Cause e liti

1442 - 1786
La serie comprende 46 unità consistenti spesso in atti singoli. La documentazione al riguardo è nella maggior parte dei casi incompleta dato che vi sono infatti controversie senza sentenze e singole sentenze senza atti di causa. La serie era costituita, da un numero esiguo di cause in quanto esse erano in parte inventariate secondo il loro oggetto specifico e quindi collocate in altre serie (ad es. estimi, taglie e rapporti tra la comunità e la parrocchia); si è ora provveduto a riunire tutti gli atti di causa in quattro buste, tenendo conto della loro natura giuridica. Le controversie erano ovviamente regolamentate dagli statuti di comunità oltre che dagli statuti di Valtellina, e dal diritto comune. Era infatti compito del decano sottoporre al consiglio ordinario, e in particolari casi alla "gionta", coś detta la riunione del consiglio ordinario maggiore di 15 membri, i rapporti di conflittualità che eventualmente fossero sorti tra la comunità e i privati. Dopo l'analisi dei fatti e sentite le ragioni di ambedue le parti, consiglio o "gionta" esprimevano il proprio giudizio che doveva essere imparziale "...quali raggioni ben esaminate, e senza passione, impegno o rispetto umano, mà con coscenza ben ponderate; e con maturità ivi discorso sopra tal negozio, e differenza, si faccia poi, e si prenda quella risoluzione, o accordio quale parerà più espediente, utile e giusto per cadauna parte..." (cap. 8 statuti 1747). Inoltre il consiglio doveva rappresentare non solo la comunità, ma anche curare gli interessi della controparte, infatti "...non solo come zelanti curatori della communità pupilla ma, rappresenteranno ancora la persona di padre amoroso e di giudice giusto verso d'ambe le parti discrepanti..." (cap. 8 statuti 1747). Se veniva raggiunto un accordo tra le parti, doveva essere rispettato, sotto pena di lire 100 imperiali. In caso di disaccordo si eleggevano uno o più arbitri per parte, i quali, esaminate le ragioni della controversia, emettevano sentenza definitiva; la causa veniva sottoposta al giudice ordinario di prima istanza, il pretore, o podestà di Tirano. Oltre alle sentenze emesse da vari podestà di Tirano, ve ne è anche una del governatore della Valtellina Enrico Albertini e un'altra emanata dal podestà di Verona Delfino Delfini.


682. Controversia.
1442 aprile 30 - 1442 maggio 16
Causa dinanzi Giovanni [de Begusio], podestà di Tirano, su istanza di Betino Baragazo, decano di Grosio, contro Foresto e Marco Venosta, abitanti a Grosio, in relazione al pagamento, da parte degli stessi, al decano di lire 7 imperiali per taglie imposte dal comune di Grosio nell'anno precedente. Manca la parte finale della causa.
Fascicolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 41, fasc. 1

683. "Acta comunis et hominum de Groxio Vallistellinae cumanae diocesis in causa versa cum illis de Quadrio de Ponte".
1487 aprile 27 - 1489 maggio 5
Controversia dinanzi al vicario del vescovo di Como, Branda de Castiglioni, tra i fratelli Andrea e Brunasolo de Quadrio, di Ponte, da una parte e la comunità di Grosio dall'altra in relazione al diritto di esazione della quarta parte delle decime nel territorio del comune di Grosio. Con la sentenza, pronunciata in data 28 settembre 1487, si liberano i cittadini di Grosio dal pagamento delle decime nei confronti dei Quadrio. Notaio Luigi fu Giovanni de Zobijs. Allegati appello alla sentenza proposto dai Quadrio, innanzi a Bernardino de Simonetis, arciprete della chiesa della Beata Maria di Vezzano, e Pietro de Casolis, delegati della sede apostolica in cui la comunità di Grosio è rappresentata da Paolo de Capris, di cc. 79. Manca la sentenza.
Registro cart., mm 300x100, leg. in cordicella con copertina in cartone, cc. 107, cc. 1 - 28, num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 41, fasc. 2

684. Controversia.
1510 - 1590
Controversie tra la comunità di Grosio e le famiglie Quadrio e Venosta concernenti in particolare l'uso degli alpeggi comunali, la partecipazione ai diritti comunitari e l'esenzione dal pagamento delle taglie, sulla base di privilegi concessi dai duchi di Milano e confermati dai Grigioni. Con sentenza d'appello viene riconosciuto, il diritto delle famiglie Quadrio e Venosta a partecipare ai diritti comunitari nella misura di un sesto e di intervenire ai consigli; viene negata invece ogni esenzione fiscale(1). Allegati: memorie giuridiche, estratti degli statuti, lettere, petizioni, di cc. 95.
Registro cart., mm 288x220, leg. in cordicella con copertina in pergamena, cc. 253, cc. 1 - 80, num. rec., cc. 1 - 54, num. orig., cc. 1 - 24, num. rec.
Note: 1. La causa viene ripresa più volte, dagli inizi del secolo XVI al 1590, con pronuncie sia da parte dei magistrati grigioni in Valtellina che da parte dei commissari e diete delle Tre Leghe.
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 41, fasc. 3

685. Controversia.
1523 luglio 4
Lite tra la comunità di Grosio e i frati Vitale ed Umiliato, dell'ordine degli eremiti di San Agostino, circa un luogo del castello di Grosio donato ai detti frati dal governatore grigione. Il decano di Grosio, Michele de Franzino, che agisce anche a nome di Geronimo e Agostino Venosta, contesta tale donazione in quanto era in costruzione a Lovero un nuovo convento degli agostiniani. Il governatore revoca i precedenti proclami e rimette la causa agli oratori delle Tre Leghe. Capitano di valle Giovanni Travars. Succesiva pronuncia 26 luglio 1533 del pretore di Tirano Pietro di Ardez. Seguiti al 1533 luglio 26.
Fascicolo cart., cc. 4
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 41, fasc. 4

686. Verbali di interrogatorio.
1531 luglio 3
Verbali degli interrogatori dei testi citati nel processo dinanzi ad Andrea Bartsch, pretore di Tirano, contro Filippo de Rumonibus, parroco di Grosio. Seguiti al 1532 agosto 18.
Registro cart., mm 300x205, leg. in cordicella con copertina in pergamena, cc. 50 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 41, fasc. 5

687. Comparito.
[1531], s.l.
Ludovico de Quadrio, fu Battista, di Grosio, compare in giudizio come rappresentante delle famiglie Quadrio e Venosta, abitanti a Grosio, innanzi a Rodolfo de Prepositis, vicario del capitano di valle, in merito a una norma decretata da Silvestro del Zino, decano di Grosio, in una controversia concernente la vendita di beni comunali(1).
Atto singolo cart., cc. 4
Note: 1. Indicati in modo analitico i motivi dell'opposizione.
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 41, fasc. 6

688. Controversia.
1532
Causa innanzi al podestà di Tirano Andrea Bartch tra la comunità di Grosio, difesa da Giovanni Tommaso Canobio, e Germino del Castello di Grosio, relativa a beni che lo stesso Germino pretendeva aver acquistato e che erano lavorati da Bernardo del Carnino, fu Beti, nei confronti del quale era seguita un'esecuzione. Manca la parte finale della causa. Antecedenti dal 1530.
Atto singolo cart., cc. 13
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 41, fasc. 7

689. Causa.
1536 - 1539
Causa innanzi al podestà di Tirano Gaspare [Spessa] e in seguito Giovanni Guler, tra la comunità di Grosio e la famiglia Venosta, che viene condannata a nominare un canepario per stabilire ed esigere la quota di spettanza della stessa famiglia sugli oneri dovuti dalla comunità in relazione all'estimo. Causa tra la comunità di Grosio e Luciano Quadrio di Grosio con concessione al comune di Grosio del diritto di appropriarsi dei beni di Luciano Quadrio fino alla quota di sua spettanza sull'estimo, in seguito ad una precedente sentenza. Atto di appello di Vincenzo Omodei, procuratore di Luciano Quadrio. Allegate: conferma della sentenza da parte dei deputati delle Tre Leghe e ulteriore sentenza del 5 settembre 1539, di cc. 6.
Fascicolo cart., cc. 20, cc. 1 - 14, num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 41, fasc. 8

690. Acta.
1539 aprile 22 - 1756 ottobre 9
Ordini di comparizione, precetti e atti vari giudiziali isolati relativi a controversie e cause, tra cui alcune sentenze di varie epoche.
Fascicolo cart., cc. 22
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 41, fasc. 9

691. Causa.
1540 - 1541
Causa tra Amedeo de Advocatis di Vercelli e Emilio de Pomati di Vercelli innanzi a Giovanni Battista Rumoni di Como, vicario e giudice di Vercelli.
Fascicolo cart., cc. 51 num. rec., all. cc. 2; mutilo
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 41, fasc. 10

692. Controversia.
1542 novembre 3 - 1629 luglio 6
Controversia tra la comunità di Grosio e la comunità di Sondalo per la definizione dei confini, in particolare relativi alle alpi di Redasco e Martinazzo. Arbitrato di Zaccaria del Castello, podestà di Tirano, in data 26 settembre 1545 a rogito del notaio Gabriele Sermondi; sentenza del podestà di Tirano Michele [Borgoverus], in data 26 settembre 1594, notaio Cesare Parravicini, in base alla quale la comunità di Grosio risulta soccombente; vari deliberati delle Tre Leghe; definizione di confini in località Somtiolo in data 6 luglio 1629, con rideterminazione degli estimi dei terreni.
Fascicolo cart., cc. 58
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 41, fasc. 11

693. Sententia.
1542, s.l.
Sentenza di Delfino Delfini, podestà di Verona, con la quale si bandivano Giorgio Segatus detto Zorzonus e i nipoti Antonio detto Rossinus e Gaspare di Verona dalla Repubblica di Venezia. Notaio Alessandro [Minanis] di S. Pietro in [Carnario], Verona. Copia autentica, 1547 novembre 10, notaio Giovanni Andrea de Notarijs.
Atto singolo cart., cc. 2
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 41, fasc. 12

694. Attestationes.
1551 - 1552 dicembre 10, s.l.
Offerta di Franceschino de Folianis fu Bernardino al comune di Bormio, ai vicini di Oga e ai parenti, dei diritti di decima che l'interessato voleva vendere, con il consenso della mensa vescovile di Como. Rifiuto delle parti richieste. Notaio Nicola Grassonus.
Atto singolo cart., cc. 2
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 41, fasc. 13

695. Controversia.
1553 ottobre
Controversia dinnanzi al pretore di Tirano Alessandro de Speluga tra la comunità di Grosio rappresentata dal decano Stefano Devetini de Bugnonibus fu Zanis fratelli [Bernardo] e Stefano de [Parinellis] fu Bertramo in relazione alla causa intentata da Viscontino, Filippo e Giovanni Venosta contro i predetti fratelli in merito al mulino sito in località Salvanzo da essi avuto in locazione da Giovanni Antonio de Pino, decano di Grosio.
Fascicolo cart., cc. 8
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 41, fasc. 14

696. Sententia.
1559 agosto 30, s.l.
Sentenza del podestà di Tirano, Nicola Fischerus, nella causa tra il decano Giacomo de Francino, rappresentante della comunità di Grosio, da una parte, e Pietro de Sinistrario e il figlio Giovanni Andrea di Grosio dall'altra, per il pagamento di lire 60 imperiali e soldi 7, oltre alle spese per il pagamento di un bando: i convenuti vengono condannati al pagamento della somma. Notaio e cancelliere Giovanni Giacomo de Castello fu Castellini di Sondalo.
Atto singolo cart., cc. 6
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 41, fasc. 15

697. Sententia.
1588 marzo 16, [Tirano]
Sentenza di Giovanni Battista Tscharner, podestà di Tirano, a favore della comunità di Grosio contro Domenico e Pietro della Costa fu Delaido di Grosio, colpevoli di aver violato gli statuti della comunità esportando una quantità di legname superiore al consentito. Condanna dei suddetti della Costa al pagamento di una somma pari al valore del legname esportato in eccedenza e della comunità di Grosio al pagamento delle spese processuali, salva la ripetizione nei confronti dei soccombenti in giudizio. Decano di Grosio Francesco del Nigro. Notaio Emilio Homodeus fu Vincenzo di Tirano.
Atto singolo cart., cc. 4
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 41, fasc. 16

698. Controversia.
1594 febbraio 26, s.l.
Controversia tra il curato di Grosio Giacomo Sermondus e la comunità di Grosio in relazione all'attribuzione delle decime. Nomina, da parte del vescovo di Como, Feliciano Ninguarda, dei prevosti di Tirano Simone Cabassi e Grosotto, Paolo Robustelli, ad arbitri; le decime sono attribuite al curato di Grosio, con esclusione di quelle relative alle contrade di Tiolo, Ravoledo e Adda. Decano di Grosio Giovanni Robustellus. Consiglieri Geronimo Rumonus, Battista de Emanuelis, Martino Saxellinus. Allegati al 1594 marzo 22.
Atto singolo cart., cc. 8, all. cc. 4
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 41, fasc. 17

699. Memoria.
[sec. XVI]
Memoria a favore della comunità di Grosio nella causa relativa alla gestione dei mulini, redatta da Giovanni Battista Rumonus.
Frammento di fascicolo cart., cc. 10 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 41, fasc. 18

700. Mandatum.
1608 giugno 17, Grosio
Mandato conferito al decano di Grosio Giacomo Scazono e al consigliere Marcantonio Rumonus di comparire innanzi la dieta di Ilanz (Illantij) per ottenere conferma della sentenza emessa dal podestà di Tirano Stefano Muchler relativa ad una causa civile intentata dal prete Giacomo Sermondus contro la comunità di Grosio. Notaio Pietro Pinus di Grosio.
Atto singolo cart., cc. 2
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 42, fasc. 19

701. "Communitatis Grossij Vallistellinae contra heredes domini Iacobi Cigati".
1608 - 1639
Causa tra la comunità di Grosio rappresentata da Giovanni de Emanuelli fu Battista, detto del Negro, e Antonio de Ferro, abitante a Verona, messi e procuratori generali, da una parte, e gli eredi di Giacomo Cigatto de Sala fu Bernardo, dall'altra, in relazione ad una somma di lire 200 imperiali che il detto Giacomo aveva lasciato in eredità al comune di Grosio.
Fascicolo cart., cc. 31 num. rec., c. 1 non num.; all. c. 1
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 42, fasc. 20

702. Controversia.
1610 - 1741
Controversia tra la comunità di Grosio e gli eredi del fu Romerio Paravicini di Tirano, rappresentanti il fu Romerio Homodei di Tirano, per taglie imposte a partire dal 1625 in particolare per la liquidazione di spese militari. Non è presente la sentenza finale ma da vari atti si desume che la comunità di Grosio risulṭ soccombente. Atto di divisione tra i coeredi Quadrio. Arbitro Bernardo Masella. Antecedenti dal 1561 novembre 13.
Fascicolo cart., cc. 199, cc. 1 - 87, num. orig.
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 42, fasc. 21

703. Controversia.
1616 marzo 3 - 1649 dicembre 10
Controversia tra Zilio Bugnoni fu Filippo prevosto di S. Giorgio di Grosio e la comunità di Grosio per il pagamento di salari spettanti al suddetto prevosto. Nomina del suddetto Bugnoni a parroco di S. Giuseppe di Grosio in sostituzione di Alessio Schenardi di Morbegno, conferma dell'elezione da parte di Nicola Coquio, vicario del vescovo di Como Filippo Archinti e accettazione della prevostura da parte di Zilio Bugnoni. Consiglio di vicinanza della comunità di Grosio del 1619 nel quale Zilio Bugnoni chiede il versamento di scudi 100 d'oro come salario promessogli dalla comunità di Grosio all'atto della sua elezione. Nomina di Pietro Tuana di Grosotto e di Giovanni Paolo Venosta di Mazzo come arbitri in detta controversia. Documentazione incompleta. Notai: Giovanni Antonio Campis fu Giovanni, Orazio Valorsa fu Cipriano, Giuseppe Campus fu Giovanni Antonio, Carlo Bugnoni. Cancelliere curiale Gian Battista Raimondi.
Fascicolo cart., cc. 38
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 42, fasc. 22

704. Controversia.
[1632] - [1671]
Controversia per la definizione dei conti dal 1632 al 1670 riguardanti compensi, fitti e taglie tra la comunità di Grosio e Simone fu Antonio Negri di Grosio. La sentenza finale del 1671, dalla quale risulta soccombente la comunità, è presente nel libro maestro della suddetta comunità. Copia di capitoli del libro maestro relativo ai conti dal 1632 al 1670; apologia per mettere fine alle maldicenze sull'operato di Simone Negri come rinnovatore dell'estimo terriero e forestiero. Podestà di Tirano Giovanni Antonio Schmidt e Paolo Janatium. Nel 1778 Prospero Giuseppe Maria Negri e i suoi nipoti Usualdo e Michelangelo Negri riprendono la causa per la mancata esecuzine della suddetta sentenza. Gli atti relativi sono presenti nel carteggio di Nicola Visconti Venosta, procuratore della comunità di Grosio in detta causa, nominato nel consiglio della comunità del 8 maggio 1778.
Fascicolo cart., cc. 291
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 42, fasc. 23

705. Sententia civilis.
1634 dicembre 20, [Tirano]
Andrea Ghimmoni fu Pietro di Tiolo perde la causa nei confronti della comunità di Grosio in merito a spese giudiziali non ritenute, dal detto Andrea di sua spettanza. Podestà di Tirano Simone Venosta. Notaio Nicolino Homodeus fu Giovanni Matteo.
Atto singolo cart., cc. 4
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 42, fasc. 24

706. Mandatum.
1635 marzo 13, Grosio
Il decano e i consiglieri delle contrade Piatta, Tiolo, Viale e Adda, costituiscono procuratori, il curato, il decano, Angelo Comparotti e Giovanni Nicola Venosta per comparire davanti al vicario vescovile in merito alla pretesa avanzata dalla contrada Ravoledo di avere essa sola il diritto di elezione del suo nuovo canonico, diritto che la comunità di Grosio affermava essere di sua spettanza. Notaio Giovanni Antonio a Campo.
Atto singolo cart., cc. 4
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 42, fasc. 25

707. Memoriale.
1638 ottobre 4, Grosotto
Memoriale del cappellano di S. Giacomo e Filippo in Stazzona, Giovanni Antonio Cornacchio, col quale rivendica il diritto dell'immunità ecclesiastica per taglie su un fondo prativo, boschivo e zerbivo sito in comunità di Grosio, di proprietà della cappella. In calce: intimazione alla comunità di Grosio da astenersi da ulteriori atti al riguardo. Allegata minuta nella quale Agostino de Lambertengis fu Giacomo abitante a Stazzona, cappellano delle chiese dei SS. Giacomo e Filippo e di Sant'Abbondio di Stazzona si appella al pretore di Tirano per definire problemi sorti al riguardo della locazione di beni siti in territorio di Grosio. Antecedenti dal 1548 novembre 29.
Atto singolo cart., cc. 3
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 42, fasc. 26

708. Controversia.
1638 - 1646
Controversia tra la contrada di Ravoledo e la comunità di Grosio relativa al versamento di parte della somma annua dovuta, in seguito all'avvenuta elezione a prepositura della chiesa di S. Giorgio di Grosio. Arbitrato in data 23 maggio 1645 di Pietro Scarpatetti, podestà di Tirano, che conferma l'obbligo del pagamento di una parte della somma da parte della contrada di Ravoledo ponendo altri oneri a carico delle altre contrade di Grosio. Sindacato della vicinanza della contrada di Ravoledo 8 agosto 1644. Notaio Gian Battista Robustelli fu Martino abitante a Grosotto.
Fascicolo cart., cc. 37
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 42, fasc. 27

709. Atto di causa.
1664 giugno 19, s.l.
Opposizione del decano Giacomo Mottini all'appello alla sentenza emessa il 4 giugno 1664 a favore della comunità opposto dai fratelli Francesco e Stefano Sermondi di Grosio. Gli stessi fratelli si dichiarano contro detta opposizione. Notaio Bernardo Bagnettus.
Atto singolo cart., cc. 1
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 43, fasc. 28

710. Autorizzazione ad agire in giudizio.
1691 settembre 2
I rappresentanti della comunità di Grosio chiedono a Michele Lazzaroni, di impugnare la definizione di conti fatta in data 16 giugno 1682 tra la comunità stessa e gli eredi di Giovanni Nicola Venosta di Grosio, nella quale la comunità era risultata debitrice di lire 5000 imperiali. Sig. in ceralacca. Antecedenti dal 1682 giugno 16.
Fascicolo cart., cc. 2
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 43, fasc. 29

711. Controvesia.
1695 - 1702
Controversia tra la comunità di Grosio e gli eredi di Bernardino Mazza e di Amedeo Bossio, entrambi di Tirano ed esattori della contrada di Capo di Terra di Tirano, per la somma di lire 2600 imperiali in virtù di un assegno fatto dalla comunità di Tirano ai suddetti esattori a favore della comunità di Grosio. Pronuncia arbitrale del 28 luglio 1702, con cui la comunità di Grosio risulta soccombente e obbligata al pagamento di lire 260 imperiali in moneta lunga corrente. Carta estranea in copia tratta da Giovanni Francesco Stupani, notaio e attuario della comunità di Sondalo, di un confesso del 1635 marzo 21 nel quale Giovanni Domenico Manfredotto di Tirano, erede di Amedeo Bossio, attesta di aver ricevuto dalla comunità di Sondalo lire 4570 imperiali.
Fascicolo cart., cc. 37
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 43, fasc. 30

712. Ratificatio e renuntiatio.
1698 settembre 3, Grosio
Giovanni Carnini fu Pietro di Ravoledo e Carlo Antonio [Lengatti] fu Tommaso di Sondalo, ratificano il confesso fatto da [...] Carnini fu Pietro in data 27 aprile 1671 relativo a lire 350 imperiali verso la comunità di Grosio, e il compromesso steso in tale data con rinuncia ad ogni azione. Notaio Giuseppe Campus.
Atto singolo cart., cc. 2
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 43, fasc. 31

713. Sentenza.
sec. XVII in., Tirano, palazzo della ragione
Sentenze emesse dal podestà di Tirano Rodolfo Jeclini, 1705 - 1707 a favore di Antonio Valorsa fu Giovanni Angelo di Grosio e Giovanni fu Giovanni Angelo Pino di Grosio. Cancelliere Gaudenzio Misani.
Due atti singoli cart., cc. 4
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 43, fasc. 32

714. Controversia.
1703 - 1704
Controversia tra Tomeo Caspano di Grosio e Giacomo Caspano detto Borio di Grosio in relazione al giuramento fatto da quest'ultimo per sottrarsi alla formazione dei ruoli militari.
Fascicolo cart., cc. 14
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 43, fasc. 33

715. Atti processuali.
1706 - 1707
Processi intentati contro incaricati agli incanti dei beni comunali, in particolare per l'osteria del "Banderale", per aver violato le disposizioni statutarie. Processo intentato da Giorgio detto Mottarello fu Giovanni Abele Pino contro il consiglio della comunità di Grosio; indagine del podestà di Tirano Rodolfo Jeklino sul modo di gestire gli incanti dei beni comunali da parte dei consigli. Sentenze, datate 1707 aprile 4, di assoluzione di Giovanni Battista Quetti, Giovanni Abele Bugnoni, Giovanni Varenna fu Giacomo, Giovanni Varenna fu Pietro e Giovanni Martino Rastelli, tutti di Grosio, emesse da Dietrico Jeklino di Rodolfo delegato del podestà. Cancelliere Gaudenzio Misani.
Fascicolo cart., cc. 280
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 43, fasc. 34

716. Causa salis.
1718 maggio 13 - 1719 marzo 22, s.l.
Processo tra la comunità di Grosio e la famiglia Salis di Tirano rappresentata dall'avvocato Claudio Giuseppe Venosta, innanzi al podestà di Tirano, per la liquidazione di somme prestate dalla famiglia Salis alla suddetta comunità. Compromesso extragiudiziale del 1719 aprile 19 nel quale la famiglia Salis si impegna ad accettare una riduzione del suo credito da lire 35273 a lire 31000 e a pagare le spese giudiziali al podestà di Tirano Francesco Tini. La comunità di Grosio si impegna a pagare gli interessi sulla somma dovuta e al rimborso della stessa nei termini stabiliti, 1719 marzo 22. Procuratori della comunità di Grosio Vincenzo Venosta e Michele Foppolo di Mazzo. Allegate cc. 15 relative al suddetto processo. Seguiti al 1719 aprile 19.
2 volumi cart., mm 320x210, leg. con copertina in cartone, I vol.: pp. 1 - 525, num. orig., II vol.: cc. 1 - 205, num. rec.(1)
Note: 1. Un volume è la copia dell'altro.
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 43, fasc. 35

717. Atti di causa penale.
1719 dicembre 23 - 1720 luglio 31
Processo penale intentato da Stefano Ruscone fu Stefano di Grosio contro Giacomo Quetti fu Battista detto Monatto di Ravoledo per vari furti a danno del Ruscone. Liberazione emessa dal pretore di Tirano Giacomo Albertinus a favore del detto Quetti di Ravoledo. Cancelliere Gaudenzio Misani. Sig. in ceralacca. Seguiti al 1721 giugno 11.
Fascicolo cart., cc. 16 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 44, fasc. 36

718. Atti di causa penale.
1719 - 1720
Causa innanzi al podestà di Tirano, Giacomo Albertini, contro Stefano Rusconi per la costruzione di una casa sul fronte stradale da parte dello stesso. Documentazione varia tra cui l'estratto dell'estimo di Stefano Rusconi, l'elenco di taglie imposte dal 1680 al 1719, la copia di deliberazione del 21 dicembre 1690 e l'elenco degli ufficiali in carica nella comunità di Grosio negli anni 1686 e 1690, e dei decani dal 1686 al 1720. Antecedenti dal 1680.
Volume cart., mm 300x210, leg. in cordicella senza copertina, cc. 49 num. rec., cc. 13 bianche
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 44, fasc. 37

719. Causa.
1720 gennaio 27 - 1720 febbraio 1
Causa penale intentata dal podestà di Tirano, Giacomo Albertini, contro i rappresentanti della comunità di Grosio negli anni 1686 e 1690, accusati di aver modificato l'estimo dei fabbricati e di conseguenza ridotto l'introito delle taglie. Mancanti gli atti finali del processo. Cancelliere Gaudenzio Misani.
Fascicolo cart., cc. 17 num. rec., cc. 9 bianche
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 44, fasc. 38

720. Controversia.
1722 gennaio 14 - 1725
Controversia fra le comunità di Grosio e Mazzo per la liquidazione delle spese sostenute per il processo ad Agostino Senini di Mazzo. Mancanti la sentenza e buona parte degli atti di causa.
Fascicolo cart., cc. 17
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 44, fasc. 39

721. Arbitratus.
1731
Arbitrato di Antonio Lavizzari di Mazzo e di Egidio Lambertenghi di Villa di Tirano, designati ai sensi del capitolo 8 degli statuti di Grosio, nella disputa tra la comunità di Grosio e privati, in relazione al giuramento per l'inosservanza dei capitoli della comunità. Allegato il lodo datato 13 dicembre 1732 nel quale la comunità di Grosio risulta soccombente, di cc. 2. Seguiti al 1732.
Fascicolo cart., cc. 42 num. rec.
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 44, fasc. 40

722. Liberazione.
1733 giugno 1, Tirano, palazzo di residenza
Liberazione emessa dal podestà di Tirano Giovanni Antonio Sprecher a favore di Giuseppe Quetti fu Martino di Grosio, imputato di furto. Cancelliere Giovanni Pietro Lazzarone. Sig. in ceralacca.
Atto singolo cart., cc. 2
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 44, fasc. 41

723. Controversia.
1733 - 1739
Causa relativa all'attribuzione di una cappellania nella chiesa di S. Giuseppe in Grosio in esecuzione di un lascito testamentario di Tommaso Negri Emanuelli fu Giovanni Battista di Grosio in data 8 marzo 1681. In tale lascito si prevedeva l'attribuzione del beneficio con diritto di prelazione ai canonici discendenti della famiglia Negri Emanuelli; la cappellania era stata invece attribuita, nella riunione del consiglio di Grosio in data 20 marzo 1733, a Marco Antonio Visconti Venosta. Contro tale istanza si era gravato in prima istanza innanzi al tribunale vescovile di Como e in appello innanzi al tribunale rotale in Roma, l'abate Prospero Maria Negri di Grosio, il quale, producendo l'albero genealogico della famiglia, ottenne sentenza favorevole. Marco Antonio Venosta e la comunità di Grosio accettano tale sentenza, come risulta dalla deliberazione del consiglio del 6 maggio 1739. Trascrizione di atti relativi alla famiglia Negri Emanuelli a partire dal 1445. Antecedenti dal 1445.
Registro cart., mm 320x230, leg. con copertina in cartone e rinforzi in cuoio, cc. 327, cc. 1 - 293, num. rec., cc. 31 bianche, all. cc. 34
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 44, fasc. 42

724. Liberazione.
1734 giugno, Sondrio, palazzo del governatore
Liberazione emessa dal governatore della Valtellina Enrico Albertini a favore di Giuseppe di Andrea Bugnone, Caterina Cecina sua moglie e Margherita Pina tutti di Grosio, per furti. Cancelliere Giovanni Antonio Pianta. Sig. in ceralacca.
Atto singolo cart., cc. 2
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 44, fasc. 43

725. Liberazione.
1736 marzo 15, Tirano
Liberazione emessa dal podestà di Tirano Giovanni de Federspil a favore di Giuseppe Quetti Ricolda fu Martino di Grosio, imputato per furto. Cancelliere Giovanni Antonio Pianta. Sig. in ceralacca.
Atto singolo cart., cc. 2
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 44, fasc. 44

726. Sententia.
1754 febbraio 8
Estratto di sentenza a favore della comunità di Grosio nella causa sorta con la famiglia Venosta a seguito di un lascito testamentale di Marc'Antonio Venosta alla chiesa di S. Giuseppe di scudi 40 d'oro. Copia tratta dagli atti civili della curia episcopale di Como da Antonio de Clericis notaio e cancelliere episcopale.
Atto singolo cart., cc. 2
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 44, fasc. 45

727. Liberazione.
1786
Liberazione emessa dal podestà di Tirano Nicoḷ conte de Crist de Santz a favore di Giovanni Sassella fu Antonio detto Cristina, Maria sua moglie e Maria Giovanna sua madre, tutti di Grosio, per furti commessi. Promessa di pagamento fatta dal decano di Grosio Nicola Visconti fu Francesco Venosta per le spese processuali e atto di vendita di alcuni beni di proprietà del Sassella alla comunità di Grosio a conto delle spese sostenute. Cancelliere Giuseppe Piccioli. Sigillo in ceralacca.
Fascicolo cart., cc. 6
Classificazione: 1.6
Segnatura: b. 44, fasc. 46