192.1. "Instrumentum assignationis et liberationis".
1614 novembre 5, Chiavenna, "in stuffa aut scriptorio inferiori domus habitationis..."
Andrea de Pestalozzi fu Luca assegna a Giovanni Antonio Farlino de Peverelli, Giovanni Pietro Pestalozzi e Francesco Stampa, sindaci della chiesa di S. Lorenzo, due fitti livellari per un valore di 600 scudi, le cui rendite sono da utilizzarsi per la celebrazione giornaliera di una messa, liberando sé e i suoi successori dai gravami del legato istituito da Giovanni Pietro de Pestalozzi fu Andrea, zio del suddetto Andrea, con testamento del 31 maggio 1608.
Notaio Isacco De Lupis fu Bernardino di Chiavenna. Originale.
Antecedenti dal 1608 maggio 31.
Atto singolo cart., mm 325x200, cc. 5 num. rec.
Classificazione: 1.10
Segnatura: cart. 20, s. 10, fasc. 1A
192.2. "1629 - Dichiarazione della signora Lucrezia Pestalozzi in merito del legato dalla stessa fatto di messe 4 alla settimana".
1629 dicembre 24, Chiavenna
Lucrezia Pestalozzi fu Nicolò di Chiavenna, a conferma del testamento rogato da Giovanni Schiavetto, lascia in usufrutto a Giovanni Antonio Pestalozzi di Filippo, fitti, livelli e capitali, da utilizzare, divenuto sacerdote, per la celebrazione di 4 messe alla settimana in suffragio della propria anima; qualora questi morisse, riconferma tale usufrutto a Lodovico Pestalozzi di Giorgio o ad altri figli di Giorgio, se sacerdoti e in assenza di ciò, ai capi famiglia cattolici della famiglia Pestalozzi abitanti in Chiavenna, con il compito di scegliere il sacerdote che riterranno più idoneo per la celebrazione delle messe, da ricercarsi innanzittutto fra quelli della famiglia, in loro assenza fra gli altri.
Sottoscrive Lucrezia Pestalozzi. Originale.
Atto singolo cart., mm 300x200, cc. 2 num. rec.
Classificazione: 1.10
Segnatura: cart. 20, s. 10, fasc. 1B
192.3. Beneficio canonicale eredi Giovan Battista Pestalozzi nella chiesa collegiata di San Lorenzo a Chiavenna.
1673 aprile 17 -1760 luglio 12, Chiavenna
Giovanni Battista Pestalozzi fu Filippo di Chiavenna, lascia alla chiesa collegiata di San Lorenzo di Chiavenna due terzi di tutti i suoi beni per la costituzione di un legato della rendita annua di talleri 140, da lire 17 moneta longa di Chiavenna, poi di scudi 4200, da lire 13 imperiali moneta longa di Chiavenna con codicillo, da utilizzare per l'erezione di un nuovo canonicato con residenza ed obbligo della celebrazione giornaliera di una messa sull'altare maggiore o nella cappella di S. Antonio da Padova, di proprietà della famiglia, 1673 aprile 17.
Notaio Giovan Antonio Pino fu Vincenzo.
Copia semplice.
Gli eredi del fu capitano Giovan Battista Pestalozzi assegnano a Giovan Battista Pestalozzi fu Bartolomeo, possessore del canonicato, l'effettiva dotazione del beneficio specificandone beni e fitti livellari per una somma corrispondente ai valori sopraddetti, 1760 luglio 12.
Notaio Bartolomeo Crollalanza fu Filippo di Chiavenna.
Copia autentica, 1813 agosto 9, Ronzetti conservatore dell'archivio generale notarile di Sondrio.
Segue stato patrimoniale del beneficio approvato dal delegato del demanio per il cantone di Chiavenna.
Seguiti al 1812.
Due atti singoli cart., cc. 14 num. rec.
Classificazione: 1.10
Segnatura: cart. 20, s. 10, fasc. 1C