Confessio.
1573 dicembre 16, Tirano, casa di Michelangelo Venosta
Michelangelo fu Giacomo Venosta dichiara di aver ricevuto da Giovan Maria fu Pietro de Homodeo la somma di 600 lire di imperiali sulle 2420 dovute allo stesso Michelangelo ed al fratello Nicola per conto dell'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano.
S.T. Giovan Francesco Cornacchius fu Cristoforo abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 375x125
Segnatura antica: M 843
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1024
1025. Remissio.
1573 dicembre 24, Tirano, casa del notaio
Giovanni fu Stefanino de Prando, in presenza e col consenso della moglie Caterina fu Bernardino de Bernardelis e del fratello della stessa Giovan Giacomo trattandosi di beni dotali, in presenza altresì e con l'assenso di Bernardo fu Bernardo de Homodeo e Giovan Battista fu Giovan Tomaso de Canobio, rettori e deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano quali diretti "domini" dei fondi in questione, rimette e vende a Domenico fu Pietro Tognolati de Pinsinis di Tirano l'utile dominio, possesso e miglioramenti su un appezzamento vignato e prativo a Tirano in località Canale, per il prezzo complessivo di 280 lire di imperiali, in parte in danaro ed in parte a saldo di obblighi e con l'onere di pagare annualmente al suddetto oratorio il dovuto canone di 6 condi e 4 staia di vino.
S.T. Francesco Homodeus fu Battista abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 470x208
Segnatura antica: M 844
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1025
1026. Retrovenditio(1).
[1573] dicembre 30, Tirano, casa di Bernardo Homodeo, "stua" inferiore
Giacomino Venosta fu Giovan Abbondio di Grosotto retrovende ai deputati all'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla Bernardo fu Bernardo Homodeo, Giovan Battista fu Giovan Tomaso Canobio e Santino fu Alessio di Valleve un fitto livellario di 16 condi di vino o mosto, da versarsi dai fratelli Domenico e Albertino della Breda, per il prezzo di 960 lire di imperiali.
S.T. Leonardo Cattaneus fu Giovan Pietro di Tirano.
Atto singolo membr., mm 432 x168
Segnatura antica: M 853 a
Note: 1. Stile della natività: nell'atto l'anno indicato è il 1574.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1026
1027. Remissio.
1574 gennaio 2, Tirano, casa del notaio, "stua"
Martino fu Cristoforo olim Martino alias Mayfredo de Soltugio di Tirano, con l'intervento e consenso di Bernardo fu Bernardo de Homodeo e Giovan Battista fu Giovan Tomaso de Canobio anche a nome di Santino fu Alessio [Capitanei] di Valleve, rettori dell'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla al quale compete il diretto dominio sui beni, vende e rimette nelle mani di [Giovanni] fu Bartolomeo del Ruschono, detto del Canga, l'utile dominio, possesso e miglioramenti su un fondo campivo a Tirano in Ava per il prezzo di 80 lire di imperiali e con l'onere di versare ogni anno il dovuto canone di 2 staia di frumento, 2 di segale e 2 di miglio all'oratorio suddetto.
S.T. Leonardo Cattaneus fu Giovan Pietro di Tirano.
Atto singolo membr., mm 420x145
Segnatura antica: M 846
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1027
1028. Confessio.
1574 gennaio 7, Tirano, casa di Giovan Giacomo de Guarinonibus
Giovan Giacomo fu Giovan Battista de Guarinonibus dela Fontana detto de Parolarijs dichiara di aver ricevuto dai deputati all'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, a saldo di un obbligo contratto nei suoi confronti, la somma di 85 lire e 15 soldi di imperiali, computati gli interessi al tasso del 7% annuo.
S.T. Giovan Francesco Cornagius fu Cristoforo di Tirano.
Atto singolo membr., mm 310x143
Segnatura antica: M 847
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1028
1029. Remissio.
1574 gennaio 23, Tirano, case dell'oratorio, "stua"
Bartolomeo fu Benedetto de Bernardelis della Rasica, comune di Tirano, agente in presenza e col consenso dei deputati all'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano Bernardo fu Antonio de Homodeo, Alessandro fu Stefano de Homodeo, Santino fu Alessio di Valleve e Maffeo fu Giacomino de Pichetis, titolari del diretto dominio sui beni, vende e rimette nelle mani di Antonio di Vanoto de Bernardelis della Rasica ogni suo diritto su un appezzamento prativo alla Rasica presso il ponte di Pomolina sul Poschiavino, con l'onere di pagare annualmente al comune di Tirano il fitto di 6 condi e 4 staia di vino, 3 some e 6 staia di grani, 10 lire di imperiali, un paio di capponi ed un paio di pernici ed all'oratorio la somma di 18 soldi e mezzo, per il prezzo di 540 lire di imperiali, parte delle quali in danaro e parte ad estinzione di obblighi tra le parti.
Con l'obbligo inoltre, in caso di vendita da parte dello stesso proprietario di un orto limitrofo, di cessione agli acquirenti al prezzo predeterminato di 26 lire di imperiali e con vari patti circa l'uso dell'esistente acquedotto.
S.T. Francesco Homodeus fu Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 457x220
Segnatura antica: M 851
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1029
1030. Remissio.
1574 gennaio 25, Tirano, case dell'oratorio
Stefanino fu Andrea olim Lorenzo Mayfredi de Soltugio abitante a Santa Perpetua, in presenza e col consenso di Bernardo fu Antonio de Homodeo, Santino di Valleve fu Alessio e Alessandro fu Stefano de Homodeo, deputati e rettori dell'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano al quale spetta il diretto dominio sui beni, fa vendita e remissione nelle mani di Battista fu Pietro del Ciocca di ogni diritto spettantegli su un appezzamento rovolivo a Santa Perpetua, a lui locato, per il prezzo di 4 condi di mosto e 5 staia a metà di segale e miglio, in buona parte da versare all'oratorio per fitti arretrati.
S.T. Francesco Homodeus fu Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 398x162
Segnatura antica: M 848
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1030
1031. Venditio et livellum.
1574 gennaio 25, Tirano, casa di Bernardo de Homodeo, cucina
Antonio fu Bernardino de Botigiolis di Tirano vende a Bernardo fu Antonio de Homodeo un appezzamento vignato di 2 pertiche a Tirano in contrada de Caserolis per il prezzo di 70 lire e 2 soldi di imperiali, "cum pacto luendi".
Successivamente l'acquirente investe a livello il venditore dello stesso bene, per l'annuo fitto di 1 condio di vino, sempre con patto di riscatto.
S.T. Francesco de Homodeo fu Battista di Tirano.
Due atti singoli su unico supporto membr., mm 373x114
Segnatura antica: M 849
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1031
1032. Locatio.
1574 febbraio 3, Tirano, case dell'oratorio, "stua"
Alessandro fu Stefano de Homodeo, Santino fu Alessio di Valleve e Maffeo fu Giacomino de Pichetis, rettori dell'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, anche a nome del condeputato Bernardo fu Antonio de Homodeo, investono a locazione per 9 anni Bartolomeo, figlio separato di Abbondio fu Bartolomeo De Campo, con l'intervento ed assenso del padre, di due pezze vignate, boschive, rovolive e sassive, una delle quali con 5 piante di castagno, ed un prato di 2 pertiche in contrada Foliva oltre il Poschiavino per l'annuo canone di 7 condi e mezzo di vino (4 per le vigne e 3 e mezzo per il prato).
S.T. Francesco Homodeus fu Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 553x160
Segnatura antica: M 850
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1032
1033. Remissio. Livellum.
1574 febbraio 4, Tirano, casa di Bernardo Homodei
Togno detto Parlentino fu Bernardo olim Bernardo Giovanni (de) Togni de Homodeo di Tirano, col consenso di Bernardo fu Antonio de Homodeo, Alessandro fu Stefano de Homodeo, Maffeo fu Giacomino de Maifredotis e Santino fu Alessio di Valleve, deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla titolare del diretto dominio sui beni, rimette e vende a Bernardo fu Sebastiano de Belotis di Tirano l'utile dominio e miglioramenti su un appezzamento di terreno a Tirano in località Tovo per il prezzo di 70 lire di imperiali e con l'onere di corrispondere alla chiesa direttaria l'annuo canone di 4 staia di cereali, a metà segale e miglio.
Segue l'investitura a livello, per il canone suddetto, dei beni di cui sopra all'acquirente da parte dei deputati alla chiesa.
S.T. Francesco fu Battista Homodeus di Tirano.
Due atti singoli su unico supporto membr., mm 357x345
Segnatura antica: AMT 140/1
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1033
1034. Venditio.
1574 luglio 14, Tirano, case dell'oratorio
Giacomino e Domenico del Trincha fu Bernardo, anche a nome del fratello Ambrogio, vendono ai rettori della chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano un appezzamento prativo della superficie di 16 tavole a Tirano al ponte di Pomolina alle Prese per il prezzo di 60 lire di imperiali.
S.T. Francesco Homodeus fu Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 345x155
Segnatura antica: M 852
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1034
1035. Remissio.
1574 agosto 31, Tirano, case dell'oratorio, loggiato di mezzo
Balsarino fu Gregorio olim Balsarino de Ongino di Tirano, con l'intervento e consenso dei diretti proprietari dei beni Bernardo fu Antonio Homodei, Alessandro fu Stefano de Homodeo e Maffeo fu Giacomino de Manfredotis, rettori e deputati all'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, vende e rimette nelle mani dei fratelli Gregorio e Bernardo fu Giovanni olim Antonio de Bernardelis della Rasica, anche a nome dei fratelli Domenico e Bartolomeo, un appezzamento vignato, selvato, sassoso e boschivo, in parte rovinato, a Tirano in località Paraviso al Valgel Largo, per il prezzo di 350 lire di imperiali consistente nell'assunzione di un debito per tale importo verso Bernardo fu Sebastiano de Belotis per la dote di Franceschina, sorella del venditore, e con l'onere di versare all'oratorio un laudemio di 10 lire di imperiali. Il remittente si riserva altresì il diritto di tagliare, quando lo vorrà, tre dei castagni esistenti sul fondo.
S.T. Lorenzo Manfredotus fu Domenico abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 513x320
Segnatura antica: M 853
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1035
1036. Retrovenditio.
1575 gennaio 15, Tirano, casa di Romerio Curti
Romerio Curti fu Giovan Giacomo retrovende ai rettori dell'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano Bernardo fu Antonio de Homodeo, Alessandro fu Stefano de Homodeo e Santino fu Alessio di Valleve una quota di 669 lire e 13 soldi di imperiali su una complessiva somma di 1669 lire e 13 soldi per beni venduti allo stesso Romerio dall'oratorio "cum pacto luendi", dietro versamento del valore suddetto e di 7 lire e 16 soldi per fitti dovuti.
S.T. Francesco Homodeus fu Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 179x220
Segnatura antica: M 855
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1036
1037. Livellum.
1575 gennaio 24, Tirano, bottega di Romerio Curti
Romerio Curtus fu Giovan Giacomo, agente a nome della nuora Candida fu Giovan Antonio de Lucinis di Tirano, moglie del figlio Geronimo, diretta proprietaria del fondo e consenziente, investe a livello Antonio fu Bernardino de Bottigiolis, abitante nella contrada omonima, di una vigna di 2 pertiche e 3 tavole con la terza parte di un fienile con corte, in comproprietà indivisa coi consorti Mazza, a Tirano in contrada Porcinale o alle case de Casarolis, per l'annuo fitto di un condio di vino oltre al tinatico e torchiatico all'uso di Tirano, con obbligo di consenso del diretto proprietario per la data della vendemmia da concordarsi con i proprietari dei fondi limitrofi.
S.T. Giovan Lelio Homodeus di Giovan Battista olim Romerio di Tirano.
Atto singolo membr., mm 733x155
Segnatura antica: M 856
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1037
1038. Retrovenditio.
1575 dicembre 6, Tirano, casa di Romerio Curt[on]i
Romerio fu Giovan Giacomo de Curtonibus di Tirano retrovende ai deputati e rettori dell'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano Giuseppe fu Giovan Antonio de Quadrio, Bernardo fu Antonio de Homodeo e Giovita di Giovita de Bertholis la quota di 1000 lire di imperiali di valore, a saldo, su beni venduti allo stesso Romerio dall'oratorio "cum pacto luendi" al prezzo complessivo di 1663 lire e 13 soldi di imperiali.
Viene versato il corrispettivo di 1000 lire, mentre la quota rimanente era già stata corrisposta; l'oratorio rientra quindi nella piena disponibilità dei beni, di cui non è specificata la natura.
S.T. Francesco Homodeus fu Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 367x135
Segnatura antica: M 859
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1038
1039. Remissio.
1576 febbraio 3, Tirano, case dell'oratorio, "stua"
Paolo fu Giacomo olim Albertino del Betega di Tirano, col consenso dei diretti proprietari, i deputati all'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla Giuseppe de Quadrio, Bernardo de Homodeo del Dosso e Giovanni fu Tomaso Tognatti, rimette a Martino fu Antonio de Conventis ogni suo diritto sui due terzi di una vigna al Ronco Nuovo e la metà di un campo in Cologna alle Noghere, a lui investiti a livello dal predetto oratorio, per il prezzo di 226 lire di imperiali, in parte a saldo di debiti ed obblighi vari, con l'onere di pagare annualmente il dovuto fitto di 7 condi di vino, 20 staia di segale e 20 di miglio.
S.T. Giovan Pietro a Torellis fu Battista di Villa di Tirano.
Atto singolo membr., mm 569x203
Segnatura antica: M 863
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1039
1040. Venditio.
1576 novembre 6, Tirano, casa del notaio
Romerio, figlio separato di Giovanni olim Giacomino Scaramutij vende a Pietro de Marinonibus , figlio separato di Lorenzo, un fitto livellario di 14 lire di imperiali "cum pacto luendi", dovuto da Petrangela, vedova di Gottardo de Rovarijs, con ogni diritto connesso, per il prezzo di 201 lire e 15 soldi di imperiali, con patto di retrovendita a pari prezzo alla detta Petrangela.
S.T. Francesco Homodeus fu Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 213x154
Segnatura antica: M 865
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1040
1041. Retrovenditio.
1576 novembre 29, Tirano, casa di Michelangelo Venosta, "stua"
Michelangelo fu Giacomo Venosta, abitante a Tirano, retrovende a Giovan Maria Homodeo fu Pietro detto della Folla, autorizzato dagli agenti dell'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla dai quali aveva acquistato tale diritto di recupero , un fitto livellario "cum pacto luendi" di 169 lire di imperiali o 16 some di segale che era dovuto al predetto Michelangelo, con il diretto dominio sui beni in questione, al prezzo complessivo di 2420 lire di imperiali, parte versate in danaro e parte a saldo di altra retrovendita.
S.T. Giovan Francesco Cornacchius fu Cristoforo abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 398x184
Segnatura antica: M 866
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1041
1042. Livellum.
1577 agosto 1, Bianzone, nella canonica, sotto un pergolato
Luigi fu Nicola de Lambertengis di Villa di Tirano, anche a nome del fratello Giacomo Antonio, investe a livello Gerardo fu Mevio del Tognolatto abitante a Bianzone di 5 pertiche di prato a Bianzone in contrada Lingua, per l'annuo fitto di 10 staia di vino, oltre ad 1 staio dovuto quale accola al comune.
S.T. Antonio di Vitale a Bario abitante a Bianzone.
Atto singolo membr., mm 215x251
Segnatura antica: M 868
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1042
1043. Retrovenditio.
1577 settembre 16, Sondalo, casa del notaio
Giovan Giacomo fu Castellino de Castello abitante a Sondalo, agente a nome di Francesco fu Giovan Stefano de Venosta di Grosotto e di Gabriele fu Marchesino de Venosta di Grosotto suo curatore, retrovende a Pietro fu Andrea Guielmoni di Valmadre abitante a Tiolo comune di Grosio la metà di un campo a Tiolo dove si dice al Capo del Lupo, che la madre e tutrice di Delaido e vari altri fratelli fu Martino Raselli di Tiolo aveva venduto al padre del detto Francesco al prezzo di 120 lire di imperiali, per il prezzo di 60 lire di imperiali, che il notaio agente dichiara di aver ricevuto insieme ai fitti arretrati.
S.T. Giovan Giacomo fu Castellino de Castello di Sondalo.
Atto singolo membr., mm 497x153
Segnatura antica: M 869
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1043
1044. Venditio.
1577 novembre 21, Tirano, casa di Stefano de Homodeo
Stefano de Homodeo vende per il prezzo di 2730 lire di imperiali a Giovan Pietro figlio separato di Lorenzo de Marinonibus un edificio in Tirano prospettante sulla piazza pubblica con negozi, fucina ed abitazione, da lui acquistato da Petrangela di Amedeo olim Benedetto de Homodeo, vedova di Gottardo de Rovarijs, agente col consenso paterno a nome e quale tutrice del figlio minore Minolo.
S.T. Francesco de Homodeo fu Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 417x184
Segnatura antica: M 872
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1044
1045. Venditio.
1577 novembre 21, Tirano, casa di Giovan Antonio Carcano
Giovan Antonio fu Pietro de Carcano detto de Pelizarijs vende a Pietro, figlio separato di Lorenzo de Marinonibus di Tirano, un fitto livellario di 5 lire e mezza di imperiali da pagarsi da parte degli eredi di Gottardo de Rovarijs, "cum pacto luendi", per il prezzo di 101 lire e mezza di imperiali, versate dall'acquirente.
S.T. Francesco Homodeus fu Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 247x212
Segnatura antica: M 873
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1045
1046. Venditio et livellum.
1578 marzo 7, Tirano, casa di Giuseppe Quadrio
Lorenzo fu Pietro de Marinonibus vende "cum pacto luendi" a Giuseppe fu Giovan Antonio de Quadrio un appezzamento vignato a Tirano in Piantoledo per il prezzo di 140 lire di imperiali, delle quali 33 lire e 14 soldi a saldo di un debito.
Successivamente l'acquirente investe a livello il venditore del bene suddetto per l'annuo canone di 15 staia di segale, sempre con patto di recupero, saldati i canoni ed il costo degli atti , al prezzo pagato di 140 lire di imperiali.
S.T. Francesco Homodeus fu Battista di Tirano.
Due atti singoli su unico supporto membr., mm 435x121
Segnatura antica: M 875
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1046
1047. Controversia.
1578 marzo 15, Tirano, casa del notaio
Giovanni fu Giovan Pietro a Cattaneis, arbitro eletto nella controversia tra Francesco fu dottore in medicina Francesco Curti, da una parte, ed i deputati all'oratorio di santa Maria del ponte della Folla Giuseppe fu Giovan Antonio Quadrio, Bernardo fu Antonio Homodei ed Antonio fu Simonino de Ferarijs dall'altra per la definizione dei confini tra due fondi vignati di proprietà delle due parti a Tirano al Monte Castellino, stabilisce che il confine sarà dato da due termini in pietra infissi in una "muracca" (mucchio di sassi derivanti dallo spietramento), uno verso Est ed uno verso Ovest, per retta linea fino ad altri termini esistenti.
S.T. Giacomo [Cattaneo] fu Filippo, dottore "in utroque" e console di giustizia del terziere superiore della Valtellina al segno del leone sottoscrive per conformità in data 1581 gennaio 26.
S.T. Giovan Giacomo de Castello di Sondalo, console "ut supra" al segno del bove sottoscrive per conformità in pari data.
S.T. Giovanni Cattaneo di Maffeo, autorizzato dal consiglio del terziere, trae copia in data 1581 febbraio 15 dagli atti del defunto notaio Leonardo Cattaneo.
Atto singolo membr., mm 593x188
Segnatura antica: M 876
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1047
1048. Livellum.
1579 febbraio 16, Tirano, casa del proprietario
Giovan Antonio fu Giovanni Homodeus di Tirano, con due distinti atti, investe a livello Giovanni e Pietro fratelli figli di Mariolo fu Pietro del Bombarderio di Roncaiola di due appezzamenti di terreno vignato e rovolivo a Tirano in contrada Roncaiola per il fitto annuo, rispettivamente, di 13 condi di vino e di 5 condi e 2 staia di vino, oltre al tinatico e torchiatico da pagarsi all'uso del comune di Tirano.
S.T. Leonardo Cattaneus fu Giovan Pietro di Tirano
Due atti singoli su unico supporto membr., mm 581x240
Segnatura antica: AMT 382/2
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1048
1049. Venditio et livellum.
1579 maggio 11, Tirano, case della chiesa, loggiato superiore
Battista fu Zanino di Corteno abitante a Tirano, con l'autorizzazione dei deputati all'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano Nicola fu Giacomo Venosta, Giacomo fu Pietro olim Maffeo De Campo e Giovanni fu Tomaso olim Antonio de Homodeo detto del Tognolo quali titolari del diretto dominio sul bene, vende ai deputati stessi la terza parte, indivisa col fratello Santino, assente, e coi nipoti ed eredi dell'altro fratello Antonio, dei diritti di utile dominio e miglioramenti su un appezzamento vignato a Tirano alla Rasica, dove si dice al Valgel Largo, per il prezzo di 90 lire di imperiali, con patto di recupero.
Successivamente gli acquirenti reinvestono il bene a livello al venditore, per l'annuo canone di 8 staia di vino o mosto, sempre "cum pacto luendi" saldati i canoni e pagati gli atti notarili.
S.T. Lorenzo Manfredotus fu Domenico abitante a Tirano.
Due atti singoli su unico supporto membr., mm 544x194
Segnatura antica: M 878
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1049
1050. Testamentum.
1580 agosto 24, Sondalo, contrada Plegnio, casa di Bonisaldo Stupani, "stua"
Domenico fu Gabriele olim Giuseppe de Stupanis di Sondalo, contrada di Plegnio, dispone per testamento dei suoi beni. Dopo le clausole di rito stabilisce che vengano consegnate ad una persona di buona fama 50 lire di imperiali da dare alla chiesa di Santa Maria e Giuseppe per assolvere un voto fatto dal testatore, che non ha potuto adempierlo direttamente a causa della sua infermità.
Lascia poi a Nesina fu Bonisaldo olim Giuseppe Stupani la somma di 45 lire di imperiali, quale ricompensa per i servizi prestatigli nella sua infermità, a Giacomo fu Crispano del Francho di Taronno, suo zio, la somma di 50 lire di imperiali e 3 lire al notaio per l'atto.
Costituisce poi suo erede universale il fratello Machino.
S.T. Giovan Pietro de Imeldis fu Giovan Maria di Sondalo.
Atto singolo membr., mm 570x205
Segnatura antica: M 882
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1050
1051. Retrovenditio.
1580 dicembre 19, Teglio, contrada di Dosso Grifone, casa del notaio, "stua"
Documento conservato presso l'Archivio di Stato di Sondrio.
Vedi Appendice al presente inventario, unità con il medesimo numero.
Segnatura antica: ASS SS
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1051
1052. Augmentum dotis et antifacti.
1581 maggio 5, Grosotto, casa del notaio
Giovanni fu Andrea de Compartis di Grosio accetta l'aumento di dote ed antifatto sopra i beni della moglie Maria di Robustello de Robustellis di Grosotto per complessive 390 lire di imperiali in relazione al versamento di 260 lire di imperiali per aumento di dote da parte di Martino, fratello della stessa Maria, ed integrazione da parte sua dell'antifatto di 130 lire.
La suddetta Maria, col consenso del marito e del parente più prossimo, rinuncia poi nei confronti del fratello ad ogni ulteriore pretesa ereditaria, sia sui beni paterni che materni.
L'atto è steso alla presenza di Antonio de Venosta di Grosotto, console di giustizia del terziere superiore della Valtellina al segno dell'aquila, che acconsente.
S.T. Giovan Matteo Robustellus fu [Antonio] abitante a Grosotto.
Atto singolo membr., mm 517x195
Segnatura antica: M 833
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1052
1053. Transactio.
1581 giugno 8, Tirano, casa di Giovan Andrea Lazaroni, "stua" superiore
Pietro di Lorenzo olim Pietro de Marinonibus detto Del Zano, avendo con la sua attività e lavoro in altri paesi e Stati accumulato molte ricchezze senza alcun aiuto del padre, per evitare che tali beni possano essere divisi con il fratello sacerdote Filippo e le sorelle e sottratti alla sua famiglia, sottoscrive col padre Lorenzo una transazione con la quale il padre stesso gli rimette i beni che egli ha accumulato, per il prezzo di 609 lire di imperiali, in parte versate in contanti, in parte da conguagliarsi con la dote della madre Lucrezia e con vari patti di dettaglio circa i conguagli ed interessi da corrispondere.
S.T. Francesco Homodeus fu Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 923x190
Segnatura antica: M 884
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1053
1054. Remissio.
1582 febbraio 16, Tirano, casa del notaio
Antonio fu Pietro Della Breda, col consenso dei diretti proprietari, i deputati all'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla Giovan Luigi fu Martino de la Pergula, Giovan Antonio detto de Pelizarijs fu Pietro di Carcano, anche a nome di Lorenzo fu Pietro Maifredotis e Giovanni fu Tomaso de Homodeo condeputati, cede e rimette a Bernardo fu Giovanni de Bernardelis di Tirano l'utile dominio, possesso e miglioramenti sulla metà di un appezzamento prativo ed incolto a Tirano al Sasso Gambile, con l'onere di versare ogni anno ai deputati suddetti il canone di 10 soldi e la quarta parte di un pollo, per il prezzo di 70 lire di imperiali, versate in danaro.
S.T. Francesco Homodeus fu Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 303x184
Segnatura antica: M 887
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1054
1055. Venditio.
1582 febbraio 17, Tirano, casa del notaio
Lorenzo fu Pietro de Marinonibus vende al proprio figlio emancipato Pietro un appezzamento vignato di [4 ]pertiche e 10 tavole a Tirano alle Traverse per il prezzo di 1350 lire di imperiali, buona parte delle quali con assunzione di obblighi e debiti contratti con varie persone o per riscatto di beni venduti "cum pacto luendi".
S.T. Francesco Homodeus fu Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 485x196
Segnatura antica: M 888
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1055
1056. Retrovenditiones et confessiones.
1582 febbraio 19 - 1582 agosto 8, Tirano, varie località
Serie di n° 7 atti (3 confessi e 4 retrovendite) stesi in varie località di Tirano nel 1582 coi quali Pietro, figlio separato di Lorenzino de Marinonibus detto Del Zano, in esecuzione di un impegno assunto col padre, salda alcune pendenze e riacquista alcuni beni in Tirano, per gli importi di:
1) 200 lire di imperiali (confesso di Bernardo fu Antonio de Homodeo)
2) 98 lire di imperiali (confesso di Antonio fu Pietro de Molinarijs)
3) 100 lire di imperiali (confesso di Antonio fu Prando de Belotis)
4) 140 lire di imperiali (retrovendita da Giuseppe fu Antonio de Quadrio)
5) 209 lire di imperiali (retrovendita da Cassandra fu Luciano de Quadrio di Grosio)
6) 150 lire d imperiali (retrovendita da Vidalbino fu Battista de Bonicelis)
7) 70 lire ed 8 soldi di imperiali (retrovendita da Pietrangelo de Lambertengis).
S.T. (per tutti gli atti) Francesco fu Battista Homodei di Tirano.
Sette atti singoli su unico supporto membr., mm 2100x165
Segnatura antica: M 889
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1056
1057. Venditio et livellum.
1582 marzo 3, Tirano, casa dei fratelli Hartmani, "stua"
Giovan Antonio, figlio ed erede per una quota della metà del defunto Simone fu Giovan Antonio de Hartmanis abitante a Tirano, in presenza e col consenso della madre e tutrice Ippolita fu Giovan Matteo Platti di Teglio, che agisce anche per l'altra metà parte quale tutrice dell'altro figlio minore Giovan Simone, alla presenza di Eutizio Lambertengi quale fidefacente, vendono a Michele fu Giovan Antonio de Venosta di Vervio, anche a nome del fratello Giovan Giacomo, un fitto livellario di 31 condi di vino e 2 [ceste] di uva dovuto da Martino e Battista fu Pietro del Chioca e Giacomino fu Abbondio di Scala , abitanti a Tirano, con la proprietà dei beni in questione ed ogni diritto connesso per il prezzo di 1112 lire di imperiali e mezza, con patto di recupero.
Parte della somma dovrà esser data a Lucia fu Giacomo de Venosta, curatrice dei figli minori Francesco ed Ermete fu dottor (in medicina) Ermete de Venosta di Grosio, a saldo di un obbligo.
Successivamente l'acquirente investe a livello i beni acquistati ai venditori per il canone annuo di 10 some e mezzo di segale o del 7% annuo, sempre con patto di recupero.
L'atto è steso alla presenza di Giovan Francesco Canobio, console di giustizia del terziere superiore della Valtellina al segno dell'orso, che autorizza.
S.T. Giovan Antonio Canalis fu Agostino di Tovo.
Atto singolo membr., mm 756x240
Segnatura antica: M 901
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1057
1058. Transactio.
1582 giugno 13, Tirano, palazzo pretorio, "stua" grande
Il comune di Tirano, rappresentato dal decano Giacomo fu Pietro De Campo e dai sindaci eletti Romerio fu Giovan Giacomo Curtus, Giovan Luigi fu Martino Pergule, Maffeo fu Giovanni Cattaneo e Tomaso fu Paolo Someliana, il comune di Brusio rappresentato dal decano Giacomo fu Domenico de la Zala, da Michele fu Giacomino Montius, da Giacomo fu Pietro de Isepis, da Alberto fu Giovanni de Romano e da Antonio e Michele fratelli fu Giovanni Montij e la contrada di Zalende rappresentata da Menico fu Bernardo Bonati de Lada, Zanotto fu Giovanni della Torre e Giacomo figlio di Marsetto de Bonhomo, definiscono innanzi al pretore di Tirano Cristoforo Lossio ed al console di giustizia del terziere superiore della Valtellina , il dottore "in utroque" Giacomo Cattaneo, una controversia vertente tra le comunità relativa ai reciproci rapporti.
Si stabilisce innanzitutto che gli abitanti di Zalende debbano rispettare gli ordini del comune di Tirano relativi alla tutela delle proprietà, purché non contrari alle precedenti sentenze, che si eleggano annualmente dei saltari per la sorveglianza dei beni, con obbligo di notificare trimestralmente al decano di Tirano le contravvenzioni e riparto delle stesse tra la comunità di Tirano e la contrada delle Zalende; vengono poi definiti i confini, con scolpitura di croci su vari massi e rupi, vengono regolamentati i rispettivi diritti di pascolo ed uso dei boschi, con riconoscimento anche alla contrada di Zalende del diritto di tensare i boschi; vengono infine date disposizioni di dettaglio circa il rilascio di beni occupati, le mulse ed altro.
Le pene per gli inosservanti sono stabilite in 1000 scudi d'oro e viene affidato a Giacomo Planta l'incarico di far approvare i patti dai signori delle Tre Leghe.
S.T. Giovanni Montius di Michele olim Giacomino di Brusio.
S.T. Giovanni Cataneus fu Maffeo di Tirano.
Atto singolo membr., mm 772x302
Segnatura antica: AMT 426/23
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1058
1059. Retrovenditio(1).
1583 gennaio 12, Tirano, casa del notaio, "stua"
Battista fu Giacomino Homodei, a nome della nuora Santina di Vincenzo de la Pergula, moglie di suo figlio Giacomino, retrovende a Lorenzo Bulgarelli fu Antonio la quota della metà sui beni a suo tempo vendutigli al prezzo complessivo di 490 lire di imperiali per il prezzo di 245 lire e 15 soldi (costo dell'atto) di imperiali.
S.T. Giovan Matteo Homodeus fu Nicola di Sernio abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 286x182
Segnatura antica: M 892
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1059
1060. Concessio indulgentiae.
1583 aprile 1, Roma, San Pietro
Documento conservato presso l'Archivio di Stato di Sondrio.
Vedi Appendice al presente inventario, unità con il medesimo numero.
Segnatura antica: ASS 444/3
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1060
1061. Confessio(1).
1584 aprile 20, Tirano, abitazione dei fratelli Quadrio
Caterina, vedova di Giuseppe fu Giovan Antonio de Quadrio, quale tutrice dei figli minori Giovan Antonio, Alessandro e Teodoro, dichiara di aver ricevuto da Vincenzo fu Luigi Della Pergula, rettore della chiesa di Santa Maria del ponte della Folla, la somma di 400 lire di imperiali, a saldo di rapporti tra loro intercorsi.
S.T. Lucino fu Giovan Giacomo olim Lucino a Lucinis, a ciò autorizzato, sottoscrive la copia in data 1616 aprile 12, traendola dagli atti di Francesco Homodei, deceduto.
Atto singolo membr., mm 361x148
Segnatura antica: M 896
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1061
1062. Venditio et livellum(1).
1584 giugno 27, Tirano, casa degli eredi Quadrio
Annibale fu Martino Pergola vende "cum pacto luendi" a Caterina Venosta, vedova di Giuseppe Quadrio ed agente in nome dei figli minori, il fitto livellario di 56 staia di grani, a metà segale e miglio, per il prezzo di 350 lire di imperiali.
Successivamente l'acquirente investe a livello il venditore dei beni in questione per l'annuo fitto del 7% per il primo anno fino a San Martino e di 56 staia di grani per gli anni successivi.
S.T. Giovan Francesco Cornacchius fu Cristoforo di Tirano.
Due atti singoli su unico supporto membr., mm 468x180
Segnatura antica: M 897
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1062
1063. Confessio(1).
1585 febbraio 9, Tirano, negozio di Pietro Marinoni
Minolo fu Gottardo de Rovarijs, con il consenso della madre Petrangela fu Amedeo de Homodeo e del fratello della stessa GiovanBattista, parente più prossimo, dichiara di aver ricevuto da Pietro [fu](2) Lorenzo olim Pietro de Marinonibus la somma di 130 lire di imperiali, in relazione ad un obbligo fatto da Stefano fu Battista de Homodeo.
S.T. Francesco Homodeus fu Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 272x192
Segnatura antica: M 899
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
2. Evidente errore del notaio: Lorenzo Marinoni era ancora vivo.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1063
1064. Confessio(1).
1585 aprile 24, Tirano, casa del notaio
Minolo fu Gottardo de Rovarijs, col consenso della madre Petrangela fu Amedeo de Homodeo e del di lei fratello GiovanBattista, parente più prossimo, dichiara di ricevere da Pietro, figlio emancipato di Lorenzo de Marinonibus, la somma di 250 lire di imperiali, che lo stesso Pietro aveva rilevato da Stefano fu Giovan Battista de Homodeo.
S.T. Francesco Homodeus fu Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 660x187
Segnatura antica: M 900
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1064
1065. Venditio et livellum(1).
[1585] dicembre 31, Tirano, casa di Giovan Giacomo de Homodeo
Giovan Giacomo fu Bernardo de Homodeo di Tirano vende "cum pacto luendi" a Pietro, figlio emancipato di Lorenzo de Marinonibus, un fitto livellario da esigersi da diversi investiti (da Giovanni ed Antonio fu Tomaso de Homodeo 10 condi di vino; da Giovanni Fu Cristoforo de Bertholinis 1 soma di grani; dagli eredi di Balsarino de Pinsinis 12 staia di grani), con ogni diritto connesso, per il prezzo di 1300 lire di imperiali.
Successivamente lo stesso Pietro investe a livello i fitti di cui sopra al venditore dietro versamento ogni anno a Sant'Andrea di 91 lire imperiali o, in alternativa, a San Martino di 5 some di segale; sempre con patto di recupero, pagati i canoni e gli atti ed a pari prezzo.
S.T. Francesco Homodeus fu Battista di Tirano.
Due atti singoli su unico supporto membr., mm 447x177
Segnatura antica: M 907
Note: 1. Stile della natività: nell'atto è indicato l'anno 1586; datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1065
1066. Remissio(1).
1586 maggio 10, Stazzona , casa di Giovan Maria de Lambertengis
Giovanni fu Domenico del Chioca, abitante nella omonima contrada di Tirano ed agente anche a nome del fratello Pietro , con il consenso di Giovan Maria olim giusperito Luigi de Lambertengis di Stazzona titolare del diretto dominio sui beni, rimette a Bernardino fu Antonio del Chioca l'utile dominio e miglioramenti su vari beni in contrada Cavaione, per il prezzo di 400 lire di imperiali e con l'onere di corrispondere annualmente al predetto Giovan Maria il dovuto fitto di 3 lire di imperiali, 5 libbre di burro fresco, 3 pesi di formaggio e 9 staia di segale.
S.T. Massimiliano Derada fu Giovan Giacomo di Stazzona.
Atto singolo membr., mm 635x164
Segnatura antica: AMT 339/2
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1066
1067. Venditio(1).
1586 giugno 4, Tirano, casa di Romerio Curti
Giovanni fu Ambrogio del Trincha di Tirano, anche a nome dei nipoti Domenico ed Ambrogio, col consenso di Romerio Curti fu Giovan Giacomo, diretto proprietario dei beni, vende ai deputati della chiesa di Santa Maria del ponte della Folla Annibale Pergule fu Martino, Pompeo Cornacchio fu Cristoforo e Tomaso fu Lorenzo del Trinca ogni suo diritto di utile dominio, possesso e miglioramenti su un appezzamento prativo di 25 tavole a Tirano al ponte di Pomolina per il prezzo di 40 lire di imperiali, con l'onere di pagare a Romerio Curti il dovuto fitto.
S.T. Giovan Francesco Cornacchius fu Cristoforo di Tirano.
Atto singolo membr., mm 367x242
Segnatura antica: M 904
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1067
1068. Venditio(1).
1586 settembre 10, Tirano, casa del notaio
Lorenzo fu Pietro de Marinonibus vende al figlio Pietro un fondo vignato, prativo e campivo a Tirano alla Ganda per il prezzo di 40 scudi d'oro, corrisposti a saldo di un obbligo dello stesso Lorenzo nei confronti di Giovan Paolo, figlio del suo defunto fratello Giovan Tomaso.
S.T. Francesco Homodeus fu Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 230x172
Segnatura antica: M 906
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1068
1069. Venditio(1).
1587 febbraio 3, Bianzone, casa del venditore in contrada Selva, "stua"
Giovan Antonio fu Pietro Martire "a Sancto Petro" di Bianzone vende a Domenico fu Giovan Giacomo del Petrolo di Bianzone un fondo sedimato con diversi edifici analiticamente descritti, in parte in cattivo stato di conservazione, a Bianzone in contrada "sopra la Piazza", per il prezzo di 800 lire di imperiali.
S.T. Antonio di Vitale a Bario di Bianzone.
Atto singolo membr., mm 260x234
Segnatura antica: M 908
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1069
1070. Confessio(1).
1587 giugno 17, Tirano, casa di Cherubino fu Benedetto de Homodeo, "stua"
Minolo fu Gottardo de Rovarijs, anche a nome della sorella Barbara, e Petrangela, madre del suddetto Minolo e figlia di Amedeo olim Benedetto Omodei, con l'assenso del fratello Giovan Battista parente più prossimo, dichiarano di aver ricevuto, in più riprese e in varie epoche, da Pietro figlio emancipato di Lorenzo de Marinonibus la somma di complessive lire 2200 di imperiali, delle quali 1420 in denaro contante per adempimento di una obbligazione di Stefano fu Giovan Battista de Homodeo rilevata dallo stesso Pietro, oltre a 43 lire e 13 soldi di imperiali per interessi.
S.T. Francesco Homodeus fu Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 342x224
Segnatura antica: M 910
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1070
1071. Remissio(1).
1588 aprile 12, Tirano, casa di Francesco de Cornacchijs
Emilio fu Vincenzo de Homodeis di Tirano, col consenso di Maddalena moglie di Francesco fu Cristoforo de Cornacchijs e di Bocacino, figlio di altro Bocacino olim suddetto Cristoforo, diretti proprietari dei beni, rimette e cede a Pietro, figlio separato di Lorenzo de Marinonibus, 14 tavole di orto a Tirano in contrada Piazza ed ogni suo diritto su un fondo sedimato con vari locali ed accessori, sempre nella stessa contrada, per il prezzo di 1327 lire di imperiali, a saldo di un obbligo con breve di condanna e con l'obbligo di pagare il dovuto fitto annuo ai proprietari di 10 [scudi].
S.T. Francesco Homodeus fu Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 270x199
Segnatura antica: M 912
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1071
1072. Confessio(1).
1588 novembre 16, Tirano, casa di Vincenzo fu Cristoforo de Marianis
Emilio fu Vincenzo Homodeus di Tirano dichiara di aver ricevuto da Pietro, figlio separato di Lorenzo de Marinonibus, la somma di 941 lire di imperiali a saldo di un obbligo, oltre a 16 lire e mezza per fitti restanti ed a 6 lire per la stesura dell'atto.
S.T. Francesco Homodeus fu Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 320x130
Segnatura antica: M 914
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1072
1073. Retrovenditio(1).
1589 aprile 5, Tirano, casa di Pietro Antonio ed Ascanio Omodei
Angelica Quadrio, vedova di Romerio de Homodeo e tutrice dei figli minori Pietro Antonio ed Ascanio, e l'altro figlio maggiore di età Giovan Paolo che interviene anche per il fratello Geronimo retrovendono ai deputati della chiese di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano Claudio Venosta e Martino Bulgarello, anche a nome dei condeputati, i beni e diritti a suo tempo venduti loro in due occasioni "cum pacto luendi" dalla suddetta chiesa, per 650 lire di imperiali ciascuno, e investiti a livello per l'annuo canone di 5 some di frumento.
Il prezzo pagato è di 1321 lire, computati i fitti residui e la stesura dell'atto.
S.T. Giovan Matteo Homodeus fu Nicola di Sernio, abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 353x190
Segnatura antica: M 915
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1073
1074. Remissio(1).
1589 dicembre 6, Tirano, casa del notaio
Bettino fu Paolo olim Zani di quelli di Bettino Pola, abitante a Tirano, con autorizzazione e consenso di Martino fu Battista Bolgarelli e di Andrea fu Giovan Giacomo de Tognatis, deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla, anche a nome dei condeputati Claudio Venosta e Giovanni fu Tomaso di quelli di Tognolo de Homodeo, titolari del diretto dominio sui beni, cede e rimette ogni suo diritto di utile dominio, possesso e miglioramenti su vari terreni a Tirano, sia nel fondovalle che sul monte di Cavaione, a Vincenzo e Bernardino fratelli fu Domenico del predetto Zani per il prezzo complessivo di 394 lire di imperiali e con l'onere di corrispondere annualmente alla detta chiesa il dovuto canone.
S.T. Giovan Francesco Cornacchius fu Cristoforo di Tirano.
Atto singolo membr., mm 572x215
Segnatura antica: M 916
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1074
1075. Venditio(1).
1589 dicembre 9, Tirano, casa del notaio, "stua"
Benedetto fu Giacomino dei Bottigioli di Tirano vende a Pietro fu Antonio dei Bottigioli, anche a nome del fratello Giovanni, un fondo prativo e campivo a Tirano in contrada dei Bottigioli, località alla Zocca, con vari alberi di castagno, per il prezzo di 25 lire di imperiali, pagato in danaro.
S.T. Giovan Francesco Cornacchius fu Cristoforo di Tirano(2).
Atto singolo membr., mm 385x147
Segnatura antica: M 959
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
2. Atto privo della parte inferiore sinistra.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1075
1076. Autorizzazione alla raccolta di offerte.
1590 dicembre 11 - 1600 gennaio 31, Brescia, palazzo vescovile
Documento conservato presso l'Archivio di Stato di Sondrio.
Vedi Appendice al presente inventario, unità con il medesimo numero.
Segnatura antica: ASS 378/22
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1076
1077. Cautio (dotis et antifacti). Finis(1).
1591 aprile 20, Tirano, casa di Pietro de Marinonibus, "stua"
Giovan Stefano fu Giovanni de Roncho di Como abitante a Sondrio e suo figlio Giovanni garantiscono a Camilla di Pietro de Marinonibus di Tirano, moglie del suddetto Giovanni, che nel termine di due anni e mezzo le renderanno disponibile la somma di 3000 lire di imperiali, delle quali 2000 per dote che dichiarano di aver ricevuto dal padre della sposa e 1000 per antifatto, all'usanza di Valtellina, con garanzia su tutti i loro beni.
L'atto è steso alla presenza di Giovan Andrea Lazarono, professore di leggi e console di giustizia del terziere superiore della Valtellina al segno dell'aquila, che autorizza.
Successivamente, alla presenza e col consenso del marito e suocero nonchè del nonno paterno di Camilla Lorenzo, del curatore della stessa Giovan Maria fu Pietro de Homodeo e di Francesco fu Raffaele (fratello del nonno) de Marinonibus quale parente più prossimo la stessa Camilla rinuncia ad ogni suo diritto ereditario, salvo i legati testamentari, dichiarandosi completamente soddisfatta con la dote di 2000 lire di imperiali.
S.T. Francesco Homodeus fu Battista di Tirano.
Due atti singoli su unico supporto membr., mm 703x223
Segnatura antica: M 917
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1077
1078. Livellum(1).
1592 febbraio 7, Tirano, casa del notaio
Giovan Pietro di Lorenzo de Marinonibus investe a livello Marco fu Stefano de Manfredotis di Tirano di una vigna di 4 pertiche e 10 tavole alle Traverse e di un prato concimato della misura di 4 pertiche e 2 tavole, anch'esso a Tirano al Ponticello, per l'annuo canone di 12 condi di vino, con il patto che se la vigna non dovesse produrre vino a sufficienza per corrispondere anche il canone del prato, quest'ultimo (stimato in 5 condi e 2 staia) potrà essere corrisposto in denaro, al computo di 7 lire e mezza per condio.
S.T. Francesco Homodeus fu Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 331x154
Segnatura antica: M 920 b
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1078
1079. Cambium(1).
1592 marzo 23, Tirano, case dell'oratorio
Giovan Giacomo Hmodeus fu Bernardo, Giovan Luigi fu Martino della Pergola e Bartolomeo fu Giacomino de Bertolis di Tirano, deputati e rettori dell'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla, permutano con Giovan Maria fu Pietro de Homodeo di Tirano un prato di 1 pertica e 18 tavole in contrada Monaci con un prato di 2 pertiche e 6 tavole alle Fusine, sempre a Tirano.
S.T. Camillo Venusta fu Nicola, console di giustizia del terziere superiore della Valtellina al segno del bue, sottoscrive per conformità della copia in data 1606 gennaio 17.
S.T. Michele Lazaronus di Giovan Andrea olim Michele, console di giustizia del terziere stesso al segno dell'aquila sottoscrive in data 1606 gennaio 21.
S.T. Giovan Giacomo fu Lucino de Lucinis trae dagli atti del defunto notaio Francesco de Homodeo fu Battista in data 1606 gennaio 22, a ciò autorizzato dal consiglio del terziere superiore della Valtellina.
Atto singolo membr., mm 505x164
Segnatura antica: M 921
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1079
1080. Cambium(1).
1592 luglio 26, Tirano, casa del notaio
Giovan Antonio fu Giacomo de Guarinonibus di Tirano, con l'intervento ed assenso di Giovan Giacomo fu Bernardo de Homodeo e Giovan Luigi fu Martino della Pergula, rettori e deputati dell'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, permuta con Giovan Maria fu Pietro de Homodeo l'utile dominio, possesso e miglioramenti su un appezzamento prativo con una pianta di castagno a Tirano in contrada Monaci, gravato dell'onere di corrispondere annualmente al suddetto oratorio il canone di 33 soldi di imperiali, contro un prato e selva alle Fusine con 6 piante di castagno e conguaglio di 500 lire di imperiali, da darsi entro due anni con l'interesse del 7% annuo.
S.T. Francesco Homodeus fu Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 328x194
Segnatura antica: M 920 a
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1080
1081. Cambium(1).
1592 luglio 26, Tirano, casa del notaio
Giovan Antonio fu Giacomo de Guarinonibus di Tirano, con l'intervento e consenso di Giovan Giacomo fu Bernardo de Homodeo e Giovan Luigi fu Martino della Pergula, deputati e rettori dell'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla titolare del diretto dominio sul fondo, permuta con Giovan Maria fu Pietro de Homodeo l'utile dominio, possesso e miglioramenti su un appezzamento prativo con 1 pianta di castagno a Tirano in contrada Monaci, gravato dell'onere di corrispondere ogni anno al detto oratorio il canone di 33 soldi di imperiali, contro un prato e selva alle Fusine con 6 piante di castagno, sempre in territorio di Tirano, con conguaglio di 500 lire di imperiali, da darsi entro 2 anni con gli interessi del 7% annuo.
S.T. Francesco Homodeus fu Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 482x158
Segnatura antica: M 922
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano. Atto di contenuto identico ad altro in pari data.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1081
1082. Remissio(1).
1592 novembre 4, Tirano, casa del notaio
Domenico fu Mariolo de Bombarderijs di Roncaiola, con l'autorizzazione di Romerio fu Giovan Antonio Homodei diretto proprietario del fondo, rimette a Margherita di Antonio di Piazzo, detto Stafetta, l'utile dominio, possesso e miglioramenti su un campo a Tirano a Roncaiola per il prezzo di 80 lire di imperiali, 50 delle quali costituenti la dote della suddetta Margherita e 30 a saldo di un obbligo, con l'onere di corrispondere annualmente al proprietario il dovuto fitto di 2 staia di vino.
S.T. Giulio Canobius di Giovan Francesco di Tirano.
Atto singolo membr., mm 337x156
Segnatura antica: M 924
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1082
1083. Confessio(1).
1592 dicembre 7, Tirano, casa di Aurelia de Homodeo e Fioravante de Gotis
Aurelia fu Battista olim [Romerio] de Homodeo di Tirano, col consenso del marito Fioravante fu Giovan Pietro de Gotis e di Cherubino fu Benedetto de Homodeo, parente più prossimo, dichiara di aver ricevuto da Giovan Giacomo fu Bernardo de Homodeo e Giovanni fu Tomaso de Homodeo, agenti a nome dell'oratorio di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, 428 lire di imperiali a saldo di un obbligo nei confronti della stessa Aurelia e della dote di 272 lire di imperiali, a saldo di ogni spettanza della stessa Aurelia.
S.T. Francesco Homodeus fu Battista di Tirano.
Atto singolo membr., mm 258x196
Segnatura antica: M 927
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1083
1084. Venditio et confirmatio(1).
1593 marzo 12, Bianzone, casa del notaio in contrada Piazza, "stua" e corte
Diomede fu Pietro Francesco detto del Petrolo di Bianzone, curatore del fratello mentecatto Orazio, con promessa di rato da parte del fideiussore, vende a Vincenzo fu Giovanni di Piazzeda di Bianzone un fitto livellario di 2 some di grani a metà segale e miglio, un condio di vino, una libbra di burro ed una cesta di ciliegie, col diretto dominio sui beni in questione, per il prezzo di 1090 lire di imperiali, delle quali 400 assegnate alla sorella di Orazio, Marta, quale dote e parte ai familiari dello stesso mentecatto per il mantenimento e le cure necessarie.
Con successivo atto in pari data il fideiussore Giovan Battista fu Alberto de Rusconibus di Teglio, abitante a Tirano, approva e ratifica l'avvenuta vendita.
Atti stesi alla presenza di Giacomo Cattaneo di Tirano, dottore "in utroque" e console di giustizia del terziere superiore della Valtellina al segno del leone.
S.T. Antonio fu Vitale a Bario abitante a Bianzone.
Due atti singoli su unico supporto membr., mm 935x200
Segnatura antica: M 929 bis
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1084
1085. Retrovenditio(1).
1593 dicembre 19, Tirano, casa dei fratelli Curti
Giovan Antonio fu Geronimo olim Romerio Curti di Tirano, anche a nome dei fratelli, retrovende a Pietro fu Antonio olim Bernardino dei Bottigioli dei beni a suo tempo venduti "cum pacto luendi" dal padre di Pietro al nonno dei venditori Romerio a nome della madre dei venditori, Candida, per il prezzo di 314 lire di imperiali (313 per il prezzo della vendita ed 1 lira per la stesura dell'atto).
Manca la sottoscrizione del notaio.
Atto singolo membr., mm 262x163
Segnatura antica: M 932
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1085
1086. Arbitratus(1).
1595 novembre 14, Tirano, casa di Filippo Marinoni
Gli arbitri designati, il reverendo e dottore "in utroque" sacerdote Simone Cabassus e Stefano Homodeus, definiscono una controversia di natura ereditaria tra il sacerdote Filippo de Marinonibus, suo fratello Giovan Pietro e le sorelle Angelina, Anastasia, Cecilia e Maddalena, tutti fu Lorenzo.
Dopo una ricognizione sui luoghi ed una stima dei beni, valutati 2208 lire e 2 soldi di imperiali, gli arbitri stabiliscono che Giovan Pietro, al quale toccheranno i beni in questione, debba corrispondere ad ognuna delle sorelle, quale legittima e supplemento, la somma di 300 lire di imperiali, con gli interessi nella misura del 7%; le sorelle dal canto loro dovranno sottoscrivere atto di fine e liberazione nei confronti del fratello.
Lo stesso Giovan Pietro dovrà poi corrispondere annualmente al fratello Filippo, in luogo del capitale allo stesso spettante valutato 1000 lire di imperiali, un'annua pensione di 10 scudi, al conto di 6 lire e mezzo per scudo, con possibilità, in caso di necessità dello stesso Filippo, di liquidazione di una quota del capitale di 400 lire di imperiali e corrispondente riduzione della pensione annua.
Le parti, compreso il marito di Angelina, Stefano fu Domenico de Manfredottis, ed il parente più prossimo Francesco fu Raffaele de Marinonibus, acconsentono, con piena pacificazione tra le parti.
S.T. Giulio Canobius fu Giovan Francesco di Tirano.
Atto singolo cart., mm 1285x170
Segnatura antica: M 937
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1086
1087. Livellum(1).
1595 novembre 27, Tirano, casa del notaio, salotto
Giovan Pietro fu Lorenzo de Marinonibus di Tirano investe a livello Marco fu Stefano de Manfredottis ed i figli Stefano, Bernardino e Pietro di un fondo prativo di 4 pertiche e 2 tavole con 45 salici, di cui 35 domestici, a Tirano in località Ponticello e di una vigna di 4 pertiche e 10 tavole alle Traverse per il canone complessivo di 12 condi di vino (dei quali 5 condi e 2 staia per il prato, commutabili in danaro, in caso di insufficiente produzione della vigna, al conto di 7 lire e mezza per condio), con vari patti circa le modalità di conduzione del vigneto (qualità delle uve da piantare, palificazioni, allevamento, tecniche colturali varie).
S.T. Giovan Andrea Grana fu Pietro detto de Scarsis abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 445x288
Segnatura antica: M 938
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1087
1088. Cautio (dotis et antifacti)(1).
1595 dicembre 6, Tirano, casa di Giovan Pietro Marinoni, "stua"
Francesco Lazaronus fu Giovan Antonio garantisce la moglie Aurelia, figlia di Giovan Pietro de Marinonibus ed il padre interveniente, tutti di Tirano, della somma di 3000 lire di imperiali, delle quali 2000 per dote che dichiara di aver ricevuto dal suocero e 1000 per antifatto, all'uso di Valtellina.
Sono altresì elencati i beni parafernali della detta Aurelia, numerosi e di elevato valore.
S.T. Giovan Andrea Grana fu Pietro, detto de Scarsis, di Tirano.
Atto singolo membr., mm 847x183
Segnatura antica: M 939
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1088
1089. Finis(1).
1595 dicembre 6, Tirano, casa di Giovan Pietro Marinoni, "stua"
Aurelia di Giovan Pietro de Marinonibus, moglie di Francesco fu Giovan Antonio de Lazaronibus, tutti di Tirano, rinuncia nei confronti del padre ad ogni suo diritto ereditario di legittima contro l'avvenuta corresponsione, da parte del padre stesso, di 2000 lire di imperiali, formalizzata con precedente atto.
S.T. Giovan Andrea Grana fu Pietro detto de Scarsis di Tirano.
Atto singolo membr., mm 455x156
Segnatura antica: M 940
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano. Allegato atto cartaceo di contenuto non omogeneo, regestato a parte.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1089
1090. Remissio(1).
1595 dicembre 20, Tirano, case della chiesa, "stua" piccola
Bartolomeo fu Lorenzino del Mugiò di Tirano, al quale erano pervenuti dopo diversi passaggi vari beni a livello, rimette gli stessi nelle mani dei diretti proprietari, i deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, con l'impegno di essere reinvestito a livello per l'annuo canone di 3 condi e 4 staia di vino, di una vigna con "zerbo" (incolto) in contrada dei Ronchi.
S.T. Giovan Tomaso Canobius fu Giovan Battista, console di giustizia del terziere superiore della Valtellina al segno dell'orso, sottoscrive per conferma in data 1602 aprile 10.
S.T. Il dottore "in utroque" Francesco di Simone Venosta, console di giustizia "ut supra" al segno del leone, conferma in pari data.
S.T. Giacomo Antonio fu Battista Torelli di Villa di Tirano, autorizzato dal consiglio del terziere, trae copia dagli atti del defunto fratello Giovan Pietro in data 1602 aprile [30].
Atto singolo membr., mm 395x205
Segnatura antica: M 941
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1090
1091. Livellum(1).
1595 dicembre 20, Tirano, case della chiesa, "stua" piccola
I deputati alla chiesa di Santa Maria di Tirano in contrada Folla, Romerio fu Giovan Antonio olim Giovan Pietro de Homodeo detto della Folla, Stefano de Belotis e Tomasino del Trincha, anche a nome del condeputato Romerio fu Giovan Antonio de Homodeo detto de Zuanolino, investono a livello Bartolomeo fu Lorenzino del Mugiò di Tirano di un fondo vignato e zerbivo a Tirano in contrada dei Ronchi, della superficie di 3 pertiche e 10 tavole, per l'anno canone di 3 condi e 4 staia e mezzo di vino .
S.T. Giovan Tomaso Canobius fu Giovan Battista, console di giustizia del terziere superiore della Valtellina al segno dell'orso sottoscrive per conferma in data 1602 aprile 10.
S.T. Il dottore "in utroque" Francesco di Simone Venosta, console di giustizia "ut supra" al segno del leone sottoscrive in pari data.
S.T. Giacomo Antonio Torellus di Villa di Tirano, autorizzato dal consiglio di terziere, trae dagli atti del defunto fratello Giovan Pietro in data 1602 aprile 30.
Atto singolo membr., mm 475x126
Segnatura antica: M 942
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1091
1092. Remissio(1).
1596 gennaio 5, Tirano, casa della scuola dei Disciplini
Menico fu Giacomo Lazaronus di Villa di Tirano, con il consenso di Romerio fu Giovan Antonio Homodei della Folla, Tomaso fu Lorenzo del Trincha e Stefano fu Berthola de Belotis, deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano titolare del diretto dominio sui beni, rimette a Pietro fu Gherardo de Merlis di Stazzona l'utile dominio e miglioramenti su un appezzamento di terreno a Villa di Tirano al Miscent di 2 pertiche e 6 tavole per il prezzo di 445 lire di imperiali, da versarsi con varie modalità, e con l'obbligo di versare alla chiesa suddetta l'annuo fitto di 3 lire e 5 soldi di imperiali.
S.T. Giacomo fu Pietro Maza di Tirano
Atto singolo membr., mm 637x193
Segnatura antica: AMT 394/1
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1092
1093. Livellum(1).
1596 gennaio 26, Tirano, casa di Vincenzo Pergula, "stua"
Vincenzo fu Luigi Pergula di Tirano investe a livello Pietro fu Antonio olim Bernardino dei Botigiolis, anche a nome del fratello Giovanni, di una vigna di 3 pertiche e 7 tavole, con soprastante "casello" involtato a Tirano in contrada dei Caserolis, per l'annuo canone di 3 condi e 1 staio di vino e con l'obbligo di pagamento del diritto di torchiatico all'uso di Tirano.
S.T. Giulio Canobius fu Giovan Francesco di Tirano.
Atto singolo membr., mm 367x180
Segnatura antica: M 944
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1093
1094. Livellum(1).
1596 febbraio 3, Tirano, casa di Filippo Marinoni, "stua"
Filippo Marinonus fu Lorenzo, beneficiale dell'altare di San Giovanni nella chiesa parrocchiale di San Martino di Tirano, investe a livello Giacomo fu Pietro de Belotis di Tirano di un fondo campivo a Tirano in contrada dei Ronzi per l'annuo canone di 4 staia a metà segale e miglio, con l'usuale onere di consegnare una copia dell'atto.
S.T. Giovan Battista Rusconus de Putheo fu Alberto di Teglio, abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 445x165
Segnatura antica: M 945
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1094
1095. Remissio(1).
1596 maggio 22, Tirano, casa di Giovan Giacomo Homodei
Pellegrino fu Santino della Rasica, con il consenso di Giovan Giacomo Homodei e Stefano fu Bertola de Belotis, deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, titolare del diretto dominio sui beni, rimette a Benedetto fu Bernardino della Rasica, che accetta anche a nome dei fratelli Nicola e Cristoforo, l'utile dominio e miglioramenti su un appezzamento di terreno con soprastanti edifici e pertinenze relative sito in contrada della Rasica, per il prezzo di 612 lire e mezza di imperiali, in parte per estinzione di obblighi assunti dal remittente, con l'onere di corrispondere annualmente alla chiesa suddetta il fitto di 1 soldo di imperiali.
S.T. Giulio fu Giovan Francesco Canobius di Tirano.
Atto singolo membr., mm 329x251
Segnatura antica: AMT 332/3
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1095
1096. Confessio(1).
1596 dicembre 4, Tirano, bottega di Giovan Pietro de Marinonibus
Stefana fu Giovanni olim Facino de Homodeo di Tirano, vedova di Martino fu Giovanni de Manfredottis, con il consenso del cugino Facino fu Bartolomeo de Homodeo parente più prossimo, dichiara di aver ricevuto da Giovan Pietro de Marinonibus fu Lorenzo di Tirano 100 lire di imperiali quale quota rilevata dallo stesso Giovan Pietro della dote della di lui sorella Angelina, a saldo di un obbligo fatto dal marito di quest'ultima Stefano fu Giovanni de Manfredottis verso la suddetta Stefana.
S.T. Giulio Canobius fu Giovan Francesco di Tirano.
Atto singolo membr., mm 393x157
Segnatura antica: M 949
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1096
1097. Cautio dotis et antifacti(1).
1596 dicembre 4, Tirano, negozio di Giovan Pietro de Marinonibus
Stefano fu Giovanni de Manfredottis di Tirano garantisce con tutte le sue sostanze, ed in particolare con un fondo in contrada Volpera di Tirano a lui investito a livello, la moglie Angelina fu Lorenzo de Marinonibus della dote spettantele di 350 lire di imperiali, versategli in parte in denaro ed in parte con assunzione di obblighi e rilievo di debiti, e dell'antifatto di 175 lire.
Atto steso alla presenza di Giovan Tomaso Canobio fu Giovan Battista, console di giustizia del terziere superiore della Valtellina al segno dell'orso.
S.T. Giulio Canobius fu Giovan Francesco di Tirano.
Atto singolo membr., mm 545x194
Segnatura antica: M 948
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1097
1098. Finis(1).
1596 dicembre 4, Tirano, bottega di Giovan Pietro de Marinonibus
Angelina fu Lorenzo de Marinonibus, col consenso del marito Stefano fu Giovanni de Manfredottis e del fratello prete Filippo de Marinonibus quale parente più prossimo, si dichiara completamente soddisfatta, nei confronti del fratello Giovan Pietro, di ogni sua pretesa ereditaria legittima in relazione alla dote assegnatale di 350 lire di imperiali, versate al marito con varie modalità dal suddetto fratello Giovan Pietro.
S.T. Giulio Canobius fu Giovan Francesco di Tirano.
Atto singolo membr., mm 450x170
Segnatura antica: M 950
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1098
1099. Appellatio(1).
159[6] dicembre 7, Coira
Gli oratori delle Tre Leghe, convocati nella città di Coira, ascoltano le ragioni di Giovan Paolo Homodei fu Romerio, Giovanni Antonio ed Alessandro fratelli fu Giuseppe Quadrio, Giovan Pietro Marinoni, Maria figlia di Giovan Maria Homodei, Cherubino Homodei ed altri litisconsorti, tutti di Tirano, che affermano di essere stati gravemente lesi da una sentenza pronunciata contro di loro ed a favore di Minolo Rovarij [fu Gottardo] e sua sorella Barbara, a rogito di Gregorio Manfredotto, appellata innanzi il podestà di Tirano Nicola a Marca che aveva dichiarato nullo l'appello.
Gli oratori ritengono l'appello ammissibile nel merito, ordinano la sospensiva della sentenza e la comparizione innanzi a loro, nella prossima fiera di San Paolo, del detto Minolo, per la discussione dell'appello.
Sottoscrive Gregorio Gugelberg à Moss, cancelliere curiense.
Atto singolo cart., mm 252x280
Segnatura antica: M 940 b
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
2. Atto cartaceo allegato ad atto membranaceo di diverso contenuto. Sigillo aderente con lo stemma della città di Coira.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1099
1100. Livellum(1).
1596 dicembre 29, Tirano, case della chiesa alla Folla, "stua"
I deputati alla chiesa della Beata vergine del ponte della Folla di Tirano Remigio fu Giovan Antonio de Homodeo, Simone fu Giovanni de Cabasso e Stefano fu Bertola de Belottis, anche a nome del condeputato Giovan Giacomo Homodei investono a livello Martino fu Antonio de Conventis di Tirano di una vigna ai Ronchi e di un prato di 2 pertiche alle Fucine , in territorio di Tirano, per l'annuo canone di 5 condi di vino o mosto.
S.T. Giulio Canobius fu Giovan Francesco di Tirano.
Atto singolo membr., mm 400x159
Segnatura antica: AMT 387/1
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano. Stile della natività: nell'atto è indicato l'anno 1597.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1100
1101. Livellum(1).
1597 ottobre 12, Tirano, case della chiesa alla Folla
Giovan Giacomo fu Bernardo e Giovan Paolo fu Romerio de Homodeo, Simone fu Giovanni de Cabasso e Domenico fu Giovanni della Rasica, deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, investono a livello Andrea fu Lorenzo olim Manfredo de Soltugio per una metà e per l'altra metà Manfredo de Soltugio, col consenso del padre Bartolomeo olim suddetto Lorenzo, in solido, di vari appezzamenti di terreno con soprastanti edifici siti in località Santa Perpetua(2) ed alla Presa, per l'annuo fitto di 3 staia e mezzo di vino dei fondi investiti e di mezza "cavagna" (cesta) d'uva, pagando il dovuto tinatico e torchiatico all'uso del comune di Tirano, oltre a 18 staia di grani, a metà segale e miglio, e 7 lire e mezza di imperiali.
S.T. Giovanni fu Maffeo Cataneus di Tirano.
Atto singolo membr., mm 326x232
Segnatura antica: AMT 46/31
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
2. Probabilmente le costruzioni dell'antico convento.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1101
1102. Remissio(1).
1597 ottobre 12, Tirano, case della chiesa alla Folla
Bartolomeo fu Lorenzo olim Manfredo de Soltugio rimette nelle mani dei deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano Giovan Giacomo fu Bernardo e Giovan Paolo fu Romerio de Homodeo, Simone fu Giovanni de Cabasso e Domenico fu Giovanni della Rasica ogni suo diritto (possesso, utile dominio e miglioramenti) su vari terreni con soprastanti edifici siti a Tirano in località Santa Perpetua ed alla Presa presso il Poschiavino, per il prezzo di 609 lire di imperiali, a saldo di fitti manchi ed obblighi vari.
I beni erano stati investiti vari decenni prima a predecessori del remittente.
S.T. Giovanni fu Maffeo Cataneus di Tirano.
Atto singolo membr., mm 483x177
Segnatura antica: AMT 305/3
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1102
1103. Remissio(1).
1597 ottobre 12, Tirano, case della chiesa alla Folla
Andrea fu Lorenzo olim Manfredo de Soltugio rimette nelle mani dei deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano , Giovan Giacomo fu Bernardo e Giovan Paolo fu Romerio Omodei, Simone fu Giovanni Cabassi e Domenico fu Giovanni della Rasica , ogni suo diritto (utile dominio, possesso e miglioramenti) su vari terreni con soprastanti edifici siti a Tirano in località Santa Perpetua e La Presa, per il prezzo complessivo di 569 lire e 4 soldi di imperiali, a saldo di debiti di varia natura.
I beni in questione erano stati investiti vari decenni prima ad ascendenti del remittente.
S.T. Giovanni fu Maffeo Cattaneus di Tirano.
Atto singolo membr., mm 351x232
Segnatura antica: AMT 305/5
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1103
1104. Cautio dotis et antifacti(1).
1598 aprile 5, Tirano, casa di Francesco Venosta, "stua"
Giovanni fu Antonello dei Bottigioli di Tirano garantisce con tutti i suoi beni la moglie Giovannina fu Domenico de Bertolis per la somma di 225 lire di imperiali, delle quali 150 lire per dote, assegnatale in natura (una pertica di campo con un castagno in contrada de Toni), e 75 per l'antifatto di sua spettanza, pari a metà della dote all'uso di Valtellina.
S.T. Giulio Canobius fu Giovan Francesco di Tirano.
Atto singolo membr., mm 437 x150
Segnatura antica: M 955
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1104
1105. Livellum(1).
1598 luglio 4, Tirano, casa di Emilio Homodei, salotto
Giovan Giacomo fu Bernardo de Homodeo e Romerio Scalvezarius fu Bartolomeo di Tirano, curatori di Battista fu Martino de Cattaneis di Tirano, investono a livello Pietro fu Bernardo olim Abbondio di Scala, abitante in contrada Paraviso di Tirano, agente anche a nome dei fratelli Stefano e Giovanni, di un campo di 4 pertiche e 4 tavole in Ava e di un prato al Miscent, sempre a Tirano, di 3 pertiche e mezza, per il canone annuo complessivo di 10 staia di grani, per metà segale e miglio, e di otto staia di vino.
L'atto è steso alla presenza di Emilio Homodei, console di giustizia del terziere superiore della Valtellina al segno del bove.
S.T. Emilio Homodei fu Vincenzo, professore di leggi e console di giustizia del terziere superiore della Valtellina al segno del bove sottoscrive per conformità in data 1601 gennaio 29.
S.T. Giovan Tomaso Canobius fu Giovan Battista, console di giustizia "ut supra" al segno dell'orso, sottoscrive in pari data.
S.T. [Giovan] Bernardo Cattaneus fu dottor Giacomo di Teglio, abitante a Tirano, trae copia, autorizzato dal consiglio di terziere, in data 1601 gennaio 2, dagli atti del defunto notaio Giovanni Cattanei.
Atto singolo membr., mm 845x180
Segnatura antica: M 957
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1105
1106. Cambium(1).
1598 ottobre 21, Tirano, case della chiesa, salotto
I deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano Giovan Paolo Homodeus fu Romerio, Domenico Ferarius fu Giovanni della Folla, anche a nome dei condeputati Cattaneo e Prandino de Cattaneis, permutano con Giovan Maria Lambertengus fu Luigi di Stazzona, erede di Margherita fu Giovan Abbondio de Torellis di Stazzona, un fitto livellario di 6 lire e 10 soldi di imperiali contro un fitto di 8 lire, 8 soldi e mezzo e metà di un cappone, con conguaglio in danaro di 33 lire e 10 soldi di imperiali, compresi i fitti di 3 anni, pagato dai deputati.
S.T. Bartolomeo Plateda fu Agostino di Stazzona.
Atto singolo membr., mm 380x200
Segnatura antica: M 958
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1106
1107. Remisio(1).
1598 dicembre 12, Tirano, case della chiesa, "stua"
Antonio fu Giovan Pietro olim Antonio de Soltuggio detto de Antonellis, anche a nome del fratello Andrea, col consenso dei deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano diretta proprietaria dei beni, Giovan Paolo fu Romerio de Homodeo, Domenico fu Giovanni della Rasica e Prandino fu Giovanni de Cattaneis, anche a nome del condeputato Cattaneo de Cattaneis fu (dominus) Giovanni, rimette a Bernardo fu Domenico Soltuggio de Antonellis 16 piante di castagno a Tirano al Sasso Gambile, per il prezzo di 150 lire di imperiali, in parte a saldo di pendenze tra i contraenti.
S.T. Giovan Tomaso Canobius fu Giovan Battista, console di giustizia del terziere superiore della Valtellina al segno dell'orso, sottoscrive per conformità in data 1623 giugno 30.
S.T. Giovan Battista Robustellus fu Giovan Andrea abitante a Tirano, console di giustizia "ut supra" al segno del leone sottoscrive in pari data.
S.T. Giovan Domenico fu Lorenzo Manfredotti di Tirano, autorizzato dal consiglio di terziere, trae copia in pari data dagli atti del defunto notaio (dominus) Giovanni Cattaneo.
Atto singolo membr., mm 557x248
Segnatura antica: M 960
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1107
1108. Locatio(1).
1598 dicembre 12, Tirano, case della chiesa alla Folla, "stua"
Giovan Paolo fu Romerio Homodei, Domenico fu Giovanni della Rasica e Prandino fu Giovanni de Cattaneis, deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, a nome anche del condeputato Cattaneo fu Giovanni Cattaneo investono a locazione Domenico fu Bartolomeo di Scala abitante a Tirano in contrada Paraviso di un fondo vignato, boschivo (rovolivo), sassoso ed incolto a Tirano in contrada al Frachettino e di un fondo prativo con castagni e salici presso il Poschiavino per l'annuo fitto di 8 condi e mezzo di vino; i concedenti si impegnano a fornire all'investito, entro il termine di 4 anni, 12 carri di letame per impinguare il terreno.
S.T. Giovan Tomaso Canobio fu Giovan Battista di Tirano, dottore "in utroque" e console di giustizia del terziere superiore della Valtellina al segno dell'orso sottoscrive per conformità in data 1623 giugno 30.
S.T. Giovan Battista fu Giovan Andrea Robustellus, abitante a Tirano, console di giustizia "ut supra" al segno del leone sottoscrive in pari data.
S.T. Giovan Domenico fu Lorenzo Manfredotti di Tirano trae copia in pari data dagli atti del defunto notaio Giovanni Cattaneo.
Atto singolo membr., mm 436x305
Segnatura antica: AMT 331/6
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1108
1109. Locatio(1).
1599 dicembre 6, Ponte, casa del dottore (in medicina) Giovan Andrea Piatti, "stua"
Orazio fu Nicola Venosta, deputato alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, anche a nome dei condeputati, investe a locazione per 5 annate agrarie Antonio fu Agostino Del Pamo di Valbona, comune di Boffetto, di una selva a Piateda alla Fontana del Gasegon, di 11 pertiche e mezza, per l'annuo fitto di 2 staia di castagne peste.
Manca la sottoscrizione del notaio.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 37v/38r
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1109
1110. Locatio(1).
1599 dicembre 7, Chiuro, casa del notaio
Orazio fu Nicola Venosta, deputato alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, anche a nome dei condeputati, investe a locazione per 9 annate agrarie Battista fu Antonio de Ferrarijs e Silvestro fu Battista de Ferrarijs di Agneda, comune di Boffetto, e Giovan Antonio fu Giovanni Del Pio di Piateda, a nome della moglie Caterina fu Stefano de Ferrarijs, di un terreno sassivo, cespuglioso ("brughive") e selvato a Piateda alla Selva dei Frati per l'annuo canone di 3 staia di castagne peste.
S.T. Geronimo Brandano Quadrio fu Vincenzo di Chiuro.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 37r/37v
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1110
1111. Permutatio(1).
1599 dicembre 7, Chiuro, casa del notaio, "stua"
Orazio fu Nicola Venosta, deputato alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, anche a nome dei condeputati(2), concorda con gli investiti consorti Della Bernarda di Chiuro, i quali da moltissimo tempo pagavano fitti in natura su beni in Chiuro loro locati dalla chiesa suddetta, di sostituire il fitto in vino, laborioso e dispendioso da esigere, con fitto in grani, abbuonando ai locatari una parte dei fitti stessi.
In luogo degli 8 condi di vino annualmente dovuti gli stessi dovaranno corrispondere 24 staia di grani a mezzo segale e miglio.
S.T. Geronimo Brandano Quadrio fu Vincenzo di Chiuro.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 36v/37r
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
2. Tra i condeputati per l'anno è richiamato solo Cattaneo Cattanei.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1111
1112. Locatio(1).
1599 dicembre 9, Albosaggia, nella torre di Giovan Giacomo Paribelli
Orazio fu Nicola Venosta, deputato alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, anche a nome dei condeputati, investe a locazione per 9 annate agrarie Andrea fu Bernardino Paribelli di Albosaggia di un terreno prativo, scoperto, boschivo e incolto con 40 castagni ad Albosaggia o Faedo, contrada de Qusta (della Costa?) dove si dice in Busteggia, di 10 pertiche, e di un terreno campivo, incolto, sassoso , scoperto con 38 castagni ed in parte vignato in Cresta o alla Piana dei Frati o in Padela, di 12 pertiche e 6 tavole, per l'annuo fitto di 27 starioli di castagne peste e di 3 staia di marroni verdi alla misura di Tirano.
S.T. Giovan Battista Planus di Albosaggia fu Giovan Antonio.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 38r/38v/39r
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1112
1113. Locatio(1).
1599 dicembre 10, Albosaggia, casa del notaio
Orazio fu Nicola Venosta, deputato alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, anche a nome dei condeputati, investe a locazione per 9 annate agrarie Vincenzo fu Simonino de Pedrucijs di Albosaggia, anche a nome dei fratelli Tomasino e Giovan Antonio e di altri consorti, di un terreno prativo ed incolto ad Albosaggia a Luina o alla Selva dei Frati, di 7 pertiche, con 22 alberi di castagno, per l'annuo fitto di 9 starioli di castagne peste.
S.T. Giovan Battista Planus di Albosaggia fu Giovan Antonio.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 39r/39v/
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1113
1114. Locatio(1).
1599 dicembre 10, Albosaggia, casa del notaio
Orazio fu Nicola Venosta, deputato alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, anche a nome dei condeputati, investe a locazione per 9 annate agrarie Stefano fu Pietro del Moretto di Faedo, anche a nome di vari consorti, dei seguenti beni:
- terreno incolto, scoperto, sassoso e boschivo in Cresta al Dosso della Guarda, con 37 castagni, di 10 pertiche
- terreno scoperto, boschivo ed incolto con 44 castagni alla Piana dei Frati o a Padella, di 16 pertiche e 4 tavole
per l'annuo fitto di 27 staia di castagne peste.
S.T. Giovan Battista Planus fu Giovan Antonio di Albosaggia.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 40v/41r
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1114
1115. Transactio(1).
1600 febbraio 3, Tirano, casa di Simone Venostae, "stua" grande
I deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, da una parte, ed i discendenti di Giacomo fu Lorenzo Pagani Comini di Schenono di Brusio dall'altra pongono fine con una transazione ad una controversia tra loro insorta relativa al possesso di un fondo a Brusio in Pradaccio, con soprastanti "cassina" e fienile.
I deputati, rappresentati da Orazio fu Nicola Venostae, investono il fondo in questione a Giacomo e Giovanni successori di Lorenzo Pagani per l' annuo canone di mezza soma di segale.
S.T. Lucino a Lucinis fu Giovan Giacomo di Tirano.
Atto singolo membr., mm 748x209
Segnatura antica: M 962
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1115
1116. Renovatio investiturae(1).
1600 febbraio 3, Tirano, casa del I.U.D. Francesco fu Simone Venosta, "in stufa magna"
Orazio fu Nicola Venosta, deputato alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, anche a nome dei condeputati, tenuto presente che era stato venduto senza autorizzazione dei deputati un terreno di proprietà della chiesa a Brusio sul monte Pradaccio da parte dell'investito a locazione ed i possessori rivendicavano la proprietà, trova un accordo con qusti ultimi per evitare liti giudiziarie e reinveste agli stessi il fondo per l'annuo canone di mezza soma di segale, ridotto rispetto a quello dovuto in origine.
Manca sottoscrizione del notaio.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 42r/42v
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1116
1117. Remissio(1).
1600 febbraio 18, Tirano, "hera" delle case del torchio di Simone Venosta
Marco fu Stefano de Manfredottis di Tirano, col consenso di Giacomo di Simone Venosta, deputato alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano diretta proprietaria del bene, che agisce anche a nome dei condeputati, cede e rimette a Giacomino fu Bernardo olim Lorenzo De Campo una vigna a Tirano in contrada Carbonera per il prezzo di 1500 lire di imperiali, in parte in danaro ed in parte con obbligo a 3 anni e con l'onere di corrispondere annualmente alla chiesa il dovuto canone di 6 soldi di imperiali.
S.T. Gregorio Manfredotus di Tirano.
Atto singolo membr., mm 533x218
Segnatura antica: M 963
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1117
1118. Remissio(1).
1600 maggio 27, Tirano, bottega di Stefano Homodei fu Battista
Pietro fu Bernardino del Mugiò di Tirano, col consenso del diretto proprietario del fondo sacerdote Filippo fu Lorenzo de Marinonibus, quale beneficiale dell'altare di San Giovanni nella chiesa parrocchiale di San Martino di Tirano, cede e rimette a Bartolomeo fu Lorenzo del Mugiò l'utile dominio e miglioramenti e possesso su un appezzamento campivo a Tirano alla Ganda, con l'onere di corrispondere al detto Filippo l'annuo canone di 3 staia a metà segale e miglio ed 1 staio di vino.
L'acquirente promette al remittente di consegnargli ogni anno, in vita, 2 staia a metà di segale e miglio.
S.T. Giacomo Mazza di Pietro di Tirano.
Atto singolo membr., mm 311x215
Segnatura antica: M 965
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1118
1119. Locatio(1).
1600 luglio 8, Teglio, cimitero della chiesa di San Giovanni
Orazio fu Nicola Venosta, deputato alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, anche a nome dei condeputati(2), investe a locazione per 9 annate agrarie Battista fu Pietro Motalli di Teglio, a nome di Veronica moglie del fratello Giovanni, e Bartolomeo di Maffeo Motalli di:
- terreno prativo, campivo, incolto, boschivo e sassoso con casupola e corte annessa a Teglio al Dosso del Monte
- sedime con casa, forno, edifici di servizio, in parte scoperti, corte ed orto con piante da frutta in contrada di Ligone Inferiore di Teglio
per l'annuo canone di 8 staia di grani a metà segale e miglio.
Manca sottoscrizione notarile.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 33r/33v
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
2. Appaiono quali condeputati Giacomo di Simone Venosta, Melchiorre de Prando e Giacomo del Betallo.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1119
1120. Locatio(1).
1600 luglio 8, Teglio, cimitero della chiesa di San Giovanni
Orazio fu Nicola Venosta, deputato alla chiesa di Santa Maria del Ponte della Folla di Tirano, anche a nome dei condeputati, investe a locazione per 9 annate agrarie Fanco fu Stefano di Panagia di Teglio dei beni seguenti:
- 2 campi a Panagia in Visa
- campo con incolto e terreno sassoso al Dosso
- campo lì presso
- campo un tempo prato in Bondono
- altro campo in Bondono
per l'annuo canone di 20 staia di grani a mezzo segale e miglio.
Manca sottoscrizione notarile.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 33v/34r
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1120
1121. Locatio(1).
1600 luglio 8, Teglio, cimitero della chiesa di San Giovanni
Orazio fu Nicola Venosta, deputato alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, anche a nome dei condeputati, investe a locazione per 9 annate agrarie Vincenzo fu Maffeo Mevii Lazarini di Teglio, anche a nome di vari consorti ed "in solido", dei seguenti beni:
- un campo al Ronco, con un castagno
- un campo alla Biorca
- un campo alla Fonte Grimalda o alla Fonte della Fame
- un prato alla Carbonera
- un campo già prato alla Fontanella, tutti in prossimità di Ligone di Teglio, per l'annuo canone di 4 staia di frumento e 4 staia di grani a mezzo segale e miglio.
Manca sottoscrizione notarile.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 34r/34v
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1121
1122. Locatio(1).
1600 luglio 8, Teglio, cimitero della chiesa di San Giovanni
Orazio fu Nicola Venosta, deputato alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, anche a nome dei condeputati investe a locazione per 9 annate agrarie Fanco e Maffeo fu Vincenzo Motalli, anche a nome dei loro fratelli Battista e Giovanni e di altri consorti tutti di Teglio, di un campo in Isola o in valle di Bonola, altro campo lì presso e terzo campo all'Acqua della Fame, tutti a Ligone di Teglio, per l' annuo canone di 5 staia di grani a mezzo segale e miglio.
Manca sottoscrizione notarile.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 35r/35v
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1122
1123. Locatio(1).
1600 luglio 8, Teglio, cimitero della chiesa di San Giovanni
Orazio fu Nicola Venosta, deputato alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, anche a nome dei condeputati investe a locazione per 9 annate agrarie Andrea fu pietro Andrioli, anche a nome di suo fratello Bartolomeo e di altri consorti tutti di Teglio, di un campo a Ligone di Teglio ai Campi dei Canevali, per l'annuo fitto di 2 staia di grani a mezzo segale e miglio.
Manca sottoscrizione notarile.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 35v/36r
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1123
1124. Locatio(1).
1600 luglio 8, Teglio, contrada Frigeri
Orazio fu Nicola Venosta, deputato alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, anche a nome dei condeputati investe a locazione per 9 annate agrarie Mevio fu Pietro de Frigeriis, abitante a Teglio nella contrada omonima, di un campo a Teglio al Dosso delle Pile per l'annuo canone di 3 staia di miglio.
Manca sottoscrizione notarile.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 36r/36v
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1124
1125. Locatio(1).
1600 dicembre 5, Albosaggia, torre di Giovan Giacomo Paribelli
Orazio fu Nicola Venosta, deputato alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, anche a nome dei condeputati, investe a locazione Nicola fu Tognino olim Betuzino olim Giovan Antonio de Rovedatis, Giuliano figlio di Giovan Antonio della Rauschiera, anche a nome di consorti, e Bartolomeo fu Giovanni de Paribellis, tutti di Albosaggia, di un terreno prativo, scoperto, sassoso, selvato e acquitrinoso ("moyachiva"), con vari castagni e due edifici in rovina, ad Albosaggia in Luina o "in Molijs" (alla Moia?) o "ad Cameras" (ai Cameri?), di 35 pertiche e 18 tavole, per l'annuo fitto di 2 capponi, 6 libbre di formaggio salato e 27 staia di castagne peste alla misura di Tirano.
Con patto di miglioramento e liquidazione a finita locazione.
S.T. Giovan Battista Planus fu Giovan Antonio di Albosaggia.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 39v/40r/40v
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1125
1126. Locatio(1).
1600 dicembre 6
Orazio fu Nicola Venosta, deputato alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, anche a nome dei condeputati, investe a locazione per 9 anni Agostino fu Bartolomeo de Mozis di Albosaggia, di un terreno selvato, sassoso e "gandiva".
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 41v
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano. Frammento iniziale di atto. Impossibile ricostruire il luogo, il notaio e i beni investiti.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1126
1127. Retrovenditio(1).
[1601] gennaio 14, Tirano, casa di Michelangelo Venosta, "stua"
Michelangelo fu Giacomo Venosta di Vervio abitante a Tirano, avendo nella divisione col fratello Nicola ottenuto il bene gravato di tale onere, retrovende a Giovan Pietro fu Lorenzo Marinoni (Del Zano) e a Francesco fu Raffaele, fratello del detto Lorenzo, che agisce anche a nome della cognata Margherita moglie del fratello Battista assente, un fitto livellario di 3 lire di imperiali per il prezzo di 50 lire di imperiali, con vari patti tra gli acquirenti.
S.T. Giovan Giacomo fu Lucino olim Giovan Pietro de Lucinis di Tirano.
Atto singolo membr., mm 512x148
Segnatura antica: M 805
Note: 1. Nell'atto è indicato l'anno 1061, per evidente errore; non è possibile ricostrure con esattezza la datazione effettiva, forse il 1601. Risultano infatti deceduti entrambi i fratelli Raffaele e Lorenzo del Zano (Marinoni) attivi nella seconda metà del sec. XVI.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1127
1128. Retrovenditio(1).
1601 gennaio 23, Tirano, case della chiesa, "stua"
Giovan Giacomo Homodeus fu Bernardo di Tirano retrovende a Giacomo di Simone Venoste, deputato della chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, agente anche a nome dei condeputati Antonio fu Giuseppe Quadrij, Bartolomeo fu Pietro Cabassi e Giacomo olim (sic) Pietro del Betallo , un fondo livellario "cum pacto redimendi" di 70 lire di imperiali annue, per il prezzo di 1000 lire di imperiali.
S.T. Giovan Francesco Cornacchius fu Cristoforo di Tirano.
Atto singolo membr., mm 345x202
Segnatura antica: M 969
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1128
1129. Venditio(1).
1601 aprile 7, Tirano, casa di Giovan Paolo Homodei
Vittoria, figlia di Cherubino de Homodeo, assegnataria di alcuni beni in quanto dotali nel procedimento di esecuzione forzata nei confronti del marito Alessandro Homodei, col consenso del padre vende a Leone di Giovan Stefano [...] un edificio con vari locali, "stue" ed ambienti in cui il padre Cherubino esercitava l'attività di tintore a Tirano in contrada Vico, con orto e piante da frutto, accessori ed accessi, per il prezzo di 3800 lire di imperiali, in parte in denaro ed in parte con un obbligo(2).
Atto singolo membr., mm 399x188
Segnatura antica: M 971
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
2. L'atto è privo di varie porzioni, tra cui quella terminale con la sottoscrizione del notaio.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1129
1130. Transactio(1).
1601 luglio 10, Tirano, bottega di Giovan Pietro Marinoni
Valentino fu Altobello de Mericijs di Tirano e Giovan Pietro de Marinonibus definiscono transattivamente una controversia relativa a finestre esistenti e da farsi su edifici limitrofi di loro proprietà, coi buoni uffici di Stefano de Homodeo comune amico.
Viene stabilito che il suddetto Valentino possa innalzare l'esistente muro, realizzando una nuova finestra munita di inferriata in modo da dare aria e luce al portico da costruirsi; che detto muro sia comune; che venga regolato il deflusso delle acque.
S.T. Giulio Canobius fu Giovan Francesco di Tirano.
Atto singolo membr., mm 535x180
Segnatura antica: M 973
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1130
1131. Remissio(1).
1601 dicembre 30, Tirano, case della chiesa
Martino fu Agostino del Bolphero di Tirano, con il consenso dei deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla, diretta proprietaria dei beni, Giovan Antonio fu Giuseppe Quadrij e Bartolomeo fu Pietro Cabassi, anche a nome dei condeputati Giacomo di Simone Venosta e Pietro fu Giacomino de Cattaneis, cedono e rimettono a Giovanni fu Martino olim Antonio Planta del Cioca l'utile dominio, possesso e miglioramenti su 21 tavole di campo ed "opolo" a Tirano in contrada dei Monaci, con l'onere di versare annualmente alla chiesa il canone di 5 staia a metà segale e miglio, per il prezzo di 170 lire di imperiali, liquidato da Stefano fu Bertola de Belottis.
S.T. Giacomo Mazza di Pietro di Tirano.
Atto singolo membr., mm 296x200
Segnatura antica: M 987
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano; stile della natività: nell'atto " 1602, indizione XV".
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1131
1132. Remissio et venditio(1).
1602 febbraio 8, Tirano, casa di Giovan Antonio fu Giuseppe Quadrij
Giovanni fu Zanotto, Giacomo e Lorenzo de Paganis di Brusio, con il consenso dei deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla diretta proprietaria dei beni Giovan Antonio fu Giuseppe Quadrij, Giacomo di Simone Venoste e Pietro fu Giacomino Cattanei, tutti di Tirano, agenti anche per il condeputato Bartolomeo fu Pietro Cabassi, cedono e rimettono a Giovanni ed Antonio fratelli fu Domenico Orsae di Brusio l'utile dominio, possesso e miglioramenti su un fondo prativo, campivo, boschivo e sassoso a Brusio dove si dice a Pradantia, con la metà di un edificio in legno ed un'altra capanna verso mattina, con l'onere di versare ogni anno alla chiesa suddetta il dovuto canone di 6 staia di segale; vendono inoltre agli stessi fratelli la metà di un fondo campivo a Brusio al Monte della Chiesa, per il prezzo complessivo di 1175 lire di imperiali (900 per la remissione e 275 per la vendita).
S.T. Lucino a Lucinis di Giovan Giacomo fu Lucino.
Atto singolo membr., mm 537x194
Segnatura antica: M 977
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1132
1133. Venditio(1).
1602 aprile 13, Tirano, casa di Giovanni Lombardoni
Giovan Giacomo fu Giovan Pietro de Curtis di Tirano vende a Giovanni fu Domenico Lombardoni de Agostini un campo a Tirano in Campagna per il prezzo di 100 lire di imperiali, delle quali 50 per fitti arretrati e parte per debiti nei confronti di vari negozianti.
S.T. Cesare Venosta fu Michele di Vervio, abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 290x157
Segnatura antica: M 978
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1133
1134. Remissio(1).
1602 luglio 28, Tirano, case della chiesa, porticato di mezzo
Bartolomeo fu Giovanni olim Cristoforo de Molinarijs detto del Ritio, abitante in contrada della Folla, col consenso dei deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, diretta proprietaria dei beni, Stefano Homodei e Giacomino di Minolo della Nesa, anche a nome dei condeputati Orazio Venoste e Antonio de Homodeis, cede e rimette al sacerdote Battista fu Bartolomeo de Homodeis della Folla l'utile dominio, possesso e miglioramenti su una stalla e fienile con solaio in detta contrada, per il prezzo di 450 lire di imperiali, con assunzione di obblighi per pari importo e con l'onere della corresponsione dell'annuale canone di mezzo cappone alla chiesa proprietaria.
S.T. Prospero de Cornacchiis fu Romolo di Tirano.
Atto singolo membr., mm 505x178
Segnatura antica: M 982
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1134
1135. Venditio(1).
1602 novembre 29, Tirano, bottega di Baldassarre Bulgarelli
Cristoforo fu Pietro del Crotto del Rubeo, abitante a Tirano, vende a Giovanni Lombardono fu Domenico de Agustonibus, parimenti abitante a Tirano, un campo nel detto territorio in contrada di Campagna, della superficie di 21 tavole, al prezzo di 167 lire di imperiali, prezzo stimato congruo da Giacomo fu Bernardino olim Bartolomeo del Maza.
S.T. Giacomo Mazza di Pietro di Tirano.
Atto singolo membr., mm 195x173
Segnatura antica: M 985
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1135
1136. Venditio(1).
1602 dicembre 2, Tirano, casa di Bartolomeo fu Pietro Cabassi
Bartolomeo fu Alberto dei Bottigioli di Tirano vende a Pietro fu Antonello dei Bottigioli, con vari patti circa la mautenzione delle parti comuni dell'edificio e lo scolo delle acque, un solaio in contrada dei Bottigioli, per il prezzo di 135 lire di imperiali, stimato congruo dall'incaricato Martino fu Giacomo Della Vidua.
S.T. Giacomo Mazza di Pietro di Tirano
Atto singolo membr., mm 437x178
Segnatura antica: M 986
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1136
1137. Remissio(1).
[1603] luglio 10, Tirano, casa di Giovan Giacomo [de Homodeo]
Menico fu Giacomo Lazzaronis di Villa di Tirano, con il consenso di Giacomo fu Bernardo Homodei, Stefano fu Berthola de Belottis, Giacomo fu Simone Venosta e Giovanni fu Tomaso di quelli de Togni dei discendenti de Homodeo, rettori del celeberrimo tempio di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano titolare del diretto dominio sui beni, fa remissione e cessione a Martino fu Tomaso de Damiano di Villa di Tirano dell'utile dominio e miglioramenti su alcuni fondi campivi ed arborati con soprastanti edifici a Villa di Tirano in località Novaglia ed alla Folla, a lui investiti a livello, per il prezzo di 600 lire di imperiali, parte delle quali da versarsi a termine differito con interesse del 7%. Vengono trasferiti altresì gli oneri livellari di pagamento dei dovuti fitti.
S.T. Lucino a Lucinis fu Giovanni di Tirano.
Atto singolo membr., mm 462x218
Segnatura antica: AMT 45/12
Note: 1. Errore di datazione. L'indizione ed il giorno della settimana, secondo il calendario giuliano, corrispondono all'anno 1613.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1137
1138. Locatio(1).
1604 gennaio 24, Tirano, case della chiesa alla Folla, "stua"
Orazio fu Nicola Venosta, Stefano fu GiovanBattista Homodei, Antonio fu Tomaso dei Togni dei discendenti de Homodeis e Giacomino di Minolo olim Domenico de Orlapano, deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, investono a locazione Romerio fu Battista olim Pietro del Chioca, per un novennio, della terza parte di alcuni beni (terreni ed edifici) siti a Tirano nelle località Santa Perpetua e Le Prese, senza pregiudizio per le precedenti investiture, per l'annuo fitto di 13 condi di vino, la terza parte di una "cavagna" (cesta) d'uva da appendere, 3 lire , 6 soldi e 8 denari imperiali, 6 staia di segale e 6 di miglio.
S.T. Lucino fu Giovan Giacomo a Lucinis di Tirano.
Atto singolo membr., mm 527x194
Segnatura antica: AMT 46/32
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1138
1139. Remissio(1).
1604 dicembre 15, Tirano, abitazione di Simone Venosta, "stua" grande
Pietro fu Andrea olim Pietro di quelli di Bettino Pola detto del Gagino di Tirano, col consenso di Simone fu Nicola Venosta, Maffeo fu Giovanni de Cattaneis e Giacomo fu Bernardino del Maza, anche a nome di Balsarino de Ongino, deputati alla chiesa della Beata Vergine Maria di Tirano titolare del diretto dominio sui beni in questione, rimette e cede a Domenico fu Giovanni olim Bernardo de Lada di Zalende, comune di Brusio, l'utile dominio , possesso e miglioramenti su un appezzamento di terreno con soprastanti edifici in contrada di Cavaione, per il prezzo di 2600 lire di imperiali e con l'obbligo di pagare annualmente alla chiesa il dovuto fitto livellario di 8 lire e 15 soldi di imperiali, oltre alle taglie solite da darsi alla comunità di Tirano.
S.T. Prospero fu Romolo de Cornacchijs.
Atto singolo membr., mm 828x222
Segnatura antica: AMT 339/7
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1139
1140. Remissio(1).
1606 febbraio 26, Tirano, case della chiesa, "stua"
Pietro fu Bernardino del Pola di Tirano rimette ai deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla Cristoforo fu Geronimo Platti di Teglio, Romerio fu Giovan Antonio [Molinari] del ponte della Folla, Giovanni di Gregorio della Rasica e Pietro fu Giacomo De Campo un fondo vignato a Tirano al Canale sopra i castagni degli Andrioli e un prato al Miscent, a lui affittati per l'annuo canone di 6 condi ed 1 staio di mosto(2).
S.T. Giacomo Antonio Torellus fu Giovan Battista di Villa di Tirano.
Atto singolo membr., mm 442x142
Segnatura antica: M 1000
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
2. Manca il corrispettivo: si tratta con tutta probabilità di riconsegna per finita locazione.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1140
1141. Remissio(1).
1606 marzo 3, Tirano, case della chiesa, "stua"
Giacomo fu Giovanni olim Giacomo della Paganessa di Brusio, con il consenso dei deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, diretta proprietaria dei beni, Romerio fu Giovan Antonio de Homodeis, Cristoforo fu Geronimo Platti, Giovanni di Gregorio della Rasica e Pietro fu Giacomo De Campo, cede e rimette a Giovanni ed Antonio fratelli fu Domenico de l'Orsa di Brusio il possesso, l'utile dominio ed i miglioramenti su un fondo prativo e campivo con soprastanti edifici a Brusio in contrada Pradentia, per il prezzo di 1189 lire di imperiali e con l'onere di versare ogni anno alla chiesa suddetta il fitto livellario di 6 staia di segale.
S.T. Prospero fu Romolo de Cornacchijs di Tirano.
Atto singolo membr., mm 202x307
Segnatura antica: M 1000 bis
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1141
1142. Locatio(1).
1607 gennaio 7, Tirano, case della chiesa
Romerio fu Giovan Antonio [de Homodeis], Cristoforo fu Geronimo Platti, Pietro fu Giacomo De Campo e Giovanni fu Gregorio della Rasica, deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla, per conto della stessa investono a locazione per un novennio Domenico fu Pietro de Molinarijs della Folla ed i figli Amedeo e Pietro di un mulino al ponte della Folla e di un prato lì presso, per l'annuo canone della macinatura di tutto il grano necessario alle attività della chiesa stessa, oltre a 26 lire di imperiali in denaro e a 17 staia di vino del migliore, con vari patti circa la macinatura, i miglioramenti, le manutenzioni, i diritti di passaggio ed il divieto di esercitare osteria o bettola, salvo che nel periodo della fiera.
S.T. Cattaneo di Filippo Cattanei di Tirano, autorizzato dal terziere, trae dagli atti del defunto notaio Prospero Cornachij in data 1612 agosto 31.
Atto singolo membr., mm 1055x204
Segnatura antica: M 1001
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1142
1143. Locatio(1).
1607 gennaio 7, Tirano, case della chiesa alla Folla
Romerio fu Giovan Antonio Homodei, Cristoforo fu Geronimo Plati, Pietro fu Giacomo De Campo e Giovanni fu Giorgio [ de Bernardelis] della Rasica, deputati alla chiesa della Beata Vergine Maria di Tirano, investono a locazione per un novennio Domenico fu Pietro de Molinarijs della Folla ed i suoi figli Omodeo e Pietro di un mulino sito in contrada della Foliva oltre il ponte sul Poschiavino, con annessi acquedotti e diritti, e di un fondo prativo di 2 pertiche e 1 tavola situato nelle vicinanze, per l'annuo fitto di 37 lire di imperiali e 7 staia e mezzo di vino, con vari patti e condizioni, in particolare:
- divieto di edificazione senza autorizzazione dei deputati
- obbligo di macinare gratuitamente tutto il grano della chiesa
- limiti al transito e divieto di piantare alberi
- divieto di esercitare ospizio e bettole, salvo che in occasione delle fiere
S.T. Copia tratta in data 1611 novembre 2 da Cattaneo di Filippo olim Giacomo Cattaneo di Tirano dagli atti del defunto notaio Prospero Cornacchij.
Atto singolo membr., mm 1378x143
Segnatura antica: AMT 246
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1143
1144. Conventiones(1).
1609 febbraio 11, Tirano, casa del notaio
Anna fu Andrea de Bitimpola (probabile alterazione di Bettino Pola), moglie di Stefano fu Giovan Maria del Bonadeo di Tirano, col consenso del marito e del fratello Pietro, vende al medico Finamante fu Giovan Pietro de Venosta di Mazzo in Valtellina un appezzamento campivo di 2 pertiche a Tirano in località Tovo al prezzo di 550 lire di imperiali, liquidato da Stefano fu Bertola de Belottis.
La detta Anna dichiara di aver ricevuto 500 lire e lascia le rimanenti all'acquirente per l'estinzione di un obbligo.
Notaio: Cesare Venosta fu Michele di Vervio abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 415x157
Segnatura antica: M 1023
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1144
1145. Livellum(1).
1609 febbraio 14, Mazzo di Valtellina, casa di Pierangelo Lambertengi, "stua"
Il dottor (medico) Finamante Venosta fu Giovan Pietro olim Giovanni di Mazzo investe a livello Tognolo fu Tognolo de Zuchettis di Tirano di una vigna a Tirano a Sant'Alberto, dove si dice al Malpaga, e di uno "zerbo" lì presso, oltre che di un campo al Tovo, per l'annuo canone di un peso e mezzo di uve bianche e di 4 condi di vino o di 16 pesi e mezzo di uva per condio, con divieto di piantare viti di qualità diversa dalla Chiuinasca, Rossola[dura] e Pignola .
S.T. Cesare Venosta fu Michele olim Marco di Vervio, abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 560x182
Segnatura antica: M 1024
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1145
1146. Locatio(1).
1609 febbraio 22, Tirano, case della chiesa, "stua" grande
Amedeo fu Giuseppe [...] e Bartolomeo fu Pietro de Mazza, deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, anche a nome di Cristoforo Platti abitante a Teglio, investono a locazione, per 3 anni ed oltre a volontà delle parti, i fratelli Maifredo e Lorenzo di Bartolomeo olim Lorenzo di Santa Perpetua di un appezzamento vignato con querceto verso W a Santa Perpetua, per l'annuo canone di 6 condi di vino.
S.T. Cattaneo di Filippo Cattaneo di Tirano, autorizzato dal consiglio di terziere, trae copia dagli atti del defunto notaio Prospero Cornachij in data 1612 agosto 21.
Atto singolo membr., mm 470x162
Segnatura antica: M 1024 bis
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1146
1147. Remissio et ratificatio(1).
1609 febbraio 25 - 1609 maggio 17, Tirano, casa del notaio; Tirano, casa di Giovan Tomaso Canobij
Francesco fu Giovan Antonio Lazzaroni, senza pregiudizio dei diritti della chiesa diretta proprietaria, rimette a Giovanni fu Domenico de Gratiolis di Tirano un fondo campivo ed in parte scosceso con 2 alberi di castagno a Tirano in contrada Zucchetti, con l'onere di versare annualmente il canone di 3 staia di segale quale livello, per il prezzo di 180 lire di imperiali.
Successivamente, in data 1609 maggio 17, i deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla, titolare del diretto dominio sui beni, Giacomo fu Bernardo Homodei e Giacomo di Simone Venosta, anche a nome dei condeputati Stefano fu Berthola de Belottis e Giovanni fu Tomaso de Homodeo, ratificano la remissione di cui sopra.
S.T. Lucino a Lucinis di Giovan Giacomo olim Lucino di Tirano.
Due atti singoli su unico supporto membr., mm 471x176
Segnatura antica: M 1025
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1147
1148. Venditio(1).
1609 luglio 4, Tirano case della chiesa alla Folla
Euclide fu Bartolomeo Pergula vende alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla, rappresentata dai deputati Giovan Giacomo fu Bernardo de Homodeo, Giacomo di Simone Venosta e Stefano fu Bartolomeo Belotti, anche a nome del condeputato Giovanni fu Tomaso de Homodeo, un appezzamento di terreno di 2 pertiche e 18 tavole indiviso con Giovan Andrea Pergula sito in Tirano, in località Misent, al prezzo di 1010 lire di imperiali.
S.T. Giacomo di Pietro Maza di Tirano.
Atto singolo membr., mm 455x135
Segnatura antica: AMT 286/6
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1148
1149. Finis(1).
1609 agosto 30, Tirano, officina dei fratelli Marinoni
Daniele fu Marchionino dei Pincharolibus abitante a Tirano, padre ed amministratore dei beni del figlio Ercole, erede della defunta madre Caterina, dichiara di essere stato completamente soddisfatto di ogni eredità legittima spettante al figlio dietro versamento da parte di Tranquillo fu Giovan Pietro Marinoni, anche a nome dei fratelli, della somma di 300 lire di imperiali, con varie modalità.
S.T. Lucino a Lucinis di Giovan Giacomo olim Lucino di Tirano.
Atto singolo membr., mm 461x190
Segnatura antica: M 1037
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano. Non corrisponde il giorno della settimana.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1149
1150. Recusatio(1).
1610 gennaio 9, Tirano, casa di Camillo Venosta, "stua" grande
Nella divisione ereditaria tra Bartolomeo fu Giacomo olim Tomeo de Besseghinis di Grosio, Giacomo Francesco, pure de Besseghinis, curatore di Giorgio, Giovan Antonio e Giacomo fratelli minori dello stesso Bartolomeo e Gregorio, altro fratello, lo stimatore incaricato Giovan Antonio fu Francesco de Valorsa di Grosio accerta la natura e qualità dei beni (un mulino con pila e folla ed alcuni appezzamenti di terreno in Grosio nelle località Alla Folla, a Monte Forato, alla Cascalessia), in cattivo stato di manutenzione e gravati di molti debiti.
I fratelli, con l'assenso per i minori del curatore e del console di giustizia "ad signum bovis" del terziere superiore Camillo fu Nicola Venosta di Tirano, rinunciano alla loro quota ereditaria a favore di Bartolomeo dietro impegno, da parte dello stesso, di versare entro 3 anni 125 lire di imperiali, oltre ai fitti nella misura del 6% annuo.
S.T. Cesare Venosta fu Michele olim Marco di Vervio, abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 544x224
Segnatura antica: M 1038
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1150
1151. Confessio et finis(1).
1610 agosto 23, Tirano, officina dei fratelli Marinoni
Giovan Pietro fu Giovan Pietro Marinoni dichiara di aver ricevuto dai fratelli Tranquillo, Lorenzo e Giovan Battista, in parte in denaro ed in parte in obblighi, la somma di 1787 lire di imperiali, a saldo di ogni sua pretesa ereditaria.
Libera i fratelli da ogni ulteriore obbligo al riguardo e prende atto del giuramento prestato dal fratello Tranquillo di non essere in possesso di nulla di sua spettanza.
S.T. Lucino a Lucinis fu Giovan Giacomo di Tirano.
Atto singolo membr., mm 565x148
Segnatura antica: M 1044
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1151
1152. Conventio. Livellum(1).
1611 aprile 3, Tirano, casa del notaio
Santino fu Mariano di Roncaiola di Tirano, debitore nei confronti di Romerio fu Giovan Antonio Homodei per fitti non corrisposti su un terreno a Roncaiola a lui investito a livello dal suddetto Romerio e lasciato deperire, essendo i deterioramenti apportati stati stimati di valore superiore ai suoi diritti rilascia il fondo, con rinuncia da parte del proprietario ai fitti manchi.
Lo stesso Romerio reinveste poi il fondo a Giacomo ..., che già lo coltivava, per l'annuo canone di 5 condi e 2 staia di vino, con obbligo del pagamento del torchiatico all'uso del comune di Tirano e con patto di miglioramento.
S.T. Battista Rusconus de Putheo fu Alberto di Teglio, abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 331x248
Segnatura antica: AMT 382/1
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano. Atto mutilo di una porzione sul lato dx.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1152
1153. Venditio(1).
1611 dicembre 2, Bianzone, casa di Vincenzo di San Pietro
Agnese fu Cristoforo di [Provaglio (Bs)], abitante a Bianzone, quale tutrice del figlio Valentino fu Valentino, col consenso di suo fratello Giovan Battista parente più prossimo, vende a Vincenzo fu Giovan Giacomo di San Pietro di Bianzone un fitto livellario di 24 staia di segale dovuto da Cristoforo fu Antonio della Volta detto Pianta ed il diretto dominio sui beni in questione, per il prezzo di 600 lire di imperiali, a saldo di obblighi.
S.T. Giovan Battista di Giovan Francesco di San Pietro di Bianzone.
Atto singolo membr., mm 442x170
Segnatura antica: M 1055
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1153
1154. Testamentum(1).
1612 gennaio 2, Tirano, casa del notaio, "stua"
Fomasina fu Giovan Giacomo di quelli di Zano del Bursa, moglie di Minolo olim Domenico de Orlapano di Tirano dispone per testamento delle sue sostanze.
Dopo le clausole di rito lascia ai poveri di Tirano, annualmente e per 8 anni dopo la sua morte, 8 staia a mezzo di segale e miglio confezionate in pane, 2 staia di vino e mezzo peso di formaggio , a beneficio della sua anima; assegna 200 lire di imperiali al figli[astro] Giovanni di Minolo Orlapani e dispone che il notaio abbia i beni necessari per provvedere all'esecuzione dei legati.
Costituisce suoi eredi universali il fratello Stefano e la sorella Maddalena.
S.T. Alfonso Canobius fu Giovan Francesco di Tirano.
Atto singolo membr., mm 617x142
Segnatura antica: M 1056
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1154
1155. Venditio(1).
1612 maggio 4, Brusio, "in monte de Pretio"
Michele fu Giovanni Montij di Brusio vende ai deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano Stefano fu Berthola de Belottis e Giovanni fu Tomaso de Homodeis detto de Tognolis, anche a nome dei condeputati Giovan Giacomo fu Bernardo Homodei e Giacomo di Simone de Venosta un appezzamento di terreno prativo, incolto e sassoso a Brusio sul monte Predoso al prezzo da liquidarsi dai compratori.
S.T. Giovanni Montius fu Michele di Brusio.
Atto singolo membr., mm 224x144
Segnatura antica: AMT 381/1
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1155
1156. Venditio(1).
1612 novembre 24, Tirano, case della chiesa alla Folla, "stua" grande
Euclide fu Bartolomeo Pergule di Tirano vende ai deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano Giovan Giacomo fu Bernardo Homodei, Stefano fu Berthole de Belottis, Giovanno fu Togno dei discendenti de Homodeo, anche a nome di Giacomo di Simone Venosta, un fondo prativo a Tirano in località Miscent, in prossimità del giardino della casa della chiesa, per il prezzo di 1300 lire di imperiali, parte del quale a saldo di obblighi.
S.T. Lucino fu Giovan Giacomo a Lucinis di Tirano.
Atto singolo membr., mm 418x159
Segnatura antica: AMT 286/7
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1156
1157. Venditio(1).
1612 dicembre 16, Tirano, casa di Camillo Venosta, "stua"
Bartolomeo fu Alberto dei Bottigioli di Tirano, quale curatore di Maria, Caterina e Pietro fu Pietro olim Antonello dei Bottigioli vende ad Antonello, fratello del defunto Pietro, un prato sul monte di Tirano alla Bratta o al Dosso Piano, con la contingente parte di edifici, per il prezzo di 250 lire di imperiali, a parziale rilievo di un debito. Cede altresì le caldaie di rame al prezzo di 6 lire di imperiali.
L'atto è steso alla presenza e con l'assenso di Camillo Venosta fu Nicola, console di giustizia del terziere superiore della Valtellina al segno del bove.
S.T. Giacomo fu Pietro olim Giovanni De Campo.
Atto singolo membr., mm 471x202
Segnatura antica: M 1063
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1157
1158. Remissio(1).
1613 febbraio 18, Tirano, abitazione di Giovan Giacomo Homodei, "stua"
Giovan Giacomo fu Bernardo olim Bartolomeo de Molinarijs di Tirano, anche a nome del fratello Bartolomeo, col consenso di Giovan Giacomo fu Bernardo Homodei e Stefano fu Berthola de Belottis, a nome anche di Giacomo di Simone Venosta e Giovanni fu Tomaso di quei de Togni, deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano titolare del diretto dominio sui beni, rimette a Romerio fu Battista del Chioca di Tirano l'utile dominio, possesso e miglioramenti su un fondo con soprastanti edifici a Tirano in contrada Monaci, per il prezzo di 900 lire di imperiali, delle quali 630 lire ad estinzione di un obbligo, con l'onere del pagamento del fitto annuo di un cappone.
S.T. Lucino fu Giovan Giacomo a Lucinis di Tirano.
Atto singolo membr., mm 483x184
Segnatura antica: AMT 332/2
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1158
1159. Confessio(1).
1613 agosto 30, Tirano, palazzo pretorio
Giovan Francesco Canobius fu dottor ("in utroque") Giovan Francesco di Tirano, succeduto nel credito a Lorenzo fu Giovan Pietro Marinoni, dichiara di aver ricevuto da Tranquillo Marinoni fu Giovan Pietro la somma di 6500 lire di imperiali, a saldo di un obbligo.
Lo stesso Lorenzo acconsente e si dichiara del tutto soddisfatto, come il ricevente.
Atto steso alla presenza del pretore di Tirano Vulfio Montalta.
S.T. Lucino a Lucinis fu Giovan Giacomo olim Lucino di Tirano.
Atto singolo membr., mm 585x183
Segnatura antica: M 1070
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1159
1160. Venditio et confessio(1).
1613 dicembre 18- 1614 aprile 8, Tirano, casa del notaio- Tirano, casa di Cristoforo Platti
Giovan Pietro fu Giovan Pietro Marinoni di Tirano vende al fratello Tranquillo vari fitti livellari e beni in Tirano, a lui assegnati quale quota ereditaria, per il prezzo complessivo di 5250 lire di imperiali, in parte in obblighi.
Con successivo atto in data 1614 Aprile 8 lo stesso Giovan Pietro dichiara di aver ricevuto dal fratello Tranquillo, a saldo degli obblighi di cui sopra, la somma di 5113 lire e 3 soldi di imperiali.
S.T. Lucino a Lucinis fu Giovan Giacomo di Tirano.
Due atti singoli su unico supporto membr., mm 556x150
Segnatura antica: M 1074
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1160
1161. Cessio(1).
1613 dicembre 31, Tirano, casa di Francesco fu Giovan Antonio Lazaroni
Giovan Pietro fu Giovan Pietro Marinoni, da qualche anno marito di Francesca fu Claudio olim Bernardo Homodei, non aveva potuto ricevere la dote a causa della prematura morte del suocero. La madre di Francesca, Dorotea fu Luigi lambertenghi di Villa di Tirano, con l'assenso del mandatario del defunto marito sacerdote Giovan Antonio Cornachij di Francesco e dello zio Giacomo Antonio fu Nicola Lambertenghi, cede al genero quale dote della figlia dei fitti livellari ed il diretto dominio sui beni oggetto degli stessi per un importo di 1500 lire di imperiali, con vari patti circa il conguaglio dei fitti.
S.T. Giovan Battista Robustellus fu Giovan Andrea di Grosotto abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 510x200
Segnatura antica: M 1089
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano; stile della natività: nell'atto l'anno è 1614.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1161
1162. Cautio dotis et antifacti(1).
1613 dicembre 31, Tirano, casa di Francesco fu Giovan Antonio Lazaroni
Giovan Pietro fu Giovan Pietro Marinoni di Tirano garantisce su tutti i suoi beni la moglie Francesca fu Claudio olim Bernardo Omodei per la somma complessiva di 1575 lire imperiali, delle quali 1050 per dote, come da beni ricevuti, ed il resto per antifatto(2).
S.T. Giovan Battista Robustellus fu Giovan Andrea di Grosotto, abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 294x179
Segnatura antica: M 1090
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano; stile della natività: nell'atto anno 1614.
2. In effetti, come appare dall'atto di cessione in dote di pari data, l'importo della dote dovrebbe essere di 1500 lire imperiali. Difficilmente spiegabile, visto che si tratta di atti in pari data e di elevato importo, l'errore del notaio.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1162
1163. Livellum(1).
1614 dicembre 10, Tirano, casa di Modesta Homodei
Modesta fu [Romerio] Homodei di Tirano, con il consenso di Giovannina Torelli, sua madre e vedova del detto Romerio, e del marito Pietro Angelo [Quadrio], investe a livello Ambrogio di Ambrogio Soltoggio ed il figlio Giovanni, in solido, di un fondo vignato a Tirano alle Traverse e di un prato a [...], della superficie di 2 pertiche e mezza, per l'annuo fitto di 7 condi di vino, con l'impegno di vendere alla stessa Modesta il vino prodotto in supero, al giusto prezzo secondo la qualità.
S.T. Giovan Battista Rusconus de Putheo fu Alberto di Teglio abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 239x160
Segnatura antica: M 1088
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1163
1164. Remissio(1).
1614 dicembre 14, Tirano, case della chiesa alla Folla, "stua" grande
Romerio fu Battista del Chioca di Tirano, col consenso di Giovan Giacomo Homodei, Stefano fu Bertola de Belottis, Giovanni fu Tomaso de Togni dei discendenti de Homodeo e Giacomo fu Simone Venosta, deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla titolare del diretto dominio sui beni, rimette a Domenico fu Giovannino della Rasica, anche a nome dei figli Giovanni e Giovan Maria, l'utile dominio, possesso e miglioramenti su un fondo campivo e vignato (oppolivo) di circa 1 pertica a Tirano in contrada Monaci dietro un corrispettivo di 450 lire di imperiali, in parte ad estinzione di obblighi del remittente, e con l'onere di corrispondere annualmente alla chiesa il canone di 1 staio e mezzo di frumento ed 1 staio e mezzo di segale.
S.T. Lucino fu Giovan Giacomo a Lucinis di Tirano.
Atto singolo membr., mm 590x153
Segnatura antica: AMT 317/2
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1164
1165. Remissio(1).
1615 febbraio 4, Tirano, casa di Giovan Giacomo Homodei
Giovan Domenico Sciolatti fu Matteo rimette ai deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano Giovan Giacomo fu Bernardo Homodei, Stefano fu Bertola de Belottis, Giovanni fu Tomaso Togni dei discendenti de Homodei e Giacomo fu Simone Venosta ogni suo diritto (utile dominio, possesso e miglioramenti) su un fondo con case e mulino a Tirano in contrada della Folla, per il prezzo da stabilirsi da Stefano [Belotti], comprensivo di 12 scudi per estinzione di un obbligo e di 39 lire versate in contanti, con compensazione dei fitti dovuti.
S.T. Lucino fu Giovan Giacomo a Lucinis di Tirano.
Atto singolo membr., mm 440x193
Segnatura antica: AMT 417/7
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1165
1166. Remissio(1).
1615 febbraio 17, Tirano, case della chiesa
Giovanni fu Modesto de Schiamadellis della Rasica di Tirano, con il consenso di Stefano fu Bertola de Belotis, deputato alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, titolare del diretto dominio sul bene, cede e rimette a Pietro fu Gregorio olim Giovanni de Bernardelis abitante nella stessa contrada ogni suo diritto (possesso, utile dominio e miglioramenti) su un terreno campivo e opolivo di circa 2 pertiche a Tirano in contrada San Rocco, per il prezzo di 410 lire di imperiali per pertica, da definirsi a seguito di misurazione, con estinzione di debiti del cedente e con l'obbligo di corrispondere annualmente alla chiesa il dovuto canone di 3/4 di staio di grani, a metà segale e miglio.
S.T. Giovan Battista Rusconus de Putheo fu Alberto di Teglio abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 282x192
Segnatura antica: M 1092
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1166
1167. Confessio(1).
1616 giugno 6, Tirano, bottega di Tranquillo Marinoni
Giovan Pietro fu Giovan Pietro Marinoni dichiara di aver ricevuto dal fratello Tranquillo, in esecuzione di una transazione tra loro intervenuta, la somma di 2275 lire di imperiali, a saldo.
S.T. Giovan Antonio Pillizarius fu Gottardo olim Giovan Antonio.
Atto singolo membr., mm 285x165
Segnatura antica: M 1109
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1167
1168. Remissio(1).
1617 aprile 7, Tirano, case della chiesa
Giovannina fu Giacomo de [Bazis] di Grosio, vedova di Giovanni fu Simonino de Bilisinis di Tirano, con l'autorizzazione di Bartolomeo fu Domenico de Tognolatis suo parente più prossimo e con il consenso di Cristoforo fu Geronimo Platti e Antonello fu Giovannino de Bertholis, anche a nome di Cornelio di Claudio Venosta e Giovanni de Bernardelis della Rasica, deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano titolare del diretto dominio sui beni, rimette a Bartolomeo fu [Balsarino] de Bernardelis della Rasica di ogni suo diritto (utile dominio, possesso e miglioramenti) su vari edifici e terreni in località Cavaione, per il prezzo di 290 lire di imperiali e con l'onere di versare alla chiesa l'annuo fitto di 52 soldi di imperiali.
S.T. Giovan Battista fu Alberto Rusconus de Putheo di Teglio, abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 498x178
Segnatura antica: AMT 361/3
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1168
1169. Laurea(1).
1618 giugno 30, Pavia, palazzo vescovile
Giovan Pietro Codali, vicario del vescovo di Pavia Fabrizio Landriani e vicecancelliere, udita la dissertazione dell'interessato innanzi il collegio dei docenti, conferisce a Giovan Battista Marinoni di Tirano il titolo di dottore "in utroque iure".
Successivamente il neo dottore giura fedeltà ai principi della fede cattolica, recitando il "Credo".
S.T. Giulio Cesare De Pelizzonibus fu Giovan Battista, notaio di Pavia e cancelliere della curia episcopale.
Sigillo pendente unito.
Atto singolo membr., mm 620x612
Segnatura antica: M 1143
Note: 1. Datazione secondo il calendario gregoriano;
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1169
1170. Locatio(1).
1618 dicembre 17, Tirano, case della chiesa, "stua"
Giovan Abbondio di Giovan Giacomo Homodei, Cornelio di Claudio Venosta, Giovanni di Domenico olim Giovanni della Rasica e Pietro fu Giovanni della Preda, deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano, investono a locazione per 9 anni, ed in seguito per altri 9 col consenso delle parti, Amedeo fu Domenico de Molinarijs abitante in contrada della Folla a Tirano di un fondo prativo sito in detta contrada per l'annuo fitto di 3 condi di vino (escluso quello degli "oppoli") e 60 pesi di fieno di primo taglio, con divieto di far ospizio o bettola nei beni locati.
S.T. Lucino fu Giovan Giacomo a Lucinis di Tirano.
Atto singolo membr., mm 498x207
Segnatura antica: AMT 173/25
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1170
1171. Venditio(1).
1620 febbraio 4, Tirano, casa del venditore, "stua" piccola
Antonio fu Giovan Battista a Ni[v]olais abitante a Tirano, avendo acquisito a seguito di un'esecuzione forzata un fondo livellario spettante a Giacomina, moglie di Francesco Torelli di Tirano, vende tale fitto, con il diretto dominio sui fondi in questione, al dottore "in utroque" Giovan Battista di Giovan Pietro Marinoni per il prezzo di 600 lire di imperiali, da corrispondersi con varie modalità (parte anche in vino).
S.T. Giovan Antonio Pillizarius fu Gottardo abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 395x175
Segnatura antica: M 1133
Note: 1. Datazione secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1171
1172. Canonicatus et prebenda(1).
1622 febbraio 6, Roma, San Pietro
Il papa Gregorio XV assegna con suo breve un canonicato nella chiesa collegiata di Gravedona, con relativa prebenda e stallo nel coro, a [Francesco Valerio].
Segnato: [Bergeretto].
Sigillo pendente unito.
Atto singolo membr., mm 246x305
Segnatura antica: M 1163 bis
Note: 1. Datazione secondo il calendario gregoriano ed il criterio dell'incarnazione.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1172
1173. Venditio(1).
1622 novembre 8, Tirano, casa di Tranquillo Marinoni, "stua" inferiore
Pietro fu Marco de Manfredotis di Tirano vende a Tranquillo fu Giovan Pietro Marinoni un fondo prativo di una pertica circa a Tirano in contrada Sassola o ai Dossi, con numerose piante di salice, al prezzo di 250 lire di imperiali a pertica e con conguaglio a seguito di esatta misurazione, a saldo di fitti non corrisposti e, per il saldo, con rilievo di parte del debito del venditore nei confronti di Giovannina fu Giovanni Della Tognola, moglie di Michele fu Zuanino Frachettini, per dote; quanto sopra con piena liberazione del compratore da ogni ulteriore obbligo.
S.T. Giovan Domenico fu Lorenzo Manfredotti di Tirano.
Atto singolo membr., mm 777x190
Segnatura antica: M 1166 bis
Note: 1. Non corrisponde il giorno della settimana.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1173
1174. Venditio(1).
1622 dicembre 29, Tirano, casa di Orazio Venosta
Orazio fu Nicola Venosta vende ai deputati alla chiesa della Beata Vergine Maria del ponte della Folla di Tirano Romerio fu Giovan Paolo Homodei e Giovanni fu Martino Planta del Chioca un prato a Tirano in località Miscent al prezzo di 335 lire di imperiali, in parte a saldo di debiti verso la stessa chiesa.
S.T. Giovan Domenico Manfredotti fu Lorenzo di Tirano.
Atto singolo membr., mm 412x165
Segnatura antica: AMT 286/5
Note: 1. Stile della natività: nell'atto è indicato l'anno 1623.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1174
1175. Confessio.
1623 febbraio 20, Tirano, strada innanzi alla casa di Andrea Scalvezzari
Pietro fu Marco de Manfredottis e Michele fu Tognolino De Frachettinis, agente quest'ultimo anche per la moglie Giovannina, figlia ed erede di Giovanni olim Tomeo Della Tognola, dichiarano di aver ricevuto da Tranquillo fu Giovan Pietro Marinoni di Tirano lire 255 di imperiali a pagamento di fitti insoluti e di somme dovute.
S.T. Giovan Domenico fu Lorenzo Manfredotti di Tirano.
Atto singolo membr., mm 550x225
Segnatura antica: M 1170
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1175
1176. Venditio et remissio.
1623 ottobre 16, Tirano, case Molinari
Lucrezia fu Marco Antonio Homodei abitante a Tirano in località Folla o "dei Molinari", moglie di Pietro fu Domenico De Molinaris, senza pregiudizio dei diritti della chiesa della Beata Vergine Maria del ponte della Folla di Tirano, direttaria, rimette e vende a Giovan Pietro Marinoni di Tirano, anche per conto del fratello Giovan Battista, vari fondi con edifici siti a Tirano in località Folla, per il prezzo di 7800 lire di imperiali e con l'onere di versare annualmente alla chiesa direttaria il fitto di 33 soldi di imperiali.
Segue rinuncia al godimento di ogni diritto ed interesse da parte di Ursula Marinoni, vedova di Giovan Pietro Homodei e zia di Lucrezia, sui beni lasciati in eredità dal marito.
S.T. Giovan Domenico fu Lorenzo Manfredotti abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 910x195
Segnatura antica: M 1178
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1176
1177. Liquidatio arbitramentalis.
1624 marzo 4, Tirano, case della chiesa alla Folla, "stua"
Gli arbitri designati dalle parti liquidano in complessive lire 10100 di imperiali il valore di una vendita, avente per oggetto una casa con giardino a Tirano, effettuata da Giovan Pietro fu Romerio Homodei della Folla di Tirano, abitante a Villa, ai deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano. Sul saldo di tale somma gli acquirenti dovranno pagare il fitto annuo del 3% fino alla scadenza del contratto di locazione in essere con Francesco Canobius; a finita locazione il fitto sarà del 7%, con altri patti.
S.T. Giovan Battista Robustellus fu Giovan Andrea di Grosotto, abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 542x290
Segnatura antica: AMT 380/1
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1177
1178. Confessio.
1624 agosto 20, Tirano, case della chiesa alla Folla
Giovan Pietro fu Romerio Homodei della Folla di Tirano, abitante a Villa di Tirano, a nome suo e del nipote Romerio fu Giovan Antonio Homodei dichiara di aver ricevuto dai deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla di Tirano Martino fu Giovan Battista Cattaneo, Battista fu Mariolo Belotto e Giovan Giacomo fu Simone de Berando, anche a nome di Valentino fu Altobello Meritij, la somma di 2902 lire e mezza di imperiali a parziale pagamento di una vendita fatta in data 1623 dicembre 8 per atto a rogito dello stesso notaio.
S.T. Giovan Battista fu Giovan Andrea Robustellus abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 395x100
Segnatura antica: AMT 380/3
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1178
1179. Sententia.
1624 ottobre 2, Teglio, casa del prevosto Antonio Piatti
Documento conservato presso l'Archivio di Stato di Sondrio.
Vedi Appendice al presente inventario, unità con il medesimo numero.
Segnatura antica: ASS 418/22
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1179
1180. Livellum.
1625 marzo 13, Tirano
Giovan Pietro fu Giovan Pietro Marinoni di Tirano, quale procuratore dei fratelli Luigi, Aurelio ed Emilio fu Claudio olim Bernardo Homodei di Tirano, coeredi della madre Dorotea, moglie del detto Claudio, investe a livello Bartolomeo fu Pietro Cabassi di Tirano di un fondo selvato e prativo di 3 pertiche e 1/2, con 9 castagni grandi e 6 medi sito a Tirano in località della Bettola per l'annuo fitto di 5 staia di castagne da darsi a San Martino.
S.T. Lucino a Lucinis fu Giovan Giacomo di Tirano.
Atto singolo membr., mm 356x171
Segnatura antica: M 1191
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1180
1181. Donatio.
1625 aprile 24, Tirano, case della chiesa alla Folla
Giovanni fu Gregorio Ferrarij della Rasica dona ai deputati alla chiesa della Beatissima Vergine del ponte della Folla di Tirano Giovan Battista fu Giovan Antonio Curti, Andrea fu Romerio Scalvezarij, Giovan Giacomo fu Simone de Berando e Domenico fu Giovanni Poianini de Bertolinis un fondo prativo della misura di 2 pertiche e mezza a Tirano in località Fossola, con i diritti connessi e con l'onere di far celebrare ogni anno in perpetuo una messa in un lunedì di dicembre per l'anima sua e dei suoi antecessori e successori.
L'atto è stesi innanzi ai consoli di giustizia del terziere superiore della Valtellina, innanzi ai quali il donante giura, Giovan Tomaso Canobio fu Giovan Battista, "ad signum ursi" ed il notaio rogato "ad signum leonis".
S.T. Giovan Battista Robustellus fu Giovan Andrea abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 503x192
Segnatura antica: AMT 349/3
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1181
1182. Donatio.
1625 aprile 24, Tirano, case della chiesa alla Folla
Giacomo fu Gregorio Ferrarij della Rasica di Tirano dona ai deputati alla chiesa della Beata Vergine Maria del ponte della Folla di Tirano Giovan Battista fu Giovan Antonio Curti, Andrea fu Romerio Scalvezarij, Giovan Giacomo fu Simone de Berando e Domenico fu Giovanni Poianini de Bertolinis un fondo sedimato, con vari edifici, orto e campo per complessive 18 tavole e connessi diritti a Tirano in contrada della Folla, con usufrutto della moglie sui beni fino alla di lei morte e con l'onere di celebrare annualmente, in perpetuo, una messa cantata in un lunedì di novembre o di dicembre, a pro della sua anima e di quella dei suoi antecessori.
Lo stesso giura, secondo il disposto del cap. 172 degli statuti civili di Valtellina, nelle mani dei consoli di giustizia del terziere superiore della Valtellina Giovan Tomaso fu Giovan Battista Canobio "ad signum ursi" e del notaio rogato "ad signum leonis".
S.T. Giovan Battista Robustellus fu Giovan Andrea abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 518x157
Segnatura antica: AMT 372/4
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1182
1183. Confessio.
1625 aprile 28, Tirano, case della chiesa alla Folla
Giovan Pietro fu Romerio Homodei della Folla, anche a nome del nipote Romerio fu Giovan Antonio Homodei, dichiara di aver ricevuto dai deputati alla chiesa della Beata Vergine Maria del ponte della Folla Giovan Battista fu Giovan Antonio Curti, Andrea fu Romerio Scalvezarij, Giovan Giacomo fu Simone de Berando e Domenico fu Giovanni Poianini de Bertolinis la somma di 225 lire di imperiali a saldo di una vendita fatta alla chiesa stessa in data 1623 settembre 8, a seguito di precedenti pagamenti e bonifici.
S.T. Giovan Battista fu Giovan Andrea Robustellus abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 615x186
Segnatura antica: AMT 380/2
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1183
1184. Cautio dotis et antefacti.
1625 giugno 16, Tirano, casa di Giovan Tomaso Canobio
Domenico fu Giovannino De Marianis di Aprica ed il figlio Pietro garantiscono la moglie di quest'ultimo, Maria fu Pietro olim Antonello de Botigiolis di Tirano per 1500 lire di imperiali, costituenti la dote e l'antifatto spettanti alla stessa: delle quali 850 lire corrispostele in denaro dalla madre Giovannina, 150 lire da destinarsi all'acquisto di beni mobili e 500 lire quale antifatto attribuitole dal marito e dal suocero.
Atto steso alla presenza di Giovan Tomaso fu Giovan Battista Canobij, console di giustizia del Terziere superiore della Valtellina "ad signum ursi".
S.T. Giacomo fu Pietro De Campo di Tirano.
Atto singolo membr., mm 580x190
Segnatura antica: M 1194
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1184
1185. Donatio(1).
1625 dicembre 30, Tirano, abitazione di Giovan Tomaso Canobio
Ippolita fu Valentino Meritij di Tirano, con il consenso e la garanzia del fratello Antonio, dona ai deputati alla chiesa di Santa Maria del ponte della Folla Giovan Battista fu Giovan Antonio Curti, Andrea fu Romerio Scalvezarij e Giovan Giacomo fu Simone de Berando la somma di 200 scudi, al conto di 6 lire di imperiali e mezza per scudo, o in alternativa beni per pari importo, con interesse del 7% fino alla consegna.
Dona inoltre alla chiesa stessa, in caso di premorienza del figlio Valentino, tutti i suoi beni in morte, salvo il ventesimo da testarsi.
Assume inoltre l'obbligo di prestare servizio per 4 anni preso l'oratorio, purchè in lavori non vili, con l'obbligo del suo mantenimento con vitto, alloggio e vesti adeguate o, in alternativa, con disponibilità dei frutti dei beni donati.
Segue giuramento nelle mani del notaio rogato, console di giustizia del terziere superiore della Valtellina "ad signum leonis" e di Giovan Tomaso fu Giovan Battista Canobio, console di giustizia "ad signum ursi".
S.T. Giovan Battista fu Giovan Andrea Robustellus abitante a Tirano.
Atto singolo membr., mm 455x262
Segnatura antica: AMT 430/23
Note: 1. Stile della natività: nell'atto è indicato l'anno 1626.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1185
1186. Attestatio(1).
[1627], Tirano
Lucino a Lucinis, notaio pubblico e cancelliere della comunità di Tirano, attesta di aver rogato in data 1627 settembre 30 un atto concernente la ricognizione delle reliquie di Sant'Ippolito martire, a seguito dell'approvazione del Vicario vescovile di Como.
Annotazione relativa alla traslazione delle stesse, in data 1627 ottobre 4, nella chiesa della Beata Vergine Maria del ponte della Folla di Tirano.
S.T. Lucino a Lucinis.
Atto singolo membr., mm 276x140
Segnatura antica: M 1216
Note: 1. Due esemplari dello stesso atto, stesi di seguito su unico supporto.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1186
1187. Venditio.
1627 gennaio 28, Tirano, casa del notaio, scrittorio
Pietro fu Zano olim Tomaso di [Refreggio], abitante in contrada Paraviso di Tirano, vende ai fratelli Giovan Battista e Giovan Pietro fu Giovan Pietro Marini un fondo prativo di 6 pertiche a Tirano in località Monaci per il prezzo di 3780 lire di imperiali, da versare con varie modalità, in parte ad estinzione di obblighi del venditore.
Figura tra i testi l'amanuense del notaio Domenico fu Giovanni Beltrami di Brusio.
S.T. Lucino fu Giovan Giacomo a Lucinis di Tirano.
Atto singolo membr., mm 573x181
Segnatura antica: AMT 372/2
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1187
1188. Testamentum.
1628 giugno 6, Tirano, casa del testatore
Tranquillo Marinoni, dell'età di circa 50 anni, degente in letto da lungo tempo per ferita, dispone per testamento delle sue sostanze. Dopo le clausole di rito lega alle nipoti Dorotea la somma di 1000 lire di imperiali, Caterina e Anna Maria la somma di lire 500 di imperiali ognuna, da consegnarsi entro un anno dal loro matrimonio o entrata in convento, purché col consenso di suo fratello Giovan Battista. Beneficia poi con legati minori (100 lire di imperiali) Orsola figlia di Francesco Lazaroni ed Antonio de Belottis, suo servitore. Nomina quindi la moglie Marta tutrice dei figli minori, con obbligo di redazione dell'inventario e resa annuale del conto al fratello Giovan Battista, protutore, o in subordine al capitano Antonio fu Giovan Abbondio Omodei, o a Pietro Grana o al notaio rogato, nell'ordine in caso di decesso di tutti gli altri menzionati.
Assegna quindi alle figlie Marina, Agata e Tranquilla la legittima loro spettante e, in caso di matrimonio approvato dal fratello Giovan Battista, un'ulteriore quota di 3250 lire di imperiali.
Istituisce quindi eredi universali i figli minori Giovan Pietro e Carlo Filippo.
S.T. Lucino fu Giovan Giacomo a Lucinis di Tirano.
Atto singolo membr., mm 595x286
Segnatura antica: M 1167 bis
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1188
1189. Remissio.
1632 aprile 13, Tirano, casa del notaio
Giacomo di Domenico de Bombardarijs di Roncaiola di Tirano, agente col consenso del padre quale erede di Sebastiano fu Marsetto del Ruscono di Tirano, rimette a Pietro fu Giovan Domenico Della Pollina del Bana di Tirano l'util dominio e miglioramenti su un fondo con fabbricati a Tirano in contrada Bellotti per il prezzo di 550 lire imperiali e con l'onere del versamento alla chiesa della Beata Vergine Maria del ponte della Folla di Tirano, direttaria, dell'annuo canone livellario di 5 staia e mezzo di cereali.
S.T. Lucino a Lucinis fu Giovan Giacomo di Tirano.
Atto singolo membr., mm 530x185, cc. 1
Segnatura antica: M 1266
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1189
1190. Livellum.
1669 luglio 23, Tirano, nel portico delle case già di proprietà di Giovan Battista Marinoni
Valentino fu Fedele Lazzaroni , Giovan Antonio fu Geronimo Quadrius e Cristoforo fu Pietro de Molinarijs della Rasica , deputati alla chiesa della Deipara Vergine Maria del ponte della Folla di Tirano, anche a nome del condeputato assente Giovanni fu Andrea Tognatto, investono a livello perpetuo Stefano fu Tognolo Della Marta di Castelvetro di Teglio di un terreno selvato, incolto e boschivo con molti castagni e resti di un edificio a Teglio in Grania dove si dice in Malgina per l'annuo fitto di 10 lire di imperiali, maggiorato rispetto alle precedenti investiture in quanto il detto Stefano aveva tagliato alcune piante di castagno.
S.T. Giovan Andrea Bagnettus fu Livio di Tirano, abitante a Bianzone.
Atto singolo membr., mm 360x285
Segnatura antica: I 1534 44r/44v
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1190
1191. Citatio.
1669 novembre 14, Roma, palazzo della Curia
Nicola Acciaiolus, protonotario apostolico e giudice ordinario della Curia Romana per le sentenze e censure, a richiesta della comunità ed uomini di Tirano cita il prevosto di Tirano Giovan Maria Paravicinum e Geronimo Homodeum a comparire innanzi a lui in relazione all'annullamento del decreto di consegna delle chiavi dell'archivio e della cassetta delle elemosine della chiesa di Santa Maria della Folla di Tirano.
Sottoscrivono il detto Acciaiolus ed il notaio Lorenzo [Bellus].
Atto singolo membr., mm 280x168
Segnatura antica: AMT SS
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1191
1192. Sententia.
1671 luglio 21, Roma, palazzo della Curia
Documento conservato presso l'Archivio di Stato di Sondrio.
Vedi Appendice al presente inventario, unità con il medesimo numero.
Segnatura antica: ASS 418/23
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1192
1193. Citatio et intimatio.
1683 luglio 2, Roma, palazzo della Curia
Domenico Maria Cursius, protonotario apostolico, cita Giovanni Maria Paravicinus, prevosto di Tirano, a comparire in giudizio innanzi a lui in Roma con gli atti relativi alla controversia in essere tra lo stesso Paravicinus e la comunità di Tirano relativa al diritto di giuspatronato sulla chiesa della Beata Vergine Maria del ponte della Folla di Tirano.
Ordina che la citazione venga notificata allo stesso prevosto, al quale viene intimato di astenersi da ogni atto di ulteriore molestia e di non ingerirsi nell'amministrazione della chiesa suddetta, sotto pena di 1000 ducatoni d'oro e della sospensione "a divinis".
Ordina infine a chiunque sia in possesso di documenti relativi alla detta causa di consegnarli a Roma nel termine di 6 giorni.
Notaio della Camera Apostolica : Pietro Scarsellius.
Sottoscrizione di Domenico Maria Cursius e sigillo apposto.
Atto singolo membr., mm 245x350
Segnatura antica: AMT SS
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1193
1194. Designatio(1).
1777 ottobre 24, [Genzano di Roma]
Francesco Sforza, gonfaloniere romano e principe cesareo, per l'autorità concessa da papa Paolo III in data 1539 aprile 24 alla sua famiglia , conferisce a Pietro Alessandro Sertori di Livigno, notaio della sede apostolica, la nomina a protonotario apostolico onorario ed attribuisce allo stesso gli abiti ed i paramenti relativi.
Sottoscrizione del segretario Gaspare De Sanctis.
Atto singolo membr., mm 288x525, cc. 1
Segnatura antica: M 2331
Note: 1. Documento con iniziale miniata e bordi listati in oro, con sovrimpressione e sigillo apposto.
Classificazione: 1
Segnatura: perg. 1194