Fondo pergamenaceo

1291 - 1799
La serie è costituita da un cospicuo fondo di atti notarili eterogenei, sia per la natura giuridica, sia per quanto concerne le parti contraenti, con ogni probabilità artificiosamente costituito in epoca successiva. Per quanto è dato conoscere, si sa che attorno al 1840, a seguito dell'alienazione dell'antica sede comunale, l'archivio comunitario ivi custodito fu trasferito nei sottotetti dell'attigua chiesa di S. Giorgio. E' probabile che, nel corso di questo spostamento, parte del materiale sia andato disperso, come ad esempio la prima edizione trecentesca degli statuti comunali(1); è comunque certo che, durante questa operazione, atti e registri furono riposti senza rispettare l'ordine preesistente. A distanza di un secolo padre Aurelio Pruneri segnalava alle autorità comunali l'esistenza di detto materiale che veniva trasferito nel nuovo palazzo comunale ed esaminato da Egidio Pedrotti, presidente della società storica valtellinese. Le serie originali non furono ricostituite e, separati gli atti pergamenacei da quelli cartacei, fu redatto un regesto dei primi, pubblicato nel 1944 nella "Raccolta di Studi Storici sulla Valtellina" col titolo "La Storia di Grosio nelle sue pergamene"(2). Questo fondo, separato dal resto dell'archivio storico ma riposto alla rinfusa in un cassone di legno, fu riordinato da Gabriele Antonioli nel 1974. Nel corso di questa sistemazione si segnalò la mancanza di due pergamene corrispondenti ai n. 85 e 327 di detta pubblicazione. L'opera del Pedrotti ebbe il merito di far conoscere ad un vasto pubblico di studiosi ed appassionati questo patrimonio, evitandone una possibile dispersione, ma, per la scarsa conoscenza della realtà toponomastica ed antroponimica locale e per il carattere divulgativo del lavoro, che ignorava totalmente gli elementi diplomatistici ed estrinsechi dei documenti, necessitava di una revisione integrale. Nel corso di tale revisione si è provveduto ad un nuovo riordino cronologico con l'aggiunta di altre 34 pergamene, precedentemente utilizzate come copertina di registri amministrativi, di estimi e statuti e non considerate dal Pedrotti. Il numero d'ordine progressivo usato da quest'ultimo è stato mantenuto come segnatura, mentre, ove non è stato possibile separare le pergamene senza compromettere la rilegatura dei registri, si è indicata la segnatura di questi. Nel corso del progetto Archidata è stata costituita una nuova busta contenente dieci pergamene non precedentemente inventariate e un fascicolo composto da frammenti di pergamene.


830. Carta vendicionis(1).
1291 dicembre 30, Grosio
Il comune di Grosio, riunito in assemblea alla presenza del decano Giorgio Mantelus fu Armano e di Giacomo de Genzo, rappresentante di Corrado Ruscha, podestà di Grosio, vende a Lanfranco de Cusina de Nobiallo fu Guglielmo, detto Bosso, abitante a Grosio, le alpi di Campo Gazano e di Sacco per lire 30 imperiali, da versare al canepario del comune di Como o ai soprastanti per la distribuzione del sale(2). Teste Mafiolo de Cermenate di Rampino, di Como. Notaio Gaspare Bonacius fu Rodolfo di Grosio. Notaio Gasparo de Sancto Laurencio di Rolando di Como, scrittore. Originale.
Atto singolo membr., mm 623x500
Note: 1. Il criterio di datazione dell'atto si rifà allo stile della natività, alla indizione bedana e alla "consuetudo bononiensis". 2. Sul verso: Bernardo de Venosta fu Olderico, cessionario dei crediti del fu Lanfranco del Boxio di Grosio, retrovende a Pietro de Cermenate di Rodolfo, decano o console di Grosio, l'alpe di Sacco per lire 30 imperiali.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 1

831. Carta vendicionis.
1294 gennaio 10, Grosio
Salla de Salla fu Leone di Grosotto, moglie di Bellotto de Curte fu Brocardo di Grosotto, vende a Federico Lambertenghi fu Montano di Vico di Como due fondi a Grosio, "in Prato Maiori", e a Grosotto, a "Mualare", per lire 52 imperiali. Notaio Gasparolo de Sancto Laurencio di Rolando, di Como. Notaio Mafiolo de Cermenate fu Rampino di Como, scrittore. Originale.
Atto singolo membr., mm 308x390
Classificazione: 1.9
Segnatura: 2

832. Carta vendicionis.
1296 gennaio 28, Grosio, "in Hondexio prope domum venditorum"
Orsina, vedova di Enrico de la Plata, i fratelli Giacomino e Resta de Giroldo fu Romerio e Giacometto Zachara fu Pietro di Grosio vendono a Federico Lambertengi fu Montano di Vico, abitante a Grosio, un fondo campivo, prativo e vignato con castagni, salici e piante da frutta in Grosio, "Hondexio ad Lavinaciam", per lire 7 imperiali meno soldi 4. Notaio Mafiolo de Cermenate fu Rampino. Notaio Gaspare de Maccio fu Marchisio di Como, scrittore. Originale.
Atto singolo membr., mm 350x350
Classificazione: 1.9
Segnatura: 3

833. Carta vendicionis.
1303 marzo 31, Grosio, "in vialle comunis ubi dicitur in Ondexio"
Giacomo Zachara fu Pietro, suo figlio Petrino, e Giacometto de Piro fu Romerio, tutti di Grosio, vendono a Federico Lambertenghi fu Montano di Grosio un fondo in Grosio, località "Ondexio", per lire 6 imperiali. Notaio Maifredolo Pellagali fu Morbio di Vico di Como. Notaio Mafiolo de Cardano fu Giovanni di Vico di Como, scrittore. Originale.
Atto singolo membr., mm 405x540
Classificazione: 1.9
Segnatura: 4

834. Carta vendicionis(1).
1315, [Grosio]
Astora e suo figlio Romerio fu Oldefredo [...] vendono a Federico [Lambertengi] alcuni fondi campivi e sedimati a Tiolo. Notaio Orto de Interortolli fu Guglielmo. Notaio Enrico de Prata de Monte fu Giovanni, scrittore. Originale.
Atto singolo membr., mm 370x215
Note: 1. Pergamena ampiamente lacunosa lungo tutto il lato destro.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 5

835. Carta vendicionis.
1317 luglio 28, Sondalo, "in platea comunis"
Filippo de Castello fu Gaspare di Menaggio, abitante a Sondalo, vende a Princivalle Stupa fu Bonisaldo di Nobiallo, acquirente a nome di Danglice, moglie di Nicolino Lambertenghi di Vico di Como, un fondo campivo in territorio di Sondalo "ad Lugum", in località "ad Castenarium", per lire 6 e soldi 15 imperiali. Testi Andreollo de Castello di Filippo, di Menaggio, e Bertramino de la Gexa fu Guglielmo, abitante a Sondalo. Notaio Princivalle Stupa fu Bonisaldo di Nobiallo. Originale.
Atto singolo membr., mm 365x495
Classificazione: 1.9
Segnatura: 6

836. Carta vendicionis.
1320 marzo 26, Grosotto, "ad toraciam"
Orsatto e Petruzio Tigiurtinus fu Raino di Grosotto vendono a Nicola Lambertengi di Federico, di Vico di Como, abitante a Grosotto, un fondo in Grosotto, "ad Fenogam", per lire 10 imperiali. Notaio Maffeo de Cermenate fu Rampino, di Como. Originale.
Atto singolo membr., mm 480x285
Classificazione: 1.9
Segnatura: 7

837. Carta vendicionis.
1326 gennaio 4, Grosio, "in curte habitacionis Nicolini emptoris"
Martino Testor fu Giovanni, di Sondalo, abitante a Grosotto, e sua moglie Giacoma vendono a Nicolino Lambertenghi di Federico, di Vico di Como, abitante a Grosio, un campo in Grosotto, contrada Pedesasso "ad Morzengiam", per 9 lire imperiali. Notaio Leone Brochus fu Giovanni di Vico di Como. Originale.
Atto singolo membr., mm 580x285
Classificazione: 1.9
Segnatura: 8

838. Carta vendicionis.
1327 settembre 28, Grosio, "in platea"
Giovanni de Boxo fu Lanfranco di Grosio vende ad Alberto detto Bexio de Meneguza fu Zambone di Grosio un fondo prativo e sedimato in Valgrosina alla Valpalanca per lire 27 imperiali. Notaio Nicolino Lambertengi di Federico, di Vico di Como. Originale.
Atto singolo membr., mm 313x460
Classificazione: 1.9
Segnatura: 9

839. Carta vendicionis.
1328 aprile 8, Berbenno, "aput domum Comazi de Viuro de Cumis qua est in capite pontis qui est
Pietro de Arzo fu Aliprando di Sondrio vende al prete Anselmo de Castronovo di Simone, di Como, canonico della chiesa di S. Pietro di Tresivio, la terza parte di un sedime con corte ed orto in Grosio, per lire 8 imperiali. Notaio Petrolo Bordorino fu Tommaso di Como. Originale.
Atto singolo membr., mm 525x240
Classificazione: 1.9
Segnatura: 10

840. Instrumentum testamenti.
1334 giugno 10, Grosio, "supra tablatum Iohannis de Bosio"
Guglielma Carati fu Bernardo, di "Villa Nova" di Mazzo, vedova di Betino de Bosio fu Lanfranco detto Rosso di Grosio, lascia al comune di Grosio moggia 4 di cereali da distribuire ogni anno per la festa di S. Giorgio; nomina inoltre suo figlio Zanolo erede universale e suo cognato Pietro tutore dello stesso, con la clausola di spartire equamente ogni sua sostanza fra suo fratello Guglielmo e i poveri, nel caso che il figlio Zanolo non avesse eredi. Notaio Zanata Brochi fu Leone di Grosio. Notaio Bertramino Tassinati fu Tommaso di Grosio, scrittore. Originale.
Atto singolo membr., mm 476x245
Classificazione: 1.9
Segnatura: 11

841. Instrumentum investiture livelli.
1337 giugno 25, Grosio, "in domo habitationis suprascripti domini Iohannis"
Giovanni Bugnoni fu Finiberto di Como, abitante a Grosio, investe a livello Gasparino Stoppani fu Giacomolo di Grosio, di un sedime in Grosio al fitto annuo di soldi 30 e 4 capponi. Notaio Bertramino Tassinati fu Tommaso di Como, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 590x330
Classificazione: 1.9
Segnatura: 12

842. Carta investiture accole.
1339 febbraio 28, Grosio, "in platea Sancti Georgii"
I nobili e i vicini di Grosio, riuniti in assemblea sotto la presidenza del decano Delaido della Costa, investono ad accola Ardrigolo Pini fu Aliprando di Varenna, abitante a Grosio, Macario Stoppani fu Giacomolo, abitante a Grosio, Giovanni Sala di Alberto, detto Pene, di Grosio, e Zaneto de la Plata di Salvatore, di Grosio di un fondo prativo in Grosio, località Sommariva sopra la Rasega, al fitto di lire 40 e soldi 15. Notaio Bertramino Tassinati fu Tommaso di Como, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 385x255
Classificazione: 1.9
Segnatura: 13

843. Instrumentum vendicionis.
1339 agosto 13, Grosio, "ubi dicitur in Tellio"
Menico Batalia fu Zanni di Grosio e suo figlio Delaido vendono a Nicola Lambertenghi fu Federico di Borgovico di Como, abitante a Grosio, un campo in Tiolo, "ad Casalicios quondam Botati", per lire 11. Notaio Lafrancolo del Boxo di Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 390x345
Classificazione: 1.9
Segnatura: 14

844. Carta investiture accole.
1340 febbraio 27, Grosio, "in platea Sancti Georgii"
I nobili e i vicini di Grosio, riuniti in assemblea alla presenza del decano Domenico Berardo e dei consiglieri Nicola Lambertenghi fu Federico, Pietro de Boxo fu Lafranco, detto Rosso, Viano Carlino fu Giacomo, Martinaccio de Rana e Domenico, detto Bellerio, danno in locazione ad accola a Martinaccio de Compertis di Delaido e a Grosolino de Compertis fu Guglielmo, un prato oltre l'Adda in località "ad Lotum". Notaio Bertramo Tassinati fu Tommaso, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo(1) membr, mm. 322x230; 60x230 .
Note: 1. In due frammenti provenienti dal fondo Visconti Venosta e utilizzati come copertina di un registro amministrativo.
Classificazione: 1.9
Segnatura: b. 62, fasc. 1

845. Carta vendicionis. Carta refundacionis.
1341 novembre 12, Grosio, "in platea Sancti Georgii"
Delaido Batalia fu Menico, detto Bexa, di Tiolo di Grosio vende a Nicola Lambertenghi fu Federico di Borgovico di Como, abitante a Grosio, un sedime nel territorio di Grosio, "ad Pecedum Planum", per lire 14, con l'obbligo per l'acquirente di versare annualmente al comune di Grosio soldi 2 per accola. Delaido restituisce nelle mani di Zanolino Mantelo di Viale di Grosio, decano del comune, un fondo prativo nel territorio di Grosio, "ad Pecedum Planum", col patto che venga investito ad accola per soldi 2 Nicola Lambertenghi. Notaio Pietro Bordorino fu Tommaso di Como, abitante a Grosio. Originali.
Due atti singoli membr., mm 443x565
Classificazione: 1.9
Segnatura: 16

846. Inventarium accole.
1342 febbraio
Inventario dei beni comunali affittati ad accola. Notaio Lafrancolo del Boxo di Giovanni di Grosio. Seguiti al 1355 novembre 13.
Registro membr., mm 330x210, cc. 12
Classificazione: 1.9
Segnatura: 604

847. Carta investiture accole.
1342 giugno 23, Grosio, "in platea Sancti Georgii"
Viano di Sterlino, decano del comune di Grosio, alla presenza dei nobili e dei vicini del comune, convocati in assemblea pubblica, investe ad accola Nicola Lambertenghi fu Federico di Borgovico di Como, abitante a Grosio, di un prato in Grosio, in "Plazum Bevolchali", al fitto annuo di una mina di segale. Notaio Lafrancolo del Boxo di Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 320x210
Classificazione: 1.9
Segnatura: 17

848. Instrumentum vendicionis.
1347 maggio 20, Grosio, "in platea Sancti Georgii"
Egidiolo Bugnoni fu Giovanni di Como, abitante a Grosio, vende a Cola de Novaria fu Luterino, detto Bormino, due prati in Valgrosina, in Pra Cucon, per lire 15. Copia semplice trecentesca(1).
Atto singolo membr., mm 405x340
Note: 1. L'atto è privo della sottoscrizione notarile.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 19

849. Instrumentum testamenti.
1349 giugno 2, Grosio, "super tablatum suprascripti Conforti prope lectum suum"
Conforto Manzoto fu Gaspare lascia al comune di Grosio 4 staia di cereali da distribuire in tanto pane alla festa di S. Giorgio garantiti da un fondo campivo in Grosio, detto in Viozo. Notaio Bertramo Tassinati fu Tommaso di Como, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 250x390
Classificazione: 1.9
Segnatura: 18

850. Instrumentum testamenti.
1349 luglio 3, Grosio
Delaido della Vernuga fu Alberto, detto Besio, di Grosio lascia al comune di Grosio staia 5 di cereali da distribuire in pane ai poveri annualmente per la festa di S. Giorgio, garantite su un campo in Grosio in località Campo Longo. Notaio Bertramo Tassinati fu Tommaso di Como, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 295x225
Classificazione: 1.9
Segnatura: 20

851. Instrumentum testamenti(1).
1349, Grosio
Meneghino Pocio di Grosio lascia al comune di Grosio 6 staia di granaglie garantite da un campo in Tiolo, "ad Zeneuregium", e lire 5 al prete Zanino, beneficiale della chiesa di S. Giorgio. Notaio Bertramo Tassinati di Como, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 340x170
Note: 1. Pergamena mutila e consunta.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 21

852. Carta cessionis.
1350 ottobre 22, Grosio
Nicola Lambertenghi fu Federico di Borgovico di Como, abitante a Grosio, cede a Salando Sala fu Petrino di Grosio un credito di lire 10 e soldi 10. Notaio Lafrancolo del Boxo fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 270x280
Classificazione: 1.9
Segnatura: 22

853. Instrumentum dotis(1).
[1350], Grosio
Fanco del Boxo di Varenna dichiara di ricevere dalla moglie Stefana lire 37 e soldi 10 a titolo di dote e di antefatto. Notaio Lafrancolo del Boxo fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 290x175
Note: 1. Il documento è mutilo nella parte superiore e di difficile lettura a causa di vaste abrasioni.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 23

854. Instrumentum venditionis(1).
[1350], Grosio, "in platea Sancti Georgii"
Giovanni [...] vende a [...] un fondo in Grosio in contrada "illorum de Bonaciis" al prezzo di lire 8. Notaio Lafrancolo del Boxo fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 380x200
Note: 1. Atto frammentario, smarginato lungo i lati superiori e laterali.
Classificazione: 1.9
Segnatura: b. 62, fasc. 2

855. Instrumentum testamenti.
1355 ottobre 11, Sondalo, "in curte habitacionis Thomaxii Stoppe"
Nicola Lambertenghi fu Federico di Borgovico di Como, abitante a Grosio, nomina suoi eredi universali i figli Negro e Pedrola, detta Bella, e lascia al figlio Giovanni lire 45. Notaio Bertramo Tassinati fu Tommaso di Como, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 560x410
Classificazione: 1.9
Segnatura: 24

856. Instrumentum vendicionis.
1356 agosto, Grosio, "in platea Sancti Georgii"
Delaido della Vernuga fu Alberto, detto Besio, di Grosio e Comolo Germano fu Delaido, detto Sterlino, di Grosio vendono a Comino Sala fu Salando di Speluga di Grosio tre fondi prativi con tre quarti di una abitazione e una tegia in Valgrosina, località Valpalanca, per lire 21. Notaio Lafrancolo del Boxo fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 370x300
Classificazione: 1.9
Segnatura: 25

857. Instrumentum vendicionis.
1359 maggio 10, Como, "in borleto novo comunis Cumi"
Andrea de Piro fu Bertramo, detto Grepo, di Como vende a Bertolino Baffi fu Filippo di Como, abitante a Grosio, un sedime con corte e orto nella piazza di S. Giorgio in Grosio, di cui in precedenza era stato investito a livello dai fratelli Simone e Pagano Lambertenghi fu Nicola di Como, per lire 80. Notaio Bellosio Passeroni di Ianuario di Como. Notaio Zambellino da Robbiate, protonotaio. Notaio Benedetto Passeroni, protonotaio. Notaio Andreolo da Lomazzo, protonotaio.
Atto singolo membr., mm 440x380
Classificazione: 1.9
Segnatura: 26

858. Instrumentum testamenti.
1370 ottobre 15, Grosio, "in castro Sancti Faustini in muda"
Federico Venosta fu Giovanni del castello di S. Faustino di Grosio lascia al comune e agli uomini di Grosio le decime di frumento, segale, miglio, panico e legumi riscossi su questo territorio e 4 campi lavorati da Delaido, detto Piazzolo, fruttanti un fitto annuo di 2 staia di cereali da distribuire ai poveri nella festa di S. Giorgio; nomina erede universale la sorella Giovanna detta Mozzina. Notaio Zanino Bugnoni fu Negro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 520x340
Classificazione: 1.9
Segnatura: 27

859. Carta investiture ad accolam.
1373 aprile 18, Grosio
Ettore Brochi fu Leone, decano del comune di Grosio, convocata la vicinanza dei nobili e dei vicini del comune, investe ad accola Paro Manzoto fu Grosio di un fondo in Grosio, località Piaz Martin, al fitto annuo di soldi 18. Notaio Zanino Bugnoni fu Negro di Como, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 255x295
Classificazione: 1.9
Segnatura: 28

860. Instrumentum testamenti.
1374 novembre 9, Grosio, "in contrata de Speluga"
Leo Sala fu Mino, detto Leone, di Speluga di Grosio lascia tutti i suoi beni mobili e immobili alla chiesa di S. Giorgio, a suffragio dell'anima sua e dei suoi morti, salvo l'usufrutto degli stessi da parte di sua madre Divizia, vita natural durante. Notaio Zanino Bugnoni fu Gofredo, detto Negro, di Como, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 360x325
Classificazione: 1.9
Segnatura: 29

861. Carta confessionis.
1377 aprile 14, Grosio, "in platea Sancti Georgii"
Fiorino de Piro fu Andrea, detto Greppo, di Montagna confessa di ricevere da Ardigino Pini fu Bonolo, decano del comune di Grosio, lire 3,5 quale fitto del decorso anno della decima delle rape, delle castagne e delle noci. Notaio Zanino Bugnoni fu Gofredo, detto Negro, di Como, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 120x340
Classificazione: 1.9
Segnatura: 30

862. Carta vendicionis.
1378 gennaio 10, Grosio, "in platea comunis"
Zane de Orcha fu Antonio e Betone de Orcha fu Giacomo, entrambi di Bormio, vendono a Ettore Brochi fu Leone, agente a nome dei vicini della quadra della Piata di Grosio, di un sedicesimo di un fondo con tre abitazioni coperte di legno in Valgrosina, località Cassaurolo, per lire 8. Notaio Gregorio de Sasso fu Gaspare di Como. Originale.
Atto singolo membr., mm 280x485
Classificazione: 1.9
Segnatura: 31

863. Instrumentum obligationis(1).
1378 marzo 28, Grosio, "in contrada de Viale"
I nobili e i vicini di Grosio, convocati in vicinanza da Delaido Besio fu Alberto, decano del comune di Grosio, si impegnano a pagare a Olderico Venosta fu Gofredo, detto Felino, la somma di lire 100. Notaio Gregorio de Sasso fu Gaspare di Como. Notaio Bertramolo Malacrida fu Adamolo, scrittore. Originale.
Atto singolo membr., mm 285x235
Note: 1. Il documento presenta i caratteristici tagli a testimonianza dell'avvenuto pagamento.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 32

864. Carta investiture.
1380 febbraio 11, Grosio, "in platea comunis"
Lancia de Misenti, arciprete della chiesa di S. Stefano di Mazzo, investe Foresto Venosta fu Goffredo, detto Felino, di un fondo sito nel territorio di Grosotto, sotto la Serra, al fitto annuo di staia 16 di granaglie. Notaio Zanino Bugnoni fu Negro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 295x215
Classificazione: 1.9
Segnatura: 33

865. Carta finis.
1381 ottobre 3, Grosio, "in platea comunis"
Bernardo de Luteriis fu Marco di Mandello dichiara di ricevere da Ardigino Pini fu Bonolo di Varenna, abitante a Grosio, in rappresentanza del comune e dei vicini di Grosio, lire 45 ad estinzione di una obbligazione. Notaio Gregorio de Sasso fu Gaspare di Como. Originale.
Atto singolo membr., mm 275x210
Classificazione: 1.9
Segnatura: 34

866. Instrumentum declarationis.
1383 marzo 11, Grosio
Elenco dei beni immobili spettanti alla chiesa dei Ss. Colombano e Giacomo redatto da Meneghino de Piro, monaco di detta chiesa, da Zanino de Berardo e da Grosino de Piazo, eletti dal comune e dagli uomini di Grosio sotto la decania di Delaido Armanasco. Notaio Zanino Bugnoni fu Gofredo, detto Negro, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 1010x225
Classificazione: 1.9
Segnatura: 36

867. Carta confessionis.
1383 marzo 16, Grosio, "in platea Sancti Georgii"
Olderico Venosta fu Gofredo, abitante nel castello di Grosio, confessa di ricevere da Delaido Armanasco fu Bertramo, decano del comune di Grosio, la somma di lire 64 dovutagli per l'acquisto di vino per la taverna. Notaio Zanino Bugnoni fu Gofredo, detto Negro, di Como, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 250x285
Classificazione: 1.9
Segnatura: 37

868. Instrumentum testamenti.
1383 settembre 22, Grosio
Bella Lambertenghi fu Nicola di Grosio lascia una rendita di 9 staia di cereali al comune di Grosio, da esigersi quale fitto annuo su un fondo sito in Grosio, "a Lasc", da distribuire in pane ai poveri per la festa di S. Giorgio. Notaio Zanino Bugnoni fu Gofredo, detto Negro, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 290x230
Classificazione: 1.9
Segnatura: 35

869. Instrumentum mandati(1).
[1383], Grosio
I nobili Divitino Bugnoni, Meio Zachara fu Sterlino, Meio de Piro fu Paro, Pietro Sala fu Salando, Antonio Guardinsachi fu Francolo, Zanni Sala fu Riboldo, Giacomo Sala fu Zilio e Giovanni Bugnoni fu Antonio, tutti di Grosio, alla presenza di Delaido Armanasco, decano di Grosio, nominano loro procuratori Lafranco del Boxo e Meio Zachara. Notaio Zanino Bugnoni fu Negro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 278x195
Note: 1. Il documento è smarginato lungo il lato superiore a seguito dell'utilizzo come copertina del registro delle taglie del 1577.
Classificazione: 1.9
Segnatura: b. 28, fasc. 15

870. Carta vendicionis.
1384 novembre 9, Grosio
Bella Lambertenghi fu Nicola di Como, abitante a Grosio, vende a Fanchino del Boxio fu Giovanni di Grosio un fondo sedimato in Grosio per lire 35. Notaio Zanino Bugnoni fu Gofredo, detto Negro, di Como, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 550x355
Classificazione: 1.9
Segnatura: 38

871. Carta vendicionis.
1384 novembre 9, Grosio
Bella Lambertenghi fu Nicola, detto del Tianda, di Como, abitante a Grosio, vende a Lanfranco del Boxo fu Giovanni di Grosio un fondo sedimato in Grosio, due prati in Tiolo, "ad Casaliciis de Botato", un prato alla presa della Fontanella presso la chiesa di S. Martino e due campi lavorati da Antonio Bugnoni per lire 35. Notaio Zanino Bugnoni fu Gofredo, detto Negro, di Como, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 460x315
Classificazione: 1.9
Segnatura: 39

872. Carta finis.
1385 novembre 3, Grosio, "in strata publica iusta bevorcham Bergogne"
Olderico Venosta fu Goffredo, detto Felino, abitante nel castello di Grosio, dichiara di ricevere da Betone Pocio di Moto, decano di Grosio, il versamento di lire 165 e soldi 4 a saldo di obbligazioni contratte durante le decanie di Ardigino Pini e di Delaido Besio, rispettivamente per lire 94 e 100. Notaio Zanino Bugnoni fu Goffredo, detto Negro, di Como, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 560x175
Classificazione: 1.9
Segnatura: 40

873. Instrumentum confessionis.
1386 luglio 31, Como, "in borleto novo comunis Cumarum"
Cresino del Ponte fu Giovanni, procuratore di Aliolo Moroni fu Filippino, confessa di ricevere da Nicololo Guilizono fu Guglielmo e da Francescolo de Rusticis di Antoniolo, tutti di Como, lire 49, soldi 6 e denari 10, versati a nome del comune di Grosio in forza della condanna emanata nell'arbitrato fra i comuni della Valtellina e il comune di Como. Notaio Giacomo de Malvestitis fu Bertramo. Notaio Meneghino de Buirago fu Simone, scrittore. Originale.
Atto singolo membr., mm 215x240
Classificazione: 1.9
Segnatura: 41

874. Carta confessionis(1).
1386, s.l.
[...] de Agatapanis de Crugnola fu Petruzio di Como, esattore delle gabelle del sale del comune di Como, dichiara di ricevere da Betino di Tiolo, procuratore del comune di Grosio, la somma relativa alle imposte degli ultimi 4 anni. Originale.
Atto singolo membr., mm 299x203
Note: 1. Atto frammentario, smarginato lungo i lati laterali ed inferiori, per cui privo della sottoscrizione notarile, utilizzato come copertina del quaderno dei fitti del capitolo dell'Elemosina del 1521.
Classificazione: 1.9
Segnatura: b. 28, fasc. 7

875. Instrumentum obligationis(1).
1388 maggio 21, Tirano
Romerio Zachara fu Delaido detto Meio, procuratore del comune di Grosio, promette ad Antonio di Parma, vicario generale di Beltramo da Brossano, vescovo di Como, la somma di lire 5 da versare per la festa di S. Giovanni "pro mulsa". Notaio Giacomino Zazzi fu Benvenuto abitante a Stazzona. Originale.
Atto singolo membr., mm 355x270
Note: 1. Il documento presenta i caratteristici tagli a testimonianza dell'avvenuto pagamento, oltre ad uno strappo longitudinale.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 42

876. Instrumentum confessionis.
1388, Tirano, "in platea publica in capite pontis Adue"
Antonio di Parma, vicario generale di Beltramo da Brossano, vescovo di Como, dichiara di ricevere da Romerio Zachara, detto Meio, fu Delaido detto Sterlo, di Grosio, procuratore del comune di Grosio, la somma di lire 5 a completa soluzione di una obbligazione. Notaio Marcheto Dusdeo fu Alberto di Como. Originale.
Atto singolo membr., mm 240x270
Classificazione: 1.9
Segnatura: 43

877. Instrumentum confessionis.
1389 marzo 30, Morbegno
Franzolo, a nome del padre Simone de Oldradis fu Bernardo di Como, subappaltatore del dazio del sale per la città e la diocesi comense, dichiara di ricevere da Lanzarolo Dusdeo di Landolfo di Como, a nome del comune di Grosio, lire 20. Notaio Francescolo Castelli fu Martino. Originale.
Atto singolo membr., mm 250x210
Classificazione: 1.9
Segnatura: 44

878. Instrumentum confessionis.
1389 giugno 26, Como
Simone de Oldradis fu Bernardo di Como, subappaltatore della gabella del sale per la città e la diocesi di Como di Guidiccio de Puteo di Como, dichiara di ricevere da Lanzarolo Dusdeo di Landolfo la somma di lire 20 a completa soluzione del dazio del sale del comune di Grosio. Notaio Giacomo de Malvestitis fu Bertramo. Notaio Bertramolo de Malvestitis di Giacomo, scrittore. Originale.
Atto singolo membr., mm 220x160
Classificazione: 1.9
Segnatura: 45

879. Instrumentum testamenti.
1390 novembre 27, Grosio
Lafranco del Boxo fu Giovanni di Grosio lascia a Dangrizia de Bocatiis fu Baboi lire 50 per sua dote in caso di matrimonio, e il resto in parti uguali ai due figli Tognino e Luigi. Notaio Zanino Bugnoni fu Goffredo, detto Negro, di Como, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 270x320
Classificazione: 1.9
Segnatura: 46

880. Instrumentum confessionis.
1391 luglio 1, Como
Lorenzo de Peregrinis fu Maseto di Como, appaltatore della gabella del sale per il distretto di Como e la Valtellina, dichiara di ricevere da Antoniolo de Minulo fu Merisiolo lire 40 per conto del comune di Grosio. Notaio Antoniolo Gallio fu Montolo. Originale.
Atto singolo membr., mm 110x230
Classificazione: 1.9
Segnatura: 47

881. Carta obligationis(1).
1392 settembre 2, Grosotto
Ardigino Pini fu Bonolo, Davitino Bugnoni fu Zilliolo, Betone Pocio fu Moto, Visino Sala fu Domenico, detto Cavallo, e Giacomo Batalia fu Zallo, tutti di Grosio, promettono a Giacomo de Serono fu Balzaro di Tirano, procuratore di Luigi Malaspina fu Marchesio di Palanzo, la somma di lire 82, da versare in tre rate, per i dazi della taverna comunale; Antonio de Tochis, vicario del podestà della Valtellina, condanna detti debitori al pagamento. Notaio Zanino Bugnoni fu Gofredo, detto Negro, di Como, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 372x325
Note: 1. Il documento presenta i caratteristici tagli a testimonianza dell'avvenuto pagamento.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 48

882. Carta investiture ad accolam.
1393 aprile 8, Grosio, "in platea Sancti Georgii"
I nobili e i vicini di Grosio, convocati in vicinanza da Betone Pocio di Moto, decano del comune di Grosio, investono Visino Sala fu Cavallo, detto Testa, di un prato con sedime in Valgrosina, in Avedo, al fitto di lire 2. Notaio Zanino Bugnoni fu Gofredo, detto Negro, di Como, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 380x300
Classificazione: 1.9
Segnatura: 49

883. Carta confessionis.
1393 ottobre 1, Grosio
Lanzarolo Dusdeo dichiara di ricevere dal comune di Grosio la somma di lire 85 e soldi 15 dovuti per taglie vecchie e nuove. Cancelliere Lanzarolo Dusdeo. Originale.
Atto singolo membr., mm 165x132
Classificazione: 1.9
Segnatura: 50

884. Carta investiture livelli.
1395 novembre 24, Grosio
Zano de Notariis di Tato, abitante a Montagna, investe a livello Antonia Lambertenghi fu Nicola, detto del Tianda, di Como, abitante a Grosio, e sua figlia Dangrizia di un fondo prativo in Grosio al fitto annuo di soldi 7. Notaio Zanino Bugnoni fu Gofredo, detto Negro, di Como, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 310x250
Classificazione: 1.9
Segnatura: 51

885. Carta confessionis.
1396 luglio 2, Grosio
Pietro Omodei fu Michino di Tirano dichiara di ricevere da Betone de Lino, decano del comune di Grosio, il pagamento di una taglia di lire 5 e soldi 5 imposta alla parte ghibellina del terziere superiore di Valtellina dal duca di Milano, a risarcimento del danno patito da detto Pietro durante i quaranta giorni di confino. Notaio Marcheto Dusdeo fu Alberto di Como. Originale.
Atto singolo membr., mm 120x310
Classificazione: 1.9
Segnatura: 52

886. Instrumentum donationis.
1397 febbraio 16, Sondalo, "in contrata Rodorii"
Antonio del Boxo fu Lafranco di Grosio, anche a nome di suo fratello Luigi, dona al comune di Grosio, rappresentato da Ettore Brochi fu Leone e da Davitino Bugnoni fu Egidiolo, un campo sotto la Serra "ad Cloxuram", un campo in Lodina, un campo a Sassalbo, un prato in "Ondexio" e un secondo in "Ondexio plano", un campo a Menizoga, un prato a Ravoledo alla Vignascia o "ad Ronculatium", con l'obbligo per i massari dei terreni di versare ai poveri di detto comune il fitto annuo di some 4 di cereali. Notaio Bassiano Conti fu Giovanni di Sondalo. Originale.
Atto singolo membr., mm 430x500
Classificazione: 1.9
Segnatura: 53

887. Instrumentum compromissi. Instrumentum arbitramentorum.
1397 aprile 11, Grosio, "in platea penes ecclesiam Sancti Georgii"
Il comune di Grosio, rappresentato da Anrico Bataglia di Mino, decano, e da Beto Sala fu Cavallo, affida agli arbitri Marchisio Venosta fu Gofredo e Antonio Lucini fu Giovanni la causa coi fratelli Tognino e Luigi del Boxo fu Lafranco di Grosio. Sentenza nella quale gli arbitri condannano in due riprese i fratelli del Boxo all'esecuzione del legato testamentario del padre Lafranco e alla rifusione di taglie e gabelle arretrate, oltre alle spese processuali. Notaio Marcheto Dusdeo fu Alberto di Como. Originale.
Atto singolo membr., mm 800x450
Classificazione: 1.9
Segnatura: 54

888. Instrumentum dotis(1).
1399 gennaio 9, Mazzo, "in Pedenale"
Antonio de Luzino fu Giovanni di Como e suo figlio Maffiolo investono di tutti i loro beni Franceschina Venosta di Marchese, abitante a Pedenale di Mazzo, moglie di Maffiolo, a fronte della dote di lire 173. Notaio Marcheto Dusdeo fu Alberto di Como. Copia autentica 1401 dicembre 5, notaio Antoniolo de Nivola fu Maffiolo. Sottoscrive Francesco Sermondi fu Tommaso, console di giustizia del terziere superiore.
Atto singolo membr., mm 432x360
Note: 1. Il documento è utilizzato come copertina del registro delle rese decanali del 1613.
Classificazione: 1.9
Segnatura: b. 13, fasc. 13

889. Instrumentum testamenti.
1399 marzo 27, Grosio, "in castro Sancti Faustini"
Piera de Interortulis fu Mosca, di Montagna, vedova di Giovanni Venosta, abitante nel castello di S. Faustino e sua figlia Giovanna lasciano al prete Giovanni, beneficiale della chiesa di S. Giorgio di Grosio, le decime che si riscuotono su due fondi, con la clausola di celebrare annualmente otto messe; lasciano il resto a Federico, Margherita e Luchina, figli di Piera. Notaio Bassiano Conti fu Giovanni di Sondalo. Originale.
Atto singolo membr., mm 300x310
Classificazione: 1.9
Segnatura: 55

890. Instrumentum inventarii(1).
1399 maggio 1, Grosio
Inventario dei beni immobili della chiesa dei Ss. Colombano e Giacomo di Grosio redatto alla presenza del monaco Menico del Mot e dei rappresentanti del comune di Grosio. Notaio Zanino Bugnoni fu Goffredo, detto Negro, di Como, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 900x290
Note: 1. Il documento è lacunoso nella parte iniziale.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 56

891. Carta confessionis.
1399 giugno 1, Grosio, "super dossum castri de Groxio"
Olderico Venosta fu Goffredo, detto Felino, confessa di ricevere dal comune di Grosio la somma di lire 15 versata dal decano Rodolfo de Cermenate per il dazio della taverna. Notaio Zanino Bugnoni fu Negro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 234x182
Classificazione: 1.9
Segnatura: 15

892. Carta investiture(1).
1399 luglio 10, Grosio
Andrea de Orezio, arciprete di Villa e beneficiale di Stazzona, investe Menego Besio fu Delaido di Grosio di un campo al fitto annuo di staia 20 di cereali e libbrette 16 di formaggio. Notaio Zanino Bugnoni fu Goffredo, detto Negro, di Como, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 390x260
Note: 1. Mancante il lato sinistro della pergamena.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 57

893. Carta confessionis.
1399 settembre 22, Grosio, "supra dossum castri"
Olderico Venosta fu Gofredo dichiara di ricevere da Rodolfo Cermenati fu Bonolo, decano del comune di Grosio, la somma di lire 15 a pagamento del dazio della taverna e di altri debiti pendenti. Notaio Zanino Bugnoni fu Goffredo, detto Negro, di Como, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 200x317
Classificazione: 1.9
Segnatura: 58

894. Instrumentum obligationis(1).
1400 aprile 15, s.l.
Bonolo Pini fu Aldrigino, Beto Sala fu Domenico, Giovanni Cermenati fu Franzo, Delaido Sala fu Comino, detto Monegatto, Simonino fu Besio, Betone fu Francino, Giovanni Rastelli fu Gregorio e Giovanni fu Beto, tutti di Grosio, promettono di pagare a Pietro Longhi fu Marco di Ponte la somma di lire 40 e soldi 8. Notaio Airoldo Brochi fu Andrea. Originale.
Atto singolo membr., mm 275x350
Note: 1. Il documento presenta i caratteristici tagli a testimonianza dell'avvenuto pagamento.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 59

895. Carta obligationis(1).
1400 aprile 21, Grosio
La vicinanza di Grosio, convocata in assemblea da Delaido Zermano fu Comino, detto Manzoto, decano del comune, promette di pagare a Minotino Quadrio di Ponte la somma di lire 32 per 2 carri di vino. Notaio Zanino Bugnoni fu Goffredo, detto Negro, di Como, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 470x280
Note: 1. Il documento presenta i caratteristici tagli a testimonianza dell'avvenuto pagamento.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 60

896. Instrumentum testamenti.
1400 giugno 10, Grosio, "in contrada de l'Ada"
Giovanni Stoppani fu Finzio, detto Invernazio, di Grosio lascia alla chiesa di S. Giorgio di Grosio tre quarti di un campo indiviso con Ettore Brochi in Grosio, località Scader. Notaio Zanino Bugnoni fu Goffredo, detto Negro, di Como, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 225x362
Classificazione: 1.9
Segnatura: 61

897. Instrumentum testamenti.
1400 giugno 18, Grosio, "in tablato testatori"
Pietro Bugnoni fu Antonio di Grosio lascia staia 4 di cereali, garantiti da un fondo "super serram domini nostri ducis Mediolani", da distribuire ogni anno ai poveri per S. Giorgio; altri staia 4 con stessa finalità su un campo "in Grostinigo"; staia 8 in suffragio dei propri defunti su un campo in Somargen e libbre 5 grosse di burro per l'illuminazione della chiesa di S. Giorgio, garantiti da un prato in Valgrosina ad Arla. Notaio Antonio de Hostelio fu Giovanni. Originale.
Atto singolo membr., mm 460x425
Classificazione: 1.9
Segnatura: 62

898. Instrumentum testamenti.
1400 luglio 5, Grosio
Menegallo Batalia fu Delaido Maffo di Grosio lascia in elemosina ai poveri per la festa di S. Giorgio 6 staia di cereali garantiti da un fondo in Tiolo alle Pestarole e libbre 32 di burro, assicurate da due vacche, e un prato in Tiolo a Lago. Notaio Antonio de Hostelio fu Giovanni. Originale.
Atto singolo membr., mm 244x460
Classificazione: 1.9
Segnatura: 63

899. Instrumentum confessionis.
1400 agosto 30, Grosotto, "sub porticum taberne ser Olderici"
Olderico Venosta fu Goffredo, detto Felino, di Grosio dichiara di ricevere da Beto Sala fu Cavallo, a nome del comune di Grosio, la somma di lire 18 a completa soluzione del dazio della taverna avuto in subappalto dal Venosta e soldi 2 per cambio moneta. Notaio Zanino Bugnoni fu Goffredo, detto Negro, di Como, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 165x190
Classificazione: 1.9
Segnatura: 64

900. Carta obligationis(1).
[1400], Grosio, "in platea publica dicti comuni"
La vicinanza di Grosio promette ai fratelli Domenico e Petruzio Sparini fu Zano di Ponte di versare lire 26. Notaio Zanino Bugnoni fu Goffredo, detto Negro, di Como, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 400x280
Note: 1. Mancano la datatio e la parte introduttiva dell'atto. Sono evidenti i segni della cassazione dell'obbligazione.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 65

901. Instrumentum compromissi, instrumentum arbitramenti, instrumentum confessionis.
1401 giugno 5 - 1401 luglio 15, Grosio
Olderico Venosta fu Goffredo, detto Felino, e Bonolo Pini fu Aldregino, decano del comune di Grosio, compromettono nelle mani di Bertramo de Cortesella una controversia sulla Rasica, 1401 giugno 5. Bertramo de Cortesella, arbitro, condanna il comune di Grosio a consegnare al castello di Grosio lire 12 e carri 7 di legna da ardere; riconosciuta la pertinenza della Rasica al comune, Olderico viene condannato a consegnare il ferro per segare, 1401 giugno 5. Olderico rilascia quietanza di pagamento al comune di Grosio per l'adempimento degli obblighi sopra ricordati, 1401 luglio 15. Notaio Bertramo Lambertenghi fu Rugerolo. Originale.
2 atti singoli sullo stesso supporto membr., mm 570x410
Classificazione: 1.9
Segnatura: 66

902. Instrumentum permutamentorum et arbitramentorum(1).
1401 luglio 18, Grosio, "in contrata de Adua"
Olderico Venosta fu Goffredo, abitante nel castello di Grosio, e il comune di Grosio, rappresentato da Bonolo Pini fu Aldregino, decano, da Anrico Batalia fu Mino e da Beto Sala fu Domenico, detto Cavallo, nominano il notaio Bertramo Lambertenghi fu Rugerolo di Como loro arbitro nella controversia sorta tra le due parti per i dazi; questi condanna il comune di Grosio a versare a Olderico Venosta lire 29. Notaio Bassiano Conti fu Giovanni di Sondalo. Originale.
Atto singolo membr., mm 460x300
Note: 1. Il documento presenta i caratteristici tagli a testimonianza dell'avvenuto pagamento.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 67

903. Instrumentum investiture.
1403 febbraio 3, Grosio
Lancia de Misenti, arciprete della chiesa di S. Stefano di Mazzo, investe Olderico Venosta fu Goffredo, detto Felino, abitante nel castello di Grosio, di un campo in Grosio, sotto la Serra "ad campum Maronari", al fitto livellario di lire 4. Notaio Mafiolo Baffi fu Zanolo. Originale.
Atto singolo membr., mm 385x230
Classificazione: 1.9
Segnatura: 68

904. Instrumentum testamenti.
1403 maggio 20, Grosio, "in contrata de la Plata"
Antonia Lambertenghi fu Nicola, detta Togna, vedova di Barnabò Vittani, detto Nabò, di Como, abitante a Grosio, lascia al comune di Grosio un campo in Sioga, un campo "in Prato Maiori" e un prato a Pescé con l'obbligo di distribuirne i proventi ai poveri di Cristo; nomina inoltre sua figlia Dangrizia erede universale. Notaio Giovanolo Franchi fu Furmento. Originale.
Atto singolo membr., mm 295x350
Classificazione: 1.9
Segnatura: 70

905. Carta dotis.
1403 settembre 30, Edolo
Giovanni Testorelli di Maffeo, di Edolo, costituisce tutti i suoi beni a pegno della dote della propria sposa Pasina de Campo di Pagano, di Edolo, e dichiara di ricevere dal suocero la dote di lire 15; a sua volta promette alla sposa una controdote di lire 5, rappresentanti un terzo della dote stessa, secondo gli statuti di Valcamonica. Notaio Ottobono de Senioro, abitante a Edolo. Originale.
Atto singolo membr., mm 330x220
Classificazione: 1.9
Segnatura: 71

906. Instrumentum obligationis(1).
1405 dicembre 7, Grosio
Beto Sala fu Cavallo, decano del comune di Grosio, promette di pagare a Giovanolo Zari fu Betino di Ponte lire 70 per tre carri e mezzo di vino ad uso della taverna comunale. Notaio Zanino Bugnoni fu Goffredo, detto Negro, di Como, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 270x350
Note: 1. Il documento presenta i caratteristici tagli a testimonianza dell'avvenuto pagamento.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 72

907. Carta finis.
1406 maggio 18, Grosio
Giovanni Zari di Meiolo di Ponte, a nome suo e del fratello Stefano, dichiara di ricevere da Zanino de Piazo fu Grosio, decano del comune di Grosio, lire 90, ad estinzione di un credito di pari importo per fornitura di vino. Notaio Zanino Bugnoni fu Goffredo, detto Negro, di Como, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 240x245
Classificazione: 1.9
Segnatura: 73

908. Carta confessionis.
1406 agosto 10, Grosio, "in curtivo dicti comuni"
Giovanni Zari fu Betino di Ponte dichiara di avere ricevuto dal comune di Grosio lire 70 a completa soluzione di una obbligazione per la fornitura di tre carri e mezzo di vino. Notaio Zanino Bugnoni fu Goffredo, detto Negro, di Como abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 300x280
Classificazione: 1.9
Segnatura: 74

909. Instrumentum donacionis.
1407 gennaio 1, Grosio
Artuico Venosta fu Giuliano del castello di S. Faustino, abitante in Grosio, con il consenso della sorella Margherita, dona al comune di Grosio la propria porzione di decima sui cereali per istituire una elemosina per il giorno di S. Giorgio. Notaio Zanino Bugnoni fu Gofredo, detto Negro, di Como, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 553x380
Classificazione: 1.9
Segnatura: 75

910. Carta obligationis.
1408 luglio 9, Grosio
Giovanni Besio fu Negro, detto Baragazzi, e Giovanni de Piro fu Meo, detto Senestrario, di Giroldo, procuratori del comune di Grosio, si obbligano a pagare, coll'assistenza di Anrico Bataglia fu Mino, detto Maffo, decano, e di Giovanni Rastelli fu Gregorio di Grosio, a Stefano Quadrio fu Petruccio, di Ponte, lire 84 e una conca di burro, prezzo di tre carri di vino per la taverna del comune. Notaio Zanino Bugnoni fu Gofredo, detto Negro, di Como, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 545x200
Classificazione: 1.9
Segnatura: 76

911. Instrumentum venditionis.
1408 luglio 25, Grosio, "in strata publica iusta ecclesiam Sancti Georgii"
Betone de Viale fu Francesco di Grosio, Lorenzo di Mello fu Romerio, detto Mugiolo, erede del fu Antoniolo di Viale, e Giovanni dei Bontempi, detto Parisotto, di Bormio, abitante a Tovo, vendono ad Anrico Battalia fu Mino, detto Maffo, decano di Grosio, un prato in Vallegrosina, ad Avedo, per lire 6 e soldi 10. Notaio Antonio de Hostilio fu Giovanni. Originale.
Atto singolo membr., mm 560x440
Classificazione: 1.9
Segnatura: 77

912. Carta finis.
1408 ottobre 3, Grosio
Stefano Quadrio fu Petruccio di Ponte dichiara di ricevere da Anrico Batalia, decano del comune di Grosio, la somma di lire 84. Notaio Zanino Bugnoni fu Goffredo, detto Negro, di Como, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 330x210
Classificazione: 1.9
Segnatura: 82

913. Carta obligationis(1).
1408 dicembre 15, Grosio
Anrico Batalia fu Mino, decano del comune di Grosio, e Giovanni de Piro fu Meo, detto Sinistrario, procuratori del comune di Grosio, si impegnano a pagare a Bernardo Guicciardi fu Petruccio, detto Brienzo, di Ponte, la somma di lire 103 per 4 carri e 2 staia di vino. Notaio Zanino Bugnoni fu Goffredo, detto Negro, di Como, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 225x336
Note: 1. Il documento presenta i caratteristici tagli a testimonianza dell'avvenuto pagamento.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 78

914. Instrumentum confessionis.
1408 dicembre 27, Grosio, "supra lobium comunis"
Andreolo Longhi di Petruccio, detto Tripino, di Ponte, a nome di suo padre, confessa di ricevere da Anrico Batalia, decano del comune di Grosio, quanto gli si doveva per fornitura di vino. Notaio Zanino Bugnoni fu Goffredo, detto Negro, di Como, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 240x240
Classificazione: 1.9
Segnatura: 79

915. Instrumentum testamenti.
1409 giugno 24, Grosio
Marta Armanasco fu Togno detto Todesco, di Grosio, vedova di Franchino del Peloso di Bertramo di Locarno, lascia a Giovannino, marito di sua figlia Pedrola, a completa soluzione della dote, alcuni fondi sul territorio di Grosio, in località Scader, Fiures e contrada Viale; nomina inoltre suo figlio Tonino erede universale. Notaio Giovanni Spazzadeschi fu Zanni di Valsassina, abitante a Sondalo. Originale.
Atto singolo membr., mm 563x355
Classificazione: 1.9
Segnatura: 80

916. Instrumentum testamenti.
1410 giugno 9, Grosio
Betone di Viale fu Francesco, di Grosio, lascia due mucche alle chiese di S. Giorgio di Grosio e di S. Giacomo di Ravoledo e una terza al figliastro Betino de Magnenzio fu Martino; l'usufrutto della casa di abitazione e alcuni fondi in Grosio, località Sommariva e "ad Transigam", con l'obbligo di versare staia 2 di biade alla chiesa di S. Giorgio, alla moglie Formenta. Notaio Zanino Bugnoni fu Goffredo, detto Negro, di Como, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 460x410
Classificazione: 1.9
Segnatura: 81

917. Instrumentum confessionis.
1410 novembre 17, Grosio, "supra lobium comunis"
Giovanni Quadrio fu Simone di Ponte confessa di ricevere da Bonolo Pini, decano del comune di Grosio, lire 12, una conca di burro e un capretto a saldo della decima maggiore su tutto il territorio di Grosio. Notaio Antonio de Hostilio fu Giovanni. Originale.
Atto singolo membr., mm 290x125
Classificazione: 1.9
Segnatura: 83

918. Instrumentum testamenti.
1412 febbraio 28, Grosio
Antonia Pini fu Bonolo lascia ai poveri di Grosio staia 9 "pro quarto" (segale, panico, orzo e miglio), esigibili su un campo in Grosio, alla Scalotta; al nipote Conforto di Zani, di Bellagio, abitante a Grosio, due fondi in Grosio, uno sopra il viale del Prato Maggiore, l'altro in Sommariva; nomina suoi eredi universali i fratelli Bonolo, Fancheto, Giovanni e Giacomo Pini fu Aldregino. Notaio Martinolo Vicedomini fu Giacomo di Cosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 470x270
Classificazione: 1.9
Segnatura: 84

919. Instrumentum testamenti(1).
1413 marzo 10, Grosio
Margherita Venosta fu Giuliano di Grosio, moglie di Mafiolo Baffi, istituisce un legato di soldi 32, esigibili su un fondo in Valgrosina lavorato da Giovanni de Piro, detto Senestrario, per l'illuminazione della chiesa dei Ss. Giorgio e Antonio di Grosio. Notaio Antonio de Hostilio. Originale.
Atto singolo membr., mm 265x360
Note: 1. Pergamena lacerata dai roditori nella datatio e mutila nella parte inferiore destra.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 69

920. Instrumentum testamenti.
1413 settembre 23
Atto mancante.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 85

921. Instrumentum testamenti.
1413 dicembre 18, Grosio
Beta Reddi fu Corrado di Grosio lascia in usufrutto ad Agostino de Cermenate fu Giovanni di Grosio ed a Pietro de Cermenate di Rodolfo due campi in Grosio, rispettivamente in località Sommariva e Lasc, con la clausola che, dopo la morte degli usufruttuari, tali campi passino in proprietà della chiesa di S. Giorgio. Notaio Antonio de Hostilio fu Giovanni. Originale.
Atto singolo membr., mm 340x390
Classificazione: 1.9
Segnatura: 86

922. Instrumentum sindicati et obligationis(1).
1415 marzo 2, Grosio
La vicinanza del comune di Grosio, convocata dal decano Zanni del Parorto del Piazzo fu Grosio, si impegna a versare a Stefano Omodei di Tirano la somma di lire 77 e soldi 17 per la fornitura di carri 5 e mezzo e staia 3 di vino al prezzo di lire 14 al carro. Notaio Antonio de Hostilio fu Giovanni. Originale.
Atto singolo membr., mm 550x380
Note: 1. Il documento presenta i caratteristici tagli a testimonianza dell'avvenuto pagamento.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 87

923. Instrumentum obligationis(1).
1416 ottobre 21, Grosio
La vicinanza del comune di Grosio, convocata da Pietro di Rodolfo de Cermenate, decano, si impegna a versare a Giovanni del Furno di Ponte lire 87 a saldo della fornitura di "condi" 27 di vino al prezzo di lire 26 al carro. Notaio Antonio de Hostilio fu Giovanni. Originale.
Atto singolo membr., mm 520x425
Note: 1. Il documento presenta i caratteristici tagli a testimonianza dell'avvenuto pagamento.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 88

924. Instrumentum obligationis(1).
1417 luglio 2, Grosio
Divitino Bugnoni, Giovanni de Piro fu Meo, detto Sinistrario, di Giroldo, Zanni del Parorto del Piazzo fu Grosio e Pino della Costa fu Arico, procuratori del comune di Grosio, si impegnano a versare a Ronario di Ponte, detto Meioto, lire 320 a saldo di forniture di vino. Notaio Antonio de Hostilio fu Giovanni. Originale.
Atto singolo membr., mm 400x410
Note: 1. Lacune in corrispondenza dei tagli soliti della cassazione.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 89

925. Instrumentum venditionis(1).
1417, Grosio
Federico Vexino fu Parino di Sondalo vende ad Agostino Brochi fu Ettore di Grosio un prato in Sondalo, località Campo Sondalino, al prezzo di lire 66. Notaio Antonio de Hostelio fu Giovanni. Originale.
Atto singolo membr., mm 415x255
Note: 1. Il documento è smarginato lateralmente in seguito all'utilizzo come copertina del registro delle rese decanali del comune di Grosio del 1641.
Classificazione: 1.9
Segnatura: b. 15, fasc. 38

926. Instrumentum prorogationis et arbitramenti.
1418 febbraio 2 - 1418 febbraio 8, Grosio, "in platea publica"; Stazzona "in contrata de Coxeto ..."
Simone, figlio naturale di Olderico Venosta, abitante a Grosotto, e Arico Maffi, decano del comune di Grosio, prorogano i termini del lodo arbitrale affidato a Giovanni de Capitani di Vimercate, già podestà del terziere superiore, e a Bertramo Lambertenghi. 1418 febbraio 2, Grosio. Gli arbitri riconfermano i diritti vantati da Simone Venosta finché varranno le esenzioni riconosciute a quella famiglia dai duchi di Milano, 1418 febbraio 8, Stazzone. Notaio Antonio de Hostilio fu Giovanni. Originale.
Due atti singoli sullo stesso supporto membr., mm 328x385
Classificazione: 1.9
Segnatura: 90

927. Instrumentum confessionis.
1419 novembre 15, Grosio, "in coquina comunis"
Battista Torelli, decano di Villa, a nome suo e di Benedetto Torelli fu Giacomo, abitante a Stazzona, dichiara di ricevere da Minolo detto Taxoto, decano di Grosio, lire 20 a pagamento della decima o quarta decima che si raccoglie in monte e in piano spettante alla mensa vescovile per l'anno decorso. Notaio Antonio de Hostilio fu Giovanni. Originale.
Atto singolo membr., mm 115x380
Classificazione: 1.9
Segnatura: 91

928. Inventarium fittorum(1).
1420 maggio 27
Elenco dei fondi, dei massari e dei canoni di affitto spettanti alla chiesa dei Ss. Giacomo e Colombano di Grosio. Originale. Seguiti al 1491.
Registro membr., mm 290x185, cc. 12
Note: 1. La copertina del registro è strappata in più punti.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 605

929. Instrumentum testamenti.
1421 aprile 20, Grosio, "in cemeterio S. Georgii apud hostium iuxta plateam comunis"
Ferma Armanasco fu Beltramo di Grosio, vedova di Giovanni Stoppani, detto Invernazi, lascia agli abbiatici Tomeo e Giacomo Zamboni, di Cola, un prato in Grosio, "alla Presa nella piazza della Biorca", con l'obbligo di dare staia 2 di biade in elemosina per la festa di S. Giorgio, e un campo in località Grostinin, sotto la Serra, con obbligo di dare in elemosina uno staio di segale; istituisce eredi universali i suoi fratelli Tommaso e Giacomo e i loro figli. Notaio Antonio de Hostilio fu Giovanni. Originale.
Atto singolo membr., mm 320x370
Classificazione: 1.9
Segnatura: 92

930. Instrumentum testamenti.
1421 aprile 23, Grosio
Danglia de Bocacci fu Baboi, di Lovero, lascia a mastro Nicololo Tenca un fondo in Fiores con l'obbligo di dare staia 2 di grano a quarto da distribuire ai poveri di Grosio; nomina erede universale il comune di Grosio, con una rendita di staia 8 di biade, con l'obbligo di fargli celebrare il trentesimo e quattro anniversari all'anno; lascia la selva di Grosotto ad Agnese del Rosso, col fitto annuo di staia 5 di castagne peste per l'illuminazione delle chiese di S. Eusebio e di S. Martino di Grosotto. Notaio Beltramo Lambertenghi fu Rugirolo. Originale.
Atto singolo membr., mm 505x310
Classificazione: 1.9
Segnatura: 93

931. Instrumentum venditionis.
1421 settembre 8, Mazzo
Arighino Carati fu Fiamengo di Lovero cede alla chiesa di S. Giorgio di Grosio un prato in Grosotto, a Prazotola o in Isola vicino all'Adda, salvi i diritti di accola del comune di Grosotto. Notaio Antonino de Nigola di Lovero. Copia autentica, 1460 maggio 27, notaio Antonio de Nigola fu Giovanni.
Atto singolo membr., mm 310x200
Classificazione: 1.9
Segnatura: 94

932. Instrumentum testamenti.
1422 settembre 23, Grosio
Bergoma di Speluga fu Gaspare detto Zuca, di Grosio, vedova di Maso Sala, detto Zimossa, lascia al comune di Grosio un campo a Monfurà e un prato alla Presa del Piazzo della Biorca, con la clausola che il relativo fitto sia devoluto in elemosina ai poveri; nomina eredi universali i figli Comolo e Antoniolo. Notaio Antonio de Hostilio fu Giovanni. Originale.
Atto singolo membr., mm 418x326
Classificazione: 1.9
Segnatura: 95

933. Instrumentum confessionis.
1423 novembre 30, Grosio, "supra copertum comunis"
Antoniolo Quadrio fu Giovanni di Ponte, anche a nome del fratello Brunasolo e dei nipoti, confessa di ricevere da Pietro Parorto del Piazzo fu Grosio, canepario del comune di Grosio, 2 some di frumento, 1 conca di burro, 1 capretto e lire 10 a saldo della quarta decima maggiore. Notaio Antonio de Hostilio fu Giovanni. Originale.
Atto singolo membr., mm 300x200
Classificazione: 1.9
Segnatura: 96

934. Instrumentum confessionis.
1425 ottobre 22, Tirano, "in ecclesia S. Marie sita supra Dossum"
Francesco de Arditiis de Vigonovo, procuratore di Damiolo de Arditiis, canonico e prebendario della chiesa di S. Stefano a Mazzo, confessa di ricevere dal comune di Grosio la somma di lire 22 per la decima delle biade, che si riscuote in Grosio e Grosotto, già goduta dal predecessore canonico Balzarino de Piro. Notaio Antonio de Hostilio fu Giovanni. Originale.
Atto singolo membr., mm 140x380
Classificazione: 1.9
Segnatura: 97

935. Instrumentum obligationis(1).
1426 giugno 17, Grosio
La vicinanza del comune di Grosio, riunita in assemblea sotto la presidenza di Giovanni de Piro fu Meio, detto Senestrario, di Giroldo, decano di Grosio, si obbliga a pagare a Bernardo fu Giovanolo di Bellagio, abitante a Ponte, la somma di lire 51 per la fornitura di tre carri di vino. Notaio Antonio de Hostilio fu Giovanni. Originale.
Atto singolo membr., mm 470x270
Note: 1. La pergamena presenta i caratteristici tagli a testimonianza dell'avvenuto pagamento.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 99

936. Instrumentum constitutionis parocie Grosii(1).
1426, s.l.
Atto costitutivo della parrocchia di Grosio; padre Pantaleone, vescovo titolare di Sicaria, delegato da Francesco Bossi,vescovo di Como, raccoglie le testimonianze giurate al fine di valutare l'opportunità di staccare la chiesa di S. Giorgio in Grosio dalla plebana di Mazzo(2). Originale.
Atto singolo membr., mm 222x380
Note: 1. Mancanti le parti iniziali e finali. 2. Del presente atto esiste copia secentesca presso l'archivio arcipretale di Mazzo.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 98

937. Instrumentum investiture accole.
1427 gennaio 1, Grosio
La vicinanza del comune di Grosio, convocata da Pietro de Cermenate di Rodolfo, decano, elegge alla carica di amministratori, stimatori e locatori di accole Lorenzo della Bosca fu Negro, detto Valorsa, Minolo Robustelli fu Antonio, detto Cazeto, e Tognino de Cermenate di Rodolfo; stabilisce inoltre che quanti godono delle accole e vogliono alienarle debbano darne notizia ai decani del comune, che riscatteranno il terreno e, in caso contrario, ne faranno offerta ai vicini del comune, previa la stima delle migliorie apportate da parte di arbitri graditi ad ambo le parti; segue l'elenco dei massari e dei fittavoli dei terreni ad accola e dei legati relativi al capitolo dell'Elemosina. Notaio Antonio de Hostilio fu Giovanni. Originale.
Atto singolo membr., mm 2500x300
Classificazione: 1.9
Segnatura: 100

938. Instrumentum testamenti.
1429 agosto 26, Grosio
Agnese de Baffi fu Betone, detta Moza, vedova di Aldo Venosta, lascia al beneficiale della chiesa di S. Giorgio un legato di soldi 8 per la celebrazione di otto messe in perpetuo e 1 staio di frumento in elemosina ai poveri, assicurato da un fondo in Grosio, alla Scalota; a Tessa di Brescia fu Manuele, abitante a Grosio, moglie di Leone, e ai suoi figli Lorenzo, Giacomo e Agostino i due terzi di un prato con casa a Lot. Notaio Beltramo Stoppani di Sondalo. Copia autentica, 1480 luglio 21, notaio Stefano Sermondi fu Cristoforo di Sondalo(1). Altra copia autentica, 1482 febbraio 26, notaio Stefano Sermondi fu Cristoforo di Sondalo.
Atto singolo membr., mm 315x310 e 445x290
Note: 1. L'autenticità della copia è garantita anche dalla sottoscrizione di Gotardo de Rovariis fu Bartolomeo, console di giustizia del terziere superiore della Valtellina.
Classificazione: 1.9
Segnatura: b. 62, fasc. 3

939. Instrumentum investiture accole.
1430 novembre 30, Grosio, "in cemeterio ecclesie S. Georgii"
Lorenzo della Bosca fu Negro, detto Valorsa, e Togno de Fossato fu Giovanni, detto Bolazo, procuratori del comune di Grosio, investono ad accola Tomeo Zamboni di Cola, di Grosio, di due fondi in Grosio, uno "a Zof" e uno "al Piaz". Notaio Antonio de Hostilio fu Giovanni. Originale.
Atto singolo membr., mm 380x340
Classificazione: 1.9
Segnatura: 102

940. Instrumentum venditionis.
1431 maggio 8, Grosio
Bernardo Venosta fu Olderico vende a Giovanni de Piro fu Meo, detto Senestrario, di Giroldo, decano del comune di Grosio, un fondo con rudere e quattro piante di noci in Tiolo, "in prato Vidallazo", per lire 20. Notaio Antonio de Hostilio fu Giovanni. Originale.
Atto singolo membr., mm 535x450
Classificazione: 1.9
Segnatura: 103

941. Instrumentum testamenti.
1433 luglio 8, Grosio
Filippo fu Tognino, detto Peloso, erede di Zanino Zaccara, detto Treto, e di Martino Besio fu Menico, entrambi di Grosio, lascia alcuni legati a favore del comune, della chiesa di S. Giorgio di Grosio e della chiesa di S. Maria di Tiolo; nomina, inoltre, eredi universali i propri figli. Notaio Antonio de Hostilio fu Giovanni. Originale.
Atto singolo membr., mm 330x450
Classificazione: 1.9
Segnatura: 104

942. Instrumentum testamenti.
1433 luglio 21, Grosio
Pietro de Cermenate fu Rodolfo di Grosio lascia staia 4 di grano da distribuire annualmente ai poveri per la festa di S. Giorgio, garantiti da un prato in Valgrosina a Pugnalt; una mucca, il cui fitto serve per l'illuminazione della chiesa di S. Giorgio; nomina suo figlio Giovannino erede universale. Notaio Antonio de Hostilio fu Giovanni. Originale.
Atto singolo membr., mm 400x250
Classificazione: 1.9
Segnatura: 105

943. Instrumentum testamenti.
1433 luglio 22, Lovero
Luchina Venosta fu Olderico, vedova di Giacomo Bassi, detto Camosc, di Tirano, abitante a Grosio, lascia al capitolo dell'Elemosina del comune di Grosio 1 moggio di grano a terzo (segale, miglio e orzo) garantito da un campo in Grosio, "al Sas"; alla figlia Vianesia moggia 4 di grano a quarto dovute ogni anno da Aldregino, detto Croto, di Grosio; alla figlia Giacomina staia 14 di grano e libbre 8 grosse di formaggio per fitto livellario pagato dagli eredi di Bonomo del Capra di Grosio; lascia pure alle due figlie una casa con corte e orto in contrada della Piatta di Grosio; nomina erede universale suo figlio Andreolo. Notaio Giovannino de Nigola fu Antoniolo di Lovero. Copia autentica, 1438 agosto 5, notaio Giovanni Spazzadeschi fu Zanni.
Atto singolo membr., mm 450x445
Classificazione: 1.9
Segnatura: 106

944. Instrumentum concessionis.
1433 ottobre 29, Grosio
Luchino Venosta fu Leone lascia al comune di Grosio un fondo in Grosio, "a Lot", con l'obbligo di distribuire ai poveri per la festa di S. Giorgio il reddito annuo di some 1 di grano, adempiendo in tal modo un desiderio del defunto fratello Giacomo; lascia inoltre un legato di staia 6 di grano a quarto su un campo "ad Pirum" per la stessa finalità, e il reddito di una mucca per l'illuminazione della chiesa di S. Giorgio. Notaio Antonio de Hostilio fu Giovanni. Originale.
Atto singolo membr., mm 420x340
Classificazione: 1.9
Segnatura: 107

945. Instrumentum testamenti.
1433 novembre 2, Grosio, "in strata publica in contrata de Speluga"
Tonino de Fossato fu Giovanni, detto Bolazo, di Grosio, lascia alla chiesa di S. Giorgio una vacca oppure libbre 8 di burro per l'illuminazione e uno staio di vino da distribuire nel giorno della Pasqua "ad Comunicans" garantito dalla vigna "al Runchet"; lascia il resto della sostanza in parti uguali ai figli. Notaio Antonio de Hostilio fu Giovanni. Originale.
Atto singolo membr., mm 370x350
Classificazione: 1.9
Segnatura: 108

946. Carta concessionis.
1434 marzo 30, Grosio
Giovanni, detto Senestrario, de Piro fu Romerio, detto Meio, di Giroldo, istituisce a favore del comune di Grosio un legato di staia 2 di vino buono da distribuire ai partecipanti alla processione di S. Marco, garantito da una vigna "al Runcasc". Notaio Antonio de Hostilio fu Giovanni. Originale.
Atto singolo membr., mm 230x480
Classificazione: 1.9
Segnatura: 109

947. Instrumentum testamenti.
1434 maggio 27, Grosio
Vadoro Sala fu Salando, detto Passola, di Grosio, lascia al capitolo dell'Elemosina del comune di Grosio staia 4 di grano "pro quarto" garantito da un fondo a Monfurà; nomina erede universale sua figlia Antoniola, moglie di Giacomo del Motto fu Paro di Grosio. Notaio Antonio de Hostilio fu Giovanni. Originale.
Atto singolo membr., mm 455x300
Classificazione: 1.9
Segnatura: 110

948. Instrumentum compromissi et prorogationis.
1435 agosto 24 - 1435 settembre 14, Mazzo
I sindaci dei comuni di Grosio e Grosotto eleggono Zuffardino Quadrio di Stefano, di Ponte, abitante a Tirano, Simone Venosta fu Olderico, abitante a Grosotto, Gaspare Venosta fu Artuico, abitante sul Dosso di Bellaguarda, e Gabriele Venosta fu Marchese di Grosotto a loro arbitri nella contesa sorta in merito ai confini delle alpi di Campofinale, Quinzana, Malghera e Pedruna, 1435 agosto 24. Viene prorogato al 1436 giugno 1 il termine fissato per il pronunciamento del lodo arbitrale, 1435 settembre 14. Notaio Giovannino de Nigola fu Antoniolo. Copia autentica, 1438 aprile 1, notaio Giovanni Spazzadeschi fu Zani di Sondalo.
2 atti singoli sullo stesso supporto membr., mm 730x600
Classificazione: 1.9
Segnatura: 111

949. Instrumentum retrodati.
[1435], Grosotto
Il comune di Grosio riscatta dai fratelli Giovanni e Zufardo Quadrio di Stefano, di Ponte, un fondo sedimato in Grosio per lire 150. Notaio Giovanni de Nigola fu Antoniolo di Lovero. Originale.
Atto singolo membr., mm 420x330
Classificazione: 1.9
Segnatura: 135

950. Instrumentum testamenti.
1438 dicembre 3, Ravoledo
Menico Sala fu Beto, detto Cavallo, di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina del comune di Grosio sestari 2 di miglio e frumento garantiti da un fondo a Sassalbo e libbre 8 grosse di burro di once 30 l'una per l'illuminazione della chiesa di S. Giorgio; nomina eredi universali i figli Togno, Beto, Giovanni e Stefano. Notaio Giovanni Spazzadeschi fu Zani di Sondalo. Originale.
Atto singolo membr., mm 370x280
Classificazione: 1.9
Segnatura: 112

951. Instrumentum regressus(1).
1439 maggio 5, Sondalo
Delaido Besio fu Beto di Grosio riscatta da Tognino Stoppani fu Negro di Grosotto un fondo in località Sasso per lire 17. Notaio Rainaldo Sassella di Marco, di Sondalo. Originale.
Atto singolo membr., mm 250x290
Note: 1. Lacunosa nell'escatocollo.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 113

952. Instrumentum venditionis(1).
1439 novembre 24, Grosio
Betino Magnenzio fu Martino di Grosio vende a Nicola de Tenchis fu Guglielmo di Varenna, abitante a Grosio, due fondi prativi in Tiolo nelle località Muro e Zucho, al prezzo di lire 17 di "moneta longa" pari a lire 11, soldi 6 e denari 8 correnti secondo il nuovo decreto del duca di Milano(2). Notaio Luigi de Bogiariis fu Alliolo. Originale.
Atto singolo membr., mm 465x375
Note: 1. Il documento è utilizzato come copertina del registro delle rese dei conti del comune di Grosio del 1609. 2. Fra i protonotai compaiono Giovanni Serponti, beneficiale della chiesa di S. Giorgio di Grosio, e il pittore Marco del Choxio fu Pietro di Como.
Classificazione: 1.9
Segnatura: b. 13, fasc. 9

953. Instrumentum livelli.
1442 maggio 30, Grosio
Simone Venosta fu Olderico, abitante a Grosotto, investe a livello Maffeo Parorto fu Zanino di un fondo prativo con castagni alla Piata al fitto di libbre 16 di formaggio. Notaio Giovanni Spazzadeschi fu Zani di Sondalo. Originale.
Atto singolo membr., mm 238x270
Classificazione: 1.9
Segnatura: 114

954. Instrumentum conventionis.
1443 giugno 10, Grosio
Stefano Maffi fu Zani di Tiolo, decano del comune di Grosio, e Tommaso de Cermenate fu Rodolfo, a nome del comune di Grosio, convengono di non pretendere altro dai fratelli Foresto e Marcolo Venosta fu Luchino, abitanti a Grosio, a seguito del pagamento di soldi 18 per taglie, come da sentenza emessa da Giovanni de Federici di Benedetto, podestà di Tirano. Notaio Giovanni Sermondi di Antonio, di Bormio, abitante a Sondalo. Originale.
Atto singolo membr., mm 320x360
Classificazione: 1.9
Segnatura: 115

955. Instrumentum testamenti.
1443 ottobre 2, Grosio
Bonolo Pini fu Aldregino di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina del comune di Grosio sestari 5 di grano e sestari 1 di vino, garantiti da un fondo a Monfurà e da un secondo a Speluga; nomina erede universale Giorgio, figlio di suo fratello Fancheto. Notaio Giovanni Sermondi di Antonio di Bormio, abitante a Sondalo. Originale.
Atto singolo membr., mm 270x360
Classificazione: 1.9
Segnatura: 116

956. Instrumentum testamenti.
1444 settembre 21, Grosio
Mastro Nicololo Tenca fu Guglielmo di Varenna, abitante a Grosio, lascia sestari 2 di grano e libbre 10 grosse di formaggio di montagna alla chiesa di S. Giorgio, garantiti da un fondo in Valgrosina a Campasc; nomina eredi universali i figli Giacomo e Guglielmino. Notaio Giovanni Sermondi di Antonio, di Bormio, abitante a Sondalo. Originale.
Atto singolo membr., mm 340x265
Classificazione: 1.9
Segnatura: 117

957. Instrumentum venditionis.
1444 settembre 22, Grosio
Zanni Bugnoni fu Devetino, di Grosio, vende a Comino della Motta di Martino, detto Lomino, di Lecco, abitante a Grosio, un prato a Tiolo a Lago per lire 55. Notaio Giovanni Spazzadeschi fu Zanni di Sondalo. Originale.
Atto singolo membr., mm 414x250
Classificazione: 1.9
Segnatura: 118

958. Instrumentum compromissionis(1).
1445 luglio 9, s.l.
A seguito del ricorso presentato dal comune di Grosio al duca di Milano contro il lodo arbitrale pronunciato il 29 maggio 1444 nella vertenza della posa dei confini con Sondalo, vengono nominati nuovi sindaci della contesa Antonio Omodei di Tirano, Zufardo Quadrio di Ponte, Luigi Zigalini, Martino Robustelli di Togno, di Grosotto, Togno de Cermenate fu Rodolfo, Tognino Sermero, Lorenzo detto Valorsa, Stefano Castelli, Lorenzo detto Pozzi e Negro de Tizono fu Giovanni. Notaio Bertramo de Lopia. Originale.
Atto singolo membr., mm 450x340
Note: 1. Lacunoso nella parte finale.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 119

959. Instrumentum livelli.
1447 febbraio 13, Grosio
Antonio Venosta fu Simone investe a livello Giorgio de Manuelli fu Negro, decano del comune di Grosio, Egidiolo Bugnoni fu Divitino, Togno de Cermenate fu Rodolfo e Tognino fu Comino, rappresentanti del comune di Grosio, di un fondo sedimato con casa in piazza della chiesa di S. Giorgio al fitto annuo di staia 30 di frumento e un capretto. Notaio Giovanni Spazzadeschi fu Zanni di Sondalo. Originale.
Atto singolo membr., mm 352x300
Classificazione: 1.9
Segnatura: 120

960. Instrumentum venditionis et livelli(1).
1449 maggio 19, Grosio
Tommaso de Emanuellis fu Giovanni di Grosio vende a Michele Quadrio fu Giovanni di Ponte un campo in Grosio "ad Brigoladum" al prezzo di lire 13 e ne viene investito a livello al fitto di sestari 5 di frumento della misura di Grosio. Notaio Giovanni Sermondi di Antonio, di Bormio, abitante a Sondalo. Originale.
Atto singolo membr., mm 535x356
Note: 1. Il documento è smarginato lungo il lato inferiore e utilizzato quale copertina del registo delle rese decanali del 1657.
Classificazione: 1.9
Segnatura: b. 16, fasc. 53

961. Instrumentum regressus.
1452 gennaio 17, Grosio
Betino Besio fu Delaido, anche a nome dei propri fratelli Menico e Giorgio, riscatta da Betolo e Martino di Ravoledo di Franzino un fondo a Monfurà e un secondo a Sommariva per lire 30. Notaio Giacomo Rovolatti di Martino di Sondalo. Originale.
Atto singolo membr., mm 310x205
Classificazione: 1.9
Segnatura: 121

962. Instrumentum renuntiationis et remissionis.
1452 dicembre 12, Cosseto
Giacomo Torelli fu Benedetto di Como, abitante a Cosseto, rinuncia al diritto di riscossione della decima del grano sul territorio del comune di Grosio per ducati 10 d'oro pari a lire 36, versati da Marcolo Venosta fu Luchino e Giorgio de Manuelli fu Negro, rappresentanti del comune di Grosio. Notaio Agostino Lambertenghi fu Beltramo. Originale.
Atto singolo membr., mm 360x320
Classificazione: 1.9
Segnatura: 122

963. Instrumentum investiture.
1452 dicembre 29, Grosio
Stefano Maffi fu Zanni di Tiolo, investito di beni feudali sul territorio di Grosio dal vescovo di Como Bernardo Landriani e dal vicario generale Tommaso de Ermolio, dà in locazione ad Egidiolo Bugnoni, rappresentante del comune di Grosio, due fondi in contrada Adda al fitto annuo di soldi 10. Notaio Giovanni Spazzadeschi fu Zanni di Sondalo. Originale.
Atto singolo membr., mm 400x240
Classificazione: 1.9
Segnatura: 123

964. Instrumentum cambi et permutationis.
1453 gennaio 12, Grosio
Togno Poschiavino fu Zanni di Grosio permuta con Giovanni Seto di Beltramo detto Merlo, di Locarno, abitante a Grosio, un prato al Sambuco con un campo alla Serra, gravato di accola a favore del comune, e versa a conguaglio lire 3 e soldi 6. Notaio Rainaldo Sassella di Marco, di Sondalo, abitante a Mazzo. Originale.
Atto singolo membr., mm 490x230
Classificazione: 1.9
Segnatura: 124

965. Instrumentum confessionis.
1453 marzo 1, Mazzo
Giovanni de Tenchis, beneficiale della chiesa del castello di Grosio, dichiara di ricevere da Antonio de Tenchis fu Agostino la somma di lire 90. Notaio Rainaldo Sassella fu Marco di Sondalo. Originale.
Atto singolo membr., mm 310x130
Classificazione: 1.9
Segnatura: 389

966. Instrumentum locationis.
1454 aprile 26, Grosio, "sub portico platee Grosii"
Antonio de Manzonibus, arciprete di Mazzo, investe i fratelli Marcolo e Foresto Venosta fu Luchino di un fondo "ad Clausuram" sotto il castello al fitto annuo di staia 8 di frumento e 2 polli. Notaio Nicola de Franchis fu Marchese. Originale.
Atto singolo membr., mm 190x250
Classificazione: 1.9
Segnatura: 125

967. Instrumentum locationis.
1454 aprile 26, Grosio
Antonio de Manzonibus, arciprete di Mazzo, investe a locazione Antonio de Tenchis fu Agostino di Grosio di un campo in Sioga e di un altro alle Scesure, vicino alla chiesa di S. Giorgio, al fitto annuo di staia 5 di grano. Notaio Nicola de Franchis fu Marchese. Originale.
Atto singolo membr., mm 230x315
Classificazione: 1.9
Segnatura: 126

968. Instrumentum testamenti.
1454 agosto 14, Grosio
Ziliolo Bugnoni fu Divetino di Grosio lascia al capitolo dell'Elemosina un reddito annuo di 2 sestari di segale e miglio su un fondo in Grosio; alla moglie Maddalena tre fondi in usufrutto a Sparavero, a Lasc e a Titolo; a Menico Rodolfi di Tognino, marito di sua figlia Giacomina, un campo in contrada Viale; nomina eredi universali i figli Togno, Divitino e Giorgio. Notaio Giovannino Sermondi di Sondalo. Copia autentica, 1467 giugno 17, notaio Francesco Stoppani di Giovanni di Nobialli, abitante a Sondalo.
Atto singolo membr., mm 370x310
Classificazione: 1.9
Segnatura: 127

969. Instrumentum venditionis.
1456 gennaio 30, Grosio
Il nobile Pietro Venosta fu Simone, abitante a Grosotto, vende ad Antoniolo de Tenchis fu Agostino di Varenna, decano del comune di Grosio, una casa con orto in contrada Viale, presso la piazza del comune, al prezzo di lire 16. Notaio Giovanni Spazzadeschi fu Zanni. Originale.
Atto singolo membr., mm 388x262
Classificazione: 1.9
Segnatura: 129

970. Instrumentum testamenti.
1456 luglio 31, Grosio, "in contrata de Tiollo"
Agnese Sala fu Delaido detto Monegatto, vedova di Lorenzo della Bosca, detto Valorsa, abitante a Grosio, lascia agli eredi l'obbligo di far celebrare nella chiesa di S. Giorgio 18 messe di suffragio; ai nipoti Agostino, Stefano, Cristoforo e Tognino della Bosca fu Giacomo un sesto dell'intera sostanza e ai figli Giovannino, Martino detto Magnenzio, Delaido, Pietro e Maffeo i restanti cinque sesti. Notaio Giovanni Imeldi fu Gregorio, abitante a Sondalo. Originale.
Atto singolo membr., mm 260x340
Classificazione: 1.9
Segnatura: b. 62, fasc. 4

971. Instrumentum venditionis.
1456 novembre 23, Grosotto
Giovanni Seto fu Bertramo, detto Merlo, di Locarno, abitante a Grosio, vende a Giacomo Stoppani fu Tognino di Grosotto un fondo a Monfurà. Notaio Rainaldo Sassella fu Marco di Sondalo, abitante a Mazzo. Originale.
Atto singolo membr., mm 170x285
Classificazione: 1.9
Segnatura: 130

972. Instrumentum sindicatorum(1).
1456, Grosio
La vicinanza del comune di Grosio, riunita in assemblea da Antoniolo de Tenchis fu Agostino, di Varenna, decano, fissa una multa di soldi 100 da applicare nei confronti degli usurpatori dei beni comunali e nomina quali procuratori, gestori e stimatori di detti beni Giorgio Venosta fu Simone, Giovanni Quadrio fu Stefano di Ponte, abitante a Grosio, e Stefano Robustelli fu Antonio di Grosotto. Notaio Giovanni Spazzadeschi fu Zanni. Originale.
Atto singolo membr., mm 408x390
Note: 1. Pergamena lacunosa lungo il bordo superiore e ritagliata lungo il lato destro.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 128

973. Instrumentum venditionis.
1457 aprile 23, Grosio
I fratelli Simone e Giacomo Besio della Vernuga fu Zanni vendono a Antoniolo Tenca fu Agostino, a Marcolo Venosta fu Luchino e a Giorgio Pini fu Fancheto, in rappresentanza del comune di Grosio, un prato alla Vernuga a Prato Tovo per lire 40. Notaio Giacomo Rovolatti di Martino di Sondalo. Originale.
Atto singolo membr., mm 410x330
Classificazione: 1.9
Segnatura: 131

974. Instrumentum finis.
1458 gennaio 7, Grosio
Giovanni Serponti fu Antonio di Varenna, beneficiale della chiesa di S. Giorgio di Grosio, dichiara di ricevere da Giovannino della Costa di Pietro, detto Barateri, lire 40. Notaio Giovannino Imeldi fu Gregorio di Sondalo. Originale.
Atto singolo membr., mm 130x325
Classificazione: 1.9
Segnatura: 132

975. Instrumentum livelli.
1458 novembre 13, Grosio
Comino de la Mota fu Martino, detto Lomino, di "Valis Introzi", abitante a Grosio, investe Paro del Motto fu Giacomo di un prato in Valgrosina a Fies e di 2 campi sotto la Serra al fitto di uno staio di frumento, 2 di segale, 3 di miglio e 13 soldi. Notaio Rainaldo Sassella fu Marco di Sondalo, abitante a Mazzo. Originale.
Atto singolo membr., mm 370x235
Classificazione: 1.9
Segnatura: 133

976. Instrumentum codicilli testamenti.
1459 aprile 4, Grosio
Antonio Venosta fu Simone lascia alla moglie Simona Quadrio fu Pietro, a titolo di assegno alimentare, i fitti livellari di sei fondi e al capitolo dell'Elemosina del comune di Grosio un "rubus" di formaggio garantito da un fondo a Traversera. Notaio Giovanni Spazzadeschi fu Zanni. Copia autentica 1540 dicembre 3, notaio Antonio Castelli di Amedeo di Sondalo.
Atto singolo membr., mm 530x240
Classificazione: 1.9
Segnatura: 134

977. Instrumentum permutationis.
1461 aprile 8, Grosio
Agostino de Vendulis fu Pietro di Valleve, abitante a Grosio, permuta con Betone Caspani fu Giacomino, decano del comune di Grosio, un sedime in contrada Adda. Notaio Giacomo Rovolotti di Martino, di Sondalo. Originale.
Atto singolo membr., mm 480x270
Classificazione: 1.9
Segnatura: 136

978. Instrumentum investiture.
1461 novembre 13, Grosio
Marco Zigalini fu Luigi, di Gera di Chiuro, investito delle fittanze vescovili nel terziere superiore della Valtellina con Poschiavo e Brusio da Lazzaro Scarampi, vescovo di Como, nomina suo procuratore in Grosio Betone Caspani fu Giacomino, decano del comune, per la riscossione della quarta decima vescovile e della mulsa di S. Giovanni Battista per una rendita complessiva annua di lire 30, soldi 10 e 1 soma di frumento. Notaio Romerio Lucini di Giovanni abitante a Tirano. Originale.
Atto singolo membr., mm 515x360
Classificazione: 1.9
Segnatura: 137

979. Instrumentum sententie.
1464 luglio 21, Tirano
Antonio Federici, podestà del terziere superiore della Valtellina, presenti i procuratori delle parti in causa, ossia Raffaele de Curtonibus, per il comune di Grosio, e Pietro della Pergola per i fratelli Bartolomeo, Isonino, Giovanni e Francesco Venosta fu Antonio, sentenzia che questi ultimi debbano rinunciare all'uso delle comunanze o contribuire annualmente, come qualsiasi membro di detta comunità, sotto pena di scudi 25. Notaio Giovanni de Taioncello fu Bartolomeo di Tirano. Notaio Stefano Sermondi di Giacomino, di Sondalo, scrittore. Originale.
Atto singolo membr., mm 530x395
Classificazione: 1.9
Segnatura: 138

980. Istrumentum testamenti.
1465 gennaio 14, Grosio
Bernardo Valmadre fu Tognatto di Tiolo istituisce un legato di staia 2 di segale, garantito da un campo in Valgrosina al Ponte del Guer, a favore della chiesa di S. Giorgio di Grosio. Notaio Pietro Rovolatti di Martino, di Sondalo. Originale.
Atto singolo membr., mm 315x260
Classificazione: 1.9
Segnatura: 141

981. Istrumentum testamenti.
1465 marzo 17, Grosio
Maffeo Sala fu Giovanni di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina del comune di Grosio 2 staia di grano garantiti da un campo al Gaggio e nomina suoi eredi universali i figli Martino e Giovanni. Notaio Pietro Rovolatti di Martino di Sondalo. Originale.
Atto singolo membr., mm 390x170
Classificazione: 1.9
Segnatura: 139

982. Instrumentum sententie.
1465 giugno 28, Cosseto
Agostino Lambertenghi fu Beltramo, arbitro nella lite tra il comune di Grosio e gli eredi di Antonio Venosta, sentenzia che questi ultimi debbano pagare annualmente al comune di Grosio lire 5, a fronte dell'utilizzo delle comunanze, salvi restando i privilegi concessi da Francesco Sforza. Notaio Giovanni Lambertenghi di Agostino. Originale.
Atto singolo membr., mm 590x470
Classificazione: 1.9
Segnatura: 140

983. Istrumentum testamenti.
1466 gennaio 14, Grosio
Martino Sala fu Giovanni, detto Bracco, di Grosio istituisce un legato di staia 2 di segale da distribuire ai poveri, garantiti da un fondo a Speluga, a favore della chiesa di S. Giorgio di Grosio. Notaio Pietro Rovolatti di Martino, di Sondalo. Originale.
Atto singolo membr., mm 340x240
Classificazione: 1.9
Segnatura: 142

984. Istrumentum livelli.
1466 maggio 2, Grosio
Comino de la Mota fu Martino, detto Lomino, di Grosio investe Tonio Gianatto fu Giacomo, detto Moto, di un prato in Valgrosina a Dos Giuel al fitto annuo di staia 12 di segale. Notaio Pietro Rovolatti di Martino, di Sondalo. Copia autentica 1469 giugno 12, notaio Giovanni Imeldi fu Pietro di Sondalo.
Atto singolo membr., mm 520x230
Classificazione: 1.9
Segnatura: 143

985. Instrumentum locationis.
1466 settembre 6, Grosio
Beto fu Menico di Grosio, decano del comune di Grosio, assistito dai procuratori Meio Fracalanza fu Delaido e Giorgio Manuelli fu Negro, concede a Tognino Robustelli fu Eusebio e a Zanni Robustelli fu Martino di Grosotto il permesso di transitare attraverso il territorio di Grosio per raggiungere l'alpe di Quinzana sul territorio di Grosotto, col patto di versare annualmente soldi 32. Notaio Stefano Sermondi di Cristoforo di Sondalo. Originale.
Atto singolo membr., mm 455x220
Classificazione: 1.9
Segnatura: 144

986. Instrumentum venditionis.
1466 dicembre 16, Grosio
I fratelli Ettore, Beto e Giorgio Brochi fu Agostino, i loro nipoti Giacomo e Nicolino Brochi fu Domenico e Leone Brochi fu Giovanni vendono a Milio fu Giacomo, già monaco della chiesa di Grosio, tre fondi in Valgrosina a Fies per lire 25. Notaio Pietro Rovolatti di Martino di Sondalo. Originale.
Atto singolo membr., mm 400x370
Classificazione: 1.9
Segnatura: 145

987. Instrumentum testamenti.
1467 febbraio 26, Grosio
Giacomo Comperti fu Cola di Bormio, abitante a Grosio, lascia al capitolo dell'Elemosina del comune di Grosio staia 2 di grano su un campo in località "ad Muratium" e nomina eredi universali suo figlio Stefano e i nipoti Bartolomeo e Simone Comperti fu Bernardo. Notaio Pietro Rovolatti di Martino di Sondalo. Originale.
Atto singolo membr., mm 270x263
Classificazione: 1.9
Segnatura: 146

988. Instrumentum legitimationis(1).
1467 aprile 21, Gera di Chiuro
Cristoforo Ginoldo fu Bartolomeo di Como, alla presenza di Giacomo de Gabellieris, vicario ducale, legittima Felice, Davide e Luigi nati da Giovanni Zigalini. Originale.
Atto singolo membr., mm 340x510
Note: 1. Mutilo nell'escatocollo.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 147

989. Instrumentus locationis.
1467 agosto 1, Grosio
Maffeo Rodolfi fu Giovanni, decano del comune di Grosio, assistito dai procuratori Beto Sala de Cavallo fu Menico e Giorgio Manuello fu Negro, concede a Zanino Robustelli fu Martino ed a Giovanni de Scenda fu Adamo di transitare per la Valgrosina per accedere all'alpe di Quinzana, previo pagamento di un pedaggio annuo di soldi 32. Notaio Stefano Sermondi di Cristoforo, di Sondalo. Originale.
Atto singolo membr., mm 385x275
Classificazione: 1.9
Segnatura: 148

990. Instrumentum retrovenditionis.
1467 dicembre 15, Grosio
Marcolo Venosta fu Luchino retrovende a Bettino Besio fu Delaido due prati in Valgrosina a Fies per lire 40. Notaio Pietro Rovolatti di Martino, di Sondalo. Originale.
Atto singolo membr., mm 390x215
Classificazione: 1.9
Segnatura: 149

991. Instrumentum testamenti.
1468 febbraio 25, Grosio
Tognino fu Comino, detto Sermeri, lascia al comune di Grosio libbre 12 di formaggio stagionato e staia 3 di vino da distribuire annualmente per la festa dell'Ascensione, garantiti da un fondo "al Sas". Notaio Stefano Sermondi fu Cristoforo di Sondalo. Originale.
Atto singolo membr., mm 495x220
Classificazione: 1.9
Segnatura: 150

992. Instrumentum testamenti.
1469 febbraio 12, Ravoledo
Martino Sala fu Pietro, detto Quetto, di Grosio lascia una mucca alla chiesa di S. Giorgio, una alla chiesa di S. Giacomo e una conca di burro alla chiesa di S. Maria di Tiolo; mezzo staio di vino da distribuire alle calende di maggio presso la chiesa di S. Giacomo, garantito da un fondo in Valgrosina alla Costa di Frassuolo e nomina erede universale il figlio Antoniolo. Notaio Pietro Rovolatti di Martino, di Sondalo, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 380x250
Classificazione: 1.9
Segnatura: 151

993. Instrumentum dotis et finis.
1469 novembre 11, Grosio
Giovanni de Muffatis fu Giacomo, detto Moscone, investe la moglie Agnese Besio di Bettino dei propri beni a fronte della dote di lire 60; contemporaneamente la stessa rinuncia ad ulteriori diritti sull'eredità paterna. Notaio Pietro Rovolatti di Martino, di Sondalo, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 500x325
Classificazione: 1.9
Segnatura: 152

994. Instrumentum testamenti.
1470 giugno 4, Tiolo
Marita Sala fu Maffeo, detto Gianato, di Grosio istituisce un legato di soldi 6 garantito da un fondo in Tiolo a Prato Giolfo "ad Picum" a favore del capitolo dell'Elemosina del comune di Grosio e nomina eredi universali le figlie Giovannina e Maria. Notaio Pietro Rovolati fu Martino di Sondalo, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 435x159
Classificazione: 1.9
Segnatura: 154

995. Instrumentum sententie.
1470 luglio 10, Tresivio
Bertolino de Vicino, vicario del capitano di Valtellina e delegato ducale nella contesa fra Isonino Venosta fu Antonio e il comune di Grosio, letta la lettera di Francesco Sforza, annulla l'arbitrato di Agostino Lambertenghi e sentenzia che il comune di Grosio non debba molestare il Venosta, purché questi contribuisca verso il comune secondo quanto sentenziato dal Lambertenghi e fatti salvi i privilegi concessi dal duca di Milano; condanna il comune a pagare le spese del processo e metà del salario del giudice ed a versare al Venosta ducati 2 d'oro. Notaio Battista Livrio fu Filippo di Caiolo. Originale.
Atto singolo membr., mm 1500x210
Classificazione: 1.9
Segnatura: 155

996. Instrumentum sententie et appellationis.
1470 settembre 15, Como, "in domo episcopali"
Stefano de Appiano, vicario generale di Branda Castiglioni, vescovo di Como, uditi Nicola Salici e Giovanni di Retegno, procuratori rispettivamente di Francesco Riva, beneficiale della chiesa di S. Giacomo e di Giovanni Serponti, beneficiale della chiesa di S. Giorgio di Grosio, sentenzia che le rendite dei fondi elencati nell'atto di costituzione della parrocchia di Grosio competano al rettore della chiesa di S. Giorgio mentre i frutti degli altri lasciti siano di pertinenza del beneficiale della chiesa di S. Giacomo. Notaio Luigi de Zobis fu Giovanni, scrivano della curia episcopale di Como. Originale. Antecedenti dal 1469 novembre 14.
Atto singolo membr., mm 1420x375
Classificazione: 1.9
Segnatura: 153

997. Instrumentum testamenti.
1471 agosto 20, Grosio
Gregorio Venosta fu Pietro di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina del comune di Grosio staia 8 di grano, 3 di vino e 1 peso di cacio da distribuire annualmente per la festa di Pentecoste assicurati da un campo in Grosio "ad Brigolatum" e nomina eredi universali i figli Gianantonio e Pietro. Notaio Pietro Rovolatti fu Martino di Sondalo, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 240x430
Classificazione: 1.9
Segnatura: 156

998. Instrumentum testamenti.
1471 ottobre 5, Grosio
Ettore Hectoris fu Agostino di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina del comune di Grosio una rendita di staia 3 di biade, garantite da un fondo in Grosio a Prato Tovo, e nomina eredi universali i figli Zanni e Agostino. Notaio Francesco Stoppani di Sondalo. Copia autentica, 1472 marzo 7, notaio Stefano Sermondi fu Cristoforo di Sondalo. Altra copia autentica, 1479 novembre 19, notaio Stefano Sermondi fu Cristoforo di Sondalo.
Atto singolo membr., mm 550x245 e 578x270
Classificazione: 1.9
Segnatura: 157 - 158

999. Instrumentum sententie.
1472 marzo 14, Como, "in domo episcopali"
Stefano de Appiano, vicario generale di Branda Castiglioni, vescovo di Como, condanna alcuni massari di Grosio al pagamento dei fitti a Francesco Riva, beneficiale della chiesa di S. Giacomo di Ravoledo di Grosio. Notaio Luigi de Zobiis fu Giovanni, scrivano della curia episcopale di Como. Originale.
Atto singolo membr., mm 860x185
Classificazione: 1.9
Segnatura: 159

1000. Instrumentum livelli.
1472 marzo 26, Grosio
Giacomina Quadrio fu Giacomo di Ponte, vedova di GregorioVenosta fu Pietro, tutrice dei figli Gianantonio e Pietro, dà a livello a Giovannino fu Tognino, detto Bolazi, due fondi in Valgrosina a Fies e ad Isola e un campo in Grosio, a Prato Tovo, al fitto annuo di staia 6 di segale, 2 di miglio e 1 peso di cacio. Notaio Pietro Rovolatti fu Martino di Sondalo, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 345x189
Classificazione: 1.9
Segnatura: 160

1001. Instrumentum testamenti.
1472 settembre 24, Grosio
Giovannina fu Tognino detto Sermero, moglie di Olderico Venosta di Viscontino, lascia al capitolo dell'Elemosina del comune di Grosio staia 3 di segale e miglio, garantite da un prato in Valgrosina a Valnova e nomina eredi universali il marito Olderico e il figlio Comino. Notaio Pietro Rovolatti fu Martino di Sondalo, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 335x220
Classificazione: 1.9
Segnatura: 161

1002. Instrumentum testamenti.
1473 gennaio 20, Grosio
Martino, detto Magnenzio, della Bosca fu Martino, detto Valorsa, di Sondalo, abitante a Grosio, lascia al capitolo dell'Elemosina del comune di Grosio una mucca del valore di lire 6 e soldi 10 e staia 4 di frumento e 3 di segale, da distribuire annualmente per la festa di Pentecoste alle porte della chiesa di S. Giorgio, garantiti da un fondo oltre l'Adda in località Cagalup; nomina eredi universali i figli Giacomo e Michele. Notaio Pietro Rovolatti fu Martino di Sondalo, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 360x220
Classificazione: 1.9
Segnatura: 162

1003. Instrumentum testamenti.
1473 febbraio 19, Grosio
Bernardo Rodolfi fu Tognino di Grosio lascia al capitolo dell'Elemosina del comune di Grosio staia 2 di grano, assicurati da un fondo in Valgrosina a Campasaré, e nomina erede universale il figlio Tonino. Notaio Pietro Rovolatti fu Martino di Sondalo, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 405x180
Classificazione: 1.9
Segnatura: 163

1004. Instrumentum confessionis.
1473 marzo 4, Gravedona
Stefano de Carnino di Grosio confessa di ricevere da Bernardo Beneduce fu Giovanni di Gravedona lire 36, parte in stoffa e parte in liquidi, a parziale pagamento di 400 tronchi di larice. Notaio Pietro de Cazollis fu Giovanolo di Gravedona. Originale.
Atto singolo membr., mm 200x225
Classificazione: 1.9
Segnatura: 164

1005. Instrumentum testamenti.
1474 giugno 30, Sondalo
Simone Besio fu Zanni di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina del comune di Grosio staia 2 di segale garantite da un campo alla Vernuga e nomina eredi universali i figli Zanni e Domenico. Notaio Stefano Sermondi fu Cristoforo di Sondalo. Originale.
Atto singolo membr., mm 270x410
Classificazione: 1.9
Segnatura: 165

1006. Instrumentum testamenti.
1474 settembre 30 - 1475 gennaio 22, Grosio
Giacomo Rodolfi fu Pietro de Cermenate, abitante a Grosio, lascia al capitolo dell'Elemosina del comune di Grosio 3 staia di segale garantite da un fondo a Monfurà e nomina eredi universali i figli Antonio, Pietro e Luchino. 1474 settembre 30. Togno Venosta fu Luchino di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina del comune di Grosio staia 3 di biade pro quarto (segale, orzo, miglio e panico) garantite da un fondo in contrada Viale e nomina i figli Luchino, Giovanni e Tognino eredi universali. 1475 gennaio 22. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Originale.
2 atti singoli su stesso supporto membr., mm 480x280
Classificazione: 1.9
Segnatura: 166

1007. Instrumentum testamenti.
1475 gennaio 9, Grosio
Maffeo Bormino fu Francesco, abitante a Grosio, lascia una rendita perpetua di staia 4 di biade su un fondo a Prato Tovo al capitolo dell'elemosina del comune di Grosio e nomina eredi universali i figli Francesco, Giacomo, Togno e Giovanni. Notaio Pietro Rovolatti fu Martino di Sondalo, abitante a Grosio. Copia autentica, 1526 novembre 22, notaio Abramo Imeldi di Antonio di Sondalo.
Atto singolo membr., mm 600x225
Classificazione: 1.9
Segnatura: 167

1008. Instrumentum testamenti.
1475 febbraio 14, Grosio
Giovannino fu Lorenzo, detto Valorsa, di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina del comune di Grosio staia 3 di segale, assicurate da un fondo in Valgrosina alla Stavalina e nomina eredi universali i figli Antoniolo, Bernardo e Domenico. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 210x345
Classificazione: 1.9
Segnatura: 168

1009. Instrumentum testamenti.
1475 febbraio 16, Grosio
Pietro Rodolfi fu Tognino di Grosio lascia una rendita di staia 2 di segale garantite da un fondo a Manega al capitolo dell'elemosina di detto comune e nomina eredi universali i figli Giovanni, Tognino e Rodolfino. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 240x345
Classificazione: 1.9
Segnatura: 169

1010. Instrumentum testamenti.
1475 aprile 8, Grosio
Tommaso de Manuelli fu Giovanni di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina del comune di Grosio staia 2 di grano garantite da un fondo a Speluga e nomina eredi universali i figli Bernardo e Pietro. Notaio Pietro Rovolatti fu Martino di Sondalo, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 400x225
Classificazione: 1.9
Segnatura: 170

1011. Instrumentum testamenti.
1476 febbraio 4, Tiolo
Pino Rastelli fu Giovanni di Tiolo lascia 8 staia di segale da distribuire ai grosini in processione a Tiolo per l'Ascensione, garantite dai proventi di un mulino con pila in Tiolo, e nomina eredi universali i figli Togno, Stefano e Luchino. Notaio Pietro Rovolatti fu Martino di Sondalo, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 343x253
Classificazione: 1.9
Segnatura: 171

1012. Instrumentum testamenti.
1476 aprile 28, Grosio
Beto de la Pulte fu Martino di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina del comune di Grosio staia 2 di grano, garantite da un fondo nella coltura inferiore di Grosio, detto in Ceresio, e nomina erede universale il figlio Matteo. Notaio Pietro Rovolatti fu Martino di Sondalo, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 440x185
Classificazione: 1.9
Segnatura: 172

1013. Instrumentum testamenti.
1476 luglio 19, Grosio
Margherita Cristiani fu Arigo di Sondalo, abitante a Grosio, lascia al capitolo dell'elemosina del comune di Grosio staia 2 di grano, garantite da un prato in Grosio alle Prese dei Mulini, e nomina eredi universali il figlio Giorgio e il nipote Bartolomeo. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 340x180
Classificazione: 1.9
Segnatura: 173

1014. Instrumentum testamenti.
1476 luglio 24, Grosio
Foresto Venosta fu Luchino di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina del comune di Grosio staia 4 di biade, garantite da un campo alle Prese di Salvanzo e nomina eredi universali i figli Luchino e Giacomo. Notaio Pietro Rovolatti fu Martino di Sondalo, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 310x350
Classificazione: 1.9
Segnatura: 174

1015. Instrumentum locationis.
1476 agosto 5, Grosio
Antonio de Francia, beneficiale della chiesa di S. Giorgio di Grosio, dà in locazione a Bartolomeo Venosta fu Antonio di Grosio un campo nella coltura inferiore di Grosio, "ad Traversegum", e un campo a Manega al fitto di staia 5 di segale e miglio. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 500x180
Classificazione: 1.9
Segnatura: 175

1016. Instrumentum testamenti.
1476 novembre 14, Grosio
Visconte Venosta fu Gregorio di Grosio lascia staia 9 di grano e staia 2 di vino da distribuire il giorno della processione alla chiesa di S. Giacomo di Ravoledo di Grosio e nomina eredi universali i figli Giampietro, Giacomo, Cristoforo e Antoniolo. Notaio Finamante Venosta. Copia autentica 1565 luglio 5, notaio Marco Venosta fu Guglielmino di Mazzo.
Atto singolo membr., mm 520x180
Classificazione: 1.9
Segnatura: 176

1017. Instrumentum confessionis.
1477 gennaio 20, Como, "in domo episcopali"
Frate Giacomo de Orco, dell'ordine degli umiliati, prevosto in Borgovico di Como, procuratore di Giovanni Francesco de Arditiis di Vigevano, già canonico di Mazzo, confessa di ricevere dal decano di Grosio la somma di lire 88 a saldo delle decime spettanti a detto canonicato. Notaio Paolo de Orco fu Gaspare, scrivano della curia episcopale di Como. Originale.
Atto singolo membr., mm 258x190
Classificazione: 1.9
Segnatura: 177

1018. Instrumentum testamenti.
1477 agosto 20, Grosio
Giacomo fu Pietro, detto Barato, di Locarno, abitante a Grosio, lascia al capitolo dell'elemosina del comune di Grosio una rendita di staia 2 di biade garantite da un prato in Valgandolina o al Piazzo e nomina erede universale il nipote Giovanni Barato fu Pietro. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 254x290
Classificazione: 1.9
Segnatura: 178

1019. Instrumentum testamenti.
1477 settembre 19, Grosio
Martino Venosta fu Gregorio di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina del comune di Grosio staia 9 pro medietate di segale e miglio, 1 peso di cacio e mezzo congio di vino da distribuire ogni anno per la festa dell'Ascensione, staia 21 di segale e 4 di frumento che la comunità di Grosio paga annualmente a detto testatore; nomina erede universale il figlio Bernardo e, qualora egli muoia senza discendenza, l'intera sostanza andrà alle figlie Margherita, Stefania, Dorotea, Maddalena e Anna. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 298x360
Classificazione: 1.9
Segnatura: 179

1020. Instrumentum dotis et finis(1).
1477 novembre 23, Grosio
Menico Beto fu Togno di Ravoledo investe di tutti i propri beni sua moglie Domenica Pini di Maffeo, detto del Rosso, di Grosio a fronte della dote e dell'antefatto di lire 63; la stessa rinuncia a qualsiasi ulteriore pretesa sull'eredità paterna. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 400x293
Note: 1. Il documento è smarginato lungo i lati superiore e destro e utilizzato come copertina del registro delle rese decanali del 1640.
Classificazione: 1.9
Segnatura: b. 15, fasc. 37

1021. Instrumentum testamenti.
1478 gennaio 29, Grosio
Comino, detto Lomino, fu Martino, detto Stolto di Valcamonica, abitante a Grosio, lascia tutta la sua sostanza al comune di Grosio. Notaio Giovanni de Caprinalis di Sondalo. Copia autentica, 1548 agosto 21, notaio Giorgio Pini di Martino di Grosio.
Atto singolo membr., mm 550x215
Classificazione: 1.9
Segnatura: 180

1022. Instrumentum dotis, antefacti et finis(1).
1478 novembre 14, Grosio, "in contrata de Ravoledo"
Giovanni de Caprinalis di Antonio, abitante a Grosio, investe di tutti i propri beni la moglie Bernarda di Beto fu Togno di Ravoledo a fronte della dote di lire 45 e dell'antefatto di lire 22; la stessa rinuncia a favore dei propri fratelli Menico e Giovanni a qualsiasi ulteriore pretesa sull'eredità paterna. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 425x325
Note: 1. Il documento è smarginato lungo i lati superiore e laterali e utilizzato come copertina del registro delle delibere di consiglio del 1679.
Classificazione: 1.9
Segnatura: b. 4, fasc. 50

1023. Instrumentum testamenti.
1479 luglio 28, Grosio
Bernardo Imeldi fu Martino, detto Trusso, di Sondalo, abitante a Grosio, lascia al capitolo dell'elemosina del comune di Grosio staia 2 di segale, garantite da un prato a Piaz Martin e nomina eredi universali la figlia Barbara e il genero Stefanino Rodolfi fu Tognino. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 310x195
Classificazione: 1.9
Segnatura: 181

1024. Instrumentum dotis et finis(1).
1479 dicembre 2, Grosio
Giovanni de Muffatis di Lorenzo, detto Bocardino, di Grosio investe di tutti i propri beni Agnese del Fedele fu Delaido di Grosio, sua sposa, a fronte della dote di lire 46; la stessa rinucia a qualsiasi ulteriore pretesa sull'eredità paterna. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 410x298
Note: 1. Il documento è smarginato lungo i lati superiore, inferiore e destro e utilizzato come copertina del registro delle rese decanali del 1639.
Classificazione: 1.9
Segnatura: b. 15, fasc. 36

1025. Instrumentum testamenti.
1480 marzo 28, Grosio
Isonino Venosta fu Antonio lascia alla chiesa di S. Giorgio di Grosio lire 50 "pro edificando et construendo dictam ecclesiam que dicitur, de novo, velle ratificari et augeri in duobus annis proximis incepturis"; alle chiese di S. Maria di Tiolo, di S. Gregorio e di S. Giacomo di Ravoledo soldi 20 e una soma di grano, staia 3 di vino e 1 peso di formaggio da distribuire per la festa di S. Giovanni Battista alle porte della chiesa di S. Giorgio; nomina eredi universali i figli Bernardino, Antonio, Giacomo e Cristoforo, la moglie Caterina e il fratello Giovanni. Notaio Gottardo Rovaris. Copia autentica 1532 dicembre 17, notaio Remigio della Pergola di Andrea di Tirano.
Atto singolo membr., mm 860x185, perg. 1 num. rec.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 182

1026. Instrumentum testamenti.
1480 aprile 3, Mazzo
Nicolino de Hectoris fu Domenico di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina del comune di Grosio una rendita di staia 2 di segale garantite da un campo in Sioga, e, una tantum, alla chiesa di S. Giorgio soldi 20; nomina erede universale mastro Giovannino de Lisconibus di Filippo di Sondalo. Notaio Lorenzo Venosta di Marco, di Mazzo. Originale.
Atto singolo membr., mm 445x210
Classificazione: 1.9
Segnatura: 183

1027. Instrumentum venditionis.
1480 maggio 27, Grosio
Martino della Bosca fu Lorenzo, detto Valorsa, e Lorenzo della Bosca fu Pietro, detto Valorsa, vendono a Bartolomeo Negri de Emmanuelli di Giorgio, decano di Grosio, a Maffeo Rodolfi fu Tognino e a Lorenzo de Muffatis fu Martino, detto Boccardino,rappresentanti del comune di Grosio, un prato in Valgrosina a Frassuolo per lire 26. Notaio Stefano Pini fu Giorgio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 384x253
Classificazione: 1.9
Segnatura: 184

1028. Instrumentum testamenti.
1480 novembre 27, Grosio
Bartolomeo de Emmanuelli di Giorgio, Bernardo de Bragazo fu Betino, Salomone Bugnoni fu Ziliolo, Giovannino Venosta fu Togno, Parino Sala fu Giacomo, detto Cimeto, rappresentanti del comune di Grosio, nominano Ambrogio de Rumonibus beneficiale della chiesa di S. Giorgio in Grosio dopo la rinuncia del predecessore Antonio de Francia. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 190x248
Classificazione: 1.9
Segnatura: 185

1029. Instrumentum investiture.
1481 gennaio 13, Grosio
Ambrogio de Rumonibus, curato e rettore delle chiese di S. Giorgio di Grosio, S. Giacomo e S. Gregorio di Ravoledo, dà in locazione a Menico Sala fu Togno di Ravoledo un sedime in Grosio, contrada Adda, in località "ad Plazos", al fitto annuo di lire 3. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 520x180
Classificazione: 1.9
Segnatura: 186

1030. Instrumentum investiture.
1481 febbraio 21, Grosio
Ambrogio de Rumonibus fu Giovanni, beneficiale della chiesa di S. Giorgio di Grosio e delle altre chiese sottoposte, investe Bartolomeo Venosta fu Antonio di un campo in Grosio, località Lasc, al fitto annuo di staia 4 di biade "pro medietate" di segale e miglio. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 390x220
Classificazione: 1.9
Segnatura: 187

1031. Instrumentum livelli.
1481 marzo 29, Grosio
Caterina Federici fu Cristoforo, vedova di Isonino Venosta fu Antonio, il cognato Giovanni e i figli Antonio e Cristoforo danno a livello a Cola Maffi fu Menico di Tiolo in detta contrada un appezzamento a Pra Butat, uno "ad Campum Stornum", uno al Prato Cominale ed un ultimo sul monte di Tiolo a Piaz, col patto di versare al capitolo dell'elemosina del comune di Grosio staia 14 di segale, 14 di miglio e 8 di frumento e di dare altresì ai locatori pesi 12 di formaggio stagionato, lire 3 e soldi 10 e 2 polli. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Copia autentica, 1544 novembre 12, notaio Giovanni Antonio Pini di Pietro di Grosio.
Atto singolo membr., mm 625x220
Classificazione: 1.9
Segnatura: 188

1032. Instrumentum venditionis.
1482 novembre 27, Grosio
Giacomo Venosta fu Visconte vende a Salomone Bugnoni fu Ziliolo, decano del comune di Grosio, un fondo in Valgrosina "ad Calcheras sive ad chovas de Frassolle" per lire 5. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo. Originale.
Atto singolo membr., mm 510x165
Classificazione: 1.9
Segnatura: 189

1033. Instrumentum testamenti.
1483 giugno 16, Grosio
Giovanni Sala fu Matteo di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina del comune di Grosio staia 2 di grano garantite da un fondo in contrada Viale e nomina eredi universali i figli Martino e Stefano. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Copia autentica, 1541 novembre 18, notaio Giovanni Antonio Pini di Pietro, di Grosio.
Atto singolo membr., mm 587x248
Classificazione: 1.9
Segnatura: 190

1034. Instrumentum testamenti.
1484 gennaio 6, Grosio
Lorenzo de Brugno, detto Mossore, di Monte Feleit di Sondalo, abitante a Grosio, lascia al capitolo dell'elemosina del comune di Grosio una vacca da dare in soccida o a caposalvo, secondo l'uso locale, al fitto di 1 peso di formaggio; nomina erede universale il figliastro Bernardo de Bragazo fu Betino con l'obbligo di soccorrere la madre Stefana. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo. Originale.
Atto singolo membr., mm 210x368
Classificazione: 1.9
Segnatura: 191

1035. Instrumentum investiture.
1484 gennaio 12, Grosio
Ambrogio de Rumonibus, beneficiale della chiesa di S. Giorgio di Grosio, investe a locazione Giacomo Besio della Vernuga fu Zanni dei cinque ottavi di un sedime in contrada Viale, alle case del Temporano, al fitto annuo di soldi 18. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo. Originale.
Atto singolo membr., mm 250x310
Classificazione: 1.9
Segnatura: 192

1036. Instrumentum testamenti.
1484 novembre 10, Grosio
Martino, detto Magnenzio, della Bosca fu Lorenzo detto Valorsa di Sondalo, abitante a Grosio, lascia alla chiesa di S. Giorgio di Grosio una mucca del valore di lire 6 e mezzo e nomina eredi universali i figli Giacomo e Michele. Notaio Pietro Ravolatti fu Martino di Sondalo, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 338x290
Classificazione: 1.9
Segnatura: 193

1037. Instrumentum testamenti.
1484 novembre 10, Grosio
Martino, detto Magnenzio, della Bosca fu Lorenzo detto Valorsa di Sondalo, abitante a Grosio, lascia al capitolo dell'elemosina staia 4 di frumento e 3 di segale da distribuire alle porte della chiesa di S. Giorgio di Grosio il giorno di Pentecoste, garantite da un fondo oltre l'Adda in località Sulf; nomina eredi universali i figli Michele e Giacomo. Notaio Pietro Rovolatti fu Martino di Sondalo, abitante a Grosio. Copia autentica, 1524 novembre 18, notaio Abramo Imeldi fu Antonio di Sondalo.
Atto singolo membr., mm 505x188
Classificazione: 1.9
Segnatura: 194

1038. Instrumentum testamenti.
1485 gennaio 10, Grosio
Giovanni Caspani fu Giacomo di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina del comune di Grosio staia 2 di grano e 1 di vino garantite da un fondo a Prato Tovo e nomina eredi universali i figli Martino e Pietro. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 248x330
Classificazione: 1.9
Segnatura: 195

1039. Instrumentum testamenti.
1485 gennaio 31, Grosio
Tommaso Sala fu Giorgio, detto Salandi, di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina di detto comune staia 2 di grano, assicurate da un fondo a Prato Tovo; alle sorelle Giovanna e Maria due assegni di lire 30; nomina erede universale la moglie Pasina Valmadre di Antoniolo, di Tiolo, e alla sua morte i figli Michele e Giacomo. Notaio Giovanni de Caprinalis di Antoniolo, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 275x330
Classificazione: 1.9
Segnatura: 196

1040. Instrumentum testamenti.
1485 gennaio 31, Grosio
Giovanni Salandi fu Giorgio di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina staia 4 di segale e miglio, garantite da un campo a Prato Tovo, e nomina eredi universali i figli Giacomino e Michele. Notaio Giovanni de Caprinalis fu Antonio, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 265x180
Classificazione: 1.9
Segnatura: b. 62, fasc. 5

1041. Instrumentum testamenti.
1485 marzo 1, Ravoledo
Zanni Cimetti fu Giacomo di Ravoledo lascia al capitolo dell'elemosina del comune di Grosio staia 2 di segale, 1 di frumento, 1 di miglio, 1 peso di formaggio e 1 staio di vino da distribuire il giorno del Corpus Domini, garantiti da due fondi in Valgrosina, a Frassuolo e "ad Cornagios"; nomina eredi universali Stefano, Maffeo e Pietro Cimetti fu Menico e Bartolomeo, Giacomo e Giovanni Cimetti fu Paro. Notaio Pietro Rovolatti fu Martino di Sondalo, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 590x245
Classificazione: 1.9
Segnatura: 197

1042. Instrumentum testamenti.
1485 aprile 3, Grosio
Cristoforo de Bazonibus fu Andrea di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina del comune di Grosio staia 8 di biade pro medietate di segale e miglio e pesi 5 grossi di cacio garantiti da un fondo in Salvanzo sopra il Fossato e nomina eredi universali i fratelli Giacomo e Giovanni. Notaio Stefano Pini fu Giorgio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 520x160
Classificazione: 1.9
Segnatura: 198

1043. Instrumentum testamenti.
1485 aprile 18, Grosio
Stefano Comperti fu Giacomo Cola di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina del comune di Grosio 1 staio di miglio garantito da un fondo nella coltura inferiore di Grosio a Morignone o Sceson e nomina erede universale il figlio Giacomo. Notaio Stefano Pini fu Giorgio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 340x150
Classificazione: 1.9
Segnatura: 199

1044. Instrumentum testamenti.
1485 aprile 28, Tiolo
Adamo Rastelli fu Antoniolo di Tiolo lascia 8 staia di biade garantite da un campo sotto le case di Tiolo in località Scesure e su un prato in località Saliscei, e nomina eredi universali i suoi fratelli Michele e Bernardino. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 330x210
Classificazione: 1.9
Segnatura: 200

1045. Instrumentum testamenti.
1485 maggio 9, Grosio
Rodolfo Rodolfi fu Giovannino di Grosio lascia al capitolo dell'Elemosina di detto comune 1 staio di grano da esigersi su un fondo in Valgrosina a Scen e nomina erede universale il figlio Giovannino. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 210x395
Classificazione: 1.9
Segnatura: 201

1046. Instrumentum testamenti.
1485 maggio 31, Grosio
Delaido Manzoto fu Martino di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina staia 4 di biade, staia 3 di vino e libbrette 15 di formaggio da distribuire durante la processione alla chiesa di S. Giacomo di Ravoledo, garantiti da un fondo a Cosalescia sopra Viale; nomina erede universale la figlia Ganza. Notaio Pietro Rovolatti fu Martino di Sondalo, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 430x245
Classificazione: 1.9
Segnatura: 202

1047. Instrumentum testamenti.
1485 settembre 23, Grosio
Stefano di Giroldo fu Giovanni, abitante a Ravoledo, istituisce un legato di staia 2 di biade da distribuire in pane davanti alla sua abitazione durante la processione di S. Marco, garantito in località ai Piati del Corf o alla Vigna; nomina eredi universali la figlia Domenica e il nipote Giorgio figlio, di suo fratello Martino. Notaio Maffi Michele fu Antoniolo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 395x185
Classificazione: 1.9
Segnatura: 203

1048. Instrumentum obligationis promissionis et assignationis.
1485 settembre 30, Grosio
I fratelli Meio, detto Meioto, e Giovanni della Chiesa fu Giacomo, abitanti a Grosio, promettono a mastro Giovanni Pini, decano del comune di Grosio, di dare annualmente al capitolo dell'elemosina di detto comune staia 2 di biade, garantite da un fondo in Valgrosina a Fies. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 260x187
Classificazione: 1.9
Segnatura: 204

1049. Instrumentum consacrationis(1).
1485 ottobre 4, Grosio
Branda Castiglioni, vescovo di Como, consacra la chiesa di S. Giorgio a Grosio e il cimitero ivi annesso. Notaio Paolo de Orcho fu Gaspare, scrivano della curia episcopale di Como. Originale.
Atto singolo membr., mm 325x215
Note: 1. Cfr. ANTONIOLI - COPPA - GELLETTI, La chiesa, p. 194.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 205

1050. Instrumentum testamenti.
1485 ottobre 13, Grosio
Francesco del Parento fu Maffeo di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina del comune di Grosio staia 2 di biade garantite da un fondo in Valgrosina alle Mosne del Folino e nomina erede universale il figlio Maffeo. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 310x245
Classificazione: 1.9
Segnatura: 206

1051. Instrumentum testamenti.
1485 dicembre 16, Grosio
Maffeo Pini fu Giacomo di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina staia 6 di biade, mezzo peso di formaggio e 1 staio di vino, garantiti da un campo sotto la Drazza o in Sceson e nomina eredi universali le figlie Giovannina e Agnese. Notaio Pietro Rovolatti fu Martino di Sondalo, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 390x335
Classificazione: 1.9
Segnatura: 207

1052. Instrumentum testamenti.
1486 marzo 6, Grosio
Giacomo del Zino fu Martino di Grosio istituisce un legato di staia 3 di segale, 2 di vino e 7 libbre e mezza di formaggio da distribuire alle porte della chiesa di S. Giorgio di Grosio il giorno dell'Ascensione, durante la processione alla chiesa di S. Giacomo di Ravoledo, garantito da un fondo in Ruinaccio; nomina eredi universali i figli Martino, Giovanni, e Lorenzo. Notaio Stefano Pini di Grosio. Copia autentica, 1553 settembre 7, notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio.
Atto singolo membr., mm 490x165
Classificazione: 1.9
Segnatura: 208

1053. Instrumentum testamenti.
1486 marzo 22, Ravoledo
Pietro Scazzoni fu Bernardo, abitante a Ravoledo, istituisce un legato di libbre 2 grosse di cacio da distribuire alle porte della chiesa di S. Gregorio di Ravoledo il giorno della festa del patrono, garantito da un fondo alla Costa e nomina eredi universali i figli Maffeo e Giorgio. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 365x260
Classificazione: 1.9
Segnatura: 209

1054. Instrumentum testamenti.
1486 aprile 9, Ravoledo
Giacomo Scazzoni fu Bernardo, abitante a Ravoledo, lascia staia 2 di biade, uno di frumento e librette 5 di formaggio stagionato da distribuire alle porte della chiesa di S. Gregorio, nel giorno della festa della dedicazione, garantiti da un fondo al Guast; nomina eredi universali i figli Menico, Martino, Bernardo, Stefano e Antonio. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Copia autentica, 1579 luglio 15, notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio.
Atto singolo cart., mm 430x210
Classificazione: 1.9
Segnatura: 210

1055. Instrumentum testamenti.
1486 giugno 13, Grosio, "in contrada de Viale u.d. ad Spelugam"
Pietro Caspani fu Giovanni di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina del comune staia 2 di grano e uno di vino da distribuire annualmente per la festa di S. Martino, assicurati da un fondo in località Gaggio, e nomina erede universale il figlio Martino. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Originale.
Atto singolo cart., mm 330x190
Classificazione: 1.9
Segnatura: 211

1056. Instrumentum testamenti.
1486 novembre 8, Grosio, "in contrada dela Piata"
Betto Betto fu Menico di Ravoledo, abitante a Grosio, lascia al capitolo dell'elemosina del comune staia 4 di biade, garantite da un fondo in località Cosalezia e nomina eredi universali i figli Martino, Bartolomeo, Menico, Giovanni, Gregorio e Bernardo. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 280x233
Classificazione: 1.9
Segnatura: 212

1057. Instrumentum venditionis.
1486 dicembre 6, Grosio
Bartolomeo de Bolatio fu Giovannino vende a Bernardo Salandi fu Menico la metà di quattro castagni in Grosio, località Ruinaccio, al prezzo di lire 18. Notaio Stefano Pini di Grosio. Copia autentica, 1537 gennaio 20, notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro Pini di Grosio.
Atto singolo membr., mm 200x173
Classificazione: 1.9
Segnatura: 213

1058. Instrumentum testamenti.
1487 gennaio 2, Grosio, "in contrada de Viale"
Pietro, detto Baratino, fu Giacomo da Locarno, abitante a Grosio, lascia al locale capitolo dell'elemosina del comune staia 2 di grano, gravanti su un fondo in Valgrosina a Piazzo sopra Valnova e nomina eredi universali i figli Giovanni e Baldassarre. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 380x185
Classificazione: 1.9
Segnatura: 214

1059. Instrumentum testamenti.
1487 gennaio 10, Grosio, "in canepello comunis edificato prope plateam comunis"
Martino Pini fu Giovanni lascia al capitolo dell'elemosina del comune staia 2 di grano, assicurate da un sedime in Grosio, in contrada di Viale, alle case degli Aldregini; nomina erede universale il figlio Giovanni. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 305x230
Classificazione: 1.9
Segnatura: 215

1060. Instrumentum testamenti.
1487 novembre 19, Grosio
Giacomina, detta Comina, Pini fu Giacomo, detto Rosso, moglie di Adamo Poschiavino fu Zanni, di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina del comune staia 2 di grano e mezzo peso di formaggio garantiti dalla propria dote di lire 28, e nomina erede universale il nipote Martino Poschiavino fu Antoniolo. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 325x250
Classificazione: 1.9
Segnatura: 216

1061. Littera papalis.
1488 maggio 31, Roma
Papa Innocenzo VIII ordina ad Andrea de Fagnano, canonico di Milano, di accogliere una supplica(1). Cancelliere B. Nicosiensis. Originale. Sig. pend. dep.
Atto singolo membr., mm 95x395
Note: 1. Manca la supplica a cui il documento si riferisce.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 217

1062. Instrumentum investiture.
1488 dicembre 18, Grosio
Cristoforo Venosta fu Visconte, decano del comune di Grosio, e Cristoforo Valmadre fu Antoniolo di Tiolo, consigliere di detto comune, danno in locazione a mastro Antonio de Tizonis fu Domenico, abitante a Grosio, una segheria in località Rasega per la durata di quindici anni al fitto annuo di soldi 20. Notaio Stefano Pini fu Giorgio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 295x268
Classificazione: 1.9
Segnatura: 218

1063. Instrumentum testamenti.
1489 gennaio 8, Grosio
Maffeo Rodolfi fu Tognino di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina del comune di Grosio uno staio di vino e mezzo peso di formaggio, garantiti da un prato in Valgrosina a Pier, e una mucca alla chiesa di S. Giorgio di Grosio; nomina eredi universali i figli Filippo, Tognino e Giovanni. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Copia autentica, 1513 maggio 7, notaio Abramo Imeldi fu Antonio di Sondalo.
Atto singolo membr., mm 505x235
Classificazione: 1.9
Segnatura: 219

1064. Instrumentum testamenti.
1490 giugno 12, Grosio
Antoniola Bossi fu Tognino, detto Sermero, di Grosio, vedova di Bernardo Taramaco fu Pietro, lascia al capitolo dell'elemosina del comune staia 4 di segale e librette 15 di formaggio da distribuire per la festa dell'Assunta alle porte della chiesa di S. Giorgio di Grosio, garantiti da un fondo in Valgrosina, località Valnova, e da un campo al Sasso; nomina eredi universali i figli Pietro, Martino e Giovanni. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Copia autentica, 1543 dicembre 17, notaio Giovanni Antonio Pini di Pietro di Grosio.
Atto singolo membr., mm 560x250
Classificazione: 1.9
Segnatura: 220

1065. Instrumentum renunciationis, remissionis et confessionis.
1490 luglio 9, Ponte
Simone Quadrio di Brunasolo e i nipoti Brunasio, Mariolo e Andrea Quadrio di Antonio confessano di ricevere dal comune di Grosio lire 500 e rinunciano ad ogni ulteriore pretesa per diritti di decima su biade e frutti scossi su detto territorio per investitura di Branda Castiglioni e Antonio Trivulzio, vescovi di Como. Notaio Finamante Venosta fu Baldassarre di Mazzo. Originale.
Atto singolo membr., mm 540x340
Classificazione: 1.9
Segnatura: 221

1066. Instrumentum venditionis.
1490 dicembre 14, Sondalo
Giovanni della Vernuga fu Simone vende a Giovanni Imeldi fu Pietro di Sondalo, agente a nome dei fratelli Romerio, Benedetto e Leonardo Omodei fu Amedeo di Tirano, un fondo di Solena per lire 132. Notaio Francesco Imeldi di Antonio, di Sondalo. Originale.
Atto singolo membr., mm 640x220
Classificazione: 1.9
Segnatura: 222

1067. Instrumentum testamenti.
1491 marzo 12, Grosio
Franco del Cimossa di Comino, detto Muto, lascia al capitolo dell'elemosina del comune di Grosio uno staio di segale, garantito da un fondo sedimato in Speluga, e nomina eredi universali i figli Giovanni, Martino, Bernardo e Giacomo. Notaio Stefano Pini fu Giorgio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 275x265
Classificazione: 1.9
Segnatura: 223

1068. Instrumentum testamenti.
1491 marzo 12, Grosio
Franco del Cimossa di Comino, detto Muto, di Grosio, con codicillo al testamento redatto in pari data, lascia ai nipoti Bernardo, Maddalena e Maria fu Togno lire 3 da esigere dagli eredi universali. Notaio Stefano Pini fu Giorgio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 290x236
Classificazione: 1.9
Segnatura: 225

1069. Instrumentum compromissi. Instrumentum arbitramentorum.
1491 novembre 7 - 1491 novembre 30, Grosio
Ambrosio de Rumonibus, rettore e beneficiale della chiesa di S. Giorgio di Grosio, e Cristoforo Venosta fu Visconte, decano del comune di Grosio, eleggono Giacomo Andriani di Corenno, arciprete di Sondrio, e Cristoforo de Somazio di Como arbitri in alcune divergenze esistenti fra il parroco e la comunità. 1491 novembre 7. Gli arbitri ribadiscono gli obblighi e i diritti del parroco di Grosio verso il comune di Grosio. 1491 novembre 30. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Originali.
Due atti singoli su stesso supporto membr., mm. 1116x435
Classificazione: 1.9
Segnatura: 224

1070. Instrumentum testamenti.
1492 marzo 19, Grosio
Domenico Besio della Vernuga fu Simone Zanni lascia al capitolo dell'elemosina del comune di Grosio staia 4 di biade garantite da un fondo a Prato Tovo e nomina eredi universali i nipoti Giovannino, Martino, Parino e Simone fu Zanni. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 280x180
Classificazione: 1.9
Segnatura: 226

1071. Instrumentum sententie et declarationis.
1492 agosto 11, Como
Giovanni Andrea Mugiasca, vicario generale del vescovo di Como Antonio Trivulzio, esaminato il compromesso proposto da Marsilio de Platis, beneficiale di Teglio e arbitro nella contesa fra il comune di Grosio e il parroco Ambrogio de Rumonibus, in merito all'amministrazione dei beni appartenenti alla chiesa di S. Giorgio di Grosio e dei lasciti di burro per l'illuminazione della stessa, sentenzia che il parroco, al termine del contratto di locazione, possa mutare il fittavolo, previa stima delle migliorie, e delega il prete Marcellino Omodei e Luigi Quadrio, entrambi di Tirano, a relazionarlo in merito ai legati di burro. Notaio Luigi de Zobiis fu Giovanni di Como. Originale.
Atto singolo membr., mm 470x390
Classificazione: 1.9
Segnatura: 227

1072. Instrumentum declarationis.
1492 novembre 26, Grosio
Il comune di Grosio, riunito in assemblea alla presenza di Cristoforo Venosta, decano, in merito alla vertenza esistente fra il comune di Grosio e il parroco Ambrogio de Rumonibus sulla finalità dei numerosi lasciti di burro a favore della chiesa di S. Giorgio, vista la rinuncia del parroco a proseguire nella contesa, stabilisce che, pur essendo detti legati destinati all'illuminazione e al restauro di detta chiesa, siano concessi annualmente al parroco pesi 15 di burro "ut abundantius vivere valeat". Notaio Martino della Pergola di Remigio di Tirano. Originale.
Atto singolo membr., mm 406x310
Classificazione: 1.9
Segnatura: 228

1073. Instrumentum confessionis.
1492 novembre 30, Grosio
Ambrogio de Rumonibus, beneficiale e rettore della chiesa di S. Giorgio di Grosio, dichiara di ricevere dal decano Cristoforo Venosta fu Visconte la somma di lire 26. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 250x250
Classificazione: 1.9
Segnatura: b. 62, fasc. 6

1074. Instrumentum confessionis.
1492 dicembre 5, Como, "in domo episcopali"
Donato de Longhignana fu Cristoforo, abitante a Montorfano, canonico di Mazzo, dichiara di ricevere da Giovanni de Imeldis di Sondalo lire 13 e staia 4 di grano, quale decima del grano e dei legumi dovutagli dal comune di Sondalo. Notaio Luigi de Zobiis fu Giovanni di Como, scrivano della curia episcopale. Originale.
Atto singolo membr., mm 315x185
Classificazione: 1.9
Segnatura: 229

1075. Instrumentum confessionis.
1493 aprile 2, Grosio
Ambrogio de Rumonibus, parroco di Grosio, dichiara di ricevere dai fratelli Romerio, Togno, Simone e Martino di Giroldo, di Giovanni, detto Zuppa, di Grosio, lire 4 e soldi 16 quale fitto triennale di un fondo in Valgrosina a Dossa. Notaio Cristoforo Venosta fu Marchesino di Grosotto. Originale.
Atto singolo membr., mm 270x200
Classificazione: 1.9
Segnatura: 230

1076. Instrumentum confessionis.
1493 aprile 9, Grosio
Antonio Venosta fu Visconte di Grosio dichiara di ricevere da Bartolomeo Sala fu Beto, decano del comune di Grosio, la somma di lire 12. Notaio Giovanni de Caprinalis di Antoniolo, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 190x204
Classificazione: 1.9
Segnatura: 231

1077. Instrumenta confessionis.
1493 aprile 21 - 1493 agosto 1, Grosotto; Grosio
Ambrogio de Rumonibus, parroco di Grosio, dichiara di ricevere da Togno e Caterina fu Giovannino detto Rodario di Grosotto libbrette 36 di burro per il lattatico di 3 anni di 1 mucca. 1493 aprile 21. Ambrogio de Rumonibus dichiara di ricevere da Giorgio Carnini fu Zilio libbrette 72 di burro per il lattatico di 3 anni di 2 mucche(1). 1493 agosto 1.
Due atti singoli su stesso supporto membr., mm. 385x185
Note: 1. Manca la sottoscrizione notarile.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 235

1078. Instrumentum testamenti.
1493 maggio 2, Grosio, "in contrada de Tiolo"
Antoniolo Sassella fu Pietro di Tiolo lascia al capitolo dell'Elemosina del comune di Grosio uno staio di biada garantito da un fondo alla Bosca di Lago e nomina eredi universali i figli Antonio, Bernardo e Giuseppe. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 383x240
Classificazione: 1.9
Segnatura: 232

1079. Instrumenta confessionis.
1493 maggio 5, Grosio; Grosotto, "in strada comunis prope beorcham del Ponte"
Ambrogio de Rumonibus, parroco di Grosio, dichiara di ricevere da Antoniolo Salandi libbrette 30 di burro come fitto biennale di una mucca. Nella stessa data Ambrogio de Rumonibus riceve da Tomeo de Resino fu Marco di Grosotto libbrette 36 di burro quale fitto triennale di una mucca(1).
Due atti singoli su stesso supporto membr., mm. 385x233
Note: 1. Manca la sottoscrizione notarile.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 233

1080. Instrumenta confessionis.
1493 maggio 5 - 1493 giugno 16, Grosio
Ambrogio de Rumonibus, parroco di Grosio, dichiara di ricevere da Antoniolo Pini fu Beltramo libbrette 96 i burro per il fitto triennale di bestiame. 1493 maggio 5. Ambrogio de Rumonibus dichiara di ricevere da Giovanni Tarabini fu Matteo libbrette 44 di burro per il fitto triennale di 2 mucche, 1 capra e 1 pecore(1). 1493 giugno 16.
Due atti singoli su stesso supporto membr., mm 545x180
Note: 1. Manca la sottoscrizione notarile.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 234

1081. Instrumentum testamenti.
1493 ottobre 24, Grosio
Betino Desio fu Delaido di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina del comune di Grosio staia 2 di biada da distribuire nella festa di S. Antonio, garantite da un fondo alla Vernuga e nomina eredi universali i figli Bartolomeo, Delaido, Giacomo e Lorenzo. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 490x180
Classificazione: 1.9
Segnatura: 236

1082. Instrumentum testamenti.
1493 ottobre 26, Grosio
Meio della Chiesa, detto Meioto, fu Giacomo, di Grosio, lascia al capitolo dell'elemosina del suddetto comune staia 2 di biada garantite da un fondo in Valgrosina a Fies, località "ad Mosnedos"; nomina erede universale il figlio Giacomo. Notaio Michele Maffi fu Antonio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 308x193
Classificazione: 1.9
Segnatura: 237

1083. Instrumentum testamenti.
1494 maggio 12, Sondalo
Bernardo della Costa, fu Viano detto Barella, di Valmadre abitante a Tiolo di Grosio, lascia al capitolo dell'elemosina del comune di Grosio staia 4 di biade assicurate da un fondo in Tiolo a Pra Giolf e nomina eredi universali i nipoti Giacomo, Giovanni e Pietro Bugnoni di Ziliolo. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 496x180
Classificazione: 1.9
Segnatura: 239

1084. Instrumentum confirmationis et ratificationis.
1494 luglio 19, Grosio
Zilio Bugnoni fu Giacomo di Grosio conferma l'esistenza di un lascito di Bernardo della Costa fu Viviano, abitante a Tiolo, a favore del capitolo dell'elemosina del comune di Grosio di staia 4 di segale garantite su un fondo in Tiolo al Pra Giolf. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 220x220
Classificazione: 1.9
Segnatura: 238

1085. Instrumentum investiture.
1495 dicembre 8, Grosio
Menico Rodolfi fu Martino, decano del comune di Grosio, Salomone Bugnoni fu Ziliolo, consigliere del comune, Maffeo Rodolfi fu Tognino e Giovannino Venosta fu Togno, sindaci del comune, danno in locazione a Giacomo Venosta fu Isone un campo in Grosio al Sasso, al fitto annuo di uno staio di frumento. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 483x180
Classificazione: 1.9
Segnatura: 240

1086. Instrumentum venditionis.
1495 dicembre 12, Grosio
Giovanni Venosta fu Antonio cede a Domenico Rodolfi fu Martino, decano del comune di Grosio, il diritto di riscossione di staia 14 di grano a beneficio del capitolo dell'Elemosina di Grosio. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 530x235
Classificazione: 1.9
Segnatura: 241

1087. Instrumentum obligationis.
1495 dicembre 12, Grosio
Domenico Rodolfi fu Martino, decano del comune di Grosio, Salomone Bugnomi fu Ziliolo, Bettino de Bragazi fu Bernardo e Martino del Zumello fu Delaido, consiglieri comunali, si impegnano a pagare a Giovanni Venosta fu Antonio la somma di lire 56. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 330x215
Classificazione: 1.9
Segnatura: 242

1088. Instrumentum obligationis.
1495 dicembre 12, Grosio
Menico Rodolfi fu Martino, decano del comune di Grosio, e i consiglieri comunali Salomone Bugnomi fu Ziliolo, Bettino de Bragazi fu Bernardo e Martino del Zumello fu Delaido si impegnano a pagare ad Antonio Venosta fu Gregorio lire 100 e tre castrati. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 300x254
Classificazione: 1.9
Segnatura: 243

1089. Instrumentum confessionis.
1495 dicembre 30, Como
Francesco Perlasca, canonico della plebana di Mazzo, dichiara di ricevere da Giampietro Venosta fu Visconte, decano del comune di Grosio, la somma di lire 22 e soldi 10. Notaio Paolo de Orcho fu Gaspare di Como. Originale.
Atto singolo membr., mm 249x160
Classificazione: 1.9
Segnatura: 244

1090. Instrumentum testamenti.
1496 aprile 30, Grosio
Togno Salandi fu Giorgio lascia al capitolo dell'elemosina del comune di Grosio una mucca al fitto annuo di libbre 16 di formaggio da distribuire alla festa di S. Marco e nomina erede universale il figlio Giovanni. Notaio Giovanni de Caprinalis fu Antoniolo abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 310x226
Classificazione: 1.9
Segnatura: 245

1091. Instrumentum testamenti.
1496 settembre 7, Grosio
Meio del Treto fu Filippo, detto Ferzus, di Grosio lascia a Domenica, moglie di suo figlio Bernardo, un prato a Tiolo "ad Zeneurum", con l'obbligo di versare annualmente al capitolo dell'elemosina del comune di Grosio uno staio di segale e nomina eredi universali i figli Bernardo, Martino e Giovanni. Notaio Michele fu Antoniolo Maffi di Grosio. Originale. Copia autentica, 1509 agosto 8, notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio.
Atto singolo membr., mm. 195x335 e 500x210
Classificazione: 1.9
Segnatura: 246 - 247

1092. Instrumentum cambi et permutationis.
1496 novembre 19, Grosio
Bernardo Venosta fu Francesco e Antonio Venosta fu Gregorio permutano due fondi ortivi contigui in Grosio, contrada Adda. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 515x220
Classificazione: 1.9
Segnatura: 248

1093. Instrumentum testamenti.
1497 marzo 21, Ravoledo
Pietro de Piro fu Giovanni, detto Senestrario, di Ravoledo lascia ai suoi figli l'obbligo di distribuire staia 3 di segale davanti alla sua abitazione in Giroldo durante la processione di S. Marco garantite da un fondo in Valgrosina a Urtesé e nomina eredi universali i figli Maffeo, Francesco e Giovanni. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Copia autentica, 1579 luglio 4, notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio.
Atto singolo membr., mm 485x205
Classificazione: 1.9
Segnatura: 249

1094. Instrumentum testamenti.
1497 novembre 15, Grosio
Giacomo de Campo fu Romerio di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina staia 2 di grano garantite da un fondo in Grosio, località Scader, e nomina eredi universali i figli Romerio e Stefano. Notaio Giovanni de Caprinalis di Antoniolo, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 305x205
Classificazione: 1.9
Segnatura: 250

1095. Instrumentum regressus.
1497 dicembre 19, Grosio
Bettino del Besio fu Delaido di Grosio vende a Cristoforo de Venosta fu Visconte un prato in Valgrosina a Fies in località Quadro, al prezzo di lire 42. Notaio Stefano Pini fu Giorgio, di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 223x289
Classificazione: 1.9
Segnatura: 251

1096. Instrumentum livelli.
1497 dicembre 19, Grosio
Cristoforo Venosta fu Visconte di Grosio investe a livello Bettino del Besio fu Delaido di un prato in Valgrosina a Fies, in località Quadro, al fitto annuo di soldi 20 e staia 6 di frumento. Notaio Stefano Pini fu Giorgio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 190x395
Classificazione: 1.9
Segnatura: 252

1097. Instrumentum testamenti.
1498 febbraio 13, Grosio
Giacomo de Rumonibus fu Giovanni di Grosio lascia una mucca alla chiesa di S. Gregorio di Ravoledo, uno staio di grano al parroco con l'obbligo di celebrare una messa e nomina eredi universali i figli Filippo, Giovanni Abele e Giovanni Prospero. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Copia autentica, 1543 dicembre 20, notaio Giovanni Antonio Pini di Pietro.
Atto singolo membr., mm 530x200
Classificazione: 1.9
Segnatura: 253

1098. Instrumentum livelli.
1498 marzo 30, Grosio
Pietro Venosta fu Gregorio investe a livello Giacomo de Bazonibus fu Andrea di Grosio di un campo a Lodina al fitto di staia 8 di segale, 7 di miglio e un pollo. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 414x184
Classificazione: 1.9
Segnatura: 254

1099. Instrumentum promotionis.
1498 giugno 9, Milano
Matteo, vescovo titolare di Laodicea ed ausiliario di Milano, col permesso del cardinale arcivescovo Ippolito d'Este, promuove il suddiacono Giovanni Filippino di Grosio al diaconato nel duomo di Milano. Notaio Guido de Bossis fu Giovanni. Originale.
Atto singolo membr., mm 150x150
Classificazione: 1.9
Segnatura: 255

1100. Instrumentum testamenti.
1499 febbraio 5, Grosio
Giacomo del Batalana fu Zanni lascia al capitolo dell'elemosina di Grosio staia 4 di segale e miglio e libbre 5 grosse di formaggio, garantite da un fondo a Sommariva, e nomina eredi universali Giovanni del Queto fu Daniele di Ravoledo e Pietro Pini di Meo di Grosio. Notaio Stefano Pini fu Giorgio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 330x180
Classificazione: 1.9
Segnatura: 256

1101. Instrumentum testamenti.
1499 maggio 4, Grosio
Pietro della Costa fu Giovanni, detto Giumello, abitante a Ravoledo lascia alla scuola della Beata Vergine Maria di Grosio una pecora per l'illuminazione, al capitolo dell'elemosina del comune 1 staio di segale e miglio e alla chiesa di S. Gregorio di Ravoledo staia 2 di segale e miglio, da distribuire il primo gennaio, garantiti da un campo in Ravoledo, "ad Campatium ubi dicitur ad Campellum"; nomina eredi universali i figli Stefano, Romerio e Giorgio. Notaio Michele fu Antoniolo Maffi di Grosio. Copia autentica, 1540 agosto 25, notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro, di Grosio. Altra copia autentica, 1579 agosto 29, notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio.
Atto singolo membr., mm. 680x245 e 375x260
Classificazione: 1.9
Segnatura: 257 - 258

1102. Instrumentum testamenti.
1500 marzo 28, Grosio
Bernardo de Gianato fu Antonio di Grosio lascia ai due figli Giovanni ed Antonio, eredi universali, l'obbligo di versare al capitolo dell'elemosina del comune di Grosio staia 4 di segale e miglio, mezzo staio di vino e libbrette 5 di formaggio, garantiti da un mulino in Salvanzo. Notaio Gian Giacomo de Sermondi fu Stefano di Sondalo. Copia autentica, 1511 gennaio 24, notaio Abramo de Imeldi fu Antoniolo di Sondalo.
Atto singolo membr., mm 345x313
Classificazione: 1.9
Segnatura: 260

1103. Instrumentum livelli(1).
[1500], Grosio
Antonio [...] investe a livello Bartolomeo [...] al fitto di staia 7 di frumento. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 194x286
Note: 1. L'atto è stato utilizzato come camicia di un registro di accole ed è privo della parte introduttiva.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 543

1104. Instrumentum testamenti.
1501 aprile 5, Grosio, "in solario de medio turris habitationis Salomonis"
Salomone Bugnoni fu Ziliolo lascia al capitolo dell'elemosina del comune di Grosio staia 6 di segale e miglio garantiti da tre fondi in Sioga, alla Calchera e oltre il ponte dell'Adda, tutti in Grosio; nomina infine eredi universali i figli Giacomo, Ziliolo e Pietro. Notaio Michele Maffi fu Antoniolo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 503x150
Classificazione: 1.9
Segnatura: 261

1105. Instrumentum testamenti.
1501 luglio 7, Grosio
Tognino Venosta fu Togno lascia al capitolo dell'elemosina del comune di Grosio staia 2 di segale e miglio e staia 4 di biade alla scuola della Beata Vergine Maria di Grosio, garantite da un fondo alle Scesure; nomina erede universale il figlio Giovanni. Notaio Stefano Pini fu Giorgio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 235x175
Classificazione: 1.9
Segnatura: 262

1106. Instrumentum testamenti.
1502 gennaio 7, Grosio
Pietro de Venosta fu Gregorio nomina erede universale la figlia Margherita, moglie di Olderico Quadrio fu Michele di Ponte, con l'obbligo di versare alla scuola della Beata Vergine Maria staia 8 di segale e 7 di miglio, garantite da un fondo in Lodina; lascia al capitolo dell'elemosina del comune di Grosio staia 5 di segale, un peso di formaggio e soldi 20, alla chiesa di S. Giorgio lire 25 per la riparazione dell'altare della Beata Vergine e nomina usufruttuaria della sua sostanza la moglie Valentina Omodei di Antonio. Notaio Pietro de Rovolattis di Martino di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 590x400
Classificazione: 1.9
Segnatura: 263

1107. Instrumentum testamenti.
1503 agosto 21, Grosio
Togno de Caspano fu Betolo di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina del comune di Grosio staia 2 di segale e miglio, garantite da un campo a Piazzo Boccardo, e nomina eredi universali i figli Stefano e Bernardo. Notaio Gabriele de Rumonibus di Tommaso, di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 523x175
Classificazione: 1.9
Segnatura: 264

1108. Instrumentum livelli.
1503 novembre 6, Grosio
Cristoforo Venosta fu Visconte, decano di Grosio, investe a livello Simone fu Antonio, detto Clerinello, di Ronco, abitante a Tiolo, di un fondo in Tiolo alle Prese di Lago, al fitto annuo di 1 staio e mezzo di frumento. Notaio Stefano Pini fu Giorgio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 263x250
Classificazione: 1.9
Segnatura: 265

1109. Instrumentum venditionis.
1503 novembre 6, Grosio, "in canipello comunis"
Simonino fu Antonio, detto Clerinelo, fu Giacomo de Roncho, abitante a Tiolo, vende a Cristoforo Venosta fu Visconte, decano di Grosio, e ai rappresentanti del capitolo dell'elemosina, un prato in Tiolo alle Prese di Lago al prezzo di lire 12. Notaio Stefano Pini fu Giorgio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 343x245
Classificazione: 1.9
Segnatura: 266

1110. Instrumentum testamenti.
1504 dicembre 6, Grosio
Menico Rodolfi fu Martino lascia al capitolo dell'elemosina staia 3 di segale e miglio e nomina eredi universali i figli Martino, Pietro, Giacomo, Giorgio e Bartolomeo. Notaio Stefano Pini fu Giorgio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 300x244
Classificazione: 1.9
Segnatura: 267

1111. Instrumentum testamenti.
1505 maggio 22, Grosio
Togno del Borsaga fu Martino di Ravoledo lascia al capitolo dell'elemosina staia 4 di segale e miglio, libbre 5 di formaggio e mezzo staio di vino garantiti da un fondo in Valgrosina a Frassolo; nomina erede universale sua nipote Caterina del Borsaga fu Giacomo, moglie di Tommaso Rodolfi fu Bernardo di Grosio. Notaio Robustello de Robustellis di Grosotto. Copia autentica, 1548 novembre 20, notaio Giovanni Nicola de Robustellis fu Giovanni Antonio di Grosotto.
Atto singolo membr., mm 900x210
Classificazione: 1.9
Segnatura: 268

1112. Instrumentum testamenti.
1505 novembre 11, Grosio
Giorgio de Paro fu Giacomo di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina 1 staio di segale, garantito da un fondo in Valgrosina a Stabio in località Campasc e nomina eredi universali i figli Pietro, Marco e Giacomo. Notaio Giovanni de Caprinalis di Antoniolo, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 230x250
Classificazione: 1.9
Segnatura: 269

1113. Instrumentum venditionis.
1506 febbraio 11, Grosio
Giacomina del Bexio fu Menico, con il consenso del marito Stefano de Centello fu Bernardo, vende ai fratelli Delaido e Lorenzo del Bexio fu Bettino un prato con porzione di abitazione in Valgrosina a Fies al prezzo di lire 32. Notaio Giovanni de Caprinalis di Antoniolo, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 455x265
Classificazione: 1.9
Segnatura: 270

1114. Instrumentum testamenti.
1506 marzo 14, Grosio
Stefana Comperti di Giacomo, detta Venza, di Grosio, col consenso del marito Togno Tramanzoli di Betone, lascia soldi 20 alla chiesa di S. Maria di Tiolo e nomina eredi universali i figli Antonio, Giovanni ed Eusebio. Notaio Stefano Pini fu Giorgio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 405x158
Classificazione: 1.9
Segnatura: 271

1115. Instrumentum sententie.
1506 maggio 30, Tirano
Cristoforo Venosta luogotenente di Gabriele Scannagatta, pretore del terziere superiore, in merito alla vertenza fra il comune di Grosio, rappresentato da Martino della Pergola di Tirano, e Pedroto Venosta fu Marcolo per una servitù di passaggio, assolve il comune e condanna il Venosta al pagamento delle spese. Notaio Giovanni Antonio de Cannobbio di Antonio, di Tirano. Originale.
Atto singolo membr., mm 615x250
Classificazione: 1.9
Segnatura: 272

1116. Instrumentum testamenti.
1506 novembre 2, Grosio
Giovanni de Muffatis fu Giacomo di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina staia 2 di segale e miglio e libbrette 6 di formaggio garantite da un fondo in Ruina e nomina eredi universali i figli Giacomo, Romerio, Martino, Bertramino, Bernardo e Silvestro. Notaio Giovanni de Caprinalis di Antonio abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 290x215
Classificazione: 1.9
Segnatura: 273

1117. Instrumentum testamenti.
1507 gennaio 2, Grosio
Giorgio Serponti fu Giovanni di Varenna, abitante a Grosio, lascia al capitolo dell'elemosina staia 4 di segale e miglio garantite da un fondo in Valgrosina in località Val de Brac e nomina eredi universali i figli Antonio, Matteo, Giovanni, Pietro e Michele. Notaio Stefano Pini fu Giorgio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 275x280
Classificazione: 1.9
Segnatura: 274

1118. Instrumentum testamenti.
1507 febbraio 13, Grosio
Antoniolo fu Sondalo di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina staia 2 di segale e miglio garantiti da un fondo a Sommariva e una mucca alla chiesa di S. Giorgio; lascia alle figlie Caterina e Bernarda soldi 20 ciascuna e al curato di Grosio soldi 5 per una messa all'altare di S. Antonio e nomina eredi universali i figli Sondalo e Giovanni. Notaio Pierpaolo Venosta di Grosio. Copia autentica, 1566 dicembre 24, notaio Vincenzo Cermenate di Rodolfo, di Grosio. Sottoscrivono Giovanni Pietro de Cannobbio e Giovanni Francesco de Cannobbio, entrambi di Tirano, consoli di giustizia del terziere superiore.
Atto singolo membr., mm 430x300
Classificazione: 1.9
Segnatura: 275

1119. Instrumentum testamenti.
1508 gennaio 22, Grosio
Giovanni Venosta fu Antonio lascia al capitolo dell'elemosina mezza soma di segale e miglio, 2 capponi e mezzo peso di formaggio da distribuire alle porte della chiesa di S. Giorgio per la festa del Corpus Domini; lascia uguale legato a favore della chiesa di S. Maria di Tiolo e nomina eredi universali i figli Giovanni Maria e Giovanni Battista. Notaio Gabriele de Rumonibus fu Tommaso di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 325x204
Classificazione: 1.9
Segnatura: 276

1120. Instrumentum conventionis.
1508 maggio 5, Grosio
Martino Ferrari fu Antoniolo di Bondiono, decano di Grosio, e i consiglieri di detto comune convengono con Antonio Venosta fu Viscontino, in deroga ad alcuni capitoli deliberati precedentemente, di concedere al Venosta di pascolare sulle alpi comunali fino a 1000 capi di bestiame di sua proprietà col pagamento di un canone di soldi 20 ogni 100 capi. Notaio Giovanni Pietro Omodei fu Bernardo di Tirano. Originale.
Atto singolo membr., mm 500x355
Classificazione: 1.9
Segnatura: 278

1121. Instrumentum testamenti.
1508 ottobre 21, Grosio
Martino de Caspani fu Giovanni lascia al capitolo dell'elemosina libbre 5 grosse di formaggio e mezzo staio di vino, con l'obbligo di una messa, garantiti da un campo alla Zuca e nomina eredi universali i figli Giacomo, Pietro e Giovanni. Notaio Giovanni de Caprinalis fu Antoniolo, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 358x235
Classificazione: 1.9
Segnatura: 277

1122. Instrumentum livelli.
1508 novembre 2, Grosio
Francesco de Caprinalis fu Giovanni, decano del comune di Grosio, assistito da Antonio de Sassellino fu Martino, Francesco de Carnino fu Bernardo e Stefano de Carnino fu Pedroto, amministratori del capitolo dell'Elemosina, investono a livello Giorgio de Scazzono fu Bernardo di Ravoledo di un fondo a Stavello al fitto annuo di uno staio di segale. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro. Originale.
Atto singolo membr., mm 523x145
Classificazione: 1.9
Segnatura: 279

1123. Instrumentum testamenti.
1508 novembre 14, Grosio
Giovanni Pietro Venosta fu Visconte di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina staia 4 di segale e miglio, libbre 5 grosse di cacio e mezzo staio di vino da distribuire alla vigilia dell'Ascensione di ritorno dalla processione alla chiesa di Tiolo e nomina eredi universali il figlio Francesco e il nipote Giovanni Maria fu Tommaso. Notaio Stefano Pini fu Giorgio. Copia autentica, 1551 febbraio 7, notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro.
Atto singolo membr., mm 615x160
Classificazione: 1.9
Segnatura: 280

1124. Instrumentum confessionis.
1509 febbraio 8, Grosio
Francesco Lavizzari fu Cristoforo, parroco di S. Provino di Como, investito del canonicato nella collegiata di Mazzo, già del defunto Luigi de Perlasca, dichiara di ricevere da Giovanni de Caprinalis fu Antoniolo, in rappresentanza del comune di Grosio, la somma di lire 22 e soldi 10 spettante a detto canonicato. Notaio Bernardino de Orcho fu Gaspare di Como. Originale.
Atto singolo membr., mm 235x204
Classificazione: 1.9
Segnatura: 281

1125. Instrumentum testamenti.
1509 marzo 25, Grosio
Giorgio fu Zilio, detto Carnino, lascia al capitolo dell'elemosina staia 3 di segale e miglio e mezzo peso di formaggio stagionato garantite da un prato in Valgrosina alle Coe della Valpalanca e nomina eredi universali i figli Giacomo, Stefano ed Enrico. Notaio Giovanni de Caprinalis fu Antoniolo, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 355x255
Classificazione: 1.9
Segnatura: 282

1126. Instrumentum testamenti.
1509 novembre 14, Grosio
Giovanni Rodolfi fu Rodolfo lascia al capitolo dell'elemosina 1 staio di segale e miglio garantito da un campo al Gaggio e nomina erede universale il figlio Rodolfo. Notaio Giovanni de Caprinalis fu Antoniolo, abitante a Grosio. Originale. Copia autentica, notaio Giovanni de Caprinalis fu Antoniolo, abitante a Grosio.
2 atti singoli membr., mm. 300x230 e 343x190
Classificazione: 1.9
Segnatura: 283 - 284

1127. Instrumentum testamenti.
1509 novembre 19, Grosio
Giacomo del Zino fu Martino di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina 1 staio di segale se la moglie resterà incinta, e se invece morrà senza eredi staia 2 e libbrette 5 di formaggio garantite da un orto in contrada Speluga; nomina eredi del resto della sostanza i figli maschi nascituri e nel caso che nasca una femmina lega lire 25 per la sua dote. Notaio Stefano Pini fu Giorgio di Grosio. Copia autentica, 1574 gennaio 26, notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio.
Atto singolo membr., mm 580x200
Classificazione: 1.9
Segnatura: 285

1128. Instrumentum regressus.
1509 dicembre 3, Grosio
Fiorita Venosta fu Faustino vende ai fratelli Delaido e Giacomo del Bessio fu Delaido, di Grosio, un prato in Valgrosina a Fies al prezzo di lire 40. Notaio Stefano Pini fu Giorgio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 310x200
Classificazione: 1.9
Segnatura: 286

1129. Instrumentum locationis.
1510 marzo 2, Grosio
Francino de Francino fu Giorgio, decano del comune di Grosio, assistito dai consiglieri Martino Maffi fu Matteo e Martino de Scazzono fu Giacomo, investe a livello Pietro del Fedele fu Delaido di un fondo prativo in Salvanzo appartenente al capitolo dell'elemosina al fitto di staia 2 di segale e miglio. Notaio Giovanni de Caprinalis fu Antoniolo, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 280x175
Classificazione: 1.9
Segnatura: 287

1130. Instrumentum arbitramentorum.
1510 maggio 25, Grosio
Il comune di Grosio, rappresentato dal decano Franzino de Franzino fu Giorgio e dal consigliere Giovanni fu Parino di Tiolo, da una parte, e Antonio Venosta fu Visconte di Grosio dall'altra eleggono Filippo de Rumonibus, parroco di Grosio, e Giovanni de Caprinalis, notaio, abitante a Grosio, arbitri nella lite sui diritti di pascolo: gli arbitri, visti i precedenti compromessi, sentenziano che i diritti dei Venosta non possono oltrepassare la durata di 60 anni e che questi possono monticare fino a 300 pecore forestiere con un canone di soldi 25 per ogni centinaio. Notaio Gabriele de Rumonibus fu Tommaso. Originale.
Atto singolo membr., mm 490x290
Classificazione: 1.9
Segnatura: 288

1131. Instrumentum testamenti.
1510 ottobre 10, Tirano
Marta Venosta fu Cristoforo di Grosio, prima di entrare nel convento di S. Eufemia di Como, lascia metà della sua sostanza allo zio Antonio Venosta fu Visconte e l'altra metà a Giovanni Antonio Quadrio di Luigi di Tirano. Notaio Giovanni Tommaso de Cannobbio di Tirano. Copia autentica, 1548 febbraio 13, notaio Giovanni Francesco de Cannobbio di Tirano, console di giustizia del terziere superiore.
Atto singolo membr., mm 1000x180
Classificazione: 1.9
Segnatura: 289

1132. Instrumentum testamenti.
1511 febbraio 12, Grosio
Giovanni Fancheto de Pino fu Beltramo di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina staia 3 di segale e miglio garantite da un fondo a Somargen e nomina eredi universali le figlie Caterina, Stefana, Lucia, Maddalena e Ganza. Notaio Stefano Pini fu Giorgio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 500x170
Classificazione: 1.9
Segnatura: 290

1133. Instrumentum testamenti.
[1512 gennaio 24], Ravoledo
Giovanni della Baite fu Giacomo di Ravoledo lascia al capitolo dell'elemosina del comune di Grosio staia 2 di segale e miglio, alle figlie Fiordalisa e Antonia lire 350 ciascuna, alla moglie l'usufrutto della sostanza e nomina erede universale il figlio Zanino. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 340x175
Classificazione: 1.9
Segnatura: 259

1134. Instrumentum venditionis et livelli(1).
1512 febbraio 24, Tiolo
Simonino del Clerino fu Antonio, detto Clerinello, di Breno in Valcamonica, abitante a Tiolo, vende a Ziliolo Bugnoni fu Togno, abitante a Tiolo, un campo in località Prato Cominale al prezzo di lire 130 e ne viene investito a livello al fitto di staia 36 di segale. Notaio Abramo de Imeldis fu Antonio di Sondalo. Originale.
Atto singolo membr., mm 420x330
Note: 1. Il documento presenta i caratteristici tagli a testimonianza dell'avvenuto pagamento, è smarginato lungo il lato inferiore e utilizzato come copertina del registro sommario degli estimi del 4 maggio 1528.
Classificazione: 1.9
Segnatura: b. 38, fasc. 7

1135. Instrumentum confessionis.
1512 marzo 12, Grosio
Lorenzo Azzalini fu Giovanni di Sondalo, canonico della collegiata di S. Stefano di Mazzo, dichiara di ricevere dal decano del comune di Grosio Martino de Manzoto fu Bartolomeo lire 22 e soldi 10 quale decima spettante a detto canonicato. Notaio Giovanni de Caprinalis fu Antoniolo, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 170x190
Classificazione: 1.9
Segnatura: 291

1136. Instrumentum testamenti.
1512 marzo 26, Grosio
Bartolomeo del Bexio fu Betino lascia al capitolo dell'elemosina 1 staio di segale e miglio garantito da un campo al Bosco di Prato Tovo alla Vernuga e nomina eredi universali i nipoti Giacomo, Romerio, Martino, Bernardo, Silvestro e Gregorio Muffatis fu Giovanni di Grosio. Notaio Giovanni de Caprinalis fu Antoniolo. Originale.
Atto singolo membr., mm 328x197
Classificazione: 1.9
Segnatura: 292

1137. Instrumentum missi.
1512 aprile 26, Grosio
Filippo de Rumonibus fu Giacomo, parroco di Grosio, e numerosi altri consorti di Grosio nominano loro procuratore Martino de Scazzono fu Giacomo per assolvere ad una obbligazione nei riguardi di Tommaso de Muffatis di Grosio, abitante a Verona. Notaio Gabriele de Rumonibus di Tommaso, di Grosio. Originale. Legalizzato dal luogotenente del podestà di Tirano Michele de Lazaronibus.
Atto singolo membr., mm 420x195
Classificazione: 1.9
Segnatura: 293

1138. Instrumentum venditionis et livelli(1).
1512 novembre 2, Grosio
Il sacerdote Filippo Rumoni fu Giacomo unitamente ai consorti Antonio Venosta fu Gregorio, Martinello Ferrari fu Protasio, Michele del Tromba fu Corrado, Giacomo de Cimeto fu Maffeo, Tommaso Baitieri fu Romerio, Bartolomeo Sala fu Beto, Antoniolo Rodolfi fu Pedroto e Giovanni Maria Venosta fu Giovanni, tutti di Grosio, vendono a Michele Venosta, abitante a Vervio, alcuni fondi in Grosio e ne vengono investiti a livello. Notaio Gabriele Rumoni fu Tommaso. Originale.
Atto singolo membr., mm 400x330
Note: 1. Il documento è utilizzato come copertina del volume degli estimi del 1526.
Classificazione: 1.9
Segnatura: b. 37, fasc. 6

1139. Instrumentum testamenti.
1513 gennaio 2, Grosio
Bernardo della Costa fu Giovanni, detto Baraterio, lascia al capitolo dell'elemosina staia 2 di segale e miglio garantite da un sedime in contrada Adda e nomina erede universale sua figlia Caterina. Notaio Stefano Pini fu Giorgio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 455x230
Classificazione: 1.9
Segnatura: 300

1140. Instrumentum venditionis.
1513 marzo 28, Grosio
Zanni Brochi fu Ettore di Grosio vende al proprio fratello Agostino un prato con porzioni di fabbricati alle Prese dei Mulini sotto la Rasega al prezzo di lire 170. Notaio Stefano Pini fu Giorgio. Copia autentica, notaio Abramo de Imeldis fu Antonio di Sondalo.
Atto singolo membr., mm 430x230
Classificazione: 1.9
Segnatura: 294

1141. Instrumentum testamenti.
1513 maggio 9, Grosio
Michele Valorsa fu Martino, detto Magnenzio, lascia al capitolo dell'elemosina staia 2 di segale e 1 di frumento da distribuire per la Pentecoste assicurate da un fondo in località Somargen e nomina eredi universali i figli Giovanni e Martino. Notaio Stefano Pini fu Giorgio di Grosio. Copia autentica, 1524 novembre 17, notaio Abramo de Imeldis fu Antonio, di Sondalo. Altra copia autentica, 1526 ottobre 30, notaio Abramo de Imeldis fu Antonio, di Sondalo.
Atto singolo membr., mm. 393x160 e 620x160
Classificazione: 1.9
Segnatura: 295 - 296

1142. Instrumentum compromissi et instrumentum arbitramentorum.
1513 settembre 22 - 1513 settembre 26, Grosio
Romerio de Muffatis fu Giovanni anche a nome dei fratelli Giacomo, Silvestro, Gregorio, Martino e Bernardo da una parte e Giacomino, Delaido e Lorenzo del Bexio dall'altra eleggono Luciano Quadrio e Pietro Pini, entrambi di Grosio, arbitri nella lite sorta per questioni ereditarie, 1513 settembre 22. Gli arbitri, esaminato il testamento di Bartolomeo del Bexio fu Betino, sentenziano che ai del Bexio spetti il fondo a Prato Tovo e ai fratelli de Muffatis tutti gli altri beni. 1513 settembre 26. Notaio Pierpaolo Venosta di Simone, di Grosio. Originali.
Due atti singoli su stesso supporto membr., mm. 495x355
Classificazione: 1.9
Segnatura: 298

1143. Instrumentum dotis et antefacti.
1513 novembre 6, Grosio
Michele Valorsa fu Martino, detto Magnenzio, e suo figlio Martino investono dei loro beni Sicilia de Rumonibus fu Giovanni, moglie di Martino, a fronte della dote di lire 60 e di lire 30 quale antefatto. Notaio Gabriele de Rumonibus fu Tommaso. Copia autentica, 1532 aprile 6, notaio Pietro Pini fu Giovanni, di Grosio.
Atto singolo membr., mm 423x265
Classificazione: 1.9
Segnatura: 299

1144. Instrumentum confessionis.
1513 dicembre 8, Stazzona di Villa
Giovanni Antonio Lambertenghi fu Agostino di Stazzona, canonico del capitolo della chiesa di S. Stefano di Mazzo, dichiara di ricevere da Pietro Pini di Giovanni, a nome del comune di Grosio, la somma di lire 22 e soldi 10 per le decime spettanti al suo canonicato. Notaio Leonardo de Thorellis fu Stefanino di Stazzona. Originale.
Atto singolo membr., mm 340x170
Classificazione: 1.9
Segnatura: 297

1145. Instrumentum testamenti.
1514 gennaio 25, Grosio
Pietro del Poda fu Pietro di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina staia 4 di segale e miglio garantite da un fondo prativo e sedimato in Valgrosina in Avedo e nomina eredi universali i fratelli Delaido, Meino e Caterina. Notaio Gabriele de Rumonibus fu Tommaso di Grosio. Copia autentica, 1536 dicembre 13, notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio.
Atto singolo membr., mm 620x225
Classificazione: 1.9
Segnatura: 301

1146. Instrumentum testamenti.
1514 febbraio 4, Grosio
Domenico Valorsa fu Giorgio, detto Belato, di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina staia 2 di segale garantite da un fondo in località Casseto e nomina eredi universali i figli Francesco e Giorgio. Notaio Gabriele de Rumonibus fu Tommaso di Grosio. Copia autentica, 1518 novembre 27, notaio Pietro Pini fu Giovanni, di Grosio.
Atto singolo membr., mm 560x210
Classificazione: 1.9
Segnatura: 302

1147. Instrumentum testamenti.
1514 febbraio 12, Grosio
Giacomo de Muffatis fu Giovanni lascia al capitolo dell'elemosina staia 2 di segale e miglio e libbre 3 grosse di formaggio garantite da un fondo in Rovinaccio e nomina eredi universali i suoi fratelli Romerio, Martino, Bernardo, Silvestro e Gregorio. Notaio Giovanni de Caprinalis fu Antoniolo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 230x315
Classificazione: 1.9
Segnatura: 303

1148. Instrumentum testamenti.
1514 febbraio 21, Grosio
Angelo Salandi fu Martino lascia al capitolo dell'elemosina 1 staio di segale e miglio e libbrette 5 di formaggio da distribuire per la festa del Corpus Domini, garantiti da un prato in Valgrosina, in località "ad Pissam de supra", e nomina eredi universali i figli Giovanni, Oliviero, Martino, Pietro e Ruben. Notaio Giovanni de Caprinalis fu Antoniolo, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 322x209
Classificazione: 1.9
Segnatura: 304

1149. Instrumentum cambi et permutationis.
1514 luglio 15, Grosio, "in hospitio comunis"
Giovanni del Zubiano fu Comino di Migiondo, abitante a Grosio, permuta con Giacomo Besio fu Betino un fondo alla Vernuga in cambio di un altro a Prato Tovo. Notaio Giovanni de Caprinalis fu Antoniolo, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 234x303
Classificazione: 1.9
Segnatura: 305

1150. Instrumentum testamenti.
1514 agosto 7, Grosio
Agostino Brochi fu Ettore di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina staia 3 di segale e miglio garantite da un fondo in Ruina e nomina eredi universali i figli Giovanni, Marcolo, Ettore e Francesco. Notaio Pierpaolo Venosta di Grosio. Copia autentica, 1566 gennaio 16, notaio Vincenzo Cermenate di Rodolfo, di Grosio. Sottoscrivono Giovanni Pietro de Cannobio e Giovanni Francesco de Cannobio, entrambi di Tirano, consoli di giustizia del terziere superiore.
Atto singolo membr., mm 445x330
Classificazione: 1.9
Segnatura: 306

1151. Instrumentum confessionis.
1515 aprile 11, Grosio
Antonio Venosta fu Viscontino dichiara di ricevere da Martino Manzoto fu Bartolomeo e da Tommaso Sala fu Battista, per conto del comune di Grosio, la somma di lire 100 e soldi 10. Notaio Giovanni de Caprinalis fu Antoniolo, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 155x207
Classificazione: 1.9
Segnatura: 307

1152. Instrumentum confessionis.
1515 luglio 18, Grosio, "in plateam publicam ante portam cimeterii"
Battista Quadrio fu Olderico di Ponte dichiara di ricevere da Simonino fu Antonio, detto Clerinello, di Ronco, abitante a Tiolo, decano del comune di Grosio, la somma di 44 mocenighi d'argento. Notaio Stefano Pini fu Giorgio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 360x132
Classificazione: 1.9
Segnatura: 308

1153. Instrumentum regressus.
1516 febbraio 4, Grosotto
Pierpaolo Venosta fu Simone di Grosio rivende a Bernardino Venosta fu Francesco di Grosotto alcuni fitti livellari per la somma di lire 181 e soldi 2. Notaio Antonio Venosta fu Abbondio di Grosotto. Originale.
Atto singolo membr., mm 410x280
Classificazione: 1.9
Segnatura: 309

1154. Instrumentum gratie et regressus(1).
1516 febbraio 16, Grosio
Stefano Venosta fu Gaspare di Mazzo, su richiesta di Lorenzo del Rastello fu Stefano, detto Parinello, di Tiolo, decano del comune di Grosio, e di Antonio de Barateri fu Pedroto, Giovanni de Venosta fu Pedroto, Giacomo della Chiesa fu Meioto e Giovanni Senestrari fu Pietro di Ravoledo, consiglieri, concede al comune la facoltà di riacquistare la metà dell'alpe di Malghera già impegnata a fronte di un prestito di lire 300. Notaio Domenico Azzalini fu Giovanni di Sondalo, abitante a Mazzo. Originale.
Atto singolo membr., mm 210x440
Note: 1. Il documento presenta i caratteristici tagli a testimonianza dell'avvenuto pagamento.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 310

1155. Instrumentum testamenti.
1516 marzo 16, Grosio
Giorgio di Giroldo fu Martino di Ravoledo istituisce un legato di libbrette 8 di burro per l'illuminazione dell'altare della Beata Vergine nella chiesa di S. Giorgio e una pecora o libbrette 2 di burro per le chiese di S. Giacomo e di S. Gregorio di Ravoledo e staia 5 di vino al capitolo dell'elemosina da distribuire ai poveri la vigilia di Natale e nomina erede universale il figlio Stefano. Notaio Giovanni de Caprinalis fu Antoniolo, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 234x240
Classificazione: 1.9
Segnatura: 311

1156. Instrumentum testamenti.
1516 aprile 4, Grosio
Bernardo di Giroldo fu Giovanni, abitante a Ravoledo, lascia al capitolo dell'elemosina staia 2 di segale da distribuire, in pane cotto, alla porta di casa sua durante la processione di S. Marco; lascia inoltre alla scuola della Beata Vergine un mucca e nomina eredi universali i figli Menico e Stefano. Notaio Pierpaolo Venosta di Grosio. Copia autentica, 1566 gennaio 21, notaio Vincenzo Cermenate di Rodolfo, di Grosio. Sottoscrivono Giovanni Pietro de Cannobio e Giovanni Francesco de Cannobio, entrambi di Tirano, consoli di giustizia del terziere superiore della Valtellina.
Atto singolo membr., mm 455x250
Classificazione: 1.9
Segnatura: 312

1157. Instrumentum testamenti.
1516 giugno 1, Grosio
Martino de Scazzono fu Bartolomeo lascia 1 staio di segale da distribuire in pane alle porte della chiesa di S. Gregorio il giorno della festa patronale, garantito da un fondo in Rovinaccio, lascia una pecora o il fitto equivalente in libbrette 3 di burro alla scuola della Beata Vergine e nomina erede universale il figlio Bartolomeo. Notaio Giovanni de Caprinalis fu Antoniolo, abitante a Grosio.
Atto singolo membr., mm 310x210
Classificazione: 1.9
Segnatura: 313

1158. Instrumentum testamenti.
1517 febbraio 2, Grosio
Pietro Rodolfi fu Menico di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina staia 2 di segale e miglio garantite da un campo alla Serra e nomina erede universale il figlio Maffeo. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 444x212
Classificazione: 1.9
Segnatura: 314

1159. Instrumentum testamenti.
1517 maggio 11, Grosio
Stefano del Zumello fu Pietro de la Costa, abitante a Grosio, lascia al capitolo dell'elemosina 2 staia di segale e miglio garantite da un fondo a Piazzo Boccardo e nomina eredi universali i figli Bartolomeo e Menico. Notaio Giovanni de Caprinalis fu Antoniolo, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 232x255
Classificazione: 1.9
Segnatura: 315

1160. Instrumentum testamenti.
1517 ottobre 23, Grosio
Romerio de Muffatis fu Giovanni lascia al capitolo dell'elemosina staia 2 di segale e miglio da distribuire in pane per la festa di S. Antonio Abate, garantite da un prato con sedime in località Sulvana, e nomina eredi universali le figlie Comina, Giovannina, Caterina e Agostina. Notaio Giovanni de Caprinalis fu Antoniolo, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 370x240
Classificazione: 1.9
Segnatura: 316

1161. Instrumentum remissionis.
1518 marzo 13, Grosio
Arico Maffi fu Menico di Tiolo rimette nelle mani di Zani Bugnoni fu Devetino, decano del comune di Grosio, i diritti dei quali era stato investito nel 1514 dal decano Gabriele de Rumonibus relativi all'alpe di Martinaccio. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 150x375
Classificazione: 1.9
Segnatura: 317

1162. Instrumentum locationis.
1518 maggio 15, Grosio
Zani Bugnoni fu Devetino, decano del comune di Grosio, dà in locazione a Stefano del Granarolo fu Comino e a Stefano della Costa fu Martino, entrambi di Migiondo, nel comune di Sondalo, l'alpe di "Astorilo seu de Asquaio" fino alla valle della Mosella al fitto annuo di lire 5 e soldi 10. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 515x180
Classificazione: 1.9
Segnatura: 318

1163. Instrumentum testamenti.
1518 maggio 18, Grosio
Tognino Fracalanza fu Bartolomeo, di Ravoledo, lascia al capitolo dell'elemosina staia 4 di segale e miglio garantite da un fondo a Ravoledo, località alla Pezza, e lascia il resto dei suoi beni al figlio Bernardo. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 360x214
Classificazione: 1.9
Segnatura: 319

1164. Instrumentum investiture.
1518 giugno 7, Grosio
Zani Bugnoni fu Devetino, decano del comune di Grosio, dà in locazione a Luchino Maffi fu Menico di Tiolo l'alpe di Martinaccio al fitto annuo di lire 3 e soldi 10. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 334x184
Classificazione: 1.9
Segnatura: 320

1165. Littera petitionis.
1518 luglio 3, Roma, "in palatio apostolico"
Antonio de Sellario, della diocesi di Vercelli, già familiare e commensale di papa Leone X, viene raccomandato ai vescovi di Vercelli e Novara. Cancelliere Pietro de Agusta di Segobia. Originale.
Atto singolo membr., mm 413x360
Classificazione: 1.9
Segnatura: 321

1166. Instrumentum remissionis.
1518 ottobre 4, Grosio
Martino e Giovanni Salandi fu Antoniolo rimettono a Filippo de Ruminobus fu Giacomo, parroco di Grosio, un sedime in contrada Adda al prezzo di lire 60. Notaio Giovanni de Caprinalis fu Antoniolo, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 454x175
Classificazione: 1.9
Segnatura: 322

1167. Instrumentum locationis.
1518 ottobre 14, Grosio
Martino e Giovanni Salandi fu Antoniolo di Grosio, anche a nome delle sorelle Domenica e Margherita, danno in locazione a Filippo de Rumonibus fu Giacomo, parroco di Grosio, alcuni fondi in Grosio al fitto annuo di lire 30. Notaio Robustello de Robustelli fu Martino di Grosotto. Originale.
Atto singolo membr., mm 620x300
Classificazione: 1.9
Segnatura: 323

1168. Instrumentum obligationis.
1519 febbraio 9, Grosio
Filippo de Rumonibus fu Giacomo, parroco di Grosio, promette a Viscontino Venosta fu Antonio la somma di lire 84. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 352x158
Classificazione: 1.9
Segnatura: 324

1169. Instrumentum venditionis et livelli(1).
1520 luglio 26, Grosio
Faustino Tramanzoli fu Togno di Grosio vende a Nicola Venosta fu Faustino, abitante nel castello dei Ss. Faustino e Giovita di Grosio, un fondo campivo, prativo e sedimato in Solena o "ad Puteos", al prezzo di lire 37 e ne viene investito a livello al fitto di staia 11 di segale. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 320x390
Note: 1. Il documento è utilizzato come copertina del volume degli statuti di Grosio del 1515 e 1528.
Classificazione: 1.9
Segnatura: b. 1, fasc. 4

1170. Instrumentum testamenti.
1520 novembre 24, Grosio
Zani de Rosinolis fu Giovanni, abitante a Grosio, lascia al capitolo dell'elemosina staia 2 di segale garantite da un fondo a Menarolo e nomina eredi universali i figli Giovanni, Pietro, Lorenzo e Colombano. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 454x174
Classificazione: 1.9
Segnatura: 325

1171. Instrumentum remissionis.
1520 dicembre 6, Grosio
Giovanni del Pareto fu Antonio di Grosio, abitante a Gussolengo, diocesi di Verona, rimette nelle mani di Giovanni de Caprinalis fu Antoniolo, decano del comune di Grosio, i suoi diritti su un prato in Valgrosina alle Mosne del Folino con legato al capitolo dell'elemosina di staia 3 di segale e miglio. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 450x150
Classificazione: 1.9
Segnatura: 326

1172. Instrumentum confessionis.
1522 gennaio 25
Atto mancante.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 327

1173. Instrumentum testamenti.
1522 gennaio 28, Grosio
Gregorio Sala fu Beto lascia al capitolo dell'elemosina una quartella di segale e miglio ipotecata su un fondo alle Prese sotto il viale del Saleccio e nomina eredi universali i figli Leonardo, Matteo e Martino. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 480x180
Classificazione: 1.9
Segnatura: 328

1174. Decretum concessionis.
1522 dicembre 15, Coira
Gli oratori di Paolo, vescovo di Coira, e delle Tre Leghe concedono a Vitale e Umiliato, frati eremitani agostiniani, la facoltà di costruire un monastero con chiesa e cappella sui ruderi del castello di Grosio. Originale. Sig. pend. dep.
Atto singolo membr., mm 243x303
Classificazione: 1.9
Segnatura: 329

1175. Instrumentum venditionis et livelli(1).
1523 novembre 29, Grosio
Francesco del Queto fu Pietro di Grosio vende ad Antonio e Michino Venosta, abitanti nel castello dei Ss. Faustino e Giovita, un fondo in Grosotto, località Torazia, al prezzo di lire 51 e ne vengono investiti a livello al fitto di un peso di burro e un peso di formaggio. Notaio Rodolfo Rodolfi fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 395x290
Note: 1. Il documento è smarginato lungo i lati destro e inferiore, in seguito all'utilizzo come copertina del volume delle rese del decano Domenico Strambini per l'anno 1622.
Classificazione: 1.9
Segnatura: b. 14, fasc. 19

1176. Instrumentum testamenti.
1524 marzo 23, Grosio
Martino de Gianato fu Giovanni lascia al capitolo dell'elemosina staia 2 di segale e miglio e 1 staio di vino garantite da un fondo in contrada Speluga e nomina erede universale il figlio Maffeo. Notaio Giovanni de Caprinalis fu Antoniolo, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 480x180
Classificazione: 1.9
Segnatura: 331

1177. Instrumentum testamenti.
1524 marzo 28, Grosio
Agnese del Nigro fu Bernardo di Grosio istituisce un legato di soldi 3 per far celebrare una messa, di staia 3 di segale e miglio al capitolo dell'elemosina per la durata di 25 anni e nomina eredi universali i figli Menico, Giorgio e Bernardo. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 530x160
Classificazione: 1.9
Segnatura: 332

1178. Instrumentum obligationis.
1524 agosto 31, Grosio
Zani Carnini fu Romerio, di Grosio, si obbliga con Lazzaro del Moto fu Lorenzo di Grosio, fornaio, abitante a Vicenza, a restituire una somma di lire 14 e soldi 10. Notaio Robustello de Robustellis fu Martino, di Grosotto. Originale.
Atto singolo membr., mm 430x190
Classificazione: 1.9
Segnatura: 333

1179. Instrumentum testamenti.
1525 febbraio 6, Grosio
Togna de Hectoris di Giorgio, di Grosio, lascia al capitolo dell'elemosina staia 2 di segale e miglio garantite da un fondo denominato Campo de la Neve, alla figlia Orsola lire 150 per dote e nomina eredi universali i nipoti Martino e Tommaso fu Stefano. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Copia autentica, 1565 maggio 15, notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio.
Atto singolo membr., mm 600x210
Classificazione: 1.9
Segnatura: 334

1180. Instrumentum testamenti.
1525 febbraio 26, Grosio
Pietro del Fidele fu Delaido, di Pizalero, abitante a Grosio, lascia al capitolo dell'elemosina staia 2 di segale e miglio e libbrette 5 di formaggio garantite da un prato a Rovinaccio e nomina erede universale il nipote Bartolomeo de Scazzono fu Martino di Grosio. Notaio Giovanni de Caprinalis fu Antoniolo, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 335x250
Classificazione: 1.9
Segnatura: 335

1181. Instrumentum testamenti.
1525 aprile 1, Grosio
Giacomo de Parorto fu Maffeo Zanino, di Ravoledo, lascia al capitolo dell'elemosina staia 2 di segale e miglio e libbrette 4 di formaggio e nomina eredi universali i figli Antoniolo, Bernardo, Zanino e Maffeo. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 490x215
Classificazione: 1.9
Segnatura: 336

1182. Instrumentum testamenti.
1525 agosto 16, Grosio
Martino del Zumello fu Delaido, di Grosio, lascia al capitolo dell'elemosina staia 8 di segale e miglio, un legato quinquennale di staia 10 di frumento per far celebrare altrettante messe nell'anniversario della sua morte, il tutto garantito da un campo a Somargen, e nomina eredi universali le figlie Maria e Domenica. Notaio Giovanni de Caprinalis fu Antoniolo, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 320x230
Classificazione: 1.9
Segnatura: 337

1183. Instrumentum livelli.
1525 novembre 28, Grosio
Filippo de Rumonibus fu Giacomo, parroco di Grosio, investe a livello Martino de Cimeto fu Bartolomeo, di Ravoledo, di un campo in contrada S. Giacomo in località Quadrello sopra Bedignolo al fitto annuo di soldi 14. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 405x292
Classificazione: 1.9
Segnatura: 338

1184. Instrumentum testamenti.
1526 febbraio 15, Grosio
Bernardo della Chiesa fu Giovanni, abitante a Grosio, lascia al capitolo dell'elemosina staia 3 di segale e miglio assicurate da un campo in località Brigolato, una pecora alla scuola della Beata Vergine e una alla chiesa di S. Maria Elisabetta di Tiolo e nomina eredi universali i figli Menico e Giorgio. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 530x175
Classificazione: 1.9
Segnatura: 339

1185. Instrumentum retrovenditionis.
1527 dicembre 5, Grosio
Giovanni Pietro de Robustellis fu Robustello, di Grosotto, retrovende a Bernardino Venosta fu Francesco un prato con sedime in Valgrosina in Avedo al prezzo di lire 170. Notaio Robustello de Robustellis, di Grosotto. Copia autentica, 1538 dicembre 23, notaio Giovanni Antonio de Robustellis fu Robustello. Sottoscrive Giovanni Luigi della Pergola, di Tirano, console di giustizia del terziere superiore della Valtellina.
Atto singolo membr., mm 500x350
Classificazione: 1.9
Segnatura: 440

1186. Instrumentum confessionis.
1527 dicembre 23, Grosio
Antonio Venosta fu Visconte dichiara di ricevere da Giacomo della Chiesa fu Meioto, decano del comune di Grosio, la somma di lire 65 per l'acquisto di condi 15 di vino consegnati nel 1510 a Bernardo Sala fu Beto, detto Cigato, canepario del comune. Notaio Pietro Pini fu Giovanni, di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 150x280
Classificazione: 1.9
Segnatura: 341

1187. Instrumentum testamenti.
1528 gennaio 11, Grosio
Delaido del Zumello fu Giacomo lascia al capitolo dell'elemosina staia 2 di segale e miglio assicurate da un campo a Sommariva, un legato di denari 20 alla scuola dei Disciplini e nomina erede universale il figlio Giacomo. Notaio Giovanni de Caprinalis fu Antoniolo, di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 225x270
Classificazione: 1.9
Segnatura: 342

1188. Instrumentum venditionis et livelli(1).
1528 marzo 2, Grosio
Giacomo [...] fu Martino di Grosio vende ad Antonio Venosta fu Visconte un fondo a Prato Tovo al prezzo di lire 95 e ne viene investito a livello al fitto di lire 6. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 320x390
Note: 1. Il documento è smarginato in seguito all'utilizzo come copertina di un registro amministrativo.
Classificazione: 1.9
Segnatura: b. 41, fasc. 5

1189. Instrumentum obligationis(1).
1528 maggio 26, Grosio
Filippo de Rumonibus fu Giacomo, parroco di Grosio, si obbliga con Giovanni Giorgio de Emanuelis fu Bartolomeo, decano del comune di Grosio, a restituire la somma di lire 100. Notaio Robustello de Robustellis fu Martino, di Grosotto. Originale.
Atto singolo membr., mm 480x150
Note: 1. Il documento presenta i caratteristici tagli a testimonianza dell'avvenuto pagamento.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 343

1190. Instrumentum venditionis et livelli.
1528 novembre 14, Grosio
Martino de Nivola fu Antonio, di Lovero, vende a Viscontino Venosta fu Antonio, di Grosio, un livello su un campo a Lovero in località Spino al prezzo di lire 120 e successivamente ne viene investito a livello. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 645x280
Classificazione: 1.9
Segnatura: 344

1191. Instrumentum testamenti.
1528 dicembre 29, Grosio
Bartolomeo Sala fu Beto lascia al capitolo dell'elemosina una quartella di segale garantita da un campo al Brigolato e nomina eredi universali le figlie Maddalena, Caterina, Lucia e Giovannina. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 440x175
Classificazione: 1.9
Segnatura: 345

1192. Instrumentum locationis.
1529 giugno 13, Grosio
Zani Bugnoni fu Devetino, decano del comune di Grosio, dà in locazione a Stefano della Costa fu Martino e a Domenico de Granarolo fu Stefano, entrambi di Migiondo, l'erbatico delle alpi di Storile e Rasquai fino alla valle della Musella al fitto annuo di lire 7. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 515x190
Classificazione: 1.9
Segnatura: 346

1193. Instrumentum obligationis(1).
1530 marzo 14, Grosio
Battista de Caprinalis di Stefano, detto Sondalo, decano del comune di Grosio, si obbliga a restituire a Giovannina Maffi fu Tommaso, vedova di Pietro detto Bio di Tiolo, ai suoi cognati, la somma di lire 145. Notaio Rodolfo Rodolfi fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 295x205
Note: 1. Il documento presenta i caratteristici tagli a testimonianza dell'avvenuto pagamento.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 347

1194. Instrumentum testamenti.
1532 gennaio 27, Grosio
Bartolomeo de Compertis fu Bernardo di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina staia 4 di segale e miglio, 2 di vino e libbrette 4 di formaggio da distribuire la vigilia dell'Assunta e nomina eredi universali i figli Bernardo e Andrea. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 415x205
Classificazione: 1.9
Segnatura: 348

1195. Instrumentum venditionis.
1532 gennaio 31, Grosotto
Abramo Venosta di Simone, di Grosotto, vende a Filippo de Rumonibus fu Giacomo, parroco di Grosio, un campo a Cosalescia al prezzo di lire 210. Notaio Antonio de Robustellis fu Andriolo di Grosotto. Originale.
Atto singolo membr., mm 470x170
Classificazione: 1.9
Segnatura: 349

1196. Instrumentum testamenti.
1532 febbraio 2, Ravoledo
Bernardo de Francino fu Martino, detto Trusino, di Ravoledo, lascia al capitolo dell'elemosina staia 2 di segale e miglio garantite da un fondo a Ravoledo in Ondezio e nomina erede universale il figlio Giacomo. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 465x170
Classificazione: 1.9
Segnatura: 350

1197. Instrumentum sindicati.
1532 aprile 25, Grosio
Il consiglio del comune di Grosio, riunito in assemblea alla presenza del decano Silvestro del Zino fu Giovannino, nomina alcuni procuratori incaricati della vendita di beni e fitti accolivi fino al controvalore di lire 5000 per spese di guerra sostenute negli anni decorsi, come da autorizzazione rilasciata dal capitano Giacomo de Marmorera, governatore della Valtellina, il 23 dicembre 1531. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 1600x223
Classificazione: 1.9
Segnatura: 351

1198. Instrumentum sindicatorum.
1532 maggio 20, Grosio
La vicinanza del comune di Grosio riunita in assemblea alla presenza del decano Silvestro del Zino fu Giovanni, nomina i sindaci alle liti per la durata di un decennio. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Notaio Gabriele Sermondi, cancelliere. Originale. Sig. Imp. Sottoscrive Silvestro de Scannech, luogotenente di Andrea Bersch, podestà del terziere superiore della Valtellina.
Atto singolo membr., mm 850x265
Classificazione: 1.9
Segnatura: 352

1199. Instrumentum protestationis.
1532 giugno 4, Grosio
Il comune di Grosio, rappresentato da Zanni Bugnoni fu Devetino, intima a Viscontino Venosta fu Antonio di non pascolare bestiame sulle alpi del comune fino a quando non sarà definita una lite pendente. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 298x150
Classificazione: 1.9
Segnatura: 353

1200. Instrumentum sententie.
1532 giugno 29, Ilanz
Gli oratori delle Tre Leghe, a seguito di un'istanza presentata dai Venosta tramite i loro procuratori Giampietro e Lodovico Quadrio, ingiungono al comune di Grosio di permettere ai Venosta l'uso di tutte le comunanze e la facoltà di aprire taverne ed esercitare ospizio secondo i loro precedenti privilegi. Originale. Sig. pend. dep. Traduzione latina di Giorgio Traviers, cancelliere. Copia autentica, notaio Gabriele de Sermondi fu Tatino, di Sondalo, abitante a Tirano, cancelliere del pretore di Tirano.
2 atti singoli membr., mm. 270x395 e 495x320
Classificazione: 1.9
Segnatura: 354 - 355

1201. Instrumentum livelli.
1532 agosto 10, Grosio
Michele de Francino fu Giorgio, decano del comune di Grosio, investe a livello Bartolomeo Rastelli fu Stefano, di Tiolo, di un prato in località Scandoler al fitto di staia 9 di segale e miglio e soldi 15. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 530x180
Classificazione: 1.9
Segnatura: 330

1202. Instrumentum venditionis.
1533 marzo 18, Grosio, "subtus copertum platee comunis"
Tommaso de Sala fu Romerio Baiterio vende a Bernardo Bugnoni fu Ziliolo i diritti dell'acquedotto della Rasega di Pugnalt per lire 12. Notaio Giorgio Pini di Grosio. Copia autentica, 1553 maggio 16, notaio Giovanni Antonio Pini di Pietro, di Grosio.
Atto singolo membr., mm 470x180
Classificazione: 1.9
Segnatura: 356

1203. Instrumentum venditionis.
1533 novembre 2, Grosio
Giorgio del Paro fu Giacomo vende a Giorgio del Zumello fu Pietro un campo a Monfurà al prezzo di lire 58 e soldi 16, con l'onore di versare al capitolo dell'elemosina staia 4 di biade. Notaio Giovanni de Caprinalis. Copia autentica, 1571 febbraio 1, notaio Giovanni Antonio de Caprinalis di Battista, abitante a Grosio.
Atto singolo membr., mm 660x175
Classificazione: 1.9
Segnatura: 451

1204. Instrumentum livelli.
1533 dicembre 11, Grosio
Giangiorgio del Nigro de Emmanuelis fu Bartolomeo, decano del comune di Grosio, investe a livello Giovanni de Centello fu Bernardo di un fondo guastato dall'Adda "in Plazo Bovolcario" al fitto di uno staio di segale e miglio. Notaio Giorgio Pini di Martino, di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 440x190
Classificazione: 1.9
Segnatura: 357

1205. Instrumentum arbitramentorum.
1534 aprile 13, Grosio
Il comune di Grosio rappresentato da Bartolomeo de Scazzone fu Stefano, decano, e da Viscontino Venosta fu Antonio, rimette agli arbitri Pietro de Ardetio, podestà del terziere superiore della Valtellina, Stefano Venosta fu Gaspare di Mazzo e Giovanni Giacomo de Curtonibus fu Gerolamo di Tirano la questione relativa ai diritti di alpeggio. Notaio Gabriele Sermondi fu Tatino di Sondalo. Originale.
Atto singolo membr., mm 1400x190
Classificazione: 1.9
Segnatura: 358

1206. Instrumentum testamenti.
1534 settembre 26, Grosio
Martinello Ferrari fu Protasio di Grosio lascia alla scuola della Beata Vergine lire 25, al capitolo dell'elemosina staia 2 di segale e miglio garantite da un fondo alle Prese di Salvanzo in località Guast e nomina eredi universali i figli Stefano, sacerdote, Protasio, Francesco, Oliviero e Romerio. Notaio Pietro Pini fu Giovanni, di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 465x200
Classificazione: 1.9
Segnatura: 359

1207. Instrumentum venditionis et livelli(1).
1535 novembre 22, Grosio
Bartolomeo de Scazzono fu Martino di Grosio vende ad Antonio Venosta fu Giovanni, abitante nel castello dei Ss. Faustino e Giovita di Grosio, un campo in Ravoledo sopra le case di Scazzone detto Campo di Casa, un fondo al Campello, un prato alla Costaiola, un sedime in località Scazzone e un fondo con sedime in Valgrosina a Menuzoga al prezzo di lire 150; il venditore viene investito a livello al fitto di lire 4 e mezza, staia 14 di segale e 1 peso di formaggio. Notaio Rodolfo Rodolfi fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 495x375
Note: 1. Il documento è utilizzato come copertina del volume degli statuti di Grosio del 1539.
Classificazione: 1.9
Segnatura: b. 1, fasc. 5

1208. Instrumentum testamenti.
1536 giugno 27, Tirano
Giovanni de Caprinalis fu Antoniolo di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina staia 9 di segale e miglio, 1 peso di formaggio e mezzo staio di vino per la durata di 50 anni, garantiti da un fondo alle Valene; nomina eredi universali i figli Gerolamo sacerdote, Francesco e Bernardo e i nipoti Gerolamo, Pietro e Alessandro fu Antonio. Notaio Rodolfo Rodolfi fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 320x320
Classificazione: 1.9
Segnatura: 360

1209. Instrumentum venditionis.
1537 gennaio 8, Grosio
Filippo del Tretto fu Stefano di Grosio vende ad Antonio Pini fu Angelo di Ravoledo un fondo a Prato Tovo al prezzo di lire 212 e soldi 15, con l'onere di versare al capitolo dell'elemosina staia 5 di segale e miglio. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 555x175
Classificazione: 1.9
Segnatura: 361

1210. Instrumentum testamenti.
1537 marzo 9, Grosio
Menico del Zumello fu Giacomo di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina staia 3 di segale e miglio e libbrette 3 di formaggio per un decennio; per la medesima durata lascia al curato di Grosio soldi 5 per la messa dell'anniversario; alla scuola della Beata Vergine 2 pecore; lascia alle figlie Domenica, Ursina e Margherita lire 70 di dote e nomina eredi universali i figli maschi Domenico, Andrea sacerdote, Giovanni e Giacomo. Notaio Rodolfo Rodolfi fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 600x213
Classificazione: 1.9
Segnatura: 362

1211. Instrumentum testamenti.
1537 giugno 11, Grosio
Giovanni Bugnoni fu Giacomo lascia una mucca alla scuola della Beata Vergine di Grosio; un fiorino del Reno alla chiesa di S. Maria Elisabetta di Tiolo; soldi 40 al santuario della Madonna di Grosotto; staia 8 di segale e miglio al capitolo dell'elemosina, garantiti da un fondo a Lasc, da distribuire alla vigilia dell'Ascensione; lascia infine metà della propria sostanza al fratello Giorgio e l'altra metà alle sorelle Bona e Giovannina. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 565x193
Classificazione: 1.9
Segnatura: 363

1212. Instrumentum arbitramentorum.
1537 dicembre 7, Grosio
Giovan Battista de Rumonibus, arbitro nella contesa fra Giovanni de Telinellis fu Antonio di Grosotto, decano del comune di Grosio, e Germino Venosta fu Faustino, abitante del castello di Grosio, per diritti di pascolo, sentenzia che il Venosta può monticare il suo bestiame sull'alpe delle Presacce, in comune di Grosotto, senza pagare tasse, purché non utilizzi fieno del comune di Grosio. Notaio Giovanni Antonio Pini di Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 550x195
Classificazione: 1.9
Segnatura: 364

1213. Instrumentum retrovenditionis.
1537 dicembre 18, Mazzo
Abondio Venosta fu Michele di Mazzo retrovende a Giovanni de Tellinellis fu Antonio di Grosotto, decano del comune di Grosio, metà dell'alpe di Cassaurolo per lire 513. Notaio Giovanni Antonio Pini di Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 693x250
Classificazione: 1.9
Segnatura: 365

1214. Instrumentum livelli.
1538 aprile 14, Grosio
Rodolfo Rodolfi fu Giovanni, decano del comune di Grosio, assistito dai consiglieri Giovita Valorsa fu Martino, Meo de Croto Pini fu Bernardo e Pietro Pini fu Menegolo di Rovoledo, investe a livello Bartolomeo Carnini fu Pietro di Rovoledo di due fondi, uno al Piazzo, sopra la chiesa di S. Giacomo, e uno in località Stavello, al fitto di staia 2 di grano e soldi 30. Notaio Giovanni Antonio Pini di Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 550x240
Classificazione: 1.9
Segnatura: 366

1215. Instrumentum sententie.
1538 ottobre 30, Grosio
Giovanni Guler, podestà di Tirano e giudice nella causa fra il comune di Grosio, rappresentato dal decano Rodolfo Rodolfi, e Luciano Quadrio di Grosio, reo di usurpazione di beni comunali, concede al comune di rivalersi sulla sostanza del Quadrio e condanna quest'ultimo al pagamento delle spese processuali. Notaio Gabriele Sermondi fu Tatino di Sondalo, cancelliere del podestà di Tirano. Originale.
Atto singolo membr., mm 1120x215
Classificazione: 1.9
Segnatura: 367

1216. Instrumentum venditionis et livelli(1).
1538 dicembre 14, Grosio
Castellino Venosta fu Nicola vende ad Antonio Venosta fu Giovanni, entrambi abitanti nel castello di Grosio, un fondo vignato presso la chiesa dei Ss. Faustino e Giovita e ne viene investito a livello. Notaio Giovanni Antonio Pini di Pietro, di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 350x420
Note: 1. Atto frammentario, manca quasi totalmente la parte relativa all'investitura livellaria, è utilizzato come copertina del volume degli statuti di Grosio del 1545.
Classificazione: 1.9
Segnatura: b. 1, fasc. 6

1217. Instrumentum testamenti.
1539 dicembre 14, Grosio
Bernardo Marcheto fu Filippo di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina staia 2 di segale e miglio, libbrette 6 di formaggio e orci 11 di vino garantiti da un campo a Pero; nomina erede universale il figlio Filippo. Notaio Rodolfo Rodolfi fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 235x430
Classificazione: 1.9
Segnatura: 368

1218. Instrumentum venditionis.
1539 dicembre 17, Grosio
Giovanni Valorsa fu Bernardo vende un fondo prativo e zerbivo in Valgrosina, al Lavinal de Scen, al comune di Grosio, rappresentato dal decano Bernardo de Bragatiis fu Bettino, al prezzo di lire 5 al netto di una contravvenzione di lire 3 per taglio di legname nel bosco tenso. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 348x240
Classificazione: 1.9
Segnatura: 369

1219. Instrumentum testamenti.
1540 gennaio 16, Grosio
Giovanni Valorsa fu Bernardo lascia al capitolo dell'elemosina 1 staio e mezzo di segale e 1 staio e mezzo di vino per la durata di 50 anni garantiti su un prato in Valgrosina, in località Marin; nomina eredi universali i figli Bernardo, Domenico e Antonio. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 333x230
Classificazione: 1.9
Segnatura: 378

1220. Instrumentum cassationis et revocationis.
1540 marzo 27, Grosio
Giacomo de Trusino fu Bernardo, decano del comune di Grosio, anche a nome del consiglio comunale, annulla l'investitura fatta il 22 dicembre 1535 dal decano Martino de Gianato fu Maffeo a Battista Taradino fu Giovanni dei beni esistenti nel castello di Grosio. Notaio Giovanni Antonio Pini di Pietro, di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 470x160
Classificazione: 1.9
Segnatura: 370

1221. Instrumentum livelli.
1540 maggio 18, Grosio
Giacomo de Trusino fu Bernardo, decano del comune di Grosio, coadiuvato dai consiglieri Giovita Valorsa fu Martino, Giovanni Caspani fu Delaido e Stefano Maffi fu Antoniolo, rappresentanti del capitolo dell'elemosina, dà a livello a Giovanni de Campo fu Romerio di Ravoledo un fondo in località Stavello al fitto di 1 staio di segale, da versare a detto capitolo. Notaio Giovanni Antonio Pini di Pietro, di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 480x222
Classificazione: 1.9
Segnatura: 371

1222. Instrumentum testamenti.
1540 maggio 19, Grosio
Cristoforo de Bazonibus fu Giacomo lascia al capitolo dell'elemosina staia 4 di segale, 1 di frumento, libbrette 7 di cacio e mezzo staio di vino per la durata di 25 anni, con l'obbligo di una messa all'anno durante detto periodo; nomina eredi universali i figli Andrea, Giovanni Giacomo e Francesco. Notaio Rodolfo Rodolfi fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 325x240
Classificazione: 1.9
Segnatura: 372

1223. Instrumentum testamenti.
1540 luglio 27, Grosio
Giovanni de Francino fu Giorgio di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina staia 2 di segale e miglio da distribuire la vigilia dell'Ascensione dopo la processione; una capra all'altare della Beata Vergine nella chiesa di S. Giorgio; una pecora alla chiesa di S. Giacomo; nomina eredi universali i figli Giacomo, Antonio e Pietro. Notaio Rodolfo Rodolfi fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 253x330
Classificazione: 1.9
Segnatura: 373

1224. Instrumentum sindicatorum.
1540 ottobre 17 - 1540 ottobre 21, Grosio; Grosotto, "in prato illorum de Laqua penes ecclesiam S. Eusebii"
I vicini di Grosio, riuniti in assemblea alla presenza del decano Giacomo de Trusino fu Bernardo, eleggono i sindaci per la revisione dei confini comunali con Grosotto, ed a loro volta nominano Giovanni de Venosta fu Finamante di Mazzo, Giovanni Giacomo Venosta fu Gabardino e Giovanni de Iugo de Lancio, pretore di Tirano, arbitri della contesa, 1540 ottobre 17. Notaio Giovanni Antonio Pini di Pietro, di Grosio. I vicini di Grosotto, riuniti in assemblea alla presenza del decano Giacomo, detto Baratto, del Tuana fu Meo, nominano a loro volta i sindaci deputati al succitato incarico e i relativi arbitri sopra nominati, 1540 ottobre 21. Notaio Giovanni Antonio Robustelli di Antonio, di Grosotto. Originale. Copia autentica.
Due atti singoli membr., mm. 2900x210 e 2550x250
Classificazione: 1.9
Segnatura: 374 - 375

1225. Instrumentum arbitramentorum.
1540 novembre 4, Mazzo
Giovanni Venosta fu Finamante di Mazzo, Giacomo Venosta fu Michele di Vervio e Giovanni de Iugo de Lancio, pretore di Tirano, arbitri nella revisione dei confini fra i comuni di Grosio e Grosotto, fissano con estrema precisione i limiti territoriali dei due comuni dalla sommità della Valgrosina fino ai confini con la Valcamonica. Notaio Giovanni Andrea Robustelli di Antonio, di Grosotto. Notaio Giovanni Antonio Pini di Pietro di Grosio. Originale. Copia autentica, notaio Giovanni Andrea Robustelli di Antonio, di Grosotto.
Atto singolo membr., mm. 1470x220 e 730x470
Classificazione: 1.9
Segnatura: 376 - 377

1226. Instrumentum dotis et antefacti(1).
1540 novembre 12, Verona
Domenico della Vernuga di Giovannino, abitante a Verona, investe sua moglie Lucia [...] di tutti i suoi beni. Notaio Vincenzo di S. Vittore di Giacomo, di S. Maria in Organis di Verona. Originale.
Atto singolo membr., mm 360x290
Note: 1. Atto frammentario, smarginato lungo il lato superiore, utilizzato come copertina del registro dei legati istituiti a favore del capitolo dell'elemosina del comune di Grosio.
Classificazione: 1.9

1227. Instrumentum dotis et finis(1).
1540 novembre 27, Ravoledo
Matteo de Telinellis di Giovanni di Grosotto, abitante a Grosio, investe di tutta la propria sostanza la moglie Maddalena Beto Sala di Maffeo, di Ravoledo, a fronte della dote già ricevuta; la stessa rinuncia a qualsiasi pretesa ulteriore sull'eredità paterna. Notaio Giovanni Antonio Pini di Pietro, di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 550x325
Note: 1. Atto frammentario, smarginato lungo il lato superiore e lacerato nella parte inferiore destra; utilizzato come copertina del registro delle rese decanali del 1680.
Classificazione: 1.9
Segnatura: b. 18, fasc. 73

1228. Instrumentum transactionis.
1541 gennaio 16, Grosio
Luchino Serponti fu Giovanni Pietro, gestore della taverna comunale, reo di avere innalzato il tetto che copriva il solaio e la bottega per ricavarne una stufa per propria utilità, si sottomette all'ordine di demolizione e di ripristino dello stabile al primitivo stato impartito dal decano Battista de Caprinalis. Notaio Rodolfo Rodolfi fu Giovanni. Originale.
Atto singolo membr., mm 553x145
Classificazione: 1.9
Segnatura: 379

1229. Instrumentum conservationis.
1541 giugno 15, Grosio
Essendo sorte liti fra il comune di Grosio e i fratelli Viscontino, Filippo e Giovanni Andrea Venosta per la proroga della concessione di un mulino in Salvanzo, viene riconfermata ai Venosta tale concessione previo versamento dei fitti arretrati. Notaio Giovanni Antonio de Caprinalis fu Battista. Originale.
Atto singolo membr., mm 700x170
Classificazione: 1.9
Segnatura: 380

1230. Instrumentum ratificationis et sindicatorum.
1541 luglio 31, Grosio
La vicinanza del comune di Grosio riunita in assemblea alla presenza del decano Battista de Caprinalis di Stefano, detto Sondalo, nomina i procuratori nella causa contro i consorti di Somtiolo, ratificandone in precedenza l'operato. Notaio Giovanni Antonio Pini di Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 1120x230
Classificazione: 1.9
Segnatura: 381

1231. Instrumentum testamenti.
1541 agosto 8, Grosio
Orazio Tarabini fu Giovanni lascia al capitolo dell'elemosina staia 2 di segale e miglio e 1 di vino, garantite da un fondo in Valgrosina alla Stavalina; lascia una somma di lire 40 per una messa in perpetuo; nomina eredi universali i figli Giovanni Antonio e Giovanni Aronne. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 400x160
Classificazione: 1.9
Segnatura: 382

1232. Instrumentum arbitramentorum.
1541 agosto 18, Tirano
Gregorio Guicciardi fu Bernardo di Ponte e Martino della Pergola fu Giovanni Luigi di Tirano, arbitri nella lite fra il comune di Grosio e i consorti di Somtiolo, sentenziano che detti consorti possano pascolare nel territorio di Grosio fino alla Valmaggiore, nel rispetto delle leggi del comune di Grosio, che debbano pagare annualmente lire 4 per l'uso di dette comunanze e provvedere alla manutenzione della strada dalla chiesa di S. Maria Elisabetta all'altra chiesa, oltre che alla riparazione del ponte. Notaio Giovanni Antonio de Cannobio di Giovambattista, di Tirano. Originale.
Atto singolo membr., mm 2000x250
Classificazione: 1.9
Segnatura: 383

1233. Instrumentum obligationis(1).
1542 giugno 7, Grosio
Cristoforo Fracalanza fu Giacomo, decano del comune di Grosio, si obbliga a pagare a Visconte Venosta fu Antonio di Grosio la somma di lire 355, soldi 6 e denari 8 per la fornitura di 6 carri, 16 brente e 4 some di vino vecchio a lire 52 al carro e 6 carri di vino nuovo a lire 39 al carro. Notaio Giovanni Antonio Pini di Pietro, di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 533x150
Note: 1. Il documento presenta i caratteristici tagli a testimonianza dell'avvenuto pagamento.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 384

1234. Instrumentum requisitionis protestationis et obligationis.
1542 agosto 5, Grosio
A seguito del sequestro di alcuni capi di bestiame sconfinati nel territorio di Grosio, Cristoforo del Ciga, decano del comune di Grosio, diffida i proprietari Stefano Zubiani fu Martino e Simone Poloni, entrambi di Migiondo di Sondalo e li condanna al pagamento di una ammenda. Notaio Rodolfo Rodolfi fu Giovanni Rodolfi. Originale.
Atto singolo membr., mm 410x270
Classificazione: 1.9
Segnatura: 385

1235. Instrumentum livelli.
1542 dicembre 1, Grosio
Cristoforo de Fracalanza fu Giacomo, decano del comune di Grosio, investe a livello Giovanni del Mioto fu Giacomo di un fondo a Piazzo Boccardo al fitto di staia 3 di segale da versare al capitolo dell'Elemosina. Notaio Giovanni Antonio Pini di Pietro, di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 580x176
Classificazione: 1.9
Segnatura: 386

1236. Instrumentum remissionis.
1542 dicembre 1, Grosio
Giovanni del Mioto fu Giacomo di Grosio rimette al capitolo dell'elemosina un fondo a Piazzo Boccardo. Notaio Giovanni Antonio Pini di Pietro. Originale.
Atto singolo membr., mm 373x345
Classificazione: 1.9
Segnatura: 387

1237. Instrumentum remissionis et livelli.
1542 dicembre 1, Grosio
Giovanni de Centello fu Bernardo rimette nelle mani di Cristoforo de Fracalanza fu Giacomo un fondo a Piazzo Boccardo di pertinenza del capitolo dell'elemosina e ne viene investito a livello al fitto annuo di 1 staio di segale e miglio. Notaio Giovanni Antonio Pini di Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 508x320
Classificazione: 1.9
Segnatura: 388

1238. Instrumentum livelli(1).
1543 marzo 12, Grosio
Abondio Venosta fu Michele, abitante a Mazzo, investe a livello Martino de Gianato fu Maffeo, decano del comune di Grosio, dell'alpe di Cassaurolo al fitto annuo di lire 60. Notaio Rodolfo Rodolfi fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 393x290
Note: 1. Il documento presenta i caratteristici tagli a testimonianza dell'avvenuto pagamento.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 390

1239. Instrumentum gratie.
1543 marzo 12, Grosio
Abondio Venosta fu Michele, abitante a Mazzo, retrovende a Martino de Gianato fu Maffeo, decano del comune di Grosio, l'alpe di Cassaurolo al prezzo di lire 1000. Notaio Rodolfo Rodolfi fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 540x200
Classificazione: 1.9
Segnatura: 391

1240. Instrumentum testamenti.
1543 marzo 17, Grosio
Antonio Rodolfi fu Martino di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina staia 10 di segale, 4 di miglio, 1 di vino e mezzo peso di formaggio assicurati da due fondi in Valgrosina al Folino; nomina erede universale il figlio Giovanni. Notaio Rodolfo Rodolfi fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 423x310
Classificazione: 1.9
Segnatura: 392

1241. Instrumentum obligationis.
1543 maggio 12, Grosio
Martino de Gianato fu Maffeo, decano del comune di Grosio, unitamente ai consiglieri Pietro Pini fu Giovanni, Cristoforo de Fracalanza fu Giacomo e Giovanni Pietro Maffi fu Romerio si obbliga a pagare a Giovanni Pietro Omodei di Tirano la somma di lire 1000. Notaio Rodolfo Rodolfi fu Giovanni. Originale.
Atto singolo membr., mm 480x170
Classificazione: 1.9
Segnatura: 393

1242. Instrumentum gratie.
1543 luglio 26, Grosio
Abondio Venosta fu Michele di Vervio, abitante a Mazzo, retrovende a Martino de Gianato fu Maffeo, decano del comune di Grosio, l'alpe di Vermolera per la somma di lire 1000. Notaio Rodolfo Rodolfi fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 560x200
Classificazione: 1.9
Segnatura: 394

1243. Instrumentum obligationis(1).
1543 agosto 13, Tirano
Martino de Gianato fu Maffeo, decano del comune di Grosio, si obbliga a nome del consiglio comunale a pagare a Giovanni Pietro Omodei fu Bernardo di Tirano la somma di lire 300. Notaio Abondio de Carate fu Domenico di Lovero. Originale.
Atto singolo membr., mm 360x315
Note: 1. Il documento presenta i caratteristici tagli a testimonianza dell'avvenuto pagamento.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 395

1244. Instrumentum obligationis(1).
1543 agosto 30, Tirano
Martino de Gianato fu Maffeo, decano di Grosio, i consiglieri Pietro Pini fu Giovanni, Cristoforo Fracalanza, detto del Ciga, fu Giacomo, Giovanni Giorgio del Nigro fu Bartolomeo, Giovanni Battista Maffi fu Romerio e i procuratori Pietro Maffi fu Giovanni e Rodolfo Rodolfi si obbligano a restituire a Pierangelo Lambertenghi fu Bartolomeo la somma di lire 1000. Notaio Rodolfo Rodolfi fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 510x195
Note: 1. Il documento presenta i caratteristici tagli a testimonianza dell'avvenuto pagamento.
Classificazione: 1.9
Segnatura: b. 62, fasc. 7

1245. Instrumentum gratie.
1543 settembre 3, Grosio
Giovanni Pietro Omodei fu Bernardo di Tirano retrovende a Martino de Gianato fu Maffeo, decano del comune di Grosio, l'alpe di Malghera per la somma di lire 1600. Notaio Rodolfo Rodolfi fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 570x220
Classificazione: 1.9
Segnatura: 396

1246. Instrumentum testamenti.
1544 gennaio 12, Grosio
Giorgio de Scazono fu Pietro di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina 1 staio di segale e libbrette 2 di formaggio da distribuire per la festa di S. Gregorio a Ravoledo, garantiti da un fondo in località Scazone; nomina eredi universali i nipoti Giovanni e Pietro de Scazono fu Pietro. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 300x200
Classificazione: 1.9
Segnatura: 397

1247. Instrumentum procurae.
1544 aprile 25, Grosio
Abondio Venosta fu Michele di Vervio, abitante a Mazzo, nomina suo procuratore in Grosio Camillo de Rumonibus fu Filippo di Grosio. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 530x220
Classificazione: 1.9
Segnatura: 398

1248. Instrumentum obligationis(1).
1544 giugno 18, Mazzo
Giorgio del Tromba fu Giacomo, decano del comune di Grosio, si obbliga a nome di tutta la comunità a pagare ad Abbondio Venosta fu Michele la somma di lire 700. Notaio Giovanni Antonio Pini di Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 560x150
Note: 1. Il documento presenta i caratteristici tagli a testimonianza dell'avvenuto pagamento.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 399

1249. Instrumentum testamenti.
1544 luglio 27, Grosio
Marcolo Brochi fu Agostino lascia al capitolo dell'elemosina staia 4 di segale e miglio garantite da un campo al Brigolato; soldi 8 al curato per una messa; una pecora alla chiesa di S. Gregorio e una alla cappella di S. Rocco in Grosio; nomina erede universale il figlio Agostino. Notaio Giorgio Pini di Martino di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 490x190
Classificazione: 1.9
Segnatura: 400

1250. Instrumentum cassationis et liberationis.
1544 novembre 26, Grosio
Gli eredi di Giorgio del Bexio fu Delaido lasciano al capitolo dell'elemosina in aggiunta al legato testamentario del defunto uno staio di vino garantito da un prato alla Vernuga. Notaio Giovanni Antonio Pini di Pietro, di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 610x215
Classificazione: 1.9
Segnatura: 401

1251. Instrumentum locationis.
1544 dicembre 4, Grosio
Giorgio del Tromba fu Giacomo, decano del comune di Grosio, dà in locazione a Romerio de Baraterio di Tommaso una segheria in Valgrosina a Pignaldo al fitto annuo di lire 12. Notaio Giovanni Antonio Pini di Pietro, di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 550x185
Classificazione: 1.9
Segnatura: 402

1252. Instrumentum confessionis.
1545 febbraio 9, Grosio
Giacomo Venosta fu Michele, abitante a Tirano, dichiara di ricevere da Rodolfo Rodolfi fu Giovanni, decano del comune di Grosio, la somma di lire 1413 e soldi 10. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 210x280
Classificazione: 1.9
Segnatura: 403

1253. Instrumentum conventionis.
1545 maggio 19, Grosio
Germino Venosta fu Faustino, abitante nel castello di Grosio, e Rodolfo Rodolfi fu Giovanni, decano del comune di Grosio, convengono che il comune si impegni a liberare da una servitù di passaggio un fondo locato al Venosta in località Pescé portando il canone di affitto a staia 4 di biade e mezzo peso di formaggio. Notaio Giorgio Pini di Grosio. Copia autentica, 1551 luglio 29, notaio Giovanni Antonio Pini di Pietro, di Grosio.
Atto singolo membr., mm 960x210
Classificazione: 1.9
Segnatura: 404

1254. Instrumentum remissionis.
1545 maggio 19, Grosio
Germino Venosta fu Faustino, abitante nel castello di Grosio, rimette a Rodolfo Rodolfi fu Giovanni, decano del comune di Grosio, un fondo prativo in località Pescé, gravato da una servitù di passaggio. Notaio Giorgio Pini di Grosio. Copia autentica, 1551 luglio 29, notaio Giovanni Antonio Pini di Pietro, di Grosio.
Atto singolo membr., mm 550x200
Classificazione: 1.9
Segnatura: 405

1255. Instrumentum testamenti.
1545 ottobre 18, Grosio
Bartolomeo del Zumello fu Romerio di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina staia 2 di segale e miglio ipotecate su un fondo a Manega o Sommariva e nomina eredi universali i figli Antonello, Pietro e Bernardo. Notaio Giorgio Pini di Grosio. Copia autentica, 1551 maggio 26, notaio Giovanni Antonio Pini di Pietro, di Grosio.
Atto singolo membr., mm 585x145
Classificazione: 1.9
Segnatura: 406

1256. Instrumentum obbligationis(1).
1545 ottobre 24, Grosotto
Rodolfo Rodolfi fu Giovanni, decano del comune di Grosio, a nome del consiglio si obbliga con Mariano Venosta fu Simone di Grosotto a restituire della somma di scudi 100 d'oro. Notaio Giovanni Andrea Robustelli di Antonio, di Grosotto. Originale.
Atto singolo membr., mm 470x185
Note: 1. Il documento presenta i caratteristici tagli a testimonianza dell'avvenuto pagamento.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 407

1257. Instrumentum remissionis.
1545 dicembre 18, Grosio
Michele Sondalino fu Martino di Grosio, procuratore di Giacomino del Nigro fu Giovanni, rimette a Francesco del Nigro fu Battista un campo a Scader al prezzo di lire 63. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 515x180
Classificazione: 1.9
Segnatura: 408

1258. Instrumentum obligationis(1).
1546 marzo 2, Grosio
Pietro Maffi di Giovanni, rappresentante della contrada di Tiolo, si obbliga con Mariano Venosta fu Simone di Grosotto a restituire un prestito di lire 150. Notaio Rodolfo Rodolfi fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 480x150
Note: 1. Il documento presenta i caratteristici tagli a testimonianza dell'avvenuto pagamento.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 409

1259. Instrumentum locationis.
1546 luglio 10, Grosio
Pietro de Senestrario fu Giovanni, decano del comune di Grosio, dà in locazione a Giacomo di Como fu Antonio, abitante a Grosio, una segheria in contrada Virginile al fitto di lire 10 da versare al capitolo dell'elemosina. Notaio Giorgio Pini fu Martino di Grosio. Originale. Copia autentica, 1551 maggio 22, notaio Giovanni Antonio Pini di Pietro, di Grosio.
Atto singolo membr., mm. 475x180 e 630x215
Classificazione: 1.9
Segnatura: 410 - 411

1260. Instrumentum regressus.
1546 agosto 25, Grosio
Pietro Paolo Venosta fu Simone di Grosotto retrovende a Pietro de Senestrari fu Giovanni, decano del comune di Grosio, l'alpe d'Eita al prezzo di lire 580. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 405x237
Classificazione: 1.9
Segnatura: 412

1261. Instrumentum confessionis.
1547 febbraio 3, Mazzo
Dionigi Venosta fu Giovanni Maria di Mazzo dichiara di ricevere dal sacerdote Ambrogio de Rumonibus fu Filippo la somma di lire 50. Notaio Mariano Azzalini fu Giovanni Matteo di Mazzo. Originale.
Atto singolo membr., mm 443x145
Classificazione: 1.9
Segnatura: 413

1262. Instrumentum retrovenditionis.
1547 febbraio 16, Grosio
Pietro Paolo Venosta fu Simone retrovende a Meo del Croto Pini fu Bernardo e a Giacomo del Zubiano fu Giovanni, decano del comune di Grosio, l'alpe d'Eita al prezzo di lire 589 e soldi 15. Notaio Giorgio Pini di Martino, di Grosio. Copia autentica, 1551 maggio 22, notaio Giovanni Antonio Pini di Pietro, di Grosio.
Atto singolo membr., mm 565x208
Classificazione: 1.9
Segnatura: 414

1263. Instrumentum livelli.
1547 marzo 12, Grosio
Giovanni Pietro Venosta fu Giovanni investe a livello Pietro de Senestrario fu Giovanni di un fondo sedimato alla Piatta al fitto di un peso di formaggio e staia 2 di segale e miglio. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 460x200
Classificazione: 1.9
Segnatura: 416

1264. Instrumentum obligationis.
1547 maggio 21, Grosio
Pietro de Bregatiis fu Bernardo, procuratore di Giacomo Cigato, dichiara di ricevere dal comune di Grosio la somma di scudi 100 d'oro. Notaio Giorgio Pini di Grosio. Copia autentica, 1551 luglio 31, notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio.
Atto singolo membr., mm 540x155
Classificazione: 1.9
Segnatura: 415

1265. Instrumentum reformationis et terminationis confinorum.
1547 settembre 7, Grosio
Il comune di Bormio, rappresentato da Tommaso de Monteno, ufficiale maggiore, da Giovanni Battista Grosino e da Giovannino Giovaninolo fu Romerio, canepario maggiore, e il comune di Grosio, rappresentato da Giacomo del Iubiano fu Giovanni della Vernuga, decano, da Pietro Pini fu Giorgio e da Giovanni Giorgio Negri fu Bartolomeo, revisionano i confini lungo il tratto delle alpi di Verva, Dosdé e Cassaurolo. Notaio Giuseppe Sermondi fu Gasparino di Bormio. Originale.
Atto singolo membr., mm 325x400
Classificazione: 1.9
Segnatura: 417

1266. Instrumentum dotis et finis(1).
1547, Grosio
Francesco del Nigro fu Battista di Grosio investe dei propri beni la moglie Caterina Ganza di Bartolomeo, di Grosio, a fronte della dote di lire 450 comprensiva di antefatto; la stessa rinuncia a qualsiasi ulteriore pretesa sull'eredità paterna. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 400x300
Note: 1. Il documento è privo di margini, utilizzato come copertina del registro delle rese decanali di Cesare Capetti per l'anno 1663.
Classificazione: 1.9
Segnatura: b. 17, fasc. 59

1267. Instrumentum locationis.
1548 febbraio 29, Grosio
Camillo de Rumonibus fu Filippo, decano del comune di Grosio, dà in locazione a Domenica de Bregatiis fu Antonello, vedova di Bartolomeo del Zumello, un fondo a Manega e un secondo in località Vignascia, al fitto complessivo di staia 12 di segale e miglio da versare al capitolo dell'elemosina. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 320x245
Classificazione: 1.9
Segnatura: 418

1268. Instrumentum locationis.
1548 febbraio 29, Grosio
Camillo de Rumonibus fu Filippo, decano del comune di Grosio, dà in locazione a Francesco de Caprinalis fu Giovanni un campo in Sommariva al fitto annuo di staia 4 di segale e miglio da versare al capitolo dell'elemosina. Notaio Giovanni Antonio Pini di Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 405x177
Classificazione: 1.9
Segnatura: 419

1269. Instrumentum remissionis et livelli.
1548 maggio 28, Grosio
Bartolomeo del Quetto fu Francesco rimette a Camillo de Rumonibus fu Filippo, decano del comune di Grosio, un campo con vigna alla Piatta e ne viene investito a livello al fitto annuo di libbrette 32 di formaggio, da versare al capitolo dell'elemosina. Notaio Giovanni Antonio Pini di Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 398x230
Classificazione: 1.9
Segnatura: 420

1270. Instrumentum remissionis et livelli.
1548 giugno 6, Grosio
Giacomo del Iubiano fu Giovanni della Vernuga rimette a Camillo de Rumonibus fu Filippo, decano del comune di Grosio, un fondo a Prato Tovo al prezzo di lire 40 e ne viene investito a livello al fitto annuo di staia 2 di segale e 3 di miglio, da versare al capitolo dell'elemosina. Notaio Giovanni Antonio Pini di Pietro, di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 382x280
Classificazione: 1.9
Segnatura: 421

1271. Instrumentum remissionis et livelli.
1548 agosto 8, Grosio
Martino del Cimeto fu Bartolomeo di Ravoledo rimette a Camillo de Rumonibus fu Filippo, decano del comune di Grosio, 2 fondi a Bedignolo e ne viene investito a livello al fitto di staia 5 di segale, un peso di formaggio e soldi 20, da versare al capitolo dell'elemosina. Notaio Giovanni Antonio Pini di Pietro, di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 555x250
Classificazione: 1.9
Segnatura: 422

1272. Instrumentum sindicatus.
1548 ottobre 28, Grosio
I vicini di Grosio, riuniti in assemblea alla presenza del decano Camillo de Rumonibus fu Filippo, eleggono i sindaci da inviare a Bernardino della Croce, vescovo di Como, per l'investitura dello "jus decimandi" sul territorio di Grosio. Notaio Giovanni Antonio Pini di Pietro, di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 1060x200
Classificazione: 1.9
Segnatura: 423

1273. Instrumentum testamenti.
1549 gennaio 14, Grosio, "in contrata de Giroldis"
Giovanni di Giroldo fu Menico lascia al capitolo dell'elemosina staia 2 di segale e uno di vino da distribuire per 40 anni alla festa di S. Marco, garantite da una vigna al Roncasc; nomina erede universale il figlio Bartolomeo. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Copia autentica, 1579 agosto 8, notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio.
Atto singolo membr., mm 490x180
Classificazione: 1.9
Segnatura: 424

1274. Instrumentum testamenti.
1549 febbraio 4, Grosio
Martino Pini fu Francino lascia al capitolo dell'elemosina un legato venticinquennale di staia 10 di segale e miglio, mezzo peso di formaggio e uno staio di vino; nomina erede universale il figlio Bartolomeo e i nipoti Michele, Giovanni Antonio e Luigi fu Giorgio. Notaio Giovanni Antonio Pini di Pietro, di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 510x182
Classificazione: 1.9
Segnatura: 425

1275. Instrumentum transactionis.
1549 settembre 18, Grosio
Lodovico Quadrio, arbitro nella contesa fra il comune di Grosio, rappresentato dal decano Camillo de Rumonibus fu Filippo, e Viscontino Venosta per il livello di un fondo sotto il Fossato della Serra, stabilisce che il Venosta rinunci ad ogni diritto in cambio di un indennizzo di lire 25 e che nel contempo versi al comune staia 18 di biade per fitti arretrati. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 500x210
Classificazione: 1.9
Segnatura: 426

1276. Instrumentum livelli.
1549 settembre 18, Grosio
Camillo de Rumonibus fu Filippo, decano del comune di Grosio, investe Giovanni Antonio Pini di Pietro, procuratore dei fratelli Tognino e Aronne de la Vaira fu Orazio, di un fondo campivo al Fossato della Serra al fitto annuo di staia 5 di segale e miglio e 1 di frumento. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 490x175
Classificazione: 1.9
Segnatura: 427

1277. Instrumentum arbitramentorum.
1549 dicembre 2, Grosio
A seguito delle divergenze sorte fra il comune di Grosio, rappresentato dal decano Camillo de Rumonibus, e Viscontino Venosta fu Antonio e suo nipote Filippo Venosta fu Gianmaria circa due fondi allivellati in località Salvanzo con mulino, pila e fucina, gli arbitri Gian Giacomo Cattaneo, dottore in legge, e Gianfrancesco Cannobio, professore di lettere, entrambi di Tirano, sentenziano che i Venosta a fronte del riconoscimento del livello versino al comune a conguaglio di fitti la somma di lire 250. Notaio Vincenzo Pergola fu Andrea di Tirano. Originale.
Atto singolo membr., mm 3350x230
Classificazione: 1.9
Segnatura: 428

1278. Instrumentum venditionis et livelli.
1549 dicembre 5, Grosio
Bernardo Maffi fu Menico di Tiolo, anche a nome di suo fratello Giovanni, vende a Camillo de Rumonibus, decano del comune di Grosio, un prato in località Scandolaro e un campo in Tiolo alla Nigoleta al prezzo di lire 80; il venditore viene investito a livello al fitto annuo di staia 13 e mezzo di segale. Notaio Giovanni Antonio Pini di Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 435x220
Classificazione: 1.9
Segnatura: 429

1279. Instrumentum cambi et permutationis.
1549 dicembre 5, Grosio
Gli eredi del sacerdote Bertolomeo de Scazono fu Maffeo, a seguito del lascito a favore del capitolo dell'elemosina di staia 4 di grano gravanti su un campo in località Dom, permutano detto fondo con altro in località Ruinaccio. Notaio Giovanni Antonio Pini di Pietro, di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 640x205
Classificazione: 1.9
Segnatura: 430

1280. Instrumentum retrovenditionis.
1549 dicembre 19, Grosio
Mariano Venosta fu Simone di Grosotto retrovende a Camillo de Rumonibus fu Filippo, decano del comune di Grosio, le alpi di Salina, Piancadino e Strambelli al prezzo di lire 1591 e soldi 15. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 415x227
Classificazione: 1.9
Segnatura: 431

1281. Instrumentum livelli cum pacto luendi(1).
1550 maggio 27, Grosio
Il notaio Matteo de Venosta fu Giovanni di Grosotto investe a livello il comune di Grosio, rappresentato dal decano Gianantonio Pini di Pietro, dell'alpe di Piancadino in Valgrosina al fitto di lire 65. Notaio Giovanni Andrea Robustelli di Antonio, di Grosotto. Originale.
Atto singolo membr., mm 450x197
Note: 1. Il documento presenta i caratteristici tagli a testimonianza dell'avvenuto pagamento.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 433

1282. Instrumentum sindicatus.
1550 giugno 1, Grosio
La vicinanza del comune di Grosio, presieduta dal decano Giovanni Antonio Pini di Pietro, nomina una delegazione incaricata di chiedere alle autorità grigioni la revoca della sentenza emessa nel 1545 nella disputa con il comune di Sondalo e la conferma di quella del 1543 favorevole a Grosio. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 665x310
Classificazione: 1.9
Segnatura: 434

1283. Instrumentum transactionis.
1550 agosto 16, Grosio
Il comune di Grosio, rappresentato dal decano Giovanni Antonio Pini di Pietro, al fine di tutelare un legato a favore del capitolo dell'Elemosina garantito da alcuni fondi in Valgrosina a Dos Giuel, stipula un accordo con Antonio e Michino Venosta abitanti nel castello di Grosio, e con gli eredi di Martino Rodolfi fu Menico, comproprietari di detti beni. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 1960x200
Classificazione: 1.9
Segnatura: 439

1284. Instrumentum livelli.
1550 dicembre 17, Grosio
Antonio Venosta fu Giovanni, abitante nel castello di Grosio, agente anche per conto del fratello Michino, investe a livello Pietro Gioacchino del Cimeto fu Giacomo di Grosio di un fondo ortivo con sedime e di un prato in Raspagan, al fitto annuo di staia 12 di segale. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 253x190
Classificazione: 1.9
Segnatura: 435

1285. Instrumentum confessionis.
1550 dicembre 23, Grosio
Viscontino Venosta fu Antonio di Grosio, agente anche a nome dei fratelli Filippo e Giovanni Andrea Venosta fu Giovanmaria, dichiara di ricevere da Giovanni Antonio Pini, decano del comune di Grosio, la somma di lire 25. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 160x230
Classificazione: 1.9
Segnatura: 436

1286. Instrumentum transactionis.
1551 maggio 18, Grosio
Pietro della Costa fu Giacomo e il comune di Grosio, rappresentato dal decano Menico Strambini fu Bernardo, al fine di troncare una lite sorta per un lascito di Antonio Barateri a favore del capitolo dell'elemosina, convengono che il della Costa verserà per una volta staia 20 di segale meno del dovuto e successivamente staia 14 all'anno. Notaio Giovanni Antonio de Caprinalis di Battista, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 2500x200
Classificazione: 1.9
Segnatura: 437

1287. Instrumentum livelli.
1551 giugno 15, Grosio
Menico Strambini fu Bernardo, decano di Grosio, investe a livello Viscontino Venosta fu Antonio e i fratelli Filippo e Giovanni Andrea Venosta fu Giovanmaria di un mulino in località "Molendinum de Hectori" al fitto annuo di staia 5 di biada. Notaio Giovanni Antonio de Caprinalis di Battista, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 1020x750
Classificazione: 1.9
Segnatura: 438

1288. Instrumentum conventionis.
1552 gennaio 25, Mazzo
Michele Sassella, decano di Grosio, dà in locazione per nove anni a Franceschino Venosta di Viscontino, a Camillo Rumono, a Pietro della Costa, a Pietro Sinistrario, a Zanino delle Baite, a Giacomo Mottinello, a Giovanni de Trusino fu Giacomo, a Luchino e Giacomo Serponti i diritti di erbatico e pascolo sulle alpi di Val di Sacco, Pian delle Montanelle, Strambelli, Piancadino, Saline, Vermolera e Verva oltre al Lavinale di Stavello per 10 giorni al fitto complessivo di lire 5700. Notaio Rodolfo Rodolfi, detto Cermenate, fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 600x206
Classificazione: 1.9
Segnatura: 440

1289. Instrumentum retrovenditionis.
1552 gennaio 25, Mazzo
Gli eredi di Abbondio Venosta fu Michele, di Vervio, retrovendono a Michele Sassella fu Martino, decano di Grosio, le alpi di Cassaurolo, di Verva e di Vermolera al prezzo di lire 2006. Notaio Rodolfo Rodolfi, detto Cermenate, fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 860x140
Classificazione: 1.9
Segnatura: 441

1290. Instrumentum confessionis.
1552 gennaio 25, Mazzo
Gli eredi di Abbondio Venosta fu Michele, di Vervio, dichiarano di ricevere da Michele Sassella fu Martino, decano di Grosio, la somma di lire 1111. Notaio Rodolfo Rodolfi, detto Cermenate, fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 520x180
Classificazione: 1.9
Segnatura: 442

1291. Instrumentum retrovenditionis.
1552 gennaio 30, Tirano
Giovanni Pietro Omodei fu Bernardo di Tirano retrovende a Michele Sassella fu Martino, decano di Grosio, l'alpe di Malghera per lire 1621. Notaio Rodolfo Rodolfi, detto Cermenate, fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 560x213
Classificazione: 1.9
Segnatura: 443

1292. Instrumentum retrovenditionis.
1552 febbraio 22, Grosotto
Matteo Venosta fu Giovanni di Grosotto retrovende a Michele Sassella fu Martino, decano di Grosio, un fitto livellario di lire 65 al prezzo di lire 1000. Notaio Rodolfo Rodolfi, detto Cermenate, fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 265x250
Classificazione: 1.9
Segnatura: 444

1293. Instrumentum dotis et antefacti(1).
1552 maggio 30, Dongo
Filippo Venosta fu Giovanni Maria di Grosio investe della propria sostanza la moglie Peregrina de Rumo fu Giovanni Antonio di Dongo a fronte della dote e dell'antefatto di lire 3000 di terzoli, versati parte liquidi, parte in monili e parte in beni mobili. Notaio Bartolomeo de Murcho fu Battista di Dongo. Originale.
Atto singolo membr., mm 470x350
Note: 1. Il documento è utilizzato come copertina del registro delle rese decanali del 1648.
Classificazione: 1.9
Segnatura: b. 16, fasc. 45

1294. Instrumentum transactionis.
1552 agosto 22, Tirano
Rodolfo Rodolfi, detto Cermenate, fu Giovanni e Michele Sassella fu Martino, decano, rappresentanti del comune di Grosio, da una parte e i procuratori di Viscontino Venosta fu Antonio di Grosio dall'altra, convengono che il Venosta ceda al comune per la somma di scudi 106 i diritti di pascolo sulle alpi comunali, salvo alcune clausole transitorie e l'uso delle comunanze. Notaio Gabriele Sermondi fu Tatino, di Sondalo. Originale.
Atto singolo membr., mm 870x200
Classificazione: 1.9
Segnatura: 445

1295. Instrumentum compromissi acceptationis et monitionis.
1552 ottobre 4, Tirano
Giacomo Cattaneo fu Filippo di Teglio, dottore in legge, Rodolfo Rodolfi fu Giovanni, notaio, e Stefano Ferrari fu Martinello, rappresentanti del comune di Grosio, da una parte e Giovanni Giacomo Castelli fu Castellino di Sondalo e Menico del Tromba di Giorgio, dall'altra, nominano come arbitri della contesa Giovanni Antonio Pianta di Poschiavo, pretore di Tirano, Battista Rumoni di Grosio, dottore in legge, e Giovanni Francesco Cannobio di Tirano, professore di lettere; le parti inoltre si impegnano ad accettare il lodo arbitrale. Notaio Gabriele Sermondi fu Tatino di Sondalo. Originale.
Atto singolo membr., mm 570x230
Classificazione: 1.9
Segnatura: 446

1296. Instrumentum livelli.
1552 novembre 25, Grosio
Michele Sassella fu Martino, decano di Grosio, investe a livello Francesco, Giovanni e Bartolomeo Besseghini de Ronchis fu Giacomo di alcuni fondi in Valgrosina, a Dos Giuel sopra Vial, al fitto annuo di staia 29 di segale e soldi 19. Notaio Rodolfo Rodolfi, detto Cermenate, fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 690x250
Classificazione: 1.9
Segnatura: 447

1297. Instrumentum arbitramentorum.
1552 dicembre 2, Grosio
Gli arbitri Giovanni Antonio Pianta di Poschiavo, pretore di Tirano, Giovanni Francesco Cannobio di Tirano, professore di lettere, e Battista Rumoni di Grosio, dottore in legge, sentenziano a favore di Giorgio del Tromba fu Giacomo nella lite col comune di Grosio per il possesso di un fondo con sedime in Valgrosina, alle Bagiane. Notaio Gabriele Sermondi fu Tatino di Sondalo. Originale.
Atto singolo membr., mm 950x220
Classificazione: 1.9
Segnatura: 448

1298. Instrumentum pactorum(1).
[1552], Grosio
Clausole conclusive dell'atto di costituzione di una società per lo sfruttamento di pascoli comunali. Notaio Rodolfo de Cermenate fu Giovanni, di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 500x175
Note: 1. Documento in origine costituito da 4 pergamene e di cui si conserva solo la quarta con la parte conclusiva. Tuttavia, pur mancando sia la data sia il nome dei soci stipulanti, è lecito presumere che si tratti del consorzio che in data 25 gennaio 1552 rivela la gestione di alcuni alpeggi comunali; cfr. unità 1288.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 432

1299. Instrumentum obligationis(1).
1553 giugno 22, Chiuro
Stefano Bugnoni fu Zanino Bugnoni, decano di Grosio, promette di pagare a Vincenzo Quadrio fu Giovambattista di Chiuro la somma di lire 308 e soldi 7, per 8 carri e 2 some di vino. Notaio Giangiacomo Quadrio fu Pietro. Copia autentica, 26 agosto 1554, notaio Pierangelo Quadrio fu Giangiacomo, abitante a Glera nel comune di Chiuro.
Atto singolo membr., mm 585x220
Note: 1. Il documento presenta i caratteristici tagli a testimonianza dell'avvenuto pagamento.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 449

1300. Instrumentum venditionis.
1553 ottobre 9, Grosio
Antonio del Zumello fu Martino di Ravoledo vende a Stefano Besio di Giacomino, di Grosio, il diritto di recupero, verso gli eredi di Gianmaria Venosta di Vervio di un fondo campivo a Monforato, per la somma di lire 100 e con il carico di staia 4 di segale e miglio a favore del capitolo dell'elemosina. Notaio Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 405x185
Classificazione: 1.9
Segnatura: 450

1301. Instrumentum testamenti.
1554 febbraio 5, Grosio
Martino de Gianato fu Maffeo di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina staia 4 di biade, libbrette 10 di formaggio e 1 staio di vino da distribuire nella festa di S. Antonio e nomina eredi universali i figli Gregorio e Giovanni. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 384x173
Classificazione: 1.9
Segnatura: 452

1302. Instrumentum confessionis.
1556 dicembre 9, Grosio
Antonio de Tellinellis fu Giovanni di Grosio dichiara di ricevere da Giorgio Valorsa, detto Bellato, fu Domenico, decano di Grosio, la somma di lire 320. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 200x225
Classificazione: 1.9
Segnatura: 453

1303. Instrumentum testamenti.
1557 gennaio 19, Grosio
Beto del Besino fu Martino lascia al capitolo dell'elemosina staia 4 di biade e 1 di vino e nomina eredi universali i figli Martino, Abbondio, Francesco e Pietro. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 350x190
Classificazione: 1.9
Segnatura: 454

1304. Instrumentum retrovenditionis.
1557 giugno 14, Grosotto
Matteo Venosta fu Giovanni, abitante a Grosotto, procuratore del prete Antonio de Cenda fu Giovanni di Grosotto, abitante a Milano, retrovende a Giovanni Giorgio del Nigro fu Bartolomeo, decano di Grosio, l'alpe di Bergamasco in Valgrosina per la somma di lire 900. Notaio Giovanni Antonio de Caprinalis di Battista, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 470x180
Classificazione: 1.9
Segnatura: 455

1305. Instrumentum livelli(1).
1557 giugno 14, Grosio
Pietro Rodolfi fu Tognino investe a livello Giovanni Giorgio del Nigro fu Bartolomeo, decano di Grosio, dell'alpe di Bergamasco al fitto annuo di lire 36. Notaio Giovanni Antonio de Caprinalis di Battista, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 430x145
Note: 1. Il documento presenta i caratteristici tagli a testimonianza dell'avvenuto pagamento.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 456

1306. Instrumentum livelli.
1557 giugno 5, Grosio
Giovanni Giorgio del Nigro fu Bartolomeo, decano di Grosio, investe a livello i fratelli Stefano e Bernardo de Parinelli fu Bartolomeo di un mulino e di una pila in Salvanzo, al fitto annuo di staia 24 di segale. Notaio Giovanni Antonio de Caprinalis di Battista, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 500x180
Classificazione: 1.9
Segnatura: 457

1307. Instrumentum transactionis.
1557 luglio 5, Grosio
Cipriano Quadrio, dottore in legge, e Giovanni Venosta, arbitri nella vertenza fra il comune di Grosio e i fratelli Stefano e Bernardo de Parinelli fu Bartolomeo per l'investitura di un mulino in Salvanzo, già livellato agli Hectori, convengono che i Parinelli versino agli Hectori quale indennizzo la somma di lire 50, al capitolo dell'elemosina some 2 di segale "una tantum" e il canone annuo di staia 24 di segale. Notaio Giovanni Antonio de Caprinalis di Battista, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 860x160
Classificazione: 1.9
Segnatura: 458

1308. Instrumentum testamenti.
1558 aprile 3, Grosio
Cristoforo del Vaiocho fu Giovanni di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina, per la durata di 20 anni, libbrette 36 di pane garantite su un fondo a Monfurà sopra la Calchera; nomina inoltre eredi universali il figlio Battista e il figlio maschio che nascerà dalla moglie Barbara, qualora nascesse femmina lascia una dote di lire 200 e l'alloggio se non si dovesse sposare. Notaio Giovanni Antonio de Caprinalis di Battista, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 530x175
Classificazione: 1.9
Segnatura: 459

1309. Instrumentum testamenti.
1558 agosto 12, Grosio
Domenico Bugnoni di Beto, di Grosio, muratore, lascia al capitolo dell'elemosina staia 2 di segale e miglio, con l'obbligo per i suoi figli di far celebrare una messa; alla moglie Bernarda, detta Sebastiana, del Comperto lascia gli alimenti competenti per legge; nomina inoltre eredi universali i figli Martino e Domenico. Notaio Vincenzo Cermenate di Rodolfo, di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 455x170
Classificazione: 1.9
Segnatura: 460

1310. Instrumentum remissionis.
1558 novembre 22, Grosio
Martino de Trusino fu Giacomo di Grosio rimette a Francesco de Caprinalis fu Giovanni, decano di Grosio, e ai consiglieri Antonio del Sassellino di Motino, Francesco de Carnino fu Bernardo e Stefano de Carnino fu Pedroto, agenti per conto del capitolo dell'elemosina, due fondi in località Stavello. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 510x190
Classificazione: 1.9
Segnatura: 461

1311. Instrumentum testamenti.
1559 marzo 31, Sondalo, "in contrata deli Presiis"
Mastaino Quadrio fu Olderico, abitante a Grosio, lascia i due terzi della sua sostanza ai figli Alessandro e Giasone, braccia 50 di panno di lana da dividere fra i massari di Grosio unitamente alla candela e alla colazione, secondo l'usanza locale; stabilisce che il giorno della sepoltura siano distribuite ai poveri salme 3 di segale, orzo e miglio e che siano celebrate tante messe quanti sono i sacerdoti in Grosio, infine lascia un legato perpetuo a favore dei poveri di Grosio di una salma di segale e mezza di orzo e di miglio; alle figlie Costanza e Tarsia lire 50, oltre ad una dote di lire 2200 per la prima e di lire 1800 per la seconda. Notaio Rodolfo Rodolfi, detto Cermenate, fu Giovanni di Grosio. Originale. Copia autentica, del medesimo notaio.
Atto singolo membr., mm. 450x345 e 380x240
Classificazione: 1.9
Segnatura: 462 - 463

1312. Instrumentum testamenti.
1560 febbraio 19, Grosio
Antoniolo delle Baite fu Giacomo di Ravoledo lascia al capitolo dell'elemosina staia 4 di segale e miglio e libbrette 5 di formaggio per la durata di 25 anni e nomina erede universale il figlio Giovanni. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 380x210
Classificazione: 1.9
Segnatura: 464

1313. Instrumentum livelli.
1560 ottobre 8, Grosio
Rodolfo Cermenate fu Giovanni di Grosio investe a livello Maffeo de Migiolo, detto Lancio, fu Antonio, abitante a Grosio, di un fondo campivo in località Scader, al fitto annuo di staia 9 di vino e staia 9 di segale. Notaio Pietro Paolo Venosta fu Simone di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 280x210
Classificazione: 1.9
Segnatura: 466

1314. Instrumentum conservationis.
1560 dicembre 16, Grosio
Antonio del Sondalino fu Giuseppe, procuratore di Martino Pini fu Angelo di Grosio, promette al sacerdote Ambrogio Rumoni fu Filippo di conservare i beni ceduti "cum pacto luendi" a Giovanni Pietro Venosta fu Giovanni di Mazzo. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 226x224
Classificazione: 1.9
Segnatura: 467

1315. Instrumentum finis et confessionis(1).
1561 gennaio 7, [Grosio]
Francesco Bugnoni fu Stefano di Grosio, procuratore di Marta e Caterina del Zumello fu Francesco e di Comina Sala fu Pietro, dichiara di ricevere da Francesco Carnini fu Bernardo di Grosio la somma di lire 12 e mezza. [Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio]. Originale.
Atto singolo membr., mm 310x160
Note: 1. Manca la parte conclusiva dell'atto, utilizzato come copertina del registro dei fitti e dei legati del capitolo dell'elemosina del 1582.
Classificazione: 1.9
Segnatura: b. 28, fasc. 17

1316. Instrumentum testamenti.
1561 gennaio 16, Ravoledo
Stefano Pini fu Antoniolo di Ravoledo lascia al capitolo dell'elemosina staia 4 di segale e miglio e libbrette 4 di cacio per la durata di 25 anni e nomina eredi universali i figli Antonio e Ruben e i nipoti Pietro, Giovanni e Giacomo. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 345x185
Classificazione: 1.9
Segnatura: 468

1317. Instrumentum testamenti.
1561 gennaio 31, Grosio
Giovanni Giorsini fu Domenico, abitante a Grosio, lascia al capitolo dell'elemosina staia 2 di biada per la durata di otto anni e nomina erede universale il figlio Giorgio. Notaio Giovanni Antonio de Caprinalis di Battista, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 550x170
Classificazione: 1.9
Segnatura: 469

1318. Instrumentum locationis.
1561 febbraio 17, Grosio
Giovita Valorsa fu Martino, decano di Grosio, e i consiglieri Luchino Serponti fu Giovanni Pietro, Pietro della Costa fu Giacomo e Martino Fracalanza fu Delaido locano, per conto del capitolo dell'Elemosina, ai consorti Sinistrari, Tarabini e del Caga una serie di fondi alla Serra, a Lodina, in Ondezio, al Rocasc e a Menuzoga, al fitto annuo di moggi 12 di segale e 1 staio di vino. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 1200x170
Classificazione: 1.9
Segnatura: 470

1319. Instrumentum locationis.
1561 febbraio 17, Grosio
Giovita Valorsa fu Martino, decano di Grosio, dà in locazione per nove anni ai consorti de Ferrariis una fucina al fitto annuo di soldi 42, con la clausola di applicare tariffe già prefissate per i manufatti ad uso della comunità di Grosio. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 1600x160
Classificazione: 1.9
Segnatura: 471

1320. Instrumentum locationis.
1561 febbraio 18, Grosio
Giovita Valorsa fu Martino, decano di Grosio, e i consiglieri Pietro della Costa fu Giacomo, Luchino Serponti fu Giovanni Pietro e Martino Fracalanza fu Delaido danno in locazione, per conto del capitolo dell'elemosina, ad Antonello del Zumello fu Bartolomeo e a Tognino Marcheto fu Giovanni due fondi a Manega e a Ruinaccio al fitto annuo di staia 9 di segale e miglio. Notaio Rodolfo Rodolfi, detto Cermenate, fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 343x265
Classificazione: 1.9
Segnatura: 472

1321. Instrumentum locationis.
1561 agosto 14, Grosio
Giovita Valorsa fu Martino, decano di Grosio, assistito dai suoi consiglieri, dà in locazione per nove anni ad Ercole e Giovanni Abele de Ferrariis fu Giacomo, abitanti a Grosio, un fondo campivo in località Salvanzo, al fitto annuo di staia 2 di segale e miglio da versare al capitolo dell'elemosina. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 550x180
Classificazione: 1.9
Segnatura: 473

1322. Instrumentum livelli.
1561 ottobre 4, Grosio
Giovita Valorsa fu Martino, decano di Grosio, investe a livello Francesco Venosta fu Visconte di Grosio di un fondo alle Prese sotto il ponte dell'Adda, al fitto annuo di libbre 5 di formaggio da versare al capitolo dell'elemosina. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 360x192
Classificazione: 1.9
Segnatura: 474

1323. Instrumentum remissionis.
1561 ottobre 4, Grosio
Il sacerdote Tommaso Rumoni fu Giovanni di Grosio, abitante a Venezia, rimette a Giovita fu Martino, decano di Grosio, e ai consiglieri rappresentanti il capitolo dell'elemosina un fondo devastato dall'Adda alle Prese sotto il ponte per lire 35. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 610x180
Classificazione: 1.9
Segnatura: 475

1324. Instrumentum remissionis.
1561 dicembre 5, Grosio
Gansa Valorsa fu Domenico e Tognino de Tarabino fu Orazio, rappresentanti gli interessi delle rispettive famiglie, rimettono a Giovita Valorsa fu Martino, decano di Grosio, e ai consiglieri delegati alla gestione del capitolo dell'elemosina un prato in Fiorexio, due prati con sedime oltre l'Adda al Lavinale, un campo in Valosniga e una Presa sotto il Ponte dell'Adda. Gli stessi vengono reinvestiti a livello al fitto annuo di staia 2 di frumento, 7 di segale e miglio e libbre 5 grosse di formaggio. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 820x215
Classificazione: 1.9
Segnatura: 494

1325. Instrumentum litis et cessionis.
1562 maggio 19, Grosio
Menico e Martino Rodolfi fu Antoniolo di Grosio si impegnano ad assolvere al legato testamentario del padre a favore del capitolo dell'elemosina gravante su due fondi in Valgrosina al Folino. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 600x210
Classificazione: 1.9
Segnatura: 476

1326. Instrumentum testamenti.
1562 luglio 24, Grosio
Lorenzo Valorsa fu Delaido, detto Morone, di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina un legato di staia 4 di segale e miglio per la durata di 8 anni e nomina eredi universali i propri fratelli Maria, Giacomo e Giovannino. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale. Copia autentica, del medesimo notaio.
Atto singolo membr., mm. 560x195 e 450x175
Classificazione: 1.9
Segnatura: 477 - 478

1327. Instrumentum legati.
1563 settembre 24, Grosio
Antoniolo de Ferrariis fu Giacomo, abitante a Grosio, lascia al capitolo dell'elemosina un legato trentennale di staia 3 di vino, da distribuire per la festa di S. Antonio, e nomina erede universale suo figlio Stefano. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 330x193
Classificazione: 1.9
Segnatura: 465

1328. Decreto vescovile.
1564 febbraio 26, Como
Antonio Volpi, vescovo di Como, promuove alla tonsura il chierico Ottaviano de Rumonibus di Grosio e successivamente notifica la promozione dello stesso ai 4 ordini minori. Notaio Luigi Sala fu Paolo di Como, cancelliere della curia episcopale. Originale. Seguiti al 1565 marzo 17.
Atto singolo membr., mm 308x125
Classificazione: 1.9
Segnatura: 479

1329. Instrumentum retrovenditionis.
1565 febbraio 3, Grosio
Guglielmo de Tenchis fu Nicolino, procuratore dei fratelli Giovanni, Giacomo, Giuseppe e Tommaso Rodolfi fu Perino, retrovende a Giovanni de Nigris fu Battista, decano di Grosio, l'alpe di Bergamasco per lire 924. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 670x175
Classificazione: 1.9
Segnatura: 480

1330. Instrumentum venditionis.
1565 giugno 18, Grosio
Bartolomeo del Nigro fu Giovanni di Grosio vende a Giovanni de Trusino fu Giacomo, decano di Grosio, un fondo prativo in Valgrosina alla Fracia, riservandosi il diritto di transito, per la somma di scudi 6. Notaio Vincenzo Cermenate di Rodolfo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 520x145
Classificazione: 1.9
Segnatura: 481

1331. Instrumentum subdiaconatus.
1566 settembre 21, Grosio
Giovanni Antonio Volpi, vescovo di Como, promuove al suddiaconato il chierico Ottaviano de Rumonibus di Grosio. Notaio Luigi Raimondo fu Luigi, cancelliere della curia episcopale di Como. Originale.
Atto singolo membr., mm 150x130
Classificazione: 1.9
Segnatura: 482

1332. Instrumentum diaconatus.
1566 dicembre 21, Como
Giovanni Antonio Volpi, vescovo di Como, promuove al grado di diacono il suddiacono Ottaviano de Rumonibus di Grosio. Notaio Luigi Raimondo fu Luigi di Como, cancelliere della curia episcopale di Como. Originale.
Atto singolo membr., mm 170x124
Classificazione: 1.9
Segnatura: 483

1333. Instrumentum presbiteratus.
1567 marzo 15, Como
Giovanni Antonio Volpi, vescovo di Como, consacra sacerdote il diacono Ottaviano de Rumonibus di Grosio. Notaio Luigi Raimondo fu Luigi di Como, cancelliere della curia episcopale di Como. Originale.
Atto singolo membr., mm 170x150
Classificazione: 1.9
Segnatura: 484

1334. Instrumentum livelli.
1567 dicembre 1, Grosio
Mastro Rocco Costa fu Agostino di Grosio investe a livello Pietro Robustelli fu Giovanni Antonio, decano di Grosio, dell'alpe di Malghera al fitto annuo di lire 55 e soldi 5. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 362x135
Classificazione: 1.9
Segnatura: 485

1335. Instrumentum legati.
1568 febbraio 26, Grosio, "in contrata de Scazono"
Giovanni de Fracalanza fu Delaido di Ravoledo lascia al capitolo dell'elemosina staia 2 di grano da distribuire per 25 anni alla porta della chiesa di S. Gregorio di Ravoledo e mezzo peso di formaggio e 1 staio di vino da distribuire alla porta della chiesa di S. Giacomo di Ravoledo; nomina eredi universali i figli Giacomo e Delaido. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 360x173
Classificazione: 1.9
Segnatura: 528

1336. Instrumentum sindicati et mandati.
1568 novembre 28, Grosio
La vicinanza di Grosio, convocata sotto la presidenza del decano Pietro Rodolfi fu Antoniolo, procede alla nomina dei sindaci e dei procuratori nella causa con le famiglie Venosta e Quadrio. Notaio Rizzardo Pini di Giovanni Antonio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 2000x190
Classificazione: 1.9
Segnatura: 486

1337. Instrumentum livelli.
1568 dicembre 20, Grosio
Rocco Costa fu Agostino di Grosio investe a livello Pietro Rodolfi fu Antoniolo, decano di Grosio, e i consiglieri Pietro de Sinistrario fu Giovanni Antonio e Martino fu Giovanni di Giroldo dell'alpe di Solena al fitto annuo di lire 29 e soldi 15. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 271x122
Classificazione: 1.9
Segnatura: 487

1338. Instrumentum retrovenditionis.
1570 gennaio 5, Mazzo
Bartolomeo Lambertenghi fu Pietro Angelo di Mazzo retrovende al comune di Grosio l'alpe di Piancadino per la somma di scudi 50 d'oro e talleri 50 d'argento. Notaio Marco Venosta fu Guglielmino di Mazzo. Originale.
Atto singolo membr., mm 380x185
Classificazione: 1.9
Segnatura: 488

1339. Instrumentum retrovenditionis.
1570 gennaio 18, Mazzo
Tommaso Venosta fu Giovanni di Mazzo retrovende a Giovanni Giorgio del Nigro fu Bartolomeo e a mastro Rocco Costa fu Agostino, rappresentanti del comune di Grosio, un fitto livellario di pesi 8 di burro, una soma di frumento e una di segale al prezzo di lire 800. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 295x230
Classificazione: 1.9
Segnatura: 489

1340. Instrumentum locationis.
1570 novembre 21, Grosio
Bartolomeo Sdoreto fu Giovanni di Giroldo, a nome del capitolo dell'elemosina del comune di Grosio, dà in locazione per nove anni a Pietro de Bergatiis fu Bernardo di Grosio un prato a Piaz Martin al fitto annuo di staia 2 di segale e miglio da versare a detto capitolo. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 356x180
Classificazione: 1.9
Segnatura: 490

1341. Instrumentum locationis.
1570 dicembre 22, Grosio
Bartolomeo Sdoreto fu Giovanni di Giroldo, decano di Grosio, dà in locazione, per conto del capitolo dell'Elemosina, ad Antonio de Sinistrario fu Giovanni e ad altri consorti di Giroldo un campo sotto la Sera, uno in Lodina, due in Ondensio, uno a Ravoledo al Ronco e uno in Valgrosina a Menuzoga, al fitto annuo complessivo di staia 12 di segale e miglio e 2 di vino. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 1110x190
Classificazione: 1.9
Segnatura: 491

1342. Instrumentum locationis.
1570 dicembre 22, Grosio
Bartolomeo Sdoreto fu Giovanni di Giroldo, decano di Grosio, e il consigliere Battista de Manzotis fu Bartolomeo danno in locazione per nove anni a mastro Cristoforo de Ferrariis fu Abbondio e a mastro Pompeo de Ferrariis fu Stefano un sedime con fucina, aiale e acquedotto al fitto annuo di soldi 42, con la clausola di applicare prezzi calmierati come da tariffe allegate. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 720x200
Classificazione: 1.9
Segnatura: 492

1343. Instrumentum venditionis.
1571 settembre 28, Grosio
Giacomo Cuchi fu Giovanni, abitante a Grosotto, vende a Stefano de Fracalanza fu Giovanni, decano di Grosio, un prato coperto da rovina oltre l'Adda alle Stabine per lire 15. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 176x215
Classificazione: 1.9
Segnatura: 493

1344. Instrumentum locationis.
1571 dicembre 30, Grosio
Bartolomeo Sdoreto fu Giovanni di Giroldo, decano di Grosio, in rappresentanza del capitolo dell'elemosina, dà in locazione ad Antonello del Zumello fu Bartolomeo un campo a Manega e uno a Ruinasc al fitto annuo complessivo di staia 12 di biade. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 520x205
Classificazione: 1.9
Segnatura: 495

1345. Instrumentum venditionis.
1572 febbraio 5, Grosio
Elisabetta de Manzoto di Stefano, vedova di Bartolomeo Pini fu Martino, cede a mastro Cipriano Valorsa fu Bartolomeo, decano di Grosio, un fondo prativo e sedimato in Valgrosina, località Urtighi, al prezzo di lire 20. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 310x204
Classificazione: 1.9
Segnatura: 496

1346. Instrumentum testamenti.
1572 febbraio 6, Grosio
Giacomo Rodolfi fu Tommaso di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina uno staio di grano in aggiunta ad un lascito analogo fatto dal padre per la durata di 25 anni, garantito da un prato in Valgrosina, località Campasaredo; nomina eredi universali i nipoti Tommaso e Vincenzo Rodolfi fu Prospero. Notaio Vincenzo Cermenate fu Rodolfo, di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 280x273
Classificazione: 1.9
Segnatura: 497

1347. Instrumentum venditionis cum pacto luendi et livelli(1).
1572 marzo 24, Grosio
Cipriano Valorsa fu Bartolomeo, decano di Grosio, e Giovanni di Andrea di Giroldo, consigliere del comune, vendono "cum pacto luendi", a nome del comune, a Bartolomeo Lambertenghi fu Pierangelo di Mazzo l'alpe di Vermolera in Valgrosina per scudi 100 e ne vengono investiti a livello al fitto annuo di some 3 e staia 7 di segale. Notaio Vincenzo Cermenate fu Rodolfo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 450x140
Note: 1. Il documento presenta i caratteristici tagli a testimonianza dell'avvenuto pagamento.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 498

1348. Instrumentum livelli cum pacto luendi.
1572 marzo 24, Grosio
Bartolomeo Lambertenghi fu Pierangelo investe a livello il comune di Grosio, rappresentato dal decano Cipriano Valorsa fu Bartolomeo dell'alpe di Vermolera in Valgrosina al fitto annuo di some 3 e staia 7 di segale. Notaio Vincenzo Cermenate fu Rodolfo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 156x200
Classificazione: 1.9
Segnatura: 499

1349. Instrumentum ratificationis.
1572 giugno 29, Grosio
Vincenzo Cermenate fu Rodolfo di Grosio, notaio, ratifica il legato fatto da suo padre a favore del capitolo dell'elemosina, consistente in staia 9 di segale o vino a desiderio dei massari. Notaio Bartolomeo Trusino di Giovanni, di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 312x180
Classificazione: 1.9
Segnatura: 500

1350. Instrumentum donationis et ratificationis.
1572 agosto 5, Tirano
Giovanni Rodolfi fu Giorgio di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina del comune due fondi a Viale e al Viozzo; ad Ambrogio de Rumonibus, curato della chiesa di S. Giorgio di Grosio, un campo al Scesone; a Giacomo de Francino, beneficiale della chiesa del castello di Grosio, un fondo prativo e gerivo alla Serra sopra i Fossati; alle chiese dei Ss. Giacomo e Filippo e di S. Gregorio di Ravoledo un prato con quattro alberi di castagno ai Piazzi; alla chiesa di S. Maria Elisabetta di Tiolo un campo a Scader; riservandosi di tutto ciò l'usufrutto vita natural durante e con la clausola che si preghi e si celebrino messe a suffragio della sua anima; alla sua morte lascerà il campo alla Noce o al Viozzo alla moglie Petrina; queste donazioni saranno nulle qualora abbia figli maschi o cada in miseria e saranno ridotte se supereranno un terzo dell'intera sostanza e vengono giurate alla presenza di Pietro Macco, podestà di Tirano; Matteo, fratello del donatore, dopo aver invano sostenuto che la donazione superava il terzo della intera sostanza, ratifica detti legati alla presenza di Bernardo del Dosso di Martino, decano di Grosio. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale. Seguiti al 1572 settembre 1.
Atto singolo membr., mm 1900x180
Classificazione: 1.9
Segnatura: 501

1351. Instrumentum livelli cum pacto luendi.
1572 dicembre 15, Grosio
Rocco de la Costa fu Agostino di Grosio investe a livello Cipriano Valorsa fu Bartolomeo, decano di Grosio, dell'alpe di Verva al fitto annuo di lire 35 e 1 peso di formaggio. Notaio Vincenzo Cermenate fu Rodolfo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 250x245
Classificazione: 1.9
Segnatura: 502

1352. Instrumentum testamenti.
1573 gennaio 15, Grosio
Giorgio de la Ecclesia fu Giovanni di Grosio lascia al capitolo dell'elemosina staia 3 di biade, per la durata di 10 anni; alla nipote Anna fu Giangiacomo lire 300 e così pure alla figlia Agnese e ai nipoti Giorgio e Francesco; nomina erede universale del resto delle sue sostanze il figlio Nicola. Notaio Vincenzo Cermenate fu Rodolfo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 410x214
Classificazione: 1.9
Segnatura: 503

1353. Instrumentum venditionis cum livello(1).
1573 marzo 30, Grosio
Il sacerdote Ambrogio de Rumonibus fu Filippo, i nipoti Ottaviano e Filippo de Rumonibus fu Camillo e Gregorio Venosta fu Guglielmino, abitante nel castello di Grosio, vendono a Giovanni de Fondrinis fu Armanasco, detto Romanino, di Tovo, abitante a Cremona, un campo in località alla Croce per lire 300 e ne vengono investiti a livello al fitto di una soma e mezza di segale e miglio. Notaio Manolo Armanasco di Romerio, di Tovo. Originale.
Atto singolo membr., mm 545x200
Note: 1. Il documento presenta i caratteristici tagli a testimonianza dell'avvenuto pagamento.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 504

1354. Instrumentum remissionis.
1573 aprile 25, Grosio
Giovanni Antonio de Caprinalis fu Battista, abitante a Grosio, rimette a Stefano de Compertis fu Andrea, decano di Grosio, e ai consiglieri agenti per conto del capitolo dell'elemosina, un campo oltre l'Adda a Monforato coperto dalla rovina di Salviore. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 280x167
Classificazione: 1.9
Segnatura: 505

1355. Instrumentum cambi.
1573 novembre 24, Grosio
Stefano Comperti, decano di Grosio, permuta un fondo dato ad accola a Martino de Ferrariis fu Antonio in località Scinghele con altro attiguo, esente da servitù di passaggio. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 595x185
Classificazione: 1.9
Segnatura: 506

1356. Instrumentum transactionis.
1574 aprile 2, Grosio
Vincenzo Cermenate fu Rodolfo, decano di Grosio, e i suoi consiglieri, a definizione della lite con Pietro del Jubiano fu Giacomo, accusato di aver ampliato un fondo in Arzuga precludendo il passaggio di un sentiero, convengono che, a fronte del ripristino dell'antico diritto di passaggio, il canone di affitto da versare al capitolo dell'elemosina gravante su detto fondo venga ridotto a staia 2 di segale ed 1 di miglio. Notaio Rizzardo Pini di Giovanni Antonio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 670x230
Classificazione: 1.9
Segnatura: 507

1357. Instrumentum venditionis et livelli.
1574 maggio 11, Mazzo
Vincenzo Cermenate fu Rodolfo, decano di Grosio, e i consiglieri Giovanni Pini fu Pietro e Giacomino del Nigro fu Giovanni Antonio vendono a Bartolomeo Lambertenghi fu Pierpaolo di Mazzo l'alpe degli Strambelli per la somma di scudi 50, venendone investiti a livello al fitto di staia 21 di frumento. Notaio Guglielmo Venosta di Mazzo. Originale.
Atto singolo membr., mm 460x184
Classificazione: 1.9
Segnatura: 508

1358. Instrumentum venditionis et livelli cum pacto luendi(1).
1575 febbraio 3, Grosio
Bernardo del Dosso di Martino, decano di Grosio, e i consiglieri Giovanni Sala fu Beto e Giovanni Pietro Serponti di Luchino Serponti vendono al medico Finamante Venosta, figlio e procuratore di Giovanni Pietro, di Mazzo l'alpe di Cassaurolo per lire 500, venendone investiti a livello al fitto di 4 pesi di burro e 21 lire. Notaio Vincenzo Cermenate fu Rodolfo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 540x180
Note: 1. Il documento presenta i caratteristici tagli a testimonianza dell'avvenuto pagamento.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 509

1359. Instrumentum livelli cum pacto luendi(1).
1575 febbraio 3, Grosio
Il medico Finamante Venosta, figlio e procuratore di Giovanni Pietro, di Mazzo, investe a livello Bernardino del Dosso di Martino, decano di Grosio, dell'alpe di Cassaurolo al fitto annuo di pesi 4 di burro e lire 21. Notaio Vincenzo Cermenate fu Rodolfo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 196x232
Note: 1. Il documento presenta i caratteristici tagli a testimonianza dell'avvenuto pagamento.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 510

1360. Instrumentum testamenti.
1575 febbraio 20, Grosio
Luigi Pini fu Giorgio di Grosio lascia alla moglie Margherita Manzoto fu Bartolomeo di Grosio, qualora resti incinta, i due terzi della propria sostanza che, in caso contrario, passeranno al fratello Michele; al capitolo dell'elemosina staia 8 di biada, mezzo peso di formaggio e mezzo staio di vino oltre ad alcuni legati minori. Notaio Vincenzo Cermenate fu Rodolfo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 442x215
Classificazione: 1.9
Segnatura: 511

1361. Instrumentum remissionis.
1575 dicembre 13, Grosio
Bartolomeo de Scazono fu Martino di Grosio rimette il controvalore di lire 52 a Domenica Salandi fu Giacomo, moglie di Bettolo Rodolfi fu Tommaso, un campo in Salvanzo, con l'onere di versare al capitolo dell'elemosina staia 6 di segale e miglio. Notaio Filippo Rumoni di Grosio. Copia autentica, 1579 ottobre 1, notaio Rizzardo Pini di Giovanni Antonio di Grosio.
Atto singolo membr., mm 323x190
Classificazione: 1.9
Segnatura: 512

1362. Instrumentum locationis.
1575 dicembre 29, Grosio
Vincenzo Cermenate fu Rodolfo, decano di Grosio, e i consiglieri Menico Rodolfi fu Giovanni, Giacomino del Nigro fu Giovanni e Pietro Payotino di Martino, di Giroldo, locano a Betino de Bragatiis di Pietro un campo in Grosio, località "ad Gavaronum", al fitto di staia 10 di segale, da consegnare al capitolo dell'elemosina. Notaio Rizzardo Pini di Giovanni Antonio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 280x196
Classificazione: 1.9
Segnatura: 513

1363. Instrumentum retrovenditionis.
1576 gennaio 7, Mazzo
Giovanni Pietro Venosta di Mazzo retrovende a mastro Bernardo del Dosso di Martino, decano di Grosio, l'alpe di Cassaurolo per lire 500. Notaio Filippo Rumoni fu Camillo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 556x174
Classificazione: 1.9
Segnatura: 514

1364. Instrumentum venditionis cum pacto luendi.
1576 febbraio 7, Mazzo
Agostino della Costa di Pietro, decano di Grosio, vende a Giovanni Pietro Venosta fu Giovanni di Mazzo l'alpe di Malghera in Valgrosina per lire 936. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 300x193
Classificazione: 1.9
Segnatura: 517

1365. Instrumentum livelli.
1576 febbraio 7, Mazzo
Giovanni Pietro Venosta fu Giovanni di Mazzo investe a livello Agostino Costa di Pietro, decano di Grosio, dell'alpe di Malghera al fitto di lire 65 e mezza. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale. Copia autentica, 1576 febbraio 7, del medesimo notaio.
Atto singolo membr., mm. 230x203 e 233x156
Classificazione: 1.9
Segnatura: 515 - 516

1366. Instrumentum retrovenditionis.
1576 febbraio 19, Grosio
Rocco della Costa fu Agostino di Grosio retrovende a Giovanni Antonio del Nigro di Giovanni Giorgio, a Bartolomeo Sdoreto fu Giovanni, a Giovanni del Maffo fu Giacomo e a Menico Rodolfi fu Giovanni, detto Raffagino, sindaci del comune di Grosio, l'alpe di Solena per lire 460. Notaio Rizzardo Pini di Giovanni Antonio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 300x182
Classificazione: 1.9
Segnatura: 518

1367. Instrumentum livelli pacto luendi.
1576 marzo 7, Grosio
Giovanni Pietro Venosta fu Giovanni di Mazzo investe a livello Agostino della Costa di Pietro, decano di Grosio, e i consiglieri Giorgio de Scazone fu Bernardo e Filippo del Cangello fu Giorgio dell'alpe e dei boschi del Lavinale oltre l'Adda al fitto di 1 soma e staia 21 di segale. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 300x182
Classificazione: 1.9
Segnatura: 519

1368. Instrumentum venditionis.
1576 marzo 12, Ravoledo
Stefano della Costa di Giovanni, di Ravoledo, vende ad Agostino della Costa di Pietro, decano di Grosio, un fondo prativo, zerbivo e boschivo in Valgrosina, "ad Guerum", per lire 66. Notaio Bartolomeo Trusino fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 233x182
Classificazione: 1.9
Segnatura: 520

1369. Instrumentum livelli cum pacto luendi.
1576 novembre 6, Grosio
Giovanni del Maffo fu Giacono di Tiolo, a nome suo e del fratello Leonardo, investe a livello Agostino Costa di Pietro, decano di Grosio, dell'alpe di Val di Sacco al fitto di lire 196. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 353x144
Classificazione: 1.9
Segnatura: 521

1370. Instrumentum retrovenditionis.
1576 dicembre 4, Grosio
Mastro Rocco Costa fu Agostino di Grosio retrovende ad Agostino Costa di Pietro, decano di Grosio, l'alpe di Val di Sacco per 100 scudi. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 310x185
Classificazione: 1.9
Segnatura: 522

1371. Instrumentum retrovenditionis.
1576 dicembre 4, Grosio
Mastro Rocco Costa fu Agostino di Grosio retrovende ad Agostino Costa di Pietro, decano di Grosio, l'alpe di Pedruna per lire 852. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 260x184
Classificazione: 1.9
Segnatura: 523

1372. Instrumentum retrovenditionis.
1576 dicembre 24, Grosio
Bartolomeo Lambertenghi fu Pietro Angelo di Mazzo retrovende a Francesco del Giubbiano fu Giacomo, consigliere del comune di Grosio, a Giovanni Tuana del Maffo fu Giacomo e al notaio Rizzardo Pini, procuratori del comune di Grosio, un fitto livellario di some 3 e staia 7 di segale per la somma di scudi 100 aurei e soldi 32. Notaio Rizzardo Pini di Giovanni Antonio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 314x180
Classificazione: 1.9
Segnatura: 524

1373. Instrumentum testamenti.
1577 aprile 3, Grosio
Eusebio de Tramanzolo fu Faustino della Vernuga lascia al capitolo dell'elemosina, per la durata di 15 anni, staia 4 di segale e miglio, 1 peso di formaggio ed 1 staio di vino e nomina eredi universali il figlio Giorgio, per due terzi, e la nipote Caterina de Tramanzolo fu Bernardo per un terzo. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 303x195
Classificazione: 1.9
Segnatura: 525

1374. Instrumentum cambi et permutationis.
1577 ottobre 22, Grosio
Mastro Rocco Costa fu Agostino, rappresentante del capitolo dell'elemosina del comune di Grosio, permuta con Menico e Gregorio Sala fu Pietro di Ravoledo un campo a Lasc in cambio di un prato con sedime in Valgrosina al Marin, entrambi gravati di un fitto livellario di staia 4 di segale e miglio da versare a detto capitolo. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 353x203
Classificazione: 1.9
Segnatura: 526

1375. Instrumentum venditionis et livelli(1).
1578 febbraio 19, Grosio
Menico Saltafossi fu Giacomo de Borsatis di Grosio vende a Rocco Costa fu Agostino di Grosio un fondo in Raspagan al prezzo di lire 100 e ne viene investito a livello al fitto di un carro di fieno. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 298x180
Note: 1. Il documento è utilizzato come copertina del quaderno dei fitti e legati del capitolo dell'elemosina del 1581.
Classificazione: 1.9
Segnatura: b. 28, fasc. 16

1376. Instrumentum retrovenditionis.
1578 febbraio 25, Grosio
Rocco della Costa fu Agostino di Grosio retrovende a Giovanni del Nigro fu Battista, decano di Grosio, l'alpe di Verva per lire 507 e soldi 15. Notaio Bartolomeo Trusino fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 270x173
Classificazione: 1.9
Segnatura: 527

1377. Citazione.
1578 agosto 12, Tirano
Il pretore di Tirano cita il comune di Grosio per una causa relativa all'alpe di Bergamasco in Valgrosina. Notaio Francesco Omodei. Originale.
Atto singolo cart., mm 300x200
Classificazione: 1.9
Segnatura: 529

1378. Instrumentum retrovenditionis.
1578 dicembre 5, Mazzo
Bartolomeo Lambertenghi fu Pietro Angelo di Mazzo retrovende a Giovanni Antonio del Nigro di Giovanni Giorgio, procuratore del comune, l'alpe di Strambelli per scudi 50 d'oro. Notaio Rizzardo Pini di Giovanni Antonio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 293x185
Classificazione: 1.9
Segnatura: 530

1379. Instrumentum confessionis.
1579 gennaio 5, Grosio
I consorti Menico e Giovanni Sala fu Pietro, Giorgio Sala fu Maffeo e Menico del Zumello fu Antoniolo, proprietari della località denominata "la Peverada" sull'alpe di Menarolo, confessano di ricevere da Giovanni del Nigro fu Battista, decano di Grosio nel 1578, la somma di lire 18 a fronte della cessione dei loro diritti su tale terreno. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 225x198
Classificazione: 1.9
Segnatura: 531

1380. Instrumentum retrovenditionis.
1579 gennaio 9, Grosio
Giovanni Antonio Venosta fu Ambrogio di Vervio vende a Giovanni del Nigro fu Battista, decano di Grosio nel 1578, un fitto livellario di una soma e 21 staia di segale per lire 350. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 160x205
Classificazione: 1.9
Segnatura: 532

1381. Instrumentum testamenti.
1579 gennaio 31, Grosio, "in contrada de Giroldis"
Maffeo de Tarabino fu Antonio, detto Briato, di Giroldo, lascia al capitolo dell'elemosina staia 4 di segale e miglio, staia 3 di grano e mezzo peso di formaggio da distribuire in Giroldo durante la processione di S. Marco, garantiti da due fondi a Lasc e alla Serra; nomina erede universale Tommaso de Tarabino fu Giacomo, detto Capeto. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo cart., mm 520x171
Classificazione: 1.9
Segnatura: 533

1382. Instrumentum locationis.
1579 agosto 6, Grosio
Martino Rodolfi fu Giovanni, decano di Grosio, dà in locazione, a nome del capitolo dell'elemosina, a Margherita Sala fu Martino, moglie di Giovanni Caspani fu Francesco e a Giovanni Antonio Valorsa fu Francesco, detto Bellato, un campo in Viale al fitto di staia 26 di segale. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Pietro di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 309x182
Classificazione: 1.9
Segnatura: 534

1383. Instrumentum venditionis.
1580 febbraio 11, Grosio
Giovanni del Tuana fu Giacomo di Tiolo, procuratore del fratello Leonardo, retrovende a Delaido Caspani fu Giovanni, decano del comune di Grosio, e a Martino Rodolfi fu Giovanni, decano nel 1579, l'alpe di Sacco per lire 2800. Notaio Giovanni Antonio de Caprinalis fu Battista, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 520x155
Classificazione: 1.9
Segnatura: 535

1384. Instrumentum confessionis et conventionis.
1580 aprile 14, Grosio
Bartolomeo de Baiter fu Romerio di Grosio confessa di aver ricevuto a saldo della prestazione effettuata nella riparazione della segheria comunale di "Pignaldo" in Valgrosina la somma di lire 32, versata dal decano Delaido Caspani fu Giovanni, e considera chiusa la vertenza col comune suddetto. Notaio Giovanni Antonio de Caprinalis fu Battista, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 525x360
Classificazione: 1.9
Segnatura: 536

1385. Instrumentum remissionis, livelli et confessionis.
1581 marzo 20, Grosio
Antonio del Zumello fu Martino, abitante a Ravoledo, rimette a Giovanni Antonio del Nigro di Giovanni Giorgio, decano di Grosio, e ai rappresentanti del capitolo dell'elemosina, la quota parte di alcuni fondi prativi con sedime in Valgrosina "ad Dossum Iuvelli" e ne viene investito a livello al fitto di staia 13 di segale, 2 staia di frumento e soldi 22; contemporaneamente Bartolomeo Trusino fu Giovanni di Grosio dichiara di ricevere da detto decano la somma di lire 110, oltre a lire 7 e soldi 14 per fitti maturati, a fronte della vendita della propria quota parte dei beni sopracitati. Notaio Rizzardo Pini fu Giovanni Antonio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 2550x210
Classificazione: 1.9
Segnatura: 537

1386. Instrumentum cambii.
1581 aprile 25, Grosio
Bartolomeo Trusino fu Giovanni permuta con il capitolo dell'elemosina, rappresentato dal decano di Grosio Giovanni Antonio del Nigro di Giovanni Giorgio e dai consiglieri Francesco Bugnoni fu Stefano, Menico Rodolfi fu Giovanni, Giovanni de Rastello fu Nicola e Giovanni di Giroldo di Andrea, due fondi alla Costa di Ravoledo e alla Croce in cambio di un campo "ad Aquam Saliciam" gravato da un fitto livellario di staia 10 di biade a favore di detto capitolo. Notaio Rizzardo Pini fu Giovanni Antonio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 516x198
Classificazione: 1.9
Segnatura: 538

1387. Instrumentum livelli.
1581 dicembre 7, Grosio
Giovanni Antonio del Nigro di Giovanni Giorgio, decano di Grosio, a nome del capitolo dell'elemosina investe a livello Menico Maffi fu Tommaso di Tiolo di un fondo prativo alle Prese di Lago al fitto annuo di 1 staio e mezzo di frumento. Notaio Rizzardo Pini fu Giovanni Antonio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 470x152
Classificazione: 1.9
Segnatura: 539

1388. Instrumentum locationis.
1582 febbraio 19, Grosio
Mastro Bartolomeo de Compertis fu Andrea, decano di Grosio e il consigliere mastro Divitino Bugnoni fu Pietro danno in locazione per 9 anni a Stefano de Francino fu Giacomo, detto Mottinello, di Grosio un campo sotto al Sceson al fitto di staia 40 di segale da versare al capitolo dell'elemosina. Notaio Rizzardo Pini fu Giovanni Antonio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 343x185
Classificazione: 1.9
Segnatura: 540

1389. Instrumentum testamenti.
1582 marzo 16, Grosio
Giacomo Valorsa fu Delaido lascia alla scuola dei Disciplini e al capitolo dell'elemosina per 50 anni staia 4 di biade garantite da due fondi campivi in Sioga e a Polpen; nomina eredi universali le sorelle Maddalena e Caterina e i nipoti Giovanni Antonio e Delaido Valorsa fu Giovanni. Notaio Rizzardo Pini fu Giovanni Antonio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 493x205
Classificazione: 1.9
Segnatura: 541

1390. Instrumentum transactionis.
1584 dicembre 22, Grosio
Giovanni Sala fu Beto, decano di Grosio, a definizione di una questione sorta con Menico Sala fu Pietro di Ravoledo, relativa ad un diritto di passo su un fondo sito alla sommità del Cef di Eita, in località alla Moia o alla Palù, in cambio della pacifica concessione del transito pubblico, dà alla parte lesa alcune porzioni di terreno attiguo. Notaio Giovanni Antonio de Caprinalis fu Battista, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 565x370
Classificazione: 1.9
Segnatura: 542

1391. Instrumentum venditionis et livelli(1).
1586 marzo 1, Grosio
Francesco Bugnoni fu Stefano, decano di Grosio, e i consiglieri Rocco Costa fu Agostino, Battista Manzoto fu Bartolomeo, Giovanni de Sinistrario di Antonio, Giovanni de Rastello fu Nicola e Francesco del Nigro fu Battista vendono a Cesare Venosta fu Giovanni Abbondio di Grosio, agente per conto dello zio Bernardino, abitante a Milano, l'alpe di Piancadino per la somma di lire 700 e ne vengono investiti a livello al fitto di salme 3 e mezzo di segale, con patto di riscatto. Notaio Rizzardo Pini fu Giovanni Antonio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 440x170
Note: 1. Il documento presenta i caratteristici tagli a testimonianza dell'avvenuto pagamento.
Classificazione: 1.9
Segnatura: 544

1392. Instrumentum testamenti.
1586 dicembre 22, Grosio
Giovanni de Riciis fu Andrea di Giroldo lascia al capitolo dell'elemosina per 40 anni staia 7 di segale e miglio e un peso di formaggio da distribuire per la festa di S. Marco; alle scuole della Beata Vergine, del SS. Sacramento e dei Disciplini, erette nella chiesa di S. Giorgio, un legato di lire 6 e mezza ad ognuna; nomina erede universale il figlio Andrea con l'obbligo di versare, nel caso in cui muoia senza prole, lire 100 alle sorelle Maria e Caterina. Notaio Giovanni Antonio de Caprinalis fu Battista, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 740x225
Classificazione: 1.9
Segnatura: 546

1393. Istrumentum arbitramentorum.
1586 dicembre 30, Grosio
Francesco Bugnoni fu Stefano, decano di Grosio, e i consiglieri Gerolamo Rodolfi fu Pietro, Bartolomeo Sdoreto fu Giovanni, Giorgio Sassella di Antonio e Antonio del Maffo fu Stefano, detto Canchereto, a seguito della sentenza emessa da Alberto Basilica, pretore di Tirano, e dell'appello presentato al nuovo pretore Lucio Gughelberg, al fine di evitare ulteriori spese concedono ai consorti di Somtiolo l'uso delle comunanze nel bosco del Martinaccio, nel rispetto degli statuti comunali di Grosio e previo il versamento di scudi 2 d'oro per le spese processuali. Notaio Pietro Pini fu Giovanni Antonio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 1400x180
Classificazione: 1.9
Segnatura: 545

1394. Instrumentum venditionis et livelli.
1587 febbraio 17, Grosio
Rocco Costa fu Agostino, Battista Manzoto fu Bartolomeo e Luchino Rodolfi di Pedroto, sindaci del comune di Grosio, vendono a Giovanni Antonio Venosta fu Ambrogio di Vervio l'alpe di Vermolera per lire 1000 e ne vengono investiti a livello al fitto di lire 70 con patto di riscatto. Notaio Rizzardo Pini fu Giovanni Antonio di Grosio. Copia autentica, 1589 maggio 9, notaio Pietro Pini fu Giovanni Antonio. Sottoscrivono Giovanni Stefano de Castello fu Giovanni Giacomo di Sondalo, abitante a Tirano, e Giovanni Antonio Lazzaroni fu Michele, abitante a Tirano, consoli di giustizia del terziere superiore della Valtellina.
Atto singolo membr., mm 520x200
Classificazione: 1.9
Segnatura: 547

1395. Instrumentum venditionis.
1587 dicembre 7, Grosio
Corrado del Tromba fu Menico di Grosio vende al comune di Grosio, rappresentato dal decano Paolo Paiotino e dai consiglieri Rocco Costa fu Agostino, Battista Manzoto fu Bartolomeo, Giovanni de Sinistrario di Antonio, Giovanni Antonio del Negro fu Giovanni Giorgio, chirurgo, e Giovanni de Rastello fu Nicola un fondo prativo presso il Ponte dell'Adda al prezzo di lire 67 e soldi 15. Notaio Rizzardo Pini fu Giovanni Antonio di Grosio. Copia autentica, 1589 maggio 9, notaio Pietro Pini fu Giovanni Antonio di Grosio.
Atto singolo membr., mm 350x175
Classificazione: 1.9
Segnatura: 548

1396. Instrumentum arbitramentorum.
1587 dicembre 8, Grosio
Giovanni e Giovanni Antonio de Emanuellis arbitri nella contesa fra il comune di Grosio da una parte, rappresentato dagli ex decani Gerolamo Rumone Rodolfi fu Pietro e Francesco Bugnoni e mastro Devetino Bugnoni fu Pietro, procuratore del nipote Massimo Bugnoni fu Gerolamo, dall'altra, vista la sentenza emessa dal pretore di Tirano Giovanni Lucio Gughelberg, convengono con le parti in causa che a fronte della regimentazione delle acque del Sermerino e del Lago della Val Maggiore il comune versi "una tantum" a mastro Devetino lire 300. Notaio Rizzardo Pini fu Giovanni Antonio di Grosio. Copia autentica, 1589 dicembre 16, notaio Pietro Pini fu Giovanni Antonio di Grosio.
Atto singolo membr., mm 830x170
Classificazione: 1.9
Segnatura: 549

1397. Instrumentum ratificationis.
1587 dicembre 19, Grosio
Giovanni Stefano de Castello di Sondalo, console di giustizia del terziere superiore, ratifica l'accordo raggiunto fra il comune di Grosio e mastro Devetino Bugnoni, tutore degli interessi del nipote minore Massimo Bugnoni fu Gerolamo, per la regimentazione del Sermerino e della Valmaggiore. Notaio Rizzardo Pini fu Giovanni Antonio di Grosio. Copia autentica, 1589 dicembre 16, notaio Pietro Pini fu Giovanni Antonio di Grosio.
Atto singolo membr., mm 610x160
Classificazione: 1.9
Segnatura: 550

1398. Instrumentum retrodati.
1588 febbraio 29, Tirano
La nobile Caterina Venosta, vedova di Giuseppe Quadrio di Tirano, retrovende al comune di Grosio, rappresentato dal decano Francesco de Manuellis fu Battista, detto del Nigro, l'alpe di Val di Sacco al prezzo di lire 1300. Notaio Giovanni Francesco Cornacchi fu Cristoforo di Tirano. Originale.
Atto singolo membr., mm 470x190
Classificazione: 1.9
Segnatura: 551

1399. Instrumentum confessionis.
1588 marzo 1, Tirano
Giovanni Francesco e Giovanni Battista de Cannobio fu Giovanni Tommaso di Tirano dichiarano di ricevere da Francesco de Manuellis fu Battista, detto del Nigro, decano di Grosio, la somma di lire 1500 a saldo di una obbligazione contratta nel 1573. Notaio Giovanni Francesco Cornacchi fu Cristoforo di Tirano. Originale.
Atto singolo membr., mm 432x155
Classificazione: 1.9
Segnatura: 552

1400. Instrumentum confessionis.
1588 marzo 12, Grosotto
Taddeo Robustelli fu Giacomo di Grosotto dichiara di ricevere da Francesco de Manuellis, detto Tapino, fu Battista del Nigro, decano di Grosio, la somma di lire 553. Notaio Stefano Robustelli di Eusebio di Grosotto. Originale.
Atto singolo membr., mm 380x160
Classificazione: 1.9
Segnatura: 553

1401. Instrumentum confessionis.
1589 febbraio 15, Grosio
Corrado del Tromba fu Menico di Grosio dichiara di ricevere dal decano di Grosio Francesco de Emanuellis di Battista lire 71, comprensive di interessi, a completo pagamento dell'acquisto della Presa o "Glera Chetinelli". Notaio Pietro Pini fu Giovanni Antonio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 1900x200
Classificazione: 1.9
Segnatura: 554

1402. Instrumentum retrovenditionis.
1589 maggio 17, Grosio
Cesare Venosta fu Giovanni Abbondio, abitante a Grosio, procuratore dello zio prete Bernardino Venosta, dimorante a Milano, retrovende al comune di Grosio, rappresentato dal decano Francesco de Emanuellis fu Battista e dai consiglieri mastro Antonio del Sassellino fu Giuseppe e Martino Caspani fu Giovanni, un fitto livellario di some 3 e mezza di segale al prezzo di lire 730 e soldi 2. Notaio Pietro Pini fu Giovanni Antonio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 340x164
Classificazione: 1.9
Segnatura: 556

1403. Instrumentum arbitramentorum.
1589 maggio 20, Grosio
Gerolamo Rumone Rodolfi fu Pietro e Giovanni Antonio de Caprinalis fu Battista, abitanti a Grosio, arbitri nella contesa fra Bernardo Rodolfi di Tommaso, decano di Grosio, e i consorti Cristoforo e Delaido delle Baite del Parorto fu Giacomo e Giacomo delle Baite del Parorto fu Bernardo, condannano questi ultimi al pagamento di una multa di scudi 3 per taglio abusivo di piante nel bosco tenso di Menarolo. Notaio Bartolomeo Trusino fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 450x192
Classificazione: 1.9
Segnatura: 555

1404. Instrumentum retrovenditionis.
1590 gennaio 2, Vervio
Ippolita Venosta fu Giovanni Pietro di Mazzo, vedova di Giovanni Antonio Venosta, abitante a Vervio, retrovende al comune di Grosio, rappresentato da Rocco della Costa fu Agostino, l'alpe di Vermolera al prezzo di lire 1000. Notaio Bartolomeo Trusino fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 315x150
Classificazione: 1.9
Segnatura: 557

1405. Instrumentum retrovenditionis.
1590 gennaio 12, Vervio
Ippolita Venosta fu Giovanni Pietro di Mazzo, vedova di Giovanni Antonio Venosta, abitante a Vervio, retrovende al comune di Grosio, rappresentato da Giovanni Antonio de Rastello fu Nicola di Tiolo, l'alpe di Malghera al prezzo di lire 936. Notaio Bartolomeo Trusino fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 385x160
Classificazione: 1.9
Segnatura: 558

1406. Instrumentum retrovenditionis.
1590 febbraio 12, Tiolo
Giovanni del Maffo fu Giacomo di Tiolo retrovende al decano di Grosio Giovanni de Campo fu Giorgio un fitto livellario di lire 38 e mezza al prezzo di lire 550 e mezza. Notaio Pietro Pini fu Giovanni Antonio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 308x177
Classificazione: 1.9
Segnatura: 559

1407. Instrumentum livelli.
1590 marzo 26, Grosio
Giovanni de Campo fu Giorgio, detto Bessolo, decano di Grosio, e il consigliere comunale Martino del Sassellino fu Michele investono a livello "cum pacto francandi" Giorgio della Costa fu Pino di Ravoledo di un fondo prativo in Valgrosina, a Calos, al fitto di soldi 50. Notaio Pietro Pini fu Giovanni Antonio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 246x180
Classificazione: 1.9
Segnatura: 560

1408. Instrumentum livelli cum pacto luendi.
1590 giugno 6, Grosio
Giovanni Paolo Omodei fu Romerio di Tirano, agente anche per conto dei propri fratelli, investe a livello "cum pacto luendi" il comune di Grosio, rappresentato dal decano Giovanni de Campo fu Giorgio e dai sindaci delle contrade, dell'alpe di Sacco al fitto di lire 479 e mezza. Notaio Pietro Pini fu Giovanni Antonio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 326x220
Classificazione: 1.9
Segnatura: 561

1409. Instrumentum retrovenditionis.
1591 gennaio 20, Mazzo
Il nobile Pietro Angelo Lambertenghi fu Bartolomeo retrovende a Giovanni de Campo fu Giorgio, decano di Grosio nel 1590, e a Giovanni de Emanuellis fu Battista, decano in carica, l'alpe di Cassaurolo per la somma di lire 707. Notaio Pietro Pini fu Giovanni Antonio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 435x160
Classificazione: 1.9
Segnatura: 562

1410. Instrumentum venditionis et livelli cum pacto luendi.
1592 febbraio 8, Grosio
Vincenzo del Bexio fu Betino, decano di Grosio, e i consiglieri Isonino della Costa fu Agostino, Giovanni de Telinellis di Matteo, Giovanni Antonio Valorsa fu Francesco e Giacomo Bugnoni fu Bernardo vendono "cum pacto luendi" ad Antonio del Sondalino, detto Motino, fu Isepo, abitante a Grosio, l'alpe di Vermolera al prezzo di lire 1300. Notaio Giovanni Antonio de Caprinalis fu Battista, abitante a Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 550x140
Classificazione: 1.9
Segnatura: 563

1411. Instrumentum confessionis.
1594 febbraio 20, Tiolo
Pietro Guglielmoni fu Andrea di Valmadre, abitante a Tiolo, dichiara di ricevere dal decano di Grosio Giovanni Robustelli di Matteo la somma di lire 1600. Notaio Bartolomeo Trusino fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 250x180
Classificazione: 1.9
Segnatura: 564

1412. Instrumentum retrovenditionis.
1597 gennaio 5, Grosio
Bartolomeo de Compertis fu Andrea di Grosio retrovende ad Achille del Sassellino fu Teodoro, decano di Grosio, un fondo con orto e case presso la pubblica piazza, adibito ad ospizio, per la somma di scudi 100, pari a lire 650. Notaio Giovanni Antonio Pini fu Rizzardo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 233x165
Classificazione: 1.9
Segnatura: 565

1413. Instrumentum legati.
1597 luglio 29, Grosio
Rocco della Costa fu Agostino lascia al capitolo dell'elemosina staia 3 di segale garantite da un campo in località al Quadrello e nomina eredi universali i nipoti Rocco, Agostino, Castello e Giovanni Giacomo della Costa fu Gerolamo. Notaio Pietro Pini fu Giovanni Antonio di Grosio. Copia autentica, notaio Orazio Valorsa fu Cipriano di Grosio.
Atto singolo membr., mm 500x182
Classificazione: 1.9
Segnatura: 566

1414. Instrumentum retrovenditionis.
1598 gennaio 25, Grosio
Bartolomeo de Compertis fu Andrea di Grosio retrovende al comune di Grosio, rappresentato da Achille del Sassellino fu Teodoro, alcuni beni ceduti nel 1594 al prezzo complessivo di lire 650. Notaio Bartolomeo Trusino fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 200x200
Classificazione: 1.9
Segnatura: 567

1415. Instrumentum remissionis.
1598 gennaio 25, Grosio
Giovanni Giacomo Carnini fu Romerio, a nome suo e dei consorti, rimette nelle mani del decano di Grosio Bartolomeo Comperti un fondo prativo e boschivo presso la chiesa di S. Giacomo, in località Garbaccio delle Fontane, al prezzo di lire 29 e soldi 15, con la clausola che detto fondo diventi pascolo comunale. Notaio Pietro Pini fu Giovanni Antonio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 210x213
Classificazione: 1.9
Segnatura: 568

1416. Instrumentum retrovenditionis.
1598 gennaio 25, Grosio
Giovanni Paolo Omodei fu Romerio di Tirano retrovende a Marco Antonio Venosta e ad Achille Sassellino, agenti a nome del comune di Grosio, una quota parte dei beni acquistati dal comune di Grosio "cum pacto luendi" per la somma di lire 3000. Notaio Bartolomeo Trusino fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 190x200
Classificazione: 1.9
Segnatura: 569

1417. Instrumentum retrovenditionis.
1598 marzo 29, Grosotto
Il medico Francesco Venosta fu Ermete di Grosio retrovende a Giacomo Robustelli fu Giovanni Antonio di Grosotto le alpi di Riaccio, Eita, Bergamasco e Dosso Pesciolo, con patto di riscatto da parte del comune di Grosio, al prezzo di 650 scudi. Notaio Stefano Robustelli fu Eusebio di Grosotto. Originale.
Atto singolo membr., mm 590x175
Classificazione: 1.9
Segnatura: 570

1418. Instrumentum transactionis.
1598 settembre 23, Tirano
Il decano di Grosio Giovanni Caspani fu Andrea, detto Lanzetto, e i sindaci a ciò deputati, unitamente al decano di Sondalo Giovanni Stefano Castelli fu Giovanni Giacomo, dottore in legge, e i legali rappresentanti del comune de Sondalo affidano la vertenza relativa ai confini dell'alpe di Redasco alla mediazione di Giovanni Lucio Gughelberg, pretore di Tirano, e di Artmano di Artmanis, capitano della Valtellina; questi ultimi stabiliscono che Grosio debba accettare i confini stabiliti nel 1567 e che Sondalo sborsi come indennizzo la somma di 2800 scudi. Notaio Emilio Omodei fu Vincenzo, di Tirano. Originale.
Atto singolo membr., mm 1550x416
Classificazione: 1.9
Segnatura: 571

1419. Instrumentum sindicatus et ratificationis.
1599 gennaio 1, Grosio
La vicinanza del comune di Grosio, riunita in assemblea alla presenza del decano Gregorio della Costa fu Giovanni, ratifica la transazione avvenuta il 23 settembre 1598 fra i rappresentanti dei comuni di Grosio e di Sondalo circa i confini dell'alpe di Redasco. Notaio Prospero Cornacchi fu Romolo di Tirano. Originale.
Atto singolo membr., mm 523x400
Classificazione: 1.9
Segnatura: 572

1420. Instrumentum venditionis.
1599 dicembre 14, Grosotto
Antonio de Telinellis fu Giovanni, detto del Gallo, abitante a Grosotto, vende a Gerolamo Venosta fu Agostino un campo in Grosotto sotto le vigne del castello, in località Toracia, al prezzo di lire 450. Notaio Giovanni Battista Robustelli di Pietro, di Grosotto. Originale.
Atto singolo membr., mm 145x215
Classificazione: 1.9
Segnatura: b. 62, fasc. 8

1421. Instrumentum obligationis.
1600 febbraio 11, Grosio
Il nobile Marcantonio Venosta fu Francesco, Cesare Venosta fu Giovanni Abbondio, Giovanni Antonio Ferrariis fu Cristoforo, Francesco Sermondi fu Giovanni Pietro e Martino Sassella fu Michele promettono di versare al comune di Grosio, rappresentato dal decano Giovanni Giacomo Bugnoni fu Pietro e dai suoi consiglieri Bernardo Rodolfi fu Martino, Giovanni Domenico Strambini fu Giovanni e Stefano de Sala fu Giovanni Beto la somma di scudi 1000 in esecuzione della sentenza del pretore di Tirano per danni emergenti e lucro cessante. Notaio Pietro Pini fu Giovanni Antonio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 370x190
Classificazione: 1.9
Segnatura: 573

1422. Instrumentum cambii et permutationis.
1601 dicembre 10, Grosio
Il comune di Grosio, rappresentato dal decano Gerolamo Rumone e dai consiglieri Dionisio Bugnoni, Cristoforo Carlotto, Menico Costa e Giovanni Maria Maffi, permutano con Gregorio Saltafossi fu Giacomo di Grosio un fondo in Eita "al Baon" in cambio di un altro presso il Ponte di Valnova. Notaio Rocco Costa fu Gerolamo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 440x150
Classificazione: 1.9
Segnatura: 574

1423. Instrumentum retrovenditionis.
1603 aprile 10, Grosio
Antonio del Sassellino fu Iseppo di Grosio retrovende al comune di Grosio, rappresentato dal decano Colombano Valorsa e dai consiglieri Gregorio Costa, Giacomo Tuana e Nicola Florinello, le alpi del Lavinale e di Martinaccio al prezzo di lire 1800. Notaio Rocco Costa fu Gerolamo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 345x165
Classificazione: 1.9
Segnatura: 575

1424. Instrumentum venditionis et livelli cum pacto luendi.
1603 dicembre 19, Grosio
Colombano Valorsa fu Colombano, decano di Grosio, e il consigliere Marcantonio Venosta fu Francesco vendono a Bernardo Rodolfi fu Martino di Grosio l'alpe di Cassaurolo per lire 1200 e ne vengono investiti a livello al fitto di lire 84. Notaio Pietro Pini fu Giovanni Antonio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 450x150
Classificazione: 1.9
Segnatura: 576

1425. Instrumentum retrovenditionis.
1605 gennaio 8, Grosotto
Abbondio Venosta di Gerolamo, dottore in legge, abitante a Grosotto, e Cesare Venosta fu Giovanni Abbondio di Grosio, curatori degli eredi di Giovanni Venosta fu Giovanni Domenico di Grosotto vendono al decano di Grosio Giovanni Antonio Cermenate fu Vincenzo un fitto livellario di lire 35 garantito su un campo al Sceson per la somma di lire 1200. Notaio Pietro Pini fu Giovanni Antonio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 450x180
Classificazione: 1.9
Segnatura: 577

1426. Instrumentum retrovenditionis.
1605 gennaio 19, Grosio
Bernardo Rodolfi fu Martino di Grosio retrovende al comune di Grosio, rappresentato dall'ex decano Giovanni Antonio Cermenate fu Vincenzo e dal consigliere Giovanni Matteo Robustelli, l'alpe di Cassaurolo al prezzo di lire 1290 comprensivo di interessi maturati. Notaio Pietro Pini fu Giovanni Antonio di Grosio.
Atto singolo membr., mm 445x154
Classificazione: 1.9
Segnatura: 578

1427. Instrumentum confessionis.
1605 aprile 8, Grosio
Il nobile Marcantonio Venosta fu Francesco dichiara di ricevere da Bernardo Rodolfi fu Martino, Giovanni Domenico Negri fu Giovanni Giorgio e Martino Caspani fu Antonio, consiglieri comunali di Grosio, la somma di lire 1550 oltre a lire 29 per interessi maturati. Notaio Rocco Costa fu Gerolamo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 344x165
Classificazione: 1.9
Segnatura: 579

1428. Instrumentum venditionis et livelli.
1605 aprile 15, Grosio
Giovanni Domenico Strambini fu Giovanni, decano di Grosio, e i consiglieri Bernardo Rodolfi fu Martino, Giovanni Domenico del Nigro fu Giovanni Giorgio e Martino Caspani fu Antonio vendono a Cesare Venosta fu Giovanni Abbondio di Grosio, procuratore degli eredi di Giovanni Venosta di Grosotto, l'alpe di Cassaurolo al prezzo di lire 1550 e ne vengono investiti a livello al fitto di lire 108 e mezza. Notaio Pietro Pini fu Giovanni Antonio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 340x160
Classificazione: 1.9
Segnatura: 580

1429. Instrumentum retrovenditionis.
1606 marzo 7, Grosio
Giovanni Giacomo Venosta fu Gerolamo di Grosio retrovende a Gaspare Bugnoni fu Giorgio alcuni beni al prezzo di lire 100. Notaio Orazio Valorsa fu Cipriano. Originale.
Atto singolo membr., mm 300x120
Classificazione: 1.9
Segnatura: b. 62, fasc. 9

1430. Instrumentum venditionis et livelli cum pacto luendi.
1607 gennaio 8, Grosio
Giorgio de Copertis fu Bartolomeo, decano di Grosio, e il consigliere Michele del Sassellino fu Martino vendono a Bernardo Rodolfi fu Martino l'alpe di Piancadino al prezzo di lire 350 e ne vengono investiti a livello al fitto di lire 24 e mezza. Notaio Pietro Pini fu Giovanni Antonio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 300x162
Classificazione: 1.9
Segnatura: 581

1431. Instrumentum venditionis.
1609 febbraio 17, Grosio
Giovanni de Campo fu Giorgio, decano di Grosio, e i consiglieri Pietro Sala fu Gregorio, detto della Rasella, Stefano de Parinellis fu Giovanni, Protasio Sassella e Martino Mottino fu Antonio, vendono a Bernardo Rodolfi fu Martino l'alpe di Vermolera per la somma di lire 1579 e ne vengono investiti a livello al fitto di lire 110 e soldi 10. Notaio Orazio Valorsa fu Cipriano di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 350x150
Classificazione: 1.9
Segnatura: 582

1432. Instrumentum confessionis.
1609 marzo 13, Grosio
Francesco Sermondi fu Giovanni Pietro di Grosio dichiara di ricevere da Marcantonio Rumoni fu Francesco, Martino Caspani fu Antonio, Giovanni Domenico Strambini fu Giovanni e Stefano Parinellis fu Giovanni, detto Buratino, sindaci del comune di Grosio, la somma di lire 850. Notaio Orazio Valorsa fu Cipriano di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 250x270
Classificazione: 1.9
Segnatura: 583

1433. Instrumentum retrovenditionis.
1609 marzo 20, Grosio
Cesare Venosta fu Giovanni Abbondio di Grosio, curatore della nobile Camilla Venosta fu Giovanni di Grosotto, retrovende al decano di Grosio Giovanni de Campo fu Giorgio, decano di Grosio, l'alpe di Cassaurolo al prezzo di lire 1550. Notaio Pietro Pini fu Giovanni di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 235x166
Classificazione: 1.9
Segnatura: 584

1434. Instrumentum confessionis.
1609 marzo 27, Grosio
Il medico Francesco Venosta fu Ermete di Grosio dichiara di ricevere dal decano di Grosio Giovanni de Campo fu Giorgio la somma di lire 2623 e soldi 8. Notaio Pietro Pini fu Giovanni Antonio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 355x176
Classificazione: 1.9
Segnatura: 585

1435. Instrumentum retrovenditionis.
1609 marzo 29, Grosio
Bernardo Rodolfi fu Martino di Grosio retrovende al decano Giovanni de Campo fu Giorgio di Grosio le alpi di Piancadino e Vermolera per la somma di lire 1579. Notaio Pietro Pini fu Giovanni Antonio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 335x181
Classificazione: 1.9
Segnatura: 586

1436. Instrumentum cambi et permutationis.
1609 maggio 22, Grosio
Giovanni de Campo fu Giorgio, decano di Grosio, permuta con Martino Carnini fu Giorgio un fondo alle Coe della Valpalanca con un'altro in località Piazzello; lo stesso decano permuta con Pietro Curti fu Bernardo un fondo in Valpalanca con altro attiguo. Notaio Pietro Pini fu Giovanni Antonio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 420x180
Classificazione: 1.9
Segnatura: 587

1437. Instrumentum venditionis et livelli cum pacto luendi.
1610 dicembre 20, Grosio
Giovanni de Campo fu Giorgio, decano di Grosio, vende "cum pacto luendi", a nome del comune, a Marcantonio Venosta fu Francesco, procuratore di Giovanni Antonio del Nigro fu Giovanni Antonio di Grosio, abitante a Venezia, l'alpe di Val di Sacco al prezzo di lire 10000 e ne viene investito a livello al fitto annuo di scudi 100 d'oro. Notaio Pietro Pini fu Giovanni Antonio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 370x150
Classificazione: 1.9
Segnatura: 589

1438. Instrumentum livelli cum pacto luendi.
1610 dicembre 30, Grosio
Marcantonio Venosta fu Francesco, procuratore di Giovanni Antonio del Nigro fu Giovanni Antonio di Grosio, abitante a Venezia, investe a livello con patto di recupero il comune di Grosio, rappresentato dal decano Giovanni de Campo fu Giorgio, dell'alpe di Val di Sacco al fitto annuo di scudi 1000 d'oro. Notaio Pietro Pini fu Giovanni Antonio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 230x170
Classificazione: 1.9
Segnatura: 590

1439. Instrumentum retrovenditionis.
1611 febbraio 14, Grosio
Gerolamo del Zumello fu Antonello, procuratore di Antonio de Nigris, retrovende al comune di Grosio, rappresentato dal decano Cristoforo Pini di Antonio, l'alpe di Piancadino al prezzo di lire 650. Notaio Pietro Pini fu Giovanni Antonio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 310x140
Classificazione: 1.9
Segnatura: 591

1440. Instrumentum remissionis.
1611 maggio 23, Grosio
Margherita de Caprinalis fu Giovanni Antonio, moglie di Giorgio del Sassellino fu Antonio di Grosio, rimette nelle mani del decano di Grosio Isonino Sassella e dei consiglieri Giovanni Robustelli, Giacomo Varenna, Martino Caspani e Bernardo del Sassellino, accettanti a nome del capitolo dell'elemosina, un fondo in località Piazzo Boccardo, già devastato dalle inondazioni dell'Adda. Notaio Pietro Pini fu Giovanni Antonio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 325x165
Classificazione: 1.9
Segnatura: 592

1441. Instrumentum retrodati.
1613 maggio 10, Mazzo
Battista Venosta fu Giovanni Antonio di Mazzo retrovende al comune di Grosio rappresentato dal decano Martino Caspani fu Antonio e dai consiglieri Bernardo Rodolfi fu Martino e mastro Stefano de Parinelli fu Giovanni di Tiolo assistiti dai sindaci Marcantonio Rumoni fu Filippo e Giovanni Domenico Strambini fu Giovanni, l'alpe di Verva al prezzo di lire 1347 comprensivo di interessi. Notaio Maffeo Crotti fu Gaudenzio di Mazzo. Originale.
Atto singolo membr., mm 313x170
Classificazione: 1.9
Segnatura: 593

1442. Instrumentum liberae venditionis.
1613 agosto 20, Grosio
Marcantonio Venosta fu Francesco di Grosio vende a mastro Giovanni Quetti fu Giacomo di Grosio un campo in località Quadro al prezzo di lire 772. Notaio Agostino Canali fu Giovanni Antonio di Tovo. Originale.
Atto singolo membr., mm 365x142
Classificazione: 1.9
Segnatura: 594

1443. Instrumentum retrodati.
1614 aprile 13, Mazzo
Orazio Venosta fu Giovanni Pietro di Mazzo retrovende al decano di Grosio Martino Caspani fu Antonio l'alpe di Malghera al prezzo di lire 1625 e soldi 17. Notaio Maffeo Crotti fu Gaudenzio di Mazzo. Originale.
Atto singolo membr., mm 330x135
Classificazione: 1.9
Segnatura: 595

1444. Instrumentum retrodati.
1615 febbraio 9, Mazzo
Orazio Venosta fu Giovanni Pietro di Mazzo retrovende al decano di Grosio Martino Caspani fu Antonio alcuni beni ceduti in precedenza con patto di riscatto per la somma di lire 2352. Notaio Maffeo Crotti fu Gaudenzio di Mazzo. Originale.
Atto singolo membr., mm 325x180
Classificazione: 1.9
Segnatura: 596

1445. Instrumentum confessionis.
1617 gennaio 2, Grosio
Marcantonio Venosta fu Francesco e Giovanni Abele de Manzottis fu Giorgio di Grosio, procuratori di Giovanni Antonio de Nigris fu Giovanni Antonio di Grosio, abitante a Venezia, dichiarano di ricevere dal decano di Grosio Francesco de Caprinalis fu Andrea un acconto di lire 3250 sull'intero debito di lire 10000. Notaio Maffeo Crotti fu Gaudenzio di Mazzo. Originale.
Atto singolo membr., mm 420x180
Classificazione: 1.9
Segnatura: 597

1446. Instrumentum venditionis.
1618 aprile 30, Tirano
Il dottore in legge Pierpaolo Venosta fu Gerolamo di Grosio cede al comune di Grosio, rappresentato dal decano Bartolomeo Rodolfi fu Bernardo e dal consigliere Matteo Valorsa fu Lorenzo, un fondo adiacente alla chiesa di S. Giorgio, confinante con l'oratorio della scuola della Beata Vergine, da adibire esclusivamente all'ampliamento di detta costruzione; il cedente ottiene il privilegio di venire sepolto ai piedi dell'altare della Beata Vergine nella chiesa di S. Giorgio. Notaio Giovanni Battista Robustelli di Giovanni Andrea di Grosotto, abitante a Tirano. Originale.
Atto singolo membr., mm 435x255
Classificazione: 1.9
Segnatura: 598

1447. Instrumentum venditionis et livelli cum pacto francandi.
1619 luglio 18, Grosio
Gerolamo del Zumello fu Antonello, agente per conto del decano Cristoforo Pini e dell'intera comunità di Grosio, vende con patto di riscatto a Giovanni Antonio de Nigris fu Giovanni Antonio di Grosio, l'alpe di Piancadino al prezzo di lire 650 e ne viene investito a livello al fitto del 7 per cento annuo. Notaio Pietro Pini fu Giovanni Antonio di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 265x180
Classificazione: 1.9
Segnatura: 588

1448. Instrumentum retrodati.
1624 gennaio 29, Grosio
Battista Rodolfi fu Bernardo di Grosio retrovende al comune di Grosio, rappresentato dal decano Cristoforo Pini fu Antonio, detto Carlotto, una parte dell'alpe di Cassaurolo al prezzo di lire 700. Notaio Rocco Costa fu Gerolamo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 340x160
Classificazione: 1.9
Segnatura: 600

1449. Instrumentum venditionis et livelli.
1627 febbraio 1, Grosio
Battista Rodolfi fu Bernardo, decano di Grosio, vende al sacerdote Giovanni Maria Sala fu Giovanni di Grosio l'alpe di Redasco in Valgrosina al prezzo di lire 1000 e ne viene investito a livello al fitto di lire 65. Notaio Orazio Valorsa fu Cipriano di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 523x162
Classificazione: 1.9
Segnatura: 601

1450. Instrumentum testamenti.
1627 settembre 16, Grosio
Marcantonio Venosta fu Francesco istituisce un legato di scudi 28 annui a favore del costruenda chiesa di S. Giuseppe, fino a quando sarà terminata; un altro di scudi 12 a favore dell'altare dei Ss. Vincenzo e Marta nella chiesa di S. Giorgio; un legato di lire 3000, oltre a lire 27000 come dote, a favore della figlia Lucia Angela, moglie di Cornelio Venosta di Claudio, di Tirano, con la clausola che non pretenda altro in considerazione degli incendi e dei danni subiti nella recente guerra; nomina infine erede universale il figlio Viscontino. Notaio Marco Andrea Crotti fu Gaudenzio di Mazzo. Originale.
Atto singolo membr., mm 453x390
Classificazione: 1.9
Segnatura: 602

1451. Instrumentum venditionis et livelli cum pacto luendi.
1632 gennaio 6, Grosio
Cristoforo Pini fu Antonio, detto Carlotto, decano di Grosio, vende a Battista Rodolfi fu Bernardo l'alpe di Cassaurolo, verso le tegie di Campo Vedro, al prezzo di lire 700 e ne viene investito a livello al prezzo di lire 49. Notaio Rocco Costa fu Gerolamo di Grosio. Originale.
Atto singolo membr., mm 330x208
Classificazione: 1.9
Segnatura: 599

1452. Nomina a consigliere onorario.
1667 luglio 7, Grosio
Il decano di Grosio, Pietro Besio, unitamente a tutto il consiglio comunale, nomina consigliere perpetuo il nobile Tommaso Emanuelli fu Giovanni Battista di Grosio, abitante a Roma, giudice della guardia svizzera, per i meriti acquisiti da lui e dai suoi antenati. Cancelliere Carlo Venosta fu Giovanni Nicola di Grosio. Originale. Bollo cereo pend. del comune di Grosio.
Atto singolo membr., mm 183x375
Classificazione: 1.9
Segnatura: 603

1453. Instrumentum sententiae.
1759 dicembre 19, Roma
Il cardinale Giovanni Costante Caracciolo, in seguito al ricorso presentato da Marcantonio, Carlo, Nicola e Carlo Lorenzo Venosta Visconti contro la sentenza emessa dal vicario generale del vescovo di Como nella vertenza con la comunità di Grosio, circa la riscossione di un lascito del loro antenato Marcantonio Venosta Visconti con testamento del 1627 a favore della erigenda chiesa di S. Giuseppe in Grosio, ratifica la sentenza di primo grado sfavorevole ai Venosta Visconti. Cancelliere Clemente Jacobutius. Notaio Donato Antonio Lanciano. Originale, bollo cereo incluso.
Atto singolo membr., mm 260x350
Classificazione: 1.9
Segnatura: b. 62, fasc. 10

1454. Frammenti di pergamene dalle quali risulta impossibile la schedatura.
Ante 1800
Frammenti di pergamene dalle quali risulta impossibile la schedatura.
Frammenti di cinque atti membr.
Classificazione: 1.9
Segnatura: b. 62, fasc. 11