103. "Vendita dal signor Lorenzo Paribello d'Albosaggia delli giardini al ponte di San Pietro rogata dal signor Baldasarre Piatti".
1610 aprile 30, Fusine "in stupha domorum illustrissimi domino Baptistae Salicei de Solio"
Lorenzo Paribelli fu Giacomo di Albosaggia, vende al decano della comunità di Fusine, Giovanni Domenico Del Furno De Pezabella di Michele, una pezza di terra prativa e campiva situata nel territorio di Fusine vicino al ponte di San Pietro in località "ad zensellam".
Notaio di Fusine, Giovanni Battista De Roncho fu Bartolomeo di Fusine.
Copia autentica, 1617 novembre 27, notaio di Fusine Baldassarre Piatti Della Corna fu Giovanni Domenico di Colorina.
Atto singolo cart., mm 300x211, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/2"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 2
104. "Vendita da Maffeo Bosci da Giovanni Pietro Fante rogata dal signor Gian Battista Valrossa".
1628 gennaio 21, Fusine "in stupha domorum domini capitanei Baptista Salicei de Solio"
Giovanni Pietro Del Fanto fu Tomaso di Fusine, vende con grazia a Maffeo Bossius De Pezzabella fu Pietro di Fusine, una pezza di terra prativa nel territorio della comunità di Fusine in località "ad chiosettum fornarii" al prezzo di lire 200 imperiali.
Notaio di Fusine, Giovanni Battista Valrossa fu [Giovanni Battista].
Copia autentica, 1632 settembre 11, notaio Gerolamo Valrossa fu Giovanni Battista.
Atto singolo cart., mm 275x185, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/3"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 3
105. "Stima in pregiudizio del signor Martino Subregonzio ad instanza delli esattori delle taglie rogata dal signor Ambrosina".
1644 maggio 21, Fusine "in platea publica apud aedes dominorum heredum quondam domini ..."
Silvestro Tambelinus fu Agostino e Francesco Pizzini fu Giovanni Maria, entrambi di Fusine, stimatori pubblici del comune di Fusine, stimano, ad istanza degli esattori delle taglie forestiere sull'estimo, poste nel 1638, due terreni e un fitto in pregiudizio degli eredi di Giovanni Giorgio Sebregontius di Berbenno, vendendoli ai predetti esattori.
Notaio di Cedrasco, Agostino Ambrosina fu Agostino di Cedrasco.
Atto singolo cart., mm 308x210, cc. 6 num. rec.
Segnatura antica: "C/4"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 4
106. "Stima fatta ad istanza delli esattori a molti debitori rogata".
1640 febbraio 17, Fusine
Bartolomeo De Masottis fu Giovanni Domenico detto Strologhetti e Antonio Fondrini fu Maffeo Piatti, entrambi di Fusine, pubblici stimatori della comunità di Fusine, ad istanza di Giovanni Domenico, Pietro Avochinus De Belico e di Giovanni Battista Fogliatus rispettivamente decani della predetta comunità negli anni 1635, 1636 e 1637, stimano e vendono i beni di vari debitori per taglie verso la comunità di Fusine.
Notaio di Fusine Giovanni Domenico Piatti.
Copia autentica, 1768 febbraio 24, notaio di Fusine Matteo Francesco Baraglia fu Carlo, di Mello abitante a Fusine.
Copia semplice [sec. XVIII].
Fascicolo cart., mm 275x190, cc. 30 num. rec.
Segnatura antica: "C/5"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 5
107. "Remissione da Simone quondam Giovanni Pietro De Maestri rogato dal signor Gian Domenico Piatti"(1).
1641 ottobre 4, Fusine "in hippocausto domorum Ioanni Petri filus quondam domino ..."
Bartolomeo De Masottis fu Giovanni Domenico detto Strologhetto, Giovanni Battista De Fogliatis fu Donato, Simone De Maestri fu Giovanni Pietro e Giovanni Pietro De Pezzabella fu Agostino, esattori per le taglie forestiere della comunità di Fusine, vendono a Vincenzo Zoi, decano della predetta comunità, i beni stimati in pregiudizio degli eredi Ambrosina di Cedrasco, degli eredi Baradella, degli eredi Bonesoli, degli eredi Venturalli e degli eredi della Donina.
Notaio di Fusine, Giovanni Domenico Piatti di Fusine.
Copia autentica, 1761 gennaio 29, notaio di Fusine Matteo Francesco Baraglia fu Carlo di Mello, abitante a Fusine.
Atto singolo cart., mm 299x192, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/6"
Note: 1. La data riportata sull'inventario è errata (1641 ottobre 8).
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 6
108. "Stima fatta in pregiudizio di Lelio quondam magister Steffano Guanzati De Ronco rogata da detto signor Giandomenico".
1642 giugno 13, Fusine "in platea publica"
Simone De Maestri fu Giovanni Antonio e Vincenzo Zoi fu Gaspare, ambedue di Fusine, stimatori pubblici del comune di Fusine, ad istanza degli esattori delle taglie forestiere degli anni 1635, 1636, 1637, stimano un campo in Fusine in località "subtus domos de Pelegallis", di proprietà di Lelio Guanzatus De Ronchis fu Giovanni Stefano abitante a Fusine, vendendolo ai predetti esattori.
Notaio di Fusine, Giovanni Domenico Piatti di Fusine.
Copia autentica, 1642 giugno 13, notaio di Fusine Matteo Francesco Baraglia fu Carlo di Mello, abitante a Fusine.
Atto singolo cart., mm 302x205, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/7"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 7
109. "Cessione dall'escussione del quondam signor Martino Subregonzio di Berbenno rogato dal signor Giovanni Pietro Perario".
1642 luglio 5, Sondrio "in aula superiori pallatii iuris"
Francesco Paravicinus fu Orazio di Sondrio, curatore generale nell'escussione dei beni di Martino Sebregontius di Berbenno, assegna al notaio Giovanni Pietro Perari, agente a nome della comunità di Fusine, una serie di beni e di diritti per saldare le tasse forestiere imposte nell'anno 1638 dalla predetta comunità.
Notaio di Castione, Giovanni Pietro Perari fu Giacomo di Castione.
Atto singolo cart., mm 290x201, cc. 6 num. rec.
Segnatura antica: "C/8"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 8
110. "Stima in pregiudizio di Bartolomeo Poretti rogata da detto signor Piatti".
1642 dicembre 2, Fusine "in platea publica"
Il maestro Simone De Maestri fu Antonio e Vincenzo Zoi fu Gaspare, entrambi di Fusine, stimatori pubblici dello stesso comune, ad istanza degli esattori delle taglie forestiere del 1638 maestro Bartolomeo Masottus, Giovanni Battista Fogliatus, Giovanni Pietro Pezzabella detto Del Forno, anche a nome di Simone De Maestri, decano del comune, tutti di Fusine, stimano un terreno con case sito in Fusine località "ad Calcheram" o "ad Torchulariam" di proprietà degli eredi di Bartolomeo Porettus De Asinago fu Giovanni Battista abitante a Berbenno, vendendolo ai predetti esattori.
Notaio di Fusine, Giovanni Domenico Piatti.
Copia autentica, 1761 gennaio 29, notaio di Fusine, Matteo Francesco Baraglia di Carlo, di Mello, abitante a Fusine.
Atto singolo cart., mm 300x205, cc. 6 num. rec.
Segnatura antica: "C/9"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 9
111. "Altra in pregiudizio delli eredi quondam Lorenzo Zapello rogato come sopra".
1642 settembre 19, Fusine "in platea pubblica"
Simone De Maestri fu Giovanni Antonio e Vincenzo Zoi fu Gaspare, stimatori della comunità di Fusine, su istanza di Simone De Maestri, decano della comunità di Fusine e su istanza di Bartolomea Zoi, curatrice e madre dei figli di Lorenzo Zapelli fu Giovanni Domenico, stimano i beni del predetto Zapelli e li vendono al suddetto decano.
Notaio Giovanni Domenico Piatti fu Baldassarre di Fusine.
Atto singolo cart., mm 305x208, cc. 8 num. rec.
Segnatura antica: "C/10"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 10
112. "Assegno nell'escussione del signor Martino Subregondio rogato dal signor Giovanni Pietro Pirari".
1643 febbraio 23, Sondrio "in stupha sua Palatii Juris Sondrii"
Francesco Paravicinus di Sondrio, curatore nell'escussione dei beni di Martino Sebregontius di Berbenno, vende al decano della comunità di Fusine, Antonio Pizzini, una casa e parte di una vigna "ad Torcularia" località di Fusine.
Notaio di Castione Giovanni Pietro Perari.
Atto singolo cart., mm 293x200, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/11"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 11
113. "Vendita delli beni del quondam Antonio Del Pradello rogato ut supra".
1643 maggio 19, [Sondrio] "coram excellentissimo domino doctori Andrea Carbonera ..."
Giovanni Domenico Piatti fu Baldassarre di Fusine, curatore dell'escussione dei beni del fu Antonio olim Giovanni Del Pratello di Fusine, assegna al cancelliere infrascritto a nome della comunità di Fusine, alcuni terreni, due case e il diritto d'esigere un debito dal detto curatore al prezzo di 2341 lire imperiali per saldare il debito per le taglie poste nell'anno 1638.
Notaio di Castione, Giovanni Pietro Perari fu Giacomo di Castione.
Atto singolo cart., mm 300x202, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/12"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 12
114. "Assegno nell'escussione delli beni d'Antonio De Pradello rogata da detto signor Perario".
1643 maggio 19, Sondrio "in aula domorum habitationis sue"
Giovanni Domenico Piatti fu Baldassarre di Fusine, curatore nell'escussione dei beni di Antonio Del Pratello fu Giovanni, assegna al cancelliere Giovanni Pietro Perari fu Giacomo di Castione, agente a nome della comunità di Fusine, terreni, case e beni vari, per saldare le taglie imposte negli anni 1628, 1635, 1636 e 1637 dalla predetta comunità.
Notaio di Castione, Giovanni Pietro Perari fu Giacomo di Castione.
Atto singolo cart., mm 305x201, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/13"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 13
115. "Vendita dalli eredi quondam Giovanni Pietro Pedrolino rogata dal signor Agostino Ambrosina".
1644 maggio 21, Fusine "in platea pubblica dicta comunitatis"
Silvestro Tambellinus fu Agostino e Francesco Pizzini detto del gainino fu Giovanni Maria, ambedue di Fusine, pubblici stimatori della comunità di Fusine, ad istanza degli esattori della taglia forestiera del 1638 imposta nella predetta comunità, stimano i beni di Giacomo Pedrolonus di Berbenno, vendendoli ai predetti esattori agenti a nome della comunità di Fusine.
Notaio di Cedrasco, Agostino Ambrosina fu Agostino di Cedrasco.
Atto singolo cart., mm 300x210, cc. 6 num. rec.
Segnatura antica: "C/14"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 14
116. "Assegno nell'escussione delli beni di Giann Antonio Zapello rogato dal signor Giovanni Pietro Perario".
1645 maggio 16, [Sondrio] "in stupha pallatii iuri"
Giovanni Battista Fogliatus fu Donato di Fusine, curatore dell'escussione dei beni del fu Giovanni Antonio Zapelli olim Tommaso di Fusine, assegna al decano del comune di Fusine, Giovanni Domenico Piatti, una casa in località "in imo terra penes domos alias Zivettini" e il diritto d'esigere un debito da Maffeo Zapelli, al prezzo di 212 lire imperiali per saldare i debiti per taglie.
Notaio di Castione Giovanni Pietro Perari fu Giacomo di Castione.
Atto singolo cart., mm 293x198, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C n. 15"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 15
117. "Assegno nell'escussione di Lorenzo Zapello rogato dal suddetto signor Perario".
1645 giugno 3, Sondrio "in stupha maiore pallatii iuris"
Giovanni Barachus fu Giovanni di Fusine, curatore nell'escussione dei beni di Lorenzo Zapelli fu Giovanni Domenico di Fusine, assegna al cancelliere della comunità di Fusine, Giovanni Pietro Perari, una casa e un terreno, siti nel territorio della predetta comunità in località "ad Aiale", per saldare le taglie imposte nell'anno 1638 dalla comunità sopracitata.
Notaio di Castione, Giovanni Pietro Perari fu Giacomo di Castione.
Atto singolo cart., mm 295x199, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/16"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 16
118. "Vendita da Gian Domenico Ucello rogata dal signor Gian Domenico Piatti".
1647 maggio 22, Fusine "in curte retrodomos et penes viridarium Joanni Petri Filii ..."
Giovanni Battista Ronchus fu Giovanni Antonio di Fusine, vende con patto di recupero a Giovanni Domenico Ucellus Della Foppa fu Giovanni di Fusine, un fitto di dieci "condium" e uno staio di miglio, dovuto dai fratelli Giacomo e Simone Melazzini De Ronco fu Giovanni Pietro di Fusine sopra i beni obbligati al detto fitto, insieme al diretto dominio, al diritto d'esigere il fitto e ai relativi strumenti, al prezzo di 200 lire imperiali.
L'Ucellus reinveste a livello il Ronchus al fitto di 12 lire annuali con cui saldare le taglie poste dal comune di Fusine.
Notaio Giovanni Domenico Piatti fu Baldassarre di Fusine.
Atto singolo cart., mm 302x202, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/17"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 17
119. "Assegno nell'escussione de beni di Giovanni Battista Fante rogato dal suddetto signor Perario".
1649 maggio 10, Sondrio "in stupha maiore pallatii juris"
Costantino Artaria fu Antonio Maria di Postalesio, curatore generale dell'escussione dei beni di Giovanni Battista Del Fanto fu Tomaso di Fusine, assegna al decano della comunità di Fusine, Giovanni Fondrini, un campo in località "in longis" e un prato in Valrossa, ambedue nel territorio della comunità di Fusine.
Notaio di Castione, Giovanni Pietro Perari fu Giacomo di Castione.
Atto singolo cart., mm 260x180, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/18"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 18
120. "Assegno nell'escussione de beni de Pezzini rogato dal signor Giovanni Pietro Perario altro simile rogato ut supra".
1653 maggio 16, Sondrio "in aula inferiori pallatii iuris"
Costantino Artaria di Postalesio, curatore nell'escussione dei beni di Pietro Pizzini, assegna ai sindici della comunità di Fusine, case, terreni e beni vari.
Notaio di Castione, Giovanni Pietro Perari fu Giacomo di Castione.
Estratto in copia semplice, secolo XVII, notaio di Sondrio Giovanni Battista Sertoli di Sondrio.
Copia semplice, secolo XVIII.
Atto singolo cart., mm 299x205, cc. 10 num. rec.
Segnatura antica: "C/19"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 19
121. "Stima in pregiudizio delli eredi quondam Cattarina olim Albertino Del Pratello rogata dal signor Gian Domenico Piatto".
1658 maggio 18, Fusine "in plateis dicti communis"
Il maestro Simone De Maestri fu Giovanni Antonio e Cristoforo De Maneriis fu Francesco detto del Castello, ambedue di Fusine, stimatori pubblici del comune di Fusine, stimano, ad istanza degli esattori, delle taglie e delle tasse dal 1653 al 1655 per la quadra di Valmadre, un campo sito in Fusine in località "ad fossatum largum", in pregiudizio degli eredi di Caterina Del Pratello fu Albertino di Fusine, e lo vendono alla quadra di Valmadre.
Notaio Giovanni Domenico Piatti fu Baldassarre di Fusine.
Atto singolo cart., mm 277x190, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/20"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 20
122. "Vendita dal signor Gian Domenico Piatti rogata dallo stesso signor venditore".
1656 maggio 19, Fusine "in stupha illustrissimis dominorum fratrum Saliceis"
Giovanni Piatti fu Baldassarre di Fusine e Giovanni Battista De Fogliatis fu Donato, rispettivamente curatori dei beni di Domenica Tambelinus De Ronco fu Silvestro di Fusine e di Margherita De Fogliatis fu Giovanni Pietro, vendono al comune di Fusine e ad Agostino Tambelinus De Ronco fu Silvestro di Fusine varie case e beni.
Notaio Giovanni Domenico Piatti fu Baldassarre di Fusine.
Atto singolo cart., mm 275x190, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/21"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 21
123. "Vendita da Giam Battista Pizzino rogata dal signor Giovanni Domenico Piatti".
1659 marzo 13, Fusine "in stupha aedium habitationis mee"
Margherita Del Pratello fu Sigismondo di Fusine, con il consenso del nipote del fratello di suo nonno, Pietro Del Pratello fu Albertino, vende al decano della comunità di Fusine, Giovanni De Pezzabella fu Domenico, una pezza di terra campiva, situata nel territorio di Fusine in località "in Gleris".
Notaio Giovanni Domenico Piatti fu Baldassarre di Fusine.
Atto singolo cart., mm 300x200, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/22"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 22
124. "Cambio tra la comunità e Domenica quondam Tomaso Zapelli rogato dal suddetto signor Gian Domenico Piatti"(1).
1661 gennaio 14, Fusine "in stupha aedium habitationis mee"
Domenica Zapelli fu Giovanni Domenico, moglie di Pietro Pala fu Valentino di Cedrasco, dà alla comunità di Fusine i beni ereditati dal padre, siti "ad zapellum" località di Fusine, e riceve in cambio un campo sito "ad spinum" località di Cedrasco.
Notaio Giovanni Domenico Piatti Baldassarre di Fusine.
Atto singolo cart., mm 300x205, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/23"
Note: 1. La data riportata nell'inventario è errata (1661 gennaio 15)
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 23
125. "Stima in pregiudizio del signor Galeazzo Baracco rogata dal signor Giambattista Ambrosina".
1661 febbraio 22, Caiolo "in platea pubblica"
Dionisio De Liurio fu Dionisio e Battista De Vetovallis fu Domenico, stimatori della comunità di Caiolo, su istanza di Giovanni Battista Zoi fu Gaspare e Maffeo Della Foppa, decani della comunità di Fusine rispettivamente per gli anni 1656 e 1657, stimano i beni di Galeazzo e Giovanni Antonio Barachus fu Giovanni di Fusine, e li vendono dagli agenti della comunità di Fusine.
Notaio di Cedrasco, Giovanni Battista Ambrosina fu Agostino di Cedrasco.
Atto singolo cart., mm 295x203, cc. 6 num. rec.
Segnatura antica: "C/24"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 24
126. "Vendita con grazia e livello seguente da Pietro quondam Antonio Canovo di Castione al signor Baldasarre Piatti, rogata dal signor Gian Domenico Piatti".
1661 dicembre 14
Documento mancante(1).
Segnatura antica: "C/25"
Note: 1. In inventario indicato con segnatura mazzo C, b. 2, n. 25.
Classificazione: 1.3
127. "Stima in pregiudizio della quondam Barbara Merlatta rogata dal signor Giovanni Piatti".
1664 dicembre 11, Fusine "in stupha domorum habitationis mee"
Pietro Avochinus fu Domenico e Giovanni Battista Zoi fu Gaspare, stimatori pubblici del comune di Fusine, ad istanza del decano del predetto comune Domenico Avochinus fu Agostino, stimano una casa e un orto siti nella contrada "delle mansionibus" in località "ad mansiones" ed un terreno zerbivo sito "ad Burgum", di proprietà della defunta Barbara Merlata di Fusine, e li vendono al detto decano per saldare i debiti per taglia della sopradetta Barbara.
Notaio di Fusine Giovanni Piatti fu Baldassarre di Fusine.
Atto singolo cart., mm 281x184, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: [C/26]
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 26
128. "Vendita da Viviano Gosi De Baracco rogata dal suddetto signor Piatti".
1666 dicembre 10, Fusine "in coquina aedium habitationis mee"
Giovanni Pietro Gosi De Baraccho fu Viviano di Fusine, vende con patto di recupero, dei terreni in località "in dalgia" del comune di Berbenno e in Valrossa località di Fusine, al decano della comunità di Fusine, Pietro Bardea fu Simone.
Notaio di Fusine, Giovanni Piatti fu Baldassarre di Fusine.
Atto singolo cart., mm 283x182, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/27"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 27
129. "Stima in pregiudizio del quondam Pietro Vanini De Vanino rogato da detto signor Piatti".
1667 ottobre 24
Documento mancante(1).
Segnatura antica: "C/28"
Note: 1. In inventario indicato con segnatura mazzo C, b. 2, n. 28.
Classificazione: 1.3
130. "Stima in pregiudizio di Pedrina Dell'Alessio rogata come sopra".
1667 ottobre 29, Fusine "in platea pubblica"
Pietro Avochinus De Belico fu Domenico e Giovanni Del Torro De Ronco fu Paolo, stimatori della comunità di Fusine, su istanza di Giovanni Domenico Rubeus, esattore della comunità predetta, stimano i beni di Petrina Dell'Alessio Pizzini fu Alessio, moglie di Domenico Fondrini.
Notaio di Fusine, Giovanni Piatti fu Baldassarre di Fusine.
Atto singolo cart., mm 283x185, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/29"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 29
131. "Vendita da Maffeo Scarinzo di Pezzabella rogata come sopra".
1668 novembre 6, Fusine in "Pezzabella in via pubblica seu in curte ante mansiones"
Maffeo Scarinzi De Pezzabella fu Gregorio di Valmadre, contrada di Fusine, vende a Luigi Foliatus fu Giovanni Battista, decano del comune di Fusine, parte di un prato in Valmadre in località Pezzabella ove si dice "ad spondas" e mezzo fienile in Pezzabella al prezzo di 997 lire e 18 assi imperiali, per pagare taglie e tasse.
Notaio di Fusine, Giovanni Piatti fu Baldassarre di Fusine.
Atto singolo cart., mm 284x185, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/30"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 30
132. "Stima fatta ad istanza di Gregorio Scandolaro in pregiudizio del signor Giovanni Baracco rogata dal suddetto signor Giovanni Piatti".
1671 ottobre 5, Fusine "in platea pubblica fusinarum"
Pietro Bardea fu Simone e Giovanni Battista Zoi fu Gaspare, pubblici stimatori della comunità di Fusine, su istanza di Gregorio Scandolarius di Fusine, stimano i beni di Giovanni Antonio Barachus fu Giovanni di Fusine e degli eredi di Galeazzo Barachus.
Notaio di Fusine Giovanni Piatti.
Copia autentica, 1681 luglio 12, notaio di Fusine Giovanni Pietro Plattus fu Giovanni, di Fusine.
Atto singolo cart., mm 275x185, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/31"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 31
133. "Stima fatta in pregiudizio di Francesco Fante rogata dal signor Baldassarre Piatti".
1674 maggio 28, Fusine "in platea pubblica"
Pietro Bardea fu Simone e Giovanni Battista Pizzini fu Pietro, stimatori della comunità di Fusine, su istanza del decano e dei sindici della predetta comunità, stimano i beni di Francesco Fantus fu Giovanni Pietro e li vendono ai suddetti agenti della medesima comunità.
Notaio di Fusine, Baldassarre Piatti fu Giovanni Domenico di Fusine.
Atto singolo cart., mm 295x203, cc. 6 num. rec.
Segnatura antica: "C/32"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 32
134. "Stima fatta in pregiudizio di Francesco Fante rogata dal signor Giambattista Ambrosina".
1676 giugno 1, Fusine "in platea publica"
Pietro Bardea fu Simone e Giovanni Battista Pizzini fu Pietro, stimatori pubblici del comune di Fusine, stimano ad istanza del decano del predetto comune Antonio Scarinzi di Pietro, due campi siti in Fusine nelle località "in Arché" e "ad Zernam" ed un fitto da darsi dai consorti Frattini, in pregiudizio di Francesco Fantus di Fusine, e li vendono al decano predetto.
Notaio di Cedrasco, Giovanni Battista Ambrosina fu Agostino di Cedrasco.
Atto singolo cart., mm 300x200, cc. 6 num. rec.
Segnatura antica: "C/33"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 33
135. "Stima fatta in pregiudizio delli beni vacanti del quondam signor Martino Subregonzio rogata dal signor Baldassarre Piatti".
1680 febbraio 28, Fusine "in platea pubblica"
Pietro Bardea fu Simone e Giovanni Battista Pizzinus De Pizzinis, stimatori della comunità di Fusine, su istanza del decano e dei sindici della medesima comunità, stimano i terreni zerbivi siti nel territorio di Fusine, al di là dell'Adda, nelle località "ad Calcheram" e "ad Torcularia", e li vendono ai suddetti agenti della predetta comunità.
Notaio di Fusine Baldassarre Piatti di Fusine.
Copia autentica, 1726 febbraio 26, notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 300x213 num. rec.
Segnatura antica: "C/34"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 34
136. "Assegno nell'escussione de beni di Lorenzo Pezzabella a Giovanni Pietro Fanti rogato dal signor Francesco Lupi".
1681 giugno 9, Sondrio
Carlo Moroni fu Giovanni Battista abitante a Sondrio, curatore nell'escussione dei beni del fu Lorenzo Pezzabella di Fusine, vende a Giovanni Pietro Fantus fu Battista di Fusine, un campo e una vigna in località "ad Torchium" comune di Berbenno.
Notaio di Sondrio, Francesco De Lupi fu Nicolò abitante a Sondrio.
Atto singolo cart., mm 272x185, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/35"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 35
137. "Vendita da Antonio Fondrino rogata dal signor Ambrosina".
1684 gennaio 12, Cedrasco "in hippocausto domorum habitationis meii notarii"
Antonio Fondrini fu Antonio di Fusine, vende a Carlo Scandolarius fu Gregorio, decano del comune di Fusine del 1683, parte di un campo sito in Fusine in località "in Gleris", al prezzo di 125 lire.
Notaio di Cedrasco, Giovanni Battista Ambrosina fu Agostino di Cedrasco.
Atto singolo cart., mm 295x200, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/36"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 36
138. "Vendita da Tomaso Dell'Alessio rogata dal signor Baldassarre Piatti".
1684 maggio 25, Fusine "in aula edium habitationis mee"
Tommaso Dell'Alessio fu Pietro di Fusine, vende alla comunità di Fusine, stipulante per essa il decano Giovanni Del Iob De Maestri fu Pietro, un prato nel territorio della predetta comunità sull'alpe Foppa.
Notaio di Fusine Baldassarre Piatti di Fusine.
Copia autentica, 1743 luglio 29, notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 300x206, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/37"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 37
139. "Vendita da Giovanni quondam Giovanni Fante rogata dal suddetto signor Piatti"(1).
1684 dicembre 30, Fusine "in canepetto intra coquina domorum habitationis Faustinae ..."
Giovanni Fantus fu Giovanni Battista di Fusine, vende a Giovanni Del Job De Maestri fu Giovanni Pietro, decano della comunità di Fusine, vari terreni nel territorio della comunità di Fusine, al prezzo di lire 521 imperiali.
Notaio di Fusine, Baldassarre Piatti di Fusine.
Copia autentica, 1726 febbraio 15, notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 300x200, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/38"
Note: 1. 1685 dicembre 30, data calcolata secondo lo stile della natività.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 38
140. "Vendita dalli eredi quondam signor Giovanni Pietro Fante rogata dal signor Giovanni Pietro Piatti"(1).
1684 dicembre 30, Fusine "in hippocausto suprascriptorum domorum alias illorum de Baracho"
Camilla Piatti fu Giovanni Domenico, vedova di Giovanni Pietro Fantus fu Giovanni Battista di Fusine, tutrice del figlio Giovanni Battista, con l'assistenza di Giovanni Fantus fu Giovanni Battista di Fusine, fideiussore nella tutela, vende a Giovanni del Iob De Maestri fu Giovanni Pietro, decano del comune di Fusine, numerosi terreni e diritti al prezzo di 13489 lire e 14 soldi imperiali; somma dovuta per debiti diversi.
Notaio di Fusine Giovanni Pietro Piatti fu Giovanni di Fusine.
Copia semplice, 1770 dicembre 18, notaio di Fusine Francesco Baraglia fu Carlo, di Mello abitante a Fusine.
Due atti singoli cart., mm 290x200 e mm 275x185, leg. in cordo, cc. 12 num. rec.
Segnatura antica: "C/39"
Note: 1. 1685 dicembre 30, data calcolata secondo lo stile della natività.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 39
141. "Vendita dalli eredi quondam Bartolomeo Lezeno rogato ut supra".
1691 settembre 12, Fusine "in aula edium habitationis mee"
Antonio Lizenus fu Bartolomeo, abitante a Fusine, vende alla comunità di Fusine parte di una casa sita nel territorio della predetta comunità in località "ad domos alias quondam Raiinaldi Barachi".
Notaio di Fusine Giovanni Pietro Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 295x199, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/40"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 40
142. "Stima in pregiudizio delli eredi quondam Giovanni Maria e Giovanni Battista Pizzini rogata come sopra"(1).
1693 gennaio 5, Fusine "in platea publica predictis comunis"
Giovanni Domenico Cressini fu Andrea e Giovanni Pietro Piatti fu Giovanni di Fusine, stimatori pubblici della comunità di Fusine, ad istanza di Matteo Scarinzi fu Michele, decano della comunità di Fusine, stimano i beni degli eredi di Giovanni Maria e Giovanni Battista Pizzini, vendendoli alla comunità predetta.
Notaio di Fusine Giovanni Pietro Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 290x200, cc. 6 num. rec.
Segnatura antica: "C/41"
Note: 1. La data riportata nell'inventario è errata (1693 gennaio 3).
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 41
143. "Vendita rogata dal signor Zapello di Sondrio, seu meglio stima e atto in pagamento in pregiudizio delli eredi quondam Bartolomeo Tridella e Bartalome Pala".
1704 ottobre 29, Fusine "in platea magna"
Giovanni Pietro Piatti fu Giovanni, e Giovanni Domenico Cressini fu Andrea, stimatori della comunità di Fusine, ad istanza di Battista Masciochus detto Della Cha, decano della medesima comunità, stimano i beni degli eredi di Bartolomeo Tridela e di Bartolomeo Pala fu Bartolomeo di Cedrasco e li vendono al predetto decano.
Notaio di Sondrio, Pietro Andrea Zapelli fu Pietro Andrea di Caiolo, abitante a Sondrio.
Atto singolo cart., mm 265x185, cc. 8 num. rec.
Segnatura antica: "C/42"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 42
144. "Vendita da Giacomo De Valrossa di Valmadre rogata dal signor Giovanni Pietro Cao".
1710 gennaio 23, Sondrio "in cancelleria criminali Pretorii"
Giacome De Valrossa fu Matteo di Valmadre, comune di Fusine, vende al notaio e cancelliere, Giovanni Pietro Cao fu Bartolomeo abitante a Sondrio, agente a nome della comunità di Fusine, case terreni e beni diversi.
Notaio di Sondrio, Giovanni Pietro Cao fu Bartolomeo, abitante a Sondrio.
Atto singolo cart., mm 283x183, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/43"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 43
145. "Stima in pregiudizio delli eredi quondam ser Giovanni Domenico Rossi rogata dal signor Matteo Piatti".
1720 marzo 23, Fusine "in platea publica"
Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine e Giovanni Battista Del Torro detto Tognolina fu Giovanni, stimatori pubblici della comunità di Fusine, ad istanza di Giovanni Scarinzi del dosso, decano della comunità predetta, stimano i beni di Cristoforo De Rubeis fu Giovanni Domenico e li vendono al predetto decano a saldo dei debiti del predetto Rubeis verso la comunità di Fusine.
Notaio di Fusine, Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 303x205, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/44"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 44
146. "Vendita da Lorenzo e nepoti Scarinzi Delle Piane rogata dal suddetto signor Piatti".
1721 agosto 13, Fusine "in portichettu supperiori domorum solite habitationis mee"
Lorenzo Scarinzi De Planis fu Matteo di Fusine, a nome suo, del fratello Michele, come curatore degli eredi del fratello Giovanni Pietro e a nome del cugino Giovanni Pietro Scarinzi De Planis fu Giovanni, vende a Giuseppe Baracchus De Grumello fu Giovanni Battista, decano del comune di Fusine, una casa ed orto siti in Fusine sul monte detto "ad dossellum de suttis" al prezzo di 65 lire imperiali a causa di debiti per taglie.
Notaio di Fusine, Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 300x205, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/45"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 45
147. "Stima in pregiudizio delli eredi quondam Giovanni Battista olim Paolo Foliato rogata ut supra".
1721 ottobre 4, Fusine "in platea pubblica"
Giovanni Battista Del Torro fu Giovanni e Matteo Piatti fu Giovanni, stimatori della comunità di Fusine, su istanza di Giuseppe Baracchus, decano della medesima comunità, stimano una casa e terreni degli eredi di Giovanni Battista Fogliatus fu Paolo e li vendono al predetto decano.
Notaio di Fusine, Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 295x205, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/46"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 46
148. "Stima in pregiudizio di Bernardo Comallo rogata ut supra".
1722 aprile 29, Fusine "in platea publica"
Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine e Giovanni Battista Del Torro detto Tognolina fu Giovanni, pubblici stimatori della comunità di Fusine, ad istanza di Pietro Vanini fu Cristoforo, sostituto del decano della comunità predetta, stimano dei terreni in località "al dosso de subragontio seu alla Calchera" comune di Fusine, di Bernardo Comalli di Berbenno vendendoli al suddetto decano per la somma di lire 450 imperiali.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 300x210, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/47"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 47
149. "Vendita di Bernardo quondam Bernardo Frattino da Santina De Rossi di ragione della comunità rogata ut supra"(1).
1722 giugno 19, Fusine "in portichettu superiori domorum solite habitationis mee"
Santina De Rubeis fu Giovanni Domenico di Corna Valbrembana, abitante a Fusine, vedova di Giovanni Battista Fogliatus fu Paolo, con il consenso di Cristoforo De Rubeis fu Giovanni Domenico suo parente, vende a Bernardo Frattini fu Bernardo, una pezza di terra prativa e boschiva, sita nel territorio di Fusine sul monte detto "ad Burlum".
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 300x206, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/48"
Note: 1. La data riportata nell'inventario è errata (1722 giugno 10).
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 48
150. "Vendite da Vicenzo Zoi quondam Gasparo rogato ut supra".
1722 novembre 2, Fusine "in studiolo domorum solite habitationis mee"
Vincenzo Zoi fu Gaspare di Fusine, vende a Simone De Maestri fu Lorenzo, vicepriore della venerabile Scuola del Santissimo Sacramento nella chiesa di San Lorenzo di Fusine e al maestro Ludovico Balestra fu Mariano, tesoriere della Scuola, un solario sopra la casa posseduta da Simone De Maestri in Fusine in località "in Curtino de Bertolettis" al prezzo di 250 lire per saldare diversi debiti.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 293x201, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/49"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 49
151. "Stima in pregiudizio di Giovanni Domenico Rossi rogato ut supra".
1722 dicembre 19, Fusine "in platea pubblica"
Giovanni Battista Del Torro De Ronco fu Giovanni e Matteo Piatti fu Giovanni, stimatori della comunità di Fusine, su istanza di Matteo Mottini fu Pietro, decano della medesima comunità, stimano una pezza di terra, sita nel territorio di Fusine in località "ad dossellum" o "ad zoccam", di proprietà di Cristoforo De Rubeis fu Giovanni Domenico di Fusine, e la vendono al predetto decano.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 300x207, cc. 7 num. rec.
Segnatura antica: "C/50"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 50
152. "Stima fatta da Giovanni Fondrino in pregiudizio delli eredi quondam Giovanni Battista Foliato estratto al comune rogata ut supra".
1724 marzo 27, Fusine "in platea publica"
Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine e Giovanni Battista Del Torro De Roncho fu Giovanni, stimatori pubblici della comunità di Fusine, stimano ad istanza di Giovanni Fondrini fu Giovanni di Fusine, i beni degli eredi di Giovanni Battista Foliatus fu Paolo di Fusine, vendendoli al predetto Fondrini.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 285x150, cc. 6 num. rec.
Segnatura antica: "C/51"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 51
153. "Cambio tra la comunità e Bernardo quondam Bernardo Frattino rogato come sopra"(1).
1724 maggio 16, Fusine "in aula edium mearum alias quondam Antonio Lezeni ..."
Domenico Pizzini fu Pietro detto della Cassina, di Fusine, agendo come decano e a nome dei sindici del comune di Fusine, vende a Bernardo Frattini fu Bernardo di Fusine, abitante nella contrada Borghetti dello stesso comune, un fienile con piccolo orto e prato in Fusine, sul monte, in contrada "de Maneris" ove si dice "all'alberga" o "ad fontem", ricevendo in cambio una casa sita nella stessa zona e 18 lire imperiali.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 270x189, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/52"
Note: 1. La data riportata nell'inventario è errata (1724 maggio 6).
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 52
154. "Vendita fatta dalli eredi quondam Orazio Pizzino rogata ut supra".
1724 maggio 20, Fusine "in aula edium mearum alias quondam Antonii Lezeni"
I fratelli Francesco, Pietro e Giovanni Maria Pizzini fu Orazio di Fusine, vendono al decano del comune di Fusine, Domenico Pizzini fu Pietro, detto "della Cassina", alcuni terreni e costruzioni al prezzo di 3643 lire e 16 soldi imperiali per saldare un debito di taglie e tasse con il comune.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 276x192, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/53"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 53
155. "Stima in pregiudizio delli illustrissime signori eredi quondam illustrissimo signor Lucio Gugelbergh à Moss rogata dal suddetto signor Piatti".
1724 giugno 26, Fusine "in platea publica"
Matteo Piatti fu Giovanni e Battista Del Torro De Ronco fu Giovanni detto Tognolina, stimatori della comunità di Fusine, su istanza di Domenico Pizzini della Cassina fu Pietro decano della medesima comunità, stimano un pezzo di terra silvata, sito nel territorio di Fusine in località "ad Tavanam", di proprietà degli eredi di Lucio Gughelbergh à Moss, di Malans e la vendono al predetto decano.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 285x185, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/54"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 54
156. "Vendita da Antonio Scandolaro a Simone Pradello estratto al comune rogata ut supra".
1724 agosto 21, Fusine "in auleola edium parochialis"
Simone Pratellus fu Simone di Fusine, agente a nome di Orsola De Maestri fu Lorenzo, curatrice del figlio Giovanni Angelo, vende con retenzione dell'utile dominio una casa in località "ad rugiam subtus rasicam" comune di Fusine al prezzo di lire 450 imperiali, ad Antonio Scandalarius fu Carlo di Fusine.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 275x190, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/55"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 55
157. "Vendita da Andrea Mostachetto rogata ut supra".
1725 aprile 9, Fusine "in studio domorum solites habitationis mee"
Andrea Mostachettus fu Andrea di Caiolo abitante a Fusine, vende a Giovanni Battista Del Torro detto Tognolina fu Giovanni, decano della comunità di Fusine, 42 tronchi di noce, nel territorio di Fusine in località "al quadrobbio" e "al menadore della ciquetta" e vicino alla chiesa parrocchiale di Postalesio, e due piante di noce nel territorio di Colorina in località "alle case del pandullo".
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 295x200, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/56"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 56
158. "Vendita dalli Pizzini del Castello e Giovanni Battista Pizzino rogata ut supra".
1727 luglio 29
Documento mancante(1).
Segnatura antica: "C/57"
Note: 1. In inventario indicato con segnatura mazzo C, b. 2, n. 57.
Classificazione: 1.3
159. "Vendita da Domenica quondam Antonio Melazzino de Caprilli rogata ut supra".
1728 febbraio 27, Fusine "in hippocausto edium solite habitationis mee"
Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine e Giuseppe Baracchus De Grumello fu Giacomo Battista di Fusine, agenti a nome di Maria Domenica Melazzini De Caprilis fu Antonio Rinaldo di Valmadre frazione di Fusine, vendono a Giovanni Piatti fu Giovanni, decano della comunità di Fusine, vari beni al prezzo di lire 1410 imperiali.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 305x205, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/58"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 58
160. "Stima in pregiudizio di ser Giovanni Pietro Ronco rogata ut supra".
1728 luglio 19, Fusine "in platea publica"
Giovanni Battista Del Torro fu Giovanni, detto Tognolina, e il notaio Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine, stimatori pubblici del comune di Fusine, stimano, ad istanza di Giovanni Piatti fu Giovanni, decano del detto comune, un campo e prato in Fusine in località "ad geras Madrasci" di proprietà di Giovanni Pietro Ronchus fu Giovanni Battista di Fusine, e vendono parte della somma risultante al soprascritto decano, a causa di un debito per taglie.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 310x215, cc. 6 num. rec.
Segnatura antica: "C/59"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 59
161. "Vendita fatta dalli eredi quondam Andrea Cressino rogata ut supra".
1728 dicembre 18, Fusine "in platea publica"
Matteo Piatti fu Giovanni, e Battista Del Torro detto Tognolina fu Giovanni, stimatori della comunità di Fusine, su istanza di Giovanni Piatti fu Giovanni, decano della medesima comunità, stimano i beni degli eredi di Andrea Cressini e li vendono al predetto decano.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 285x187, cc. 6 num. rec.
Segnatura antica: "C/60"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 60
162. "Stima in pregiudizio delli eredi quondam Pietro Martire Rampone rogata ut supra".
1730 marzo 6, Fusine "in platea publica"
Matteo Piatti fu Giovanni, e Battista Del Torro fu Giovanni detto Tognolina, stimatori della comunità di Fusine, su istanza di Domenico Cressini fu Giovanni Pietro, decano della medesima comunità, stimano i beni degli eredi di Pietro Martire Ramponus di Fusine e li vendono al predetto decano.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 228x185, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/61"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 61
163. "Stima fatta a favore della comunità in pregiudizio delli eredi quondam Antonio Scarinzo rogata dal suddetto signor Piatti".
1731 agosto 3, Fusine "in platea publica"
Il notaio Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine e Giuseppe Tavasci fu Giovanni Pietro, stimatori pubblici rispettivamente dei comuni di Fusine e Colorina, stimano ad istanza del decano del comune di Fusine Giovanni Battista Del Torro detto Tognolina, un campo sito in Fusine in località "Cipolis" o "in Vallis della Maffia" di proprietà degli eredi del fu Antonio Scarinzi di Fusine, e lo vendono al detto decano a causa di debiti per taglie.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 271x178, cc. 6 num. rec.
Segnatura antica: "C/ 62"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 62
164. "Altra simile in pregiudizio delli eredi quondam Maffeo Scarinzo De Pezzabella rogata come sopra".
1731 agosto 3, Fusine "in platea publica"
Matteo Piatti fu Giovanni stimatore del comune di Fusine e Giuseppe Tavasci fu Giovanni Pietro, stimatori del comune di Colorina, su istanza di Giovanni Battista Del Torro fu Giovanni detto Tognolina, decano della medesima comunità, stimano dei terreni di proprietà degli eredi di Maffeo Scarinzi De Pezzabella fu Pietro e di sua moglie Maria Piasina fu Giovanni e li vendono al predetto decano.
Notaio di Fusine, Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 265x180, cc. 6 num. rec.
Segnatura antica: "C/63"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 63
165. "Stima fatta in pregiudizio di Andrea Mostachetto rogata ut supra".
1732 febbraio 12, Fusine "in platea publica"
Giovanni Battista Del Torro, detto Tognolina e il notaio Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine, ambedue stimatori pubblici del comune di Fusine, ad istanza del decano del comune predetto Giovanni Domenico Scarinzi De Pezzabella fu Matteo, stimano due case ed un fienile in Fusine in località "ad Predanas", di proprietà di Andrea Mostachettus fu Andrea, abitante in Fusine, e le vendono al detto decano, a causa di debiti per taglie.
Notaio di Fusine, Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 290x188, cc. 6 num. rec.
Segnatura antica: "C/64"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 64
166. "Vendita fatta da Giovanni Battista Del Toro detto Tognolina rogata dal signor Piatti suddetto".
1733 giugno 8, Fusine "in studio domorum solite habitationis mee"
Giovanni Battista Del Torro fu Giovanni detto Tognolina di Fusine, vende al decano della comunità di Fusine, Giovanni Pietro Scarinzi De Planis, case e terreni, siti nel territorio di Fusine.
Notaio di Fusine, Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 305x210, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/65"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 65
167. "Assegno della Veneranda Confraternita del Santissimo delle Fusine fatto da Bernardo Melazino, ed ora spetta ad Antonio Vanino rogato dall'antedetto signor Piatti".
1733 luglio 31, Sondrio "in porticu de medio eius habitationis"
Simone De Maestri fu Lorenzo di Fusine, deputato speciale al pagamento dei creditori del defunto Bernardo Melazzini fu Giovanni di Fusine, assegna alla veneranda confraternità del Santissimo Sacramento i beni del predetto Melazzini.
Notaio di Sondrio, Giuseppe Maria Zanatti di Sondrio.
Atto singolo cart., mm 286x185, cc. 6 num. rec.
Segnatura antica: "C/66"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 66
168. "Stima fatta in pregiudizio delli eredi quondam Margarita Cattanea moglie quondam Francesco Fanto rogata ut supra".
1734 gennaio 29, Fusine "in platea publica"
Giovanni Battista Del Torro, detto Tognolina, e il notaio Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine, stimatori pubblici del comune di Fusine, ad istanza di Giovanni Pietro Scarinzi De Planis, decano del comune di Fusine dal 1733, non essendo ancora eletto il nuovo decano, stimano una casa in Fusine in località "ad domus de Foliattis", di proprietà degli eredi del fu Francesco Fantus di Fusine e della moglie Margherita De Cattaneis abitante in Fusine, e la vendono al detto decano, a causa di debiti per taglie.
Notaio di Fusine Matteo Plattus fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 310x215, cc. 6 num. rec.
Segnatura antica: "C/67"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 67
169. "Stima fatta in pregiudizio delli eredi quondam Vincenzo Degoldo e Giovanni Battista Del Dosso rogata ut supra".
1734 aprile 1, Fusine "in platea publica"
Matteo Piatti fu Giovanni e Giovanni Battista Del Torro fu Giovanni detto Tognolina, stimatori della comunità di Fusine, su istanza di Maffeo Scarinzi De Pezzabella fu Pietro, decano della medesima comunità, stimano un campo, sito nel territorio di Fusine in località "de gleris Cedrascii" di proprietà degli eredi di Vincenzo Degoldus e successivamente degli eredi di Giovanni Battista Del Dosso, entrambi di Caiolo, e lo vendono al predetto decano.
Notaio di Fusine, Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 306x215, cc. 6 num. rec.
Segnatura antica: "C/68"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 68
170. "Stima fatta in pregiudizio del suddetto Giovanni Battista Del Dosso e di Vincenzo Degoldo rogata ut supra".
1734 aprile 1, Fusine "in platea publica"
Giovanni Battista Del Torro fu Giovanni, detto Tognolina, e il notaio [Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine], stimatori pubblici del comune di Fusine, ad istanza del decano di Fusine Maffeo Scarinzi De Pezzabella fu Pietro, stimano un campo in Fusine "in gleris Cedrasci", di proprietà degli eredi del fu Vincenzo Degoldus e successivamente degli eredi del fu Giovanni Battista Del Dosso, entrambi di Caiolo, e lo vendono al detto decano, a causa di debiti per taglie.
Atto singolo cart., mm 289x188, cc. 6 num. rec.
Segnatura antica: "C/69"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 69
171. "Remissione fatta da Simone Pradello rogata ut supra".
1734 dicembre 13, Fusine "in hiippocausto edium solite habitationis mee"
Simone Pratello fu Simone, agente anche a nome di suo fratello Giovanni Angelo, retrocede al decano della comunità di Fusine, Maffeo Scarinzi fu Pietro la somma di lire 700.
Notaio di Fusine, Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 273x182, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/70"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 70
172. "Stima fatta a pregiudizio delli eredi quondam Gasparo Zoi rogata ut supra".
1735 giugno 10, Fusine "in platea publica"
Giovanni Battista Del Torro fu Giovanni, detto Tognolina, e il notaio Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine, stimatori pubblici del comune di Fusine, ad istanza del decano di Fusine Giovanni Battista Pizzini fu Giovanni Battista, stimano due terreni in Fusine, rispettivamente "in dossis Belesine" oltre l'Adda e "subtus domos alias de Baraccho", di proprietà degli eredi del fu Gaspare Zoi, e li vendono al detto decano, a causa di debiti per taglie.
Notaio di Fusine, Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 273x193, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/71"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 71
173. "Altra simile in pregiudizio di Stefano e Rocco fratelli De Petrelli rogata dal signor Piatti".
1735 giugno 10, Fusine "in platea publica"
Matteo Piatti fu Giovanni e Giovanni Battista Del Torro fu Giovanni detto Tognolina, stimatori della comunità di Fusine, su istanza di Giovanni Battista Pizzini fu Giovanni Battista, decano della medesima comunità, stimano un terreno, sito nel territorio di Fusine al di là dell'Adda in località "ad Calcheram seu Mochum", di proprietà di Stefano Petrellus e la vendono al predetto decano.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 271x196, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/72"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 72
174. "Assegno d'Antonio quondam magister Simone De Maestri rogato come sopra".
1735 agosto 3, Fusine "in studio edium solite habitationis mee"
Antonio De Maestri fu Simone di Fusine, assegna a Giovanni Battista Pizzini, decano del comune di Fusine, il diritto d'esigere dal maestro Bonifacio Stoppani di Giovanni Battista abitante in Fusine 126 lire e 14 soldi, con relativi fitti, a conto del prezzo d'una vendita.
Notaio di Fusine, Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 283x183, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/73"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 73
175. "Vendita da Stefano Petrello rogata ut supra".
1736 gennaio 27, Fusine "in hippocausto edium solite habitationis mee"
Stefano Petrellus fu Giovanni Pietro, abitante a Fusine, vende a Giovanni Battista Pizzini fu Giovanni Battista, decano del comune di Fusine, il diritto di rilevare un terreno in Fusine sito "ad Calcheram" oltre l'Adda, già venduto dai pubblici stimatori alla comunità in pregiudizio del venditore.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 275x195, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/74"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 74
176. "Altra da Giovanni Lorenzatto rogato ut supra".
1736 luglio 23
Documento mancante(1).
Segnatura antica: "C/75"
Note: 1. In inventario indicato con segnatura mazzo C, b. 2, n. 75.
Classificazione: 1.3
177. "Stima fatta in pregiudizio delli eredi quondam Antonio Tavazzo di Colorina rogata ut supra".
1736 novembre 21, Fusine "in platea publica"
Giovanni Battista Del Torro fu Giovanni detto Tognolina e Matteo Piatti fu Giovanni, stimatori della comunità di Fusine, su istanza di Giovanni Battista Pizzini fu Giovanni Battista, stimano dei terreni di proprietà degli eredi di Giovanni Antonio Tavasci e li vendono al predetto decano.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 302x202, cc. 6 num. rec.
Segnatura antica: "C/76"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 76
178. "Stima fatta in pregiudizio delli eredi quondam Maffeo Frattino rogata dal signor Piatti".
1737 gennaio 21, Fusine "in platea publica"
Giovanni Battista Del Torro fu Giovanni, detto Tognolina, e il notaio Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine, stimatori pubblici del comune di Fusine, ad istanza di Giovanni Battista Pizzini, decano del comune di Fusine, stimano due terreni in Fusine siti rispettivamente "ad Cornellinum" e "in Mezolo, Bratellis et ad Nogheram", di proprietà degli eredi del fu Matteo Frattini di Fusine, e li vendono al detto decano a causa di debiti per taglie.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 305x207, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/77"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 77
179. "Vendita dalli eredi quondam Domenico Foliato rogata ut supra".
1737 maggio 14, Fusine "in curte seu porticu domorum heredi quondam Simonis Pratelli"
Gli eredi di Domenico Foliatus fu Giovanni Battista, vendono al decano della comunità di Fusine, Giovanni Battista Del Toro fu Giovanni detto Tognolina, un terreno con più case, site nel territorio di Fusine in località "ad domos de Foliatos".
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 273x183, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/78"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 78
180. "Cambio tra la comunità e la veneranda Scuola del SS. Sacramento rogata ut supra".
1738 novembre 22, Fusine "in studio domorum solite habitationis mee"
Bernardo Frattini fu Matteo, decano del comune di Fusine, vende a Giovanni Pietro Cressini fu Giovanni Pietro, tesoriere della venerabile Scuola del Santissimo della Chiesa di San Lorenzo di Fusine, un fitto livellare con patto di recupero di 12 lire imperiali annue sulla somma di 300 lire e relativi diritti, in cambio riceve parte di una casa e altre costruzioni in Fusine in contrada "de Trombertis" pari al valore di 299 lire imperiali e il diritto dei fitti relativi a cui aggiungere 1 lira per compensare il cambio.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 285x183, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/79"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 79
181. "Vendita dal signor domino Pietro Conti rogata ut supra".
1738 novembre 13, Fusine "in studio edium solite habitationis mee"
Giacomo Francesco De Comittibus fu Giovanni Pietro abitante a Berbenno, agente anche a nome di sua madre Lucia Sertoli, vende al decano della comunità di Fusine, Bernardo Frattini fu Matteo, diversi terreni e fitti livellari.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 287x185, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/80"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 80
182. "Vendita da Pietro Baldino abitante alle Fusine".
1739 agosto 13, Fusine "in studio edium solite habitationis mee"
Pietro Baldini fu Giovanni Pietro detto Brusa, abitante a Fusine, vende al decano della comunità di Fusine, Bernardo Frattini fu Matteo un "casitio seu de sito"(1) con corte, sita nel territorio di Fusine in contrada "Mansionus".
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 285x181, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/81"
Note: 1. Cascina dove si lavora il latte o deposito per attrezzi agricoli.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 81
183. "Vendita dalli eredi quondam Giovanni Battista Fanto rogata ut supra".
1739 maggio 2, Fusine "in hiipocausto edium parochialium"
Giovanni Pietro Fantus fu Giovanni Battista, con l'assistenza del curatore di Giovanni Pietro Ronchus fu Giovanni Battista, vende a Bernardo Frattini fu Matteo, decano del comune di Fusine, un terreno con case in Fusine in località "ad Fontem" al prezzo di 700 lire imperiali a causa di debiti per taglie.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 274x183, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/82"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 82
184. "Stima fatta in pregiudizio delli eredi quondam Andrea Cressino rogato ut supra".
1739 settembre 23
Documento mancante(1).
Segnatura antica: "C/83"
Note: 1. In inventario indicato con segnatura mazzo C, b. 2, n. 83.
Classificazione: 1.3
185. "Stima fatta in pregiudizio di Cristina Tavazza di Colorina rogata ut supra".
1740 giugno 3, Fusine "in platea publica"
Matteo Piatti fu Giovanni e Giovanni Battista Del Toro detto Tognolina, stimatori della comunità di Fusine, su istanza di Bernardo Frattini fu Matteo decano della medesima comunità, stimano un terreno sito nel territorio di Fusine, in località "ad stuppam", di proprietà degli eredi di Cristina Tavasci di Colorina e li vendono al predetto decano.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 283x184, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/84"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 84
186. "Vendita da Simone De Maestri rogata come sopra".
1741 giugno 2, Fusine "in studio domuum habitationis mee"
Simone De Maestri fu Lorenzo di Fusine, vende a Bernardo Frattini fu Matteo, decano del comune di Fusine 20 pertiche di un prato in Fusine "supra la stratam de Grumello in Valmatre ubi dicitur al Dosso della Cornaccia" ed un fienile sito nella medesima località, al prezzo di 1300 lire imperiali a causa di debiti per taglie.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 285x183, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/85"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 85
187. "Altra simile da Simone De Maestri e Giovanni Pietro Trutallo e fratelli rogata come sopra".
1741 giugno 2, Fusine "in studio domuum habitationis mee"
Giovanni Pietro e Giovanni Trutalli De Grumello fu Matteo di Fusine, vendono a Simone De Maestri fu Lorenzo, esattore delle taglie per la quadra di Valmadre, un terreno e un fienile, siti nel territorio di Fusine, "supra strata de Grumello in val matre ubi dicitur al dosso della Cornaccia".
Notaio di Fusine Matteo Plattus fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 273x182, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/86"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 86
188. "Stima di Simone De Maestri in pregiudizio delli eredi quondam Battista Masciocco rogata come sopra".
1741 giugno 6, Fusine "in platea publica"
Matteo Piatti fu Giovanni e Giovanni Pietro Cressini fu Giovanni Pietro, stimatori della comunità di Fusine, su istanza di Simone De Maestri fu Lorenzo, esattore delle taglie per la quadra di Valmadre, stimano un terreno, sito nel territorio di Fusine, in località "in Arcario", di proprietà degli eredi Giovanni Battista Masciocchus e la vendono al predetto esattore.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 284x183, cc. 6 num. rec.
Segnatura antica: "C/87"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 87
189. "Altra simile in pregiudizio delli eredi quondam Tomaso e Giovanni Antonio Del Dosso rogato ut supra".
1741 giugno 6, Fusine "in platea publica"
Matteo Piatti fu Giovanni e Giovanni Pietro Cressini fu Giovanni Pietro, stimatori della comunità di Fusine, su istanza di Simone De Maestri fu Lorenzo, esattore delle taglie per la quadra di Valmadre, stimano una casa, sita nel territorio di Fusine in località "alla Rasega", di proprietà degli eredi di Tommaso e Giovanni Antonio Del Dosso.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 285x182, cc. 6 num. rec.
Segnatura antica: "C/88"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 88
190. "Vendita di Simone De Maestri da Maffeo Scarinzo De Pezzabella rogata ut supra".
1741 giugno 6, Fusine "in studio edium solite habitationis mee"
Maffeo Scarinzi De Pezzabella fu Pietro di Fusine, vende a Simone De Maestri fu Lorenzo, un terreno sito nel territorio di Fusine in contrada "de Pezzabella", sul monte "à Costa secca".
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 283x182, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/89"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 89
191. "Due altre simili da Simone De Maestri rogata ut supra".
1741 giugno 6, Fusine
Simone De Maestri fu Lorenzo di Fusine, vende a Matteo Piatti fu Giovanni, notaio di Fusine ed agente a nome della sua comunità, un terreno sito nel territorio di Fusine in contrada "de Pezzabella" sul monte "à Costa Secca" al prezzo di 700 lire imperiali.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Simone De Maestri fu Lorenzo di Fusine, vende a Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine, agente a nome di Bernardo fu Matteo Frattini, decano del comune di Fusine, parte di un terreno sito nel territorio del predetto comune in località "arcario" e una casa sita in località "ad Rasegam" al prezzo di 384 lire e 19 soldi imperiali.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Due atti singoli cart., cc. 6 num. rec.
Segnatura antica: "C/90"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 90
192. "Stima di Simone De Maestri in pregiudizio di Domenica Scarinza Delle Piane rogata ut supra".
1741 luglio 19, Fusine "in platea publica"
Matteo Piatti fu Giovanni e Giovanni Pietro Cressini fu Giovanni Pietro, stimatori della comunità di Fusine, su istanza di Simone De Maestri fu Lorenzo, esattore delle taglie della medesima comunità, stimano dei terreni di proprietà di Domenica Scarinzi De Planis fu Michele e li vendono al predetto esattore.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 283x182, cc. 5 num. rec.
Segnatura antica: "C/91"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 91
193. "Altra simile per vendita da Simone De Maestri rogata ut supra".
1741 luglio 19, Fusine "in platea"
Simone De Maestri fu Lorenzo di Fusine vende a Bernardo Frattini fu Matteo, decano della comunità di Fusine un terreno, sito nel territorio della predetta comunità sul monte in località "in Rusconis".
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 287x182, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/92"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 92
194. "Vendita da Pietro filius quondam Pietro Pizzino Della Cassina con obbligo annesso rogato ut ante posto nel mazzo delli obblighi".
1741 luglio 24
Documento mancante(1).
Note: 1. In inventario indicato con segnatura mazzo C, b. , [n. 92 bis].
Classificazione: 1.3
195. "Stima da Simone De Maestri in pregiudizio di Domenica Scarinza Delle Piane rogata come sopra".
1741 agosto 4, Fusine "in platea publica"
Matteo Piatti fu Giovanni e Giovanni Pietro Cressini fu Giovanni Pietro, stimatori della comunità di Fusine, su istanza di Simone De Maestri fu Lorenzo, esattore della quadra di Valmadre negli anni 1720, 1725 e 1726, stimano un terreno, sito nel territorio della predetta comunità, in località "in confortis", di proprietà di Domenica Scarinzi De Planis fu Michele di Fusine e la vendono al predetto esattore.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., cc. 6 num. rec.
Segnatura antica: "C/93"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 93
196. "Vendita da Simone De Maestri rogata ut supra".
1741 agosto 4, Fusine "in platea publica"
Simone De Maestri fu Lorenzo di Fusine vende a Bernardo Frattini fu Matteo, decano della comunità di Fusine, un terreno, sito nel territorio della predetta comunità in località "in Confortis".
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 279x182, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/94"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 94
197. "Altra simile del medesimo rogata ut supra dalla comunità".
1741 agosto 14, Fusine "in studio edium solite habitationis mee"
Lorenzo Scarinzi De Planis fu Matteo di Fusine, agente anche a nome di suo nipote Matteo fu Giovanni Pietro, vende a Simone De Maestri fu Lorenzo di Fusine, esattore della quadra di Valmadre per le taglie terriere imposte dall'anno 1732 al 1740, parte di un terreno, sito nel territorio della comunità di Fusine in località "in arcario".
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 270x181, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/95"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 95
198. "Vendita da Simone De Maestri rogata dal signor Matteo Piatti fatta da Domenica e sorella quondam Domenico Ronco".
1741 ottobre 5, Fusine "in studio edium habitationis mee"
Domenica e Caterina Ronchus fu Domenico di Fusine, con il consenso di Pietro Ronchus fu Agostino detto Tambellino, loro zio, vendono a Simone De Maestri fu Lorenzo, esattore delle taglie per la quadra di Valmadre, un terreno, sito nel territorio della comunità di Fusine "subtus statam prope Capitellum Divi Caroli".
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 271x183, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/96"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 96
199. "Altra simile dal medesimo Simone rogata ut supra".
1741 ottobre 5, Fusine "in studio edium habitationis mee"
Simone De Maestri fu Lorenzo di Fusine, vende a Bernardo Frattini fu Matteo, decano del comune di Fusine, un terreno in Fusine "subtus stratam prope Capitellum Divi Caroli" al prezzo di 500 lire imperiali a causa di debiti vari.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 282x183, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/97"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 97
200. "Altra simile da Giovanni Maria Pizzino rogata ut supra".
1741 ottobre 21, Fusine "in studio edium solite habitationis mee"
Giovanni Maria Pizzini fu Orazio di Fusine, agente anche a nome di suo fratello Giovanni Pietro, vende a Bernardo Frattini fu Matteo, decano della comunità di Fusine, una bilancia, un martello, un badile e una stadera a saldo di un debito per taglie verso la comunità predetta.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 282x172, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/98"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 98
201. "Altra simile da Giovanni Maria Pizzino rogata ut supra".
1741 ottobre 21, Fusine "in studio edium solite habitationis mee"
Giovanni Maria Pizzini fu Orazio di Fusine, agente anche a nome di suo fratello Giovanni Pietro, vende a Bernardo Frattini fu Matteo, decano della comunità di Fusine, delle case e un terreno siti nel territorio di Fusine e il diritto di retenzione dell'utile dominio su una delle case predette.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 270x184, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/99"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 99
202. "Remissione da Francesco Pizzino fatta al comune rogata ut supra".
1741 novembre 24, Fusine "in hiippocausto domuum solite habitationis mee"
Francesco Pizzini fu Orazio di Fusine, agente anche a nome del fratello Orazio Francesco, rinuncia nei confronti di Bernardo Frattini fu Matteo, decano del comune di Fusine, al diritto di ricevere il prezzo di un terreno con case in Fusine in contrada "Mansionum" al posto degli oneri d'estimo sopra dette case.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 274x182, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/100"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 100
203. "Vendita da Simone De Maestri rogata ut supra".
1741 dicembre 19, Fusine "in estuario domuum Parochialium"
Simone De Maestri fu Lorenzo di Fusine, vende a Bernardo Frattino fu Matteo, decano della comunità di Fusine, una casa in contrada "de Trombertis" al prezzo di lire 420 imperiali.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 288x182, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/101"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 101
204. "Vendita da Giovanni Pietro Del Iob De Maestri rogata ut supra".
1742 marzo 1, Fusine "in hiippocausto edium solite habitationis mee"
Giovanni Pietro Del Iob De Maestri fu Giovanni Pietro di Fusine, agente anche a nome del fratello Bernardo Frattini fu Carlo Giuseppe avuto dalla madre Bernarda Avochinus in seconde nozze, vende a Francesco Pizzini fu Orazio, decano del comune di Fusine, due solari, una stalla e un "casinello"(1) di una casa in Fusine località "in Tromberta" al prezzo di 580 lire imperiali, parte delle quali il decano si obbliga a rilevare nei confronti dei creditori del venditore.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 287x185, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C n. 102"
Note: 1. Il termine casinello sembra indicare un piccolo ripostiglio o una piccola cascina.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 102
205. "Vendita da Giovanni Pietro Cressino rogata come sopra".
1742 marzo 2, Fusine "in platea publica"
Giovanni Pietro Cressini fu Giovanni Pietro di Fusine, vende a Francesco Pizzini fu Orazio, decano della comunità di Fusine, una casa sita nel territorio di Fusine in località "ad mansiones".
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 283x183, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/103"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 103
206. "Altra in virtù d'una stima fatta in pregiudizio di Pietro filius quondam Pietro Pizzino della Cassina rogata ut supra".
1742 marzo 2, Fusine "in platea publica"
Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine e Giovanni Pietro Cressini fu Giovanni Pietro, stimatori pubblici della comunità di Fusine, ad istanza di Giovanni Piatti di Fusine, stimano una casa in località "ad mansiones" di proprietà di Pietro Pizzini Della Cassina fu Pietro e la vendono al suddetto Piatti.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 285x185, cc. 6 num. rec.
Segnatura antica: "C/104"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 104
207. "Stima in pregiudizio delli eredi quondam Giovanni Battista Del Toro rogata ut supra".
1742 aprile 16, Fusine "in platea publica"
Matteo Piatti fu Giovanni e Giovanni Pietro Cressini fu Giovanni Pietro, stimatori della comunità di Fusine, su istanza di Francesco Pizzini fu Orazio, decano della medesima comunità, stimano terreni e case di proprietà degli eredi di Giovanni Battista Del Toro detto Tognolina e li vendono al predetto decano.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 285x184, cc. 6 num. rec.
Segnatura antica: "C/105"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 105
208. "Vendita da Simone De Maestri rogata come sopra".
1742 aprile 30, Fusine "in studio edium solite habitationis mee"
Simone De Maestri fu Lorenzo di Fusine, assegna a Francesco Pizzini fu Orazio, decano del comune di Fusine, il diritto d'esigere da Pietro Mottini Della Foppa fu Cristoforo di Fusine, contrada di Valmadre, e dagli eredi del suo defunto fratello Maffeo, 262 lire e 13 assi imperiali con relativi interessi in computo di debiti per taglie.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Sondrio.
Atto singolo cart., mm 284x183, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/106"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 106
209. "Vendita dal medesimo rogata come sopra"(1).
1742 maggio 28, "Fusine in studio edium solite habitationis mee"
Simone De Maestri fu Lorenzo di Fusine vende a Francesco Pizzini fu Orazio, decano della comunità di Fusine, un terreno necessario a comprendere 30 piante e mezzo di castani e noci, in contrada Ronco in località "in conportis".
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 275x180, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/107"
Note: 1. La data riportata nell'inventario è errata (1742 maggio 8).
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 107
210. "Vendita dal medesimo rogata ut supra".
1742 maggio 28, Fusine "in studio edium solite habitationis mee"
Lorenzo Scarinzi fu Matteo e suo nipote Matteo [Scarinzi] de Planis fu Giovanni Pietro, vendono a Simone De Maestri fu Lorenzo, esattore delle taglie imposte dall'anno 1732 al 1740 nella quadra di Valmadre, un'estensione di terreno necessaria a comprendere 30 e mezzo piante di castagne e un terreno, in contrada Ronco in località "in confortis".
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 273x180, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/108"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 108
211. "Vendita da Giovanni Pietro Cressino rogata come sopra".
1742 giugno 8, Fusine "in studio edium solite habitationis mee"
Simone Pratellus fu Simone di Fusine vende a Giovanni Pietro Cressini fu Giovanni Pietro, esattore delle taglie della comunità di Fusine, un terreno sito nel territorio della medesima comunità in località "in gleris Cidrasci" e il diritto di riscuotere delle somme di denaro.
Notaio di Fusine Matteo Piatti.
Copia autentica, 1761 maggio 2, Matteo Francesco Baraglia fu Carlo di Mello abitante a Fusine.
Atto singolo cart., mm 280x180, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/109"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 109
212. "Altra simile dal medesimo rogata come sopra".
1742 giugno 8, Fusine "in studio aedium solitae habitationis meae"
Giovanni Pietro Cressini fu Giovanni Pietro di Fusine, vende a Francesco Pizzini fu Orazio, decano del comune di Fusine, un campo in Fusine in località "in gleris Cidrasci" nonché il diritto d'esigere da Antonio Scandolarius fu Carlo di Fusine lire 350 con i diritti connessi, il tutto al prezzo di 797 lire imperiali, a causa di debiti vari.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 285x183, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/110"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 110
213. "Stima, seu vendita da Simone Pradello rogata come sopra".
1742 giugno 8, Fusine "in studio edium solite habitationis mee"
Simone Pratellus fu Simone di Fusine, vende a Giovanni Pietro Cressini fu Giovanni Pietro, esattore delle taglie della comunità di Fusine, un terreno nel territorio della predetta comunità in località "in gleris Cidrasci" e il diritto di esigere delle somme di denaro.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 285x185, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/111"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 111
214. "Stima fatta in pregiudizio delli eredi quondam Giovanni Battista Del Toro".
1742 giugno 16, Fusine "in platea publica"
Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine e Giovanni Pietro Cressini fu Giovanni Pietro, stimatori pubblici della comunità di Fusine, ad istanza di Francesco Pizzini fu Orazio decano della comunità di Fusine, stimano i beni degli eredi di Giovanni Battista Del Toro detto Tognolina di Fusine e li vendono al predetto Pizzini.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 280x185, cc. 6 num. rec.
Segnatura antica: "C/112"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 112
215. "Vendita da Battista, Francesco e Domenico Pizzini detti Cassina rogata ut supra".
1742 luglio 12, Fusine "in studio edium solite habitationis mee"
Giovanni Battista Pizzini della Cassina fu Pietro e Francesco figlio dello scomparso fratello Domenico, ambedue di Fusine, vendono a Francesco Pizzini fu Orazio, decano del comune di Fusine, alcuni terreni, case e altri fabbricati nel territorio di Fusine al prezzo di 2620 lire imperiali, a causa di debiti per taglie.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 288x183, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/113"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 113
216. "Remissione fatta da Maria Maddalena Baracca cum liberatione talearum".
1742 agosto 2, Fusine "in studio edium solite habitationis mee"
Maria Maddalena Baracchus fu Simone, con il consenso di Giovanni Battista De Rubeis fu Antonio di Carona Valbrembana, abitante a Fusine, suo cognato, rinuncia a un terreno, sito nel territorio di Fusine in contrada "de Maneris" in località "in ripis subtus splezzum", in favore del decano della comunità di Fusine, Francesco Pizzini fu Orazio, per non pagare le taglie sul predetto terreno.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 285x190, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/114"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 114
217. "Vendita da Maffeo Scarinzo De Pezzabella rogata ut supra".
1742 ottobre 30, Fusine "in hippocausto edium solite habitationis mee"
Maffeo Scarinzi di Pezzabella fu Pietro di Fusine vende, a Francesco Pizzini fu Orazio, decano della comunità di Fusine, un fienile in contrada Valmadre, un terreno in località "ad Fontem della Taverona" e un altro terreno in località "in moiis", a saldo delle taglie sull'estimo doute dal predetto Scarinzi alla comunità di Fusine.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 290x180, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/115"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 115
218. "Stima fatta in pregiudizio delli eredi quondam Pietro De Valrossa rogata ut supra".
1742 dicembre 20, Fusine "in platea publica"
Giovanni Pietro Cressini fu Giovanni Pietro e Matteo Piatti fu Giovanni, stimatori pubblici del comune di Fusine, ad istanza di Simone De Maestri fu Lorenzo di Fusine, esattore delle taglie del comune, stimano un prato e parte di altri due rispettivamente nelle località di Fusine "ad Tegiam", "in contrada de Valrossa" e "ad Vaghettum" ("ad Valettum"), di proprietà degli eredi del fu Pietro de Valrossa di Fusine, e li vendono al predetto esattore a causa di debiti per taglie.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 287x185, cc. 6 num. rec.
Segnatura antica: "C/116"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 116
219. "Altra simile dalli eredi quondam Giovanni Pietro Trutallo".
1742 dicembre 20, Fusine "in platea publica"
Matteo Piatti fu Giovanni, Giovanni Pietro Cressini fu Giovanni Pietro, stimatori della comunità di Fusine, su istanza di Simone De Maestri fu Lorenzo, stimano i beni di Matteo, Pietro, Giuseppe e Antonio Maria Trutalli De Grumello fu Giovanni Pietro di Fusine e li vendono al predetto De Maestri.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 285x185, cc. 6 num. rec.
Segnatura antica: "C/117"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 117
220. "Altra simile in pregiudizio d'Antonio quondam Maffeo Valrossa rogata come sopra".
1742 dicembre 20, Fusine "in platea publica"
Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine e Giovanni Pietro Cressini fu Giovanni Pietro, stimatori pubblici della comunità di Fusine, ad istanza di Simone De Maestri fu Lorenzo di Fusine, stimano due prati in località Valrossa e una casa in contrada Costa in Valmadre di proprietà di Antonio De Valrossa fu Matteo di Fusine, vendendoli al suddetto De Maestri al prezzo di lire 465 imperiali.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 285x183, cc. 6 num. rec.
Segnatura antica: "C/118"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 118
221. "Vendita da maestro Simone De Maestri rogata dal signor Piatti".
1742 dicembre 20, Fusine "in platea publica"
Simone De Maestri fu Lorenzo di Fusine, esattore delle taglie di Fusine, vende a Francesco Pizzini fu Orazio, decano del comune di Fusine, un prato con selva in Fusine in località "in Rusconis" e parte di un mulino, una casa e un fienile nella contrada "de Grumello", al prezzo di 1010 lire e 10 assi imperiali.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 274x181, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/119"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 119
222. "Vendita dal medesimo De Maestri rogata come sopra".
1742 dicembre 20, Fusine "in platea publica"
Simone De Maestri fu Lorenzo di Fusine vende a Francesco Pizzini fu Orazio, decano della comunità di Fusine, due terreni, siti nel territorio di Fusine in località "Valrossa", e una casa in contrada Costa in Valmadre.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 285x182, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/120"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 120
223. "Altra simile dal medesimo rogata ut supra".
1742 dicembre 20, Fusine "in platea publica"
Simone De Maestri fu Lorenzo di Fusine, vende a Francesco Pizzini fu Orazio, decano della comunità di Fusine, dei terreni siti nelle località "ad Tegiam", "ad Moiiam" e "ad Vaghettum" e in contrada "de Valrossa".
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 275x180, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/121"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 121
224. "Vendita da Antonio Maria Scarinzo, o suoi eredi rogata come sopra".
1744 marzo 27, Fusine "in studio edium solite habitationis mee"
I fratelli Giuseppe e Pietro Scarinzi De Pezzabella fu Antonio Maria di Fusine, anche a nome dei fratelli Lorenzo e Antonio, vendono a Giuseppe Baracchus fu Giovanni Battista, decano del comune di Fusine, un campo in località "ad Traversum", un solario nella località "in Trombertis" e vari diritti, al prezzo di 985 lire e 10 assi imperiali, a causa di debiti per taglie.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Sondrio.
Atto singolo cart., mm 286x184, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/122"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 122
225. "Vendita dalli eredi quondam Antonio Baracco rogata ut supra".
1744 aprile 14, Fusine "in hiippocausto edium parochialium fusinarum"
Giuseppe Baracchus fu Antonio di Fusine, agente anche a nome di sua sorella Margherita minorenne, e il sacerdote Simone Bardea, curatore di Lorenzo Baracchus fu Antonio, infermo, vendono a Giuseppe Baracchus fu Giovanni Battista, decano della comunità di Fusine, alcuni terreni, una casa con fienile e un "canepetto"(1) siti nel territorio di Fusine.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 285x182, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/123"
Note: 1. Canepetto è una cantina.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 123
226. "Cambio tra la comunità e gli eredi quondam Antonio Baracco rogato come sopra".
1744 aprile 25, Fusine "in studio edium solite habitationis mee"
Il decano e gli agenti della comunità di Fusine retrovendono a Giuseppe Baracco fu Antonio di Fusine, agente anche a nome dei fratelli, un campo in Fusine in località Ronco, venduto per sbaglio alla comunità dagli eredi Baracco, e in cambio ricevono un campo in località "alle gierre" in Fusine e la promessa di far celebrare cinque messe in suffragio dei defunti della comunità per il valore di 24 lire.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 289x183, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/124"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 124
227. "Vendita dalli eredi quondam Maffeo Scarinzo De Pezzabella rogata ut supra"
1745 dicembre 1, Fusine "in hippocausto edium Parochialium"
Angela Maria Scarinzi De Pezzabella figlia di Giovanni Domenico, di Valmadre frazione di Fusine, moglie del fu Maffeo Scarinzi De Pezzabella fu Pietro, tutrice dei figli e agente con il consenso di Domenico Scarinzi fu Giovanni Domenico, vende a Carlo Antonio De Job De Maestri fu Lorenzo, decano della comunità di Fusine, due case "rasica" e "folla" site in contrada "del Dosso" in località "ad Costonum" e una casa in località "ad domos de Scarintiis" al prezzo di lire 1000 imperiali(1).
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 283x180, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/125"
Note: 1. Case adibite rispettivamente a segheria e conceria.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 125
228. "Vendita da Carlo Antonio quondam Giovanni Pietro Frattino rogata ut supra".
1745 gennaio 23, Fusine "in hippocausto edium solite habitationis mee"
Carlo Antonio Frattini fu Giovanni Pietro di Fusine, agente anche a nome di suo nipote Pietro Domenico Frattini fu Bernardo, vende a Carlo Antonio Del Iob De Maestri fu Lorenzo, decano della comunità di Fusine, un terreno con diverse case, siti nella piazza di Fusine.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 284x184 num. rec.
Segnatura antica: "C/126"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 126
229. "Stima fatta in pregiudizio di Francesco Rampone rogata come sopra".
1745 dicembre 17, Fusine "in platea publica"
Giovanni Pietro Cressini fu Giovanni Pietro e il notaio Matteo Piatti fu Giovanni, stimatori pubblici del comune di Fusine, ad istanza di Carlo Antonio De Maestri fu Lorenzo, decano del comune di Fusine, stimano una casa in Fusine in località "ad domos alias Ioannis Marie Baracchi", di proprietà di Francesco Ramponus fu Valentino di Fusine e la vendono al predetto decano, a causa di debiti per taglie.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Plattus.
Atto singolo cart., mm 286x185, leg. in corda, cc. 8 num. rec.
Segnatura antica: "C/127"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 127
230. "Vendita da Antonio Scandolaro rogata come sopra".
1746 agosto 16 - 1746 agosto 18, Fusine "in solario supra porticum domus dicti venditoris habitationis"
Antonio Scandolera fu Carlo di Fusine vende a Carlo Antonio De Maestri fu Lorenzo, decano della comunità di Fusine, un solario, sito nel territorio di Fusine, in località "alla Rasica", sopra le stanze già di proprietà della predetta comunità, al prezzo di lire 280 e con l'impegno di pagare anche le spese funerarie del predetto venditore.
Notaio di Berbenno Giovanni Battista Basci fu Giovanni Francesco di Sondrio, abitante a Berbenno.
Atto singolo cart., mm 286x182, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/128"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 128
231. "Vendita dal medesimo rogata come sopra".
1745 maggio 29, Fusine "in studio edium solite habitationis mee"
Antonio Scandolarius fu Carlo di Fusine, vende a Carlo Antonio Del Iob De Maestri fu Lorenzo, decano del comune di Fusine, una casa in Fusine in località "ad rasicam", al prezzo di 400 lire imperiali, a causa di debiti per taglie.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di notaio.
Atto singolo cart., mm 283x182, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/129"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 129
232. "Vendita da Maffeo quondam Giovanni Scarinzo De Pezzabella rogata come sopra".
1748 febbraio 7, Fusine "in hippocausto edium solite habitationis mee"
Matteo Scarinzi De Pezzabella fu Giovanni, abitante a Fusine in contrada "de Conventis", vende a Giovanni Pietro Cressini fu Giovanni Pietro, decano della comunità di Fusine, un terreno sito nella predetta contrada.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 287x182, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/130"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 130
233. "Stima fatta in pregiudizio di mastro Antonio Foliardo rogata ut supra".
1748 maggio 8, Fusine "in platea publica"
[Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine] e Giovanni Pietro Cressini fu Giovanni Pietro, stimatori pubblici della comunità di Fusine, ad istanza di Giovanni Maria Pizzini fu Orazio, decano della comunità di Fusine, stimano una casa in località "ad domos de Foliatiis" di proprietà di Antonio Foliatus fu Giovanni Battista, vendendola al prezzo di lire 930 imperiali al suddetto decano.
Atto singolo cart., mm 270x200, cc. 6 num. rec.
Segnatura antica: "C/131"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 131
234. "Stima fatta in pregiudizio delli Pietro e Domenico De Tambelini rogata come sopra".
1748 giugno 6, Fusine "in platea publica"
Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine e Giovanni Pietro Cressini fu Giovanni Pietro, stimatori della comunità di Fusine, su istanza di Giovanni Maria Pizzini, decano della medesima comunità, stimano due mulini con "follona" e "maglio"(1) siti nel territorio di Fusine, in località "in trombertis" di proprietà degli eredi di Domenico e Pietro De Roncho detti Tambelini di Fusine e li vendono al predetto decano.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 300x205, cc. 6 num. rec.
Segnatura antica: "C/132"
Note: 1. La "follona" e il "maglio" sono strumenti usati rispettivamente nelle concerie e nelle fucine.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 132
235. "Vendita da Giovanni Domenico Scarinzo De Pezzabella rogata come sopra".
1748 ottobre 21, Fusine "in studio edium solite habitationis mee"
Giovanni Domenico Scarinzi De Pezzabella fu Maffeo di Fusine, vende a Giovanni Maria Pizzini fu Orazio, decano del comune di Fusine, una casa in Fusine in località "in Trombertis" al prezzo di 270 lire imperiali.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 284x182, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/133"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 133
236. "Remissione da Giovanni Battista quondam Giuseppe Baracco rogata come sopra".
1749 gennaio 7, Fusine "in hippocausto edium habitationis mee"
Giovanni Battista Baracchus De Grumello fu Giuseppe, abitante nella contrada Costa di Valmadre nel comune di Fusine, agente anche a nome del fratello Giuseppe, rinuncia nei confronti di Giovanni Maria Pizzini fu Orazio, decano del detto comune, ad un fienile sito in Fusine in località "ad Trombertas", a causa di debiti per taglie.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 286x184, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/134"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 134
237. "Vendita da Maria Pizzina rogata come sopra".
1749 febbraio 6, Fusine "in hippocausto edium solite habitationis mee"
Maria Caterina Pizzini fu Giovanni Pietro di Fusine, col consenso di Pietro Pizzini fu Giovanni Pietro di Fusine, suo agnato più prossimo, vende a Giovanni Maria Pizzini fu Orazio, decano del comune di Fusine del 1748, non essendo ancora stato eletto il nuovo decano, una casa in Fusine, località "in Trombertis", al prezzo di 400 lire imperiali, a causa di debiti per taglie.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 285x183, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/135"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 135
238. "Stima in pregiudizio delli eredi quondam Domenico Pizzino rogata ut supra".
1749 maggio 16, Fusine "in platea publica"
Giovanni Pietro Cressini fu Giovanni Pietro e il notaio Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine, stimatori pubblici del comune di Fusine, ad istanza di Giovanni Pietro Fondrini fu Giovanni, decano del detto comune, stimano un terreno con case e orto ed un campo in Fusine rispettivamente nelle località "ad domos de Baracco" e "ad Calcagnolum" di proprietà di Domenico Pizzini fu Giovanni Battista di Fusine e li vendono al soprascritto decano, a causa di debiti per taglie.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 283x185, leg. in corda, cc. 8 num. rec.
Segnatura antica: "C/136"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 136
239. "Vendita da Carlo quondam Antonio Scandolaro rogata ut supra".
1749 maggio 17, Fusine "in studio edium solite habitationis mee"
Carlo Scandolarius fu Antonio di Fusine, agente anche a nome di suo fratello Antonio, vende a Giovanni Pietro Fondrini fu Giovanni, decano della comunità di Fusine, una casa sita in Fusine in località "ad rasegam".
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 288x180, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/137"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 137
240. "Stima in pregiudizio delli eredi quondam Giuseppe Baracco rogata come sopra".
1749 maggio 26, Fusine "in platea publica"
Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine e Giovanni Pietro Cressini fu Giovanni Pietro, stimatori pubblici della comunità di Fusine, ad istanza di Giovanni Pietro Fondrini fu Giovanni, decano della comunità di Fusine, stimano i beni degli eredi di Giuseppe Barachus Della Costa di Valmadre frazione di Fusine, vendendoli al suddetto decano al prezzo di lire 2597 imperiali.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 285x190, cc. 6 num. rec.
Segnatura antica: "C/138"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 138
241. "Vendita dal signor Giovanni Piatto rogata come sopra".
1749 luglio 4, Fusine "in studio edium solite habitactionis mee"
Giovanni Piatti fu Giovanni, fratello del notaio Matteo Piatti, vende a Giovanni Pietro Fondrini fu Giovanni, decano del comune di Fusine, parte di un terreno in Fusine in località "in Cipolis" al prezzo di 250 lire imperiali, a causa di debiti per taglie.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 285x182 num. rec.
Segnatura antica: "C/139"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 139
242. "Vendita dalli eredi quondam Maffeo Scarinzo De Pezzabella posta nelli obblighi".
1749 agosto 11
Documento mancante(1).
Note: 1. In inventario indicato con segnatura mazzo C, b. 2, n. 139 bis.
Classificazione: 1.3
243. "Vendita da Francesco e Battista fratelli quondam magistro Giovanni Battista Pizzino rogata dal signor Matteo Piatti".
1749 ottobre 20, Fusine "in studio edium solite habitationis mee"
Francesco Pizzini fu Giovanni Battista di Fusine, agente anche a nome di suo fratello Giovanni Battista, vende a Giovanni Pietro Fondrini fu Giovanni, decano della comunità di Fusine, una bottega con locali annessi, sita nel territorio di Fusine, in località "ad funtem".
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 289x183, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/140"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 140
244. "Vendita dalli eredi quondam Pietro olim Pietro Pizzini della Cassina rogata dal signor Piatti".
1750 marzo 17, Fusine "in studio domuum solite habitationis mee"
Domenica Aili fu Giovanni Battista di Colorina curatrice dei figli avuti dallo scomparso marito Pietro Pizzini Della Cassina fu Pietro, con il consenso dell'infrascritto notaio, vende alla chiesa di San Lorenzo di Fusine, rappresentata dal suo sindico Simone De Maestri fu Lorenzo e dal parroco Romerio Petrutius, un terreno in Fusine in località "ad Peranam", al prezzo di 140 lire imperiali.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 287x185, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/141"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 141
245. "Stima in pregiudizio delli eredi quondam Pietro olim Pietro Pizzino della Cassina".
1750 marzo 21, Fusine "in platea publica"
Giovanni Pietro Cressini fu Giovanni Pietro e Matteo Piatti fu Giovanni, stimatori pubblici della comunità di Fusine, ad istanza di Lorenzo Scarinzi De Planis, decano della comunità di Fusine, stimano i beni degli eredi di Pietro Pizzini Della Cassina fu Pietro, vendendoli al suddetto decano al prezzo di lire 981 e soldi 15 imperiali.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 285x185, cc. 6 num. rec.
Segnatura antica: "C/142"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 142
246. "Altra simile in pregiudizio di Felice Antonio Del Iob rogata ut supra".
1750 marzo 21, Fusine "in platea publica"
Matteo Piatti fu Giovanni e Giovanni Pietro Cressini fu Giovanni Pietro, stimatori della comunità di Fusine, su istanza di Lorenzo Scarinzi De Planis, decano della comunità di Fusine, stimano un solario nel territorio di Fusine in località "in trombertis" di proprietà degli eredi di Felice Antonio De Maestri di Fusine e lo vendono al predetto decano.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 297x195, cc. 6 num. rec.
Segnatura antica: "C/143"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 143
247. "Remissione da Giovanni Pietro quondam altro Frattino rogata ut supra".
1750 aprile 15, Fusine "in studio edium solite habitationis mee"
Pietro Frattini fu Giovanni Pietro di Fusine, rinuncia nei confronti di Lorenzo Scarinzi De Planis, decano del comune di Fusine, ad un fienile sito in Fusine sul monte in contrada "del Dosso" a causa degli oneri d'estimo su esso gravanti.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 286x182, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/144"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 144
248. "Vendita da Matteo quondam Carlo Del Iob De Magistris rogata ut supra".
1750 maggio 23, Fusine "in studio edium solite habitationis mee"
Matteo Del Iob De Maestri fu Carlo di Fusine vende a Lorenzo Scarinzi De Planis fu Matteo, decano della comunità di Fusine, la metà di un solario sito in Fusine in località "de Trombertis" al prezzo di lire 170 imperiali.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 285x184, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/145"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 145
249. "Stima in pregiudizio di Antonio Cressino rogata ut supra".
1750 aprile 8, Fusine "in platea publica"
Giovanni Pietro Cressini fu Giovanni Pietro e il notaio Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine, stimatori pubblici del comune di Fusine, ad istanza di Lorenzo Scarinzi De Planis, decano del predetto comune, stimano due terreni silvati e zerbivi in Fusine in località "ad Silvam del Tambelino" e "ad Cassinam", di proprietà di Giacomo Antonio Crissinus di Fusine e li vendono al detto decano a causa di debiti con taglie.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 285x186, cc. 6 num. rec.
Segnatura antica: "C/146"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 146
250. "Retrovendita da Rinaldo e Pietro Maria Melazini rogata ut supra".
1751 agosto 2, Fusine "in studio edium solite habitationis mee"
Pietro Melazzini De Caprillis agente a nome del padre Rinaldo e Pietro Maria Melazzini De Caprillis fu Raimondo, ambedue di Valmadre frazione di Fusine, retrovendono a Lorenzo Scarinzi De Planis fu Matteo, decano della comunità di Fusine, vari beni al prezzo di lire 1392 imperiali.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 280x185, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/147"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 147
251. "Stima fatta in pregiudizio d'Antonio Romerio rogata ut supra".
1751 ottobre 5, Fusine "in platea publica"
Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine e Giovanni Pietro Cressini fu Giovanni Pietro, stimatori della comunità di Fusine, su istanza di Lorenzo Scarinzi, decano della comunità di Fusine, stimano una casa, sita nel territorio di Fusine, in località "ad domos de Pilesiis" e "de Zoliis" di proprietà di Antonio De Romeriis abitante a Fusine e la vendono al predetto decano.
Notaio di Fusine Matteo Piatti.
Atto singolo cart., mm 283x185, cc. 6 num. rec.
Segnatura antica: "C/148"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 148
252. "Altra in pregiudizio dell'illustrissimo signore governatore don Guberto Albertini rogata ut supra".
1752 marzo 22, Fusine "in platea publica"
Giovanni Pietro Cressini fu Giovanni Pietro e il notaio Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine, stimatori pubblici del comune di Fusine, ad istanza di Lorenzo De Maestri fu Lorenzo, decano del comune suddetto,stimano un fitto livellare in burro ed alcuni terreni nelle località di Fusine "In insula", "ad Campum magnum", "ad Aijale", di proprietà del governatore Enrico Albertinus di Ponte Campovasto e li vendono al soprascritto decano, a causa di debiti per taglie.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 283x185, leg. in corda, cc. 8 num. rec.
Segnatura antica: "C/149"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 149
253. "Vendita da Simone De Maestri rogata come sopra"
1752 luglio 24
Documento mancante(1).
Segnatura antica: "C/150"
Note: 1. In inventario indicato con segnatura mazzo C, b. 2, n. 150. Il documento è stato rinvenuto nella sezione ottocentesca nella b. 30, fasc. 2.
Classificazione: 1.3
254. "Remissione da Battista quondam Giuseppe Baracco rogata ut supra".
1753 luglio 5, Fusine "in studio domuum solite habitationis mee"
Giovanni Battista Baracchus De Grumello fu Giuseppe abitante in contrada della Costa di Valmadre frazione di Fusine, agente a nome suo e del fratello Giuseppe, rinuncia all'utile dominio e al possesso di un fitto livellare a favore di Simone Pratellus fu Simone, decano della comunità di Fusine.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 280x190, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/151"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 151
255. "Altra simile da Giam Battista quondam Giuseppe Baracco Della Costa rogata ut supra".
1753 luglio 5
Documento mancante(1).
Segnatura antica: "C/152"
Note: 1. In inventario indicato con segnatura mazzo C, b. 2, n. 152.
Classificazione: 1.3
256. "Vendita da Francesco fu Orazio Pizzino rogata come sopra".
1754 marzo 29, Fusine "in estuario domuum solite habitationis mee"
Francesco Pizzini fu Orazio di Fusine vende a Pietro Pizzini fu Giovanni Pietro, decano della comunità di Fusine, tre scrane(1) al prezzo di lire 46 imperiali.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni.
Atto singolo cart., mm 282x182, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/153"
Note: 1. Le scrane sono delle casse di larice o abete, nelle quali veniva conservato il grano.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 153
257. "Vendita da Domenico Masotto rogata ut supra".
1754 aprile 23, Fusine "in studio edium solite habitationis mee"
Domenico Masottus fu Domenico di Fusine, agente anche a nome del nipote Domenico figlio del defunto fratello Rocco, vende a Pietro Pizzini fu Pietro, decano del comune di Fusine, un terreno con fabbricati in Fusine in località "ad domos Bartolomei Ronchi" e "de Strologhettis", al prezzo di 1005 lire imperiali, a causa di debiti vari.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 282x185, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/154"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 154
258. "Vendita dalle Domenica e Maria sorelle quondam Domenico Ronco Tambelino rogata dal signor Baralia".
1756 marzo 6, Fusine "in hippocausto edium solite habitationis domini Matthei filius ..."
Maria e Domenica sorelle Ronchus detti Tambelini fu Domenico di Fusine, con il consenso di Antonio Fogliatus fu Battista di Fusine loro cognato, vendono a Matteo Scarinzi fu Giovanni Pietro, decano della comunità di Fusine, un terreno "ad dossellum" località di Fusine al prezzo di lire 200 imperiali.
Notaio di Fusine Matteo Francesco Baraglia fu Carlo di Mello abitante a Fusine.
Atto singolo cart., mm 287x185, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/155"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 155
259. "Vendita dal signor Matteo Piatto come priore della confraternita del Santissimo Sacramento delle Fusine rogata come sopra".
1757 aprile 1, Fusine "in studio edium solite habitationis domini Matthei filus quondam ..."
Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine e Ludovico Marianus fu Simone abitante a Fusine, rispettivamente priore e tesoriere della veneranda Scuola del Santissimo Sacramento di Fusine, vendono a Giuseppe Scarinzi De Pezabella fu Antonio Maria, decano della comunità di Fusine, un fitto livellario incombente su una casa con orto, sita nel territorio di Fusine in località "ad ortos de Fogliatis".
Notaio di Fusine Matteo Francesco Baraglia fu Carlo di Mello, abitante a Fusine.
Atto singolo cart., mm 272x173, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/156"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 156
260. "Vendita da Giovanni Domenico De Maestri rogata come sopra".
1757 aprile 1, Fusine "in studio edium solite habitationis domini Mattei filii quondam ..."
Giovanni Domenico De Maestri fu Simone di Fusine vende a Giuseppe Scarinzi De Pezabella fu Antonio Maria, decano del comune di Fusine, un campo in Fusine in località "ad domos de Conventis", al prezzo di 360 lire imperiali.
Notaio di Fusine Matteo Francesco Baraglia fu Carlo di Mello abitante a Fusine.
Atto singolo cart., mm 288x183, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/157"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 157
261. "Vendita da Giovanni quondam Matteo Trutallo rogata ut supra posta nei obblighi per esservi una rilevazione".
1759 aprile 2
Documento mancante(1).
Note: 1. In inventario indicato con segnatura mazzo C, b. 2, n. 157 bis.
Classificazione: 1.3
262. "Assegno dalla escussione de beni del quondam Giovanni Battista Pizzino rogata dal signor Costantino Ranzetti".
1759 gennaio 7, Berbenno "in hippocausto maiori edium habitationis suis Berbenni"
Giovanni Fondrini fu Giovanni di Fusine, curatore di Guberto De Wiezel governatore di valle, nell'escussione dei beni di Giovanni Battista Pizzini fu Battista di Fusine, vende alla comunità di Fusine, creditrice del suddetto Pizzini, vari beni.
Notaio di Berbenno Giovanni Matteo Costantino Ranzetti fu Francesco di Polaggia frazione di Berbenno.
Allegata richiesta di pagamento della comunità di Fusine, delle taglie sull'estimo del fu Giovanni Battista Pizzino di Fusine e di sua moglie Domenica Piatti.
Notaio Giovanni Battista De Maestri.
Allegati al 1759 maggio 26.
Atto singolo cart., mm 285x185
Segnatura antica: "C/158"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 158
263. "Vendita da Battista De Maestri rogata dal signor Baraglia".
1760 gennaio 24, Fusine "in hippocausto edium solite habitationis predicti ser Petri Crissini"
Pietro Cressini fu Giovanni Pietro, decano del comune di Fusine, vende a Giovanni Battista De Maestri fu Lorenzo di Fusine una "Appotecha"(1) in Fusine in località "ad domos alias de Lezzeni", al prezzo di 130 lire imperiali, a causa dei salari dovuti al compratore dal comune.
Notaio di Fusine Matteo Francesco Baraglia fu Carlo di Mello abitante a Fusine.
Atto singolo cart., mm 290x185, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/159"
Note: 1. Il termine "Appotecha" indica generalmente una bottega e talvolta anche una farmacia.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 159
264. "Vendita o cessione dalli eredi quondam Antonio dell'Iseppo De Pizzini rogata dal signor Matteo Piatti".
1724 agosto 21
Documento mancante(1).
Segnatura antica: "C/160"
Note: 1. In inventario indicato con segnatura mazzo C, b. 2, n. 160. Il documento è stato rinvenuto nella sezione ottocentesca nella b. 30, fasc. 2.
Classificazione: 1.3
265. "Vendita da Michele quondam Gregorio Della Cassina rogata dal signor Baracco De Baracchi".
1576 novembre 9, Fusine "in stuffa domorum habitationis meii notarii infrascriti"
Giorgio Della Cassina fu Michele di Fusine vende a Giovanni De Baracho fu Galeazzo di Fusine, agente a nome della comunità di Fusine, un fitto livellario di libbre 16 e mezzo di burro.
Notaio di Fusine Baracco Baracchi fu Vincenzo.
Atto singolo membr., mm 318x150, cc. 1 num. rec.
Segnatura antica: "C/161"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 161
266. "Vendita d'Antonio Maria Truttallo non sottoscritta".
"Nota bene: nelle scritture contro Colorina mazzo Z n. 69 si trova una vendita fatta dai sindici delle Fusine a Michele De Pezzabella dell'Isola alla Valle seguita nell'anno 1626 2 marzo".
1751 aprile 2
Antonio Maria Trutalli fu Giovanni Pietro di Grumello in Valmadre del comune di Fusine, vende a Lorenzo Scarinzi Delle Piane, decano del detto comune, diversi tronchi di legno ed utensili vari.
Atto singolo cart., mm 180x143, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/162"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 162
267. "Cambio tra la comunità delle Fusine e Bernardo Frattino rogato dal signor Matteo Piatti".
1724 maggio 16, Fusine "in aula edium mearum alias quondam Antonii Lezeni in contrata ..."
Domenico Pizzini fu Pietro detto Della Cassina di Fusine, decano del comune di Fusine, vende a Bernardo Frattini fu Bernardo, abitante nella contrada Borghetti di Fusine, un fienile con prato in Fusine sito sul monte in contrada "de Maneris" nella località "all'Alberga" o "ad Fontem" e riceve in cambio una casa, posta nella stessa località, e 18 lire imperiali.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 304x204, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/163"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 163
268. "Stima fatta in pregiudizio delli eredi di Giovanni Battista Ronco rogata dal signor Giovanni Piatti".
1669 luglio 9, Fusine "in platea publica"
Pietro Avochinus De Belico fu Domenico e Giovanni Del Torro De Ronco fu Giovanni Paolo, stimatori pubblici del comune di Fusine, ad istanza di Giulio Barachus, decano del detto comune, stimano due campi in Fusine nelle località "in Archario ad murum" e "in Arcario ad valetum", di proprietà di Marta Porta e dei suoi figli, avuti dal fu Giovanni Battista olim Giovanni Antonio Ronchus, e li vendono al soprascritto decano, a causa di debiti per tasse e taglie.
Notaio di Fusine Giovanni Piatti fu Baldassarre di Fusine.
Atto singolo cart., mm 278x185, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/164"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 164
269. "Assegno dalla contrada, seu dalli esattori della quadra del monte delli anni 1653, 1654, 1655 nella escussione d'Antonio Fondrino rogato dal signor Domenico Piatti".
1656 luglio 24, Sondrio "in stupha palattii iuris"
Giovanni Domenico De Rubeis fu Antonio abitante a Fusine, curatore dell'escussione dei beni del fu Antonio Fondrini fu Maffeo di Fusine, assegna, agli esattori delle taglie e delle tasse della comunità di Fusine, vari beni mobili del valore di lire 356 e mezzo imperiali.
Notaio Giovanni Domenico Piatti fu Baldassarre di Fusine.
Atto singolo cart., mm 300x203, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/165"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 165
270. "Stima in pregiudizio di Giovanni Scarinzo rogata dal signor Giovanni Piatti".
1669 giugno 22, Fusine "in platea publica"
Pietro Avochinus De Belico fu Domenico e Giovanni Del Torro De Ronco fu Giovanni Paolo, stimatori della comunità di Fusine, su istanza di Giulio Barachus, decano della medesima comunità, stimano un terreno sito nel territorio di Fusine, in località "ad Alberam" di proprietà di Giovanni Scarinzi e la vendono al predetto decano per saldare le taglie imposte nell'anno 1663.
Notaio di Fusine Giovanni Piatti fu Baldassarre di Fusine.
Allegato ordine del vicario Corradino Perino perché non venga citata in giudizio Faustina Baracchus nella causa tra la comunità e il predetto Scarinzi.
Allegati al 1675 giugno 25.
Atto singolo cart., mm 275x183, cc. 6 num. rec.
Segnatura antica: "C/166"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 166
271. "Stima in pregiudizio di Giovanni Scarinzo detto Zanetti rogata ut supra".
1667 novembre 5, Fusine "in platea publica"
Pietro Avochinus fu Domenico e Giovanni Del Torro De Ronco fu Paolo, stimatori pubblici della comunità di Fusine, ad istanza dell'esattore della comunità di Fusine Giovanni Domenico Rubeus abitante a Fusine, stimano un terreno "ad Alberam" località di Fusine, di proprietà di Giovanni Scarinzi detto Zanetti fu Antonio, e lo vendono al suddetto esattore e al decano della comunità di Fusine Pietro Bardea.
Notaio di Fusine Giovanni Piatti fu Baldassarre di Fusine.
Atto singolo cart., mm 283x185, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/167"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 167
272. "Assegno nella escussione di Maffeo Zapello rogato dal signor Giovanni Pietro Perario"(1).
1645 maggio 5
Giovanni Battista Fogliatus di Fusine, curatore nell'espropriazione dei beni di Maffeo Zapelli di Fusine, abitante a Berbenno, assegna al cancelliere [di comunità] Giovanni Pietro Perari, stipulante a nome della stessa comunità di Fusine, il diritto d'esigere dalla squadra di Berbenno 162 lire imperiali.
Atto singolo cart., mm 300x203, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/168"
Note: 1. La data riportata nell'inventario è errata (1645 maggio 25).
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 168
273. "Altro delli 16 maggio rogato ut supra".
1645 maggio 16, Sondrio "in aula superiori pallatii juris"
Giovanni Battista Fogliatus fu Donato curatore dell'escussione dei beni del fu Maffeo Zapelli, assegna a Giovanni Pietro Perari fu Giacomo di Castione, cancelliere agente a nome della comunità di Fusine, il diritto di esigere dalla squadra di Berbenno la somma di lire 162 imperiali.
Notaio di Castione Giovanni Pietro Perari fu Giacomo di Castione.
Atto singolo cart., mm 290x200, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/169"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 169
274. "Assegno nella escussione di Giovanni Pietro Zapello rogato ut supra".
1659 giugno 10, Sondrio "in stupha moiore pallatii Iuris"
Giovanni Maria Noghera di Giovanni Antonio, di Pedemonte comune di Berbenno, cancelliere e curatore nell'escussione dei beni di Giovanni Pietro Zapelli di Fusine, assegna alla comunità di Fusine parte di un terreno con case corrispondente alla somma di lire 104 e soldi 2 imperiali.
Notaio di Castione Giovanni Pietro Perari fu Giacomo di Castione.
Atto singolo cart., mm 300x204, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/170"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 170
275. "Assegno nella escussione di Lorenzo Zapello rogato ut supra".
1645 giugno 3, [Sondrio]
Giovanni Baracchus fu Giovanni di Fusine, curatore nell'espropriazione dei beni del fu Lorenzo Zapellus fu Giovanni Domenico di Fusine, assegna al notaio Giovanni Pietro Perari fu Giacomo di Castione, stipulante a nome della comunità di Fusine, due campi e una casa in Fusine in località "ad Ayalem", e "ad valletam" al prezzo di 1680 lire imperiali.
Notaio di Castione Giovanni Pietro Perari fu Giacomo di Castione.
Atto singolo cart., mm 293x205, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C n. 171"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 171
276. "Assegno nella escussione di Bartolomeo Del Toro rogato ut supra".
1660 giugno 3, Berbenno "in stupha domorum habitationis sue Berbenni"
Giovanni Domenico Piatti fu Baldassarre di Fusine, cancelliere e curatore dell'escussione dei beni di Domenico Del Torro De Ronco fu Bartolomeo di Fusine, assegna vari beni alla comunità di Fusine creditrice del suddetto Del Torro.
Notaio di Castione Giovanni Pietro Perari fu Giacomo di Castione.
Atto singolo cart., mm 300x205, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/172"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 172
277. "Assegno nella escussione di Domenico Zapello rogato dal signor Perario suddetto".
1655 giugno 8, Sondrio "in stupha minore pallatii iuris"
Costantino Artaria fu Antonio Maria di Postalesio, curatore generale nella escussione del defunto Giovanni Domenico Zapelli di Fusine, assegna a Giovanni Pietro Perari, cancelliere, agente a nome della comunità di Fusine, parte di un terreno, sito nel territorio di Fusine in località "in Valrossis", corrispondente alla somma di lire 87 e soldi 10 imperiali.
Notaio di Castione Giovanni Pietro Perari fu Giacomo di Castione.
Atto singolo cart., mm 295x203, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/173"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 173
278. "Vendita da Giovanni Belico rogata dal signor Giovanni Piatti"(1).
1666 novembre 13
Giovanni Belicus Della Tognola fu Giovanni Domenico di Fusine vende con patto di recupero a Pietro Bardea fu Simone, decano del comune di Fusine, il maggior valore e l'utile dominio di un prato con selva in Fusine sul monte ove si dice "ad dossum Bertoni" nella località "de suctis", inoltre il maggior valore di un solario posto nella medesima località, al prezzo di 121 lire imperiali, per saldare la tassa sui fuochi imposta dal comune, per saldare a sua volta, i debiti con i dottori [in legge] Lorenzo e Nicola Paribelli.
Notaio di Fusine Giovanni Piatti fu Baldassarre di Fusine.
Atto singolo cart., mm 285x182, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "C/174"
Note: 1. La data riportata nell'inventario è errata (1667 novembre 13).
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 174
279. "Assegno nell'escussione di Matteo Cassina rogata dal detto signor Perario".
1643 maggio 19, [Sondrio] "in aula domorum habitationis sue"
Giovanni Domenico Piatti fu Baldassarre di Fusine, curatore nell'escussione dei beni del defunto Matteo Cassina, assegna a Giovanni Pietro Perari, agente a nome della comunità di Fusine, due case site nel territorio di Fusine in contrada Conventi e un terreno in località "ad bratam".
Notaio di Castione Giovanni Pietro Perari fu Giacomo di Castione.
Atto singolo cart., mm 290x198, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/175"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 175
280. "Vendita d'Antonio Lorenzatta rogata dal signor Giovanni Domenico Piatti".
1657 febbraio 8, Fusine "in stupha aedium habitationis mee"
Giovanni Pietro Pizzini detti Lorenzetti fu Cristoforo a nome della figlia Antonia, avuta dalla prima moglie Maria fu Giovanni Perenellus Del Zigala, vende a Giovanni Battista Zoi fu Gaspare, decano della comunità di Fusine, una casa "ad domos de strolegis" contrada di Fusine, al prezzo di lire 170 imperiali.
Notaio Giovanni Domenico Piatti fu Baldassarre di Fusine.
Copia autentica 1771 gennaio 14, notaio di Fusine Matteo Francesco Baraglia fu Carlo di Mello abitante a Fusine.
Atto singolo cart., mm 300x202, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/176"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 176
281. "Stima in pregiudizio di Giovanni Domenico Baldino Del Cedrasco rogata dal signor Agostino Ambrosina".
1644 giugno 4, Fusine "in platea publica"
Francesco Pizzini fu Giovanni Maria e Silvestro Tambelinus fu Agostino, stimatori della comunità di Fusine, su istanza degli esattori delle taglie imposte l'anno 1638 nella comunità di Fusine, stimano un terreno nel territorio di Fusine in località "ad cesuram seu ad spinam" di proprietà degli eredi di Giovanni Domenico Baldini di Cedrasco e lo vendono ai predetti esattori.
Notaio di Cedrasco Agostino Ambrosina fu Agostino di Cedrasco.
Atto singolo cart., mm 305x205, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "C/177"
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 2, n. 177
282. "Instrumentum retrodati"(1).
1578 gennaio 31, Sondrio "in sala seu camera superiori domorum habitationis ..."
Cipriano Quadrio fu Battista di Grosio abitante a Sondrio, rivende a Battista De Foliatis fu Pietro di Fusine, agente anche a nome degli eredi di Antonio Scarinzi di Fusine, dei beni siti nella comunità di Fusine, acquistati in precedenza dal fratello Ludovico.
Notaio Giovanni Giorgio Girardonus fu Domenico di Sondrio.
Atto singolo membr., mm 442x235, cc. 1 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 16, n. 178
283. Vendita(1).
1639 novembre 21, Berbenno "in canonica"
Il decano, Francesco Pizzini fu Giovanni Maria, e i sindici della comunità di Fusine, vendono a Francesco Pravicinus fu Antonio Maria di Ardenno il censo imposto sui monti della Val Cervia e sul monte Forno al prezzo di lire 742 e soldi 10 imperiali.
Notaio di Fusine Giovanni Domenico Piatti di Fusine.
Copia semplice, 1770 settembre 28, notaio di Fusine Francesco Baraglia.
Atto singolo cart., mm 270x181, cc. 2 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 179
284. Stima e vendita(1).
1641 luglio 26, Fusine "in platea publica"
Simone De Maestri fu Giovanni Antonio e Vincenzo Zoi fu Gaspare, stimatori pubblici della comunità di Fusine, ad istanza degli esattori della predetta comunità per taglie forestiere, stimano i beni degli eredi delle sorelle Domenica ed Elisabetta Gratiolus Ambrosina fu Giovanni di Cedrasco, degli eredi di Anastasia Bardella fu Cristoforo di Cedrasco, degli eredi di Giovanni Pietro Bonesolus Della Pomina fu Pietro di Cedrasco, degli eredi di Isabella Venturallus fu Tomaso di Cedrasco e degli eredi di Tomaso Roncatius Della Donina fu Stefano di Cedrasco, vendendoli alla comunità di Fusine.
Notaio di Fusine Giovanni Domenico Piatti.
Copia autentica 1761 giugno 9, notaio di Fusine Matteo Francesco Baraglia fu Carlo di Mello abitante a Fusine.
Atto singolo cart., mm 302x200, cc. 8 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 180
285. Instrumentum estimationis(1).
1647 febbraio 7, Fusine "in platea"
Giovanni Pietro Del Job De Maestri fu Giovanni e Giovanni Fondrini fu Giovanni ambo di Fusine, stimatori pubblici del comune di Fusine, ad istanza di Giovanni Pietro Pizzini [detto] Lorenzattus, decano del detto comune, stimano un terreno e due case in Fusine in contrada "de Borghettis", e alcune capre, di proprietà di Pietro e Giovanni Dell'Allessio De Pizzinis fu Raimondo, e li vendono al comune, a causa di debiti per taglie.
Notaio di Fusine Giovanni Domenico Piatti di Fusine.
Copia autentica, 1765 marzo 8, notaio di Fusine Matteo Francesco Baraglia fu Carlo di Mello, abitante a Fusine.
Atto singolo cart., mm 313x210, cc. 6 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 181
286. "Instrumentum venditionis"(1).
1648 aprile 20, Fusine "in solario suprascripti ser decani"
Bartolomeo De Masottis fu Giovanni Domenico detto Strologhetto di Fusine, vende al decano, Maffeo Scarinzi, e di sindici della comunità di Fusine un terreno, sito nel territorio di Fusine in località "in longis superioribus" al prezzo di lire 1150 imperiali.
Notaio di Fusine Giovanni Domenico Piatti di Fusine.
Copia autentica, 1765 marzo 23, notaio di Fusine Matteo Francesco Baraglia fu Carlo, di Mello, abitante a Fusine.
Atto singolo cart., mm 271x178, cc. 4 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 182
287. "Instrumentum estimationis"(1).
1649 maggio 31, Fusine "in platea publica"
Antonio Pizzini fu Giovanni [detto] Del Iseppo di Fusine e Gregorio Scandolarius fu Giovanni Antonio di Fusine, stimatori pubblici della comunità di Fusine, ad istanza degli esattori delle taglie e delle tasse imposte nella predetta comunità nell'anno 1648, stimano e vendono, i beni di Giovanni Battista De Roncho fu Giovanni Antonio e di Pietro Antonio Fondrini fu Giovanni, ambedue di Fusine, ai suddetti esattori.
Notaio di Fusine Giovanni Domenico Piatti.
Copia autentica 1766 febbraio 7, notaio di Fusine Matteo Francesco Baraglia fu Carlo di Mello abitante a Fusine.
Atto singolo cart., mm 275x180, cc. 6 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 183
288. Instrumentum estimationis(1).
1649 dicembre 20
Antonio Pizzini fu Giovanni [detto] Dell'Iseppo e Gregorio Scandolarius fu Giovanni Antonio, ambo di Fusine, stimatori pubblici del comune di Fusine, ad istanza di Antonio Fondrini fu Pietro e di Giulio Baracchus fu Bernardo, esattori delle taglie e tasse della quadra di Madrasco dall'anno 1642 al 1645, stimano i beni di Caterina De Scarintio fu Giovanni di Fusine.
Notaio di Fusine Giovanni Domenico Piatti di Fusine.
Copia autentica, 1766 febbraio 8, notaio di Fusine Matteo Francesco Baraglia di Carlo di Mello, abitante a Fusine.
Atto singolo cart., mm 274x176, cc. 2 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 184
289. "Instrumentum venditionis"(1).
1649 dicembre 29, Fusine "in stuffa domorum Ioanni Petri quondam domini Ioanni Baptista Fanti"
Bartolomeo Lizzenus fu Giovanni abitante a Fusine, e Giovanni Pietro De Pizzini fu Cristoforo [detto] Lorenzatto di Fusine, fabbriceri e sindici della fabbrica della chiesa di San Rocco di Fusine, retrovendono al decano, Giovanni Fondrini fu Giovanni, e ai sindici della comunità di Fusine un fitto di 14 lire imperiali con patto di recupero.
Notaio di Fusine Giovanni Domenico Piatti di Fusine.
Copia autentica, 1768 febbraio 24, notaio di Fusine Matteo Francesco Baraglia fu Carlo di Mello, abitante a Fusine.
Atto singolo cart., mm 277x186, cc. 2 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C; 1650 dicembre 29, nel documento la data è riportata secondo lo stile della natività.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 185
290. "Instrumentum estimationis"(1).
1650 gennaio 24, Fusine "in platea publica"
Antonio Pizzini fu Giovanni di Fusine [detto] Del Iseppo e Gregorio Scandolarius fu Giovanni Antonio di Fusine, stimatori pubblici della comunità di Fusine, ad istanza degli esattori della quadra del Madrasco stimano e vendono i beni del fu Bartolomeo Roncus fu Giovanni Battista di Fusine, al prezzo di lire 400 imperiali agli esattori suddetti.
Notaio di Fusine Giovanni Domenico Piatti.
Copia autentica 1770 luglio 23, notaio di Fusine Matteo Francesco Baraglia fu Carlo di Mello abitante a Fusine.
Atto singolo cart., mm 275x190, cc. 10 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 186
291. Instrumentum venditionis(1).
1650 marzo 10, Fusine "in stuffa domorum habitationis mei notarii"
Simone De Maestri fu Giovanni Antonio di Fusine vende a Francesco Fantus di Giovanni Pietro, decano del comune di Fusine, a Maffeo Della Foppa di Pietro, sindico della quadra di Valmadre, a Rocco Scandolarius di Gregorio, sindico della quadra del Borgo e a Giovanni Del Torro De Ronco fu Giovanni Paolo, sindico della quadra di Madrasco, un fitto livellare di 4 libbre e mezzo di burro al prezzo di lire 40 imperiali.
Notaio di Fusine Giovanni Domenico Piatti di Fusine.
Copia autentica, 1765 marzo 21, notaio di Fusine Matteo Francesco Baraglia fu Carlo, di Mello abitante a Fusine.
Atto singolo cart., mm 274x175, cc. 2 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 187
292. "Instrumentum venditionis"(1).
1650 aprile 27, Fusine "in appoteca Ioanni Petri filius quondam domini Ioanni Baptiste Fanti"
Petrina Dell'Alessio Pizzini fu Alessio di Fusine, con l'assistenza di Domenico Fondrini fu Domenico, suo marito, e di Pietro Dell'Alessio Pizzini fu Raimondo, suo cugino, vende al decano della comunità di Fusine, Francesco Fantus fu Giovanni Pietro, un terreno sito nel territorio di Fusine, in località "in Ronco" al prezzo di lire 281 e soldi 13 imperiali.
Notaio di Fusine Giovanni Domenico Piatti di Fusine.
Copia autentica, 1765 marzo 21, notaio di Fusine Matteo Francesco Baraglia fu Carlo di Mello, abitante a Fusine.
Atto singolo cart., mm 305x210, cc. 4 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 188
293. Instrumentum venditionis(1).
1653 luglio 18, Berbenno
Giovanni Battista De Maestri [detto] Mafferinus fu Bello della Valmadre, comune di Fusine, tutore e curatore della nipote Bernarda figlia del fratello Maffeo, vende alla quadra di Valmadre, a nome della comunità di Fusine, parte di un prato e tre quarti d'una "mansio" in Fusine nella contrada Valmadre nelle località "ad Moiam" e "ad vagos subtas strata", nonché parte di una casa sita nel medesimo territorio ma in località "ad locum Taverne", al prezzo di 400 lire e 3 soldi imperiali a causa di debiti vari.
Notaio di Fusine Giovanni Domenico Piatti.
Copia autentica, 1765 marzo 22, notaio di Fusine Matteo Francesco Baraglia fu Carlo, di Mello abitante a Fusine.
Atto singolo cart., mm 275x178, cc. 4 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 189
294. "Instrumentum venditionis"(1).
1654 settembre 17, Berbenno "in aula edium suam in oppido Berbenni"
Michele Del Pratello fu Antonio di Fusine, curatore di Bartolomeo fu Antonio Del Pratello [detto] Morettus, vende alla quadra del Monte della comunità di Fusine vari beni immobili al prezzo di lire 1735 e mezzo imperiali.
Notaio di Fusine Giovanni Domenico Piatti.
Copia autentica 1768 febbraio 24, notaio di Fusine Matteo Francesco Baraglia fu Carlo di Mello abitante a Fusine.
Atto singolo cart., mm 280x190, cc. 4 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 190
295. "Instrumentum venditionis"(1).
1657 settembre 4, Fusine, contrada Valmadre "in stuffa habitationis Reverendi ..."
Battista Gosi De Baracco fu Tommaso di Fusine, contrada Valmadre, vende a Giovanni Ucellus fu Giovanni Domenico parte di un terreno con casa diroccata, corrispondente alla somma di lire 108 e soldi 15 imperiali, sito nel territorio di Fusine in contrada Valmadre, in località "ad Costa della dentro", a Pietro Avochinus De Belico fu Domenico, parte di terreni e case corrispondenti alla somma di lire 86 e soldi 4 imperiali, e a Giovanni Domenico Piatti di Fusine, agente a nome della quadra di Valmadre, la parte restante dei predetti terreni e case.
Notaio di Fusine Giovanni Domenico Piatti di Fusine.
Copia semplice, 1770 agosto 4, notaio di Fusine Matteo Francesco Baraglia fu Carlo di Mello, abitante a Fusine.
Atto singolo cart., mm 275x182
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 191
296. "Instrumentum venditionis"(1).
1661 dicembre 14, Caiolo "in stupha aedium suprascriptis Andrea emptoris"
Giovanni Battista Pizzini fu Pietro, decano della comunità di Fusine, e i sindaci della quadra di Valmadre, del Monte e del Madrasco, vendono ad Andrea Mitta fu Giacomo di Caiolo un fitto livellario al prezzo di lire 896 e soldi 4 imperiali.
Notaio di Fusine Giovanni Domenico Piatti.
Copia autentica 1680 dicembre 19, notaio di Fusine Baldassarre Piatti fu Giovanni Domenico di Fusine.
Atto singolo cart., mm 280x185, cc. 2 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 192
297. Instrumentum venditionis(1).
1702 gennaio 9, Fusine "in stupha domorum habitationis domini Cancellarii Joannis Petri Platti"
Raimondo Frattini fu Giovanni Pietro di Fusine, agente a nome di Maria Zapettus fu Giovanni Maria di Bergamo, vedova del detto Giovanni Pietro, e curatrice del loro figlio Carlo Antonio, vende a Giovanni Fondrini fu Giovanni di Fusine, decano del comune di Fusine per il 1701, diversi beni mobili, al prezzo di 400 lire imperiali in moneta "longa", a causa del salario dovuto al vicario Antonio Saliceus per la causa tra comunità e il soprascritto Giovanni Pietro.
Notaio di Sondrio Ascanio Guerini fu Giulio Cesare di Sondrio.
Atto singolo cart., mm 273x187, cc. 4 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 193
298. "Instrumentum venditionis"(1).
1731 gennaio 24, Albosaggia "in hippocausto edium eius habitationis"
Maria Elisabetta Chaous fu Giovanni Pietro abitante a Castione, vedova di Bernardo Frattini De Berghetti fu Bernardo di Fusine, curatrice e agente a nome dei suoi figli, vende a Domenico Cressini fu Giovanni Pietro, decano della comunità di Fusine, un terreno ed un fienile "ad Bursum" località di Fusine al prezzo di lire 1100 imperiali.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 287x190, cc. 2 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 194
299. Vendita(1).
1751 agosto 16, Fusine "in studio edium habitationis mee"
Lorenzo Scarinzi De Planis fu Matteo, decano del comune di Fusine, i sindici e i deputati del comune vendono, conservando il dominio, ad Antonio Vanini Del Ruinale fu Antonio di Valmadre del comune di Fusine, agente anche a nome del fratello Giuseppe, parte di un prato "cum mansione" giacente in contrada Valmadre in località "ad Tegiam", al prezzo di 700 lire imperiali.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 284x185, cc. 2 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 195
300. Vendita(1).
1758 novembre 23, Fusine "in hiipocausto edium parochialium"
Michele Baracus fu Giovanni di Fusine, contrada Valmadre, vende a Giuseppe Vanini fu Domenico, decano della comunità di Fusine, un terreno con casa in località "al prato del Ronco" e parte di una casa in località Grumello o "alla casa nuova", siti in contrada Valmadre.
Notaio di Fusine Giovanni Fondrini di Fusine.
Copia semplice, 1772 maggio 15, notaio di Poggiridenti Giorgio Fomiatti.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 196
301. Stima e vendita(1).
1760 maggio 13, Fusine "in platea publica"
Giovanni Fondrini [di Fusine] e Giovanni Domenico De Maestri fu Simone, stimatori pubblici della comunità di Fusine, ad istanza di Pietro Cressini fu Domenico, decano della comunità di Fusine, stimano e vendono al decano suddetto i beni di Pietro Vanini De Ruinale fu Antonio di Valmadre frazione di Fusine al prezzo di lire 714 e soldi 8 imperiali.
Notaio di Fusine Giovanni Fondrini [di Fusine].
Atto singolo cart., mm 270x185, cc. 4 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 197
302. Instrumentum venditionis(1).
1761 aprile 28, Fusine "in cella maiori edium mee solite habitationis posite ubidicitur ..."
Giuseppe Baracchus fu Antonio di Fusine, vende al sacerdote Simone Bardea fu Simone di Fusine, un campo con alcune piante di gelso sito in Fusine in località "ad Gernas" al prezzo di 737 lire e 10 soldi imperiali, a causa di debiti diversi, con l'obbligo da parte del venditore di esimere il compratore da ogni richiesta che potesse avanzare la comunità di Fusine per le taglie decorse sulla detta proprietà, impegnando alcuni beni mobili ed immobili nelle località di Fusine "alla Fontana" e "ad Predanas".
Notaio di Fusine Giovanni Fondrini di Fusine.
Atto singolo cart., mm 276x188, cc. 2 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 198
303. "Instrumentum venditionis"(1).
1763 giugno 27, Fusine "in studio edium solite habitationis dominorum heredis domini ..."
Giovanni Battista De Maestri fu Lorenzo di Fusine vende a Matteo Scarinzi De Planis fu Giovanni Pietro, decano della comunità di Fusine, dei terreni siti "ad Traversam subtus domos de Rossellis" e "alla Tedolda" località di Fusine al prezzo di lire 553 imperiali.
Notaio di Fusine Matteo Francesco Baraglia fu Carlo di Mello abitante a Fusine.
cart., mm 295x195, cc. 2 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 199
304. Vendita(1).
1766 luglio 25, Carona "nella sala delle case di ragione delli eredi quondam ..."
Margherita Bardea fu Simone, vedova di Giovanni Battista Rossi di Carona, e Giovanni Battista De Maestri fu Lorenzo di Fusine,[contrada] Valrossa, entrambi come eredi di Simone Bardea di Fusine, [Contrada] Valrossa, vendono al decano della comunità di Fusine, Giovanni Battista Cressini, terreni e case site nel territorio della comunità predetta al prezzo di lire 2000 imperiali di Valtellina.
Notaio Francesco Cattaneus fu Carlo di Vallelevi.
Atto singolo cart., mm 290x198, cc. 2 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 200
305. "Vendita"(1).
1766 ottobre 25, Fusine "in hippocausto edium mearum ubdicitur ad Rasicam"
Pietro Vanini fu Antonio di Valmadre frazione di Fusine, con il consenso del nipote Matteo Vanini fu Giovanni, agente a nome dei suoi fratelli, vende, alla comunità di Fusine, due pezze di terra site rispettivamente "alla Tegiola" e "alli costi" località di Valmadre frazione di Fusine e una casa "al Ruinale" località di Fusine al prezzo di lire 1440 imperiali.
Notaio di Fusine Giovanni Fondrini di Fusine.
Copia autentica 1794 novembre 8, notaio di Berbenno Giorgio Fomasoni fu Giuseppe di Berbenno.
Atto singolo cart., mm 277x183, cc. 6 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 201
306. Instrumentum venditionis(1).
1767 maggio 22, Fusine "in aula edium solite habitationis ser Joannis Baptiste filii ..."
Pietro Cressini abitante ad Ardenno e suo fratello Battista Cressini fu Giovanni Pietro di Fusine, agente anche a nome dei loro fratelli Carlo e Giuseppe, vendono alla comunità di Fusine, rappresentata dal suo decano Carlo De Maestri fu Giovanni Simone, alcuni terreni e una "masone" siti in Fusine nelle località "al Calcagnolo", "alli longhi di sotto", "alli longhi di sopra", "alli Salichi", "al fossato", "alle case de Fogliati", al prezzo di 1399 lire e 10 soldi imperiali a causa di debiti per taglie.
Notaio di Fusine Matteo Francesco Baraglia fu Carlo, di Mello abitante a Fusine.
Atto singolo cart., mm 278x189, cc. 4 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 202
307. "Instrumentum venditionis"(1).
1768 maggio 30, Fusine "in aula edium solite habitationis ser Ioannes Baptista De Magistris ..."
Maria Mottini fu Maffeo, vedova di Antonio Vanino di Valmadre, comune di Fusine, con il consenso di Giovanni Mottini fu Maffeo, vende a Matteo Scarinzi Delle Piane fu Giovanni Pietro, decano della comunità di Fusine, un terreno, sito nel territorio di Fusine in località "Aiiale", al prezzo di lire 533 e soldi 6 imperiali.
Notaio di Fusine Matteo Francesco Baraglia fu Carlo di Mello abitante a Fusine.
Atto singolo cart., mm 277x187, cc. 2 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 203
308. "Instrumentum venditionis"(1).
1768 agosto 4, Fusine "in aula edium solite habitationis ser Ioannis Baptiste ..."
Battista Gusmeroli fu Pietro di Tartano, abitante a Fusine, vende a Matteo Scarinzi Delle Piane fu Giovanni Pietro, decano della comunità di Fusine, un terreno con case sito nel territorio di Fusine in località "alla fontana" al prezzo di lire 2800 imperiali.
Notaio di Fusine Matteo Francesco Baraglia fu Carlo di Mello, abitante a Fusine.
Atto singolo cart., mm 280x190, cc. 4 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 204
309. "Instrumentum venditionis"(1).
1770 maggio 3, Fusine "in aula edium habitationis ser Baptiste quondam Laurenti De Magistris"
Domenico Pizzini Della Cassina fu Domenico e Pietro Pizzini Della Cassina fu Pietro, ambedue di Fusine, vendono a Matteo Scarinzi fu Giovanni Pietro, decano della comunità di Fusine ed agente a nome della medesima, l'utile dominio di una pezza di terra "al dosso del castello seu alla torre" località di Fusine al prezzo di lire 575 imperiali.
Notaio di Berbenno Giovanni Battista Lupi fu Carlo Giuseppe di Berbenno.
Atto singolo cart., mm 271x191, cc. 2 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 205
310. "Instrumentum estimationis et venditionis"(1).
1771 ottobre 4, Fusine "nella piazza pubblica"
Giovanni Domenico De Maestri fu Simone e Carlo De Maestri fu Giovanni Simone, stimatori della comunità di Fusine, su istanza di Pietro Cressini fu Domenico, decano della medesima comunità, stimano un terreno, sito nel territorio di Fusine, in località "alli longhi", di proprietà dei coniugi Pietro Gusmeroli e Camilla Fanti, abitanti a Fusine e lo vendono al predetto decano.
Notaio di Fusine Matteo Francesco Baraglia fu Carlo di Mello abitante a Fusine.
Atto singolo cart., mm 306x208, cc. 4 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 206
311. Vendita(1).
1772 gennaio 27, Fusine "in hippocausto aedium solitae habitationis ser Joannis Baptistae ..."
Giovanni Scarinzi Delle Piane fu Giovanni Pietro di Fusine, vende alla comunità di Fusine, a nome della quale agisce il decano, Battista Pizzini Della Cassina fu Giovanni Pietro, parte di un prato con selva sito in Fusine in località "alla Moia" o "Foppa" o "al Chignolo", al prezzo di 260 lire imperiali, a causa di debiti per taglie sull'estimo.
Notaio di Fusine [Matteo] Francesco Baraglia di Fusine.
Copia autentica, 1795 aprile 9, notaio di Berbenno Giorgio Fomasoni fu Giuseppe di Berbenno.
Atto singolo cart., mm 276x188, cc. 2 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 208
312. Vendita(1).
1772 gennaio 13, Fusine "in hippocausto aedium solite habitationis ser Joanni Baptistae ..."
Matteo Scarinzi fu Giovanni Pietro e Matteo e Lorenzo fratelli Scarinzi fu Lorenzo, e quest'ultimo agente anche a nome del fratello Pietro, tutti delle Piane, località di Fusine, vendono a Pietro Cressini fu Domenico, decano della comunità di Fusine, un terreno "alla moja" e "alli conforti" località di Fusine al prezzo di lire 2760 imperiali, a causa dei debiti per le taglie sull'estimo.
Notaio di Fusine Francesco Baraglia di Fusine.
Copia autentica 1795 marzo 24, notaio di Berbenno Giorgio Fomasoni fu Giuseppe di Berbenno.
Atto singolo cart., mm 285x190, cc. 4 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 207
313. Vendita(1).
1772 settembre 14, Fusine "in aula aedium solitae habitationis dicti ser Ioannis Baptiste ..."
Angela De Maestri fu Lorenzo, con il consenso di suo marito Giuseppe De Maestri fu Carlo Antonio di Fusine, e di Giovanni Battista De Maestri fu Lorenzo di Fusine, suo parente, vende a Battista Pizzini fu Giovanni Pietro, decano della comunità di Fusine, un terreno sito nel territorio di Fusine in località "alle gerre" o "alle case del castello".
Notaio di Fusine [Matteo] Francesco Baraglia fu Carlo.
Copia autentica, 1795 aprile 9, notaio di Berbenno Giorgio Francesco Fomasoni fu Giuseppe di Berbenno.
Atto singolo cart., mm 271x191, cc. 4 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 209
314. Stima(1).
1773 dicembre 6, Fusine "in cima della piazza publica"
Giovanni Domenico De Maestri fu Simone e Carlo De Maestri fu Giovanni Simone, stimatori pubblici del comune di Fusine, ad istanza di Antonio De Maestri fu Giovanni Simone, decano dello stesso comune, stimano un campo e un prato nelle località di Fusine "longhi di sopra" e "sotto la strada", di proprietà degli eredi di Francesco Piatti di Fusine vedova di Lorenzo De Maestri, e li vendono al detto decano.
Notaio di Fusine [Matteo] Francesco Baraglia di Fusine.
Copia autentica, 1795 marzo 24, notaio di Berbenno Giorgio Fomasoni fu Giuseppe di Berbenno.
Atto singolo cart., mm 278x180, cc. 8 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 210
315. Vendita(1).
1774 marzo 12, Fusine
Giovanni Andrea Pizzini fu Giuseppe di Fusine, vende ad Antonio De Maestri fu Giovanni Simone, decano della comunità di Fusine, due terreni siti "nelli longhi", "al Montegiro" ed "alla Brugnola" località di Fusine al prezzo di lire 492 imperiali.
Notaio di Fusine Francesco Baraglia.
Copia autentica 1795 marzo 24, notaio di Berbenno Giorgio Fomasoni fu Giuseppe di Berbenno.
Atto singolo cart., mm 280x180, cc. 4 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 211
316. Stima e vendita(1).
1774 agosto 2, Fusine "piazza publica"
Giovanni domenico De Maestri fu Simone e Carlo De Maestri fu Giovanni Simone, stimatori della comunità di Fusine, su istanza di Lodovico Balestra, decano della medesima comunità, stimano due case e un orto, sito nel territorio di Fusine in località "alle masoni", di proprietà delli eredi di Giovanni [Pizzini detto] Lorenzatto di Fusine e le vendono al predetto decano.
Notaio di Fusine [Matteo] Francesco Baraglia.
Copia autentica, 1795 marzo 24, notaio di Berbenno Giorgio Fomasoni fu Giuseppe di Berbenno.
Atto singolo cart., mm 283x189, cc. 6 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 212
317. Stima e vendita(1).
1774 agosto 2, Fusine "in platea publica"
Giovanni Domenico De Maestri fu Simone e Carlo De Maestri fu Giovanni Simone, stimatori pubblici della comunità di Fusine, ad istanza di Ludovico Balestra, decano della comunità di Fusine, stimano una casa, un orto e un terreno "alle masone" località di Fusine, di proprietà degli eredi di Domenico Pizzino Della Cassina di Fusine, e li vendono al suddetto decano al prezzo di lire 850 imperiali.
Notaio di Fusine [Matteo] Francesco Baraglia.
Copia autentica 1795 marzo 24, notaio di Berbenno Giorgio Fomasoni fu Giuseppe di Berbenno.
Atto singolo cart., mm 280x180, cc. 10 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 213
318. Stima(1).
1774 agosto 2, Fusine "pubblica piazza"
Giovanni Domenico De Maestri fu Simone e Carlo De Maestri fu Giovanni Simone, stimatori pubblici del comune di Fusine, ad istanza di Lodovico Balestra, decano dello stesso comune, stimano un campo e parte di un prato nelle località di Fusine nelle località "alle longhe di sotto", "alla lisca" ovvero "alli vaghi", di proprietà degli eredi di Antonio Mottini Della Foppa di Fusine, e li vendono al detto decano a causa di debiti per taglie.
Notaio di Fusine [Matteo] Francesco Baraglia.
Copia autentica, 1795 marzo 24, notaio di Berbenno Giorgio Fomasoni fu Giorgio di Berbenno.
Atto singolo cart., mm 279x180, cc. 8 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 214
319. "Vendita"(1).
1775 maggio 2, Fusine "in studio edium solite habitationis dominorum eredum quondam ..."
Gianpietro Pizzini Del Castello fu Gianpietro e Pietro Pizzini del Castello fu Pietro, suo nipote, vendono a Lodovico Balestra, decano della comunità di Fusine, un terreno, sito nel territorio di Fusine, in località "al dossello" e sotto "la strada del capitello di San Carlo", al prezzo di lire 200 imperiali.
Notaio di Fusine [Matteo] Francesco Baraglia.
Copia autentica, 1795 marzo 24, notaio di Berbenno Giorgio Fomasoni fu Giuseppe di Berbenno.
Atto singolo cart., mm 280x191, cc. 2 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 215
320. Stima(1).
1775 giugno 20, Fusine "piazza"
Giovanni Domenico De Maestri fu Simone e Carlo De Maestri fu Giovanni Simone, stimatori pubblici del comune di Fusine, ad istanza di Lodovico Balestra, decano del medesimo comune, stimano diversi terreni e fabbricati nelle località di Fusine "alli Manari", "al Burlo", "alle Rive", "alli Mezzoli", "alli Pizzini", "alle Masoni", "alla Moia", "alle case de Capretti", "alla valle Predana", "alli campizi", di proprietà degli eredi Matteo Frattini fu Bernardo di Fusine, e li vendono al detto decano, a causa di debiti per taglie.
Notaio di Fusine [Matteo] Francesco Baraglia di Fusine.
Copia autentica, 1795 marzo 24, notaio di Berbenno Giorgio Fomasoni fu Giuseppe di Berbenno.
Atto singolo cart., mm 280x187, cc. 9 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 216
321. Vendita(1).
1775 giugno 23, Fusine "in aula edium habitationis ser Ioannis Baptiste ..."
Giuseppe Cressini fu Giovanni Battista di Fusine, vende alla comunità di Fusine, che è rappresentata dal proprio decano, Lodovico Balestra, una "canepa involtata" posta nella piazza di Fusine, al prezzo di 840 lire imperiali, a causa di debiti per taglie.
Notaio di Fusine [Matteo] Francesco Baraglia di Fusine.
Copia autentica, 1795 marzo 24, notaio di Berbenno Giorgio Fomasoni fu Giuseppe di Berbenno.
Atto singolo cart., mm 278x183, cc. 4 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 217
322. Stima e vendita(1).
1775 luglio 3, Fusine "piazza publica"
Giovanni Domenico De Maestri fu Simone e Carlo De Maestri fu Giovanni Simone, stimatori della comunità di Fusine, su istanza di Ludovico Balestra, decano della medesima comunità, stimano parte di una casa e di un orto sito nel territorio di Fusine in località "alle tromberti" di Pietro Del Iob De Maestri fu Lorenzo, come curatore di Pietro Ronco fu Agostino detto Tambelino di Fusine e li vendono al predetto decano, al prezzo di lire 500 imperiali.
Notaio di Fusine [Matteo] Francesco Baraglia.
Copia autentica, 1795 marzo 24, notaio di Berbenno Giorgio Fomasoni fu Giuseppe di Berbenno.
Atto singolo cart., mm 280x179, cc. 10 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 218
323. Stima e vendita(1).
1775 luglio 3, Fusine "piazza publica"
Giovanni Domenico De Maestri fu Simone e Carlo De Maestri fu Giovanni Simone, stimatori della comunità di Fusine, su istanza di Lodovico Balestra, decano della medesima comunità, stimano due terreni, siti nel territorio di Fusine, in località "alla Barona" e "al Bonatio", di proprietà delli eredi di Lorenzo Scarinzi Delle Piane di Fusine e lo vendono al predetto decano, al prezzo di lire 450 imperiali.
Notaio di Fusine [Matteo] Francesco Baraglia.
Copia autentica, 1795 marzo 24, notaio di Berbenno Giorgio Fomasoni fu Giuseppe di Berbenno.
Atto singolo cart., mm 280x181, cc. 10 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 219
324. Vendita(1).
1775 luglio 31, Fusine "in aula edium solite habitationis ser Joannes Baptiste ..."
Giacomo Mottini Della Foppa fu Giovanni della contrada Valmadre di Fusine, agente anche a nome dello zio Maffeo fu Maffeo Mottini e dei fratelli Giovanni e Giuseppe, vende alla comunità di Fusine, rappresentata dal proprio decano Lodovico Balestra, un campo in Fusine in località "al Frigerio", al prezzo di 580 lire imperiali, a causa di debiti per taglie.
Notaio di Fusine [Matteo] Francesco Baraglia di Fusine.
Copia autentica, 1795 marzo 24, notaio di Berbenno Giorgio Fomasoni fu Giuseppe di Berbenno.
Atto singolo cart., mm 280x186, cc. 3 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 220
325. Vendita(1).
1775 luglio 31, Fusine "in aula edium solite habitationis ser Joannes Baptiste ..."
Giuseppe Trutalli di Giovanni da Valmadre frazione di Fusine a nome di suo padre vende, a Ludovico Balestra, decano della comunità di Fusine, un campo "al Pastrugno" località di Fusine al prezzo di lire 322 imperiali.
Notaio di Fusine [Matteo] Francesco Baraglia di Fusine.
Copia autentica 1795 marzo 24, notaio di Berbenno Giorgio Fomasoni fu Giuseppe di Berbenno.
Atto singolo cart., mm 280x190, cc. 3 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 221
326. Cambio(1).
1775 agosto 12, Fusine "in aula edium solite habitationis ser Ioannes Baptiste ..."
Ludovico Balestra, decano della comunità di Fusine cede a Pietro Pizzini Del Castello fu Pietro di Fusine, agente anche a nome di suo zio, Giovanni Pietro, e di suo fratello Lorenzo, una cucina, un solario, una stalla, site in località "alle Masoni" e due pertiche di terra, site sul monte "alle Rive", nel territorio di Fusine, in cambio di una stalla con fienile, siti nel territorio di Fusine in località "alle Masoni" e lire 480 imperiali.
Notaio di Fusine [Matteo] Francesco Baraglia.
Copia autentica, 1795 marzo 24, notaio di Berbenno Giorgio Fomasoni fu Giuseppe di Berbenno.
Atto singolo cart., mm 282x194, cc. 4 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 222
327. Stima e vendita(1).
1775 ottobre 3, Fusine "piazza"
Giovanni Domenico de Maestri fu Simone e Carlo de Maestri fu Giovanni Simone, stimatori pubblici della comunità di Fusine, ad istanza di Ludovico Balestra, decano della comunità di Fusine, stimano i beni di Giovanni Domenico Scarinzi detto Pezzabella fu Giovanni Domenico di Fusine e li vendono al predetto decano al prezzo di lire 1840 imperiali.
Notaio di Fusine [Matteo] Francesco Baraglia di Fusine.
Copia autentica 1795 marzo 24, notaio di Berbenno Giorgio Fomasoni fu Giuseppe di Berbenno.
Atto singolo cart., mm 280x, cc. 10 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 223
328. Vendita(1).
1775 ottobre 3, Fusine "in aula edium solite abitationis ser Ioannis Baptistae ..."
Alessio Massoia fu Alessio di Cedrasco vende a Lodovico Balestra, decano del comune di Fusine, un terreno silvato, boschivo e zerbivo in Fusine, in località "alla Tedolda" al prezzo di 260 lire imperiali a causa di debiti per taglie.
Notaio di Fusine [Matteo] Francesco Baraglia di Fusine.
Copia autentica, 1795 marzo 24, notaio di Berbenno Giorgio Fomasoni fu Giuseppe di Berbenno.
Atto singolo cart., mm 278x188, cc. 3 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 224
329. Vendita(1).
1777 gennaio 18, Fusine "in hippocausto edium solite habitationis ser Ioannis Baptiste ..."
I fratelli Giovanni e Michele fu Giovanni Pietro Trutalli della contrada Valmadre di Fusine, vendono con patto di riscatto alla comunità di Fusine, rappresentata dal decano Simone De Maestri fu Lorenzo, una stüa, una stalla e una casera in Valmadre di Fusine in località Grumello, al prezzo di 600 lire imperiali(2).
Notaio di Fusine [Matteo] Francesco Baraglia di Fusine.
Copia autentica, 1795 marzo 24, notaio di Berbenno Giorgio Fomasoni fu Giuseppe di Berbenno.
Atto singolo cart., mm 276x188, cc. 2 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
2. La stüa è un locale rivestito in legno riscaldato da una stufa; la casera è il locale ove si lavora il latte.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 225
330. "Instrumentum venditionis"(1).
1777 gennaio 18, Fusine "in hippocausto edium solite habitationis ser Ioanni Baptiste ..."
Matteo Trutalli figlio di Giovanni Antonio, agente a nome di suo padre, vende con patto di recupero, al decano della comunità di Fusine, Simone De Maestri fu Lorenzo, un terreno, sito in Valmadre in località "alla chà della preda" o "al Tanduco", al prezzo di lire 700 imperiali.
Notaio di Fusine Matteo Francesco Baraglia fu Carlo di Mello, abitante a Fusine.
Atto singolo cart., mm 275x185, cc. 2 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 226
331. "Instrumentum venditionis"(1).
1777 gennaio 18, Fusine "in hippocausto edium solite habitationis ser Joannes Baptiste ..."
Giovanni e Michele fratelli Trutalli fu Giovanni Pietro e Matteo Trutalli di Giovanni Antonio, agente a nome di suo padre, tutti di Valmadre frazione di Fusine, vendono a Simone De Maestri fu Lorenzo, decano della comunità, un terreno "al dosso della Cornascia", località in Valmadre, frazione di Fusine e una selva di castani "alla Ruscona" località di Fusine.
Notaio di Fusine Matteo Francesco Baraglia fu Carlo di Mello abitante a Fusine.
Atto singolo cart., mm 275x185, cc. 3 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 227
332. Vendita(1).
1778 aprile 15, Fusine "nella stua delle case parrocchiali"
Giovanni Battista De Maestri fu Lorenzo di Fusine, sindico della Chiesa di San Lorenzo di Fusine, col consenso del parroco di Fusine Giovanni Angelo Crespi fu Giovanni di Morbegno, vende a Simone Pradello fu Simone, decano della comunità di Fusine, un terreno campivo e prativo a San Pietro in territorio di Berbenno, al prezzo di 1500 lire imperiali.
Notaio di Berbenno Giuseppe Abbondio Fomasoni fu Giovanni Pietro di Polaggia, frazione di Berbenno.
Atto singolo cart., mm 288x188, cc. 2 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 228
333. Stima e vendita(1).
1778 novembre 18, Fusine "piazza"
Giovanni Domenico De Maestri fu Simone e Carlo De Maestri fu Giovanni Simone, stimatori della comunità di Fusine, su istanza di Simone Pratello fu Simone, decano della comunità di Fusine, stimano l'utile dominio su un terreno, sito nel territorio di Fusine, in località "alle valli della Massia nelli cepoli", di proprietà degli eredi di Giovanni Battista Zoi di Fusine e lo vendono al predetto decano.
Notaio di Fusine [Matteo] Francesco Baraglia.
Copia autentica, 1795 marzo 24, notaio di Berbenno Giorgio Fomasoni fu Giuseppe di Berbenno.
Atto singolo cart., mm 279x181, cc. 8 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 229
334. Stima e vendita(1).
1780 novembre 2, Fusine "alla piazza"
Giovanni Domenico De Maestri fu Simone e Carlo De Maestri fu Giovanni Simone, stimatori pubblici della comunità di Fusine, ad istanza di Giovanni Trutalli fu Giovanni, decano della comunità di Fusine, stimano una casa e due terreni siti in Fusine in località "alle case de Ronchi", "alla Fattona" e "alle masoni", di proprietà degli eredi di Antonio De Maestri fu Giovanni Simone di Fusine e li vendono al predetto decano al prezzo di lire 2110 imperiali.
Notaio di Fusine [Matteo] Francesco Baraglia di Fusine.
Copia autentica, 1795 marzo 24, notaio di Berbenno Giorgio Fomasoni fu Giuseppe di Berbenno.
Atto singolo cart., mm 280x190, cc. 8 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 230
335. Cambio(1).
1781 febbraio 6, Fusine "in hipocausto edium solite habitationis predicti ser ..."
Giovanni Trutalli fu Giovanni Pietro, decano della comunità di Fusine, cede a Giovanni Battista De Maestri fu Lorenzo di Fusine un terreno con fabbricati in Fusine, in cambio riceve una stalla con masone e soffitto in Fusine in località "al Gesolo", un'altra casa in località "alle case dè Balattroni" e la promessa di abbonare alla comunità 240 lire.
Notaio di Fusine [Matteo] Francesco Baraglia di Fusine.
Copia autentica, 1795 marzo 24, notaio di Berbenno Giorgio Fomasoni fu Giuseppe di Berbenno.
Atto singolo cart., mm 280x190, cc. 4 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 231
336. Retrovendita(1).
1784 maggio 21, Fusine "in hippocausto edium predicti decani Petri Andree Ronchi"
Domenico Vanini Del Ruinale fu Pietro di Fusine retrovende al decano della comunità di Fusine, Pietro Andrea Ronchi, un terreno con case site nel territorio di Fusine, in località "alle tromberte".
Notaio di Fusine [Matteo] Francesco Baraglia.
Copia autentica, 1795 marzo 24, notaio di Berbenno Giorgio Fomasoni fu Giuseppe di Berbenno.
Atto singolo cart., mm 273x184, cc. 3 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo C.
Classificazione: 1.3
Segnatura: Mazzo C, b. 3, n. 232