1003. "Instromento di laudo fatto sopra le vertenze tra quelli di Valleve, e diversi di Valmadre rogato dal signor Acordo Rainero di Modena"(1).
1452 giugno 14, Tresivio
"Virardus" de Calabria, luogotenente del conto Ludovico de Lugo, capitano e commissario di Valtellina, delibera in qualità di arbitro nella controversia tra Donato fu Giovanni olim Ardinzonus, Biasino fu Donato, Bonomo di Maffeo detto Minatius ed Agostino fu Baldassarre tutti de Cataneis de Valelevi, agenti anche a nome di altri de Cataneis, da una parte, e tra Maffeo de Pezabella fu "Pirolus", Giovanni de Baracho fu Viviano e Ottavio de Foliatis fu Antoniolo, anche come messi delle famiglie de Capellis, de Valmatre, de Valroxa, de Pezabella, de Armeliva, de Magistris, de Lacosta, Baracho e Foliatis, tutti di Valmadre, contrada di Fusine, dall'altra. L'arbitro condanna i consorti de Cataneis a dare in locazione a quelli di Valmadre i monti Campo e Dordona al fitto annuo di 104 forme di cacio, i monti Valcervia e Forno al fitto annuo di 106 forme e mezza di cacio, mentre gli abitanti di Valmadre debbono corrispondere i fitti non pagati dal 1437 su detti monti.
Notaio Acordus Raynerius fu Griffo di Monza abitante a Gera Lario.
Atto singolo membr., mm 551x400, cc. 1 num. rec.
Segnatura antica: "X/2"
Note: 1. Il titolo riporta un errore nell'attribuire la località d'origine del notaio.
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 17, n. 2
1004. "Instromento in carta pergamena d'una retrovendita di Maffe de Prati Morazi da Bartolomeo de Maneri rogato dal signor Ludovico Baracco notaio delle Fusine".
1546 agosto 31, Berbenno "in domo habitationis prefati domini Joannis Andree Hodeschalchi"
Bartolomeo de Maneriis fu Giovanni, anche a nome del fratello Francesco, in qualità di eredi del fu Domenico loro fratello, consenziente Giovanni Andrea de Hodeschalchis procuratore di Nicola de Becharia, rivende a Maffeo de Pratis Morattis di un fitto di 38 libbre e mezzo di formaggio.
Notaio di Fusine Ludovico Barachus fu Giovanni Andrea di Fusine.
Originale.
Atto singolo membr., mm 660x225, cc. 1 num. rec.
Segnatura antica: "X/3"
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 17, n. 3
1005. "Instromento in carta pergamena di transazione tra li signori Ardizoni e le comunità di Fusine e Colorina sopra li monti rogato dal signor Giovanni Antonio Carugo".
1533 ottobre 30, Sondrio "in curte domus regiminis offitii prefati domini gubernatori"
Giovanni Travers, governatore di valle, arbitro nella causa tra le comunità di Fusine e Colorina da una parte, e i consorti de Cattaneis de Vallelevi dall'altra, assegna a questi ultimi i monti o alpi di Valcervia e Forno, e rispettivamente alle comunità suddette, i monti o alpi di Campo, Dordona, Vitalengo, Cogolo e Bernasca, fermi restando su tutti questi beni i diritti dei signori Beccaria.
Notaio di Sazzo e cancelliere Giovanni Antonio de Carugo di Bartolomeo abitante a Ponte in Valtellina.
Originale.
Copia semplice.
Notaio Giovanni Gregorio Interiortulus fu Maffeo, abitante a Sondrio.
Due atti singoli membr. e cart., mm 2140x255, cc. 29 num. orig.
Segnatura antica: "X/4"
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 18, n. 4
1006. "Sentenza in carta pergamena proferita in grado d'appellazione a favore delle comunità delle Fusine e Colorina contro la comunità di Berbenno e Polagia rogata dal signor Gerolamo seu Germino de Carugo".
1507 maggio 7, Tresivio "ubi more solito iura reddunt"
Ugerio de Pontremulo, vicario per il tribunale del podestà Plinio Pallavecinus, conferma la sentenza da lui emessa, il 22 maggio 1506, favorevole alle comunità di Fusine e Colorina in causa con quello di Berbenno con Polaggia, circa il pascolo sul piano di Berbenno.
Notaio Germino de Carugo fu Pietro abitante a Tresivio.
Atto singolo membr., mm 470x295, cc. 1 num. rec.
Segnatura antica: "X/5"
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 18, n. 5
1007. "Confesso di messer Maffeo de Prati Morazi dal signor Nicoḷ Beccaria rogato dal signor Viviani di Valleve. Altro confesso nell'istessa carta sudetta fatto a detto Maffeo dal sudetto Beccaria rogato ut supra".
1549 gennaio 31 - 1549 settembre 4, Sondrio, Fusine
Nicoḷ de Becharia fu Castellino di Sondrio e Nicoḷ de Becharia fu Antonio di Sondrio confessano a Maffeo de Pratis della Bergamasca di aver ricevuto da Giovanni de Roncho fu Bertone di Fusine, che agisce a nome del predetto Maffeo, rispettivamente 20 e 12 scudi d'oro a titolo di onoranza e per il consenso promesso nelle transazioni riguardanti il monte Cervia tra detto Maffeo e Gaspare e Giovanni Pietro de Cataneis fu Ardizone di Valleve.
Notaio Vivianio de Vallevi fu Giovanni Pietro.
Originale.
Atto singolo membr., mm 510x265, cc. 1 num. rec.
Segnatura antica: "X/7,6"
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 18, n. 6
1008. "Vendita di ser Maffeo de Prati Morazi dal signor Viviano di Valleve della ragione di recuperare da Bartolomeo e Francesco de Maneri lippre 38 1/2 formaggio fresco del maggior fitto sopra il Valcervo rogato dal signor Ludovico Baracco".
1546 agosto 31, Berbenno "in domo habitationis prefati domini Johannis Andree Odeschalchi"
Viviano de Vallevi fu Giovanni Pietro di Fusine, consenziente Giovanni Andrea fu Matteo de Odeschalchis, procuratore di Nicola de Becaria fu Castellino di Sondrio, vende a Maffeo de Pratis Moratiis fu Pietro di Fondra, comune Isola di Fondra, il diritto di esigere da Bartolomeo e Francesco de Maneris fu Giovanni abitante sul monte Meriggio di Fusine un fitto sul monte Cervia.
Notaio di Fusine Ludovico Barachus fu Giovanni Andrea di Fusine.
Originale.
Atto singolo membr., mm 680x220, cc. 1 num. rec.
Segnatura antica: "X/8"
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 19, n. 7
1009. "Retrovendita del signor Giovanni Pietro Ardizone de Cattani dal signor Castelino Beccaria rogata dal signor Luca de Galli notaio in Montagna".
1567 novembre 29, Sondrio "in stupha palatii prefati magnifici domini Ferdinandi"
Castellino de Becharia fu Nicola, abitante a Sondrio, procuratore del fratello Ferdinando, rivende a Giovanni Pietro de Cataneis de Vallevi fu Ardizone, abitante a Valleve, della diocesi di Bergamo, e, per quanto gli compete, a Giorgio de Prattis fu Maffeo, abitante a Fondra, comune di Isola di Fondra, tutti i beni immobili e i diritti già ceduti dal predetto Giovanni Pietro a Ferdinando de Becharia.
Notaio: Luca de Gallis fu Innocenzo abitante a Montagna in Valtellina.
Originale.
Atto singolo membr., mm 470x285, cc. 1 num. rec.
Segnatura antica: "X/9"
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 19, n. 8
1010. "Vendita di Maffeo olim Cristoforo de Prati Morazi ed altri da Bartolomeo quondam Giovanni de Maneri, Francesco suo fratello e da Pietro e Giovanni quondam Cristoforo de Maneri del fitto di pesi 8 e lippre 1 1/2 di formaggio di quel maggior fitto sopra il
1546 agosto 31, Berbenno "in domo habitationis prefati domini Joanne Andree Hodescalchi"
Bartolomeo fu Giovanni de Maneriis, abitante sul monte Meriggio, comune di Fusine, agente anche a nome del fratello Francesco, e Pietro e Giovanni fu Cristoforo de Maneriis, agenti col consenso di Giovanni Andrea fu Matteo de Hodescalchis, abitante a Berbenno, procuratore dei signori de Becharia di Sondrio, vendono a Maffeo fu Pietro de Pratis Moratiis di Fondra, comune di Isola di Fondra, ricevente anche per i nipoti Antonio e Giovannolo fu Cristoforo e Giovanni Pietro e Alessandro fu Tomaso, i loro fitti in Val Cervia.
Notaio di Fusine Ludovico Barachus fu Giovanni Andrea di Fusine.
Originale.
Atto singolo membr., mm 640x300, cc. 1 num. rec.
Segnatura antica: "X/10"
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 19, n. 9
1011. "Vendita della comunità delle Fusine dal signor Castello Beccaria d'un fitto livellario di pesi 17 1/2 buttiro fresco e pesi 7 e lippre 2 1/2 formaggio di tutto il fitto, che era pesi 27, e pesi 12 formaggio che primo pagava detta comunità al signor Ardiz
1573 dicembre 9, Sondrio "in aula domus habitationis domini presbiteri [Dominici et Joanni...]"
Castello de Beccaria fu Nicola di Sondrio vende al decano Giovanni de Barracco fu Galeazzo e ai consiglieri della comunità di Fusine una quota di fitto livellario in cacio e burro sui monti Dordona, Campo e Vitalengo.
Notaio Giovanni Giacomo Paribelli fu Antonio di Albosaggia.
Originale.
Atto singolo membr., mm 730x185, cc. 1 num. rec.
Segnatura antica: "X/11"
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 19, n. 10/a
1012. "Instrumentum venditionis"(1).
1573 dicembre 9, Sondrio "in aula domus habitationis domini presbiteri Dominici et Joanni..."
Castello de Beccaria fu Nicola di Sondrio vende al decano Giovanni de Baracco fu Galeazzo e ai consiglieri della comunità di Fusine una quota di fitto livellario in cacio e burro sui monti Dordona, Campo e Vitalengo.
Notaio di Albosaggia Giovanni Giacomo Paribellus fu Antonio di Albosaggia.
Originale.
Atto singolo membr., mm 665x162, cc. 1 num. rec.
Segnatura antica: "X/11"
Note: 1. Copia dell'atto precedente.
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 19, n. 10/b
1013. "Vendita di Giorgio de Papetti altri di Fondra dal Signor Giovanni Beccaria d'un fitto livellario di lipre 25 di formaggio grasso, e fatto dalli Eredi quondam signor Giovanni Pietro e Gasparino Ardinzoni che incombeva sopra Valcervo, e Valmadre per il fit
1589 settembre 23, Sondrio "in porticu domus domini Joannis Gasparis Beccariae contiquae..."
Giovanni de Beccaria di Ferdinando di Sondrio, agente a nome suo e di suo padre vende a Gregorio de Papettis [de Pratis] fu Maffeo abitante a Isola di Fondra, agente a nome suo e di Tommaso e Martino fu Pietro, suoi nipoti, di Bernardo fu Antonio, dei fratelli Antonio e Giovanni fu Cristoforo, dei fratelli Giovanni Pietro e Alessandro fu Tommaso, tutti de Papettis de Pratis, un fitto livellario o di 25 libbre di formaggio grasso e salato, gravante sull'utile dominio dei monti alpi Valcervia, Bernasca e Cogolo in Valmadre, e un altro fitto livellario di pesi 2 di ferro, per la somma di lire 838 imperiali.
Notaio di Albosaggia Giovanni Giacomo Paribelli fu Antonio di Albosaggia.
Atto singolo cart., mm 615x234, cc. 1
Segnatura antica: "X/12"
Note: 1. In inventario e sul documento (1859 settembre 13) secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 19, n. 11
1014. "Investitura de feudi a favore del signor Castelino de Beccaria rogata dal signor Francesco Pagano".
1497 giugno 30, Como "in domo habitationis prefati domini episcopi cumari sita in porta..."
Antonio Trivultio, vescovo di Como, investe Castellino de Becharia fu Antonio di Sondrio di quella terza parte di feudo comprendente il castello Masegra, le alpi Valcervo, Valmadre, Dordona, Campo, Bernasca, Forno, Cogolo e Val San Salvatore con le relative pertinenze e diritti feudali; di questi beni e diritti era stato espropriato per crimini Giovanni, fratello del predetto Castellino.
Notaio Francesco de Paganis fu Giovanni di Como.
Originale.
Atto singolo membr., mm 1600x375, cc. 1 num. rec.
Segnatura antica: "X/13"
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 20, n. 12
1015. "Decreto che Maffeo de Prati Morazi ha ottenuto dall'eccelso Prencipe per poter comprare i monti delle Fusine in carta pergamena".
1561 ottobre 9, Illants
I principi delle Tre Leghe concedono a Maffeo e consorti de Pratis Moratiis di Fondra, comune di Isola di Fondra, in deroga di statuti, la possibilità di acquistare una quota di redditi sul monte Cervia.
Originale con sigillo impresso.
Atto singolo membr., mm 450x335, cc. 1 num. rec.
Segnatura antica: "X/14"
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 20, n. 13
1016. "Sentenza, dichiarazione della Curia Romana in fogli 36 o sia copia della medema fidemata dal signor Giorgio Traverso cancelliere dell'offizio di Sondrio per la causa della comunità delle Fusine e Colorina e la mensa vescovile per una parte e li Ardizoni
1525 gennaio 23, Roma "apud sanctum Petrum in pallatio causarum appostolico"
Paolo de Capisuchis, canonico della basilica del principe degli apostoli e cappellano del papa Clemente VII, emana una sentenza al fine di affidare al braccio secolare, rappresentato dall'imperatore Carlo VII, la vertenza sorta tra le comunità di Fusine e Colorina, da una parte, e Ardizone de Cathaneis de Vallelevi fu Baroncino e consorti, dall'altra, per i diritti sui monti di Campo, Dordona, Valcervia, Forno, Vitalengo, Boninvento, Cogolo e Bernasca; dopo che le predette comunità non considerarono le precedenti sentenze, emesse dalla curia romana, a loro sfavorevoli a causa del loro utilizzo abusivo dei suddetti monti.
Notaio Giovanni Kilianus, chierico della diocesi di Costanza.
Copia semplice.
Notaio e cancelliere del governatore di valle Giorgio Traviers.
Atto singolo cart., mm 276x180, cc. 36 num. rec., da c. 1 a c. 36 num. post.
Segnatura antica: "X/15"
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 14
1017. "Un processo di fogli 22 rogato dal signor Giovanni Giorgio Interiortolo notaro della causa tra la comunità delle Fusine, e Francesco Foliato(1)".
1564 giugno 17, Sondrio "in pallatio iuris"
Il capitano di valle Corrado Planta e il vicario di valle Ambrogio Gugelberg istituiscono il processo in merito alla causa tra Francesco detto del Fanto di Bulgaro, frazione di Berbenno di Valtellina, abitante a San Pietro Berbenno, frazione di Berbenno di Valtellina, rappresentato dal procuratore Luca de Galles, da una parte, i decani della comunità di Fusine, a nome della comunità stessa, Gervasio de Roncho e Giovanni de Baracho fu Galeazzo, rappresentati dal procuratore Tommaso ab Ecclesia, e i fratelli Domenico e Cristoforo de Scarinzi de Belico fu Giovanni di Valmadre, contrada di Fusine, dall'altra. Causa relativa al fitto arretrato di 5 libbre, 2 quartari e 5 once di burro, dovuto al detto Francesco sui monti Campo e Dordona, siti in Fusine.
Notaio di Montagna Giovanni Giorgio Interiortolis fu Moschino abitante a Sondrio.
Atto singolo cart., mm 288x198, cc. 22 num. orig.
Segnatura antica: "X/16"
Note: 1. Il cognome del Fanto è stato erroneamente tradotto in Foliato.
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 15
1018. "Sentenza rogata dal signor Interiortolo suddetto sopra la causa vertita tra il signor Ardizone per una parte e le comunità delle Fusine e Colorina per l'altra".
1516 settembre 19, Tresivio "in strata publica ante domum habitationis Antonii Sachi"
Giovanni Antonio Piperolus, dottore in legge e vicario del governatore di valle Rodolfo de Marmorera, emana una sentenza favorevole ad Ardizone de Vallelevi fu Baroncino e consorti nella causa tra questi ultimi e le comunità di Fusine e Colorina rappresentate rispettivamente dal decano Cristoforo de Baracho e del sindico Antonio della Valle detto Savino, in merito al possesso dei monti o alpi di Campo, Dordona, Forno e Valcervia, tutti nel territorio di Fusine.
Notaio di Montagna Giovanni Giorgio de Interiortolis fu Moschino di Montagna in Valtellina.
Atto singolo cart., mm 310x210, cc. 6 num. rec.
Segnatura antica: "X/17"
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 16
1019. "Decreto in una causa o sia cittazione tra la mensa vescovile e le comunità delle Fusine e Colorina per una parte e li signori Ardinzoni per l'altra data in Roma".
1517 marzo 20, Roma "in domo habitationis nostre"
Mercurio de Vipera, tesoriere della chiesa beneventana e cappellano del papa, stila una relazione per il papa Leone X riguardante la causa tra i consorti Ardizonus e le comunità di Fusine e Colorina per i diritti sui monti.
Notaio apostolico Libero Magdrburgk chierico della diocesi di Maissen.
Atto singolo cart., mm 293x194, cc. 6 num. rec.
Segnatura antica: "X/18"
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 17
1020. "Altro decreto della curia romana in fogli 18 fidemato dal signor Giorgio Traverso cancelliere dell'offizio di Sondrio".
1524 agosto 30, Roma "in domo nostre solite habitationis"
Paolo de Capisuchis, canonico della basilica del principe degli apostoli e cappellano del papa Clemente VII, emana un decreto con cui affida al braccio secolare, rappresentato dall'imperatore Carlo VII, la vertenza sorta tra le comunità di Fusine e Colorina, da una parte, e i consorti de Cathaneis de Vallelevi per i diritti sui monti.
Notaio Giovanni Kilianus chierico della diocesi di Costanza.
Copia semplice.
Notaio e cancelliere del governatore di Valle Giorgio Traviers.
Atto singolo cart., mm 275x177, cc. 18 num. rec., da c. 1 a c. 18 num. post.
Segnatura antica: "X/19"
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 18
1021. "Copia della sentenza seguita sopra la causa delli signori Ardinzoni per una parte, e le comunità delle Fusine e Colorina per l'altra rogata dal signor Giorgio Interiortolo"(1).
1516 settembre 19, Tresivio "in strata publica ante domum habitationis Antonii Sachi"
Giovanni Antonio Piperolus, dottore in legge e vicario del governatore di valle Rodolfo de Marmorera, emana una sentenza favorevole ad Ardizone de Vallelevi fu Baroncino e consorti nella causa tra questi ultimi e le comunità di Fusine e Colorina rappresentate rispettivamente dal decano Cristoforo de Baracho e dal sindico Antonio della Valle detto Savino, in merito al possesso dei monti o alpi di Campo, Dordona, Forno e Valcervia, tutti nel territorio di Fusine.
Notaio di Montagna Giovanni Giorgio de Interiortolis fu Moschino di Montagna in Valtellina.
Copia autentica.
Notaio e cancelliere del governatore di valle Giorgio [Travers].
Atto singolo cart., mm 277x180, cc. 10 num. rec.
Segnatura antica: "X/20"
Note: 1. Copia dell'atto segnato X/17.
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 19
1022. "Copia della ratificazione fatta per sindicato dalla comunità delle Fusine del compromesso fatto da detta comunità e li consorti Papetti nell'illustrissimo signor capitano Battista Salice"(1).
1598 agosto 9, Fusine "in curte inter ecclesiam Sancti Laurentii et domum reverendi curati"
Il consiglio e la vicinanza della comunità di Fusine, convocati ad istanza del decano Giovanni de Baracco fu Galeazzo, ratificano il compromesso intercorso tra il decano stesso, i sindici e gli agenti del comune, da una parte, e Tommaso, Cristoforo e Giovanni de Papettis de Pratis Morattis di Branzi, anche a nome dei parenti, dall'altra, innanzi all'[arbitro] Battista Saliceus, in data 22 luglio 1598, in merito ai diritti sull'alpe Valcerva; confermano inoltre la nomina dei procuratori, avvenuta nel sindicato del 30 aprile 1598, per proseguire la causa del compromesso.
Copia semplice.
Atto singolo cart., mm 316x220, leg. in carta., cc. 6 num. rec.
Segnatura antica: "X/21"
Note: 1. In inventario e sul documento 1598 luglio 30, secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 20
1023. "Copia della transazione vedi al n° 4 congionta a quella".
1533 ottobre 30, Sondrio "in curte domus regiminus offitii prefati domini gubernatori"
Giovanni Travers, governatore di valle, arbitro nella lite tra la comunità di Fusine e Colorina da una parte e i consorti de Cathaneiis de Vallelevi dall'altra, assegna a questi ultimi i monti Cervia e Forno, a Fusine le alpi Campo, Dordona, Vitalengo, a Colorina i monti Cogola e Bernasca, fermi restando su tutti questi beni i diritti dei signori Beccaria.
Notaio di Sazzo e cancelliere Giovanni Antonio de Carugo di Bartolomeo abitante a Ponte in Valtellina.
Atto singolo membr., mm 3610x260, cc. 1 num. rec.
Segnatura antica: "X/22"
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 20, n. 21
1024. "Ratificazione del compromesso fatto dai Papetti nel sudetto signor Salice, della quale ne fu rogatario il signor Giovanni Domenico Cattaneo".
1598 agosto 6, Branzi "in loco Pratarum Morateorum"
La famiglia de Papettis di Branzi ratifica l'elezione dei propri procuratori Tommaso di Petretto, Cristoforo di Antonio e Giovanni di Alessandro tutti de Papettis ed il compromesso con la comunità di Fusine innanzi [all'arbitro] Giovanni Battista Salicis e rogato Giovanni Giacomo Paribelli, notaio di Valtellina, in merito alla causa sui diritti sul monte Valcervia; dando mandato ai suddetti procuratori, in caso di non pacifica soluzione, di continuare a difendere tali diritti con ogni mezzo giuridico sino alla conclusione della causa.
Notaio Giovanni Domenico de Cataneis di Giovanni Pietro di Valleve.
Notaio Bertramino de Ambroxionis fu Giovanni Agostino di Branzi, secondo notaio.
Notaio Gasparino de Cattaneis fu Ardizonus di Valleve, secondo notaio.
Seguito: attestazione di fede a favore dei soprascritti notai resa dal pretore del distretto di Bergamo, Gerolamo Cornelius, e sottoscritta dal vicecancelliere di Bergamo Ludovico Bellavitus.
Sigillo aderente in ceralacca in parte deperdito.
Seguiti al 1598 agosto 28.
Atto singolo cart., mm 305x200, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "X/23"
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 22
1025. "Transazioni tra le comunità delle Fusine e Colorina per una parte e li signori Ardinzoni e consorti de Cattani di Valleve rogata dal signor Gioanni Marlianico di Sondrio sopra li monti vedi quello del 1533".
1522 dicembre 11, Sondrio "in aree Maxegriis"
Transazione tra Ardizone de Cattaneis de Vallevi fu Baroncio, agente anche a nome di suo fratello Amedeo e degli altri consorti de Cattaneis de Vallevi, ad eccezione di Antonio de Cattaneis fu Donato, e la comunità di Colorina, rappresentata dal decano, Matteo de Castello fu Giovanni, con cui stabiliscono che i monti Valcervia, Campo e Forno spettino ai de Cattaneis, il monte Dordona e i fitti su di esso e sul monte Campo spettino alla predetta comunità; inoltre i de Cattaneis si impegnano a non trasportare legname sui torrenti "Cedrasco" e Madrasco e investono, per nove anni, con obbligo di rinnovo, la comunità di Colorina della metà dei monti Cogolo, Bernasca e Vitalengo.
Notaio Giovanni de Marlianico fu Viviano di Sondrio.
Atto singolo cart., mm 296x195, cc. 12 num. rec., da c. 1 a c. 12 num. post., bianche da c. 11 a c. 12
Segnatura antica: "X/24"
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 23
1026. "Transazione tra le comunità delle Fusine e Colorina per una parte e li signori Cattani de Ardizoni per l'altra rogata dal signor Bartolomeo Paravicino di Caspano".
1520 maggio 25, Cedrasco "in domo Augustini filius quondam Fumaxii de Niadis"
Antonio de Cataneis Vallelevi fu Ardizzoni, agente a nome suo e dei consorti de Cataneis Vallelevi, innanzi al decano, Giovanni Pietro della Colombera, e ai sindaci della comunità di Fusine, al decano Antonio della Flora de Rodolo fu Giovanni, e ai sindaci della comunità di Colorina, rinuncia a rivendicare i diritti sui monti o alpi di Valcervia, Forno, Campo, Dordona, Vitalengo, Bernasca, Cogolo e Bonivento, tutti nel territorio di Fusine.
Notaio di Berbenno Bartolomeo Paravixinnus de Caspano.
Copia autentica, 1543 febbraio 23.
Notaio di Caspano Giovanni Antonio Paravixinnus de Caspano fu Bartolomeo.
Atto singolo cart., mm 290x200, cc. 6 num. rec.
Segnatura antica: "X/25"
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 24
1027. "Mandato dalli signori Ardizoni".
1527 novembre 30, Bergamo "in domo habitationis infrascriptorum dominorum Cristofori..."
I consorti de Cataneis de Vallelevi eleggono loro procuratore e messo Gasparino de Cataneis figlio di Ardizone, perché si rechi a Roma a chiedere al pontefice di affidare al braccio secolare la causa sorta tra i predetti consorti e le comunità di Fusine e Colorina.
Atto singolo cart., cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "X/26"
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 25
1028. "Vendita del signor Castelino Beccaria dal signor Giovanni Pietro Ardinzone anche in nome di Gasperino suo fratello con livello seguente rogata dal signor Paolo Ferari notaro di Montagna".
"Leggonsi in qusto n° 27 i confini di Bernasca, Cogola ed altri".
1550 luglio 5
Documento mancante(1).
Segnatura antica: "X/27"
Note: 1. In inventario indicato con segnatura mazzo X, b. 7, n. 26.
Classificazione: 1.19
1029. "Arbitramenti nella causa tra la comunità delle Fusine e li consorti Papetti rogata dal signor Giovanni Battista Asnago con copia autentica delli medemi"(1).
1603 giugno 17, Fusine "in lobio domorum predicti illustrissimi domini p. Baptistae arbitri"
Battista Saliceus de Solio fu Battista, arbitro nella vertenza tra la comunità di Fusine, rappresentata dal decano Giovanni Battista Ronchus fu Bartolomeo, e i consorti de Papettis Pratis Moratiis, rappresentati da Cristoforo fu Antonio e Giacomo fu Cristoforo, per la divisione delle spese relative alla causa sorta tra le suddette parti e la comunità di Caiolo in merito ai diritti di pascolo sull'alpe Valcervia e Forno, emette una sentenza favorevole alla comunità di Fusine e ai suddetti consorti.
Notaio Giovanni Battista de Asnago fu Vincenzo di Mello.
Originale.
Fascicolo cart., mm 305x200, cc. 12 num. rec.
Segnatura antica: "X/28"
Note: 1. In inventario e sul documento 1603 giugno 7, secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 27
1030. "Sentenza arbitrale nella causa tra la comunità delle Fusine e li consorti Papetti sopra il monte di Valcervo rogata dal signor Giovanni Giacomo Paribello con la successiva vendita fatta di detto monte alla comunità e locazione da questa fatta alli Papett
1599 marzo 20, Fusine
Giovanni de Baraccho fu Galeazzo, decano del comune di Fusine, e i consorti de Papettis detti de Pratis Moratis di Branzi, del distretto di Bergamo, si accordano sulla vertenza relativa alle rendite e ai diritti sul monte Cervia.
Notaio di Albosaggia Giovanni Giacomo Paribelli.
Copia autentica, 1613 novembre 13.
Notaio Lorenzo Paribelli fu Giovanni Giacomo.
Atto singolo membr., mm 4420x220
Segnatura antica: "X/29"
Note: 1. In inventario e sul documento 1599 marzo 10, secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 20, n. 28
1031. "Una esposizione, ed instanza della comunità delle Fusine Consorti de Prati avanti il signor Capitano Battista Salice arbitro".
[1599]
Documento mancante(1).
Segnatura antica: "X/30"
Note: 1. In inventario indicato con segnatura mazzo X, b. 7, n. 29.
Classificazione: 1.19
1032. "Obbligo fatto dalli agenti della comunità di Foppolo alla comunità di Fusine per la strada di Valmadre rogata dal signor Giovanni Paolo Paganone".
1581 agosto 23, Fusine "super dicto loco et sumitate dicti montis Dordone comunis fusinarum..."
Pietro Mazolus fu Bernardo di Foppolo, agente a nome della sua comunità, e Amadeo de Cattaneis di Valleve, decano della sua comunità, si obbligano verso Battista Saliceus fu Andrea di Soglio, in Val Bregaglia, agente a nome della comunità di Fusine, al pagamento di 100 scudi d'oro, in virtù di una convenzione stipulata tra le predette comunità bergamasche e Giovanni de Baracho fu Galeazzo, decano della comunità di Fusine, con la quale quest'ultima comunità si impegnava alla costruzione di una strada che da Fusine, attraverso la Valmadre, giungesse fino ai confini con le comunità di Foppolo e Valleve.
Notaio Giovanni Paolo Paganus fu Giovanni Gregorio di Poschiavo.
Seguito: confesso del decano della comunità di Fusine, Luigi de Foliattis.
Notaio Giovanni Paolo Paganus, sottoscrittore.
Seguiti al 1583 novembre 15(1).
Atto singolo cart., mm 300x200, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "X/31"
Note: 1. In inventario e sul documento 1583 novembre 2, secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 30
1033. "Alcuni atti seguiti per la strada di Carisolo e Foppolo piano delle 14 giugno 1622 fino a li 12 dicembre 1623 tutto in un quinternetto coperto di cartone scritto in 42 fogli".
1622 giugno 4 - 1623 dicembre 15
Vertenza tra Pietro Fratino di Mazolo di Piatti di Foppolo, suo padre Antonio, suo fratello Giacomo, Bernardo di Besi fu Cristoforo "dell'Arale", Bernardo Capelli fu Selvino da Foppolo, Giovannino Vechiurino di Cattanei fu Antonio di Convento, località di Isola di Fonda, Giacomo Besi fu Domenico "dell'Arale", Giacomo Trabosino di Fondrini fu Giovanni di Convento, località di Isola di Fondra, Romerio Mazolo fu Giacomino da Foppolo, da una parte e Giovanni Maria Papetti di Branzi e consorti, dall'altra, per il diritto di passaggio del bestiame dei predetti Papetti sui monti di "Carsiolo" e di "Foppolo Piano" di proprietà dei primi.
Cancelliere Ambrogio Calvus.
Più atti cart., leg. orig. in cartone, cc. 54 num. rec., da c. 1 a c. 4, da c. 6 a c. 15, da c. 17 a c. 21, da c. 25 a c. 41, c. 43, da c. 46 a c. 51, c. 53 num. post.; cc. 11 bianche
Segnatura antica: "X/32"
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 31
1034. "Risposta della comunità delle Fusine alle eccezzioni dei Papetti".
sec. XVII in.
Il decano e i sindici della comunità di Fusine rispondono alle eccezioni presentate dai consorti de Pratis, detti de Papettis, in merito alla causa sorta tra le suddette parti per i diritti sui monti.
Atto singolo cart., mm 303x202, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "X/33"
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 32
1035. "Compromesso fatto dalla comunità delle Fusine e Giorgio figlio di ser Maffeo de Prati Morazi nelle persone de signori Castelino, Camillo, Ferdinando rogato dal signor Vincenzo Quadri de Maria".
1560 novembre 21, [Sondrio] "in domo magnifici domini Castellini"
La comunità di Fusine, rappresentata dal decano, Luigi de Foliattis, con i sindici e i consorti de Pratis Moratiis, rappresentati da Giorgio de Pratis Moratiis fu Maffeo di Val Fondra, promettono a Castellino, Camillo e Ferdinando de Beccaria, arbitri nella vertenza tra le suddette parti per la proprietà dell'alpe Valcervia, di sottostare alle loro decisioni.
Notaio di Ponte Vincenzo Quadrio.
Copia autentica, 1599 marzo 13(1).
Notaio di Ponte Tarquinio Quadrio fu Vincenzo detto de domina Maria di Ponte in Valtellina.
Atto singolo cart., mm 305x202, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "X/34"
Note: 1. Sul documento 1599 marzo 3, secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 33
1036. "Consulto per la comunità delle Fusine sul ponto di vendicare il monte Valcervo fatto dal signor domino Paribello Lorenzo".
sec. XVII
Il notaio Lorenzo Paribelli relaziona le ragioni adotte dalla comunità di Fusine per rivendicare la proprietà dell'Alpe Vallecervia, contro le pretese dei consorti de Pratis.
Notaio Lorenzo Paribelli.
Fascicolo cart., cc. 34 num. rec., da c. 1 a c. 33 num. post.
Segnatura antica: "X/35"
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 34
1037. "Stablimento de capitoli tra le comunità delle Fusine e Colorina e Cattanei".
1530 ottobre 7
Giovanni de Zuchis, governatore di Bergamo, e il dottore Nicola de Quadrio, luogotenente del vicario di Valtellina, Pietro Finer, intervengono nella definizione dei venti capitoli a cui Gaspare de Cataneis di Ardizone, Gerolamo de Martinonibus fu Francesco di Bergamo, agente a nome di sua sorella Nicolina madre di Giuseppe, figlio ed erede di Amedeo de Cataneis, Giovanni de Zambellis fu Alessandro, agente a nome di Gioacchino de Cataneis fu Joannolo, per una parte, e i decani Galeazzo de Baracho, Andrea della Corna e i sindaci rispettivamente dei comuni di Fusine e Colorina, per l'altra, dovranno attenersi per la divisione dei monti o alpi Forno, Dordona, Vitalengo, Cogola, Bernasca e Valcervia.
Atto singolo cart., mm 290x195, cc. 7 num. rec.
Segnatura antica: "X/36"
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 35
1038. "Scrittura prodotta dalli Papetti contro la comunità delle Fusine avanti il signor capitano Battista Salice arbitro".
sec. XVII
Tommaso, Cristoforo e Giovanni de Papetis de Pratis espongono, anche a nome dei loro parenti, a Battista Saliceus, arbitro nella vertenza tra i predetti consorti e la comunità di Fusine per la proprietà dell'alpe Valcervia, le loro motivazioni per sostenere i loro diritti sulla predetta alpe.
Atto singolo cart., mm 303x196, cc. 4 num. rec., cc. 1 bianca
Segnatura antica: "X/37"
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 36
1039. "Factum tale sopra il ponto se alla comunità delle Fusine mutilasse la ragione di redimere il monte di Valcervia dalli consorti de Papetti".
sec. XVII
Relazione relativa alle fasi della causa tra la comunità di Fusine e i consorti de Pratis per la proprietà dell'alpe Valcervia.
Atto singolo cart., mm 300x195, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "X/38"
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 37
1040. "Patti seguiti tra il decano delle Fusine e li consorti Papetti sopra la pretesa della comunità per la rifazione della spesa d'una stalla e casine in Valcervo"(1).
1616 settembre 5, Fusine "in curte mea ante ianuam domorum mei notarii infrascripti"
La comunità di Fusine, rappresentata dal decano Agostino del Fanto fu Giovanni Pietro, e i consorti de Papettis de Pratis Moraviis di Isola di Fondra giungono a un compromesso, in seguito a un precetto emanato su istanza della predetta comunità nei confronti dei sudetti consorti per obbligarli a ristrutturare una stalla e delle cascine sull'alpe Valcervia e Forno, nel quale viene stabilito che i de Papettis non dovranno pagare, per un anno, il fitto per la locazione delle suddette alpi e in cambio libereranno la comunità di Fusine da ogni loro pretesa.
Atto singolo cart., mm 302x206, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "X/39"
Note: 1. In inventario e sul documento 1616 agosto 26, secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 38
1041. "Aggiustamento seguito tra li agenti della comunità delle Fusine e li conduttori delli monti di Valcervo e Forno rogato dal signor Giovanni Battista Valrossa"(1).
1617 giugno 9, Fusine "in platea publica"
Maffeo Bossius, Bernardo Pezabella, Giovannino Fondrini, Tommaso Zappelli, Giovanni Antonio de Magistris, Giovanni Antonio Balatroni e Giovanni Antonio Zapelli, arbitri nella vertenza tra la comunità di Fusine e i conduttori dell'alpe Valcervia e Forno, emettono una sentenza con cui stabiliscono che i predetti conduttori, per il corrente anno, possano portare al pascolo 91 vacche, inoltre la predetta comunità potrà locare al miglior offerente il resto dell'alpe e dovrà liberare i conduttori dal presentare il rendiconto dei fitti.
Notaio Giovanni Battista Valrossa fu Giovanni di Fusine.
Atto singolo cart., mm 289x191, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "X/40 primo"
Note: 1. In inventario e sul documento 1617 maggio 30, secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 39
1042. "Fede dell'estimo di Valcervo e Forno sottoscritta dal signor Giovanni Battista Valrossa"(1).
1619 giugno 27
Giovanni Battista Valrossa, notaio della comunità di Fusine, sottoscrive un estratto dell'estimo di due pezze di terra sul monte Forno e in Valcervia.
Notaio di Fusine Giovanni Battista Valrossa, sottoscrittore.
Atto singolo cart., mm 295x195, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "X/40 secondo"
Note: 1. In inventario e sul documento 1619 giugno 17, secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 40
1043. "Fede per la finanza al piede del pizzo di Corna Stella tra Cedrasco e Fusine nel monte di Valcervo fatto contro Cedrasco".
[1627] luglio 22
Giovanni Battista Foliatto, Cristoforo Tognala, Giovanni Battista Baracho, Giovanni Battista Fomasino, Antonio Fondrini e Antonio Zapelli dichiarano di aver verificato, ai piedi del "Corno Stella", i termini che segnano i confini tra la comunità di Cedrasco e quella di Fusine.
Atto singolo cart., cc. 1 num. rec.
Segnatura antica: "X/41"
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 41
1044. "Un processo della causa vertita tra la Communità delle Fusine e Cedrasco dalli 17 agosto 1686 sin 15 genaro 1688 per rogito del signor Carlo Morone sopra il passo per il Valcervo preteso dalla Communità del Cedrasco".
1686 agosto 17 - 1688 gennaio 15
Fasi processuali nella causa tra le comunità di Fusine e Cedrasco, in merito al diritto di passo del bestiame dal monte del "Pesolo" per la strada della Valcervia, discussa innanzi al vicario di valle con l'intervento degli arbitri eletti dalle suddette parti, i dottori Lorenzo Paribelli e Giuseppe Maria Pelosi.
Notaio di Sondrio Carlo Moroni, sottoscrittore.
Allegato: Domenico e Giovanni Battista Santi detti Talamoni di Foppolo si obbligano, verso la comunità di Fusine, al pagamento dei fitti per la locazione del pascolo in Valcervia.
Notaio di Sondrio Pietro Antonio Facetti, sottoscrittore.
Allegati al 1756 agosto 11.
Atto singolo cart., mm 275x190, cc. 39 num. rec.
Segnatura antica: "X/42"
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 42
1045. "Processo d'esame fatti in Milano in esecuzione delle lettere sussidiarie li 10-12 giugno 1687 rogati dal signor Alessandro de Carli qual processo è di fogli 75 nella causa contro Cedrasco".
1687 giugno 10 - 1687 giugno 14
Carlo Vicecomitus, giudice al segno del Gallo di Milano, delegato dal vicario di Valtellina, Ulisse de Salis, interroga i testimoni bergamaschi nella causa tra la comunità di Fusine e quella di Cedrasco, sorta per il diritto di passaggio del bestiame di quest'ultima comunità in Valcervia per raggiungere il monte "de Pessolo".
Notaio coadiutore nella cause civili Alessandro de Carolis.
Fascicolo cart., cc. 78 num. rec., da c. 1 a c. 75 num. post., cc. 3 bianche
Segnatura antica: "X/43"
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 43
1046. "Dichiarazione fatta dalli Signori Arbitri provisionalmente nella causa contro Cedrasco per le vertenze di Valcervia".
1732 giugno 14
Documento mancante(1).
Segnatura antica: "X/44"
Note: 1. In inventario indicato con segnatura mazzo X, b. 7, n. 44.
Classificazione: 1.19
1047. "Lista delle ragioni delle Fusine sopra li monti di Valcervia, e Forno per la causa ut supra".
sec. XVII - sec. XVIII
Documento mancante(1).
Segnatura antica: "X/45"
Note: 1. In inventario indicato con segnatura mazzo X, b. 7, n. 45.
Classificazione: 1.19
1048. "4 disegni del monte di Valcervo e Forno".
ante 1731
Mappe della Valcervia in cui vengono delimitati i confini tra il territorio di Cedrasco e quello di Fusine.
Mappa cart., cc. 3 num. rec.
Segnatura antica: "X/46"
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 46
1049. "12 pezzi di scritture procuratorie prodotte nella causa contro Cedrasco compreso un precetto, ed una copia dal tribunale di Como".
sec. XVIII in.
Scritture prodotte nella causa sorta tra le comunità di Fusine e Cedrasco in merito alla definizione dei confini tra le due comunità predette nelle località "Brusada" e "Pessoli".
Fascicolo cart., cc. 8 num. rec.
Segnatura antica: "X/47"
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 47
1050. "Copia d'un attestato ad istanza del decano del Cedrasco contro la comunità delle Fusine per Valcervo".
1718 settembre 17, Sondrio "in auheola sita in contrada del'Boffalora qua teneo a Messer..."
Pietro Biasolatto fu Giovanni Pietro di Polaggia, frazione di Berbenno di Valtellina, abitante a Cedrasco, e Giovanni Blarscino fu Bartolomeo di Caiolo, abitante a Berbenno di Valtellina, su richiesta di Pietro Parutio fu Pietro, decano della comunità di Cedrasco, dichiarano di aver portato il bestiame al pascolo e di aver fatto legna in Valcervia, rispettivamente in località al dosso della "Casascia" e "fin al sentiero della Rasega per andare al Brusadello", senza opposizione da parte degli abitanti di Fusine, inoltre dichiarano che il termine, che segna il confine tra le comunità di Fusine e Cedrasco, in località Rasega, era poco visibile perché piegato verso terra.
Notaio di Sondrio Giovanni Battista Paini fu Giovanni Battista di Montagna in Valtellina, abitante a Sondrio.
Atto singolo cart., mm 285x187, cc. 6 num. rec., cc. 2 bianche
Segnatura antica: "X/48"
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 48
1051. "Altro simile rogato dal signor Giovanni Pietro Sertoli sopra il boscheggiare nel monte detto il Boninvento".
1690 novembre 23
Documento mancante(1).
Segnatura antica: "X/49"
Note: 1. In inventario indicato con segnatura mazzo X, b. 7, n. 49.
Classificazione: 1.19
1052. "Altro attestato rogato dal signor Giovanni Pietro Conti pel termine nel Valcervo".
1731 settembre 1
Documento mancante(1).
Segnatura antica: "X/50"
Note: 1. In inventario indicato con segnatura mazzo X, b. 7, n. 50.
Classificazione: 1.19
1053. "Altro simile rogato dal Signor Matteo Piatti per la causa con Cedrasco".
1731 settembre 4
Documento mancante(1).
Segnatura antica: "X/51"
Note: 1. In inventario indicato con segnatura mazzo X, b. 7, n. 51.
Classificazione: 1.19
1054. "Scrittura di revisione dei confini a mezzodi parte del monte di Dordona colla veneranda Chiesa di Santa Maria di Foppolo sottoscritta dal medemo".
1741 agosto 28, Fusine "in Dordona"
Giovanni Maria Berera fu Giovanni, Alessandro Berera fu Antonio e Bernardo Moretto fu Guglielmo, agente a nome di suo fratello Carlo Domenico, tutti di Foppolo e sindaci della chiesa di Santa Maria di Foppolo, per una parte, il decano Bernardo Frattini fu Matteo e i deputati della comunità di Fusine, per l'altra, si accordano nella definizione dei confini del pascolo sul monte Dordona.
Notaio della comunità di Fusine Matteo Piatti.
Atto singolo cart., mm 280x180, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "X/52"
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 52
1055. "Attestato di Carlo Piatti quondam Alessandro rogato dal signor Giovanni Battista Cattaneo per la strada del Stavello Caprarezza".
1685 agosto 17, [Foppolo] "nelle case d'habitatione delli heredi et fratelli Berei"
Carlo Piatti fu Alessandro detto Sandrinone di Foppolo dichiara, su richiesta del decano della comunità di Fusine, Giacomo Maria Buccella, che "la strada dei monti" della comunità di Cedrasco è adatta al transito del bestiame, pur avendo bisogno di manutenzione.
Notaio Giovanni Battista de Cattaneis de Vallelevi fu Giovanni Maria.
Atto singolo cart., mm 298x201, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "X/53"
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 53
1056. "Estratto d'una vicinanza fatta in Cedrasco sottoscritta dal signor Giovanni Battista Ambrosina in cui è seguita la rimessa nel signor domino Lorenzo Paribello sopra il transito di Valcervo al monte Pessoli".
1685 luglio 29, Cedrasco "nel segrato o' cimiterio appresso la veneranda chiesa parochiale"
La vicinanza della comunità di Cedrasco, convocata su istanza del decano Pietro Paruzzo, nomina Lorenzo Paribelli di Albosaggia arbitro nella causa tra la suddetta comunità e quella di Fusine, in merito al transito del bestiame di Cedrasco sul monte Valcervia, per raggiungere il monte "de Pessoli".
Notaio di Sondrio Giovanni Battista Ambrosina.
Atto singolo cart., mm 293x196, cc. 1 num. rec.
Segnatura antica: "X/54"
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 54
1057. "12 carte contenenti la licenza per detto transito dall'anno 1685 citra sin il 1745".
1685 luglio 24 - 1764 settembre 9
Varie licenze annuali concesse dai decani della comunità di Fusine alla comunità di Cedrasco per il transito del bestiame in Valcervia.
Notaio di Cedrasco Giovanni Battista Ambrosina, sottoscrittore.
Notaio di Fusine Matteo Piatti, sottoscrittore.
Fascicolo cart. num. rec.
Segnatura antica: "X/55"
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 55
1058. "Factum tale per la causa tra Fusine, e Cedrasco".
[sec. XVIII](?)
Documento mancante(1).
Segnatura antica: "X/56"
Note: 1. In inventario indicato con segnatura mazzo X, b. 7, n. 56.
Classificazione: 1.19
1059. "Christi della sentenza sopra le differenze tra Fusine e Cedrasco sopra Valcervo e Forno rogato da Pietro Antonio Facetto nodaro di Sondrio".
1754 giugno 20, Sondrio
Andrea de Salis de Sils, governatore di Valtellina, Fabio Carbonera e Andrea de Rossi, arbitri nella causa tra Cedrasco e Fusine sorta per il transito del bestiame della prima comunità sul monte Valcervia e Forno, emettono una sentenza in cui vengono ridefiniti i confini tra le predette comunità in Valcervia e che vieta agli abitanti di Cedrasco il transito per i suddetti monti, inoltre condonano alle suddette parti le spese processuali, ad eccezione dei loro salari.
Notaio di Sondrio Pietro Antonio Facetti fu Pietro di Sondrio.
Allegata mappa della Valcervia.
Originale.
Copia semplice, 1760 gennaio 21.
Notaio Giacomo Giovanni Battista Meneghinus.
Fascicolo cart., mm 305x207, cc. 15 num. rec.
Segnatura antica: "X/57"
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 57
1060. "Atto ad istanza del decano delle Fusine rogato dal signor Giuseppe Maria Zanatti da notificarsi al decano del Cedrasco".
1754 agosto 19
Documento mancante(1).
Segnatura antica: "X/58"
Note: 1. In inventario indicato con segnatura mazzo X, b. 7, n. 58.
Classificazione: 1.19
1061. "Fede del libro dell'Estimo delle Fusine dove, è sotto quali confini si trovino li monti Valcervia e Forno".
1686 settembre 11
Documento mancante(1).
Segnatura antica: "X/59"
Note: 1. In inventario indicato con segnatura mazzo X, b. 7, n. 59.
Classificazione: 1.19
1062. "Attestato per la comunità delle Fusine contro quella del Cedrasco rogato dal signor Baldassarre Piatti".
1686 luglio 15, Berbenno di Valtellina "in hospitio sancti Petri Comunis Berbenni in aula..."
Lelio Roncho detto Lorenzatto fu Giovanni Stefano, abitante a Fusine, testimonia, su richiesta del decano della comunità di Fusine, Giovanni Domenico Cressini fu Andrea, a favore della comunità predetta, dichiarando che negli anni 1638, 1639 e 1640, la strada passante per il monte Stavello e Caprarezza fino al monte Pessoli era agibile.
Notaio di Fusine Baldassarre Piatti.
Copia autentica, 1726 febbraio 11.
Notaio di Fusine Matteo Piatti fu Giovanni.
Atto singolo cart., mm 300x205, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "X/60"
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 60
1063. "Copia della sentenza prononziata contro le comunità delle Fusine e Colorina a favore delli signori Ardinzoni e consorti di Valleve rogata dal signor".
1517 febbraio 11, Sondrio
Rodolfo de Marmorea, governatore di valle, invia a Mattia della Fopa, notaio e avvocato di Morbegno, una lettera in cui concede mandato di esecuzione contro la comunità di Fusine e Colorina per il pagamento delle spese processuali nella causa tra le predette comunità e consorti de Cattaneis de Vallevi.
Notaio e cancelliere Orazio Piatti.
Allegato: sentenza di Giovanni Antonio Piperolus, vicario del governatore di valle Rodoldo de Marmorea, favorevole ai consorti de Cattaneis de Vallevi nella causa contro le predette comunità, in merito alla proprietà dei monti o alpi Campo, Dordona, Forno, Valcervia nel territorio di Fusine(1).
Allegati al 1516 settembre 19.
Atto singolo cart., mm 304x202, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "X/61"
Note: 1. L'originale e la copia autentica della sentenza si ritrovano al n° X/17 e X/20.
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 61
1064. "Licenza concessa dal decano delle Fusine a Bernardo Moretto per il passo in Valcervo del suo bestiame montato nella porzione del Cedrasco".
1760 giugno 16
Il decano Pietro Cresino fu Domenico, i sindici e i deputati della comunità di Fusine concedono licenza a Bernardo Moretto di Foppolo di transitare con 50 vacche sul monte di Valcervia, per raggiungere i monti di "Pessoli" e di "Brusegate" nel territorio di Cedrasco, in cambio di una forma di formaggio grasso da consegnare alla Fabbrica della chiesa della Beata Vergine Maria delle Selve di Fusine.
Notaio Giovanni Battista de Maestri, sottoscrittore.
Atto singolo cart., mm 182x145, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "X/62"
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 62
1065. "Transazione tra la comunità del Cedrasco e quella delle Fusine per la strada contigua al fiume Cedrasco verso sera e anche per l'interesse di particolari persone rogata dal signor Giacomo Castello in carta pergamena".
1561 maggio 20, Fusine "in platea publica"
Battista de Venturalis fu Agostino, decano della comunità di Cedrasco, da una parte, e Luigi de Foliatis fu Pietro, decano della comunità di Fusine, insieme ad altri procuratori, dall'altra, si accordano sulle modalità di transito attraverso le proprietà di alcuni privati di Valmadre da parte degli abitanti di Cedrasco.
Notaio di Sondalo Giovanni Giacomo de Castello Menasio fu Castellino di Sondalo, abitante a Sondrio.
Atto singolo membr., mm 585x240, cc. 1 num. rec.
Segnatura antica: "X/63"
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 20, n. 63
1066. Carta di memoria per cị, che è seguito li 4, e 5 settembre 1730 rapporto alla perquisizione, e revisione de termini divisori del monte di Valcervo spettante rispettivamente alle Fusine, e Cedrasco che comincia memoria come de adi 4 e 5 settembre 1730 ecc
sec. XVIII
Documento mancante(1).
Segnatura antica: "X/64"
Note: 1. In inventario indicato con segnatura mazzo X, b. 7, n. 64.
Classificazione: 1.19
1067. "Altra carta che dinota vari instrumenti segnati con lettere d'alfabetto sino al I qual comincia: riglievo dele ragioni della comunità delle Fusine ecc.".
sec. XVIII
Documento mancante(1).
Segnatura antica: "X/65"
Note: 1. In inventario indicato con segnatura mazzo X, b. 7, n. 65.
Classificazione: 1.19
1068. "Salvacondotto concesso alli montisti delle Fusine seu possessori de monti".
1732 aprile 22, Sondrio "dal palazzo della nostra solita residenza"
Melchiorre Jachmet, governatore di valle, concede ad Antonio Maria Mazzoletto detto Bugada, Guglielmo Moretto, Giovanni Andrea Ambrosioni, Giacomo Antonio Santi, Antonio Piatti detto Sandrinello e ad Angelo e Pietro Domenico fratelli Moretti, tutti "conduttori dei monti" di Valcervia, Forno, Campo, Dordona e Vitalengo, un salvacondotto per poter abitare in Valtellina, durante gli anni del suo governatorato.
Cancelliere Giovanni Naparo.
Si rileva sigillo in ceralacca.
Atto singolo cart., mm 280x190, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "X/66"
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 66
1069. "Aggiustamento tra Fusine e Scaloi Ambrosioni Barbaini distretto di Bergamo rogato dal signor Pietro Antonio Valrossa".
"Vedi nel mazzo O n° 16 una convenzione"(1).
1586 giugno 7, Fusine "in aula domorum habitationis illustrissimi domini Alvisii de Foliattis"
Giovanni Andrea de Solario fu Giovanni Domenico di Fusine, decano della comunità di Fusine, i sindaci e i deputati delle quadre del Monte, di Valmadre, del Borgo e del Madrasco, per una parte, Giovanni Pietro de Schalcis fu Simone di Branzi, agente a nome suo, del fratello Giovanni e di Giovanni Antonio de Ambrosionibus fu Pietro di Branzi, per la seconda parte, Armilano Barbainus fu Giovanni Antonio di Carona, agente a nome suo e del nipote Giovanni, per la terza parte, si accordano in merito ad una vendita di legname fatta dalla comunità di Fusine alle parti suddette.
Notaio di Fusine Pietro Antonio Valrossa fu Giovanni Maria di Fusine.
Atto singolo cart., mm 305x205, cc. 4 num. rec.
Segnatura antica: "X/67"
Note: 1. In inventario e sul documento 1586 maggio 28, secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 67
1070. "Licenza concessa dalla comunità delle Fusine alla comunità del Cedrasco per passaggio di quel bestiame pel monte Valcervo".
1719 giugno 30
Giovanni Battista del Torro fu Giovanni detto Tognolina, decano della comunità di Fusine, concede licenza annuale alla comunità di Cedrasco ed ai suoi pastori, di transitare col bestiame sul monte Valcervia, in cambio di una somma di denaro che verrà stabilita da Guicciardo de Guicciardi di Ponte in Valtellina e da Giovanni Battista Baraccho di Fusine; la presente licenza sarà valida solo dopo l'approvazione dei pastori di Fusine.
Notaio di Fusine Matteo Piatti di Fusine.
Atto singolo cart., mm 285x184, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "X/68"
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 68
1071. "Licenza idem".
1718 giugno 28, Sondrio
Giovanni Battista Fogliati fu Luigi, decano della comunità di Fusine, concede al decano della comunità di Cedrasco, Pietro Patrucio fu Pietro, di transitare con il bestiame per la Valcervia.
Notaio di Fusine Matteo Piatti, sottoscrittore.
Atto singolo cart., mm 290x185, cc. 2 num. rec.
Segnatura antica: "X/69"
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 69
1072. "Carta venditionis" e "Carta confessionis"(1).
1325 dicembre 2, Berbenno "ad domum habitationis suprascritti domini Conti"
Conte Capitanei fu Giacomo di Sondrio, abitante a Berbenno, vende a Amedeo de Vallelevii fu Ardizone una "fratria" e mezza e un terzo di un'altra "fratria" della "Valle de Zero" e confessa di aver ricevuto dal predetto Amedeo i fitti a lui dovuti sui beni della Val Cervia(2).
Notaio Gerardo de Bargazo fu Antonio di Como.
Originale.
Atto singolo membr., mm 567x405, cc. 1 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo X.
2. "Fratria" è una suddivisione dei beni in base al diritto longobardo.
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 21, n. 70
1073. "Instrumentum dati et venditionis"(1).
1477 aprile 18, Valleve
Filippo e Tognollo de Cataneis de Vallelevi fu Donato, abitanti a Fusine, vendono a Baronzino de Cataneis de Vallelevi fu Giovanni, abitante a Valleve, del burro nonché la parte di loro ragione del monte Forno.
Notai: Giovanni Paleta de Donatis fu Margiondo di Piazza Brembana, Prete Giovanni de Donatis di Sirone di Piazza Brembana, Martino de Panigonibus di Comino di Piazza Brembana.
Originale.
Atto singolo membr., mm 1630x187, cc. 1 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo X.
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 21, n. 71
1074. "Instrumentum dati et cessionis".
"Instrumentum dati et venditionis"(1).
1544 novembre 3, "In loco de Pratii Moratis comunis Vallis Fronde"
Ardizone fu Baroncino de Cataneis vende a Maffeo fu Pietro detto Gardinalis de Pratis Moratiis, che acquista anche a nome dei nipoti Antonio e Giovanni fu Cristoforo e Giovanni Pietro e Alessandro fu Tommaso, la metà dei suoi redditi di tre quarti del monte Vallisceri, situato nei comuni di Fusine e Cedrasco e cinque parti e mezza del monte del Forno, beni dei quali restano padroni i signori de Becharia.
Notai: Andrea fu Guarisco de Calvis di Moys, abitante a Valnigra, Giovanni Maria di Nicoḷ de Calvis, Gasparino fu Ardizone de Cataneis.
Originale.
Atto singolo membr., mm 2210x205, cc. 1 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo X.
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 21, n. 72
1075. "Instrumentum dati venditionis et rinunciae"(1).
1549 settembre 28, Valleve "super lobia domorum habitationis infrascriptorum dominorum..."
Gasparino e Giovanni Pietro de Cataneis fu Ardizone rinunciano in favore di Maffeo e dei nipoti de Pratis Moratiis al diritto di redenzione di una quota dei redditi sui monti Cervia e Forno già venduti a detto Maffeo con patto di recupero.
Notai: Bartolomeo de Calvis fu Guarisco di Bergamo, Gasparino de Cataneis fu Ardizone di Valleve, Defendente de Calvis de Moys fu Gelmino di Bergamo.
Atto singolo membr., mm 2500x192, cc. 1 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo X.
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 22, n. 73
1076. "Instrumentum dati et venditionis"(1).
1557 giugno 30, Valleve "super lobiam inferiorem domini fratris de Cataneis"
Gasparino e Giovanni Pietro de Cataneis de Vallelevi fu Ardizzone, col consenso di Giacomo de Vitalibus fu Tonolo, procuratore dei signori de Becaria di Sondrio, vendono a Maffeo de Pratis Moratiis di Fondra, comune di Isola di Fondra, e nipoti una quota di reddito sull'alpe Cervia.
In calce procura dei de Becaria a Giacomo de Vitalibus.
Notaio di Castione Bernardo de Moronibus fu Stefano di Castione.
Notaio Bartolomeo a Platea fu Guarisco.
Notaio Giovanni Angelo de Ambroxionibus di Branzi fu Nicolino.
Notaio Salvatore de Donatis a Platea fu Antonio.
Allegati al 1557 giugno 26.
Originale.
Atto singolo membr., mm 2630x180, cc. 1 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo X.
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 22, n. 74
1077. "Instrumentum sententiae arbitraliis"(1).
1561 aprile 28, Sondrio "in porticum viridarii prefati magnifici domini Camilli et alias..."
Castellino, Camillo e Ferdinando fratelli de Becharia, abitanti a Sondrio, arbitri nella lite vertente tra Luigi de Foliatis fu Pietro, decano di Fusine, e altri, tutti procuratori del comune di Fusine, da una parte, e Gregorio e consorti de Pratis Moratiis di Fondra, comune di Valfondra, diocesi di Bergamo, dall'altra, per l'acquisto da parte di costoro dei redditi sulle alpi Valcervia e Forno, sentenziano che dette alpi restino ai de Pratis Moratiis in cambio di un indennizzo di lire 500 imperiali da versarsi al comune di Fusine.
Notaio di Ponte Vincenzo de Quadrio detti de Maria fu Maurizio di Ponte in Valtellina.
Allegato: Luigi de Foliatis fu Pietro, decano del comune di Fusine, dichiara di aver ricevuto da Antonio de Pratis Moratiis fu Cristoforo, anche a nome degli altri consorti, lire 500 imperiali.
Notaio Ludovico Barachus fu Giovanni Andrea di Fusine.
Allegati al 1561 ottobre 27.
Originale.
Atto singolo membr., mm 3050x265, cc. 1 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo X.
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 22, n. 75
1078. "Instrumentum venditionis omniumque permissorum"(1).
1583 novembre 28, Sondrio "masegrii in domo predicti magnifici domini Castellini"
Castellino Beccaria fu Nicola di Sondrio vende alla comunità di Cedrasco, rappresentata dal decano, Andrea Ferrarius del Pola di Cedrasco, e dai sindici, una chiusa posta nel torrente della Valcervia, nei monti di Cedrasco, al prezzo di 100 scudi d'oro, con l'accordo che il ferro ricavato dall'eventuale smantellamento della chiusa spetterà di diritto al suddetto Castellino.
Copia semplice.
Notaio di Berbenno Nicola Paravicinus fu Bartolomeo di Caspano, abitante a Sondrio.
Atto singolo cart., mm 285x185, cc. 4 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo X. Sul documento, 1583 novembre 18, secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 76
1079. Vendita(1).
1587 aprile 29, [Fusine]
Giovanni Francesco ed Ercole fratelli de Beccaria vendono a Stefano dell'Ambrosina di Stefano, decano della comunità di Cedrasco, e ai sindaci della medesima comunità, un fitto livellario di quartari 8 di miglio, quartari 2 di castagne, quartari 2 di segale ed once 20 di ferro al prezzo di lire 468 imperiali.
Copia semplice, 1731 agosto 17.
Notaio di Sondrio Dionigio Sertolus cancelliere sottoscrittore.
Atto singolo cart., mm 285x185, cc. 2 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo X. Sul documento, 1587 aprile 19, secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 77
1080. Missiva(1).
1599 febbraio 16
Missiva di Giovanni Giacomo Paribelli in merito alla proroga di un termine di comparizione davanti a Battista [Salici], arbitro [nella vertenza tra la comunità di Fusine e i consorti de Papettis], in seguito alla contumacia dei predetti consorti.
Atto singolo cart., mm 302x201, cc. 2 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo X.
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 78
1081. "Instrumentum venditionis, remissionis, seu transationis"(1).
1612 giugno 2, Sondrio "in stupha domorum predicti Stefani Perrarii"
Ferdinando de Beccaria fu Giovanni, agente anche a nome dei suoi fratelli Bartolomeo, Carlo e Antonio, e la comunità di Cedrasco pervengono ad una transazione nella quale il predetto Ferdinandus conferma la vendita del fitto di quartare 8 di miglio, quartare 2 di segale, quartare 2 di castagne pestate e once 20 di ferro, fatta da Francesco ed Ercole de Beccaria fu Camillo alla predetta comunità, riservandosi peṛ la sua parte di fitti, equivalente a quella venduta.
Notaio di Cedrasco Stefano Ambrosina fu Antonio di Cedrasco.
Copia semplice, 1731 agosto 21.
Notaio di Sondrio Dionigio Sertolus.
Atto singolo cart., mm 286x182, cc. 8 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo X. Sul documento, 1612 maggio 23, secondo il calendario giuliano.
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 79
1082. Mandato di comparizione(1).
1628 agosto 12, Como "pallatii episcopatus"
Ippolito Turconius, vicario generale del vescovo di Como, ad istanza del decano della comunità di Fusine, Giovanni Antonio Zapelli, emette mandato di comparizione per il decano e gli uomini della comunità di Cedrasco in merito alla causa, sorta tra le parti suddette, per il transito del bestiame della comunità di Cedrasco in Valcervia.
Notaio della curia vescovile di Como, Paolo Somiliana.
Altra copia semplice, medesimo notaio.
Due atti singoli cart., mm 275x180, cc. 4 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo X.
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 80
1083. Richiesta(1).
1631 settembre 24, [Cedrasco]
Richiesta avanzata dalla comunità di Cedrasco al decano della comunità di Fusine in merito alla vertenza in corso tra le suddette parti.
Atto singolo cart., mm 270x183, cc. 2 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo X.
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 81
1084. Attestazione(1).
1631 agosto 28
Comparizione e deposizione del decano della comunità di Cedrasco in merito alla causa contro la comunità di Fusine, relativa al diritto di transito in Valcervia, avanzata dalla comunità di Cedrasco.
Notaio Nicoḷ Paravicinus sottoscrittore.
Atto singolo cart., mm 310x200, cc. 1 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo X.
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 82
1085. Sentenza(1).
sec. XVII in.
Parte di una sentenza nella causa sorta tra la comunità di Fusine, per una parte, e i de Trebonis e Simone de Maestri, per l'altra, in merito ai fitti dovuti da questi ultimi per la locazione dei monti Cogolo e Bernasca alla comunità suddetta.
Atto singolo cart., mm 275x185, cc. 4 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo X.
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 83
1086. Elenco di strumenti di ricognizione(1).
sec. XVII
Elenco di strumenti di recognizione emanati dai diversi vescovi di Como, per riconfermare l'investitura feudale alle comunità di Fusine e Colorina sui monti Valcervia, Campo, Dordona, "Val Vernascha", sulla Valmadre, sulle decime, sul diritto di pesca nel fiume Adda e sulle miniere, dall'anno 1488 al 1627.
Atto singolo cart., mm 264x180
Note: 1. Appendice del mazzo X.
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 84
1087. Comparizione(1).
1731 dicembre 10, Sondrio "in hippocausto prope aula superiore pretorii iuris"
Comparizione innanzi al governatore di Valtellina dei rappresentanti delle comunità di Cedrasco e Fusine.
Atto singolo cart., mm 187x143, cc. 1 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo X.
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 85
1088. Missiva(1).
1731 dicembre 11, Sondrio
Dionigio Sertoli, notaio di Sondrio ed attuario, scrive una lettera al decano della comunità di Fusine, Giovanni Battista del Torro, in merito ad un atto trasmessogli dalla comunità di Cedrasco.
Atto singolo cart., mm 210x140, cc. 2 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo X.
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 86
1089. Causa(1).
1754 giugno 22, Sondrio
Fasi processuali nella causa tra le comunità di Fusine e di Cedrasco in merito alla definizione dei confini in Valcervia, discussa innanzi al luogotenente del governatore di valle, Pietro Martire de Sertulis.
Atto singolo cart., mm 280x205, cc. 81 num. orig., cc. 85 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo X.
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 87
1090. Licenza(1).
1767 agosto 10, Fusine
Carlo de Maestri fu Giovanni Simone, decano della comunità di Fusine, concede a Giovanni Berera figlio di Giovanni Maria di Foppolo e a Barnaba Gusmerolo di Tartano, alpeggianti dei monti Caprarezza e Stavello, siti nel territorio di Cedrasco, licenza annuale per transitare con il bestiame sul monte Valcervia, sito nel territorio di Fusine, in cambio di una somma di denaro che verrà stabilita dagli arbitri Giovanni Angelo Crespi, parroco di Fusine, e Francesco Speciaro di Campo, frazione di Tartano.
Seguito: Giovanni Angelo Crespi, parroco di Fusine e Francesco Speciaro stabiliscono che i suddetti alpeggianti debbano pagare lire 28, che saranno devolute alla Fabbrica della Chiesa della Beata Vergine delle Selve.
Notaio di Fusine [Matteo] Francesco Baraglia.
Seguiti al 1767 settembre 29.
Atto singolo cart., mm 270x184, cc. 2 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo X.
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 88
1091. Comparizione(1).
1773 maggio 18, Sondrio "nella stuffa grande del Palazzo di sua solita residenza"
Comparizione innanzi al governatore di valle di Giovanni Andrea Carbonera, procuratore del decano della comunità di Cedrasco, in merito alla causa contro la comunità di Fusine.
Notaio di Fusine ed attuario Giacinto de Sertoli.
Atto singolo cart., mm 184x141, cc. 2 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo X.
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 89
1092. Deposizione(1).
sec. XVIII in.
Deposizione del decano della comunità in merito [alla causa] contro la comunità di Cedrasco.
Atto singolo cart., mm 264x186, cc. 2 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo X.
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 90
1093. Deposizione(1).
sec. XVIII
Deposizione del decano di Cedrasco con cui risponde ad una interpellanza e pone delle interrogazioni al decano della comunità di Fusine in merito alla causa tra le predette comunità per i confini in Valcervia.
Atto singolo cart., mm 270x182, cc. 2 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo X.
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 91
1094. Confini(1).
sec. XVIII
Definizione dei confini tra la comunità di Fusine e Cedrasco in Valcervia.
Atto singolo cart., mm 287x183, cc. 1 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo X.
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 92
1095. Deposizione(1).
sec. XVIII
Deposizione della comunità di Fusine contro le ragioni addotte dal decano della comunità di Cedrasco in merito alla causa vertente tra le suddette parti per la definizione dei confini in Valcervia.
Atto singolo cart., mm 270x185, cc. 2 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo X.
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 93
1096. Protesta(1).
sec. XVIII
Protesta in merito al transito dei cavalli che trasportano il formaggio nella bergamasca per il monte Valcervia e Forno, siti nel territorio della comunità di Fusine.
Atto singolo cart., mm 185x137, cc. 1 num. rec.
Note: 1. Appendice del mazzo X.
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 94
1097. Relazione.
sec. XVIII
Relazione a favore della comunità di Fusine in merito alla causa tra la predetta comunità e quella di Cedrasco per i confini in Valcervia.
Atto singolo cart., mm 287x183, cc. 4 num. rec.
Classificazione: 1.19
Segnatura: Mazzo X, b. 7, n. 95