Chiesa di S. Martino e "scole"

1588 - 1815
Le ventinove unità costituenti la serie trovano ragione di collocazione presso l'archivio comunale per la stretta correlazione che contraddistingue i rapporti tra la comunità di Gordona e la chiesa di S. Martino e sue "scole" per tutto il periodo di antico regime(1). Oltre ad elementi comuni ad altre comunità del contado, quali le investiture feudali della Mensa vescovile di Como, l'elezione del parroco e del coadiutore ad opera del consiglio generale, le contribuzioni in denaro ed in giornate lavorative per il salario dei curati, per la manutenzione e la fabbrica delle chiese, del campanile, delle campane, per le spese di culto costantemente registrate nei "maneggi consolari" e quali la condivisione della casa comunale con l'abitazione del parroco, la peculiarità della comunità di Gordona si esprime nella stessa elezione, accanto a quella degli "officiali di comunità", degli "officiali di chiesa e luoghi pii" ad opera del consiglio ordinario e di giunta, in occasione della prima seduta di ogni anno, con l'intervento e l'approvazione del curato. Tale elezione comportava la nomina di 4 sindaci e del messo della chiesa di S. Martino, dei messi di S. Antonio, di Santa Marta e della dottrina cristiana, dei tesorieri della confraternita del Santissimo e della confraternita del Santo Rosario, del messo dell'Immacolata Concezione di Cimavilla, del tesoriere generale dei defunti e dei "cercatori per l'elemosina de morti", questi ultimi eletti in rappresentanza dei rispettivi quartieri. Gli atti costitutivi la serie vedono come attori prevalenti i sindaci ed i messi della chiesa di S. Martino ed una particolare tipologia di confraternite o "scole", quali la "confraternita di Palermo eretta nella chiesa di S. Martino" o "scola della compagnia di Palermo e della chiesa di S. Martino" e le "3 cassette di Santa Caterina, dell'Immacolata Concezione in Cimavilla e di San Bernardino in Bodengo, erette dai fratelli benefattori di Napoli", costituite queste ultime da associazioni di emigranti a Palermo e Napoli che mantenevano stretti legami con la comunità di origine, beneficiandola del proprio contributo. La natura giuridica degli atti raggruppa vendite inerenti case, cascine, appezzamenti di terra, pascoli, diritti di riscossione di fitti; obbligazioni, censi, cauzioni, testamenti; convenzioni con mastri diversi per la fabbrica della chiesa di S. Martino. In tali atti gli interlocutori sono prevalentemente dei privati. I sindaci delle chiese o delle "scole", protagonisti dei diversi negozi giuridici, agiscono spesso insieme con gli amministratori della comunità; a volte sono gli stessi consoli e consiglieri della comunità a ricoprire tali cariche; sempre le stime sono eseguite dagli stimatori giurati di Gordona. La tipologia redazionale dei diversi negozi è quella abituale di tale genere di atti. Si contraddistinguono, tuttavia, un particolare registro dove sono raccolti capitali, fitti, censi e legati spettanti alla chiesa di S. Martino di Gordona e sue scuole riscossi dai messi di detta chiesa con relativi confessi di ricevuta e rese dei conti, anni 1616-1637, la pratica della fondazione del canonicato vicariale di Bodengo con gli atti deliberativi dei capifamiglia della vicinanza di Bodengo, anni 1765-1772, ed il fascicolo riguardante la fondazione della cappellania della fratellanza di Napoli nella chiesa dell'Immacolata Concezione di Cimavilla ad opera dei fratelli benefattori di Napoli, anni 1777-1778, con istituzione di un fondo perpetuo e con specificazione delle modalità di gestione della cappellania, oltre che dell'elezione e dei compiti del cappellano. Gli atti della serie erano già classificati nella categoria "Grazia, giustizia e culto" dei precedenti inventari e principalmente raggruppati in un fascicolo avente per oggetto "Documenti di vecchia data riguardanti la chiesa di S. Martino". Tenendo conto della stretta correlazione con la vita economica della comunità che li contraddistingue e che giustifica la loro collocazione presso l'archivio comunale, essi sono stati raccolti in questa serie originaria che rispetta nel titolo e nella natura giuridica dei documenti la tipologia dei diversi soggetti produttori.

Note:

1. Si vedano: SCARAMELLINI, Santa Caterina; DE AGOSTINI, Dai primi curati, p. 139-144; DE AGOSTINI, La chiesa, p. 213-215.



233. "Instrumentum venditionis, livelli et pactorum".
1588 febbraio 8, Chiavenna, "in stuffa domus habitationis notarii"
Giovanni Pietro Mazzina fu Bernardino e Giovanni Pietro della Massa fu Guglielmo vendono a Giacomo del Gianolo fu Santo, Gaspare del Thadeo fu Taddeo, sindaci, ed a Giacomo Tavatii de Piperellis fu Giovanni Donato, messo, agenti a nome della chiesa di S. Martino e del comune di Gordona, un appezzamento di terra campivo e prativo sito nel comune di Samolaco in località "de Rovorina" dove si dice "al pra del Perè" ed un altro appezzamento di terra vignato, cespedivo e sassivo sito nel comune di Gordona dove si dice "alla vigna della Paiierolla", per il prezzo di lire 171 terzuole. Detti sindaci e messo cedono tali terreni in enfiteusi ai medesimi venditori per un fitto annuo di stare 4 di vino e stare 2 e mezza di mistura. Notaio Pietro Antonio Oldradus fu Vincenzo di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 19, s. VII, fasc. 1

234. "Instrumentum obligationis".
1594 gennaio 25 - 1603 giugno 14, Gordona, "in stuffa domus habitationis Iohannis del Thadeo"
Antonio del Barra di Gordona si impegna con Giovanni del Thadeo, messo e sindaco della chiesa di S. Martino di Gordona, per la somma di lire 130 da pagare entro un anno con l'interesse dell'otto per cento, a saldo di capitale e fitti di un instrumento di obbligazione 1590 agosto 20 a rogito Matteo de Manso, notaio di Palermo. Notaio Pietro Antonio Oldradus fu Vincenzo di Chiavenna. Segue nota 1603 giugno 14 attestante il saldo del presente instrumento ad opera di Giovanni Alberto di Scogli.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 19, s. VII, fasc. 2

235. "Instrumentum obligationis".
1596 gennaio 10, Chiavenna, "in stuffa domus habitationis mei notarii"
Cristoforo Chiabarri fu Giovanni di Gordona si impegna sotto obbligazione con Biagio de Ponte fu Lorenzo, messo della chiesa di S. Martino di Gordona, per la somma di lire 104 terzuole e lire 8 di fitto da pagare entro un anno. Notaio Pietro Antonio Oldradus di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 19, s. VII, fasc. 3

236. "Instrumentum venditionis".
1597 gennaio 7, Gordona, "in stuffa domus habitationis Iohannis del Thadeo"
Andrea del Andriolo fu Battista, curatore di Bartolomeo del Andriolo fu Andrea di Gordona, vende a Giovanni de Scoliis fu Battista, agente a nome della chiesa di S. Martino di Gordona, il diritto di riscuotere annualmente 2 fitti per il prezzo di lire 263 terzuole. Notaio Pietro Antonio Oldradus fu Vincenzo di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 19, s. VII, fasc. 4

237. "Instrumentum venditionis livelli et pactorum".
1599 febbraio 5, Gordona, "in stuffa domus habitationis Iohannis del Thadeo"
Antonio del Ruzalino fu Adamo di Gordona vende alla chiesa di S. Martino di Gordona, rappresentata da Giovanni de Scoliis, messo, e da Giovanni Giacomo Tavatii de Piperellis, Pietro de Garzellis e Andrea del Andriolo, sindaci, un appezzamento di terra vignata, cespediva e sassiva sito in località Vignate dove si dice "alla vigna dii Raseri" per il prezzo lire 500 terzuole. Detto appezzamento viene poi investito in enfiteusi dal messo e dai sindaci della chiesa al venditore, che si impegna a pagare il fitto annuo di lire 40. Notaio Pietro Antonio Oldradus fu Vincenzo di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 19, s. VII, fasc. 5

238. "Instrumentum venditionis".
1609 dicembre 9, Chiavenna, "in stuffa domus habitationis mei notarii"
Rigo Delaqua fu Antonio di Coloredo, tutore dei fratelli Cristoforo, Battista e Margherita de Piperellis della Turre di Gordona, vende a Giovanni Giacomo Tavatii de Piperellis fu Giovanni Donato, messo della chiesa di S. Martino di Gordona, una pezza di terra silvata, campiva, cespediva e sassiva sita in Gordona dove si dice "al dosso" per il prezzo di lire 1500 terzuole, conformemente alla stima eseguita da Battista del Gianolo, stimatore di Gordona, e da Giovanni del Ruzalino, suo coadiutore. Notaio Pietro Antonio Oldradus fu Vincenzo di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 19, s. VII, fasc. 6

239. "Venditionis instrumentum".
1611 gennaio 18, Chiavenna, "in stuffa domus habitationis mei notarii"
Giovanni Pietro Parache di Peglio della pieve di Gravedona, agente anche a nome dei fratelli Giovanni Domenico e Giovanni Andrea, residenti a Roma, vende alla chiesa di S. Martino di Gordona, rappresentata da Guglielmo de Blavaschis, console di Gordona, Rigo dell'Aqua di Coloredo, Giovanni Ruzalini di Scogli e Donato Battistessa di Cimavilla, la terza parte di un appezzamento di terra alpiva, pascoliva e boschiva con la terza parte degli "alberghi" ivi esistenti e relativa caldera ed utensili, situato nell'alpe di Bodengo dove si dice "all'Alpe di Bodengo delli Paracha" per la somma di lire 1950 moneta di Milano conformemente alla valutazione di Giovanni Antonio Scartascino di Cimavilla, arbitro nominato dalle parti. Notaio Pietro Antonio Oldratum di Chiavenna. Copia autentica 1795 giugno 8, Filippo Foicus fu Pietro Antonio di Piuro, notaio di Piuro e di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 19, s. VII, fasc. 7

240. "Instrumentum venditionis".
1611 febbraio 9, Gravedona, "in contrata de flumine"
Margherita de Traversis fu Giacomo di Livo della pieve di Gravedona, vedova di Alessandro Peracha fu Pietro detto dei notai di Peglio, curatrice dei beni di Giovanni Antonio Peracha fu Alessandro, vende a Rodrigo dell'Aqua fu Antonio di Coloredo, agente in nome della chiesa parrocchiale di S. Martino di Gordona, la sua porzione di pascoli, cascine ed utensili siti in Val Bodengo in località chiamata "l'alpe delli nodè di Pelio" per il prezzo di lire 650 terzuole moneta di Chiavenna. Giovanni Pietro Maccina fu Sigismondo di Gravedona, notaio di Como.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 19, s. VII, fasc. 8

241. "Instrumentum census".
1613 dicembre 31, Gordona, "in stuffa domus habitationis Christofori del Thadeo"
Battista de Ferraris fu Giovanni Antonio di Coloredo impone un censo di lire 120 sopra una pezza di terra vignata, campiva, cespediva e sassiva sita in Coloredo dove si dice "alla selvascia", che poi vende alla chiesa di S. Martino di Gordona, rappresentata da Righo Delaqua e Donato della Battistessa, per il prezzo di lire 1500 terzuole, con patto di redenzione. Notaio Pietro Antonio Oldradus fu Vincenzo di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 19, s. VII, fasc. 9

242. "Instrumentum venditionis".
1616 maggio 11, Chiavenna, "in stuffa domus habitationis fq. dil Tadio"
Laura della Turre de Piperellis di Gordona, con garanzia di Bernardo de Brochis, suo marito e di Arrigo de l'Aqua, suo cognato, vende a Silvestro de Righis ed a Guglielmo de Blavaschis, console di Gordona, agenti per la chiesa di S. Martino di Gordona, un appezzamento di terra prativa, silvata e sassiva situato in Gordona in località "al pra del drogho" per il prezzo di lire 1050 terzuole, conformemente alla valutazione effettuata da Giovanni Ruzelinum e da Antonio Scartazinum, stimatori. Notaio Carlo Stampa fu Giovanni Angelo di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 19, s. VII, fasc. 10

243. "Libro della chiesa di Santo Martino e scole della medesima dall'anno 1621".
1616 - 1637
Elenco di capitali, fitti, censi e legati spettanti alla chiesa di S. Martino di Gordona e sue scuole riscossi dai messi di detta chiesa, con relativi confessi di ricevuta e rese dei conti (1). Allegata c.1 inerente nota dei fitti della chiesa di Santa Caterina.
Registro cart. (2), cc. 42 num. rec.; all. c. 1
Note: 1. Di ogni capitale è citato l'instrumento di riferimento con relativo notaio rogatore. 2. Il registro è rivestito da pergamena con partitura di canto gregoriano e relative salmodie.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 19, s. VII, fasc. 11

244. "Memoriale per li deputati della cappella di Santa Caterina della comunità di Gordona".
[1631], [Gordona]
Giovanni de Righi e Giorgio Schenardi, deputati della cappella di Santa Caterina di Gordona, presentano al vescovo di Como l'elenco dei censi e delle polizze istituiti con le elemosine fatte per ingrandire a chiesa detta cappella onde potervi celebrare la messa e chiedono autorizzazione per poter applicare per l'avvenire i fitti dei censi a servizio delle "scole" del Santissimo Sacramento e di Santa Marta e per poter riscuotere i capitali delle polizze da impiegarsi nella fabbrica della nuova chiesa. Segue nota 1631 giugno 9 con la quale il vescovo di Como concede le richieste autorizzazioni per l'amministrazione e l'utilizzazione dei fondi sopraddetti.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 19, s. VII, fasc. 12

245. "Venditionis instrumentum".
1641 luglio 24, Chiavenna, "in stupha magna domus habitationis mei notarii"
Giorgio Garzello fu Giorgio di Gordona, curatore dei beni di Giorgio Garzello fu Giovanni di Gordona ora abitante nel regno di Sicilia, vende a Tadeo de Tadei ed a Francesco Tavasso, sindaci della fabbrica della chiesa di S. Martino, una pezza di terra campiva situata in Gordona dove si dice "alli campi della zoccha", una pezza di terra prativa, silvata e geriva situata in Gordona dove si dice "al fondo" ed "un cassone di pezzo vecchio" per il prezzo di lire 454 terzuole, conformemente alla stima eseguita da Antonio di Agustini e Bernardo Foiada, stimatori giurati del comune di Gordona. Giovanni Antonio Lumaca fu Orazio di Piuro, notaio di Piuro e Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. orig.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 19, s. VII, fasc. 13

246. Vertenza tra la parrocchia di San Martino e alcuni massari di Gordona.
1652 novembre 17 - 1657 settembre 12
Vertenza tra la chiesa parrocchiale di S. Martino di Gordona, rappresentata da Bernardo Curti, curato, Giovanni Giacomo Tavascio, Battista della Battistessa ed Antonio Biavasco, sindaci, da una parte, e Giovanni di Righi e consorti di Gordona, dall'altra, a motivo della pretesa restituzione alla chiesa di Gordona di alcuni appezzamenti di terra ritenuti alienati senza la dovuta forma solenne. Giorgio Casagrande, vice curato di Prata ed arbitro eletto dalle parti, approva tutti i contratti di livello stipulati dai sindaci della chiesa e dal console di Gordona con detti massari, con obbligo tuttavia per questi ultimi al pagamento della somma annuale di lire 2 terzuole, oltre al solito fitto in favore della chiesa ed al pagamento di 30 ducatoni a soddisfazione dei fitti pretesi dal curato di Gordona. N. 2 documenti.
Fascicolo cart., cc. 9 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 19, s. VII, fasc. 14

247. "Substitutionis procurae documentum".
1655 febbraio 15, Gordona "nella piazza avanti la casa heredi quondam podestà Thadeo Thadei"
Giovanni Antonio Mazina fu Giovanni Pietro di Gordona, procuratore dei confratelli della scola di S. Martino di Gordona istituita in Palermo, "con facoltà di sustituire altri procuratori", deputa Cristoforo delli Agostini fu Battista di Gordona a procuratore di detta confraternita. Giovanni de Thadeis di Gordona, notaio di Chiavenna. Copia autentica 1665 novembre 18, Domenico Tabacco fu Giovanni di Gordona, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 19, s. VII, fasc. 15

248. "Venditionis insolutum documentum".
1656 marzo 2, Gordona, "nella stuva della casa dell'habitatione del notaro"
Giovanni Pietro Biavasco fu Pietro di Gordona, agente anche a nome dei fratelli Bartolomeo, Orsola e Maddalena, vende a Cristoforo delli Agostini di Gordona, procuratore della confraternita di Palermo eretta nella chiesa di S. Martino di Gordona, il diritto di poter riscuotere da Bernardo Biavasco di Gordona lire 11 moneta di grida quale fitto annuale pagato sopra un capitale di talleri 12 e mezzo di un instrumento di censo, per il prezzo di lire 207 e sesini 5 moneta longa di Chiavenna che vanno in pagamento dei crediti vantati da detta confraternita. Giovanni de Thadei di Gordona, notaio di Chiavenna. Copia autentica 1665 dicembre 17, Domenico Tabacco fu Giovanni di Gordona, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 19, s. VII, fasc. 16

249. "Testamento di ser Giovanni Balzarino di Gordona".
1657 dicembre 2 - 1672 marzo 6
Giovanni Balzarino fu Giovanni di Gordona fa testamento nuncupativo con il quale lascia due terzi dei suoi beni mobili e immobili, di un terzo dei quali rimane usufruttuaria la moglie Luchina Bino fu Giovanni Pietro, purché non si risposi, alla fabbrica della chiesa di S. Martino di Gordona, ed un terzo alla sorella Domenica, moglie di Bernardino Foiada. Giovanni de Thadeis di Gordona, notaio di Chiavenna. Copia autentica 1667 luglio 27, Domenico Tabacco fu Giovanni, notaio di Chiavenna. Lo stesso testatore 1672 marzo 6 fa altro testamento nuncupativo in favore questa volta della figlia Caterina, con la condizione che della quarta parte dei suoi beni debba essere usufruttuaria la moglie Luchina Bino, sempre che non si risposi. Domenico Tabacco fu Giovanni di Gordona, notaio di Chiavenna. N. 2 atti.
Fascicolo cart., cc. 12 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 19, s. VII, fasc. 17

250. "Cautionis documentum".
1660 aprile 21, Gordona, "nella stuva della casa dell'habitatione di me notaro"
Giovanni Antonio Macina, console di Gordona, ed i suoi uomini di consiglio, stipulano una cauzione con Giovanni Thadei, curato della chiesa di S. Martino, e con Bernardino Foiada, Francesco Bino e Battista Biavasco, sindaci della medesima, per la somma di lire 500 moneta di grida di Chiavenna da utilizzarsi a saldo di debiti contratti dalla comunità e da restituirsi al fitto annuo di lire 30 sino all'estinzione del capitale. Giovanni Thadeus fu Cristoforo di Gordona, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 19, s. VII, fasc. 18

251. "Venditionis insolutum documentum".
1663 novembre 16, Gordona, "nella stuva della casa dell'habitatione di me notaro"
Godenzo Brocho fu Cristoforo di Gordona, agente anche a nome dei fratelli Bernardo e Antonio, vende a Giorgio Riva, coadiutore, stipulante a nome del titolo della coadiutoria della chiesa parrocchiale di S. Martino di Gordona, una casa e relative corti site nel quartiere di Scogli per il prezzo di lire 250 moneta corta di grida di Chiavenna, che vanno in pagamento di un instrumento di censo precedentemente contratto tra le parti. Giovanni de Thadeis di Gordona, notaio di Chiavenna. Copia autentica 1665 dicembre 17, Domenico Thabacus fu Giovanni di Gordona, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 19, s. VII, fasc. 19

252. "Venditionis insolutum instrumentum".
1667 maggio 9 - 1668 gennaio 15, Gordona, "nella stuva della casa di me notaro"
Bernardo Mottini fu Domenico di Gordona vende a Giovanni Battista Mazzina, messo della "scola della compagnia di Palermo" della chiesa parrocchiale di S. Martino di Gordona, una pezza di terra ronchiva e vignata sita in Cimavilla dove si dice "il ronchetto" per il prezzo di lire 700 terzuole moneta longa di Chiavenna, conformemente alla valutazione effettuata da Battista Battistessa, stimatore giurato di Gordona, con l'assistenza di Giovanni Pietro Parina, confidente, che vanno in pagamento di un capitale e relativi fitti dovuti dal venditore a detta scola. Domenico Thabacco fu Giovanni di Gordona, notaio di Chiavenna. Segue confesso 1668 gennaio 15 con il quale Battista Battistessa, esattore per il quartiere di Cimavilla, attesta la ricevuta da Giovanni Battista Mazzina, messo della scuola di Palermo, dell'importo della taglia gettata sulla pezza di terra menzionata e relativo fitto. Domenico Thabacco, notaio, si sottoscrive.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 19, s. VII, fasc. 20

253. "Venditionis insolutum documentum".
1671 aprile 13, Gordona "nella camera di mezzo della casa sopra la secrestia ..."
Andrea Thavassio, Battista Batistessa, Giovanni Scartazzo e Domenico Tabacco, sindaci della chiesa parrocchiale di S. Martino di Gordona e relative scole, con l'assistenza di Giorgio Riva, coadiutore, vendono alla comunità di Gordona, rappresentata da Giuseppe Forella, console, Bernardino Fogliada, Francesco Bino e Battista Scartazzino, consiglieri, cinque appezzamenti di terra situati in Gordona per il prezzo di lire 1200 terzuole moneta longa di Chiavenna, conformemente alla stima eseguita dai suddetti Bino e Batistessa, stimatori giurati, che vanno in pagamento di un debito contratto dalla comunità verso la fabbrica della chiesa di S. Martino, oltre al pagamento di lire 1 terzuola alla mensa episcopale di Como per il fitto annuo gravante sopra uno degli appezzamenti di terra. Domenico Tabacco fu Giovanni di Gordona, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 19, s. VII, fasc. 21

254. "Venditionis insolutum documentum".
1674 aprile 16, Gordona, "nella stuva della casa di me notaro"
Sebastiano Bonadeo fu Giacomo di Gordona vende al beneficio titolare della cura della chiesa parrocchiale di S. Martino di Gordona, rappresentata da Giorgio Riva, curato, Giorgio Thavasio, Giovanni Francesco Bino e Giovanni Tognone, sindaci, una pezza di terra campiva cespediva vignata e silvata sita in Gordona in località Vignate dove si dice "al prato retondo" per il prezzo di lire 800 terzuole moneta longa di Chiavenna, conformemente alla stima eseguita da Giovanni Francesco Bino e Andrea Thavasio, stimatori giurati di Gordona, che vanno in pagamento di un capitale dovuto dal venditore al suddetto beneficio, oltre all'aggravio del pagamento annuale del fitto incombente sopra tale pezza di terra. Domenico Tabacco fu Giovanni di Gordona, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 19, s. VII, fasc. 22

255. "Venditionis insolutum documentum".
1675 dicembre 19, Gordona, "nella stuva della casa di me notaro"
Giovan Antonio delli Agostini di Gordona vende alla "scola di Palermo" della fabbrica della chiesa parrocchiale di S. Martino di Gordona, rappresentata da Giovanni Antonio Mazzina e Cristoforo delli Agostini, messi, con l'assistenza di Giorgio Riva, curato, tre appezzamenti di terra siti in Gordona per il prezzo di lire 660 terzuole moneta longa di Chiavenna, conformemente alla stima eseguita da Francesco Bino ed Andrea Tavascio, stimatori giurati di Gordona, che vanno in pagamento dei debiti contratti nei confronti di detta "scola". Domenico Thabaccus fu Giovanni di Gordona, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 19, s. VII, fasc. 23

256. "Accordio et conventione".
1680 febbraio 3 - 1681 agosto 11, Gordona
Giorgio Riva, curato della chiesa matrice di S. Martino di Gordona, Giorgio Thavassio, Bernardo Battistessa, Andrea Susanna e Antonio Balzarino, sindaci di detta chiesa, stipulano delle convenzioni con Giorgio Solaro di Carona della Valle di Lugano, mastro, inerenti la fabbrica in marmo dell'ancona dell'altare collaterale della chiesa di San Martino. Detti stipulanti si sottoscrivono. Seguono confesso 1680 marzo 12 del mastro Solaro di ricevuta del pagamento dovuto e rinnovo dell'accordo 1681 agosto 11 a motivo della sopravvenuta morte di Giorgio Riva, sostituito da Giovanni Battista Thadei, curato di Gordona. Le parti sottoscrivono.
Atto singolo cart., cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 19, s. VII, fasc. 24

257. "Investitura"
1762 dicembre 17, Gordona, "in hipocausto domus archipresbiteralis"
Francesco Prezzano, sindaco generale della chiesa e della mensa vescovile di Como, nominato da Giovanni Battista Albicio Peregrino, vescovo di Como e conte, conferma a Giovanni Battista Premorlani fu Giuseppe di Campodolcino, per il quale agisce Domenico Vaghi di Como, l'investitura feudale già concessa al padre Giuseppe sopra la metà di una pezza di terra vignata e sassiva sita nel comune di (Gordona) "post domum archipresbiteralium". Antonio Interlenghi, notaio apostolico presso la curia vescovile di Como. Copia autentica 1835 gennaio 27 De Bolza, cancelliere dell'Archivio notarile di Como.
Atto singolo cart.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 19, s. VII, fasc. 25

258. Vicinanza e chiesa vicariale di Bodengo.
1765 giugno 16 - 1772 giugno 8
Stabilimenti, convenzioni e patti tra la vicinanza e la chiesa vicariale di Bodengo, da una parte, e la chiesa collegiata di S. Martino di Gordona, dall'altra, per la fondazione del canonicato vicariale di Bodengo, le modalità di elezione del messo e l'utilizzo dell'alpe di Sovee. N. 2 sottounità.
Fascicolo cart., cc. 15 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 19, s. VII, fasc. 26

258.1. "Fundationis et pactorum instrumentum"
1765 giugno 16, Bodengo di Gordona, "nella sala terranea della casa vicariale"
I capifamiglia della vicinanza di Bodengo, a seguito dell'accordo raggiunto fra la chiesa collegiata di S. Martino di Gordona, da una parte, e la chiesa vicariale di S. Bernardo di Bodengo, dall'altra (1), deliberano la fondazione del canonicato vicariale di Bodengo per la durata di nove mesi all'anno, determinando in 12 punti compiti, doveri e salario di detto servizio. Giovanni Giuseppe Pedocchi di Giovanni Antonio di Gordona, notaio di Chiavenna.
Atto singolo cart., cc. 4
Note: 1. Detto accordo, autorizzato dalla Curia vescovile di Como il 1765 gennaio 5, è verbalizzato con instrumento 1765 gennaio 17 a rogito notaio Giovanni Giuseppe Pedocchi.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 19, s. VII, fasc. 26

258.2. "Convocationis et pactorum instrumentum"
1772 giugno 8, Bodengo di Gordona, "nella sala terranea della casa della chiesa vicariale"
I capifamiglia della vicinanza di Bodengo, con l'intervento di Andrea Pedocchi, prevosto di Gordona, agente a nome dell'arciprete Giovan Battista Maria Pestalozzi, deliberano in 10 punti le modalità di elezione del messo della chiesa vicariale di Bodengo ed i reciproci diritti doveri della chiesa vicariale e dei vicini di Bodengo per l'utilizzo dell'alpe di Sovee. Giovanni Giuseppe Pedocchi di Giovanni Antonio di Gordona, notaio di Chiavenna. Originale e copia semplice.
Atto singolo cart., cc. 11
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 19, s. VII, fasc. 26

259. "Cassette napoletane".
1772 - 1815
Vertenza fra i messi ed amministratori delle tre cassette di Santa Caterina, dell'Immacolata Concezione in Cimavilla e di S. Bernardo in Bodengo nel comune di Gordona, erette dai fratelli benefattori di Napoli, da una parte, ed i deputati dei quattro cantoni della comunità di Novate, cioè Novate, Campo, Codera e Cola, dall'altra, per la restituzione di capitali e fitti da questi ultimi dovuti alle cassette a seguito di obbligazioni e polizze precedentemente contratte. N. 17 documenti.
Fascicolo cart., cc. 28 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 19, s. VII, fasc. 27

260. Fondazione della cappellania nella chiesa dell'Immacolata Concezione di Cimavilla.
1777 luglio 8 - 1778 maggio 29
Fondazione della cappellania dei benefattori e confratelli di Napoli nella chiesa dell'Immacolata Concezione di Cimavilla ad opera dei fratelli benefattori di Napoli, rappresentati dai deputati delle tre cassette di Santa Caterina, dell'Immacolata Concezione di Cimavilla e di S. Bernardo di Bodengo, con istituzione di un fondo perpetuo e con specificazione delle modalità inerenti la gestione di detta cappellania così come l'elezione ed i compiti del cappellano. N. 4 documenti, tutti a rogito Francesco Maria Ferrari fu Giovanni Giuseppe di Gordona, notaio di Chiavenna, e tutte copie autentiche 1816 luglio 18 di Giovan Battista Cerletti fu Giovanni Battista di Chiavenna, notaio della provincia di Sondrio.
Fascicolo cart., cc. 12 num. rec.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 19, s. VII, fasc. 28

261. Investiture dei beni della mensa vescovile di Como.
1766 giugno 6 - 1794 luglio 12
Conferme triennali dei sindaci generali della mensa vescovile di Como alla comunità di Gordona della locazione dei beni e diritti di detta mensa siti nel comune di Gordona, per il fitto annuo di lire 116 moneta di Milano. N. 4 documenti. - 1766 giugno 6, Francesco Casnatus, nominato da Giovanni Battista Mugiasca, vescovo di Como e conte, investe Giovanni Battista Maria Pestalozzi, arciprete di Gordona e procuratore della comunità, rogito notaio Antonio Interlenghi, cancelliere della mensa vescovile di Como. - 1790 agosto 8, il convocato generale del comune di Gordona nomina due procuratori per il rinnovo della investitura dei beni, rogito Luca Gatti, notaio di Chiavenna e procancelliere della comunità di Gordona. - 1790 agosto 9, Claudio a Riga, nominato da Giuseppe Bartieri, vescovo di Como e conte, investe Giovanni Garzelli, prevosto, e Bernardino Biavaschi, procuratori della comunità di Gordona, rogito Francesco Ravizza, procancelliere della mensa vescovile di Como. - 1794 luglio 12, Francesco a Curte, nominato da Carlo Rovelli, vescovo di Como e conte, investe Giovanni Garzelli, prevosto, Bernardino Biavaschi, deputato, e Giovanni Pietro Fogliago, console, procuratori della comunità di Gordona, rogito Francesco Ravizza, protonotario apostolico e cancelliere della mensa vescovile di Como.
Fascicolo cart.
Classificazione: 1.7
Segnatura: cart. 19, s. VII, fasc. 29